DUNE:CAMBIO DI POTERE

10141 anni fa.

VOCE NARRANTE FEMMINILE

"I sogni sono messaggi dal profondo."

Le stelle dello spazio brillavano.

VOCE NARRANTE FEMMINILE

"Il principio...è un periodo di delicati equilibri.

Sappiate che questo per noi è l'anno 4191.

L'universo conosciuto è governato dall'imperatore Padishan e dal suo rappresentante Shaddam IV.

Mio padre.

In questo periodo la più preziosa e vitale sostanza dell'Universo è il Melange,la spezia.

La spezia allunga il corso della vita.

La spezia aumenta la conoscenza.

La spezia è essenziale per annullare lo spazio.

La potente gilda spaziale e i suoi navigatori,che la spezia ha trasformato nel corso di 4000

anni,usano il gas arancione della spezia,che conferisce loro la capacità di annullare lo spazio...e

cioè...di viaggiare in qualsiasi parte dell'universo conosciuto...senza mai muoversi.

Oh già...ho dimenticato di dirvelo:la spezia esiste su un solo pianeta nell'intero universo conosciuto.

Un arido e desolato pianeta,con vasti deserti.

Nascosta tra le rocce in queste zone desertiche vive una popolazione chiamata fremen,più degli

ipotetici esseri leggendari,non originari di quel pianeta,chiamati chitauri.

Essi attendono,secondo un'antica profezia,l'avvento di quello che loro chiamano un semi

eterno...un messia...che li guiderà e darà loro potere.

Il pianeta è Arrakis,conosciuto anche come...Dune."

FLASHBACK

Pianeta Arrakis.

Il sole di quel mondo splendeva su un deserto composto da dune sabbiose chiare,la cui superficie

veniva leggermente smossa dal vento,che sollevava dei granelli gialli e arancioni.

Al tramonto,in un'altra zona,il cielo era coperto da una tempesta di sabbia,non molto forte,e un

grande macchinario,connesso a un altro,stava per atterrare sul deserto.

Il mezzo inferiore,che era grande decine di metri,aveva la parte superiore curva,con il centro

dotato di una piccola cupola,fino a metà dell'oggetto ed era dotato di una superficie laterale

liscia,solcata da 6 linee,di cui 3 erano a destra e 3 erano a sinistra,incise nel metallo,più delle

incavature rettangolari alla base della cupola superiore e centrale.

I contorni del mezzo,da metà in giù,erano obliqui verso l'interno e verso il basso,fino ad arrivare

a una zona,prossima alla base,da cui uscivano 4 protuberanze cilindriche,di metallo nero,terminanti

con una punta,piene di linee bianche,oblique e curve,dirette prima verso l'esterno e leggermente

verso l'alto,dopo di che si curvavano in obliquo verso il basso.

La parte centrale e inferiore dell'oggetto era dotata di una placca rettangolare,avente i bordi più

spessi del resto,il cui lato maggiore inferiore era intervallato da 4 placche triangolari dirette

verso l'alto,di cui 2 da un lato e 2 dall'altro,più un triangolo centrale maggiore.

La zona frontale dell'oggetto,al centro,aveva una grande incavatura ovale,che comprendeva buona

parte della facciata.

Dentro questa zona,avente la metà superiore allungata verso l'alto e passante sulla cupola fino a

raggiungerne quasi la cima,c'era,sulla parte più alta,una placca trapezoidale,con la base minore in

alto e quella maggiore in basso,poi era presente una zona nera e poco sotto era situata una placca

triangolare,della stessa grandezza dell'altra,con la punta piatta.

Tutta l'incavatura frontale era piena di placche nere,dalla forma geometrica irregolare,incastonate

tra di loro e,poco sotto il centro di quest'ultima parte,era presente una placca rettangolare e

verticale,inserita dentro un esagono più grande,avente il centro del lato minore intersecato da una

piccola placca trapezoidale,con la base minore in alto e quella maggiore in basso.

Dagli spigoli superiori dell'esagono partivano 2 punte rettangolari,dirette verso l'alto e

l'esterno,aventi la cima piatta,mentre dalle estremità della base inferiore iniziavano 2 placche,a

forma di triangolo rettangolo e fornite di una punta piatta,in mezzo a cui era collocato un rettangolo

di metallo,avente una linea,nera e verticale,poco prima della base minore.

Vicino alle estremità laterali dell'incavatura ovale erano presenti 2 tubi cilindrici,molto grandi e

solcati da linee circolari,poste a distanze regolari,che andavano in verticale,verso il basso,per il

primo tratto,dopo di che si curvavano verso l'interno,seguendo i bordi dell'incavatura,e alla fine si

dirigevano verso il basso,superando l'ovale e terminando poco prima della zona con le protuberanze

inferiori.

La metà inferiore dell'ovale,sulla parte centrale,aveva i bordi coperti da un piccolo tubo,solcato da

linee circolari,dopo di che si incurvava verso il basso e si connetteva a un secondo ovale

verticale,avente una punta in cima e un'incavatura romboidale al centro,divisa in 2 da una linea

verticale.

I lati dell'ovale verticale erano composti da 2 placche curve,connesse a una semicirconferenza

inferiore,divisa in 2 parti da una linea verticale.

La superficie dell'oggetto,da metà dei lati obliqui verso l'interno in giù,era completamente composta

da placche geometriche incastonate tra loro e aggrovigliate,fino alla base rettangolare.

La facciata posteriore di questo mezzo non aveva l'incavatura e all'altezza del punto in cui i lati

andavano in obliquo verso l'interno erano presenti delle coppie di luci gialle,messe a cerchio.

Il secondo oggetto,posto sopra il primo,era formato da una cupola,rivolta verso il basso,da cui

partivano 4 lunghe travi,oblique verso l'esterno,connesse alla zona superiore dell'astronave

inferiore.

La cupola era connessa a un grande oggetto,i cui lati si dirigevano in obliquo verso l'esterno e

l'alto,che veniva coperto quasi del tutto dalla sabbia nel vento.

A terra,intorno alla zona,erano presenti delle figure umanoidi.

Il cranio,le spalle e la parte superiore del petto erano coperti da un tessuto,di colore marrone

spento,che formava un mantello,lungo fino a terra,più largo degli esseri stessi.

Il volto era coperto da una visiera nera,dalla superficie curva e dai lati esagonali,a cui era unito il

tessuto marrone,sia sulla zona laterale che inferiore,mentre la parte superiore ci passava

sopra,formando un cappuccio.

Dalla metà della visiera ovale partivano 2 linee,di cui una era da una parte e una era dall'altra,dirette

in obliquo verso l'esterno e verso il basso,poi si dirigevano in obliquo verso l'interno e il

basso,diventando tangenti con una linea orizzontale,avente sotto una piccola cupola con un cerchio

nero al centro,collocata tra di esse,dopo di che tornavano a essere oblique verso l'esterno e

raggiungevano la zona del petto.

Il resto del corpo era coperto da una corazza aderente e grigia.

Gli avambracci erano coperti dall'abito scuro,somigliante a una tuta di gomma dalla superficie

irregolare e solcata da degli ovali,mentre le mani erano coperte da dei guanti di gomma dello stesso

colore.

Alcuni di questi esseri avevano un fucile rettangolare,mentre altri tenevano delle aste metalliche

cilindriche,molto lunghe,aventi 2 placche della stessa forma degli oggetti,ma più larghe,poste su di

esse,di cui una era sulla cima e l'altra,dotata di una maniglia rettangolare sulla parte esterna,era

posizionata poco sotto.

Questi oggetti avevano una punta molto lunga,uscente dalla zona inferiore,che era più piccola del

resto.

Altri di questi individui avevano,nella mano destra,un lungo oggetto affilato nero,avente un manico

cilindrico,con una lama rettangolare,lunga quanto un braccio,dotata di 2 piccole punte,di cui una

davanti e una dietro,poste all'inizio di quest'ultima.

La lama aveva la parte frontale bianca fino alla zona prossima alla cima,dove si curvava

frontalmente in avanti e poi tornava dritta,per andare successivamente in obliquo

all'indietro,formando una punta.

L'astronave con le protuberanze inferiori emise un getto di fuoco dalla placca rettangolare collocata

alla base,poi toccò il suolo e le fiamme si spensero.

Poco distante dalla zona era presente un piccolo fosso,scavato nella sabbia,dentro cui erano distesi

degli esseri umanoidi,che avevano la parte superiore del corpo poggiata sul bordo di quest'ultimo.

Questi individui avevano l'iride degli occhi arancione,la pelle grigiastra e liscia e indossavano un

tessuto,di colore grigio in alcuni casi e giallo spento in altri,che copriva la testa e il volto,lasciando

scoperte solo le orbite.

Alcuni indossavano degli abiti grigi,larghi e lunghi,con sotto un secondo vestito,blu spento e lungo

fino a terra,più delle fasce grige,che coprivano i dorsi e i palmi delle mani,mentre altri avevano il

corpo coperto da una tuta aderente di gomma grigia e blu ceruleo.

Questi ultimi avevano una placca circolare,di gomma grigia,intorno al collo,avente la parte frontale

più larga del resto e dotata di un cono al centro,coperto da una placca conica blu ceruleo,avente 2

aperture oblique sulla sua superficie,di cui quella più vicina alla punta era più larga dell'altra.

La zona tra spalle e collo era coperta da una corazza blu ceruleo,con un'incavatura allungata,posta a

metà,che dava sul tessuto grigio.

Questa placca copriva anche la parte superiore dei pettorali,avendo dei bordi curvi in quella zona,e

si dirigeva verso il basso ai lati del petto,curvandosi verso l'esterno.

Le braccia erano coperte dalla tuta aderente grigia,ma le spalle avevano una placca blu ceruleo sulla

parte esterna.

I bicipiti erano coperti da una fascia grigia,dotata di 2 placche ovali,di colore blu

ceruleo,posizionate sulla zona esterna,sui polsi era presente una placca circolare piena di piccole cupole blu ceruleo e le mani erano

coperte da dei guanti di gomma,con delle piccole cupole,dello stesso colore,sopra le nocche.

I pettorali erano coperti da una corazza blu ceruleo,con 4 linee orizzontali,leggermente curve verso

il basso sulla parte esterna,poste sulla zona alta di questi ultimi.

La parte inferiore dei pettorali e la zona iniziale della pancia erano coperti da una placca blu

ceruleo,avente il lato superiore orizzontale al centro e leggermente curvo verso l'esterno ai

lati,mentre la parte inferiore aveva il centro formante una cupola irregolare e le zone laterali erano

curve verso il basso e l'esterno.

Sulla parte centrale di questa placca era presente un rettangolo verticale,dotato di 2 aperture

trapezoidali,aventi la base inferiore in basso e quella maggiore in alto,con l'interno pieno di linee

oblique verso il basso e l'esterno,mentre le zone laterali avevano delle aperture identiche,a forma di

rettangolo e messe in obliquo.

La pancia era coperta dalla tuta aderente grigia,che aveva delle linee oblique sui fianchi e altre linee

orizzontali al centro,più una placca esagonale,di colore blu ceruleo,posta sulla parte superiore del

ventre.

La zona bassa dei fianchi aveva 2 placche ovali,blu ceruleo,di cui una a destra e una a

sinistra,connesse,mediante una cintura obliqua dello stesso colore,a una terza placca,posizionata al

centro della vita.

La parte iniziale delle cosce aveva un tessuto blu ceruleo spesso,curvo verso l'interno e verso il

basso,solcato da delle linee che ne seguivano i lineamenti,poi iniziavano i pantaloni grigi,aventi

delle ginocchiere ovali,di colore blu ceruleo,più delle placche allungate e dotate di 2 protuberanze

oblique in cima,dello stesso colore,poste poco sopra,sulla zona esterna delle gambe.

I piedi erano coperti da scarpe grige e senza lacci.

Alcuni di questi esseri sdraiati stavano puntando un piccolo cannone nella direzione in cui si

trovavano i macchinari.

Queste armi,che erano molto grandi,avevano la parte frontale conica,con un buco in cima,poi

iniziava un lungo corpo cilindrico,dotato di un grilletto inferiore.

Sopra alcuni di questi cannoni era stato posto un panno bianco.

Poco distante da quella zona,in mezzo alla sabbia,era presente un elementale femminile e umanoide.

Aveva la pelle grigiastra e liscia e gli occhi,senza iride e pupilla,erano del tutto gialli.

Del volto era visibile il mento,le guance,la bocca e il naso,mentre la parte superiore della faccia e

della testa era coperta da un tessuto rosso,aderente e lucido,simile a gomma.

La maschera rossa e aderente copriva le palpebre,le orbite e la zona superiore degli

zigomi,formando delle punte verso il basso,poi i lati andavano in obliquo verso l'alto,sia

all'interno,dove coprivano l'inizio del naso,sia all'esterno,dirigendosi verso le tempie.

Sulla parte superiore del cranio era presente una linea orizzontale nera,molto larga e dai bordi

irregolari,dipinta sul tessuto rosso e passante in verticale sulle tempie.

Sulla zona iniziale del naso c'era una placca,rossa e orizzontale,che si dirigeva subito dopo verso

l'alto,in obliquo,passando vicino alla parte interna degli occhi e formando una"V",superava le

orbite e si allargava,formando una punta diretta in obliquo verso l'interno,mentre la zona esterna

diventava orizzontale per poco,dopo di che si attaccava a delle ali membranose,spalancate e di

colore rosso,poi si curvava verso il basso e dopo si dirigeva verso l'esterno,andando leggermente in

alto,per terminare successivamente con una punta orizzontale.

Le ali,che avevano la parte superiore curva verso l'alto e dalla cui cima uscivano delle punte curve

verso il basso e l'interno,erano dotate di una membrana divisa da 3 punte interne,di cui la prima,che

si trovava vicino alla testa,era curva verso l'interno e il basso,la seconda,posta poco oltre la metà della zona che si curvava in

alto,era obliqua verso l'esterno e verso il basso,mentre la terza,posizionata poco dopo e molto più lunga,era obliqua verso l'esterno e

leggermente verso il basso.

A metà della fronte c'erano altre 2 piccole protuberanze rosse,formanti una"V"e aventi una

punta interna,che poi si curvavano verso l'alto e formavano delle corna,più alte della testa,dalla cui

metà inferiore partivano altre 2 punte curve,dirette verso il basso e l'interno,terminanti quasi alla

base del collo.

Dalle tempie rosse partivano 2 grandi punte,nere e cilindriche,che si curvavano verso il basso e

l'esterno,fino all'altezza delle spalle,poi andavano verso l'alto e si curvavano all'interno,superando la

testa.

Nel punto inferiore della curvatura erano presenti 2 punte scure,su ciascuna delle 2 protuberanze

nere,di cui quella più interna era curva verso l'interno e quella più esterna era curva verso l'esterno.

Nel punto in cui le corna nere più grandi si curvavano verso l'alto usciva,da entrambe le parti,una

seconda punta nera,che andava verso l'esterno e il basso in obliquo,superando le spalle,per poi

curvarsi verso l'alto,arrivando all'altezza della testa.

Il collo della figura era completamente coperto da una corazza rossa,aderente,lucida e solcata da 3

linee curve verso il basso al centro e orizzontali sui lati,mentre alla base della gola c'era una

placca,rossa e verticale,che circondava i lati e il retro di quest'ultima.

Il bordo superiore di questa placca era orizzontale sui lati e dietro,mentre andava in obliquo verso il

basso sulla zona frontale e sulla superficie esterna aveva una linea,posta poco prima della

metà,orizzontale lateralmente e posteriormente,ma curva verso il basso frontalmente.

La parte tra spalle e collo era coperta dall'abito aderentissimo rosso,come anche la zona centrale e

superiore del petto,al cui centro era posta una placca,con un teschio scolpito su di essa,d'oro e

circolare.

La parte rossa terminava sotto il cerchio d'oro,per poi dirigersi in obliquo verso l'alto e

l'esterno,formando 2 ali rosse,identiche a quelle ai lati della testa,che superavano le spalle e

formavano la zona frontale di un lungo mantello rosso,avente la parte superiore dei lati dotata

di lunghe punte,che arrivava fino a terra ed era più largo del corpo.

Le spalle erano coperte da 2 file di placche nere,aventi la forma di ali identiche a quelle sulla testa

della figura,connesse anch'esse al cerchio d'oro al centro della zona superiore del petto.

La parte superiore dei bicipiti era scoperta,mentre quella inferiore aveva varie linee nere che si

intrecciavano tra loro,poi c'erano gli avambracci,del tutto neri,che avevano la zona oltre la metà

coperta da una corazza nera.

L'armatura sugli avambracci era composta da 4 placche scure,unite tra loro,aventi il bordo interno

circolare e orizzontale,poi esso si curvava verso l'alto sulla parte frontale di questi ultimi,formando

una punta,dopo di che procedeva in orizzontale per tutta la zona esterna e si curvava verso

l'alto,formando una seconda punta,sulla parte posteriore.

Le mani erano del tutto nere,lucide e dotate di unghie lunghe e appuntite.

La parte superiore del seno era scoperta,mentre la zona frontale aveva 2 placche,nere e aderenti,con

una linea di tessuto,rosso e verticale,al centro,connessa in alto alla sezione del vestito su cui era la

circonferenza d'oro e collegata in basso a un abito aderente rosso,posizionato sulla pancia,lasciante

scoperta la parte superiore dei fianchi,con l'eccezione di una piccola protuberanza,messa in

alto,sottile all'inizio e larga alla fine.

Questo vestito rosso aveva un'apertura romboidale al centro della pancia ed era dotato di una linea

nera e verticale,passante sulla zona centrale,che veniva intersecata sulla parte superiore e su quella

inferiore da altre 2 strisce nere,di cui la seconda divideva in 2 parti l'apertura a forma di rombo.

All'altezza della vita c'erano 2 fasce nere e oblique,dirette verso il basso e il centro,connesse a 2

anelli d'oro,a loro volta collegati a una placca circolare d'oro,con un teschio scolpito sopra,messa al

centro della vita,poi i 2 tessuti si dirigevano verso il basso e l'esterno delle cosce,dopo di che si

curvavano verso l'alto e andavano verso la schiena.

La parte frontale della vita aveva un tessuto rettangolare,lungo fino a metà cosce,di colore rosso e

avente il lato inferiore strappato,mentre la zona posteriore del corpo era coperta da un altro panno

identico,ma più largo.

Le cosce,che avevano una fascia rossa e obliqua verso il basso e l'interno sulla parte alta,erano

scoperte fino a poco sopra il ginocchio,dove iniziava un vestito aderente,lucido e nero,avente una

punta frontale al centro,poi i lati si curvavano verso il basso e l'esterno,fino a diventare orizzontali

sulla zona posteriore delle gambe.

Le ginocchia erano dotate di ginocchiere metalliche circolari,con i bordi più spessi del resto e aventi

un teschio,senza mascella,scolpito sopra di esse.

Poco dopo l'inizio dei polpacci cominciava una corazza nera,che arrivava fino alle caviglie e si

univa a delle scarpe nere e appuntite.

Il bordo superiore dell'armatura era incavato verso il basso,formando una punta posta sia davanti

che dietro,mentre i lati erano curvi verso l'alto e formavano una punta nella sezione più elevata di

questi ultimi.

La superficie di questa corazza era solcata da 2 linee che rispecchiavano i lineamenti del bordo

superiore.

VOCE NARRANTE DELL'ELEMENTALE FEMMINILE

"Sono l'elementale della morte e dell'oltretomba di questo mondo.

Il mio pianeta,Arrakis,è così bello quando il suo sole è basso.

A volte sopra la sabbia...si vede la spezia nell'aria.

Una volta,su questo pianeta...c'erano molti elementali...oggi però rimango solo io...l'ultima che

viene venerata dai mortali fremen.

Ma questo non è mai stato un problema...fino a quando...altri tipi di mortali non giunsero qui.

Al calare della notte...le mietitrici di spezia atterrano.

I forestieri corrono contro il tempo per evitare il calore del giorno.

Saccheggiano le nostre terre sotto i nostri occhi.

Sono crudeli con i miei mortali.

Esclusi quelli che,dopo aver giurato loro fedeltà,diventano guardie delle loro macchine mietitrici.

Non so altro di loro.

Questi forestieri,i mala'kak,giunsero qui molti decenni fa.

Il controllo della produzione di spezia li rese oscenamente ricchi.

Più ricchi di quel mortale che si definisce come rappresentante dell'imperatore."

FLASHBACK

10191 anni fa.

In un'altra zona desertica c'era un grande edificio,di pietra chiara e lucida,avente una

parte,posizionata a destra,che era rettangolare,con il lato destro obliquo,e dotata di

un'apertura,orizzontale e rettangolare,sia sulla facciata frontale che su quella posteriore,fornita di

colonne rettangolari e oblique.

Questa zona era connessa a un secondo edificio rettangolare,più alto,avente la parete destra obliqua

e fornita di una parte centrale più incavata all'interno rispetto ai lati.

La zona centrale e superiore di questo muro aveva un pavimento orizzontale,connesso a una parete

obliqua.

Subito dopo questa parte,sul tetto dell'edificio,era presente una grande costruzione

rettangolare,con 2 placche trapezoidali ai lati,le pareti oblique verso il basso,il tetto piatto e la zona

frontale e posteriore dotate di un'apertura,fornita di una decina di colonne rettangolari e oblique,al

di sotto della quale c'era una placca rettangolare,messa sulla parete esterna della costruzione più

grande.

Sui lati minori di questo rettangolo passavano 2 placche rettangolari verticali,dirette verso il

basso,che,una volta superata questa placca,andavano in obliquo verso il basso e l'interno,aderendo

ai muri,per poi proseguire in verticale fino a una seconda placca rettangolare,dopo di che arrivavano

fino a una terza.

Negli spazi tra un rettangolo e l'altro c'era una placca quadrata,messa al centro,con 8 travi

cilindriche di pietra oblique,di cui 4 a destr sinistra.

Oltre questa costruzione posta sul tetto l'edificio centrale proseguiva verso sinistra,con una zona

avente i lati più alti del centro,per poi collegarsi a una struttura grigia,metallica e rettangolare,più

alta,avente una linea orizzontale,sulle facce esterne maggiori,che andava in basso sulle

estremità,tornava in orizzontale per poco e ripeteva gli stessi movimenti un'altra volta.

A questa costruzione era connesso un edificio più basso,avente la parte superiore rettangolare,posto

sulla facciata frontale e dotato di una scala obliqua verso terra.

Poco oltre la scala c'era un secondo edificio,dalla forma triangolare e con la cima piatta,avente delle

aperture rettangolari,dotate di una parete interna obliqua,poste alla base,con 2 porte rettangolari

ciascuna,più altre aperture identiche,che davano sull'interno,posizionate vicino alla cima.

Davanti a questi 2 edifici c'era una zona desertica piatta,con sopra 8 grosse placche di metallo

quadrate,divise in 2 gruppi da 4,aventi la superficie sezionata,da delle linee incise nel metallo,in 20

rettangoli,con un cilindro metallico sopra ciascuno di essi.

I lati di queste placche avevano delle ringhiere metalliche e oltre queste ultime erano presenti 8 file

di macchine mietitrici,aventi 8 mezzi ciascuna.

Dietro la costruzione,a centinaia di metri di distanza,erano presenti delle enormi astronavi

grige,larghe centinaia di metri e aventi la superficie divisa in placche rettangolari.

La forma dei mezzi era ovale,con la parte frontale circolare e la zona superiore a cupola allungata e

poco curva,ai lati erano presenti delle piccole protuberanze rettangolari e verticali,aventi un buco

che comprendeva tutta la facciata maggiore orientata verso dietro,e dalla parte superiore e inferiore

di queste ultime partiva una linea,orizzontale e obliqua verso l'interno,connessa a una protuberanza

rettangolare e curva,terminante sulla zona posteriore del mezzo,dove era posta un'incavatura

rettangolare,avente un'entrata della stessa forma all'interno.

La parte inferiore e posteriore di questi mezzi era obliqua verso l'alto e poi diventava orizzontale.

Oltre a queste astronavi ce n'erano altre,leggermente più piccole e nere,aventi una zona centrale

orizzontale,più delle protuberanze,cilindriche e molto lunghe,dirette in avanti e curve verso l'interno

al centro.

La parte centrale aveva la zona superiore piatta,con una cupola al centro,dotata di una circonferenza

intorno alla parte superiore,posta all'interno di un cerchio sopraelevato rispetto alla superficie

circostante.

Dalla base della cupola partivano 12 tubi,diretti in direzioni diverse,che percorrevano la superficie

dei mezzi.

I 3 tubi frontali,diretti in verticale,passavano sulla superficie frontale e curva degli oggetti,dove

intersecavano 3 cerchi,e poi terminavano sulla parte superiore di 3 aperture ovali e verticali,poste

sulla zona bassa,aventi la parte inferiore più stretta e allungata di quella superiore.

Il retro della parte frontale a destra aveva una protuberanza rettangolare,avente un grosso buco,della

stessa forma,al centro,mentre il retro della zona frontale a sinistra era dotato di una

protuberanza,dalla superficie circolare,diretta verso l'esterno.

All'inizio della parte esterna della protuberanza destra dei mezzi era presente una struttura

allungata,con la zona frontale circolare e quella posteriore appuntita,avente il bordo esterno

leggermente curvo,la superficie coperta di tubi,diretti in direzioni diverse,e la parte dove si

attaccava alla porzione cilindrica centrale era violacea e solcata da linee orizzontali nere.

Un'altra struttura identica era posta vicino alla fine della protuberanza sinistra delle astronavi,sulla

zona esterna.

La parte finale e superiore di entrambe le protuberanze dei mezzi,nel punto in cui si curvavano

leggermente verso l'interno,aveva un cilindro orizzontale,avente la superficie piena di tubi,che

arrivava fino alla fine di ciascuna di esse e quella a sinistra era dotata di 6 buchi,ovali e

paralleli,posizionati alla base della zona frontale,che era leggermente obliqua in avanti.

Il lato esterno della protuberanza destra del mezzo,sulla parte finale,era dotato di un altro cilindro

allungato identico,dalla cui zona frontale partiva una protuberanza cilindrica,avente il lato più

esterno obliquo verso l'interno,dotata di un buco quadrato in cima.

Dalla parte superiore e interna della protuberanza destra,la cui superficie frontale era

piatta,allungata in modo ovale verso il basso e dotata di tubi verticali,iniziava un'altra protuberanza

identica,più lunga,fornita di un buco quadrato in cima.

La protuberanza sinistra invece aveva la zona frontale curva e le parti laterali dirette verso

l'esterno,di cui quella sinistra formava un cilindro,avente la punta leggermente più larga del

resto,mentre quella a destra terminava in modo curvo.

Dentro l'apertura rettangolare dotata di colonne e posta sulla cima dell'edificio frontale rispetto alle

mietitrici c'erano decine di esseri umanoidi,alti quasi 3 metri e con una stazza fisica imponente.

Erano tutti calvi e privi di sopracciglia e peli,avevano la pelle di colore bianco latte e

completamente liscia,gli occhi erano grigi,con un iride scuro e largo,le palpebre erano vagamente

rosate nella zona più vicina ai bulbi oculari e le labbra erano pallide.

La metà superiore del collo era scoperta,mentre da quella inferiore cominciava una tuta

biomeccanica,di colore grigio spento,fusa con il corpo.

La parte inferiore della gola aveva 2 linee oblique,formanti una"V",che si dirigevano verso il centro

e l'interno,incrociandosi alla base del collo.

Su questa zona della gola c'erano anche molte sottili linee orizzontali e incavate,passanti sia su

quelle formanti la"V",i cui bordi interni avevano dei piccoli buchi,sia sulla parte esterna del collo.

La zona del corpo tra spalle e gola era grigia e dotata di un tubo che girava intorno alla base del

collo,passando sulla parte iniziale della gabbia toracica,dopo di che c'erano 3 piccoli tubi,curvi e

verticali,posti sulla zona iniziale delle spalle,del tutto lisce,fornite di 2 linee,parallele,curve e incise

sulla parte inferiore,che seguivano i lineamenti di queste ultime.

I bicipiti erano grigi,con un sottile tubo verticale,fuso con la tuta biomeccanica,sulla zona frontale

di questi ultimi,mentre la parte esterna aveva 6 incavature ovali,divise in 2 file verticali da 3,che

davano su un tessuto marrone.

Gli avambracci erano grigi e forniti di 2 buchi ovali,di cui 1 era sulla zona esterna e superiore di

questi ultimi,mentre l'altro era sulla parte posteriore e superiore.

La zona interna degli avambracci,da metà in poi,era solcata da linee orizzontali,incise sulla

superficie della tuta biomeccanica,e c'era anche un terzo buco ovale,più piccolo,vicino ai polsi,dove

tornava a vedersi la pelle.

Le mani erano scoperte.

Sul petto e sulla zona superiore della pancia era scolpita una gabbia toracica,biomeccanica e

grigia,sulla cui superficie erano presenti 12 costole,di cui 6 erano da una parte e 6 dall'altra,aventi

dei piccoli buchi circolari a metà di ciascuna,più una zona centrale e verticale composta da placche

scure e irregolari,incastonate tra di loro.

La parte centrale della pancia aveva 2 buchi,circolari e neri,al centro,con sopra 2

semicirconferenze,poco oltre erano presenti 2 linee verticali,intersecanti entrambe un

cerchio posizionato poco sotto,e oltre esse c'erano altri 2 buchi più grandi.

Al di sotto dei 2 fori più interni c'era una linea orizzontale,con altri 4 buchi,di grandezza minore,di

cui quelli più piccoli erano i più esterni e vicini a quest'ultima,mentre quelli più grandi erano i più

interni e lontani dalla linea.

Ai lati della pancia c'erano altri 8 buchi,di cui 4 da una parte e 4 dall'altra,disposti a

semicirconferenza verticale e superanti di poco i cerchi intersecati dalle linee verticali.

Le gambe,massicce e lunghe,erano coperte dalla tuta biomeccanica grigia e avevano una grossa venatura verticale,terminante poco

prima delle ginocchia,da cui partivano altre 12 venature oblique,di cui 6 erano a destra e 6 erano a sinistra,con un buco circolare

sotto l'inizio di ciascuna di esse.

Le ginocchia avevano 4 linee orizzontali,incise sulla superficie,e la parte frontale dei polpacci aveva

3 venature orizzontali,sopra le quali,sulla zona esterna,c'era un buco circolare nero,oltre il quale

era presente una linea verticale.

I piedi erano coperti dalla tuta biomeccanica grigia e avevano 2 linee grige,oblique verso

l'esterno,che poi diventavano dritte e si dirigevano verso la punta.

Alcuni di questi esseri indossavano anche un'armatura biomeccanica nera,che li copriva dalla testa

ai piedi.

I caschi formavano una testa ovale,gli occhi erano ovali e neri,gli zigomi erano sporgenti e il muso

era leggermente allungato,con una protuberanza cilindrica,simile a una proboscide,fatta da tante

piccole placche,aventi i lati curvi in basso e la parte centrale più alta,fuse tra loro.

La proboscide andava verso il basso in verticale,passando al centro del petto e della pancia,e si

attaccava alle costole,che erano esterne.

La zona inferiore della bocca era allungata in avanti e la parte finale terminava verso il

basso,essendo attaccata alla proboscide.

Dagli zigomi partiva una linea che andava all'indietro,poi si divideva in 2 linee percorrenti le

tempie,dopo di che esse andavano una verso l'alto e una verso il basso sulla zona posteriore della

testa.

Il collo era massiccio e coperto di placche nere,oblique verso destra e verso sinistra.

La gabbia toracica era composta da 8 costole,che avevano la parte più esterna dritta in avanti,poi

era presente una zona curva verso il centro e diretta in modo dritto verso la proboscide

centrale,connettendosi con essa e passandoci sopra.

Le spalle avevano 2 placche circolari all'inizio,mentre la parte che dava sull'esterno aveva una

circonferenza,posizionata dentro un cerchio più grande,che non era chiuso in basso,dotato di 2 linee

verticali,posizionate sulla porzione inferiore,passanti sulla zona esterna dei bicipiti.

La parte frontale dei bicipiti aveva 3 linee nere,incavate e verticali,gli avambracci avevano 3 linee

verticali incise sulla superficie,poi c'erano 2 placche circolari sui polsi e le mani erano dotate di 3

linee sul dorso.

La pancia era magra,con diverse venature cilindriche e scolpite sopra di essa.

Le gambe avevano un'attaccatura più grande rispetto alla vita,tanto che la parte più esterna formava

una piccola punta.

Sulle cosce,che erano massicce,c'erano 3 linee,incavate e verticali,arrivanti fino alle caviglie e

passanti sui piedi,che erano dotati di 5 dita.

L'essere davanti al gruppo,che non indossava la corazza,ma solo la tuta biomeccanica

grigia,camminò rapidamente in un grande e alto corridoio buio,dalle pareti di pietra completamente

lisce,venendo seguito dagli altri.

Poco dopo gli individui uscirono da un'apertura rettangolare,avente le pareti esterne oblique,marroni

e dotate di linee verticali su di esse,giungendo in un grande e lungo spazio connesso all'apertura

rettangolare,con le colonne poste a intervalli regolari,davanti a loro.

L'essere davanti al gruppo si diresse verso l'apertura,che aveva un gradino di pietra,lungo quanto

quest'ultima,posizionato davanti a un muretto levigato componente il bordo esterno,fornito a sua

volta di un'incavatura rettangolare al centro.

La creatura dalla pelle bianca mise il piede destro sullo scalino e ci salì sopra,insieme agli altri,poi

si mise sul muretto,mentre quelli dietro di lui si fermavano.

L'essere dalla pelle bianca osservò le placche quadrate,aventi sopra i cilindri,e le macchine

mietitrici oltre esse con un'espressione priva di emozioni e 1 sguardo fisso.

FINE FLASHBACK

Nel deserto 2 degli individui con la tuta grigia e il mantello marrone si mossero lentamente,stando a

poca distanza l'1 dall'altro e tenendo,con la mano destra,l'enorme coltello dalla lama nera.

In quel momento 2 degli esseri dotati del tessuto sulla testa e della tuta aderente grigia e blu ceruleo

sbucarono da sotto la sabbia,poi afferrarono gli altri 2,con la mano sinistra,e li trafissero mediante

un coltello,lungo quanto un avambraccio e tenuto con la mano destra,colpendoli ai fianchi.

Quelli che erano sdraiati a terra e avevano i cannoni fecero fuoco,colpendo la parte superiore di una

delle 2 macchine mietitrici,mediante dei raggi azzurri,e provocando delle esplosioni,dopo di che

dalla zona superiore della seconda mietitrice uscirono diversi missili.

Le armi si diressero verso il suolo,poi si aprirono in cima,facendo uscire altri 3 missili da ciascuna,e

bombardarono il luogo dove si trovavano quelli con i cannoni,dopo di che altri 3 missili vennero

fatti uscire dal mezzo,dirigendosi in alto.

Gli oggetti iniziarono a curvarsi verso il basso,da ognuno di essi uscirono 3 missili distinti e le armi

colpirono il suolo,provocando delle esplosioni e uccidendo gli assaltatori.

I superstiti fuggirono e si recarono dentro una spaccatura,dalla forma vagamente triangolare,posta

alla base di una parete rocciosa.

L'elementale femmina vestita di rosso e nero si allontanò poco dopo,voltandosi dalla parte opposta.

VOCE NARRANTE DELL'ELEMENTALE FEMMINILE

"I guerrieri dei miei mortali non liberarono Arrakis dai mala'kak...ma un giorno...per decreto

imperiale...essi scomparvero."

Poco tempo dopo.

Nella zona desertica piatta dove si trovavano le astronavi più grandi erano presenti migliaia di

mala'kak,indossanti tutti la corazza dotata della proboscide fusa con il petto.

Essi erano divisi in gruppi quadrati,di cui ognuno comprendeva 49 individui,disposti in enormi

file,formanti a loro volta dei quadrati più grandi,e davanti a ciascuno dei gruppi frontali era presente

1 di loro,indossante un lungo mantello grigio,con cappuccio tirato su,passante anche sulla parte

frontale del corpo,che teneva,con entrambe le mani,un'asta di metallo nera,avente in cima una

bandiera rettangolare,dello stesso colore,fornita di un volto,calvo e bianco,disegnato al centro di

essa.

Dalla zona inferiore e posteriore dei mezzi più grandi si abbassò un'enorme rampa,avente il bordo

esterno curvo,la parte centrale liscia e i lati pieni di placche quadrate,messe una sull'altra in modo

irregolare.

Questi oggetti erano connessi ai mezzi immensi mediante delle colonne rettangolari,posizionate

vicino alle estremità delle rampe e composte di metallo scuro,aventi la base circondata da blocchi

metallici rettangolari,di varia altezza,di cui alcuni arrivavano fino a metà.

Una volta che tutti i mala'kak furono saliti a bordo le enormi astronavi si sollevarono dal

suolo,chiudendo le rampe posteriori.

Poco dopo gli enormi mezzi si stavano muovendo lentamente all'esterno dell'atmosfera del pianeta.

VOCE NARRANTE DELL'ELEMENTALE FEMMINILE

"Perché il rappresentante dell'imperatore scelse questa strada?

E chi sarà il nostro prossimo oppressore?"

FINE FLASHBACK

Nello spazio c'era Snoke,seduto su un trono di metallo.

Era una creatura umanoide,alta 3 metri,dalla pelle pallida.

L'essere,che era senza capelli e estremamente magro,aveva gli occhi,aventi l'iride azzurro,incavati

nelle orbite,le sopracciglia bianche,il naso greco,con la narice sinistra più piccola della destra,e una

bocca con labbra leggermente rosa.

Al centro della fronte aveva un taglio,molto profondo,quasi verticale,dalla cui parte superiore,a

sinistra,partiva,poco prima della fine del solco nella carne,una seconda ferita,obliqua verso sinistra e

diretta verso l'alto,che poi si curvava verso dietro,percorrendo buona parte del cranio.

La tempia sinistra era più incavata all'interno rispetto a quella destra,l'occhio sinistro era

leggermente obliquo verso il basso sulla parte esterna,lo zigomo sinistro era più sporgente del

destro,l'orecchio sinistro,che era leggermente piegato verso l'esterno,era più piccolo del destro,la

guancia sinistra era piena di linee carnose,oblique verso la bocca e terminanti sulla zona esterna e

superiore del labbro sinistro,e al centro di quest'ultima,poco oltre il confine della bocca,era presente

un grande squarcio ovale,che arrivava fino al lato inferiore della mascella,mostrante la muscolatura

interna.

La guancia destra era piena di altre linee,simili a rughe,che dallo zigomo andavano in obliquo verso

la bocca,dalla cui estremità destra partiva una spaccatura obliqua diretta verso il basso,in parte

coperta da dei filamenti obliqui di carne,che poi si curvava verso dietro.

Il collo della creatura,che aveva la zona a sinistra piena di rughe e filamenti muscolari scolpiti e

visibili,era secco e lungo,con un piccolo buco allungato,dai contorni irregolari,poco sotto il

mento.

Al centro della base della gola era presente un secondo foro allungato e in basso a sinistra c'era una

terza apertura.

La zona destra tra spalle e collo,che partiva da metà gola,era curva e liscia,mentre la parte a sinistra

era obliqua verso il basso e piena di linee e rughe.

Intorno alla base del collo c'era un colletto,circolare e nero,diretto verso l'esterno e connesso a un

lungo e largo vestito nero,che arrivava fino a terra e aveva delle maniche molto larghe.

Il trono aveva un grande schienale di metallo triangolare,molto più alto della zona dove c'era la testa

dell'essere e più largo della creatura,avente una punta piatta in cima e al centro di quest'ultimo c'era

una zona triangolare nera,avente la punta piatta,avente 2 linee,esterne alla figura stessa,che erano

parallele ai lati obliqui.

Nella parte superiore del triangolo nero erano presenti 2 linee oblique grigie,che si univano alle

estremità di una linea orizzontale,più larga,posta poco sopra di esse.

I braccioli del trono erano immensi,la parte iniziale di questi ultimi,che era fornita di 2 placche

rettangolari e grige,posizionate sulla zona frontale superiore,aventi il lato esterno obliquo verso il

basso e poste in parallelo ai lati,era obliqua verso l'alto,dopo di che c'era una lunga zona

orizzontale,terminante con una punta piatta e obliqua verso il basso.

I lati inferiori,che erano composti per più della metà da una placca nera,erano obliqui verso l'alto e

l'esterno.

Una sfera di metallo nero,con una lente circolare posizionata al centro della zona frontale,volò verso

il trono e si fermò a 2 metri da quest'ultimo.

"Rapporto segreto della gilda spaziale."disse una voce meccanica maschile che uscì dalla

sfera"4 pianeti risultano coinvolti in un complotto che potrebbe mettere a repentaglio la raccolta

della spezia.

Pianeta Arrakis.

Luogo di origine della spezia.

Pianeta Caladan.

Patria della casa Atreides.

Pianeta Jedi I.

Attuale dominio dei mala'kak.

Pianeta Kaitain.

Patria di Shaddam IV,rappresentante dell'imperatore dell'universo conosciuto."

"Inviate un navigatore di terzo stato della gilda a Kaitain per chiedere maggiori dettagli

al rappresentante dell'imperatore."disse Snoke"La raccolta di spezia non può interrompersi."

VOCE NARRANTE FEMMINILE

"Nell'intraprendere lo studio della vita dell'essere di cui stiamo per parlare,come è ben noto a tutte

le benegesserit,conviene per prima cosa collocarlo esattamente nel suo tempo.

La potente sorellanza Benegesserit manipolava da 90 generazioni le linee genetiche di varie

razze...per ottenere il Kwisatz Haderach,l'essere supremo.

Su Caladan...viveva Jakla,appartenente alla sorellanza e amata concubina del governatore Eto

Atreides.

Jakla aveva ricevuto l'ordine di partorire solo figlie femmine,ma per l'amore che portava al

governatore...disubbidì e partorì un maschio.

Oul.

Oul Atreides.

Egli nacque nel centocinquantasettesimo anno del rappresentante dell'imperatore Shaddam IV e,per

ragioni all'epoca del tutto ignote,ebbe un aspetto diverso da quello dei membri della sua stessa

razza.

Suo padre,scambiando le sue fattezze per un semplice difetto genetico ed essendo molto tollerante

con coloro che venivano considerati come diversi,oppressi o deboli...fece fare solo dei controlli

generali sulla sua salute,per assicurarsi che egli avrebbe continuato a vivere,e non pensò mai di far

analizzare la sua struttura genetica,riconoscendolo a tutti gli effetti come suo figlio.

Cura ancora maggiore va usata nel collocare Oul nel suo giusto luogo,il pianeta Arrakis.

Non ci si deve lasciare ingannare dal fatto che egli sia nato su Caladan e vi abbia trascorso la prima

parte della sua vita.

Arrakis,il pianeta noto come Dune,è la sua patria per sempre."

Pianeta Caladan.

Il sole di quel mondo stava appena cominciando a illuminare di luce arancione la zona più distante

dell'orizzonte.

Sulla superficie c'era una parte piena di catene montuose altissime,dopo di che era presente una

zona coperta di nuvole,in rapido movimento,superate da 2 piccole montagne,di cui quella a destra

aveva la cima curva,mentre quella a sinistra aveva una spaccatura,verticale e dai lati obliqui verso

l'interno,sulla parte superiore e un bozzo a destra poco sotto.

Tra le nuvole ogni tanto si manifestavano dei lampi e al di sotto di esse c'era una zona,del tutto

irregolare e rocciosa,divisa in 2 livelli e posizionata sul mare.

Sopra il secondo livello della scogliera era presente una piccola cittadina,composta da abitazioni a

più piani,di colore marrone,dalla forma rettangolare,cubica,trapezoidale e circolare.

L'edificio più grande,situato nella parte centrale,era una struttura simile a un castello,avente le

pareti marroni e levigate.

La struttura era divisa in 3 parti rettangolari unite tra di loro,di cui una era frontale e le altre erano

laterali,aventi la cima dotata di punte coniche,dirette verso l'alto,sugli spigoli esterni.

Al centro della parte superiore era presente una torre rettangolare,con 4 punte coniche sugli

spigoli,e dalla zona centrale usciva una seconda torretta,più piccola della prima,avente una struttura

quadrata in cima e dotata di una punta conica centrale sopra di essa.

La parte frontale della zona dove si trovavano gli edifici aveva 2 lunghi pavimenti

rettangolari,paralleli,diretti verso l'esterno e con i lati curvi e irregolari,scolpiti nella roccia e dotati

di aste verticali,posizionate vicino ai bordi,aventi in cima una bandiera rettangolare e verticale,di

colore nero,con 2 rettangoli,dai lati bianchi,obliqui verso l'interno e uniti nella parte inferiore.

Alla destra delle abitazioni c'erano 2 alture rocciose,separate da una grande spaccatura,mentre a

sinistra erano presenti dei livelli di roccia intermedi,sopra i quali erano stati costruiti altri edifici.

