ANNABELLE

1967

VOCE NARRANTE

"Fin dall'inizio della civiltà,le bambole sono state amate dai bambini,dai collezionisti e usate nei riti

religiosi come conduttori di bene e male."

Santa Monica,CA

Un prete parlò in una chiesa.

L'uomo era anziano,calvo,con i capelli sulla parte posteriore della testa,baffi e barba.

"Dio loda il sacrificio."disse il prete "E i nostri sacrifici toccano il cuore di Dio e muovono la sua

mano."

Tra la folla in chiesa c'era una donna giovane con accanto un uomo.

Lei aveva i capelli biondi a mezzo collo,indossava una maglietta blu e una gonna bianca lunga,con

scarpe bianche,lui una giacca verde scuro,una cravatta nera,camicia bianca,pantaloni verdi e scarpe

nere.

La donna era incinta.

"E disse questo è il mio comandamento:che vi amiate tanto come io vi ho amato."disse il

prete"Nessuno ha un amore più grande di questo.

Dare la vita per i propri amici.

Preghiamo."

Accanto ai 2 c'erano i genitori adottivi di Annabelle.

Il prete si fece il segno della croce e la folla si mosse.

Il padre adottivo di Annabelle strinse la mano ad altri "È stato un piacere,ci vediamo presto.

Ehi voi 2."

La coppia si diresse verso di lui.

"Andiamo."disse il ragazzo.

"Ragazzi allora...chi ha vinto?"disse l'uomo.

"John."disse la donna incinta "Però ha barato."

"Cosa?"disse lui "Io?

Eravate 2 contro 1,dovevo pur difendermi."

"Si certo."disse l'uomo.

"Perché?"disse il ragazzo.

"Dov'è andata a finire Sharon?"disse l'uomo.

"Oh vado a cercarla."disse la ragazza mentre l'altro si guardava intorno.

"Non è uscita?"disse lui.

"Grazie."disse l'uomo.

La ragazza incinta andò dalla moglie dell'uomo che era a pregare davanti a delle candele.

La donna si alzò "Pitt ha chiesto di cercarmi?"

"Si."disse l'altra.

"Sai è convinto che un giorno possa...scappare anche io."disse la donna sorridendo,poi iniziò a

camminare con l'altra mettendogli una mano sulla spalla "Eh gli uomini.

Che cosa farebbero senza di noi diciamocelo."

Una macchina bianca arrivò in una zona piena di villette ad un solo piano con dei giardini.

Dal mezzo scesero i 2 insieme ai genitori di Annabelle.

"Grazie del passaggio."disse John.

"Figurati."disse Pitt.

"Mi raccomando."disse Sharon "Abbi cura di tua moglie e del bambino."

"Sarà fatto."disse lui.

"Avete già scelto il nome?"disse Sharon.

"Sharon..."disse John.

"Che c'è?"disse la donna "Non mi sto impicciando,è solo per fare 2 chiacchiere."

"Tanto ne stiamo ancora parlando."disse la donna incinta.

"Probabilmente sarà John se è un maschio e forse Phillis se è una femmina."disse John.

"Ah..."disse lei.

"Si."disse John "Hai detto che ti piacerebbe."

"Non l'ho mai detto."disse lei.

"È il nome di mia nonna."disse John.

"E io non la sopporto tua nonna."disse la donna "Non è un'idea solo mia."

"Vero,la detestano tutti."disse John e tutti risero.

"Wow."disse Pitt "Bene allora.

Detto questo Sharon,entriamo dentro casa,loro 2 hanno parecchie cose di cui parlare."

"Grazie ancora."disse l'altra.

"Ma ti pare."disse Sharon "E ricordate...i figli sono un bel dono."

"È la verità."disse Pitt "E poi imparano a parlare."

Tutti risero e si allontanarono.

"Ci vediamo."disse John.

La coppia passeggiò.

"Allora niente figli."disse John.

"Non dobbiamo parlare molto del bambino di fronte a loro."disse la donna "Non è delicato."

"Perché?"disse John.

"Hanno perso la figlia solo 2 anni fa."disse la donna.

"Non hanno perso la figlia,è scappata."disse John "Ed è andata a stare con gli hippy.

A quest'ora avrà 3 mariti e si farà chiamare "Star"."

"Beh...anche Star è un nome più bello di Phillis."disse lei mentre i 2 arrivavano al portico.

Lui aprì la porta.

"Ah non hai chiuso a chiave?"disse lei.

"No."disse lui "Dovevo?"

"Devi cominciare a chiudere."disse lei che entrò.

Poco dopo lei era ad una macchina per cucire in salotto e guardava la tv.

"Si fanno chiamare "La Famiglia"."disse un uomo alla tv "Ma i vertici della polizia li hanno bollati

come una setta pericolosa."

Lei indossava un abito chiaro lungo.

John era ad una scrivania piena di libri e indossava una camicia verde con righe marroni.

"Amore."disse lui che aveva gli occhiali "Faccio fatica a concentrarmi,potresti spegnere il

televisore?"

Lei si alzò e spense l'oggetto.

"Grazie."disse lui e lei si avvicinò "Sai non dovresti guardare quella roba.

Potrebbe turbare il bambino.

Hanno fatto delle nuove ricerche."

"Oh mamma...ancora nuove ricerche."disse lei appoggiandosi sulla sua spalla.

"Si,hanno scoperto che i bambini nella pancia percepiscono molto del mondo esterno."disse

John"Riconoscono le voci ,i rumori e le canzoni..."

"Scommetto che per questa ricerca hanno speso milioni e milioni di dollari."disse lei "Quando

potevano chiederlo alle madri gratis.

E il tuo studio invece come va?"

Lei si sedette su di lui.

"Beh cerco di farmelo piacere."disse lui "Tutti continuano a ripetermi...che quando fai la

specializzazione diventa anche peggio e non ho neanche detto che sto per diventare padre."

"Come mai?"disse lei.

"Non lo so."disse lui "A volte non si ha voglia di affrontare le difficoltà che arriveranno."

"Difficoltà?"disse lei.

