Eccomi, sono tornata! Voglio che i capitoli di questa storia siano bellissimi, perciò mi sto impegnando tanto e purtroppo ho poco tempo per farlo, ma vi assicuro che ne varrà la pena. Almeno spero.
Godetevi questo capitolo che vi farà capire perché la storia si chiama "Kurama"
Un abbraccio
Mini

18. Sacrificio

Obito rideva sotto la maschera senza fare rumore, tutto non era andato esattamente come aveva pianificato ma presto avrebbe realizzato ciò che voleva. Aveva dovuto improvvisare, quell'invasione da parte dei ninja della foglia era stata inaspettata ma gli aveva dato l'ispirazione per fare qualcosa di totalmente sorprendente.

"Possiamo andare" disse "La volpe ci aspetta. Deidara, hai preparato i ragni?" chiese, rivolto al biondo.
"Certo!" rispose lui "Sarà divertente, peccato che non possa farli esplodere subito!"

"Pazienza, Deidara, porta pazienza" mormorò Obito "L'arte può essere esplosiva, ma se il botto arriva quando meno te lo aspetti è ancor più divertente!"

"Non posso farli esplodere e basta?" chiese, mentre i suoi ragni si allontanavano da lui per raggiungere i loro obiettivi "Raggiungeremo l'obiettivo più in fretta!"

"No!" esclamò Obito "Deve essere fatto così. Le bombe potrebbero esplodere senza fare danni e noi dobbiamo rallentarli. L'idea sarà anche riciclata, ma proprio per questo non se l'aspetteranno!"

Il ragazzo sbuffò ma obbedì, quindi seguì gli altri verso la stanza dove avrebbero teso la loro trappola a Naruto.

Nagato non pesava molto, era magrissimo e sembrava non essere in grado nemmeno di muoversi e Naruto, accompagnato da Konan, lo stava trasportando attraverso corridoi e stanze.

"Dobbiamo per forza passare di qui" disse, la strada è molto lunga, ma vedrai che …"

La donna si fermò e così fece Naruto. I tre erano appena entrati in una grande sala dove spiccava la presenza di una statua gigantesca, il torso di un uomo con le braccia legate e gli occhi bendati, davanti alla quale c'erano Obito e tutti gli altri membri dell'Organizzazione Alba.

"Non avrei mai immaginato che mi avreste tradito" disse, guardandoli "Non fa nulla, riusciremo ad ottenere ciò che vogliamo anche senza di voi e anche non come avevamo pianificato"

"Puoi anche ucciderci!" gridò Konan, mettendosi davanti a Naruto che trasportava Nagato "Non ci importa! L'unica cosa che non vogliamo è continuare a portare avanti il tuo folle piano!"

Obito rise di gusto.
"Sì, in effetti avevo intenzione di uccidervi …" mormorò "Ormai siete inutili, anzi, forse addirittura dannosi se decideste di mettervi contro di me. Per questo motivo non posso permettervi di rimanere in vita."

Naruto osservò Konan, capì che aveva pochissime possibilità di farcela contro tutti i suoi ex compagni, così le si avvicinò.

"Pensi di riuscire a trasportare Nagato?" chiese.

"Potrei creare una barella di fogli …" rispose lei.

"Allora fallo." rispose lui, sussurrando senza staccare gli occhi da Obito "Io li attaccherò frontalmente, tu avrai il tempo di prendere Nagato e di scappare."

Lei lo guardò incerta, ma lo sguardo di lui non le lasciò scampo.

"Grazie" sussurrò.

Naruto sorrise.

"Vai quando io avrò attaccato, non prima, creerò un po' di confusione e tu potrai approfittarne."

Bastò che Konan annuisse e Naruto si lanciò all'attacco, fece fluire il chakra di Kurama e creò un centinaio di copie, quelle che avrebbero potuto muoversi con agilità nella stanza senza intralciarsi a vicenda e, in tutto questo caos, Konan riuscì a prendere Nagato e a fuggire.

Obito lo aveva notato e anche Deidara, che gli si avvicinò.

"Vado a prenderli?" chiese "Avrei giusto un paio di bombe …"

"No. Tu servi qui. Che se ne vadano, non andranno lontani e più andranno lontani, più si illuderanno di essere liberi, maggiore sarà la nostra soddisfazione quando li distruggeremo." concluse, sogghignando "Ora però" aggiunse, tornando serio "Catturiamo la volpe."

