THE NUN:LA VOCAZIONE DEL MALE
1952
Romania.
La Luna splendeva su un grosso castello situato su un'altura tra le colline.
Poco prima del castello c'era un cimitero nel bosco con croci di legno e alcune di esse erano storte.
Il castello aveva la parte centrale rettangolare,con 4 torrette per lato,una parte rettangolare sul lato
minore di quella centrale con un'altra torre,agli spigoli della parte centrale c'era una torre molto
grande con il tetto a triangolo,mentre le altre torri avevano il tetto a cono,sulla parte centrale del
rettangolo più grande c'era un tetto triangolare.
Alla base della struttura c'era una leggera nebbia.
All'interno c'era un corridoio molto lungo,con il tetto curvo e con delle aperture rettangolari che
facevano entrare la luce della Luna.
Il corridoio aveva il soffitto costellato di croci appese a dei fili e c'erano altre croci che riempivano i
lati della struttura e alcune erano anche in mezzo al passaggio.
Alcune erano così alte da arrivare al soffitto,altre piccole e dorate.
Due suore,con l'abito nero,camminavano nel corridoio facendo attenzione alle croci che a volte le
ostacolavano.
Quella davanti portava una lanterna con dentro una candela.
Il pavimento del corridoio era pieno di nebbia.
La porta in fondo al corridoio era di legno,con la parte superiore curva.
C'erano anche dei corridoi perpendicolari verso la fine del lungo passaggio.
La suora che aveva la lanterna teneva in mano una catena di perle circolari di metallo con una
chiave attaccata.
Sulla porta,in alto,c'era una spranga orizzontale di legno,rettangolare che andava da un lato della
porta all'altro e su di essa c'era incisa la scritta "Dio finisce qui".
"Sei sicura che sia la decisione giusta?"disse la suora più distante che era giovane.
"Non abbiamo altra scelta."disse l'altra che era anziana e guardò la grossa chiave di metallo che
aveva in mano.
La chiave aveva la parte iniziale a triangolo,il corpo era un cilindro e la parte finale aveva un
rettangolo di metallo,attaccato al cilindro e con il bordo inferiore seghettato e con delle croci incise
in mezzo.
La suora strinse la chiave al petto sospirando,si avvicino alla porta,fece il segno della croce e la
apri.
L'interno della stanza era del tutto nero.
"Pensi che la reliquia ci salverà?"disse la suora giovane.
L'altra si voltò "Abbi fede,sorella."
La suora giovane annuì e l'altra andò nel buio scomparendo.
La suora giovane si mise in ginocchio a pregare piangendo"Padre nostro,che sei nei cieli,sia
santificato il tuo nome,venga il tuo regno,sia fatta la tua volontà,come in cielo così in Terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori..."
Dal buio si udì un grido femminile e l'altra si spaventò,poi dal buio uscì fuori una mano
insanguinata.
La suora,coperta di sangue,uscì fuori strisciando e con le mani ferite,poi gettò la chiave a
terra"Prendila!
Questo demone deve impossessarsi di un corpo!
Cercherà di prendere anche te...non devi permetterlo..."
L'altra suora si alzò piangendo "Io..."
"Sai quello che devi fare."disse quella a terra.
"Non posso!..."disse l'altra singhiozzando.
L'altra allungò la mano sinistra verso di lei "Allora neanche Dio..."
La suora venne trascinata nel buio improvvisamente urlando,poi dal buio si udì un grido bestiale.
La suora urlò,raccolse la chiave e corse via,poi arrivò nella sua camera e chiuse a chiave la porta di
legno,poi si appoggiò di schiena alla porta stringendo il crocifisso al collo, prese una corda e
continuò a pregare.
Dietro di lei c'era un caminetto rettangolare,con una tegola di legno sopra e il muro che si piegava a
triangolo verso il soffitto,alla destra del caminetto c'era una cesta con dentro del pane,un'incavatura
rettangolare nel muro,con la parte superiore curva e con 3 scaffali dentro.
Oltre c'era un'asta di metallo con una candela in cima e un letto accanto.
Alla destra del caminetto c'era un'altra asta con candela,un'incavatura nel muro identica all'altra e
una sedia con la parte interna rossa.
Lei alzò la testa verso il crocifisso appeso al muro.
In quel momento la porta si aprì lentamente da sola.
Il corridoio era rettangolare,ma il soffitto era fatto da arcate curve e con la parte superiore appuntita
ed era diviso da colonne che seguivano i lineamenti del soffitto e su ogni colonna c'era una candela.
La suora rimase a guardare il corridoio,poi si diresse verso la grande finestra aperta e salì sul
davanzale guardando di sotto,poi guardò in alto "Perdonami
padre,per il peccato che sto per commettere..."
Lei si mise la corda intorno al collo,singhiozzando e guardò dietro di se tremando e vedendo una
figura simile ad una suora in fondo al corridoio.
Il crocifisso sulla parete si girò e si capovolse.
La figura iniziò ad avvicinarsi senza camminare e le candele si spensero da sole.
"Perdonami Yahweh..."disse lei che si gettò di sotto.
La corda era ben legata al letto che venne strattonato e andò a sbattere contro il primo dei 3 gradini
prima della finestra.
La croce prese fuoco.
La sagoma entrò nella stanza e le finestre si chiusero da sole.
Il giorno dopo c'era un ragazzo su un carretto di legno trainato da 2 cavalli.
Il carretto aveva 4 aste con sopra un tendone ed era pieno di provviste.
Il giovane aveva i capelli castani,scuri,ricci,barba e baffi appena accennati,giacca nera,maglietta
bianca,pantaloni chiari e scarpe nere.
Lui proseguì nel bosco canticchiando,poi trascinò una cariola per i prati e dentro di essa c'erano
delle scatole di legno con frutta e verdura e diversi sacchi.
Il giovane continuò a canticchiare e si diresse verso una porta di legno che era semi chiusa,poi posò
i sacchi a terra,ma si fermò vedendo i corvi sulle croci e qualcosa dietro i rami secchi di un albero.
Avvicinandosi all'entrata restò sconvolto nel vedere il corpo della suora che aveva il viso del tutto
spappolato e divorato dagli uccelli.
Le labbra non c'erano più e nemmeno le guance,l'occhio sinistro era fuori dall'orbita e il sangue
gocciava dai piedi.
"Oh Dio..."disse il ragazzo e la corda si staccò facendo cadere il corpo.
I corvi volarono via.
Roma.
Città del Vaticano.
Un prete era ad una finestra.
Aveva i capelli neri,corti,una fascia bianca intorno al collo,giacca nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Aveva una catena con un crocifisso al collo.
Una porta si aprì alle sue spalle ed un cardinale parlò "Padre Burke."
"Eccellenza."disse il padre.
I 2 camminarono per i corridoi che avevano un tappeto rosso a terra,pavimento bianco,colonne
greche bianche e delle enormi porte di legno che avevano la parte superiore circolare.
"A quando risale l'ultima volta che è stato qui?"disse il vescovo "6...7 anni fa?"
"Si,dopo aver prestato servizio come cappellano in guerra."disse Burke.
"Grazie per essere tornato con così poco preavviso."disse il cardinale.
Il prete fu condotto in una stanza scura con un tavolo di legno ottagonale con altri 2 cardinali seduti
ad esso.
Sulle pareti della stanza ottagonale c'erano delle librerie di legno e oltre c'era un'altra
stanza,separata dalla prima da delle colonne bianche,con una libreria
sulla parte finale.
Il pavimento era di metallo.
"Padre Burke."disse il primo cardinale "Si accomodi."
Il terzo cardinale si mise a sedere.
Le sedie avevano lo schienale con una stoffa dorata,rettangolare,e con i bordi neri.
Sul tavolo c'erano 3 bicchieri,una brocca di metallo per il vino.
Sul tavolo c'era un libro con la copertina marrone scuro.
"Ci è pervenuta da poco la notizia che una suora si è tolta la vita in un'abbazia sulle montagne della
Romania."disse il cardinale dalla parte opposta del tavolo.
"Il suicidio è un terribile...terribile peccato."disse il prete "Ma non mi pare affatto una ragione
sufficiente per una riunione."
"Se la notizia dovesse trapelare arrecherebbe un grave danno alla fede e alla chiesa."disse il
cardinale.
"Mi sta nascondendo qualcosa?"disse il prete.
"Perché dice questo?"disse il cardinale.
"Perché...siamo in Vaticano."disse il prete.
"Mettiamola così,padre...in questa,se pur rara occasione,le assicuro che non siamo noi a nascondere
dei segreti."disse il vescovo.
Quello alla sua sinistra mise in avanti una cartellina rossa "Ecco i documenti di viaggio e le
informazioni per contattare l'uomo...che ha trovato la suora.
Vive vicino all'abbazia,in un villaggio.
Incontrerà lui per primo."
"In quel fascicolo troverà anche il nome di una postulante che potrebbe assisterla nelle sue
indagini."disse il cardinale che aveva parlato prima "Trattandosi di un convento di clausura non
potrà accedere liberamente.
In oltre conosce bene...il territorio."
L'uomo aprì uno dei documenti e vide la foto di una suora molto giovane,quasi una ragazzina.
Londra,Inghilterra.
In campagna c'era una grossa villa con un giardino immenso ed era circondata da un muro di
mattoni con un cancello di ferro sulla parte frontale,sotto un'arcata.
Il cancello era composto da sbarre di metallo verticali con una punta in cima.
La villa era esagonale,con la parte frontale a 2 piani e le parti laterali a 3,le pareti erano di mattoni,il
soffitto grigio e la parte frontale e posteriore aveva la parte al centro più sporgente del resto con
un'apertura sul secondo piano dove c'erano delle colonne bianche.
Dalla parte frontale partiva una strada di sassi,perpendicolare ad un altra e tra le strade c'erano degli
immensi giardini con molti bambini che giocavano su scivoli e altalene.
C'erano anche delle fontane e oltre i giardini c'erano degli alberi.
In una classe c'era la giovane suora che aveva i capelli castani legati dietro la testa,camicia gialla
con macchie blu e gonna bianca.
