Durante la quarta serie, Eva e Lucifer sono una coppia da un mese.

Attico. Sera.

Lucifer era esasperato. Da quasi un ora frugava nell'armadio della sua camera, era certo che qualcuno gli avesse rubato dei vestiti. Eva esasperata lo aveva lasciato per andare a un party che era certa poteva finire in un orgia. La prima donna trovò Maze che dall'alto della balconata si occupava del Lux. Quando la demone non aveva taglie interessanti si occupava del nightclub. Guardando Eva, Maze capì che non era proprio contenta, avvicinandosi per capire cos'era successo. Le domandò ad alta voce, visto il Lux pieno di gente con musica a palla

"Cosa? Non vuole venire?"

Si riferiva a Lucifer. La prima donna Eva alzò gli occhi al cielo, dicendo stizzita sempre a voce alta

"Non lo capisco. Sembra come trattenuto nel divertirci..."

Maze le indicò una zona vicino all'ascensore dove era più tranquillo, dove Eva continuò

"...Lucifer alle orge o altri nostri incontri sessuali fa poco o niente. Non lo riconosco più. Sembra così diverso. Io ho anche accettato la sua forma bruciata. Desidero solo divertirmi, non stare con uno così…non lo so neanche io"

Maze comprendeva i dubbi e la delusione di Eva per come fosse enigmatico Lucifer, cercando di consolare quella eterna così triste che comunque la affascinava

"Ti avevo detto che l'avresti trovato cambiato. Eva, lui conosce le sfumature dei sentimenti, di quella cosa che gli umani dicono …"

Faccia disgustata di Maze

"...amore"

Eva scosse la testa, ammettendo

"Io sono fuggita dal paradiso per trovare la mia libertà. Poi l'ho visto così solo, triste per quella detective…"

Fissò Maze intensamente

"...l'ama sempre, nonostante tutto. La maggior parte delle volte il nome di Chloe si trova nelle sue labbra nei momenti di piacere…"

Eva appoggiò la mano destra sull'avambraccio sinistro di Maze

"...ora basta! Vieni con me Maze. Ci divertiamo. Non perderò altro tempo con lui. Credevo sul serio di amarlo, invece comprendo che volevo solo consolarlo"

Maze portò Eva nel Lux dove potevano divertirsi.

Mattina dopo.

Il suono del cellulare svegliò Maze e altri con lei nel letto. La demone era con un paio di uomini e donne completamente nudi in un enorme letto nel suo appartamento sotto l'attico. Il messaggio testuale nel cellulare era di Lucifer

"Sono certo! Hanno rubato dal mio armadio una camicia bianca, un paio di pantaloni grigi, un panciotto grigio, un paio di pantaloni grigi e una giacca anch'essa grigia. Credo anche una boccettina della mia colonia. Da ora in poi chi entra nel mio attico quando esce deve essere perquisito"

Maze sapeva bene perché il re dell'inferno era così esasperante e paranoico. Gli mancava la detective con tutto il loro mondo. Più volte quel re dell'inferno era andato vicino ai luoghi di nuovi casi dove c'era la detective, alle recite scolastiche di Trixie o solo guardarla di nascosto uscire dalla scuola. La demone sapeva anche molto bene quanto lui mancasse alla bambina e alla madre. Però quella mancanza nel guardaroba di Lucifer sembrò strana a Maze. Quanto uno strano cambiamento in Chloe. Un movimento dietro Maze le ricordò di Eva, nuda come lei che ancora avvolta nel sonno sorrideva. La demone decise di districare quel mistero dei vestiti scomparsi di Lucifer e qualcosa di strano in Chloe.

Qualche giorno dopo. Sabato pomeriggio, zona residenziale di Los Angeles.

La demone seguì senza essere vista Chloe. Da almeno tre settimane la detective lasciava Trixie a lei o Dan dal pomeriggio di sabato a mattina di lunedì. Ufficialmente per frequentare un corso di yoga per il suo mal di schiena e lo stress. Era introvabile, staccando persino il cellulare, lasciando solo la segreteria. Cosa strana, Maze era certa di aver percepito su una mano di Chloe l'odore della colonia di Lucifer. Non poteva credere che i due avessero una relazione clandestina. Dopo l'arresto del prete Kinley, tornato in Italia per andare in galera, Maze era piuttosto certa che erano crollati i rapporti tra Chloe e Lucifer. Addirittura Chloe per non avere un partner nuovo si affianca a Ella o Dan.

