Parlava anche perché i non morti non si mettessero allo scoperto e nascondessero la loro presenza o condizione, e nessuno di loro aveva più uno scopo per cui preferivano il manicomio.

Ciò non cambiava che non voleva rendere Logora una schiava, ma si ricordò come tutti quei non morti venivano trattati dai cavalieri, e la vita difficile che conducevano, e poi doveva a Logora la vita, una vita che avrebbe perso, per la non vita di quella non morta le doveva questo favore che avrebbe percepito male, ma era per il suo bene.

La andò a visitare quel giorno dove tenevano i non morti, udì subito il respirare affaticato e sofferto, si avvicinò e notò le mani di Logora intatte ma di poco annerite, era piegata dolorante, la avevano sicuramente fatta tornare umana con la forza, non la avevano guarita del tutto, non poteva notarla ma vedeva che Smough aveva lasciato l'impronta, la aveva schiacciata diverse volte.

-Logora… non ti preoccupare, forse non ti piacerà come ne uscirai ma uscirai- disse lui sospirando, non si era voltata forse non voleva che il suo volto umano venisse rivelato.

Quella sera.

Ancora si stava guardando un libro per imparare come prendersi cura di un non morto, erano come gli esseri umani ma senza bisogni basilari da soddisfare, sembra però che abbiano una grande nostalgia della vita precedente, alcuni si condannavano per cose incompiute, ma hanno bisogno per la psiche di trovare un luogo di accettazione o di accettare l'accaduto anche se difficile.

L'unica cosa che non accettava era la vita con Logora, non poteva prendersi cura di lei con tutto quello che succedeva, ma poteva essere il contrario.

Ora doveva studiare come rendere almeno quella stanza al meglio per Logora, che poi voleva cambiare il nome della non morta, e anche a quello doveva pensare, ma non conoscendola era difficile determinare, le servivano molte cose.

Non si era accorto dell'ora tarda che si stava facendo fino ad addormentarsi sulla scrivania.


Il giorno seguente.

Ornstein era nervoso l'ora mattiniera e il modo che voleva avere per rivendicare la proprietà della non morta non era studiata, e in quel momento per privare Gwyn di un servitore serviva un grande coraggio, ma non ha mai violato le sue regole.

Dovendo aspettare parecchie ore fino a quando non hanno condotto lì Logora, era affaticata e in panico, per poi essere fatta piegare, allora per Ornstein fu naturale gridare.

- Rivendico il mio diritto sulla non morta! Mi ha salvato la vita - disse interrompendo tutto.

- Sicuro Ornstein? - gli domandarono prima che lui annui deciso, portandosi vicino alla non morta allontanando chi la stava tenendo ferma, allora ha visto il volto della sua "schiava".

- Credo di averne diritto - continuò il cavaliere del leone - ha salvato la mia vita per cui è una mia proprietà in quanto ora siamo in guerra e lei è un bottino derivante da esso - affermò deciso, Gwyn potette solo dare il suo consenso.

- Bene procediamo con il suo consacramento a lord Ornstein del leone - disse il sacerdote, mentre Logora venne portata di fronte alla carica con il cavaliere a suo seguito.

- Allora serva non morta parla dopo di me - le disse, Ornstein intervenne.

- Non può farlo i suoi polmoni sono bruciati, neanche volendo potrebbe pronunciare le parole, ne farò io da porta voce - affermò il cavaliere del leone, e bastava sentire il respiro sofferto.

Ornstein recitò le parole per Logora.

- Dimmi il tuo nome - pronunciò.

- Log…. Lora - disse Ornstein inventando un nuovo nome.

- Ripeti le parole del vincolo tra te e il tuo padrone - .

- io Lora di Radice oscura rinunciò al titolo del luogo della mia provenienza per Anor Londo, del mio padrone accolgo la mia missione, ponendomi al suo servizio e al suo comando, di Ornstein del Leone io ne divento devota e servitore - pronunciò il cavaliere, il chierico mise una mano sulla testa della non morta togliendole il cappuccio.

- Con questa carica ti vincolo agli ordini del tuo padrone, Lora la non morta, serva del cavaliere del leone, non otterrai titoli o riconoscimento - le disse, dopo di che la benedizione o meglio il marchio di obbedienza si formò.

- ti dovrai sempre rivolgere al tuo possessore con i nomi di Padrone o Padron Ornstein - le disse prima di lasciarla andare.

Ornstein ordinò Lora di seguirlo prendendola al polso e conducendola nelle vasche, era parecchio logorati i suoi vestiti e lei era davvero una bella ragazza dai lineamenti di una popolana, però era pallida e il suo coperto di cenere non aiutava.

- vorrei che ti facessi un bagno per prenderti cura di te stessa - le disse, ma non sapeva fino a quanto potesse comprendere, lei però lo osservava con chiare domande.

Sospirò Ornstein decide quindi di toglierle la tunica non c'era resistenza ma vide che sotto aveva abiti logori ricavati con pelle ora decadente, si rattristò mentre le faceva gesti per indicare che doveva togliersi la biancheria, e si voltava, lei se le era tolti e coprendosi con un' asciugamano era entrata nella vasca, e visto lo sporco e il colore dell'acqua non si lavava da 50 anni, le ha passato del sapone e si stava lavando i capelli, non era completa, infatti Ornstein si preoccupò di rilavarla diverse volte lui stesso non ostante lei non lo desiderasse e si dimenasse.

