STATI DI ALLUCINAZIONE

TERRA 33

FLASHBACK

1967

In una stanza poco illuminata,c'era una vasca cilindrica verticale,di metallo marrone,con

un'apertura ovale sulla parte alta,avente dentro un vetro.

Intorno all'apertura ovale c'erano dei grossi bulloni di metallo su una placca di metallo ovale.

L'interno della vasca era illuminato da luci verde smeraldo e nell'acqua c'era un uomo biondo che

indossava degli occhialetti subacquei neri.

Aveva la testa dentro una sfera di vetro,connessa ad una placca di plastica chiara,che copriva la

zona tra spalle e collo,e aveva 2 cinghie chiare che passavano sui pettorali,formando una"x",e

coprivano le parti intime.

Sulla testa dell'uomo c'erano degli elettrodi che uscivano da sotto la placca sulle spalle e si

connettevano ad una placca rettangolare di metallo all'interno della vasca.

Al di sotto dell'apertura ovale c'era una placca rettangolare,orizzontale e circolare,con sopra dei

bulloni di metallo.

Alla sinistra dell'apertura,sulla parte alta,c'era una placca cilindrica orizzontale,con una placca

circolare in cima.

Il bordo superiore della vasca aveva una placca circolare,rettangolare e orizzontale,con dei bulloni

su di essa.

Sopra questa placca c'era un coperchio,con la parte superiore leggermente curva,avente una

manopola in cima,posta sulla zona centrale.

Poco sotto la metà c'era un'altra placca rettangolare circolare,con i bulloni sopra.

La vasca poggiava su una base circolare marrone,con dei bulloni sopra,a sua volta posta su una

placca rettangolare nera.

Il pavimento della stanza era diviso in grosse parti quadrate,con dentro molti quadrati di vetro

che facevano uscire della luce bianca poco luminosa.

Alla sinistra della vasca c'era una scaletta di metallo,obliqua e bianca,che si connetteva ad un piano

sopraelevato di metallo,rettangolare,di colore chiaro,che aveva 4 gambe di metallo verticali,2 da

una parte e 2 dall'altra.

La parete dietro la vasca era di cemento,con la parte inferiore che era più avanti del resto della

parete,mentre le pareti laterali erano composte da dei mattoni scuri,con la parte bassa coperta da una

placca di cemento rettangolare.

La parete a destra aveva un grosso tubo orizzontale,circolare,posto in alto,che,a metà

stanza,diventava verticale,poi andava in avanti,in obliquo,evitando la placca di cemento,e poi

andava in basso,mentre la parete a sinistra aveva un tubo nero verticale,prima della scaletta,che

superava la placca di cemento e andava in orizzontale verso il muro.

Il soffitto aveva una lampada circolare,posta sopra il coperchio,che emetteva una debolissima luce

bianca.

La parete davanti alla vasca era composta da mattoni marroni,con una vetrata rettangolare,dai

contorni neri,a sinistra,mentre a destra c'era una porta nera.

Dietro il vetro c'era un uomo con folti capelli neri,barba e baffi,che indossava un maglione

grigio,con sotto una camicia bianca,pantaloni marroni e scarpe nere.

L'uomo era seduto ad una scrivania e beveva da una tazza bianca,che veniva tenuta dalla mano

destra.

Il tavolo aveva il piano superiore verde scuro,mentre le parti laterali erano di metallo grigio.

Sulla parte superiore c'erano vari quaderni,un macchinario rettangolare,con vari tasti,e un

registratore rettangolare connesso ad un microfono.

Alla sinistra dell'uomo c'era un macchinario rettangolare,grigio,con la parte superiore che aveva un

piano metallico sulla zona centrale e a destra,mentre a sinistra c'era una placca rettangolare da cui

usciva un lungo foglio.

La parte posteriore della zona superiore era trapezoidale,grigia,con vari pulsanti e levette.

Sopra la parte trapezoidale c'era una radio nera,rettangolare,con una lampada accanto e poi c'era

una cassa di metallo rettangolare.

Dietro la scrivania,a destra,c'erano 2 grandi macchinari rettangolari,grigi,attaccati al muro,con vari

pulsanti,leve e piccoli schermi con dentro dei numeri arancioni.

Da 1 dei macchinari stava uscendo un lungo foglietto bianco.

Le pareti della stanza erano di mattoni bianchi.

L'uomo iniziò a toccare i tasti della macchina rettangolare alla sua sinistra,poi avvicinò la sedia su

ruote al piano su cui stava scorrendo il lungo foglio e osservò i tracciati su di esso,poi si voltò verso

il vetro.

VOCE NARRANTE DI ARTUR

"La vasca in se stessa era insolita,in quanto era verticale,e sembrava una vecchia caldaia.

Dentro la vasca il soggetto aveva la testa protetta da una pesante campana di vetro e si aveva l'idea

che il tutto fosse piuttosto scomodo.

Tuttavia era efficiente.

Dei 23 studenti sottoposti al test,solo 2 la definirono un'esperienza spiacevole.

Alcuni la dissero persino esilarante.

Un certo numero di soggetti ebbero delle allucinazioni.

Il dottor Jessep trovò gli elettroencefalogrammi particolarmente interessanti e,un sabato pomeriggio

dell'aprile del 1967,decise di tentare l'esperienza lui stesso."

Jessep continuò a galleggiare nell'acqua tranquillamente.

Qualche ora dopo.

"Artur?"disse Jessep"Ehi Artur?

Ci sei Artur?

Artur?

Rispondimi!"

Artur,che si era addormentato con le gambe sulla scrivania,si svegliò poco dopo e prese il

microfono"Basta così?

Vuoi che venga a tirarti fuori?"

"Si."disse Jessep"Voglio dare un'occhiata a quei tracciati."

Artur aprì una porta,scese dei gradini,si avvicinò alla vasca,salì la scaletta,arrivando sul piano

vicino ad essa,diede 2 colpi con il pugno sinistro ad un lato dell'oggetto,girò la manopola,aprì la

parte superiore della vasca e tolse il casco a Jessep.

"Ecco."disse Artur"È fatto.

Come ti senti?"

"Non male."disse Jessep"Ho avuto delle allucinazioni incredibili.

Una varietà di stati onirici,stati mistici.

Molte allegorie religiose,più che altro dell'apocalisse."

"Sei stato dentro quasi 5 ore."disse Artur.

"Mi è sembrata un'ora."disse Jessep.

"Vorrei provarlo anch'io una volta."disse Artur.

"Dovresti."disse Jessep.

Poco dopo Jessep era nell'altra stanza,con un accappatoio blu addosso,ed era seduto sulla sedia

davanti alla scrivania,mentre osservava dei fogli.

I suoi capelli ora erano asciutti e avevano la riga a destra.

"Abbiamo comunicato noi 2?"disse Jessep.

"Oh certo,ho continuato ad interrogarti come mi avevi detto."disse Artur.

"E come ho risposto?"disse Jessep.

"Con molta chiarezza."disse Artur che gli diede un bicchiere d'acqua"A un certo punto piangevi."

"Piangevo?!"disse Jessep"Sul serio?"

"Beh,singhiozzavi,avevi gli occhi pieni di lacrime e...quando ti ho chiesto cosa vedevi hai detto che

stavi rivivendo la morte di tuo padre."disse Artur che spense la macchina rettangolare.

"Ah,hai preso nota?"disse Jessep.

"È tutto qui."disse Artur che mise un quaderno in un cassetto.

"Vorrei riprovare la prossima settimana,Artur."disse Jessep"Pensi di poterlo fare?"

"Si."disse Artur che prese una borsa a tracolla nera e ci mise dentro una bottiglia d'acqua e dei

fogli"Cosa stiamo cercando?"

"Non lo so."disse Jessep"Per ora."

Poco dopo i 2 uscirono dall'edificio che aveva le pareti composte da mattoni chiari.

L'entrata aveva 2 porte rettangolari,con i bordi di metallo e la parte interna di vetro.

Intorno alle 2 porte c'era un rettangolo di metallo nero,a sua volta inserito al centro della parte bassa

di un rettangolo di vetro più grande.

Poco dopo l'entrata c'era un pavimento nero,con una piccola scala avente un corrimano giallo oro.

Il cielo era coperto di nuvole e le strade erano affollate.

Jessep indossava una giacca nera,camicia bianca,jeans blu e scarpe nere,mentre Artur aveva un

lungo cappotto grigio.

"C'è pochissima documentazione scritta su questo genere di ricerca."disse Jessep che aveva una

lattina nella mano destra,mentre Artur aveva un'arancia nella mano sinistra.

"C'è della gente in gamba in questo campo...Tod,Hosted,Ted,ma sono quasi tutti estremisti

fanatici,teorici della droga."disse Jessep che scese i gradini dell'edificio e iniziò a camminare in

strada insieme all'altro"È ovvio che la prima cosa da fare è...è di creare una metodologia

intelligente,studiare queste esperienze in condizioni controllate di laboratorio.

Non interferirà con il lavoro che facciamo con Bob."

"Ma in che cosa ci imbarchiamo?"disse Artur"Di privazione sensoriale?

Disturbi sull'isolamento?

Voglio dire,dove ci porterà questa storia della vasca?"

I 2 iniziarono a scendere le scale della metro che avevano un'edicola posizionata a destra.

"Beh,non firmiamo mica un contratto,facciamo solo un po' di contrabbando per divertirci."disse

Jessep"Finché disponiamo di questa vasca usiamola per giocarci,vediamo dove ci porta.

È roba affascinante Artur.

Penso che dovremmo farlo."

La sera seguente Artur era accucciato nel bagno di casa sua,dove prese dei cubi di ghiaccio con le

mani,estraendoli da un contenitore di plastica posto nella vasca,e li mise in una pentola.

Indossava un maglione nero,senza maniche,una camicia bianca,dei jeans blu e delle scarpe nere.

"Neanche sapevo che ci fosse una di quelle vasche di isolamento al New York Ospital."disse Artur.

Vicino all'entrata del bagno c'era un uomo con gli occhiali accanto a una donna con i capelli rossi

che fumava.

L'uomo aveva i capelli neri,con la riga a sinistra,indossava una camicia gialla,panciotto verde

scuro,pantaloni neri e scarpe nere,mentre lei indossava una camicia rosa,pantaloni bianchi e

scarpe nere.

Nel corridoio c'erano molte persone.

"Forse qualcuno nel reparto di psicologia fa degli studi sulla deprivazione sensoriale."disse l'uomo

con gli occhiali che ricevette una sigaretta dalla donna con i capelli rossi"E ora...Jessep che ci fa?"