Indossava un grembiule bianco che lasciava scoperte le spalle e le braccia.
Attorno a lei c'erano delle bambine che indossavano una divisa scolastica fatta da un grembiule nero
con un abito bianco sotto.
La classe aveva 2 lavagne su una parete,con una cartina nel mezzo,una grossa cattedra,ogni banco
era un tavolo di legno,le sedie erano di legno,le pareti della stanza erano chiare,con delle finestre
rettangolari,ma con la parte superiore che aveva 3 circonferenze e quella al centro era la più alta.
Dal soffitto pendevano 3 lampadari circolari con 10 luci ciascuno.
Le finestre nella stanza erano 3.
Davanti a lei c'era un tavolo con un vulcano finto in eruzione,una foresta e dei dinosauri giocattoli.
"Sono sopravvissuta a molti incontri spaventosi."disse la suora "Ma nessuno poteva prepararmi
questo.
La mia unica speranza era che la bestia non mi fiutasse...ma poi...il vento cambiò e..."
Lei mise velocemente sul tavolo un tirannosauro giocattolo ed urlò "SI SALVI CHI PUÒ!"
La classe rise.
"La madre superiora dice che i dinosauri non sono esistiti in realtà."disse una ragazzina riccia "Dice
che Yahweh ha portato le ossa per metterci alla prova."
La suora piegò la testa a sinistra "Potrebbe sembrare un brutto scherzetto,non trovi?"
"Ma,nella Bibbia non ci sono."disse la bambina.
"Vengono menzionati grandi mostri marini oltre che i pesci e poi prima del testo ebraico c'era un
testo oggi chiamato Kolbrin,che è la prima stesura di Genesi ed Esodo, e li viene detto che quando
c'è un terremoto si aprono crepe nel terreno che mostrano le ossa di esseri immensi simili a
draghi."disse la ragazza.
Una suora vestita di nero e anziana entrò nella classe aprendo la porta nera che aveva la parte
superiore circolare.
La porta era circondata da delle mattonelle di marmo che ne seguivano i lineamenti.
"E poi voi credete anche ai pinguini?"disse la giovane "E ai koala?"
"SI!"rispose tutta la classe.
"Neanche loro sono nella Bibbia."disse lei "La Bibbia è la lettera di Dio per noi,ma questo non ci
vieta di porre interrogativi...sulle meraviglie del creato..."
La suora anziana giunse le mani.
"Ma la madre superiora dice..."disse la ragazzina riccia.
"Hah!..."disse la suora giovane "Ferma un po'..."
La ragazza prese un pennello "Hai qualcosa sul naso..."
La ragazza le macchiò il naso con il pennello che aveva il colore rosso "Ecco!..."
La classe rise.
La suora anziana si schiarì la voce e tutti si voltarono e smisero di ridere,poi guardarono tutti la
giovane preoccupati.
Lei mise giù il pennello.
Poco dopo era da sola in classe a parlare con la suora.
"Il Vaticano?"disse lei.
"Sono sorpresa quanto te."disse l'anziana impassibile.
"Ma se non ho ancora preso i voti..."disse lei.
"Oh,ne è al corrente."disse la suora "Ti sta aspettando in giardino."
La suora si allontanò,ma poi si voltò "Indossa la tua tonaca.
Questa è una visita formale."
La suora andò via.
Poco dopo la giovane indossava una tonaca bianca e camminava su una strada di sassi negli enormi
giardini a più livelli della proprietà.
I giardini avevano delle siepi che formavano forme geometriche e labirintiche.
Burke indossava lo stesso abito della riunione,cappello nero e aveva un giaccone sull'avambraccio
sinistro.
"Sarà questione di pochi giorni al massimo."disse il prete "Mi è stata raccomandata per il viaggio
questa sua conoscenza del territorio."
"Il territorio?"disse la suora.
"Si."disse Burke "La Romania."
"Non sono mai stata in quella parte del mondo."disse la suora.
Lui si fermò voltandosi "Davvero?"
"Dev'esserci un errore."disse lei "Mi dispiace averle fatto perdere tutto questo tempo."
"No,no,non deve dispiacersi."disse Burke che iniziò a camminare.
I 2 arrivarono ad un pavimento di pietra che separava i giardini e scesero 3 rampe di scale diretti
verso il lago.
"Ogni decisione che prende il Vaticano è motivata."disse Burke "Avranno di certo avuto le loro
buone ragioni per scegliere lei."
Romania.
Il ragazzo che aveva trovato il corpo era sul letto e dormiva.
Indossava una maglietta bianca e pantaloni bianchi.
Sognò le scale del convento e un mare di sangue che ne scendeva giù allagandole e
sommergendole,così si svegliò di colpo sedendosi e ansimando.
Le pareti della sua camera erano verdi,sbiadite e annerite,con un crocifisso su di esse.
Alle spalle del letto c'era un mobile simile ad una cristalliera.
Il giovane guardò la finestra,poi sentì bussare,così andò ad aprire trovando il prete e la ragazza in
abiti non religiosi.
Lei indossava un cappello viola,un lungo cappotto blu,maglietta bianca,gonna chiara e scarpe nere.
Aveva i capelli legati.
Dietro di loro c'era un tavolino di legno con delle tubature sopra,accanto c'erano vari secchi di
legno,dalla parte opposta una cesta di patate e un altro tavolino.
Dietro c'era una rete di ferro,con colonne di pietra e oltre un giardino non curato.
Il giovane aprì la porta velocemente facendo allontanare il prete.
"Che volete?"disse lui.
"Signor Theriault?"disse Burke.
Lui guardò la ragazza "Ciao."
Il ragazzo guardò di nuovo il prete "Marito geloso o padre arrabbiato?"
"Come scusi?"disse Burke.
"Di solito è una delle 2...quando un uomo adulto e una ragazza carina,dall'aria non così
innocente,bussano alla mia porta a quest'ora del mattino."disse il ragazzo.
"Le chiedo scusa,signor Theriault,ma noi non ci conosciamo."disse lei.
"Oh...ah...allora forse è il momento."disse lui che le baciò la mano "Chiamami Francese.
Lo fanno tutti."
"Signor Theriault,siamo qui per la suora che ha trovato all'abazia."disse Burke.
Lui guardò il prete "Ma come?..."
Theriault guardò le valige verdi e vide il crocifisso su di esse.
Accanto alle 2 valige ce n'era un'altra marrone.
"Lei è un prete?"disse Theriault.
"E lei una suora."disse Burke.
"Oh..."disse Theriault che rise lasciandole la mano "Mi perdoni per i pensieri impuri sorella...non
immaginavo...non avevo mai visto una suora senza la tonaca.
Non che sia contrario.
Mi scusi..."
Lui prese un secchio da un tavolo.
"Signor Theriault,l'abazia è lontana?"disse Burke.
Lui andò verso un recinto di metallo blu e aprì un cancelletto.
Le case alle sue spalle erano attaccate le une alle altre,con mura distrutte e tettoie che per poco non
bloccavano l'uscita.
"In linea d'aria no,ma ci si mette un po' ad arrivare."disse lui.
Il prete si mise un fazzoletto sul viso entrando nel recinto.
"Le posso chiedere...perché era li?"disse lei che chiuse il cancelletto.
"Stavo consegnando le provviste trimestrali."disse Theriault dando da mangiare alle capre dal
secchio di pelle marrone "A quanto pare l'abazia ha una specie di accordo con il villaggio da secoli."
Theriault andò verso un capannone così mal messo che sembrava sul punto di crollare.
Le tegole delle pareti erano letteralmente piegate verso l'esterno,marce e il tetto era piegato.
"Pensa di poterci accompagnare li quanto prima?"disse Burke.
"Non credo padre."disse lui che arrivò al piccolo recinto di metallo dei maiali.
"Altri nel villaggio possono farlo?"disse la ragazza.
"Tutti in questo villaggio fanno finta che l'abazia non esista."disse Theriault "Anche solo a parlarne
si rischiano dei guai."
Theriault versò il contenuto di un secchio nel recinto.
"Allora è deciso."disse Burke "Ci porterai tu."
"Con tutto il rispetto padre,io..."disse lui.
"Per favore."disse la ragazza facendo un passo avanti "Francese."
Lui sorrise.
Poco dopo i 2 camminarono su una strada tra 2 lunghi giardini con le case oltre.
Theriault indossava lo stesso abito che aveva quando aveva trovato il corpo e aveva un sacco grigio
in spalla e un'accetta nella mano destra.
Dei bambini gli corsero davanti.
"Eradu,la mamma è a casa?"disse Theriault.
"Si!"disse il bambino che continuò a correre.
"Avete preso un aereo da Roma,un pulman da Bucarest e ora,amici,siete nel Medioevo."disse
Theriault arrivando al carretto.
Il prete posò le 2 valige sul retro di un camion che portava fieno,pensando che fosse quello il
mezzo,che partì poco dopo.
"Adesso si va in carrozza."disse Theriault "I vostri bagagli?"
La suora si mise a ridere e il prete mise i pugni sui fianchi,mentre il ragazzo si accorgeva
dell'accaduto e fece un fischio.
Il camion si fermò.
La ragazza rise a squarcia gola.
Poco dopo i 3 erano sul carretto su una strada diretta fuori dal paese di cui si vedevano le ultime
case che erano posizionate a grossa distanza l'una dall'altra.
Successivamente presero una strada tra le colline dove non c'era anima viva.
Le colline erano piene d'erba,ma non c'erano alberi.
Poco dopo erano in una gola rocciosa che aveva molta vegetazione sulle sue pareti.
Alla fine giunsero su un sentiero di un bosco.
Il prete era occupato a completare le parole incrociate e aveva in mano una penna "Le fa il
postino…
8 lettere con la "c"..."
"Consegne."disse la ragazza.
"È molto brava,sorella."disse lui e le sorrise,poi si rivolse a Theriault che era sulla parte frontale del
carro "Che ci fa un francese nelle campagne della Romania?"
"In realtà sono franco canadese,ma non lo dica a nessuno."disse lui "È molto meno romantico.
