ANNABELLE:IL MALE RITORNA A CASA

FLASHBACK

Caso Annabelle- anno 1968

Due ragazze erano in un salotto e parlavano con un uomo e una donna.

I 2 adulti erano John Constantine e Madame Xanadu.

Su un'altra poltrona c'era la bambola.

"Mi mette i brividi solo ricordare."disse la prima ragazza "Dopo avervene parlato penserete che

siamo 2 pazze."

"Forse no."disse l'uomo "Cominciamo dall'inizio."

Su una sedia,nella stanza,c'era la bambola.

Aveva i capelli rossi,con una frangetta corta e divisi in 2 trecce sulle spalle,legate da fiocchi rossi.

La pelle era bianca pallida,gli occhi azzurri e su quello sinistro vi era una spaccatura.

Aveva un vestito bianco,che copriva il corpo,le spalle,le braccia e arrivava fino a terra essendo una

lunga gonna.

Aveva una fascia rossa sulla vita.

Lui accese il registratore.

"Prima erano piccole cose,come una mano o una gamba in posizione differente,poi la testa che

guardava in alto invece che in basso e un giorno l'abbiamo trovata in una stanza diversa."disse una

delle 2 "Si spostava da sola."

"E non avete pensato a qualcuno che aveva le chiavi e vi faceva degli scherzi?"disse l'uomo.

"Certo che ci abbiamo pensato,ma non abbiamo mai avuto le prove che qualcuno fosse entrato in

casa."disse la ragazza mora.

"E quindi vi siete convinte che la bambola fosse posseduta."disse la donna.

"Si."disse lei "Camilla ha contattato una medium e abbiamo scoperto che una bambina di 7 anni di

nome Annabelle era morta in questo appartamento.

Si sentiva sola e le piaceva la mia bambola.

Voleva solo essere nostra amica."

"Quando l'abbiamo saputo Annabelle ci ha fatto pena."disse Camilla "Siamo infermiere, aiutiamo le

persone,così...le abbiamo dato il permesso di entrare nella bambola."

"Un momento."disse l'uomo "Che avete fatto?"

"Lei voleva vivere con noi dentro la bambola."disse Camilla "Abbiamo accettato."

"Ma le cose sono peggiorate."disse l'altra.

FLASHBACK

Una sera le 2 aprirono la porta di casa e trovarono un foglio a terra con su scritto "Vi sono

mancata?"

La bambola era seduta a terra e appoggiata al muro.

"Mio Dio."disse Camilla.

Le 2 si avvicinarono e videro che aveva delle matite in mano.

VOCE NARRANTE DELLA RAGAZZA CON I CAPELLI NERI

"Tornavamo a casa e la trovavamo in corridoio,però noi l'avevamo lasciata nella stanza degli

ospiti."

Camilla entrò nella stanza da letto e trovò tutto a terra,compresa la lampada e le loro foto avevano i

vetri rotti.

La stanza era piena di segni rossi sulle pareti e sul soffitto dove era scritto: "Vi sono mancata?"

Loro entrarono e videro che una matita rossa rotolava nella stanza.

La ragazza con i capelli neri prese la bambola.

"Debby!"urlò l'altra.

Debby uscì e la gettò in un cassonetto.

La notte seguente loro furono svegliate da qualcuno che bussava alla porta.

Le 2 aprirono e trovarono il biglietto dove era scritta la domanda:"Giochiamo?"

Improvvisamente qualcuno bussò da dentro una porta della loro casa.

Camilla la aprì e trovò la bambola.

FINE FLASHBACK

"Noi siamo terrorizzate."disse Debby "Non sappiamo più che cosa fare.

Potete aiutarci?"

"Si possiamo."disse l'uomo "Per prima cosa sappiate che non esiste nessuna Annabelle.

Non è mai esistita."

"I fantasmi non hanno questi poteri."disse la donna "Io credo che abbiamo a che fare con un'entità

manipolatrice.

Qualcosa di non umano."

"È stato un grosso errore permetterle di entrare nella bambola."disse l'uomo "L'entità l'ha usata per

ingannarvi.

L'avete autorizzata ad infestare le vostre vite."

"Che cos'è uno spirito non umano?"disse Camilla.

"Qualcosa che non è mai apparso sulla terra in forma umana."disse l'uomo "Un demone."

"Quindi la bambola non è mai stata posseduta?"disse Camilla.

"No,è stata usata come tramite."disse la donna "Veniva spostata per farvi credere ad una

possessione.

Gli spiriti demoniaci non possiedono gli oggetti,ma le persone.

Voleva entrare dentro di voi."

"E vista questa caratteristica insolita,la bambola andrà custodita adeguatamente."disse Constantine.

"Custodita?"disse la ragazza bionda.

"Esatto."disse lui.

"Andrebbe distrutta."disse la ragazza.

I 2 si guardarono.

"Non farebbe che peggiorare le cose."disse Xanadu.

"Riteniamo sia meglio portarla con noi."disse Constantine che spense il registratore "La terremo in

un luogo sicuro."

Tutti si alzarono.

"Mi sembra davvero un'ottima idea."disse la mora andando via "È tutta vostra."

Xanadu andò a prendere la bambola.

Poco dopo la bambola era sul sedile posteriore della loro macchina.

La macchina si muoveva in una strada in mezzo ad un bosco nel buio della notte.

Alla radio c'era una canzone e John canticchiava.

"Quanto manca ancora secondo te?"disse Xanadu.

"Ah...più o meno un'ora."disse lui "Perché non abbassi il sedile e ti riposi?"

"No...tu ti perdi per tornare a casa dal supermercato."disse lei "Se mi rilasso vedrai che finiamo in

California."

"Beh così ti svegli al suono del Pacifico."disse Constantine "Non c'è niente di male.

Passo a prendere Julian,intanto."

"Si,in effetti sarebbe bellissimo,dovremmo pensarci,John."disse Xanadu.

"Oh..."disse lui che vide delle auto della polizia,con dei segnalatori rossi accesi a terra "Che

succede?"

Un poliziotto era in mezzo alla strada e fece segno ai 2 di fermarsi.

John accostò e spense la radio,poi abbassò il finestrino.

"Dovete fare inversione,c'è un brutto incidente davanti."disse il poliziotto.

"Ah...possiamo essere d'aiuto?"disse John.

"È un medico o qualcosa del genere?"disse il poliziotto.

"Qualcosa del genere."disse lui e il poliziotto lo illuminò in viso.

"Intendeva chiedere se avete bisogno di 2 mani in più."disse Xanadu.

"Si."disse John.

"Siamo a posto,grazie."disse il poliziotto che illuminò la bambola "Bella bambola."

"Questo lo dice lei."disse Constantine sorridendo.

"D'accordo,tornate indietro di 5 chilometri,imboccate la 26 e ci girate intorno."disse il poliziotto.

"26."disse John.

"Grazie,agente."disse Xanadu che vide una ragazza tra le 2 auto della polizia.

Aveva una giacca marrone e un lungo abito bianco.

Xanadu si spaventò.

Poco dopo Constantine guidava mentre lei guardava una mappa e la radio era di nuovo accesa.

"Abbiamo mancato l'uscita."disse Xanadu.

"Non l'abbiamo mancata."disse Constantine "Bridge Water è più avanti."

"Bridge Water?"disse lei indicando la macchina "Odrige Road!

Da dove l'hai pescata Bridge Water?"

"Ah...sai una cosa?"disse lui "Abbiamo mancato l'uscita."

Lei sorrise "Allora guardo se si vede il Pacifico."

L'auto iniziò a spegnersi.

"John?"disse lei "John?"

L'auto si fermò.

"John?"disse lei.

"Aspetta,aspetta,aspetta..."disse lui.

Sulla strada c'era della nebbia.

"E dai..."disse lui.

"Cos'è successo?"disse Xanadu.

"Apro il cofano e cerco di capire."disse lui che aprì il cassetto dell'auto ed estrasse una torcia.

"Beh,sta attento."disse lei e lui scese,aprendo il cofano.

Alla destra dell'auto c'era un cancello fatto da sbarre di ferro,con delle punte in cima e accanto c'era

un recinto con le stesse sbarre di ferro.

Lei continuò a guardare la mappa.

Oltre il cancello c'era un cimitero.

Lei mise la mappa sul finestrino per guardare meglio,poi toccò una parte con l'indice destro,dopo di

che abbassò la mappa.

Constantine sentì un rumore e guardò alle sue spalle puntando la torcia,poi si voltò ancora e mise le

mani nel cofano.

Xanadu guardò il cancello aperto del cimitero,che aveva un'arcata circolare di metallo sulla parte

superiore da cui pendeva la scritta di metallo "Cimitero di Marwille".

Dietro di lei,accanto alla bambola,apparve la ragazza vista sulla strada che aveva sangue che usciva

dal naso e la tempia destra ferita.

"Mi piace la tua bambola."disse la ragazza bisbigliando.

Xanadu si voltò lentamente,ma non vide nessuno,poi dopo alcuni istanti,guardò in avanti.

"Sento freddo."disse una voce alle sue spalle.

Xanadu guardò lo specchietto e lo girò verso di lei per poter vedere dietro.

"Hai appena avuto un incidente."disse lei.

"Davvero?"disse la voce.

Il clacson suonò.

"Scusa."disse John "Ha fatto contatto."

Xanadu guardò verso il cimitero e vide una miriade di fantasmi che erano identici a persone

vive,con vestiti diversi.

Dall'altra parte della strada passò una sagoma di nebbia.

"Dovrebbe andare."disse John che abbassò il cofano e lei vide che dietro di lui c'erano decine di

spiriti dalle fattezze umane con corpi putrefatti.

"Tesoro?"disse John "Tutto ok?"

Una vecchia mummificata lo spinse a terra grugnendo e facendolo finire in strada.

Lei scese dall'auto e in quel momento arrivò un camion che si diresse verso Constantine che si alzò

e scappò,rotolando a terra.

"JOHN!"urlò lei che lo soccorse.

"Tutto bene."disse lui alzandosi,mentre il camion che trasportava tronchi si fermava e il conducente

correva verso di loro.

Era un uomo con capelli neri,con giacca scura,con la pelliccia sulla parte superiore,pantaloni neri e

scarpe nere.

"MI SCUSI TANTO!"disse l'uomo "È STATO COME SE QUALCUNO MI AVESSE PRESO IL

CAMION,NON LO CONTROLLAVO!

Sta bene?"

"A posto."disse Constantine.

Xanadu guardò la bambola in macchina "È la bambola,John.

È un richiamo per gli altri spiriti."

Zatanna era nella sua stanza e osservava il cerchio di metallo,con le varie parti colorate roteare e

proiettare i colori nella stanza.

Aveva i capelli neri,lunghi,indossava un pigiama bianco,con figure rosse sopra e aveva una fascia

rossa tra i capelli.

Sentendo la macchina arrivare corse giù dal letto e andò nel corridoio.

Davanti alla casa c'era un prete,con i capelli bianchi che aspettava i 2 che scesero dal mezzo.

Xanadu prese la bambola e chiuse lo sportello,poi i 3 entrarono,mentre la bambina li osservava

dalla finestra,poi li vide entrare dal fondo del corridoio e vide la bambola in braccio alla madre.

John aprì la porta della stanza piena di scaffali e librerie con i vari oggetti indemoniati sopra,poi

accese la luce.

