IL MASSACRO DEL TEXAS:ATTO I

TERRA 33

FLASHBACK

Agosto,1939.

In Texas c'era un mattatoio.

Una recinzione era aperta e c'erano degli alberi tutt'intorno con dell'erba gialla che cresceva dal

terreno.

Le mucche muggivano nei recinti.

Una di esse fu presa e portata via.

Dentro una grande stanza c'erano dei ganci che erano appesi al soffitto e su uno di questi vi era la

testa della mucca che era priva di pelle.

Una donna indiana molto grassa stava incartando della carne.

Aveva i capelli neri,indossava un abito grigio che arrivava fino ai polpacci e aveva le scarpe nere.

Improvvisamente iniziò a sentirsi male e si mise una mano sulla pancia.

"Capo."disse lei "Devo andare in bagno."

Da dietro un vetro di una stanza che era più in alto rispetto all'ambiente in basso apparve un uomo

che guardò dalla finestra.

L'uomo aveva i capelli biondi,corti,camice bianco lungo,giacca marrone,camicia bianca,pantaloni

neri e scarpe nere.

"Per favore."disse lei piangendo.

L'uomo uscì dalla stanza.

Del liquido bianco cadde a terra sotto la donna.

"Oh no..."disse lei piangendo mentre del sangue le scorreva per le gambe.

La donna cadde a terra e svenne.

L'uomo con la mannaia e il capo la soccorsero.

"Spostati."disse il capo e l'altro ubbidì.

"Visto che succede quando bevi sul lavoro?"disse lui.

La donna iniziò ad urlare di dolore e del liquido nero fumante uscì da lei.

La donna morì poco dopo.

Un neonato le usci dalle gambe.

Aveva il volto deformato.

"Dio mio."disse l'uomo.

Un'altra donna indiana andò a prendere del cibo nei cassonetti di metallo nero che avevano due

sportelli sulla parte superiore.

Era magra,con i capelli legati dietro la testa,indossava una maglietta nera e gonna nera.

Intorno a lei c'erano delle scatole ammassate,cartacce e botti.

Dietro i cassonetti c'era un edificio in mattoni.

Lei sentì dei lamenti provenire da un altro cassonetto e vide il bambino mostruoso avvolto nella

carta della macelleria.

Lei lo prese,camminò in strada e arrivò ad un a grande casa a due piani,mentre cantava.

La facciata della casa era rettangolare con sei colonne.

L'edificio era grigio.

Ormai il Sole stava tramontando.

"È così bello."disse lei che lo mostrò al marito che era un uomo magro,con un turbante rosso in

testa,canottiera bianca,mutande a pantalone corto bianche e calzini neri.

"Ha la faccia più brutta che abbia mai visto."disse l'uomo guardando la moglie.

Gli anni passarono.

Fu scattata la foto al bambino che aveva 2 anni.

Aveva del sangue che gli usciva dal naso e la parte sinistra del volto era gonfia,mentre l'altra

scavata,tanto da mostrare lo zigomo.

A quattro anni fu scattata un'altra foto,ma l'uomo con il turbante gli mise le mani sul volto che non

fu fotografato.

Un'altra foto aveva lui stesso che si copriva il volto con una mano.

All'età di 6 anni lui era in una cantina illuminata da occasionali lampadine attaccate al soffitto e si

toccava le piaghe sulla parte destra del viso.

Le piaghe erano bagnate da una sostanza arancione che usciva dall'interno.

Un'altra foto lo ritraeva con una linea nera che partiva dalla bocca e andava all'indietro verso lo

zigomo sinistro.

Lui prese un coltello e tagliò via una parte intera del volto.

Il sangue colò a terra.

L'uomo con il turbante fasciò il viso del ragazzo "Non ci pensare Tommy.

Non bisogna essere belli per lavorare al mattatoio."

Lui si toccò le bende.

Tempo dopo il vento soffiava e un mulino a vento si muoveva poco distante da una strada in mezzo

alla prateria.

All'età di 9 anni il bambino camminò in un prato,poco distante dagli alberi e trovò un coyote morto.

Lo prese per la coda e lo trascinò via.

Il Sole splendeva sulla casa,che davanti aveva un prato di piante gialle e alle spalle un bosco.

Lui scese nella cantina e prese un coltello insanguinato.

Fece dei tagli all'animale,staccò un pezzo di pelle e se lo mise sulle ferite ancora sanguinanti.

All'età di 12 anni lavorava al mattatoio.

Diede diversi pugni alle foto che lo ritraevano da bambino e ne bruciò una.

Con le mani piene di sangue,prese un pezzo di carne,ci passò un ago e provò a metterlo sulla foto di

quando era neonato,ma poi la bruciò.

FINE FLASHBACK

Luglio,1969.

Tommy stava usando la mannaia e faceva a pezzi la carne nel mattatoio della madre.

Era un uomo immenso,alto quasi 2 metri,con una muscolatura imponente da culturista.

Indossava una fascia nera che lo copriva dal naso in giù fino al mento,aveva i capelli un po' neri un

po' biondi,che arrivavano alle spalle,indossava una camicia giallo spento a mezze

maniche,pantaloni neri,scarpe nere e indossava un grembiule nero da macellaio.

Un uomo piantò nel terreno un cartello con su scritto "Questa attività e chiusa."

I recinti venivano chiusi e fu messo un cartello su di essi con su scritto "Chiuso."

Tommy continuava a fare a pezzi la carne.