Sono venuto qui in cerca d'oro,ma poi ho conosciuto la gente del posto e ho capito che dovevo
restare qua.
Dovevo aiutarli,in qualsiasi modo."
"Generoso da parte sua."disse lei.
"Lo so."disse Theriault "Mi dica sorella,da quanto tempo è suora?"
"Non lo sono ancora."disse lei "Sono solo una novizia."
"Non ha ancora preso i voti temporanei."disse Burke.
"Temporanei?"disse Theriault "Non credevo ci fosse qualcosa di temporaneo per una suora."
"Temporanei perché dovrebbero prepararmi per una vita di totale dedizione."disse lei.
"Dovrebbero?"disse Theriault "O devono?"
Theriault fermò i cavalli.
"Che c'è?"disse lei.
Theriault scese.
"Va tutto bene?"disse Burke.
"Da qui proseguiremo a piedi."disse lui "Il cavallo non andrà oltre."
"Forse è ora che ne compri uno nuovo."disse Burke che aiutò la ragazza a scendere.
"Non è il cavallo,padre."disse Theriault "Ma quello che c'è la.
Ha paura.
Dicono che è un posto maledetto.
Anche il cavallo la vede così."
La ragazza si avvicinò ai crocifissi di metallo piantati nel bosco.
"Se posso chiedere padre,perché la chiesa l'ha inviata qui?"disse lei.
"La chiesa si rivolge a me quando c'è bisogno di indagare su fenomeni inspiegabili e insoliti
associati al cattolicesimo."disse Burke "Ufficiosamente si chiama caccia ai miracoli."
"Ma non siamo qui per via di un suicidio?"disse lei.
"Infatti,ma è solo una parte della nostra indagine."disse Burke "Ho anche ricevuto ordine dal
Vaticano di appurare se i luoghi sono ancora...sacri."
"Avrei qualcosa da dire in proposito, padre."disse Theriault.
La zona davanti a loro aveva dei crocifissi appesi ai rami degli alberi.
I 3 passarono nel cimitero e videro l'abazia che aveva un buco sul una parte.
"È così a causa della guerra?"disse Burke.
"Bombardamenti,si."disse Theriault che si fermò un attimo "La gente del villaggio racconta che la
terra ha tremato per giorni."
I 3 ripresero.
"Ho cercato di saperne di più sul castello,ma non c'è la minima traccia di documenti."disse
Theriault"Qui non fanno che sputare se lo nomini."
"Sputare?"disse la ragazza.
"Si,scaccia il diavolo."disse lui "Una vecchia e sciocca superstizione.
Per come la vedo io queste croci che circondano l'abazia tengono il male dentro,non fuori padre."
"Hai chiamato qualcuno nell'abbazia quando l'hai trovata?"disse Burke.
"Certo,ma nessuno è venuto."disse Theriault camminando su un ponticello di legno su un
ruscello"D'altronde,in 2 anni che faccio le consegne qui...quella è la prima suora che ho visto."
"Francese,quando hai trovato il corpo,cos'hai fatto?"disse Burke.
"L'ho spostato per evitare che marcisse."disse Theriault.
"È dove l'hai portato figliolo?"disse Burke.
"Nella cella frigorifera."disse Theriault "È li che lascio le provviste."
I 3 andarono verso la porta e Theriault lasciò il sacco a terra.
"Quando l'ho trovato ho pensato...che forse portandolo dentro si sarebbe... preservato."disse
Theriault "No?"
Theriault aprì la porta e fece segno al prete di entrare.
"Dopo di te."disse il prete allungando il braccio destro.
Theriault entrò seguito dagli altri.
I 3 scesero delle scale arrivando ad una stanza scura,fredda,piena di tavoli con dei cibi e dei secchi
appesi al soffitto.
Theriault aveva una lanterna.
Il corpo della suora era seduto su una delle 2 grosse casse rettangolari piene di polvere bianca nella
nebbia.
Dietro c'era un mobile a più ripiani con vari vasi.
Burke si avvicinò,ma Theriault lo afferrò.
"Devo dirle un'altra cosa padre..."disse Theriault sconvolto.
"Cosa?"disse il prete.
"Il corpo non l'ho lasciato così."disse Theriault.
"Che vuoi dire?"disse Burke.
"Era distesa a terra quando sono andato via."disse Theriault "Non come adesso,seduta."
Burke si avvicinò al corpo e si chinò "A volte i corpi hanno delle contrazioni...o...si raddrizzano
poco dopo il decesso."
"Si,ma chissà da quanto tempo era morta quando l'ho trovata."disse Theriault.
"Così non sei d'aiuto."disse Burke.
"Scusi."disse Theriault.
Burke vide la chiave congelata nella mano destra e la prese sollevando il dito indice.
"Che cos'è padre?"disse la ragazza.
"Beh,ha tutta l'aria di essere una chiave."disse Burke.
I 3 sentirono un rumore provenire da una porta di legno che aveva una sbarra di metallo con sopra
una scritta situata nel mezzo.
"Quella è la porta dalla quale accedono le suore per ritirare le provviste."disse Theriault "Così non
escono dal castello."
"Dovremo darle una degna sepoltura."disse Burke.
Poco dopo i 3 erano davanti ad una tomba coperta di terra.
"In nome del Padre,del Figlio e dello Spirito Santo."disse Burke facendo il segno della
croce"Amen."
Una delle campanelle sulle lapidi suonò.
Era collegata al terreno con un filo.
La ragazza si avvicinò e si mise accucciata vedendo la "U"metallica connessa alla lapide su cui era
la campanella.
"Era comune ai tempi della peste,la gente temeva di essere sepolta viva."disse Burke "Chi aveva la
sventura di finire vivo sotto terra,suonava il campanello per avvertire chi stava fuori...dell'errore
commesso."
"Essere venuti qui è un errore."disse Theriault con la punta della pala poggiata a terra.
La ragazza toccò il filo legato alla campanella e la fece suonare.
Poco dopo i 3 arrivarono alle scale dove era stato trovato il corpo.
"È qua che l'ho trovata."disse Theriault.
Sulle scale c'era ancora del sangue liquido.
Burke si fermò e vide la finestra chiusa dove finiva la corda.
Alla sua sinistra c'era una finestrella storta con dietro una suora che andò via dopo averli visti.
Lui guardò la finestrella,ma non la vide,poi salì i gradini,posò le valige,si tolse il cappello e si fece
il segno della croce,poi toccò il sangue.
"Ma com'è possibile?"disse la ragazza che era scossa "Dopo settimane."
Il prete prese un fazzoletto e si pulì.
"Ve l'ho detto...questo posto è...qual'è il contrario di miracolo,padre?"disse Theriault.
Il prete si mise il cappello,prese le valige e salì gli scalini,poi aprì le porte di legno ed entrò.
La ragazza si fece il segno della croce ed entrò,mentre Theriault sputava a terra,poi la seguì anche
lui.
I 3 scesero delle scale di pietra ed entrarono in una grossa stanza che aveva delle arcate di pietra ai
lati con dentro delle candele e delle statue.
Nella stanza c'erano 2 sarcofagi di pietra,con su di essi scolpiti le immagini di alcuni cavalieri,poi
c'era un trono di marmo,su una base ottagonale a sua volta su una rettangolare e altri sarcofaghi
oltre.
Prima dei primi 2 sarcofaghi c'erano 2 panche di legno con dei tavolini dietro,delle candele sopra e
dei libri.
Nella stanza c'erano anche diversi candelabri di metallo con molte candele accese.
Altre candele erano nelle aperture dietro le arcate laterali.
Dal soffitto pendevano molti lampadari di metallo con delle candele.
Ai lati della stanza c'erano diverse librerie.
Il trono aveva la parte per sedersi poco larga,rettangolare,dei braccioli rettangolari con la punta
curva,poggiati su dei blocchi rettangolari decorati attaccati alla parte per sedersi,lo schienale era
dritto,rettangolare,con la parte superiore curva e con delle croci sopra.
Ai lati dello schienale c'erano 2 blocchi rettangolari,attaccati ad esso con 2 sfere in cima.
Lo schienale aveva inciso sulla parte superiore un serpente che si morde la coda.
Una volta scese le scale,Burke posò le valige a terra e si avvicinò al trono tenendo le mani sui
fianchi,poi proseguì verso un'uscita.
Theriault e la ragazza osservarono i sarcofagi.
La ragazza superò il trono,che aveva un altro posto per sedersi sulla parte posteriore,poi si fermò e
voltandosi vide una suora,con un velo nero sul volto,seduta.
"Salve."disse lei terrorizzata "Ci scusi se siamo venuti senza avvisare.
Salve."
"Cos'è che volete?"disse la suora.
"Sono padre Anthony Burke e lei e suor Irene."disse il prete indicando la novizia con l'indice destro
e facendosi più vicino al trono "È lei la reverenda madre?"
"Sono io."disse lei "Tu non hai ancora preso i voti."
"Ehm...no."disse lei.
"Io..."disse Burke.
"Perché siete qui padre?"disse lei.
"Veniamo per conto di Roma per indagare sulla recente morte nel convento."disse Burke.
"Recente morte?"disse la suora.
"Una delle suore."disse Theriault "L'ho trovata qui fuori.
Appesa per il collo."
"Vraiment?"disse la suora "Et tu l'as enterré?"
"Puoi lasciarci soli per favore?"disse Burke.
Theriault andò via.
"Dovreste andarvene anche voi."disse la suora.
"Sta dicendo che non era al corrente del decesso della suora?"disse Burke facendo un passo
avanti"Roma è in apprensione per la salvezza e la salute del convento.
Se parlassi con le sorelle avrei modo di rassicurare la chiesa."
"Posso darle io le rassicurazioni che cerca."disse la suora.
"Temo che non sarà sufficiente."disse Burke "Manderanno delle persone che...useranno metodi di
gran lunga meno diplomatici."
"Certo padre."disse lei "Tuttavia l'avverto che i cancelli si chiuderanno a breve perché stiamo per
iniziare i vespri.
A cui seguirà il grande silenzio che terminerà a metà mattina.
