Il giorno seguente…
Lora e Ornstein si erano svegliati molto presto pronti a sopportare la situazione, molti pensavano che per i cavalieri una notizia simile fosse indifferente, ma era il contrario.
In realtà erano più dei pupazzi in questo caso, calmare le acque, ma non riuscivano a scostare le immagini di quella sera, il drago che si era presentato, la tensione e la rabbia era visibile ovunque anche negli allenamenti era visibile, i cavalieri rischiavano di farsi male.
Lora fermò alcuni cavalieri prima che riuscissero a ferirsi con le spade, prima di venire sostituita da Ornstein, e lei poteva prendere una boccata d'aria fresca, e dirigersi verso altri compiti, come stare con il piccolo Gwyndolin.
Infatti si era diretta nelle stanze del bambino, e d'avanti la porta la fissò bussando, solo dopo che le diedero il consenso entrò.
Il piccolo era con un insegnante privato, e stava imparando alcune pergamene.
- Lora vuoi unirti a noi? - chiese il piccolo, la insegnante acconsentì e Lora si sedette ascoltando la spiegazione.
Sembravano ore infinite ma vedendo qualche libro tranquillamente lo leggeva, essendo adulta era una comprensione più facile, la donna guardò il cavaliere che studiava, era interessante come respirasse profondamente e immaginava come lanciare l'incantesimo.
Per poi tornare di nuovo a leggere, la donna chiese se voleva fare un esempio per il bambino che era evidente non comprendere, annuì.
- Gwyndolin guardami attentamente - disse mentre faceva materializzare un catalizzatore, a comando si illuminò ed evocò l'incantesimo che aveva letto, era uno spirito di luce, Gwyndolin provò subito a toccarlo, la sensazione era di calore ma passava attraverso.
- Dentro ogni incantesimo o miracolo c'è un pezzo di anima del suo evocatore - disse l'insegnante, mentre il bambino guardava la luce spegnersi e la stanza tornare ai suoi colori spenti.
Lora guardò il piccolo che voleva subito provare, lei sorridendo lasciò che ci provasse, ma toccava dedicare tempo, lei lo sapeva bene per cui si era seduta in segno di pazienza e ha aspettato che lui realizzasse l'incantesimo, disposta anche a mostrarlo più volte, fino a quando una piccola luce si formò.
Contenta la stava sventolando a Lora che ce l'ha fatta, e lei ha sorriso approvando, mentre l'insegnante in due parole lo ha buttato giù mentre se ne andava con il compito che si esercitasse.
- Non ti preoccupare neanche lei era così perfetta - disse lei facendo ridere il bambino -Allora mia altezza ti va di fare qualcosa? - chiese, mentre lui annuiva e uscirono in giardino.
Li Lora si era messa a seguire con attenzione il bambino che esercitava la sua magia, cercava ancora di creare la grande luce creata dal cavaliere della falena, mentre lei sorrideva in comprensione, quindi unendosi a lui.
- Che ne dici di fare un giardino di lucciole? - gli chiese, dal suo luccicare degli occhi capì che ciò lo intrigava, così gli ha mostrato cosa fare con i lumini che creava spezzandoli in più parti facendoli fluttuare sembrava che fossero vere lucciole.
- Ora tocca a te - lo invitò mentre il piccolo la imitava creando altri lumini, e spezzandoli, intorno si era formato uno spettacolo unico Gwyndolin era a bocca aperta per la semplicità ma la complessa bellezza di quel giardino con il sole che calava o era anche quella una illusione?
Fatto stava che era divertente, lucciole che non scappavano ma illuminavano sempre il luogo, afferrandole erano calde e anche se poi sparivano bastava crearne altre.
- Grazie - le disse quasi non fosse degno di ciò, lei gli arruffò i capelli.
- Di cosa? - chiese, mentre il bambino diventava rosso in viso.
Era chiaro che le regole lo schiacciavano, era piccolo ma era abituato a un tipo di freddezza molto abusante, sicuramente forse pensava di non meritare cose simili si sentiva da come diceva grazie, anche quell'arrossare malinconico, Lora provava misericordia per lui, costretto a tutto questo, e non sapeva il perché, era qualcosa però personale.
Dopo che si è stancato si sono messi a riposare sotto un albero mentre l'illusione continuava e si faceva notte.
- Non ti ho chiesto il nome - le disse.
- Lora - disse lei al bambino.
- Molto piacere - le disse felice -so che sei il mio cavaliere, perché non sei una farfalla ma una falena? - le domandò innocentemente.