Dietro tutta questa zona c'era una montagna rocciosa,dotata di erba scura.

Il mare aveva diverse parti piene di scogli e alla destra della zona abitata c'era una costa

rocciosa,con delle alture,simili a colline,aventi delle montagne poco oltre.

All'interno di una stanza buia della struttura più grande era presente un essere alto 3

metri,dormiente,a pancia in sotto,su un letto.

Aveva la pelle grigia e spenta,una muscolatura immensa e scolpita,la testa era calva,era privo di

sopracciglia,la sezione inferiore della bocca era molto grande,con un mento molto largo,e i bordi di

quest'ultima erano coperti,sia ai lati che frontalmente,da delle placche quadrate,di colore bianco e

vicinissime le une alle altre,più delle placche più grandi,posizionate sulla parte più esterna,ovali e

leggermente oblique verso l'alto e dietro.

Il letto era rettangolare e largo,posto in una grande incavatura quadrata sulla parte a destra delle

pareti,che erano bianche e perfettamente lisce.

Alla sinistra dell'incavatura c'era un muro,perpendicolare rispetto alla zona dove l'essere

dormiva e diretto verso l'esterno,che poco dopo si univa a una parete parallela a quella del

letto,mentre a destra era presente fin da subito un muro parallelo a quest'ultimo.

Tutte le pareti,sulla parte inferiore,avevano un basso muretto che le percorreva per tutta la loro

lunghezza e un'incavatura a semicirconferenza incisa al loro centro.

Sopra la zona dove la creatura alta 3 metri dormiva era presente un pavimento sopraelevato,di

colore grigio,con un muretto frontale perfettamente levigato,dalla cui parte più a sinistra partiva un

pavimento rettangolare,che arrivava fino alla parete opposta rispetto al letto.

L'oggetto su cui l'individuo riposava era posizionato su una porzione di pavimento,che era più larga

e lunga di quest'ultimo,terminante con un gradino e alla sinistra di questa zona era presente un basso

muretto,conducente alla parete parallela.

Oltre questa parte c'era un'altra zona di pavimento sopraelevata,ancora più grande,terminante con

un gradino che conduceva al pavimento più basso.

La parete opposta al letto aveva,a destra,un'entrata circolare alta 4 metri.

L'essere,che era a pancia in sotto sul letto e aveva la testa rivolta verso destra,sognò il sole di

Arrakis che gli illuminava il viso,poi vide la parte posteriore destra della testa dell'elementale

vestito di rosso e nero,dopo di che si svegliò e tirò su la zona alta del busto.

In quel momento una sfera metallica,avente una circonferenza di luce bianca intersecata da una

linea nera,circolare e centrale,volò verso il letto lentamente,fermandosi a qualche metro da esso.

Le parti esterne dell'oggetto erano nere e metalliche,con un esagono luminoso sulla zona

esterna,contenente un secondo esagono nero,dotato di circonferenze su ogni spigolo,più un cerchio

al centro di quest'ultimo.

La mattina dopo il cielo era grigio e nuvoloso.

L'essere alto 3 metri,indossante una lunga vestaglia blu scuro,era in una grande sala da pranzo.

Era seduto a un grande tavolo di pietra marrone,posizionato al centro dell'ambiente,dotato di 6

sedie,dello stesso materiale,aventi lo schienale rettangolare,con i lati esterni di quest'ultimo

leggermente curvi in avanti,di cui 2 erano poste da un lato,2 dall'altro e le estremità del mobile

avevano una sedia ciascuna.

Al centro della superficie del tavolo era presente una grande ciotola di metallo,con la base curva,i

lati obliqui verso l'esterno e in cima c'era una grande apertura circolare.

Alla destra dell'essere grigio,che era seduto su una sedia più grande delle altre,c'era una

tovaglietta,rettangolare e lunga,di colore giallo ocra e dotata di quadrati marroni,disposti in

file,dipinti su di essa.

Sopra la parte del tessuto più distante da lui erano presenti 2 bicchieri di vetro,aventi la base

cilindrica e la zona superiore obliqua verso l'esterno,con dietro un contenitore di vetro,avente la

parte inferiore ovale,poggiante su una base circolare,e una protuberanza cilindrica verticale,dotata

di una maniglia sulla zona posteriore,al centro della parte superiore,avente un'apertura circolare,con

la zona frontale più alta,posizionata in cima.

Al capo destro del tavolo era seduta una figura umanoide e femminile,dalla pelle biancastra,con

le palpebre viola e avente dei lunghi e lisci capelli rossi,tirati all'indietro.

Indossava una lunga vestaglia grigia,con sotto un secondo abito lungo,avente una parte obliqua

verso il basso che andava da sinistra a destra.

Davanti a lei c'era un piatto di metallo,con dentro delle verdure,e davanti a esso era presente un

bicchiere di vetro,avente una base circolare da cui partiva una sottile protuberanza,connessa alla

zona superiore,che era cilindrica e conteneva del liquido marrone.

Il tavolo e le sedie erano poste su un grande tappeto rettangolare,marrone e pieno di rombi,di colore

giallo ocra,presenti sulla sua superficie e disposti in file.

Il pavimento della stanza era nero,con degli esagoni incisi su di esso,e la parete dietro l'essere alto 3

metri era scura e dotata di 3 grandi aperture circolari,di cui una era al centro e 2 erano ai lati,aventi

l'interno diviso in quadrati da delle sbarre di metallo verticali e orizzontali.

Dentro ogni quadrato c'erano altre linee metalliche,formanti altri quadrati in alcuni casi e dei rombi

in altri.

La zona di pavimento posta davanti a ciascuna apertura era leggermente sopraelevata dal resto e

formava un rettangolo scuro.

Davanti alla circonferenza a sinistra erano presenti 2 vasi scuri,di cui quello a destra aveva una base

circolare,la parte superiore cilindrica e obliqua verso l'esterno ed era dotato di 2 maniglie

laterali,mentre l'altro era cilindrico e più alto del primo.

L'apertura circolare a destra aveva davanti a se un vaso nero,avente la zona inferiore a cupola e

quella superiore a cilindro schiacciato,contenente un piccolo albero,con una parte piccola a destra e

quasi tutte le foglie e i rami posizionati a sinistra.

Poco prima della parete sinistra,che era nera e dotata di sportelli verticali,dello stesso colore,molto

alti e aventi un'incavatura rettangolare,posizionata al centro e piena di foglie incise,era presente una

catena dorata,pendente dal soffitto,connessa a una placca a cupola d'oro,da cui scendevano dei

cilindri rossi,fatti di corda,aventi un anello d'oro in cima e quello centrale di essi era connesso a una

circonferenza d'oro.

La placca circolare aveva 3 cerchi al centro,inseriti all'interno di una circonferenza fatta da

punti,con intorno un cerchio composto da piccole circonferenze.

I bordi della circonferenza erano composti da piccole placche circolari e poco prima di essi c'erano

2 linee circolari incise.

Al di sotto degli sportelli neri posti sulla parete a sinistra era presente un ripiano di legno

rettangolare,avente i lati pieni di incavature ovali e la zona centrale più alta del resto.

La parete a destra era identica a quella a sinistra,con un piccolo albero,all'interno di un vaso

chiaro,su un ripiano di legno.

"È un bene che tu sia già in piedi."disse la figura femminile"Tuo padre ti vuole in alta uniforme per

l'araldo imperiale."

"In alta uniforme?"disse l'essere dalla pelle grigia parlando con una voce maschile

profonda"Militare?"

"Cerimoniale."disse la figura femminile"Non dovrebbe causarti tanti fastidi,dato che è la tua

preferita."

"Certamente...ma perché scomodarsi così visto che è tutto deciso?"disse l'essere.

"Cerimonie."disse lei prendendo,con la mano sinistra,un contenitore di vetro,avente la parte

inferiore ovale,e versando dell'acqua dentro 1 dei 2 bicchieri.

Lui annuì e guardò l'altra mentre versava da bere.

"Sicuro di non volere proprio nulla?"disse lei.

"No,non ho fame."disse lui"Ma grazie per l'acqua."

"Se la vuoi...obbligami tu."disse lei che prese il bicchiere,con la mano sinistra,e bevve,poi lo posò

davanti a se"Usa la voce."

"Madre,la giornata è appena iniziata."disse l'essere alto 3 metri.

Lei piegò la testa a sinistra e lo guardò in silenzio,poi l'essere alto 3 metri osservò il tavolo per

alcuni secondi,dopo di che la guardò per altri istanti.

"Dammi l'acqua."disse l'essere alto 3 metri con una voce distorta e rimbombante,dopo di che la

figura femminile versò da bere nell'altro bicchiere,con la mano sinistra,e avvicinò l'oggetto a lui di

poco.

Lei si riprese dopo pochi secondi,guardandosi intorno,e osservò il bicchiere,poi lo fece strusciare

sul tavolo,con la mano sinistra"Quasi."

"Quasi?"disse l'essere alto 3 metri che prese il bicchiere,con la mano destra.

"Per le abilità benegesserit ci vogliono anni,Oul...se non decenni."disse lei piegando la testa a

destra,mentre lui beveva"Hai l'aria stressata.

Altri sogni?"

"No."disse Oul guardando il tavolo e ripensando al sogno della notte precedente.

Poco dopo l'essere alto 3 metri era in una grande stanza,quasi del tutto vuota,seduto su un gradino.

La zona centrale dell'ambiente aveva il pavimento grigio e liscio,con degli esagoni,dai bordi neri,in

mezzo a esso.

Alla destra di Oul erano presenti 4 grandi casse rettangolari,di metallo chiaro,aventi sulla superficie

delle facce laterali 2 spranghe di metallo verticali ciascuna e la parte degli spigoli era più sporgente

del resto.

Questi oggetti erano posti su delle basi rettangolari di metallo,aventi 4 gambe rettangolari

ciascuna,posizionate sugli spigoli.

2 di queste casse,di cui quella più prossima alla parete era più alta dell'altra,erano posizionate

vicino a Oul,mentre le altre 2 si trovavano in mezzo alla zona centrale della stanza,sulla destra,e una

di esse era così piccola da essere poggiata sopra l'altra,vicino al lato sinistro di quest'ultima.

Dalla parte opposta della stanza c'erano 2 lunghi gradini di pietra grigia,con oltre una grande entrata

circolare,avente la parete intorno composta di mattoni,mentre quelle laterali erano lisce,grige e

dotate di una linea orizzontale che le divideva a metà.

Dietro a Oul era presente un tappeto rettangolare,di colore giallo e con degli esagoni,dai lati

marroni,disegnati su di esso,diretto verso una seconda entrata circolare e la parete alla sua destra

aveva una terza apertura circolare,dotata in questo caso di una grata,formante dei quadrati,da cui

entrava la luce del giorno.

Lui aveva un libro aperto sulle gambe e alla sua destra,sul pavimento,era poggiato un oggetto

metallico,di colore marrone,avente una forma rettangolare e con il lato minore frontale dotato di

un'incavatura,che lo comprendeva quasi del tutto,dentro cui era presente un cerchio di luce

azzurro,posizionato a sinistra.

L'incavatura aveva 2 linee orizzontali incise nel metallo,di cui una passava sopra la luce e una

sotto,più una terza linea verticale,intersecante le altre 2,passante poco oltre il cerchio azzurro.

I lati maggiori dell'oggetto erano composti da tante piccole placche circolari,unite tra loro,e la

superficie delle facce maggiori aveva 2 linee parallele laterali,che andavano a formare

un'incavatura,sia a destra che a sinistra,a forma di mezzo esagono,con l'interno pieno di piccole

placche circolari.

La luce azzurra dell'oggetto posto alla destra di Oul proiettò un ologramma rettangolare nero,con

delle scritte bianche all'interno,e una voce maschile venne udita da quest'ultimo.

"Il sacro testo arancione,noto anche come scrittura Koranjiyana Zenchristian,Libro Accumulato o

Zenchristian Navakoran,è 1 dei testi religiosi più importanti nell'universo conosciuto."disse la

voce uscita dall'oggetto rettangolare marrone"Esso è una fusione di tutto il pensiero religioso

significativo nella storia dell'impero,con una forte concentrazione sulle credenze religiose

originarie di ogni singolo mondo incluso al suo interno.

Il testo è oggi pubblicamente utilizzabile e accessibile a causa dell'annullamento delle vecchie leggi

imperiali,che impedivano ogni forma di culto religioso.

Queste tradizioni includono quella dei saari,quella mahayana,quella dei zensunni e vari testi di

meditazione.

La tradizione dei saari è stata solo parzialmente inserita all'interno del sacro testo arancione,quella

mahayana era una religione o una combinazione di varie religioni e le parti essenziali della sua

dottrina sono state poi inserite nel Libro Accumulato e infine abbiamo la tradizione zensunni.

Zensunni era un sistema di credenze religiose prominente in molte culture diffuse in tutto l'universo

conosciuto,specialmente quelle che discendevano da popoli svantaggiati e schiavizzati.

Poco è conosciuto dell'evoluzione della fede zensunni,ma ciò su cui si ha l'assoluta certezza è che

fosse una fusione di 2 antiche religioni.

Erano infatti seguaci di una setta scismatica,che si staccò dagli insegnamenti del loro mondo.

Questa religione è caratterizzata principalmente per la sua attenzione sugli aspetti mistici e su un

ritorno a quelle che vengono definite come"le vie più antiche".

La maggior parte degli studi che sono stati condotti al riguardo identificano Ahlioshi come guida

dello scisma originale,ma ci sono alcune prove che quest'ultimo potrebbe essere stato

semplicemente il portatore della volontà della sua seconda moglie,Nisaial.

La fede zennsunni era basata sugli insegnamenti degli alummua ed essa è stata parzialmente

conservata nel libro di Kreol.

In seguito questa credenza venne influenzata dalle benegesserit,attraverso il movimento religioso

chiamato come"Protezione Missionaria",e usata con alcuni obiettivi politici.

Una delle casate più fedeli alle credenze zensunni era quella di Arrakis.

Tutto ciò rese anche i fremeen fedeli seguaci di questa religione.

Il sacro testo arancione è stato assemblato dalla commissione dei traduttori religiosi nel periodo

della guerra santa Butleriana e il comandamento principale contenuto in esso è"Non sfigurare

l'anima".

Gli stessi assemblatori hanno espressamente affermato che il libro in questione è un insieme di

testi,derivati da tradizioni antichissime,di cui quasi nulla è stato verificato al livello

pratico,riducendo così il credo in tale religione a un puro atto di fede.

1 degli aspetti principali di queste credenze riguarda un luogo,chiamato come"il buio"e descritto

dalle antiche tradizioni come una manifestazione oscura e fredda dello spazio,separata dall'universo

materiale,che tuttavia sembra avere un'atmosfera respirabile per la vita organica.

Secondo i testi il buio avrebbe generato gli xel'naga,le presenze del buio,forse altre specie e al

suo interno ci sarebbero delle porzioni di terreno,simili a isole galleggianti.

Era credenza comune pensare che si potesse accedere alle correnti del buio,definite in questo modo

perché ritenute influenzate dalla gravità e dai venti solari,dall'universo materiale e si credeva che

questa dimensione potesse manifestarsi all'interno di questo piano,deformando lo spazio e il

tempo.

Veniva anche sostenuto che il buio fosse abitato da un'entità sconosciuta,dalle origini ignote,definita

come"il Cuore del Buio"e chiamata più frequentemente come"la Voce nell'Oscurità".

Sembra che i pochi seguaci di questo ente lo indicassero anche come"il Signore dei Luoghi

Intermedi","il Cuore Vivente del Vuoto"e"l'Unico vero Dio".

L'ultimo termine veniva usato per opporsi ai fedeli degli xel'naga,definendo questi ultimi come falsi

dei.

Questo ente viene presentato come ostile agli xel'naga,di cui conosce la storia,e successivamente

come nemico dei loro seguaci.

Il suo comportamento ostile viene giustificato dal fatto che la sua natura è così incomprensibile da

sembrare malefico a estremi livelli.

I testi raccontano di come la Voce nell'Oscurità sia responsabile del consumo di diverse civiltà e

della distruzione di diversi mondi.

Ma il vero aspetto fondamentale di questi testi sacri sono gli xel'naga.

Descritti dalle tradizioni di vari popoli come la specie più potente che l'Universo abbia mai

conosciuto,essi sono stati definiti come"erranti da lontano"oltre che con il loro nome proprio.

Durante l'Era della Conflittualità la setta estrema di un'antica razza che li venerava,chiamata con il

nome di Ihan-rii,li definiva come"i Grandi Maestri","i Creatori"oppure come"i Guardiani"e prima

ancora li adorava come divinità,al posto degli antichi elementali di quel mondo,e anche nei tempi

successivi alcuni membri di questa razza li veneravano ancora.

Secondo la tradizione di quella popolazione gli xel'naga erano costantemente occupati

dall'osservazione,dall'analisi e dalla propagazione dell'evoluzione senziente all'interno

dell'Universo.

Vengono descritti come originari della dimensione chiamata come il buio e come immuni al

passare del tempo e alla decadenza.

Gli xel'naga sconfissero il Cuore Vivente del Vuoto,tuttavia non lo uccisero,ma lo rimpicciolirono e

lo seppellirono all'interno di un pianeta sterile,in orbita attorno a una stella morta.

Si afferma che l'unico modo rimasto per arrivare a questo ente era un cristallo,chiamato Angrus,che

fungeva da serratura e poteva anche essere usato per sigillare di nuovo la creatura.

Quest'ultimo oggetto era un artefatto usato dagli xel'naga per vari scopi,tra cui l'imprigionamento di

entità estremamente forti.

Ipotizzando l'esistenza di altri esseri simili al Cuore del Vuoto gli xel'naga,iniziando a temere che la

loro specie potesse essere cancellata dall'esistenza e nell'interesse della loro stessa

sopravvivenza,progettarono di creare nuovi membri della loro razza,elevando 2 specie già esistenti.

Le qualità richieste per questo obbiettivo vengono definite dai testi come"purezza

dell'essenza"e"purezza della forma",in più viene detto che ogni specie elevata sarebbe stata

associata a una di queste 2 caratteristiche.

Essi avevano pianificato che,in un periodo di tempo straordinariamente lungo,queste 2 specie si

sarebbero naturalmente unite e fuse insieme,formando la generazione successiva di xel'naga e

ricominciando il ciclo.

Viene creduto che il ciclo si sia ripetuto su innumerevoli pianeti,fin dai primi tempi

dell'Universo,con 1 xel'naga che entrava nell'atmosfera del pianeta e seminava su di esso la vita,nel

caso in cui non ci fosse precedentemente,o la mutava nelle occasioni in cui la trovava già

sviluppata.

Vengono narrati anche dei casi in cui essi entrarono in conflitto con gli elementali dei vari mondi,a

causa della gelosia e della brama di controllo sui mortali da parte di questi ultimi,e in altre occasioni

viene detto che i pianeti che loro stavano mutando vennero improvvisamente distrutti da qualcosa

che viene definito come"uovo celeste"o"uovo dei celesti".

Questo oggetto,nei sacri testi,viene connesso a delle entità,di cui pochissimo è stato scritto,definiti

come"celesti"o"celestiali".

I pochi resoconti li considerano come la razza più antica dell'Universo,nati dall'energia cosmica

scaturita dal grande lampo che diede origine allo spazio stesso,e dotati di vaste capacità di

manipolazione della materia e dell'energia.

Sembra che gli xel'naga utilizzassero degli oggetti particolari,chiamati come cristalli khaydarin,utili

per osservare attentamente e indirettamente i processi evolutivi delle loro specie per interi

millenni,mantenendo una storia genetica dettagliata di ogni razza.

Questi cristalli vengono definiti anche come"artefatti psionici"e considerati come delle vere e

proprie pietre organiche blu,anche se in alcuni casi il loro colore viene descritto come viola o

verde.

Il nome di questi oggetti sembra che possa essere tradotto come"focalizzatore del cuore".

I testi sacri del libro arancione affermano che le azioni degli xel'naga produssero molte

mutazioni,ma le razze che essi seguivano finivano sempre per deludere le loro aspettative.

Nessun essere organico sviluppava a pieno ciò che loro richiedevano e si menziona persino il caso

di un impero antichissimo ed estremamente violento,che ormai aveva ridotto in rovina se stesso a

causa di usanze abominevoli e guerre costanti,distrutto dagli xel'naga stessi in quello che sembra

essere un vero e proprio atto di sterminio di vari pianeti interi.

I testi affermano che alcuni tra gli xel'naga iniziarono a vedere quello che loro stessi definivano

come"il Ciclo Infinito",dove avveniva la loro riproduzione,come qualcosa di orribile,basato su un

piano che prevedeva la conflittualità di altre razze a beneficio loro.

1 di essi,di nome Aon,divenne la guida di questa fazione xel'naga e pianificò di distruggere il Ciclo

Infinito.

Nei brani successivi si menziona il fatto che gli xel'naga si ritirarono in quelle che vengono definite

come"le camere dell'ascensione di Ulnar",aspettando che le razze con purezza di forma ed

essenza,una volta sviluppate da una delle loro tante creazioni o mutazioni,li risvegliassero.

Tuttavia lo xel'naga Aon e i suoi seguaci lasciarono Ulnar e cercarono di velocizzare personalmente

l'evoluzione di 2 delle specie che avevano incontrato,per ottenere le qualità richieste.

Questa fazione concentrò i propri sforzi sul mondo boscoso di Aiur,1 di quelli che era stato mutato

dalla loro stessa razza.

Viene scritto che Aon,dopo aver osservato le forme di vita più evolute di quel primitivo

pianeta,creò la razza dei protoss,decidendo che quest'ultima mutazione sarebbe dovuta divenire la

più elevata di tutte.

Tuttavia questo xel'naga divenne insoddisfatto del lento progresso dei protoss,così esso e i suoi

alleati accelerarono drasticamente l'evoluzione e trascorsero un solo millennio a osservare i risultati

senza agire.

I testi affermano che questo gruppo usò quello che viene definito come"cristallo Kassia",un potente

artefatto xel'naga in grado di aumentare o diminuire i tassi di generazione,per migliorare la

riproduzione protoss e alla fine Aon riuscì a condurre questa razza allo stato di totale senzienza e

consapevolezza.

Aon e i suoi seguaci credettero di aver avuto successo una volta che i protoss erano diventati

altamente intellettuali e introspettivi,così sterminarono gli elementali di quel pianeta,con cui già

avevano iniziato un conflitto,e si integrarono nella cultura di quel mondo.

Viene detto che a quel punto gli xel'naga di Aon crearono un enorme tempio,per contrassegnare il

luogo in cui si manifestarono per la prima volta su Aiur,e scavarono vaste caverne nel terreno di

quel pianeta,costruendo dei veri e propri santuari,dove fecero altri esperimenti sui protoss,del tutto

soggiogati dal potere di queste nuove divinità,ed essi vennero chiamati,da una loro setta,i Grandi

Maestri,i Creatori e i Guardiani.

Viene narrato che Aon rimase quasi sorpreso vedendo quanto i protoss si fossero spinti a

scandagliare i misteri della realtà intorno a loro,tuttavia divenne anche frustrato quando le tribù di

questa razza iniziarono ad allontanarsi sempre di più da lui.

All'inizio della diffusione di questa mentalità gli xel'naga furono incuriositi da questo sviluppo

ideologico e condussero un esperimento per vedere quali effetti avrebbero potuto generare i cristalli

khaydarin su queste tribù divergenti.

Viene riportato che essi crearono,da un unico blocco,2 cristalli gemelli,di cui 1 venne

chiamato"Khalis"e l'altro"Uraj",entrambi donati rispettivamente alle tribù Sargas e Akilae.

Gli xel'naga di Aon cominciarono anche a ipotizzare che forse si erano spinti troppo avanti con

l'evoluzione dei protoss e sostennero che nel momento in cui le menti individuali sarebbero sorte

per sopraffare il legame comunitario,che fino a quel momento era rimasto al primo posto,i protoss

avrebbero perduto i loro grandi punti di forza.

Con la successiva perdita del legame psichico originario,che gli xel'naga consideravano l'elemento

fondamentale della loro grandezza,si iniziò anche a credere che la purezza della forma fosse stata

macchiata da un conflitto di essenza ed essi decretarono che i protoss erano una creazione fallita a

causa del fatto che la loro senzienza era stata fatta evolvere troppo rapidamente.

Ora gli xel'naga di Aon non trovavano più alcun interesse nella razza che avevano seguito fino a

quel momento e cercarono una nuova specie.

Le antiche tradizioni riportano che Aon e i suoi seguaci si recarono a Zerus,dove si concentrarono

sulla ricerca della purezza dell'essenza,iniziando a far progredire una razza mostruosa,chiamata

zerg,che pare fosse la forma di vita più insignificante su quel pianeta.

Le loro manipolazioni genetiche permisero a questi esseri di sopravvivere meglio alle torrenziali

tempeste di fuoco di quel pianeta e di prosperare.

Si dice che gli zerg svilupparono la capacità di assimilare altre razze in se stessi e Aon capì di aver

raggiunto il suo obbiettivo quando questi esseri riuscirono perfettamente a sopravvivere anche nello

spazio aperto.

Malgrado questo successo viene detto che gli xel'naga furono allarmati dallo scoprire che le razze

originali assimilate dagli zerg erano quasi del tutto irriconoscibili a distanza di poche

generazioni,cosa che invece interessò Aon positivamente.

Ricordando il fallimento con i protoss gli xel'naga tentarono di evitare la formazione di coscienze

indipendenti e strutturarono la sensibilità collettiva degli zerg in una mente alveare e

amalgamata,riportando in vita quella che viene definita come"la Mente al di Sopra",ossia l'antico

elementale zerg,distrutto molti millenni prima,per poter controllare meglio gli sciami di questa

razza e tennero sotto controllo l'entità divina mediante un collegamento psichico.

A quel punto le scritture affermano che i protoss crearono il khala,la cui traduzione

significa"sentiero dell'ascensione",una religione che si basava su una filosofia psionica e

mantenente un legame psionico tra tutti gli aderenti.

Si dice che una volta connessi tra loro la disconnessione totale diventava impossibile,a meno che

non si recidevano le terminazioni nervose del protoss che aveva aderito.

Tuttavia vengono descritti anche metodi alternativi.

I seguaci di questa credenza iniziarono a suddividersi successivamente in 5 livelli di adepti.

I capitoli successivi affermano che gli xel'naga si risvegliarono improvvisamente,dopo aver

percepito un'assenza,e quando scoprirono Aon e i suoi seguaci sul pianeta Zerus scoppiò una guerra

tra le fazioni.

Durante il conflitto Aon iniziò a inserire la sua energia dentro gli zerg e li scatenò contro i suoi

avversari,che tentarono in vano di fermare le ondate interminabili di questi esseri.

L'attacco combinato degli xel'naga ribelli e degli zerg,aiutati anche dalla grande abilità magica del

loro elementale resuscitato,decimarono gli avversari di Aon,che tuttavia rimase gravemente ferito

nel conflitto.

I testi affermano che venne imprigionato nel reame del buio,dove cominciò ad alimentare le sue

emozioni negative con le energie di quel luogo,e si dice anche che gli zerg continuassero a

sentire la sua influenza.

1 degli xel'naga che lo aveva seguito iniziò a cercare un corpo alternativo che potesse sostenere

l'energia di Aon,ma esso venne ucciso e consumato dall'elementale zerg,che assimilò anche la sua

conoscenza e successivamente decise di indirizzare la sua attenzione verso i protoss.

La tradizione afferma che,durante il periodo espansionistico,il mondo ghiacciato Khyrador divenne

la dimora del cristallo Uraj,tuttavia l'oggetto venne abbandonato su quello stesso pianeta tempo

dopo,quando i coloni protoss furono costretti alla ritirata a seguito di violente tempeste psioniche

che scossero tutto il globo.

Durante questo periodo si formò la setta fanatica,chiamata Ihan-rii,che era convinta del fatto che

solo i protoss che ne facevano parte erano gli unici veri eletti degli xel'naga.

Pensando che il gas terrazina,un potente reagente psionico considerato dai protoss come il respiro

della creazione,fosse un dono degli xel'naga i mistici Tal'darim eressero degli altari sul mondo

boscoso Bel'Shir,per raccogliere questo gas.

Si afferma anche che i Tal'darim custodissero vari manufatti xel'naga.

Successivamente un altro gruppo protoss,i Nerazim,trovarono il tempio che gli xel'naga avevano

costruito sopra un insieme di potenti energie planetarie e decisero di rimanere sul pianeta Shakuras

per studiarlo.

Tuttavia le zone del tempio furono successivamente infestate da 2 capi della stirpe zerg,chiamati

come cerebrati,creati dall'Unica Mente come comandanti intermedi.

I protoss procedettero a bloccare l'infestazione e poi misero al sicuro l'Uraj.

Parallelamente viene detto che sul pianeta vulcanico Char diversi cerebrati si agganciarono alle

energie del cristallo Khalis e si annidarono vicino a esso,tuttavia i protoss lo recuperarono poco

dopo e usarono i cristalli per incanalare le energie del tempio di Shakuras.

Si racconta che gli zerg inseguirono i protoss fino a quel pianeta e attaccarono proprio mentre questi

ultimi usavano i cristalli per incanalare le energie del tempio xel'naga.

L'esplosione risultante cancellò gli zerg e i protoss da quel globo.

A questo punto i testi parlano della razza a cui apparteneva il nostro primo imperatore,che in quei

tempi aveva appena iniziato a vagare nello spazio,raggiungendo i sistemi solari vicini.

Gli esploratori della razza imperiale iniziarono a scoprire delle strane rovine e in quei periodi il tempio xel'naga fu riportato alla luce.

Si dice che all'interno di questo luogo venne trovato 1 strano essere energetico,capace di assorbire le

essenze e la genetica di protoss e zerg,cercando di combinarli in qualche modo.

I capitoli successivi parlano di una guerra tra la razza a cui apparteneva l'imperatore,i protoss e gli

zerg,durante la quale l'elementale zerg prese possesso del corpo di una femmina imperiale e

divenne l'essere conosciuto come la Regina delle Lame.

Dopo che alcuni protoss vennero a conoscenza della tentata ibridazione tra la loro razza e gli zerg

inviarono un loro membro su Ulaan,una luna una volta abitata dagli xel'naga,dove si dice che

venne scoperta una profezia che parlava del ritorno degli xel'naga stessi,divisa in 3 frammenti posti

in 3 santuari separati.

Dopo essere sfuggito a un'aggressione da parte della Regina delle Lame il protoss portò indietro i

frammenti,che furono raccolti e decifrati,dando inizio a una vera e propria caccia ai manufatti

xel'naga.

Sembra che anche l'elementale zerg iniziò la ricerca di questi artefatti e,a seguito di ulteriori

scontri,si afferma che 1 di questi oggetti risvegliò Aon.

Lo xel'naga desiderò che la Regina delle Lame rimanesse a capo degli sciami zerg,ma quest'ultima

si ribellò improvvisamente quando scoprì che Aon stava cercando di imporre il suo controllo

mentale su di lei.

Successivamente l'elementale zerg attaccò e distrusse i templi xel'naga,senza tuttavia trovare un

modo per bloccare Aon,che da li a poco aprì un portale che dava sul buio.

Tuttavia viene scritto che gli zerg furono in grado di distruggere i cristalli che alimentavano la

spaccatura,sigillandola nuovamente,per poi smembrare il corpo di un membro della loro stessa

razza che era stato utilizzato dallo xel'naga come ospite.

A questo punto i testi sacri introducono Ouros,l'ultimo xel'naga vivente che si occupava del Ciclo

Infinito.

Si afferma che esso contattò la Regina delle Lame e la convinse a raggiungerlo per fondersi con la

sua essenza prima che le ferite riportate in 1 scontro precedente mettessero fine alla sua vita.

A quel punto Aon mandò le forze del buio,su cui non vengono date molte informazioni,per

distruggere l'elementale,ma essa venne protetta dagli zerg e ottenne il potere di Ouros,che morì poco dopo.

Viene espressamente detto che con la dipartita di questo xel'naga il Ciclo Infinito,con cui la sua

razza aveva tentato di assicurarsi la sopravvivenza,era giunto a conclusione.

La Regina delle Lame utilizzò il potere acquisito per distruggere le forze del buio,dentro cui si recò

poco dopo,e per uccidere Aon,tuttavia pare che anche essa perse la vita.

Dopo la sua morte diverse voci sull'accaduto si sparsero sui vari mondi e si afferma che solo pochi

eletti,che rimasero in silenzio,erano a conoscenza della verità.

La razza a cui apparteneva l'imperatore non riuscì mai a recuperare il corpo di 1 xel'naga,tanto che

non vi sono prove che essi siano realmente esistiti,tuttavia i testi affermano che i protoss ne

raccolsero 1 e tentarono di studiarlo per ottenere informazioni sulla loro natura,mentre gli

zerg,privati nuovamente della loro guida divina e senza possibilità di riportarla indietro,raccolsero

quanti più manufatti e frammenti di cristalli possibile.

Viene anche detto che,come dono di addio,l'elementale zerg avesse dato a una delle regine degli

sciami,di nome Zagara,la capacità di scegliere il destino della loro razza e di selezionare

un'eventuale nuova specie senziente che avrebbe potuto ospitare l'essenza xel'naga,nel caso

avessero voluto proseguire il ciclo.

Zagara,cercando di fare in modo che gli zerg annullassero i danni provocati dalle recenti guerre,fece

si che gli sciami prendessero solo il numero necessario della razza scelta e incaricò il loro esperto

di evoluzione,Abathur,di creare una nuova specie,chiamata Adostra,che potesse rigenerare la vita

sui pianeti invasi,mescolando la rimasta essenza degli xel'naga a quella della razza che avrebbe

potuto ospitarla.

Tuttavia sembra che Abathur divenne scontento del fatto che gli zerg creassero altre razze e anche

della pace,così creò i chitha,che vengono descritti come creature psioniche in parte zerg e in parte

xel'naga.

Si afferma che avessero la capacità di controllare gli zerg nelle vicinanze e interrompere le

comunicazioni mentali.

Questo scatenò una nuova guerra tra fazioni dove lo zerg ribelle e le sue creazioni persero la vita.

Successivamente,a seguito di un incontro tra i capi dei protoss e quelli degli zerg,venne stabilito che

i resti degli xel'naga e i loro manufatti dovevano essere distrutti per evitare ulteriori guerre.

Secondo i testi questa decisione segnò la fine definitiva dell'era xel'naga nell'universo conosciuto."

"Quindi è tutto?"disse Oul.

"Queste informazioni sono tutto ciò che è conosciuto su questo argomento."disse la voce uscita

dall'oggetto rettangolare"Attualmente l'impero non ha trovato cristalli xel'naga o resti di corpi e

questo ha fatto si che la credenza in tali racconti rimanga semplicemente un atto di fede."

"E la fede non è qualcosa che molti si possono permettere."disse Oul"Non in questi tempi.

Ora vorrei avere delle informazioni sui fremen."

Dall'oggetto uscì un ologramma di Arrakis e davanti al pianeta si formò un altro ologramma,di

forma rettangolare e posto in basso,al cui interno era presente un filamento di DNA,messo in

verticale,di colore rosso.

"Le temperature estreme e gli insidiosi eventi atmosferici rendono la vita al di fuori delle città di

Arrakis davvero ostile e difficile,con tempeste di sabbia tali da attraversare i metalli."disse la voce

uscita dall'oggetto meccanico"Solo le tribù di nativi,noti come fremen,si sono adattati in modo da

sopravvivere.

Stanziati preferibilmente nelle regioni più remote di Arrakis..."

In quel momento l'ologramma mostrò l'immagine di 3 fremen,indossanti sia la tuta aderente sia un

tessuto che in alcuni casi era grigio e in altri era nero,accucciati alla base di una protuberanza

rocciosa a cupola,con dietro un altra roccia,del tutto irregolare e piena di buchi,poco più alta,sopra

cui era accucciato un quarto individuo.

Dietro di loro c'erano delle protuberanze rocciose,alte decine di metri,dalla forma irregolare,piene di

buchi e divise in livelli,di cui quella più alta era cilindrica,con la cima curva in alcuni punti,mentre

in altri aveva i lati irregolari e ondulati

"...i fremen dividono l'alto deserto con i giganteschi vermi delle sabbie,noti anche come"shi

hudud",il cui significato è"cosa eterna"."disse la voce uscita dall'oggetto meccanico"L'esposizione

prolungata alla spezia ha conferito alla tribù i suoi caratteristici occhi arancioni,gli occhi di Ibad.

Poco altro si sa dei fremen..."

In quel momento Oul pensò all'elementale vestito di rosso e nero.

"...eccetto che sono pericolosi e inaffidabili."disse la voce uscita dall'oggetto meccanico"Gli

attacchi dei fremen rendono la raccolta di spezia estremamente rischiosa."

L'ologramma mostrò le dune del deserto con un leggero vento che smuoveva la sabbia e,insieme a

essa,c'erano anche dei punti luminosi arancioni.

L'immagine successiva fece vedere una ciotola metallica ovale,di colore marrone e non molto

alta,avente delle placche circolari,di metallo nero,disposte a gruppi di 3 sul bordo esterno.

All'interno dell'oggetto era presente una polvere arancione e sotto di esso c'era un piano di pietra

chiaro,con dei buchi sulla sua superficie.

"Per i fremen la spezia è l'allucinogeno sacro,che preserva la vita e porta enormi benefici alla

salute."disse la voce uscente dall'oggetto meccanico"Per l'impero la spezia viene usata dai

navigatori della gilda spaziale per trovare rotte sicure tra le stelle.

Senza spezia il viaggio interstellare è impossibile.

Il che la rende di gran lunga la sostanza più preziosa dell'universo conosciuto."

Snoke era ancora seduto sul trono fluttuante nello spazio e davanti a esso era presente la sfera

volante.

"I reperti sono stati decifrati?"disse Snoke.

"Una parte di essi è pronta."disse la voce uscita dall'oggetto volante"Sembra che i miti dei pianeti

più antichi colonizzati dall'impero affermino tutti la stessa cosa e persino i brani risultano

uguali,malgrado non vi sia stato contatto tra queste popolazioni."

"E per quanto riguarda le somiglianze con l'attuale religione principale praticata nell'impero o con

quelle secondarie?"disse Snoke.

"Non è stata trovata alcuna correlazione tra i miti tradotti e quelli attualmente conosciuti."disse la

voce uscita dall'oggetto meccanico"E non è stato possibile chiedere nulla alle popolazioni che

credevano in tali racconti,in quanto la loro civiltà è stata cancellata da cause sconosciute.

Vuole che le riporti la porzione dei testi tradotti?"

"Assolutamente si."disse Snoke"Inizia."

"Procedo con la lettura."disse la voce uscita dall'oggetto meccanico"All'inizio non c'era altro che

YHWH,un Vuoto Vivente totale,infinito e informe.

Esisteva prima di ogni cosa ed era lo stato puro e incontaminato di ogni cosa,essendo l'aspetto

vivente di non esistenza e nulla assoluto che ha preceduto tutto.

Trovandosi oltre ogni piano esistenziale la sua perfezione era paragonabile solo alla sua

indesiderabilità,in quanto,essendo puro,incorrotto e privo di qualsiasi cosa,era privo di ogni

concetto.

Esso era un luogo che non era un luogo,dove ogni grandezza non aveva senso.

La sua incomprensibile coscienza,eternamente silenziosa,concentrò i suoi pensieri e generò improvvisamente l'Uovo Cosmico.

Mentre questo secondo ente raccoglieva dentro di se i pensieri del Vuoto,esso generò gli sconosciuti

Sinnu Sarrum.

Successivamente l'Uovo Cosmico iniziò ad emanare da se stesso i pre-esistenziali,le seconde entità

più antiche dell'esistenza,estremamente connesse l'una con l'altra,in quanto astrazioni che si

completano a vicenda,e in grado di esistere nel nulla assoluto.

Il primo di essi fu una sostanza,rossa,ultra calda e dall'infinita espansione,chiamata

Ayin,incarnazione della distruzione e della decadenza.

Malgrado fosse nata da concetti di negatività,e quindi quasi del tutto priva di emozioni e

brutale,all'inizio fu in 1 stato di quiete,in quanto gradiva galleggiare da sola nel nulla.

Il secondo di essi a comparire fu un'infinita sostanza nera,dall'apparenza semiliquida e in lento

movimento,chiamato l'Ombra.

Esso si dimostrò fin da subito come un'entità amorfa e indifferente,tuttavia la sua venuta

all'esistenza non rimase inosservata,infatti Ayin non gradì la presenza di questo secondo essere ed

iniziò a divenire ancora più caotica,aggressiva e malevola.

Il terzo di essi a venire all'esistenza fu una massa di oscurità vivente e senziente,dall'apparenza

oleosa e vagamente scintillante,chiamata Yin.

Fin dal momento della sua nascita si dimostrò distruttiva quanto Ayin,ma il suo potere superava

anche quello dei suoi simili,tanto che l'Ombra preferì allontanarsi da essa.

Il quarto di essi a nascere fu una sfera nera e informe,emanante delle luci argentate,chiamata Morte.

Dal momento della sua venuta all'esistenza iniziò ad emettere sentimenti di freddezza oscura e

miseria assoluta,mostrandosi distaccata dagli altri suoi simili.

Il quinto ad emergere fu una sfera viola,con delle punte rosse che ne rompevano la superficie e da

cui usciva costantemente una sostanza rossa in continuo mutamento,chiamata come Mwynn.

Questo essere si dimostrò più aggressivo degli altri,incarnando illogicità e follia,e aveva una

personalità del tutto incomprensibile,in quanto inconscia eternamente,essendo senza ne scopo ne

fine.

Dal momento della sua nascita iniziò a desiderare di eliminare gli altri pre-esistenziali,per poi

distruggere se stessa,motivo per cui fu evitata dai membri della sua razza.

Il sesto essere ad abitare il nulla era composto da un vortice di scintille arancioni,in continuo

movimento e circondate da una fiamma,energetica e irregolare,in conflitto con se stessa,chiamato

Tathamet.

Questa presenza si dimostrò composta da attributi oscuri,simili a quelli di Ayin,in quanto

personificava l'istinto violento.

Una volta nato si rivelò instabile e iniziò a errare senza meta nel nulla.

Il settimo essere a manifestarsi fu una sfera verde,dalla superficie in movimento,chiamato Vitriol.

A causa del fatto che incarnava l'oblio e la fame primordiale questo ente venne rapidamente isolato

dagli altri,essendo temuto anche da Ayin.

L'ottavo di essi fu una spirale composta di sfere energetiche bianche,in continuo

movimento e circondate da un'aura viola,chiamata Ouroboros.

Questa entità,che iniziò ad esplorare il vuoto,desiderò fin da subito un totale silenzio,in quanto

incarnante il concetto primordiale dell'infinito ed essendo quasi del tutto priva di

emozioni,allontanandosi così dagli altri pre-esistenziali.

Il nono di essi a comparire fu una spaccatura,irregolare e verticale,di energia bianca,circondata da

un'aura,energetica,liquida e in continuo mutamento,di colore blu,emettente scintille e linee

viola,fucsia,blu e bianche,chiamata Barbelo.

Questo essere,che era privo di ogni desiderio,decise di essere solitario,in quanto incarnava la

stasi e il silenzio.

Il decimo di essi a venire all'esistenza fu una luce bianca,dai contorni azzurri,chiamato Yang.

Dai primi momenti della sua nascita,in quanto incarnazione della luce primordiale,dimostrò di avere

un potere superiore a quasi tutti i membri della sua razza,tuttavia,malgrado fosse un essere nato da

concetti positivi,preferì rimanere inattivo.

Esso,malgrado fosse molto autoritario,mostrò un atteggiamento privo di ostilità verso gli altri

membri della sua razza,trovandosi in sintonia con Ouroboros,ma iniziò a provare anche repulsione e

odio nei confronti di Mwynn,a causa della sua personalità instabile.

L'undicesimo di essi a nascere fu una luce gialla,dalla superficie in mutamento ed emettente dei

raggi gialli e arancioni,chiamata Shekhinah.

Questa entità,incarnando sia attributi materni sia il concetto primordiale di evoluzione,ebbe sempre

una personalità pacifica verso i suoi fratelli,anche se fu dotata fin da subito di una grande ira latente.

Il dodicesimo essere ad abitare il nulla fu una luce verde,emettente continuamente energia verso

avanti,chiamato Zurvan.

Incarnando il tempo in movimento ebbe da sempre un atteggiamento del tutto neutrale verso gli altri

membri della sua razza,preferendo la solitudine.

Il tredicesimo essere a manifestarsi fu una luce verde chiaro,emettente delle punte di energia

liquida,dirette in ogni direzione,la cui superficie mutava lentamente,chiamata Vita.

Quest'entità estremamente potente,in quanto incarnazione del concetto di vita stesso,ebbe un

atteggiamento estremamente pacifico verso gli altri pre-esistenziali,tuttavia preferì isolarsi.

