Ciao a tutti! Questo capitolo non è pieno di colpi di scena ma molti problemi verranno risolti e alla fine sì, vi lascerò con il fiato sospeso. Spero.
Un abbraccio e buona lettura!
Mini
05. Amicizia
Non aveva idea di che ora fosse, da quando era entrato lì aveva perso quasi completamente la cognizione del tempo. Durante le prime settimane le ore dei pasti avevano iniziato a scandire le ore del giorno, poi però le cose erano degenerate, gli portavano i pasti a qualsiasi ora e spesso se ne dimenticavano, lasciandolo senza cibo per un giorno o due.
Kakashi era andato a trovarlo da … quanto tempo? Una settimana? Un mese? Un giorno?
Era concentrato al massimo, ma il rumore metallico delle chiavi lo fece sobbalzare. Chi era? Una guardia che finalmente andava a sostituire le torce o a portargli il pasto?
Sentì parlare in lontananza, le voci delle guardie e quella di … Kakashi! Era lui! Aveva novità? Si avvicinò alle sbarre, in ascolto, la porta cigolò, aprendosi e poi chiudendosi, poi i passi del suo visitatore risuonarono lungo il corridoio, facendosi sempre più vicini, insiema alla luce della torcia.
"Ciao, Naruto" lo salutò Kakashi, sorridendo dietro la maschera "Portava la torcia con una mano e con l'altra la cena "Mi dispiace, sarei tornato prima ma ero in missione.
Kakashi posò il vassoio a terra.
"Non ho molta fame" mormorò Naruto, osservando il cibo che gli aveva portato.
"Posso immaginarlo" gli rispose Kakashi "Ma sei troppo magro, dovrai pur mangiare qualcosa …"
L'uomo ignorò il vassoio ma estrasse un rotolo, lo aprì, fece poche posizioni con le mani e fece comparire un altro vassoio, sul quale era posata una ciotola di insalata fresca, una con l'inconfondibile ramen di Ichiraku e una brocca d'acqua fresca con un bicchiere.
"Cosa …" mormorò Naruto, incredulo e avvicinandosi ancora di più per vedere meglio.
"Ho notato che non ti fanno mangiare bene, qui dentro, perciò ho pensato di portarti qualcosa di più salutare." spiegò, porgendogli gentilmente il vassoio.
Naruto allungo le braccia e prese per prima la ciotola di ramen.
"Mangerò anche la verdura" disse, imbarazzato "Ma il ramen è caldo e …"
"Giusta osservazione" rispose Kakashi, che non avrebbe potuto biasimare il desiderio di Naruto di nutrirsi subito di un cibo caldo e che amava tanto. Il ragazzo mangiò di gusto, prima il ramen, poi l'insalata e infine bevve l'acqua fresca direttamente dalla brocca. Kakashi non commentò ma continuò ad osservarlo, intenerito. Dopo il pasto Naruto si sedette a terra, sorridente e soddisfatto.
"Non mangiavo così bene da tanto tempo!" mormorò "La ringrazio, Maestro Kakashi!" disse "Lei è l'unico che è stato gentile, con me"
"Sarei dovuto venire prima, Naruto." rispose lui, serio "Mi dispiace."
"No" rispose lui, scuotendo la testa "Restando qui da solo ho avuto tempo per pensare a molte cose. Non è stato tempo sprecato."
"A molte cose?" chiese Kakashi, incuriosito.
"Sì." rispose Naruto "Cose a cui non avevo mai pensato. Tutto ciò che mi è successo mi ha portato a riflettere su …"
Naruto arrossì.
"Mi dispiace, ma per ora preferisco tenere certe cose per me."
Kakashi annuì.
"Mi sembra giusto." rispose "Piuttosto, ho raccolto le prove della tua innocenza. Ho trovato la maglia che avevi nascosto in casa e sono riuscito a recuperare il nastro della videocamera di sorveglianza del negozio in cui eri con Choza. Tutte queste prove ti scagionerebbero, ma purtroppo Choza, Inoichi e Shikaku sono intoccabili perché, e ti avverto, è solo un mio sospetto, hanno agito sotto ordine di Danzo."
Naruto annuì.
"Danzo è il superiore di Sai, giusto?" chiese.
"Esatto."
"Credi che Sai ne fosse a conoscenza?"
Kakashi scosse la testa.
