CAPITOLO 7: Who's next?
Il camioncino che trasportava cadaveri entrò indisturbato all'interno del garage dell'NCIS. Nessuno dei due agenti seduti nell'abitacolo aveva notato l'uomo aggrappato alla parte di sotto della macchina. 'Che idioti' pensò questo mentre aspettava il momento giusto per agire. Era l'ora di pranzo e sapeva che non c'era nessun altro oltre a loro. Aspettò che scendessero dal veicolo, poi con una mossa fulminea prese il coltello dalla tasca e tagliò la gola ad uno dei due. L'altro per la sorpresa rimase immobile un paio di secondi e l'uomo ne approffittò per lanciargli il coltello dritto al cuore. Il corpo esamine dell'agente crollò sul pavimento. Si soffermò per un momento a guardare le sue due vittime. Provava un piacere immenso ad avere il controllo della situazione. Sentimenti come il rimorso e la pietà gli erano sconosciuti. Ruotò il cadavere di un'agente e con il coltello gli estrasse un occhio. Con questo in mano si diresse verso l'ascensore e lo fece scannerizzare dal laser. Come per magia le porte scorrevoli si aprirono. Entrò e premette il tasto che lo avrebbe portato al suo obiettivo. Quella sarebbe stata la sua ultima missione. Probabilmente sarebbe morto, ma non gli importava. Per Allah questo ed altro.
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"Fermati qui!" disse Richard.
Tony parcheggiò la macchina ed osservò l'edificio che aveva di fronte. Si trattava di un complesso di appartamenti che dava su un parco, nel quale torreggiavano giostre di bambini arrugginite. La zona sembrava completamente deserta.
"Posto tranquillo" commentò con ironia.
"Bè si. Diciamo che è una zona adatta per una spia." rispose Richard divertito.
Tony gli sorrise e scese dalla macchina. Si guardò intorno più attentamente. Alleggiava un qualcosa di sinistro in quel luogo. Sembrava uno di quei villaggi fantasmi che si vedevano nei film. Richard lo guardò ed intuì i suoi pensieri. "E' una zona abbandonata da un pò. Non ci vive più nessuno."
Tony annuì e si avvicinò all'edificio. Donner lo seguì.
"Dove si trova l'appartamento?"
"Secondo piano, numero 10"
Dinozzo tirò fuori la pistola dalla fondina mentre si accingeva ad aprire la porta. "Andiamo"
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Abby non sapeva che cosa fare. Il caso Ari era ad un punto morto e non c'erano altre indagini che richiedessere il suo aiuto al momento. 'Cosa posso fare?' pensò sbuffando. Si guardò intorno e le venne un'idea. Avrebbe potuto fare uno dei suoi modellini. Questa volta optò per la battaglia di Waterloo. Si procurò della carta, del polistirolo e della stoffa e si mise all'opera. Era talmente immersa nella sua occupazione e assordata dalla musica alta, da non accorgersi che qualcuno era entrato nella stanza.
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"Pranzo per tutti!" disse Kate allegramente "Mi sono di nuovo presa la libertà di ordinare anche per voi."
Gibbs e McGee la guardarono con scarso entusiasmo, senza aver il coraggio di rivelarle che l'ultima volta che lo aveva fatto, il pranzo era finito nel cestino.Kate depositò le varie buste sulle scrivanie dei suoi colleghi.
'Fantastico' pensò Gibbs guardando il suo panino disgustato 'Ha lo stesso odore nauseabondo dell'ultima volta!' . Il telefono lo distolse dai suoi pensieri."Pronto?"
"Agente Gibbs" disse una voce allarmata dal'altro capo del filo "Deve venire subito! Qualcuno è entrato all'interno dell'NCIS e pensiamo che si sia diretto nel laboratorio di Abby Sciuto!"
Gibbs spalncò gli occhi allarmato e riagganciò immediatamente il telefono. "Kate! McGee! Subito con me! Abby è in pericolo!" urlò mentre si precipitava giù per le scale.