Quel giorno Maze vide Chloe entrare in un condominio, la zona di Los Angeles era residenziale. Non c'era un servizio di portierato ma un citofono con un codice da digitare. Nel citofono Maze scoprì che nel condominio c'era un appartamento di proprietà della madre di Chloe. Pensò che forse la madre di Chloe era malata ma su internet scoprii che era in Canada, intenta a recitare in un film di fantascienza. Era sempre più certa di incontri con Lucifer.

Balcone appartamento della madre di Chloe.

Ormai notte, usando i suoi poteri da demone Maze si arrampicò sul muro del condominio. Arrivata al balcone si nascose in una selva di piante, ringraziando che la madre di Chloe adorava le piante dalle foglie enormi. Il balcone dava modo di vedere nell'appartamento dove soggiorno e cucina formavano un open space. Sentendo Chloe dire

"Lucifer spero ti piaccia la pasta con il tonno"

La demone era certa che avessero una relazione. Invece vide qualcosa che le strinse il cuore.

Con i vestiti mancanti di Lucifer e dei cuscini, Chloe aveva creato una sorta di pupazzo a grandezza naturale. Sulla zona che era la faccia aveva stampato una foto di Lucifer normale da un lato, dall'altra un Lucifer con la faccia bruciata. Con quel pupazzo Chloe cercava di essere come con Lucifer. La sentì dire al pupazzo Lucifer

"Lo so, lo so tu mi hai detto di avermi perdonato, voglio però chiederti nuovamente scusa. Sono stata una sciocca nel credere a quel prete. Per colpa del mio cervello che deve analizzare tutto, capire tutto avevo silenziato il mio cuore. Solo quella notte nel tuo attico capii quanto avevo perso. Io ti accetto anche con la faccia bruciata. Perché sei tu il mio Lucifer. Sono tutte bugie le dicerie su di te. Penso di confessare tutto a Trixie. Le manchi così tanto…"

Respirò profondamente

"...come manchi a me. Devo rassegnarmi, perché tu sei felice con Eva…"

Chloe scosse la testa

"...ma ora sei qui con me. Poi vedremo un film, non lamentarti un film della Disney"

Maze aveva filmato ogni cosa con il suo cellulare, voleva mostrarlo a Lucifer. Tornata sulla strada decise di non farlo, non voleva turbare ulteriormente Chloe.

Una settimana dopo. Notte al Lux.

In una saletta privata sul retro del Lux, Maze era intenta in una gara di bevute con un elfo da un altra dimensione. Nella sfida usavano del vino fatato che poteva rendere i due molto ubriachi. Intorno a loro altri eterni da diverse realtà. Eva che ormai faceva coppia con Maze le stava accanto incoraggiandola. A quegli eterni e magici si unì anche Lucifer ma più in sordina. Vedendo la devozione di Eva per Maze sorrise. Il re dell'inferno era in fondo felice che Eva avesse trovato chi amasse sul serio. Con Eva preferiva restare buoni amici, non riuscendo Lucifer ad amare nessun altro che la detective Chloe. Quella notte doveva badare lui al Lux ma come una macchina ben oliata, poteva andare anche da sola la nottata.

Alla fine della sfida Maze aveva vinto, del tutto sbronza mentre gli amici dell'elfo svenuto lo portavano via. Rimasero solo Lucifer e Eva nella saletta con Maze. La demone disse vedendo il suo re, biascicando le parole

"Cattivo…tu devi…perdonare…detective…"

Lucifer lo aveva fatto da tempo, un perdono totale alla sua detective. Una decisione presa perché aveva compreso quanto fosse stato devastante per Chloe vedere il suo viso, sapere che era tutto vero. Per Lucifer l'unica ferita rimastagli sul cuore era sapere da quella notte all'attico di spaventarla, certo di disgustare per quello che era, per il suo aspetto bruciato. In fondo Lucifer continuava nel vedere la detective migliore di altri, persino dei suoi famigliari in paradiso, perché si era fermata dall'avvelenarlo quella notte nell'attico. Non avrebbe mai ammesso a nessuno che oltre a Chloe gli mancava tremendamente anche Trixie. Era per lui strano avere sentimenti paterni verso una piccola umana.

