Attenzione, io (purtroppo) non possiedo diritti di Evangelion o di nessun'altra marca nominata in questa storia. Tutti i diritti di Evangelion e dei suoi personaggi appartengono a Gainax.

Questa storia inizia nell'episodio 14, quando Shinji entra nell'unità 00.

Mi sembra importante sottolineare che questa storia sarà Shinji x Rei, potrebbero essere presenti altre coppie ma la storia si basa su questa.

Inoltre non ci sarà un orario prestabilito per le uscite di capitoli, anche se proverò ad aggiornare ogni 2 mesi ma non prometto nulla.

Questa è inoltre la mia prima storia seria, spero in reviews positive o critiche costruttive.


CAPITOLO 3

Un volto materno

Una mano accarezzò lentamente il viso di Shinji mentre apriva gli occhi. Una figura sfocata, contro luce, all'ombra di un albero lo stava osservando. Lentamente si alzò dalla posizione nella quale si era addormentato. Si dimenticò completamente del fatto che sarebbe dovuto essere impossibile, per lui, anche solo muoversi in quel modo, a causa delle costole rotte. L'essere si girò verso il sole che accarezzava il prato vicino all'albero, l'unico in un oceano di verde. I fili d'erba ondeggiavano quasi simulando un oceano, per poi tornare ritti. Un silenzio assordante permeava l'intero luogo.

"Quindi, come stai Shinji?" chiese tremante la voce.

"Eh? Chi? Io?" girandosi per vedere se altre persone fossero presenti.

Sorridendo la donna cominciò a fargli delle domande.

"Come è essere a bordo di un Unità Evangelion? Tuo padre ti tratta bene? E come sta il professor Fuyutsuki?"

"Io, io non so chi tu sia, ma... sto bene credo… dove siamo?" rispose confuso il ragazzo.

Guardandosi intorno non riusciva a comprendere né come né perché fosse in quel luogo. Lacrime cominciavano a sgorgargli dagli occhi, come provocate da qualche reazione allergica, anche se non sentiva dolore.

"Tesoro mio, siamo in uno spazio tra gli spazi, qui potremo parlare senza che nessuno ci disturbi. Sei sicuro di non ricordarti chi sono?" continuò la figura, che sembrava essere femminile, sia dalla voce che dall'aspetto. Si mise a camminare tra le dune d'erba fino ad un tavolino con due sedie che Shinji non aveva notato, sedendosi.

Camminando cautamente verso di esso, lui rispose.

"No signora, non ho la minima idea, anche se assomiglia molto...a Rei. E' sua madre per caso?"

"Non proprio, anche se posso capire come tu ti sia confuso, abbiamo un collegamento io e lei. Ma no, non sono sua madre. Posso però darti un consiglio per Rei Ayanami. Aiutala. Quella poverina è già nei guai così com'è, ci manca solo che dubiti di se stessa. Potresti farmi questo favore?"

"C-certo, se è solo questo. Comunque per quanto riguarda le altre domande non credo di avere una risposta pronta, a parte sul signor Fuyutsuki, mi sembra stia bene per la sua età."

"Tranquillo, ci rivedremo ancora, prima di quanto tu pensi, ma più tardi di quel che spererai."

Detto questo si alzò dalla sedia sulla quale si era adagiata e lo abbracciò. Delle lacrime sgorgarono dal suo volto, che per la prima volta rivedeva suo figlio dopo quasi 12 anni. Shinji venne inondato con un profumo di vaniglia, che gli diede una strana sensazione...una sensazione familiare.

I suoi occhi si sbarrarono, e con un brusco scatto alzò il torace. Un dolore acuto gli tolse il fiato, facendolo sbattere di nuovo sul materasso del letto.

'Di nuovo questo soffitto, ormai sta diventando la mia casa…' pensò.

Guardando l'orologio notò che si erano ormai fatte le 16:30. Rei non sarebbe arrivata, lo sapeva, suo padre non avrebbe avuto nessun vantaggio a tenerli assieme, e Shinji credeva che questa fosse l'unica cosa che gli importasse. Avrebbe aspettato ancora mezz'ora per poi chiamare Misato. Le infermiere sicuramente avevano un telefono.


-Due ore prima, quartier generale della NERV-

Mentre l'ascensore saliva al più alto livello della NERV, Rei stette in silenzio. Le sue riflessioni si basavano su fatti e logica, ma la decisione che aveva preso qualche ora prima la stupiva ancora. Perché l'aveva fatto? Ikari sarebbe potuto benissimo restare dal maggiore che si sarebbe presa cura di lui. Ma lei si era messa in mezzo, aveva contestato una decisione, ed ora stava andando a convincere colui a cui doveva tutto, a cui non avrebbe mai nemmeno chiesto un favore, sapendo tutto quello che aveva già fatto per lei. Doveva trovare una soluzione razionale da spiegare al comandante, o Shinji sarebbe stato l'ultimo dei suoi problemi. Sarebbe stata rimpiazzata. Anche se non avrebbe cambiato nulla per lei, era curiosa di scoprire il perché delle sue azioni, e un nuovo clone non si sarebbe posto queste domande.