"No. Ovviamente no. Gli ordini di Danzo sono strettamente riservati e nemmeno i membri della Radice possono parlare tra di loro. Ripeto, è solo una mia supposizione, in ogni caso non possiamo fare nulla e tutto verrà insabbiato."
Naruto strinse il pugno ma la sua voce rimase calma.
"Quindi … io dovrò restare qui, giusto?"
"No" rispose Kakashi "Tsunade farà in modo che tu possa uscire. Sarà dura, lì fuori" lo avvertì "Gli abitanti del villaggio hanno parlato molto di te negli ultimi mesi, hanno paura, non te lo nascondo, ti temono e … purtroppo alcuni ti odiano."
"Come quando ero piccolo" mormorò Naruto "Anche Shikamaru, Choji, Ino e gli altri ora mi odiano. Sono venuti a dirmelo." raccontò, senza riuscire a celare la tristezza.
"Non più" lo rassicurò Kakashi "Ho mostrato loro le prove di cui ti parlavo e ora sono intenzionati ad aiutarti. Non sarai solo.
Naruto impallidì, Kakashi aveva fatto ciò che più temeva.
"Non esserne triste" lo rimproverò lui "Te l'ho detto, non puoi proteggerli dalla verità. Farti carico di colpe non tue non è la soluzione."
Naruto sembrò pensarci su, poi annuì.
"La ringrazio, Maestro" disse, chinando leggermente la testa.
"Non sono riuscito a proteggerti come avrei dovuto" rispose Kakashi "Non devi ringraziarmi."
"Comunque ora lei è qui."
Kakashi annuì.
"Vuoi che resti ancora?" chiese Kakashi "Le guardie non sembrano essere interessate ai tempi delle visite."
Naruto osservò per bene Kakashi, poi scosse la testa.
"No, vada a riposarsi. Io starò bene e ora che so che presto uscirò mi sento ancora meglio."
Kakashi lo guardò, era magro e sembrava stanco ma, come la prima volta, gli sembrò sereno.
"Ne sono sicuro" disse Naruto, anticipando la domanda di Kakashi, che annuì.
"Bene" disse, prendendo il vassoio e le stoviglie ormai vuote "Ci vediamo"
"A presto." rispose Naruto.
Kakashi restò ad osservarlo ancora per qualche istante, poi si allontanò. Quando arrivò alla porta si voltò indietro e gli sembrò di vedere un bagliore, ma pensò che si trattasse solo della torcia.
Trascorse qualche giorno, Tsunade sembrava incontrare parecchie difficoltà nelle pratiche della sua scarcerazione. Kakashi andò a trovarlo ogni sera per poterlo tenere aggiornato, e gli disse che l'Hokage non poteva fare nulla perché, nonostante avesse già parlato con Danzo e indirettamente scoperto la verità, non era ancora riuscita a convocare Choza per chiedergli di intercedere per la sua liberazione in quanto vittima, dal momento che era in missione.
"Devi portare pazienza" sussurrò, passandogli del pane caldo attraverso le sbarre "Sembra che Choza debba tornare a giorni."
"Ormai sono qui da tanto, qualche giorno in più non fa differenza." mormorò Naruto, per poi addentare il pane.
Restarono in silenzio, Kakashi era dispiaciuto dal fatto di non poter fare di più per il suo studente, si sentiva in colpa ma lo vedeva sereno, nonostante tutto.
Erano entrambi immersi nei propri pensieri, quando sentirono un rumore molto forte provenire dall'ingresso.
"FATEMI PASSARE, IDIOTI!" gridò una voce familiare "NON MI INTERESSA! HAI CAPITO CHI HAI DI FRONTE O NO?" continuò il misterioso visitatore, rispondendo a qualcuno la cui voce non riuscivano a sentire. Subito dopo sentirono la porta spalancarsi e andare a sbattere contro la parete rocciosa e qualcuno arrivare a passi rapidi e pesanti. Non ci volle molto perché, di fronte a loro, arrivasse Jiraya, che sembrava arrabbiato come non mai.
"NON CI POSSO CREDERE!" gridò, battendo un pugno sulla parete.
Naruto impallidì e sembrò aver perso tutta la sua serenità. Kakashi lo osservò, sembrava terrorizzato dall'idea di aver deluso il suo Maestro.
"Maestro …" iniziò, ma Jiraya lo fermò alzando la mano.
