Angolo dei commenti:
Elizabeth: Albert si sta rendendo conto che il cuore va da una parte e la ragione da un'altra. Eppure, come al solito, la felicità di Candy per lui è prioritaria!
Dany Cornwell: Ma tu mi leggi nel pensiero o hai hackerato il mio PC?! ahahahaah! Scherzo, ma guarda caso il prossimo missing riguarda proprio il taglio di capelli di Albert! Complimenti! I suoi pensieri sono sempre quelli: prima non credeva fosse corretto innamorarsi di lei perché era suo tutore legale, ora perché è senza memoria. Che tormento!
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Albert si taglia i capelli
Albert spazzava energicamente il pavimento, con un senso di frustrazione che andava via via aumentando a ogni colpo di scopa. Smise per un attimo e volse lo sguardo verso il tavolo vuoto, le sedie giacevano solitarie, quasi desiderassero esse stesse un occupante. Con decisione, lasciò la propria un po' scostata e avvicinò il più possibile l'altra al bordo. Sarebbe rimasta così per un bel po'.
Appoggiato alla scopa, guardò la finestra. Quella stessa finestra dalla quale l'aveva vista andare via pochi giorni prima e da cui si affacciava solo la mattina per aprirla e la sera per richiuderla, quasi temesse di rivedere il film di Candy che si allontanava ripetuto all'infinito.
Chiuse gli occhi e riprese a pulire il pavimento: i suoi turni di lavoro erano lunghi e in casa non c'era mai nessuno, quindi l'appartamento brillava. Niente vestiti gettati alla rinfusa in camera o padelle sporche nel lavabo, né tazze di caffè abbandonate sulla mensola del camino.
Era tutto pulito, sì, ma mancava davvero un'anima.
Albert si diede dello sciocco e si riavviò i capelli: continuavano ad andargli davanti al viso quando si chinava e si rese conto che doveva trovare una soluzione. Senza pensarci troppo, si recò in camera e titubò davanti al comodino di Candy per qualche istante: voleva prendere in prestito uno dei suoi nastri o solo tenerlo tra le dita per qualche istante per sentirla vicina? E anche ammesso che lo avesse usato, davvero si sarebbe presentato al ristorante con una coda stretta in un fiocco colorato?
Quell'idea lo fece ridere di cuore e desistere dal suo intento. Richiuse la porta e decise che era ora di darci un taglio. In tutti i sensi. Visto che era il suo giorno libero, mise il cappotto e la sciarpa e si avviò verso la bottega del barbiere che aveva visto all'angolo della strada, a un paio d'isolati dal ristorante.
"Vuole un taglio classico o alla moda?", gli chiese l'uomo alle proprie spalle, mentre lui si guardava con occhio critico allo specchio.
"Eh? Oh, non lo so, l'importante è che siano corti", rispose con un'alzata di spalle.
Mentre il barbiere sforbiciava facendolo sentire più leggero, nel cuore si depositava invece un senso di pesante ineluttabilità. Sì, Candy gli mancava. L'infermiera che aveva dovuto rincorrerlo e convincerlo a restare se n'era andata dal suo fidanzato e lui sperava davvero che in quel momento, mentre le ciocche bionde dei suoi lunghi capelli cadevano a terra, fosse felice.
Peccato che la felicità di Candy, che desiderava con tanta sincerità, lo rendesse così malinconico.
"Fatto".
Albert spalancò gli occhi, catapultato fuori dai suoi pensieri, e si ritrovò a fissare un ragazzo che pareva persino più giovane del magro smemorato che aveva visto riflesso sui vetri di una finestra d'ospedale. Si chiese se nella sua vita precedente avesse mai portato i capelli così e si ripromise di chiederlo a Candy quando fosse tornata.
Se tornerà... Oh, Candy...
"Signore?".
"Scusi... diceva?".
"Le chiedevo se le piace o se preferisce che li tagli più corti".
Albert scosse la testa: "No, così può bastare, grazie".
Pagò e uscì, avvolgendo meglio la sciarpa intorno al collo perché senza i capelli aveva freddo. Era strano sentirsi così scoperto.
Potrei dire lo stesso del mio cuore. Devo seppellire questo sentimento dentro di me, ricoprendolo come il manto bianco della neve ha fatto con le strade e gli alberi.
Sì, si disse, il taglio di capelli avrebbe coinciso con il ritorno alla ragione e l'obiettivo di recuperare al più presto la memoria. Per quel che ne sapeva, anche se era un vagabondo poteva esserci qualcuno, là fuori, intento a cercarlo disperatamente.
Ed era ora di recuperare il passato e fuggire da un futuro impossibile.