Constantine andò a fare spazio su una sedia a dondolo togliendo i libri "Mettila qui."

Xanadu mise la bambola sulla sedia.

"Padre,prima è meglio è."disse John.

"Si."disse il prete avvicinandosi con la boccetta di vetro dell'acqua santa "Si…"

Il prete aprì un libro "Non ritenerti saggio davanti ai tuoi occhi,ma temi Yahweh e sta lontano dal

male."

L'uomo spruzzò l'acqua santa sulla bambola.

Una scimmietta giocattolo,con una fisarmonica,posta su uno scaffale,iniziò a muovere le braccia e

poi mostrò i denti.

"La maledizione di Yahweh grava sulla casa dell'empio,la benedizione di Dio,riposa sulla dimora

dei buoni."disse il prete mandando altra acqua santa sulla bambola "Della gente beffarda egli si

beffa,agli umili invece egli concede la grazia.

I saggi possiederanno la gloria,ma l'ignominia sarà sempre appannaggio degli stolti."

La bambola venne bagnata ancor fecero il segno della croce.

Nella stanza c'era un gallo di metallo,posto su una freccia messa su un'asta.

Dietro c'era un manichino con un abito da sposa e accanto un tamburo di metallo d'oro.

Il gallo e la freccia si mossero leggermente.

Xanadu guardò un orologio a pendolo su una parete che aveva le lancette che scorrevano

all'indietro.

L'oggetto era quadrato,verde,con un cerchio d'oro al centro e con un pendolo d'oro.

"Serve un'altra barriera di protezione."disse lei "Di quelle sacre."

"Sono d'accordo,la benedizione non fa più di tanto."disse il prete.

Constantine si guardò intorno poi si rivolse a lei "Hai presente la vetrina che abbiamo preso alla

Trinity Church prima che la demolissero?

Dov'è finita?"

Xanadu guardò alle sue spalle e vide che c'era un mobile a più ripiani.

La vetrina rettangolare,che aveva delle parti di metallo dorato sugli spigoli e sui bordi,con la parte

bassa di legno,venne messa al posto del mobile,una sedia di legno fu posta all'interno e la bambola

venne messa sulla sedia.

Sulla parte frontale della vetrina fu messo un foglio rettangolare con la scritta rossa che diceva

"Attenzione!" e poi una scritta nera che diceva "Non aprire

assolutamente".

Il prete pregò in silenzio,si avvicinò,fece il segno della croce e Xanadu chiuse a chiave la vetrina.

John ora indossava una maglietta nera a mezze maniche,poi le mise la mano sinistra sulla spalla.

"Ha funzionato?"disse lui.

Lei si guardò intorno "Hmh...il male è contenuto."

I 3 andarono via,poi spensero la luce.

VOCE NARRANTE

"La stanza degli artefatti dei Constantine contiene la più vasta collezione privata di oggetti infestati

e maledetti.

A causa dell'ingente carica malvagia,i Constantine si fanno benedire ogni settimana.

Sebbene ogni oggetto abbia una storia unica e terrificante,c'è un artefatto che i Constantine

ritengono più maligno di ogni altro..."

FINE FLASHBACK

1972

Il Sole sorse sulla villa dei Constantine.

Zatanna aveva i capelli a mezzo collo,una camicia bianca e un grembiule senza maniche che

formava una gonna che arrivava a metà gambe,più delle scarpette nere.

Era in ginocchio in salotto,con gli avambracci sul tavolo e mangiava i cereali dentro una ciotola

posta su un giornale,con un bicchiere di aranciata e una confezione di latte poco oltre.

Dietro di lei c'era un divano marrone,con una coperta sulla parte centrale dello schienale divisa in

quadretti gialli,arancioni e marroni e aveva 4 cuscini,2 gialli e 2 rossi.

Davanti a lei c'era un televisore.

Il giornale aveva una foto di Constantine e Xanadu e sotto c'era scritto "Eroi o truffatori?

Si accende il dibattito sull'esorcismo."

Xanadu scese le scale che conducevano al piano superiore.

Alla destra delle scale c'era una grossa entrata rettangolare con i bordi di legno da cui scendevano

delle colonne rettangolari di legno con dei rettangoli di vetro arancione tra una colonna e l'altra.

Lei indossava una camicia bianca e una lunga gonna giallo ocra.

"Ok,Zatanna...ho appena visto arrivare Marianna."disse Xanadu scendendo le scale "Prendi le tue

cose."

La ragazza scappò di sopra.

"Ma prima metti i cereali nel...va bene,lascia perdere...ci penso io."disse lei che prese il giornale

sotto la ciotola e lo lesse,poi guardò le scale e continuò a leggere camminando.

Constantine entrò in quel momento.

Indossava una giacca marrone,camicia bianca,cravatta marrone,pantaloni neri e scarpe nere.

Vedendo l'altra che leggeva si fermò e andò a vedere il giornale "Cos'è?"

Lei gli indicò la loro foto.

"Ah...beh...tu sei la mia eroina."disse lui che le baciò la guancia destra.

Zatanna prese un quaderno dal tavolo chiaro della sua stanza che aveva le pareti rosa con farfalle

verdi e dietro il tavolo c'erano delle tende rosa con una finestra.

Lei mise il quaderno nello zaino viola,si mise in spalla l'oggetto e guardò il pinguino finto sul

letto,poi andò a prendere il crocifisso sopra il letto e lo mise nella borsa.

Alla porta c'era una donna bionda con un lungo cappotto nero.

"I soldi per la pizza sono vicino al telefono."disse Xanadu mettendosi il cappotto bianco.

"Perfetto."disse Marianna.

"Noi torniamo domattina presto."disse Constantine.

Zatanna scese le scale di corsa.

"Fate con comodo,noi ce la caviamo"disse Marianna e Zatanna la abbracciò "Vero,Zatanna?"

"Certo."disse lei.

"Allora..."disse John posando la valigia "Farai…"

"La brava?"disse Zatanna "Si."

"E ti ricordi di andare..."disse Xanadu.

"Di andare a letto presto?"disse lei sorridendo "Certamente."

"Ricordati..."disse Constantine.

"Di divertirmi."disse lei che lo abbracciò e lui le baciò la testa,poi lei abbracciò la madre.

"Per caso avete fatto le prove,oppure…?"disse Marianna.

Poco dopo la campanella suonò in una grossa scuola di mattoni,con 2 file di finestre.

L'entrata aveva le porte marroni,sotto un'arcata bianca,con accanto una grossa croce.

Sopra l'arcata c'era anche un tettuccio scolpito a triangolo bianco.

Gli scolari corsero nella scuola.

Zatanna era in macchina,con un giacchetto verde e fissava l'entrata.

"Terra chiama Zatanna."disse Marianna e lei si voltò "Che succede?"

"Niente."disse lei "Tutto a posto."

"Beh,mancano poche ore al weekend."disse lei sorridendo "Faccio un salto a fare la spesa nell'ora di

buco e vengo a prenderti ok?"

"Certo,super..."disse Zatanna che scese.

"Ciao,Zatanna."disse la donna che la salutò "Buona giornata."

Durante la ricreazione Zatanna era seduta ad un tavolo a leggere,mentre i bambini correvano da una

parte all'altra del cortile.

Il tavolino era circolare e blu e su di esso c'era una carta con dentro una merenda.

Lei guardò verso la scuola e vide un uomo anziano,in giacca nera,cravatta rossa,maglietta

bianca,pantaloni neri e scarpe nere che la fissava e nessuno lo notava.

Lei chiuse la Bibbia e lo mise sopra un altro libro che aveva come titolo "Bibbia Kolbrin"ed

estrasse il crocifisso dallo zaino,mettendolo sul tavolo,poi si mise il cappuccio in testa,guardò verso

l'uomo e non lo vide più.

Marianna era nel negozio e prese una confezione di farina.

In quel momento arrivò una ragazza mora,con capelli lunghi,lisci,riga in mezzo,giaccone

rosso,maglietta bianca con righe orizzontali di tutti i colori,jeans blu e scarpe nere.

Lei mostrò un giornale con la mano destra dove c'era la foto dei Constantine.

"Come hai potuto non dirmi che mestiere fanno i Constantine?"disse la mora.

"Non dovresti essere a matematica?"disse Marianna.

"Marianna?"disse lei.

"Ho fatto la badante agli Smith per 2 anni e non ti ho detto che mestiere facevano."disse Marianna

che andò ad altri scaffali,mettendo un altra confezione nel carrello.

"E cosa fanno?"disse l'altra.

"Sono podologi."disse Marianna.

"Ma dai!"disse la mora "Vuoi mettere?

Beh,è ovvio che dopo vengo anche io.

Abbiamo quel compito di educazione civica su cui lavorare."

"Non abbiamo nessun compito."disse Marianna allontanandosi.

"Ma loro che ne sanno?"disse la mora.

"Lei è veggente."disse Marianna.

"Allora sono eroi."disse la mora.

"Credo che siano genitori premurosi che non vogliono influenze negative intorno alla figlia."disse

Marianna guardando un'altra confezione e poi sorridendole.

"Quali influenze negative?"disse la mora "Perché qualche volta faccio più tardi del dovuto?"

"Fra molte altre cose."disse Marianna che camminò.

"Dimmi,com'è dentro la casa?"disse l'altra andandole dietro "È tutta musiche sinistre e piena di

ragnatele?"

L'altra si fermò "No!

No,è banale periferia,fa molta più paura il tuo armadietto."

Marianna prese una candela a forma di 1.

"Scusa,di chi è la festa?"disse la mora andandole davanti e poggiandosi ad una colonna rettangolare

verde "E perché non sono stata invitata?"

"Fra poco è il compleanno di Zatanna,lo festeggiamo prima."disse Marianna.

"Sei la più brava badante del mondo."disse lei.

"Grazie."disse la bionda "I complimenti non attaccano."

"Invece le minacce?"disse la mora "Per caso hai visto chi c'è di turno alla cassa?"

Le 2 videro un ragazzo con i capelli neri,con la riga sulla parte sinistra della testa,camicia bianca e

un grembiule arancione,pantaloni neri e scarpe nere.

"Non puoi."disse Marianna.

"Sai come lo chiamano?"disse la mora "Vero?"

"Come?"disse Marianna.

La mora andò alla cassa e mise il gomito destro su un cubo arancione.

"Ah...Bob ha le palle..."disse la mora "Come stai?"

"Ciao Daniela."disse Bob.

Marianna prese il nebulizzatore per l'asma e lo usò,poi raggiunse l'altra,mettendo la spesa sulla cassa.

"Ciao."disse lei.

"Ciao,Marianna."disse lui sorridendo "È tutto...qui?"

"Ah,direi di si."disse Marianna.

"Tu abiti vicino ai Constantine,vero Bob?"disse Daniela "Marianna fa la badante da loro stasera."

"Si...si abito li di fronte."disse lui prendendo una busta.

"Vedi mai qualcosa di spaventoso...che so...tipo un fantasma magari?"disse Daniela.

Un adulto in camicia bianca si avvicinò alla cassa "Bob,un'anziana ha fatto cadere un barattolo di

salsa di pomodoro nella corsia 5,sembra un mattatoio,prendi lo straccio."

L'uomo guardò le 2 e sorrise "Signorine,trovato quello che vi serviva?"