Qualcosa non andava, c'era troppo silenzio, tutto era troppo calmo in quella zona della città, si sentiva solo il rumore delle battaglie a nord e a sud, la tensione era al massimo e tutti cercavano di muoversi senza fare rumore.

"Hey, Shikamaru" mormorò Kakashi "Hai qualcosa sulla spalla, sembra uno di quei ragnetti esplosivi di Deidara!"

Shikamaru si voltò e fece appena in tempo a vedere un piccolo ragnetto bianco saltare giù dalla sua spalla.

"Anche lei, Maestro Kakashi!" esclamò, indicando il suo braccio.

"Anch'io!" gridò Karin, disgustata, mentre il ragnetto saltava dalla sua gamba. I ragnetti si riunirono di fronte a loro, silenziosi.

"Sono perplesso" disse Kakashi "Ci sono troppe cose che non tornano."

"Esatto" disse Shikamaru "Se sono qui vuol dire che ci hanno trovati. Perché non ci hanno attaccato? Perché i ragnetti non esplodono? Sicuramente si tratta di una trappola ma non riesco a capire …"

Sasuke non disse nulla, si limitò ad estrarre la spada, in guardia.

Proprio in quell'istante i ragni iniziarono a gonfiarsi ma, invece di esplodere, iniziarono a trasformarsi nelle copie dei ninja dai quali erano riusciti ad assorbire il chakra.

"Le nostre copie!" esclamò Kakashi "Hanno già usato questa tecnica dopo il rapimento del Kazekage, ora dovremo combattere. Non so quanto tempo pensano di tenerci occupati, ma sicuramente gli serve un diversivo per estrarre Kurama da Naruto o per fuggire e portarlo altrove."

"Hanno poco tempo" rispose Shikamaru, pensieroso, osservando la sua copia che lo fissava senza muoversi "Anche se sarei più propenso a pensare alla seconda ipotesi, non credo sia il caso di scartare la prima a priori."

"Esatto. Dobbiamo muoverci, in un modo o nell'altro dobbiamo sbrigarci a raggiungerli!"

Kakashi guardò tutti negli occhi.

"Non appena ci muoveremo ci attaccheranno. Tenetevi pronti e cercate di sconfiggerli il prima possibile."

Obito sogghignava. Le copie di Naruto erano scomparse, lui era in modalità eremitica ma era solo, quasi senza fiato per lo sforzo. I ninja di alba erano in cinque e lui era solo, non sarebbe mai riuscito a sconfiggerli, per un attimo aveva sperato di poter almeno fuggire, seguendo Konan, ma anche quella speranza si era presto infranta di fronte agli attacchi dei nemici.

"Basta giocare, ora" disse Obito "Avrai ormai capito che non hai scampo, i tuoi compagni sono qui, vorrebbero salvarti ma non ce la faranno e tu cadrai come sono cadute le altre Forze Portanti prima di te."

Naruto non rispose, le ferite riportate durante la battaglia erano dolorose, gli toglievano il fiato.

"è affascinante come funziona il chakra" disse Obito "Devi ritenerti onorato, sai? Prima d'ora non avevo mobilitato tutti i membri dell'associazione per un solo Cercoterio. Lavorando a distanza avevamo bisogno di più tempo, era più rischioso ma non avevamo problemi di tempo, potevamo prendercela con calma … in questo caso dovremo accelerare un po' le cose. Siamo solo in cinque, ma tu sei esausto e grazie agli impedimenti che abbiamo mandato contro i tuoi compagni avremo tutto il tempo di prenderci ciò che vogliamo."

Obito si voltò verso i suoi compagni che non sembravano per nulla provati dagli sforzi della lotta contro Naruto, il quale parlò alla volpe dentro di sé.

"Kurama …" mormorò "Sai cosa devi fare, vero?"

Shikamaru era stremato, per più di un'ora aveva cercato di superare la sua copia, ma era identica a lui, ragionava come lui e non gli lasciava il minimo spazio per avanzare.

"Mi attacca solo se provo ad avanzare" notò, mentre si riposava dietro ad un tronco "Se arretro resta immobile, non mi attacca. Questo potrebbe darmi qualche possibilità, ma finché continuerò a lottare contro me stesso …"

L'idea gli arrivò alla mente come una folgorazione.

"Non devo combattere contro me stesso, è questo il trucco! Fino ad ora ho ragionato come ho sempre fatto e la mia copia ha perfettamente previsto tutti i miei movimenti, ma …"

Il suo sguardo si spostò dalla copia all'edificio dove, secondo i suoi calcoli, c'era Naruto.

