Il giorno dopo, il duca gongolava per lo scacco su Thomas (suo vero obiettivo di quella visita), anche se doveva andare in America alla ricerca di una moglie ricca; il giovane cameriere aveva l'ego più ferito del suo povero cuore e Bates zoppicava verso un futuro incerto.

Fin quando Robert non fermò l'auto appena partita, per farlo scendere.

Lo riassunse a pieno titolo con effetto immediato e lasciò il maggiordomo in cortile dopo aver detto:

"Non era giusto Carson. Non era giusto e basta!"

Se all'inizio quest'ultimo era contento di come Lord Grantham aveva parlato del duca ora, nuovamente calpestato, si sentiva come il giorno prima. Una nullità assoluta.

Lui li svegliava, mandava avanti la loro casa, teneva lontani intrusi d'ogni tipo, li difendeva a spada tratta e loro come lo ripagavano? Ignorando quando lui li avvisava che gli standard, ai quali erano abituati e per legge avevano diritto, si abbassavano.

Decise che in quella giornata sarebbe stato scontroso.

Lo pensavano già tale quindi cosa sarebbe cambiato?

Se solo la sera prima avesse parlato un po di più con la signora Hughes. Di certo la giornata sarebbe finita e cominciata meglio.

Mentre si dirigeva al piano di sotto per la colazione, ripensò alla sera precedente.

[INIZIO FLASHBACK]

Quella sera, Carson andò dalla signora Hughes a darle la buonanotte.

La donna gli aveva chiesto nel pomeriggio, dopo l'incontro con Lord Grantham, se stesse bene.

Lui aveva annuito senza perdere eccessivamente tempo con lei.

E ora sinceramente non se la sentiva di sedersi e darle ragione sul tipo di famiglia che servivano.

Non voleva che lei lo guardasse con condiscendenza, come a dire TE L'AVEVO DETTO.

Non che l'avrebbe fatto, ma comunque...

"Credo che mi ritirerò" disse l'omone dopo aver bussato alla porta aperta ma rimanendo sulla soglia.

"Nessun annuncio ufficiale dunque?" chiese da seduta, cercando di mantenere alto l'umore con un sorriso.

Doveva essere il più gioviale possibile se voleva che lui si mettesse a suo agio come al solito, cosa che però non succedeva da un po.

"No e dubito che ci sarà. Domattina prende il treno delle 9"

"È inammissibile! Avevamo ammazzato il tacchino per la cena di domani..." ecco che la contadina parsimoniosa usciva fuori.

Poi spinse per istigarlo alla conversazione, facendogli una domanda precisa per valutare modi e toni di un'eventuale risposta:

"Dove ha sbagliato Lady Mary?"

Lo chiese di proposito sapendo quanto l'uomo in livrea tenesse alla primogenita della nidiata.

"No, non è dipeso da lei. O almeno così dice sua signoria"

"Forse sua grazia il duca è un uomo privo di grazia" aggiunse scuotendo la testa, come ad indicare che la bontà e la correttezza di uomini e donne non dipende dalla loro posizione nella scala della società.

"Buona notte signora Hughes" sospirò tristemente, pensando quanto avesse ragione.

"Anche a voi signor Carson"

E con questo lasciò sola.

Se solo sapesse come si era rivolto a lui il padrone di casa.

Come lo aveva deriso. Come lo aveva calpestato. Trattandolo con meno riguardo della tappezzeria.

Voleva dirglielo ma a che sarebbe servito... a farla arrabbiare e nient'altro.

Oppure a farle capire che omuncolo ridicolo lui fosse.

[FINE FLASHBACK]