"Che fa quello scherzo della natura?"disse il capo del mattatoio dalla sua stanza "Abbiamo chiuso

ormai."

"Gli piace stare qui credo."disse l'altro uomo.

"C'è un motivo per cui dobbiamo ancora sopportarlo?"disse lui "Jed,dobbiamo buttare fuori

quell'animale ritardato."

"Andiamo insieme?"disse l'uomo.

"Ci vai tu."disse il capo.

L'uomo scese dalle scale con riluttanza "Ciao Tommy.

Da oggi il mattatoio chiude,lo sapevi.

Chiude per sempre.

Abbiamo smesso di lavorare la carne.

Qui dentro non si ammazzano più gli animali.

Perciò lascia tutta l'attrezzatura e tornatene a casa,va bene?"

Lui si voltò e si avvicinò in silenzio.

Strinse la mannaia nelle mani,ma poi la lasciò cadere e andò via.

Il capo spense tutte le luci e stava mettendo delle carte dentro delle scatole quando lo vide.

"Tu che fai ancora qui?"disse lui "Va a casa,abbiamo chiuso.

Tu e la tua famiglia siete gli unici idioti che siete rimasti qui,tutti gli altri se ne sono andati da un

pezzo.

Questo posto di merda è degno di voi."

Lui aveva un martello in mano e lo colpì alla testa facendolo cadere sotto una scrivania.

Tommy gli colpì le gambe con il martello e le spezzò,poi colpì la gamba del tavolo che si spezzò e

l'oggetto cadde sull'uomo.

"Sono tuo amico Tommy..."disse l'uomo che fu colpito alla tempia e morì.

L'essere lasciò il martello e prese la sega elettrica,poi cominciò a camminare per la strada.

Lo sceriffo di colore si presentò alla casa di Tommy.

Bussò alla porta e l'uomo con il turbante gli aprì.

"Thomas è dentro?"disse lo sceriffo.

"No non c'è."disse lui.

"Scusami Alexander,ma abbiamo una situazione sgradevole tra le mani."disse lo sceriffo "Sono

venuto qui direttamente dal mattatoio.

Quel vostro nipote deforme ha ucciso un uomo.

Se venissi con me sarebbe meglio."

I 2 salirono in macchina.

"Comunque restare da queste parti non è salutare."disse lui "Non c'è più lavoro,non ci sono

soldi,non c'è più da mangiare.

È un suicidio.

Tra l'altro la zona si sta svuotando,tra non molto resterete tagliati fuori dal mondo.

Io sono l'ultimo rappresentante della legge rimasto e la settimana prossima mi trasferisco.

Spesso mi chiedo cosa trasformi un uomo in un assassino.

E credo che se l'avreste cresciuto meglio,non sarebbe diventato così.

Non si può tenere uno come lui tra la gente normale."

"Lui non è ritardato."disse Alexander "È solo incompreso."

Poco dopo videro che camminava con la motosega.

"Oh signore."disse lo sceriffo che scese "Metti giù quella motosega ragazzo."

Lo sceriffo aveva la pistola,mentre Alexander scese con il fucile e sparò alla testa dello sceriffo.

"Cazzo,ho ucciso tutto l'ufficio dello sceriffo con un colpo solo."disse lui che si mise in ginocchio

accanto al corpo "Porca puttana,chissà che cosa ha provato."

Lui mise le mani sul sangue e lo leccò.

I 2 salirono sulla macchina dello sceriffo portando via il corpo.

Era ormai sera e Alexander si provò la divisa dello sceriffo davanti allo specchio.

"Ti sembra di essere importante dentro quella divisa vero?"disse la moglie "È pronto,vieni a tavola."

"Le donne vanno matte per l'uomo in divisa."disse lui.

Lui andò a cena e al tavolo trovò la moglie e un altro uomo con il turbante in testa,barba bianca e un

abito indiano bianco lungo,con maniche molto larghe.

"Il mattatoio era molto più importante di quanto immaginassero per questo posto."disse lui "È solo

questione di tempo prima che la zona si riempia di hippy e di motociclisti,ma noi non ci muoveremo

di qui.

Per nessun motivo abbandoneremo la terra su cui siamo nati.

La terra su cui i nostri antenati ,discendenti dal clan Barkilaka,si sono accampati nei tempi passati.

Siamo rimasti soli purtroppo e da soli saremo in grado di superare questa difficile prova.

Forse la gente non ricorderà o non saprà cosa ci siamo detti qui,ma di certo non dimenticheranno

ciò che faremo."

Lui toccò il pentolone del brodo "Grazie al nostro bravo sceriffo,questa sera non soffriremo la fame.

Anzi,d'ora in poi non soffriremo più la fame."

Lui mise la carne nel piatto.

"Alexander!"disse la moglie "La preghiera di ringraziamento."

"Te l'ho detto moglie,Alexander è morto."disse lui "Sono Hoit adesso.

Lo sceriffo Hoit."

Il giorno dopo lui si mise in mezzo alla strada con il fucile e la divisa in attesa che passasse

qualcuno.

4 ragazzi erano in una macchina.

C'era una ragazza mora e uno moro,gli altri due erano biondi.

Quello moro guidava.

Quello biondo,seduto dietro,prese un accendino e diede fuoco ad un foglietto.

"Trovato nulla in quel negozio?"disse lui.

"No,non era per niente come quello in California."disse la ragazza con i capelli neri.

"Allora dovremo fare un salto laggiù."disse lui.