Domani,quando ci rivedremo,troverete tutte le risposte che cercate.
Ci sono degli alloggi nel convento.
Potete sistemarvi li."
"Grazie."disse Burke dopo aver guardato Irene che lo seguì spaventata.
La testa della suora la seguì.
I 3 andarono in un convento li vicino.
L'edificio aveva una torre con la prima metà esagonale e la parte superiore cilindrica con il tetto a
punta e blu.
La parte dietro la torre era rettangolare con un tetto di mattoni blu.
C'era una scala obliqua che conduceva ad un'apertura su tutta la parte laterale dove c'erano delle
arcate e delle colonne.
Al centro del tetto c'era un secondo tetto triangolare.
Accanto all'inizio della scala c'erano 2 finestrelle e poi un arcata che dava su un sotterraneo con alla
base delle scale.
I 3 arrivarono in una stanza enorme con delle panche disposte in 2 file,un crocifisso enorme .
Alla destra della stanza c'era un mobile rettangolare con sopra la statua di un angelo.
"Perché non potete parlare ora con le suore?"disse Theriault "Perché aspettare domattina?"
"Le sorelle fanno voto di silenzio dal tramonto fino all'alba e va rispettato."disse Irene.
"Sarebbe meglio avviarti."disse Burke "Immagino che tu non voglia avviarti li fuori al calar della
notte."
"Meglio la fuori che qui padre."disse Theriault che vide che la testa del crocifisso era spezzata.
"Noi ce la caveremo."disse Burke rimettendosi il cappello "Torna tra qualche giorno.
Per allora avremo trovato quello che cerchiamo."
"Si padre."disse Theriault che uscì.
La notte seguente Theriault camminava nel bosco con la lanterna canticchiando,poi si bloccò e vide
la suora morta con la corda in mano che lo fissava nella nebbia da lontano.
Lui si bloccò e la vide andare via "Chi c'è la?"
Theriault si avvicinò e vide la suora camminare davanti a lui di spalle e vide anche la corda che
aveva con se.
"EHI!"disse lui andandole dietro "EHI!"
Il ragazzo non la vide più,poi arrivò al cimitero nebbioso e si avvicinò,poi si guardò intorno.
La suora si lasciò cadere da un albero e rimase appesa alla corda.
Theriault cadde a terra dal terrore,poi la corda si spezzò e il corpo gli cadde addosso.
La suora,con parte del volto maciullato,emise un urlo disumano.
Theriault urlò e la spostò,prese la lanterna e strisciò via mentre il cadavere urlava.
Il ragazzo andò tra le lapidi e vide la suora in piedi ferma.
Si guardò intorno e poi non la vide più,così si alzò,strappò una croce storta dal suolo e la portò con
se "Mi serve...questa!
Va bene.
Tutto bene."
Il ragazzo corse via.
Irene era dentro una camera dove c'era una radio accesa dalla quale usciva musica,prese una candela
dal mobile su cui era poggiata e guardò un quadro appeso al muro con dentro una foto dove c'erano
4 suore sorridenti e una quinta nell'ombra,poi prese un piatto dalla zona cucina e andò al tavolo di
legno rettangolare che aveva 2 panche ai lati maggiori e delle sedie ai lati minori.
Dalla parte opposta della stanza c'era una cristalliera di legno.
Sul tavolo c'erano già 2 candele accese e Burke era seduto a uno dei lati minori.
Il prete aveva dei fogli in mano.
"Padre?"disse Irene.
"Si?"disse lui.
Lei si sedette e si versò da bere"Prima ha parlato di caccia ai miracoli.
È stato lei a scegliersi questo ruolo?"
"No."disse lui "Dio no.
Faccio parte di una ristretta cerchia a cui la chiesa si affida per...occuparsi di...questioni insolite."
"Conosce il vescovo Formar?"disse Irene.
"Come lo?..."disse Burke.
"Perché mi ha aiutata da piccola."disse lei "Avevo delle visioni quando ero più giovane.
Mio padre pensava che fossi mentalmente instabile o peggio bugiarda.
Ma poi la notizia arrivò alla chiesa,al cardinale Connor nello specifico che mandò il vescovo
Formar a conoscermi."
"Che visioni erano?"disse lui.
"Differenti."disse Irene "Non erano mai le stesse.
Ma...quando terminavano mi restava nella mente sempre la stessa frase."
"Sempre la stessa frase...quale?"disse lui.
"Maria mostra la via."disse lei.
I 2 mangiarono.
"Che cos'ha padre?"disse lei che lo vide scosso.
"Stavo...pensando a un caso simile di cui mi sono occupato in Francia."disse Burke "Durante la
guerra.
Ero nei pressi di Lione."
Burke si alzò e andò alla cristalliera dalla quale estrasse un bicchiere e si versò da bere "Dovevo
occuparmi di un ragazzo che aveva delle visioni.
Diversamente dal suo caso...dopo quella che ritenni un'attenta valutazione..."
Burke bevve "...dichiarai che il ragazzo era posseduto e seguì le regole stabilite dalla chiesa."
"Risolse quel caso?"disse Irene.
"Secondo la chiesa si."disse Burke "Credevano di averlo liberato dal demonio."
"Ma lei no."disse Irene.
FLASHBACK
Burke aprì una porta di legno una notte.
Indossava una tonaca nera,con due tessuti viola intorno al collo che scendevano fino alla vita.
I tessuti erano dorati sui lati con una croce dorata al centro.
Nel fienile,oltre alla paglia c'era un giovane legato per le braccia e le gambe a 2 pali di legno
verticali.
Aveva i capelli neri corti,maglietta bianca,pantaloni neri ed era senza scarpe.
La maglietta era a mezze maniche.
Burke si avvicinò "Mio Dio.
Daniel…
Che cosa ti hanno fatto..."
Man mano che si avvicinava, il ragazzo iniziò a muoversi e ad emettere versi disumani.
Il prete appese la lanterna ad un gancio e prese il testo sacro "Oh glorioso principe dell'esercito
celeste..."
Il ragazzo alzò la testa.
"San Michele Arcangelo..."disse Burke che vide tutte le pentole venire scagliate via dagli scaffali.
L'intera struttura tremò mentre il ragazzo emetteva versi.
"MI AIUTI PADRE!"urlò il ragazzo.
"Accorri in aiuto di Daniel!"disse Burke "Che Dio ha creato a sua immagine!"
Il ragazzo urlò.
"ECCO LA CROCE DEL SIGNORE!"urlò il prete che mostrò la croce.
"Perché non mi aiuta?!"disse il bambino che aveva la bocca insanguinata.
"FUGGITE FORZE DEL MALE!"disse Burke.
Tempo dopo il prete era a terra e piangeva.
Tra le braccia c'era il corpo morto del bambino.
"Daniel,mi dispiace tanto..."disse Burke.
FINE FLASHBACK
"Daniel riportò gravi lesioni a seguito all'esorcismo."disse il prete "Alcune delle quali furono
fatali."
Burke bevve e mise il bicchiere sul tavolo "Morì giorni dopo.
A volte ho il dubbio di aver agito con troppa determinazione.
Un vero mistero."
I 2 andarono a dormire.
La radio si accese da sola.
Il prete era vestito sul letto quando si svegliò sentendo la musica e si mise seduto,poi si alzò.
Dietro il suo letto c'era un crocifisso sul muro che era quasi del tutto senza intonaco.
Burke prese la torcia e aprì la porta illuminando la radio che si spense,così lui si avvicinò,poi sentì
dei rumori nelle altre stanza e avanzò trovando Irene che dormiva nel letto.
Illuminò con la torcia un'altra stanza e vide un bambino correre via,così lo seguì andando nella zona
dove c'erano le arcate.
Passò tra i panni appesi ai fili orizzontali,vedendo le gambe del bambino poco oltre,ma alla fine si
ritrovò davanti ad un muro chiuso.
"Padre."disse una voce e una mano gli toccò la spalla destra.
Burke si voltò e vide una figura dalla parte opposta del corridoio così si affacciò e vide Daniel nel
prato.
Il bambino corse via.
Burke arrivò al cimitero con la torcia,poi sentì dei rumori e delle vibrazioni.
Illuminò una lapide e vide che il bambino ci si era nascosto dietro,ma avvicinandosi non trovò
nessuno dall'altra parte,poi sentì il suono dei passi e lo vide dietro una statua angelica.
Il bambino si nascose.
"Padre."sussurrò una voce e Burke illuminò la schiena di un angelo e vide il bambino appoggiato
tra le ali.
Il bambino iniziò a vomitare sangue e dalla bocca gli uscì un serpente,mentre gli occhi diventavano
bianchi e le palpebre rosse.
Il serpente cadde a terra e si mosse verso il prete con enorme velocità.
Burke indietreggiò e cadde in una bara aperta "NO!
NOOOOOOOOOOO!"
La bara si chiuse.
"AIUTO!"disse Burke urlando e battendo contro il coperchio "AIUTO!
NOOOOOO!"
La bara venne sepolta dalla terra.
Burke iniziò a suonare la campanella.
L'erba crebbe sulla terra.
Irene era a letto,con una lunga camicia da notte.
Improvvisamente si svegliò e si alzò.
Aveva i capelli lunghi e sciolti.
Avanzò per la casa con una lanterna,non accorgendosi che la figura di una suora era apparsa nella
sua stanza.
Proseguì per la cucina e andò verso l'uscita mentre la figura si muoveva dietro di lei.
Arrivò alla scala esterna e,dopo un momento, scese.
"AIUTO!"urlò Burke "QUALCUNO MI AIU..."
Dall'esterno non si udiva nulla.
Irene arrivò alla base della dell'abazia e andò sotto l'arcata sentendo un bisbiglio di voci,spostò la
tenda e trovò la stanza del crocifisso piena di suore che pregavano.
Le candele erano tutte accese.
L'ombra immensa di una suora apparve dietro il crocifisso e si spostò lungo le pareti
rimpicciolendosi e poi andò dietro di lei che si voltò vedendo uno specchio con dentro il suo riflesso
e una suora che le passava alle spalle.
La suora si fermò dietro di lei.
