LEGAMI INDISSOLUBILI
Cromwell sedeva alla scrivania dello studio finendo il lungo lavoro da portare a termine, ore a firmare mandati, controllare conti del sigillo reale e questioni burocratiche noiose perdendo la cognizione del tempo "Accidenti è già ora" sistemò i documenti impilati sulla scrivania sistemandogli sullo scaffale dietro le spalle in ordine di numero correndo poi alle scuderie.
Lo stalliere consegnò l'animale per le briglie in mano a Cromwell "Faccia un buon viaggio" con un cenno di testa lo ringraziò. Cavalcò fino alla residenza della principessa Mary trovandola alla porta d'ingresso del tutto rilassata con un sorriso splendente "Mi scuso per il ritardo Mary mi sono perso nel lavoro non ho scusanti"
"Nessun disturbo Thomas ho avuto tempo per pregare" lo prese a braccetto conducendolo dentro casa e offrendo del tè e biscotti.
Era un loro gioco darsi del tu o con i propri nomi di battesimo nel privato. In genere Cromwell veniva chiamato Tommy o Tom anche detestando quei diminutivi dati dalla principessa Mary "Seguitate a chiamarmi Tommy come uno scolaretto" disse una volta "Allora amico mio preferite Tom?'' sorrise dolcemente mostrando le fossette alzarsi ai lati della bocca, non gli arrecava fastidi "Come preferite voi". Questo loro legame non si unì fin da subito, all'inizio si odiavano non potevano nemmeno vedersi ma poi qualcosa si intensificò neppure Mary poteva capirlo ma accadde. Quel pomeriggio Mary lo vide stanco e accaldato dalla corsa a cavallo "Vi vedo stanco volete stendetevi?''
"Oh no Mary davvero non sono così stanco" rispose lui sorseggiando il tè "Vi va di fare due passi?"
"Con molto piacere".
L'estate era alle porte, i primi caldi stavano arrivando e le giornate si allungavano, le rondini arrivavano ma Mary desiderava essere altrove. Con Cromwell ne parlò spesso sognando di raggiungere luoghi impossibili "Mio padre non mi lascerà" affermò "Alla fine anche se maggiorenne sono sotto le sue regole"
"Rientra nei doveri regali mia cara" aggiunse Cromwell afferrando la sua mano esile cercando di scacciare via i pensieri cattivi che affollavano la testolina della principessa Mary "A volte penso come sarebbe la mia vita se non fossi una principessa" spiegò imbronciata "Magari sareste povera e con un lavoro che non gradite" mosse uno sguardo verso lui "Magari però sarei libera di sposare chi decido io". L'amico sospirò e con un baciamano la condusse alle rive del ruscello "Suvvia basta con questi brutti pensieri" la giovane principessa distese l'ampia gonna del vestito sul prato verde spostandone una parte per far posto a Thomas.
Lo considerava un buon amico su cui confidarsi, si comportava in modo molto diverso con lei nel privato come un uomo gentile, umano e molto dolce "Grazie per la tua gentilezza" si sporse in avanti portando le proprie labbra sulla guancia di lui senza nessun rimorso "Se vostro padre vi vedesse ora vi metterebbe alla gogna" emise una risata divertita tirando indietro la testa continuando a ridere "Era da molto che non vi vedevo sorridere".
Due giorni dopo il Re chiese di vedere Thomas Cromwell per un fatto urgente e chiedere lui un favore come caro amico della figlia Mary.
Con una reverenza si mostrò al cospetto del Re attendendo ordini. Sembrava calmo e sereno sedendo molto rilassato sulla sedia con gambe accavallate "Vostra maestà"
"Cromwell avvicinatevi vi prego. Voglio un vostro parere come mio fidato e fedele servitore"
"Prego l'ascolto" rispose avvicinandosi di pochi passi "So che siete un buon amico della principessa Mary" ascoltando il Re si sentì tirato in causa con la paura d'esser rimproverato "Non temete" aggiunse il Re "Accetto la vostra amicizia e per questo motivo voglio un parere su un duca di Penzance alla quale vorrei stringere mia figlia in un matrimonio". Una stretta al cuore per Thomas Cromwell anche essendo solo un buon amico di Mary iniziava a sentire quella vena amara di gelosia "Voi come lo trovate? Lo avete visto questo duca?" Il Re scosse il capo "Non ho ancora avuto il piacere ma le voci dicono che è giovane e bello, le donne lo adorano".