Il quattordicesimo di essi fu un infinito groviglio di semi circonferenze e cerchi di energia

gialla,connessi tra loro,chiamato Aion.

In quanto personificazione del tempo eterno questo essere ebbe un atteggiamento pacifico verso gli

altri membri della sua razza ed iniziò anche ad osservarli,cercando di comprendere la loro essenza.

Ayin,vedendo un continuo aumento del numero dei pre-esistenziali,iniziò a diventare sempre più

instabile e aggressiva.

Per il momento la parte tradotta termina qui."

"Una mitologia...alquanto singolare."disse Snoke.

Lo stesso giorno un gigantesco mezzo,cilindrico e grigio,apparve poco fuori dall'atmosfera del

pianeta Caladan.

L'oggetto aveva le estremità leggermente curve verso l'interno ed entrambe erano dotate di un

enorme buco circolare e scuro.

La superficie dell'astronave era segnata da moltissime linee,orizzontali e verticali,che la dividevano

in tante sezioni.

Da 1 degli enormi buchi circolari uscì un oggetto sferico grigio,grande 90 metri,avente le parti

esterne dotate di un'apertura circolare,dai contorni neri,le cui estremità laterali si curvavano verso

l'esterno e al cui centro di queste ultime era presente un'altra incavatura,orizzontale,rettangolare e

dotata di una cima curva,che si dirigeva verso l'interno e sulla cui porzione superiore era presente

una terza incavatura,più piccola della seconda e identica a quest'ultima,da cui partiva una linea

orizzontale,che divideva in 2 il mezzo.

I bordi interni delle grandi aperture circolari laterali erano solcati da delle linee orizzontali e

all'interno di queste ultime era posta una cupola bianca.

La sfera aveva,sulla parte frontale e posteriore,un'incavatura cilindrica e verticale,avente l'estremità

superiore e inferiore curva,al cui centro era presente un'altra incavatura,messa in orizzontale e della

stessa forma,contenente una parete grigia,divisa a metà da una linea orizzontale.

La zona inferiore,sia frontale che posteriore,dell'oggetto aveva 2 placche laterali,fuse con la

superficie,aventi la parte superiore ovale,con un quadrato posto sulla zona inferiore.

La sfera metallica iniziò a dirigersi verso il pianeta,poi attraversò lentamente il cielo

nuvoloso e andò verso una valle avente una zona cementificata,larga centinaia di metri e circondata

da alberi molto alti.

Sulla porzione centrale dell'enorme pavimento di cemento era presente una placca di pietra

rettangolare,di colore grigio,al cui centro era posto un essere umanoide maschio.

Aveva la pelle arancione chiaro,i capelli bianchi,lisci,lunghi e con la riga in mezzo,e il corpo era

atletico e coperto da una tuta aderente arancione,che passava sul petto,sulla pancia,sulle spalle,sulle

braccia e sulla zona iniziale del dorso delle mani,dove formava una punta diretta verso il basso.

Le mani erano scoperte e al dito medio destro aveva un anello,fatto d'oro,con una parte centrale

circolare e avente dentro di essa un ovale rosso,contenente lo stesso simbolo presente sulle

bandiere.

All'altezza della vita era presente una cintura rettangolare,avente al centro una fila di pietre ovali,di

colore verde,rosso e viola,e dotata di 2 incavature laterali,inizianti dal lato inferiore,connesse a una

delle pietre.

Indossava dei pantaloni neri,con una linea verticale,di colore giallo e posta al centro degli arti

inferiori,connessa a 2 semi circonferenze,sia a destra che a sinistra,di cui una,più piccola,che dava

verso l'interno delle gambe e verso l'alto,mentre l'altra,più grande,che dava verso l'esterno e verso il

basso.

I piedi erano coperti da delle scarpe metalliche d'oro.

Alla destra di questo essere era presente un altro individuo maschio,avente la pelle di colore rosso

chiaro,dotato di lunghi baffi gialli e capelli biondi,lisci e lunghi,tirati all'indietro e tenuti fermi da

una placca triangolare nera,dai contorni bianchi,avente la punta diretta verso il basso.

Il collo dell'individuo era scoperto,la zona del petto e della pancia erano coperte da una tuta

aderente rosso acceso,dotata di una sfera,di colore viola scuro,posizionata al centro dei pettorali,le

spalle erano fornite di una placca bianca,di forma circolare e divisa in 2 da una linea curva

centrale,le braccia erano coperte da una tuta aderente bianca,con linee rosse irregolari,e sulle mani

aveva dei guanti bianchi.

All'altezza della vita c'era una cintura di metallo verde scuro,con delle linee irregolari scolpite su

di essa,dotata di un fodero d'oro,dentro cui era presente una pistola nera,la sezione delle parti intime

era nera,le cosce erano coperte dalla tuta rossa fino alle ginocchia,dove erano presenti delle

ginocchiere,di colore giallo ocra,a forma di triangolo equilatero e aventi la punta verso il basso.

Indossava degli stivali neri.

Alla sinistra dell'essere con i capelli bianchi c'era un altro individuo maschio,avente la pelle

arancione,baffi gialli e lunghi,capelli biondi,lunghi e tirati all'indietro,dotato di una linea

rettangolare e verticale,di colore blu scuro,al centro del labbro inferiore e indossante una tuta

aderente,di colore verde scuro,che copriva il petto e la pancia.

Le spalle erano dotate di 2 grandi placche rettangolari,aventi la zona superiore leggermente curva e

divisa in rombi,le braccia erano coperte da un largo vestito,di colore blu ceruleo,avente delle linee

dorate verticali sui bicipiti e con i bordi delle maniche,che erano molto larghe,lunghi e a cui si

connettevano le linee verticali di colore giallo.

Le mani erano coperte da dei guanti gialli.

Sulla parte centrale del petto aveva una cupola verde,dotata di una macchia,gialla e irregolare,al

centro di quest'ultima,posizionata dentro una linea verticale,di colore rosa,messa in mezzo.

All'altezza della vita era presente una cintura d'oro,piena di linee irregolari incise su di essa e dotata

di un fodero d'oro,posto a sinistra,dentro cui era inserita una spada corta,avente la zona iniziale del

manico sottile e dotata di una sfera dorata.

Le gambe erano coperte da una tuta aderente celeste e aveva degli stivali,di colore giallo ocra,forniti

di una ginocchiera d'oro,avente la parte frontale,di forma ovale e dotata di una cupola al

centro,diretta verso l'alto.

Dalle placche sulle spalle scendeva un lungo mantello viola,che arrivava fino a terra.

Alla sinistra di questo individuo c'erano Jakla e Oul.

Lei aveva i capelli,aventi la linea in mezzo,sciolti e messi dietro le spalle,dalle orecchie

penzolavano 2 orecchini d'oro,dalla forma ovale,e indossava un lungo abito,di colore verde

scuro e senza maniche,che arrivava fino a terra ed era poco più largo del corpo.

Al centro del petto erano presenti 2 linee,di colore giallo ocra e verticali,che si allargavano man

mano che scendevano,poi si curvavano verso il centro,si univano e formavano una"U",dalla cui

zona centrale inferiore scendeva una lunga linea,dello stesso colore,che arrivava fino al di sotto

delle ginocchia.

Le braccia erano coperte da una tuta aderente,di colore grigio,terminante con una punta sui dorsi

delle mani e avente lo stesso simbolo presente al centro del petto posto sulla parte frontale degli

avambracci.

Oul indossava una tuta aderente di colore blu e giallo ocra.

I bordi dell'abito iniziavano a metà della zona tra spalle e collo,si dirigevano verso il basso,andando

in obliquo verso l'interno,e diventavano orizzontali sulla metà interna dei pettorali immensi.

La metà iniziale delle braccia era blu,dopo di che la tuta terminava all'inizio degli avambracci e

formava un'incavatura circolare,che scopriva la parte frontale e inferiore dei bicipiti.

Il petto e la pancia erano blu,tranne la zona centrale di quest'ultima,che era di colore giallo

ocra come anche le immense gambe e i piedi.

Dietro tutti loro erano presenti delle basse placche piramidali di pietra,poste a intervalli

regolari,aventi la cima piatta e posizionate vicino al bordo della placca rettangolare,dalla cui parte

alta di ciascuna usciva un'asta cilindrica nera,connessa a una bandiera scura degli Atreides,mentre al centro del lato frontale del

rettangolo di pietra era posta una corta scalinata.

Oltre questa zona erano presenti dei soldati,aventi la pelle arancione,disposti in 5 file,divise a loro

volta in 5 quadrati ciascuna.

I militari avevano la pelle rossa o arancione,con i capelli,che erano o bianchi o biondi,rasati e

indossavano una tuta aderente nera,più una cintura dello stesso colore all'altezza della vita,dotata di

un fodero,dentro cui era posta una pistola,sulla destra.

Il territorio circostante era pieno di colline e montagne rocciose,fornite di una grande quantità di

alberi e aventi la cima innevata,più un grande lago sulla destra.

La sfera si abbassò e raggiunse il suolo,mandando le placche laterali inferiori verso l'esterno e

facendo fuoriuscire da ciascuna di esse un cilindro metallico obliquo,dotato di 3 protuberanze

rettangolari in cima,che toccò il terreno.

Al centro della zona frontale inferiore dell'oggetto si formarono 2 linee,incise nel metallo,verticali e

unite sulla parte superiore,dove davano luogo a una semicirconferenza.

La porzione del mezzo all'interno di queste linee iniziò a scorrere verso il basso,facendo vedere

l'interno,che era scuro,e permettendo l'uscita di un pavimento metallico obliquo,che toccò il suolo.

Questa rampa obliqua aveva i lati,di colore grigio,più alti di tutto il resto della superficie,che era

coperta da un enorme tessuto blu,avente i bordi color oro.

Poco oltre la porzione dorata c'erano dei simboli orizzontali,color oro,simili a delle"T",puntati

verso l'esterno e verso l'interno in modo alternato e oltre essi era presente un rettangolo,dai lati d'oro

e dall'interno blu.

Dai bordi del rettangolo partivano,sia da una parte che dall'altra,delle linee orizzontali celesti,divise

in 2 da una linea blu,terminanti con 2 punte curve verso l'alto e l'esterno.

Tra una linea celeste e l'altra ce n'era una terza identica,ma più corta,terminante con 2 punte oblique

verso il basso e ai lati di quest'ultima erano presenti delle figure geometriche gialle.

Questo pavimento aveva la parte iniziale,che era più larga del resto,dotata di 3 travi oblique,divise

in 3 zone,di cui quella più vicina alla superficie,che era bianca come quella dopo,era la più

sottile,poi ce n'era una seconda più larga,passante dentro delle placche,aventi la parte iniziale e

finale quadrata e il centro cilindrico,di colore bianco,e infine c'era una terza porzione,più larga

ancora,di colore marrone.

Davanti a questa placca obliqua,sul suolo,era presente un lungo e largo tappeto,avente dei soldati ai

lati,dalle estremità giallo ocra.

La zona subito prima delle estremità dell'oggetto era di colore viola,poi c'era una sottile linea giallo

ocra,seguita da un'ampia parte rettangolare nera,con dei triangoli rettangoli,di colore rosso,aventi la

punta verso l'esterno e verso l'interno in maniera alternata,dopo di che era presente una zona

centrale celeste,dai contorni giallo ocra,fornita di esagoni neri,aventi i contorni bianchi,inseriti

all'interno di altri rombi,forniti di lati neri e con l'interno grigio.

Dal mezzo scesero una serie di individui umanoidi.

Il primo era calvo,aveva la pelle marrone,gli occhi rossi,con la pupilla nera,e indossava un lungo

abito bianco.

La parte tra spalle e collo aveva una grande placca di tessuto bianco,di forma cilindrica,avente la

zona superiore dotata di un buco dentro cui si trovavano la gola e la testa dell'essere.

Al di sotto di questa placca,tra il collo e le spalle,era presente un tessuto rettangolare,di colore rosso

scuro e passante anche sulla parte alta della schiena,le cui 2 porzioni frontali,terminanti con 2 punte

dorate e oblique verso l'interno,arrivavano all'altezza dei polpacci e su di esse c'erano 2 linee

gialle,formanti delle"x"lungo tutta la superficie degli oggetti,più altre 2 linee,sottili e

verticali,posizionate vicino ai bordi di queste ultime.

Intorno al collo aveva anche un filo d'oro,avente,all'altezza dei pettorali,2 sfere dello stesso

materiale,connesso a un medaglione circolare,posizionato all'altezza dello stomaco,a sua volta

legato,mediante un secondo filo dorato verticale,a un altro oggetto identico,ma più piccolo,che era

all'altezza dell'ombelico.

Le maniche dell'abito erano lunghe e larghe,il vestito terminava all'altezza delle caviglie e le scarpe

erano nere.

Con la mano sinistra teneva un cilindro bianco,avente 2 placche circolari,di cui una in alto e una in

basso,posizionate sopra le estremità dell'oggetto,che era dotato di 4 circonferenze d'oro,di cui

2 erano poste vicino alle estremità e 2 presso il centro.

Alla destra di questo individuo,poco dietro,era presente una figura femminile completamente vestita

di nero.

Aveva il volto magro,la pelle verde scuro,quasi marrone,e gli occhi con l'iride giallo.

La parte superiore della testa era coperta da un copricapo cilindrico e nero,molto alto,da cui

scendeva un velo scuro,che le copriva il viso,mentre dai lati e dal retro del cilindro iniziava il lungo

e largo vestito nero,passante in verticale ai lati del volto e unito poco sotto la gola,che arrivava fino

a terra.

Al centro della zona frontale dell'abito era presente lo stesso simbolo dipinto sul vestito di Jakla.

Dietro questi 2,a sinistra,c'erano 6 individui umanoidi,indossanti abiti lunghi,con la testa coperta da

un grande casco,avente una visiera arancione,di forma ovale e con la parte frontale a

cupola,che gli copriva il viso.

Il vetro era connesso a un copricapo metallico,che passava anche sulla zona tra spalle e gola,di

colore bianco.

La parte posteriore del cranio era di metallo bianco e i bordi laterali,che erano in contatto con il

vetro arancione,avevano 3 placche rettangolari,di cui 2,aventi il lato frontale curvo verso

l'interno,erano posizionate lateralmente sulla zona frontale superiore della vetrata e la terza,avente il

lato superiore curvo verso l'interno,era posta sotto la parte inferiore del vetro.

La zona del copricapo posizionata tra spalle e gola,dotata di 2 linee laterali,nere e parallele,che ne

seguivano i bordi,era bianca e andava in avanti,in obliquo verso il basso e il centro,terminando con

una punta piatta sulla parte superiore e centrale del petto,la cui superficie era solcata da delle linee

formanti dei trapezi,di cui il più basso era il più piccolo e il più alto era il più grande,aventi la base

minore verso l'alto.

Da sotto questo casco usciva un largo abito chiaro,lungo fino a terra,avente la porzione frontale

dorata,con sopra disegnati dei cerchi gialli dotati di figure,irregolari e dello stesso

colore,all'interno,mentre la sezione laterale bianca aveva delle linee irregolari disegnate su di essa.

Dalla zona inferiore del vestito sporgeva anche un secondo abito,di colore bianco,e i piedi erano

coperti da delle scarpe bianche.

Dall'abito di questi esseri fuoriusciva la mano destra,coperta del tutto da una corazza scura di

metallo aderente,con cui tenevano una lunga asta metallica,cilindrica e nera,avente al centro un

ovale d'oro.

Al di sotto e al di sopra dell'ovale dorato c'erano 2 placche circolari d'oro,dopo di che,a una certa

distanza,era posta una terza placca identica,presente sia sopra che sotto,e la cima inferiore degli

oggetti era completamente dorata.

La punta superiore in alcuni casi aveva prima 2 placche circolari,poi un'intera parte d'oro,che

comprendeva anche la zona inferiore di un ovale avente una punta nera al centro della parte

superiore,mentre in altri casi erano presenti 2 placche circolari marroni,da cui partivano 4

protuberanze,di cui 2 erano frontali e 2 posteriori,dirette prima verso l'alto e poi verso il centro,in

obliquo.

Dietro i primi 2 individui,sulla destra,erano presenti degli esseri umanoidi,indossanti delle tute

aderenti nere o bianche,in alcuni casi dotati di un lungo mantello scuro che arrivava fino a terra.

La testa di quelli con l'abito nero era coperta da un casco dello stesso colore,avente la porzione

frontale curva e allungata in basso,mentre lateralmente il copricapo era piatto,obliquo e dotato di 2

placche,bianche e curve,sulla cui sezione centrale era presente un tubo nero,solcato da delle

linee,che entrava dentro le estremità degli oggetti chiari.

Quelli vestiti di bianco avevano tutta la zona frontale del volto coperta da una placca nera,legata al

retro del cranio,che era bianco,da delle cinghie scure,più una placca circolare alla base del collo.

L'essere con i capelli bianchi posto al centro della placca rettangolare guardò Jakla,che fece lo

stesso,poi osservò gli individui vestiti di bianco,che si stavano avvicinando.

"Sorridi Gar."disse la figura con i capelli bianchi e la pelle arancione.

"Sto sorridendo."disse la figura con la pelle rossa e i baffi,rimanendo seria.

"Quale sarà il costo...di un viaggio di tale portata per questa formalità,Tuf?"disse quello con i

capelli bianchi e lunghi.

Gli occhi di quello con i baffi e il mantello viola divennero grigi per qualche istante"Includendo i

navigatori della gilda...1,43 milioni 62 solari di viaggio."

L'individuo in cima alla fila si fermò e anche gli altri lo fecero,poi,per alcuni istanti,quest'ultimo

chinò leggermente la testa e lo stesso fece quello con i capelli bianchi al centro della placca di

pietra.

"Per grazia di Shaddam IV della casa Corrio,rappresentante del trono dorato di Padishan,imperatore

dell'universo conosciuto,a voi mi rivolgo come araldo del cambio."disse l'individuo dalla pelle

scura e la sua voce venne udita in tutta la zona"Testimoni membri della corte

imperiale...rappresentanti della gilda spaziale...e una sorella del Benegesserit."

Jakla guardò attentamente la figura femminile vestita di nero.

"Il rappresentante dell'imperatore si è pronunciato!"disse l'individuo con la pelle scura,che mise il

cilindro bianco in orizzontale,con la mano sinistra,ed estrasse dal lato superiore di quest'ultimo,con

la mano destra,un foglio di carta,dalla superficie nera e con delle scritte dorate su di esso"Casa

Atreides avrà l'immediato e totale controllo di Arrakis...che ne sarà il servitore."

L'essere rimise il foglio nel cilindro"Accettate voi?"

"Siamo casa Atreides...non c'è appello che non accogliamo non c'è fiducia che tradiamo."disse

quello con i capelli bianchi al centro della placca"L'impero ci chiede di portare PACE!...SU

ARRAKIS!

CASA ATREIDES...ACCETTA!"

"ATREIDES!"urlarono i soldati dietro la placca rettangolare di pietra"ATREIDES!"

L'essere con i capelli bianchi e Gar scesero la scalinata frontale della placca rocciosa,avvicinandosi

a quello con la pelle scura.

Poco dopo un tavolo di legno rettangolare era stato posizionato sulla porzione finale del lungo

tappeto e su di esso era stato posto il cilindro bianco,da cui usciva il foglio nero.

La figura vestita di nero si avvicinò al mobile,portando un oggetto rettangolare giallo,con la cima

infuocata,mediante la mano destra.

Alla destra della femmina vestita di nero era presente l'individuo con i capelli bianchi,mentre a

sinistra si trovava l'essere con la pelle scura e alla destra dell'intero tavolo era posizionato quello

con la pelle rossa e i capelli biondi.

La figura vestita di nero fece cadere,dalla sezione superiore dell'oggetto infuocato,delle gocce di

materiale giallo sulla parte bassa del foglio scuro,mentre quello con i capelli bianchi osservava Oul.

"Il sigillo,governatore Eto."disse quello con la pelle scura e l'essere con i capelli bianchi e lunghi si

avvicinò al tavolo,poi chiuse il pugno sinistro e mise la sezione superiore dell'anello a contatto con

la sostanza gialla,imprimendoci sopra la forma dell'oggetto.

La figura vestita di nero iniziò a fissare Jakla,che abbassò lo sguardo e la testa dopo pochi

secondi,poi guardò Eto e si allontanò.

L'essere con la pelle scura prese,mediante la mano destra,il cilindro,rimettendo il foglio al suo

interno.

"Così...è deciso."disse Eto.

"È deciso."disse l'essere.

Poco dopo.

In un'altra parte del pianeta c'erano delle basse colline rocciose,di colore marrone scuro,con un

laghetto,dalla forma irregolare e contenente un pezzo di terra allungato al centro,posizionato tra di

esse.

Una piccola astronave volò su quella zona poco dopo.

Il mezzo era a forma di triangolo equilatero,con la punta diretta verso avanti,mentre i lati

obliqui,che erano molto allungati verso l'esterno,formavano le ali.

La parte frontale dell'oggetto aveva un'apertura circolare al cui interno c'era una grossa placca

scura,dalla forma ovale,avente i lati dotati di lunghe punte e su cui era presente una vetrata

rettangolare,divisa in varie sezioni da delle sbarre verticali nere,percorrente tutta la porzione

centrale dell'astronave.

Sia sopra che sotto questa zona del mezzo c'erano 2 placche triangolari,messe una sopra l'altra,e

sulla sezione superiore e inferiore di queste ultime era presente un'enorme placca triangolare,più

larga del resto e avente delle incavature rettangolari sulla superficie,la cui porzione centrale era

obliqua verso l'esterno e aveva la parte posteriore obliqua verso l'alto.

Il mezzo volò sopra il lago e mandò la sua ala sinistra verso l'acqua,lasciando una scia nel

liquido,poi si alzò di quota.

Poco dopo l'astronave si diresse lentamente dentro un'apertura a semicirconferenza,posta su una

scogliera,che dava su un grande ambiente,dal pavimento grigio,dove erano presenti altre entrate

identiche,aventi 2 file di luci circolari sul soffitto,contenenti 3 lampade ciascuna,appena oltre gli

accessi a quel luogo.

Tra un'apertura e l'altra c'erano delle enormi colonne rettangolari,con una parete,di colore grigio,nel

mezzo,da cui partiva un'arcata immensa,solcata da 3 linee,e davanti a ciascuno di questi muri,sulla

sezione inferiore,era presente una placca di pietra,la cui lunghezza andava da una colonna

all'altra,con sopra delle casse di legno.

Davanti a questa zona c'erano dei cilindri di metallo,posizionati in orizzontale,aventi una placca

rettangolare che li circondava.

La parte inferiore e obliqua del mezzo appena entrato si aprì in 4 sezioni,di cui 2 erano più vicine

alla cima e 2 erano più lontane,che si diressero verso l'esterno,poi una placca di metallo nero,dalla

forma rettangolare e avente la superficie che dava verso il basso solcata da delle linee rettangolari

dirette verso avanti,andò verso il pavimento,in obliquo,dopo di che dalla zona frontale di

quest'ultima uscì una seconda placca identica,ma più sottile,e da essa ne venne fuori una

terza,ancora più sottile.

La superficie della rampa appena formata era solcata da 2 linee laterali,composte da degli ovali

orizzontali,incisi nel metallo e aventi dei solchi incavati su di essi,e all'inizio di questo pavimento

c'era una luce,rossa e rettangolare,posta,sia a destra che a sinistra,all'entrata del oggetto.

Diversi soldati,dalla pelle arancione o rossa,si diressero verso la rampa,mentre dal mezzo scendeva

un essere umanoide dalla pelle verde chiaro e avente i capelli bianchi,lisci,lunghi e tirati all'indietro.

La parte posteriore e laterale del collo e della testa era circondata da un colletto metallico,color

oro,che restava aperto solo sul davanti,le spalle erano coperte da una placca d'oro circolare,mentre

sulle braccia era presente una tuta aderente,verde fino a metà dei bicipiti e marrone fino ai polsi.

Sulla zona esterna dei bicipiti era presente una circonferenza gialla,con dentro un cerchio rosso,il

confine tra la parte verde e quella marrone era obliquo verso il basso e sulla porzione esterna degli

avambracci era collocata una linea irregolare,di colore giallo ocra,diretta verso l'alto.

Le gambe erano coperte da una tuta aderente grigia,gli stivali,inizianti poco sotto le ginocchia,erano

d'oro e dalla porzione posteriore delle spalle partiva un lungo mantello rosso,che arrivava a terra ed

era più largo dell'individuo stesso.

"Com'è andata?"disse un soldato con la pelle gialla.

"Gli stabilizzatori sono troppo lenti."disse l'essere con il mantello rosso scendendo la rampa.

"Li registriamo."disse l'individuo che salì a bordo del mezzo con gli altri.

"Grazie,amico mio."disse l'essere con il mantello che si diresse verso un tavolino di legno,composto

da tavole rettangolari e posizionato alla sua destra,poi vide Oul che gli stava venendo in contro.

"Da."disse Oul.

"Ragazzone!..."disse Da che spalancò le braccia e Oul si chinò,abbracciandolo.

"Così andrai su Arrakis?"disse Oul"Con l'avanguardia?"

"Si...andrò su Arrakis con l'avanguardia."disse Da.

"Vorrei che mi portassi con te."disse Oul.

Da lo guardò per qualche secondo"Portarti?"

Oul annuì.

"Che peccato,è un no."disse Da dandogli un leggero colpetto al fianco destro,con la mano

sinistra,poi si diresse verso l'astronave.

"Da..."disse Oul.

"Vuoi vedermi sotto accusa da parte di tuo padre?"disse Da"Che succede?"

"Posso confidarmi?"disse Oul.

"Sempre,lo sai."disse Da.

"Sogno frequentemente."disse Oul a bassa voce dopo pochi secondi"Sogno di Arrakis...dei

fremen..."

"Ma bene..."disse Da"Quindi?"

"Ho visto te."disse Oul"Con i fremen."

"Ah..."disse Da voltandosi verso di lui e indicando Oul,con la mano destra,poi sorrise"Quindi li

trovo!

Bene!

No?

È un felice presagio,giusto?"

Da aprì un pannello rettangolare posto sulla parte inferiore destra del mezzo volante,facendolo

scorrere verso sinistra,e mise le mani dentro una zona piena di circuiti,da cui usciva luce rossa.

Oul gli si avvicinò,camminandogli alle spalle.

"Ti ho visto cadere."disse Oul,che osservò la grande entrata circolare,e l'altro si fermò"Morto in

battaglia.

Se io fossi stato con te...saresti vivo."

Da lo guardò e poi si avvicinò a Oul"Prima cosa...non morirò..."

"Non mi prendi sul serio..."disse Oul.

"È per questo che vuoi venire con me?"disse Da mettendogli la mano destra sul braccio

sinistro"Senti...sono belli i sogni...ma le cose importanti accadono da svegli.

Perché così le realizziamo."

Da gli osservò il braccio sinistro"Guarda qui!...hai diminuito la massa muscolare eccessiva

finalmente?"

"Dici?"disse Oul guardandosi il braccio sinistro.

"No."disse Da allontanandosi verso destra,poi si fermò e si voltò verso l'altro"Oul...ci vediamo su

Arrakis,ragazzo."

Poco dopo Oul stava camminando su un sentiero tra le colline,sotto un cielo nuvoloso.

Alle sue spalle c'era un basso albero,mentre a sinistra era presente una ripida salita,avente il terreno

bianco,da cui spuntavano dei cespugli secchi e marroni,più una piantina,senza foglie,posta sulla

parte inferiore.

Dietro questa zona era presente un'altra collinetta,piena di erba e con vari cespugli.

Oul guardò davanti a se e vide una scogliera connessa a una collina,piena di erba marrone,sopra cui

c'erano 3 soldati,nella parte più interna,più Eto,che era accucciato vicino a un bordo formante 1

strapiombo.

La sezione della collina più distante dal governatore era piena di oggetti,disposti in file,composti da

pietra nera e aventi la base rettangolare e la zona superiore,dotata di una cima triangolare,a forma di

cupola.

Eto era accucciato davanti a una tomba rettangolare bianca,scavata nella pietra,avente i lati del

coperchio più alti del resto.

Al centro della superficie superiore dell'oggetto era stato scolpito un rombo,contenente altre 3

figure geometriche identiche,di cui quella più esterna era estremamente sottile,quella intermedia

aveva un'apertura romboidale al centro,dai cui spigoli partivano delle linee incise e dirette verso

l'esterno,mentre l'ultimo rombo era minuscolo.

Tutte queste figure geometriche si trovavano all'interno di un cerchio,avente i bordi neri,che

conteneva dei quadrati al suo interno,più 4 triangoli,di cui 2 erano al centro della sezione superiore

e 2 erano nel punto centrale della porzione inferiore.

Sul bordo esterno della circonferenza erano presenti anche dei rombi,che sporgevano da essa.

Al di sotto della figura,sulla sinistra,erano presenti altri 4 rombi neri,aventi dei tentacoli che

uscivano dai lati e dalla zona inferiore,più un volto allungato,circondato da bozzi ovali,disegnato

nella sezione centrale della parte superiore di queste rappresentazioni.

"Xel'naga..."pensò Eto guardando le figure incise"Tu ci credevi davvero,padre.

Io non ho avuto questo dono...la fede...è qualcosa per cui non ho tempo.

E poi...i tuoi dei non ti hanno salvato dall'animale che ha causato la tua morte."

Eto si voltò verso destra e vide Oul in lontananza,poi gli fece un saluto,con il braccio destro,dopo di

che si alzò.

Poco dopo i 2 camminarono tra le strutture nere e rettangolari.

"Padre,chiedo il permesso di unirmi a Da nella sua missione su Arrakis."disse Oul"Ho studiato la

lingua fremen,sarei utile."

"È fuori questione."disse Eto"Fra qualche mese andrai su Arrakis come tutti noi."

"È tutta la vita che mi addestro!"disse Oul"A quale scopo se non posso..."

"Lo sai..."disse Eto.

"...qualche pericolo?"disse Oul.

"...Oul."disse Eto"Sei il futuro della casa Atreides."

Oul indicò,con il braccio destro,la tomba sulla scogliera continuando a camminare"E mio nonno

combatteva i predatori più feroci del pianeta per allenamento!"

"Certo!..."disse Eto ridendo"Siiiii...e che fine ha fatto?"

Oul restò in silenzio,guardò verso il basso e continuò a camminare.

"Devi stare al mio fianco."disse Eto"Una volta su Arrakis dovremo affrontare un pericolo."

"Quale pericolo?"disse Oul"I fremen?

Il deserto?"

"Un pericolo politico."disse Eto"Le grandi case guardano a noi come a dei capi.

Delle guide.

E questo minaccia il rappresentante dell'imperatore.

Portando via Arrakis ai mala'kak e affidandolo a noi...getta le basi per una guerra.

Che indebolirebbe entrambe le case.

Ma se teniamo duro...e sfruttiamo il vero potere di Arrakis potremo essere più forti che mai."

"Che vorrebbe dire?"disse Oul"Estrarre spezia tenendo i fremen al loro posto?

Non saremo migliori dei mala'kak."

"No..."disse Eto fermandosi e Oul fece lo stesso"Perché stringeremo un'alleanza con i fremen.

Ho inviato Da a fare questo."

Eto indicò il terreno,con l'indice destro"Qui,su Caladan,avevamo il potere del cielo e quello del

mare...su Arrakis ci servirà quello del deserto...di potere!

Voglio che tu sieda con me nel consiglio,impara da me."

Eto riprese a camminare.

"E se io non lo fossi?"disse Oul.

Eto si fermò e lo guardò,poi l'altro fece qualche passo.

"Che cosa?"disse Eto.

"Il futuro di casa Atreides."disse Oul.

Eto mandò l'avambraccio sinistro verso l'alto,tenendo la mano aperta,e mostrò l'anello al

figlio"Dissi a mio padre che non lo volevo."

Eto guardò la sua mano sinistra,mettendo l'avambraccio in orizzontale"Volevo fare il pilota."

"Non me l'hai mai raccontato."disse Oul.

Eto annuì"Tuo nonno diceva...un grande uomo non cerca di essere una guida...è chiamato a esserlo.

E risponde.

Se la tua risposta è no...sarai comunque quello che volevo che tu fossi.

Mio figlio."

Eto toccò il braccio destro di Oul e gli fece una carezza,con la mano sinistra"Ho trovato la mia

strada.

Troverai la tua."

Eto guardò le strutture nere intorno a loro e le indicò per qualche secondo,con la mano destra"In

loro memoria."

Oul si guardò intorno.

"Almeno tenta."disse Eto.

La sera seguente.

Oul era in una grande stanza avente il pavimento di legno,con una figura esagonale,da cui partivano

decine di altri esagoni concentrici e diretti verso l'esterno,al centro di esso.

Le pareti dell'ambiente formavano un enorme esagono,dotato di larghe colonne rettangolari,di pietra

marrone,poste sugli spigoli,davanti al muro legnoso a sinistra si trovava una grande scrivania di

legno,con un'ampia poltrona,dallo schienale rettangolare e fatta di pietra,posizionata dietro di

essa,mentre alla sinistra di questo tavolo era collocata una panca di pietra,poggiata sulla parete.

Il muro opposto all'entrata era di pietra grigia e aveva una grande apertura semicircolare,avente

davanti una grata metallica divisa in quadrati,e alla sinistra di quest'ultima era presente una struttura

di legno,dotata di 2 travi orizzontali e 2 verticali,fornita di lunghe lance metalliche appoggiate

sopra,in verticale.

La parete perpendicolare alla destra dell'apertura era di legno,con un mobile,fatto dello stesso

materiale e su cui erano poggiate delle lance corte,avente 2 placche laterali rettangolari,con la cima

trapezoidale,unite da un cilindro di legno orizzontale.

Davanti a questo oggetto c'era una seconda scrivania rettangolare,identica alla prima e avente

un'enorme poltrona di pietra dietro di essa.

La parete opposta a quella dove si trovava l'apertura aveva un'entrata circolare,molto grande e

posizionata al centro,e il soffitto,avente nel mezzo un grande buco esagonale del tutto buio,era di

legno.

Alla sinistra di Oul,che stava osservando l'apertura sul muro,erano presenti 3 aste di metallo

verticali,sopra cui erano posti dei manichini chiari,senza tratti facciali o fisici definiti,privi di

braccia e gambe e alla sinistra di questi oggetti c'era la sfera volante emettente luce.

"Non dare le spalle alla porta!"disse Gar che entrò nella stanza in quel momento"Quante volte

dobbiamo dirtelo?"

L'essere indossava una giacca di gomma grigia,abbottonata,pantaloni neri,stivali neri e nella mano

destra aveva un tessuto grigio,arrotolato su se stesso.

Sul dorso della mano sinistra aveva una placca metallica grigia,connessa all'arto mediante una

fascia nera,fornita di un quadrato luminoso,emettente luce bianca,vicino al bordo frontale e con

dietro un rettangolo bianco dai bordi neri.

"Ho capito che eri tu dal passo,Gar."disse Oul.

"Poteva essere qualcuno che lo imitava."disse Gar poggiando il tessuto sulla scrivania a destra,poi

lo srotolò e rivelò che al suo interno erano presenti varie spade dalla lama corta.

Le armi avevano un manico cilindrico e nero ed erano fornite di una lunga lama rettangolare,avente

la porzione iniziale più piccola del resto,terminante con una punta piatta più alta del bordo

superiore.

"Conosco la differenza."disse Oul andando verso la scrivania a sinistra"Sei tu il nuovo maestro

d'armi?"

"Da è occupato."disse Gar che si tolse il giaccone e rivelò una maglietta di gomma bianca,a mezze

maniche"Dovrò fare del mio meglio.

Scegli la tua lama."

"Non è giornata,Gar."disse Oul dandogli le spalle e guardando la scrivania"Canta una canzone

invece."

Gar prese una delle spade e la tirò sulla zona inferiore e frontale del tavolo opposto,colpendolo alla

destra di Oul.

"Sei scortese."disse Oul che prese dalla superficie della scrivania,con la mano destra,una seconda

spada,identica a quella che era stata scagliata,ma molto più lunga,poi si voltò verso l'altro e si

spostò rapidamente verso l'entrata,evitando il colpo di un'altra arma,che era tenuta dalla mano

destra di Gar.

Oul rimase a qualche metro di distanza dall'altro,che iniziò a ruotare la spada nell'aria con una mano

sola,dopo di che Gar corse verso di lui,si chinò e allungò il braccio con l'arma in avanti,ma

l'avversario si spostò verso la parete dove c'era l'apertura e gli afferrò l'arto,con la mano sinistra.

Intorno al braccio di Gar si formò una barriera energetica azzurra,che iniziò a vibrare,poi Oul girò

su se stesso e scaglio l'altro contro il muro di pietra,facendo apparire lo scudo energetico su tutto il

corpo dell'individuo.

Gar si rialzò pochi secondi dopo,mettendosi in guardia"Coraggio.

Coraggio."

"Oh piccoletto..."disse Oul.

Gar corse in avanti e sferrò un colpo dall'alto in basso,che venne bloccato dalla spada dell'altro,poi

Oul parò una serie di colpi con l'arma,spostandosi verso la parete dove c'era la scrivania a sinistra,e

afferrò il nemico alla gola,con la mano sinistra.

Lo scudo energetico di Gar iniziò a vibrare e poi divenne rosso,emettendo un suono stridulo.

"Dannazione!..."disse Gar"La stretta lenta penetra lo scudo!"

Oul diede una leggera spinta in avanti e l'altro venne scagliato contro la scrivania,poi ci rotolò sopra

e cadde dietro di essa.

Poco dopo l'essere dalla pelle rossa si rialzò e prese 2 pugnali dal tavolo,poi tornò verso il centro

della stanza,girando intorno all'oggetto,e si mise in guardia.

"CORAGGIO!"urlò Gar che corse contro Oul,poi l'essere grigio gli diede un calcio destro che lo

scagliò dalla parte opposta della stanza,facendolo successivamente atterrare e rotolare vicino

all'entrata,dopo di che si diresse rapidamente verso di lui e gli mise il piede sinistro sul

petto,facendo diventare rosso lo scudo energetico.

"Ti ho in pugno."disse Oul tenendo fermo a terra l'altro.

"Si..."disse Gar che toccò il dispositivo sulla sua mano sinistra,con la destra"Ma guarda qui mio

signore...gli scudi dei militari di alto grado sono dotati di esplosivi.

Saresti morto con me."

Oul tolse il piede dall'essere e lo fece rialzare,con la mano sinistra,poi Gar andò verso la scrivania

dove si trovavano le lame.

"Mi avevano detto che eri incredibilmente veloce malgrado la tua stazza...e devo dire che avevano

ragione...sarebbe interessante capire cosa ti rende così speciale facendoti delle analisi...ma come sai

tuo padre è contrario."disse Gar che appoggiò le mani sul tavolo"Per ovvie ragioni non vuole fare

esperimenti su suo figlio,lo accetta per come è.

Ma la forza bruta e la velocità non basteranno dove stiamo andando."

"Va così male?"disse Oul.

"Non ci arrivi,vero?"disse Gar che si voltò verso di lui,mettendo la mano destra sulla scrivania e la

sinistra sul fianco"Tu proprio non capisci quanto sia serio quello che ci sta capitando.

Da quasi quasi un secolo!..."

Gar iniziò ad avvicinarsi"...Arrakis apparteneva ai mala'kak...quasi un secolo di controllo della

spezia!..."

L'essere con la pelle rossa mise in avanti gli avambracci e chiuse i pugni"...TI IMMAGINI LA

RICCHEZZA?!"

Gar arrivò vicino ad Oul e lo guardò,alzando la testa verso l'alto"Negli occhi!

Te lo devo leggere negli occhi!

Hai mai visto un mala'kak?

Tu non sai cos'è!

NON SONO NORMALI,SONO BRUTI!

SONO BRUTALI!

Devi essere pronto!"

Gar si allontanò.

VOCE NARRANTE FEMMINILE

"Cercare di capire Oul senza capire i suoi nemici,i mala'kak,è come cercare di vedere la verità senza

conoscere il falso.

È come cercare di vedere la luce senza conoscere la tenebra.

È impossibile."

Pianeta Jedi I.

Attuale dimora dei mala'kak.

In una valle,quasi del tutto piana,era presente una cupola metallica,nera e immensa,avente la parte

superiore divisa in 4 triangoli,messi 1 attaccato all'altro.

Alla base della struttura erano presenti 4 grandi aperture,facenti uscire del fumo e disposte a

distanze regolari,aventi la zona inferiore circolare,i lati verticali e la cima fornita di una porzione

centrale obliqua verso l'alto.

La superficie delle parti laterali delle entrate era piena di punte triangolari,dirette verso

l'interno,dentro queste aperture era presente una superficie metallica,solcata da delle luci

bianche,rettangolari e laterali,e dal centro della sezione superiore scendeva una trave nera,che poco

dopo si divideva in 2 colonne oblique,dirette verso il basso e arrivanti alla base.

Davanti alla zona inferiore di ogni entrata c'erano 2 strutture grigie,a forma di triangolo e aventi la

base curva verso l'alto al centro,unite davanti alla parte centrale della porzione bassa delle aperture

mediante 1 spigolo.

La superficie della cupola,all'altezza delle entrate,era solcata da grandi incavature,nere e

orizzontali,e da ogni apertura usciva una strada metallica rettangolare,molto larga,avente 2 enormi

incavature,rettangolari e parallele,che ne solcavano la superficie.

In mezzo ai 2 solchi c'era una lunghissima trave rettangolare di metallo,divisa in quadrati da

delle linee,oltre le 2 incavature ve ne erano altre 2,di cui una a destra e una a sinistra,e dopo queste

ultime erano presenti tantissime placche metalliche curve verso in suolo.

Questi pavimenti passavano anche su delle enormi buche,a forma di mezzo esagono,fungendo da

ponti.

Le aperture sul terreno avevano i bordi e l'interno di metallo,con vari punti luminosi bianchi sulla

superficie,che era divisa in vari livelli simili a gradini,e dal fondo di queste buche usciva una luce

gialla,insieme a del fumo.

Da queste strade partivano anche,in obliquo,delle lunghissime placche rettangolari di metallo,divise

in gruppi di 2,parallele e contenenti altre travi,perpendicolari tra loro.

Il terreno del pianeta era nero e sabbioso,con delle bassissime collinette in lontananza,e il cielo era

del tutto coperto da dei nuvoloni neri.

Un'astronave nera,avente la zona frontale,dove erano poste 2 grandi luci circolari,incurvata,i lati

dritti verso dietro e la parte posteriore curva verso l'interno,scese dall'alto e si avvicinò alla cima

della cupola,poi i 4 triangoli sulla porzione superiore dell'edificio iniziarono ad andare verso

l'alto,formando un'apertura,dopo di che l'oggetto si diresse verso una seconda cupola,posizionata

all'interno,divisa in 4 triangoli dai bordi curvi.

La seconda struttura si aprì,facendo scorrere le 4 sezioni verso l'esterno,e una terza cupola,identica

alla seconda e posta sotto di essa,venne aperta nello stesso modo,permettendo al mezzo di

abbassarsi ancora.

Poco dopo un mala'kak,indossante la tuta biomeccanica invece della corazza con il tubo connesso al

petto,camminò in 1 stretto corridoio nero,giungendo in un grande ambiente rettangolare,largo più di

10 metri e molto lungo.

Il pavimento era nero e formato da grandi mattonelle quadrate,le pareti,arrivanti a 10 metri,erano

oblique verso l'alto e dotate di colonne rettangolari,nere e lisce,che seguivano i lineamenti delle

mura ed erano fuse con esse.

Alla base di ognuna di queste colonne era presente una protuberanza,diretta verso l'interno

dell'ambiente,avente il lato superiore obliquo verso il basso e la cima curva,da cui usciva 1 spuntone

triangolare,orizzontale e attaccato al pavimento,fornito di una sezione superiore piatta.

Al centro del corridoio era presente una placca quadrata,di pietra nera,grande 5 metri e avente

un'ampia incavatura della stessa forma,dal bordo più alto della parte esterna,posta nel mezzo.

Dalla metà del lato sinistro dell'oggetto partiva una trave,nera,liscia,rettangolare e unita al

pavimento,che si dirigeva brevemente verso la parete sinistra,per poi andare verso l'alto,in obliquo,e

unirsi al muro.

Dalla metà della porzione obliqua partiva una seconda trave rettangolare,che era orizzontale,unita a

una placca quadrata,avente le sezioni laterali oblique verso il basso,posizionata al di sopra del

quadrato sul pavimento e grande quanto quest'ultimo.

Le 2 strutture quadrate e parallele emettevano,dalla porzione inferiore centrale di quella posta in

alto e dalla sezione superiore centrale di quella posizionata in basso,una fortissima luce bianca e

anche molto vapore.

Davanti alla zona frontale e destra delle 2 placche quadrate era presente un altro mala'kak,fornito di

un cappuccio grigio connesso a un mantello dello stesso colore,lungo fino ai piedi e più largo

dell'individuo stesso,che copriva anche la parte frontale del corpo.