Una motocicletta li seguiva e aveva sopra una donna vestita con abiti di pelle nera.

"Che stai facendo?"disse il ragazzo moro che prese la cartolina e la spense "Che cosa stai facendo?"

"Io non vengo Erik."disse il ragazzo biondo.

"Che significa "Non vengo"?"disse lui.

"Che io non vengo!"disse l'altro "Credi che non ti senta la notte quando ti lamenti e hai gli incubi

per quello che hai fatto laggiù?

Perché vuoi che succeda anche a me?"

"Sono molto deluso."disse lui "Per fortuna papà non è qui a vedere."

"A vedere suo figlio il vigliacco?"disse lui "Io non sono come te.

Non ho nulla contro quella gente!"

"Perché pensi che io voglia tornare in quella fogna?"disse Erik che lo afferrò con il braccio destro"È

per te che lo faccio!"

"Ma che vuole quella?"disse la ragazza con i capelli neri e gli altri si accorsero della donna sulla

motocicletta.

Lei prese una pistola "ACCOSTATE!

HO DETTO ACCOSTATE!"

"Oh Signore."disse la ragazza "Non ti fermare!"

"Ha un arma in mano?"disse il ragazzo biondo.

La macchina accelerò,ma una mucca attraversò la strada e la macchina le andò addosso

spappolandola.

Il mezzo si cappottò una volta,strusciò sul terreno e si rimise in piedi al lato della strada.

Tutti avevano delle ferite.

Erik guardò il sedile e vide che la ragazza accanto a lui non c'era più "Kristy?

Kristy?"

L'altro ragazzo era svenuto e Erik gli sentì il polso,poi vide che la ragazza bionda aveva un vetro nel

fianco "Oh cazzo.

Vado a cercare aiuto e a cercare Kris."

Lui scese dalla macchina e cadde "KRIS!"

La motociclista gli puntò la pistola alla testa "Complimenti!

Incredibile.

Sei proprio uno tosto."

"Che vuoi da noi?"disse lui.

"Voglio tutto."disse lei "Facciamo questa rapina e togliamoci il pensiero."

Kris era in mezzo alla prateria.

Arrivò la macchina di Alexander.

"Fai il bravo e non dovrò uccidere quel poliziotto o te."disse lei che si mise l'arma dietro la schiena

e andò verso Alexander che scese con il fucile.

"Sono felice che sia qui agente."disse lei.

"Ah,certo,è una gran fortuna."disse lui che le sparò al petto con il fucile e la mandò contro il vetro

della macchina.

"Sceriffo?"disse Erik.

"Tu rimani seduto e non dire niente."disse Alexander che guardò dentro l'auto "State bene ragazzi?

Vi voglio tutti fuori.

Scendete dalla macchina."

"Non si può muovere,le serve aiuto."disse il ragazzo.

"L'ha ammazzata!"disse la ragazza piangendo "L'ha ammazzata!"

"Signore."disse Erik "Non trovo più la mia ragazza."

"Shh."disse Alexander "Cerca di calmarti figliolo."

Erik lo afferrò "Signore!

Lei potrebbe..."

Lui gli diede un colpo con il fucile e lo mandò a terra "L'ho fatto per il tuo bene.

Coraggio ragazzi ora scendete dalla macchina."

"Lei è ferita."disse l'altro.

"Si certo,ho capito."disse Alexander "Ve lo chiedo con gentilezza per l'ultima volta.

Uscite."

I 2 ubbidirono e la ragazza si mise in ginocchio.

"Certo che correvate forte eh?"disse Alexander "Guarda che casino."

Lui vide la cartolina bruciata e la raccolse "Ehi.

Non c'è stato incendio nell'incidente.

Chi di voi stronzi ha bruciato la cartolina precetto?

Su venite qui."

Alexander si spostò verso il cofano dove era Erik "Ho detto venite qui.

PORCA PUTTANA MUOVITI!"

L'altro si mosse,ma la ragazza restò a terra.

"Chi di voi 2 si chiama Deen?"disse Alexander che si rivolse alla ragazza a terra"Tesoro,tu non ti

chiami Deen vero?"

La ragazza bionda girò il viso.

"Sono io signore."disse Erik "Mi chiamo Deen."

"Ciao Deen."disse Alexander sorridendo "Che piacere conoscerti."

Lui gli puntò il fucile sul mento "E così siete venuti a fare una bella cacata puzzolente proprio in

mezzo al mio giardino.

Tu lo sai Deen che sei un vigliacco vero?

Ma avrai la possibilità di morire da eroe."

Deen e la ragazza bionda salirono nella macchina,mentre Erik metteva il corpo della motociclista

sul sedile davanti.

La ragazza con i capelli neri guardò tutto.

"Non ci vuole tanto a metterla dentro."disse Alexander "Comincio a pensare che mi fai perdere

tempo.

Fa presto!"

Lo sceriffo entrò in macchina,poi parlò alla radio "Monty,vieni a raccogliere un rottame.

400 metri a sud della casa di Hog.

C'è anche una motocicletta."

"Portare un cadavere seduto sul sedile è nella prassi comune signore?"disse la ragazza bionda.

"Se fosse il cadavere di tua madre,vorresti che lo buttassi nel porta bagagli come la carcassa di

un'animale?"disse lui prendendo una pistola.

"Io dico che sembra assurdo."disse lei mentre Erik avvicinava la mano allo sportello.

"Hai qualcosa da dire su quest'assurdità Deen?"disse Alexander.

