Buon Natale! Avrei voluto pubblicare ieri ma alla fine non ce l'ho fatta.
Per ora vi lascio a un capitolo relativamente tranquillo.
Alla prossima
Mini
13. Monte Myoboku
Naruto era teso, non gli piaceva quella situazione, eppure non poteva fare molto, doveva restare nascosto, Kakashi era stato molto chiaro, non doveva farsi vedere da nessuno.
Non gli piaceva l'idea di essere considerato colpevole di omicidio e morto, ma se voleva davvero scoprire gli obiettivi di Danzo doveva stare al gioco.
L'idea di riprendere a viaggiare con Jiraya, però, gli piaceva e allo stesso tempo era felice di allontanarsi da Konoha e dai suoi abitanti, aveva bisogno di un periodo di distacco. Mentre aspettava, si chiedeva cosa avessero pensato durante l'attacco di Deidara, magari avevano cambiato idea sul suo conto, ma a lui poco importava, il dolore che gli avevano fatto provare era ancora fresco e lui sentiva la necessità di allontanarsi da tutto questo.
Stava ancora rimuginando su tutto ciò, quando sentì dei passi. Che fosse Jiraya? Grazie all'aiuto di Kurama aveva imparato a riconoscere il chakra altrui e, non c'erano dubbi, quello era proprio quello del suo Maestro, così uscì allo scoperto.
"Primo errore" disse lui "Mai esporsi a meno che non si sia sicuri dell'identità di chi si sta avvicinando."
"Sapevo perfettamente che era lei, Maestro" disse Naruto "Ho imparato a distinguere i chakra, il suo è inconfondibile!"
Jiraya sogghignò.
"Molto bene" disse "Ora, però, dobbiamo parlare, ma non qui, partiremo subito e durante il cammino ti dirò cosa faremo."
"Agli ordini!" esclamò Naruto, ma l'entusiasmo fu più forte del suo corpo, che cedette subito dopo, Naruto fece qualche passo ma cadde subito in ginocchio "Ah … sono un po' stanco … Ma ce la posso fare!" disse, prima che Jiraya potesse protestare.
"No, è evidente che non puoi muoverti, ma non possiamo stare qui, è troppo pericoloso."
"Quindi? Staremo nascosti da qualche altra parte?" chiese Naruto con un leggero fiatone.
"No, ti porterò sul monte Myoboku."
"Su un monte?" chiese Naruto, allarmato "Non sarà troppo impegnativo?"
"Il monte Myoboku" iniziò a spiegare Jiraya "è un luogo segreto, per raggiungerlo a piedi ci vuole almeno un mese e si deve conoscere la strada attraverso un intricato labirinto."
"Non mi sembra molto comodo" disse Naruto, leggermente preoccupato.
"Noi però siamo legati a quel luogo grazie al rotolo dei rospi" continuò lui, prendendo il rotolo e aprendolo a terra "Perciò non dovremo fare tutta questa strada. Quando arriveremo lì sarai al sicuro."
Jiraya si morse il pollice, quindi dopo aver posizionato le mani evocò un piccolo rospo con folte sopracciglia, barba bianca e vestito con un mantello grigio.
"Sommo Fukasaku" dise, salutandolo "Ho bisogno di nascondere Naruto da voi per un po', ho bisogno che lo evochi, non ho tempo da perdere." concluse, senza riuscire a nascondere la rabbia nella voce.
"Ma … Maestro … pensavo che sarei venuto con lei …" mormorò Naruto, deluso da ciò che aveva appena sentito.
"No" rispose lui, scuotendo la testa "Kakashi ti ha affidato a me, è vero, ma adesso io devo andare in missione esplorativa nel Paese della Pioggia e non posso portarti con me."
"Ma …"
"Sarebbe troppo rischioso. Per te. Per me. Non se ne parla." disse, con un tono di voce che non ammetteva repliche.
Naruto aveva imparato a conoscere il suo Maestro, perciò non protestò.
"Stai tranquillo, Naruto" lo consolò Fukasaku "Il piccolo Jiraya sa bene cosa fa."
Naruto annuì, sebbene non fosse del tutto convinto.