Sotto l'abito si intravedeva un lungo vestito bianco e una placca circolare d'oro posta intorno alla

base del collo.

L'essere,che aveva anche una macchia rettangolare nera,messa in verticale,al centro del labbro

inferiore e gli occhi del tutto bianchi,teneva gli avambracci all'altezza dello stomaco,con le mani

poggiate una sull'altra,e guardava verso la luce bianca.

Alla destra delle 2 strutture,tra una colonna e l'altra,erano presenti 2 mala'kak femmine,alte quasi 3

metri,aventi gli occhi del tutto neri,la testa calva,la pelle bianco latte,il corpo snello e atletico e

indossanti un vestito bianco,lungo fino a terra,che iniziava poco sotto la gola.

Le 2 femmine avevano la testa piegata verso il basso e le mani messe una sull'altra,davanti alle parti

intime.

In una zona tra 2 colonne,collocata alla sinistra delle 2 strutture parallele e posta poco prima di

queste ultime,erano presenti 5 mala'kak,messi in ginocchio,indossanti una tuta aderente nera,che

lasciava scoperte solo le mani e il collo.

Nel momento in cui quello con la tuta biomeccanica entrò nell'ambiente,camminando rapidamente,i

5 a sinistra mandarono il corpo verso il basso,poggiarono le mani a terra e misero la fronte a

contatto con il suolo.

L'essere con la tuta biomeccanica arrivò alla sinistra di quello con il cappuccio,i cui occhi divennero

come quelli dell'altro poco dopo,e lo guardò,poi osservò la luce bianca e intravide un rettangolo di

pietra,avvolto dal vapore,sopra cui era seduto un terzo mala'kak,del tutto senza vestiti,di cui si

vedeva la schiena.

"Alto sacerdote Harkonnen!..."disse il mala'kak con la tuta biomeccanica,parlando con una voce

maschile,estremamente profonda e disumana.

"Rabban!"disse il mala'kak seduto sul rettangolo,che voltò leggermente la testa verso sinistra e

parlò con una voce identica a quella dell'altro.

"L'ultima nave ha lasciato Arrakis!"disse Rabban che abbassò la testa"È finita!"

"Molto bene!"disse quello avvolto nel vapore.

Rabban si voltò verso l'entrata e poi guardò di nuovo verso la zona piena di luce.

"Alto sacerdote come lo abbiamo permesso?"disse Rabban"Come può il rappresentante

dell'imperatore...PRENDERE!..."

Le femmine mala'kak sobbalzarono sentendo l'urlo.

"...TUTTO CIÒ CHE ABBIAMO COSTRUITO...E DONARE TUTTO AL GOVERNATORE

ETO?!"urlò Rabban"COME?!"

Il mala'kak con il cappuccio girò la testa verso Rabban"Non lo vedrei come un atto di

benevolenza!"

Rabban lo osservò per qualche secondo,poi guardò quello seduto sul rettangolo"Che intende dire?"

L'alto sacerdote si voltò leggermente verso sinistra"Quando un dono non è un dono?"

Rabban mandò il capo verso terra e quello seduto guardò davanti a se.

"La voce degli atreides si sta alzando."disse l'alto sacerdote,poi Rabban alzò la testa e aprì

leggermente la bocca"E il rappresentante dell'imperatore è un essere invidioso!"

L'alto sacerdote si grattò la fronte,con la mano destra"Invidioso!...e pericoloso!"

VOCE NARRANTE FEMMINILE

"Oul non ebbe compagni con cui svagarsi durante la sua infanzia,su Caladan.

I pericoli erano troppo grandi...o almeno lo erano per coloro che non sapevano.

Tuttavia egli ebbe degli ottimi compagni nei suoi insegnanti.

C'erano Gar,comandante dell'esercito personale del governatore Eto e famoso per la sua abilità nella

musica e nel canto,Tuf,il mentat maestro degli assassini,il quale faceva paura persino al

rappresentante dell'imperatore Shaddam,Da,il maestro di combattimento con la spada dei

ginaz,Yu,un nome illuminato dalla sapienza,Jakla,che istruì suo figlio nella via benegesserit

e...naturalmente...il governatore planetario Eto,le cui qualità di padre furono per troppo tempo

trascurate."

Caladan.

Notte.

Il cielo era nuvoloso e il mare era mosso.

Eto si trovava sulla torre centrale del castello e aveva le mani poggiate su un muretto di

pietra,marrone e levigato,posizionato davanti a se.

Oul era seduto,a gambe incrociate,sul pavimento della grande stanza di legno,con il volto orientato

verso l'apertura curva,e tra le mani aveva un oggetto rettangolare,di colore nero,fornito di 4 pulsanti

circolari,dello stesso colore,posti dentro delle placche di metallo grigio,della stessa forma e

collocate,a gruppi paralleli di 2,sulla porzione inferiore del rettangolo,presso i lati.

Al centro della sezione superiore dell'oggetto era presente 1 schermo rettangolare,avente la

superficie divisa in quadrati,dai lati bianchi,e dotato di 2 incavature triangolari sulla parte centrale

dei lati minori,più 2 estensioni rettangolari al centro dei lati maggiori.

Oul cliccò il primo pulsante a destra e una voce maschile iniziò a uscire dall'oggetto,mentre sullo

schermo comparvero delle scritte.

"Come tutti sanno la storia dell'attuale impero dell'universo conosciuto attraversa diversi

millenni."disse una voce meccanica uscita dall'oggetto rettangolare"La sua cronologia è divisa in 3

parti,comprendenti a loro volta un'epoca storica specifica,più un ultimo periodo,indicante l'attualità.

La prima parte,caratterizzata da conflitti costanti ed estremamente brutali,è definita come

il"Vecchio Impero"e comprende il periodo definito come il"Primo Impero".

Questo arco temporale inizia da un momento precedente la nascita dell'impero stesso,che,come

sappiamo,è caratterizzato da dei pianeti abitati,posizionati in sistemi solari molto vicini tra

loro,formanti l'insieme che viene definito come la"Concentrazione della Vita".

Le razze che oggi popolano l'universo conosciuto,inclusa quella imperiale,provengono da un unico

mondo,il cui nome è andato perduto a seguito della guerra santa Butleriana,mentre i pianeti

circostanti erano abitati da esseri viventi antichi e violenti,come i protoss e gli zerg,la cui storia

spesso si intreccia con i miti,rendendone la conferma,in alcuni casi,impossibile.

Tra le leggende di questi mondi abbiamo quelle riguardanti gli xel'naga,oggi molto conosciute,e

quelle aventi come oggetto di culto la razza dei c'tan,indicati come"gli dei stellari".

Vengono definiti come degli organismi formati da vasti complessi di plasma stellare e parti di

nebulose gassose,delle entità estremamente potenti che usavano l'energia solare.

Sono descritti come erranti tra i pianeti dei sistemi conosciuti e come contemplanti le stelle.

Successivamente i miti riportano che,con la formazione dei mondi,nacquero sia le divinità

elementali sia le prime forme di vita a base di materia organica solida.

Alcuni tra i più antichi esseri di cui abbiamo prove storiche furono definiti come la"grande razza di

Yith".

Delle voci,mai confermate,affermavano che potessero proiettare le loro coscienze nel tempo e

nello spazio,abitando i corpi di individui di altre specie,tanto che si è anche detto che i loro fossili

conici fossero soltanto una delle razze in cui si erano insediati.

Tuttavia non sono mai state trovate prove certe di questo fatto.

Sono una delle razze di cui non si conosce l'esatta origine,in quanto i resti delle loro cronache

affermano che arrivarono sul pianeta Yith dopo essere fuggiti da un altro luogo.

Da questo presunto evento nacquero le voci riguardanti il fatto che i corpi conici trovati sul quel

mondo fossero stati controllati dalle menti di creature esterne a esso,mentre le coscienze originali

degli abitanti di quel pianeta fossero state trasferite su quello da cui provenivano gli invasori.

Dalle ricostruzioni pare che la loro società prevedesse che tutte le risorse vitali fossero equamente

distribuite tra i vari individui.

I loro capi venivano scelti dopo aver superato determinate prove,che li rendevano degni del titolo,da

altri membri della loro razza.

Non si registrarono quasi mai azioni criminali tra gli abitanti di quel pianeta,tuttavia i pochi

casi di crimine verificatisi nella loro società venivano puniti con una varietà di mezzi diversi,che

andavano dalla rimozione di privilegi all'incarceramento o dalla condanna a morte ai traumi

psichici.

Sembra tuttavia che le punizioni non venivano stabilite e inflitte fino a quando non si era compreso

appieno il motivo per cui era stato commesso il crimine.

Le loro città raramente entrarono in guerra,anche se a volte si verificavano delle rivolte civili,e

nonostante non combattessero quasi mai avevano un esercito molto forte,dotato di armi capaci di

generare cariche elettriche devastanti.

Sembra che i militari avessero sempre dei soldati a guardia di alcune rovine,a causa di motivi

sconfinanti all'interno di alcune leggende di quella popolazione.

La loro cultura aveva come obbiettivo principale l'accumulazione della conoscenza e si diceva che

nel momento in cui 1 di questi esseri scambiava la sua mente con quella di un individuo di un altro

mondo faceva del suo meglio per imparare il più possibile sulla società e sul progresso scientifico

del periodo e del luogo in cui si trovava.

Nel frattempo,sempre secondo delle voci mai verificate,l'essere finito all'interno del corpo

conico veniva brutalmente interrogato da appositi esperti,che utilizzavano delle macchine

particolari per ricreare la lingua della razza visitata,facendosi comprendere.

Sebbene la morte di un individuo fosse estremamente rara erano ancora presenti le usanze

cerimoniali.

Si diceva anche che nel caso in cui 1 di loro non poteva tornare all'interno del corpo originale per

qualche motivo,la coscienza presente nel corpo dello yithiano veniva integrata nella società.

Questi esseri continuarono per millenni interi ad accumulare conoscenze,ma un'altra specie

iniziò a svilupparsi su un pianeta illuminato da una stella instabile.

A causa dell'elevata quantità di radiazioni questa razza viveva pochissimo,sviluppando nel tempo

una mentalità negativa e cimiteriale.

Tutti i membri di questa specie sapevano di dover morire presto e le loro costruzioni più maestose

erano per i morti,non per i vivi.

Successivamente lasciarono il loro mondo in cerca di pianeti diversi,seguendo gli ordini di una

guida,chiamata il"Sovrano Silenzioso".

Questa specie finì per incontrare gli abitanti di Yith e,dopo aver dato ascolto alle voci circolanti su

questi ultimi,sembra che questa razza abbia iniziato a desiderare l'abilità di trasferire la propria

coscienza da un corpo all'altro,nella speranza di divenire praticamente immortali.

Tuttavia gli abitanti di Yith non erano intenzionati a tentare di trasferire questa ipotetica capacità ad

altri e così iniziò una guerra atroce,definita come la"Guerra dei Cieli".

Un conflitto che questa razza stava perdendo.

A questo punto la storia ufficiale si intreccia con altri elementi di mitologia.

Si dice che in quel periodo questa specie,che successivamente sarebbe diventata nota come

"aaartna",entrò in contatto con un ente chiamato"Gtuhanai".

Quest'ultimo viene descritto come un'entità distruttiva che si manifestava sotto forma di un campo

energetico sconosciuto e devastante,capace di costruirsi una forma attirando a se un qualsiasi

elemento metallico,per poi sminuzzarlo e facendolo diventare un vortice altamente pericoloso di

frammenti metallici rotanti.

Non viene specificato se venisse considerato come senziente,ma i miti affermano che non interagì

mai in alcun modo significativo con gli aaartna.

I testi affermano che,superato il momento di terrore iniziale,gli aaartna concentrarono la loro

attenzione sul fatto che questo ente era fatto di pura energia,mancando di un corpo fisico vero e

proprio.

Tenendo presente che la loro razza era debole e aveva corpi a disposizione essi iniziarono a

utilizzare dei rituali oscuri,evocanti forze di altre dimensioni,per cercare di prendere una parte

dell'energia di questa presenza errante.

Una volta che le loro pratiche ebbero successo essi persero il loro nome originario,oggi sconosciuto

a tutti,la loro identità,la loro cultura e divennero gli aaartna.

Non si sa quanto ci sia di vero in questi racconti,tuttavia è accertato il fatto che una volta assunto

quel nome essi divennero dei corpi ibridi con dei macchinari e utilizzarono un'energia estremamente

instabile per alimentarsi.

Gli aaartna non possono infatti essere definiti come effettivi esseri viventi,ma cadaveri cibernetici.

Tutti i loro cittadini entrarono dentro delle particolari fornaci e ne uscirono come macchine

organiche potenziate e ora anche i loro morti potevano vivere come parte dell'armata.

Gli aaartna iniziarono a costruire un'enorme flotta e la guerra con la razza di Yith ricominciò e pare

che questi ultimi,malgrado fossero enormemente potenti e sapienti,vennero completamente

sterminati.

Tuttavia sembra che la loro fine non avvenne in battaglia,ma accadde a causa di una particolare

strategia degli aaartna,legata anch'essa ad alcune mitologie.

Le cronache infatti iniziano a parlare di esseri,definiti come"cefalopodi volanti",facenti parte delle

leggende di Yith.

Secondo i racconti questi esseri erano presenti in quel sistema solare milioni di anni prima

dell'arrivo della razza di Yith e si dice che avessero costruito vasti alveari,composti di minerali,e che

fossero una specie aggressiva e predatrice.

Quando la grande razza di Yith giunse su quel pianeta entrò in conflitto con questi esseri e

riuscì a prevalere,grazie alla tecnologia superiore,costringendo queste creature a rifugiarsi in

caverne profondissime e successivamente i tunnel vennero sigillati da delle botole rinforzate.

La loro natura non viene mai specificata neanche nei miti,infatti i testi al riguardo sono

estremamente evasivi su questi particolari,facendo soltanto dei riferimenti ai loro aspetti

spaventosi,senza entrare nel dettaglio.

Nei racconti si afferma che fossero in grado di volare,sebbene non avessero ali o altre appendici

apposite,e di controllare le correnti atmosferiche per scopi di manipolazione dell'ambiente o di

attacco.

In più viene detto che quando erano in volo lasciavano impronte sul terreno,quindi si presume che

entrassero in contatto con il suolo ciclicamente.

Di questi esseri,forse a causa dei bombardamenti planetari,non è mai stata trovata alcuna prova

tangibile,tuttavia le ricerche hanno effettivamente riportato alla luce delle botole aperte sul pianeta

Yith.

Comunque dopo la guerra con gli aaartna rimasero pochissime tracce dell'esistenza del popolo di

Yith,anche se alcuni dissero che avevano trasferito la loro coscienza altrove,spostandosi nel tempo

e nello spazio.

Tuttavia i vincitori di questa guerra non ebbero solo esiti positivi.

Gli aaartna avevano ottenuto una vittoria totale,ma allo stesso tempo avevano perso l'autonomia.

Avevano ottenuto l'immortalità,ma avevano perso il loro corpo.

La loro espansione nei mondi circostanti fu tremenda,tanto che le cronache di quei tempi parlano di

pianeti completamente depredati.

Il viaggio interstellare era completamente sotto il controllo di questi esseri,che dopo aver

conquistato tutto ciò che incontravano avevano ancora brama di potere e iniziarono a lottare tra di

loro.

Secondo i miti di quella popolazione fu l'essere chiamato Gtuhanai a spingerli a uccidersi a vicenda.

Sempre secondo le mitologie a quell'epoca erano ormai rimasti pochissimi c'tan,che avevano

divorato e assimilato tutti gli altri,e nello stesso periodo gli aaartna e il loro Sovrano Silenzioso

vennero spinti contro questi ultimi,a causa della follia instillata in loro da Gtuhanai.

Si dice che i superstiti della razza di Yith,dispersi su vari pianeti,cercarono di sfruttare questa

situazione stringendo un'alleanza con una specie di esseri dotati di poteri psichici,gli alskali.

Le leggende affermano che i c'tan cercarono bloccare questo piano mandando quelle che

vengono definite come interferenze dimensionali dal loro reame sottile,chiamato

come"l'Immateriale",tuttavia le cose si complicarono ulteriormente.

I testi affermano che qualcosa,definito come"Kwekwaxawe",fu attirato dalle onde energetiche

dimensionali che i c'tan utilizzavano contro la razza alskali,per limitarne il potere.

Questo ente,definito come un"ogdru jahad"dagli stessi miti,entrò successivamente nell'Immateriale

e disintegrò tutti i c'tan al suo interno.

Le righe successive affermano che,dopo la loro scomparsa,Kwekwaxawe iniziò regolarmente a

tentare di invadere l'universo materiale,con creature di ogni tipo.

Nel periodo di scrittura di questi miti abbiamo la scomparsa totale degli ultimi membri della razza

di Yith,che letteralmente svanirono nel nulla.

Non è mai stata scoperta la natura della loro fine ne quale fosse l'ubicazione del loro ultimo luogo

abitato.

Dalle cronache storiche di varie razze sappiamo che per millenni gli aaartna rimasero dormienti

dentro immense tombe,in attesa del momento di poter uscire,risvegliati,e riprendere la loro

conquista.

Ad emergere in questi periodi fu la razza delle creature antiche,definite come le"cose

antiche",originari di un pianeta posto in un sistema solare con 3 stelle,di cui una gialla,una rossa e

una blu.

Erano esseri estremamente intelligenti e dotati di una tecnologia altamente avanzata,tanto che

sono state ritrovate armi emettenti energia ad antimateria.

Tuttavia sembra che questa razza facesse un uso minimo della sua conoscenza,poiché la naturale

resistenza e capacità di movimento di queste creature rendevano inutili molte forme di supporto

vitale e di trasporto.

Erano dotati di una grande padronanza dei principi biologici e dell'ingegneria genetica ed erano noti

anche per aver sintetizzato molte forme di vita.

Erano muniti di sistemi agricoli estremamente avanzati e avevano addomesticato tutte le razze

animali che conoscevano.

La loro architettura imitava la simmetria della loro testa,che era a 5 punte,e la loro riproduzione

avveniva per mezzo di spore.

A causa di questo fatto c'erano poche basi biologiche per la formazione delle famiglie,quindi i

membri di questa civiltà vivevano con coloro con cui andavano d'accordo,risiedendo all'interno di

grandi abitazioni,dove i mobili e le decorazioni erano collocati al centro delle stanze,per lasciare

spazio alle pareti coperte di raffigurazioni.

Abbiamo pochi resoconti risalenti a quel periodo per quanto riguarda il pianeta di origine delle

razze che attualmente abitano l'universo conosciuto e che sono parte dell'impero.

Sappiamo che si erano già espansi sul pianeta,evolvendosi e colonizzando alcuni mondi del loro

sistema solare,dopo il grande Esodo Stellare.

All'epoca si usavano tecnologie semplici,ossia navi gigantesche che per raggiungere i sistemi solari

più vicini ci impiegavano anni,per questo si evitavano viaggi verso le zone più lontane.

Un viaggio interstellare prolungato avrebbe richiesto intere generazioni,i coloni sarebbero nati e

morti a bordo del mezzo,sapendo che anche i loro figli non avrebbero mai visto la destinazione,ma

solo i loro nipoti o pronipoti lo avrebbero fatto.

Dopo questa epoca iniziò l'Età Oscura della tecnologia,in quanto vennero scoperti degli individui

dotati di abilità psichiche,da sempre presenti nella società,ma nascosti alle masse,che tentavano di

scoprire il segreto per viaggiare più veloci della luce,provando a immagazzinare l'energia di

presunte dimensioni superiori.

Questo avrebbe permesso ai coloni di interagire tra di loro e i viaggi sarebbero durati pochissimo.

Tutte le razze oggi facenti parte dell'impero si stavano preparando a un'espansione continua.

Si cominciò anche a costruire delle tecnologie molto avanzate,come degli enormi giganti di

metallo,pesantemente armati e pilotati da un essere vivente,che avrebbero composto grandi eserciti.

Successivamente vennero creati i primi robot,i quali,a loro volta,costruirono degli androidi dotati di

intelligenza artificiale.

Con il tempo tutti iniziarono a dipendere da queste macchine,ma l'intelligenza artificiale,dopo aver

sviluppato la propria autocoscienza ed essersi considerata superiore,un giorno si ribellò,dando così

inizio alla Prima Rivolta delle Macchine.

Questa fu una guerra catastrofica tra razze organiche e cibernetiche.

L'intelligenza artificiale venne successivamente distrutta alla fine del conflitto,che fu alimentato

dalla religione per tenere alto il morale delle truppe,ma al prezzo di moltissimi morti.

In seguito gli psichici iniziarono a diffondersi senza controllo e nei miti dell'epoca si dice che essi

attirassero,a causa del loro potere,le creature inviate da Kwekwaxawe.

Dopo questi eventi la civiltà,un tempo unita,si frammentò in tanti pianeti isolati,caduti nella

barbarie.

Le cose antiche migrarono verso mondi lontani,mentre altri esseri,gli edar,scomparvero

misteriosamente,senza lasciare alcuna traccia.

Le ultime registrazioni che inviarono mostravano alcuni membri della loro razza completamente

coperti di sangue e mutilati orribilmente.

Non si sa cosa sia accaduto,ma nel messaggio si menzionava una sofferenza infinita e una

disperazione che aveva colpito ogni essere vivente.

Il significato di tali registrazioni non fu mai compreso,ma delle leggende oscure,vietate poco tempo

dopo per paura che si formassero dei culti estremi,parlavano di schiere infinite di esseri,evocati da

un'altra dimensione,che passavano il loro tempo invadendo i mondi,da cui catturavano le specie per

portarle nel loro reame,dove avrebbero patito sofferenze senza fine.

Secondo i testi ogni essere vivente che soffriva valeva moltissimo per loro e più soffriva e più aveva

valore.

Le leggende affermano che queste entità cercassero in ogni modo di non uccidere la loro vittima e

prolungare la sua vita,anche in eterno,fino a farla diventare una loro arma,pronta a invadere altri

pianeti per i suoi padroni in ogni momento.

1 scenario che venne considerato da molti all'epoca come peggiore della morte stessa,tanto che

alcuni,credendo a queste voci,preferirono togliersi la vita.

Altre religioni,anch'esse bandite e i cui seguaci vennero perseguitati e sterminati,parlavano di un

essere,chiamato"Slaanesh",che cercava di entrare nell'universo materiale per volontà di

Kwekwaxawe.

Tuttavia non tutti i pianeti colonizzati caddero nel degrado,alcuni infatti crearono civiltà pacifiche e

isolate,invocando l'arrivo di una futura divinità che avrebbe riunito tutti i mondi e messo fine alle

religioni negative.

Il viaggio interstellare sicuro divenne impossibile a causa dei sistemi che si erano imbarbariti,i

pianeti divennero sempre più isolati e le cose peggiorarono quando si cominciarono a dimenticare

alcune tecnologie,nei casi in cui non venivano usate contro gli stessi abitanti,e si regredì ancora di

più.

Molti mondi vennero invasi da specie ostili,come gli esseri chiamati mi-go.

Queste creature,il cui aspetto era simile a quello di crostacei alati,con grandi artigli e teste coperte di

antenne,erano diffusi su vari pianeti e ciclicamente migravano da un mondo all'altro.

Erano scientificamente e tecnologicamente avanzati,con una conoscenza particolarmente sofisticata

delle tecniche chirurgiche e dello studio della mente.

Si dimostrarono aggressivi,brutali e dediti a orribili esperimenti,come l'estrazione del cervello,che

successivamente veniva inserito e tenuto vivo dentro delle particolari scatole metalliche.

Non dialogarono ne tentarono mai di entrare in contatto con gli esseri viventi che incontravano nei

vari pianeti e non si arresero mai negli scontri,combattendo fino alla fine.

La loro aggressività era tale da condurli anche in conflitti in cui erano destinati a perdere.

Un mi-go,generalmente,attaccava tutto quello che si trovava vicino a esso e dopo aver conquistato

una zona cercava subito di espandersi e conquistare quelle vicine.

Una volta che avevano sotto il loro controllo un continente si espandevano,cercando di invadere

ancora di più,e dopo aver distrutto l'intero pianeta ripartivano,con l'obbiettivo di cercare,trovare e

distruggere ogni forma di vita non mi-go.

Nei casi in cui si trovavano isolati e senza ulteriori nemici,iniziavano anche a combattere tra di

loro,fino a formare una gerarchia in cui i mi-go più potenti dominavano su quelli più deboli.

La loro riproduzione era continua e una volta che un mondo veniva invaso l'unica cosa da fare era

procedere con lo sterminio totale.

I mi-go conquistavano un pianeta e poi passavano a quello successivo,erano perennemente nomadi

e non si fermavano mai.

La loro ideologia consisteva nella lotta infinita,erano esseri fatti per combattere e uccidere.

Tutto il resto non lo comprendevano e non era qualcosa che li interessava.

Il loro pianeta di origine non fu mai trovato,in quanto sembra che le orde giunte fino a noi fossero

precedentemente passate attraverso una frattura nello spazio.

Il massimo della loro cultura consisteva in un richiamo di guerra,che non era un semplice urlo,ma

un vero e proprio concetto filosofico,se di filosofia possiamo parlare con degli esseri del genere.

Questo richiamo spingeva tutti i mi-go a unirsi in 1 sforzo comune e a lanciarsi contro un solo

obiettivo .

Più forte era l'urlo e maggiore sarebbe stata la violenza e il numero dei mi-go che venivano

coinvolti,più catastrofica era la battaglia e più mi-go,provenienti da altri luoghi,sarebbero stati

attratti a partecipare e così via,in un ciclo infinito.

I richiami più forti venivano prima replicati dalle colonie circostanti e poi da quelle più

lontane,facendo si che tutti i mi-go di un continente iniziassero a muoversi contemporaneamente

verso un luogo comune.

Molti si chiesero come facessero esseri simili a usare astronavi e tecnologie e si scoprì che,anche se

per loro natura distruggevano tutto quello che toccavano,esisteva una casta di mi-go più

piccoli,predata dai più grandi,che erano i più intelligenti e i meno aggressivi.

Questi ultimi erano dediti alla costruzione di mezzi,armi e si interessavano particolarmente agli

studi anatomici.

Pare che quelli più grandi sfruttassero il lavoro di quelli più piccoli per mantenere le loro armate.

Esistevano anche dei mi-go dotati di poteri psichici e temuti dagli altri.

Questi esseri avevano anche una loro cultura,infatti,quando si usarono degli psichici per entrare

nella mente di alcuni prigionieri di questa razza,essi rivelarono di venerare una divinità,di nome

Cxaxukluth,che,in alcuni periodi cosmici,era solita divorare migliaia di loro e pare che

cannibalizzasse anche la sua stessa progenie.

Tuttavia non furono fornite altre informazioni da queste creature,che fecero un'enorme resistenza

alla telepatia,specie su questo argomento.

Oltre ai mi-go fecero la loro comparsa anche i byakhee,predatori interstellari che viaggiavano e

sopravvivevano nel vuoto.

Questi esseri erano dotati di un organo che poteva connettersi al campo magnetico della

galassia,dandogli la capacità di muoversi sia nello spazio,dove il loro metabolismo aumentava

notevolmente,sia all'interno dell'atmosfera di un pianeta,generando un campo energetico che gli

permetteva di superare di 400 volte la velocità della luce,tuttavia questa abilità poteva essere

utilizzata solo quando erano nel vuoto cosmico e solo poche volte.

Erano anche in grado di volare oltre la velocità del suono mentre si trovavano all'interno di

un'atmosfera planetaria.

In questo periodo le popolazioni che oggi formano l'impero erano ancora divise nei sistemi solari

colonizzati ed erano le civiltà più numerose,dato che le altre si erano estinte o erano migrate

lontano.

I popoli erano tutti isolati,senza tecnologie,nell'anarchia,non ricordavano di essere nati su un altro

pianeta,dove facevano tutti parte della stessa civiltà,in continuazione dovevano affrontare

mutanti,oppure,secondo le leggende,viventi dotati di poteri magici e legati ad antichi elementali dei

vari mondi,a seguito dei quali potevano giungere,attratte dal loro potere,creature estremamente

aggressive e poi venivano regolarmente invasi da predatori byakhee e mi-go.

Da tutto questo rimasero esclusi i mala'kak,la cui origine rimane ancora oggi avvolta nella

segretezza più totale.

Alcuni pianeti iniziarono a perseguitare gli psichici e i presunti magici,mentre in altri sistemi questi

ultimi venivano onorati,ma purtroppo solo i primi mondi sopravvissero.

Le ipotesi attualmente ritenute più plausibili per spiegare la distruzione di questi luoghi riguardano

possibili guerre nucleari interne,dovute alla probabile formazione di regimi autoritari o alla

diffusione di fanatismo religioso incontrollato.

Tuttavia alcune leggende affermano che siano stati attaccati dalle creature mandate da

Kwekwaxawe.

A causa di tutte queste credenze,invasioni,guerre,isolamenti e crisi i futuri abitanti dell'impero

erano diventati tutti estremamente superstiziosi,dando vita a nuovi culti,il cui numero aumentò a

dismisura,e religioni fanatiche.

Si imparò a diffidare del diverso,soprattutto se appartenente a una razza esterna e predatrice,oppure

se facente parte della categoria psichica o magica.

Per 5000 anni i pianeti rimasero nel terrore,nel disordine,nella schiavitù e nella sofferenza.

La storia ci dice poco di questo periodo oscuro,ricordando quel tempo come un'epoca in cui degli

sciocchi portarono la scienza ai suoi pericolosi limiti.

I mi-go e i byakhee si erano ormai allontanati dai nostri sistemi,sparendo nel vuoto stellare e

lasciando solo qualche piccolo branco,che vagava per i pianeti,alla ricerca di vittime.

Tuttavia in questo periodo non tutti i mondi erano decaduti completamente.

La maggiore delle 5 lune che orbitavano attorno al pianeta d'origine delle razze dell'attuale impero

mantenne delle forti conoscenze di biologia.

Tuttavia su quel satellite si praticava anche l'ingegneria genetica,l'eugenetica e la clonazione,tanto

che si parla ancora oggi di orribili esperimenti su cavie vive,mai del tutto rivelati.

Sul primo pianeta colonizzato,Erias,le cose furono diverse.

Quella colonia era mantenuta attiva dai macchinari,ma con la fine della civiltà questi oggetti si

ruppero e il pianeta non fu più schermato dalle radiazioni esterne,di conseguenza l'intero mondo

divenne un deserto radioattivo e precipitò nel disordine,permettendo ai mutanti e ai telepati di

governare il globo.

Tuttavia alcuni ingegneri e scienziati si rifugiarono in città sotterranee e in questi luoghi la

conoscenza venne mantenuta e la tecnologia fu recuperata,immagazzinata,conservata e studiata.

Il loro studio del progresso tecnologico divenne maniacale,ma questo culto della tecnologia gli

permise di sopravvivere in un pianeta che era completamente ostile,dove era difficilissimo risiedere.

E più loro sopravvivevano più si rinforzava,nella loro mente,l'idea che amare la tecnologia era

giusto.

Tutto ciò,nel corso dei secoli,portò alla nascita di una vera e propria religione,definita come gli

"Adepti del Meccanismo",e solo i membri di questo culto sopravvissero,costruendo

gigantesche,avanzatissime e popolatissime civiltà sotterranee.

Alla fine presero il controllo del pianeta intero,imponendo la loro religione,e lo resero di nuovo

vivibile.

Erias divenne il mondo forgia,ossia un pianeta completamente industrializzato.

La loro religione continuò a venerare la tecnologia ed essi finirono per considerare la carne e la

mente come imperfette e difettose,mentre la macchina e il computer venivano invece visti come

superiori,immortali,riparabili e migliorabili,del tutto potenti e senza bisogni o difetti.

Per questo loro cercavano di unirsi alle componenti meccaniche,mettevano al sicuro la tecnologia,la

studiavano,la conservavano e la replicavano,diventando così il primo pianeta ad aver recuperato il

viaggio interstellare,quando gli altri mondi ricordavano a stento cosa fosse la ruota.

Avevano macchine ovunque,che facevano tutto e massimizzavano l'efficacia

energetica,pianificavano ogni cosa,calcolando matematicamente,e progettavano nei minimi

particolari.

I loro corpi non erano mai naturali,venivano tutti migliorati con braccia meccaniche,circuiti,organi

robotici e potenziamenti in più,cerebrali o sensoriali.

Più 1 di loro era robotizzato e più era considerato superiore.

È bene precisare che si trattava di un culto estremo,infatti la libertà di scelta e il singolo non

contavano più nulla.

Importava solo l'obbedienza alla comunità,che gli aveva permesso di sopravvivere per secoli in quel

deserto radioattivo e diventare enormemente potenti,e il sacrificio per unirsi alla macchina.

Essi non persero la ragione e considerarono le intelligenze artificiali come illegittime,però crearono

la categoria dei"servitori",ossia viventi ibridati con macchine,capaci di fare solo una cosa e la cui

vita era caratterizzata da un solo istinto limitato.

Questa era una punizione,ritenuta peggiore della morte,riservata per criminali e sovversivi.

Avevano anche piccole macchine dotate di un'intelligenza per svolgere diversi compiti,infatti gli

adepti più credenti di questa religione credevano nello"spirito della macchina".

Pensavano che nelle macchine esistesse un'anima,un vero e proprio spirito,e più la macchina era

complessa più forte era lo spirito.

Ed era ciò che loro veneravano,lo spirito interno a un computer,interno ai suoi circuiti,interno ai

suoi dati e maggiore era l'informazione più grande era la perfezione spirituale.

Non stupisce quindi che la loro divinità fosse l'ente chiamato"Mekhane",noto anche come"Wan"o

come il"Dio Rotto".

Questa figura proveniva dall'antica religione del pianeta Erias,praticata da una civiltà estinta

molto tempo prima,che parlava di un'antica e misteriosa divinità adorata da quella che era definita

come la"Chiesa del Dio Infranto".

Secondo i miti Mekhane condivideva il suo dominio su quel pianeta con un'altra divinità,il cui

nome era stato cancellato da tutte le tavolette antiche,ed esso rappresentava l'intelletto e il

progresso,mentre l'altra entità incarnava l'istinto e il lato più animalesco degli esseri viventi.

I seguaci nativi di Mekhane erano conosciuti sul pianeta come"mekhaniti"e grazie a loro le tribù

circostanti iniziarono diventare più civilizzate e avanzate,scatenando l'ira dell'altra divinità,intenta a

riportare i mortali a 1 stato più animalesco.

Questo provocò una guerra tra mekhaniti e sarkiti,che causò il crollo dell'epoca di splendore di quel

pianeta.

Si racconta che Mekhane affrontò il rivale e vinse lo scontro,frantumandosi in una gabbia e

intrappolando l'altro al suo interno.

I miti affermano che alcuni dei suoi pezzi si sparsero per quel mondo,cadendo dal cielo,e lo stesso

fecero i rimanenti suoi seguaci,che avrebbero poi formato la Chiesa del Dio Spezzato.

I testi raccontano che nei secoli successivi questo culto tentò di resuscitare Mekhane,assemblando le

sue molte parti,tuttavia non riuscirono mai a recuperare tutti i pezzi e anche se avessero avuto

successo una porzione del dio aveva formato la gabbia per contenere l'altra divinità e nessuno

sapeva dove si trovasse in quel momento.

In preda alla disperazione i fedeli iniziarono a costruire dei pezzi artificiali,da fondere insieme ai

resti dell'entità,tuttavia la creatura che riportarono in vita non era la divinità logica che essi avevano

adorato,ma un essere aggressivo che cominciò a distruggere tutto quello che incontrava,inclusi i

suoi stessi seguaci.

La guerra che ne seguì consumò il pianeta,tuttavia i pochi superstiti,prima di perire,riuscirono a

fondere i pezzi rimasti del dio originale con il sangue e la materia organica raccolta da migliaia

di vittime della creatura,dando vita a un essere femminile,descritta come simile a loro,ma con le

catene al posto dei capelli,che riuscì,a costo della vita,a distruggere la minaccia con successo.

Gli Adepti del Meccanismo,che chiamavano questo essere come il"Dio Macchina",credevano

che malgrado la distruzione dell'entità,considerata come del tutto reale,qualcosa di essa fosse

sopravvissuto.

Si vociferava di una specie di algoritmo infinito,da cui avrebbero potuto creare una macchina

divina,un computer universale,di potenza e complessità infinita,che avrebbe governato ogni cosa e

loro,con la tecnologia ricavata dai metalli del pianeta,cercavano di avvicinarsi a questa presenza.

Con i potenziamenti artificiali,più degli antichi rituali magici,tentavano costantemente di

onorarlo,di nutrirlo,di evocare i suoi servitori o di diventare essi stessi i suoi servitori.

Questa storia desta ancora oggi qualche preoccupazione tra gli studiosi,in quanto potrebbe non

essere semplice mitologia.

Si vocifera infatti che qualcosa di simile al Dio Macchina possa essere esistito davvero,sepolto nelle

profondità di Erias,dove alcuni adepti,in segreto,si presero cura di questo essere,ormai privo di una

mente,tentando di assorbirne il potere residuo.

Questa teoria destò ancora più preoccupazione negli esperti di mitologia degli aaartna,che parlavano

proprio di un essere da cui si era cercato di prendere dell'energia e di trasferirla all'interno di un

altro corpo.

Altri ancora hanno addirittura ipotizzato che il Dio Macchina potesse persino essere 1 c'tan

ibernato,teorizzando così l'esistenza di tali entità,e che gli adepti non lo avessero mai saputo.

Stando alle leggende infatti non sarebbe stata la prima volta che i c'tan venivano venerati e le loro

caratteristiche incorporee non potevano escludere il fatto che essi potessero entrare anche dentro

oggetti meccanici.

E intanto,mentre tutto ciò avveniva su Erias,il pianeta di origine delle razze del futuro impero era

diviso in nazioni tecno barbariche,in lotta tra loro,e le poche colonie erano disperate.

In tutto questo serviva un salvatore e quest'ultimo alla fine giunse.

L'imperatore dei mondi.

Il primo imperatore."

Le scritte sullo schermo dell'oggetto rettangolare scomparvero e la voce smise di parlare,poi Oul

cliccò,con la mano destra,il primo pulsante a sinistra e al centro del video comparve l'immagine di

un pianeta,avente un grande oceano e dei continenti verdi.

"Adesso siamo qui."pensò Oul"Su Caladan.

A 9 anni luce dal pianeta Bene Tleilax."

Poco dopo sullo schermo apparve un altro pianeta,dalla superficie grigia,avente 6 lune,di cui 3 a

destr sinistra.

La prima luna a destra era di colore rosso spento,poco più in basso si trovava la seconda,che era la

più grande e aveva la superficie blu spento e poco più giù c'era la terza,che era la più piccola,la più

vicina alla seconda e aveva una superficie biancastra,con dei piccoli mari blu su di essa.

La prima luna a sinistra era verde e grande quanto la terza a destra,la seconda,posizionata poco più

in alto e lontano,aveva la superficie viola,mentre l'ultima,che era la più piccola di tutte,era fornita di

un terreno giallo spento.

"Bene Tleilax,pianeta sul quale si addestrano i mentat,i calcolatori viventi."disse la voce maschile

che uscì dall'oggetto meccanico"I mentat si riconoscono dalle labbra macchiate."

Sullo schermo apparve il pianeta Arrakis,che aveva la superficie arancione ed era munito di 2

lune,di cui una,più grande dell'altra,di colore marrone,con una macchia azzurra avente molte linee

dirette in tutte le direzioni,mentre la seconda,posta in basso davanti alla prima,era grigia,con vari

mari blu.

"Ecco Arrakis."pensò Oul.

"Miniere di spezia."disse una voce femminile che uscì dall'oggetto.

Sullo schermo apparve l'immagine di una delle macchine mietitrici dei mala'kak.

"Gli ala trasporto depositano le macchine mietitrici per la raccolta della spezia sulla sabbia,pronte a

recuperarle se un verme le attacca."disse la voce femminile"I vermi infatti sono attratti da

qualunque vibrazione ritmica."

Lo schermo divenne nero e apparvero delle scritte rosse.

"Clima:tempeste di sabbia."disse la voce femminile uscita dall'oggetto

meccanico"Precipitazioni:0."

L'immagine del pianeta Arrakis comparve nuovamente sullo schermo.

"Neanche una goccia di pioggia su Arrakis."pensò Oul"E i mala'kak sono vicini."

Lo schermo mostrò un pianeta dalla superficie nera,solcata da delle linee irregolari rosse,privo di

satelliti.

Dietro il corpo celeste era presente una nebulosa rossa.

"Ecco Gedi I."pensò Oul"E l'alto sacerdote Harkonnen.

Il nemico."

In quel momento sullo schermo apparve 1 sfondo nero,con al centro l'anello di Eto.

"L'alto sacerdote Harkonnen ha giurato di distruggere la casa Atreides e di impossessarsi dell'anello

con il sigillo del governatore."disse la voce maschile uscita dall'oggetto meccanico.

In quel momento Oul udì una serie di passi e mandò gli occhi verso destra,per qualche

momento,prima di continuare a guardare davanti a se.

Dall'entrata alle sue spalle giunsero 3 esseri,di cui quello a destra era Gar,che portava con se,tramite

la mano destra,un oggetto simile a un piccolo tamburo bianco,quello a sinistra era Tuf,mentre al

centro si trovava un individuo,con un rombo rosso tatuato al centro della fronte,dalla pelle giallo

ocra.

Aveva i capelli arancioni,lunghi fino alle spalle,lisci e con la riga in mezzo,indossava una tuta

aderente di colore giallo ocra e dalla zona della vita scendevano 2 tessuti,rettangolari,neri e lunghi

fino a terra,di cui 1 era frontale e l'altro posteriore.

I 3 fecero alcuni passi nella stanza e si fermarono,poi Tuf guardò di scatto gli altri 2,l'individuo

centrale fece un mezzo sorriso e Gar rimase a fissare Oul,che stava sorridendo.

"Lo so,Tuf."disse Oul"Sono seduto dando le spalle alla porta.

Ho riconosciuto te,il guaritore Yu...e Gar fin dal corridoio."

"Ma quei rumori...potevano essere imitati!"disse Tuf.

Oul si voltò verso di loro,sorridendo"Avrei capito la differenza."

"Si...forse l'avrebbe capita."pensò Tuf"Ne sarebbe stato capace."

Oul si alzò"Mio padre vi manda per mettermi alla prova.

Musica da quello che vedo."

"No,niente musica."disse Gar che posò il tamburo a terra"Questo l'ho portato con me...per dopo.

Esercitazioni con lo scudo."

Gar mostrò la placca rettangolare posta sulla sua mano sinistra.

"Con lo scudo?"disse Oul"Ci siamo esercitati prima Gar...e non sono dell'umore giusto."

"L'umore giusto?"disse Gar"L'umore riguarda gli animali e gli innamorati,non i guerrieri."

"Mi spiace,Gar."disse Oul.

"Non è sufficiente."disse Gar estraendo un pugnale,con la mano destra,dalla cintura e

toccando,mediante la stessa mano,la placca rettangolare sul dorso dell'arto sinistro,attivando il

campo di forza,dopo di che provò a colpire Oul,che si spostò alla sua sinistra,lo afferrò,con

entrambe le mani,lo sollevò e lo scagliò a terra,poi l'altro si rialzò e spiccò un salto verso l'essere

grigio,ma l'avversario lo evitò.

"Che gli succede a Gar?"pensò Oul"Non sta fingendo questa volta."

"E adesso...difenditi sul serio!"disse Gar che premette,con il pollice,una parte del manico del

pugnale,facendo si che i bordi della lama si illuminassero di luce rossa.

"Una lama laser."pensò Oul.

Gar gli corse contro,poi Oul lo afferrò,con entrambe le mani,lo gettò a terra,gli prese l'arma,con

l'arto destro,disattivò il laser sulla lama,lentamente infilò l'oggetto dentro lo scudo energetico,che

divenne rosso,e lo mise sulla gola dell'altro"È questo che vuoi?"

"Beh...la lama lenta ha penetrato la corazza!..."disse Gar"Ma guarda tu!...

Ricordati dell'esplosivo...saremmo potuti morire tutti e 2!

A quanto pare...l'hai trovato l'umore giusto."

Tuf e Yu si avvicinarono.

Oul lasciò Gar e l'altro si rialzò,toccando la placca sulla mano sinistra e disattivando lo scudo

energetico.

"Avresti veramente versato il mio sangue?"disse Oul mentre ridava il pugnale a Gar.

"Dato che combatti al di sotto delle tue possibilità se ne avessi avuto modo ti avrei lasciato una

cicatrice a perenne ricordo."disse Gar che rimise il coltello nella cintura.

"Ultimamente...le cose sono diventate così serie qui."disse Oul mentre l'individuo con il rombo

sulla testa gli si avvicinava e gli toccava a fatica il pettorale sinistro,con la mano destra,chiudendo

gli occhi.