"Beh...forse difficoltà non è la parola giusta."disse John "Le sfide?"

"Stai parlando della specializzazione o di me e il bambino?"disse lei.

"Non lo so."disse lui "Di tutto.

Non è che questa sia la situazione ideale per quello che sto per affrontare."

Lei si alzò.

"Cioè che stiamo per affrontare."disse John.

Lei andò nella stanza del bambino dove c'era la culla rettangolare e lui la seguì.

"Non volevo offenderti,scusa."disse lui "E poi non è che difficoltà o sfide siano brutte cose.

Senti so che sono stato preso da delle difficoltà ultimamente,alcune persone mi definirebbero

egocentrico..."

"Alcune persone?"disse lei.

"Molte persone?"disse lui "Tutti?

Possiamo tornare indietro e ripetere gli ultimi 2 minuti per favore?

Per favore?"

Lei si avvicinò "E va bene.

So che sei stressato.

È che io sono un po' sensibile ultimamente."

"E vuoi che ti dica perché?"disse John toccandole la pancia.

"Si dottore."disse lei.

"La mia opinione di quasi esperto...è che sei più sensibile perché sei piuttosto incinta."disse lui che

la baciò "Amore scusami,io mi stresso perché devo finire medicina e sto impazzendo per la

specializzazione,ma...sono il più felice al mondo.

Sul serio.

Credimi.

Ed è merito tuo.

E suo."

Lui la baciò e poi baciò la pancia "Oh...ho un'idea.

Voglio darti una cosa."

Lui uscì.

"Oh!"disse lei "L'ultima volta che hai detto così sono rimasta incinta."

"Si è vero."disse lui "Dai chiudi gli occhi."

Lei li chiuse e lui portò una scatola rettangolare bianca,mentre lei metteva avanti le mani.

"Ecco...un secondo..."disse lui "Volevo aspettare che nascesse il bambino,ma..."

"Ti sentivi in colpa."disse lei.

"Si per quello che ho detto."disse John che aprì la scatola e tirò fuori la bambola fatta da Samuel

Mallins.

"Forza apri gli occhi."disse lui.

"Non mi dire..."disse lei che la prese "Mio Dio John...

Era questa John..."

"Si."disse lui.

"Lo sai da quanto la cercavo?"disse lei.

"Si."disse lui.

"Avevo perso tutte le speranze."disse lei.

"Io ho i miei canali."disse lui e lei la prese in braccio "Faticheremo a pagare l'affitto nei prossimi

mesi."

La donna mise la bambola sullo scaffale accanto alle altre"Ecco...ci sta a pennello."

"Così la serie è più bella."disse lui.

"Grazie."disse lei abbracciandolo "Ti adoro."

I 2 si misero a dormire.

I 2 genitori adottivi di Annabelle si svegliarono di notte.

"Che cos'è?"disse la donna mentre il marito si alzava.

Annabelle era in camera loro ed era diventata grande "Ciao mamma."

Un uomo apparve e sgozzò il padre,poi si avventò sulla donna,spegnendo la luce.

La donna incinta si svegliò e andò a vedere alla finestra.

"John?"disse lei svegliando il marito.

"Che c'è?"disse il marito "È il bambino?"

"No no."disse lei "I vicini...ho sentito urlare.

Credo che sia successo qualcosa."

John guardò dalla finestra "Resta qui.

Ora controllo."

Lui uscì dalla stanza e lei lo seguì.

"John aspetta."disse lei "Vogliamo chiamare la polizia?"

"Perché ti è sembrato di sentire un urlo?"disse John.

"Se mi sentissero urlare vorrei che chiamassero la polizia."disse lei.

"Se ci credessero."disse lui uscendo.

"Attento."disse lei.

"Ma certo."disse John che uscì e andò nella casa accanto.

Lei si avvicinò "John."

Lui uscì pieno di sangue.

"Oh mio Dio!"disse lei "Sei coperto di sangue!"

"Non è sangue mio,tu torna in casa e chiama la polizia."disse lui.

Lei andò subito e prese il cellulare "Serve un'ambulanza.

307 Garden Road.

Si."

Dietro di lei passò Jennifer.

"Non lo so,ma c'era tantissimo sangue."disse lei che riattaccò.

Jennifer prese la bambola dalla camera dove i 2 avevano messo la culla per il loro futuro bambino.

"Mi piacciono le tue bambole."disse Jennifer.

"Mio marito torna subito."disse lei "Prendi quello che vuoi e va via."

L'altro la afferrò alle spalle e le diede una coltellata al fianco.

"MIA!"urlò John che saltò addosso all'uomo prendendolo a pugni "VA FUORI MIA!"

Lei vide il coltello a terra,ma Jennifer le saltò addosso e la spinse via,poi prese il pugnale.

John le saltò addosso prima che potesse sferrare il colpo e la gettò a terra.

L'altro prese una coppa e lo colpì alla testa.

Jennifer fuggì nella stanza accanto e si chiuse dentro,mentre un poliziotto entrò e sparò 4 colpi

all'uomo.

Mia svenne.

I poliziotti trovarono l'altra con la gola tagliata e con la bambola in mano.

Mia fu portata via su una barella.

Dei giornalisti andarono sul posto e uno parlò alle telecamere "In questo tragico scenario che,a

detta di un investigatore,ricorda un agghiacciante rito occulto,un uomo e sua moglie sono stati

brutalmente pugnalati a morte dalla figlia Annabelle Hilkins e dal suo compagno non identificato.

Sembra che appartenessero ad una setta.

Dopo aver tentato di aggredire una seconda famiglia,l'uomo è stato ucciso dalla polizia

sopraggiunta sul posto,mentre la ragazza è stata trovata con la gola tagliata."

I 2,appena arrivati in ospedale,fecero una radiografia al bambino.

"Sebbene il sacco amniotico non si sia perforato e non si è lacerato,si possono notare segni di

sofferenza."disse il medico "A riposo a letto per il resto della gravidanza."

I 2 tornarono a casa e John chiuse la porta.

"A chiave."disse lei e John chiuse la porta a chiave.