"Bene" disse Jiraya "Devo andare. Mi raccomando, dagli quella cosa. Credo che sia pronto."
Fukasaku annuì.
"Dovrò tornare ed evocarti da lì, Naruto, dovrai aspettare qualche istante."
Il rospo pronunciò quelle parole e scomparve.
"Mi raccomando anche con te, Naruto" disse Jiraya "Ci vedremo al mio ritorno."
Per un istante a Naruto sembrò che il suo Maestro volesse aggiungere altro, ma non lo seppe mai, perché in quel momento venne richiamato da Fukasaku nel monte Myoboku.
Jiraya osservò il punto in cui era scomparso Naruto e sorrise.
"Sono fiero di te, Naruto." disse, poi si incamminò verso il Paese della Pioggia.
Il Monte Myoboku apparve a Naruto come un luogo decisamente bello, immerso nel verde e nella tranquillità. Anche se era trascorso molto tempo da quando era uscito di prigione, il ricordo di quei giorni trascorsi nell'oscurità era ancora vivo in lui e quel luogo così luminoso, così colorato e accogliente gli scaldò il cuore.
"Benvenuto nel Monte Myoboku!" lo accolse Fukasaku "Sapevamo che prima o poi ci avresti raggiunto, anche se non così presto."
"Davvero?" chiese Naruto, guardandosi attorno "Perché?"
"Tu hai firmato il contratto con i Rospi" spiegò Fukasaku "Perciò dovrai imparare ad utilizzare tutte le nostre tecniche e, cosa più importante, a padroneggiare l'energia naturale."
"Energia naturale?" chiese Naruto, ancor più confuso.
"Non preoccuparti" continuò Fukasaku "Presto ti sarà tutto chiaro. Nel frattempo è bene che tu ti riposi, l'ultima battaglia deve averti spossato."
Naruto annuì e si lasciò andare in un lungo sbadiglio.
"Seguimi, ti farò vedere dove potrai dormire."
Naruto seguì il rospo fino a quella che sembrava un'abitazione, Fukasaku lo aiutò a sdraiarsi, lo coprì e restò al suo fianco fino a quando non fu completamente addormentato.
Qualche ora dopo, Naruto si svegliò perfettamente riposato, così uscì dalla stanza dove lo aveva lasciato Fukasaku e iniziò ad esplorare. Ora che era più sveglio si guardò meglio in giro e notò che c'erano parecchi rospi, foglie enormi e cascate. Dopo pochi passhi fu raggiunto da un rospo verde e viola, che lo salutò con un sorriso.
"Tu devi essere Naruto, vero?" chiese "Io sono Shima, ti prego, seguimi, avrai fame! Ho preparato il pranzo per te e per mio marito, che avrai già conosciuto."
Naruto non si aspettava tanta accoglienza.
"Lascia perdere" gli disse Kurama "Questi rospi mangiano solo insetti. Fai finta di non aver fame, ti conviene.
Naruto impallidì e si sforzò di sorridere.
"Sì, io sono Naruto. La ringrazio" rispose, seguendola lungo il sentiero "Ma … ora non ho fame."
"Non dire sciocchezze!" lo rimproverò lei "Vedrai che dopo aver mangiato una bella scodella dei miei vermi in agrodolce ti sentirai meglio!"
Naruto, suo malgrado, la seguì.
Un'ora dopo e parecchi conati di vomito dopo, Naruto seguì Fukasaku lungo un viale che li condusse verso quella che sembrava un'oasi di meditazione. Decine di statue di rospi seduti facevano da guardia a quella che sembrava una cascata torbida, che fuoriusciva dalla bocca di un'altra statua di rospo. Naruto si avvicinò incuriosito.
"Questa, come avrai notato, non è acqua, ma olio di rospo."
"Olio di rospo?" chiese Naruto "Come può aiutarmi ad allenarmi?"
"Il mio obiettivo è quello di insegnarti a padroneggiare l'energia naturale ma per farlo devo procedere per gradi. L'energia naturale è molto difficile da gestire, per questo motivo ti allenerai prima con l'olio di rospo il quale, spalmato sulla tua pelle, ti permetterà di percepirla e usarla."