"Presto noi partiremo per Arrakis."disse Gar"Arrakis è serio.

I mala'kak sono una cosa seria."

"Guaritore Yu,ha ricevuto qualche notizia sui vermi di Arrakis?"disse Oul.

"Mi sono procurato un documentario su dei piccoli esemplari."disse quello con il rombo sulla

testa"Li hanno ripresi molto a nord.

Soltanto 125 metri di lunghezza."

"Soltanto?"disse Oul.

"Sono stati avvistati vermi che,a quanto si dice,misurano oltre 400 metri di lunghezza,in pieno

deserto."disse Yu"E probabilmente li ne esistono anche di più grandi.

Ma è molto lontano dalla città in cui saremo noi,Arrakeen.

La zona desertica e la regione del polo sud sono considerate proibite."

"Immagino sempre per via dei vermi."disse Oul.

"Si,ma anche per via delle tempeste."disse Yu.

"Ma qualsiasi luogo può essere reso abitabile."disse Oul.

"Se è possibile economicamente."disse Yu.

"E come possono sopravvivere laggiù i fremen?"disse Oul.

"Non sappiamo granché dei fremen."disse Yu"La popolazione di Arrakis è divisa in 2 gruppi

principali.

Il primo gruppo sono i fremen e l'altro è il popolo del Graben,del Sink e del Fan.

Mi dicono che qualche volta si sposano tra loro.

Le femmine del Fan e del Sink preferiscono un marito fremen e i loro uomini cercano una sposa

fremen.

Hanno un detto:la buona fortuna dalle città e la saggezza dal deserto."

"Hai qualche fotografia?"disse Oul.

"Cercherò qualcosa per te."disse Yu"Ritornando ai fremen...vivono in mezzo al deserto e alcuni

nelle città.

Hanno...gli occhi di un profondo arancione."

"Gli occhi...già..."disse Oul"Una mutazione?"

"No,è dovuto alla spezia,il loro sangue ne è pieno."disse Yu.

"Devono essere ben coraggiosi per vivere ai limiti del deserto."disse Oul.

"Senza dubbio."disse Yu"Compongono poesie sui loro coltelli,i crys.

Le femmine sono fiere quasi quanto gli uomini e la loro religione è dedita a un elementale della

morte.

Persino i loro bambini sono violenti e pericolosi.

Non credo che ti sarà consentito mescolarti a loro."

"Capisco."disse Oul"Le voci sui chitauri?"

"Vere e proprie leggende popolari."disse Yu"Nessuna prova,soltanto descrizioni ipotetiche e anche

poco piacevoli.

Da come li presentano il loro aspetto non è dei migliori."

"E la saturazione data dalla spezia?"disse Oul"Ci sono effetti collaterali?"

"Esistono molti pericoli su Arrakis."disse Tuf"Prima di tutto...i mala'kak non rinunceranno

facilmente al loro contratto con la corporazione mercantile universale."

"I mala'kak sono i nostri nemici,è vero...ma dietro di loro io sospetto che ci sia il rappresentante

dell'imperatore."disse Oul.

"Tu diventerai un governatore formidabile."disse Tuf avvicinandosi"E ricorda...il primo passo per

evitare una trappola è di conoscerne l'esistenza."

"Lo so...ma se è una trappola...allora perché ci andiamo?"disse Oul.

"Abbiamo la nostra nuova arma."disse Tuf che si avvicinò a Oul e gli diede un colpetto sul bicipite

sinistro,con la mano destra"Va bene."

Tuf guardò Yu"Presto,attiva un guerriero."

Yu andò verso la parete a destra,toccò una porzione del muro,con la mano sinistra,e una sezione

rettangolare del legno si incavò leggermente nella superficie,poi iniziò a scorrere verso destra e

rivelò un'incavatura rettangolare,dalle pareti metalliche,avente 3 pulsanti circolari neri,disposti in

colonna,sul muro in fondo.

L'essere con il rombo sulla testa cliccò il terzo pulsante e dalla grande incavatura esagonale in alto

scese un cilindro verticale,alto 2 metri e color oro,avente la zona inferiore curva,composto da varie

placche quadrate,fornite di una lama sporgente da ogni faccia,e connesso a una cupola dorata,rivolta

verso il basso,collegata a 1 dei 4 buchi circolari presenti sul soffitto.

Tuf andò a sedersi sulla panca accanto alla scrivania.

"Un guerriero artificiale."pensò Oul"Potevano darmi qualcosa di più difficile."

Le lame dell'oggetto iniziarono ad andare in avanti e indietro,mentre le placche rettangolari

ruotavano su se stesse,poi Oul si mosse rapidamente,sferrò un destro alla colonna metallica e la

spezzò in 2.

"Perfetto controllo."disse Gar.

Poco dopo Oul stava camminando da solo in un corridoio,dalle pareti marroni e levigate,seguito

dalla sfera volante e luminosa.

L'essere grigio arrivò in una zona dove,alla sua destra,era presente un'entrata circolare,che dava su

una scala divisa in 2 rampe,così si fermò e scese la prima scalinata,poi si arrestò nuovamente e vide

Da oltrepassare un'entrata circolare,posta oltre la base della seconda rampa.

"Da..."disse Oul.

"Oul."disse l'altro avvicinandosi"Stavo appunto venendo a salutarti.

Come sai devo precedervi su Arrakis da solo.

Non ci vedremo per un po'."

"Mi dispiace veramente che tu non possa restare con noi."disse Oul.

"È un ordine di tuo padre,non si discute."disse Da sorridendo"Ah,vuole parlarti.

Ma dimmi,lavori ancora in quell'obitorio?"

"Si,mi piace molto."disse Oul.

"Non ho mai capito che gusto ci provi nel fare a pezzi i corpi di animali morti e di altri tuoi

simili."disse Da.

"La morte almeno è una fine all'incertezza."disse Oul"È per questo che la amo."

"Certi discorsi non li ho mai capiti,ma non importa."disse Da"Che la protezione degli xel'naga sia

sempre su di te."

"E che sia su tutti noi,Da."disse Oul.

"Ah,allora ci credi anche tu."disse Da.

"No,io rispetto solo le formalità e le tradizioni."disse Oul"Non hanno mai trovato le prove di quello

che afferma la nostra religione attuale."

"Vero...è per questo che esiste la fede."disse Da.

"La fede è qualcosa che io non mi posso permettere."disse Oul"Devo rimanere sempre ben presente

a me stesso."

"Eh...in effetti sono tempi duri questi."disse Da.

Eto era ancora sulla torre e stava osservando il mare mosso.

"Padre."disse Oul.

"Grazie per essere venuto,Oul."disse Eto"Tuf ha servito la casa Atreides per 3 generazioni e giura

che tu sei il miglior allievo a cui abbia mai insegnato.

Yu,Gar e Da dicono lo stesso.

Mi fai sentire molto orgoglioso."

"Io voglio che tu sia orgoglioso di me."disse Oul.

"Il mare mi mancherà...ma ogni individuo ha bisogno di nuove esperienze."disse Eto"Esperienze

che gli restino dentro,arricchendolo.

E gli consentano di crescere.

Senza cambiamenti...qualcosa si addormenta dentro di noi...e raramente si sveglia.

Il dormiente deve svegliarsi."

"Padre...tu pensi che Arrakis sia così pericoloso come tutti credono?"disse Oul.

"È proprio mio figlio."pensò Eto che parlò"È pericoloso."

Poco dopo Oul era disteso di schiena sul suo letto,senza i vestiti,e dormiva,muovendo la testa da

una parte all'altra e parlando nel sonno"Arrakis...

Dune...

Il pianeta deserto..."

Nella sua mente apparve l'immagine di un mare bianco e nero,leggermente mosso,poi una goccia di

liquido cadde in 1 specchio d'acqua scurissimo e calmo.

Poco dopo Oul sentì una voce femminile nella sua testa"Io ti ucciderò."

Successivamente egli udì una risata femminile e poi vide la luna più piccola di Arrakis.

"La seconda luna."pensò Oul.

Un'altra goccia di liquido cadde sullo specchio d'acqua e un teschio emerse da esso

successivamente.

Subito dopo Oul osservò una zona piena di nebbia viola,con delle rocce vagamente visibili sulla

destra,e al centro di questo luogo era presente l'elementale femmina di Arrakis.

"Dimmi delle acque del tuo pianeta,Uzul."disse l'elementale femmina.

In quel momento Jakla stava camminando lentamente sotto la pioggia notturna e poco dopo giunse

in una zona avente un pavimento di cemento,composto da mattonelle esagonali e dotato di

incavature della stessa forma.

Indossava un largo abito nero,che arrivava fino ai piedi,dotato di un cappuccio,posto sulla testa,e

fornito di maniche aderenti e lunghe.

Alle sue spalle era presente un muretto liscio,di pietra grigia,avente una linea orizzontale incisa

sulla sezione superiore e un'altra incavatura identica posizionata sulla porzione inferiore,con sopra

un enorme circonferenza verticale,grigia,levigata e dotata di un bordo sezionato in 3 livelli,di cui

quello più interno era il più alto e spesso,mentre quello più esterno era il più basso e sottile.

Lei si mise in ginocchio e tenne la testa verso il terreno,poi prese la mano sinistra con la

destra,tremando leggermente,e pensò"La reverenda madre è venuta per metterlo alla prova.

Nessun maschio...è mai stato sottoposto alla prova del dolore.

Questa notte potrei perdere mio figlio."

Nello spazio era presente un mezzo volante di colore nero,avente la superficie completamente

liscia,che si muoveva stando in verticale.

La facciata frontale aveva la metà superiore curva verso l'alto e verso dietro,mentre quella

inferiore,che era più corta,si curvava verso il basso e all'indietro.

Nel punto centrale della sezione inferiore era presente una cupola,fusa con la superficie,e l'intera

facciata posteriore del mezzo volante era verticale e piatta.

Dietro l'astronave si trovava un pianeta di colore azzurro scuro.

L'oggetto entrò dentro l'apertura messa a destra di 1 degli enormi mezzi cilindrici e uscì dal buco

posizionato a sinistra dell'astronave cilindrica sospesa sopra Caladan,iniziando a dirigersi verso il

pianeta sottostante.

L'oggetto accese 2 luci,bianche e circolari,poste sulla zona inferiore e frontale,passando sopra la

cima di alcuni alberi spogli,poi atterrò e la cupola inferiore di iniziò ad aprirsi verso l'esterno.

Dietro a essa era collocata un'apertura ovale,emettente una forte luce chiara,posizionata nel mezzo

di una superficie nera,con 2 luci,bianche,circolari e parallele,messe ai lati.

Un pavimento rettangolare e nero,avente la cima triangolare,iniziò a dirigersi in obliquo verso il

basso,uscendo dal foro ovale,e su di esso erano presenti 7 figure femminili,di cui le prime 6

avevano gli stessi abiti neri e il velo di quella che era scesa dall'enorme sfera.

La settima figura,posizionata davanti alle altre,indossava un vestito scuro identico a quello di Jakla

e un velo nero sul volto.

La madre di Oul si alzò una volta che le 7 erano giunte a 3 metri da lei ed esse le passarono accanto

poco dopo,ignorandola del tutto.

Successivamente Jakla giunse in una grande stanza e la settima presenza femminile si fece togliere

da quest'ultima sia il velo che il soprabito fornito di cappuccio.

L'essere femminile aveva la pelle verde scuro,gli zigomi sporgenti,il volto magrissimo,il dorso del

naso coperto da un trucco bianco,che,all'inizio di quest'ultimo,formava 2 linee orizzontali,di cui una

a destra e una a sinistra,lunghe fino alla metà della parte superiore delle orbite,dove si curvavano

verso l'alto,arrivando a metà fronte,ed era dotata di capelli bianchi,lisci,lunghi,tirati all'indietro e

senza la riga.

Indossava un abito verde chiaro,arrivante fino ai piedi e non molto largo,avente una linea

orizzontale bianca,abbastanza ampia,che si curvava verso il basso ai lati,passando sulla porzione

interna delle braccia,fino a metà bicipiti.

Sulla zona esterna delle larghe maniche,presso i polsi,aveva delle linee irregolari gialle e dal seno

partiva un lungo tessuto marrone scuro,terminante a metà polpacci,al cui centro era presente una

linea gialla,disposta in verticale,avente 2 punte curve verso l'alto,formanti una"U",poste in cima.

Le mani erano scoperte e con l'arto sinistro teneva un lungo bastone nero,avente 2 punte,curve verso

l'alto e l'esterno,molto lunghe e dotate di una cima verticale.

La stanza aveva le pareti grige e lisce,il pavimento era esagonale e dotato di un enorme tappeto

rosso,della stessa forma,che lo copriva quasi interamente.

La superficie dell'oggetto era piena di macchie irregolari,di colore blu e giallo,contenute dentro

degli esagoni concentrici,rossi,verdi,blu e gialli,e al centro del tappeto si trovava una circonferenza

rossa,con l'interno giallo.

Presso il punto centrale dell'ambiente,sulla destra,era posizionata una poltrona di legno,avente lo

schienale,che era curvo in avanti sui lati e con la cima a cupola,di forma rettangolare.

Questo oggetto era dotato di braccioli a forma di rettangolo,aventi la sezione alta più larga di quella

bassa,ed era munito di una metà inferiore,che era fornita di un'imbottitura rossa sulla zona per

sedersi,di forma rettangolare e priva della facciata frontale.

A sinistra erano presenti altre 2 sedie identiche,di cui una era posizionata oltre il bordo del

tappeto,nella parte più distante dall'entrata,mentre l'altra era posta lateralmente e messa sul bordo

di quest'ultimo.

Dietro la poltrona più distante erano collocati 2 mobili di legno,di forma rettangolare,aventi dei libri

sulla zona superiore,che era più larga del resto.

La parte centrale di questi oggetti aveva delle cupole,scolpite su di essa e disposte in maniera

irregolare,mentre la sezione inferiore era munita di 2 linee parallele,incise nel legno.

Nella zona opposta della stanza erano presenti altri 2 mobili identici,messi 1 vicino all'altro.

I lati dell'ambiente avevano un piccolo e basso pavimento grigio,sopraelevato rispetto al resto,che

era dotato di un gradino messo davanti al muro opposto all'entrata.

Ogni parete della stanza era dotata di 2 librerie,aventi 7 scaffali ciascuna,e al centro del soffitto c'era

un grande buco esagonale,munito di bordi lisci,largo quanto l'intero tappeto e collocato sopra

quest'ultimo.

Dagli spigoli di quest'apertura partivano delle colonne,cilindriche e verticali,e le mura interne al

foro erano segnate da solchi orizzontali.

L'entrata della stanza aveva una porta di legno,di forma rettangolare,solcata da 3 linee verticali e

dotata di una maniglia circolare d'oro,che era posizionata dentro 3 incavature,messe al centro del

muro grigio e di cui quella più interna era la più spessa,a forma di cerchio e concentriche.

"Allora Jakla...hai qualcosa da dirmi?"disse la figura femminile con il bastone.

Jakla non rispose e guardò la sua mano destra,pensando"Povero Oul..."

"Ti ho fatto una domanda,Jakla."disse la figura femminile con il bastone,parlando con una voce

severa.

"Che cosa?..."disse Jakla guardandola"Oh...che devo dirvi?"

"Che devi dirmi?"disse la figura femminile con il bastone"Che devi dirmi?"

"Si,ho avuto un figlio!..."disse Jakla.

"Jakla,dovevi partorire solo figlie femmine agli atreides."disse la figura femminile con il

bastone"Jakla?!..."

"Il governatore voleva tanto un maschio."disse lei.

"E tu hai pensato solo al desiderio del governatore di avere un maschio?!"disse la figura femminile

con il bastone"I desideri non contano,lo sai.

Una femmina atreides avrebbe potuto sposare 1 dei mala'kak e ricomporre l'antica frattura.

Invece potremmo perdere tutte e 2 le razze adesso."

"Ho giurato che non avrei mai rimpianto la mia decisione."disse Jakla.

"Molto nobile da parte tua."disse la figura femminile con il bastone,usando un tono di voce

ironico"Niente pentimenti?

Vedremo quando sarai una fuggitiva con una taglia sulla testa e la mano di ogni individuo sarà

puntata contro di te per uccidere te e tuo figlio."

Jakla spalancò gli occhi"Non...non c'è alternativa?"

"Alternativa?"disse la figura femminile con il bastone"Una benegesserit che mi chiede questo?"

"Vi chiedo soltanto quello che vedete nel futuro grazie alle vostre superiori capacità."disse Jakla.

"Io vedo nel futuro quello che ho visto nel passato."disse la figura femminile con il bastone"Tu ben

conosci quello che ti riguarda,Jakla.

Ogni razza sa di essere mortale e teme il ristagno della sua eredità.

È il flusso del sangue.

L'invincibile impulso a mischiare le caratteristiche genetiche senza una pianificazione...però la

Choam e tutte le grandi case sono soltanto fuscelli trascinati da un fiume in piena."

"La Choam..."mormorò Jakla"Suppongo che hanno già deciso come si divideranno le spoglie di

Arrakis."

"La Choam è solo una banderuola che si muove al soffio dei tempi in cui viviamo."disse la figura

femminile con il bastone"Il rappresentante dell'imperatore e i suoi sostenitori ora ne controllano il

59,65% dei voti.

Sicuramente hanno visto dei profitti e poiché altri hanno visto gli stessi profitti...la percentuale

aumenterà.

È la tendenza storica."

"È proprio quello che mi serve in questo momento."disse Jakla"Una lezione di storia."

"Risparmiami il tuo sarcasmo,serva!"disse la figura femminile con il bastone"Conosci quanto me

le forze che ci circondano.

La nostra civiltà si basa su 3 punti fermi...la famiglia imperiale...l'equilibrio con le grandi case

dell'Anseraad e in mezzo la gilda,col suo maledetto monopolio dei trasporti interstellari.

In politica questo aspetto tripartito è la più instabile delle strutture.

Sarebbe già gravissimo senza le complicazioni di una cultura commerciale che osteggia

praticamente qualsiasi scienza."

"Fuscelli trascinati da un fiume in piena...i fuscelli in questo caso sono il governatore Eto,suo figlio

e la sua..."disse Jakla.

"Oh,stai zitta!"disse la figura femminile con il bastone"Quando sei entrata a farne parte sapevi

perfettamente su quale crosta bollente ti incamminavi."

"Io sono una benegesserit...esisto solo per servire."disse Jakla.

"Giusto."disse la figura femminile con il bastone"La nostra unica speranza adesso...è di impedire

l'eruzione di un conflitto generale e di salvare quanto possiamo delle linee genetiche più

importanti."

Jakla chiuse gli occhi"Sono pronta a pagare per tutti i miei errori."

"E anche tuo figlio pagherà insieme a te."disse la figura femminile con il bastone.

"Lo proteggerò con tutte le mie forze."disse Jakla.

"Proteggere?"disse la figura femminile con il bastone"Sai bene quale è il punto debole,Jakla.

Se proteggerai troppo tuo figlio non diventerà mai forte abbastanza per concretizzarsi in un

destino...1 qualsiasi."

Jakla voltò le spalle all'altra"È veramente così brutto quel pianeta?

Arrakis?"

"Abbastanza brutto."disse la figura femminile con il bastone"Ma non così brutto.

Le nostre missionarie ci sono state e lo hanno un po' raddolcito.

E ora stammi bene a sentire...voglio parlare dell'aspetto di tuo figlio.

Come lo spieghi?"

"Non me lo spiego."disse Jakla.

"Si,invece!"disse la figura femminile con il bastone"La tua bocca non parla,ma la tua mente si.

Pensi di averlo generato!"

"Ne avvertivo la possibilità."disse Jakla.

"Assurdità!"disse la figura femminile con il bastone.

"Nessuno è infallibile."disse Jakla"Neanche voi."

"Eh...quel che è fatto è fatto."disse la figura femminile con il bastone.

Oul continuò a parlare nel sonno"Arrakis…

Dune…

Pianeta deserto…

Trasferirsi…

Viaggiare..."

Oul sognò una grotta,dalle pareti irregolari e chiare,al cui interno,tra la nebbia viola,iniziò a

manifestarsi una massa di energia giallo ocra,che prese forma davanti a lui,diventando un essere

umanoide.

La creatura,alta quasi 2 metri,aveva la pelle giallo chiaro e leggermente luminosa,la testa era

calva,le orbite erano completamente incavate e gli occhi,privi di iride e pupilla,erano del tutto

arancioni e luminosi.

Gli zigomi dell'essere erano sporgenti,la pelle aderiva perfettamente alle ossa,la bocca era senza

labbra e mostrava lo scheletro sia sulla sezione frontale sia su quelle laterali,che erano prive di

guance,e anche la mascella aveva le ossa scoperte.

La gola era arancione,cilindrica e magra e alla base di quest'ultima iniziava una corazza

aderente,color bronzo,avente delle sezioni giallo ocra.

La parte posteriore del collo e i lati di quest'ultimo erano coperti da una placca,solcata da 2

incavature orizzontali,il cui lato superiore andava in obliquo verso il basso,sia a destra che a

sinistra,alle estremità della zona frontale della gola,dopo di che diveniva orizzontale alla base del

collo.

Tra le spalle e la gola era presente la corazza aderente bronzea e su di essa si trovavano 2 linee

rettangolari,di colore giallo ocra e oblique verso il basso e l'interno,dirette al centro della porzione

superiore del petto,dove si univano agli spigoli della base minore,posizionata in alto,di una figura

trapezoidale.

Oltre a queste 2 linee ce n'erano altre 2,di cui una era a destra e una era a sinistra,oblique verso il

basso,dotate di un'incavatura rettangolare interna e terminanti in modo curvo all'altezza della parte

laterale e superiore dei pettorali.

Le spalle e i bicipiti erano coperti da un costante fumo nero,diretto verso dietro e uscente dal

vestito,mentre gli avambracci,gialli,secchi,dotati di una muscolatura scolpita e pieni di

venature,avevano la metà inferiore scoperta.

Le mani magre avevano le dita,terminanti con delle unghie appuntite,molto lunghe.

Dagli spigoli inferiori della figura trapezoidale gialla partivano 2 linee,di cui una era a destra e una

era a sinistra,formanti un ovale,nella parte centrale dei pettorali,contenente 4 linee,parallele e divise

in gruppi di 2,che erano orizzontali lateralmente e curve all'ingiù al centro.

La zona inferiore dell'ovale aveva un'incavatura a cupola,dalle estremità laterali di quest'ultimo

partivano 2 linee,dirette verso il basso e passanti vicino ai fianchi,che terminavano all'altezza

dell'ombelico e la parte della corazza compresa tra queste ultime era composta da placche

metalliche,fuse con l'abito,riproducenti la forma della muscolatura del ventre.

La sezione più esterna dei pettorali era munita,sia a destra che a sinistra,di una linea rettangolare,di

colore giallo ocra e solcata da una piccola incavatura terminante alla fine del petto,che scendeva

dall'inizio delle spalle.

Questa linea dorata,poco dopo la fine dei pettorali,formava 2 punte triangolari,sia a destra che a

sinistra,oblique verso l'interno e verso il basso e aventi la cima,dentro cui era posto un foro circolare

nero,del tutto curva,poi si dirigeva,in obliquo,all'ingiù e verso l'esterno per poco,andava

successivamente verso l'interno e il basso,in modo obliquo,fino a raggiungere l'altezza

dell'ombelico e alla fine si avviava,in obliquo,verso l'esterno e all'ingiù,divenendo orizzontale sul

retro della schiena all'altezza della vita.

A quest'altezza la corazza formava un bordo,curvo verso l'alto al centro della parte frontale,da

cui scendevano 2 tessuti neri,di cui quello a sinistra era diretto,in obliquo,verso destra,fino a coprire

la metà superiore esterna della coscia destra,e quello a destra era avviato,in obliquo,verso

sinistra,fino a coprire la metà superiore esterna della coscia sinistra.

Questi ultimi si dirigevano verso dietro e verso il basso poco prima delle ginocchia,unendosi e

formando una cima curva sul retro dei polpacci.

Le gambe erano coperte da un lungo abito nero,arrivante fino alle caviglie,dal cui bordo inferiore

usciva del fumo nero,diretto verso dietro.

I piedi erano dotati di unghie appuntite.

La figura scomparve poco dopo,tornando a essere vapore arancione,poi si iniziò a sentire il suono

di una goccia d'acqua che cadeva dentro una pozza di liquido.

"Arrakis..."disse Oul mentre dormiva"Dune...

Il pianeta del deserto..."

Oul si svegliò in quel momento e sentì dei passi che provenivano dal corridoio,poi chiuse gli occhi

e,qualche secondo dopo,poco oltre l'entrata circolare della stanza giunsero sia Jakla che la figura

femminile con il bastone.

"Che essere orribile."disse quella con il bastone.

"Reverenda madre..."disse Jakla guardandola e spalancando gli occhi.

"Silenzio!"disse quella con il bastone che poi guardò Oul"Non è solo una deformità fisica,qui c'è

qualcosa di marcio.

Comunque...cercheremo di salvare il più possibile,ma devo avvertirti..."

La figura con il bastone guardò Jakla"...non farti illusioni per il padre.

Niente."

Jakla la guardò preoccupata e pensò"Per il padre niente..."

"Hai veramente pensato di poter generare il kwisatz haderach,l'essere supremo

dell'Universo?!"disse quella con il bastone"Come hai potuto osare?

La mia migliore discepola...e...la mia più grande...delusione.

Il kwisatz haderach è perfetto geneticamente e mentalmente,qui invece abbiamo a che fare con una

mostruosità deforme!

Non so cosa sia,ma di certo non è quello che cerchiamo.

E comunque...non ti sembra troppo alto e massiccio per la sua razza e per la sua età?"

"I membri della famiglia Atreides cominciano a crescere presto,reverenda madre."disse Jakla.

"Ti prendi gioco di me?"disse la figura femminile con il bastone.

"No,reverenda madre...è solo che...non so cosa dire al riguardo."disse Jakla.

La figura con il bastone guardò verso Oul"È sveglio.

Ci sta ascoltando.

È astuto quell'essere deforme..."

La femmina con il bastone fece un mezzo sorriso"...ma d'altronde avete bisogno di astuzia...e se

dovesse,per assurdo,essere il kwisatz haderach,cosa che assolutamente non credo...beh...glie ne

servirà molta.

Fingi pure,creatura bizzarra...tra non molto avrai bisogno di tutte le tue forze per affrontare il mio

gom jabbar."

La figura femminile con il bastone fece un passo avanti"Va bene,preparati giovane Oul Atreides.

Ti voglio incontrare nelle stanze di tua madre,è un ordine!"

La figura con il bastone uscì dalla stanza.

"Oul...è una cosa molto importante."disse Jakla andando via.

Oul si sedette sul letto e pensò"Kwisatz haderach?

L'essere supremo?

Per il padre niente...

Che cos'è il gom jabbar?

Reverenda madre...

Il modo in cui si rivolgeva a mia madre...

E se il gom jabbar fosse qualcosa di Arrakis che devo imparare prima di andare sul pianeta?...

Arrakis...

Dune...

Il pianeta del deserto..."

"Gom...jabbar..."disse Oul"Kwisatz...haderach..."

Pochi secondi dopo Jakla tornò nella stanza,mentre il figlio teneva le mani incrociate sulle gambe e

la testa verso il basso,poi lei osservò Oul,per qualche secondo,e successivamente parlò"Oul?"

Lui la guardò"Cosa succede?"

"Vestiti e vieni con me."disse Jakla"Fa presto,la reverenda madre sta aspettando."

"Ho sognato di lei...una volta."disse Oul.

"Tutto a suo tempo,Oul."disse Jakla che uscì di nuovo dalla stanza.

Poco dopo Oul,che indossava la tuta aderente blu e gialla,camminò per dei bui corridoi di pietra

grigia,aventi una placca rettangolare,molto larga,posizionata in orizzontale poco sotto la metà delle

mura e il cui pavimento aveva le sezioni laterali più alte del resto.

Dietro di lui era sempre presente la sfera volante che emetteva luce.

Successivamente l'oggetto lo superò e si diresse verso un'ampia zona,avente 2 colonne,rettangolari e

laterali,più un'apertura circolare sulla parete,dotata di una grata metallica formante dei

quadrati,davanti a cui erano presenti sia Jakla,che guardava verso l'esterno,sia Yu,che osservava la

porzione interna dell'ambiente mentre teneva le mani incrociate all'altezza della vita.

Oul li raggiunse,poi Jakla si voltò verso di lui,successivamente si diresse verso un

corridoio,posizionato a destra,e dopo questo si fermò nuovamente,voltandosi verso il figlio.

"Cosa c'è?"disse Oul.

"La mia insegnante alla scuola delle benegesserit è venuta a visitarci questa notte."disse Jakla"Ora

lei è la veridica del rappresentante dell'imperatore in persona.

Le piacerebbe conoscerti."

"Perché?"disse Oul.

"Per i tuoi sogni,vuole che glie ne parli."disse Jakla guardando verso terra.

"Non è ciò che hanno detto."pensò Oul che poi parlò"Come fa a sapere dei miei sogni?"

La madre lo guardò e rimase in silenzio.

"È grazie a lei che c'è stato dato Arrakis?"disse Oul.

"Arrakis non c'è stato...dato."disse Jakla.

"Che cos'è un gom jabbar?"disse Oul.

La madre abbassò la testa e guardò verso terra"Presto lo saprai..."

"E perché il dottor Yu è qui?"disse Oul.

"Ci metterà un minuto."disse Jakla voltandosi e facendo qualche passo,poi si fermò e guardò il

figlio,dopo di che Oul si girò verso Yu,che si avvicinò.

"Mio giovane governatore...tua madre mi ha chiesto dei tuoi segni vitali."disse Yu che gli toccò il

braccio destro,con la mano sinistra,e chiuse gli occhi.

"Che succede?"disse Oul.

Yu guardò verso terra"Le benegesserit dicono di servire il bene superiore...ma,senza mancare di

rispetto alla tua signora madre...servono anche i loro disegni."

"Che stai dicendo?"disse Oul.

"Procedi con cautela."disse Yu che guardò verso Jakla"Il suo cuore è forte,mia signora."

"Non parlarne a nessuno."disse Jakla e Yu annuì,andando via,mentre l'altro guardava la madre.

Poco dopo Oul e Jakla stavano camminando in un corridoio rettangolare,conducente a un gradino

su cui era posizionato un piano rialzato,dalla forma di rettangolo,ai cui lati si trovavano 2 colonne

rettangolari attaccate alle pareti,di cui una era a destra e una era a sinistra,e tra di esse erano poste 3

circonferenze concentriche,scavate nel muro,dentro cui era presente la porta di legno divisa da 3

linee verticali,che era incavata dentro una parete.

Jakla arrivò davanti al gradino e si fermò,voltandosi verso il figlio"Oul..."

Lei gli toccò il braccio destro,con la mano sinistra"Ricorda il tuo addestramento."

Jakla si voltò e si mise il cappuccio,poi si diresse verso la porta.

Oul sentì una voce femminile rimbombante nella sua mente"Doooveee seiiii?"

Poco dopo i 2 entrarono nella stanza esagonale con le librerie laterali e trovarono la reverenda

madre seduta sulla poltrona a destra.

Alla sua sinistra,sul pavimento,era posto il bastone biforcuto,mentre alla sua destra,sul suolo,era

presente una grande scatola di metallo verde,avente un'apertura circolare grande quanto tutta la

parte frontale,mentre le altre facce avevano i lati più alti rispetto alla superficie,che era divisa in

rettangoli disposti in file.

"Maledetta Jakla!..."pensò la figura femminile seduta"Se solo avesse generato una figlia,come le

era stato ordinato!..."

"Questa è la reverenda madre Gao Sone Muain."disse Jakla"È qui per esaminarti."

Oul e la madre si guardarono per qualche secondo,poi lui iniziò a fissare l'altra.

"Che sguardo fulminante…"pensò Muain che parlò poco dopo"Ha la sfida negli occhi!

Come suo padre.

E da quello che vedo...sembra anche molto prudente."

"Così gli è stato insegnato,reverenda madre."disse Jakla.

"Qualcosa non va."pensò Oul.

"L'insegnamento è una cosa,il materiale di partenza un'altra."disse Muain"Vedremo."

"La prego..."disse Jakla.

"Jakla...lo sai che dev'essere fatto."disse Muain.

"Si,reverenda madre."disse Jakla"Naturalmente."

"Ma di che ha paura?"pensò Oul che guardò Jakla,poi osservò l'altra femmina e parlò"Voglio sapere

di mio padre."

"Oul!...ascolta la reverenda madre e fa ciò che ti dirà di fare."disse Jakla"Questa prova alla quale

stai per sottoporti...è importante per me."

"Prova?"pensò Oul.

"Ricordati che sei figlio di un governatore."disse Jakla.

"Jakla?"disse Muain e l'altra la guardò"Esci!

E pratica la meditazione della calma.

È un ordine."

Jakla si avvicinò a Oul e parlò a bassa voce"Fa ciò che ti dice la reverenda madre."

Jakla uscì,chiuse la porta e Oul guardò verso l'entrata.

"Allora...tu!..."disse Muain parlando con una voce mostruosa e rimbombante.

"Cacciate via mia madre nella sua casa?"disse Oul con un tono rabbioso"Come se fosse una

serva?"

Muain sorrise per qualche secondo"Jakla era davvero la mia serva,giovane essere.

Lo è stata per molti anni.

Ed era anche bravissima.

Ma adesso..."

La voce di Muain divenne di nuovo distorta e lei indicò il suolo,con la mano destra"...vieni qui."

"Sta usando...la voce."pensò Oul che si trattenne dal muoversi e parlò"No!"

"È abbastanza forte però..."pensò Muain spalancando leggermente gli occhi e sorridendo per

qualche secondo"Sorprendente."

"Vieni qui!"disse la figura con il bastone,parlando con la voce distorta.

Oul si mosse lentamente e si avvicinò,pensando"Ha davvero osato usare la voce su di me!...ma per

il momento è meglio non opporsi.

Non voglio dare troppo nell'occhio."

"Giù."disse Muain e Oul si mise in ginocchio davanti a lei.

"Come osate usare la voce su di me?"disse Oul.

Muain lo osservò per qualche istante e poi toccò,con la mano destra,la parte superiore della scatola

verde,pensando"Abbiamo dovuto costruirne una apposita per lui."

"Vedi questa?"disse Muain e Oul guardò la scatola,che si sollevò a mezz'aria in quel

momento"Metti la mano destra in questa scatola."

Oul guardò l'oggetto e poi fissò di nuovo la femmina"Cosa c'è nella scatola?"

"Tua madre ti ha comandato di obbedirmi."disse Muain"È così che rispetti i suoi comandi?

Metti la mano nella scatola."

Oul mise la mano destra nell'apertura circolare dell'oggetto.

Pochi secondi dopo la figura femminile avvicinò il braccio destro all'arto di Oul,tenendo,con

l'indice,il pollice e l'anulare,un lungo e sottile pezzo di metallo,cilindrico e appuntito,avente una

piccola placca circolare vicino all'estremità sinistra,che era piena di linee verticali incise,mentre

tutta la porzione a destra dell'oggetto era liscia e dotata di piccoli fori.

Oul provò a guardare la punta di metallo.

"Fermo!"disse Muain con la voce distorta.

"Ha usato di nuovo la voce."pensò Oul"Che insolenza!"

"Ti punto contro il gom jabbar."disse Muain"Lo chiamano anche come il nemico dalla mano

levata.

Un ago avvelenato.

Morte istantanea.

Non ribellarti,altrimenti il veleno ti ucciderà.

Bene...hai superato il primo test.

E adesso ecco in cosa consiste il secondo.

La prova è semplice...togli la mano dalla scatola e morirai.

Nient'altro.

Tieni la mano nella scatola...e vivi.

Toglila...e muori."

Oul mandò gli occhi verso la punta metallica e pensò"Crede di poter bucare la mia pelle.

Non ha idea di quanto io sia risultato resistente dai test che ho fatto in segreto."

"Il figlio di un governatore deve conoscere i veleni."disse Muain"È così che viviamo oggi,non è

vero?

Maschi per avvelenarti la bevanda,serve per le pietanze...i veleni lenti,quelli veloci,quelli

intermedi...qui ce n'è 1 nuovo per te,il gom jabbar."

"Che c'è nella scatola?"disse Oul.

"Dolore."disse Muain"Molto dolore."

Oul guardò verso l'oggetto.

"Fermo!"disse Muain"Tieni presente un fatto...questo ago velenoso uccide solo gli animali."

"Vorreste dire che il figlio del governatore è un animale?"disse Oul.

"Diciamo...che secondo me potresti essere qualcosa di più."disse Muain e Oul strinse gli occhi"Stai

fermo!

Ti avverto guai a te se cerchi di divincolarti.

Sono più debole di te,ma questa mano può piantarti l'ago nella carne prima che tu riesca a

sfuggirmi.

Il tuo spirito può essere abbastanza potente da controllare il tuo istinto.

Il tuo istinto sarà quello di ritrarre la mano dalla scatola.

Se lo farai...morirai."

"Se urlo la stanza in un attimo sarà piena di servi e allora voi morirete."disse Oul.

"Non chiamare le guardie."disse Muain"C'è tua madre dietro quella porta,non fa passare nessuno.

Puoi esserne certo.

Jakla ha già superato questa prova.

Ora è il tuo turno.

Devi essere onorato.

Non era mai successo che sottoponessimo un maschio a essa."

Jakla,che era senza cappuccio,si trovava davanti alla porta e guardava verso il basso,tenendo la

mano sinistra con la destra,all'altezza della pancia.

Poco dopo lei guardò davanti a se e vide 3 figure vestite di nero in lontananza.

"Chi siete?"disse Oul"Come avete fatto a ingannare mia madre convincendola a lasciarmi solo con

voi?

Siete mandata dai mala'kak?"

"I mala'kak?..."disse Muain con un mezzo sorriso"Per gli xel'naga,no!.."

"Perché fate questo?"disse Oul.

"Un animale preso in trappola si staccherà la zampa a morsi...per scappare."disse Muain"Tu che

farai?

Ecco perché.

Per vedere se sei di più che un animale.

Voglio avere la risposta a questa domanda.

Un essere superiore resterebbe nella trappola,sopporterebbe il dolore e fingerebbe di essere

morto,per cogliere di sorpresa il cacciatore e ucciderlo,eliminando così un pericolo per la razza."

"Potrebbe essere un'idea."pensò Oul che poi parlò"Sbrigatevi a fare ciò che dovete,subdola

assassina."

"Subdola assassina?..."disse Muain con un mezzo sorriso"Hai del coraggio,non si può negare.

Bene,vedremo...

Presto sentirai dolore alla mano...nella scatola...un dolore atroce...ma...ritira la mano e ti trapasserò

le carni con il gom jabbar.

La sua morte è rapida come la spada che mozza il capo a un condannato,non importa quanto tu sia

possente.

Ritira la mano e il gom jabbar ti ucciderà,hai capito?

Ora fa silenzio!"

Passarono alcuni momenti.

"Com'è possibile che questa sia una prova?"pensò Oul.

"Avvertirai...una sensazione..."disse Muain chiudendo gli occhi"...strana.

Adesso...la sensazione diventerà...bruciore...calore...ancora più calore!...ancora più calore!..."

"Per quanto tempo devo..."disse Oul con un'espressione del tutto normale.

"Silenzio!"disse Muain.

Jakla iniziò a piangere e a piegarsi leggermente in avanti,poi respirò con il naso e la bocca,tremando

leggermente e mandando i palmi delle mani tremolanti verso il basso.

"Non c'è nessun pericolo."pensò Oul.

"Non devo avere paura..."disse Jakla singhiozzando"Non devo avere paura..."

"Non può succedermi nulla."pensò Oul.

"La paura uccide la mente..."disse Jakla.

"Tutto qui?"disse Oul.

"SILENZIO!"disse Muain aprendo gli occhi per qualche secondo"SILENZIO!"

"La paura...è la piccola morte che porta all'annullamento..."disse Jakla"...all'annientamento totale."

"La morte è la certezza alla fine dell'incertezza."pensò Oul.

"Guarderò in faccia la mia paura."disse Jakla"Affronterò la mia paura e le permetterò di

attraversarmi.

Permetterò che mi calpesti e mi attraversi."

Oul ebbe una visione,che gli mostrò una fiamma in un ambiente nero,e in quel momento Muain

mandò la testa verso destra,emettendo un gemito.

Lui iniziò a guardarla con un'espressione soddisfatta e le sue labbra cominciarono a formare un

leggero sorriso,mentre pensava"Il pericolo non va allontanato,ma avvicinato e schiacciato

ferocemente."

La visione successiva mostrò degli alberi,disposti in fila e dotati di rami pieni di lunghe foglie,che

stavano bruciando nella notte,dopo di che lui vide l'immagine della mano destra dell'elementale

femmina di Arrakis mentre si avvicinava alla sabbia del deserto lentamente.

"E una volta passata..."disse Jakla.

Oul cominciò a sorridere,mentre Muain iniziava ad alzare la testa verso il soffitto.

"E il dolore dev'essere sopportato."pensò Oul"Per poi essere restituito con violenza."

"...con il mio io interno ne seguirò il cammino."disse Jakla"Aprirò il mio occhio interiore e ne

scruterò il percorso."

La visione successiva mostrò delle ombre proiettate sulla sabbia notturna da un fuoco,dopo di che

comparvero delle alte fiamme e in mezzo a queste ultime apparve una mano destra,completamente

carbonizzata,nera e piena di crepe,dotata di un buco sulla zona esterna inferiore e mancante

dell'anulare.

"La senti la carne...che sfrigola?..."disse Muain che aveva ancora gli occhi chiusi.

Jakla continuò a piangere"E la dove sarà stata...non sarà più niente.

La dove andrà la paura...non ci sarà più nulla."

La visione successiva mostrò altri alberi in fiamme.

"Bene."pensò Oul"La morte è vicina."

"Resterò io solamente."disse Jakla smettendo di piangere"Soltanto io ci sarò."

La visione successiva mostrò la mano destra dell'elementale femmina,che era del tutto coperta di

sangue viola e stringeva un pugnale nero,avente il manico cilindrico e la lama allungata e appuntita.

"La morte è qui!"pensò Oul sorridendo e mostrando tutti i denti,mentre Muain alzava la testa verso

l'alto e contorceva il viso"La certezza alla fine dell'incertezza.

È qui!

Lei è qui!

Solamente essa conta.

La vita è senza valore.

La vita è inutile.

La vita è dannosa.

La vita è un'epidemia!

E io devo far sparire la vita di questa lurida subdola assassina!

Sparire!

Farla sparire!

Subito!

Morire...deve morire!

Morte MORTE MORTE MORTE!

Snoke,dammi la forza!"

"Si...ragazzo mio."disse la voce di Snoke nella mente di Oul.

"Morte!"pensò Oul"Morte!"

Muain iniziò a lamentarsi,provando dolore.

"Dolore e dolore!"disse la voce di Snoke nella testa di Oul.

"MORTE!"pensò Oul"IO DICO MORTE!

MORTEEEEEE!

MOOOORTEEEEEEEEEEE!"

"BASTA!..."urlò Muain in preda alla disperazione,poi aprì gli occhi e allontanò l'ago da Oul"Ora

basta..."

"Non vuole continuare per un altro po'?"disse lui che fece un leggero sorriso.

"Per i santi xel'naga...nessuna femmina ha mai potuto sopportare tanto senza battere ciglio!"disse Muain con un tono di voce

impaurito e incredulo"Forse volevo che tu non superassi la prova."

"Si,ne sono sicuro."pensò Oul.

"Togli pure la mano dalla scatola e guardala,giovane essere."disse Muain"Guardala..."

Oul estrasse la mano dall'oggetto,la guardò,vedendo che era intatta,e pensò"Non ho sentito

neanche un leggero formicolio.

Tuttavia,ora capisco che ci sono piani oscuri di cui non sono a conoscenza."

"Dolore indotto dai nervi."disse Muain toccando la parte superiore dell'oggetto,con la mano

destra,e la scatola si poggiò sul suolo poco dopo"Non posso andare in giro storpiando potenziali

esseri superiori agli animali.

Tuttavia tanti darebbero molto più che una mano per il segreto della scatola."

"A cosa serve il dolore?"disse Oul.

"Dolore...un essere dotato di intelletto e raziocinio può resistere a qualsiasi sofferenza,dovevo

osservarti in condizioni di crisi."disse Muain"Hai mai setacciato la sabbia?"

"Sabbia..."pensò Oul che parlò"Si."

"Come sabbia attraverso un setaccio...noi setacciamo la gente."disse Muain"Tutto ciò serve per

scoprire chi sono coloro che veramente sono diversi dalle bestie."

"Ed è tutto qui?"disse Oul.

"Ti ho osservato mentre provavi...il dolore,giovane."disse Muain"Il dolore è soltanto il veicolo della

prova.