- Perché come te sono nata nelle tenebre - gli rispose, sapeva che era più complesso ma spiegare a un bambino, e quella era la risposta più semplice fino a quando non sarebbe diventato più grande.
- Davvero, allora è come se fossimo legati, ho qualcuno che mi somiglia - disse contento e con un filo di voce, era timido per certi versi.
Sono rimasti lì un altro po' poi Lora ha accompagnato nelle sue stanze il bambino, lì c'era la sua cena, era triste che non si potesse unire ai suoi consanguinei, ma avevano scelto così, lo salutò ma lui la fermò.
- Potresti tenermi compagnia? - lei doveva negare ma alla fine accettò rimanendo seduta a fargli compagnia.
Gwyndolin le chiese molte cose su quello che era successo, senza problemi Lora ha parlato, soprattutto di Seth.
Per andare a letto e rimasto con lui e lei gli ha tenuto compagnia, è rimasta con lui fino a quando non si è addormentato, solo allora ha spento la candela ed è tornata da Ornstein.
Arrivate nelle sue stanze e quelle di Ornstein.
Lui la ha aspettata in piedi con una tazza di te.
- Come è andato il tuo primo giorno con Gwyndolin?- le chiese.
- Tutto bene, non richiede tante attenzioni, ma quel bambino sembra… - disse guardando in basso, si era accorta di qualcosa di grave.
- Lascia perdere Lora, non puoi sacrificare gli sforzi per una situazione del genere, Gwyn ha deciso il destino di Gwyndolin già da tempo dopo averlo visto solo 1 volta - le spiegò sospirando.
- Ma non è giusto, Gwyndolin deve imparare ad amarsi non a reprimersi - affermò stringendo i pugni.
Ornstein la abbracciò da dietro sospirando.
- Non possiamo farci nulla, e poi non ti affezionare a lui come tutti, così sarà più facile stargli vicino - le disse, erano le direttive di Gwyn.
Lora scosse la testa guardando il proprio amante confusa, ma sicuramente non voleva tornare indietro.
- Cerca di non contestare Gwyn se vuoi mostrare comprensione all'ultimo genito - le suggerì.
Andarono a dormire pensando che tutto fosse un enorme ingiustizia, nessuno sceglie come nascere, chi siamo, cosa saremo, che percorso avremo, era una questione di luoghi e esperienze, si dice che solitamente si ha paura di ciò che si è, Gwyn ha paura delle tenebre ma perché lui ne è dispensatore, una facciata luminosa costernata di ombre.
Lora lo sapeva, ma per colpa del bigottismo del loro tempo, lei stessa lo ha compreso in 50 anni, nessuno è più libero, da ogni compito ne deriva responsabilità, la vera libertà era qualcosa che nessuno avrebbe mai provato, lo sapeva e lo accettava.
- Allora sai la data della battaglia finale? - chiese seria.
- Si, a breve forse due settimane, preparati al meglio - le consigliò il cavaliere del leone.
- Bene - disse per poi invitare Ornstein a sedersi vicino a se, mentre sorseggiava il tè, iniziavano le giornate invernali, non si poteva uscire quindi si coccolavano d'avanti a un camino di pietra acceso.
Regalando alle loro memorie un tenero momento in tranquillità prima che giungesse il giorno successivo e ricominciassero i loro compiti da capo in ordine, una routine che sembrava monotona, chiunque impazzirebbe ma bastavano poche azioni per variarle.
Una volta finito il tè, pulirono e sistemarono le tazze, poi si portarono a letto, lessero qualcosa e poi si dedicarono al sonno.
Il giorno seguente durante il pomeriggio.
Lora era stata sgridata da Gwyn per aver portato Gwyndolin all'esterno, questo perché il Lord del sole voleva nascondere il pargolo, ma come fai a dire a un bambino che vuole per natura conoscere il mondo dirgli che suo padre non vuole, ovvio non poteva dirgli che suo padre lo odiava per varie ragioni, tra cui centrava la sua natura che apparteneva alla luce lunare, e non a quella solare.
