Vi sarebbe piaciuto vedere ora cosa è successo in prigione, eh? Invece andiamo avanti, la prossima volta ci sarà un bel flashback! Per ora torniamo da Naruto che sta cercando di ambientarsi dopo l'uscita dalla prigione.
07. Attacco!
Nei giorni successivi gli amici di Naruto attuarono una strategia che in realtà non lo era: si comportarono normalmente, come avevano sempre fatto, prima che succedesse tutto.
Anche se all'inizio il tutto a un occhio attento avrebbe potuto sembrare forzato, dal momento che tutti si sentivano ancora in colpa per come lo avevano trattato, con il passare dei giorni riuscirono a tornare disinvolti e a trattarlo come il solito Naruto, sorridente e ottimista.
La difficoltà più grande, però, era data dagli abitanti del villaggio e dagli altri ninja, che spesso li fermavano per consigliare loro di stare alla larga da quel mostro. Ovviamente loro li ignoravano o cercavano invano di spiegargli che avevano torto. A Naruto ancora non importava del tutto che gli altri lo odiassero, per il momento gli bastava il sostegno dei suoi amici per non sentirsi solo e per sopportare l'odio degli altri.
Quel giorno avevano deciso di rilassarsi, Naruto era appena tornato da una missione con la squadra Kakashi e, avendo trovato Rock Lee, Tenten e Neji per strada, si erano fermati a bere qualcosa. Inizialmente il barista aveva protestato, non aveva voglia di servire Naruto, ma i suoi amici avevano insistito e, seppur di malavoglia e facendo sapere a tutti con una sfuriata ad alta voce che in realtà non avrebbe voluto, gli portò da bere.
"Non è facile, eh?" chiese Lee.
"No, non lo è" ammise Naruto "Ma in fondo un po' ci sono abituato, ho solo dimenticato com'era." concluse, ridendo imbarazzato "Ma sono certo che prima o poi riuscirò a fargli capire che stanno sbagliando."
Neji gli sorrise.
"Non sei cambiato, eh?" gli chiese "Sei il solito ottimista."
"Neji ha ragione!" si aggiunse Tenten "Al tuo posto proprio non saprei cosa fare! Mi sentirei persa!"
Naruto non rispose subito. Si voltò verso un gruppetto di signore che lo stavano guardando con astio mentre parlavano di lui.
"Ogni tanto anch'io mi sento così …" disse "Ma ci siete voi a ricordarmi che non sono solo!" continuò, voltandosi verso di loro e sorridendogli "Non ho una vita facile ma o degli amici fantastici!"
Rock Lee, che era sull'orlo delle lacrime, lo abbracciò e scoppiò a piangere.
"Naruto! Sei fantastico!"
Naruto rise e ricambiò l'abbraccio, mentre gli altri scoppiarono a ridere.
Proprio in quel momento, però, la terra tremò e nello stesso istante sentirono una forte esplosione provenire dai cancelli del villaggio.
Poco prima, a casa Nara, la tensione era talmente tanta che si poteva percepire l'elettricità nell'aria. Choza era però rilassato, sembrava non capire perché Shikaku e Inoichi gli avevano chiesto di recarsi lì..
"Shiaku, tira fuori qualcosa da bere!" esclamò, sedendosi comodamente a tavola.
"Non siamo qui per divertirci, Choza" lo rimproverò il padrone di casa "Dobbiamo parlarti."
Choza guardò prima Shikaku, poi Inoichi.
"Parlarmi? Di cosa?"
Shikaku e Inoichi si guardarono, poi si rivolsero a lui.
"Non era nostra intenzione parlare alle spalle …" iniziò Inoichi, in evidente difficoltà.
"Quindi cosa avevate intenzione di fare?" chiese Choza, improvvisamente ostile.
"Sarò schietto" rispose Shikaku, serio "Ho intuito che Inoichi la pensasse come me, così ho deciso di confrontarmi con lui e infatti avevo ragione."
"Su cosa?" lo interruppe Choza, sempre più alterato.
"Fammi parlare" lo rimproverò Shikaku "Stiamo parlando dell'ordine di Danzo di uccidere Naruto."
Choza si alzò in piedi.
"Scherzi, giusto?" chiese Choza, battendo il pugno sul tavolo "Di cosa dovremmo discutere? Abbiamo ricevuto un ordine e …"
"A parte il fatto che abbiamo fallito la prima volta e tu hai rovinato tutto con uno scatto d'ira, come ora" lo interruppe Shikaku "Sia io che Inoichi abbiamo forti dubbi sulla legittimità di questa missione."