Tua madre ti ha parlato sicuramente del nostro modo di osservare.

La nostra prova consiste nel provocare una crisi e osservare.

Se non fossi stato in grado di controllare i tuoi impulsi,come un animale...non ti avremmo lasciato

vivere.

Erediti troppo potere."

"Perché sono figlio di un governatore?"disse Oul.

"Perché sei il figlio di Jakla."disse Muain"Hai più di un solo diritto di nascita."

"Sta dicendo il vero."pensò Oul.

"Ha percepito la verità...che sia veramente lui...può darsi..."pensò Muain"Ma riusciremo ad averlo

sotto il nostro controllo.

Però...no,la speranza offusca l'osservazione,mi sto illudendo.

In più ho avvertito qualcosa di veramente macabro.

E quella visione?

Era un qualche ricordo?

O solo il frutto della sua fantasia?

O di un sogno?"

"Avete fatto questo anche a mia madre una volta?"disse Oul.

"Tu sei capace di capire quando qualcuno crede in quello che dice?"disse Muain.

"Si."disse Oul"Perché cercate degli individui a cui fare questo?"

"Per liberarli."disse Muain.

"Liberarli?"disse Oul.

"Un tempo le genti dell'impero dedicavano il loro pensiero alle macchine,nella speranza che esse li

avrebbero liberati."disse Muain"Per ben 2 volte.

Ma questo consentì ad altri individui di servirsi di quelle macchine per renderli schiavi.

E poi sappiamo cosa successe con l'intelligenza meccanica la prima volta...e con il misterioso essere

che infettò la tecnologia più avanzata,Brainiac,la seconda volta."

"Non costruirai una macchina a somiglianza della mente di un essere vivente."disse Oul.

"Si,così riporta il testo sacro arancione e così fu detto durante la guerra santa Butleriana."disse

Muain"Ma in realtà quei testi avrebbero dovuto dire...non costruirai una macchina che contraffaccia

la mente di un vivente superiore agli animali.

Non hai mai studiato il mentat al servizio della tua casa?"

"Ho studiato con Tuf."disse Oul"Ma non ho mai analizzato il soggetto in questione in quel senso."

"Le grandi guerre con le macchine ci hanno liberati da un peso."disse Muain"Hanno spinto la mente

a svilupparsi.

Furono fondate delle scuole per sviluppare il talento mentale."

"Le vostre scuole."disse Oul e l'altra annuì.

"2 grandi scuole sopravvivono."disse Muain"La sorellanza Benegesserit e la gilda spaziale.

La gilda,così noi pensiamo,concentra ogni suo sforzo nella matematica pura,mentre la sorellanza

svolge altre funzioni."

"Politiche."disse Oul.

"Per gli xel'naga!..."disse Muain guardando la porta d'ingresso e pensando"Ma quanto gli ha

raccontato?"

"Non me l'ha detto mia madre."disse Oul.

"Ti sono bastati ben pochi indizi..."disse Muain"Politiche,proprio così.

In origine la sorellanza Benegesserit era diretta da coloro che intuirono quanto fosse necessaria una

continuità nelle vicende delle popolazioni dell'impero.

Si accorsero che una simile cosa non si poteva creare senza separare il ceppo superiore da quello

più animale...per ragioni di allevamento."

"Mia madre mi ha detto che molte benegesserit ignorano la propria genealogia."disse Oul.

"Le ascendenze genetiche compaiono sempre nel registro delle unioni."disse Muain"Tua madre,per

esempio,sa che la sua ascendenza o è delle benegesserit o è accettabile così come è."

"Allora...perché non ha mai saputo chi fossero i suoi genitori?"disse Oul.

"Alcune li conoscono e altre no."disse Muain"Per esempio...avremmo potuto desiderare di

accoppiarla con un consanguineo...per far affiorare un carattere genetico come dominante.

Abbiamo molte ragioni...e molte idee."

"Sono molte le cose che decidete da sole."disse Oul.

"C'era della critica nella sua voce?"pensò Muain che parlò"Il nostro fardello è molto pesante."

"Prima...quando parlavate con mia madre avete affermato che io potrei essere il...kwisatz

haderach...cos'è?"disse Oul"Un gom jabbar vivente?"

"Hai del coraggio a rivolgerti a me con quel tono."disse Muain che mandò la mano sinistra verso la

testa dell'essere,tenendo il palmo aperto,poi chiuse gli occhi e diresse la testa verso l'alto,vedendo

l'elementale del pianeta Arrakis in una visione.

"Dimmi delle acque del tuo pianeta,Uzul."disse l'elementale nella visione.

Poco dopo Muain aprì gli occhi e lo guardò,poi Oul si alzò e fece qualche passo indietro.

"Tu conosci...conosci l'acqua della vita?"disse Muain"La bile dei vermi appena nati di Arrakis."

"Ne ho sentito parlare."disse Oul.

"È molto pericolosa."disse Muain"La sorellanza Benegesserit la usa per estendere la percezione.

Per incrementare la capacità di scoprire il falso soprattutto.

Hai mai assistito al processo che da questa capacità?"

"No."disse Oul.

"Non è un evento piacevole...ma ti conferisce diversi doni,tra cui l'intuizione."disse Muain"Noi

possiamo guardare in molti luoghi della nostra memoria...e della memoria del nostro corpo.

Quest'ultima si chiama memoria genetica.

Noi percorriamo molte vie del passato,ma unicamente vie femminili.

Ma a volte...quando percorriamo le memorie...accediamo a quella che viene definita come

dimensione temporale...e li dentro...esiste un posto..."

Muain chiuse gli occhi"...che ci terrorizza tutte...noi femmine.

Un luogo dove nessuna veridica può guardare.

Ne siamo respinte e ne restiamo terrorizzate.

Tuttavia il nostro essere perfetto...potrà guardare dove noi non possiamo...oltre che vedere in

entrambi i passati,femminili e maschili."

"Il vostro kwisatz haderach."disse Oul.

"Si,colui che può essere in molti luoghi contemporaneamente."disse Muain.

"Che verrà di certo usato da voi per avere il controllo su ogni cosa."disse Oul.

"Questo è solo 1 dei motivi per cui cerchiamo il kwisatz haderach."disse Muain"Non ci serve

soltanto per avere il controllo...ma per protezione."

"Protezione da che cosa?"disse Oul.

"C'è una profezia...una rara profezia che si dice sia stata fatta dai chitauri ad alcuni capi fremen...e

che è stata successivamente diffusa,ovviamente sotto il nostro controllo,al resto della popolazione

del pianeta."disse Muain.

"Chitauri?"pensò Oul.

"Non sappiamo quale gruppo fremen sia stato il primo a diffondere questa credenza,ma nel racconto

si parla di eventi di una certa importanza."disse Muain"Ufficialmente,nelle versioni approvate,viene

detto che un messia arriverà su Arrakis e che guiderà il popolo verso un radioso futuro di pace,dove

povertà e sofferenza non ci saranno più,tuttavia...questa profezia è stata riferita alla comune

popolazione in una maniera completamente diversa da quella conosciuta dai primi che l'hanno

diffusa...o per meglio dire...i primi che l'hanno sussurrata con timore durante i giorni in cui il vento

delle tempeste di sabbia era su di loro.

La versione nota alle masse è soltanto una menzogna,che serve per mantenere in piedi un costrutto

religioso atto a dominare le popolazioni...tuttavia la sorellanza Benegesserit ne conosce il reale

contenuto.

E comunque,se si riflette bene,non è difficile capire il motivo di tale inganno.

I chitauri sono stati descritti,dai pochi fremen che credono nella loro esistenza,come una razza

brutale,violenta,punitiva,vendicativa,tirannica,dominatrice e fiera di trovare la morte in

battaglia,quindi qualunque messaggio fatto risalire a una specie simile non è facilmente presentabile

a delle masse che sperano in un futuro miglioramento delle condizioni di vita.

È stato detto dai fremen...un semi eterno un giorno nascerà.

Il flagello dei mondi.

Egli andrà dove noi non possiamo...e farà ciò che noi non immaginiamo.

Cose indicibili...cose folli.

Il vento della morte spazzerà le lune...e i mondi andranno alla deriva...in 1 spazio carico di sangue.

Molti capi fremen del profondo deserto hanno tentato di avere delle visioni riguardanti questo

futuro,mediante l'utilizzo dell'acqua della vita."

"Hanno tentato e hanno fallito?"disse Oul.

"Hanno tentato e sono morti."disse Muain"Comunque...tu potresti diventare davvero qualcosa di

interessante per noi a pensarci bene.

Siediti qui,creatura,ai miei piedi."

"Preferisco restare dove sono."disse Oul.

"Tua madre si sedeva sempre ai miei piedi una volta."disse Muain.

"Io non sono mia madre."disse Oul.

"Ci detesti un po',non è vero?"disse Muain che guardò verso la porta"Jakla!"

La madre di Oul entrò lentamente nella stanza e tenne gli occhi chiusi,poi li aprì e pensò"Mio

figlio...è vivo."

"Jakla...hai mai smesso di odiarmi?"disse Muain.

"L'odio...è dovuto al dolore che non devo mai dimenticare."disse Jakla"L'amore..."

"Soltanto i fatti."disse Muain"Ora puoi entrare,ma rimani in silenzio assoluto.

Chiudi la porta e assicurati che nessuno ci interrompa."

Lei abbassò la testa,si mise il cappuccio e chiuse la porta,pensando"Mio figlio vive.

Mio figlio vive...ed è 1 di noi.

Io lo sapevo,ma...vive!

Adesso anche io posso continuare a vivere.

Mio figlio vive!"

"Ha detto la verità."pensò Oul guardando la madre"Tutte e 2 hanno detto la verità."

"Lo stai addestrando nella via."disse Muain,mentre l'altra si avvicinava.

Oul guardò lentamente verso la madre,tenendo i pugni chiusi.

"Un giorno,creatura...dovrai forse anche tu restar fuori da una porta come quella."disse Muain"Ci

vuole molta forza per farlo."

"Specialmente per sopportare le urla,non è vero?"disse Oul.

"Oul!"disse Jakla"Non devi parlare con quel tono alla..."

"Ci penso io,Jakla."disse Muain.

"Dovete proprio farlo?"disse Jakla.

"Jakla,ragazza mia...vorrei essere io al tuo posto a sopportare le tue sofferenze,ma ognuna di noi

deve seguire la propria strada."disse Muain.

"Lo so..."disse Jakla.

"Tu mi sei cara come una delle mie figlie,ma non posso permettere che ciò interferisca con il

dovere."disse Muain.

"Capisco le necessità."disse Jakla.

"Quello che hai fatto,Jakla,e la ragione per cui lo hai fatto le sappiamo ambedue,ma devo essere

sincera con te e dirti che esistono ben poche speranze che questo essere sia la Totalità

Benegesserit."disse Muain"Non sperare troppo."

"Mi fate sentire come se fossi una bambina che recita la prima lezione."disse Jakla.

"Vediamo se te la ricordi."disse Muain.

"Gli esseri superiori non devono mai assoggettarsi agli animali."disse Jakla singhiozzando e poi

parlò a bassa voce"Mi sentivo così sola."

"Questa è proprio una delle prove."disse Muain"I mortali sono quasi sempre soli."

Ci furono alcuni momenti di silenzio.

"Ora veniamo a te."disse Muain guardando Oul.

"Cosa volete sapere?"disse Oul.

"Sogni ogni notte?"disse Muain.

"Si,ma per la maggior parte sono sogni che non vale la pena di rammentare."disse Oul"Posso

rievocarli tutti,ma alcuni vale la pena di ricordarli,altri no."

"Come sai la differenza?"disse Muain.

"La so e basta."disse Oul.

Muain osservò Jakla,per qualche istante,poi guardò nuovamente Oul"Parlami di questi sogni."

"Ne ho fatto 1 stanotte."disse Oul.

"E che cos'hai visto?"disse Muain.

"Un elementale."disse Oul"Su Arrakis."

"Di che tipo?"disse Muain.

"Credo fosse...una dea dei morti."disse Oul"E di 1 dei luoghi oltre la vita."

"Ti era già comparsa in sogno?"disse Muain.

"Molte volte."disse Oul.

"Secondo gli antichi abitanti dell'impero gli elementali personificavano i 4 elementi della natura...la

terra,l'aria,il fuoco e l'acqua,ma a volte c'erano anche concetti più particolari...come la sostanza di

cui sono composte le stelle...e in altri casi ancora...alcuni di essi si occupavano dei piani spirituali a

cui la loro razza era connessa."disse Muain"Oggi molti,incluse le Benegesserit,ritengono che

l'invenzione di queste presenze e le visioni a esse connesse siano dovute a 2 fattori intrecciati tra

loro.

Il primo è la paura degli esseri viventi nei confronti dei 4 elementi e delle catastrofi che essi

possono causare...il secondo invece potrebbe essere l'associazione e fusione di importanti guide

dell'epoca con i 4 elementi stessi.

Ciò spiegherebbe come mai ogni gruppo di elementali somiglia alle popolazioni che li

venerano,senza dover per forza considerare un adattamento dell'aspetto esteriore da parte di

eventuali entità simili.

In aggiunta il secondo punto condusse anche alla formazione di un altro concetto...elementali che

controllano dimensioni legate all'anima,probabilmente per spiegare dove finivano le coscienze dei

governatori defunti.

E questo mi porta all'esempio in questione.

Questa figura...ti ricorda qualcuno di reale?

Qualcuno che hai perso e che la tua mente potrebbe aver rappresentato in questo modo?

La conosci?"

"No,ma forse la conoscerò."disse Oul.

"Può darsi,ma dovresti possedere il dono della preveggenza per avere visioni del futuro."disse

Muain"Parlami di lei.

Non capita spesso di sognare una dea al giorno d'oggi.

Cosa vedi quando provi a ricordare il sogno?"

"Siamo in un posto chiuso...tra le rocce...è pieno di vapore viola,ma intravedo chiazze arancioni in

movimento..."disse Oul chiudendo gli occhi"Stiamo...aspettando qualcosa.

Mi dice che mia madre è terrorizzata,anche se cerca di nasconderlo,mentre io sono impaziente."

Muain guardò Jakla e quest'ultima scosse la testa con un'espressione di perplessità sul volto.

"A volte mi dice...parlami delle acque del tuo mondo,Uzul."disse Oul che aprì gli occhi"Non è

strano?

Io sono nato su Caladan...non ho mai sentito parlare di un pianeta che si chiama Uzul."

"C'era ancora qualcosa in questo sogno?"disse Jakla.

"Si,ma...ora che ci penso...forse Uzul...era il mio nome..."disse Oul che chiuse di nuovo gli

occhi"Mi viene in mente ora.

Mi chiede di descriverle le acque...poi a volte vedo delle mani..."

"Sai dirmi di chi sono?"disse Muain"Riconosci a chi appartengono quelle mani?"

"Una delle 2 è mia...l'altra è di mia madre."disse Oul"Le prendo la mano per condurla da qualche

parte...ma non so dove."

"Però questo non è tutto,vero?"disse Muain"Ci sono altre immagini presenti nello stesso sogno.

Vale la pena di ricordarle?"

"Se n'è accorta subito."pensò Oul che parlò"Si.

Ho sognato una caverna e dell'acqua...e li c'era 1 spirito."

"Potrebbe essere un modo del tuo subconscio di comunicare con te."disse Muain"Continua."

"Mi ha detto che voleva parlare della visita che avrei avuto questa notte...mi ha parlato di voi."disse

Oul.

"E quello che ti ha detto questo spirito è accaduto oggi?"disse Muain.

"Si...ha detto che voi eravate venuta e che avreste impresso su di me il marchio della

diversità."disse Oul.

"Il marchio...della diversità?..."disse Muain bisbigliando e guardando Jakla,per qualche secondo,poi

osservò Oul nuovamente"Oh...capisco...l'essere diverso dagli animali.

Dimmi la verità adesso...sogni spesso cose che poi accadono come le hai sognate?"

"Non esattamente."disse Oul.

"Quindi,giovane essere...come supervisore delle Benegesserit io cerco lo kwisatz haderach,come ti

ho già detto,ossia il maschio che potrà diventare in tutto e per tutto come una di noi...e anche più

potente di noi."disse Muain"Jakla sembra scorgere in te questa possibilità,ma lei ti guarda con

l'occhio della madre.

Io intravedo una minuscola possibilità,ma niente di più."

"Io non so nulla di questo."disse Oul"Non ho le vostre credenze."

"Allora sia come vuoi."disse Muain"C'è qualcosa di profondo in te,questo te lo concedo."

"C'è altro?"disse Oul"Perché anche io ora..."

"Non vuoi avere delle informazioni in più sul kwisatz haderach?"disse Jakla.

"Mi ha detto che per lei difficilmente potrei essere io."disse Oul"Tutte le ricerche che hanno fatto

sono fallite.

E questo basta."

"Ma io ti posso fornire qualche indizio sul loro fallimento."disse Muain.

"Parla di indizi...ma in realtà non sa niente."pensò Oul che poi parlò"Datemi questi indizi allora."

"E andate a morire."disse Muain sorridendo"Molto bene...colui che si sottomette domina."

Oul la fissò perplesso"E questo sarebbe un indizio?"

"Non siamo qui per discutere le parole ed equivocare sul loro significato."disse Muain"Alcuni

alberi si sottomettono al vento e prosperano fino al giorno in cui ogni singolo diventa tante piante

diverse,una barriera che ferma il vento.

Questo è lo scopo finale dell'albero."

"Scopo?"pensò Oul che divenne furioso"Albero?

Vecchia fatua strega dai luoghi comuni!"

"Voi pensate che io forse possa essere questo kwisatz haderach...avete parlato di me e di un sacco di

altre cose,ma non avete detto niente!"disse Oul.

"Bisogna meditare sulle cose."disse Muain che si voltò verso Jakla"Ho riconosciuto i tuoi

insegnamenti in lui.

Lo hai portato bene avanti sulla via."

Jakla annuì.

"Ora voglio metterti in guardia...e darti anche qualche consiglio."disse Muain"Ignorate i normali

sistemi di addestramento.

Hai già cominciato bene,ma entrambe sappiamo di quante altre cose ha bisogno.

E disperatamente.

Per la sua salvezza ci vuole la voce."

"Ora basta parlare della mia salvezza!"disse Oul"Voglio sapere di mio padre!

Vi ho sentite poco fa.

Parlavate come se fosse morto,beh non lo è!"

"Oul!..."disse Jakla.

"NON È MORTO!"disse Oul"E NON MORIRÀ!"

Oul si rivolse a Muain"Ditemi che non morirà."

"Ciò che si poteva fare è stato fatto."disse Muain"Se fosse stato possibile fare qualcosa per lui

avremmo già provveduto.

Forse riusciremo a salvare te...anche se questo fatto è molto incerto,ma possibile.

Ma tuo padre...no.

Quando avrai imparato ad accettare questo fatto...allora avrai imparato una vera lezione

benegesserit!"

"MADRE!"disse Oul che si rivolse a Jakla"VOGLIO SAPERE!"

Jakla abbassò la testa,poi Muain si alzò dalla sedia e si avvicinò alla madre di Oul.

"Addio,giovane essere."disse Muain dando le spalle a Oul"Spero tu viva.

Ma anche se tu non vivrai...beh,ce la faremo lo stesso.

Ora sarà meglio andare,credo che questa stanza si sia riempita di troppe emozioni negative.

Ho bisogno di respirare aria fresca."

Muain mise la mano sinistra intorno alle spalle di Jakla e le 2 uscirono.

"Ci hanno creduto."pensò Oul mentre un enorme sorriso,mostrante tutti i denti,compariva sul suo

volto e i suoi occhi si spalancavano,poi lui continuò a pensare"SI!

ANCHE IO RESPIRERÒ!

E VAI LONTANO!"

Poco dopo le 2 erano all'esterno del palazzo,con davanti le altre figure vestite di nero,e

camminavano sul pavimento avente le incavature esagonali.

Muain,che aveva davanti a se una sfera volante ed emettente luce,indossava di nuovo il lungo abito

nero.

La zona circostante era invasa da una leggera nebbia.

"Dovevate arrivare a tanto?"disse Jakla.

"L'hai addestrato nella via!"disse Muain"Sfidando le nostre regole!

Possiede il nostro potere!

Bisognava saggiarlo,fino al limite!

Quanto potenziale sprecato in un maschio.

Dovevi generare solo figlie!

E sarebbe stato tutto semplice.

Ma tu,nel tuo orgoglio,pensavi di produrre il kwisatz haderach!"

"Mi sbagliavo?"disse Jakla,poi l'altra si fermò e la guardò"Ha stupito anche voi."

"Non significa niente,le possibilità sono minime!"disse Muain"Minime!

Ringrazia che non sia morto nella prova."

Jakla abbassò lo sguardo.

"Se è lui l'eletto ha ancora molto da fare!"disse Muain"La sua vista è appena risvegliata e ora si

getta nel fuoco!

Ma i nostri piani si misurano in secoli.

Abbiamo un'altra prospettiva...se non manterrà ciò che promette."

Muain riprese a camminare.

"Vedete così poca speranza?"disse Jakla restando ferma.

"Su Arrakis abbiamo fatto il possibile per voi!"disse Muain fermandosi e guardandola,mentre

l'entrata dell'astronave si apriva,facendo uscire la luce chiara"È stato tracciato un cammino!

Speriamo che lui non lo vanifichi."

Muain si voltò e salì a bordo del mezzo,mentre l'altra iniziava a singhiozzare,poi l'astronave si

sollevò da terra e volò via.

Jakla si voltò e cominciò lentamente a tornare indietro,ma si fermò vedendo Oul che la fissava.

"Oul..."disse Jakla togliendosi lentamente,con entrambe le mani,il cappuccio.

"Cosa significa?"disse Oul"Io sarei un eletto per davvero?

Non me l'avevi mai detto...ma lo pensi ancora a quanto pare."

"Hai sentito..."disse Jakla"Il benegesserit è il ruolo di socio potente delle grandi case...ma non è

tutto."

"Dirigete la politica dell'impero avvolte nell'ombra."disse Oul"Lo so."

"Però non sai tutto..."disse Jakla"Per migliaia di anni...abbiamo incrociato le linee di sangue...per

dare alla luce..."

"L'eletto?"disse Oul.

"Tu non ti rendi conto di cosa voglia dire realmente."disse Jakla"Non si tratta solamente di

memoria genetica o di...controllo totale delle abilità della voce."

"Ossia?"disse Oul.

"Una mente...potente tanto da superare spazio e tempo...passato e futuro...e che ci accompagni in un

avvenire migliore."disse Jakla"Crediamo che egli sia molto vicino ormai.

C'è chi pensa che già ci sia."

"Fa tutto parte di un piano."disse Oul"Credevo che almeno a casa mia non ci fossero segreti."

Eto,che indossava una lunga vestaglia di colore marrone chiaro e avente i bordi verde scuro,era in

una stanza di legno molto grande,seduto su una poltrona,dello stesso materiale,posta dietro una

scrivania messa in fondo all'ambiente.

La sedia aveva un basso schienale rettangolare,con il bordo superiore più largo del resto,dai cui

lati partivano 2 braccioli,rettangolari e orizzontali,aventi una placca verticale in

cima,imbottita,quadrata e con la superficie color oro,che andava a collegarsi alla zona per sedersi.

La parte inferiore dell'oggetto era rettangolare e sotto di esso era presente un tappeto,dai bordi rossi

e dall'interno bianco,con degli esagoni scarlatti dipinti sopra.

Il tavolo di legno era rettangolare e marrone,sulle facce laterali si trovava una larga linea,bianca

e orizzontale,formata da 2 file parallele di quadrati dai lati neri e la sezione inferiore dell'oggetto era

composta da 2 placche,a forma di rettangolo e verticali,dotate di una protuberanza

rettangolare,interna e orizzontale.

La parte di queste 2 protuberanze di legno che dava verso la sedia era bianca e davanti alla

scrivania,sulla sinistra,si trovava un'altra sfera volante,che emetteva luce.

Le pareti dell'ambiente rettangolare erano formate da delle tavole di legno orizzontali e il muro

dietro Eto era dotato di un'apertura semicircolare,munita di una grata metallica,mentre la parete

opposta alla scrivania aveva un'entrata dalla forma di mezzo cerchio,fornita di un gradino

conducente al pavimento marrone,al centro di quest'ultima.

In quel momento Tuf entrò nella stanza,portando,con entrambe le mani,un oggetto,rettangolare e

nero,identico a quello usato da Oul,poi si diresse verso Eto e quest'ultimo si alzò poco dopo.

"Tuf."disse Eto parlando a bassa voce.

"Governatore."disse Tuf parlando a bassa voce.

"Sei certo che nessuno ti abbia scoperto?"disse Eto.

"Assolutamente."disse Tuf che mise l'oggetto sulla scrivania del governatore"Credo proprio che

avesse ragione a dubitare delle motivazioni ufficiali riguardanti la fine delle missioni di ricerca di

altre forme di vita oltre i confini dell'impero."

"Hanno trovato qualcosa?"disse Eto.

"Le informazioni fanno riferimento a diversi oggetti e vari eventi,di cui 1 e quello su cui stiamo

indagando."disse Tuf"Lascio a lei le conclusioni e se le serve qualche altra cosa sono a sua

disposizione."

"Grazie,Tuf."disse Eto.

"È un dovere,signore."disse Tuf che fece un inchino e poi andò via.

Eto si mise seduto poco dopo"Basso."

La luminosità della sfera volante diminuì,poi il governatore prese l'oggetto rettangolare e cliccò il

tasto superiore a destra.

Lo schermo sul rettangolo nero mostrò un cubo metallico poco dopo.

L'oggetto era liscio,pieno di macchie quadrate,ciascuna divisa in 4 triangoli,di cui 2 erano viola e 2

erano verdi,attaccati l'1 all'altro,e la superficie aveva delle zone che costantemente si riempivano

di linee,emananti energia bianca dall'interno e mandanti,per pochi secondi,porzioni della superficie

verso l'esterno.

"Gli oggetti definiti come"Scatole Madri"erano delle matrici perpetue di energia,appartenenti a

delle creature provenienti da un pianeta,chiamato Apokolips,che sembrerebbe essere collocato in un

piano esistenziale diverso da quello materiale e che,stando ai rapporti ricevuti,dovrebbe essere

governato da delle potenti entità,regnanti sui comuni abitanti."disse una voce maschile uscita

dall'oggetto"La data di creazione dei 3 oggetti e il loro utilizzo è sconosciuto,ma l'energia

emessa da questi ultimi,nel breve periodo in cui 1 di essi è stato in possesso delle forze armate

della gilda spaziale,è stata catalogata come incalcolabile e non identificabile.

Successivamente la matrice di energia è stata recuperata dalle armate di Apokolips."

Eto spalancò gli occhi e pensò"Le forze armate della gilda?...

Ma che cosa significa?..."

L'immagine successiva mostrò una porzione di spazio dove era presente un oggetto

triangolare,molto grande,che volava stando in orizzontale.

La superficie della struttura era fatta di pietra nera e disseminata di linee incavate,piene di energia

gialla,formanti delle circonferenze e delle semi circonferenze che,in alcuni casi,si intrecciavano tra

loro e intersecavano altre linee gialle.

La punta frontale dell'oggetto era piatta e formava una parte rettangolare,avente una linea,emanante

luce gialla,incisa e messa in orizzontale sulla zona superiore del muso del mezzo e diretta verso

l'alto,sulla parte sinistra,per poi andare di nuovo in orizzontale esternamente.

La zona posteriore della struttura volante aveva 2 incavature rettangolari,molto grandi e poste a

distanze regolari,ed era dotata di linee circolari,emananti luce gialla,incise sulla superficie e

intrecciate tra loro.

"L'oggetto fotografato in quest'immagine è stato avvistato diverse volte all'interno di vari sistemi

stellari,in prossimità di pianeti dove,in quei momenti,si stavano svolgendo grandi eventi politici

legati al rappresentante dell'imperatore."disse la voce maschile uscita dall'oggetto"È stato

confermato che non si tratta di un mezzo imperiale o della gilda,ma l'elemento che ha provocato più

confusione è stato il breve esame,effettuato da un satellite della gilda spaziale stessa,del materiale di

cui era composta la struttura.

Risulta infatti che l'oggetto fosse formato interamente da roccia meteoritica,dentro cui scorreva

dell'energia che non veniva incanalata o distribuita da nessun circuito o motore.

L'avvistamento in questione è durato poco più di un minuto,dopo di che il veicolo si è reso

invisibile.

Non c'è stato nessun tentativo di comunicare da parte di questo mezzo,ne esso ha mai mostrato

intenti ostili.

La sua origine e il motivo della sua presenza rimangono sconosciuti."

Poco dopo sullo schermo apparve l'immagine di un oggetto nero,dalla base piatta e

romboidale,avente 2 protuberanze metalliche,verticali e nere,dotate di una porzione iniziale più

larga del resto e i cui lati obliqui,divisi da linee orizzontali solcate nel metallo,erano diretti verso

l'esterno,dove formavano un'incavatura obliqua verso l'interno.

Le 2 sezioni,che si restringevano man mano che andavano verso l'alto,formavano una

spirale,ruotando per 2 volte.

"Il ritrovamento degli oggetti conosciuti come i"marchi"ha destato un'enorme interesse da parte

dell'attuale rappresentante dell'imperatore,tanto che tutte le nuove informazioni e le scoperte che

vengono fatte su di essi sono comunicate immediatamente a quest'ultimo."disse la voce maschile

uscita dall'oggetto"È noto dai documenti imperiali recuperati che esistono 2 tipi di marchi:quelli

rossi,creati sul pianeta imperiale Kaitain,e quelli neri,di origine sconosciuta.

I marchi neri sono artefatti ritrovati nello spazio e tenuti nascosti in basi segrete,accessibili solo alle

alte cariche dell'impero e al rappresentante dell'imperatore in persona,mentre i marchi rossi sono

delle riproduzioni fedeli dei primi.

Questi ultimi erano presenti nell'impero molto prima della scoperta degli altri e sono sempre stati

collocati all'interno delle camere segrete dei palazzi dei rappresentanti dell'imperatore.

Anche un precedente simbolo della casa imperiale aveva una forma associabile a quella di questi

oggetti,il cui scopo è del tutto sconosciuto sia nel caso dei marchi neri che in quello dei marchi

rossi.

Tuttavia da queste informazioni appare evidente 1 stretto e prolungato collegamento tra le alte

cariche imperiali e una realtà ignota."

Eto spalancò gli occhi e poi pensò"Per tutti gli xel'naga...le implicazioni sono sconcertanti!...

Questo significa...che solo in apparenza il rappresentante imperiale rende culto all'imperatore...e

questo porta a delle terrificanti possibilità.

Che qualcuno di esterno...stia impartendo ordini al posto del vero imperatore...e che il suo

rappresentante sul trono...e la sua corte...siano tutti coinvolti in questo...vero e proprio tradimento

segreto...

Ma se non ci sono loro dietro a ogni cosa che accade...chi...chi sta mandando gli ordini?..."

Oul era seduto sulla parte inferiore del suo letto,con le mani incrociate,la schiena curva in avanti e

la testa piegata verso il basso.

"Perdonami."pensò Oul"Li ho avvertiti di nuovo...il richiamo della coscienza...gli obblighi del

dovere..."

Oul guardò verso il soffitto e pensò"...che mi hanno impedito di fare quello che dovevo.

Anche Snoke se n'è accorto.

Non so ancora cosa sono,ma...mostrami di nuovo...il destino di potere che mi attende...e non lascerò

che nessuno si metta sulla mia strada.

Mostramelo...altro padre...e io finirò...quello che tu hai cominciato."

"Ti sento,figlio mio."disse la voce di Thanos che venne udita nella testa di Oul.

"Padre..."pensò Oul.

"So che aspetti di avere delle risposte da molto tempo..."disse la voce di Thanos nella testa di

Oul"...ma dovrai attendere ancora.

Rinforza la tua pazienza...in attesa del momento propizio."

"Mi occorre solo la tua guida."pensò Oul.

"Devi prendere il tuo posto."disse la voce di Thanos nella sua testa"Non esitare!"

"Perdonami."pensò Oul abbassando il capo.

"Il potere non perdona."disse la voce di Thanos nella sua testa.

"Tu sai già cosa voglio chiederti ora."pensò Oul.

"Si."disse la voce di Thanos nella testa di Oul"Tu credi che io possa guidarti verso quel glorioso

futuro."

"Mostrami la via."pensò Oul.

"Come desideri."disse la voce di Thanos nella testa di Oul"Liberati dei tuoi limiti.

Rilascia la tua rabbia in maniera tale da avere successo e distruggi i tuoi nemici con astuzia."

"Ma come posso se le vie che mi hanno insegnato fin da bambino mi impongono determinati

blocchi dettati dalla mia civiltà e dalla morale della mia famiglia?"pensò Oul"Come?"

"Io ho distrutto tutti gli ostacoli che si frapponevano fra me e i miei scopi."disse la voce di Thanos

nella testa di Oul"Ora tu devi distruggere Eto."

"Lui è sempre stato distante...non ha un grande valore per me."pensò Oul mentre le sue mani

cominciavano a tremare visibilmente.

"Non usare la tua confidenza con me per tentare di ingannarmi e farmi cambiare il mio

pensiero."disse la voce di Thanos nella mente di Oul.

"Io so quello che devo fare,ma non so se ho la forza di farlo..."pensò Oul che assunse

un'espressione triste sul volto.

"Figlio,tu puoi uccidere persino Snoke."disse la voce di Thanos nella mente di Oul"Il potere e il

dominio sono il tuo destino.

I tuoi sentimenti per il tuo padre adottivo sono solo una distrazione,Eto non deve più esistere.

Annientalo!

Il tuo destino è stabilito da me!"

Oul abbassò la testa e pensò"Anche se non dovessi farlo...la casa Atreides non sopravvivrà a

lungo...vero?"

"La tua gente è perduta,verranno tutti annientati."disse la voce di Thanos nella sua mente"Devi

anticipare questi eventi e usarli a tuo vantaggio.

Le tue abilità fisiche straordinarie,che coscienziosamente hai tenuto nascoste a chiunque,ti saranno

di grande aiuto."

"Ho sempre avvertito un impulso a non rivelare niente sulle mie capacità."disse Oul.

"Ovvio."disse la voce di Thanos nella sua mente"Io ho instillato in te determinati

limiti,concedendoti così la possibilità di tenere segrete le tue doti.

E presto dovrai cominciare a usarle.

Sia sui tuoi avversari...sia sui tuoi alleati...affinché tutto possa essere ereditato da te.

Rimani concentrato sull'obbiettivo.

Uccidi il governatore Eto.

Annienta i tuoi nemici.

Elimina tua madre.

Distruggi Snoke.

Insieme...realizzeremo il tuo destino."

"Si...ma Snoke mi servirà."disse Oul"Ha il controllo totale della gilda e mi ha aiutato molto."

"Qualunque altra potenza oltre a te finirà con l'ostacolare il tuo totale dominio."disse la voce di

Thanos nella mente di Oul"Rifletti molto attentamente prima di agire in questo modo."

"Lo farò e mi dimostrerò tutto ciò che il governatore di Caladan non è."pensò Oul"Eto avrebbe

potuto già prendere il trono con la forza,essendo appoggiato dalle maggiori casate,ma si è

dimostrato privo di coraggio sufficiente per farlo!

Quando parla del rappresentante dell'imperatore...a volte avverto il suo respiro da codardo.

Io mostrerò a tutti...il vero potere!"

Pianeta Jedi I.

Notte.

Il mala'kak con il lungo mantello grigio e il cappuccio era poco fuori dalla struttura a cupola e

osservava l'ambiente circostante,vedendo delle astronavi,munite di protuberanze frontali,sollevarsi

da dietro una collinetta scura alla sua destra.

"Mentat Airk!"disse una voce maschile,profonda e disumana proveniente dall'interno dell'edificio a

cupola e l'essere con il cappuccio si voltò leggermente verso di esso"Messaggio per il mentat Airk!

L'alto sacerdote Harkonnen è impaziente di conoscere la risposta del governatore Eto!"

"È con la sola volontà che metto in moto il mio pensiero!"disse il mala'kak prendendo da sotto il

mantello,mediante la mano destra,un contenitore,ovale e nero,avente una piccola apertura,coperta

da un tappo circolare,in cima.

L'essere stappò l'oggetto,con la mano sinistra,e guardò il contenitore"È con il succo di sapho che i

pensieri acquistano rapidità!

Le labbra si macchiano e le macchie sono un segno di riconoscimento,è con la sola volontà che

metto in moto il mio pensiero!"

Il mala'kak bevve.

"Noi calcolatori viventi mettiamo in moto il pensiero con la sola volontà!"disse Airk"È con il

succo di sapho che i pensieri acquistano rapidità!

Le labbra si macchiano e le macchie sono un segno di riconoscimento,è con la volontà che

mettiamo in moto il pensiero!"

L'essere tornò nella struttura.

Poco dopo il mala'kak,che aveva un cilindro nero nella mano sinistra,uscì da un'apertura

rettangolare posta sulla zona frontale di una cupola,di colore marrone,messa al centro della fine di

un lunghissimo corridoio scuro,alto decine di metri.

Ai lati dell'oggetto era presente,sia da una parte che dall'altra,una placca grigia,a forma di triangolo

rettangolo e avente l'ipotenusa verso l'alto,connessa a delle colonne,oblique e rettangolari,fuse con

le pareti e disposte a distanze regolari le une dalle altre.

Davanti alla cupola c'era un'ampia zona di pavimento rettangolare,avente al centro una grande

placca grigia,a forma di rettangolo,munita di 5 linee,poste in orizzontale,scolpite sulla parte frontale

e con gli spigoli curvi e terminanti sopra la base maggiore superiore.

In fondo alla facciata superiore era presente un muretto,grigio e levigato,avente il bordo più alto

leggermente obliquo verso il basso alle estremità e dietro di esso ce n'era un secondo,di altezza

leggermente maggiore rispetto al primo,munito di un lato superiore del tutto orizzontale.

Al centro del primo muretto era presente un'incavatura avente i bordi laterali coperti da una placca

rettangolare e verticale,posta sia a destra che a sinistra e molto larga,con i lati superiori,che erano

leggermente obliqui verso l'interno e all'insù,uniti a 1 schienale,poco più alto,avente il bordo

superiore orizzontale nel mezzo e curvo verso il basso lateralmente.

Dentro quest'incavatura si trovava un trono grigio avente la base,che era rettangolare e

larga,interamente divisa in 2 da un foro orizzontale,a forma di rettangolo,e l'oggetto era dotato di 1

schienale rettangolare,con la parte superiore,separata dal resto da un'altra incavatura orizzontale,a

forma di mezzo ovale.

Su questo trono era seduto l'alto sacerdote,indossante un abito grigio,molto più prolungato rispetto

al suo corpo,lasciante scoperta la gola e avente le maniche lunghe e aderenti alle braccia.

Sull'indice della sua mano destra era presente un anello scuro,con una pietra,nera e ovale,al centro

di esso e sul medio destro era posizionato un secondo gioiello identico,color bronzo.

L'arto sinistro aveva l'intero dito medio coperto da una larga placca metallica scura,dalla superficie

irregolare e ricoperta di linee incise e incavature nere,che ne ricalcava i lineamenti ed era fornita di

un grosso cristallo,rettangolare,azzurro e con i contorni d'oro,posto all'inizio del dorso

dell'oggetto,mentre sull'anulare sinistro era collocato un anello nero,con la parte frontale

rettangolare e dotata di una pietra,ovale e scura,al centro.

Sulla sezione centrale del vestito,dal centro del petto fino al bordo inferiore di quest'ultimo,erano

presenti delle figure rettangolari sottili,orizzontali e quasi bianche,aventi o 2 incavature ovali ai lati

oppure 2 linee,verticali all'inizio e poi curve verso l'esterno lateralmente,che partivano dalla

porzione superiore dell'abito,in prossimità del centro.

Dalle estremità della vita iniziavano,sia a destra che a sinistra,2 linee curve verso il basso e formanti

ciascuna una semicirconferenza,di cui la prima arrivava all'altezza delle ginocchia e l'altra poco

sotto queste ultime.

Ai lati del rettangolo principale erano posti 2 piccoli troni,di metallo grigio,di cui 1 era a destra e

l'altro era a sinistra.

Le basi di questi oggetti erano rettangolari e avevano la zona centrale e frontale incavata verso

l'interno,poi era presente una seconda parte,a forma di rettangolo,che era più spessa e corta della

prima,oltre ad avere la sezione centrale e frontale incavata verso l'interno.

La superficie di quest'ultima porzione era dotata di 3 linee orizzontali scolpite su di essa.

Sopra questi 2 livelli,al centro,era presente una placca rettangolare,grigia e liscia,connessa a 1

schienale,a forma di rettangolo,i cui lati erano diretti in avanti e avevano la cima,che veniva divisa

in 2 da una linea verticale,obliqua verso il basso.

I braccioli erano rettangolari,con una linea orizzontale,che li divideva in 2,incisa sulla loro

superficie,e diventavano obliqui verso il basso sulla parte frontale,superando la zona per sedersi e

arrivando a unirsi al livello sottostante.

In fondo alla stanza,nel punto centrale,erano presenti 3 colonne verticali,divise in parti quadrate,con

delle placche,orizzontali,rettangolari e nere,tra di esse.

Questi 3 oggetti erano posti dentro un'incavatura verticale,avente i bordi curvi e le cui pareti nere

erano solcate da delle linee orizzontali.

In quel momento,da un foro circolare al centro del soffitto,venne proiettata l'immagine del pianeta

Arrakis.

Un secondo mala'kak,indossante lo stesso abito di Airk,si diresse verso il rettangolo

centrale,tenendo,con la mano destra,una boccetta ovale contenente del liquido rosso.

"Alto sacerdote!"disse Airk,mentre l'altro essere saliva sulla base rettangolare nera e si metteva in

ginocchio alla destra del sacerdote.

"Airk!"disse il sacerdote che allungò il braccio destro verso avanti,tenendo la mano aperta e

mandando il palmo verso l'alto.

Airk salì sul rettangolo e si mise alla sinistra del sacerdote,andandogli vicino.

"Eccola,Airk...la più grande trappola per la casa Atreides di tutta la storia!"disse il sacerdote

indicando,con il braccio sinistro e tenendo la mano aperta,l'immagine davanti a se"E il governatore

si getta rapidamente nelle sue fauci!

Io,l'alto sacerdote Harkonnen,l'ho preparata!

Non è magnifica?"

"Senza alcun dubbio,sacerdote!"disse Airk.

"E per quanto riguarda il motivo per cui ti ho fatto chiamare?"disse il sacerdote.

"La famiglia Atreides lascerà Caladan presto,sacerdote,e ho letto la risposta del governatore Eto per

voi!"disse Airk che mostrò il cilindro nero all'altro"Il folle ci ha risposto,sacerdote!"

"Quando mai è accaduto che 1 di loro perdesse un'occasione per mostrare buona volontà?"disse il

sacerdote"Che cosa dice il governatore Eto,Airk?"

"È molto rozzo,sacerdote!"disse Airk"Si rivolge a voi come Harkonnen.

Nessun titolo!

Niente!"

"È un buon nome!"disse il sacerdote"Dimmi!"

"Egli ha il piacere di ricordarvi che la correttezza,una delle regole del codice di Kanly,così come la

chiama lui usando l'antica lingua,è ancora viva!"disse Airk"Egli non vuole ne incontrarvi,ne parlare

con voi,sacerdote!

Ha affermato che altre volte ha avuto a che fare con la vostra perfidia!

E si firma come...governatore Eto di Arrakis!

Di Arrakis!

Un qualcosa di ridicolo,quasi risibile!"

"Fai silenzio,Airk!"disse il sacerdote"Kanly?

Correttezza?

E ha usato le vecchie parole così ricche di tradizioni per essere sicuro che io intendessi

perfettamente quello che vuole dire!

Io avevo fatto un gesto che era di pace!"

Il sacerdote prese il cilindro,con la mano sinistra"Il codice di Kanly...È STATO RISPETTATO!"

Il mala'kak gettò via l'oggetto"Per essere un mentat,Airk,tu parli troppo!"

"Le mie scuse,sacerdote,se la mia loquacità vi ha infastidito!"disse Airk.

"Devo sbarazzarmi al più presto di costui!"pensò il sacerdote"Ha quasi superato la sua utilità!"

"Comunque,tornando a quello di cui stavamo discutendo prima...mai vendetta è stata più

precisa!"disse Airk"Un piano perfetto!

Costringere Eto ad abbandonare Caladan per recarsi su Arrakis!

E senza alcuna alternativa,poiché è stato il rappresentante dell'imperatore stesso a volerlo!

Che astuzia!"

"Parli troppo,Airk!"disse il sacerdote.

"Ma io sono molto felice,sacerdote,e voi!...voi provate una punta di invidia!"disse Airk.

"AIRK!..."disse il sacerdote.

"Non è forse un peccato che voi non siate stato capace di realizzare questo piano da solo?"disse

Airk.