"Si,signore."disse Marianna.

"Bob,non vi sta dando fastidio,vero?"disse l'uomo.

"No."disse Daniela.

"Va bene,grazie padre."disse lui "Vado tra poco."

L'uomo se ne andò.

"Insomma che hai visto?"disse Daniela "Li,dai Constantine."

"Niente...niente."disse Bob che aprì la cassa "Ah...il totale è 3 dollari e 53 centesimi."

Marianna prese il portafogli "Ma...sapevi cosa fanno i Constantine?"

"Giravano voci."disse Bob "In tv dicevano che la moglie è una maga immortale o roba

simile...credo..."

"Certo,voci...interessante...lo sai che girano voci anche su di te,Bob?"disse Daniela.

"Cosa?"disse lui "Sul serio?

E che voci girano?"

"Parlano di una ragazza..."disse Daniela.

"Va bene,puoi venire...basta..."disse Marianna che mise i soldi sul bancone.

Nel prenderli Bob le toccò la mano "Oh!

Scusa..."

"Niente."disse lei.

"Quindi...cosa…?"disse lui.

"Ciao Bob."disse lei correndo fuori.

"Ha dimenticato le uova."disse Bob mostrando la confezione e l'altra la prese.

"Le piaci."sussurrò Daniela andando via,poi arrivò un'anziana piena di sugo sulle mani e sul vestito.

La donna aveva una fascia gialla sulla testa,un giaccone grigio e maglietta azzurra.

"C'è stato un incidente."disse la donna.

La campanella a scuola suonò e gli studenti andarono nei corridoi.

Il pavimento era fatto da mattoni marroni,le pareti erano bianche,con la parte inferiore di mattoni e

a destra c'erano gli armadietti.

Un gruppo di bambini andò verso gli armadietti verdi.

Uno di loro aveva i capelli neri,giaccone blu,maglietta nera,pantaloni neri,scarpe nere e una borsa

marrone a tracolla.

Zatanna aveva aperto uno degli armadietti,poi lo richiuse.

"Non toccatela."disse il bambino con il giaccone blu "Diventate ossessionati."

Lei si voltò verso di lui "Si dice posseduti."

"Quello che ho detto."disse lui "Comunque se sei così saputella perché non ci dici se si prendono i

pidocchi dai fantasmi?"

Intorno a lui arrivarono anche delle ragazze.

"Non si prendono."disse Zatanna.

"E come li hai presi?"disse lui e tutti risero.

"Antony Rios?"disse Marianna e tutti si voltarono "Non farmi chiamare tua sorella ."

"No,ti prego."disse lui.

"Allora vattene."disse lei "Andate via tutti.

Avanti."

Tutti andarono via,tranne una ragazza con capelli biondi,giaccone marrone,gonna blu,calze bianche

e scarpe nere "Mi dispiace che non posso venire al tuo compleanno,Zatanna."

"Non puoi neanche tu?"disse Zatanna.

"I miei dicono che non sono ancora pronta a gestire la morte."disse lei.

"È una festa di compleanno..."disse Zatanna.

"Mi dispiace."disse lei andando via.

Zatanna raggiunse la ragazza bionda e le 2 camminarono nei corridoi.

"Ehi,da quanto tempo succede?"disse Marianna.

"Da quando hanno visto l'articolo questa settimana."disse Zatanna "Ti prego,non dirlo ai miei."

"Non glie lo dico,ma prometti che lo farai tu."disse Marianna.

"Non voglio farlo preoccupare."disse Zatanna.

"Sono genitori,si preoccupano anche se non è necessario."disse Marianna.

Le 2 arrivarono davanti ad una statua di un uomo semi calvo di cui era scolpita la testa e le

spalle,posta su una colonna di legno rettangolare,con la base più larga del resto.

Sulla base c'era scritto "In memoria di Padre Michael Morrisey".

Zatanna fissò la statua.

"Sicura che siano solo i bulli a disturbarti?"disse Marianna.

"Non mi disturbano affatto."disse Zatanna.

"Ci siamo capite."disse Marianna.

Zatanna si guardò alle spalle e vide l'anziano in fondo al corridoio.

"Ricorda il patto,niente segreti."disse lei.

"Lo so."disse Zatanna guardandola"Io non ne ho."

Zatanna andò verso le scale "Che cos'hai comprato?"

"Una sorpresa."disse lei.

"Hai detto niente segreti."disse Zatanna mentre l'uomo vestito di nero era apparso sotto l'arcata

accanto a quella dove erano passate le 2.

Le arcate in tutto erano 3,fatte di mattoni e con scale di mattoni.

"Una sorpresa non è un segreto."disse Marianna.

"Allora che cos'è?"disse Zatanna.

"Una sorpresa."disse Marianna ridendo.

La figura era sparita.

Poco dopo le 2 erano in cucina,mentre un disco musicale era stato inserito all'interno dell'apposita

macchina.

Le 2 erano ad un tavolo marrone,con il piano superiore di marmo,alle loro spalle c'era il piano

cottura,con sopra delle credenze con sportelli marrone scuro e il resto marrone chiaro.

Zatanna indossava un maglione grigio,con linee rosse.

Sul tavolo c'erano varie confezioni aperte e varie ciotole.

Marianna indossava una maglietta rosa e teneva una ciotola con dentro una sostanza rosa.

Zatanna prese un po' della crema con il dito indice.

"Ehi,lasciane un po' per la torta."disse Marianna ridendo.

"No."disse Zatanna assaggiando la crema.

Qualcuno bussò alla porta.

"Credo che ci sia qualcuno alla porta."disse Zatanna.

La ragazza andò a vedere e Zatanna assaggiò la crema ancora.

Marianna aprì la porta rossa,ma non trovò nessuno,poi Daniela le arrivò alle spalle suonando un

campanello.

"Ho bussato alla porta per tipo 10 minuti."disse Daniela e l'altra chiuse la porta.

"Come hai fatto ad entrare?"disse Daniela.

"Dal retro."disse Daniela che aveva una sacca grigia con righe bianche,rosse e blu.

La ragazza mora vide la bambina e le mostrò la campanella "È una campana da spiriti?"

"Che cosa sarebbe?"disse Marianna a braccia incrociate.

"Ti dice se sei in presenza di qualche spirito."disse Marianna.

"Allora è una di quelle?"disse Daniela,mentre l'altra andò a togliere il disco musicale.

"No,è solo una campana."disse Zatanna "Mia madre le colleziona."

Daniela posò la campana su un tavolino di vetro,con i bordi neri e con delle gambe di metallo

nero,con dietro un divano marrone,con cuscini rossi e dalla parte opposta c'era una parete di

pietra,con un camino rettangolare.

"Lei è Daniela e se ne va dopo la torta."disse Marianna tornando in cucina.

"Oh che bello."disse Daniela chiudendo il libro dalla copertina rossa chiamato "Bibbia Kolbrin" e

rimettendolo sul vassoio giallo posto sul comodino accanto al divano,dove c'era anche un

contenitore ovale dorato e una statuetta nera su una base conica senza punta "Io adoro le torte."

"Senti,Zatanna...i tuoi non tengono...tipo cose inquietanti in giro?"disse Daniela chinandosi vicino

al tavolino.

Sul tavolino c'era un oggetto con la base di cristallo giallo,esagonale,con la parte superiore

cilindrica che poi diventava rossa,piatta con 6 punte curve verso l'alto e con la punta curva,poi

c'erano dei quadernini con sopra delle collanine e 2 pacchi.

Lei prese alcune collanine.

"No,le tengono chiuse in una stanza."disse Zatanna abbassando la testa e l'altra si alzò.

"Beh,non possiamo andare a vederle?"

"No!"disse Marianna affacciandosi dalla cucina e tornando dentro.

Zatanna si voltò verso la cucina,poi guardò la ragazza "Veramente è meglio che non ci entri

nessuno."

"Perché?"disse Daniela

"Perché si."disse Zatanna voltandosi.

"Ah...aspetta."disse Daniela avvicinandosi e togliendosi la borsa dalle spalle "Tieni.

Regalo di compleanno."

Zatanna si avvicinò.

"Che cos'è?"disse Zatanna.

"Guarda dentro."disse l'altra e poco dopo la bambina sorrise.

Poco dopo Zatanna era su dei pattini.

"Come hai fatto a comprarli?"disse Marianna in cucina con l'altra seduta davanti.

"Erano miei,ma li ho usati solo una volta,poi mi sono rotta il braccio appena li ho messi."disse

Daniela.

"Scherzi?"disse Marianna mentre Zatanna arrivava in cucina.

"Lei mi sembra molto più coordinata."disse Daniela.

"Così si rovina il pavimento."disse Marianna.

"Possiamo fare il giro dell'isolato?"disse Zatanna.

"Io non credo che..."disse Marianna.

"Buona idea."disse Daniela "Voi andate,io resto e controllo che non si bruci la torta."

"Va bene,ma non curiosare,non toccare,non fare niente,d'accordo?"disse Marianna "Resta in

cucina,promettilo."

"Lo prometto."disse Daniela.

Marianna mise la torta nel forno,mentre Zatanna assaggiava la crema di nascosto e poi faceva

all'altra cenno di fare silenzio.

Le 2 uscirono.

Su una porta c'era un rettangolo di legno,con la base superiore che era curvata in alto al centro e la

parte centrale era cava con un foglio con su scritto"Constantine-Consulenti in Demonologia e

Stregoneria".

La porta aveva molte serrature e sotto il rettangolo di metallo c'era un cartello rettangolare bianco

con su scritto "Pericolo!

Non toccare niente!"

Daniela era davanti alla porta.

Le pareti erano bianche con dei fiori disegnati sopra.

Poco oltre c'era una scala con i gradini rossi.

Daniela provò ad aprire la porta,ma senza successo "Vaffanculo.

Io chiamo gli spiriti dell'aldilà.

Vi prego aprite questa porta e fatemi entrare."

Lei toccò la maniglia,ma la porta non si aprì "Cazzo."

Lei si appoggiò sulla porta,poi mise la mano destra sulla parte alta della porta,ma non trovò le

chiavi.

Una porta si aprì in un corridoio e lei si avvicinò,poi entrò nello studio di Constantine.

Il pavimento era verde scuro,con linee bianche,c'era una scrivania di legno,con sopra delle

piante,vari libri,dei contenitori,una poltrona di pelle marrone,dietro c'erano 2 finestre con delle grate

e delle tende marroni,alla sinistra della scrivania c'erano 2 tripodi di metallo,accanto una scatola di

legno,posta su un tavolinetto,con uno specchio collegato ad essa,la parete a sinistra aveva 3 librerie

con una porta in mezzo,con una scatola vicina alla porta,poi c'era un quadro

posto in verticale su un piano di legno,una poltrona bianca con righe gialle orientata verso la

scrivania,un divano grigio vicino alla parete opposta alla scrivania con un tavolino con degli

scatoloni.

Altre scatole erano davanti alla scrivania.

Alla destra della scrivania c'era una scatola,con delle cartelline,poi,sotto la finestra alla destra,c'era

una cassa rettangolare con l'interno verde scuro,poi c'erano 2 mobili,uno nero e l'altro marrone,con

diversi cassetti,con delle cartelline sopra.

Lei toccò i 2 mobili,poi andò alla scrivania e aprì il primo cassetto trovando dei timbri e dei fogli.