"Mi dispiace, Naruto" disse "Non sapevo che fossi qui. Ho detto due parole a Tsunade e mi ha spiegato la situazione. Avrei dovuto essere al tuo fianco e proteggerti da tutto questo, ma …"
"Non deve dire così, Maestro" disse Naruto, sospirando di sollievo "Sono qui perché …"
"Lo so perché sei qui" commentò lui, arrabbiato "Non posso credere che Danzo sia arrivato a tanto. Cosa credeva di fare, eh? Diventare Hokage dopo Tsunade?"
"Diventare Hokage?" chiese Kakashi, che non capiva.
"Danzo voleva diventare il Terzo Hokage" spiegò lui "Ma fu scelto Sarutobi. Ora, non so di preciso quali fossero le sue intenzioni, che posto avessi tu nel suo piano, ma di certo non voleva ucciderti per le motivazioni che ha spiegato a Choza, Inoichi e Shikaku."
Naruto ascoltò in silenzio.
"Uscirai" gli disse Jiraya, determinato "Fosse l'ultima cosa che faccio."
Naruto annuì e sorrise.
"Non perdi mai il tuo buon umore, vero?" chiese Jiraya al suo allievo.
Kakashi sorrise a sua volta, osservando Naruto. Era vero. Naruto era un ninja forte, dal potenziale ancor più grande, ma la sua vera forza era in realtà la sua capacità di non arrendersi mai.
"Starò bene, non dovete preoccuparvi per me."
"Sicuro?" chiese Kakashi "Qui non mi sembra un posto molto ospitale."
"So che uscirò e questo è già qualcosa, no?"
Kakashi annuì.
"Allora noi andiamo" disse Jiraya "Ci vediamo presto."
Naruto annuì e si avvicinò alle sbarre, osservando i suoi due maestri che si allontanavano parlottando tra di loro.
Nei giorni successivi Naruto ricevette diverse visite: Rock Lee, Gai, Ino, Choji, Tenten, Neji, Hinata, Kiba e Shino passarono a trovarlo per portargli qualcosa da mangiare e per fargli compagnia. Tutti, ognuno a modo loro, gli chiesero scusa per come lo avevano trattato e lui aveva accolto tutti con il sorriso, senza rinfacciare nulla a nessuno, aveva apprezzato ogni visita. Solo due persone non erano ancora andate da lui e arrivarono per ultime.
Sakura arrivò all'improvviso, erano trascorse diverse ore dall'ultima visita e Naruto pensò che fosse ormai notte fonda. Stava dormendo, quando aveva sentito dei passi e poi la sua voce.
"Naruto …" sussurrò Sakura, vedendolo dormire "Naruto … sono qui, sono Sakura …"
Naruto si mise lentamente a sedere e si stiracchiò, poi si voltò verso l'amica e le sorrise.
"Hey, come stai?" le chiese, come se si fossero visti solo il giorno prima.
"Cosa …" mormorò lei, che non riusciva a capire perché lui si comportasse in modo tanto naturale.
"Qualcosa non va?" le chiese lui "Mi sembra che ti siano cresciuti i capelli o sbaglio?" le disse "Stai bene così.
"Naruto!" gridò lei.
"Cosa? Cosa ho detto di sbagliato?" chiese lui.
"Come puoi … come puoi parlarmi così?" gridò lei, sull'orlo delle lacrime.
"Così … come?" rispose "Mi sembra di essere stato gentile …"
"Appunto!" sbottò lei "Appunto! Dovresti essere furioso con me! Ti ho lasciato solo! Non ti sono stata d'aiuto e ora tu mi tratti come se tutto andasse bene …"
"Perché va tutto bene" la rassicurò lei "Non ce l'ho con te, anzi. Mi dispiace che, anche a causa mia, tu abbia sofferto." mormorò lui, abbassando lo sguardo "Mi dispiace di averti ferita al braccio, mi dispiace per non essere riuscito a portare indietro Sasuke, mi dispiace …"
"Non è colpa tua" lo interruppe lei "Tu hai sempre fatto del tuo meglio, mi hai sempre sostenuta e io invece ti ho lasciato solo quando ne avevi più bisogno …"
Naruto non disse nulla perché Sakura aveva ragione, l'aveva lasciato solo, non era mai andata a trovarlo o a dirgli qualcosa, ma nonostante questo non provava rancore nei suoi confronti.