Capì al volo dove il Re volle andare a parare e Cromwell rispose: "Comunicherò alla principessa Mary le intenzioni di vostra maestà" con una reverenza lasciò solo il Re.
Come volevasi dimostrare Mary non reagì molto bene alla proposta del padre trasformando le proprie stanze della tenuta in un campo di battaglia;
"Che dovevo fare secondo te? Oppormi al volere del Re?" La rabbia della principessa non cessò continuando nel scagliare contro Cromwell ogni oggetto che aveva sotto mano "Per favore Mary smettila" si gettò a capofitto dietro il letto enorme di lei issando bandiera bianca "Possiamo parlare da persone civili?" con tono austero uscì dalla tana accomodando sulla sedia Mary furente come non mai "Credo proprio che le candele possiamo rimetterle al loro posto" allentò la presa con le dita lasciandole in mano in mano a lui dove le ripose nello scrittoio "Mary torniamo sempre allo stesso punto tu sei una aristocratica e devi attenerti al protocollo regale, e sposare uomini anche di pessime fattezze fa parte del pacchetto" in quel momento lo stava odiando ed avvertiva un rivolo di sudore scendere per la schiena.
"E come potrò mai amarlo?
"Bèh non siete obbligata ma almeno potreste fingere e dargli figli" eccolo, un secondo sguardo fulmineo "L'unico lato positivo che è cattolico senza offesa Tom". Lei confidò che quel futuro marito non poteva amarlo soprattutto perché amava un'altra persona molto vicino a lei ma che non osò mai comunicarlo e sconfitta si arrese per vederlo almeno una volta "Vedete non era così difficile" Cromwell sorrise asciugando le guancie con un fazzoletto e quel contatto ravvicinato le fece imbrunire le guance "Ora raccogliamo tutto". Mary nel raccogliere il coccio rotto sfiorò la guancia di Thomas con la punta del naso "Ripulisco io qua" una vampata di calore le passò per tutto il corpo con battiti accelerati.
Il Re presentò al duca la principessa Mary elogiando ogni suo pregio "Il piacere è tutto mio caro duca" tutto sommato era carino, stessa statura, carnagione chiara e capelli rossicci e di età differente di almeno dieci anni "Ho voglia di ballare" esordì il duca ma la principessa non me aveva molta voglia e non voleva deludere suo padre il Re voltandosi verso l'amico fidato in cerca di qualche segnale ma Cromwell rimase rigido, decido a non mostrarsi nervoso. Ballarono tre balli diversi alla quale sembrava divertirsi e tutto sommato poteva anche starci questo hobby comune. Al tavolo si sedettero vicini scambiando qualche occhiata e poche parole di circostanza.
"Vi piace ballare?" Chiese lei con interesse "A volte"
"Con me lo avete fatto" proseguì "Non sono forse stata di compagnia?'' emise un respiro profondo "Certamente principessa ma comunque non ho voluto deludere vostro padre e nemmeno voi immagino" lei non disse nulla annuì solamente. Quella sera bevette come una spugna infischiandosene di cosa pensassero gli altri "E' tutta la sera che non mi degnate di uno sguardo posso sapere per quale motivo?" Cromwell finì il vino nel calice sorridendole "Ma sciocchina se lo avessi fatto a quest'ora tutti i presenti avrebbero sparlato e voi non volete questo no?" con un secondo sorriso le levò dalle mani il calice "Basta bere" ringhiò "A me piace bere"
"Da quando? Ora basta dovete mostrarvi gentile al duca"
"Al diavolo il duca! Tom questa sera voglio godermela" con espressione calcolatrice strappò dalle mani sue il calice finendo il vino.