"No signore."disse Erik.

Lui mise in moto la macchina "Non mi diresti mai una bugia vero Deen?

Che cosa vi ha portati qui?"

"Signore eravamo di passaggio."disse Deen "Stavo tornando a prendere servizio signore."

"Mi sembri molto giovane."disse Alexander "Dov'eri?"

"In Vietnam signore."disse Deen.

"In Vietnam?"disse lui "Veramente?

Hai ammazzato qualche selvaggio animale?"

"Un po' di musi gialli signore."disse Deen.

"Dove ci sta portando."disse Erik vedendo la casa.

"E com'era laggiù?"disse lui.

"La loro è una cultura diversa,ma è incredibile a cosa ci si riesca ad abituare."disse Deen.

"Non mi dire."disse Alexander che si fermò.

"È la stazione di polizia?"disse Erik.

"No,è casa di mamma."disse lui che prese le armi e scese.

"Che cosa facciamo?"disse Deen.

"Lo ammazzo quel figlio di puttana."disse Erik.

Provarono ad aprire le portiere,ma non ci fu nulla da fare.

"EHI!"urlò Alexander "Cercate di non sporcarmi la macchina o sarà peggio per voi,la dovrete

ripulire!"

Alexander andò via.

"Lui lo sa Erik."disse Deen.

"Che cosa?"disse Erik.

"Che tu non sei Deen."disse Deen.

"No non lo sa."disse lui.

"Ehi Tommy."disse Alexander"Vieni fuori!"

Indossava il turbante rosso da cui uscivano i lunghi capelli sulla parte posteriore.

Il volto era ancora coperto dalla fascia nera.

Era a petto nudo,tranne per un abito nero che passava sulla spalla destra e copriva la parte destra dei

pettorali e della pancia che aveva i muscoli scolpiti.

Aveva una fascia nera sulla vita e pantaloni rossi,larghi,fatti di stoffa e con la base strappata.

I piedi erano nudi.

Sulla spalla destra era poggiato un lungo fodero di metallo,messo in orizzontale,cilindrico,con delle

lunghe lance cilindriche di metallo che avevano una punta lunga.

La punta di ogni lancia aveva i bordi dotati di 3 punte ricurve all'indietro.

"Che cos'è quello?"disse la ragazza "Ma che cos'è?"

Alexander aprì lo sportello "Ecco prendila."

L'essere afferrò il cadavere con la mano sinistra e lo portò via.

Alexander chiuse lo sportello "Sei pronto soldato?"

I 2 furono portati in un capanno degli attrezzi,le mani gli furono legate a delle tavole di legno

e,tramite le carrucole,le travi furono sollevate con una corda.

Tommy era vicino a loro e sulla sua spalla sinistra c'era uno strano omino nero e calvo della

grandezza di un neonato.

Era molto magro,con la muscolatura scolpita e asciutta.

Indossava solamente un tessuto nero all'altezza della vita che gli copriva le parti intime.

Nelle mani stringeva un oggetto cavo simile ad un tubo di legno.

L'uomo immenso si allontanò dalla zona.

"Oh mio Dio."disse Deen.

"Ce la faremo vedrai."disse Erik.

La moglie di Alexander lo portò dentro la casa "Piomberanno qui chissà quante persone che

verranno a cercarli.

Tu hai commesso un gravissimo errore!"

"Nessuno sentirà la loro mancanza,neanche quando saranno morti."disse Alexander.

Il camion con dentro l'uomo anziano stava portando la loro macchina mediante un gancio.

Nella macchina c'era Kristy che si mise sotto il mezzo dopo che si fu fermato.

Alexander e Tommy scesero nella cantina dove c'era il corpo della motociclista su un tavolo.

"Coraggio Tommy."disse Alexander "Non è diverso dal mattatoio.

La carne è carne.

Le ossa sono ossa.

Preparala."

Alexander tornò dai 2 e prese un tubo "Mio padre mi diceva sempre:se vuoi essere un buon

allevatore,tieni sempre pulito il tuo bestiame."

Lui li innaffiò con l'acqua "Una capra pulita è una capra felice!"

Alexander innaffiò l'altro.

"Che cosa vuole da noi si può sapere?!"disse Erik.

"Sei felice adesso?"disse Alexander che chiuse il tubo e andò via.

Kristy li osservava e corse nel bosco.

Monty passò davanti al capanno e vide i due.

Indossava ancora il vestito bianco lungo.

"Ci può aiutare?"disse Erik "Ci liberi."

"Io non mi immischio negli affari suoi,no."disse lui andando via.

Monty entrò dentro la casa e trovò la ragazza legata alle gambe del tavolo da cucina.

"La prego mi aiuti."disse lei piangendo.

"Mi spiace,se lo faccio quello mi ammazza."disse lui che prese una birra dal frigo.

Alexander prese un rotolo di plastica,lo mise sul volto di Erik e cominciò a girare il rotolo intorno

alla sua testa.

"NO!"urlo Deen "MA CHE FA?!"

"Prima che tutto sia finito ti avrò trasformato in un soldato."disse Alexander "Ti vergogni del tuo

paese Deen?"

"NO!"urlo Deen "Così lo uccide!"

Alexander prese un coltello e lo mise sul petto di Deen "Tu che ne dici soldato?

Quale dovrebbe essere la punizione per l'alto tradimento?"

Alexander guardò Erik "Non capisco una parola di quello che dici lo sai stronzo?

Non c'è niente che io odi di più di un disertore hippy contestatore..."