"Il passato è passato, giusto?" le disse lui "Per favore, non sentirti in colpa per nulla e io farò altrettanto. Ora possiamo ricominciare insieme."
Sakura era ancora triste ma il sorriso di Naruto era contagioso.
"Giusto!" confermò lei "Ah, ti ho portato qualcosa da mangiare!" disse, tirando fuori un pacchetto "Non è ramen, ma credo che ti possa far piacere lo stesso …"
Naruto prese il pacchetto dalle sue mani, lo aprì e osservò commosso i biscotti che conteneva.
"Sembrano deliziosi!" disse, prendendone uno "Anzi, lo sono!" commentò, dopo averlo assaggiato.
Sakura sorrise, aveva temuto di trovare un Naruto distrutto, l'ombra di se stesso, invece era lui, il Naruto che lei aveva imparato ad amare come un fratello.
Restarono lì, insieme, a chiacchierare per ore, poi Sakura se ne andò, con la promessa di tornare presto e di vederlo quando sarebbe uscito.
Anche Shikamaru si presentò da solo, non si era unito a Choji e Ino, voleva parlare con Naruto faccia a faccia.
"Qualcosa non va?" gli chiese Naruto, sorridendo, notando che il suo amico era a disagio.
Shikamaru non rispose.
"Non devi sentirti in colpa per ciò che è successo" continuò Naruto "Io non …"
"Come potrei?" lo interruppe Shikamaru, arrabbiato "Come potrei non sentirmi in colpa dopo tutto ciò che ti ho detto, dopo tutto ciò che ho pensato di te, ora che conosco la verità?"
Naruto non rispose.
"Kakashi ti avrà detto di averci comunicato ciò che è successo davvero" continuò Shikamaru "Sinceramente non so se essere ancora incazzato con te per averlo tenuto nascosto o solo con mio padre!"
"Sai benissimo perché non ho parlato" commentò Naruto.
"Per proteggere i nostri genitori, lo so! Ma perché? Se lo meritano? Tsunade insabbierà tutto e tu ne verrai fuori come un mostro? Perché? Perché?" gridò, stringendo i pugni.
"Non è solo per quello" mormorò Naruto "In realtà non volevo parlare con nessuno, temevo addirittura che nessuno mi credesse, non volevo che ci fossero conseguenze per voi e … insomma, è complicato."
Shikamaru rilassò le mani e si andò a sedere accanto alle sbarre per potergli essere più vicino.
"Lo capisco" sussurrò "Non ho ancora modo di parlarne con mio padre. Sinceramente, non ne ho avuto il coraggio."
Naruto abbassò lo sguardo.
"Mi dispiace. Non avrei mai voluto che accadesse."
"Però ne hai parlato a Kakashi" sbottò Shikamaru "Perché con lui ne hai parlato? è stato a causa tua che tutto questo è venuto fuori! Potevi anche stare zitto, no?"
Shikamaru era teso ma esagerò volutamente per provocare Naruto, voleva vedere come avrebbe risposto. Naruto impallidì.
"Sì, hai ragione" disse "Solo che … forse sì, ha ragione, avrei fatto meglio a stare zitto." aggiunse, dandogli le spalle "Forse sono davvero un mostro" disse, con tono di sfida "forse avrebbero fatto bene ad uccidermi, forse avrei dovuto lasciare che lo facessero … ma è andata diversamente. Ho parlato con il Maestro Kakashi perché sentivo la necessità di sfogarmi con qualcuno, ma non volevo che finisse così. Lui mi ha spiegato però che non potevo proteggervi da questo … dalla verità."
Shikamaru lo aveva ascoltato con crescente ansia.
"Non dire così! Io … mi dispiace, va bene? Sono in una posizione scomoda, mio padre mi ha deluso e ora …"
Si interruppe, avevano entrambi sentito dei passi. Shikamaru si voltò in direzione della porta e lo raggiunse anche Naruto, che si sporse tra le sbarre per vedere chi fosse. Naruto quasi pensava che si trattasse di Kakashi, ma entrambi rimasero senza parole quando videro Shikaku.
"Naruto, Shikamaru" disse, salutandoli "Immagino che siate sorpresi vedendomi qui, ma c'è un motivo, volevo parlare con entrambi."
Shikamaru si voltò verso Naruto, che ricambiò lo sguardo con gli stessi dubbi e le stesse domande.
