CAPITOLO 4: Darkness from Past

Tony e McGee avevano setacciato l'intera area della sparatoria senza rilevare niente di sospetto. Dinozzo era insolitamente concentrato e aveva tenuto gli occhi aperti per tutto il tempo, per notare anche il minimo movimento sospetto. McGee si era accorto dello strano silenzio dell'amico/collega e si era chiesto che cosa c'era che non andava. 'Probabilmente è solo concentrato sul lavoro' si disse.

Si avviarono verso l'auto, passando su un vicolo adiacente all'edificio dove presubilmente aveva sparato Ari. Tony notò alcune tracce di pneumatici sull'asfalto. Si chinò per analizzarle. "Forse le ha lasciate il nostro uomo."

McGee annuì e prese fuori il necessario per riprodurle e poi portarle ad Abby. Tony ispezionò la zona e vide che poco distante c'era un bar con una telecamera.

"McGee guarda!" gliene indicò una. "Forse ha registrato qualcosa di sospetto"

Il ragazzo la guardò poco fiducioso."Può darsi. Ma mi sembra strano che Ari non se ne sia accorto."

Tony pensieroso: "Tentare non ha mai fatto del male a nessuno, pivello"

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Gibbs sorseggiò il caffè con il suo solito fare pensieroso. Era già il terzo in due ore, ma riusciva a mantenerlo calmo e a focalizzarlo su ciò che c'era da fare. Erano ad un vicolo cieco. Sperava ardentemente che i ragazzi avessero trovato qualcosa sul luogo della sparatoria, anche un piccolo indizio che li avrebbe ricondotti ad Ari. Kate si avvicinò a lui con un'espressione triste. Capì ancor prima che lei iniziasse a parlare che non aveva avuto fortuna con il fascicolo su Ari. Le fece cenno con la testa di aver capito.

"Mi dispiace Gibbs" disse lei abbassando lo sguardo.

"Non fa niente" dopo tutto non si era veramente aspettato che lei ci riuscisse.

Kate si schiarì la voce. "Comunque ti ho redatto il profilo di Ari. Se vuoi te lo leggo."

Gibbs le fece la classica espressione del 'cosa stai aspettando?'. Kate annuì, prese la sedia dalla sua scrivania e si posizionò di fronte a lui. Questa cosa sapeva di dejavù. 'Ho un brutto presentimento' pensò Gibbs.

"Dunque...- Kate abbassò lo sguardo sui fogli che teneva in mano- Ari è nato da mamma musulmana e papà ebraico. Il padre ricopre un ruolo importante all'interno del Mossad e probabilmente ha fatto in modo che lui fosse metà musulmano per farlo entrare come spia tra gli uomini di Hamas. La sua intera esistenza è stata programmata fin dal giorno in cui è nato. Probabilmente questo lo ha segnato parecchio ed ha dovuto ribellarsi in qualche modo..."

"Alleandosi in realtà con i membri di Hamas" finì per lei.

"Secondo me vuol farla pagare al padre per fargli capire di avere in realtà cresciuto un mostro. Quello che non mi spiego è l'ossessione nei tuoi confronti." riflettè Kate a voce alta.

Gibbs ci pensò su un attimo. "Bè è una questione di orgoglio. Gli ho sparato ad una spalla."

"Mmm...no ci dev'essere dell'altro." Kate scosse la testa.

"Non credi che un uomo possa fare tutto questo per vendetta ed orgoglio?" le chiese Gibbs mentre prendeva i fogli da lei e si metteva a sbirciarli.

"No. Non uno come Ari. So che per voi uomini l'orgoglio è molto importante, ma lui ha qualcos'altro per la testa. Poi diciamocelo in pratica è tornato qui in America solo per te.." . Il volto le si illuminò all'improvviso. "Ma certo! Tu gli ricordi suo padre!" disse entusiasta per aver risolto l'arcano.

"Cosa!" chiese lui incredulò.

"Questo spiegherebbe tutto Gibbs! Il fatto che è così ossessionato da te, che vuole dimostrarti che è sempre un passo avanti. Giocando con te è come se si stesse vendicando del padre!" disse Kate con enfasi.

Gibbs la guardò con gli occhi sbarrati. 'Fantastico' pensò 'Non solo si vuole vendicare di me perchè gli ho sparato ad una spalla, ma gli ricordo pure il padre bastardo!'. Peggio di così non poteva andare.

Il ding dell'ascensore annunciò che stava per entrare qualcuno. Ne uscì Fornell. Kate e Gibbs si voltarono a guardarlo. L'uomo gli si avvicinò. "Agente Gibbs! Spero che abbia qualcosa di importante da dirmi per avermi fatto precipitare qui. Il direttore dell'FBI è furioso!"

Gibbs fece un mezzo sorriso. Poteva immaginarselo quanto fosse arrabbiato. "Vieni Fornell. Andiamo nella nostra stanza privata." I due si incamminarono verso l'ascensore.

