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ASILO POLITICO
Steve Austin era sano come un pesce dopo le visite di routine del Dottor Rudy Wells dopo l'ultima missione. Fisicamente stava bene ma mentalmente sembrava stanco, stava giusto riferendo all'amico Wells che voleva fare una vacanza, ma Oscar entrò nella stanza a proposito chiedendo a Steve se volesse svolgere la missione che proponeva, declinò l'invito, era stanco e volle una pausa, mesi su mesi in continuo lavoro. Le sue richieste erano semplici, poteva andare dove voleva, non essere disturbato e ne rintracciato. Voleva solo pace e se possibile qualche bellezza tra le sue braccia. Steve si trovò a dormire sul sedile dell'aereo verso le Hawaii con destinazione Honolulu. Come da arrivo una gentile signora del posto gli porse al collo la collana di fiori l'ammiccò con sorriso. Si sistemò presso l'hotel da lui scelto alloggiando in una stanza singola molto modesta, con letto comodo matrimoniale e bagno in camera.
L'hotel aveva incluso il bagno in spiaggia. Si infilò il costume, la prima cosa da fare appena si arriva in vacanza era quella di distendersi al sole. A supino con le braccia dietro la nuca chiuse gli occhi. Il sole bollente lo costrinse a buttarsi in acqua per qualche bracciata. Il riflesso dell'acqua sulla pelle brillava per i raggi del sole. Sembrava un Adone nel risalire, corpo tonico e muscoloso, le gocce di acqua salata scesero lungo i pettorali facendo ribollire il sangue delle figure femminili in spiaggia. Sapeva di piacere lasciandole ribollire. Appena asciugato dal sole riempì lo stomaco al bar del bagno. "L'ho letto quel libro sa?" la donna distolse lo sguardo dalla pagina, gli occhi azzurri di lei incrociarono quelli di Steve "Le piace la letteratura Russa?"
"Diciamo che leggo diversi orizzonti" la donna si sedette al suo tavolo "Raissa molto piacere"
"Steve, piacere mio" sorrise dal piacere. Discorsero a lungo passando del tempo in spiaggia e poi cena. Passeggiarono sulla spiaggia fredda della sera tenendosi per mano "Non mi hai ancora detto come mai sei qui"
"Mi sono trasferita ormai da 3 anni, me ne andai dalla Madre Russia lasciando mio fratello".
"e tuo fratello perché non è venuto?
"lui lavora nel consolato Russo e non può lasciare la Russia per lungo tempo" aggrottò la fronte "quindi tu sei scappata la Russia?" annuì "è da tre anni che non lo vedo. e sta cercando di scappare. tra pochi giorni verrà qui con la delegazione". Steve camminava al passo di lei usando la testa per il piano migliore per agire in fretta. ma in quel momento aveva un'altro desiderio la prese entrambe le mani fissandola negli occhi stampando un bacio ardente sulle labbra facendole intendere quello che lui desiderava. passarono una notte molto piacevole e passionale. la mattina non la ritrovò nel letto nell'allungare il braccio dalla parte libera del materasso. Raissa tornò un ora più tardi vestita con addosso un prendi sole verde e capelli umidi "scusa ero scesa in piscina" lo trovò ancora a letto ma sveglio "stavo per chiamare la guardia nazionale"
"hai già fatto colazione?"
"no"
"possiamo rimediare. mio fratello arriverà tra due ore al massimo". allargò le braccia aspettandola al suo petto nudo "odoro di cloro. devo fare la doccia" .
Al consolato Russo a Cuba un giovanotto dai capelli rossicci in uniforme percorreva il grande salone elegante con passo svelto e schiena dritta. Sotto il braccio reggeva una cartella con la scritta top secret in rosso. Dietro di lui tre uomini di scorta camminando al suo passo. L'ambasciatore sovietico seduto alla scrivania del suo maestoso ufficio acconsentì di riceverli. Offrì loro del te dal vassoio posato sul tavolino in vetro davanti alle tre poltrone rosse. "Qual è il suo nome?"
"Grigoriy Kutuzov Signore ambasciatore" prese per il manico la tazza di te portandola alla bocca. Il segretario entrò in stanza consegnando una cartelletta porta documenti "Questo è per voi" ringraziò prendendola con se. al ritorno prima di tornare alla Madre Russia chiese un piccolo favore, una breve sosta alle Hawaii per trovare la sorella. Lo riconobbe subito, scosse la mano verso l'alto correndogli addosso "Grigoriy sei sempre uguale" si strinse a lui "Lui è un amico, un Americano. Steve". Gli strinse forte la mano "Molto piacere". Cercarono un posto tranquillo dove poter parlare, presso il parco nazionale di Honolulu. Passeggiarono tra il verde. I suoi cani da guardia lo seguivano a distanza "Purtroppo non possono permettersi di perdermi" la sorella si avvinghiò a lui con tenerezza "Steve può aiutarti a scappare" mormorò "Lui può farlo". Steve avrebbe potuto ma per farlo significava chiedere aiuto ad Oscar, conosceva i piani alti e mettendo qualche buona parola avrebbe potuto chiedere asilo politico agli USA.
"Io sono un agente segreto, ho conoscenze per aiutarla ma lei dovrà essere molto sincero con me". Raccontò tutto fidandosi dell'Americano, fu molto sincero. Il problema era come scappare. Oscar fu sorpreso di sentire la voce di Steve. Aveva detto che non voleva essere rintracciato "Che fine ha fatto la frase sono in vacanza e non voglio essere disturbato?" chiese con tono scherzoso. L'uomo bionico chiese rifugio politico per un amico indicò tutte le informazioni ricevute. Prima di tutto doveva andare a Washington, Oscar lo avrebbe accompagnato dal responsabile per parlare della situazione, nulla di cui preoccuparsi. Dal momento dell'arrivo alle Hawaii i cani da guardia non ebbero più sue notizie, Grigoriy era svanito e i piani dell'ambasciatore furono al sicuro sull'aereo privato.
Steve lo portò sulla pista privata sul jet mandato da Oscar. I cani d guardia cercarono in tutti i modi di fermare l'uomo bionico. Erano arrivati sulla pista "Corri. Io ti raggiungerò" affrontò i cani da guardia con la forza meccanica del braccio scagliandoli a terra con forza. Le armi riuscì a deformarle e renderle inutilizzabili. Riuscì a mettere a terra 3 uomini da solo. Se fosse stato Steve senza la sua forza bionica non sarebbe stato tanto fortunato. Steve si precipitò in aereo "Si muova decolli subito" ordinò. Rialzati da terra imprecarono in russo. A Washington una macchina nera li portò nell'immediato da Oscar impaziente di conoscere il Russo chiedente asilo. "Grigoriy, sono Oscar Goldman, mi occuperò di lei, non si preoccupi andrà tutto al suo posto, siamo lieti di accoglierla nel nostro paese".
Il rifugiato russo passò molto tempo a rispondere domande per la prassi. Dopo tutti i controlli effettuati secondo la burocrazia dello stato fu accolto negli USA come cittadino. Grazie a Steve ora poteva riabbracciare la sorella e passare del tempo con lei. l'uomo bionico la usò la scusa vacanza per passare più spesso dalle parti di Honolulu, passare del tempo con la donna con cui ha passato momenti ardenti. Ma le vacanze finirono presto, Oscar propose una nuova missione e la routine del agente segreto ricominciò.