"SONO IO DEEN!"urlo Deen "La cartolina era mia!"

"E tu te ne stai li a vedere che moriva?"disse lui che fece un buco con il coltello sulla plastica

all'altezza delle bocca.

"ERIK!"urlò Deen.

"E adesso vuoi giocare a fare il bravo soldato,vero Deen?"disse lui che lo afferrò alla gola e lo

sollevò staccando la tegola dal gancio e gettandolo a terra,poi tolse la plastica all'altro "Tuo fratello

ti ha salvato la vita."

"Giuro che ti taglio la testa."disse Erik.

"Si tesoro,continua a dirmi tante paroline d'amore."disse Alexander che prese Deen e lo gettò a

terra,dopo avergli liberato le mani "1952.

Guerra di Corea.

Il sottoscritto era un P.D.G.,che significa prigioniero di guerra.

Io so molto bene di che parlo.

A quell'epoca non c'erano regole.

Non c'erano regolamenti come ci sono oggi.

Se eri fatto prigioniero avevi 2 strade:crepare di fame o sopravvivere.

Noi dovevamo mangiare,le razioni erano molto scarse,quindi,più o meno una volta a settimana,un

povero malcapitato veniva scelto."

"Come scelto?"disse Deen.

"Si,scelto per essere mangiato."disse Alexander che si chinò e gli diede 3 pacche sulla

schiena"Questo è il tuo giorno fortunato.

Quanto ti piacerebbe alzarti in questo momento e poi semplicemente andartene via?"

"Molto."disse Deen.

Alexander si rialzò "Si,ma la libertà non è gratis.

Tra te e la libertà oggi ci sono 10 flessioni.

Comincia a fare...LE FLESSIONI!"

Alexander gli diede un calcio.

Deen fece una flessione.

Alexander prese un manganello.

"NO!"disse Erik.

"TIENI CHIUSA LA BOCCA,TU NON CENTRI STRONZETTO!"urlo lui.

"1."disse Deen.

"Oh quella si che era una bella flessione."disse Alexander "Molto bene.

1…

2…

Ma allora qui abbiamo un'eroe americano autentico."

Deen continuò.

"3!"disse Alexander che lo colpì alla schiena con il manganello "FORZA!"

"NO!"urlò Erik.

Lui ne fece un'altra e Alexander gli diede una manganellata sulla gamba,poi una al gomito e altre

sulla schiena durante le seguenti flessioni.

"Chi vuoi essere tu?"disse Alexander "Vuoi essere il figlio di puttana che mangia,oppure il

poveretto che viene mangiato?"

Alexander colpì ancora.

"Non mollare Deen!"disse Erik.

"Dimostrami che non sei marcio dentro come il resto della tua generazione."disse lui che sferrò altri

colpi "9!"

Lui ne fece un'altra e fu colpito andando a terra.

"NON VALE!"urlò Alexander "È SOLO MEZZA FLESSIONE!"

"NON MOLLARE!"urlo Erik.

Deen ne fece un'altra "10..."

L'altro sferrò un'altra manganellata.

"NO!"urlò Erik.

Alexander iniziò a colpirlo pesantemente "Hai più fegato di quanto pensassi,complimenti.

Io sono un uomo di parola,te ne puoi andare."

Alexander gli diede un forte calcio al centro della schiena.

"GIURO CHE TI TAGLIO LA TESTA!"urlo Erik.

"Ma sono pronto a scommettere che non andrà da nessuna parte."disse Alexander che tornò dentro.

Una donna molto grassa e con un ombrellino azzurro arrivò sul posto ed entrò nella casa andando a

parlare con la moglie di Alexander.

La donna grassa indossava una maglietta scollata,marrone,senza maniche,gonna nera e scarpe nere.

Le 2 si sedettero ad un tavolino.

"Ha fatto molto caldo ultimamente."disse la donna grassa sorridendo"L'importante è assumere molti

liquidi.

La pelle si deve reidratare."

Erik ruppe a calci l'asta di legno a cui era collegata la corda e cadde,poi si slegò,andò da Deen e lo

fece rialzare "Deen sei stato bravo.

Nascondiamoci."

Kristy camminava in una foresta con un motociclista vestito di pelle nera.

Lui aveva i capelli a mezzo collo,marroni,lisci e con la riga in mezzo.

Un mattone sfondo la finestra dove erano le 2.

"HOIT!"urlo la moglie di Alexander "HOIT!

VIENI SUBITO HOIT!"

Alexander scese le scale.

In quel momento entrò Erik che prese un coltello, liberò la ragazza e insieme spinsero il tavolo e la

donna grassa contro la porta che venne chiusa proprio quando Alexander stava arrivando.

"BASTARDO LA CASA DI UN UOMO È IL SUO CASTELLO!"urlò Alexander "MA CHE

CAZZO STAI FACENDO?!

FIGLI DI PUTTANA!

APRITE!

APRITE SUBITO LA PORTA!"

"Va a prendere il furgone!"disse Erik e la ragazza corse via.

"THOMAS!"urlò Alexander "THOMAS VIENI SU!

MI SERVE AIUTO!"

Thomas era in una cantina e mise giù un coltello,poi prese un gancio attaccato ad un tubo e salì le

scale.

Erik andò a prendere Deen mentre la ragazza mise in moto il furgone.

"TORNA SUBITO QUI TROIETTA!"urlò Alexander che corse fuori di casa con il fucile.