"Che tipo di dubbi?" chiese, iniziando a calmarsi e sedendosi.
"Non credo che Naruto sia veramente pericoloso." spiegò Shikaku.
"Eppure lo hai visto, no? Mi ha quasi ucciso!" rispose Choza.
"Perché lo hai provocato. Hai tentato di strangolarlo e lo hai colpito con un kunai."
Choza impallidì.
"Ce l'hai raccontato tu, ricordi?" chiese Inoichi.
"Sì, ma non pensavo che lo avreste usato contro di me! Siamo una squadra, giusto? Ino-Shika-Cho!"
"Certo, lo siamo" rispose tranquillamente Shikaku "Per questo vogliamo farti ragionare. Sei stato troppo avventato; quando hai visto Naruto vivo avresti dovuto far finta di nulla e riferire a noi, non agire in pieno giorno con il rischio di essere visto da dei testimoni. Inoltre non avresti avuto nessuna possibilità contro di lui, te ne sei reso conto sulla tua pelle."
Shikaku era severo, quasi arrabbiato, così Choza si calmò.
"Non mi ha visto nessuno." rispose Choza "Anzi, ora il villaggio lo vorrebbe morto, perciò è un punto a nostro favore."
"Al contrario" rispose Inoichi "Naruto è testimone di ciò che è successo e ha raccontato tutto a Kakashi, il quale ha raccolto le prove della nostra colpevolezza. Le prove fisiche e la testimonianza di Naruto potrebbero condannarci."
Choza impallidì.
"Non accadrà" lo rassicurò Shikaku "Kakashi manterrà il segreto e così anche gli altri che ne sono al corrente."
"Lo sanno altri?" chiese Choza, iniziando a sentire il panico.
"Lo sanno i nostri figli, e le squadre di ninja che sono uscite dall'accademia con Naruto." spiegò Inoichi.
"Choji lo sa …" mormorò Choza.
"Non pensarci, ora" lo rassicurò Inoichi "Ciò che vogliamo che tu capisca è il nostro punto di vista."
Fino a quel momento Inoichi e Shikaku erano rimasti in piedi, così si sedettero.
"Tu consideri Naruto un pericolo, giusto? Credi che Danzo ci abbia dato quell'ordine in buona fede, giusto?" chiese Inoichi.
"Certo! Lo è, no? è fuori controllo! Io posso averlo provocato, ma un altro ninja al suo posto …"
"Avrebbe potuto ugualmente ucciderti" rispose Shikaku "Ora, dimmi: secondo te è più pericoloso uno spiedo o una katana?"
Choza non capiva, guardò Inoichi, poi di nuovo Shikaku.
"Una katana, no?" rispose, come se fosse ovvio.
"Invece non è così ovvio. Pensaci: è più pericoloso uno spiedo in mano a un ninja che vuole uccidere rispetto a una katana al sicuro nella sua fodera. Tu sei stato più pericoloso di Naruto perché volevi ucciderlo. Lui ha un potenziale altissimo, il punto è: come lo usa? Se si trova alle strette può diventare distruttivo, dobbiamo solo permettergli di utilizzarlo in modo costruttivo."
Inoichi annuì per confermare le sue parole.
"Allora perché avete accettato la missione di Danzo?" chiese, sperando di guadagnare punti.
"A dirla tutta" spiegò Shikaku "L'ho fatto perché temevo che altrimenti ci avrebbe ricattati."
"Ricattati? Perché avrebbe dovuto farlo? Avrebbe potuto farlo da subito, no?"
"No. Doveva convincerci con le buone, non poteva rischiare di farci venire dei dubbi. Se ci avesse minacciati fin da subito avremmo capito che qualcosa non andava, ma così ci ha spinti a ragionare come voleva lui, ci ha convinti che fosse una buona idea."
"Non lo era?"
"No." rispose Choza "Da quando uccidere un ragazzo di quindici anni è una buona idea?"
"Ma … lui … anche Sasuke è un ninja traditore, nella lista di quelli da eliminare e ha quindici anni!"
"Sì, ma lui ha volontariamente abbandonato Konoha per unirsi a un criminale. Diciamo che la situazione è leggermente diversa, ma Danzo ha fatto leva su questo e sul nostro senso di responsabilità e di unione per portarci dove voleva lui. Noi siamo una squadra, Choza, tutti lo sanno quanto siamo uniti."
"Lo siamo?" chiese Choza.
"Lo siamo." confermò Inoichi.