In quel momento qualcuno suonò il campanello.

"Non ne ho idea."disse Artur che prese la pentola con il ghiaccio e si avvicinò all'entrata del

bagno"Ha preso alcuni dei suoi studenti e ha sperimentato con loro.

Lo sta facendo da...3,4 mesi."

Alla sinistra dell'entrata del bagno c'era un grosso quadro appeso.

Artur mise dei cubi di ghiaccio dentro i bicchieri dei 2 e il campanello suonò ancora.

"E lo sapevi che Jessep si occupava di questa roba?"disse Artur.

"No."disse l'uomo.

"Artur!"disse una voce femminile"Artur!"

"Cosa vuoi,tesoro?"disse Artur.

La donna che lo aveva chiamato era in cucina e aveva i capelli biondi,a mezzo collo,indossava una

mantella blu e un lungo vestito blu,scollato,più scarpe nere.

La cucina era bianca,con un tavolo al centro,di forma circolare,pieno di piatti e bottiglie.

Alla sinistra della donna c'era un frigorifero bianco,con sopra delle bottiglie,e alla destra di

quest'ultimo c'era il lavello bianco.

Alla destra della donna c'era un mobile di legno,avente vari cassetti,con sopra delle bottiglie,delle

scatole e dei piatti impilati.

Poco oltre il mobile c'erano i fornelli e le credenze di legno.

Sopra il frigorifero e sopra il mobile di legno c'era un ripiano orizzontale bianco,con sopra dei vasi

con dentro delle piante.

La cucina era piena di gente.

"Quanto ancora vuoi lasciarlo squillare?"disse la moglie andando da lui e mettendogli un

canavaccio sulla spalla destra"Non fa niente,vado io."

La donna andò alla porta.

"Non mi sembra il tipo da mettersi a giocherellare con roba così strana come gli stati alterati di

coscienza."disse Artur.

"Beh...diciamolo pure,Jessep è abbastanza strano anche lui."disse l'uomo che si allontanò.

"Ecco."disse Artur e la donna con i capelli rossi guardò Jessep entrare.

Poco dopo Jessep andò a farsi un panino,in cucina,e lei lo raggiunse.

"Artur dice che sei timido e vuole che ti dia una mano."disse la donna.

"Non sembra lo stile di Artur."disse Jessep.

"Beh,in realtà ha detto che sei arrogante,presuntuoso e figlio di puttana."disse la donna"Un

po' toccato,ma divertente.

E che se riuscivo a farti parlare ti avrei trovato affascinante."

"Questo è lo stile di Artur."disse Jessep.

"Dice che fai delle ricerche con lui e con Alan."disse lei.

"Si."disse Jessep che mangiò il panino.

"E che tipo di ricerche?"disse lei.

"Metaboliti tossici."disse Jessep"Seguiamo le teorie di Ed e Freedom per trovare delle sostanze

anomale specifiche della schizofrenia,ma forse ci stiamo mordendo la coda.

Tu che fai?"

"Antropologia e fisica."disse lei"Preparo la tesi di docenza."

Jessep aprì il frigorifero e poi lo chiuse"Dove?"

"All'università di Columbia."disse lei.

"Ah,con Hollowey e il suo gruppo."disse lui che andò a vedere varie zone della cucina"Sei giovane

per l'insegnamento.

Quanti anni hai?"

"Ne ho 24."disse lei.

Lui iniziò a frugare nei cassetti"Beh,complimenti.

Io ho preso la docenza a 25 anni e sono considerato un piccolo genio."

"Sono un piccolo genio anch'io."disse lei che gli mostrò un barattolo con la mano destra.

"Sembra che le belle donne siano attratte dall'antropologia."disse lui avvicinandosi.

"Così,credi che la schizofrenia non sia prodotta da un unico agente eziologico."disse lei.

"Ammesso che sia una malattia."disse Jessep.

"Per te la pazzia sarebbe solo un altro stato di coscienza?"disse lei.

"Ci sono abbondanti dati che lo confermerebbero."disse lui.

"Non ti va di discutere del tuo lavoro,vero?"disse lei.

"Di regola no."disse Jessep.

Poco dopo i 2 camminarono su un'ampia zona piatta che era tra una rampa di scale e un'altra.

Alla loro sinistra c'era un enorme edificio grigio,di 6 piani,con la parte frontale simile ad un tempio

greco.

Intorno alla zona c'erano degli alberi e una fontana a destra.

Il cielo era nuvoloso.

"Mi hanno sempre interessato le esperienze interiori."disse Jessep"Soprattutto l'esperienza

religiosa.

L'unico motivo per cui lavoro con gli schizofrenici è che l'esperienza religiosa è basilare nella

schizofrenia.

Si è limitati studiando gli animali,ho lavorato per 2 anni con le scimmie,ma loro non ti dicono

cosa succede nella loro coscienza.

Ci vogliono degli esseri umani.

E dato che a questi non puoi asportare degli organi o ficcare degli elettrodi nel cervello,devo usare

una tecnica che induca ad 1 stato di trance e la vasca di isolamento sembra essere la meno rischiosa.

Senti,vorrei venire a casa tua stasera se per te va bene."

"Divido l'appartamento,dovremo accontentarci del divano del soggiorno."disse lei.

"E cosa c'è che non va con questo divano?"disse lui.

"Ah...può succedere di finire per terra."disse lei.

"Ma noi ce la caveremo,no?"disse Jessep.

"Sono sicura di si."disse lei sorridendo.

Lui la baciò.

"Allora quando ti va di andarci me lo dirai?"disse lui.

Lei annuì sorridendo"E se andassimo ora?"

Lui sorrise e le mise il braccio destro intorno alle spalle camminando.

La notte seguente i 2 erano nudi su un divano rosso,con contorni di legno,posto in una stanza

buia,con davanti ad esso una luce che proveniva da una stufetta.

La stufetta era rettangolare,grigia,con un cerchio al centro,da cui usciva luce rossa,e con sopra di

esso una grata di metallo connessa ad una placca circolare al centro.

Jessep improvvisamente si fermò e guardò davanti a se.

"A che cosa stai pensando?"disse lei.

"A Dio!"disse Jessep"Gesù!

Crocifissioni..."

Lei rise"In genere ti succede spesso di pensare a Cristo e crocifissioni sotto lo stress sessuale?"

Lui si sdraiò su di lei e le mise la testa sul seno sinistro"Quando avevo 9 anni avevo delle visioni.

Visioni di santi,di angeli e anche di Gesù Cristo.

Ora però non le ho più."

Lei gli accarezzò la nuca con la mano destra,poi lui alzò la parte alta del busto.

"Da quando avevo 16 anni."disse Jessep.

"I tuoi genitori erano religiosi?"disse lei.

"No,niente affatto."disse Jessep che si mise seduto"Mio padre era un ingegnere aeronautico e mia

madre una psicologa clinica."

"E come mai?"disse lei"Voglio dire,come mai un ragazzo che aveva visioni di Cristo è diventato

un fisiologo che insegna all'università?"

"Ho smesso di credere."disse Jessep"È stato drammatico.

Mio padre morì,fu...una morte lenta e dolorosa per cancro.

Io avevo 16 anni e amavo molto mio padre.

Correvo all'ospedale tutti i giorni dopo la scuola...e mi sedevo accanto a lui a fare i compiti.

Lui era imbottito di sedativi.

Le ultime settimane entrò in coma.

Un giorno ho creduto di sentirgli dire qualcosa...

E allora mi sono chinato su di lui,mettendogli l'orecchio quasi alle labbra.

Hai detto qualcosa papà?

E ho udito la parola che disperatamente cercava di dire,solo un bisbiglio.

Stava dicendo...terribile."

Lei gli mise il braccio destro intorno alle spalle e lui poggiò la testa sul bordo del divano.

"Terribile."disse Jessep"Così la fine era terribile anche per la gente buona come mio padre,quindi lo

scopo delle nostre sofferenze era altra sofferenza.

Dopo qualche ora avevo eliminato del tutto Dio e non ho mai più avuto visioni.

Non l'ho mai raccontato a nessuno in 10 anni.

L'ho voluto dire a te,perché almeno adesso sai con che tipo di matto potresti trovarti coinvolta."

"Artur aveva ragione."disse lei"Sai essere affascinante se vuoi."

I 2 si baciarono.

Qualche tempo dopo Jessep era di nuovo nella vasca mentre Artur dormiva nella stanza

accanto,stando seduto sulla sedia e con i piedi sul tavolo.

Lui continuò a guardare dal vetro ovale della vasca con un sorriso fisso sul volto.

Improvvisamente iniziò a sentire i bisbigli di una voce femminile,poi vide un flash di luce fucsia

davanti a se che durò solo un istante.

Poco dopo Jessep vide se stesso nella vasca,ma non aveva il casco di vetro sulla testa e i suoi capelli

erano asciutti e mossi dal vento.

Sul volto aveva un sorriso perenne,mentre dal basso,a sinistra,c'erano delle bolle d'aria che

andavano verso l'alto.

Lo sfondo dietro di lui era verde opaco.

Jessep smise di sorridere e nell'immagine successiva vide che lo sfondo dietro di lui era un

cielo quasi bianco,con molte nuvole in rapido movimento sulla parte inferiore.

I contorni della vasca sparirono e il cielo prese tutta la visuale.

Dietro di lui iniziarono a comparire dei pesci volanti,insieme a dei serpenti marini.

Nell'immagine successiva vide una stanza d'ospedale bianca,con pavimento di legno marrone.

In mezzo alla stanza c'era un letto d'ospedale bianco con sopra un anziano che era seduto.

L'uomo aveva i capelli bianchi,corti,con la riga a destra,e indossava un lungo e largo abito bianco.

Il letto aveva una spalliera,sia dietro che davanti,composta da una spranga di metallo orizzontale e

curva che poi andava verso il basso,ai lati,formando le gambe.

Dalla parte orizzontale partivano 4 spranghe verticali che erano connesse ad una trave orizzontale

che andava da una gamba del letto all'altra.

Alla destra dell'anziano c'era un comodino rettangolare bianco,con sopra una brocca d'acqua e un

libro.

Il mobile aveva un cassetto sulla zona superiore e 1 sportello nella zona inferiore.

Alla destra del comodino c'era un paravento bianco.

