"Sono venuta a darvi la buona notte" bussò alla porta aperta la signora Hughes.
In realtà voleva sedersi a parlare con lui ma sentiva in cuor suo che qualcosa non andava e forzarlo sarebbe stato controproducente.
Il signor Carson tutto desiderava fuorché lei se ne andasse così, come se non avesse sentito, le porse un candelabro e, più sconcertato che arrabbiato, disse:
"Guardate questo graffio. Lo farò sistemare quando loro sono a Londra"
"Si vede appena"
"Ma io so che c'è!" esclamò allontanandosi.
"Va un po meglio? Prima mi siete sembrato turbato" chiese provando a tastare le acque.
L'uomo tergiversò come meglio potè, quel pomeriggio era stato straziante e non aveva il coraggio di risponderle.
'Però per avvicinarti e sentire nuovamente il suo profumo ...'gli disse la testa.
"Si mi dispiace molto il fatto è... Che sono un po stanco" disse avvicinandosi nuovamente solo per cambiare direzione all'ultimo e prendere un altro candelabro.
Aveva provato. Aveva fatto una pausa e poi l'aveva guardata. E tutto era andato in malora.
Si era ripromesso di dirle tutto ma alla menzione di Anna poco prima aveva cambiato idea.
Era schiavo di questa donna.
Perché non poteva essere se stesso?
La signora Hughes abbassò la testa comprensiva.
Doveva essere peggio di quanto credesse e francamente stava iniziando a preoccuparsi per lui ma non poteva darlo a vedere, inoltre non ne aveva il diritto.
"Non c'è da stupirsi. La cena è andata bene?" chiese cambiando argomento per metterlo a suo agio.
Mentre le dava le spalle, lui rispose affermativamente con vigore, sollevato che lei non approfondisse.
'È perché non le importa di te, o almeno non come vorresti facesse' diceva la parte negativa della sua mente.
Quella romantica, innamorata e positiva invece replicava:
'Le importa. Solo ti conosce e sa che le abbaieresti di nuovo contro se chiedesse di aprirti con lei. È il suo modo di farti capire che è qui. Per te. Ti è vicina'
"Abbastanza. Ma non riusciranno a combinare un matrimonio se è questo che sperano"
Un altro vaso di Pandora fu scoperchiato.
'Ora Charles davvero? Chissene frega del piano di sopra quando lei è qui, anche se ti ha chiesto della cena. Vuoi parlarle, e avanti allora. E poi, parlare di sperare in un matrimonio solo tu puoi essere cosí palese quando cerchi di essere riservato...'
"Perché? Lady Mary non lo apprezza?" chiese la donna seriamente.
Il giovane erede era un ragazzo meraviglioso. Certo aveva potuto conoscerlo poco ma era comunque passato un anno da quando era arrivato e aveva una vasta gamma di persone con cui confrontarlo.
'Quella ragazza può essere più viziata? Ancora grazie che pensino a lei come futura moglie di quel poveretto' pensava fissandolo.
Sapeva che lui non sarebbe stato d'accordo. Quella era la sua FAMIGLIA, e Lady Mary la sua protetta, 'Dio solo sa perché?!'
"Perché dovrebbe apprezzare un uomo che l'ha scavalcata, e come è potuto accadere? Mi piacerebbe saperlo"
'Ecco appunto!'
"È la legge" rispose fissandolo cercando di trattenersi dal rifare gli occhi e sbuffare.
"Beh è una legge immorale"