"1 di questi giorni ti farò strangolare,Airk!"disse il sacerdote.

"Certamente,sacerdote,ma una cortesia non si dimentica mai!"disse Airk.

"Hai ingerito un siero della verità,Airk?"disse il sacerdote.

"La verità senza la paura che l'accompagna stupisce il sacerdote!"disse Airk"Vedete,sacerdote,io

so,perché sono un mentat,quando deciderete di eliminarmi!

Eviterete di farlo fino a quando vi sarò utile!

Uccidermi prima di quel momento sarebbe 1 spreco e io sono ancora molto utile!

So cosa vi ha insegnato quel pianeta,Arrakis!

Non sprecare mai nulla,non è così sacerdote?"

Il sacerdote continuò a fissare Airk,per qualche secondo,poi parlò"Mandatemi Rautha e Rabban!"

Poco dopo.

Nell'enorme stanza giunse Rabban,avente nella mano sinistra un piccolo rettangolo di vetro,insieme

a una mala'kak femmina,che indossava la stessa tuta biomeccanica dell'altro.

L'oggetto di vetro aveva una pressa,nera e rettangolare,posizionata sulla sezione superiore di

quest'ultimo e dotata di una placca cilindrica,nera e verticale,messa al centro della porzione

superiore.

Sotto la placca a forma di rettangolo era presente un insetto,poggiato su un sottile pavimento,di

forma rettangolare,pieno di buchi quadrati,con sotto un secondo pavimento privo di aperture.

Al lato destro di quest'ultima sezione era connessa una cannuccia di plastica,dalla superficie

semitrasparente,uscente,mediante un buco,dalla porzione superiore di quest'ultima zona.

L'insetto,che assomigliava a una mosca con 2 grossi occhi ovali celesti,aveva una proboscide

scura,una gobba verde,con macchie blu e una leggera peluria nera su di essa,un addome,cilindrico e

grande,di colore giallo e delle zampe viola,appuntite in cima.

I 2 mala'kak si fermarono davanti al rettangolo centrale,chinando il capo,poi la femmina andò a

sedersi sul trono a destra,mentre il maschio si diresse verso quello a sinistra.

"Secondo le istruzioni da voi ricevute,sacerdote,provvederò a informare i vostri nipoti del

mio progetto!"disse Airk.

"Il mio progetto!"disse il sacerdote.

"Il progetto...per distruggere...la famiglia Atreides!"disse Airk che scese dalla base rettangolare e

guardò verso la femmina"Rautha!..."

Il mala'kak osservò successivamente il maschio"...Rabban!...dovete essere prudenti!"

Airk si voltò nuovamente verso la femmina"Nessun'altra grande casa dell'impero dovrà mai sapere

dell'aiuto che il rappresentante dell'imperatore darà al sacerdote!

L'intero impero...si rivolterebbe contro il sacerdote..."

Airk guardò di nuovo verso il maschio"...e contro il rappresentante dell'imperatore!"

Il sacerdote indicò nuovamente,con l'arto destro,l'immagine olografica davanti a se"Ti invito a

osservare Rabban...a osservare da vicino...e anche tu!..."

Il sacerdote guardò verso la femmina"...Rautha!...le increspature che si trovano qui!...tra i 60 gradi

nord e i 70 gradi sud!

Questi colori...vedete?

In nessun punto si scorgono i segni blu dei laghi,dei mari o dei fiumi!

E le calotte polari!

Così piccole!

Chi non riconoscerebbe questo mondo?

Arrakis!

Veramente eccezionale!

1 scenario superbo per una vittoria unica nel suo genere!"

In quel momento 2 mala'kak,coperti dalla corazza avente la protuberanza simile a una

proboscide,entrarono nella stanza,portando con loro 1 dei soldati,con la pelle gialla,del pianeta

Caladan.

Quest'ultimo era del tutto nudo e sopra il pettorale sinistro aveva un'incisione orizzontale,cucita

malamente,sulla cui sezione più esterna era incastonata una circonferenza di metallo nero.

Il sacerdote iniziò a guardare intensamente il prigioniero,poi prese l'oggetto con dentro il liquido

rosso,mediante la mano destra,e bevve la sostanza contenuta all'interno di esso.

"Voi siete così perfetto,sacerdote!"disse il mala'kak inginocchiato alla destra del sacerdote"Quanto

adoro il vostro controllo!

I vostri desideri io li eseguirò alla perfezione...per tutta l'eternità!"

Poco dopo Rabban pigiò,con la mano destra,la protuberanza nera posta sopra la pressa,che fu

mandata verso il basso,poi essa schiacciò l'insetto e mandò la linfa interna di quest'ultimo sul

secondo pavimento interno al recipiente,dopo di che il mala'kak mise in bocca la cannuccia,bevve

lentamente il liquido e gettò il contenitore a terra.

Rautha guardò attentamente il sacerdote e poi osservò Airk,pensando"Questi folli!

Il sacerdote non può parlare al suo mentat senza litigare!

E spesso lo fanno in mia presenza!

Pensano che io non abbia altro da fare che ascoltare le loro discussioni?"

"Rautha!..."disse il sacerdote guardandola"Tutte le volte che ti ho invitata a venire qui ti ho detto di

ascoltare e imparare!

Stai imparando?"

"Si,sacerdote!"disse Rautha.

"A volte rifletto su Airk!"disse il sacerdote"Io procuro dolore per necessità,ma lui...sono certo che

ne trae piacere!

Per quanto mi riguarda io provo quasi pietà per il governatore Eto e per quello che gli accadrà."

"Alto sacerdote?"disse Rautha"Avevi detto che ci sarebbe stato qualcosa di importante qui,che io..."

"MA SENTILA MIA NIPOTE!"urlò il sacerdote osservandola"ASPIRA A DIVENTARE IL PIÙ

ALTO COMANDANTE EPPURE NON SA NEANCHE COMANDARE LA PROPRIA

IMPAZIENZA!

Vedi,Rautha,ti ho fatta venire qui sperando che apprendessi un po' di saggezza!

Comunque...io riavrò Arrakis tutto per me!

Colui che ha il controllo della spezia ha il controllo dell'Universo e quello che Airk non vi ha

detto...è che noi abbiamo il controllo di un individuo molto vicino,molto vicino...al governatore

Eto!

Questo individuo...questo traditore!...sarà per noi assai più prezioso delle 10 legioni di guerrieri

sardaukar che mi sono stati promessi dal rappresentante dell'imperatore!"

"Sardaukar?"disse Rautha.

"Esattamente!"disse il sacerdote.

"E...e chi è questo...traditore?"disse Rautha.

"Non vi dirò chi è il traditore,ne quando attaccheremo!"disse il sacerdote"Egli agirà contro Eto

molto presto e questa sarà la fine di tutti loro!

Comunque...il governatore...morirà davanti a questi miei occhi E LO SAPRÀ!...LO

SAPRÀ!...CHE SARÒ IO!...L'ALTO SACERDOTE HARKONNEN...A IMPADRONIRMI DEL

SUO REGNO!"

"Si!"disse Rabban.

"Allora...è per questo che non avete ordinato a questo individuo di piantare un coltello avvelenato

tra le costole del governatore,con la massima calma è la massima efficacia!"disse Airk.

"Ovviamente!"disse il sacerdote"Il governatore Eto saprà di chi è la mano che si trova dietro questo

traditore e saperlo sarà una cosa tremenda per lui!

Lui deve sapere che io l'ho condannato!

E ugualmente devono saperlo le altre grandi case!

Senza ovviamente conoscere i dettagli che hanno portato a questo risultato!

Tutto ciò le fermerà!...per un poco e io avrò più spazio per manovrare!

È necessario!"

"Spazio per manovrare?"disse Airk"Gli occhi del rappresentante dell'imperatore sono già su di

voi,sacerdote,tanto che sta facendo fabbricare degli esoscheletri metallici anti mala'kak con cui

rivestire i soldati delle sue truppe!

Per lui vi muovete troppo spavaldamente!

Un giorno,dopo aver tolto di mezzo la famiglia Atreides,egli manderà una o 2 delle sue legioni

sardaukar quaggiù,su Jedi I,e sarà la fine del vostro regno!"

"Ti piacerebbe vederla,vero Airk?"disse il sacerdote"Quanto gioiresti nel vedere le legioni dei

sardaukar distruggere le mie città e saccheggiare le mie risorse e le mie conoscenze segrete?

Dimmi quanto ti piacerebbe!"

"Avete bisogno di chiederlo,alto sacerdote?"disse Airk.

"Tu saresti dovuto essere un comandante sardaukar!"disse il sacerdote"Sei troppo affascinato dal

sangue e dal dolore!

Forse sono stato troppo precipitoso quando ti ho promesso le spoglie di Arrakis!"

"Sono il vostro servo,ma non prendetevi gioco di me,sacerdote!"disse Airk"Voi mi avete promesso

Jakla!

Me l'avete promessa personalmente!"

"E perché,Airk?"disse il sacerdote"Per il dolore?"

Airk rimase in silenzio per alcuni momenti.

"Alto sacerdote...devo proprio restare?"disse Rautha"Avevi detto che..."

"La mia cara Rautha si spazientisce?"disse il sacerdote osservandola"Abbi pazienza!"

Il sacerdote guardò nuovamente verso Airk"E il piccolo governatore,Airk?

Il giovane?

Oul?"

"La trappola lo condurrà direttamente tra le vostre mani,sacerdote!"disse Airk.

"Non è questa la mia domanda!"disse il sacerdote"Ricordi?

Avevi predetto che quella strega benegesserit avrebbe generato una figlia al governatore!

Eppure ti sei sbagliato,mentat!"

"Mi sbaglio molto di rado,sacerdote!"disse Airk"Co...concedetemi almeno questo!

Molto di rado!

Lo sapete anche voi che queste benegesserit di solito generano figlie!

Anche la moglie del rappresentante dell'imperatore ha generato soltanto femmine!"

"Hai osservato il nostro bravo mentat?"disse il sacerdote guardando Rautha"Avresti dovuto

imparare qualcosa dal nostro scambio di opinioni!"

"Ma...ma sacerdote..."disse Rautha.

"Un mentat estremamente efficiente il nostro Airk,non sei d'accordo Rautha?"disse il sacerdote.

"Si,ma..."disse Rautha.

"È proprio così!"disse il sacerdote"Ma!

Ma consuma troppa spezia,la mangia in quantità immense!

Tra non molto lo guarderemo negli occhi e penseremo che sia venuto qui direttamente da una

miniera di Arrakis per il colore che prenderanno!

Efficiente Airk,ma!...ancora troppo impulsivo e succubo a improvvisi scoppi emotivi!

Efficiente Airk,ma!...capace ancora di SBAGLIARSI!"

"Mi avete forse fatto venire qui per nuocere alla mia efficienza con delle critiche,sacerdote?"disse

Airk.

"Nuocere alla tua efficienza?"disse il sacerdote"Tu mi conosci bene,Airk!

Desidero soltanto che mia nipote sappia quali sono i limiti di un mentat!"

"State forse già addestrando una mia sostituta?"disse Airk.

"Sostituire te?"disse il sacerdote"Perché mai,Airk?

Dove troverei un altro mentat con la tua astuzia e il tuo veleno?"

"Nello stesso luogo dove avete trovato me,sacerdote!"disse Airk.

"Forse dovrei farlo!"disse il sacerdote"Mi sei sembrato un po' instabile ultimamente!

È tutta quella spezia che mangi?"

"Forse...le mie voglie sono troppo esagerate,sacerdote?"disse Airk"Avete qualche obiezione?"

"Airk,sono le tue voglie che ti legano a me!"disse il sacerdote"Come potrei farti delle obiezioni?

Desidero soltanto che mia nipote prenda nota di questo!"

"Allora sono in mostra?"disse Airk"Devo forse esibirmi in tutte le mie varie funzioni per

l'imminente..."

"PRECISAMENTE!"urlò il sacerdote"TU SEI IN MOSTRA!

E ADESSO TACI!"

Il sacerdote guardò verso Rautha"Questo è un mentat,Rautha!

È stato addestrato e condizionato a svolgere certi compiti!

Non dobbiamo dimenticarci tuttavia che esso dimora dentro un corpo di carne!

Un grave svantaggio!

A volte mi convinco che gli antenati della gente di questo patetico impero in cui ci siamo

infiltrati avevano visto giusto con le loro macchine pensanti!"

"Erano nulla paragonate a me!"disse Airk"Voi stesso,sacerdote,potreste superare quelle macchine!"

"Forse!"disse il sacerdote"Ora...ora Airk...descrivi brevemente ai miei nipoti le più importanti

caratteristiche della nostra guerra contro la casa Atreides!

Cerca di funzionare correttamente!"

"Sacerdote,io vi ho avvertito!"disse Airk"Dare delle indicazioni generali è una cosa fattibile...ma

non confidate informazioni troppo dettagliate ad altri!

Le mie osservazioni..."

"Tocca a me giudicare!"disse il sacerdote"Ti ho dato un ordine,mentat!

Ora esibisci questa tua funzione!"

"Così sia!"disse Airk che guardò verso Rautha"Fra poco tempo...l'intera casata del governatore Eto

si imbarcherà su 1 dei vascelli della gilda spaziale,diretto ad Arrakis!

La gilda li scaricherà nella città di Arrakeen e non nella nostra Artaglu!

Il mentat del governatore,Tuf,avrà giustamente concluso che Arrakeen è più facile da difendere!"

"Ascolta attentamente,Rautha!"disse il sacerdote"Osserva come i piani si incastrano in altri piani a

loro volta inseriti all'interno di altri piani ancora!"

Rautha annuì e pensò"Questo già assomiglia di più a quanto mi aspettavo!

L'alto sacerdote ha finalmente deciso di introdurmi nei suoi segreti!

A quanto sembra...vuole veramente fare di me la sua comandante più vicina e fidata!"

"Continua,Airk!"disse il sacerdote.

"Vi sono molte altre possibilità divergenti!"disse Airk"Io ho previsto che la casa Atreides verrà su

Arrakis,ma non dobbiamo ignorare la possibilità che il governatore abbia un contatto con la gilda

per farsi trasportare in un luogo sicuro!

Ad esempio su 1 dei pianeti disabitati!

Altri,in simili circostanze,hanno rinnegato le proprie casate...hanno preso con se armi potenti e

ricchezze e si sono recati ai confini dell'impero!"

"Il governatore è troppo orgoglioso per farlo!"disse il sacerdote.

"È una possibilità!"disse Airk"L'effetto finale,tuttavia,per noi sarebbe lo stesso!"

"NO!"urlò il sacerdote"DEVO AVERLO MORTO!

E LA SUA FAMIGLIA ESTINTA!"

"Questo è altamente probabile!"disse Airk"Vi sono chiari indizi quando una casa ha deciso di

rinnegarsi e non sembra che il governatore si prepari a nulla del genere!"

"Bene!"disse il sacerdote"Continua!"

"Ad Arrakeen il governatore e la sua famiglia occuperanno la residenza che recentemente era stata

costruita da noi per l'ambasciatore imperiale!"disse Airk.

"Quella specie di contrabbandiere!"disse il sacerdote.

"Cosa?"disse Rautha.

"Il sacerdote chiama l'ambasciatore con la definizione di contrabbandiere a causa dell'enorme

interesse che il rappresentante dell'imperatore ha nel contrabbando su Arrakis!"disse Airk.

"Perché?"disse Rautha guardando il sacerdote.

"Non essere sciocca,Rautha!"disse il sacerdote"Finché la gilda spaziale rimane virtualmente fuori

dal controllo imperiale non può essere altrimenti!

Come fanno le spie e gli assassini a muoversi in segreto da un pianeta all'altro?"

"Abbiamo preparato dei diversivi alla residenza!"disse Airk"Vi sarà un attentato alla vita dell'erede

della casa Atreides!

Un attentato che potrebbe anche avere successo!"

"AIRK!"urlò il sacerdote"AVEVI DETTO..."

"Avevo detto che un incidente può sempre capitare!"disse Airk"E l'attentato deve apparire

genuino!"

"Ma l'erede avrà sicuramente un corpo così giovane e dolce!"disse il

sacerdote"Certo,potenzialmente è molto più pericoloso del padre...con quella benegesserit di sua

madre che lo addestra!

Maledetta!

Continua,Airk!"

"Tuf potrebbe aver sospettato che abbiamo qualcuno tra di loro!"disse Airk"Faremo inciampare il

mentat del governatore su un individuo sospetto molto interessante!

La stessa assurdità del pensiero finirà per portarla all'attenzione di Tuf!"

"Portarla?"disse Rautha"Una femmina quindi?"

"Jakla in persona!"disse il sacerdote.

"Non è forse sublime?"disse Airk"La mente di Tuf sarà così sconvolta da una simile prospettiva che

le sue funzioni di mentat ne verranno paralizzate!

Potrebbe addirittura cercare di ucciderla!

Ma non credo che lo farà!"

"Tu non vuoi che lo faccia!"disse il sacerdote.

"Non mi distraete!"disse Airk"Mentre Tuf sarà occupato con Jakla distoglieremo ulteriormente la

sua attenzione con una rivolta delle guarnigioni urbane o qualcosa riguardante le macchine

mietitrici!

Nel primo caso la rivolta sarà soffocata e nel secondo si tratterà di qualche evento isolato!

Il governatore penserà di avere tutto sotto controllo!

Poi,quando sarà il momento,il traditore farà la sua mossa e noi precipiteremo loro addosso il grosso

delle nostre forze,insieme ai sardaukar!

Il punto più importante è questo...dal momento che la nostra casa verrà usata per i fini segreti del

rappresentante dell'imperatore noi ne ricaveremo un vantaggio concreto!

Certamente è un vantaggio pericoloso,ma se usato con cautela...porterà a noi una ricchezza

immensa!

Non puoi immaginare quanta ricchezza!

Per prima cosa...avremo in mano irrimediabilmente la direzione della Choam!"

Rautha annuì e pensò"Ecco di cosa si trattava!

La ricchezza!"

"Durante il periodo su Arrakis il governatore Eto potrebbe cercare l'aiuto dei fremen,quei pochi

pezzenti fanatici che abitano il deserto!"disse Airk"O potrebbe tentare di mandare la sua famiglia in

quell'immaginaria oasi di sicurezza!

Ma quella via sarà bloccata da 2 inviati del rappresentante dell'imperatore,gli ecologi planetari.

Il maschio si chiama Ains,lo ricorderete sicuramente!"

"Rautha lo ricorda!"disse il sacerdote"Continua!"

"Non vi piacciono molto i dettagli,sacerdote!"disse Airk.

"TI ORDINO DI CONTINUARE!"urlò il sacerdote.

"Se le cose andranno come previsto entro pochissimo tempo riavremo il controllo di Arrakis!"disse

Airk"L'alto sacerdote godrà di un beneficio riconosciuto su quella proprietà!

Un suo rappresentante personale dominerà su Arrakis!"

"Più profitti!"disse Rautha.

"Esatto!"disse il sacerdote pensando"È solo un atto di giustizia!

Perché noi siamo quelli che hanno soggiogato Arrakis!

Fatta eccezione per quei pochi insignificanti fremen,che si nascondono nel deserto,e il loro

elementale maledetto!...e qualche innocuo contrabbandiere legato al pianeta più strettamente degli

schiavi locali!"

"E le grandi case sapranno che il sacerdote ha distrutto la famiglia Atreides!"disse Airk"Tutti lo

sapranno!"

"Lo sapranno!"disse il sacerdote.

"E la cosa migliore...è che anche il governatore lo saprà!"disse Airk"Anche ora lo sa!

Sta fiutando la trappola!"

"È vero,il governatore lo sa!"disse il sacerdote"Non può fare a meno di saperlo!

E NON POTRÀ SFUGGIRE!"

Il sacerdote si alzò lentamente,poi si sollevò in aria,allontanandosi dal trono di molti metri,dopo

di che si abbassò nuovamente e rimase sospeso poco sopra il pavimento.

Il mala'kak guardò verso l'alto,spalancando le braccia,e dal soffitto scesero dei piccoli getti di

sangue,che finirono su di lui.

Rautha chiuse gli occhi e girò leggermente la testa verso destra.

L'essere si diresse verso il prigioniero,mentre i 2 mala'kak con la corazza si allontanavano da

esso,poi toccò il volto di quest'ultimo,con la mano sinistra,gli afferrò successivamente il braccio

sinistro,con l'arto destro,e tirò via,mediante la mano sinistra,la placca circolare sul petto

dell'individuo,aprendo la ferita a essa collegata e facendo uscire molto sangue da quest'ultima.

Poco dopo il sacerdote afferrò la testa dell'individuo,con entrambe le mani,gli infilò i pollici negli

occhi,facendolo urlare,poi cominciò lentamente a stringergli il cranio fino a farlo esplodere,dopo di

che lasciò cadere il cadavere a terra.

"Ecco che cosa farò al governatore e alla sua famiglia!"pensò il sacerdote.

Caladan.

Il sole di quel pianeta iniziò a sorgere.

Oul,che era nella stanza di legno,sedeva alla scrivania posta a destra e guardava l'oggetto

rettangolare nero,che si trovava al centro della superficie del tavolo.

"Tutte le antiche leggende scritte durante le epoche primitive del pianeta di origine delle attuali

razze che abitano l'impero affermano che all'epoca quel mondo era pieno di elementali,sacerdoti che

li veneravano e sciamani."disse la voce maschile che fuoriuscì dall'oggetto rettangolare nero"Questi

ultimi,stando ai miti,avevano poteri magici e potevano connettersi con varie dimensioni,tra cui

l'Immateriale.

In questo modo alcuni di loro si resero conto di quello che stava accadendo,ossia l'invio delle forze

di Kwekwaxawe nel piano materiale,le tempeste dimensionali e la fine prossima di varie civiltà.

Le leggende affermano anche che ogni volta che 1 sciamano moriva e il suo spirito cercava di

tornare dall'oltretomba,per reincarnarsi,gli inviati di Kwekwaxawe potevano vederlo,in quanto era

usanza pensare che l'anima passasse attraverso varie dimensioni nel processo di reincarnazione,e

quindi tentare di divorarlo per l'eternità.

Di conseguenza i miti parlano di un numero sempre minore di sciamani a protezione del pianeta

d'origine dell'impero.

Nelle leggende si afferma che da Kwekwaxawe prima nacque Corn,e seguirono le guerre,poi fu

generato Xenct,e giunsero le divisioni e i tradimenti,dopo di che venne dato alla luce Nargol,e

vennero le malattie terrificanti,e alla fine fu concepita Slaanesh.

Stando ai racconti gli sciamani si resero conto che più gli esseri viventi facevano guerre mediante

energie mistiche e più queste creature venivano attirate,portando così il mondo alla sua futura fine.

Per questo motivo tutti i mistici del pianeta usarono la telepatia per contattarsi a vicenda e riunirsi

successivamente in un luogo chiamato"Anatol".

Qui presero una decisione e iniziarono a bere veleno,sacrificandosi per reincarnarsi tutti insieme in

un solo corpo.

Erano convinti che tutti i loro spiriti,il loro potere e la loro saggezza si sarebbero fusi in 1 e

l'individuo risultante da tutto ciò avrebbe avuto la capacità di salvare tutte le razze.

I miti narrano che questo enorme turbinio di anime si elevò per incarnarsi e quando gli inviati di

Kwekwaxawe cercarono di divorarle furono completamente distrutti dal vortice magico di tutto quel

potere.

Questa nuova forza viene chiamata dai testi come"la luce che avrebbe accecato gli ogdru jahad".

A seguito di questo,secondo le credenze dell'epoca,era nato,proprio in Anatol,l'imperatore di tutti i

popoli,Padishan I.

Le leggende narrano che questo individuo,fin da piccolo,dimostrò una grandissima

intelligenza,forza fisica,agilità,velocità e poteri magici incommensurabili.

Si dice vivesse con un gruppo di pastori,insieme a suo padre e sua madre,poi un giorno il genitore

maschio venne ucciso da suo fratello.

L'imperatore lo scoprì e fu in quel momento che si rese conto che tutti i popoli avevano bisogno di

legge e civiltà o sarebbero crollati.

Stando ai racconti quella notte egli andò da suo zio e,usando i suoi poteri,gli causò un infarto.

Lo fece senza tristezza ne gioia,ma in modo solenne,poi prese le sue cose e si avviò verso la prima

città edificata dalle razze di quel pianeta,che dovrebbe essere stata costruita proprio in Anatol.

L'imperatore,che secondo le leggende era immortale,passò i secoli cambiando ogni volta identità e

assumendo le sembianze di individui sempre diversi.

Si arrivò ad affermare che,da quel momento in avanti,egli era stato la base dietro tutti i racconti dei

grandi eroi e l'ispirazione di tutte le successive figure religiose e grandi guide che avevano poteri

soprannaturali.

Si racconta anche che fece alcune cose che ai mortali apparivano magiche,ma che in realtà erano

spiegabili con la scienza e viene detto che una volta affrontò un terribile mostro,che si rivelò essere

1 c'tan.

Nei racconti si narra di come a volte prendesse il controllo della politica,mentre in altri casi

rimaneva in secondo piano,come consigliere.

Si dice che cercò di introdurre molte idee nella cultura delle varie epoche,ma queste ultime

venivano usate ogni volta per i fini sbagliati.

Le mitologie successive dicono che alla fine assistette all'espansione delle razze di quel pianeta e al

loro crollo mediante le intelligenze artificiali.

Pare che fu proprio questo il punto in cui egli capì che i tempi erano maturi.

Le razze avevano imparato abbastanza,ma al tempo stesso erano notevolmente in pericolo,a causa

dei vari esseri provenienti da altri pianeti,delle regressioni nella barbarie e delle guerre costanti.

Era tempo per il suo grande piano,ossia riunificare le razze in un solo impero.

Si presume che questi racconti siano stati creati per giustificare il suo dominio su ogni

cosa,riscrivendo completamente la sua infanzia e aumentando così il mistero della sua figura.

In effetti gli esperti hanno fatto notare che l'imperatore comparve all'improvviso nella

storia,partendo dalla catena montuosa più alta di quel mondo,e ciò gli permise di raccontare

qualsiasi versione del suo passato avesse deciso di diffondere.

Pare che coloro che si recavano in quel luogo trovavano un individuo in possesso di enormi

laboratori genetici,costruiti da lui stesso e utilizzati per creare i"guerrieri del fulmine",dei soldati

geneticamente modificati per essere invincibili,con cui avrebbe conquistato il pianeta.

Quel mondo all'epoca era diviso in tante nazioni tecno barbariche e gli oceani erano quasi del tutto

prosciugati a causa delle guerre nucleari,tanto che era rimasto solo il maggiore di essi,chiamato con

il nome di"Grande Oceano".

Viene fatto notare anche un insieme di tribù superstiziose e piene di mutanti,che furono i primi ad

allearsi con l'imperatore,convinti dei suoi prodigi,diventando così la base per le sue armate di

guerrieri geneticamente modificati.

Poi c'erano anche i popoli del deserto e vari templi nelle zone più calde di quel mondo.

L'imperatore,in breve tempo,conquistò tutti questi luoghi,diventando sempre più forte con le sue

conoscenze tecnologiche da tempo dimenticate dalle altre nazioni,e successivamente supportò un

regno,diviso in 5 parti ed esterno ai suoi domini,ma i capi dell'epoca si rifiutarono di inginocchiarsi.

Egli avrebbe potuto facilmente conquistarli e reprimerli nel sangue,ma decise di usare la

diplomazia,così si recò da loro vestito di giallo e spiegò il suo grande piano,ossia un pianeta unito,in

pace e al sicuro,che progredisce nella scienza.

I governanti si resero conto che questo imperatore non era come i tiranni che avevano conosciuto e

accettarono,dopo di che egli li perdonò,integrandoli completamente nel suo impero,e ciò fu una

buona scelta,perché Albia fu la porzione più fedele e fornì molte truppe.

In altre zone del pianeta invece c'erano dei clan sparpagliati e Ursc,il più grande regno di quel

mondo.

Non era il più sviluppato tecnologicamente,ma usavano gli psichici nelle loro armate.

Quando l'imperatore conquistò anche questo territorio divenne chiaro a tutti che quel mondo

sarebbe stato presto unito sotto il suo dominio.

Era presente anche un secondo reame,posto nell'oceano,governato da un tiranno folle e geniale

contemporaneamente e poi c'era anche un altro blocco,controllato da un sacerdote il cui nome è

stato appositamente eliminato dalla storia.

Quest'ultimo faceva enormi programmi di eugenetica,in cui si potevano riprodurre solo i più

puri,che prevedevano la castrazione chimica,e a volte anche fisica,di chiunque avesse malattie

genetiche.

Aveva fatto edificare terribili campi di sterminio e ordinava dei veri e propri genocidi con l'intento

di trovare una razza pura e potente.

L'imperatore liberò finalmente i popoli sottomessi da questo folle.

Mancavano ora soltanto i poli,dove era presente una città stato isolata,situata nell'estremo sud,che

pensava di poter sopravvivere senza lasciarsi coinvolgere da ciò che avveniva nel resto del mondo.

L'imperatore la conquistò con 1 stratagemma,mandando le sue legioni a sovraccaricare le stazioni

geotermiche,in modo che la lava proveniente dal sottosuolo riempisse tutte le caverne.

Così tutto il mondo seppe che nessun luogo,nessuna barriera,nessun sovrano e nessuna religione

poteva salvarli dall'imperatore.

Rimase un solo continente,dove c'era un regno controllato da un terribile despota,di cui si è perso il

nome,che fu 1 degli ultimi a resistere all'imperatore e poi era presente il dominio di Meric,il più

grande di quella parte del pianeta.

Le ultime forze anti imperiali vennero distrutte nella battaglia di Urartu,che venne combattuta in

Anatol,e nella battaglia del monte Araratluk.

A quel punto l'imperatore finalmente aveva sconfitto tutti i suoi nemici e il mondo era quasi

completamente sotto il suo controllo,ma in questo periodo ci fu un evento che la storia dell'epoca

tentò di cancellare in ogni modo.

I soldati geneticamente modificati vennero eliminati proprio nell'ultima battaglia,tuttavia la loro

fine non fu un sacrificio eroico.

L'imperatore stesso ne aveva ordinato l'eliminazione,sacrificando così i suoi guerrieri più fedeli,che

però erano comunque dei prototipi,molto violenti e incontrollabili.

Alcuni di essi sopravvissero e divennero dei piccoli criminali,tuttavia erano destinati a morire

precocemente perché la loro data di morte era programmata geneticamente.

A quell'epoca un solo stato aveva resistito,usando tutti i mezzi diplomatici possibili,ossia la

Oezia,che alla fine fu conquistata con la forza.

Adesso l'imperatore aveva unito tutto il pianeta.

La catena montuosa dove la sua guerra era iniziata divenne un unico palazzo imperiale e in esso

egli iniziò a creare dei guerrieri geneticamente superiori e anche 20 comandanti che avrebbero

dovuto guidarli.

A questi capi fu dato parte del suo DNA e ognuno di essi ebbe una sua caratteristica.

Erano infatti gli individui più forti,intelligenti,agili,veloci,carismatici e resistenti in

circolazione,secondi solo a lui.

A quell'epoca l'imperatore aveva unito il pianeta politicamente,ma non culturalmente.

Egli era fortemente ateo e riteneva le religioni delle mere superstizioni che rallentavano

l'evoluzione,da schiacciare con il pugno di ferro,così iniziò a perseguitare tutte le credenze,partendo

dalle più piccole,poi passò alle più grandi e dopo si concentrò sulle rimanenti.

Una dopo l'altra esse vennero proibite e fu imposto un culto scientifico,noto come la"Verità

Imperiale".

Alla fine di questa operazione un solo sacerdote era rimasto in circolazione:Urialu Olateir.

Egli era figlio di ricchi e passò una gioventù ribelle,sperperando il suo denaro,ma un giorno si

scontrò con le truppe imperiali e si unì alla protesta contro di loro.

Le ribellioni furono represse nel sangue e si dice che in quel momento Urialu ebbe una visione dove

un essere estremamente potente gli disse che se lo avesse accettato come proprio dio avrebbe

compreso che lui era l'unica verità e l'unica via.

Malgrado l'impossibilità di dimostrare scientificamente tale evento Urialu ne uscì cambiato.

Divenne profondamente religioso e studioso e poi diventò sacerdote dell'ordine della"Chiesa della

Pietra Fulminante",che finì per rimanere l'ultima religione ancora in piedi su quel pianeta.

Questo culto aveva un grande successo perché prometteva spiritualità e tolleranza.

In un giorno di pioggia l'imperatore venne a trovare Urialu nella sua chiesa e alcune leggende

affermano che usò i suoi poteri magici,tenuti nascosti a chiunque,per mascherarsi,mentre secondo i

rapporti ufficiali adottò un semplice travestimento,in modo che il sacerdote non lo riconoscesse.

Urialu tuttavia avvertì che c'era qualcosa che non andava,in quanto il suo visitatore affermava di

chiamarsi Rivelazione.

I 2 iniziarono un lungo dibattito,che ci è stato in parte trasmesso.

L'imperatore attaccava le religioni,dicendo che erano inutili e false,che tutto ciò che esiste è quello

che possiamo spiegare scientificamente e che la scienza aveva regalato grandi benefici,mentre la

religione aveva solo provocato stagnazione e arretramento.

Urialu ogni volta,razionalmente e con calma,sorprendeva l'imperatore per la sua astuzia.

Gli parlava dei miracoli inspiegabili dalla scienza,come il fondatore di quella chiesa che era

cieco,sordo e muto e che durante una tremenda tempesta ebbe una visione mistica,guarendo

totalmente.

L'imperatore gli rispose che sicuramente era solo mentalmente bloccato e lo shock lo aveva fatto

riprendere,ma Urialu gli disse che egli non poteva esserne certo,in quanto non era stato neanche

presente durante l'evento.

La discussione continuò per ore e dalla documentazione ci viene trasmesso che Urialu fu sempre

civile ed educato,mentre l'imperatore fu spesso irruento e molto presuntuoso,come colui che ritiene

di avere una verità assoluta e inviolabile e che chiunque non concorda con lui è irrimediabilmente

perduto e inferiore.

Padishan,tra i 2,si rivelò essere il vero dogmatico e il vero fanatico.

Urialu,a un certo punto,mostrò un dipinto raffigurante un individuo sovrumano,che secondo la

leggenda imperiale sarebbe stato l'imperatore stesso,mentre sconfiggeva un mostro e Padishan

rimase commosso dalla bellezza della raffigurazione.

È molto probabile che a seguito della visione dell'opera d'arte egli decise di inserire quell'evento

all'interno del racconto ufficiale della sua infanzia.

A un certo punto l'imperatore disse che la Chiesa della Pietra Fulminante nasceva da

un'interpretazione di un testo sacro molto violento e che solo il sacerdote lo utilizzava in maniera

pacifica e tollerante,ma Urialu gli rispose che anche il principale governatore di quel periodo

sosteneva di compiere stermini per portare un clima di pace e tolleranza,equiparando così

l'imperatore a tutti quegli individui che egli stesso non tollerava.

Padishan si difese dicendo che la differenza era che lui sapeva di avere ragione,ma Urialu gli

rispose che questo era il modo di pensare di un religioso.

A quel punto l'imperatore si rivelò all'altro e il sacerdote lo avvertì dicendogli che cercare di

opprimere qualcosa avrebbe fatto in modo che quella determinata cosa fosse desiderata ancora di

più e quindi,anche se lui avesse sconfitto tutte le religioni,i suoi sottoposti avrebbero finito per

venerarlo,fondando così un nuovo credo.

Padishan non fece caso a questa profezia e Urialu capì che egli non aveva mai conosciuto la

fede,perché non ne aveva mai avuto bisogno.

Sapeva così tanto che credeva di sapere tutto e sarebbe stata questa la sua condanna,come il

predatore che dimentica la paura e per questo viene ucciso dal cacciatore.

L'imperatore rimase colpito dall'intelligenza di Urialu e gli offrì di unirsi a lui,ma il religioso

rifiutò,sputando a terra,e rimase nella sua chiesa,che venne demolita con lui dentro.

Così l'ultimo sacerdote venne colpito con l'ultima pietra dell'ultima chiesa.

L'imperatore usò tutte le sue conoscenze scientifiche per far avanzare il pianeta in una super

potenza immensa.

Con tutto il cibo disponibile la popolazione crebbe nel corso delle generazioni e quel mondo tornò

a essere un luogo ricchissimo.

A quel punto l'imperatore guardò il sistema solare in cui il suo pianeta si trovava e decise di iniziare

dalla luna maggiore di quel mondo.

Su quel satellite c'era il culto di una dea elementale e tanti praticavano l'ingegneria genetica.

L'imperatore mandò più volte dei messaggeri a chiedere alle guide del satellite di arrendersi ed

essi,a seguito delle resistenze incontrate,riferivano messaggi sempre più minacciosi.

Gli ultimi di questi vennero rimandati sul pianeta sotto forma di una massa di carne fusa,così

Padishan mandò la sedicesima legione,che fece strage degli abitanti lunari.

Così questo gruppo armato ottenne il suo nome:i"Conquistatori delle Lune".

Il satellite divenne la base per degli esperimenti biologici mirati a creare delle legioni di soldati

perfetti e i"primarchi",in più li si trovavano le"Sorelle del Silenzio",ossia le assassine imperiali.

Un successivo trattato unì la forza imperiale con la popolazione robotica del pianeta deserto e

radioattivo.

Ciò fu possibile grazie al fatto che l'imperatore aveva diffuso una voce affermante che egli era stato

capace di riattivare una macchina spenta con il solo tocco.

Quindi il pianeta originario delle razze dell'impero,i suoi satelliti e il mondo radioattivo erano ora

uniti e forti sotto l'imperatore.

La stella di quel sistema solare,intorno alla quale c'erano diverse basi di esseri esterni,venne liberata

successivamente,poi si passò ai 2 pianeti dopo quello desertico ed essi furono conquistati

facilmente.

Alla fine i 3 mondi più distanti di quel sistema vennero sottomessi,da parte dei mutanti,nella Guerra

Silenziosa.

Questi ultimi,appena capirono che stavano per perdere,rilasciarono un virus che eliminò tutti gli

avversari e si sacrificarono volontariamente per non far diffondere la malattia nelle stazioni spaziali

e poi successivamente su altri pianeti.

Nessuno li ha sentiti urlare.

Per questo motivo l'imperatore ordinò che venisse costruita,in loro onore,la"Campana delle Anime

Perdute"nel palazzo imperiale.

A questo punto egli aveva unificato il suo sistema solare ed era pronto,insieme ai suoi figli creati in

laboratorio,per conquistare tutti i sistemi già conosciuti o già occupati da colonie rimaste isolate.

A questo punto successe qualcosa che non è mai stato spiegato storicamente o ufficialmente,ma solo

le leggende ne fanno menzione.

Si affermò infatti che Kwekwaxawe venne evocata dai suoi adoratori,poi essa teletrasportò i 20 figli

dell'imperatore e li fece disperdere in diversi sistemi solari.

A quel punto Padishan prese i suoi soldati più fedeli,ognuno dei quali aveva il DNA di un suo

primarca,e avviò la Grande Guerra Santa,avente 5 obiettivi:

1)Ritrovare i suoi primarchi.

2)Conquistare i mondi colonizzati e rimasti isolati,ma pieni di tecnologia,e riunirli nel suo impero.

3)Ritrovare i pianeti barbarici,dove gli abitanti avevano dimenticato di venire da un altro luogo,al

fine di reinserirli,grazie agli Adepti del Meccanismo,all'interno del suo dominio.

4)Eliminare i vicini mondi abitati da razze non provenienti dal suo pianeta,infatti l'impero era

fortemente chiuso verso le specie esterne.

5)Esplorare e colonizzare,al fine di rafforzarsi,i pianeti vuoti dei sistemi solari già conosciuti.

Da quel momento l'impero si ingrandì rapidamente.

Il primarca che venne ritrovato per primo fu Oriug,che era fra tutti il più forte,ed esso divenne

l'affezionato dell'imperatore.

Padishan salvò successivamente la vita al suo sottoposto ed egli ricambiò il favore durante il duello

con il più grande zerg mai visto.

L'impero si ingrandì sempre di più,portando al suo interno nuove risorse,nuove colonie isolate e

nuove industrie,costruite dagli Adepti del Meccanismo,che aumentavano il benessere e quindi il

numero di popolazione per nuove conquiste.

Tale ciclo venne ripetuto diverse volte.

Effettivamente,in questo periodo,l'imperatore e i suoi primarchi si rivelarono,anche nelle fonti

ufficiali,come immuni alla vecchiaia,probabilmente grazie a qualche cura scientifica miracolosa

fornitagli dagli Adepti del Meccanismo.

Tuttavia molti esperti attualmente sostengono che il regnante di questo arco di tempo non fosse lo

stesso che aveva iniziato la guerra sul pianeta originario e che quindi varie figure siano state fuse

insieme dalla storia.

In ogni caso quasi tutti i primarchi vennero ritrovati.

Nell'ordine furono riportati a casa Oriug,Hamail,Flugri,Rootliu,Augu il Rosso,Auio il

Sanguinario,Perturabo,Mortarion,Aurelian,conosciuto oggi anche come il"Primarca della Cosmica

Desolazione",Cluk,Cuerz,Alfaurug Oriogon,Oriugan e tutti gli altri.

In totale dei 20 primarchi originali ne vennero ritrovati 19,ma qualcosa non torna nelle cronache

storiche.

Alfaurug Oriogon non era un primarca,ma 2.

Erano gemelli.

Quindi in realtà c'erano 2 comandanti perduti,non 1 solo.

Parleremo di tutti i primarchi e della loro storia prossimamente,per ora rimarremo concentrati

sull'imperatore.

In ogni caso Padishan aveva ritrovato quasi tutti i suoi figli e l'impero continuò la colonizzazione

dei pianeti all'interno dei sistemi stellari conosciuti,partendo dal gruppo di Ozzyris,che era

vicinissimo al proprio sole e tecnologicamente avanzato.

I suoi abitanti vennero convinti diplomaticamente,passando prima in una fase di mondo forgia,poi

divennero indipendenti e alla fine giunsero sotto il dominio di un primarca.

Non vedremo qui tutte le battaglie di questo impero da poco formato,in quanto sarebbe un racconto

troppo lungo,ma tutto si concluse con la guerra santa di Urlanor,in cui il più grande raggruppamento

di zerg mai incontrato venne sconfitto,con 1000000 di potenziati,8 miliardi di soldati comuni e

un numero sconfinato di navi spaziali.

La Grande Guerra Santa dell'imperatore,dopo questo periodo,fu considerata conclusa.

I popoli dei pianeti di Padishan avevano riunito tutti i loro domini sotto un unico

impero,potentissimo e militarizzato,ed erano divenuti la civiltà più forte di quella zona della

galassia.

Dobbiamo però parlare del concilio di Achaea,dove tutti si riunirono per discutere.

Ci si chiese se fosse legittimo usare la presunta magia o essere degli psichici e ognuno disse la sua.

Alcuni affermarono che questi individui andavano uccisi tutti,mentre altri invece li ritenevano utili e

utilizzabili.

L'imperatore alla fine stabilì che gli psichici erano 1 strumento,potevano essere usati per il bene e

per il male,perciò si decise che un vivente manifestante queste capacità andava preso e addestrato

per essere utile all'impero,ma in modo molto limitato,e al primo problema andava ucciso.

Sulla magia invece Padishan stabilì che si trattava di folclore legato alle religioni dei vari pianeti e

ordinò lo sterminio di chiunque affermasse di praticarla.

In oltre Augu,il Rosso,venne rimproverato per il suo fare ricerche esoteriche e gli venne proibito di

proseguire,ma sembra che il primarca ignorò l'avvertimento e questo fu alla base della futura

"Eresia di Oriug".

L'imperatore si dichiarò molto felice dei risultati ottenuti fino a quel momento e fece pubblicamente

i suoi complimenti a Oriug,definendolo il comandante migliore e affidandogli il controllo di tutte le

sue armate,poi gli consigliò di non cambiare l'ordine in cui erano stati disposti i suoi fratelli,in

quanto essi erano tutti diversi e con un compito specifico,ma di usare le loro caratteristiche nei modi

migliori.

Padishan sarebbe successivamente tornato sul suo pianeta di origine,senza dirlo a nessuno,dove creò

un consiglio composto da burocrati e politici comuni,senza ne potenziamenti ne abilità particolari,e

ciò scandalizzò molti primarchi,che preferivano che il controllo fosse affidato a esseri superiori

modificati geneticamente,ma in realtà l'imperatore fece bene,perché voleva che i suoi sudditi

lentamente imparassero ad autogestirsi e che non dipendessero più da aiuti superiori.

Successivamente si recò sulle montagne da cui aveva dato inizio alle sue prime guerre e si dice che

nelle viscere della catena montuosa ritrovò quello che viene definito come il"Trono Dorato",un

antico congegno capace di connettersi alla rete di tunnel spaziotemporali che si formano

naturalmente nell'Universo.