Alla sinistra dell'uomo c'era un'asta di metallo,con una base connessa a 4 ruote,con in cima una

bottiglia di vetro rovesciata,con una flebo connessa alla parte inferiore,con del liquido rosso

all'interno.

Alla sinistra dell'asta c'era una sedia bianca,di legno,con lo schienale composto da una placca

rettangolare orizzontale connessa ad una serie di spranghe di legno verticali.

Dietro il letto c'era un'incavatura circolare nel muro,avente 3 finestre rettangolari con la cima

curva,che avevano una sottile spranga di legno bianca e orizzontale a metà.

Oltre le finestre c'era un sole rosso che si muoveva rapidamente verso il basso,a sinistra,mentre le

nuvole rossastre andavano velocemente a destra.

L'anziano spalancò le braccia.

Jessep vide se stesso mentre sorrideva.

Indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.

Sopra di lui c'era un cielo blu scuro,con delle nuvole nere in rapido avvicinamento che coprivano il

Sole.

Improvvisamente l'anziano si guardò il petto con un'espressione di dolore.

Jessep vide un mare di lava con una superficie molto mossa ed ebbe un sussulto dentro la vasca.

L'anziano si mise le mani sul petto mentre urlava.

Jessep vide di nuovo se stesso con la giacca nera,mentre allungava il braccio sinistro e aveva in

mano una Bibbia dalla copertina bianca,con la scritta nera.

L'anziano chiuse gli occhi e mise la testa sul cuscino.

Jessep lasciò cadere la Bibbia.

Sul volto dell'anziano si posò un foglio con sopra l'immagine della testa della Sindone.

Improvvisamente l'uomo afferrò il foglio con la mano sinistra e lo gettò a terra violentemente.

Il foglio cadde a terra e prese fuoco a partire dalla zona centrale.

Lui vide se stesso mentre allungava di nuovo il braccio sinistro,con la Bibbia nella mano,poi vide

di nuovo il padre strapparsi il foglio dal volto,dopo di che vide il foglio prendere fuoco dalla parte

bassa.

Jessep iniziò ad agitarsi nell'acqua e vide l'anziano seduto sul letto.

L'uomo aveva il volto pallido,con un'espressione di dolore e spavento,la bocca spalancata e aveva

le braccia aperte verso l'esterno.

Il braccio destro aveva l'avambraccio obliquo verso l'alto,con la mano destra ad artiglio,con il

palmo verso l'alto,mentre il braccio sinistro andava verso l'esterno e aveva la mano sinistra messa

ad artiglio,con il palmo verso l'alto.

Il sole rosso dietro l'uomo scomparve a causa dei nuvoloni neri fuori dalle finestre.

Dal petto dell'uomo venne fuori una croce infuocata che si allontanò da lui,mentre una voce

maschile urlava frasi incomprensibili.

Man mano che la croce si allontanava dall'anziano,Jessep ebbe dei flash che mostravano la testa di

un mostruoso caprone bianco con 7 occhi furenti,aventi l'iride verde,con le palpebre nere.

I primi 2 occhi erano posizionati ai lati del muso,poi ce n'erano altri 2 dietro.

Al centro della testa c'era un altro occhio e sopra di esso,ai lati,ce n'erano altri 2.

Poco sopra questi altri 2 occhi c'era un piccolo corno nero,centrale,e poco più sopra,ai lati della

fronte,c'erano altre 2 piccole corna nere,più lunghe,che andavano prima verso l'alto e poi

all'indietro sulla punta.

Poco sopra queste 2 corna partivano altre 2 corna che erano curve verso avanti ed erano molto più

lunghe delle altre.

Poco dietro queste corna ce n'erano altre 2 che erano curve verso il basso e arrivavano all'altezza

della mascella.

Le corna avevano delle linee incise a distanza regolare le une dalle altre.

Poco dopo Jessep vide l'intera figura.

La testa di caprone era posta sul corpo di un uomo magro,che aveva addosso solamente un tessuto

bianco sulla vita,inchiodato per mani e piedi ad una croce sospesa in aria.

Dietro di lui c'era un cielo azzurro con dei nuvoloni scuri che si muovevano a grande velocità.

L'essere si contorse sulla croce,mentre l'oggetto si allontanava,e poco dopo sparì tra le nuvole.

A terra c'era un suolo desertico e piatto con dei pali della luce,senza fili,che erano a sinistra.

Al centro della zona c'erano 4 colonne,di colore marrone chiaro,che poggiavano su una base

circolare,posta a sua volta su una base quadrata.

Le colonne erano cilindriche e levigate,con la parte superiore che si allargava leggermente verso

l'esterno ed era piena di linee irregolari scolpite.

La cima delle colonne era quadrata e da essa partivano altre 4 colonne rettangolari,aventi dei

rombi messi 1 sopra l'altro al centro di ciascuna,che formavano 3 arcate connesse a ciò che

restava di una cupola.

Sulle pareti interne del pezzo di cupola c'erano delle linee rosse dipinte e al centro c'era una croce

rovesciata con sopra la creatura dalla testa di capra.

Davanti alle colonne c'era una grossa pietra nera,con la parte superiore levigata,che era

rettangolare a sinistra,mentre a destra aveva una punta diretta verso l'esterno e poco prima di

essa c'erano altre 2 punte,una da una parte e una dall'altra.

Sulla roccia c'era un libro marrone.

La copertina del libro era piena di piccoli buchi circolari incisi,con una cornice interna composta da

placche metalliche nere a semicirconferenza.

La parte centrale del libro aveva una zona dorata,rettangolare,con intorno una cornice d'oro

rettangolare.

Nella zona d'orata erano scolpite le immagini di 2 angeli che suonavano delle trombe a mezz'aria e

che erano ai lati di una croce con Gesù su di essa.

Sopra la croce c'era un cerchio dorato,scolpito,emanante dei raggi neri,e dentro di esso c'era la

testa nera del caprone a 7 occhi.

La copertina del libro era legata alla parte posteriore da 7 fasce nere con un fermaglio d'oro al

centro.

Un avambraccio destro maschile,senza vestiti,si avvicinò al testo e mise la mano su di esso,ma la

luce del Sole proiettò l'ombra della testa del mostruoso caprone,così la mano lasciò il libro.

Accanto alla roccia apparve un caprone bianco con 7 occhi.

Le 3 corna principali sulla testa ora erano più lunghe e quelle che andavano verso il basso,ai lati

della testa,arrivavano alla mascella,poi andavano in alto e poi verso l'esterno.

L'essere si mise sulla roccia e si guardò intorno,mentre le nuvole scorrevano velocemente sopra di

esso.

Un braccio sinistro nudo andò verso l'alto,stringendo nella mano un coltello ricurvo dal manico

rettangolare nero,mentre nel cielo azzurro le nuvole continuavano a muoversi velocemente.

Il caprone guardò a sinistra e il braccio con la lama andò verso il basso.

Un grande getto di sangue finì sulla copertina del libro.

Il braccio sinistro venne alzato verso l'alto di nuovo,mentre il cielo diventava rosso con nuvoloni

neri.

La lama del coltello e la mano erano piene di sangue.

Il caprone cadde a terra,con la gola tagliata,e la mano aprì il libro.

Sulla prima pagina c'era una raffigurazione di Gesù,posta al centro,che mostrava solo la testa,le

spalle e l'inizio del petto del Cristo.

La figura aveva i capelli marroni,lunghi fino alle spalle,un vestito azzurro e sulla spalla sinistra un

vestito rosso.

Nella mano sinistra,posta all'altezza del petto,aveva 2 tavole di pietra rettangolari,mentre la mano

destra,che era all'altezza del pettorale destro,faceva un segno di benedizioni.

Lo sfondo della pagina era blu e intorno alla figura di Gesù c'erano 7 cerchi concentrici d'oro

che,verso la parte più esterna della pagina,andavano ad intersecare 4 aspirali con 5 strati bianchi.

Nell'immagine successiva Jessep vide una sfera rossa dal bordo giallo,avente macchie

arancioni,sospesa nel firmamento nero.

L'oggetto esplose,provocando diverse onde d'urto circolari arancioni,poi la parte centrale formò una

polvere gialla che si disperse in maniera circolare,mentre la zona più interna diventava giallo ocra

e rossa.

Al centro della polvere iniziò a crearsi una circonferenza che formò 1 spazio nero.

Durante la formazione di questo cerchio,Jessep ebbe dei flash che mostrarono una linea fucsia

orizzontale,con la parte inferiore dritta,mentre la parte superiore aveva un bozzo irregolare sulla

parte centrale e a sinistra.

La parte a destra del bozzo era obliqua verso il basso e irregolare,mentre la parte a sinistra,nel punto

più alto,era obliqua verso il basso,poi si curvava verso il basso e dopo andava quasi in orizzontale

fino all'estremità sinistra.

La linea si ingrandì e si restrinse a scatti improvvisi.

Jessep vide la stessa stanza d'ospedale dove aveva visto l'anziano,solo che al posto del letto c'era la

grossa pietra marrone.

Dalle finestre si vedeva un cielo rossastro con delle nuvole simili a linee orizzontali.

Sulla roccia c'era una donna dai capelli castani,senza vestiti,che si dimenava mentre Jessep,che era

nudo,la violentava.

Lei mandò le gambe verso l'alto e mandò il busto verso sinistra,ma lui le afferrò la spalla destra con

la mano sinistra rimettendola dritta.

Altri flash mostrarono la linea che si ingrandiva e si rimpiccioliva a scatti improvvisi.

Il cielo dietro le finestre divenne quasi nero,con alcune sfumature di rosso.

La donna si dimenò e urlò a squarcia gola mentre lui la teneva ferma con le mani.

Poco dopo Jessep vide il Sole,in un cielo rosso,mentre una sagoma nera si avvicinava,partendo dal

centro del corpo celeste.

La scena venne alternata da dei flash che mostravano lo stupro e altri che mostravano la sagoma

nera in avvicinamento,che si rivelò essere il teschio del caprone con i 7 occhi.

Jessep continuò ad agitarsi nell'acqua.

Tempo dopo,all'interno di un televisore senza colori,venne mostrata una ragazza con degli elettrodi

sul volto.

La ragazza aveva dei capelli neri,lunghi,spettinati,con riga a sinistra,indossava una camicia

viola,pantaloni neri e scarpe nere.

Lei era seduta su una sedia a rotelle.

La ragazza si chinò a destra vedendo una mano che si avvicinava,poi la stessa mano le mise un

elettrodo sulla parte centrale della fronte.

Il televisore che mostrò queste immagini era posto sopra altri 3 in una stanza buia.