Andarono davanti alla stanza dove Jennifer si era suicidata.

"Ehi."disse lui "Ho fatto pulire a fondo.

È quasi sterile come una sala operatoria."

Lei entrò nella stanza e poi chiuse la porta.

La bambola era al suo posto sui ripiani.

John portò il televisore nella camera.

"Non era necessario."disse lei seduta sul letto.

"Devi stare a riposo per un po'."disse lui "Impazziresti senza questa."

John si sedette accanto a lei "Basta che non ti fissi con quelle serie che danno di giorno."

"Non le sopporto."disse lei.

"Ti porto la tua macchina per cucire e trasformiamo la camera nella tua bottega personale."disse

John "Che succede?"

"Dici che il bambino sta bene?"disse lei.

"Il bambino non sa nemmeno ciò che è successo."disse lui "Hai sentito i medici?

E poi sei la madre,chi lo sa meglio di te?"

"Ma se dovesse capitare che..."disse lei.

"Cosa?"disse John.

"Quando entro in travaglio John."disse lei.

"Mia..."disse John.

"Salverai il bambino invece che me?"disse Mia.

"Ti prego."disse lui.

"Dobbiamo parlarne."disse Mia "Non voglio che possa capitargli qualcosa.

Promettilo."

"Va bene."disse John "Ma sai una cosa?

Andrà tutto liscio e te la caverai bene."

La notte seguente i 2 dormivano tranquillamente.

Il lampadario sopra la culla del bambino iniziò a muoversi da sola e fece un suono simile ad una

melodia.

Mia si svegliò e si sentì il rumore di una macchina accesa.

"Ma che cos'è?"disse John che si alzò e prese una mazza.

Uscendo trovò la macchina per cucire che si era accesa da sola,così la spense staccando la presa.

"John?"disse lei.

"Tutto a posto."disse lui che andò via.

John andò nella stanza della bambina e trovò la bambola di Annabelle a terra ,così la mise sulla

sedia a dondolo.

La sedia continuò a dondolare fino al giorno dopo.

La mattina seguente Mia guardava la tv,ma iniziarono ad esserci interferenze,così lei spense il

televisore.

Sentì il suono della sedia a dondolo che continuava a muoversi,così andò a vedere.

La sedia si fermò e lei chiuse la porta.

Andò al tavolo in sala da pranzo e si sedette,poi arrivò John con una busta della spesa.

"Com'è andata oggi?"disse John.

"Ah la tv è saltata di nuovo."disse Mia.

"Sarà quella camera,non l'ha mai fatto in salotto."disse John che tirò fuori diverse cose dalla

busta"Un po' di provviste a caso che ho preso al negozio per soddisfare la gravidanza."

"È destino che noi stiamo insieme."disse lei.

"Si lo so."disse lui.

"Hai avuto quella riunione oggi?"disse lei.

"Si certo."disse John "Dice che ho ottime possibilità,ma è a Pasadina."

"Cambiare non guasterebbe."disse lei.

"Già."disse John "Starò fuori per una notte tra qualche giorno."

"Me la caverò."disse lei.

"Vieni,devo rimetterti a letto."disse lu si alzarono "Oh ha chiamato indovina chi?"

"Chi?"disse Mia.

"Steve Rogers."disse John.

Lei lo guardò a bocca aperta "No..."

"Eh si."disse lui "Ti ho detto che l'ho conosciuto poco tempo fa e ha saputo dell'accaduto.

Sembra che volesse già passare da noi e poi i suoi superiori glie l'hanno anche chiesto

esplicitamente."

"E come mai?"disse lei.

"È questa la cosa strana."disse John "Rogers vorrebbe passare qui in settimana."

"E perché?"disse lei "Ho già detto tutto.

Preferisco dimenticare questa storia."

"Lo so,ma voleva rivedere alcune cose."disse John.

Mia vide la bambola Annabelle sulla sedia in una posizione diversa "La bambola.

Dobbiamo liberarcene.

Quella donna l'ha tenuta in braccio."

"Hai ragione."disse John.

"Comunque di a Capitan America di passare quando gli fa comodo."disse lei "Tanto non prevedo di

andare da nessuna parte entro breve."

John prese la bambola e la mise in un cestino dell'immondizia cilindrico esterno alla casa.

Steve arrivò a casa dei 2 in abiti civili.

Era biondo,con capelli corti,lisci,con la riga a destra,aveva occhi azzurri,indossava un giubbotto di

pelle marrone,maglietta chiara,pantaloni chiari e scarpe marroni.

"Erano membri di una setta."disse Rogers che era seduto su una poltrona in salotto e parlava ai 2

che erano sul divano "Abbiamo confermato che si tratta della figlia degli Higgins e del suo

compagno.

Avrete sentito dai notiziari che..."

"Che le sette stanno invadendo il mondo?"disse John.

"Beh non sono così numerose come vogliono far pensare."disse Steve.

"Farà molta fatica a convincerci."disse Mia "Erano satanisti?"

"Deve saperlo."disse John.

"No."disse Steve "Avevano un'interesse per l'occulto,ma non per satana.

Veneravano una dea vichinga dell'oltretomba.

E hanno dimostrato così la loro devozione a lei."

"Ma è una follia."disse Mia "Siamo arrivati al paganesimo."

"Beh...le persone folli fanno cose folli."disse Steve "Ma di questo si è trattato.

Io scavo più a fondo e vedo cosa trovo e se trovo qualcosa vi..."

"No."disse lei "La ringrazio,ma se non riguarda la nostra incolumità preferisco non saperlo."

"D'accordo."disse Steve.

"Volevo chiedere una cosa...come mai i suoi superiori le hanno detto di venire qui?"disse John.

"Non me l'hanno detto, a volte non mi fanno sapere niente."disse Steve.

"Ed è un buon segno?"disse lei.

"Generalmente no."disse Steve "Quando fanno così vuol dire che la cosa è seria.

Anche se onestamente non so perché."

La sera seguente Mia era nel letto da sola e guardava la tv mentre John la sistemava.

"Grazie."disse lei.

"Vado a fare i popcorn."disse lui che andò in cucina e li mise sul fornello.

