Eccomi qui, finalmente sono tornata! Tra i mille contrattempi e il fatto che ho iniziato a lavorare la mattina non sono riuscita a scrivere prima!
Spero che l'attesa valga la pena per questo capitolo, dal quale potrete evincere che non amo particolarmente Sasuke. Pazienza. Spero di non farvi attendere tanto anche per il prossimo capitolo, nel frattempo buona lettura!
16. Bivio
Cosa succede quando il mondo ti crolla addosso?
Cosa succede quando credevi di camminare su un sentiero sicuro e le fondamenta che credevi solide si sbriciolano sotto i tuoi piedi e tu rimani sotto le macerie delle tue certezze?
Succede che ti ritrovi nell'occhio di un ciclone che non puoi evitare, una calma apparente e temporanea a cui fa seguito la distruzione più totale.
L'idea di uccidere Danzo non era stata ponderata a fondo, era stata una reazione a ciò che era accaduto. La morte di Itachi e la scoperta della verità dietro il suo apparente tradimento era stato come bere della benzina, invece di placare la sua sete di vendetta l'aveva fatta divampare; uccidere Danzo, invece, gli aveva dato l'impressione che quel fuoco si fosse almeno placato.
Nonostante tutto, però, Sasuke voleva stare solo, sentiva la necessità di riordinare i suoi pensieri e le sue emozioni, per questo aveva chiesto agli altri di lasciarlo solo, una volta arrivati nel luogo in cui si nascondeva Madara Uchiha.
Il silenzio nella stanza era pesante, quasi opprimente, ma lui lo trovava piacevole, come una coperta calda che avvolge il dolore fino a farlo scomparire.
"Potrei ucciderti per questo"
La voce di Madara risuonò nella stanza come un'esplosione ma Sasuke non diede il minimo segno di turbamento.
"Ti avevo ordinato di andare a catturare l'Ottacoda o sbaglio?" chiese, con voce dura.
Sasuke non rispose, non gli importava minimamente di ciò che Madara pensava né di una sua possibile delusione.
"Hai ucciso Danzo." continuò, con voce sempre più fredda.
Il silenzio di Sasuke rispose per lui.
"Hai fatto bene." concluse, sorridendo "Danzo andava eliminato in ogni caso.
Sasuke continuò a non rispondere.
"Immagino che tu sia sconvolto, ora" continuò Madara "Ma ho bisogno che, come promesso, ti rechi nel Paese del Fulmine per catturare l'Ottacoda. Non possiamo più aspettare, dobbiamo ottenerla al più presto, soprattutto ora che abbiamo catturato l'Enneacoda."
Sasuke trattenne il fiato. Orochimaru, quando era vivo, gli aveva raccontato della caccia ai Cercoteri, di una probabile guerra che sarebbe scoppiata a causa loro, sapeva chi era la Forza Portante dell'Enneacoda …
"La Forza Portante dell'Enneacoda è del Villaggio della Foglia, probabilmente lo conosci …"
Sasuke non rispose, non voleva pensare a Naruto, non in quel momento, ma se davvero lo avevano catturato, significava che …
"Non è morto, se lo vuoi sapere" disse Madara, quasi leggendogli nel pensiero "Tuttavia lo sarà presto, non appena entreremo in possesso dell'Ottacoda."
Ancora una volta Sasuke non diede cenno di essere interessato alla cosa.
"A dir la verità non lo abbiamo catturato, si è lasciato catturare per far fuggire uno dei Ninja Leggendari." spiegò Madara.
Sasuke si voltò appena, turbato: Naruto si era fatto catturare? Per salvare Jiraya, probabilmente. Perché lo aveva fatto? Cosa aveva in testa? I pensieri di Sasuke dovevano riflettersi nei suoi occhi perché Madara lo notò subito.
"Sì, lo conosci, non c'è dubbio, ma ormai il suo destino è segnato, dovrà sacrificarsi per un mondo migliore!"
A Naruto sembrò di essere tornato in prigione, gli sembrò di rivivere quei lunghi mesi solitari in quel luogo freddo, silenzioso e buio e, anche se stavolta c'era Kurama con lui fin dall'inizio, non poteva non provare una profonda angoscia per ciò che gli aveva detto Pain.
Se le sue minacce erano davvero così terribili come immaginava, aveva davvero sbagliato a farsi catturare, avrebbe dovuto davvero sacrificare Jiraya per il bene superiore? La sua vita valeva davvero più di quella del suo Maestro? Questa domanda lo assillava, continuava a martellare sul suo cervello ogni momento in cui era sveglio. Anche Kurama sembrava pensieroso, non parlava, anche lui era immerso nei suoi pensieri.
Il giorno successivo, Pain tornò e, senza dire una parola, si sedette di fronte a lui per osservarlo, come per riuscire a comprendere più a fondo i suoi pensieri.