Tra altre parole senza senso Maze quasi grido a Lucifer mentre la sosteneva verso l'ascensore in un Lux vuoto visto che era l'alba

"...Lei…Chloe…un pupazzo…sei tu…i tuoi vestiti…l'appartamento…mamma"

Lucifer notò che Eva tentava di chiudere la bocca di Maze con il palmo della mano destra. La demone solo a Eva aveva confidato il segreto di Chloe. Vedendo l'apprensione della sua ex, Lucifer le domandò dopo aver lasciato su un divanetto una Maze addormentata

"Eva cosa vuol dire? Devi dirmelo se la detective si trova in pericolo"

Eva rise nervosamente, dicendo mentre cercava di svegliare Maze

"Luci devi parlare con Maze. Posso dirti che Chloe non si trova in pericolo…"

Eva non amava mentire a Lucifer ma cercava un modo almeno per tranquillizzarlo

"...diciamo solo che si consola con…"

La prima donna odiava non trovare le parole

"...con il tuo ricordo"

Lucifer era sempre più confuso. Vedendolo così preoccupato Eva gli rivelò

"La madre di Chloe possiede un appartamento a Los Angeles. Da sabato pomeriggio a lunedì mattina. Non posso dirti altro. Ti prego Luci"

Lucifer si precipitò fuori il Lux.

Il lunedì successivo. Parcheggio del condominio dove era l'appartamento della madre di Chloe.

Lucifer odiava le auto di poco costo ma era stato l'unico modo per non essere visto da Chloe. Come prima aveva fatto Maze aveva seguito Chloe arrivando al condominio dove era l'appartamento. Vedere la sua amata detective portare delle buste della spesa gli ha fatto pensare di tutto. Era rimasto in quel parcheggio quasi quarantotto ore valutando ogni possibilità. Dopo che Maze ripresa dalla sbronza, telefonicamente gli aveva detto che neanche sotto tortura gli avrebbe detto altro, Lucifer aveva passato ore facendo telefonicamente domande ovunque. Aveva scartato che nell'appartamento ci fosse la madre di Chloe, forse Dan o la figlia Trixie. Gli rimase solo un'ultima possibilità che lo rese ancora più triste. Immaginò che Chloe avesse un altro in quell'appartamento. Ricordò una parola di Maze mentre era ubriaca, la parola

"Pupazzo"

Rendendolo certo magari di un gigolò. Attese che Chloe andasse via lunedì mattina per entrare nel condominio.

Di fronte la porta dell'appartamento Lucifer era incerto su cosa fare. Non voleva fare il geloso, anche se lo era. Disse a se stesso che si era separato dalla detective dopo il caso della collana. Stava per andare via ma di scatto aprì la porta grazie al suo potere. Vide i residui di una colazione. Soprattutto vide il pupazzo Lucifer seduto al tavolo. Pensò di ridere, di deridere la detective. Invece sentì una rabbia tremenda, diventando gli occhi rossi. Una rabbia verso se stesso che era certo fosse così tremendo, come gli diceva suo padre Dio che era solo un veleno. Non vedeva altro motivo per cui Chloe preferiva un pupazzo al suo posto. Si passò la mano destra nei capelli sentendo quasi di svenire così voleva scomparire. Non sopporto neanche la sua immagine in uno specchio. Guardò nuovamente il pupazzo sedendosi dall'altra parte del tavolo. Disperatamente cercò di capire come un pupazzo potesse essere migliore di lui. Accarezzò una tazzina per il caffè dove era certo avesse bevuto Chloe. Appoggiò la testa sulle braccia. Non si era mai sentito così solo.

Qualche ora dopo.

Chloe si precipitò nell'appartamento. Poco prima Maze gli aveva confessato cosa aveva rivelato a Lucifer da ubriaca ed Eva da sobria. La prima donna Eva le aveva anche detto di non fare più coppia con Lucifer, aggiungendo

"Chloe lui ti ama"

C'erano state anche le molte rivelazioni di Amenadiel che non dimenticò quello che era un dono di Dio per il figlio Lucifer. La reazione di Chloe soprattutto per il fatto del dono di Dio sorprese tutti. Perché Chloe confermò

"Se lui vorrà, Lucifer tornerà nella mia esistenza. Non sbaglierò nuovamente"

Pronta a tutto quando parti dal suo appartamento.

All'appartamento della madre Penelope, Chloe trovò la porta aperta. Lasciò ogni incertezza entrando. Seppure da una parte sentiva della vergogna per quello che aveva scoperto Lucifer sull'argomento del pupazzo, dall'altra desiderava così tanto rivederlo. Entrata nell'appartamento trovò qualcosa che neanche poteva immaginare.