"Cosa farebbe, lui, al mio posto? Ovvio, farebbe qualcosa di totalmente inaspettato! Devo smettere di ragionare come Shikamaru."

Il ninja delle ombre premette sul tasto del microfono che gli permetteva di comunicare con gli altri.

"Ascoltate, ho un piano, smettete di combattere, ci ritroveremo nel punto in cui siamo partiti."

Qualche ora prima

"Spero che tu stia scherzando!" gridò Kurama.

"Non sono mai stato più serio in vita mia."

"Mi rifiuto. Mi rifiuto."

"Non ci sono alternative."

"Ce ne sono eccome!" rispose la volpe, adirata "Gli spaccheremo il culo e ti salverai! Sei troppo disfattista!"

Naruto scosse la testa.

"No. Non sono disfattista, sono realista. Ninja ben più esperti di me sono stati sconfitti da Alba, perfino Gaara. Io non so cosa accadrà in futuro, non so se riuscirò ad uscire da qui vivo, non so se mi riusciranno a catturare, l'unica cosa che non voglio che accada e che riescano a catturare te. Promettimi che, se vedrai che non ci sarà altra scelta, uscirai dal mio corpo."

"Ma … moriresti!" protestò Kurama.

"Lo so. Morirei in ogni caso se Alba riuscisse ad estrarti con la forza, ma in quel caso sarebbe anche peggio perché saresti loro prigioniero e ti userebbero come un'arma."

Kurama non rispose, sembrava dubbioso.

"Promettimelo, ti prego."

Dopo un lungo silenzio, Kurama aveva annuito.

"Te lo prometto."

Naruto era nella stanza dove un tempo era imprigionata Kurama, il cancello era aperto, non c'era più nulla che li dividesse.

"Ne sei sicuro?" chiese Kurama, che si sentiva sempre più debole "I tuoi compagni potrebbero ancora riuscire a salvarti …"

"Abbiamo atteso anche troppo" rispose lui "Non sono riuscito a sconfiggerli, ora ti stanno estraendo dal mio corpo, non posso contrastarli, sono troppo forti, ma tu hai ancora la possibilità di liberarti, ce l'avrai fino a quando almeno un po' del tuo chakra sarà nel mio corpo, dopodiché sarai loro prigioniero. è questo che vuoi? Vuoi finire in catene come i tuoi fratelli o vuoi avere la possibilità di liberarli?"

"Non voglio che tu muoia!" gridò Kurama, che soffriva di dolore anche per il processo di estrazione.

"Morirei in ogni caso" rispose Naruto con semplicità "Tu devi andare, devi impedire che ti catturino, se lo facessero sarebbe la fine. Libera i tuoi fratelli, fallo anche per me."

"Ma …" tentò di protestare Kurama "Sono certo che faranno in tempo e ti salveranno!"

"Anche se fosse poi dovrebbero affrontare i ninja di Alba" rispose "e non me la sento di rischiare il destino del mondo per una lieve speranza. Tutte le cose che dovremmo dirci le sai già." aggiunse, risoluto "Ora vai." aggiunse, porgendogli il pugno.

Kurama sorrise, posò il suo enorme pugno su quello piccolo di Naruto e si voltò, non voleva che lui lo vedesse piangere. Concentrandosi, riuscì a far fluire il suo Chakra al di fuori del corpo del suo primo, vero amico. Piangendo ripensò ad Hagoromo, alle lacrime che aveva versato quando anche lui era morto. Voltandosi appena vide Naruto, solo, che lo salutava.

Una volta fuori fu per lui un'esperienza nuova, il chakra dei membri di Alba risucchiava il suo ma lui era più forte, le loro catene non erano ancora abbastanza spesse per poterlo trattenere così, prima che l'estrazione fosse completa, si liberò. Era ancora un concentrato di chakra informe, così decise in pochi istanti di assumere la sua forma in dimensioni più ridotte, come quelle di una normale volpe e, senza voltarsi indietro, fuggì al di fuori della stanza, reprimendo le lacrime che fuggivano con prepotenza dai suoi occhi.

"COSA SUCCEDE?" gridò Obito, furioso, rendendosi conto che l'estrazione era fallita e che il chakra della Volpe era scomparso "NON è POSSIBILE! NON è POSSIBILE! DOVETE CATTURARLA!"

Kurama era svanito, Naruto era tornato alla realtà, si sentiva debole, cadde in ginocchio, ma nessuno badò a lui. I ninja di Alba si guardarono senza riuscire a capire cosa fare, era impensabile per loro riuscire a domare un mostro di quelle dimensioni e di quella potenza, ovunque fosse andato. Erano riusciti a catturare la tricoda mentre era libera, ma la volpe a nove code era diversa, se avessero provato ad avvicinarsi li avrebbe uccisi.