Jessep era davanti agli schermi,con il braccio destro poggiato su di essi,poi andò verso una vetrata

rettangolare che mostrava la stanza dove si trovava la ragazza.

Lui indossava un camice bianco,maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

Alla sinistra della ragazza c'era Artur che le stava sentendo il battito cardiaco.

Indossava un lungo camice bianco,con sotto una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

Alla sinistra della ragazza c'era una donna con capelli neri,a mezzo collo,con camice

bianco,pantaloni bianchi e scarpe bianche.

Sulla sinistra c'era un'altra dottoressa seduta su 1 sgabello.

Aveva i capelli neri,camice bianco,maglietta celeste,pantaloni marroni e scarpe nere.

Davanti allo specchio c'era una poltrona grigia con sopra un uomo dai capelli neri,che indossava

degli occhiali,un camice bianco,dei pantaloni neri e delle scarpe nere.

La parete a sinistra aveva delle tende marroni,come la parete opposta al vetro,e aveva 2 poltrone di

plastica verde davanti.

Dietro la sedia a rotelle c'erano 2 poltrone di pelle marrone,poste poco prima delle tende.

Dietro Artur c'era il macchinario che faceva uscire il foglio con i tracciati,che era connesso agli

elettrodi.

La ragazza dai capelli rossi aprì la porta nera della stanza dove era Jessep.

Indossava una maglietta bianca,pantaloni neri,scarpe nere,aveva una borsa marrone a destra e un

cappotto nero sull'avambraccio sinistro.

"Ciao,Amily."disse Jessep che toccò dei pulsanti ai lati degli schermi.

Lei sorrise"Ciao.

Beh,è deciso.

Matt ha parlato con Spencer questa mattina ed è sicuro,il lavoro è mio."

"Ah..."disse Jessep incrociando le braccia.

"E così andrò a Nairobi a fare il mio tirocinio,luglio e agosto,e a settembre andrò ad insegnare ad

Harvard."disse Amily.

"È stupendo."disse lui che la baciò.

"Allora,insegneremo tutti e 2 ad Harvard a settembre!"disse lei.

"Pare di si."disse Jessep che andò a sedersi su una poltrona nera,lucida,con delle rotelle sotto,posta

tra 2 telecamere su dei tripodi.

"Beh,non poteva andare più liscio."disse lei sedendosi su una sedia di legno alla destra della

poltrona"Non trovi?

Visto che siamo insieme a Boston...credo che dovremmo sposarci."

"Lo sai che io ho la fama di essere un po' matto."disse Jessep.

"Soltanto un po'?"disse Amily ridendo"Tu sei pazzo,ne più ne meno.

Non c'è bisogno che tu mi dica quanto sei strano..."

Lei si mise la borsa sulle gambe"...lo so quanto sei strano.

Io sono la tua amante da più di 2 mesi,persino il sesso è un'esperienza mistica per te,Eddie.

Tu gli dai sotto come un invasato!...può essere piacevole,ma a volte mi domando se è con me che

stai facendo l'amore.

Mi sembra di essere la vittima della furia di un monaco nell'atto di ricevere Dio!"

Jessep sorrise.

"C'è qualcosa di Faust in te,Eddie."disse Amily indicandolo con l'indice destro"Venderesti l'anima

per scoprire la grande verità.

Vedi,la vita umana non ha grandi verità.

Siamo nati nel dubbio e passiamo la vita convincendoci che siamo vivi.

Lo facciamo anche amandoci l'un l'altro come...come facciamo noi 2.

Non posso neanche pensare di vivere senza di te."

Jessep guardò verso il vetro.

"Quindi sposiamoci."disse Amily"E se sarà un completo disastro ci separeremo,vuol dire che sarà

stato 1 sbaglio."

Passarono alcuni istanti di silenzio.

"Le sta dando dimetiltriptamina,fa effetto dopo un minuto e farà un viaggio per circa

mezz'ora."disse Jessep che guardò il vetro,poi si alzò e uscì dalla stanza.

"Ti senti diversa ora?"disse il dottore che era seduto vicino alle vetrate.

Jessep entrò nella stanza.

"Si..."disse la ragazza.

"Meno ansiosa?"disse il dottore.

Jessep andò a vedere il tracciato che usciva dalla macchina.

"Molto meno."disse lei.

"Hai delle sensazioni particolari?"disse il dottore.

"Mi sembra..."disse la ragazza guardando verso l'alto e facendo un mezzo sorriso"...come se Cristo

avesse toccato il mio cuore."

Jessep la fissò per alcuni momenti,poi aprì la porta gialla e arrivò in un corridoio che aveva un

pavimento grigio,lucido,con pareti bianche,dotate di una linea metallica orizzontale e

rettangolare,posta a metà.

Il soffitto era composto da placche quadrate e c'erano delle lampade rettangolari.

A metà del corridoio,tra una porta gialla e l'altra,c'erano 2 file di sedie di plastica arancione,con le

gambe di metallo,come anche i braccioli.

Su una delle sedie,sulla fila a destra,c'era Amily che fissava il muro.

Jessep si avvicinò e si sedette su una sedia posta nella fila opposta"C'è molta illusione religiosa tra

gli schizofrenici acuti.

Alcuni dicono che gli schizofrenici sono organicamente diversi dagli altri,è quasi come se

cercassero di cambiare la loro immagine fisica per...adattarla all'immagine schizofrenica di loro

stessi."

Jessep incrociò le dita mettendo le mani sulla pancia"Cambiare l'immagine…

Trasfigurarsi…

Non è così assurdo."

Lui vide che Amily stava guardando a terra e aveva la mano destra che stringeva la sinistra.

"D'accordo,ci sposeremo se è così importante per te."disse Jessep.

Lei lo guardò.

"Io non sto a mio agio con le donne e non mi capiterà facilmente di trovare qualcuna che valga la

metà di te."disse Jessep"Credo che sarò un marito ragionevolmente accettabile."

Amily sorrise.

"Neanche io voglio rinunciare a te."disse Jessep.

"Immagino che questa sia l'unica dichiarazione d'amore che possa ricevere da te."disse Amily.

Jessep si alzò e si mise seduto alla sua destra,mettendo la gamba sinistra sulla destra e incrociando

le mani"Sono davvero tanto strano a letto?"

"A volte."disse lei sorridendo e annuendo.

Lui le mise la mano sinistra sulla coscia destra"Devo cercare di cambiare?"

"No."disse lei sorridendo e prendendogli la mano sinistra con la destra"Non mi dispiace."

I 2 si baciarono.

FINE FLASHBACK

FLASHBACK

1974

In una città c'era un palazzo rettangolare di mattoni,con le pareti di colore marrone chiaro,avente 7

piani.

Ogni faccia del palazzo aveva 2 protuberanze verticali,parallele,rettangolari,verdi e sporgenti,che

avevano 2 file di finestre ciascuna.

Su una facciata c'era anche una scala antincendio di metallo nero.

Amily si era affacciata alla finestra del quarto piano,mettendo le mani sul davanzale,e guardava la

strada.

Indossava una maglietta rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.

Jessep stava camminando in strada e,con la mano destra,teneva la mano sinistra di una

bambina,mentre con la sinistra teneva una busta della spesa.

Lui aveva gli occhiali e indossava una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

La bambina aveva i capelli chiari,legati in 2 trecce,indossava un lungo vestito rosso che arrivava

alle ginocchia e aveva le scarpe nere.

Alla sinistra di Jessep c'era una seconda bambina,con i capelli chiari e lunghi,che spingeva un

passeggino bianco con dentro altre buste della spesa.

La seconda bambina aveva una maglietta rossa,con maniche blu,pantaloni neri e scarpe nere.

La strada su cui stavano camminando era in salita,su entrambi i marciapiedi c'era una fila di

alberi,con davanti dei lampioni neri,e i palazzi,ai lati della strada,erano tutti alti tr piani.

Alla fine della discesa c'era un giardino,con dei pini,che dava su un lago.

"Papà,sono stanca!"disse la bambina con le trecce.

"Vuoi che ti aiuti?"disse Jessep.

"Do un passaggio a questa signorina!"disse un uomo con gli occhiali,avente i capelli

castani,corti,lisci,con la riga a sinistra,con baffi e barba corta,che indossava una tuta da ginnastica

blu,con maglietta bianca sotto,pantaloni neri e scarpe da ginnastica.

L'uomo prese la bambina con le mani e la sollevò da terra.

"Ehi!"disse Jessep"Attento Meson!"

Meson sorrise e girò intorno ad Eddie,arrivandogli a destra,portando la bambina con se"Come

stai,Eddie?"

"Ciao."disse Jessep mettendogli la mano destra sulla spalla"Ti va una birra?"

Amily si mise la mano destra sulla fronte e rientrò.

Artur uscì dallo stesso palazzo dove abitava Jessep.

Aveva gli occhiali,indossava una giacca chiara,maglietta marrone,camicia bianca,pantaloni chiari e

scarpe nere.

Il portone era nero,con una vetrata in mezzo.

Ai lati dell'entrata c'erano 2 colonne rettangolari,con un'incavatura rettangolare sulla parte

iniziale,con dentro un rombo.

La bambina che spingeva il passeggino corse nel palazzo.

"Ehi..."disse Artur che vide Jessep arrivare con Meson"Se non lo vedessi non ci crederei."

Meson,che aveva la bambina sulle spalle,si avvicinò ad un bambino con capelli neri,maglietta

rossa,a mezze maniche,pantaloni chiari e scarpe nere,che lo aveva salutato con la mano destra.

"Ma tu non dovevi arrivare la prossima settimana?"disse Jessep.

Artur ris si strinsero la mano.

"Stai perdendo tutti i capelli."disse Jessep.

"Capita ad una certa età."disse Artur che prese le buste dal passeggino.

Jessep mise la mano destra sulla spalla di Meson mentre quest'ultimo metteva a terra la bambina.

"Ehi Meson?"disse Jessep indicando Artur"Questo è il Rosemberg di cui ti parlavo."

Meson strinse la mano ad Artur"Salve.

Piacere."

"Salve."disse Artur"Piacere mio."

"Su,dammi una mano,sfaticato."disse Jessep.

Artur prese il passeggino"Ah,come no...allora...che mi racconti di bello?"

"Sei invecchiato."disse Jessep.

Artur rise.

Nella casa di Jessep c'era un corridoio non molto largo,con arcate rettangolari,con la cima a

triangolo.