"Non capisco." disse "Mi hai detto di aver agito d'istinto, ma un ninja non dovrebbe comportarsi così, un ninja dovrebbe essere freddo, calcolatore, dovrebbe sapere che per ogni azione c'è una conseguenza."
Naruto sogghignò, nonostante tutti i dubbi, su una cosa non aveva nessuna incertezza.
"Questo non è il mio credo ninja" disse, guardandolo negli occhi "Non c'è niente di più importante della famiglia. Io sono nato e la mia l'ho persa subito, ma me la sono cercata, me la sono costruita e finalmente l'ho ottenuta. Non la perderò così facilmente."
"Non sei l'unico ad aver sofferto, ad aver perso" commentò Pain "Anch'io …"
"Sì, sì" lo interruppe Naruto, innervosendosi sempre di più "Tutti i ninja soffrono, a tutti capita di perdere un amico, un fratello, un padre, qualcuno che amano … la differenza sta nel come si reagisce a questa perdita e nel capire che non c'è una sofferenza che valga più di un'altra."
Kurama, all'interno di Naruto, rise piano.
"Cosa c'è da ridere?" chiese Naruto, suscitando la curiosità di Pain.
"Kurama ha appena riso" spiegò Naruto "Non capisco perché" aggiunse, piuttosto scocciato.
"Te lo dirò" disse Kurama "Facciamo cambio, fammi parlare con lui."
La spedizione era pronta, i ninja sensitivi erano già partiti in direzione del paese della Pioggia per cercare Sasuke, mentre gli altri aspettavano novità. Tsunade era tesa come non lo era mai stata e Jiraya cercava in qualche modo di tranquillizzarla.
"Sono fiducioso, Tsunade" disse "Vedrai che in qualche modo ce la faranno."
La donna, che era seduta alla sua scrivania, si alzò in piedi di scatto e si voltò verso la finestra.
"La situazione è delicata. Se tu non sei riuscito a sconfiggere il nemico …"
"Eravamo soli" spiegò Jiraya "Naruto probabilmente sarebbe riuscito a sconfiggerlo ma lo hanno ricattato."
"Sì, capisco, me lo hai detto, ma …"
Tsunade sospirò.
"Questa non è una missione come le altre, stiamo rischiando che il nemico venga in possesso della Volpe a Nove Code. Non pensare che questo sia più importante della vita di Naruto" aggiunse, voltandosi verso di lui e lanciandogli un'occhiataccia "Ma dobbiamo tenere conto anche di questo."
Jiraya non rispose, non avrebbe ammesso che quel pensiero gli era passato per la mente, ma doveva a malincuore dare ragione a Tsunade.
Stava per dire qualcosa, ma proprio in quel momento arrivò Shikaku.
"Lo hanno trovato!"
Tsunade trattenne il fiato, sperando che i ninja riuscissero a fermarlo o, almeno, a parlargli.
"Sei sicuro di voler allungare così tanto la strada?"
Karin era scocciata, mentre saltavano da un albero all'altro, era l'unica a lamentarsi. Dopo nemmeno un giorno di riposo Madara gli aveva chiesto di ripartire alla volta del paese della Nuvola per catturare l'Ottacoda, le vesti nere con i disegni delle nuvole rosse li facevano assomigliare a dei corvi in volo.
"Finiscila!" gridò Suigetsu "Sai benissimo perché dobbiamo fare tutta questa strada in più!"
"Non possiamo entrare nel territorio della foglia" rispose Sasuke "Rischieremmo di essere scoperti"
Karin sbuffò di nuovo, ma intercettò lo sguardo di Suigetsu e decise di non aggiungere altro.
Sasuke era ancora provato per ciò che era successo con suo fratello e poi con Danzo, non aveva voglia di affrontare una Forza Portante, ma in quel momento non aveva potuto dire di no a Madara, perciò aveva obbligato tutti i membri della squadra Falco a seguirlo.
"Tutto ciò non ha senso!" gli aveva detto Karin, mentre si preparavano per partire "Ora sei libero, non dovresti stare al servizio di un tipo viscido come Madara!"
Sasuke non aveva risposto a quella provocazione, si era voltato verso di lei e, guardandola male, le aveva semplicemente ordinato di finire di prepararsi.
In quel momento, mentre si avvicinavano sempre di più alla loro prima missione ufficiale come membri dell'Organizzazione Alba, tutto il suo corpo e la sua mente erano concentrati su ciò che stava facendo, perciò non sentì Karin che gridava, non sentì il litigio tra lei e Suigetsu e si accorse solo all'ultimo momento dell'arrivo dei Ninja della Foglia, che ormai li avevano accerchiati.
"Sei sicuro di ciò che mi hai detto?"
Pain osservava Naruto con diffidenza, era strano sentire la voce del Cercoterio dalla bocca della sua Forza Portante.