"Lo siamo" ripetè Shikaku "Anche se abbiamo visioni diverse. Non so se riuscirò mai a convincerti che Naruto è un bravo ragazzo e non rappresenta un pericolo per il villaggio, ma questo non ci dividerà. Certo, sappi però che se proverai ad ucciderlo noi ti fermeremo."
Choza trattenne il respiro, poi sospirò.
"No, non lo farò. Avete ragione voi." ammise "Danzo ha fatto leva sulle mie paure, temevo per il villaggio, temevo per il mio Clan. Avete ragione voi, ci ha usati."
"Bene, ora che è tutto chiarito …"
In quel momento, prima che Shikaku potesse continuare, sentirono in lontananza un'esplosione.
La polvere ci mise qualche istante a cadere del tutto ma nel frattempo erano arrivati i ninja guardiani e anche altri, attirati dal rumore. Tutti erano sul piede di guerra, si aspettavano di vedere un nemico, ma non c'era nessuno.
"Cosa vuol dire?" si chiese Genma, che stava sorvegliando i cancelli.
"Devono essere entrati approfittando del fumo" gli rispose Kotetsu.
"Dobbiamo cercarli!" propose Genma "Qualcuno deve restare qui per sorvegliare le porte ma dobbiamo chiamare dei rinforzi per cercarli all'interno del villaggio!"
"Io resto qui" disse Kotetsu "Vai a chiamare l'Hokage!"
Genma annuì e corse via ma nel frattempo erano arrivati altri ninja, che seguirono le istruzioni che Kotetsu gli dava mentre arrivavano.
"Resto con te" si propose Izumo "Non si sa mai, dobbiamo essere almeno in due all'ingresso."
"Va bene." rispose Kotetsu "Fai attenzione!"
In quel momento sentirono altre esplosioni provenire dall'interno del villaggio.
I due ninja si guardarono senza riuscire a capire cosa stesse accadendo, c'erano esplosioni ovunque, alcuni edifici vennero danneggiati e gli abitanti avevano iniziato a correre qua e là per cercare di salvarsi senza riuscire a capire bene quale fosse il pericolo.
All'interno del villaggio era scoppiato il panico, Deidara osservava il tutto dalla foresta situata appena fuori dai cancelli. Da quel punto non potevano vedere tutto ciò che accadeva, ma sentivano le esplosioni e le urla spaventate degli abitanti.
"Che sciocchi!" esclamò Deidara, divertito "Non si sono resi conto che li ho fregati con i miei ragnetti esplosivi! Sono piccoli ma hanno un potenziale esplosivo enorme!"
"Cosa vuoi fare ora?" chiese Tobi "Entriamo?"
"No, non è il momento, non ancora, voglio creare ancora un po' di confusione …" rispose lui, posando le mani a terra per far uscire dalle bocche sui palmi altri ragnetti esplosivi "Quando tutti saranno troppo occupati a gestire il caos che ho creato e a cercarci noi entreremo e ci occuperemo dell'Enneacoda!"
Naruto si era alzato immediatamente, come tutti gli altri. Si erano trovati in un luogo molto affollato, perciò quando iniziarono le esplosioni si scatenò subito il panico. Le prime esplosioni non crearono danni, ma quando Naruto si rese conto che erano stati colpiti gli edifici e che i detriti rischiavano di colpire i civili, si mise subito in azione, insieme agli altri. Mentre loro cercavano di raggruppare gli abitanti in modo che si mettessero in posti riparati, Naruto si mise in mezzo allo spiazzo per cercare da dove provenissero le frattempo erano arrivati anche Kakashi e Asuma, che cercavano di capire come fermare ciò che stava succedendo. Vedendo che Naruto era il più esposto di tutti, lo chiamarono.
"Naruto! Vieni qui!" gridò Kakashi "Stare lì è troppo pericoloso!"
Naruto lo ignorò, sembrava avere in mente un piano.
"Cosa …" mormorò il proprietario di un negozio, uno dei tanti che aveva cacciato Naruto non tanto tempo prima.
"Cosa stai facendo?" chiese un altro, che nel frattempo cercava di proteggere come meglio poteva la figlia.
Naruto non rispose nemmeno a loro, ma si concentrò.
"Sei pronto, Kurama?" chiese, apparentemente parlando con qualcuno che non potevano vedere "Bene. Allora scateniamoci!"
Tutti si guardarono, non capivano, ma presto tutto fu chiaro, o quasi. Sembrò che Naruto avesse preso fuoco, tutto il suo corpo si era illuminato di un giallo luminoso, quasi dorato, e sopra la sua testa erano comparse quelle che sembravano le orecchie di una volpe.
