Il giovane Jimmy fu il primo ad arrivare.
E grazie a lui, la bomba fu sganciata:
"L'RMSTitanic, transatlantico britannico della classe Olympic, ha avuto una collisione con un iceberg alle 23:40 (ora della nave) di Domenica 14 aprile 1912, durante il suo viaggio inaugurale (da Southampton a New York).
Secondo di un trio di transatlantici, il Titanic (soprannominato da tutti come L'INAFFONDABILE), assieme ai suoi due gemelli RMS Olympic e HMHS Britannic, era stato progettato per offrire un collegamento settimanale di linea con l'America e garantire il dominio delle rotte oceaniche allaWhite Star Line.
Costruito presso i cantieriHarland and Wolff di Belfast, il Titanic rappresentava la massima espressione della tecnologia navale del nostro tempo ed era il più grande e lussuoso bastimento del mondo.
Ancora non è stimato il numero delle vittime ma tra passeggeri e equipaggio la cifra si aggira già intorno ai ..."
Questo diceva il giornale, e il primo a leggere la notizia era stato William.
Il ragazzo lo stava stirando quando l'occhio gli cadde sulla notizia in terza pagina.
E da buon ragazzo coscienzioso, informò subito il suo superiore.
"Signora Patmore, Signora Hughes... una parola" disse l'uomo col petto gonfio come un pavone, mento in alto e mani dietro la schiena.
Le donne lo guardarono con espressioni differenti.
La cuoca fece una smorfia di disgusto e, indicando il tavolo, scuotendo la testa disse:
"Sta scherzando? Con tutto quello che c'è da fare? Devo preparare il vassoio per Lord Grantham e predisporre per il pranzo. Non mi fido delle ragazze nemmeno per lavare una forchetta, figuriamoci mettere a bollire un uovo..."
"Signora Patmore... per favore, non è il caso di gridare in questo modo. Signor Carson, la signora Patmore ha ragione..."
"Oh santi numi! Non pensavo avrei mai visto questo giorno!"
"Non mi faccia pentire di averlo detto Signora Patmore. Stavo dicendo che siamo tutti molto impegnati. Anche voi presto dovrete salire per la colazione e sicuramente non vorrete far aspettare Lord Grantham. Sicuramente ci sarà tempo dopo..."
"Con il dovuto rispetto, Signora Hughes, se vi sto chiamando ORA vuol dire che non c'è tempo per dopo. Se voleste per favore seguirmi nel mio ufficio... a quest'ora avremmo già finito"
"Oh e va bene... TU vedi di non rompere i piatti mentre li asciughi, e TU non sbattere troppo quella olandese o rischia si impazzire" disse alle ragazze la donna bassa, robusta e dai capelli rossi.
"Si signora Patmore"
"Sedete pure" disse il signor Carson chiudendo la porta dopo che entrambe furono entrate.
"Ebbene?" chiese la signora Hughes sedendo composta in quella che era la sua solita sedia.
"Ecco..."
"Mi avete allontanato dalla MIA cucina per leggere un giornale? Signor Carson, mi meraviglio di voi... evitare il dovere per tali frivolezze"
"Signora Patmore... leggete e basta" tuonò il maggiordomo infastidito e con la pazienza al limite.
"Oh santo cielo!" esclamarono entrambe una volta appresa la notizia.