"Sei sicura che..."disse John tornando e la trovò addormentata,così spense la tv e spense anche il

gas.

La mattina dopo erano svegli e lui era vestito in giacca e cravatta.

"Come ti senti?"disse Mia.

"Un po' nervoso."disse John che la abbracciò.

"Lo avrai di sicuro."disse lei.

"Ti amo."disse lui che la baciò.

"Anche io."disse lei e John andò.

Mia si mise a lavorare con la macchina da cucire e a guardare la tv.

I popcorn intanto si cuocevano in cucina.

Lei si fece male al dito indice con la macchina per cucire e andò al bagno,poi tornò a sedersi.

La confezione dei popcorn esplose.

Sentendo odore di bruciato lei andò a vedere e trovò la cucina in fiamme,poi si mosse e cadde a

terra.

Mentre strisciava verso l'uscita fu trascinata indietro da una forza invisibile.

In quel momento degli uomini sfondarono la porta e la portarono in salvo.

John corse in ospedale e andò nella stanza abbracciandola "Ciao.

Mi spiace tanto che non c'ero."

"Dietro di te."disse Mia.

Lui si voltò e vide l'infermiera con una bambina.

Lui la prese e si avvicinò alla madre.

"John,l'incendio..."disse Mia "Non so cosa è successo,ma è come se la casa fosse maledetta.

Non voglio tornarci."

"Non ci torneremo mai più."disse John.

3 mesi dopo.

Pasadena.

All'interno di un palazzo,Mia era in sala con la bambina "Avanti."

Lei prese in braccio la bambina e arrivò John.

"Allora tesoro sei pronta?"disse John.

"Ah...da un momento all'altro lei farà..."disse Mia indicando il soffitto e si udirono dei passi.

"Devi uscire più spesso."disse John che rise "Dai che facciamo tardi."

"Dici che è il caso di andare?"disse Mia "Perché Lia è un po' stranita."

"Avete bisogno di uscire."disse John "Siete state chiuse in casa fin troppo."

"Lo so,ma è..."disse Mia.

"Guarda fuori!"disse John spostando una tenda "Fuori è bellissimo.

Ne hai bisogno sia tu che io.

E Lia dovrebbe prendere un po' di colore."

"Smettila,è perfetta."disse Mia.

"Si invece,le mettiamo quella crema che usi tu..."disse John.

Mia rise "Ok,allora vengo."

John e Mia uscirono,poi andarono in chiesa dove assistettero al discorso del prete.

Tornata a casa lei iniziò ad aprire le scatole e a mettere le bambole sui ripiani.

John entrò nella stanza con un grosso scatolone "Ah direi che questa qui è l'ultima."

Lui posò lo scatolone sul letto.

"Qualcuno stappi lo spumante."disse Mia mentre lui andò nell'altra stanza.

Mia prese la bambola di Annabelle dalla scatola.

John tornò con la bambina e indicò la scatola "Scusa,ma come c'è finita li?

Giuro che l'avevo buttata."

"Non lo so."disse Mia "Si vede che si sono mischiate le cose dopo l'incendio."

"Dai."disse John "Dalla a me."

"No."disse Mia "Me l'hai regalata tu in fondo."

"Sicura?"disse John.

"Si."disse lei che la mise su uno scaffale"Ecco,ci sta a pennello."

La sera seguente Mia era seduta su un divano e dormiva con la tv accesa.

Ci furono delle interferenze.

Accanto a lei c'era la culla.

Dietro di lei passò Hela che andò nella stanza della bambina,poi riapparve in salotto.

Aveva un vestito verde lungo che arrivava fino a terra.

La parte centrale del petto e della pancia era scoperta fino all'ombelico.

Le braccia erano coperte fino ai polsi dal lungo vestito.

La testa aveva una specie di copricapo.

Il cranio era coperto da un costume aderente di metallo nero,con delle parti verde smeraldo scuro

sul centro,sui lati e sul retro.

La maschera di metallo aderente copriva anche la zona intorno agli occhi che erano bianchi e senza

pupilla e terminava poco sotto le orbite,formando una piccola punta fusa con la pelle.

Il naso invece era scoperto fin dall'inizio.

Al posto delle orecchie c'erano 2 punte che andavano verso l'esterno e verso il basso.

Queste punte erano sottili e lunghe.

La parte iniziale andava lentamente verso il basso,anche se già dall'inizio erano puntate all'esterno.

Arrivate all'altezza della mascella formavano una punta rivolta verso il basso e curva nella parte che

andava verso l'esterno,poi le punte andavano leggermente verso l'alto e sempre verso l'esterno,poi si

piegavano verso l'alto,superavano la testa e si piegavano verso l'esterno leggermente.

La parte iniziale,seppur sottile, era larga,poi si restringeva.

Dietro queste ve ne erano altre 2 enormi.

Partivano dall'altezza della nuca ,andavano verso l'esterno e in avanti leggermente,fino ad arrivare

all'altezza del mento ed erano molto lunghe,tanto da superare le spalle.

All'altezza del mento avevano una punta rivolta verso il basso,poi si curvavano a falce verso l'alto e

superavano la testa.

Poco sopra queste 2 punte ,ne partivano altre 2 che andavano verso l'esterno quasi in linea dritta,poi

c'era una punta e poi si curvavano verso l'alto leggerissimamente,formando una lunga punta,poco

ricurva, che di poco superava le spalle.

Sopra queste ce n'erano altre 2 che partivano andando verso l'alto ad angolo di 30 gradi,poi arrivate

alla stessa distanza delle spalle dalla testa andavano immediatamente verso l'interno e verso l'alto.

Sopra ancora,quasi al centro della testa, ce n'erano altre 2 che andavano verso l'esterno e dopo aver

superato la testa si piegavano bruscamente verso l'interno e verso l'alto.

Tutte le punte erano verde smeraldo all'inizio e nere per il resto.

Aveva le palpebre nere.

Mia si svegliò e non vide nessuno.

Il giorno dopo prese la bambina,uscì di casa e trovò 2 bambini sulle scale.