Irene si voltò e non vide più nessuno.
Una mano bianca le afferrò la spalla destra.
Dietro di lei c'era una suora con il volto allungato,pallido,bianco,le labbra erano viola ,le palpebre
nere,gli occhi con l'iride giallo e dietro c'erano le suore con volti deformati.
La suora che le aveva afferrato le spalle emise un verso mostruoso che fece vibrare lo specchio e lo
mandò in frantumi.
I pezzi di vetro le andarono addosso,il crocifisso si spezzò e cadde in avanti.
Irene corse fuori.
Il prete iniziò a colpire il coperchio della bara,poi tirò la corda della campanella "AIUTO!
SUOR IRENE!
AIUTOOO!"
Irene sentì il suono della campanella ed iniziò a correre "PADRE!
PADRE!"
In poco tempo arrivò al cimitero "PADRE!"
Sentendo il suono si fermò e cominciò a guardarsi intorno per capire da quale lapide
provenisse"PADRE!"
Irene avanzò e vide la campanella che si muoveva,ma poi tutte iniziarono a muoversi.
Lei chiuse gli occhi.
"AIUTO!"urlò Burke che diede dei colpi alla torcia che iniziava a spegnersi.
Nella mente di Irene apparve l'immagine della lapide corretta.
La ragazza si mise accucciata a terra "Padre?"
"SORELLA!"urlò Burke "SUOR IRENE!"
"IO LA SENTO!"disse lei.
"SONO QUA!"urlò Burke "Grazie a Dio.
Grazie..."
"Padre..."disse lei guardandosi intorno e vedendo una pala.
Irene corse a prenderla ed iniziò a scavare.
Burke accese un accendino e tirò la corda ancora,poi sentì degli scricchiolii.
La ragazza continuò a scavare.
Burke tirò la corda e sentì altro legno scricchiolare.
Non si accorse che il fondo della bara era diventato nero.
I rumori proseguirono.
Irene aveva scavato una grossa buca e continuava,poi la sua pala toccò il coperchio.
In quel momento delle mani bianche afferrarono la testa del prete ed iniziarono ad udirsi dei rantoli
bestiali.
Irene iniziò a colpire il coperchio con la punta della pala.
"IRENE!"urlò Burke.
Accanto al volto di Burke apparve quello del bambino che urlava e che poi divenne quello della
suora.
Lei trapassò il coperchio con la pala.
"Fermo..."disse lui che fu mancato per un pelo.
Irene gettò la pala,mentre il prete sfondò le tegole di legno a gomitate ed emerse.
"Grazie."disse Burke "Grazie sorella."
Lui uscì dalla bara.
"Ma com'è finito li dentro?!"disse lei"La fossa era coperta!"
"Il demonio è molto forte in questo posto."disse Burke che si accucciò e vide uno scheletro nella
bara con accanto una serie di libri marroni con delle decorazioni d'oro sulla copertina "Forse quei
libri ci aiuteranno a trovare una spiegazione."
Il giorno dopo tornarono sui gradini dove c'era ancora il sangue.
Irene indossava l'abito religioso bianco.
Irene vide che il sangue sembrava essere di più "Ancora sangue.
Com'è possibile?"
"Un altro mistero."disse lui che entrò seguito dalla suora.
I 2 superarono la stanza del trono e arrivarono davanti ad una porta di legno rettangolare con 2 file
di buchi quadrati nella zona centrale,messi in verticale.
"Badessa!"disse Burke che aveva 2 libri nella mano destra "Come convenuto,vorremmo parlare con
le sorelle."
La porta fu sollevata verso l'alto e la parte finale aveva delle punte.
"Si direbbe che la badessa ci stia invitando ad entrare."disse lui.
"Io vado a cercarle."disse Irene.
"Prenda questa."disse Burke che le diede la chiave "Veda cosa riesce a scoprire.
È evidente che era importante per la defunta."
Lei fece un passò avanti e lui le afferrò il braccio destro.
"Ah,sorella...prudenza,la prego."disse Burke.
"Certo padre."disse lei che avanzò.
Irene arrivò ad un grosso cortile circolare interno,con una fontana circolare al centro con in mezzo
la statua di Maria.
Ai bordi della fontana cresceva dell'erba come anche ai bordi del cortile.
C'erano diverse panche di pietra e delle braci spente.
C'erano anche dei sassi disposti a formare una croce.
Lei si avvicinò alla fontana e poi vide una suora che la fissava da un corridoio sotto delle arcate.
La figura sparì poco dopo.
"Ehi!"disse Irene "ASPETTI!.."
La suora salì una rampa di scale interna che la condusse sotto le arcate e vide un'ombra allontanarsi
in un altro corridoio,così le andò dietro arrivando a un lungo corridoio di mattoni,con finestre
rettangolari.
Arrivate in fondò girò a destra.
Alla fine aprì la porta che la condusse ad una cappella bianca,che aveva un tappeto rosso al centro
che conduceva fino al crocifisso.
Ai lati del tappeto c'erano 5 file di panche per lato con lo schienale coperto da un tessuto rosso,poi
c'era un altare rettangolare con il crocifisso.
Ai lati dell'altare,oltre le panche,c'erano 4 colonne divise in 2 gruppi.
Davanti l'altare c'era una suora che pregava in ginocchio e indossava l'abito nero.
Irene si fece il segno della croce e si avvicinò lentamente.
Mentre si avvicinava vide un piccione che tentava di uscire.
"Sorella?"disse Irene avvicinandosi e andando alla sua sinistra e allungò la mano,ma un'altra suora
giovane le afferrò il polso destro.
"Sorella!"disse la seconda suora che la portò lontano da quella in ginocchio "Non possiamo
smettere di pregare neanche per un secondo.
Questo convento pratica l'adorazione perpetua da secoli,preghiamo a turno per non interrompere
mai la veglia."
"Mi dispiace averla disturbata."disse Irene.
"Non importa,è nulla in confronto a quello che sorella Ruth ha dovuto sopportare."disse l'altra"Sono
suor Ruana.
Ci avevano detto del tuo arrivo.
Per favore,seguimi."
Le 2 andarono via.
La stessa notte.
Theriault era seduto su uno sgabello al bancone di un'osteria la notte seguente.
L'uomo dietro il bancone aveva i capelli marroni,barba e baffi,maglietta marrone e pantaloni neri.
Il bancone aveva la parte orizzontale di legno e la parte inferiore giallo scuro.
Theriault aveva la croce presa dal cimitero con se.
Oltre il bancone c'erano dei tavoli con le persone che mangiavano.
Theriault si accorse che l'uomo lo fissava"Che c'è?"
"Ancora un altro giro."disse una donna che arrivò con un vassoio.
Aveva una fascia marrone scuro che le copriva la testa e un lungo abito azzurro.
"Un altro giro."disse lei"Ho detto a Luca che offre la casa."
Theriault vide che una donna copriva gli specchi con un panno nero "Perché coprite gli specchi?"
"È tradizione qui quando qualcuno muore."disse lei "Coprendo gli specchi il defunto non vede il
proprio riflesso e non diventa un fantasma."
"È morto qualcuno?"disse Theriault.
"Non l'hai saputo?"disse l'uomo dietro il bancone che puliva un bicchiere "La figlia di Lucas si è
suicidata."
Theriault vide un uomo che piangeva con la famiglia ad un tavolo.
"Non posso crederci."disse Theriault "Era una ragazzina."
"Aveva 12 anni."disse l'uomo "Si è impiccata nella stalla."
"Si è impiccata?!"disse Theriault "Perché?"
"Perché il raccolto di Constantine è diventato marcio?"disse l'uomo "Per il piccolo Stan è diventato
cieco?
È quel posto.
L'abbazia.
Qualunque demonio si nasconda li sta uscendo e ci sta avvelenando."
L'uomo sputò a terra "Quei 2 che hai accompagnato l'altro giorno...chi erano."
"Un prete e una suora."disse Theriault.
"Sono ancora laggiù?"disse l'uomo.
"Si...vado a prenderli domani."disse Theriault.
"Tempo fa hai trovato un cadavere da quelle parti,vero?"disse l'uomo.
"Si,Gregorius,si."disse Theriault.
"Beh...credo proprio che ne troverai altri 2."disse l'uomo andando via.
Theriault guardò il fucile.
Burke era seduto ad uno dei tavoli nella stanza del trono e leggeva uno dei libri.
In una pagina c'era un serpente enorme dalla cui bocca uscivano dei mostri e nell'altra pagina c'era il
disegno del serpente con delle scritte.
"E allora plasmò dal suolo ogni sorta di bestia selvatica..."disse Burke "...e tutti gli uccelli del
cielo…"
Burke girò delle pagine trovando un serpente disegnato che rappresentava il simbolo di infinito e
nella pagina accanto il disegno della suora mostruosa.
"In qualunque modo l'uomo avesse chiamato quella creatura demoniaca,quello doveva essere il suo
vero nome."lesse Burke che girò una pagina.
Sul libro,nella parte alta della prima pagina c'era la figura di una creatura fatta d'ombra con le
corna,le ali e dei serpenti che uscivano dalla bocca,mentre sull'altra pagina si vedeva un serpente
che usciva dalla bocca di un uomo.
"Valak."disse Burke "Il profanatore.
Il sacrilego.
Il marchese dei serpenti."
Burke si accorse che la porta di legno si stava abbassando,così si alzò,ma la porta si chiuse.
"SORELLA!"urlò lui andando vicino alla porta "SORELLA IRENE!"
Irene e l'altra suora erano ad un tavolo di legno,con sopra dei piatti e nella stanza c'era un camino
acceso con delle pentole vicine.
"La morte di sorella Vittoria è stata una tragedia terribile per il convento."disse Ruana "Ma noi
sentiamo ancora la sua presenza.
Lei era di sicuro la più devota di tutte noi."
Irene vide che la porta alle loro spalle si era aperta.
"Scusami,sorella."disse Ruana che andò a chiudere la porta,poi tornò a sedersi "Sorella..."
La porta si aprì ancora e dietro c'era una suora adulta che poi andò via.