"Io ora ho imparato a usare il Chakra di Kurama insieme a lui" spiegò Naruto "è così importante che impari anche ad usare l'energia naturale?"
"Importantissimo" confermò Fukasaku "Il Chakra di Kurama è sicuramente potente, ma combinandolo con l'energia Naturale otterrai risultati ancora migliori. Osserva, ora. Io sono solo un piccolo rospo, eppure …"
Fukasaku chiuse gli occhi, si concentrò e, poco dopo, fu capace di sollevare un'enorme statua di rospo.
"C-cosa?" esclamò Naruto, sorpreso "Questo è dovuto all'energia naturale?"
"Esattamente" rispose lui, posando a terra la statua "Ora inizieremo con l'allenamento. Io ti spalmerò dell'olio di rospo sulla pelle e tu dovrai cercare di non perdere il controllo, altrimenti ti trasformerai prima in un rospo e poi in pietra."
Naruto impallidì e si guardò attorno.
"Vuol dire che … tutte queste statue …"
"Esatto" confermò Fukasaku "Sono coloro che hanno fallito questo allenamento. Hai paura?"
"Un po'" ammise Naruto "Ma questo non mi fermerà."
"Molto bene. Se preferisci, per i primi tentativi mi fonderò con te per aiutarti a gestirla …"
"No" disse Kurama solo a Naruto "Digli di no. Faremo da soli."
Naruto esitò, non voleva contrariare Fukasaku ma nemmeno andare contro Kurama.
"La ringrazio, ma preferisco fare da solo" disse infine "Vorrei imparare fin da subito a gestirla con Kurama."
Fukasaku annuì.
"Molto bene" disse "Ora dammi la mano e, quando ti avrò spalmato la pelle con l'olio di rospo, cerca di stare il più possibile immobile."
Naruto annuì e osservò il vecchio rospo eseguire ciò che aveva detto. L'olio di rospo aveva la consistenza simile a quella di un normale olio, ma più denso. Naruto avvertì immediatamente una piccola scossa elettrica, come se stesse attirando l'energia dall'aria.
"Funziona!" esclamò "Funziona davvero! La sento!"
"Fermo! Devi stare fermo!" lo rimproverò Fukasaku "Guarda, ti stai trasformando!"
Naruto si osservò la mano, poi si specchiò nel lago d'olio, che gli restituì un riflesso spaventoso: metà del suo viso era diventata come quello di un rospo!
"No! Non voglio! Non … ahia!" esclamò, quando Fukasaku lo colpì con un grosso bastone in testa "Perché?"
"Guardati." commentò lui.
Naruto tornò a specchiarsi e si vide normale.
"Colpendoti con questo bastone annullo l'effetto dell'olio."
"Ah … grazie."
"Continua, adesso. Se dovessi avere problemi, ci sarò io ad aiutarti."
Naruto annuì, Kurama sbadigliò e Fukasaku lo osservò compiaciuto.
Tutto questo era accaduto qualche giorno prima. Tsunade, nel suo ufficio, attendeva piena d'ansia notizie da parte di Kakashi e Shikaku. Lei sapeva che Naruto era vivo e innocente, ma l'attesa la stava facendo impazzire. Stava quasi per uscire e andare a cercarli lei stessa, quando proprio Kakashi e Shikaku entrarono nel suo ufficio.
"Scusi per l'intrusione, Madamigella Tsunade" disse Shikaku "Ma abbiamo novità."
"Novità terribili" commentò Kakashi.
"Sembrate davvero sconvolti" disse Tsunade, osservandoli "Cosa è successo?"
Kakashi prese un profondo respiro e le spiegò tutto ciò che avevano visto: gli sharingan, il suo tentativo di estrarre la Volpe dal cadavere che non era quello di Naruto e la rabbia per aver fallito.
"Tutto ciò è molto grave" disse Tsunade "Non sono sicura di poterne parlare con gli Anziani, potrebbero prendere le parti di Danzo."
"Come potrebbero?" chiese Shikaku, arrabbiato "Ciò che sta facendo è disumano!"
"Lo so!" sbottò Tsunade "Ma ora come ora non me la sento di fidarmi di nessuno, può essere addirittura che loro ne siano già a conoscenza."