Uno stava disegnando,l'altra aveva in braccio una bambola.

Loro la salutarono e lei rispose.

"Voi abitate qui?"disse Mia.

"Si,abitiamo..."disse la bambina.

"No,non glie lo dire."disse il fratello "È una sconosciuta."

"È un'ottima regola."disse Mia "Mi piace la tua bambola,ne ho una uguale."

"Davvero?"disse lei.

"Si,più di una."disse Mia "Io mi chiamo Mia e lei è Lia."

"Io non posso dirlo."disse lei.

"Lo so."disse Mia che proseguì.

Uscì con una carrozzina e passò davanti ad una vetrina dove c'era un libro dal titolo "Miti nordici."

Lei si fermò a guardarlo,poi si voltò.

Una donna di colore si avvicinò uscendo dal negozio "Salve,siete i nuovi inquilini del

Palmeri,vero?"

"Si."disse Mia.

"Certo che per questa piccina sarà nuovo davvero tutto."disse la donna.

"Lei è Lia."disse Mia "Io mi chiamo Mia."

"Eveline."disse la donna che le strinse la mano "Questo è il mio negozio.

Quando vuoi passa a trovarmi."

"Grazie."disse Mia.

L'altra andò via.

Mia tornò nel palazzo e trovò un disegno sulle scale "Che bel disegno.

Stiamo già facendo amicizia."

Ne trovò un altro a metà scale.

Il secondo disegno era uguale al primo,ma oltre a Mia con la carrozzina c'era anche un camion che

si avvicinava.

Mentre saliva le scale cadde un altro disegno dall'alto.

Questo disegno ritraeva la donna che spingeva la carrozzina in strada.

Ne trovò un altro poco dopo.

Questo disegno mostrava la carrozzina che veniva investita.

La sera seguente John vide questi disegni stando seduto su una poltrona"Andiamo a parlare con i

genitori?"

"Se Lia facesse una cosa del genere io vorrei saperlo."disse Mia.

"Lia non farebbe mai un disegno così."disse John "È fatto male.

Guarda che proporzioni..."

"Ah John."disse Mia.

"Si,se lo facesse anch'io vorrei saperlo."disse Mia "Vediamo dove abitano e ci presentiamo,ma non

facciamone una tragedia.

Non è una minaccia è solo una fantasia sviluppata."

La bambola era sulla sedia a dondolo.

Lei si sedette sul divano e John le si mise accanto.

"Domani torno a casa,ci prepariamo una bella cenetta e facciamo 2 chiacchiere da adulti."disse lui.

Lei era seduta al tavolo la sera dopo.

Andò nella stanza accanto e spense il disco della musica che aveva messo,poi tornò in cucina.

La musica si udì ancora e lei tornò,spegnendo l'oggetto.

Mia si avvicinò ad una tenda sentendo delle voci.

La tenda si mosse di colpo,come se ci fosse un forte vento,e lei fu scagliata a terra.

Vide una donna che correva,poi sentì una risata in fondo al corridoio.

"C'è qualcuno?"disse Mia che entrò in una stanza dopo aver sentito il rumore della macchina per

cucire.

Lei spense la macchina e vide Hela dietro di lei.

"Chi sei tu?"disse Mia.

In quel momento apparvero 2 vichinghi cadaveri,scarnificati e putrefatti e la finestra alle spalle di

Mia si aprì.

"Oh mio Dio ma cosa?..."disse Mia.

La porta inizio a chiudersi e Hela le corse contro.

Mia urlò e andò contro una parete accanto alla finestra.

"Non c'è nessuno."disse John una volta tornato "Solo io, te e Lia."

"So quello che ho visto!"disse Mia "Erano dei cazzo di vichinghi!

E c'era anche una donna."

"Mia..."disse John.

"Stanno succedendo delle cose che non riesco a spiegare."disse Mia.

"Quali cose?"disse John incredulo "Amore,sei sicura che non siano manifestazioni della tua ansia?

È perfettamente normale che una madre sia emotivamente fragile dopo il parto..."

"Non è che se sei medico vuol dire che sei esperto su tutto sai?"disse Mia.

"Dobbiamo parlare con qualcuno."disse John.

"Qualcuno?"disse Mia "Uno psichiatra?

Io non sono pazza."

"Non ho detto pazza e non ho detto psichiatra."disse John.

Andarono a parlare con un prete.

"In pochi mesi avete vissuto l'esperienza più brutta della vita."disse il prete "E anche la più bella.

Uno sbalzo così avrebbe distrutto anche la persona più solida,ma siete sopravvissuti.

E invece di dimenticare,credo che dovreste utilizzarla per dimostrare quanto siete diventati forti.

Si esce rinforzati da esperienze simili,non indeboliti."

"Giusto."disse Mia.

Mia si mise a cucire,poi sentì dei rumori e si alzò.

Portò la bambina nella camera con la culla.

Il volto di Annabelle iniziava a scurirsi e a cambiare espressione.

La porta della stanza si chiuse da sola,dopo che Mia fu uscita.

Iniziò a piovere.

Mia camminò per il corridoio e andò in ascensore,con degli scatoloni sotto braccio.

Arrivò ad un piano dove c'erano delle gabbie di rete di metallo con dentro vari oggetti e ci mise

dentro le scatole.

Mia sentì una bambina piangere,mentre dietro di lei apparve una carrozzina.

Sentendo piangere la bambina si avvicinò.

Guardò nella carrozzina e trovò solo un panno insanguinato,poi la mano di Hela le toccò

l'avambraccio lasciandole un segno nero.

Mia urlò e iniziò a correre,mentre le luci si spegnevano da sole.

Salì in ascensore e le porte si chiusero.

Mia guardò l'avambraccio e vide che aveva un segno nero sulla mano che era identico alla mano di

Hela.

Le porte dell'ascensore si aprirono e Mia vide che era sempre allo stesso piano.

Cliccò sui pulsanti e l'ascensore ripartì.

Le porte si riaprirono e lei si trovò nello stesso piano,così cliccò sui pulsanti e le porte si richiusero.