Per tutto il ricevimento si sentì felice e leggiadra ballava con tutti e beveva con tutti persino suo padre il Re si accorse del atteggiamento cambiato "Ha bevuto troppo non so cosa le sia preso"
"Se vuole le faccio preparare un alloggio qui a corte per sicurezza vostra maestà'' Cromwell s'avvicinò al orecchio del Re per comunicare la proposta "Avete ragione" essendo d'accordo "Procedete pure è più sicuro così".
Poco alla volta gli invitati si ritiravano e Mary non sembrava affatto stanca "Vostra maestà crede che sia meglio per tutti che voi dormire qui al castello questa notte"
"Andare a letto? Ma non mi sento stanca, mi sento felice"
"Certo avete bevuto come una spugna" l'afferrò per il braccio scortando la principessa negli alloggi preparati.
Mary era sudata e odorante d'alcol ma non smise mai di sorridere, le guancie completamente rosse. L'accompagnò sul bordo del letto in attesa della dama di compagnia "Ho un segreto da dirvi" mosse un sorriso "E voi siete stato così stupido da non capirlo" rideva a causa dell'ubriachezza tanto da farle confessare i propri sentimenti verso Cromwell "Io vi amo da molto ormai Thomas Cromwell" lui rimase senza parole ma quella confessione gli entrò nel cuore e le farfalle nello stomaco le sentì "Secondo me è il vino ha darvi alla testa'' la principessa ridendo scosse il capo sporgendosi in avanti baciandolo sulle labbra. La dama di compagnia vide quel bacio ma ne se restò in silenzio avvicinandosi al letto per vestirla.
Non si sentiva stanca, si rigirava nel letto più volte senza riuscire a prendere sonno. Dal primo cassetto del comodino tirò fuori un flacone contente un sonnifero, con il contagocce ne ingerì più gocce per dormire. La mattina alla solita ora la dama di compagnia di riferimento la svegliò per le preghiere ma lei non si degnò di alzarsi. Preoccupata andò a chiamare Cromwell bissando incessantemente la porta "Che posso fare per lei?" Rispose assonnato e in disordine "La principessa Mary non si sveglia l'ho chiamata più volte e ho trovato questo" gli mostrò il flacone vuoto a metà.
Indossò soltanto pantaloni neri e una camicia bianca fuori dai pantaloni in quel momento non goi interessava il proprio abbigliamento. Mary dormiva profondamente ma la stanza era molto calda il che poteva non agevolare la situazione. Aprì le tende e le finestre riempiendo la stanza d'aria fresca "Mary mi senti?" La scosse ma non servì a nulla "Portatemi una bacinella d'acqua fredda e svelta poi chiamate il medico e il Re'' lo turbava vederla cosi indifesa da non trovare le parole dal dispiacere che sentiva.
La dama di compagnia tornò con la bacinella d'acqua e degli asciugamani tamponandoli sul viso "Voi l'amate?" Si azzardò la donna "Vi consiglio di tenere a freno la lingua" si irrigidì rispondendo freddamente ad una semplice affermazione che mai avrebbe dovuto rivolgergli. Bagnò Ancora la fronte ma non le fece nulla così si fece aiutare per metterla seduta, la dama di comparizione la teneva ferma mentre Cromwell le versava sul capo il resto dell'acqua.
Mary lentamente aprì gli occhi avvertendo "la doccia" fredda scendere sul viso "Mary finalmente mi ha preso un colpo
"Stavo dormendo" disse intontita ignara della gravità della situazione "Parliamo più tardi" si alzò dal letto al arrivo del medico seguito dal Re.