Kate li guardò andare via scuotendo la testa. 'Intanto che quei due chiacchierano andrò a vedere a che punto è Abby'

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Appena le porte dell'ascensore si chiusero e Gibbs lo bloccò, Fornell disse: "Ho saputo quello che è successo Jehtro. Vedo che almeno però l'agente Todd sta bene."

"Già, per puro miracolo Tobias! Mi devi aiutare a prendere quel bastardo!" gli disse alterato Gibbs.

"Non è una cosa semplice"- disse sconsolato l'uomo- "Ho le mani legate e il direttore mi ha raccomandato di non occuparmi del caso. Credo che abbia il sospetto che in fondo noi due collaboriamo." concluse con un sorrisetto ironico.

"Non me ne frega niente Tobias! Quel bastardo mi odia e farà di tutto per farmi soffrire facendo del male alle persone che ho intorno. Non posso permettere che questo accada."

"Lo so. Ari ormai è senza controllo, ma non ci sono prove che lo riconducano alla sparatoria." gli rammendò l'uomo.

"Si che ci sono ed io so che è stato lui."

Fornell lo guardò confuso. "Che cosa vuoi dire?"

Gibbs sospirò. "Ari prima di venire qui l'anno scorso probabilmente si è infomato di tutte le persone che avrebbe potuto incontrare. Avrà sicuramente letto il mio fascicolo..." la frase gli morì in gola. Perchè faceva ancora così male?

Fornell capì al volo. "Quindi sa della morte di tua moglie e di tua figlia" abbassò lo sguardo "Mi dispiace Jehtro. Non ci avevo pensato."

Gibbs stette in silenzio per un pò. Anche se era successo quindici anni prima, ogni volta che pensava alla moglie e alla figlia morte gli veniva un groppo in gola. Il dolore era ancora troppo forte. Deglutì e disse piano: "E' per questo che ha cercato di uccidere Kate. Sa che per me perdere una donna sarebbe molto più doloroso che perdere un uomo. L'agente Todd e Abby Sciuto sono in pericolo più degli altri."

Fornell annuì comprensivo. "Che cosa posso fare?"

"Qualsiasi cosa che mi possa aiutare Tobias."

L'uomo sapeva già dove voleva andare a parare. "Non posso procurarti il fascicolo di Ari, ma in compenso posso mandarti qui un agente dell'FBI che ha lavorato a stretto contatto con lui. Credo che lo conosca meglio di chiunque altro."

"Te ne sarei molto grato"

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Tony e McGee erano entrati nel bar, si erano identificati e avevano chiesto le registrazioni della telecamera del giorno precedente. Il barista curioso gli aveva chiesto se aveva qualcosa a che fare con la sparatoria del giorno prima, ma Tony aveva furbescamente sviato il discorso. Li aveva condotti in una stanza dove c'era anche un videoregistratore e una televisione e gli aveva detto che se volevano potevano anche visionare le cassette lì. I due agenti avevano accettato.

Erano alla seconda registrazione quando sullo schermo apparve una macchina nera che sviò improvvisamente l'angolo di una via e se ne andò a tutta velocità. Tony controllò l'orario. Era un paio di minuti dopo che Kate era stata colpita di striscio. Tony e McGee si guardarono soddisfatti.

"Credo proprio che ci siamo" disse McGee. Tony gli dette uno scappellotto. "Per che cos'era!" disse il ragazzo lamentandosi e massaggiandosi il retro della testa.

"Per non avermi creduto" dichiarò senza battere ciglio quell'altro.

I due presero la cassetta e dopo aver salutato e ringraziato il barista si diressero all'auto. Mentre McGee apriva il baule per mettere dentro le borse da lavoro, Tony avvertì un brivido percorrergli la schiena. Si voltò di scatto e ispezionò il vicolo. Non c'era nessuno.

'E' solo una sensazione, Dinozzo' tranquillizzato dal quel pensiero, si riconcentrò su Mcgee. Piegandosi sul baule della macchina, gli si erano abbassati un pò i pantaloni, rivelando un paio di boxer con i cuoricini.

"Non dirmi che Abby li trova attraenti?" scherzò Tony.

"Cosa?" chiese Mcgee mentre si rialzava con un espressione confusa.

"Niente pivello. Guido io!" E con questo strappò le chiavi della macchina dalla mano di Mcgee e si mise a sedere nel posto del guidatore, sorridendo. Sapeva che cosa scrivere nella prossima e-mail anonima.

FINE QUARTO CAPITOLO

RIFERIMENTI:
-che Ari paragoni Gibbs a suo padre lo scopriamo a fine episodio di Kill Ari2. Qui ho pensato che lo potesse scoprire Kate visto che è una profiler.

-Ho mantenuto la scoperta della morte della moglie e della figlia di Gibbs ed il fatto che secondo Gibbs Ari stia tentando di uccidere le donne del suo team che c'è all'interno Di Kill Ari originale

-Alla fine del capitolo Tony si riferisce ad una e-mail anonima. Questo perchè nell'episodio 2x21 scopriamo che Tony ha l'abitudine di inviare e-mail anonime a tutta l'NCIS con su scritto le cose private dei suoi colleghi.