Questa volta non si riaprirono e le luci iniziarono ad andare via anche dentro l'ascensore.

Le porte si riaprirono sempre sullo stesso piano e lei iniziò ad uscire con la torcia.

Corse verso l'uscita e raggiunse delle scale che erano buie.

Iniziò a salire velocemente.

Guardando giù, dalla tromba delle scale,vide la mano di Hela che toccava la ringhiera.

"AIUTO!"disse lei che salì una rampa di scale,poi guardò di sotto e vide un vichingo cadaverico.

Restò bloccata per qualche secondo,poi l'essere ruggì e lei corse via.

Raggiunse la porta e riuscì ad entrare inseguita dal vichingo.

Mia si guardò il braccio e vide il segno.

Il giorno dopo si era fasciata il braccio e portò una tazza di tè a Steve Rogers che era seduto in

salotto.

Quando portò la tazza aveva le mani che tremavano.

"Mi scusi."disse lei.

"Non fa niente."disse Steve.

"Grazie per essere venuto."disse Mia.

"Mi ha chiamato in fretta e furia quando al nostro ultimo incontro aveva detto..."disse Steve.

"Avevo detto di non volerne sapere."disse Mia "Ma poi ripensandoci ho capito che avevo bisogno di

sapere.

Ci sono troppe domande senza risposta."

"Mi rendo conto."disse Steve che prese una valigia "Ecco ciò che abbiamo appreso sugli Higgins."

Lui aprì la valigia.

"Questa è Annabelle,la figlia degli Higgins."disse Steve mettendo un foglio sul tavolo "È stata fatta

prima che entrasse nella setta.

È molto diversa dall'ultima volta che l'ha vista,non è vero?"

Mia annuì "E questa setta?

Avete fatto delle ricerche?"

"Su cosa di preciso?"disse Steve.

"Avranno avuto un movente per le aggressioni."disse Mia.

"Persone folli fanno..."disse Steve.

"Cose folli."disse Mia "Ma loro non si credevano folli.

Doveva pur esserci una ragione."

"Dopo aver scavato più a fondo ho scoperto che le loro azioni non erano

devozionali,ovvero...stavano cercando di evocare qualcosa."disse Steve.

"Di che tipo?"disse Mia "Un demone?"

"No."disse Steve "Non lo so di preciso,ma questa non è una setta che venera demoni."

Mia provò a prendere una busta.

"Non lo farei."disse Steve.

"La prego."disse Mia.

"Ok,ma non è un bello spettacolo."disse Steve "Erano dei fanatici,probabilmente imbottiti di chissà

che cosa.

E questo ha fatto si che vedessero e compissero cose simili."

"La setta ha un nome?"disse lei.

"Loro si definivano i discepoli di Hela."disse Steve.

Mia andò nella libreria e prese un libro sul paganesimo.

Arrivò la donna di colore "Salve.

Cerchi qualcosa?"

"No,stavo solo dando un'occhiata."disse Mia.

"Non sai dire le bugie."disse l'altra "Sono vecchia e niente mi sorprende."

"Credo che la mia famiglia sia tormentata da...una dea pagana."disse Mia.

"Vieni con me."disse lei che la condusse in una corsia diversa.

"Lo so che sembra assurdo che una dea vichinga ci ossessioni,ma io..."disse Mia.

"Non è più assurdo del Mar Rosso che si apre o dei demoni che entrano nei corpi."disse l'altra "Per

chi non crede sono tutte follie."

"Ci credi?"disse Mia.

"Beh,tengo aperta la mente."disse l'altra.

Le 2 si sedettero ad un tavolo e Mia raccontò la vicenda.

"In effetti credo che quello che hai sentito non fosse un demone."disse la donna di colore.

"Perché?"disse Mia.

"Perché gli angeli caduti infestano i corpi."disse l'altra "Di solito persone deboli o non credenti.

Quella setta...hai detto che stavano evocando qualcosa.

Da quello che ho letto,le poche sette pagane rimaste non evocano i demoni,non sono come le messe

nere.

Evocano entità elementali."

"Dei pagani."disse Mia "Ma che cosa vogliono?"

"Oh ce ne sono di molti tipi."disse Eveline "Ognuno ha motivazioni diverse.

Le divinità dei vari oltretomba vogliono le anime."

"E che cosa faccio?"disse Mia.

"Speriamo che la risposta sia in queste pagine."disse Eveline "Il tuo scopo e proteggere la tua

famiglia,quindi non credere di essere pazza.

Fa tutto il necessario."

Lei tornò davanti al palazzo e le caddero le chiavi.

La carrozzina iniziò ad andare verso la strada,mentre lei era chinata.

Un camion travolse l'oggetto,ma Mia aveva preso la bambina in braccio.

Tornata a casa si mise a leggere i libri di mitologia nordica "Da Hela vanno le anime di coloro che

muoiono senza onore.

Quelli colpiti da malattia o da vecchiaia.

Così ha decretato Odino.

Se non muori in battaglia,vai negli inferi.

Hela compie incantesimi e controlla le anime.

Ma come faccio a fermarla?"

Lei si avvicinò alla bambina che era a terra e sentì dei suoni.

Andò nella stanza della bambina e non si accorse che mancava Annabelle.

Le porte si chiusero da sole.

Dei libri iniziarono a cadere dalla libreria dietro la bambina.

Mia chiamava la bambina da dietro la porta e vide la bambola cadere a terra.

Prese una sedia e ruppe la maniglia della porta,corse e prese in braccio la bambina.

Annabelle si mise in piedi da sola e Mia la vide sollevarsi da terra.

John sentì le urla e tornò a casa di corsa,trovando tutti i mobili rovesciati.

"Che è successo?"disse John.

"Aiutaci!"disse lei "Devi aiutarci!"

Il prete bussò alla porta.

Entrò nella stanza e la bambola fu messa su una sedia.

Lui prese la boccetta di acqua santa e bagnò la bambola "Nel nome del Padre,del Figlio e dello

Spirito Santo.

Amen."

Non successe nulla.

"Non succede niente."disse Mia.

"Allora?"disse John.