Lei mise in moto il carro attrezzi e iniziò ad allontanarsi,ma Thomas la raggiunse,strappò via lo

sportello,le infilzò l'ascella sinistra con il gancio e la gettò fuori.

Erik stava camminando con Deen,ma Alexander caricò il fucile e gli andò contro.

"Corri Deen!"urlò Erik e l'altro corse.

Erik andò contro Alexander"Dai sparami stronzo!"

"Levati di mezzo."disse lui puntando il fucile alla testa del ragazzo.

"CHE C'È?"urlò Erik "SEI UN CACASOTTO SCERIFFO?!

PREMI QUEL GRILLETTO!"

Deen mise il piede in una trappola per orsi e cadde a terra urlando,mentre Erik venne colpito al viso

dal fucile.

"E adesso andiamo a vedere che cosa abbiamo catturato."disse lui.

Thomas prese il gancio e trascinò via la ragazza che urlava.

"Per fortuna non sei andato in Vietnam."disse lui "Ti poteva succedere qualcosa come questa."

Poco dopo 2 figure si diressero verso la casa.

Una era una donna indiana,con i capelli neri legati dietro la testa.

Aveva un corpo atletico e indossava un vestito nero dotato di cappuccio che le copriva la testa.

Il vestito,dal centro del collo,si curvava verso l'esterno andando in basso,lasciando scoperta la parte

esterna dell'inizio del seno,copriva invece la parte frontale del seno,la pancia e le gambe fino a metà

cosce.

La base del vestito nero era strappata.

I polpacci erano coperti da delle placche fatte da tanti bracciali di metallo sottili attaccati l'uno

all'altro,mentre i piedi erano nudi.

Alla sua destra c'era un omuncolo indiano,basso,con la testa calva e tonda,bocca grande,muscoli

scolpiti,pancia leggermente debordante e tra le mani stringeva un tridente di metallo.

Indossava solamente un tessuto nero per coprire le parti intime.

La notte arrivò e Deen fu messo a dormire in un recinto.

Erik era disteso su un tavolo e Alexander gli teneva la testa per i capelli.

"Non ti va più di giocare con me,perché sono una femminuccia,l'hai detto tu,ma mio nipote Tommy

non è una femminuccia."disse Alexander "Magari puoi provare a giocare un po' con lui."

Thomas lo prese e lo portò via,poi aprì una porta che conduceva ad una stanza vuota che aveva una

porta di metallo scorrevole.

Kristy e il motociclista arrivarono alla casa "Ecco la casa.

Che facciamo?"

Lui estrasse la pistola "Noi 2 niente,io mi riprendo la ragazza."

"E i miei amici?"disse lei.

"È compito tuo."disse lui.

Erik fu disteso su un tavolo in cantina e vide la motociclista appesa a dei ganci al soffitto.

Lei non aveva più la mano destra e gli mancava anche la gamba sinistra.

In più era piena di tagli e il sangue colava a terra.

"Oh Dio"disse lui che provò ad alzarsi,ma Tommy gli mise una mano sulla gola e gli diede un forte

pugno al viso che lo fece svenire.

Kristy vide Deen e lo raggiunse.

"Deen!"disse lei "Oh per fortuna!

Che è successo?"

"Qui è pieno di psicopatici."disse Deen.

"Lo so."disse lei.

"Dove sono Erik e Belle?"disse lei "Sai dirmelo?"

"Nella casa."disse Deen "Devi cercare aiuto."

"Non c'è nessuno che ci aiuti."disse lei "Devo entrare,poi torno a prenderti."

Tommy prese 2 pezzi di ferro rettangolari, curvi al centro e con 2 basi ai lati,poi utilizzò un martello

e dei chiodi per fissare gli oggetti intorno a collo,polsi e caviglie del ragazzo svenuto.

L'essere prese un coltello.

"No fermo!"urlò Erik "No non lo fare!

Per favore no!"

Thomas gli aprì la camicia con il coltello e lo lasciò a torso nudo,poi gli toccò il volto e si sentì il

suo con le mani.

Il motociclista era nella casa mentre Kristy sbirciava dalla finestra e poi entrò anche lei.

Monty sentì dei rumori e si alzò dalla poltrona,poi si trovò di fronte il motociclista.

"Ma che cazzo..."disse Monty,ma l'uomo gli sparò ad una gamba.

"Dov'è la ragazza?"disse il motociclista tappandogli la bocca e mettendogli la pistola sulla

tempia "Ti faccio saltare il cervello!"

"Quante volte ti ho detto di non giocare con le armi?!"disse Alexander che arrivò e trovò Monty a

terra "Ecco,lo vedi che cosa ti sei fatto?"

"Non sono stato io!"disse lui.

"Smettila di piagnucolare."disse Alexander "Moglie porta qualche asciugamano,zio Monty ha fatto

un bel casino."

Il motociclista gli fece cadere il cappello con la pistola "Sceriffo."

"E tu da dove salti fuori?"disse lui "Che cosa vuoi?"

"Voglio la mia ragazza."disse lui che lo afferrò e lo fece alzare"Portami da lei o ti faccio un buco in

testa."

"Va bene."disse lui mentre saliva le scale.

"Dov'è?"disse il motociclista.

"THOMAS!"urlo Alexander.

"Ehi!"disse lui "Non farmi perdere tempo."

Thomas prese un coltello e tagliò parte della carne sull'avambraccio di Erik che urlava.

Kristy sentì le urla da dietro una porta.

"AIUTATEMI!"urlo lui "NO!"