Era così concentrata che a malapena sentì il rumore dell'ascensore che indicava l'arrivo al piano selezionato. Le porte si aprirono e la solita visione di nero invase i suoi occhi. Aveva sempre trovato la scelta di stile del comandante leggermente inquietante, anche se non lo aveva mai detto. L'albero della Vita si estendeva lungo tutto il soffitto, mentre sul pavimento diverse altre iscrizioni che non aveva mai capito ritraevano dei cerchi concentrici, con diverse scritte.

Alla scrivania, Lui sedeva con i Suoi occhiali inforcati sul naso e gli occhi immersi in uno dei soliti documenti che inondavano la Sua scrivania. Alzò lo sguardo duro che lentamente si sciolse vedendo la sua protetta. Solitamente avrebbe scacciato chiunque fosse entrato senza appuntamento, ma la vista di quella faccia così familiare lo tranquillizzò.

"Rei, cosa ci fai qui? Sai che sono molto occupato a causa della Commissione in questi giorni. Qualcosa ti disturba? L'AT Field regge ancora?"

Dopo un gran respiro, Rei parlò.

"Sì comandante Ikari, il mio AT Field è ancora a livelli stabili e non ha problemi strutturali. Il motivo della mia visita è un altro. Avrei una richiesta da fare."

Anche se non lo diede a vedere, Gendo Ikari era abbastanza preoccupato dal fatto che una ragazza come Rei avesse dei desideri. Era stata progettata per non avere bisogni e obbedire. Continuando a leggere il foglio che aveva tra le mani fece cenno a Rei di continuare.

"Ho notato che il pilota Ikari si tira spesso indietro di fronte alle sue responsabilità. Vorrei provare ad identificare la causa di questo comportamento sfruttando il periodo di infortunio del pilota. Sono venuta qui per ricevere il permesso di trasferire temporaneamente Ikari nel mio appartamento."

Alzandosi dalla propria sedia Gendo sentì il bisogno di dissentire. Ma guardando di nuovo quel viso, i suoi tratti così simili a quelli della donna che aveva amato e che ancora amava, non riuscì a dire nulla. Infine si arrese e risiedendosi annuì.

"Molto bene" disse "vedrò di inviare le carte al maggiore Katsuragi e inviare una macchina della Sezione 2 a prelevare il pilota. E' tutto."

La ragazza si girò, diede un ultimo sguardo al paesaggio che era dipinto sulle finestre, dall'alto della cima della piramide. Entrò nell'ascensore. Mentre le porte si chiudevano le sue labbra si schiusero per sillabare silenziosamente un unica parola. "Grazie".

Una figura in fondo alla stanza si mosse. Molti l'avrebbero confuso con una lampada, quando in realtà, al vicecomandante Fuyutsuki piaceva solamente godersi il panorama nel poco tempo che sapeva rimanere. Avvicinandosi al suo ex-allievo, chiese.

"Sei sicuro di questa decisione Gendo, sai bene come le probabilità sono più che accada il contrario, Rei potrebbe venir condizionata."

"Sinceramente maestro, credo che dovremmo lasciare questi ragazzi alla loro vita. Abbiamo già rovinato molte vite, ne rovineremo molte altre nell'immediato futuro. Quindi per un po', lasciamo andare avanti la questione. Se Rei diventerà instabile potremo sempre sostituirla."

"Non sei riuscito a resisterle ora, cosa ti fa credere che riuscirai a compiere una tale decisione?!"

"Perché so quello che dovrò fare per raggiungere il mio obiettivo Fuyutsuki. Ho sacrificato la mia vita come padre per tutto questo, non dimenticarlo. Shinji, lui ha bisogno di qualcuno che lo capisca. Io ormai non ho più opportunità di redenzione con lui ma Rei...Rei potrebbe aiutarlo. Seppur io non lo dimostri, tengo ai Children, più di quanto tu creda. Specialmente a mio figlio."

"Presto non avrà più importanza, Yui tornerà da te e ci guiderete in un futuro migliore. Speriamo solo tutto vada secondo lo scenario…"

"Andrà tutto bene maestro. Vedrai, quando sarà il momento, nessuno ci fermerà dal compiere il Third Impact."


-Di nuovo all'ospedale-

Una ragazza dai capelli azzurro chiaro rientrò nella stanza di Shinji. Il ragazzo prese quasi un colpo a vederla entrare, non avendo sentito nessun suono che annunciasse il suo arrivo.

"Ayanami, come è andata, ha detto di no vero? Mio padre non è un uomo che si fa condizionare così facilmente…"

"L'incontro con il comandante ha avuto esito positivo, verrai scortato alla mia abitazione quanto prima possibile, ovvero tra..." guardò l'orologio sul muro "7 secondi circa."