Kakashi e Shikaku si scambiarono un'occhiata sbalordita.
"So che può sembrare assurdo, ma per il momento è meglio andarci cauti."
Tsunade chiuse gli occhi, restò così qualche minuto, riflettendo, poi li riaprì.
"Avete detto che Naruto è con Jiraya, giusto?"
I due annuirono.
"Molto bene. Fate in modo che resti ancora lontano dal Villaggio, almeno per il momento. Voglio capire se posso fidarmi degli Anziani ed eventualmente far cacciare Danzo. Certo, se mi dite che possiede tutti quegli sharingan sarà dura combatterlo, perché ovviamente non accetterà un imprigionamento o un esilio di buon grado."
"Io potrei cercare di contrastarlo" disse Kakashi "Non sono un Uchiha, ma nemmeno lui lo è."
Tsunade lo osservò a lungo, indecisa.
"Potrebbe essere ugualmente pericoloso" rispose lei "Se sarà, dovrà essere ben pianificato. Per il momento è meglio aspettare."
Kakashi annuì, ma dentro soffriva per Naruto, per la situazione in cui lo avevano messo. D'altra parte avevano avuto scelta? Una situazione del genere era stata provvidenziale e ne avevano approfittato. Non potevano far capire a Danzo che Naruto era vivo, anche se probabilmente lo avrebbe scoperto da solo, e nel frattempo la voce di ciò che non era successo si sarebbe diffusa e la sua reputazione ne avrebbe ulteriormente risentito. Dovevano riuscire a batterlo prima che la situazione degenerasse, prima che tutto ciò che avevano fatto si ritorcesse contro di loro.
Kakashi si avvicinò alla finestra e osservò fuori sperando che, ovunque fosse, Naruto stesse bene.
Sebbene all'accademia fosse uno dei peggiori, Naruto fu un allievo prezioso per Fukasaku, il quale dovette ammettere che fosse perfino più bravo di Jiraya. Naruto riuscì a usare in poco tempo l'olio dei rospi senza trasformarsi, perfino mettendosi direttamente sotto la cascata.
Una volta superata questa fase Fukasaku lo spinse oltre e gli insegnò come accumulare l'energia naturale senza l'olio e anche lì non fu difficile per lui, sembrava quasi che gli allenamenti costanti con Kurama gli avessero insegnato bene come gestire diversi tipi di Chakra. Una volta padroneggiata la tecnica, riuscì a raggiungere quella che Fukasaku chiamò Modalità Eremitica perfetta, ovvero senza subire alcuna trasformazione evidente se non negli occhi, che diventarono come quelli di un rospo con la palpebra arancione.
"Ora, Naruto" iniziò Fukasaku in tono solenne "Imparerai a gestire il tuo chakra, quello di Kurama e l'energia naturale … insieme."
Naruto annuì, si era aspettato che si finisse con questo.
"Credo di potercela fare."
"Quando sarai in connessione con la natura tutto sarà amplificato, ma questo già lo sai."
Naruto annuì.
"Quando però combinerai l'energia naturale con il Chakra di Kurama tutto apparirà ancor più forte. Preparati perché sarà ancor più difficile da gestire."
Naruto, che era già seduto a petto nudo nella posizione del loto, annuì ancora e chiuse gli occhi, concentrandosi. Lentamente sentì affluire l'energia naturale e quando capì che era il momento giusto fece fluire da dentro quella di Kurama, che era concentrato insieme a lui. Con il fluire del Chakra di Kurama la sua pelle divenne dorata e i suoi occhi, una volta che li ebbe aperti, risultarono gialli con la pupilla del rospo e della volpe combinate, sempre con la palpebra colorata di arancione.
"Ottimo lavoro!" lo lodò Fukasaku, notando che il ragazzo aveva pieno controllo del Chakra "Ottimo lavoro davvero! Lo ammetto, non mi aspettavo un risultato così eccellente in così poco tempo!"
Naruto sorrise, compiaciuto, si sentiva potente ma calmo, forte e sicuro di sé come non si era mai sentito fino a quel momento, si chiese cosa ne pensasse Jiraya. In qualche modo, Fukasaku lo intuì.