Frugò all'interno,ma non trovò nulla, aprì il secondo cassetto,ma ci trovò delle scatole,aprì lo

sportello dalla parte opposta,ma trovò 2 ripiani con dei fogli e quaderni,poi aprì lo sportello centrale

trovando penne e altri quaderni,più un orologio,poi si sedette e vide la foto di Gesù dentro una

cornice nera.

"Ti prego,non giudicarmi."disse lei abbassando la foto,poi spalancò gli occhi e prese le

chiavi"Amen."

Lei aprì le 4 serrature della porta e poi riuscì ad entrare.

Scese le scale lentamente "Oh..."

Lei restò fissa per poco,poi si avvicinò alla corazza nera,con linee d'oro,di un samurai che aveva

delle corna nere curve verso l'alto e la toccò,poi vide la bambola dentro la teca,camminò

lentamente,guardò la scimmietta,poi andò verso la parete a sinistra,trovando un libro marrone,con

un titolo d'oro e il disegno di un cane a 2 zampe d'oro sulla copertina.

Il libro aveva 4 grossi graffi su di esso,era posto su un piano di legno,con sopra un tessuto rosso,con

dei disegni gialli al centro e il piano era sopra un secondo piano di legno da cui partivano 4 gambe

di legno.

Lei prese il libro e lo aprì,facendo cadere un foglietto,così lo raccolse.

Sotto il tavolo c'era una scatola posta su uno sgabello.

Lei rimise a posto il libro,toccò una sveglia e poi si avvicinò alla teca.

"Che hai fatto per finire li dentro."disse Daniela che bussò sul vetro con il dito,poi si voltò a destra

dove c'era il piano forte e poi l'abito da sposa.

C'era anche un televisore ovale verde nelle vicinanze con dietro la statua imbalsamata di un cane.

Lei andò ad un tavolinetto alla destra del televisore e toccò una macchina da scrivere,premendo i

tasti,poi guardò l'abito da sposa e lo toccò,poi si avvicinò ad un mobile a più ripiani e toccò delle

monete poste vicino ad un sacco,poi passò la mano destra sul pianoforte e lo suonò per poco.

Lei prese una foto da una tasca e la mise sul pianoforte,poi si guardò intorno.

"Se c'è una presenza,qui in questa stanza...per favore dammi un segno."disse lei "Un segno

qualunque.

Papà?"

Lei chiuse gli occhi e scosse la testa "Che stupida."

Lei si avviò verso l'uscita,ma si fermò sentendo un colpo,si voltò e vide la bambola con la testa

contro il vetro.

Lei si avvicinò,vide la scritta sulla teca,poi prese la chiave ed aprì la teca,poi spinse la bambola

all'indietro,ma essa si piegò ancora in avanti,così lei la prese in braccio e la guardò per un po',poi

scattò un allarme.

"Cazzo..."disse lei che la rimise dentro e chiuse la teca,poi corse fuori.

La bambola andò contro il vetro con la testa,la vetrina si aprì ed essa cadde a terra.

Poco dopo Daniela era in cucina che era piena di fumo e usava una rivista per fare vento.

Sul soffitto c'era un oggetto circolare bianco da cui partiva il suono.

Marianna entrò nella casa e andò in cucina "Ma...hai fatto bruciare la torta Daniela..."

Marianna corse verso il forno.

L'altra prese due stracci e portò la torta sul tavolo.

"Soltanto sopra."disse lei "Basta metterci la glassa.

Non se ne accorgerà.

Allora,com'è andata?"

"Benissimo,finché non è caduta e si è sbucciata un ginocchio."disse Marianna.

"Meglio che rompersi un braccio."disse Daniela "Ma dov'è,a proposito?"

"Da da mangiare alle galline."disse Marianna.

"Hanno le galline?"disse Daniela.

Zatanna era accucciata in un recinto di paglia,con un secchio di metallo e dava il mangime alle

galline.

Il recinto rettangolare era bianco,con delle colonne bianche che lo dividevano in rettangoli con una

rete nel centro e una casetta rossa in fondo.

Dentro c'erano anche varie casse.

"Ehi,come va il ginocchio?"disse Daniela aprendo il recinto "Ah...sembra che i tuoi jeans avranno

bisogno di qualche punto."

"Fa niente."disse lei che diede da mangiare agli animali "Gli incidenti capitano."

Daniela si mise su una cassa.

"Allora hai paura?"disse Zatanna.

"Paura?"disse lei "No.

Chi parla di paura?"

"Quelli della mia classe."disse Zatanna "Alcuni pensavano addirittura che mia madre fosse una

mutante.

Ha dovuto farsi fare un test per provare il contrario.

Antony ha cominciato.

Lo odio a morte."

"Aspetta...Rios ha cominciato?"disse Daniela.

"Lo conosci?"disse Zatanna.

"Si...è mio fratello."disse Daniela.

"Antony Rios è tuo fratello?"disse Zatanna.

"Si,lo so,non prendertela con me."disse Daniela "Non lo sopporto nemmeno io.

Sai che di notte bagna il letto?

Io non ti ho detto niente.

O forse si,non importa.

Però tu non andarci pesante.

È stato un anno difficile."

"Avete perso qualcuno,non è vero?"disse Zatanna.

"Mio padre."disse Daniela "È stata Marianna a dirtelo?"

"No."disse lei "Lo sapevo."

Marianna era al telefono dentro la casa "Si.

A domicilio.

Può farne una grande per favore?

L'indirizzo è 3506 Adrian Street."

Lei riattaccò il telefono nella custodia sulla parete.

Qualcuno suonò il campanello.

"Eccomi."disse Marianna che andò alla porta mentre il campanello suonava più volte.

"Eccomi,state calmi."disse lei che si bloccò sentendo pesanti colpi sulla porta.

"Chi è?"disse lei e il campanello suonò ancora "Daniela?"

Lei guardò nel buco sulla porta e non vide nessuno all'esterno,poi si voltò.

"Annabelle è in casa?"disse la voce di una bambina e lei si bloccò,poi si voltò ancora verso la porta.

"Chi?"disse Marianna.

"Annabelle può venire a giocare?"disse la voce della bambina.

Marianna andò a guardare dal buco e poi aprì la porta vedendo una bambina con capelli

marroni,legati in 2 trecce,con un vestito bianco , lungo fino alle ginocchia,con scarpette bianche e

una fascia scura sulla pancia.

La bambina aveva messo la mano destra sulla finestra che si trovava alla sinistra dell'entrata,che era

compresa tra 2 pareti e batteva l'indice sulla parete.

La mano della bambina era nera.

"Forse hai sbagliato,qui non c'è nessuna Annabelle."disse lei.

La bambina la guardò "Si che c'è.

È proprio dietro di te."

Marianna si voltò e non vide nessuno,poi si sentì una risata e non la vide più,poi chiuse la porta e

andò nei giardini dietro la casa,che erano connessi al bosco andando verso il recinto.

"Le persone sono strane rispetto alla morte."disse Daniela "Per questo i compagni ti prendono in

giro,sono spaventati."

Zatanna era in piedi.

"La trattano come se fosse una malattia che non vogliono prendere anche se ce l'hanno tutti."disse

Daniela alzandosi "Ma ti dico una cosa...io pensavo fosse una malattia,fosse un colpo,tipo

"fine",come spegnere la tv,poi ho saputo dei tuoi genitori,della loro esplorazione dell'aldilà e il resto

e...mi hanno dato speranza...che forse la vita continua in qualche modo e che forse...il mio dolce

papino è ancora da qualche parte."

"Dolce papino?"disse Zatanna.

"Era un giochino."disse Daniela "Lui era il dolce papino e io la dolce Daniela.

Stupido."

"Lui è ancora qui vicino,sai?"disse Zatanna.

"Davvero?"disse lei.

"Anche i miei direbbero lo stesso."disse Zatanna.

Daniela guardò una portafinestra della casa e vide un uomo con capelli neri,maglietta grigia e

pantaloni neri,restando paralizzata,poi l'uomo andò via.

Lei si avvicinò alla recinzione e Marianna,che ci si era poggiata sopra,si voltò,Daniela uscì dal

recinto e andò verso la casa.

"Ma dove vai?"disse Marianna.

"Torno subito."disse Daniela allontanandosi ed entrando nella casa.

Camminò nella sala da pranzo che aveva un lungo tavolo di legno,con diverse sedie.

"Papà?"disse lei che andò al piano di sopra.

Marianna e Zatanna entrarono chiudendo la portafinestra.

"Daniela?"disse Marianna "Daniela?"

"Dov'è andata?"disse Zatanna.

Daniela scese le scale del piano di sopra e andò verso quelle del piano di sotto.

Sull'entrata del piano di sotto,in alto,c'era un crocifisso con un quadro rosso con dentro una pianta.

"Che stai facendo?"disse Marianna vedendo l'altra che andava di sotto e seguendola "Daniela,non si

può andare di sotto."

Daniela provò ad aprire la porta con le serrature,ma senza successo.

"Che cosa fai?"disse Marianna.

"Forse ho visto una cosa..."disse Daniela andando verso lo studio con l'altra "Cosa?

Che cos'hai visto?"

"Lascia stare,non importa."disse Daniela.

Zatanna,in cima alle scale,sentì una porta che si apriva al piano di sopra,si sporse e vide una donna

in abito da sposa entrare in una stanza ansimando,poi salì le scale lentamente e si fermò ad una

porta socchiusa,poi la aprì lentamente.

Nella stanza c'era la bambola nella teca,posta su una poltrona a dondolo,con lo schienale chiaro con

cerchi rossi.

Accanto c'era un mobile rettangolare bianco,con 3 cassetti bianchi a sinistra,un cassetto verticale al

centro e altri 3 a destra.

Sopra c'erano delle lampade e vasi con i fiori.

I bordi del mobile erano neri e su di esso c'era uno specchio rettangolare attaccato al muro.

Oltre il mobile c'era uno specchio ovale.

Prima del mobile c'era un quadro astratto con colori neri e verdi e con una lampada con la parte

superiore a cilindro giallo ocra,con linee arancioni orizzontali e un'asta nera.

Lei resto sconvolta e la porta si socchiuse lentamente,lei la riaprì,ma la bambola non c'era più,poi

Zatanna andò verso il letto con coperte verdi,si accucciò e prese un pezzo di carte con su scritto in

rosso "Vi sono mancata?"

Lei si alzò e la maniglia di una porta bianca iniziò ad essere mossa.

La porta venne anche colpita dall'interno.

Il crocifisso sulle pareti si piegò al contrario e cadde.

Fuori dalla finestra passò la donna con l'abito da sposa e i quadri tra una finestra e l'altra caddero a

terra,poi la lampada e il quadro caddero.

La donna passò nello specchio che tremò,poi passò nel secondo specchio,mentre per la casa si

udivano voci incomprensibili che bisbigliavano.

La donna apparve nella stanza parallela a quella della bambina.

Aveva la metà destra del vestito e il braccio destro coperto di sangue.

Zatanna indietreggiò.

La donna sollevò il braccio destro mostrando un coltello,piegò il collo a sinistra,facendo

scricchiolare le ossa e camminò rapidamente verso di lei che prese la croce a terra,rannicchiandosi

in un angolo,la puntò verso l'essere ed urlò.

Le 2 sentirono l'urlo.