Stupito, aprì la bocca per controbattere quando la porta si aprì rivelando una barella. La ragazza scostò le lenzuola del suo letto, lo prese in braccio lentamente senza dire nulla, per poi adagiarlo su di essa. Cominciò a camminare verso l'ascensore, scortata da due infermieri. Senza nemmeno il tempo di chiedere nulla il ragazzo si ritrovò all'entrata dell'ospedale, vestito ancora solo da un camice da notte.

Una lunga limousine nera li aspettava, con un uomo della Sezione 2 alla guida. Poco prima di essere caricato sulla macchina, Shinji si riscosse dalla stranezza della situazione e riuscì finalmente a chiedere.

"Ay- Rei, forse avresti dovuto avvertirmi con un po' più di anticipo, non sono nemmeno vestito…Ho anche una cosa da chiederti... "

"Dopo, in un luogo meno affollato. Ora ti scorterò alla mia abitazione." Si interruppe per poi correggersi. "Alla nostra abitazione. Lì potremo conversare più liberamente."

'Il suo appartamento?! Pensavo sarebbe venuta lei da Misato! Dovrò vivere in quel "appartamento"?'

Notò solo dopo che uno degli infermieri stava spiegando a lui e a Rei come prendersi cura del suo corpo.

"Dovrà cercare di compiere il minor movimento possibile, comprese le braccia, per non complicare le sezioni delicate. Dopo qualche settimana potrebbe riuscire ad alzarsi e muoversi, ma non dovrà mai fare sport o sollevare carichi pesanti. Ha circa 13 costole fratturate ragazzo, onestamente non so nemmeno come tu sia ancora vivo. Se ha difficoltà a respirare chiami subito l'ospedale. Lei signorina dovrà aiutarlo nella maggior parte delle azioni giornaliere. Mangiare, andare in bagno, fare una doccia, scrivere, vestirsi. Suo fratello non potrà fare la maggior parte di queste cose quindi ci dovrà pensare lei-"

"Non sono sua sorella. L'infortunato tra quanto potrà riprendere attività che comportano sforzo fisico?"

"Oh. Beh, suppongo siate almeno inquilini, spero terrà lo stesso a mente quello che le ho detto. Per quanto riguarda lo sport potrà riprenderlo quando le costole si saranno completamente ricostruite, circa sei o sette settimane. Cosa pratichi giovane?" chiese curioso l'uomo.

Rei rispose per lui in fretta e furia. "Non sono questioni attualmente divulgabili. Buona giornata."

Detto questo, con una faccia impassibile, Rei prese la barella e la inserì su uno dei sedili ripiegati della macchina, allacciando poi le cinture. Entrò poi dalla parte opposta, si sedette e dopo aver dato la destinazione, agganciò anche lei le cinture e chiuse la portiera. La macchina partì quasi subito per l'abitazione, lasciando un confuso infermiere sulla soglia dell'ospedale.


-Intanto a casa di Misato-

Un turbine di capelli rossi uscì dalla sua camera fumando di rabbia. Erano passati neanche 2 giorni da quando Stupi-Shinji era stato in casa e già cumuli di lattine di birra stavano comparendo e si raggruppavano come esseri viventi. A volte aveva l'impressione che quando non guardasse, i mucchietti iniziassero a muoversi. O era l'eccessivo odore di alcool a darle alla testa?

Almeno era giunto il momento della cena e avrebbe potuto gustarsi qualche piatto prima di tornare a quella squallida vita. Poi si ricordò che Shinji non era più lì. E quindi avrebbe dovuto...assaggiare la cucina di Misato...

Cominciò a sgattaiolare verso la sua stanza sperando di non essere notata, quando una voce chiamò.

"Asukaaaa, è pronto, vieni a tavola! Non farmi aspettare, ho fame!"

Con una faccia riluttante ma sconfitta la rossa si avviò verso il patibolo pensando.

'Maledizione, Stupi-Shinji fa una sola cosa bene e non posso nemmeno usufruirne…se vorrò mangiare decentemente dovrò andare ad un ristorante o...a casa della cocca del comandante. Maledizione!'

"Eccomi Misato, cosa hai preparato di buono oggi?" sospirò entrando in salotto.

"Ti piacerà ne sono sicura, insieme al ramen precotto ho trovato anche una zuppa di miso, come quelle di Shinji! Vieni a tavola e non fare complimenti!"

'Sono certa che non ce ne sarà bisogno.'


Rei e Shinji arrivano alla loro "abitazione! Gendo discute con la SEELE sulla continuazione del progetto per il Perfezionamento! Asuka cerca di scappare dalla cucina di Misato! Questo e altro nel prossimo capitolo!

NOTE: Pensavate fossi morto! Anche io... silenzio imbarazzante ...comunque, ci ho messo tanto perché non avevo ispirazione per continuare, ma una mia amica (una delle revisionatrici) mi ha spronato e quindi eccoci qua! Sto già scrivendo il prossimo capitolo e cercherò di pubblicarlo prima stavolta, per farmi perdonare!

Detto questo ringrazio tre dei miei revisionatori/revisionatrici, una nuova entra e una vecchia va, e... Alla prossima!

MART3X