"Perdonaci."disse Ruana "Teniamo molto alla nostra riservatezza.
Alcune sorelle preferirebbero che io non ti parlassi."
"Apprezziamo molto la tua disponibilità."disse Irene "Sorella Ruana,puoi raccontarmi la storia di
questa abbazia?"
"Fu eretta da un duca durante il Medioevo."disse Ruana "Il duca di Santa Carta.
Scrisse innumerevoli testi sulla stregoneria e sui rituali per evocare le forze del male.
E il maligno approfittò di lui per aprirsi un varco,per permettere ad un orribile demone di arrivare
tra noi.
Ma la chiesa assaltò il castello.
Usarono un antica reliquia contenente il sangue di Gesù Cristo per sigillare la breccia.
La chiesa prese possesso del castello e così ebbe iniziò la nostra preghiera ininterrotta per impedire
al demone di tornare.
Per secoli funzionò e il demone fu arginato.
Finché,durante la guerra i bombardamenti colpirono l'abbazia e il demone trovò un nuovo modo per
attraversare il varco."
FLASHBACK
Nel Medioevo,all'interno dell'abbazia c'erano 5 corpi appesi a testa in giù,dentro dei sacchi bianchi
che grondavano sangue e c'era il simbolo della croce rovesciata fatto con il sangue sul petto dei
corpi.
A terra c'era un cerchio di pietra con una testa di serpente su di esso e 5 incavature nel terreno ora
piene di sangue,che davano verso un cerchio interno.
Per entrare nella stanza c'erano 5 scale che conducevano a 5 porte e nella stanza c'erano diversi
tavoli con budella di animali su di essi e candelabri accesi.
In quel momento arrivò un uomo con un ungo abito rosso scuro e cappuccio in testa.
Su uno dei tavoli c'erano i libri con la copertina marrone.
L'uomo si accucciò e mise un teschio su una delle linee di sangue.
L'interno del cerchio fu spaccato da una crepa che formò un diametro e formò una spaccatura dentro
il cerchio.
L'interno del buco era pieno di sangue fumante da cui emerse un essere umanoide che iniziò ad
alzarsi.
I cavalieri templari sfondarono le porte,misero un sacco bianco sulla testa dell'uomo e lo
decapitarono,mentre il sangue tornava dentro la fossa.
Un uomo barbuto prese un'ampolla ovale,con diverse linee d'oro e con dentro un crocifisso
cilindrico ,cavo con dentro del sangue e connesso ad un buco sulla parte superiore dell'ampolla.
L'ampolla era collegata ad una catenella d'oro.
Una goccia di sangue cadde nella breccia che si chiuse
Tutti i templari si misero accucciati su un ginocchio e misero le punte delle spade a terra.
Poco tempo dopo,una suora con un abito nero e la parte superiore bianca iniziò a pregare.
Secoli dopo degli aerei bombardarono il castello e la spaccatura si riaprì.
FINE FLASHBACK
"Sorella Ruana,la notte scorsa,nella cappella,ho visto una suora."disse Irene "Era...lei emanava tutto
tranne la santità."
"L'hai vista anche tu."disse Ruana che iniziò ad essere terrorizzata "Io l'ho vista vagare per i
corridoi di notte.
Tutte l'abbiamo vista.
Sembra una di noi,ma non lo è.
È un essere malvagio,si trasforma per ingannarci per far leva sulle nostre debolezze.
Assume le sembianze di una suora nascondersi nel convento e corromperci tutte.
Temo che il portale si sia riaperto...ecco perché suor Vittoria ha commesso l'estremo peccato..."
"Sorella Ruana."disse una suora giovane,ma più grande che era sulla porta.
Irene si alzò.
"Sorella Ruth ha quasi terminato la sua preghiera."disse lei "Sta per iniziare il tuo turno."
"Si,sorella."disse Ruana chinando la testa.
"Non hai ancora preso i voti,vero?"disse lei.
"No."disse Irene.
"Allora non puoi stare qui."disse l'altra andando via "Devi andartene.
Ora."
"Non può."disse Ruana "Il portone ormai è chiuso,deve restare fino a quando non si riapre."
"Quando riaprono?"disse Irene.
"All'alba."disse Ruana "Devi passare qui la notte."
Irene annuì.
Ruana la condusse in una stanza identica a quella della suora che si era suicidata.
Irene rimase bloccata.
"Sorella Irene?"disse Ruana e lei entrò vedendo la corda legata al letto.
"Buona notte,sorella."disse Ruana che stava per chiudere.
"Sorella,aspetti..."disse Irene e l'altra si fermò.
"Si?"disse Ruana.
Irene mostrò la chiave "Suor Vittoria aveva con se questa chiave quando è morta.
Sai per caso a che cosa serve?"
"No."disse Ruana che guardò alle sue spalle sentendo delle voci bisbiglianti "Devo ritirarmi in
preghiera."
La suora chiuse a chiave la porta.
Burke era in piedi e controllava delle mappe.
Buona parte delle candele erano spente,tranne quelle del suo tavolo.
Burke iniziò a controllare la planimetria del castello alla ricerca della breccia "Dove sei?.."
"Non speri di trovare un'altra via d'accesso padre."disse la voce della badessa.
"Badessa..."disse lui togliendosi gli occhiali e avvicinandosi.
"Qual'è il motivo della sua preoccupazione?"disse la suora.
"Ho paura che ci sia qualcosa di molto sbagliato in questo posto,badessa."disse lui standole davanti.
"Come in tantissimi altri posti del mondo,quest'abbazia ha una lunga storia,non sempre
esemplare...ma noi professiamo il pentimento."disse lei.
"Quella suora teneva stretta una grossa chiave tra le mani."disse Burke "Che cosa apre,badessa?"
"È troppo tardi,padre."disse la badessa "Sorella Irene ormai è perduta."
La testa della suora si piegò a destra,facendo scricchiolare le ossa e le candele si spensero.
Burke si avvicinò "Badessa."
Il prete allungò la mano destra e spostò leggermente il velo dal viso "Badessa?"
La mano della donna lo afferrò e lei iniziò ad emettere versi disumani.
Lui tirò indietro il braccio e si portò via anche quello della donna,poi se lo staccò da dosso
gettandolo a terra.
Il braccio era così putrefatto e rinsecchito che le dita si staccarono a contatto con il suolo.
Guardando davanti a se vide che il cadavere non c'era più."
In quel momento iniziò a piovere.
Irene sognò di essere nei corridoi.
La testa era scoperta e i capelli erano sciolti e bagnati.
Lei arrivò nella stanza della breccia,che aveva il pavimento pieno d'acqua.
"Sorella Irene."disse una voce bisbigliante alle sue spalle.
"Maria mostra la via."disse Irene che si girò.
Aveva un taglio sulla parte sinistra del volto,sullo zigomo e gli occhi del tutto bianchi.
Irene ebbe visioni di una statua di Maria,in una specie di grotta,mentre la voce si ripeteva.
Un flusso di sangue iniziò a scorrere all'indietro sulle scale.
Irene urlò a squarcia gola ed ebbe un immagine di una figura coperta di sangue,con la testa verso
l'alto e la bocca aperta,poi vide il volto della suora mostruosa con le braccia spalancate.
La ragazza si svegliò di soprassalto e si ritrovò sul letto.
Mettendosi seduta vide una suora,di spalle,messa in ginocchio che pregava.
"Tu chi sei?"disse Irene spaventata e la figura alzò la testa,facendo scricchiolare tutte le ossa del
corpo.
Irene si alzò e si avvicinò,mentre la figura aveva la mano sinistra che tremava e all'interno aveva un
rosario.
Le convulsioni della mano divennero forti e le perle della catenella del rosario caddero a terra.
Irene ne raccolse una,poi alzò lo sguardo e non vide più la suora.
Dietro di lei apparve la suora che si era suicidata che aveva gli occhi bianchi ed era pallida "Dio ti
salvi."
Irene si spaventò,ma la suora scomparve,poi vide un'altra figura sul davanzale che si metteva la
corda intorno al collo e si gettava dalla finestra.
Qualcuno bussò pesantemente alla porta,poi Irene vide che la finestra era di nuovo chiusa.
La porta si aprì e in fondo al corridoio c'era la suora mostruosa.
Irene si girò e non la vide più.
"Sorella ti prego...vieni."disse una voce.
"Sorella Ruana?"disse Irene.
La ragazza camminò per i corridoi con una candela e scese una scala.
Arrivò dentro una gigantesca camera che aveva un pozzo circolare di pietra,molto basso,con una
grata di sbarre sopra e da esso partivano gocce d'acqua dirette verso l'alto.
Irene guardò in alto.
Poco dopo arrivò nel corridoio costellato di croci e giunse alla porta che si aprì da sola.
La candela si spense.
Dietro la porta c'era una suora che ringhiava.
"Oh Dio..."disse Irene indietreggiando vedendo gli occhi luminosi.
Irene tentò di andare via,ma iniziò a barcollare a causa di un forte mal di testa,poi un forte vento
scosse tutto il corridoio,tanto che lei dovette aggrapparsi alle croci sul soffitto.
La suora si avvicinò ringhiando.
La croce si staccò dal soffitto e lei cadde a terra,attaccandosi al pavimento.
La suora mostruosa ringhiò e allungò la mano destra verso di lei.
La chiave uscì dal vestito di Irene ed iniziò ad essere trascinata via.
L'essere urlò e la ragazza venne trascinata via nel fondo buio del corridoio,ma riuscì a prendere la
chiave.
Irene si schiantò su una porta,poi guardò la chiave.
Le mani del demone sfondarono la porta e la afferrarono.
Lei urlò e corse via,mentre dal fondo del corridoio si udivano grida bestiali.
Voltandosi lei vide che le aperture sul soffitto si chiudevano da sole,oscurando tutto il posto,così
urlò e scappò via.
Irene arrivò in un altro corridoio e si fermò,poi la mano di una suora le tappò la bocca e la trascinò
in un buco nel muro.
Irene si accorse che ad averla prese era Ruana.
"Calmati."disse lei che le tolse la mano destra dalla bocca.