Lei provò a spostare la porta.

"THOMAS!"urlò Alexander "THOMAS MUOVI IL CULO!"

Thomas prese la sega elettrica uscendo e non facendo caso a Krysti che cadde a terra.

Alexander portò l'uomo nella stanza in cui aveva legato Belle al letto "Eccola."

"Aiutami."disse la ragazza disperata.

"Quella non è lei."disse lui.

"Cazzo se non è lei...non credo che vorresti vedere l'altra."disse lui che ricevette una spinta.

"Brutto figlio di puttana."disse il ragazzo.

"Forza gli devi sparare!"disse la ragazza.

Thomas uscì da dietro una porta e colpi il braccio dell'uomo con la motosega, che era spenta,e gli

fece cadere la pistola.

Il motociclista lo spinse contro un muro e l'essere emise dei versi disumani.

"È TUO TOMMY!"urlò Alexander.

Thomas gli spezzò l'avambraccio sinistro stringendolo con la mano destra e lo gettò a terra sopra la

sega.

Alexander lo spinse sull'arma "Così!

Forza Tommy!

Lui è uno di quegli stronzi che ti prendevano in giro nel cortile della scuola.

Coraggio Tommy vieni qui!

Metti in moto la sega!

Forza vieni qui!"

Lui prese la sega e tentò di accenderla.

"Mandala al massimo!"disse Alexander "Fallo a pezzi!"

La sega si accese e l'uomo fu dilaniato mentre la ragazza urlava.

"Ma che gran bel bastardo sei."disse Alexander con il volto pieno di sangue e poi si mise a ridere

istericamente prima di iniziare a dare colpi alla schiena del cadavere "TU!

BRUTTO STRONZO!

TU!

BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA!

TI SEI PERMESSO DI ENTRARE IN CASA MIA!"

Kristy tentò di rompere i pezzi di metallo che imprigionavano Erik,ma senza successo.

Sentendo che c'erano dei rumori la ragazza si nascose dentro la base su cui poggiava il tavolo che

era di legno e cava.

Tommy scese e con la sega elettrica,infilzò Erik e lo aprì fino al collo,poi prese un coltello e gli

tagliò via la faccia e i capelli in un unico pezzo.

Si guardò allo specchio,togliendosi il panno e mostrando il suo volto martoriato,motivo per cui la

ragazza si mise la mano destra sulla bocca,poi si sedette su un tavolo,prese del filo e iniziò a cucire.

Indossò la maschera appena fatta e la legò alla testa facendo un nodo tramite il filo che aveva fatto.

In quel momento si udì la voce di Alexander "THOMAS!

SMETTI DI GIOCARE CON LE BAMBOLE E VIENI QUI!"

Lui prese la sega e vide che Alexander aspettava in cima alle scale.

"Hai fatto bene a portare il tuo giocattolo."disse lui "Mi piace la tua nuova faccia."

Lei uscì dalla cantina e stava per lasciare la casa quando sentì le urla della ragazza al piano di sopra

così salì le scale.

Alexander e sua moglie erano con Monty che era su una poltrona.

"Hai visto che hai combinato?"disse lei "Hai voluto ammazzare quello sceriffo e non ti sei

nemmeno fermato li.

Hai finito per scatenare una vera tempesta!"

"Moglie adesso non cominciare a rompere come fai tu."disse Alexander "Le mie idee sono sempre

ottime.

Non avete voluto partecipare a quel rituale pensando che fossero balle,invece io e i ragazzi

l'abbiamo fatto e abbiamo ottenuto l'eterna giovinezza."

Alexander si piegò il labbro inferiore verso l'esterno con le mani e la moglie vide che c'era un

simbolo inciso nella carne.

Il simbolo era composto da 2 rombi che si univano quando la punta inferiore di quello superiore

toccava la punta superiore di quello inferiore.

I 2 rombi erano anche divisi in 2 da una linea verticale.

"Monty,io ti voglio bene."disse Alexander che gli mise le mani sulle spalle "Tu lo sai che faccio

quello che è meglio per te,tu ti fidi vero?"

"Si mi fido."disse Monty.

"Vieni qui Tommy!"urlò Alexander e Thomas lo fece "Non ti farà male.

Non molto."

"Come?"disse la moglie che vide bene la nuova faccia di Tommy "Tommy che ti sei messo in

faccia?"

"Tienilo fermo."disse Alexander.

"Perché?"disse lei.

"Perché io non credo che questa cosa gli possa piacere molto."disse lui mentre Thomas metteva in

moto la sega.

"MA CHE CAZZO FATE?"disse Monty.

"È chirurgia."disse Alexander "Coraggio Tommy."

"NO!"urlò Monty,ma Thomas gli tagliò la gamba sinistra ferendo l'altra.

"Oh che brutta cosa,guarda che hai fatto?"disse Alexander "Così si infetterà.

Pareggia l'altra gamba."

Lui tagliò anche l'altra gamba.

"Ecco qua,bravo Tommy."disse Alexander.

"Ma perché l'hai fatto?"disse la moglie.

"Bilanciamento."disse Alexander "Dirò a Tommy che ora le fasci per bene."

La ragazza camminava bassa e arrivò nella stanza dell'amica che piangeva.

"Sono io."disse Kristy che iniziò a slegarla.

"Loro lo sanno che sei qui."disse la ragazza.

Kristy si voltò e vide Alexander.

"Dirò a mia moglie che per cena abbiamo un altro ospite."disse lui "Tu ti fermi con noi no?"

