Angolo dei commenti:
Elizabeth: Albert ha ancora delle remore, vista l'età di Candy, ma all'amore non si sfugge facilmente, hai ragione!
Ericka Larios: Candy all'epoca aveva circa 14 anni e Albert 25, credo sia normale che lui si senta un po' sopraffatto dal sentimento che inizia a nascere nel suo cuore. Però è vero, sono fatti uno per l'altra e questo già è evidente!
MariaGpe22: Albert non potrà mai avvicinarsi a una signorina dell'alta società come vuole la zia Elroy, sono mondi totalmente opposti: al contrario di lui e Candy, che sono due spiriti liberi molto simili!
Charlotte: Ho sempre immaginato che fosse proprio in questo periodo che Albert comincia, come dici tu, a guardare Candy con occhi diversi. Ma sulle prime ha molte remore, dubbi, inoltre aveva già pianificato il viaggio in Africa: e pensava che sarebbe stata la maniera migliore per 'rinsavire'. Invece, poi, sappiamo benissimo come è andata, vero? ;-) Grazie per le tue parole, sono felice che tu 'veda' quello che scrivo!
Dany Cornwell: Albert comincia a rendersi conto che Candy sta crescendo e che è una ragazza speciale... molto speciale per lui!
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Questo breve missing moment è ispirato all'episodio del manga nel quale Archie sta per confessare i suoi sentimenti a Candy e Annie li ascolta e fugge via. Mentre la cercano, comincia a piovere e Stair dice ad Archie che l'acqua laverà via la loro pena, ovvero il loro amore segreto per Candy. Grazie a Sonietta74 per avermi ispirata a scriverla e, ovviamente, per la betalettura di tutte queste one-shot!
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Archie e Stair: la pioggia
Archie si tamponò i capelli con un asciugamano grande, rabbrividendo nonostante il bagno caldo: "Ti conviene farne uno anche tu se non vuoi ammalarti", disse rivolto a Stair, seduto sull'ampio davanzale della finestra con i vestiti asciutti e il proprio asciugamano avvolto sul capo come un turbante.
"Sto bene così, grazie", ribatté con un sospiro e un lieve sorriso.
Archie aggrottò le sopracciglia, perplesso: "C'è qualcosa che non va, forse?". Doveva essere lui quello provato, perché a quanto pareva la pioggia aveva lavato via solo in parte i propri ricordi. Annie era il suo presente, ma avvertiva il passato giusto a un passo dietro di sé. E gli riportava il dolce respiro di Candy.
"Mi ha detto che sto meglio senza occhiali. E me l'ha fatto sapere solo oggi".
Sulle prime, Archie non capì, tuttavia realizzò nel giro di pochi istanti che parlava proprio di lei. Fece un sospiro, gettando l'asciugamano sul letto e avvicinandosi al camino per aggiungere legna: "Quindi hai fatto la predica a me e poi sei tu il primo a fare dei passi indietro, fratello?".
"Io non faccio mai passi indietro". Il tono era altezzoso e con quella sorta di turbante storto mentre lo guardava l'effetto era esilarante. Senza poterselo impedire, cominciò a sussultare per le risate represse. Possibile che, tutto sommato, la pioggia avesse in parte funzionato? O era solo la sensazione di condividere lo stesso segreto con Stair? "Vorrei tanto sapere che hai da ridere", s'imbronciò lui togliendosi gli occhiali e pulendoli.
"Sei molto divertente vestito da arabo", ribatté alzandosi in piedi.
"Oh...". Con un gesto distratto si tolse l'asciugamano dal capo e gli occhiali caddero per terra. Si chinarono nello stesso istante per raccoglierli e le loro teste sbatterono una contro l'altra. Fu Stair a ridacchiare, mentre se li rimetteva: "Mi è accaduto qualcosa di simile con Patty, alla festa".
Archie gli sorrise, mettendosi le mani in tasca: "Siete molto affiatati, nonostante tutto, no?".
"Beh, anche tu e Annie lo siete, sei tornato così fradicio che hai creato una pozzanghera nella stanza. Lei ti ha abbracciato e tu non ti sei tirato indietro, vero?".
Sbatté le palpebre, perplesso: "E tu come lo sai?".
"Quindi è vero?", ripeté con un sorrisetto malizioso.
"Anche tu eri fradicio e il motivo è molto semplice: eravamo tutti sotto l'acquazzone senza ombrello! Non credo che Candy ti abbia...".
"No, non l'ha fatto", negò subito con una punta di quella che gli parve per metà rabbia e per metà delusione. Archie riprese a respirare normalmente. "Mi ha solo detto che senza occhiali..". Non terminò e si accucciò davanti al camino, rabbrividendo leggermente.
Archie lo emulò: "Sai una cosa, fratello? Avevi ragione. Lei ci vede come cari amici, dobbiamo accontentarci di guardarla da lontano. Non sarà il nostro estremo fascino a farla capitolare".
Stair si voltò per fissarlo con un sopracciglio inarcato: "Estremo fascino?".
"Certo, quello che rende me irresistibile agli occhi di Annie e te... immagino a quelli di Patty", rispose riavviandosi i capelli umidi.
"Tu sei proprio matto", rise Stair scuotendo il capo e allungandogli un pugno scherzoso sul braccio.
"E tu hai ancora i capelli bagnati. Magari quando si asciugano il tuo incantesimo comincerà a funzionare".
"Magari sì".
Restarono davanti al camino in silenzio finché il temporale non si placò e l'umidità divenne solo un ricordo. E in lui cambiò davvero qualcosa: decise che sarebbe stato sciocco continuare a illudersi e che, alla fine, restare accanto ad Annie gli avrebbe donato quella serenità di cui aveva bisogno.
"Guarda, l'arcobaleno! Questo mi dà l'idea per una nuova, coloratissima invenzione!", dichiarò Stair davanti alla finestra, battendo un pugno sul palmo della mano.
"Le vedo, le tue catastrofiche rotelle che girano per concepire l'ennesimo disastro".
Lui si voltò, oltraggiato, con le mani sui fianchi: "Hai osato inserire le parole 'catastrofiche' e 'disastro' nella stessa frase parlando delle mie invenzioni?".
E rise, Archie. Rise e lo prese ancora un po' in giro. Perché quello era il loro modo di non pensare a un amore impossibile ed era anche il loro modo di rafforzare un legame fraterno così speciale che non si sarebbe disciolto neanche con un milione di piogge.
Si sporse per guardare l'arcobaleno con Stair, mentre lui ciarlava di un multi-pennello automatico che avrebbe creato dipinti bellissimi in pochi minuti e che invece, secondo lui, avrebbe solo pasticciato dei quadri astratti degni di nota.
Sì, la pioggia aveva lavato via almeno l'amarezza.