Le 2 sentirono dei versi.
"Il male è sempre più potente."disse Ruana "Prendi le tue cose e raggiungimi nella cappella,solo
pregando riusciremo a superare la notte."
La suora la portò lentamente fuori dal buco "Forza.
Vai…
Adesso."
Irene andò.
Burke si stava guardando intorno,poi si voltò alla sua destra e vide una suora di spalle che
barcollava verso il confessionale entrandovi.
Il prete si avvicinò aprendo le tende e vi entrò.
Irene arrivò nella cappella con l'abito completo e trovò quella che la voleva mandare via che
pregava.
"Sorella?"disse Irene che avanzo dopo aver fatto il segno della croce.
Irene vide un corpo coperto da un telo bianco a terra.
Irene si avvicinò al cadavere,mentre l'altra continuava a pregare piangendo.
La novizia si fece il segno della croce e tolse il panno dal cadavere vedendo che era Ruana che
aveva l'iride degli occhi di un azzurro acceso e sangue che usciva dalle palpebre.
Tra le mani stringeva un grosso crocifisso.
"Sorella Ruana..."disse Irene sconvolta,poi gli guardò le mani e vide che sui dorsi c'erano 2 buchi.
Burke era nel confessionale.
"Da quanto tempo sono morto,padre?"disse la voce del bambino.
Burke uscì e aprì la porta del confessionale non trovando nessuno.
"Da quanto?"disse la voce.
"Daniel..."disse Burke avvicinandosi al ragazzo che era dalla parte opposta della stanza
Il ragazzo scomparve e apparve da dietro il trono,con volto pallido,orbite nere e bocca
nera,parlando con una voce disumana e rimbombante,tanto che non si capiva cosa diceva.
Burke indietreggiò.
La stanza tremò e la mano di una statua attaccata al muro cadde e dal buco fuoriuscì una mano
nera,con unghie appuntite e un avambraccio nero,mentre la testa che la statua aveva in mano cadeva
a terra.
Un'altra mano nera sfondò una porta di legno.
Da altre statue uscirono altre mani nere e Burke indietreggiò e fu afferrato dal ragazzino che gli
leccò il viso con una lingua immensa e biforcuta,grugnendo.
Burke si liberò mentre il ragazzino emetteva versi striduli e corse sulle scale.
Voltandosi vide la suora demoniaca,mentre nell'aria si udiva un urlo mostruoso.
Burke corse via,mentre la struttura tremava e chiuse la porta esterna.
Irene stava per mettere il telo sulla defunta,quando si aprirono le porte della stanza e tutte le suore
entrarono facendosi il segno della croce e altre 2 chiusero la porta mettendoci una spranga di legno
davanti,poi andarono a mettersi in ginocchio pregando.
Una di loro la andò a prendere e la mise al centro del gruppo.
"Dobbiamo pregare ora e qualunque cosa succeda,qualsiasi cosa vedi o senti guarda davanti a te e
non smettere di pregare."disse la suora mentre lei si mise in ginocchio.
Irene vide che la statua della vergine e il bambino avevano del sangue che colava dagli occhi.
Irene iniziò a pregare,mentre un forte vento spense tutte le candele.
La ragazza guardò in alto sentendo delle vibrazioni,poi ci fu silenzio e continuò a pregare.
Un urlo risuonò nella cappella e tutte le suore vennero scagliate via,andando a sbattere contro delle
pareti,delle colonne o delle panche e morendo.
Alcune sfondarono le panche.
Lei si ritrovò da sola in mezzo alla cappella.
Metà del volto della vergine si staccò e cadde.
Il crocifisso perse la testa della statua che venne staccata di netto da una forza invisibile.
Irene continuò a pregare.
Burke trovò la pagina delle parole incrociate e trovò scritta la parola "Consegne",ricordandosi della
scritta sulla porta della sala frigorifero e correndo a cercarla.
Il prete entrò nella struttura con la lanterna,trovò la porta e stava per aprirla quando un
campanellino rotolò a terra.
Lui lo illuminò con la lanterna e l'oggetto iniziò ad essere tirato via da un filo fino ad arrivare sul
bordo di un muretto pieno di polvere.
Il prete spostò la polvere e vide una lastra di vetro scuro che venne colpita dall'interno crepandosi.
Sotto la lastra c'era il cadavere putrefatto della suora che urlava e colpiva la lastra agitandosi e
contorcendosi.
La mano destra riuscì a bucare la lastra.
Burke andò alla porta a tentò di aprirla,mentre il cadavere emergeva dalla lastra.
Il prete si votò e vide l'essere andargli contro e urlare in modo disumano.
Theriault tagliò la testa della creatura con il manico del fucile macchiando il volto del prete con il
sangue.
"Oh Santa Maria Vergine...Francese..."disse Burke.
"Pensavo vi servisse una mano."disse lui che aiutò il prete a rialzarsi.
"Grazie."disse il prete "Ti prego,la prossima volta,il fucile usalo per sparare."
"Risparmio i colpi per le emergenze,padre."disse Theriault.
Irene era ancora a pregare,mentre 2 suore ferite gravemente strisciavano a terra.
Una andava verso di lei,mentre un'altra andò a controllare una delle suore rimaste a terra.
Un altra riuscì ad alzarsi e insieme a quella che strisciava a terra si misero a pregare dietro Irene.
Dei versi mostruosi iniziarono ad essere uditi nella stanza.
L'abito di Irene venne strappato dietro la schiena e poco dopo la sua schiena venne segnata da dei
colpi di frusta che formarono un pentacolo.
In quel momento Burke e Theriault iniziarono a bussare alla porta e ad urlare.
Sentendoli lei si alzò "Padre Burke…"
La ragazza si rivolse ad una di loro "E padre Burke,lui ci aiuterà."
Irene andò ad aprire la porta aggiustandosi l'abito "Oh grazia a Dio,padre."
"Sta bene sorella?"disse lui.
"Francese..."disse lei.
"Cos'è successo?"disse Burke.
"Stiamo pregando tutte insieme."disse lei "L'adorazione perpetua è l'unica cosa che tiene lontano il
male."
Burke guardò la cappella "Chi sta pregando?"
"Tutte noi."disse lei che si voltò "Le altre sorelle..."
Irene si accorse che la cappella era vuota e si avvicinò all'altare guardandosi intorno "Ma erano
qui…
Stavano pregando quando ci ha attaccate.
Hanno tentato di avvisarmi."
"Visioni."disse Burke.
"Sembrava così vero..."disse lei.
Il corpo a terra era rimasto.
Irene si avvicinò e si chinò,scoprendolo.
Il volto era scheletrico,con gli occhi bianchi,mummificato.
Lei lo coprì di nuovo.
"Non c'è più nessuno."disse lei "Abbiamo la risposta padre.
Se prima c'erano dei dubbi ora sappiamo che non è più un luogo sacro."
Irene si fece il segno della croce ed iniziò a pregare.
Il corpo si mise seduto urlando e Burke la allontanò.
Il corpo colpì il prete al fianco con la parte bassa del crocifisso che era stata appuntita, Theriault gli
afferrò il polso e lo bloccò.
Il prete estrasse il crocifisso.
"PADRE CHE FACCIAMO?"urlò Theriault tendo a terra il morto vivente.
"LA MIA BORSA,SORELLA!"urlò Burke e Irene prese la borsa a tracolla marrone da terra.
"MI DIA IL CROCIFISSO!"urlò lui "CI VERSI SOPRA L'ACQUA SANTA!
PRESTO!"
Lei versò l'acqua santa sul crocifisso.
"FACCIA IN FRETTA PADRE!"urlò Theriault.
Il prete lo aiutò a tenere fermo il corpo "VADE RETRO,SATANA!"
Lei gli diede il crocifisso "TENETELA!
COPRITELE LA FACCIA!"
Il lenzuolo fu messo sul corpo del mostro e poi la croce fu appoggiata sopra "VADE RETRO
SATANA!
IO SCACCIO IL DEMONE CHE È IN TE IN NOME DI YAHWEH E NEL NOME DELLO
SPIRITO SANTO!
IO CHIEDO QUESTO NEL NOME DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO!
COLUI CHE VERRÀ DAL CIELO A GIUDICARE I VIVI E I MORTI E IL MONDO...COL
FUOCO!"
Il crocifisso iniziò a scaldarsi così tanto che divenne rosso e il lenzuolo iniziò a fumare,poi prese
fuoco.
Il prete urlò e gettò il crocifisso incandescente.
Il cadavere infuocato si alzò urlando e Theriault gli sparò.
"Mi sembrava un'emergenza."disse Theriault "È troppo tardi.
Il demonio è libero."
"No."disse Irene "Per entrare nel nostro mondo deve possedere un'anima umana.
"Suor Vittoria dev'essere stata l'ultima suora nel convento."disse il prete.
"Non si è suicidata."disse Irene "Si è sacrificata.
Per impedire al demonio di impadronirsi della sua anima."
"Non ho capito praticamente niente,ma...a quanto pare la vostra indagine si è conclusa."disse
Theriault "Direi di andarcene."
"Non si può andare via."disse lei.
"Perché no?"disse Theriault.
"Dobbiamo sigillare il varco."disse lei "Per contenere il male."
Theriault fasciò la ferita del prete che era seduto su una panca e Irene gli fasciò la mano.
"Il varco è nella cripta."disse lei "Ma non possiamo chiuderlo senza la reliquia.
Il sangue di Cristo."
"Cristo?"disse Theriault"Gesù Cristo?"
"Te lo hanno detto dov'è la reliquia?"disse Burke.
"La badessa è stata trovata morta vicino alla cripta."disse lei "Credo di sapere dove si trova."
"Bene,allora è da li che inizieremo al ricerca."disse Burke alzandosi.
"Padre...prima di andare...vorrei prendere i miei voti."disse lei.
"Sei...sicura?"disse Burke.
"Le mie visioni...ora so che sono un miracolo di Dio."disse lei "E mi sento pronta a consacrarmi a
lui."
"Un gesto davvero nobile sorella...un peccato,ma nobile."disse Theriault.