"Pensi a Jiraya, vero? A cosa penserebbe di te?"
Naruto annuì.
"Sarebbe fiero di te, ragazzo." gli disse "Lui …" Fukasaku si fermò "A proposito!" disse "Jiraya si era assicurato che ti consegnassi una cosa! Sarà meglio farlo subito se vogliamo continuare a lavorare bene! Seguimi!"
Naruto non capiva a cosa si riferisse, ma si alzò, si rivestì e seguì l'anziano rospo verso una delle abitazioni.
"Come sai, Kurama è confinata all'interno del tuo corpo grazie al sigillo creato da tuo padre e che in qualche modo filtra il suo chakra."
Naruto annuì.
"Se vuoi continuare ad esercitarti lavorando con l'energia naturale in combinazione con quella di Kurama non puoi continuare così, devi sciogliere quel sigillo."
"Ci abbiamo provato" disse Naruto, che cominciava a capire dove Fukasaku voleva arrivare, ma non ci siamo riusciti."
"Bene, bene." disse Fukasaku, compiaciuto "Devi sapere che esiste una chiave per aprire quel sigillo."
Naruto trattenne il fiato.
"Perciò ciò che deve darmi è proprio questa chiave?"
Fukasaku si limitò ad annuire, si era fermato di fronte ad una porta, alla quale bussò. Dopo poco andò ad aprire un piccolo rospo con la pancia ripiegata su se stessa come una fisarmonica.
"è ora, Gerotora" disse, indicando Naruto.
"Quindi lui è il ragazzino della volpe?" chiese il rospo, guardandolo "Molto bene. Sei pronto?" chiese, stirando il corpo e rivelando un rotolo su cui c'era una specie di sigillo.
Naruto guardò Fukasaku.
"Pronto per cosa?" chiese, lievemente preoccupato.
"Apri la bocca, ragazzo" rispose Fukasaku, divertito.
Naruto obbedì e aprì la bocca più che potè e in quel momento il rospo tornò alla sua dimensione normale e gli balzò dentro. Naruto, colto di sorpresa, non riuscì nemmeno a reagire, mentre il rospo continuava a infilarsi dentro la sua gola, procurandogli conati di vomito e lacrime. Nemmeno un minuto dopo, per fortuna, il rospo era entrato dentro di lui. Naruto tossì a lungo, ma ben prestò tornò a stare bene.
"Con questa chiave ora tu …" iniziò Fukasaku, ma venne interrotto da un rospo che si stava dirigendo verso di loro saltellando con grande fretta.
"Sommo Fukasaku! Sommo Fukasaku!" gridò, agitato "Gamaken! Jiraya ha evocato Gamaken!"
Fukasaku impallidì.
"Se ha evocato lui vuol dire che si trova nei guai e che presto evocherà anche me e Shima!"
Anche Naruto iniziò ad agitarsi.
"Cosa vuol dire? Perché dovrebbe evocare lei e sua moglie?" chiese.
"Il piccolo Jiraya non è capace di raggiungere la modalità eremitica come te" spiegò "Perciò ha bisogno del nostro aiuto. Dovremo interrompere gli allenamenti se ci evocherà, dovrai aspettarmi qui."
Naruto scosse la testa.
"Non se ne parla. Se vi evocherà perché è in pericolo io verrò con voi." disse, con uno sguardo che non ammetteva repliche.
In effetti Fukasaku avrebbe voluto protestare, ma capì dallo sguardo e dalla voce di Naruto che sarebbe stato inutile.
"Va bene" disse "Verrai con me, stammi vicino in modo che quando accadrà potrò portarti con me ma, mi raccomando" aggiunse con tono autoritario e severo "Se ti dirò di fuggire perché sarai in pericolo mi obbedirai, se ti darò indicazioni precise dovrai ascoltarmi. Sono stato chiaro?"
Naruto esitò, non gli piaceva avere limitazioni, ma se l'alternativa era non poter essere accanto al suo Maestro, avrebbe accettato qualsiasi cosa.
"Va bene, lo prometto."
Fukasaku annuì, soddisfatto.
Ora non ci resta che aspettare.