"Zatanna?"disse Marianna che corse sopra,mentre l'altra aveva una cartellina verde aperta in mano.

Marianna salì al piano di sopra,superò la stanza e poi tornò indietro "Zatanna?"

Lei aprì la porta lentamente e la trovò piegata a terra,con il crocifisso puntato verso l'entrata.

"Ehi."disse Marianna afferrandola "Ehi.

Zatanna?"

Zatanna si voltò e l'iride dei suoi occhi era pieno di energia gialla.

"Oh Dio?"disse l'altra mentre i suoi occhi tornavano normali "Che hai?"

Zatanna si alzò e si guardò intorno.

"Mi dici che succede?"disse Marianna "Cos'è stato?"

"Niente."disse Zatanna sedendosi sul letto con l'altra.

"Zatanna?"disse Marianna.

"Mi sono spaventata."disse lei.

"Spaventata per cosa?"disse Marianna.

"Certe volte vedo delle cose,come mia madre vede delle cose."disse lei.

"Vuoi dire tipo...fantasmi?"disse Marianna.

Zatanna annuì.

"Dove vedi i fantasmi?"disse Marianna.

"Dovunque io vada."disse Zatanna e l'altra si guardò intorno.

"Zatanna...i fantasmi erano persone e non tutte le persone sono malvagie e quindi...forse non sono

malvagi neanche tutti i fantasmi."disse Marianna.

Daniela era nello studio a guardare una cartellina con dentro dei documenti.

Marianna la raggiunse "Daniela?"

"Devi venire a vedere."disse Daniela.

"Cosa?"disse Marianna.

"Un caso che hanno seguito i Constantine,una ragazza perseguitata da un certo

"Traghettatore"."disse Daniela "C'è scritto che non sono riusciti a classificare l'entità."

Marianna mostrò la foto di una donna bionda in bianco e nero "Guarda la ragazza che ha ucciso?

Ti è familiare?

Potreste essere sorelle."

Marianna prese la foto.

"Ho il resto del fascicolo se vuoi dare un'occhiata."disse Daniela dandole il fascicolo e poi andando

ad una pila di cartelline sul tavolino e accucciandosi"Pazzesca questa roba."

Lei aprì un quaderno "Oh...che fico...ok questo è il fascicolo sul cane nero."

"Il cane nero?"disse Marianna spaventata.

"È un caso dei Constantine di un uomo posseduto da un cane infernale in Inghilterra."disse lei che

girò delle pagine "Aveva terrorizzato a morte questa città."

Una foto mostrò della nebbia con una strana creatura pelosa e bipede nella foresta.

Marianna guardò la cartellina che aveva in mano e su di essa c'era scritto "Sconosciuto",poi la aprì e

vide dei cadaveri con le monete sugli occhi "Perché hanno le monete sugli occhi?"

"Cosa?"disse Daniela e l'altra mostrò le foto "Non lo so,non ci sono arrivata."

"Le mettevano sugli occhi per pagare il traghettatore che trasportava le anime nel mondo dei

morti,come pedaggio."disse Zatanna "Di dimensioni ce ne sono più di quante immagini."

"Ok,dobbiamo andare adesso."disse Marianna.

"Non fa niente,anche a me piace curiosare a volte."disse Zatanna sedendosi sul divano.

Daniela prese una foto con un medaglione d'oro su uno sfondo rosso "Lo sai cosa fa

questo,Zatanna?

Credo che si chiami il bracciale da lutto."

Zatanna prese la foto "Aiuta a metterti in contatto con i tuoi cari defunti."

Lei prese una cartellina.

"Ah..."disse Daniela avvicinandosi "Che cos'è?"

"È un caso su cui i miei hanno indagato da poco."disse Zatanna "L'abito da sposa.

Infesta le persone e...le rende violente."

"Dov'è il vestito adesso?"disse Marianna.

"È nella stanza degli artefatti."disse Daniela e tutte e 2 la guardarono "Nel senso...è li che sta tutta la

roba,vero Zatanna?

È quello che hai detto prima."

"Si...mio padre dice che gli oggetti che sono li dentro sono o infestati o maledetti o...usati in qualche

rito particolare."disse Zatanna.

"E quella bambola che è li dentro?"disse Daniela alzandosi "Perché ho letto un'intervista a tuo

padre..."

"No."disse Zatanna "Non parlare di lei."

"Perché no?"disse Daniela.

Zatanna guardò verso il corridoio "C'è una ragione se è nella vetrina.

I miei genitori non sono ancora riusciti a capire di cosa si tratti.

Ci sono dei casi...dove i crocifissi e gli esorcismi non servono.

Entità che non si riescono a catalogare.

Gli incantesimi funzionano solo con le entità per cui sono state fatte,perciò quando ci sono altre

entità siamo senza difese.

Mia madre sta tentando di fare nuovi rituali,per far si che gli esorcismi funzionino anche con loro."

"Ok...dobbiamo andare."disse Marianna.

"Cosa?"disse Daniela andando ad un proiettore "Cosa?

Vorrei sapere cosa c'è qui..."

"No,Daniela,aspetta..."disse Marianna.

Il video mostrò John con un crocifisso in mano e un posseduto che era davanti a lui.

"Io ti ordino spirito impuro!..."disse John.

Daniela restò sconvolta.

"...insieme a tutti i tuoi servi,io ti ordino di obbedirmi alla lettera!"disse Constantine e Marianna

spense la macchina.

"D'accordo spettacolo finito,andiamo a fare qualcos'altro."disse Marianna posando le cartelline ed

uscendo con le altre.

"Ma dai non vuoi sapere del samurai?"disse Daniela.

La sera seguente le 3 erano nella camera di Zatanna e guardavano delle scatole impilate con dentro

dei giochi.

"Facciamo questo?"disse Marianna.

"Non me lo ricordo per niente."disse Zatanna.

"Ah,come si gioca?"disse Daniela.

"Adesso lo scopriamo."disse l'altra,mentre Daniela sollevava le altre scatole.

Le 3 si misero a gambe incrociate a terra e tolsero il coperchio.

Sul tetto della scatola interna c'era un foglio e delle mani disegnate sulla parte superiore della

scatola.

"Ok,si prende una carta e la figura che c'è sopra è l'oggetto che devi trovare mettendo la mano

dentro la scatola."disse Marianna "Se l'oggetto che prendi corrisponde alla figura fai un punto."

Zatanna sorrise "Comincia tu."

"Ok."disse lei che girò una carta,poi mise la mano nel buco circolare sul lato della scatola e frugò

all'interno.

In quel momento suonarono al campanello 2 volte.

"Pensi di aprire?"disse Daniela.

"Si,scusate,voi continuate."disse Marianna che estrasse l'oggetto "Oh...un punto per me."

Lei corse via.

"Brava."disse Daniela.

Marianna scese le scale e andò alla porta lentamente sentendo bussare.

"Chi è?"disse lei che guardò nel buco e vide Bob con un giubbetto di jeans,poi aprì.

"Ciao Marianna."disse Bob.

"Ciao."disse lei.

"Ti ricordi che al negozio Daniela aveva detto che facevi la badante qui?"disse lui.

"Si."disse lei "Si."

"Comunque è per questo che sono qui."disse Bob.

"Bob...loro non vogliono ragazzi in casa..."disse lei.

"Ah,no non volevo dire questo,non voglio entrare,soltanto...cioè vorrei...sapevo che eri qui...volevo

solo passare a parlarti senza quello stupido di mio padre o qualcun altro."disse Bob.

Arrivò sul posto un ragazzo riccio,con il berretto rosso in testa,giacca rossa,maglietta grigia,

pantaloni marroni e scarpe nere.

"Bob ha le palle."disse il ragazzo ridendo "Carino.

Voi 2 vi dividete la pizza."

"Vado a prendere i soldi."disse lei andando via.

"Ma voi 2?"disse lui.

"Magari."disse Bob.

"Lo sai che la devi tipo...corteggiare,vero?"disse lui.

"Davvero?"disse Bob.

"Si,le tizie come Marianna vanno corteggiate."disse lui.

"Vuoi dire le ragazze..."disse Bob.

"E io che ho detto?"disse il ragazzo.

"Le tizie."disse lui e l'altro rise istericamente.

"E quindi come la corteggio?"disse Bob.

"C'è solo un modo per corteggiare."disse l'altro "È ovvio.

Musica."

"Ecco."disse Marianna dando i soldi "Tieni il resto."

"Carina."disse lui prendendo i soldi "Grazie.

Vuol dire che puoi tenere questa."

Lui diede la pizza "Meno una fetta.

Mi è piaciuta mentre guidavo.

Ci si vede,palle."

"Ti inviterei ad entrare,ma..."disse lei.

"Non fa niente,era solo un saluto."disse lui "Mi ha fatto piacere."

"Anche a me."disse lei.

Lui si voltò.

"Ehi,Bob..."disse lei e lui si voltò "Come mai ti chiamano così?"

"Ah...beh...sai che mi occupo dell'attrezzatura della squadra di basket?"disse lui.

"Si..."disse lei.

"È per quello in realtà."disse lui ridendo "Non ci sono grandi retroscena.

Cose del tipo: "Ehi,mi servono le palle!

Ce le ho le palle,eccole."

I 2 risero.

"Allora ci baciamo...ci becchiamo in giro."disse lui andando via.

Lei sorrise e chiuse la porta "Ciao Bob."

"Ciao."disse lui.

Lei restò a sorridere dietro la porta.

Tempo dopo Zatanna era seduta sul divano e guardava la tv accanto al camino,poi prese un pezzo di

pizza avanzato dalla scatola ed iniziò a mangiarlo.

La tv si spense da sola,poi lei si accorse che il telecomando non era sul tavolino e così controllò

dietro il cuscino,poi guardò sotto il divano,lo vide e allungò la mano,prendendolo,ma poi vide la

bambola a terra che la fissava,così si alzò e si mise sul divano guardando dietro e non vedendola

più.

Le luci si spensero.

"Marianna?"disse Zatanna "Daniela?"

Le 2 arrivarono con una torta e con le candele accese e cantando "Tanti auguri a te."

Zatanna guardò di nuovo dietro il divano.

Poco dopo Zatanna era a letto e Daniela le rimboccò le coperte.

"Ok,Zatanna...pronta per dormire?"disse Daniela,mentre l'altra era chinata a terra vicino alla

scatola.

"Questo è per te."disse Zatanna che le diede un foglietto.

"Che cos'è?"disse lei che aprì il biglietto trovando delle scritte.

"Un invito alla mia festa di compleanno."disse Zatanna "Non credo che verranno molti bambini."

Ma tu ci vieni."

"Hai visto cos'ho avuto?"disse Daniela mostrando il biglietto.

L'altra mise la scatola nell'armadio "Io ho il mio da settimane."

"Ci vieni?"disse lei.

"Non posso perdermela."disse Daniela.

In quel momento le 2 udirono una chitarra che suonava e la voce di Bob.

Le 3 si affacciarono e lo videro suonare la chitarra.

"Bob ha le palle."disse Zatanna.

"Come sto?"disse Marianna che prese per mano l'altra andando nel corridoio "Dov'è il mio

inalatore?

Accidenti è in auto,che devo fare?"

"Adesso ti passa,è solo Bob."disse Daniela.

