CAPITOLO DUE: QUESTIONI NON DIGERITE
Bond fu sorpreso di vedere la sua nave grigia metallizzata ancora intera ma ricoperta di polvere e sabbia. Raggiunse la cabina di pilotaggio leggendo l'ultimo messaggio arrivato non si stupì molto quando lo avviò, M aspettava nuove da parte del suo agente in silenzio da giorni. Rispose a M informandola degli sviluppi e per farla contenta attivò il localizzatore. Il computer della nave segnalava un secondo messaggio proveniente da Naboo e quando vide il viso felice della bimba si sentì sereno, la piccola figlia sorrideva e quando cliccò l'avvio del messaggio la piccola incominciò a parlare in francese, il padre stava imparando la lingua e più o meno comprendeva che chiedeva quando rientrava a casa. Il messaggio sembrava terminare ma poi Madeleine comparve aggiungendo qualche parola per lui speranzosa che il messaggio venisse recapitato. Prima di spegnere bloccò il messaggio fissando diversi istanti il volto di lei sollevando un sorriso.
"E' tua figlia?"007 scattò in piedi con in pugno il blaster "Non è saggio arrivare alle spalle ad un uomo armato" Rey mostrò i palmi in alto "Si e' mia figlia. Le ho promesso che sarei tornato presto e che quesra sarà l'ultima missione"
abbozzó un sorriso "Ė molto bella. vorrei chiederti una cosa ..." cercó di trovare le parole giuste tanto da essere più gentile possibile e discreta, spiegando di aver avvertito una forte tensione quando lei gli si avvicina per non parlare del modo in cui la guarda. Bond mosse gli occhi azzurri verso di essa senza far trasparire alcuna emozione "Eppure sento qualcosa in te" continuò lei "Non voglio obbligarti ad aprirti con me ma ti renderai presto conto che non puoi sempre faecela da solo" Paloma era già a bordo prestandosi ad entrare in cabina di pilotaggio accanto a Bond che smise di comunicare con la Jedi. Paloma avvertì il rumore si voci interrotte nella cabina al suo passaggio e si sentì come al primo ballo della scuola. Non si sentì di chiedere nulla concentrandosi sulla console indicando le coordinate per Kashyyyk, quel silenzio era quasi imbarazzante Bond non s'era girato verso Rey seduta dietro ma seguitava nel guardare davanti a se.
Kashyyyk è un pianeta ricoperto da un'immensa giungla di alberi giganti con una serie di strane specie aliene come ragni mastodontici e lumache giganti per non parlare dei chilometri di spiagge dove rilassarsi e trascorrere qualche momento di pace ammirando l'oceano.
Discesi tra la vegetazione 007 infilò il blaster nella fondida ascellare facendosi strada tra gli arbusti verdi. Paloma aumentò il passo accostandosi accanto a Bond scambiandosi qualche parola, lo vedeva ridere, le fossette ai lati della bocca si alzavano quindi il problema non era lei "Stai bene? Non hai detto una parola per tutto il viaggio? Insomma parli ugualmente poco ma questa volta so che c'è qualcosa"
"Voglio solo ritrovare gli agenti spariti".
Camminarono per almeno 4 chilometri senza vedere uno Wookie, l'unico brusio che si avvertiva era quello del contatto con le suole degli stivali e la vegetazione. Rey sentì rumori avvicinarsi rapidamente alzò un dito "Ci osservano" la Jedi percepiva la presenza di Wookie nella quale quello che sembrava il capo del gruppo lo aveva a pochi metri di distanza da essa "Metti via il blaster"
"Non sarà una donna a dirmi di mettere via la mia arma" controbatteva Bond
"E' meglio non provocare uno Wookie" borbottò.
Cinque Wookie s'avvicinarono armati di balestre accerchiandoli. La Jedi parlò con calma mostrandosi aperta al dialogo con essi "Sono in possesso di questa" 007 aprì il pugno della mano, uno degli Wookie la prese fra le dita grugnendo suoni sordi chiedendo di essere scortati "Che si fa ora? Hanno la chiave?"
"Se fossi in te avrei più fiducia nel prossimo" scagliò una frecciatina alla spia inglese alla quale ignorò. Vennero portati nella radura ad est trovando una piccolo accampamento adibito di case in legno abitate da umani. Rey non conobbe nessuno di quei volti ma avvertiva una forza forte "Voi siete Rey la giovane Jedi"
"Che ne è degli uomini che vi consegnarono a Luke Skywalker?"
"Non ne sappiamo nulla. Una volta portati su Ahch – to siamo stati portati fin qui" una Jedi fece qualche passo avanti sfiorando le spalle larghe di 007 "Nutrite molta rabbia"
"Non ho bisogno di sentirmelo dire in continuazione" rimbrottò lui "Quindi la chiave?" lo Wookie tra versi incompresi per l'inglese disse che si trattava di una parola d'ordine in caso di invasione di Kylo Ren.
La sera calò in fretta venendo accolti al capo degli Jedi offrendo loro cibo e un letto dove dormire. Paloma passò un piatto di legno con del cibo al suo interno dal gusto mangiabile per Bond ammutolito davanti al falò "Forza mangia se vuoi conciliare il sonno"
"Non ho fame"
"Oh si invece, prendi" abbozzò un sorriso restando seduta vicino in attesa che vuotasse il piatto "Vedete non tanto male" mangiava più che altro per fame non tanto per il gusto e per non dare dispiacere a coloro che gli hanno ospitati. "Ed ora che si fa James? Resteremo qui per quanto?"
"Non lo so ma di certo voglio cercare i nostri"
"Se vuoi chiedo una mano a Felix magari ha ancora qualche risorsa. Posso mandare un messaggio da qui" lui annuì credendo che fosse una buona idea.
Rey raggiunse Bond chiedendo ancora alla spia inglese cosa lo affliggesse così tanto "Allora non me lo volete proprio dire il motivo di tanto disprezzo nei miei confronti" sbuffò grattanosi la tempia "Non ti odio Rey, nella mia carriera da agente doppio zero ho perso diverse persone e ho tolto la vita a diverse persone cattive ... ma ti voglio raccontare una storia; un tempo tre amici seguivano gli stessi ideali, servivano la patria, seguivano le stesse battaglie per un mondo migliore. Uno dei tre era un Jedi formidabile i suoi amici capitavano per scherzo di prenderlo in giro per la spada laser viola ma nulla di serio persino lui rideva. ne combinavano una dopo l'altra ma in missione erano il massimo mai una perdita feriti ma nulla di grave. Un giorno però calcolarono male la missione e il Jedi perse la vita e nessuno poteva restituirgliela neppure gli Jedi rimasti mossero un dito per salvarlo dissero che il loro potere non era abbastanza grande per farlo oppure che era troppo tardi. poco tempo dopo ci ordinarono di portare in salvo un gruppo di Jedi ma uno di questi due amici rimasti si rifutó accorgendosi di non essere riuscito a metabolizzare la perdita dell'amico"
"Non e' colpa tua James ma di un incidente"
"Incidente dici? Dove eravate voi Jedi quando noi altri avevamo bisogno di voi? ed in particolare non capisco il vostro modo di agire non vi importa dei vostri compagni?!".