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Tony e Richard uscirono dall'edificio sconfitti. Non avevano trovato niente di davvero rilevante all'interno. Stavano per rimontare in macchina quando Tony intarvide una Taurus nera parcheggiata dietro alcuni alberi dall'altra parte del parco. Prese fuori dalla macchina il binocolo e si spostò leggermente da un'altra angolazione per riuscire a visualizzare meglio la targa. 724 TGA.
Richard che si era accorto dello strano comportamento di Tony gli chiese: "Cosa c'è?"
"Avevamo localizzato una Taurus che sarebbe potuta appartenere ad Ari. E... è proprio quella laggiù." E gli indicò perplesso il punto dove l'automobile era parcheggiata. Sinceramente si era aspettato che Ari se ne fosse sbarazzato. "Torniamo in auto e sorvegliamolo senza farci notare" Richard acconsentì.
Una volta dentro l'abitacolo, Tony si ricordò di quello che gli aveva detto Gibbs e gli telefonò.
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Gibbs sentì il suo cellulare vibrare, ma non gli dette peso. Era troppo occupato a correre per raggiungere il laboratorio di Abby. Kate e McGee lo seguivano a ruota. Quando entrarono la scena che gli si parò davanti era di quelle peggiori. Un uomo con un passamontagna stava stringendo Abby da dietro e la stava minacciando con un coltello puntato alla gola. La ragazza era visibilmente spaventata e sotto shock.
"Lasciala subito Ari!" urlò Gibbs puntandogli la pistola.
"Lasciala se non vuoi che stavolta ti ammazzi sul serio!" gridò Kate, la sig sawer stretta in pugno. Gli avrebbe sparato quanto è vero Iddio.
L'uomo però sembrò non dare peso alle minacce e strinse ancora più forte Abby. Passarono solo pochi secondi ma a tutti sembrarono un eternità. Con un gesto improvviso lo sconosciuto fece per tagliarle la gola. Gibbs gli sparò dritto in fronte.
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Tony riabbassò il cellulare. Doveva essere successo qualcosa di grave se il suo capo non rispondeva.
"Che cosa facciamo adesso?" gli chiese Richard
Dinozzo sospirò. "Aspettiamo"
"E vuoi lasciare Ari lì senza far niente! E se si accorgesse di noi? Ti assicuro che non sarebbe così paziente." affermò preoccupato l'altro agente.
Effettivamente non aveva tutti i torti, pensò. Dopotutto Gibbs non gli aveva vietato di agire. C'era qualcosa che non andava però se lo sentiva. Come faceva Ari a non averli visti? Era arrivato lì dopo di loro ne era sicuro. Che stesse giocando al gatto e al topo come suo solito? 'Smettila di fare congetture Dinozzo' si disse 'Quell'uomo è pericoloso. Hai la possibilità di arrestarlo e mettere la parola fine a questa storia una volta per tutte!' Convinto da quel pensiero, decise che era il momento di fare qualcosa.
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Abby era rimasta immobile scioccata. Schizzi di sangue le ricoprivano il viso. McGee si avvicinò a lei cautamente e la prese tra le braccia. La ragazza crollò in un pianto liberatorio.
Gibbs e Kate si avvicinarono all'uomo che ora giaceva a terra senza vita. Jehtro si chinò su di lui e gli tolse il passamontagna. Non era Ari.
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Tony si avvicinò furtivamente alla Taurus. Richard gli copriva le spalle. Raggiunto il finestrino del guidatore puntò la pistola all'uomo seduto al volante.
"Esci dalla macchina con le mani in alto!" urlò
Ari si voltò a guardarlo e gli sorrise malignamente. Quando Tony si rese conto di cosa stesse succedendo ormai era troppo tardi. Sentì un dolore lancinante alla nuca e cadde a terra. L'ultima cosa che vide prima di svenire fu Richard che teneva in mano il calcio della sua pistola.
FINE SETTIMO CAPITOLO
Riferimenti:
-Abby
che costruisce un modellino di una battaglia l'ho preso da un
episodio della prima serie
-Kate in un episodio della seconda
stagione (dovrebbe essere l'undicesimo) prende il pranzo per tutti.
Ovviamente ha ordinato panini pieni di verdura e assolutamente
dietetici. Appena lei si accinge a portarne uno ad abby, Gibbs, McGee
e Tony li buttano nel cestino.