Bob si accorse che le 3 non c'erano più,poi la zona si riempì di nebbia.

"Che cosa…?"disse Bob che sentì un verso animalesco,poi dalla nebbia uscì la testa di un lupo

mannaro.

Aveva il muso allungato,coperto di pelo nero,denti enormi,occhi con l'iride giallo e la parte

posteriore della testa era coperta di pelo.

Lui iniziò a correre inseguito dalla bestia,girò dietro il garage urlando "NOOOO!"

Marianna uscì dalla casa con le altre 2 e si guardarono intorno "Bob?

È andato via?"

"Sarà andato a fare le prove."disse Daniela.

"Ok,torna subito a letto."disse Marianna "Daniela?"

"Si,si..."disse Daniela mentre l'altra tornava a letto "Se vuoi resto io.

Mi sveglio presto,non dobbiamo dirlo a Zatanna."

"No,no...va bene."disse Marianna "Va a casa,ma..."

"Ma cosa?"disse Daniela.

"Grazie per essere venuta,credo che abbia aiutato tanto Zatanna."disse Marianna "Mi dispiace che

non ci siano state ragnatele e cose sinistre."

"Beh,la cosa di Bob è stata abbastanza sinistra,dai."disse Daniela e le 2 risero "E se Bob bussa a

questa porta dimentica di essere te per un minuto e fallo entrare."

Le 2 risero e si abbracciarono.

"Chiamami domani e dimmi i dettagli."disse Daniela.

"Non ci saranno dettagli da dirti."disse Marianna che tornò dentro.

Daniela camminò verso la strada,sentendo molti cani abbaiare,si mise le mani in tasca ed estrasse le

chiavi "Merda..."

La ragazza si voltò e andò verso il retro del garage,mentre la nebbia tornava di nuovo fitta e si udiva

il ringhio della bestia.

Daniela aprì la porta finestra sul retro ed entrò,scese le scale e in quel momento le serrature della

porta alle sue spalle si aprirono.

Lei rimase fissa e poi si voltò.

"Com'è morto suo padre?"disse Zatanna.

"Non credo sia la migliore storia della buonanotte."disse l'altra.

"Conosci i miei genitori,ci sono abituata."disse Zatanna.

"Beh,la versione corretta è che...è morto in un incidente d'auto e la versione lunga è che...guidava

Daniela."disse Marianna.

"È stata colpa sua?"disse Zatanna.

"No."disse Marianna "Solamente una persona pensa che sia stata colpa sua."

Daniela entrò nella stanza e la corazza da samurai si voltò verso di lei che raggiunse la teca

trovandola vuota,poi qualcosa cadde alle sue spalle e lei si avvicinò agli scaffali,vedendo uno

scrigno rettangolare di metallo,con delle incisioni sopra.

Lei lo aprì e l'interno era ricoperto da del tessuto rosso.

Sul tessuto c'era una collana d'oro con un ovale di metallo.

Lei lo prese e lo aprì,prese la foto dalla tasca e la mise nell'oggetto,piegandola,poi si legò la

catenina al polso "Ok...proviamo un'altra volta.

Se c'è una presenza qui,se..."

La sedia a dondolo si mosse da sola e lei si avvicinò.

Il padre le passò alle spalle andando verso il pianoforte,poi la porta si chiuse da sola a chiave.

Mentre lei correva verso la porta,il pianoforte iniziò a suonare.

"Papà?"disse lei vedendo che in fondo alla stanza non c'era nessuno.

Lei andò al pianoforte e vide che in fondo all'angolo l'abito da sposa non c'era più,poi si avvicinò al

pianoforte e premette alcuni tasti.

La mano bianca del padre iniziò a suonare.

Lei guardò lo specchio sopra il piano forte e vide il padre che sorrideva "Papà..."

Lei si voltò e vide che il volto del padre aveva la parte sinistra maciullata,con l'occhio mancante.

"SEI STATA TU A FARMELO!"urlò il padre e lei urlò fuggendo verso la porta "È COLPA TUA!

TORNA QUI!"

"AIUTO!"urlò lei che bussò alla porta "APRITE!

AIUTO!"

Nella casetta rossa c'erano le galline nel loro scompartimento,con il pavimento di paglia e accanto

c'era Bob accucciato a terra con la chitarra,mentre sul soffitto si sentivano dei passi,poi un'ombra

passò oltre la porticina del pollaio dietro di lui.

Sentendo il ringhio il ragazzo si voltò verso la porticina.

La creatura passò di nuovo sul tetto.

Una delle porticine del pollaio si aprì.

Una delle galline uscì.

"No,ti,prego no...non uscire..."disse lui bisbigliando e si avvicinò all'entrata "Vieni qua...no..."

La gallina si allontanò,poi lui chiuse lentamente la porticina.

"Mi dispiace."disse Bob che udì il ringhio dell'essere e l'urlo della gallina che venne divorata.

Marianna portò i piatti sul tavolo della cucina,poi tornò in sala da pranzo e ne prese altri,poi iniziò a

pulire il tavolo con uno straccio.

Il bicchiere sul tavolo della cucina iniziò a muoversi da solo e andò verso il bordo,poi cadde a terra

rompendosi.

Marianna andò in cucina e vide il bicchiere a terra,andò in un'altra stanza,prese una scopa e una

paletta,iniziando a spazzare.

La porta finestra della casa mostrava che l'esterno era pieno di nebbia.

In quel momento Marianna si alzò sentendo della musica e trovò il disco inserito,così spense la

macchina,poi si guardò intorno,poi si voltò di scatto vedendo un lampadario che oscillava,poi sentì

una porta che si apriva al piano di sopra.

"Zatanna?"disse lei correndo al piano di sopra,poi aprì la sua cameretta e la trovò nel letto.

Vide che il lenzuolo copriva qualcosa accanto a lei e togliendolo vide la bambola della teca,poi

coprì la bambina e andò via,scendendo le scale e spegnendo la luce del corridoio di sopra.

Daniela mise il piede sulla sedia a dondolo per vedere meglio dalla finestra rettangolare,ma l'esterno

era pieno di nebbia,poi sentì dei rumori provenire dal fondo della stanza,così scese di nuovo,poi

andò verso il fondo della stanza e il televisore le si accese alle spalle,mostrando se stessa nella

stanza.

Lei si avvicinò e anche l'immagine al televisore lo fece,poi lei si mise in ginocchio e guardò

l'immagine.

L'immagine si guardò alle spalle,malgrado la figura reale non si muovesse,poi lo fece anche lei,ma

non vide nessuno,così guardò la tv di nuovo.

La figura si voltò ancora.

Daniela sentì un suono e si voltò,poi guardò la tv.

L'immagine nel televisore sussultò e un contenitore cadde dagli scaffali,facendola voltare,poi

successe la stessa cosa nella realtà.

Voltandosi lei vide che si trattava della scimmia con la fisarmonica.

La figura nella tv si voltò verso la figura reale e parlò piangendo,poi lo fece anche la persona vera.

"Ma che succede?"disse Daniela piangendo.

Marianna era seduta sul divano e scriveva su dei fogli,guardando la tv,poi guardò verso la cucina e

abbassò il volume del televisore,per guardare di nuovo verso le altre stanze,poi si alzò e andò verso

il piano inferiore,scendendo le scale e passando accanto alla porta dove era chiusa l'amica,poi andò

verso lo studio di Constantine.

Avvicinandosi sentì la voce di una bambina registrata che parlava "...mi sono ritrovata in un lungo

corridoio tappezzato di bare.

L'altra sera mi sono svegliata per un altro rumore.

Una moneta che cadeva...era come se lui...come se mi stesse chiamando."

"Tu hai mai visto il Traghettatore?"disse Constantine.

"Se non paghi il pedaggio ti porta con se."disse la bambina e la registrazione si riavvolse diverse

volte su quella frase.

Ad ogni frase la voce diventava sempre più distorta.

Marianna si avvicinò al registratore,poi le luci si spensero e Marianna accese una torcia guardandosi

intorno,poi andò a vedere i fascicoli sul traghettatore.

Vide un disegno che mostrava una figura con il volto nel buio,con occhi tondi e luminosi,con un

cappuccio nero e un lungo abito nero,con in mano un bastone contorto e avvizzito,molto lungo.

Marianna sentì il suono di una moneta che cadeva.

Dietro di lei apparve la figura di un uomo con delle monete circolari sugli occhi.

L'uomo aveva capelli grigi lunghi,baffi,giacca nera,camicia bianca,fiocco nero,pantaloni neri e

scarpe nere.

Marianna andò versò l'entrata,illuminando il corridoio ed uscendo,camminando lentamente verso le

scale.

Una moneta rotolò dalle scale finendo sul pavimento di legno davanti a lei.

Lei si chinò e raccolse la moneta,poi si alzò sentendo dei rumori e andò verso le scale.

Arrivata al piano superiore la figura con le monete sugli occhi era dentro la sala da pranzo alla sua

sinistra e voltò la testa verso di lei.

Marianna illuminò il salotto,ma poi si voltò sentendo una moneta che cadeva a terra e voltandosi

vide la moneta andare verso di lei,poi si avvicinò alla cucina sentendo un'altra moneta che cadeva.

Alla sinistra del frigorifero c'era una porta aperta con l'interno nero.

Lei si avvicinò lentamente e illuminò la moneta a terra,poi sentì degli strani versi provenire dalla

porta.

Alzando gli occhi vide 2 monete su un volto vagamente visibile e che sembrava rinsecchito.

La testa arrivava vicino alla parte superiore della porta.

Marianna cominciò a tremare e ad avere gli occhi lucidi.

La ragazza alzò la torcia che illuminò il bagno e le 2 monete caddero a terra.

Marianna iniziò a tremare per la paura,poi illuminò il bagnò ancora,dopo di che si avvicinò alla

moneta che era più vicina a lei e si chinò.

La torcia iniziò a spegnersi.

"Cazzo!"disse lei "No!..."

La ragazza raccolse la moneta,poi si alzò.

Davanti a lei apparve improvvisamente il volto di un essere scheletrico,senza naso,con la pelle

marrone scuro.

La ragazza urlò a squarcia gola,corse via,ma una forza invisibile le afferrò una gamba,facendola

cadere,poi la trascinò verso la porta.

Il bagno ora non c'era più e al suo posto c'era una stanza nera con una lanterna dentro che veniva

tenuta dalla figura.

Accanto alla figura c'erano 2 bare,con dentro un uomo e una donna con delle monete sugli occhi.

La ragazza afferrò una colonna urlando,la torcia si riaccese,lei lasciò la colonna e puntò la torcia sul

bagno.

La figura scomparve e lei non venne più trascinata,poi si rialzò e corse al piano di sopra urlando e

provò ad aprire la porta di Zatanna che però era chiusa a chiave "ZATANNA!

ZATANNA!"

Marianna iniziò a bussare,ma la sua voce e i suoi colpi non venivano uditi all'interno.

La bambina dormiva beatamente sul letto e la bambola non c'era più,poi una forza iniziò a

trascinarla via lentamente,poi la strattonò con violenza,facendola svegliare.

Zatanna si mise seduta e si guardò intorno,poi venne strattonata ancora.

La bambina si guardò intorno e vide i colori che venivano proiettati sulla parete dalla lampada che

ruotava.

Una figura si alzò da sotto le sue coperte.