Poco dopo lei era a terra,con le braccia spalancate e faccia a terra e Burke lesse un libro.
"Tramite l'autorità che mi è conferita...in nome della chiesa...io ricevo i voti che hai preso."disse il
prete "Ti affido a Yahweh.
Possa il tuo dono diventare tutt'uno con i sacrificio eucaristico e giungere alla perfezione,possa
l'amore di Dio unirti ad Adonay in eterno.
In nome del Padre,del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen."
Irene si mise in ginocchio.
I 3 andarono nella stanza del pozzo,scesero delle scale e arrivarono ad una statua di Maria che
indicava davanti a se con il dito e la luce che colpiva il dito si rifletteva sul muro.
"Beh,qui non c'è niente."disse Theriault.
"Dovrebbe,mi hanno detto che la chiave apre la porta della reliquia."disse Irene.
"Potrebbe essere dovunque nel castello."disse Theriault.
"È qui."disse Burke "Non lo vede sorella?"
"Che cosa?"disse lei.
"Maria mostra la via."disse Burke.
I 2 si avvicinarono ad una parete dove c'era un foro a forma di croce e lei ci inserì la chiave.
La parete si aprì e dentro c'era l'ampolla su una mano di bronzo.
Burke si fece il segno della croce e prese l'ampolla "Il sangue di Cristo."
"Santa Miseria..."disse Theriault.
"Il più sacro..."disse Burke che mise la catena dell'ampolla intorno al collo di Irene "Solo una vera
sposa di Dio può portare un oggetto tanto sacro."
"Un attimo!"disse Theriault "Non dovremmo dire una preghiera o...qualcosa prima?"
"C'è un tempo per pregare e un tempo per agire."disse Burke "Ora è tempo di agire."
"Ma a me sembra che sia ancora tempo di pregare,padre."disse Theriault.
I 3 camminarono nel corridoio con le croci e arrivarono alla porta.
"Dio finisce qui."disse Burke.
I 3 entrarono in un corridoio che aveva delle porte con grate di ferro ogni tanto.
"Dobbiamo cercare ovunque per trovare il varco."disse lei.
Il prete entrò dentro una delle stanze.
Irene entrò in un'altra seguita da Theriault che però si fermò sentendo un suono e proseguì nel
corridoio con la torcia infuocata e il fucile,poi andò in un altro corridoio e si mise davanti ad una
stanza buia.
Un urlo spense la fiamma della torcia e lui fuggì via.
Irene camminò per il corridoio da sola,poi guardò un corridoio perpendicolare e proseguì.
Dietro di lei c'era un abito da suora vuoto che era in piedi e che la seguiva.
"Suor Irene...da questa parte."disse un bisbiglio.
Lei si voltò vedendo l'abito fermo "Chi c'è..."
La suora mostruosa sbucò da un angolo e la aggredì spingendola al muro.
Aveva le mani nere e artigliate.
Lei urlò e riuscì a scappare per miracolo.
"SUOR IRENE!"urlò il prete che uscì nel corridoio "SORELLA!"
Burke raccolse la lanterna.
Irene arrivò davanti ad una porta di legno in parte aperta,poi accese una candela con un
fiammifero,aprì la porta e scese delle scale trovandosi un una grossa stanza con uno specchio
rettangolare dai bordi dorati.
Un'altra candela si accese a terra e lei se ne accorse avvicinandosi.
La candela era nera,poi altre si accesero in cerchio intorno a lei che era al centro di un pentacolo di
sangue,con un cerchio nero intorno.
Irene urlò e voltandosi vide una schiera di suore vestite di bianco con un sacco insanguinato in testa.
Le porte si chiusero e una mano le colpì la candela.
Theriault sentì l'urlò e tentò di sfondare la porta "IRENE!"
Burke corse nel corridoio e vide che in fondo c'erano decine di suore vestite di nero che pregavano
ed erano disposte su 2 file ai lati del corridoio,poi tutte alzarono la testa verso di lui,scricchiolando
le ossa.
Le mani erano nere e il volto era assente nell'abito.
Burke indietreggiò mentre loro si avvicinavano.
"Signore Gesù!...nel tuo nome!..."disse Burke versando il liquido incendiario a terra,formando una
croce "...delego tutti gli spiriti maligni in questo fuoco!
Proteggici dal male...con la tua luce sacra!"
Il prete gettò a terra la lanterna dando fuoco alla benzina.
Theriault sparò alla serratura della porta,poi diede una spallata e cadde per le scale.
Alzandosi si spaventò vedendo tutte le persone con il sacco in testa e ci passò attraverso lentamente.
"Francese...aiutami..."disse la voce bisbigliante di Irene.
"Ma certo..."disse lui avanzando tra i sacchi insanguinati.
Una di loro mosse la testa di scatto e lui puntò il fucile,poi un'altra mosse la testa.
Tutte le figure si mossero e Theriault vide Irene che era nel pentacolo,piegata in avanti con tutto il
corpo e con le braccia spalancate e tenuta su da una forza invisibile.
Il ragazzo si avvicinò pregando in francese,poi tolse il sacco.
Il volto di Irene era pallido,con labbra nere e palpebre scure.
Improvvisamente alzò la testa e spalancò la bocca urlando.
La bocca era piena di denti appuntiti e il volto si riempì di vene.
Theriault fu scagliato contro una colonna a diversi metri d'altezza e tenuto li.
Irene si rimise dritta e l'iride degli occhi divenne giallo.
"NOOO!"urlò Theriault.
"Hai fallito."disse Irene con voce disumana e maschile "Così come hai fallito con chiunque nella tua
vita."
Lei si avvicinò,il fucile si alzò da terra e andò nella sua mano destra,Theriault fu abbassato e lei gli
puntò l'arma sul mento,mentre delle croci rovesciate le apparivano sulla fronte e sulle guance.
"Domani il villaggio non avrà più il suo idiota."disse Irene con voce disumana,mentre Theriault
afferrava lentamente l'ampolla "Avresti dovuto andartene quando potevi.
Francese."
"Sono franco canadese."disse lui che gli mise la mano con il sangue sul volto,producendo uno
sfrigolio.
Il demone si ritrasse subito e dalla schiena di Irene uscì un ombra nera simile a fumo che formò la
suora dietro di lei.
"CORRI!"urlò Theriault che la spostò e la suora lo afferrò alla gola con la mano destra
sollevandolo.
"NOOO!"urlò lei,mentre l'essere apriva la bocca sanguinante piena di denti appuntiti.
Lei gli corse contro,ma la creatura urlò e lei venne scagliata via e finì oltre una porta che aveva la
stanza allagata.
Un serpente uscì dalla bocca del demone ed entrò in quella di Theriault che cadde a terra.
Irene cominciò a nuotare.
"SORELLA!"urlò il prete "Sorella Irene!"
Il bambino con la pelle pallida saltò addosso al prete da sopra,piombandogli sulle spalle e facendo
uscire un serpente dalla bocca.
Il serpente si avvinghiò intorno al collo del prete,lui riuscì a toglierselo di dosso,ma il serpente gli
morse l'occhio sinistro,ma Burke riuscì a toglierlo.
Irene si accorse di non avere l'ampolla che galleggiava in acqua e si avvicinò per prenderla,ma poi
si accorse che la suora mostruosa era emersa dall'acqua,mentre Burke era crollato in ginocchio.
La suora uscì con tutto il corpo dall'acqua e rimase con i piedi sul liquido,poi volò in avanti,mentre
la ragazza urlava,la afferrò alla gola e la spinse sott'acqua ridendo e grugnendo.
Il prete entrò in acqua con il crocifisso "NEL NOME DEL PADRE!
DEL FIGLIO!
E DELLO SPIRITO SANTO!"
Il demone urlò e il prete volò contro l'arcata andando a sbattere e perdendo i sensi.
Irene prese l'ampolla e la portò sotto l'acqua,poi mise fuori il braccio destro e mostrò l'oggetto.
Il demone la prese e la tirò fuori dall'acqua tenendola per il collo,poi si accorse che l'ampolla era
vuota.
Irene aprì gli occhi e gli sputò il sangue in faccia.
Il demone iniziò ad urlare a squarcia gola mentre il suo viso si scioglieva.
Una goccia finì nell'acqua ed iniziò ad espandersi.
L'acqua sotto la creatura formò un gorgo che lo risucchio nella frattura sul pavimento.
Theriault saltò in acqua e tirò fuori Irene che era svenuta,la portò sul bordo,mentre la crepa si
chiudeva risucchiando tutta l'acqua.
"NO!"urlò Theriault "NO!
NO!"
Lui le fece la respirazione bocca a bocca "Forza..."
Irene iniziò a tossire e poi si mise seduta.
Burke si riprese e si appoggiò ad un angolo.
"Spero che non me ne voglia."disse Theriault "Si chiama il bacio della vita.
Non è un..."
"Francese..."disse lei "Qual'è il tuo vero nome?"
"Moris."disse lui.
"Grazie per avermi salvata,Moris."disse lei.
"Un piacere."disse Theriault sorridendo insieme a lei.
All'alba i 3 erano nella piccola abbazia e Irene copriva l'occhio del prete con una benda bianca.
Lei indossava una maglietta grigia e gonna rosa.
Lui le sorrise "Ce ne dobbiamo andare."
Irene era al cimitero poco dopo,mentre Theriault aiutava il prete a salire sul carretto.
"Nelle tue mani Yahweh affidiamo le tue servitrici."disse Irene "Le suore di Santa Carta.
Ti hanno servito in questa vita con forza e fede.
Proteggile ora da ogni male e falle vivere con te nella perfetta grazia eterna.
Amen."
"Credevo non fosse più un luogo sacro."disse Theriault.
"Lo è ora."disse lei che salì sul carro "Rimarrai qui?"
"Penso di averne abbastanza della Romania."disse lui "Mio padre coltivava pomodori.
Magari ci provo anche io per un po'."
"Alquanto noioso per un giramondo come te."disse lei.
"Me lo auguro proprio."disse Theriault che si toccò il retro collo e si accorse di avere una croce
rovesciata.
Il carretto andò via.
