Tanto per aver un'idea:

• i fiorai hanno la fisionomia di

Margareth Rutherford e Stringer Davis

• Per la questione fiori

Vedi capitolo 48 (contrassegnato 49)

e 52 (contrassegnato 53)

Stava per tornare!

Poche ora ancora e avrebbe rivisto la signora Hughes.

Non gli importava nemmeno più se Downton fosse in piedi, sapeva che lo era perché l'aveva lasciata in ottime mani.

Meravigliose, femminili, splendide mani.

Gli mancava un po il fiato mentre sistemava la valigia nello scomparto del treno.

Cercava di mantenere la sanità mentale passando in rassegna il contenuto della sua borsa, sperando di non aver dimenticato nulla.

Sarebbe stato imbarazzante chiedere alla signora Butte, l'unica di cui si fidava del personale londinese, di entrare in camera sua, cercare ciò che gli occorreva e spedirglielo a Downton.

Downton!

Una volta quella parola lo confortava, gli faceva chiudere gli occhi e attraversare il viaggio col sorriso.

Ora, era da anni ormai che quel nome aveva un significato più profondo.

Gli dava un fremito alla spina dorsale come mai prima.

Sperava che, una volta tornato, non ci fossero imbarazzi o terzo grado da parte di una certa governante.

Si limitò a guardare l'orizzonte mentre pensava al suo famoso invio.

[INIZIO FLASHBACK]

"Signor Carson buongiorno cosa la porta qui?" chiese Margareth, la vecchia proprietaria del negozio di fiori.

"Buongiorno signora Davis, come sta?"

"Oh io benissimo, e voi? Il mio Jim arriverà tra poco se volete attendere altrimenti posso servirvi io"

"Non sono di fretta, mi farebbe piacere vedere vostro marito. Ma se non le dispiace vorrei comunque farvi il mio ordine"

"Assolutamente signor Carson. Dite pure"

"Ecco ... vorrei... ehm.."

"Un bouquet o una pianta?" chiese sapientemente la donna anziana, guardando con un sorriso sottile l'uomo che poteva essere suo figlio.

"Un bouquet"

"Diverso dai soliti per la casa, immagino"

"Esatto. Vorrei un bouquet con... vediamo... Due calle bianche, Due calle rosse, Due calle rosa e

Due tulipani viola" disse leggendo tutto d'un fiato il biglietto sgualcito .

"Oh signor Carson... per i tulipani non ho problemi ma le calle sono fuori stagione oramai"

L'uomo non poteva essere più sgonfiato.

Abbassò sguardo, spalle e il biglietto quasi gli cadde dalle mani.

"Comunque... se posso permettermi... dati il tuo buon giudizio di scelta potrei consigliare dei fiori alternativi"

"Fiori alternativi?"

"Si. Potremmo fare due iris e due lilium. Sono questi" disse accompagnandolo ai vasi.

Poi aggiunse:

"L'iris è semplice ed elegante. Si presta a quelle persone con un animo sognatore ed amorevole. Simboleggia il buon augurio ma anche la fedeltà.

Il lilium invece incarna la verginità ma anche l'innocenza."

Fu folgorato dal profumo. Era LEI. Erano LEI.

Non c'era dubbio che il viaggio in treno di circa 6 ore andate e ritorno da Londra era valso decisamente la pena.

Aveva affrontato quasi le stesse ore che Elsie avrebbe fatto solo per l'andata a casa, in Scozia.

"Vuole mettere un biglietto?"

"Oh no grazie. Scriverò una lettera sperando arrivino insieme"

"Va bene. Dove devo mandarlo?"

"A...ecco... Downton Abbey. Alla... signora Hughes"

La signora sorrise ma non lo guardò mentre prendeva nota.

"Perfetto, aveva in mente un giorno in particolare?"

"Il prima possibile sarebbe gradito"

"Certo signor Carson"

[FINE FLASHBACK]