Alzando il lenzuolo la bambina vide la bambola,poi la bambina che Marianna aveva visto lo stesso

giorno apparve sotto le coperte ed urlò strisciando verso di lei.

Zatanna urlò e scagliò la bambola contro la lampada che cadde.

La circonferenza posta davanti alla lampada continuò a ruotare proiettando vari colori sulla parete.

Malgrado la bambola restasse a terra,la sua ombra si mise seduta quando sulla parete c'era il colore

verde,quando il colore divenne arancione la sagoma si mise in piedi,assumendo l'aspetto della

bambina e la salutò ridendo e alzando l'avambraccio destro,quando arrivò il colore blu la figura

divenne una donna coperta da un lungo abito nero,con cappuccio e l'avambraccio destro teneva una

falce.

Dall'ombra uscì la voce della bambina "Mi piacciono le tue bambole."

Quando il colore fucsia arrivò sulla parete la figura divenne Hela ed usci dal muro.

Il volto era visibile,gli occhi erano pallidi,con palpebre nere,la testa era coperta da un costume

aderente verde scuro come anche il collo.

Dai contorni della tuta aderente,intorno al volto,partivano quattro corna principali.

Le prime due,all'altezza delle orecchie,prima andavano verso l'esterno,poi si curvavano

all'indietro,poi ce n'erano altre due più in alto che andavano all'indietro e poi bruscamente andavano

verso l'alto.

Oltre queste due ce n'erano altre due che andavano all'indietro,poi si curvavano verso il basso e

arrivavano sotto l'altezza del mento e al centro della testa ce n'era una puntata verso l'alto,che aveva

la base sulla pelle.

Alle corna era collegato un velo trasparente scuro che copriva il volto e queste protuberanze

facevano da aggancio.

Il corpo era coperto da una tuta verde scuro,sul collo c'erano due linee nere che si univano

formando una punta,all'inizio del petto, altre due che formavano una punta in mezzo al seno,poi

altre due che passavano sul seno e si univano poco sotto il petto.

Da queste due ne partivano altre due che,lateralmente andavano all'indietro.

Lungo i fianchi c'erano due linee nere che formavano due dei tre rettangoli neri al centro della

pancia,poi dall'ultimo rettangolo partiva una linea a zig zag verso i fianchi all'altezza della

vita,mentre una seconda linea uguale si intersecava con quest'ultima arrivando dalle gambe.

C'erano anche tre linee orizzontali all'altezza del ginocchio,nere.

Poco dopo le spalle c'era una linea nera,poi un'altra più sottile che formava un rettangolo sulla parte

esterna del bicipite,poi c'era una seconda linea nera e poi una terza sul polso.

Il dorso delle mani era verde,le dita erano scoperte e poi c'era metà dell'indice e del medio verdi.

Dalle spalle partiva un lungo e largo mantello verde che arrivava fino a terra e aveva i bordi della

pelliccia verdastra.

La figura le apparve alle spalle,alla sua destra "Vieni con me!"

La bambina urlò e si allontanò.

Marianna si allontanò sentendo le urla e vedendo che sotto la porta si intravedeva una forte luce

gialla,poi ci fu un tonfo.

La bambina uscì dalla stanza chiudendo la porta e aveva le mani piene di energia gialla instabile e

che formava un vapore dorato.

"ZATANNA!"urlò Marianna abbracciandola "Zatanna!"

La bambina pianse,poi la porta si aprì di scatto.

Le 2 urlarono e corsero via,scesero le scale,ma sentirono qualcuno suonare la porta e colpire

l'entrata.

Zatanna urlò.

"USCIAMO DA DIETRO!"urlò Marianna,ma una volta giunte in cucina le tende si mossero da sole

mettendosi davanti alla porta finestra.

Le 2 si bloccarono sentendo un ruggito.

"Siamo in trappola."disse Zatanna.

Poco dopo Marianna prese il telefono.

"Pronto?"disse la voce di Xanadu.

"Oh Dio,signora Constantine..."disse Marianna abbracciando Zatanna.

"Mamma!"disse Zatanna.

"Zatanna?"disse Xanadu "Marianna?

È tutto a posto?

Che succede?"

"Zatanna sta bene."disse Marianna "Sta succedendo qualcosa dentro casa vostra e...non pensiamo

sia sicuro andare fuori,non sappiamo che fare."

"Mamma..."disse Zatanna.

"Posso parlare con Annabelle?"disse Xanadu.

"Come scusi?"disse Marianna.

"Devi darle un'anima,mia cara."disse Xanadu.

"Cosa?"disse Marianna.

"Un'anima."disse Xanadu "Lei vuole la sua anima."

Il telefono iniziò a tremare.

"Dammi la sua anima!"disse Xanadu.

Tutti i campanelli della casa iniziarono a suonare.

La tv era ancora accesa nella stanza chiusa.

Daniela,nello schermo,era accanto agli scaffali,si alzò e andò verso lo schermo,poi allungò la mano

sinistra e rispose ad un telefono.

Le immagini si sfocarono e poi mostrarono la ragazza con la parte destra del volto e della testa

esplose,poi mostrarono la ragazza con il viso pieno di sangue,come anche i vestiti, che rideva

istericamente,poi le immagini scomparvero.

Daniela era vicino agli scaffali,accucciata e piangeva,poi sentì una campanella a muro suonare e si

avvicinò.

La campanella aveva sotto di se una placca cilindrica di legno,con un piano rettangolare obliquo su

di essa.

"ASPETTA!"urlò Zatanna correndo "NOOOO!"

Marianna chiuse la porta.

"Mi dispiace tanto..."disse Daniela allontanandosi.

"Che ci fai qui?"disse Marianna raggiungendo la bambina.

Su uno scaffale c'era una cupola di vetro,con una base di legno circolare e sotto di essa c'erano dei

cespugli finti,un bicchiere,posto sul prato e una cassa cubica nera con una luce sopra.

La luce iniziò ad accendersi e spegnersi.

Le 3 guardarono la luce,poi sentirono la macchina da scrivere che si azionava da sola.

Sul foglio iniziò ad essere scritta più volte la frase "Vi sono mancata?"

"Annabelle..."disse Zatanna voltandosi verso Marianna "La bambola...è lei che sta facendo tutto

questo."

"Una bambola?"disse Marianna.

"La cosa che è con la bambola...lei vuole delle anime."disse Zatanna che si avvicinò all'altra e la

abbracciò.

"Io...io...volevo solo vederlo ancora..."disse Daniela che si teneva le braccia con le mani e tremava

di paura.

Le 2 la guardarono.

"Che cos'hai fatto?"disse Marianna.

"Volevo dire a mio padre che mi dispiace."disse Daniela piangendo "Lo so che è stata colpa mia."

"Daniela...che cosa hai fatto?"disse Marianna.

"L'ho fatta uscire..."disse Daniela.

"Che cos'altro hai toccato?"disse Zatanna.

"Ho toccato tutto."disse lei.

Una radio si accese,il televisore anche,le lampade si accesero e si spensero,l'orologio con il pendolo

iniziò a funzionare,il gallo sulla freccia iniziò a girare su se stesso e tutti gli oggetti iniziarono a

muoversi da soli.

"CORRETE!"urlò Marianna e le tre scapparono,uscendo dalla stanza.

Marianna chiuse la porta,si voltò verso di loro e si mise una mano sulla gola sentendosi

soffocare,poi cadde a terra.

"Marianna!"disse Zatanna soccorrendola.

"È l'asma,le sta venendo un attacco."disse Daniela chinandosi.

"L'inalatore è nella sua auto."disse Zatanna che corse via "Vado a prenderlo."

"No!"disse Daniela che le corse dietro "Vado io!"

Zatanna chiuse la porta d'ingresso.

Daniela sentì dei rumori provenienti dal piano di sopra e voltandosi vide la sposa con il pugnale che

camminava nel corridoio superiore,poi si voltò e la donna le apparve davanti trafiggendole la pancia

con il coltello.

Daniela cadde a terra e vide che sulla sua pancia non c'erano ferite.

Mettendosi seduta vide la sposa chinata su di lei,con il volto pieno di sangue e il velo tirato

all'indietro.

La donna le afferrò le spalle di scatto,la spinse giù e le vomitò un grosso getto di sangue nella gola.

Zatanna uscì fuori e andò alla macchina correndo,aprì lo sportello e vi entrò.

Lo sportello si chiuse da solo,poi sentì un ruggito e vide una figura correre nella nebbia intorno

all'auto.

La figura passò vicino allo sportello alla sua destra e incrinò il vetro con un colpo grugnendo.

Lei urlò e si accovacciò,mentre l'essere grugniva.

La creatura saltò sul porta bagagli e arrivò sul tetto,la bambina urlò e la creatura squarciò il tetto

dell'auto con gli artigli.

Zatanna si accucciò,mentre l'essere metteva il suo braccio peloso nell'auto,poi corse fuori.

Bob arrivò in quel momento e teneva la chitarra dalla parte finale "VAI!

SCAPPA!"

Bob colpì l'essere con la chitarra che andò in frantumi e l'essere divenne nebbia,poi iniziò a

riformarsi e a ruggire.

Il ragazzo corse via.

Zatanna chiuse la porta e l'essere iniziò a colpire la porta.

La bambina chiuse a chiave urlando,poi vide Marianna che era arrivata al piano di sopra e tossiva.

"Marianna!"disse Zatanna correndole incontro e accucciandosi a terra,dandole l'inalatore "Tieni."

"Stai meglio?"disse Zatanna e l'altra annuì.

"Dov'è Daniela?"disse Marianna "È venuta a cercarti."

"Marianna?"disse la voce di Daniela dal piano di sopra "Zatanna?

Sono quassù."

Marianna si alzò,ma Zatanna le afferrò il braccio sinistro "No.

Quella non è Daniela.

Lei è posseduta da qualcosa,lo sento."

Marianna guardò in alto,poi guardò la bambina "Che cosa facciamo?"

"Dobbiamo trovare Annabelle e rimetterla nella vetrina."disse Zatanna.

"Ma tu sai dov'è?"disse Marianna.

Zatanna scosse la testa "No."

Zatanna si guardò intorno,poi andò verso le scale e vide l'uomo anziano che si voltò e andò nel

buio.

Zatanna scese le scale.

"Aspetta,aspetta...Zatanna,no."disse Marianna.

"Non sono tutti malvagi,giusto?"disse Zatanna scendendo le scale.

Marianna guardò in alto e poi scese "Non tutti i fantasmi sono malvagi.

Non tutti sono malvagi."

Il corridoio era pieno di nebbia ed in mezzo c'era la corazza del samurai.

Il vecchio ci passò dietro.

Man mano che si avvicinavano alla figura del samurai,Zatanna sentì delle voci bisbiglianti e molte

urla.

La testa dell'elmo si voltò verso Marianna che si bloccò sentendo centinaia di urla.

"Marianna..."disse Zatanna e lei si riprese.

"Che cos'hai detto?"disse Marianna.

"Vieni, andiamo."disse Zatanna che entrò nello studio,seguita dall'altra,che sentì altre voci e si

voltò.

La testa del samurai girò a 180 gradi verso di lei.

"Vieni."disse Zatanna che la portò dentro e chiuse la porta.

La porta in fondo allo studio si aprì e mostrò uno sgabuzzino con dentro la bambola,posta su una

cassa.