Le pareti erano bianche,a sinistra c'era un quadro appeso,mentre a destra c'era una porta.

In fondo al corridoio c'era un'altra porta,con un termosifone a sinistra poco prima.

La moglie di Artur,che era incinta,era in fondo al corridoio e indossava una giacchetta grigia,a

mezze maniche,un vestito celeste e scarpe nere.

Artur,Meson e Jessep entrarono nella casa.

La bambina che spingeva il passeggino corse,mentre l'altra era di nuovo in braccio a Meson che la

mise a terra poco dopo.

"Guarda che brav'uomo di casa."disse la moglie di Artur sorridendo"Sai,Eddie,ti trovo molto bene."

Il gruppo arrivò in salotto,dove c'era anche Amily,che aveva una tazza nella mano destra.

La stanza aveva il pavimento di legno,varie poltrone,di cui una nera,una chiara e una di

legno,più un tavolino rettangolare al centro.

In fondo alla stanza c'era una scrivania di legno,con dietro 3 finestre,a destra di essa c'era un

tavolinetto con sopra una lampadina e delle cartelline.

"Si e non posso crederci,di nuovo incinta."disse Jessep sorridendo e indicandole la pancia con la

mano sinistra,poi le mise la stessa mano sulla schiena e le diede un bacio sulla guancia

destra"Quando è successo?"

"Beh,è una lunga storia."disse la donna ridendo.

"Stai splendidamente."disse Jessep"Avete già trovato casa?"

Artur andò nella cucina che aveva un'apertura rettangolare sulla parete che dava sul salotto.

La cucina aveva le pareti gialle,con,a destra,delle credenze bianche,c'era un lungo piano chiaro,con

fornelli,e sotto di esso c'erano dei mobili chiari con vari cassetti.

A sinistra c'era il frigorifero,con la cucina a gas vicino,poi c'era l'apertura nella parete e poi

un'entrata.

Sopra l'apertura rettangolare c'erano dei ripiani bianchi e alla destra del frigorifero c'era un'altra

porta d'accesso.

"Si,un bell'appartamentino vicino ad Huntington Field."disse Artur.

"Mio Dio,sono passati 7 anni da quando..."disse la moglie di Artur andando in cucina insieme a

Jessep e ad Amily.

"Artur insegnerà all'università."disse Amily che mise delle scatole nelle credenze.

"Ah si,me l'ha detto Eddie."disse Meson che uscì dalla cucina.

"Non riesco a credere che siano passati 7 anni..."disse la moglie di Artur mentre lui portava una

delle buste su un tavolino in fondo alla stanza.

Alla destra del mobile c'era un altro corridoio.

"Ehi,ho saputo che hai avuto la cattedra,complimenti."disse Artur.

"Già,fantastico."disse Amily.

"Però,siete proprio dei mostri voi,eh?"disse Artur"2 professori in famiglia."

Amily prese dei sacchi di farina dalle buste e poi andò a sinistra"Ah senti,abbiamo una casa nel

Maine che potete usare per l'estate,io torno in Africa questo giugno,Eddie sarà in Messico..."

Meson si sedette sulla poltrona nera prendendo in braccio la bambina con i capelli sciolti.

Jessep mise una scatola di cereali su 1 dei ripiani bianchi,pieni di barattoli,posti sopra l'apertura

rettangolare"Ah senti...conosci un certo Jacob dell'università di Messico?

Dice che ha lavorato con te in California."

Artur prese una busta e ci guardò dentro camminando verso destra"Ah...certo,un ragazzo molto in

gamba."

"Beh,è qui a Boston,al museo botanico."disse Jessep mentre Artur metteva una scatola in una

credenza"Riuniamoci un giorno di questi..."

Jessep mise la mano sinistra dentro la credenza e aiutò Artur a prendere un barattolo"Io vado giù

con lui,in Messico,a giugno."

"E che c'è nel Messico?"disse Artur che tornò al tavolino.

"Beh,Jacob ha trovato 1 stregone laggiù,tra gli indios inci..."disse Jessep che si appoggiò,a

braccia incrociate,sul piano della cucina,poi si tolse gli occhiali e li mise nel taschino sinistro della

giacca"È una tribù isolata del Messico centrale che ancora pratica gli antichi riti toltek.

La Sacra Cerimonia del Fungo e roba così."

Jessep si alzò e prese 1 sgabello che era vicino all'apertura nel muro"A quanto pare usano una

specie di droga..."

"Eddie?"disse Amily.

"...allucinogena che dovrebbe evocare un'esperienza comune in tutti quelli che la usano."disse

Jessep.

Artur aprì il barattolo,poi mise sul tavolino 2 fette di pane in cassetta e si fece un panino.

"Beh,mi sembra improbabile."disse Artur che mise la mano nella busta.

Amily si affacciò dal buco rettangolare sul muro"Margaret si è addormentata sul divano,te ne

occupi tu?"

Amily andò via.

Jessep si alzò e mise la mano destra sulla spalla di Artur"Sei mai entrato in una vasca di isolamento

dopo New York?"

"No."disse Artur"E tu?"

"No,ma qui a medicina ho scoperto che ne hanno una,lo sapevi?"disse Jessep.

Artur mangiò una banana"Credevo che quel genere di studi non li facesse più nessuno."

"Abbiamo fatto cose piuttosto interessanti con quella vasca a New York nei 2 mesi che ci

abbiamo giocato."disse Jessep che si appoggiò all'entrata con le braccia incrociate,poi toccò di

nuovo la spalla di Artur con la mano destra"Quando torno dal Messico,potremmo riprovarci."

"Si..."disse Artur guardandolo"Perché no."

Artur andò verso il corridoio a destra,mentre Jessep usciva dalla cucina,e arrivò in una stanza

piccola dove c'era un letto coperto di vestiti,con una spalliera di legno rettangolare,con la parte

superiore composta da una trave di legno rettangolare,orizzontale,con 3 file parallele e orizzontali di

buchi quadrati.

Questa trave era poggiata su 14 aste di legno verticali e sottili,mentre ai lati era connessa alle gambe

del letto.

Un vestito viola,posto su una stampella,era poggiato sulla spalliera.

Alla destra del letto c'era una finestra con delle tende bianche,mentre a sinistra c'erano diverse

valige,di cui alcune marroni e altre nere.

Dietro le valige c'era un tavolino pieno di libri impilati in malo modo,con 1 scatolone

dietro,e,poco prima del mobile,c'era una cassa nera con sopra altri libri,più una scatola a

terra,anch'essa piena di libri.

Artur restò in silenzio a fissare la stanza"Fantastica donna di casa,davvero."

La moglie di Artur uscì da un bagno che si trovava alla destra dell'entrata della stanza.

"C'è aria di divorzio,lo sai?"disse lei.

"Di chi parli?"disse Artur.

"Non so se hanno proprio chiesto il divorzio."disse la donna.

"Ma di chi diavolo parli?"disse Artur.

La moglie andò verso una porta aperta che era nella zona destra della stanza.

"...però si separano."disse lei che prese un bicchiere posto su un ripiano di legno vicino a dei vasi

con delle piante"Lei e le figlie vanno in un appartamento ammobiliato a Cambridge,ecco perché qui

c'è questo casino."

La donna si sedette su una sedia"Mettono tutto in un magazzino domani."

Jessep passò davanti alla porta,alla loro destra,insieme alla bambina con le trecce che gli dormiva in

braccio.

Lui sorrise,diede un bacio alla bambina e proseguì.

Artur diede un morso al panino nella mano sinistra e la donna si alzò allontanandolo dalla porta.

"Poi lei starà un anno in Africa con le bambine...e lui va in Messico."disse lei,mentre Artur spostava

i panni sul letto,poi i 2 si sedettero"E quando torna,lei andrà a vivere a Cambridge e lui resta qui.

Ah,è lui che vuole il divorzio,non lei.

Secondo me sono stati anche troppo insieme."

La donna bevve.

"Quand'è successo esattamente?"disse Artur.

"Ah,me l'ha detto lei appena 5 minuti fa."disse la donna.

Artur la aiutò ad alzarsi"Beh,ma allora tutte quelle lettere che continuava a scriverci su come erano

felici?"

La donna fece qualche passo"Non chiederlo a me.

Lei è sempre pazza di lui..."

La donna guardò Artur dall'entrata della stanza"...e lui è sempre pazzo."

La moglie di Artur andò via e lui si diresse verso una porta posta dietro il letto,la aprì ed entrò in

una stanza con 2 lettini,1 davanti alla parete opposta all'entrata e 1 in fondo a destra.

Il lettino a destra era vicino alla parete bianca e aveva delle spalliere,composte da travi di legno

verticali connesse ad una trave di legno orizzontale in cima,che lo circondavano del tutto.

Le lenzuola erano bianche.

Dietro il lettino c'era un mobile dotato di 3 ripiani,con sopra delle bambole e delle sedie

giocattolo,mentre sulla parete alla destra del lettino c'era un quadro appeso.

La parete a sinistra aveva una finestra con tende bianche e marroni,con sotto 1 sgabello con la

parte alta quadrata con,a sinistra di quest'ultimo,un tavolinetto circolare di legno con sopra una

bambola e una lampadina.

A sinistra del tavolinetto c'era un letto più grande dell'altro,con delle spalliere rettangolari di

legno,con una trave rettangolare orizzontale in cima,avente in mezzo una sfera di legno,e 6

spranghe verticali di legno connesse ad una base rettangolare con 2 punte ai lati.

Le lenzuola del letto erano rosa.

Alla destra della porta c'era un mobile di legno rettangolare con diversi cassetti,di cui gli ultimi

3,che prendevano più di metà dell'oggetto,erano più grandi dei 2 in cima.

Jessep era chinato sul lettino a destra e osservava la bambina.

"Senti,Silvia mi ha..."disse Artur.

"Shhh..."disse Jessep voltandosi verso di lui e mettendo l'indice destro in verticale sulle labbra.

"Silvia mi ha appena detto che chiedete il divorzio."disse Artur avvicinandosi con gli occhi

spalancati e parlando a bassa voce.

"Beh,si,ci stiamo separando."disse Jessep mettendo la mano sinistra in tasca"Comunque,penso che

non arriveremo al divorzio prima di un anno."

Jessep andò verso la porta.

"Senti,lo so che non sono affari miei,ma…perché?"disse Artur,mentre Jessep si sedeva sullo

sgabello dalla cima quadrata"Sei sposato con una donna eccezionale che ti adora...

Mio Dio,ci sono pochi fortunati come te.