Vicino al balcone c'era in piedi uno uguale nel viso a Lucifer, però molto meno elegante. Quell'altro era anche l'inverso di Lucifer nel vestire. Indossava un dolcevita marrone chiaro con pantaloni neri. Soprattutto Chloe notò che teneva la spalla destra leggermente rialzata, guardandola con sufficienza. Quel sosia di Lucifer stava per dire qualcosa a Chloe ma l'attenzione della detective andò dove c'era una fiamma. La fiamma stava bruciando un corpo su una sedia al tavolo della sala da pranzo/cucina dell'appartamento. Una fiamma che non bruciava nient'altro, neanche la sedia dove il corpo era seduto o il tavolo dove aveva appoggiata la testa sulle braccia. Guardando meglio quel corpo a Chloe sembrò di conoscerlo. Sgranò gli occhi urlando

"Lucifer!"

La testa del corpo che era appoggiata al tavolo si mosse come per darle ragione.

L'altro nell'appartamento si contrappeso tra lei e il corpo che bruciava, dicendole in un tono senza inflessioni inglesi di Lucifer

"Ti devo ringraziare umana. Grazie a te finalmente ci togliamo di torno questo problema. Una grande idea di mio padre ha funzionato. Creare ogni secolo mille umani che fossero immuni al mojo di Lucifer rendendolo vulnerabile. Nessuno era riuscito come te nel dimostrare a questo mostro quanto lo sia…"

Chloe non aveva mai desiderato così tanto scomparire in quel momento

"...Tu sei la prima però a essere riuscita nello spezzare così tanto Lucifer da desiderare di morire. Presto si estinguerà per suo desiderio…"

Il sosia di Lucifer si batte sulla fronte con la mano sinistra, continuando a Chloe che arretrò d'un passo percependo qualcosa di oscuro da lui

"...umana perdona la mia maleducazione. Io sono Michael"

Al nome Michael, Chloe capì chi era quel sosia solo di faccia di Lucifer. La detective ricordò tra i vari racconti di Lucifer sulla sua famiglia in paradiso, c'era un gemello dal nome Michael, quindi era un angelo. Quel Michael che aveva sconfitto Lucifer nella sua ribellione, quel Michael che Chloe ricordò tra le varie confidenze di Lucifer le disse

"...scoprii che il mio gemello Michael era un essere peggiore del più terribile dei demoni dell'inferno. Quando fui sconfitto, mio padre Dio si prese il tempo per decidere la mia punizione. Nel frattempo fui imprigionato, umiliato e torturato da Michael con i suoi. Ero sì un ribelle ma loro furono peggio di me. Quando mio padre Dio decise che dovevo essere il re dell'inferno come ulteriore cattiveria Michael mi buttò fuori dal paradiso, facendomi diventare un mostro bruciato nel corpo e nell'anima"

Quel Michael che in un certo senso aveva tolto da Chloe il problema fosse un regalo di Dio per Lucifer. Dall'altra Chloe percepì un ancora più senso di colpa per essere stata uno strumento di Dio per fare del male a Lucifer. Mille pensieri si accavallavano nella sua mente, cercando un modo per salvare Lucifer. Varie volte Chloe tentò di avvicinarsi a Lucifer che bruciava ma la paura di bruciarsi era più grande. Era così presa che non si accorse di Amenadiel entrato nell'appartamento.

Amenadiel si era precipitato nell'appartamento percependo sulla Terra il fratello Michael. L'angelo fissava incredulo quel suo fratello, sosia solo di faccia di Lucifer, dicendogli con rabbia avendo sentito le rivelazioni fatte a Chloe

"Michael tu sia maledetto…"

Odiava la gioia che vedeva nello sguardo di suo fratello Michael guardando bruciare Lucifer

"...sia maledetto anche io, perché fui la rovina della gioia di mio fratello Lucifer…"

Da tempo Amenadiel sentiva un terribile senso di colpa per aver fatto scoprire a Lucifer che Chloe era un regalo per lui dal loro padre Dio, colpa diventata quasi insopportabile sapere poco prima che si era sbagliato, rompendo un vero sentimento d'amore tra Chloe e Lucifer

"...ma ancora più maledico nostro padre Dio per questa orrida idea contro mio fratello Lucifer"

Il fratello Michael avanzò, dicendo ad Amenadiel con un sorriso che sembrava più un ghigno

"Non sei proprio cambiato. Parli e parli…"

L'angelo gemello di Lucifer alzò le mani

"...ma ormai non dovrò tornare nuovamente nelle creazioni di nostro padre Dio. Il tuo Lucifer presto scomparirà"

Amenadiel abbassò lo sguardo sul pavimento, era bloccato dalla colpa verso Lucifer e Chloe ma soprattutto non sapeva come aiutare suo fratello. Un

"No!"

Gridato da Michael sorprese Amenadiel. L'angelo era oltre l'incredulità perché vide appoggiato sul corpo che bruciava di Lucifer un altro corpo, il corpo di Chloe.

CONTINUA