Poco dopo Kristy era a terra in cucina in uno stato di incoscienza e Alexander portava il corpo di

Deen che era privo di conoscenza.

Lei si risvegliò legata ad una sedia ad un capo del tavolo.

C'erano anche Monty,Deen,che era svenuto,l'altra ragazza e la moglie di Alexander che cantava una

canzoncina alla ragazza mentre le pettinava i capelli.

Alexander arrivò con la pentola con dentro la carne delle persone uccise.

"Ma perché lo fate?"disse lei.

"Non si parla fino a che non ho detto la preghiera di ringraziamento stronzetta."disse

Alexander"Adesso rendiamo grazia alla Mano di Dio per l'abbondanza

ricevuta.

Chinate la testa."

Tutti ubbidirono tranne Kristy.

La moglie di Alexander mise giù la testa alla bionda con la mano.

"Avevo fame e mi ha dato carne,avevo sete e mi ha dato da bere."disse Alexander "Ero un estraneo

e loro hanno voluto accogliermi.

Questa famiglia ha saputo resistere al dolore e alle avversità.

Abbiamo resistito e abbiamo vinto.

Mai più,mai più soffriremo la fame.

Amen."

"Vorrei farti una domanda."disse lei "Riguarda il vostro albero genealogico.

Il vostro lignaggio se preferite,quindi riguarda tutti quanti voi.

Di solito vi scopate tutti i vostri cugini e parenti o solo quelli che trovate attraenti?"

"BRUTTA PUTTANELLA BLASFEMA!"urlò Alexander "QUESTA È REDENZIONE!

LA TUA ULTIMA OCCASIONE DI REDENZIONE!

Ognuno di voi deve pagare per i peccati che ha commesso e soprattutto tu!

Moglie adesso occupati di zio Monty.

Poi dovremmo pensare anche al nonno di sopra."

Alexander si avvicinò all'altra ragazza e le aprì la bocca rivelando che non aveva più i denti "Io non

credo che le piaccia la tua cucina,ma non penso sia un problema.

La zuppa dovrà succhiarla con la cannuccia per un bel po."

"Ma perché aspettate?"disse lei "Fate quello che dovete fare...branco di degenerati!"

Tommy entrò nella stanza e afferrò Belle per la testa con la mano destra.

"Liberala dal suo fardello."disse la moglie di Alexander e Tommy le tagliò la gola con delle enormi

forbici nella mano sinistra.

"NOOO!"urlò la ragazza.

"Porta quello strazio di sotto."disse Alexander.

"Non ti avvicinare a me brutto animale!"urlò lei che fu presa e caricata in spalla.

Mentre passavano nel corridoio lei afferrò un cacciavite e colpì l'essere alla schiena che la lasciò

cadere chinandosi in avanti.

Lei corse verso la porta,ma Alexander le si parò davanti "EHI!

DOVE STAI ANDANDO STRONZETTA?"

Lei corse in un'altra stanza,sfondò la finestra e corse via.

Sulla porta c'erano Alexander e sua moglie.

"Dirà a tutti ciò che abbiamo fatto!"disse lei.

Thomas le corse dietro.

"Arriva sempre il tempo in cui ogni ragazzo diventa uomo."disse Alexander,mentre la moglie

tornava dentro.

Deen si riprese e quando Alexander tornò dentro lui gli diede una manganellata al viso facendolo

cadere a terra.

"Brutto bastardo!"disse Deen che gli afferrò la testa "E adesso vediamo che tipo di soldato sei

sceriffo."

Deen gli sbatté la testa a terra "1!

Oh molto bene sceriffo!"

Deen gli sbatté la testa a terra di nuovo "2!

Mezzo non conta soldato!"

Deen gli sbatté la testa ancora "È tutto qui?"

Il ragazzo cominciò a sbattergli la testa a terra più e più volte fino a trasformarlo in una maschera di

sangue "BASTARDO HAI AMMAZZATO LA MIA RAGAZZA!"

Alexander rimase a terra.

Sono pronto a scommettere che non andrai da nessuna parte."

Alexander sputò diversi denti.

Thomas inseguiva la ragazza nel bosco.

I 2 arrivarono al mattatoio e lei si nascose nell'ufficio del capo che era ancora li a terra.

Provò ad usare il telefono,ma non riuscì a chiamare poi prese le chiavi della macchina dell'uomo.

Lei fuggi con una mannaia e si mise dentro delle grosse casse di legno piene di sangue e pezzi di

animali.

Thomas camminava tra di esse.

Lei uscì all'improvviso e lo colpì con l'oggetto mentre Deen gli dava una spinta facendolo cadere.

Il ragazzo aiutò Kristy ad alzarsi,ma Thomas lo afferrò e gli spezzò il collo.

Kristy riuscì a seminarlo e raggiunse una macchina che mise in moto e andò via.

Sulla strada avvistò un poliziotto che aveva fermato un autista,ma Thomas,che si era nascosto

dietro,la trafisse con un lungo coltello,così la macchina travolse i 2 uomini facendoli a pezzi e

andò fuori strada.

Thomas scese e cominciò a camminare verso casa nel buio della notte.

VOCE NARRANTE

"Tra il 1969 e il 1973 la famiglia Yuit uccise 33 persone nello stato del Texas.

A tutt'oggi questa loro mattanza è considerata uno dei crimini più efferati,perversi e sadici degli

annali della storia americana.

Il massacro del Texas."