Sei un uomo ammirato,rispettato!...1 stimato professore con la cattedra di medicina ad Harvard."

Artur si sedette sul lettino posto davanti alla parete opposta all'entrata,poggiando il panino alla sua

sinistra.

"Santo cielo Artur,è così che mi immagini?"disse Jessep"Un uomo ammirato e rispettato?

Un ottimo padre?

Un marito premuroso?"

Artur prese un orsacchiotto,che era sul letto,con la mano destra.

"Beh,ho anche pubblicato quasi 2 lavori l'anno negli ultimi 7 anni...e non ce n'è 1 solo

fondamentale fra tutti!"disse Jessep che appoggiò la schiena al davanzale della finestra"Qui

frequento salotti di altri membri sposati della facoltà dove si parla di masturbazione infantile,di chi

sta leccando il culo al preside della facoltà,di chi sarà esonerato dal posto che ha…

Amily sarebbe felice di continuare questa vita,insiste che è attaccata a me e lo è,forse.

Quello che penso è che preferisce il dolore irragionevole che ci infliggiamo a quello che altrimenti

ci infliggeremo essendo separati.

Ma io non ho paura di quel dolore,capisci?

Anzi se non mi libero di questo tram tram,di questi stupidi e ridicoli rituali,finirò per diventare

completamente pazzo.

Questo risponde alla tua domanda,Artur?"

"Ah...qual'era la mia domanda?"disse Artur sconvolto.

"Hai chiesto il motivo del divorzio."disse Jessep.

"Oh...sono affari tuoi."disse Artur sorridendo"Anzi,scusa se te l'ho chiesto."

Jessep si alzò e lo fece anche l'altro.

"Senti...e ora telefona a Jacob e andiamo tutti insieme a cena,d'accordo?"disse Jessep mettendogli

il braccio sinistro intorno alle spalle.

La sera seguente Jessep,Amily,Artur,con sua moglie,e Meson,con sua moglie,erano in un

locale,seduti ad un tavolo circolare avente una tovaglia rossa,pieno di piatti e con delle brocche al

centro.

Al tavolo c'era anche Jacob con sua moglie.

Jacob era un uomo con capelli neri,con la riga a sinistra,che indossava una camicia bianca,pantaloni

neri e scarpe nere.

Alla sinistra di Jacob c'era la moglie che aveva i capelli neri,legati dietro la testa,e indossava un

lungo abito rosa.

Alla sinistra della moglie c'era Jessep che era senza occhiali e indossava una camicia blu,pantaloni

neri e scarpe nere.

Alla sinistra di Jessep c'era Meson che aveva i capelli un po' spettinati,aveva un sigaro in bocca,a

sinistra,indossava una camicia bianca,con linee verticali e orizzontali nere,jeans blu e scarpe nere.

Alla sinistra di Meson c'era sua moglie che era bionda,con i capelli legati dietro la testa,e aveva un

vestito azzurro,lungo e scollato,più scarpe nere.

Alla sinistra della moglie di Meson c'era la moglie di Artur che aveva i capelli legati e indossava un

lungo abito chiaro,con macchie nere.

Alla sinistra della donna c'era Amily che indossava una camicia chiara,con linee verticali

nere,gialle e viola,pantaloni neri e scarpe nere.

Dietro Jessep c'era un lungo bancone che aveva la parte superiore nera,mentre la parte bassa era

bianca,con degli sgabelli di legno davanti.

Sul bancone c'era una zona con dei rettangoli di vetro,con dentro vari tipi di cibi,con sopra dei

barattoli.

Dietro il bancone c'erano molte file di scaffali contenenti alcolici di tutti i tipi.

C'era anche un secondo bancone,perpendicolare al primo,che aveva molte casse e delle bottiglie

poste sopra di esse.

Il locale aveva delle lampade rettangolari che emettevano luce bianca,le pareti erano verdi,nella

sala c'erano molti tavoli circolari,con sedie di metallo nere,e la parte frontale aveva una porta

rossa,divisa in 2 parti,con un vetro rettangolare al centro,mentre ai lati c'erano 2 vetrate con delle

insegne luminose.

"Vedi Jacob,il mio anno in India mi ha deluso molto."disse Jessep indicandolo con l'indice

sinistro"Girala come vuoi,lo yoga è ancora una tecnologia specifica che opera al servizio di un

sistema di credenza..."

"Noi scienziati abbiamo un obbligo morale verso il pubblico oltre che verso noi stessi."disse Artur

che si alzò e mise la mano sinistra sulla spalla di Jacob chinandosi.

"Vedi,i babbuini non hanno mai pensato che potevano ridurre quel tempo a 5 minuti usando un

bastone."disse Amily sorridendo,mentre la moglie di Artur le passava un bicchiere di vino rosso.

"Capisco."disse la moglie di Artur.

Amily rise e la indicò con l'indice della mano destra,in cui aveva il bicchiere"In origine gli uomini

erano solo degli altri primati,come i babbuini,ne più ne meno..."

Jessep si alzò e prese una bottiglia"Ciò che da dignità alle pratiche yoga è che il sistema di fede in

se stesso non è realmente religioso!"

Jessep camminò,bevendo dalla bottiglia,e girò intorno al tavolo,raggiungendo Artur che si era

messo seduto alla destra di Jacob"Non esiste alcun dio buddista in quanto tale..."

Meson passò dietro a Jessep mettendogli le mani sulla schiena.

"...è il se,la mente individuale,l'immortalità e la verità assoluta."disse Jessep.

"Che diavolo c'è di non religioso in questo?"disse Amily"Hai semplicemente sostituito Dio con il

se originario."

"Si,ma è individuato."disse Jessep che mise la mano sinistra sulla schiena di Artur"Almeno io so

dov'è il se...nelle nostre menti!

È una forma di energia umana,i nostri atomi hanno 6 miliardi di anni..."

Jessep poggiò l'avambraccio sinistro sulla schiena di Artur"...abbiamo 6 miliardi di anni di

memoria..."

"Gli atomi di idrogeno sono ancora più vecchi."disse Artur guardandolo.

"...nella nostra mente!..."disse Jessep che fu afferrato da Meson che lo portò alla sinistra di Artur.

Meson aveva gli occhiali messi sui capelli.

"La memoria è energia,non scompare!...è sempre li!"disse Jessep afferrando il braccio sinistro di

Artur,con il suo braccio sinistro,e bloccando Meson che aveva una bottiglia nella mano sinistra"C'è

un legame fisiologico con le nostre precedenti coscienze!…

Ci deve essere un legame e io..."

"Certo..."disse Meson e Jessep lasciò Artur.

"...ti dico che è nel nostro sistema..."disse Jessep.

"...tu sei matto."disse Meson che camminò.

Jessep gli mise la mano sinistra sulla spalla destra,dopo aver girato su se stesso,seguendolo"Che

cosa c'è di matto in questo Meson?

Sono un uomo alla ricerca del suo vero se."

I 2 risero.

"Tu sei archetipicamente americano al 100%!"disse Jessep ridendo con Meson che poggiò le mani

sul tavolo.

Amily lo osservò con un'espressione preoccupata.

"Cerchiamo tutti il nostro se."disse Jessep"Tutti cerchiamo di realizzare noi stessi.

Di capire noi stessi."

Meson si sedette.

"Di contattare noi stessi!"disse Jessep tenendogli la mano sinistra sulla spalla destra e

chinandosi"Affrontare la realtà di noi stessi!

Esplorare la realtà di noi stessi!"

Jessep posò la bottiglia sul tavolo,mentre Meson si versava da bere"Espandere noi stessi.

Da quando abbiamo eliminato Dio,non abbiamo altro che noi stessi per spiegare quest'orrore privo

di senso che è la vita!..."

Meson tolse la mano di Jessep dalla sua spalla con l'arto sinistro.

Jessep si sedette"Beh,io penso che il vero se...il se...originario...il primo se...sia una cosa

reale,misurabile,quantificabile...tangibile e di carne ed ossa..."

Jessep alzò la testa verso l'alto sorridendo"E lo troverò quel maledetto."

Messico.

Il Sole splendeva su una zona piena di catene montuose irregolari,che si estendevano a perdita

d'occhio ed erano piene di piccole piante simili a cespugli.

Jessep e Jacob erano sulla cima di una di queste catene montuose e si stavano arrampicando su una

parete composta da dei grossi massi bianchi.

Jessep aveva degli occhiali da Sole,indossava un cappello fedora chiaro,camicia chiara,a mezze

maniche,pantaloni marroni e scarpe marroni.

Sulla schiena aveva una sacca marrone connessa ad una coperta arrotolata mediante delle corde.

Jacob aveva una fascia rossa intorno al collo,indossava una camicia azzurra,a mezze maniche,jeans

blu e scarpe nere.

Sulla parte destra della cintura marrone aveva una sacca verde scuro con dentro una borraccia di

metallo.

La borraccia era cilindrica con la parte superiore a cupola.

Sulla schiena aveva un grosso sacco nero,cilindrico e orizzontale,connesso al suo corpo mediante

delle cinghie marroni che passavano sulla zona tra spalle e collo,con sotto una coperta chiara,che

era arrotolata e connessa al sacco mediante delle corde bianche.

"E quali sono le loro proprietà chimiche?"disse Jessep"Sono innocui?"

"I funghi...sono quasi certamente amanita muscaria."disse Jacob che arrivò sopra un masso,con una

parete a destra,si tolse il carico dalle spalle e si appoggiò alla parete"1...psichedelico molto

potente."

Jessep mise sia la sacca che la coperta arrotolata sulla cima del masso,poi si fece aiutare dall'altro a

salire.

"È un po' pericoloso."disse Jacob"Contiene belladonna...alcaloidi...atropina...scopolamina."

Jessep si mise seduto sul masso mentre l'altro estraeva la borraccia di metallo dalla sacca sulla parte

destra della cintura.

Jacob allungò il braccio destro verso Jessep e gli porse l'oggetto"L'amanita è venerata...da

parecchie tribù indios."

Jessep si tolse il cappello,prese la borraccia e bevve.

"La si trova a nord,fino a Chihuahua."disse Jacob sorridendo e riprendendo la borraccia"Gli indios

dicono...che rievoca vecchie memorie.

Perfino antiche."

Jacob si versò l'acqua sulla mano destra e se la mise sul volto,poi passò la mano sulla parte centrale

del petto che era scoperta"E gli inci la chiamano...primo fiore."

"Primo nel senso di primordiale?"disse Jessep.

