Because of you
the scratches on my face
will never be erased
by someone else's warmth
because of you
because of you
because of love
I feel nothing
because of love
I feel nothing
"Because of you" – Skunk Anansie
"Hashirama, parlagli."
"Dopo, per non turbare nessuno."
"Non voglio un alcolizzato al matrimonio di mio fratello!" aveva tuonato Tobirama con le mani sui fianchi.
Hashirama aveva capitolato avvicinandosi a Madara che stava ingollando uno shot dopo l'altro.
"Vieni fuori con me?"
"Ehi" Madara, ormai alticcio, gli aveva allacciato le braccia al collo appoggiandosi pesantemente. Lo guardava con gli occhi lucidi "È un onore essere tra gli invitati."
"Usciamo" Hashirama lo aveva allontanato gentilmente.
"Andiamo alle terme" Madara barcollava dirigendosi alle cascate dietro al ristorante.
Hashirama sperava di concludere quello strazio senza che la neo moglie sospettasse qualcosa, aveva raggiunto Madara afferrandolo prima che si rompesse la faccia. Fortunatamente non c'era nessuno.
"Cosa fai, Madara?"
"Mi spoglio, voglio fare il bagno."
Madara, dopo essersi lasciato addosso solo il ciondolo con l'ala, era sparito tra nuvole di vapore. Ad Hashirama non era rimasto che imitarlo, le rocce erano scivolose e Madara non era in sé.
"Vieni qua, Madara" Hashirama si era seduto in una piscina naturale afferrandogli una caviglia, lo aveva guidato a posizionarglisi tra le gambe.
Madara gli si era sdraiato sul petto chiudendo gli occhi rilassato. Così Hashirama non avrebbe mai raggiunto lo scopo. Lo aveva abbracciato, non poteva fare a meno di toccare quel corpo reso statuario dalle battaglie, ne conosceva a memoria ogni cicatrice. La sua pelle era calda sott'acqua e fresca fuori, era rimasta liscia come seta nonostante la vita difficile. Madara si era fatto più molle posandogli la testa sulla spalla, si abbandonava al galleggiamento, i lunghi capelli di entrambi li avvolgevano. Hashirama lo accarezzava piano seguendo ogni forma dei muscoli, le gambe lunghe che aveva sempre sognato. Un brivido lo aveva scosso costringendo il suo corpo a reagire.
Hashirama aveva spostato la folta chioma dall'orecchio di Madara per parlargli: "Madara…"
"Sì?"
Gli occhi di ossidiana avevano guardato Hashirama speranzosi, attendevano due parole che ancora non erano riusciti a dirsi.
"Stai male, Madara, peggiori ogni volta che ci vediamo" Hashirama aveva avuto bisogno di una pausa, gli aveva baciato la tempia "Non posso più farti soffrire."
"Allora perché mi hai invitato oggi? Al tuo matrimonio?" Madara era scattato a sedere guardandolo con gli occhi stretti, come quando erano bambini.
"Perché sei mio amico. Ti voglio al mio fianco in ogni giorno importante."
"Un amico. Per te sono questo, dunque."
"Madara…"
Madara si era alzato in piedi, il cuore di Hashirama era andato in pezzi vedendolo strapparsi il ciondolo per tirarglielo in faccia.
"Mi hai dato solo dolore, Hashirama, sei stato il mio peggiore sbaglio. Questo mondo è ripugnante, non merita di esistere, una volta sognavamo di cambiarlo ma ora non sai sottrartene. Perché mi hai fatto questo regalo? Mi hai mentito."
"Madara, ti prego. Ti voglio bene."
"Mi stanno voltando tutti le spalle, tu sei l'Hokage mentre io il crudele, non lo vedi che anche i ragazzini mi temono? Ero rimasto per te, Hashirama, ma ora non ne ho più motivo."
"Madara!"
Era stato inutile cercarlo correndo nel vapore, anche i suoi vestiti erano scomparsi. Hashirama era caduto in ginocchio con la testa tra le mani.
Parole, 510