Il prete guardò la bambola in modo strano e prese il crocifisso "Non capisco."

Mise il crocifisso sulla fronte della bambola,ma non ottenne reazione "Non è possibile."

I 2 si sedettero e il prete si mise vicino alla bambola.

"Ancora non capisco cosa centra la bambola."disse John.

"A volte i demoni utilizzano gli oggetti come tramiti,ma la cosa che resta inspiegabile è l'assenza di

una reazione all'acqua santa e al crocifisso."disse il prete.

"Vuole prendere l'anima di Lia."disse Mia.

"E questo è un altro fatto inspiegabile."disse il prete "I demoni non possono prendere l'anima di

qualcuno a meno che non venga offerta in qualche modo."

"Beh io non ho intenzione di offrire la mia."disse Mia.

"Mia dimmi...per caso hai mai avuto paura dei vichinghi?"disse il prete.

"No."disse Mia.

"Ecco un altra cosa strana."disse il prete "I demoni normalmente materializzano le paure delle

persone per diventare più forti,mentre qui non sta succedendo niente di tutto questo.

In più è così potente da ignorare i sacramenti e il rosario.

È tutto molto illogico."

"Ma come ce ne liberiamo?"disse Mia "Come gli impediamo di tornare?"

"Non lo so."disse il prete "Non ancora.

Sei si tratta di un demone c'è qualcuno che potrebbe riuscire a smascherare la sua vera natura.

Ho sentito di una coppia che ha capacità paranormali.

John Constantine e Madame Xanadu."

"Quei 2 che..."disse Mia.

"Che non invecchiano si."disse il prete "Vivono sulla costa est,ma si possono chiamare."

"Che facciamo nel frattempo?"disse Mia "Non posso tenere Lia vicina a quella bambola."

"La prendo io."disse il prete "Forse tenerla chiusa in un luogo sacro indebolirà abbastanza la

creatura da non farla più apparire."

"Grazie padre."disse Mia.

"Di nulla."disse il prete che prese la bambola e andò in macchina.

Arrivato davanti alla chiesa prese l'oggetto e scese.

Arrivato ai gradini della chiesa si voltò e vide Hela con 10 vichinghi putrefatti dietro.

Lei aveva il vestito lungo con la spaccatura in mezzo e il copricapo con le corna.

Il prete si affrettò ad aprire la porta della chiesa e poi si voltò vedendo che le figure erano svanite.

Stava per entrare quando una forza invisibile lo colpì violentemente e lo scagliò via.

Hela camminò e prese la bambola.

Il giorno dopo John vide delle suore in ospedale e andò a vedere il prete.

Mia tornò a casa con la donna di colore e la bambina.

John era accanto al prete.

"Dov'è adesso?"disse il prete.

"Dov'è cosa?"disse John.

"La bambola."disse il prete.

"L'ha portata via lei."disse John.

"Quella presenza..."disse il prete "Ho visto i morti John.

Li ho percepiti.

Ho sentito con quanta forza lei vuole ricominciare ad accumulare anime."

"Ma lei ha detto che non può."disse John.

"Si,ma in questo caso le cose stanno andando in modo anomalo dal solito."disse il prete "E poi una

bambina è troppo poco."

"Oh mio Dio."disse John "Mia."

John corse a prendere un telefono "Mia.

Esci subito di casa."

Ci furono delle interferenze e Mia non sentì.

In quel momento bussarono alla porta.

Lei vide il prete attraverso il foro sulla porta ed aprì "Padre?"

Il prete rimase di spalle.

"È tutto a posto?"disse lei che lo toccò.

Il prete divenne un vichingo cadavere "CHE HELA ABBIA PIETÀ DELLA TUA ANIMA!"

La porta si chiuse da sola.

"Chi era?"disse Eveline e l'intera casa iniziò a tremare.

"Dobbiamo andarcene."disse la donna.

Mia sentì la bambina piangere e corse nella stanza trovando la culla vuota e le bambole con il viso

fatto a pezzi "LIA!

LIA!"

Lei corse fuori e trovò Eveline vicino alla porta.

"Il telefono è fuori uso andiamo!"disse Eveline che aprì la porta.

"Non posso senza Lia."disse Mia.

"La ritroveremo,ma..."disse Eveline e un vichingo la spinse fuori dalla porta,poi scomparve e

la porta si richiuse.

"EVELINE!"disse Mia che tentò di aprire la porta,ma non ci riuscì,poi senti delle grida inumane.

Mia sentì piangere la bambina e corse in ogni stanza "LIA!

LIA!"

Arrivata in salotto trovò la bambola Annabelle seduta sulla poltrona.

"Che cosa vuoi da me?"disse Mia e un gessetto rosso rotolò fuori dalla stanza della bambina.

Mia entrò nella stanza e vide che era piena di scritte sul soffitto che dicevano:"La sua anima."

Vide la bambola dentro la culla,la prese e iniziò a sbatterla contro di essa piegando il bordo"DEVI

RIDARMELA!

DAMMI MIA FIGLIA!"

Gettò la bambola a terra e al suo posto apparve il corpo di Lia.

Mia si sconvolse e corse a prendere il corpo piangendo "LIA!

LIA!

LIA!

NOOOO!

DIO TI PREGO NO!"

Lia si rivelò essere solo una bambola e lei la gettò a terra alzandosi.

"AIUTO TI PREGO!"disse Mia "CI DEV'ESSERE UN ALTRO MODO!"

Mia vide Hela sospesa a mezz'aria fuori da una finestra e sul vetro era apparsa la scritta "La tua

anima."

La finestra si aprì,Mia prese la bambola e salì sul davanzale "La mamma sta venendo a salvarti

piccola."

John ed Eveline entrarono in quel momento.

"MIA!"disse John.

"Devo farlo."disse Mia.

"No ti prego."disse John.

"Non ce la ridà se non lo faccio."disse Mia "So che avrai cura di Lia.

Dalle un bacio ogni sera e dille che le volevo bene."

"NO!"disse John che la prese e la riportò dentro.

"NO JOHN!"urlò Mia "VUOLE LA SUA ANIMA!"