"Si."disse Jacob annuendo"Nel senso del più antico."

Jessep alzò la testa verso l'alto"Vorrei provarla.

Credi che mi ammetteranno al loro rito?"

"Beh...credo siano molto disponibili."disse Jacob sorridendo.

I 2 arrivarono in una valle poco distante dalla zona montuosa.

Nella zona c'era una salita con diversi cespugli,raggruppati in gruppi,con qualche albero dal tronco

sottile.

In cima alla salita c'era un masso grigio,informe,con una protuberanza a destra in alto e con un

buco ovale sotto.

Accanto a questo masso c'era una lunga protuberanza di roccia verticale,grigia,alta 10 metri,con il

corpo cilindrico che diminuiva di grandezza man mano che andava verso l'alto,e in cima aveva un

masso ovale con 2 protuberanze ovali ai lati,di cui quella a destra era più piccola di quella a sinistra.

Alla sinistra di questa protuberanza c'era un megalite grigio,verticale,alto 10 metri,dalla forma

vagamente rettangolare,con i lati irregolari e incavati nella parte centrale.

L'oggetto era diviso in 2 da una linea verticale che lo tagliava fino a metà,poi c'era un solco

verticale e superficiale che si connetteva alla spaccatura.

Le 3 parti superiori erano curve in cima e sulla parte bassa aveva delle macchie nere.

Alla sinistra del megalite,poco più in basso,ce n'era un altro che era verticale,cilindrico,con la parte

superiore che si curvava verso il masso rettangolare.

Poco sotto la punta,sulla parte che dava verso l'altro megalite,c'era una spaccatura che era prima in

verticale,poi andava in obliquo e poi di nuovo in verticale.

La base di questa roccia era coperta di macchie nere.

Alla sinistra dei 2 megaliti ce n'erano altri 2,posizionati vicini,che erano verticali,quasi piatti,e con

la cima curva.

In lontananza c'era un'altra protuberanza verticale cilindrica,avente il lato sinistro che curvava

verso l'interno prima della cima.

Alla base della discesa c'era un indios anziano,che aveva i capelli neri,lunghi,una fascia rossa,con

puntini gialli,legata intorno alla testa,con dei lunghi filamenti di tessuto che scendevano sulle spalle

e sulla schiena,indossava una giacca grigia,una camicia bianca,pantaloni bianchi e scarpe nere.

"Te permitiremos participar en la ceremonia."disse l'indios a Jessep e a Jacob.

Jessep non aveva ne il cappello ne gli occhiali.

Poco dopo l'indios camminò verso sinistra.

"Hai sentito?"disse Jacob"Ti permette di partecipare alla cerimonia."

"Bene."disse Jessep"Chiedigli quale esperienza posso aspettarmi."

Jacob andò dietro all'indios e anche Jessep iniziò a camminare.

Nella zona circostante c'era un terreno grigio,irregolare,con dei dossi,pieno di cespugli e di alberi

sparsi ovunque,e intorno c'erano vari megaliti di varia forma e dimensione,di cui alcuni che

arrivavano a 20 metri,più altre protuberanze di pietra che uscivano dal terreno.

Intorno c'erano diverse donne indios,sparse nella zona,che portavano delle ceste e raccoglievano dei

funghi dal suolo.

Intorno alla testa avevano una fascia bianca.

Alcune avevano abiti di colore bianco,con macchie nere,altre indossavano abiti bianchi,altre ancora

avevano la parte superiore del corpo coperta da un vestito bianco e una gonna arancione o gialla.

Jacob e Jessep corsero in discesa.

"Stanno raccogliendo questi funghi per il rito?"disse Jessep.

"No,li raccolgono per l'anno prossimo."disse Jacob raggiungendo l'indios che gli aveva

parlato"Drugo!"

L'uomo si voltò verso di loro.

"¿Qué tipo de experiencia puede esperar mi amigo?"disse Jacob.

"Su alma volverá a su primera alma."disse l'indios.

"La tua anima ritornerà la tua prima anima."disse Jacob guardando Jessep che aveva le mani ai lati

della vita.

"Chiedigli che aspetto avrà quest'anima."disse Jessep.

"¿Cómo es la primera alma?"disse Jacob.

"Es materia no creada."disse l'uomo che camminò verso sinistra.

"Eh?..."disse Jessep che si mise davanti a Jacob.

"È la materia increata."disse Jacob perplesso.

I 2 andarono dietro all'uomo che camminò per una zona rocciosa pianeggiante con a sinistra una

salita,piena di cespugli e con alcuni alberi,con in cima i megaliti.

"Verás el Sinnu Sarrum."disse l'indiano.

"Vedrai i...i Sinnu Sarrum…"disse Jacob perplesso.

"Che?"disse Jessep.

"Non ne ho idea...prima volta che sento quella parola."disse Jacob.

"Chiedigli qualche informazione."disse Jessep.

"¿Qué son Sinnu Sarrum?"disse Jacob.

"Son los señores del reino blanco."disse l'indios.

"Sono...i signori del regno bianco..."disse Jacob.

"Y luego te lanzarás al vacío."disse l'indios.

"E...e poi tu ti lancerai...nel vuoto."disse Jacob.

"Y verás una mancha."disse l'indios.

"E vedrai una macchia."disse Jacob.

"La mancha se convertirá en una grieta."disse l'indios che andò a sinistra.

"Ehm...la macchia diventerà una spaccatura..."disse Jacob.

"Esta es la grieta en medio de la nada."disse l'indios passando su alcuni bozzi di pietra sul terreno.

"E questa è la spaccatura in mezzo al nulla."disse Jacob.

"Más allá de lo que residen."disse l'indios.

"Oltre la quale...essi risiedono."disse Jacob.

"Y de esta nada saldrá tu alma no creada."disse l'indios fermandosi in cima al bozzo di roccia.

"E fuori da questo nulla...uscirà la tua anima increata."disse Jacob.

Poco dopo i 2 si diressero verso una grotta che aveva un'entrata orizzontale.

Il pavimento dell'entrata era quasi piatto,tranne per una leggera incurvatura al centro.

La parte superiore invece andava in obliquo verso l'alto a destra,poi,sopra la metà,andava dritto per

poco,dopo di che andava in obliquo verso il basso,quasi in orizzontale,poi si curvava in basso per

poco e poi andava in obliquo verso sinistra.

Il soffitto della grotta rispecchiava la forma della parte superiore dell'entrata.

Dall'interno della grotta si udirono dei suoni di trombe particolari e molto forti.

Ai lati delle pareti della grotta c'erano 2 graffiti con contorni neri e colorati di bianco.

Il graffito a destra raffigurava un volto magro,quasi scheletrico,avente sopra la testa dei raggi

bianchi,con sotto delle acque disegnate in nero,con la cima delle onde bianca.

Il graffito a sinistra invece mostrava 3 teschi bianchi,con i contorni e le orbite nere.

Jacob guardò il graffito a destra.

In fondo alla grotta c'erano 11 indios seduti a terra,con le gambe incrociate,di cui 4 erano a destra,4

erano vicino alla parete in fondo e altri 3 erano vicino alla parete a sinistra.

La parete a destra era obliqua,mentre quella a sinistra aveva un bozzo di pietra molto grande.

Il pavimento della grotta era coperto di sabbia.

Sulla parete a destra c'era un graffito che mostrava una sfera bianca,dai cui contorni partivano dei

raggi filamentosi,con al centro un cerchio con i contorni neri,avente 2 macchie dentro,una bianca e

una nera,con un filamento circolare che partiva dalla parte posteriore di entrambe e con la parte

frontale curva.

Nella macchia bianca c'era un cerchio nero,mentre nella macchia nera c'era un cerchio bianco.

Sopra la circonferenza erano disegnati 3 teschi senza mascella,a sinistra ce n'era un altro e a

destra c'erano altri 2 teschi con la parte inferiore filamentosa.

Gli indios avevano tutti una fascia rossa intorno alla testa,il loro viso era coperto di polvere

bianca,indossavano delle magliette a maniche lunghe e un panno giallo che copriva la zona della

vita.

Alcuni avevano dei lunghi flauti di legno in bocca,con la parte iniziale molto più larga della parte

finale,altri avevano dei tamburi contro cui sbattevano dei pezzi di osso,2 avevano una lunga tromba

obliqua,che aveva la parte finale diretta in orizzontale,mentre altri avevano dei flauti a doppia

canna.

In mezzo agli 11 c'era un fuoco acceso.

Poco prima del gruppo in fondo alla grotta c'era un cerchio di anziani che avevano il volto coperto

dalla polvere bianca.

Avevano un turbante rosso in testa,con dei filamenti di tessuto bianco che ci passavano sopra e che

arrivavano fino alla pancia.

Indossavano una camicia bianca,un gonnellino grigio e avevano sia gli avambracci che le

gambe coperte dalla polvere bianca.

Davanti alle gambe incrociate dei vecchi c'erano delle ciotole d'argilla circolari.

Dentro 1 dei recipienti c'erano delle foglie,mentre negli altri c'erano dei funghi.

In mezzo al cerchio di persone c'era un pentolone di metallo,posto sopra un fuoco,con dentro un

liquido bollente marrone,con una zona di schiuma marrone sulla parte centrale.

1 degli anziani mise i funghi dentro il liquido,poi anche gli altri presero i funghi dalle ciotole,con

entrambe le mani,e li misero dentro il pentolone con la mano destra,dopo di che anche una delle

foglie venne messa nel liquido e sopra ci vennero gettati altri funghi.

Jessep era seduto a gambe incrociate accanto all'indios con cui avevano parlato,che era l'unico a

non avere la pelle coperta dalla polvere bianca.

Jacob era dietro il cerchio e osservava la scena stando alzato.

Il vecchio con cui avevano parlato stava cantando a bassa voce,aveva l'avambraccio sinistro alzato

verso l'alto e aveva una lama di roccia chiara nella mano sinistra.

L'indios si voltò verso Jessep e Jacob si chinò.

"Dile que extienda la mano con la palma hacia arriba."disse l'indios.

"Dice...porgi la mano,con il palmo in alto."disse Jacob.

Jessep allungò il braccio verso il centro del cerchio,mettendo il palmo della mano in alto,mentre

l'indios sorrideva.

L'uomo poggiò il coltello sul suo palmo e gli allargò le dita,facendo spazio tra medio e anulare,poi

gli strinse le ultime 2 dita con la mano,dopo di che prese un lungo coltello,con la mano destra,e gli

fece un taglio nello spazio tra le 2 dita.