- Buona, ti sto facendo un favore ripulendoti da 50 anni di sporcizia - le disse, poi capì perché non sentiva bene, il cerume si era incrostato e rischiava di trapanarle i timpani, gli ha subito messo una lozione che lo ha sciolto anche se lei era dolorante, una parte di lui gli dispiaceva e capiva perché lo ha fatto l'altra sapeva che era meritato, ma la preoccupazione principale era i polmoni bruciati.

Ogni tanto gli scivolava la testa della non morta perché si dimenava, fortunatamente le riprendeva i capelli e continuava a pulirli e pettinarli. era piena di nodi fastidiosi e visto come cercava di fargli togliere le mani dai capelli ci volle abbastanza per scioglierli, la donna era sulla ventina ma in quel momento sembrava più piccola per come stava reagendo al bagno, neanche Sif che è un animale fa tante storie per un bagno, e lei una creatura senziente sembrava un bambino.

- Ok tra poco abbiamo finito, spero solo che la sarta e le vestitrici siano qui - borbottò non voleva mai più ripetere l'esperienza di pulire Lora, almeno non fino a quando il loro rapporto non sarebbe migliorato e ampliato.

Sospirò quando tirò fuori Lora che stava quasi annegando perché si voleva allontanare da lui, la presa in braccio e la coperta con l'asciugamano, mentre la portava nella sala.

La poggiò sul piedistallo mentre lei si sistemava l'asciugamano e il cavaliere del leone si era messo seduto di un lato, apparvero una donna e delle ancelle non morte che portavano tessuti pesanti mentre le ancelle umane avevano strumenti leggeri.

La donna ha cominciato a prendere le misure - non è adatta ai lavori pesanti come voi! - affermò guardando le donne non morte stanche e sospiranti - forza biancheria corsetti! - gridò, alcune donne umane rimossero l'asciugamano, le non morte tenevano le braccia di Lora per impedirle la copertura, era imbarazzata anche quando veniva vestita - ferma corpo di cadavere, forza tessuto rosso! - gridò, una non morta teneva il tessuto mentre una donna lo avvolgeva come modello seguiva quelli delle normali ancelle non morte.

Lo standard erano solitamente azzurro con sfronzoli dorati che come uno specchio riflettevano il sole, per Ornstein era diverso, l'armatura del cavaliere del leone era di colore oro, arancione e rosso, le cromature di un tramonto o di un'alba, la base per quel vestito era rossa il suo contorno era un feltro arancione che diventava di colore arancione più sul salmonato, e in fine ai lati seguendo la struttura dell'abito del leone venne messo una ricopertura d'orata con punti rialzati seguendo il manto di scaglie di drago con cui era fatta l'armatura, era leggera e roteando su se stessa sembrava elegante

- il peggiore abito mai creato - disse arricciando le labbra, la donna era quasi disgustata, la mancanza di spalline e il nastro su una caviglia e il fatto che non avesse scarpe dimostrava il suo status.

Ornstein sospirò - puoi farne altri per tutte le occasioni? - chiese per poi venire fulminato senza scomporsi

- ovvio che lo farò ma prima tieni questo e assicurati che non lo sporchi - disse la donna mentre leggeva le misure creando un manichino illusorio e cominciare a lavorare ai vari modelli che voleva il cavaliere del leone, lui sospirò prendendo Lora per il polso e osservandola ora meglio, era una bella ragazza dagli occhi blu chiaro, capelli ora bianchi prima erano solo coperti di cenere, la pelle candida e rosa pallida, labbra dolci e grandi come una fragola visto la sua altezza, lineamenti del viso armoniosi, era una bella ragazza forse una delle più belle che si potevano trovare a Lordran, se solo fosse stata viva.

- Lora ti porto dal fabbro devo fare una cosa per impedirti di uscire quando non vedo - le disse mentre si dirigevano da Gough.

- Ornstein - disse il cavaliere del falco.

- Hai quello che ho chiesto di forgiare? - gli domandò

- Si, anche se penso sia una misura troppo esagerata - gli confidò.

- Credimi è necessario - disse ora sapendo troppo dei non morti di corte e dei loro comportamenti.

Si fece consegnare una catena magica, essa doveva essere fissata su un punto della stanza e la cavigliera a cui era collegata la catena legata al soggetto il resto la magia confinava alla stanza chi era legato alla catena, e solo chi la chiusa la catena può aprirla, in questo caso Ornstein doveva fulminare la catena magica per aprirla e per chiuderla bastava che la chiudesse normalmente.

Una volta nella stanza ha aperto la veranda e chiuso la porta di uscita e ha messo al centro della stanza la base libera della catena che si è materializzata un perno, e poi ha legato alla caviglia di Lora la morsa della manetta.

- Non posso badare sempre a te, quindi ho bisogno di aiuto, so che è crudele ma anche voi non morti tendente a vagare e non potendo avere attualmente un modo di comunicare devo prevenire le tue passeggiate notturne, comunque domani pensiamo a quella terribile bruciatura a tuoi polmoni, c'è una pozione per risanarli almeno potrai parlare - le disse guardandola, Lora capì.