Un bambino vedeva suo padre come un eroe, non un nemico, ma Gwyn non era quel genere di genitore, assecondava Gwynevere perché femmina e sesso debole e da quello che ha capito il padre l'avrebbe presto rinchiusa in qualche chiesa, puntava le sue speranze e aspirazioni su Gwynsen gli ha programmato anche un matrimonio, e il piccolo Gwyndolin era il discriminato la macchia di vergogna, un animale da nascondere, questa differenza era anche tra i suoi cavalieri, Ciaran era spesso e volentieri sottovalutata e derisa dal fatto che fosse attratta da un farfallone, Gough era visto come stupido e credulone quando è solo una questione di avere un buon cuore, tanta pazienza e sicuramente poco pregiudizio su altre specie, Artorias e Ornstein sopravalutati a causa della loro preparazione e forza ai livelli di semidei nati con forza assurda come nelle leggende, Lora sesso debole, creatura delle tenebre quindi da temere e vista solo come un pupazzo, non gli è importato ciò che ha fatto per tornare umana.
Questo anche nei suoi cavalieri d'argento, Lora credeva che pensava fossero solo dei creduloni arrabbiati con i draghi, lui ci ha basato solo la sua campagna politica e di sterminio, questo perché c'è qualcosa di grosso, ma Lora vuole starne fuori fino a quando la cosa non minaccia la sua casa.
Arrivò d'avanti alla porta sentiva Gwyndolin piangere, quindi bussò sospirando.
- Vattene! - le gridò
- Mio giovane signore - disse lei.
- Non ti voglio vedere! - insistette il bambino
Lei entrò lo stesso, il bambino la caricò andandole a colpire le ginocchia, mentre con i pugni le provava a colpire l'armatura, Lora lo fermò prendendogli i polsi abbassandosi alla sua altezza, facendo silenzio mentre lui singhiozzava.
- Ti odio! Lo hai fatto solo per umiliarmi! - stillò
- umiliarti? - chiese lei confusa.
- Papà me lo ha detto, sei un orribile creatura delle tenebre, sei malvagia e crudele! - le gridò mentre lei tacque - Mi hai esposto, solo per far si che i cavalieri mi trovassero ripugnante e si dimenticassero che eri una non morta! Mio padre mi ha vincolato qui per proteggermi lo sapevi quando mi hai portato fuori! - si stava sfogando.
Gwyn ha parlato con lui, ha fatto la faccia del padre premuroso facendola passare per mostro.
Lei sospirò malinconica.
- vostro padre ti ha detto questo? - le chiese.
- Mi ha anche detto che mi hai preso di mira e hai insistito tu per essere il mio cavaliere - le disse in dispregiativo.
- Lord Gwyndolin… - disse sospirando.
- Vattene via! Va da mio fratello! - le gridò cominciando di nuovo a singhiozzare.
Non poteva lasciarlo così quindi si mise ad angolo, lasciandolo solo ma essendo presente.
- Ti ho detto di andartene! - le gridò
-Vattene! Vattene! - continuò a gridare, era comunque un bambino, quando andò alla porta per uscire ma temendo la maniglia.
- Forza, non c'è Gwyn - gli disse Lora, era pronta a seguirlo, il bambino torna brevemente determinato ad aprire, poi si spaventava, la cosa durò così, poi strinse i denti e cominciò a gridare gettandosi a terra.
Aveva un attacco isterico e la faccia era diventata rossa, e le lacrime non gli scendevano per la tristezza quanto perché disperato, quindi stava chiedendo aiuto in un modo che nessuno avrebbe compreso.
- Mio signore è meglio che la finisca prima di allertare il castello - disse Lora sospirando, mentre lui continuava troppo arrabbiato e sicuramente sarebbe stato così fino a quando qualcuno non si fosse preso la briga di consolarlo.
Ma come direttive di Gwyn nessuno stava venendo ne meno il Lord del sole, che sicuramente lo stava sentendo ma non gli importava, Gwyndolin poteva continuare così fino a rompersi le corde vocali in cerca di attenzioni.
Lora si è alzata e ha lottato con i pugni e calci del bambino che gli tirava in faccia per poterlo abbracciare, gli ha anche fatto venire il sangue al naso un calcetto, il naso era sensibile infondo.
- Lasciami! - gridava.
Lei faceva solo lo stava accarezzando mentre diceva "shh" lui si divincolava e faceva mordere i serpenti che aveva al posto dei piedi anche sotto il ventre del cavaliere della falena tentando di farle male per farla mollare.
La stretta di Lora non aveva però subito cambiamenti, aveva ricominciato a piangere in modo isterico, e si agitava molto.
Quando si era calmato era crollato a dormire, troppo stanco per continuare la scenata, così lo ha messo a dormire sotto le coperte, mentre gli accarezzava la testa e poi usciva.
Il primo posto sarebbe stata l'infermeria era coperta di morsi di serpente, oltre che ha dolori addominali a causa delle vibrazioni dell'armatura con i morsi, e un naso che poteva essere rotto.