"Questo chakra …" mormorò Asuma impressionato "Non è possibile …"
"Sembra proprio il chakra della Volpe a nove code!" commentò Asuma "Da quando riesce a controllarlo?"
"Più che controllarlo, lo sta utilizzando con il consenso della volpe!" rispose Kakashi.
"Sul serio?" cheise Asuma, sempre più sbalordito "Quindi Kurama è …"
"Il suo nome." rispose Kakashi "Naruto mi ha fatto vedere i suoi progressi poco dopo essere uscito di prigione."
Mentre Naruto continuava a concentrarsi, il suo chakra si espanse e raggiunse tutti i presenti, avvolgendoli. Il suo chakra era dorato, caldo, luminoso e rassicurante e quando altre esplosioni fecero cadere pezzi di edificio e fecero volare altri detriti, li protesse dai sassi e dalle schegge di vetro e di legno.
"Naruto …" mormorò Kakashi "Fai tutto questo anche per loro …"
Il ragazzo era concentrato al massimo, ma Kurama non era del tutto convinto.
"Sei sicuro?" chiese "Stai aiutando della gente che ti odia! Cosa ci guadagnI?"
"Io? Niente, credo" rispose Naruto "So solo che è la cosa giusta da fare."
Kurama sorrise.
"Come vuoi tu." disse, lasciandosi sfuggire uno sbuffo di disapprovazione.
"Siamo amici, no?" disse Naruto, sorridendo "Gli amici si aiutano nel momento del bisogno."
"Devo proprio?" chiese Kurama, ridacchiando "Sembra terribilmente noioso!"
"Finiscila! Non puoi poltrire tutto il giorno! Diamoci da fare e scopriamo cosa sta succedendo!"
Naruto fece un balzo per raggiungere il tetto di una casa e avere una visuale migliore. Da lì decise che tragitto fare e iniziò a spostarsi per raggiungere ogni angolo del villaggio e passare il suo charka protettivo agli abitanti in difficoltà e, soprattutto, ai ninja che cercavano di aiutarli. Mentre il suo chakra si espandeva lentamente a tutti, lui restava concentrato, sentiva che qualcosa non andava, c'era del chakra che non riusciva a riconoscere, con intenzioni malvage, ma non si trovava all'interno del villaggio. Fece un rapido giro, aiutando più persone possibili, poi tornò sui suoi passi e si diresse verso i cancelli, senza dimenticarsi di creare una copia di se stesso per continuare il lavoro. Ormai quasi tutti lo avevano visto e lo stavano osservando con incredulità e ammirazione.
"Devono essere fuori" ipotizzò Naruto "Forse si tratta di quel tizio di Alba che usa gli esplosivi! Hai presente di chi parlo?"
"Sì, Deidara" confermò Kurama "Gliele avevamo suonate per bene, eh?" chiese, ricordando con gioia quando lo avevano quasi ucciso di botte.
"Già. Peccato che fosse solo una copia." rispose Naruto, che nel frattempo era uscito dai confini del villaggio "Dobbiamo trovarlo!"
Tutti i presenti erano avvolti da quel chakra strano ma positivo. Le esplosioni sembravano essersi diradate, ma c'erano ancora molti edifici pericolanti e di tanto in tanto qualche altra bomba esplodeva, lanciando ovunque detriti pericolosi.
Asuma e Kakashi cercavano di capire l'origine di tutto quel disagio.
"Credo che si tratti di Deidara" ipotizzò Kakashi "è un ninja dinamitardo, traditore del villaggio della Roccia, che crea bombe di argilla semoventi. Se tutto va bene lui non sarà nemmeno qui, forse è addirittura fuori dal villaggio."
"Ha senso" rispose Asuma.
In quel momento vennero raggiunti da Shikaku, Inoichi e Choza. I tre Jonin osservavano, stupiti, il ragazzo a causa loro avrebbe dovuto essere morto.
Deidara e Tobi erano ancora fermi, intenti ad osservare il villaggio della Foglia, che veniva rapidamente devastato dai ragni esplosivi.
"Cosa succede?" chiese Deidara, cercando di intuire da lontano gli effetti delle sue opere "Vedo degli strani bagliori … sono incendi?"
"Non ne ho idea" ammise Tobi "Ma sembra che la nostra cara Enneacoda stia venendo a farci visita …"
"Cosa …"
In quel momento arrivò Naruto, li aveva individuati e li stava osservando dall'albero di fronte a quello in cui si stavano nascondendo, sorridendo con aria di sfida.
"Trovati!"