Prese la mano della giovane fra le sue lasciandola visitare dal medico, passato vicino al Re fece reverenza e tornò nei propri alloggi per cambiarsi. Mary lo seguì con la coda dell'occhio mentre lasciava la sua stanza, ebbe bevuto molto la sera precedente e le gocce di sonnifero non giovarono molto alle sue condizioni attuali. La testa le doleva e lo stomaco sottosopra sentiva una gran voglia di vomitare ma non ci riusciva la nausea le saliva più volte "Beva questo si sentirà meglio" il colore opaco della soluzione aveva un sapore amaro tanto da non volerne bere più, arricciò il naso cercando di non respirare. Non ricordava quasi nulla della serata precedente solamente il ricordo vivido nella sua mente, il bacio dato a Cromwell la cosa più bella che sia avvenuta alla festa. Rimase seduta a letto ma sentiva di non stare ancora bene, lo stomaco le si girò e con la nausea forte in bocca vomitò ai piedi del letto.
Il medico la imbottì di farmaci prescrivendole riposo. Le dame di compagnia le giravano attorno come se stesse per nascere un bambino e per la principessa Mary era una situazione snervante "Ho solo preso una sbornia per dio non sono in fin di vita" rimbrottò "Quello che voglio è tornare a Hatfield" una delle dame di compagnia si adoperò per preparare i bagagli "Un'altra cosa, dite al Signor Cromwell che desidero vederlo prima di partire".
"Mi avete fatto chiamare?" Mary volle apparire del tutto rilassata con un nuovo abito addosso e lavata di fresco "Desideravo vedervi prima di partire … perché volevo dirvi qualcosa"
"Siete nervosa te lo si legge in faccia, vuoi apparire rilassata e tranquilla ma non mi inganni" inghiottì la saliva stringendo nervosamente la mascella "Se sapete già cosa voglio dirvi allora lascio parlare te" Cromwell trattenne la risata trovando l'amica buffa "Sai benissimo di potermi dire tutto" il viso di lui si trovava a pochi centimetri dal suo con la voglia matta di salutarlo come si deve ma qualcosa in lei bloccò quella voglia.
Lo scorrere delle dita sulla pelle liscia le fece accapponare la pelle tanto da non sentirsi più se stessa perse la rigidità imposta non riuscendo a trattenersi da quel tocco "Anche io vi amo Mary. Non era questo che cercavi dirmi?" le gambe tremarono tanto da non riuscire a reggersi in piedi.
Le braccia di lui le circondarono la schiena con salda presa e la bocca finì energicamente sulle lebbra. Un bacio lungo e degno di una principessa "Io credo che questo bacio vale più di mille parole". Mary alzò lo sguardo su Thomas con occhi tramanti "Che si fa adesso? Se mio padre lo scopre vorrà le nostre teste" si liberò dalla sua presa sistemandosi le pieghe dell'abito "Un passo alla volta mia cara. Settima prossima passo da voi"
s'avvicinò a lui con sguardo penetrante incominciando levandogli tutti gli abiti mosse un sorriso volendo stuzzicarlo ad ogni costo, quando rimase a torso nudo appoggiò una mano solleticando il petto non liscio. Cromwell la lasciò continuare regalandogli molti desideri stava per aprire bocca ma Mary Incominciò a baciarlo sulla labbra, sul collo sul petto. Quella sua prima volta ebbe il piacere di fare l'amore con l'uomo che amava ed una volta dentro lei non volle più farlo uscire.
Le volte successive riuscivamo sempre a completare l'atto d'amore, in genere Cromwell la notte dormiva da lei stringendola tra le braccia, adorava svegliarsi con lei senza preoccuparsi di nascondere la relazione al Re.
Il Re sedeva nelle sue stanze furente dalla notizia ricevuta dal futuro marito della figlia mandando in fumo una alleanza tra regni e appoggi strategici. Ebbe persino in dubbio l'amicizia fra Mary e Cromwell il quale passarono due mesi dalla proposta di matrimonio e da li in poi la loro amicizia si intensificò e questa verità lo mandava in bestia.
Il suo animo voleva vendetta. I due amanti vennero convocati dal Re come bestie sacrificali "Perché voi due mi avete ferito? Voi due avete intrapreso una strada pericolosa" gridava la Regina Seymour non osava dire nulla anche se voleva difendere i due amanti. "Si andava dicendo che la principessa Mary non stava bene da qualche tempo ora so perché" s'avvicinò alla figlia spostandole le mani unite sul grembo "Voi aspettate un figlio e credetemi che mi fa molto piacere ma allo stesso tempo mi irrita perché quel figlio doveva essere dal duca di Penzance e non da lui".