"Non importa" disse Obito, ricomponendosi "In qualche modo faremo. Ora dobbiamo andarcene da qui, lasciamo che quei ninja sconfiggano i tuoi cloni, quando arriveranno qui troveranno una bella sorpresa" disse, osservando il corpo di Naruto, immobile a terra.

Shikamaru si trovava di fronte di fronte alla sua copia, immobile, pronto per poterla attaccare ma, invece di ricorrere all'uso dell'ombra, all'improvviso diventò gigante e, usando le techiche di Choji, rotolò verso la copia, colpendola ripetutamente e, infine, distruggendola. Solo quando fu certo di aver vinto e che la sua copia fosse tornata un mucchio di argilla senza vita, Shikamaru posizionò le mani e sciolse la tecnica, rivelando di essere in reltà proprio Choji.

"Shikamaru è un genio" disse, mentre Shikamaru combatteva contro la sua copia, Sasuke si occupava di quella di Kakashi e, a coppie inverse, Ino con Karin e Suigestsu con Jugo. Quando tutte le copie furono sconfitte, si riunirono.

"Sei un genio, Shikamaru!"

"Ho pensato come avrebbe pensato Naruto!"

"Sì, in effetti anche lui avrebbe ragionato così" ammise Kakashi.

"Ora, però, dobbiamo andare a liberarlo." disse Shikamaru.

"Prima contatto Gai e Shino" rispose Kakashi, premendo sul tasto della trasmittente "Gai! Shino! Ci siete?"

"CI SIAMO!" gridò Gai "Abbiamo sconfitto un bel po' di ninja della Pioggia e creato scompiglio, ora siamo nascosti nella foresta, è tornato tutto tranquillo."

"Anche noi ci siamo ritirati" rispose Shino.

"Siete riusciti ad entrare? Avete individuato il luogo in cui si trova Naruto?" chiese Gai, preoccupato.
"Sì," rispose Kakashi "Abbiamo avuto un contrattempo, ora però non dovremmo più trovare ostacoli, almeno spero. Voi restate dove siete, in meno ci muoveremo e meglio sarà, vi chiameremo se avremo bisogno di aiuto."

"Perfetto!" concluse Gai.

"Restiamo in attesa" si aggiunse Shino."

"Passo e chiudo" concluse Kakashi.

Il gruppo avanzò lentamente, la città era semi deserta, fu facile attraversarla senza dare nell'occhio, anche perché non sembravano esserci altri ostacoli così, nel giro di mezz'ora, facendo molta attenzione a non farsi notare, raggiunsero l'edificio più grande della città, nel quale sapevano di poter trovare Naruto.
"Non sarà facile trovarlo" commentò Shikamaru voltandosi verso gli altri "L'edificio è enorme, forse sarebbe il caso di chiamare qui solo Kiba per …"

Shikamaru si interruppe, Kakashi gli aveva afferrato la spalla.

"Non servirà" disse, con voce rotta dalla preoccupazione "Guarda, è lì!"

Shikamaru si voltò e vide qualcuno uscire dalla porta principale: era proprio Naruto, che avanzava a fatica. Dopo essersi accertati che non ci fosse nessun altro, lo raggiunsero, nascondendosi vicino al portone. Naruto, che non si aspettava di vederli, sorrise.

"Che bella sorpresa …" mormorò "Mi dispiace …" aggiunse poi, con il fiatone "Non sono riuscito a …"

Non riuscì a finire la frase, si accasciò a terra e prima che potesse cadere del tutto Kakashi lo aveva afferrato.

"Torniamo indietro, fuori dalle mura della città" disse Kakashi "Ci riuniremo con gli altri e ce ne andremo." spiegò, caricandosi il biondo sulle spalle.

Erano esposti, in un luogo pericoloso, nessuno protestò, semplicemente corsero indietro il più velocemente possibile, fortunatamente senza incontrare ostacoli e, nel giro di dieci minuti si erano riuniti con le altre due squadre e si erano allontanati a sufficienza dalla città da potersi dire al sicuro.

Kakashi posò Naruto a terra, ancora debole.

"Sei riuscito a fuggire?" chiese Kakashi, incerto se potersi sentire sollevato o ancora preoccupato per la sorte del suo allievo.

"Mi dispiace …" rispose Naruto.