"Non devi farlo."disse Eveline che prese la bambola e salì sul davanzale "Posso rimediare io."

"Eveline..."disse Mia.

"Proteggi tua figlia."disse Eveline che si gettò.

I 2 andarono alla finestra.

La bambina riapparve al suo posto nella culla.

Giorni dopo i 2 erano nella chiesa.

"La trovo bene,padre."disse Mia.

"Si grazie."disse il prete "Avete più visto la bambola?"

"No,non dopo quella notte."disse Mia.

"Bene,ma quella creatura è persistente."disse il prete "Io prego che chi avrà quella bambola in

futuro riceva l'aiuto che gli serve."

"Anche noi."disse Mia.

"Già."disse John.

"A presto padre."disse Mia.

"Arrivederci a tutti e 2."disse il prete "Oh,quasi dimenticavo..."

Il prete le diede la foto che le aveva scattato tempo prima.

"Oh...è bellissima padre."disse lei.

"Grazie."disse il prete "L'amore di una madre è il dono migliore di Dio."

"Si è vero."disse Mia.

In un negozio c'era la bambola su uno scaffale e un'anziana entrò.

"Questa l'abbiamo cercata ovunque."disse l'anziana.

"È un pezzo da collezione."disse la commessa "Per questo il prezzo è un po' più alto.

Vuole che glie la incarti?"

"Si grazie."disse l'anziana.

Caso Annabelle- anno 1968

Due ragazze erano in un salotto e parlavano con un uomo e una donna.

I 2 adulti erano John Constantine e Madame Xanadu.

Su un'altra poltrona c'era la bambola.

"Mi mette i brividi solo ricordare."disse la prima ragazza "Dopo avervene parlato penserete che

siamo 2 pazze."

"Forse no."disse l'uomo "Cominciamo dall'inizio."

Su una sedia,nella stanza,c'era la bambola.

Aveva i capelli rossi,con una frangetta corta e divisi in 2 trecce sulle spalle,legate da fiocchi rossi.

La pelle era bianca pallida,gli occhi azzurri e su quello sinistro vi era una spaccatura.

Aveva un vestito bianco,che copriva il corpo,le spalle,le braccia e arrivava fino a terra essendo una

lunga gonna.

Aveva una fascia rossa sulla vita.

Lui accese il registratore.

"Prima erano piccole cose,come una mano o una gamba in posizione differente,poi la testa che

guardava in alto invece che in basso e un giorno l'abbiamo trovata in una stanza diversa."disse una

delle 2 "Si spostava da sola."

"E non avete pensato a qualcuno che aveva le chiavi e vi faceva degli scherzi?"disse l'uomo.

"Certo che ci abbiamo pensato,ma non abbiamo mai avuto le prove che qualcuno fosse entrato in

casa."disse la ragazza mora.

"E quindi vi siete convinte che la bambola fosse posseduta."disse la donna.

"Si."disse lei "Camilla ha contattato una medium e abbiamo scoperto che una bambina di 7 anni di

nome Annabelle era morta in questo appartamento.

Si sentiva sola e le piaceva la mia bambola.

Voleva solo essere nostra amica."

"Quando l'abbiamo saputo Annabelle ci ha fatto pena."disse Camilla "Siamo infermiere, aiutiamo le

persone,così...le abbiamo dato il permesso di entrare nella bambola."

"Un momento."disse l'uomo "Che avete fatto?"

"Lei voleva vivere con noi dentro la bambola."disse Camilla "Abbiamo accettato."

"Ma le cose sono peggiorate."disse l'altra.

FLASHBACK

Una sera le 2 aprirono la porta di casa e trovarono un foglio a terra con su scritto "Vi sono

mancata?"

La bambola era seduta a terra e appoggiata al muro.

"Mio Dio."disse Camilla.

Le 2 si avvicinarono e videro che aveva delle matite in mano.

VOCE NARRANTE DELLA RAGAZZA CON I CAPELLI NERI

"Tornavamo a casa e la trovavamo in corridoio,però noi l'avevamo lasciata nella stanza degli

ospiti."

Camilla entrò nella stanza da letto e trovò tutto a terra,compresa la lampada e le loro foto avevano i

vetri rotti.

La stanza era piena di segni rossi sulle pareti e sul soffitto dove era scritto: "Vi sono mancata?"

Loro entrarono e videro che una matita rossa rotolava nella stanza.

La ragazza con i capelli neri prese la bambola.

"Debby!"urlò l'altra.

Debby uscì e la gettò in un cassonetto.

La notte seguente loro furono svegliate da qualcuno che bussava alla porta.

Le 2 aprirono e trovarono il biglietto dove era scritta la domanda:"Giochiamo?"

Improvvisamente qualcuno bussò da dentro una porta della loro casa.

Camilla la aprì e trovò la bambola.

FINE FLASHBACK

"Noi siamo terrorizzate."disse Debby "Non sappiamo più che cosa fare.

Potete aiutarci?"

"Si possiamo."disse l'uomo "Per prima cosa sappiate che non esiste nessuna Annabelle.

Non è mai esistita."

"I fantasmi non hanno questi poteri."disse la donna "Io credo che abbiamo a che fare con un'entità

manipolatrice.

Qualcosa di non umano."

"È stato un grosso errore permetterle di entrare nella bambola."disse l'uomo "L'entità l'ha usata per

ingannarvi.

L'avete autorizzata ad infestare le vostre vite."

"Che cos'è uno spirito non umano?"disse Camilla.

"Qualcosa che non è mai apparso sulla terra in forma umana."disse l'uomo "Un demone."

"Quindi la bambola non è mai stata posseduta?"disse Camilla.

"No,è stata usata come tramite."disse la donna "Veniva spostata per farvi credere ad una

possessione.

Gli spiriti demoniaci non possiedono gli oggetti,ma le persone.

Voleva entrare dentro di voi."

Poco tempo dopo Annabelle si trovava in una teca di vetro verticale nella casa di John Constantine.

VOCE NARRANTE

"Annabelle è ancora in una teca di vetro nella stanza degli artefatti di John Constantine e Madame

Xanadu."