Thomas Cromwell si mostrò duro e silenzioso ma dentro di se tremava dalla paura che potesse succedere qualcosa a Mary e al bambino. "Marito abbi pietà per loro" il Re la fulminò con lo sguardo "Lo so che vi hanno ferito e svolto tutto alle vostre spalle ma non voglio che una madre perda suo figlio ... e nemmeno un padre" il Re era ancora più arrabbiato ma osservando gli amanti sapeva che possedeva con loro un legame stretto ma riconosceva che una punizione doveva essere assegnata.
"La Regina ha ragione ... E per questo motivo Mary verrai aiutata da tutte le tue dame finché il figlio non sarà nato e poi non lo vedrai più. Mentre voi Cromwell sarete rinchiuso alla torre, non vedrai tuo figlio nascere, l'esecuzione non l'ho ancora decisa". Un silenzio calò nella stanza, i due amanti si guardarono a lungo tremando dal dolore, le guardie entrarono per portali via ma Thomas si dimenò per poter liberarsi e baciare la propria donna "Vi amo Mary e amo nostro figlio" non poteva sopportare quelle grida allontanarsi da lei "Padre vi odierò fino alla mia morte non ho parole per dirvi quanto vi odio".
Gli ordini aggiuntivi emessi dal Re furono: ogni comunicazione tra gli amanti era severamente vietata e dopo nove mesi di incarcerazione il prigioniero sarebbe morto per decapitazione per tradimenti e causato danni alla principale e al Re. La dama di compagnia conosceva una guardia che poteva inviare lettera all'amato senza che nessuno sapeva nulla il quale funzionò, per diversi mesi si scrivevano regolarmente ma poi verso la fine del settimo mese le lettere calarono per via delle condizioni fisiche della principessa che le causavano malessere. Infatti il prigioniero passò quegli ultimi mesi nella depressione e malinconia cessando di mangiare voleva lasciarsi andare.
Gli ultimi giorni erano i più duri per Mary il bambino cresceva ed il dolore e il peso erano forti. Entrata in travaglio ogni dama di compagnia la supportava per il parto sostenendo la con le preghiere e con la riuscita della nascita. Sudava molto con la fronte grondante di sudore stringeva il rosario nel pugno urlando più che poteva dando sfogo hai polmoni. La testa del neonato stava uscendo "ancora poche spinte" spingeva sempre più forte fino a quando non fu uscito del tutto; la creatura urlava era un maschio sporco di sangue con pugni chiusi la madre si lasciò cadere sui cuscini respirando a fondo.
Una volta ripulito e staccato dal cordone poteva giacere on braccio alla madre esausta "Peter, chiamerò così mio figlio" la nutrice chiamò il Re e con aria severa volle prendere il bambino in braccio, Mary esitò con la paura di non rivederlo mai più "Come si chiama?" Fece il Re "Peter" mormorò la figlia "È molto bello Caterina sarebbe fiera di te". Lo cullò tra la braccia e poi con un gesto di pietà lo affidò alla madre "Ho disposto che Cromwell venga rilasciato e dispongo che tu venga bandita da corte e potrai presenziato solo per le festività religiose. Vi concederò di unirvi e vostro marito mi servirà ancora siamo intesi?" Mary annuì "Grazie vostra maestà".
Cromwell vide il bambino poche settima dopo essendo indisposto per le condizioni avute in prigione. Non si ricordò come fosse la sensazione di stringere tra le braccia un neonato i figli ormai grandi e questa volta poteva riprovarci. Mary sembrava essersi ripresa dopo il parto e non le dispiaceva essere stata bandita da corte le importava solo della sua famiglia e di rivedere Thomas rientrare la sera e godersi il piccolo Peter. L'anno successivo si sposarono, un matrimonio molto intimò senza il Re, soltanto la regina Seymour presenziò. Dichiarati i propri voti sigillarono il matrimonio con un lungo bacio.