"La prendo io."disse Marianna e man mano che si avvicinava la porta si chiudeva.

"No,no,no,no,no,no."disse Marianna correndo verso la porta che si chiuse "Fermo!"

La ragazza provò ad aprire la porta "I tuoi dove tengono la chiave?"

"Non lo so...non è mai chiusa."disse Zatanna.

Marianna provò ad aprire la porta,poi raccolse un pezzo di carta e lo guardò,poi lo girò e Zatanna

vide che sul foglietto quadrato c'era una foto della chiave su un tessuto rosso.

"So dove trovarla."disse Marianna.

Zatanna si voltò e vide a terra la scatola con le aperture circolari sui lati.

Zatanna si chinò "La prendo io."

"No!"disse Marianna raggiungendola "No,tu no.

Faccio io."

Marianna mise la mano sinistra nella scatola lentamente,Zatanna lo fece velocemente e prese la

chiave.

"Zatanna!..."disse la ragazza.

"Trovata."disse Zatanna e la ragazza aprì la porta trovando un lungo corridoio costeggiato di bare

verticali,con persone dentro,con le monete sugli occhi.

Al centro del corridoio apparve una lanterna.

Marianna prese la lanterna,mentre Zatanna si metteva in ginocchio e pregava.

Marianna camminò tra i corpi e la porta iniziò a chiudersi.

Il corridoio era stretto,con tegole di legno.

Marianna procedette tra le bare e le ragnatele,poi iniziò a tremare.

La ragazza sentì delle monete cadere alle sue spalle e si voltò di scatto,poi proseguì e vide una bara

in fondo,con una figura identica a se stessa,con le monete sugli occhi e la bambola in braccio.

Dietro di lei apparve la figura scheletrica.

Marianna si avvicinò alla bara e la lanterna si spense "Oh mio Dio..."

Marianna posò la lanterna a terra,poi prese la bambola lentamente,ma tirando non riuscì a strapparla

dalle braccia della sua copia,così tentò ancora,ma si fermò sentendo uno strano rumore provenire

dalla figura che iniziò ad urlare improvvisamente.

Zatanna era ancora in ginocchio e la porta si aprì lentamente sul buio.

"Marianna?"disse Zatanna.

La bambola venne scagliata fuori dalla porta.

"VAI!"urlò Marianna dall'interno.

Zatanna prese la bambola e corse via,ma si trovò davanti Daniela con l'abito da sposa e il

pugnale,così indietreggiò fino alla scrivania.

"Daniela?"disse Zatanna "Daniela ti prego!"

Marianna saltò addosso all'altra,spingendola verso i mobili rettangolari e facendole perdere il

velo,ma Daniela la gettò contro delle poltrone,poi le afferrò i capelli con la mano sinistra e la

sollevò.

"DANIELA FERMA!"urlò Zatanna e l'altra scagliò a terra Marianna urlando,poi le afferrò le gambe

e la trascinò.

"FERMA!"urlò Marianna.

La figura la prese alla gola e la sollevò,ma Zatanna accese la telecamera che proiettò l'immagine del

crocifisso su di lei.

Il volto di Marianna era pieno di venature intorno alla bocca e gli occhi erano neri.

"IO TI ORDINO,SPIRITO IMMONDO..."urlò Constantine.

"ZATANNA!"urlò Marianna "VAI!"

Zatanna corse,ma una mano uscì dalla scatola e la afferrò facendola cadere.

Mentre la bambina urlava altre mani uscirono dai buchi.

La bambina si liberò e corse.

Daniela iniziò ad emettere fumo da se stessa e l'asciò l'altra urlando in modo stridulo.

Marianna corse via.

Zatanna entrò nella stanza delle reliquie e aprì la teca,ma la mano sinistra di Hela la chiuse.

Lei si voltò ed urlò,Hela la prese alla gola con entrambe le mani e la spinse contro i

ripiani,tenendola sollevata.

Hela mise la mano destra sul suo volto e la allontanò tirando fuori dalla sua testa un secondo corpo

più luminoso.

La mano sinistra della ragazza si riempì di energia gialla.

Marianna aprì la porta e la chiuse "ZATANNA!"

Hela si distrasse e l'anima tornò nel corpo.

Marianna fu scagliata in avanti contro la corazza da samurai che le cadde addosso,ma lei rotolò via

e la evitò.

La corazza si mosse da sola rivelando una persona insanguinata all'interno.

Marianna urlò a squarcia gola.

Hela si voltò ancora,ma Zatanna le mise la mano sinistra sulla guancia friggendole il volto e

facendola urlare.

Hela fece cadere Zatanna a terra.

"ZATANNA!"urlò Marianna che la raggiunse.

"PRENDI LA BAMBOLA!"urlò Zatanna che teneva il braccio sinistro verso l'esterno con la mano

aperta e il palmo pieno di energia.

Marianna mise la bambola dentro la teca,Hela allungò la mano destra verso di lei e la teca tentò di

riaprirsi da sola.

"CHIUDILA!"urlò Zatanna.

"CI STO PROVANDO!"urlò Marianna.

"PRESTO!"urlò Zatanna vedendo anche la sposa insanguinata andare verso di loro,così prese un

crocifisso da uno scaffale con la mano destra ed iniziò a pregare,mentre con l'altra mano rimaneva

puntata su Hela.

"METTILA DENTRO!"urlò Zatanna che vide anche il traghettatore.

Daniela corse nella stanza ed aiutò l'altra a chiudere la teca.

Hela aprì un portale dietro di se.

Il portale aveva l'interno verde e i bordi neri,fatti con una sostanza semi liquida in continuò

movimento.

Daniela chiuse a chiave la teca e le entità scomparvero,poi le luci si riaccesero.

"Amen."disse Zatanna.

"È...è finita?"disse Daniela.

"Aveva dato forza ai demoni e alle altre entità."disse Zatanna "Ora che se n'è andata il male è

contenuto."

Ci fu un botto e le 3 urlarono.

Nella stanza arrivò Bob.

"Bob?"disse Marianna.

"State bene,ragazze?"disse Bob.

"Si,adesso meglio."disse Marianna.

"Tu stai bene?"disse Zatanna.

"No!"disse Bob "C'era un lupo mannaro fuori!"

"Tu hai visto il lupo mannaro?"disse Daniela.

"Si."disse Bob.

"Mi ha salvata da lui."disse Zatanna.

"Davvero?"disse Marianna.

"Si,più o meno."disse Bob.

"Forse è meglio parlarne da un'altra parte."disse Daniela e il gruppo uscì dalla stanza.

Zatanna si voltò verso la teca per un secondo,poi proseguì.

La mattina seguente,all'alba,era nuvoloso.

Daniela dormiva sul divano da una parte,mentre Marianna e Zatanna erano dall'altro.

Bob era sveglio sulla poltrona,con un pezzo di chitarra in mano.

Zatanna sentì una macchina fermarsi davanti alla casa.

"Mamma e papà."disse Zatanna.

Bob si alzò "No,non devono vedere i ragazzi."

"È l'ultima delle preoccupazioni."disse Daniela.

"Si è vero,comunque è meglio che vada."disse Bob "Comunque c'è una festa..."

"Si,si,ci vengo."disse lei.

"Con me?"disse Bob.

"Si,se i Constantine non mi uccidono prima."disse Marianna che si voltò nel momento in cui lui

provava a baciarla.

Bob andò via.

"Racconteremo ogni cosa."disse Marianna.

Zatanna aprì la porta e le 3 uscirono "Mamma…"

Poco dopo Zatanna era in sala da pranzo,con addosso una camicia bianca e un abito marrone,senza

maniche che comprendeva anche la gonna.

La madre era seduta alla sua sinistra con una camicia bianca addosso.

John arrivò con una maglietta verde scuro a mezze maniche,con i bordi rossi sia sulle maniche che

sul colletto,pantaloni neri e scarpe nere e posò 2 piatti sul tavolo con sopra una fetta di torta.

"Ecco qua."disse Constantine "Facciamo una festa tra noi?"

John si sedette alla sua destra e aveva un cappellino a cono dorato sulla testa.

"Che c'è?"disse John.

"Lo puoi togliere per favore?"disse Zatanna.

"Ok."disse John che si tolse il cappelletto.

"Non sarà sempre così,te lo prometto."disse Xanadu "Sai prima o poi,troverai delle persone che

capiranno."

"E quanto al piccolo Antony,deve augurarsi che io non lo incontri un giorno di questi."disse John.

"John."disse Xanadu.

Qualcuno suonò alla porta e lei aprì la porta trovando Daniela e Marianna.

Marianna indossava una maglietta verde,pantaloni neri e scarpe nere,Daniela una maglietta viola

con righe bianche,jeans blu e scarpe nere.

Zatanna le abbracciò.

"Ho fatto un discorsetto a mio fratello."disse Daniela.

"Grazie."disse Zatanna "Venite."

Daniela entrò.

"Va bene se invito anche il mio ragazzo?"disse Marianna.

"Certo."disse Xanadu.

Bob era poco distante,con un giaccone di jeans blu,maglietta bianca,con righe rosse

orizzontali,pantaloni marroni e scarpe nere.

Nella mano destra aveva una scatola rettangolare e con la sinistra li salutò,poi si avvicinò.

"Salve e grazie dell'invito."disse Bob.

"Bob ha le palle?"disse John"Non mi dire..."

Una serie di bambini,vestiti eleganti,arrivarono con dei pacchi regalo.

"Ciao Zatanna."disse un bambino "Tanti auguri."

"Ciao ragazzi,ben venuti."disse Constantine.

Antony arrivò in giacca marrone,cravatta blu,camicia bianca,pantaloni marroni e scarpe nere.

"Ciao Zatanna."disse lui.

"Antony?"disse lei.

"Ti chiedo scusa."disse Antony "Sono sempre invitato?"

"Certo."disse lei facendolo entrare.

"Daniela ho una cosa per te."disse Xanadu.

"Per me?"disse Daniela.

Xanadu scese nella stanza dove erano gli oggetti maledetti e prese la collanina da dentro la

scatola"Tu hai scoperto sulla tua pelle...che c'è molto male in questa stanza,ma sai cos'è che mi

piace?"

Daniela si avvicinò scuotendo la testa.

"Che tutto il male qui dentro...mi ricorda tutto il bene che c'è fuori."disse Zatanna indicando fuori

dalla finestra con la mano destra e poi le porse la foto del padre "Dolce Daniela."

"È stata Zatanna a dirglielo?"disse Daniela.

"No,è stato tuo padre."disse Xanadu.

Daniela pianse.

"È venuto a dirmi che gli manchi e di non essere così dura con te stessa,perché non è stata colpa

tua."disse Xanadu.

"Grazie..."disse Daniela in lacrime e l'altra la abbracciò.

"Tranquilla."disse Xanadu "Sai quando avevo circa la tua età sono scappata di casa con il mio

ragazzo per 3 giorni senza dirlo ai miei genitori."

"Io ho liberato delle creature,non è la stessa cosa."disse Daniela.

"Vero."disse Xanadu e le 2 andarono verso l'uscita.

"Il signor Warren lo sa di questo ragazzo?"disse Daniela.

"Era lui il ragazzo."disse lei che chiuse la porta.

"Volete sentire una canzone?"disse Constantine che si mise in salotto,su una sedia con una chitarra.