"Non posso esserne certo al cento per cento" rispose Kurama "Ma il tuo Chakra è simile a quello del Clan Uzumaki. Per questo motivo ridevo, Naruto parlava di famiglia, e tu fai parte del suo Clan, era dai tempi di Kushina che non incontravo qualcuno che ne facesse parte, escluso Naruto, ovviamente.
Pain ascoltò in silenzio le parole di Kurama, qualcosa dentro di lui si era mosso, anche se dall'esterno non si poteva percepire alcun mutamento. Kurama intuì di averlo colpito, perciò lasciò che i minuti trascorressero mentre Pain continuava a rimuginare. Dopo un tempo che a Naruto sembrò infinito, Pain si voltò e, senza dire nulla,uscì dalla stanza.
I Ninja della Foglia avevano circondato Sasuke e la sua squadra, ma non sembravano intenzionati ad attaccare.
"Cosa volete?" chiese l'Uchiha, guardandoli con aria di sfida.
"Immaginavamo che saresti stato alla larga dai nostri territori." spiegò Neji, che era a capo della squadra di ricognizione.
"Bravi, mi avete trovato!" sbottò Sasuke "Ora cosa avete intenzione di fare?" chiese, sogghignando "Pensate davvero di potermi sconfiggere?"
Shino fece un passo avanti.
"No, almeno, non ancora" spiegò, con la sua solita flemma "Per ora ci limiteremo a elencarti i crimini per cui sei diventato un ninja traditore e poi sì, tenteremo di ucciderti."
Sasuke sogghignò.
"Poveri illusi."
"Abbandono del villaggio" iniziò Shino, elencando a memoria i reati per i quali era imputato "Alleanza con un noto crimnale, assassinio dell'Onorevole Danzo e, a quanto posso vedere, aggregazione all'Associazione Alba" aggiunse, notando com'erano vestiti.
"Hai finito?" chiese Sasuke "Ora proverete ad uccidermi?"
"Sì" rispose Shino, sempre impassibile "A meno che …"
Sasuke non sembrava ascoltarlo, ma Shino continuò.
"La Quinta Hokage ha stabilito che, se collaborerai, potremmo decidere di rivedere la tua posizione. Certo, non era previsto che ti fossi alleato proprio con il nostro nemico …"
"Non mi interessa nulla di Alba, il mio obiettivo è un altro." rispose Sasuke.
"Se ci aiuterai a salvare Naruto" continuò Shino, sperando di destare la sua curiosità "Potresti essere tolto dalla lista dei ninja traditori."
Sasuke non rispose, sapeva dove si trovava Naruto, non si sarebbe aspettato una richiesta d'aiuto da parte della foglia. Non rispose subito e Shino non insistette ulteriormente, sapeva che doveva lasciargli tempo per pensare.
"Avanti, andiamo!" borbottò invece Karin "Non abbiamo tempo da perdere, non possiamo deludere Mad-"
"Zitta!" la rimproverò aspramente Sasuke, tappandole la bocca "Zitta, sto pensando."
Sasuke si voltò verso i ninja della Foglia, che aspettavano pazienti una sua risposta.
"Sasuke!" insistette lei "Sai benissimo che non possiamo farlo, dobbiamo eseguire gli ordini, altrimenti …"
"Mi duole ammetterlo" si intromise Suigetsu "ma sono d'accordo con lei. Se dovessimo disobbedire o, peggio, intrometterci nei suoi piani …"
Sasuke non guardò nessuno di loro, nemmeno Jugo, che si era astenuto dal parlare, dopo una breve riflessione, ridacchiò, sembrava intenzionato a non farsi sottomettere né dai ninja della foglia né da Madara. Si guuardò attorno, andando a est avrebbe raggiunto il territorio della Nuvola per eseguire la missione affidatagli da Madara, per salvare Naruto sarebbe dovuto andare a ovest con i ninja della Foglia.
"Vi aiuterò" disse infine, rivolgendosi a Shino, poi si voltò verso Karin e gli altri "Voi andate pure a est, io proseguirò per il Villaggio della Pioggia."
"No!" gridò Karin "Non esiste! Tu non puoi …"
"Tu non puoi dirmi ciò che posso o non posso fare" rispose lui "Voi fate quello che volete, non mi farete cambiare idea. Non ho paura di lui." concluse, riferendosi a Madara.
Karin gemette, piano, sembrava combattuta, ma l'attrazione che provava per Sasuke ebbe la meglio, quindi si limitò a incrociare le braccia e a sbuffare.
"Quindi abbiamo cambiato i piani?" chiese Suigetsu, sogghignando "Mi piace!"
Jugo non disse una parola, si limitò ad annuire rivolto a Sasuke per comunicargli il suo appoggio.
"Bene" rispose Shino "Andiamo."