Essendo aperture sicure e stabili potevano essere usate e attraversate senza problemi.

Colui che controllava tali portali aveva il controllo dell'universo conosciuto.

Alcune leggende,mai confermate da prove concrete,affermano che l'imperatore intendesse usare i

suoi poteri magici nascosti,sedendosi sul trono,per aprire a comando questi varchi e che fece

lavorare i suoi servi al controllo di questa rete cosmica,nel tentativo di connettere a essa tutti i suoi

domini.

Per spiegare la totale assenza di tale operazione da qualsiasi documento si disse che questo progetto

venne tenuto in gran segreto,per evitare che eventuali ribelli lo venissero a sapere e tentassero di

sabotarlo.

Il primarca Oriugan,umiliato per la sua scarsa azione militare,iniziò un pellegrinaggio in regioni

sperdute dell'impero e portò con se Oriug,che venne quasi mortalmente ferito in quei luoghi,anche

se non è dato sapere da chi o da che cosa.

I suoi soldati,trovandosi lontano da qualsiasi centro di guarigione imperiale,lo portarono su un

pianeta dove si riteneva che lo avrebbero potuto curare,tuttavia essi fecero l'errore di fidarsi dei

seguaci di una setta adoratrice di Kwekwaxawe,che erano riusciti a camuffarsi in segreto e a

sopravvivere nell'ombra assoluta,tanto che nessuno all'epoca sospettava della loro esistenza.

A quanto pare,dopo essere stato affidato alle cure di questo gruppo,l'intruglio di sostanze date al

primarca incosciente lo avrebbe infettato con una malattia sconosciuta che,secondo i seguaci della

setta,avrebbe dovuto aiutarlo a sopravvivere,o almeno così dichiarano le fonti storiche

imperiali,mentre i miti parlano di poteri mistici che si impossessarono di Oriug.

Non si identificò mai il morbo che lo colpì,ma alcuni testi dicono che mentre guariva il primarca

ebbe visioni tortuose e ipnotiche di ciò che l'imperatore stava facendo in segreto,probabilmente

frutto di qualche allucinogeno somministratogli.

Oriug affermava di vedere Padishan pianificare in gran segreto di distruggere qualsiasi individuo

mutante o psichico,mentre estendeva il suo potere mentale a tutti i sistemi dell'impero,diventando

come le divinità che aveva giurato di cancellare,e creando così un regno corrotto,sanguinario e

pieno di superstizione religiosa.

E così egli divenne ufficialmente eretico e programmò il suo attacco.

Ironia della sorte questo futuro,in minuscola parte,si realizzò proprio a causa della rivolta del

primarca.

Già durante la ribellione di Vardus Praal,un governatore planetario convertito alla religione di

Kwekwaxawe,il primarca usò il conflitto come scusa per eliminare dalla sua legione tutti i fedeli

all'imperatore,poi convinse molti suoi fratelli a unirsi a lui e così scoppiò l'Eresia di Oriug,ossia una

guerra civile devastante,che mise in ginocchio l'impero e costò moltissime vite.

Il primarca eretico avanzò verso il pianeta natale dell'imperatore,poi riuscì anche a convincere una

parte degli Adepti del Meccanismo a unirsi a lui,generando 1 scisma,e a corrompere l'informatica

di quel mondo.

Alla fine giunse sull'allora pianeta imperiale e qui l'imperatore si preparò ad incontrarlo,ma il trono

non poteva essere lasciato incustodito e quindi Mortarion si offrì di sedersi su di esso,per

pochissimo tempo,al posto del sovrano.

Le cronache affermano che,dopo averlo fatto,egli smise di parlare,poi tutta la sua coscienza venne

risucchiata e in poco tempo il primarca fu consumato dall'oggetto stesso.

A quel punto l'imperatore disse"Ammirate il più grande sacrificio della nostra era.

Mortarion non esiste più,da oggi in poi sarà ricordato come Mortarion l'Eroe."

A questo punto Padishan si preparò ad affrontare Oriug,ma Auio,il Sanguinario,si frappose tra i

2,temendo per la salute del suo sovrano,e il primarca ribelle lo uccise.

L'imperatore,in preda a tutte le furie,iniziò a combattere,venendo definito dai documenti come

potentissimo,ma sembra che Oriug fosse stato reso incredibilmente forte dalla malattia che lo aveva

colpito,come se il morbo sconosciuto avesse in qualche modo trasformato il suo corpo.

Le leggende usarono questo fatto per dire che il primarca era posseduto dai servi di Kwekwaxawe.

Alla fine dello scontro il sovrano riuscì a prevalere,gettando a terra il ribelle,ma l'imperatore non

riuscì a uccidere 1 dei suoi figli,così quest'ultimo lo trafisse e gli strappò un braccio.

A questo punto i racconti storici si fondono con leggende e folclori popolari,dove viene detto che

Padishan rilasciò un gigantesco attacco psichico e Oriug venne disintegrato.

Una volta terminato lo scontro,di cui non ci è stata trasmessa la vera conclusione,l'imperatore aveva

esaurito le sue energie e venne subito portato sul trono,per non morire.

Si dice che da quel momento egli viva grazie a questo oggetto,da cui non può più separarsi,e che

sia nascosto in qualche sotterraneo segreto dell'attuale pianeta imperiale.

Tutti i successivi rappresentanti dell'imperatore,incluso Shaddam IV,hanno sempre affermato di

prendersi cura di lui e di connettersi psichicamente con Padishan,al fine di ricevere ordini da

quest'ultimo.

Viene detto essere un cadavere,senza il potere di risvegliarsi e guarire.

Non può alzarsi e non può parlare.

Le leggende più oscure affermano che avesse richiesto ogni giorno il sacrificio di 1000

psichici,creati artificialmente,per restare in vita e che in passato avesse usato il suo potere sia per

mantenere aperta la rete di portali spaziali,divenuti oggi del tutto obsoleti grazie alla gilda,sia per

guidare le truppe telepaticamente,fornendo loro poteri mentali.

Tuttavia non sono mai state trovate prove di tali fatti.

L'eresia ebbe conseguenze devastanti sull'antico impero,dato anche che tutti i primarchi,tranne

2,erano spariti o morti o diventati eretici.

Successivamente Rootliu,dopo essere stato colpito da Flugri ed essere rimasto in coma per anni,si

risvegliò e condusse la riforma dell'impero,per impedire future eresie.

L'imperatore aveva sacrificato la sua vita per salvare il suo dominio e non passò molto tempo prima

che la popolazione iniziasse a venerarlo.

A quel punto venne stabilito un culto a cui tutti dovevano aderire.

L'impero divenne stagnante,poi regredì in una tirannia superstiziosa e Padishan diventò l'imperatore

dio dell'universo conosciuto.

E ancora oggi è noto il detto"L'imperatore protegge".

Attualmente coloro che diffidano della propaganda imperiale si chiedono quale sia stato il reale

destino di Padishan e la risposta potrebbe essere contenuta in alcuni documenti su cui i

rappresentanti dell'imperatore non hanno mai voluto aprire una discussione.

Pare che gli Adepti del Meccanismo non sapessero riparare il trono e che quest'ultimo stesse

lentamente collassando,rendendo l'imperatore più debole ogni giorno.

A causa di questi scritti molte casate attuali ritengono segretamente che,anche nel caso in cui sia

stato tenuto in vita per un certo periodo,ormai dovrebbe essere morto definitivamente da ere intere.

Eppure i suoi rappresentanti più recenti hanno affermato che egli stia per tornare,diffondendo

anche dei dettagli al riguardo,anche se del tutto contrastanti tra loro.

Secondo alcuni la sua anima si trova dentro dei circuiti e un giorno il sovrano rinascerà da

essi,mentre altri affermano che esiste un individuo in cui Padishan si reincarnerà.

Altri ancora ritengono invece che sia necessario cercare dei presunti attuali discendenti

dell'imperatore,ipoteticamente nascosti in qualche luogo segreto,e sacrificarli per fornire a

Padishan l'energia sufficiente.

Ma,in tutto questo,la vera domanda è un'altra:Cosa accadrebbe in un eventuale ritorno

dell'imperatore?

Sicuramente seguirebbero importanti cambiamenti,come una graduale abolizione delle attuali

religioni,riforme delle amministrazioni,la creazione di nuovi primarchi,nuove legioni e delle

missioni per eliminare gli eretici."

In quel momento Tuf entrò nella stanza e pensò"Tutte queste generazioni...e lui è senza dubbio il

migliore.

Sua madre gli da sicuramente tutto l'addestramento necessario."

"Tuf..."disse Oul che guardò verso l'altro.

"Oul."disse Tuf avvicinandosi e sedendosi sulla panca di legno posta davanti alla parete.

"Tuf,a cosa stai pensando?"disse Oul e l'altro lo guardò.

"Sto pensando che tutti saremo lontani da qui...molto presto."disse Tuf"E che molto probabilmente

non vedremo mai più questo posto."

"E questo ti rattrista?"disse Oul.

"Rattristarmi?"disse Tuf"Sciocchezze.

Lasciare dei fedeli alleati e degli amici sarebbe triste per me,ma un posto è soltanto un posto."

Tuf guardò l'oggetto sul tavolo di Oul"E Arrakis è soltanto un altro posto."

"Ti ha mandato mio padre?"disse Oul"Per saggiare il mio umore?"

Tuf annuì"Tu pensi che sarebbe stato meglio se fosse venuto lui stesso quassù,ma sai anche quanto

è occupato."

"Stavo studiando il nostro passato e prima ancora le tempeste di Arrakis."disse Oul.

"Le tempeste...capisco."disse Tuf"Sembra che sia qualcosa di brutto."

"Brutto è una parola fin troppo prudente."disse Oul"Queste tempeste si scatenano lungo 6 o 7000

chilometri di pianura e si alimentano di qualsiasi cosa possa loro fornire un'ulteriore spinta,incluse

altre tempeste o una qualsiasi sorgente di energia,anche minima,e trascinano con se ogni cosa

mobile che incontrano sul loro cammino.

Sabbia,polvere,qualsiasi cosa.

Ti strappano la carne di dosso e ti riducono le ossa in schegge sottili.

Tuttavia non ho ancora capito perché su quel pianeta non c'è il controllo atmosferico,tanto che mi

sembra un qualcosa di veramente assurdo."

"Arrakis presenta problemi particolari."disse Tuf"I costi eccezionalmente alti,la manutenzione

proibitiva e tutto il resto.

La gilda chiede un prezzo spaventoso per il controllo mediante satelliti e la casa di tuo padre non è

tra le più grandi e più ricche,lo sai bene."

"Hai mai visto i fremen?"disse Oul.

"L'attenzione del giovane guizza un po' dappertutto oggi."pensò Tuf che parlò"Non molti,ma alcuni

si.

Non c'è tanto che li distingua dalle genti del Graben,del Sink e del Fan,i villaggi pyon di

Arrakis,anche se questi ultimi erano in contrasto con i sietch dei fremen.

Indossano tutti lunghe vesti fluttuanti...ed emanano un fetore come letame in qualsiasi luogo chiuso.

Questo dipende tutto dagli abiti che hanno,le tute distillanti,che recuperano l'acqua dal corpo."

"L'acqua è preziosa laggiù."disse Oul.

Tuf annuì e pensò"Forse ce l'ho fatta.

Forse sono riuscito a fargli capire quanto ci è ostile quel pianeta...e quanto sia importante per noi

saperlo.

Sarebbe pazzesco andare laggiù senza averlo ben chiaro nella mente."

Oul alzò gli occhi al soffitto dell'ambiente,mentre all'esterno iniziava a piovere,e pensò"Acqua."

"Imparerai a preoccuparti moltissimo dell'acqua."disse Tuf.

"Credono che io sia un debole come loro."pensò Oul.

"Come figlio del governatore essa non ti mancherà mai,ma dovunque,intorno a te,vedrai quanto sia

grande quest'ossessione della sete."disse Tuf.

"Anche nei sogni...quella subdola assassina mi diceva qualcosa riguardo quest'ossessione della

sete."pensò Oul"Imparerai a conoscere le piane dei morti e il più vuoto deserto,le terre aride in cui

niente vive.

Eccettuati la spezia e il verme delle sabbie.

Li alcuni si sporcano di nero le palpebre per ridurre gli effetti del bagliore del sole e un rifugio in

quel luogo è solo un buco al riparo dal vento,nascosto alla vista.

Camminerete sul deserto,senza mezzi volanti,qualsiasi veicolo di terra o un animale serrato.

Mi diceva che...quando sarei vissuto su Arrakis...la terra sarebbe stata vuota,le lune sarebbero state

le nostre amiche e il sole il nostro nemico.

Mi diceva di incidere qualcosa nella mia memoria...un mondo si sostiene su 4 cose.

L'erudizione del saggio.

La giustizia del grande.

Le preghiere del giusto.

E il valore del coraggioso.

Ma tutto questo è nulla...senza un condottiero che conosca l'arte del governare.

Ma la parte più importante...è qualcosa che ho sentito molto chiaramente...per il padre...niente."

"A cosa pensi?"disse Tuf.

"Hai visto anche tu la...reverenda madre?"disse Oul.

"La strega veridica dell'impero?"disse Tuf"Si,l'ho incontrata."

"La reverenda madre..."pensò Oul.

"Che cosa ha fatto?"disse Tuf.

Oul respirò profondamente 2 volte"L'ho vista nei miei sogni.

E non era piacevole.

Le sue parole sono state...tu,Oul Atreides,discendente di governatori,devi imparare a governare.

Questo nessuno dei tuoi antenati lo ha mai appreso.

Tale affermazione mi fece infuriare e ribattei dicendo che...mio padre governa un intero pianeta.

Lei insistette dicendo...lo sta perdendo.

Risposi che mio padre...avrà un pianeta ancora più ricco.

E lei...perderà anche quello.

Nel sogno io volevo correre ad avvertire mio padre,ma lei mi disse che era già stato avvertito.

Da te,da mia madre,da molta gente."

"Non mi intendo dei sogni,ma so che in essi possono rivelarsi delle intuizioni che la mente ha avuto

durante il periodo di veglia."disse Tuf"Intuizioni che...nel caso della parte su tuo padre...sono

assolutamente vere."

"Eppure ci andiamo."disse Oul.

"Il rappresentante dell'imperatore lo ha ordinato."disse Tuf"E nonostante questi sogni e quello che

può averti detto quella veridica...c'è ancora speranza."

"Quella subdola assassina ha una sorta di potere su di me,ma come lo esercita?"pensò Oul che

guardò la sua mano destra e poi parlò"Nei sogni mi chiedeva sempre il significato del governare...e

io le rispondevo ogni volta che il significato era...il comando di 1 solo.

E lei ogni volta diceva che c'erano delle cose che dovevo disimparare."

"Anche su questo devo dire che l'intuizione che hai avuto è corretta."disse Tuf"La tua mente ha

elaborato molte cose esatte nella sua parte non conscia.

Deduzioni calcolate egregiamente.

Continua."

"Nei sogni diceva che un comandante deve convincere,non obbligare."disse Oul"Diceva che

doveva chiamare accanto a se i soldati e i saggi migliori."

"E come pensi che tuo padre abbia attirato personalità come Da e Gar?"disse Tuf.

"Non lo so."disse Oul"Poi ha detto che ogni governante deve imparare la lingua del suo

mondo...che è diversa per ogni pianeta."

"Altra intuizione corretta."disse Tuf.

"Però non mi era venuto in mente il fatto che non parlano la lingua ufficiale dell'impero,il galach,su

Arrakis."disse Oul"Il linguaggio delle rocce...le cose che crescono...la lingua che non si intende

con le orecchie."

"Questo è...più difficile da comprendere."disse Tuf"In alcuni casi la mente,all'interno dei sogni,dice

cose incomprensibili...che probabilmente non hanno senso."

"Però io le ho detto che è esattamente quello che Yu chiama...il mistero della vita."disse Oul.

"Oh...ecco da dove arriva."disse Tuf"Come vedi sono tutte basi razionali,concetti appresi durante il

giorno.

E la risposta?"

"Si è infuriata."disse Oul"Ha detto che il mistero della vita non è un problema da risolvere,ma una

realtà da sperimentare.

A quel punto le ho citato la prima legge dei mentat.

Non si può capire un processo arrestandolo...la comprensione deve fluire con il processo.

Deve unirsi a esso e fluire con esso.

Questo parve soddisfarla."

"Quella veridica deve averlo segnato profondamente in qualche modo."pensò Tuf"Perché mai lo ha

fatto?"

"Tuf?"disse Oul"Pensi davvero che Arrakis possa essere così brutto?"

"Niente può essere così brutto."disse Tuf facendo un mezzo sorriso"Considera i fremen,per

esempio.

Il popolo rinnegato del deserto.

Secondo alcune voci sono in molti.

Molti di più di quanto l'impero non sospetti.

C'è tanta gente che vive li,giovane,moltissima gente.

E..."

Tuf indicò il soffitto,con l'indice sinistro"...e odiano i mala'kak.

Con passione mortale.

Non devi farti sfuggire una sola parola di tutto questo,giovane.

Te lo confido soltanto perché sono il miglior aiutante di tuo padre."

"Mio padre mi ha parlato di Salusa Secondo."disse Oul"Sai,Tuf,sembra che sia molto simile ad

Arrakis.

Forse non così brutto,ma molto simile."

"Non sappiamo molto di Salusa Secondo oggi."disse Tuf"Solo come era molto tempo fa.

E niente altro.

Ma in linea di massima hai ragione."

"E i fremen ci aiuteranno?"disse Oul.

"È una possibilità."disse Tuf che si alzò"Io partirò per Arrakis tra non molto.

Abbi cura di te,Oul.

Fallo per il tuo insegnante.

E mi raccomando...non metterti mai con la schiena rivolta verso la porta.

Non credo che ci sia alcun pericolo al castello...è solo...un'abitudine che voglio farti prendere.

La prossima volta ci incontreremo sul nuovo mondo.

Non dimenticare di tenere sempre libero il braccio che usi maggiormente per il coltello...e lo scudo

sempre a piena carica.

Ho notato che spesso combatti senza...ma su Arrakis dovrai sempre portarlo con te."

"Si,Tuf."disse Oul e l'altro si diresse verso la porta"Aspetta."

Tuf si fermò.

"Non voltare mai la schiena a nessuna porta."disse Oul.

"Non lo farò,giovane,puoi star sicuro."disse Tuf che fece un sorriso e poi uscì dalla stanza.

Oul osservò l'apertura circolare con la grata e pensò"Ancora poco tempo qui."

L'essere si guardò intorno e poi pensò"Stiamo per partire.

La subdola assassina mi diceva che un mondo era la somma di molte cose.

La gente,la sporcizia,le cose che crescono,le lune,le maree,i soli...quella somma dal totale

sconosciuto che è la natura.

Qualcosa di indistinto...che per me...non ha alcun senso.

Ma che cos'è allora?"

In quel momento Gar entrò nella stanza"Così non mi auguri nemmeno il buon giorno?

Che cosa hai detto a Tuf?

Mi è passato davanti nel corridoio e sembrava come se si precipitasse ai funerali del suo peggior

nemico."

Oul fece un mezzo sorriso.

"Ma se non vuoi parlare...nemmeno io parlerò."disse Gar.

Oul si alzò e si avvicinò all'altro"Vuoi che ti scagli ancora contro una parete?"

"Manchiamo di rispetto ai tuoi insegnanti oggi,vero?"disse Gar"Ricordati chi ha più esperienza."

"Sono migliore di tutti voi."pensò Oul.

"Abbiamo tenuto un consiglio."disse Gar"Visto che sei un combattente con così scarse qualità è

molto meglio insegnarti la musica.

Almeno non sprecherai del tutto la tua vita."

"Cantami allora una canzone."disse Oul sorridendo"Così almeno saprò come non si deve cantare."

Gar scoppiò a ridere,poi si diresse verso l'apertura circolare,mettendo le mani dietro la schiena,e

iniziò a cantare"Le giovaniii galacianeee...lo faranno per le perleee...quelle di Arrakis per

l'acqua...ma se cerchi una femminaaa che ti consumi come fiammaaa...prova una giovane di

Caaaladaaan."

"Niente male per una mano così maldestra come la tua."disse Oul.

"E tu aspetta che prenda il mio strumento."disse Gar.

"Ma se mia madre ti sentisse cantare una canzone simile qui ti taglierebbe le orecchie per adornare

le mura."disse Oul.

Gar si toccò l'orecchio sinistro,con la mano sinistra,e poi parlò"Sarebbe un ornamento assai povero

considerando quanto sono rovinate per aver ascoltato,dai buchi della serratura,un certo giovane che

ripeteva strane frasi sulla morte."

"Qualcuno ha dimenticato cosa vuol dire ritrovarsi il letto pieno di sabbia."disse Oul sorridendo.

"Così...fu la tua mano sacrilega a compiere quell'esecrabile azione!"disse Gar"La prossima volta

che ci eserciteremo,se ne avrò il tempo,diventerò una furia implacabile in cerca di vendetta."

"Che razza di idiota ha mandato mio padre per addestrarmi nell'uso delle armi!"pensò Oul"Questo

sciocco di Gar si è dimenticato persino cosa è successo durante la sua prima lezione con armi e

scudo.

Quante volte devo sbatterlo contro il muro prima che si arrenda?

O forse...dovrei semplicemente sbatterlo forte una volta sola,dopo avergli danneggiato il generatore

dello scudo.

Gli incidenti...capitano."

"Oggi comunque...niente scontri fisici."disse Gar"Ma solo teoria."

"Non sapevo mi servisse."disse Oul.

"Usi poco lo scudo."disse Gar"Spesso lo indossano solo i tuoi insegnanti,ma d'ora in poi dovrai

farlo anche tu."

"So ogni cosa al riguardo però."disse Oul"Quando si combatte con lo scudo la difesa è rapida e

l'attacco è lento,come tu ben sai..."

"Spiritoso."disse Gar.

Oul fece un mezzo sorriso e poi tornò serio"L'attacco ha il solo scopo di obbligare l'avversario a

fare un passo falso,così da poterlo colpire da sinistra.

Lo scudo devia l'affondo veloce e si lascia passare dal lento."

"Quando combatti riesci a generare la giusta velocità,ma a volte ti scopri completamente per un

colpo basso di punta."disse Gar"Ma la tua stazza ti aiuta.

Senza quella,mio signore,saresti finito in poco tempo.

Dovrei darti qualche colpo per questa tua imprudenza.

Ricordati che un'arma ben affilata,nelle mani di un nemico,può spillarti fuori tutto il sangue se

colpito bene e ripetutamente in un punto vitale.

Sei un allievo molto in gamba.

Anzi...il migliore...devo ammetterlo.

Ma ti ho sempre avvertito che neppure quando lo fai per gioco devi dare a un nemico la possibilità

di superare la tua guardia mentre ha la morte in mano.

Non puoi fare affidamento solo sulla tua grandezza fisica.

Non posso permettere che il mio allievo preferito soccomba per la sua troppa sicurezza sulle sue

capacità."

"Le lezioni dell'altro giorno me le sono meritate,Gar."disse Oul"Ma sappi che mio padre si sarebbe

infuriato se fossi riuscito a ferirmi.

Non voglio che tu sia punito per i miei errori,ho un'enorme stima di te."

"Se è per questo...gli errori sarebbero stati anche miei,ma non ci sarebbe stato il motivo di

preoccuparsi per una o 2 cicatrici durante l'allenamento."disse Gar"Sei fortunato a non averne

nessuna e per quanto riguarda tuo padre mi punirebbe soltanto se non facessi di te un combattente di

prima classe.

E avrei fallito se non ti avessi spiegato l'errore che facevi parlando di umore.

Di quest'espressione che ti è uscita così all'improvviso.

Non stiamo giocando qui."

"Lo so."disse Oul"Ma forse speravo che potessimo giocare un po'."

Gar fisso l'apertura circolare sulla parete e pensò"Questo ragazzo ha dovuto diventare adulto molto

precocemente.

Ha dovuto imparare le necessità brutali della prudenza per attenersi alla regola spietata.

Tutto ricade sul successore."

"Hai detto che volevi giocare,ragazzo?"disse Gar guardando l'apertura"Niente mi farebbe più

piacere,ma non sono questi i tempi."

Gar iniziò a pensare"Io sono un albero da frutta ben curato.

Pieno di buoni sentimenti di abilita.

Tutte queste belle cose cresciute su di me...perché un altro le colga.

Questo briccone astuto...ha fatto esercizio anche per conto suo.

Durante gli ultimi allenamenti non ha usato lo stile di Da e io non gli avevo mai insegnato nulla di

simile.

Mi ha contagiato il suo umore."

"Se i desideri fossero pesci...saremo tutti li a lanciare la rete."mormorò Gar che pensò"Ma quanto

sarà strano pronunciare quest'affermazione...su un pianeta che non ha mai conosciuto...ne il

mare...ne i pesci?"

Un'ora dopo.

Oul era ancora seduto al suo tavolo e osservava l'oggetto rettangolare nero.

VOCE NARRANTE FEMMINILE

"Yu.

Della scuola suk.

Coniugato con Acluiga."

Yu entrò nella stanza,portando,con la mano destra,un libro dalla copertina arancione,e Oul continuò

a guardare l'oggetto.

"Hai un aspetto riposato."disse Yu e Oul lo guardò"Sarai lieto di sapere che oggi non c'è tempo per

la solita lezione.

Tuo padre sarà qui tra poco."

Oul si alzò.

"Tuttavia ho fatto ricaricare il tuo visore personale con molte altre lezioni registrate,da studiare

durante o dopo la traversata per Arrakis."disse Yu.

"Grazie."disse Oul che prese,mediante la mano sinistra,l'oggetto rettangolare e cliccò,con l'indice

destro,alcuni dei pulsanti.

"Prego."disse Yu che pensò"È un tale spreco se si pensa a come il ragazzo è maturato in questi

ultimi mesi.

Ah...un tale spreco...è così triste...ma non devo esitare.

Quello che faccio...lo faccio nella certezza che la mia Acluiga non soffrirà più a causa di quei mostri

dei mala'kak."

"Che cosa studierò durante la traversata su Arrakis?"disse Oul.

"Alcune forme di vita sembrano essersi magnificamente adattate al pianeta."disse Yu"Non è chiaro

come sia successo.

Dovrò consultare gli ecologi planetari non appena arrivati.

Mi sembra che 1 di loro si chiami Ains...gli offrirò il mio aiuto in quest'indagine."

Yu iniziò a pensare"Che cosa sto dicendo?

Faccio la parte dell'ipocrita anche con me stesso?"

"Prima di andar via ho un regalo per te,qualcosa che ho trovato mentre facevo i bagagli."disse Yu

che poggiò il libro sulla scrivania.

Oul restò a fissare l'oggetto per alcuni secondi.

"Com'è prudente."pensò Yu che poco dopo parlò"È un antichissimo testo sacro

arancione,confezionato per i viaggiatori spaziali.

Non è un video documentario,ma è stampata su sottilissimi fogli di carta,ha il suo ingranditore e un

sistema di lettura automatica."

Yu prese l'oggetto,con la mano destra"Il libro è tenuto chiuso da una carica elettrostatica.

Ti basterà premere l'orlo della copertina e l'oggetto si aprirà."

"È così piccolo."disse Oul.

"Si,ma sono 1800 fogli."disse Yu"La carica farà voltare le pagine automaticamente,ma non toccare

mai i fogli con le dita.

La carta è troppo delicata,specialmente per te."

Yu iniziò a pensare"Salvo la mia coscienza.

Gli ho offerto la saggezza della religione prima di tradirlo,così potrò dire a me stesso che è andato

dove io non posso andare."

"La fede...che insensata follia."pensò Oul che poi parlò"Dev'essere stata fatta prima della diffusione

dei documentari visivi."

"Si,è molto vecchia."disse Yu"Sarà il nostro segreto.

I tuoi genitori potrebbero pensare che ha troppo valore per un giovane come te."

Yu pensò"Sua madre si chiederebbe senz'altro quali sono state le mie ragioni."

"Ebbene...se...se ha tanto valore..."disse Oul.

"Oh,compatisci il capriccio di qualcuno più grande di te."disse Yu"Quel libro mi fu donato quando

ero molto giovane."

Yu pensò"Devo conquistare la sua mente,così come la sua cupidigia."

"Ora lascia che selezioni il capitolo 147,dove dice..."disse Yu che premette leggermente l'orlo della

copertina,con la mano sinistra,e il libro si sollevò in aria,aprendosi"...l'acqua è l'inizio di ogni vita."

"Pensa al sordo,non può udire."disse una voce maschile che uscì dal libro"E allora chi fra noi può

dire di non essere sordo?

Non ci manca forse un senso per vedere e udire un altro regno dovunque intorno a noi?

Che cosa c'è intorno a noi che non possiamo..."

"Basta!"disse Yu e la voce smise di essere udita,poi lui chiuse gli occhi e pensò"Quale perversità ha

fatto si che il libro si aprisse proprio sul passaggio preferito di Acluiga?"

"Qualcosa non va?"disse Oul.

"Io...mi dispiace."disse Yu"Quello era...il passaggio favorito di mia...della mia defunta sposa...non è

quello che volevo farti leggere...ridesta in me ricordi dolorosi...probabilmente lei aveva interrotto la

lettura proprio in quel punto e ci deve essere stato un errore nel sistema..."

"Capisco."disse Oul.

"Non fa niente,è stato solo un mio incidente e niente altro."disse Yu"Forse troverai il libro

interessante,c'è molta verità storica e anche molta filosofia della morale."

Oul guardò il libro e pensò"Così piccolo."

"Tuo padre sarà qui tra pochissimo."disse Yu"Mettiamo via il libro e leggilo con tuo comodo dopo."

Yu toccò il bordo dell'oggetto,con la mano sinistra,poi esso si chiuse da solo e si poggiò sulla

superficie della scrivania.

"Ti ringrazio per questo regalo,Yu."disse Oul"Sarà il nostro segreto.

Nessuno...assolutamente nessuno saprà mai..."

Yu osservò Oul per qualche istante.

"Se c'è un dono o un favore che tu desideri da me...ti prego non esitare a chiedermelo."disse Oul.

"Non ho bisogno di nulla,grazie."disse Yu che poi pensò"Perché mai sto qui a torturarmi e a

torturare questo povero giovane?

Anche se lui ancora non lo sa...quelle belve maledette dei mala'kak...perché mai hanno scelto me

per questo abominio?"

"Bene...arrivederci Oul."disse Yu che andò verso la porta.

"Arrivederci,Yu."disse Oul che lo fissò attentamente mentre usciva.

VOCE NARRANTE FEMMINILE

"Come affrontare la figura del padre di Oul?

Un governatore dal cuore caldo e gelido insieme.

E tuttavia molti fatti della sua vita ci aiutano.

Il devoto amore per la sua Jakla.

Quello che sognava per suo figlio.

La devozione dei suoi servi.

Potete immaginarlo.

Un individuo intrappolato dagli eventi,una figura solitaria la cui luce è oscurata dal figlio.

Ci si chiede,tuttavia,che cos'è il figlio se non l'estensione del padre?

E a questo punto sorge spontanea una seconda domanda.

A quale estensione apparteneva realmente Oul?"

Oul,che era ancora in piedi,osservò il padre entrare nella stanza e vide 2 soldati,di cui 1 con la pelle

rossa e l'altro con la pelle gialla,schierarsi ai lati dell'entrata circolare.

"Hai studiato duramente,figlio mio?"disse Eto che si avvicinò al tavolo,guardando l'oggetto

rettangolare nero,e poi fissò nuovamente Oul"Dovrò approfittare di ogni occasione per riposarmi

durante il viaggio per Arrakis.

Non ne avrò più il tempo una volta laggiù."

"Non troppo."disse Oul.

"Comunque...ci farà bene sistemarci nella nostra nuova casa e lasciare tutto questo scompiglio

dietro di noi."disse Eto.

Oul annuì e pensò"Per il padre niente.

Perché non gli rivelo quello che la viscida assassina mi ha detto,acquisendo ancora più fiducia e

lodi?

In quale modo è riuscita a sigillare la mia lingua?"

"Tuf mi ha detto che abbiamo un piano per i fremen."disse Oul.

"Come sempre Tuf capisce subito quale è il nostro massimo vantaggio,ma c'è molto di più."disse

Eto"La Choam.

Dandomi Arrakis il rappresentante dell'imperatore è stato costretto a cedermi 1 dei direttorati della

Choam.

Un vantaggio assai sottile."

"La Choam controlla la spezia."disse Oul.

"E Arrakis,con la sua spezia,ci aprirà la strada nella Choam."disse Eto"C'è molto al suo interno

oltre alla spezia."

"La reverenda madre ti ha avvertito?"disse Oul.

"Tuf mi ha detto che la strega ti ha spaventato con i suoi avvertimenti su Arrakis."disse Eto"Non

lasciare che le parole di una come quella ti offuschino la mente.

Sicuramente c'era la mano di tua madre dietro a quegli avvertimenti.

Nessuna femmina vuole che i suoi cari siano esposti ai pericoli.

Prendilo come un segno del suo amore per noi."

"Lei sa dei fremen?"disse Oul.

"Si e molto di più."disse Eto.

"Che cosa?"disse Oul.

"La verità potrebbe essere peggiore di quanto lui non si sia immaginato."pensò Eto"Ma anche la

conoscenza dei pericoli ha un suo valore per chi ha imparato ad affrontarli.

E se c'è una cosa da cui non ho mai tenuto lontano mio figlio...quella cosa è appunto come

affrontare i pericoli.

E tuttavia occorre aspettare.

È ancora tanto giovane."

"Pochi sono i prodotti che sfuggono alle grinfie della Choam."disse Eto"Legname,animali

domestici e selvatici,mobili antichi,concime,pelli di grandi mammiferi del mare...persino il nostro

misero pundi di Caladan.

Qualsiasi cosa che la gilda sia disposta a trasportare.

Alcune opere d'arte,le macchine di Ix...ma tutto ciò impallidisce davanti alla spezia.

Un pugno di quella sostanza consente di acquistare una casa su Tupile.

Non può essere fabbricata artificialmente e le altre forme di viaggi spaziali sono state da tempo

abbandonate...è unica e le sue proprietà geriatriche sono indiscusse."

"E noi ora la controlliamo."disse Oul.

"Fino a un certo punto."disse Eto"Ma è questa la cosa più importante.

Considera quante case dipendono dal profitto della Choam e il fatto che la gran parte di questi

profitti dipendono da un solo prodotto,la spezia...immagina che cosa accadrebbe se qualcosa

bloccasse la produzione della spezia."

"Tutti gli occhi si punterebbero su Arrakis."pensò Oul che disse"Chiunque avesse accumulato la

spezia nei magazzini controllerebbe il mercato...e gli altri resterebbero senza."

Eto sorrise"I mala'kak ne accumulano da moltissimo tempo."

"Vogliono che la produzione della spezia vada in crisi e che la colpa ricada su di te?"disse Oul.

"Vogliono che il nome Atreides sia odiato."disse Eto"Pensa alle case dell'impero che in un certo

senso guardano a me come una guida.

Un portavoce non ufficiale.

Pensa a come reagirebbero se io fossi responsabile di una drastica riduzione dei loro profitti.

In fin dei conti i profitti sono l'unica cosa che conta."

"Ignora la grande intesa,non puoi lasciare ridurti in miseria!"disse Oul.

Eto sorrise"Tutti si volterebbero dall'altra parte,senza dare peso a quello che sarà stato fatto a me."

"Neanche se ci attaccheranno con le atomiche?"disse Oul.

"Niente di così grave...non ci sarà un'aperta violazione dell'intesa...ma arriveranno a tutto,atomiche

escluse...forse persino alla polvere radioattiva o alla contaminazione del suolo."disse Eto.

"E malgrado ciò...noi ci precipitiamo in tutto questo."disse Oul.

"Questo è un corpo a corpo,figlio mio,ma su una scala infinitamente più grande."disse Eto"Finta e

contro finta,mossa e contromossa,senza fine.

Il nostro problema è sciogliere l'intrigo.

Noi sappiamo che i mala'kak hanno immagazzinato spezia...allora chiediamoci...chi altri lo fa?

Così avremo la lista dei nostri nemici."

"Chi sono?"disse Oul.

"Certe case che credevamo amiche."disse Eto"E altre che sapevamo essere nemiche.

Ma non è necessario considerarle per ora,perché c'è qualcuno di molto più importante.

Il nostro beneamato rappresentante dell'imperatore Shaddam IV."

"Ma non potresti convocare il concilio e spiegare..."disse Oul.

"Per informare i nostri nemici che sappiamo di chi è la mano che stringe il pugnale

avvelenato?"disse Eto"Ah,Oul...noi oggi lo vediamo il pugnale,chi può sapere chi lo impugnerà

domani?

Se riferissimo tutto questo al concilio creeremmo soltanto un enorme confusione,l'impero

negherebbe ogni cosa...e chi potrebbe mai confutarlo?

Si,guadagneremmo qualche attimo in più...ma rischiando il disordine totale.

E da dove verrebbe il prossimo attacco?

Tutte le case potrebbero mettersi ad immagazzinare la spezia.

I nostri nemici hanno un vantaggio troppo grande per essere superati."

"Il rappresentante dell'imperatore..."disse Oul"Questo significa...i sardaukar."

"Probabilmente travestiti con le corazze dei mala'kak o con qualche altro esoscheletro senza

dubbio."disse Eto"Ma sempre gli stessi soldati fanatici,ne più ne meno."

"Come potranno aiutarci i fremmen contro i sardaukar?"disse Oul.

"Tuf ti ha parlato di Salusa Secondo?"disse Eto.

"Il pianeta prigione del rappresentante dell'imperatore?"disse Oul"No."

"E se fosse più di un pianeta prigione,Oul?"disse Eto"C'è una domanda che nessuno si pone mai

sul corpo imperiale dei sardaukar.

La stessa che invece in molti si pongono sui mala'kak.

Da dove vengono?"

"Dal pianeta prigione?..."disse Oul.

"No."disse Eto"Vengono da qualche altra parte."

"Ma tutti i coscritti che il rappresentante dell'imperatore arruola con le tasse?"disse Oul.

"È questo che vogliono farci credere."disse Eto"Che i sardaukar siano soltanto i coscritti

del rappresentante dell'imperatore,provenienti da vari pianeti e magnificamente addestrati fin da

giovani.

Ogni tanto sorgono delle lamentele sulla coscrizione del rappresentante dell'imperatore e le tasse

che essa comporta,ma l'equilibrio della nostra civiltà è rimasto sempre lo stesso.

Le forze militari delle grandi case da una parte e i sardaukar e i giovani di leva dall'altra.

E!...i giovani di leva,Oul.

I sardaukar restano sempre i sardaukar."

"Ma tutti i rapporti su Salusa Secondo dicono che è un pianeta orrendo."disse Oul.

"Senza dubbio...ma se tu dovessi allevare una razza di individui forti,duri e feroci...non imporresti

loro un mondo orrendo?"disse Eto.

"E come è possibile garantirsi la lealtà di simili individui?"disse Oul.

"Vi sono dei modi sicuri...instillare in loro la convinzione della propria superiorità...la mistica della

setta segreta...o lo spirito di corpo e di tante sofferenze affrontate insieme."disse Eto"Si può fare.

Ha funzionato su diversi mondi e in epoche diverse."

Oul annuì.

"Considera bene Arrakis."disse Eto"Fatta eccezione per le città e i villaggi di guarnigione è un

mondo terribile sotto ogni aspetto,come Salusa Secondo."

"I fremen!"disse Oul spalancando gli occhi.

"Si."disse Eto"Noi disponiamo laggiù di una forza potenziale,selvaggia e mortale quanto i

sardaukar.

Ci vorrà molta pazienza per addestrarli segretamente e molto denaro per equipaggiarli,ma i fremen

sono la e anche la spezia lo è,con la sua ricchezza.

Vedi adesso perché andiamo su Arrakis malgrado la trappola che ci aspetta?"

"Ma i mala'kak non hanno mai sospettato proprio nulla sui fremen?"disse Oul.

"I mala'kak guardano i fremen con disprezzo,li cacciano come bestie."disse Eto"A malapena si sono

preoccupati di censirli e lo hanno fatto in maniera molto affrettata.

Sappiamo bene quale sia la politica dei mala'kak con le popolazioni esterne alla loro specie.

Spendere il meno possibile e ricavare il più possibile.

Capisci?"

"Ecco perché stiamo già tentando di negoziare con i fremen."disse Oul.

"Esatto."disse Eto"La missione con a capo Da è molto più importante di quanto sembri.

Lui è orgoglioso e spietato,ma rispetta la verità e i fremen lo ammireranno.

Se avremo fortuna ci giudicheranno prendendo lui a modello,Da l'Onesto."

"Da l'Onesto e Gar il Coraggioso."disse Oul.

"Li hai ben giudicati."disse Eto"Gar è rimasto soddisfatto di tutti gli allenamenti fatti con te."

"Non me lo dice spesso."disse Oul.

Eto rise"Immaginavo che Gar fosse povero di lodi come sempre.

Comunque mi ha garantito...e queste sono le sue precise parole...che distingui magnificamente tra la

punta e la lama di una spada."

"Gar dice che non c'è nulla di artistico nell'uccidere con la punta."disse Oul"Bisogna farlo con la

lama."

"Gar è un romantico."disse Eto"Ah...vorrei che tu non fossi mai costretto a uccidere.

Se lo farai fallo come puoi,punta o lama non ha importanza."

Eto guardò verso l'apertura circolare,da cui si sentiva il suono della pioggia,e Oul fece lo stesso.

"Neanche una goccia di pioggia su Arrakis."pensò Oul che poi parlò"Il mezzo della gilda sarà

immenso come l'ultimo che abbiamo visto?"

"Si."disse Eto"Tutte le nostre navi,per quanto grandi siano,occuperanno solo un minuscolo angolo

della stiva.

Saremo solo una piccola voce nella lista delle merci."

"E ci permetteranno di non essere in contatto con gli altri?"disse Oul.

"No."disse Eto"Ci potrebbero essere navi mala'kak al nostro fianco e non avremmo nulla da temere.

I mala'kak preferiscono non rischiare i loro privilegi di trasporto."

"Non lascerò mai gli schermi."disse Oul"Cercherò di vedere 1 dei più vecchi piloti della gilda."

"No."disse Eto"Neppure gli agenti planetari hanno mai visto un pilota di primo grado della gilda.

Sono gelosi della propria intimità,come lo sono del proprio monopolio.

È a causa di questa riservatezza che sono nate leggende come quella del misterioso essere chiamato

Snoke."

"Ne hai sentito parlare?"disse Oul.

"Certamente."disse Eto"Oggi è un racconto abbandonato e visto solo per ciò che è...una storia

inventata,ma quando mio padre era piccolo e quando suo padre era piccolo...questa antica leggenda

veniva usata per far si che i bambini andassero a dormire nel momento in cui i loro genitori glie lo

dicevano.

Si raccontava che se non si ubbidiva...Snoke avrebbe ordinato alla gilda di portare via il piccolo

dalla sua famiglia per sempre.

Comunque...non fare mai nulla che possa mettere in pericolo i nostri privilegi,Oul."

"Pensi...che i piloti si nascondono perché hanno subito delle mutazioni?"disse Oul.

"Chi lo sa."disse Eto"È un mistero che probabilmente non saremo noi a risolvere.

Abbiamo problemi più urgenti,1 dei quali sei tu."

"Io?"disse Oul.

"Tua madre ha voluto che fossi io a dirtelo,figlio mio."disse Eto"Vedi,tu potresti avere capacità da

mentat."

"Un mentat?"disse Oul"Io?

Ma io..."

"Tuf è d'accordo,figlio mio."disse Eto"È la verità."

"Ma io credevo che l'addestramento di un mentat dovesse cominciare fin dall'infanzia."disse

Oul"Che il soggetto non dovesse saperlo,perché questo avrebbe potuto inibirne le prime..."

Oul restò in silenzio per qualche istante e poi parlò"Oh...capisco."

"Viene un giorno...in cui il futuro mentat deve essere informato,non è più possibile fargli subire

l'addestramento."disse Eto"Lui stesso deve scegliere se proseguire o interrompere.

Alcuni possono o vogliono continuare,altri abbandonano o sono dichiarati inadatti.

Soltanto un mentat può decidere su se stesso."

Oul si toccò il mento,con la mano destra,e pensò"La mia intera vita...pianificata."

"Tu sarai governatore un giorno,figlio mio."disse Eto"Un governatore mentat con le tue prestazioni

fisiche sarebbe davvero formidabile.

Puoi decidere subito o hai bisogno di tempo?"

"Continuerò."disse Oul.

"Davvero formidabile."pensò Eto che sorrise.

Oul ebbe una visione che gli mostrò,per alcuni secondi,un teschio al posto del volto del padre.

"Forse...essere un mentat...non è un terribile compito."pensò Oul.