Jessep urlò,poi l'uomo gli afferrò il polso e mandò la mano verso la pentola,mentre un altro gli

afferrava il pollice con la mano sinistra.

Il sangue di Jessep finì dentro la pentola,mentre lui tentava di allontanare il braccio,poi guardò

verso Jacob che era senza parole.

Poco dopo l'anziano lasciò il braccio e Jessep si alzò andando verso Jacob.

L'anziano prese un cucchiaino di legno e prese un po' della sostanza che stava formando grosse

bolle all'interno della pentola.

I giovani in fondo alla grotta iniziarono a cantare in una lingua sconosciuta,mentre l'indios ripeteva

le stesse parole a bassa voce,poi bevve spalancando gli occhi,passò il cucchiaio al vecchio alla sua

sinistra e fissò la pentola sorridendo.

Il liquido aveva assunto una colorazione rossastra,con zone nere,e c'erano delle macchie giallastre

nella zona centrale con delle bolle.

Tutti gli anziani si passarono il cucchiaio bevendo.

Jessep era vicino al muro a sinistra,con i teschi dipinti alle sue spalle,e Jacob gli stava fasciando la

mano.

"Cristo Santo!..."disse Jessep.

"Stai bene?"disse Jacob.

In quel momento i canti si interruppero,le trombe iniziarono a suonare di nuovo,e Jessep guardò

verso la zona dove era il gruppo di anziani,vedendo che non c'era più nessuno.

La parete dietro la pentola aveva diversi graffiti.

A destra erano disegnate 2 figure umane,senza vestiti,che avevano il corpo bianco e tutti i

lineamenti neri.

Di queste figure,che erano un uomo e una donna,con capelli lunghi,era stato disegnato lo scheletro

sotto la pelle.

La figura maschile stava mangiando un fungo,mentre la figura femminile stava allungando la mano

sinistra verso la zampa di un varano.

Alle loro spalle,all'altezza dei piedi,c'erano dei volti disegnati.

Davanti a loro c'era un enorme fungo bianco,alto quanto le 2 figure,con altri funghi più piccoli che

pendevano sia da una parte che dall'altra.

Sul fungo c'era un enorme varano fatto di ossa che aveva la zampa sinistra allungata verso la donna

e tra le dita artigliate stringeva un fungo.

Sotto il fungo enorme era disegnato un cerchio composto da 2 circonferenze bianche,molto vicine

tra loro,con dentro un disegno che raffigurava un uomo con le braccia spalancate verso la

circonferenza più interna.

Alla sinistra di questo graffito era disegnato un cerchio più piccolo,con il bordo più esterno

bianco,poi c'era una circonferenza nera all'interno,dopo di che ce n'era una bianca con la parte

centrale nera.

Questo cerchio era connesso ad un altro da una linea orizzontale che aveva il bordo bianco,con

dentro 2 linee nere parallele e la parte centrale bianca.

Il secondo cerchio aveva il bordo bianco,con una circonferenza nera all'interno e poi c'era la

parte più interna che era del tutto bianca.

Alla sinistra di questi 2 cerchi c'era un'altra circonferenza,poco sopra,che aveva il bordo

bianco,poi c'era un cerchio nero interno,sottile,con la zona centrale bianca,avente 2 macchie

bianche,con un filamento curvo che sporgeva da dietro e la parte frontale curva.

Dentro la parte frontale delle macchie c'erano 2 cerchi neri.

A sinistra di questo cerchio c'erano delle onde,disegnate con il colore bianco,con un altro cerchio a

sinistra.

Quest'ultimo cerchio era bianco all'interno,aveva una"x"nera dentro e 2 funghi sopra.

Al di sopra dell'acqua c'era un cerchio bianco con dei raggi sulla parte superiore e un volto urlante

disegnato dentro.

I 2 videro che gli anziani erano seduti a gambe incrociate vicino agli altri.

L'indios guardò Jessep sorridendo e annuì,mentre Jacob gli metteva la mano sinistra sulla spalla.

Lui avanzò e mise il ginocchio sinistro a terra,chinandosi,poi afferrò il cucchiaino di legno con la

mano destra,prese la sostanza,guardò verso gli indios e poi bevve,facendo un'espressione

disgustata.

L'indios chiuse gli occhi.

Jessep si alzò e in quel momento udì un tuono,seguito da una luce bianca a destra,poi sentì altri

boati emettendo dei versi.

Guardando verso l'esterno vide un fumo bianco con delle scintille fucsia che cadevano verso il

basso,mentre altre esplosioni luminose aumentavano il vapore.

Le luci illuminarono il graffito che mostrava i 2 davanti al fungo.

Jessep ebbe una visione che gli mostrò lui ed Amily seduti ad un tavolino,su un pavimento

verde,con davanti un muro che mostrava un prato pieno di fiori arancioni e un cielo limpido.

Jessep indossava una giacca bianca,una cravatta bianca,una camicia bianca,pantaloni bianchi e

scarpe bianche,mentre Amily aveva i capelli legati dietro la testa,con una fascia bianca circolare che

li bloccava,e indossava un lungo vestito bianco che arrivava fino a terra.

I 2 erano seduti su delle sedie bianche con lo schienale dai bordi irregolari e in mezzo a loro c'era

un tavolino circolare bianco,con 4 gambe metalliche che,dai bordi inferiori del tavolo,andavano in

orizzontale verso l'interno,poi si curvavano verso il basso,andavano verso l'esterno e poi andavano

in verticale toccando terra.

Al centro del tavolo c'era un buco circolare con dentro l'asta di un ombrellone che aveva la parte

superiore rosa spento,divisa in 6 parti,con 3 semi circonferenze di tessuto sul bordo di ogni parte.

I 2 guardarono il muro con il prato dipinto.

Jessep guardò l'immagine scolpita e si mise la mano sinistra sulla tempia,chinando la testa e

provando dolore,poi barcollò verso l'entrata,che era illuminata da una luce rosa,mentre le scintille

continuavano a cadere verso terra.

Guardando in aria vide il fumo e le esplosioni,poi ebbe un flash che mostrò Amily che guardava

verso la parte alta dell'ombrellone dove c'era un grosso varano nero,con linee orizzontali composte

da cerchi gialli,che era appeso a testa in giù.

Le scintille cadenti ora erano blu,oltre che bianche e rosa,poi Jessep ebbe altri flash della

scena con Amily che fissava il rettile,dopo di che si mise le mani sulle tempie,emettendo dei

versi,barcollò fuori dalla grotta e si mise la mano destra sulla nuca,provando molto dolore,poi mise

la mano sinistra in avanti,toccò una parete con la parte bassa curva e si sedette.

Le scintille continuarono a cadere dal cielo,così Jessep si alzò,ma,dopo pochi passi,cadde a terra,poi

si alzò e si mise le mani sulle tempie,piegando la testa in avanti,poi sollevò il capo e vide di nuovo

se stesso ed Amily seduti al tavolo circolare.

Questa volta l'immagine gli apparve frontalmente e lo sfondo con i fiori era alle loro spalle.

I 2 si guardarono.

Jessep mise le braccia in avanti e toccò una parete di roccia curva,avente una protuberanza in alto,ci

appoggiò la testa sopra,poi si mise seduto a terra,con il volto pieno di sudore,e guardò davanti a se.

In quel momento ebbe una visione che mostrò una tribù primitiva che ballava intorno ad una grossa

roccia centrale.

La roccia aveva la base larga,irregolare,poi c'era una zona cilindrica e la cima era composta da un

grosso masso dalla forma che ricordava la parte alta di un fungo,con dei teschi bianchi,dai contorni

neri,disegnati sopra e messi a cerchio.

I membri della tribù erano semi nudi,gli uomini avevano delle fasce marroni sui bicipiti,un

gonnellino marrone,composto da dei filamenti di tessuto marrone che arrivavano alle ginocchia,e

delle fasce marroni intorno alle caviglie,mentre le donne avevano anche una fascia rossa sul seno.

Tutti avevano la testa coperta da una maschera che aveva una faccia davanti e una dietro.

La parte frontale di una di queste maschere era marrone,allungata e rettangolare,con delle

incavature ovali di colore rosso scuro,poste sulla parte superiore,che avevano la parte esterna

appuntita.

Sulla parte interna di queste incavature c'era una circonferenza azzurra con un buco nero al centro.

I bordi delle orbite incavate erano neri e c'era anche una linea giallo ocra che ne seguiva i

lineamenti.

Sopra gli occhi c'era una fila di punti,di colore giallo ocra,che si curvava verso l'alto sopra le

orbite e andava verso il basso al centro e ai lati.

Al centro della maschera c'era un naso aquilino,con 2 punti bianchi all'inizio di ogni lato,più un

punto bianco al centro della parte iniziale.

Il dorso del naso aveva un altro punto bianco.

La maschera aveva una bocca formata da delle labbra nere.

Il labbro superiore formava una semicirconferenza verso l'alto,mentre quello inferiore andava verso

l'interno ai lati,poi formava una circonferenza più piccola,verso il basso,al centro.

Tra le 2 labbra c'era 1 spazio che aveva gli stessi lineamenti di queste ultime e dentro c'erano dei

denti d'oro,di cui quelli superiori erano molto più lunghi di quelli inferiori.

Sulla parte esterna delle orbite c'era una linea bianca diretta verso il basso che poi diventava

verticale e obliqua verso il centro del viso,poi,arrivata vicino alle labbra,ne seguiva i lineamenti e

aveva 2 punti bianchi all'inizio della circonferenza superiore,più altri 2 poco sotto.

Sugli zigomi c'erano delle circonferenze bianche,con il bordo pieno di punte triangolari dirette

verso l'esterno,con dentro un"+"composto da 4 triangoli bianchi con la punta verso il centro della

figura.

La testa era coperta da una chioma di paglia molto lunga,con una ciocca che arrivava sopra l'orbita

destra.

Sulla guancia destra c'erano 2 lunghi ciuffi di paglia e sulla guancia sinistra ce n'era 1.

La maschera posteriore raffigurava un teschio bianco con i contorni neri e con un"+"nero al centro

della fronte.

Un'altra maschera aveva la parte frontale allungata,marrone,con il mento appuntito.

Aveva le orbite a triangolo rettangolo,con l'ipotenusa sulla parte superiore esterna.

Dentro i triangoli c'era un buco circolare.

I contorni delle orbite erano bianchi e dalla parte interna partiva una linea bianca,curva verso il

basso e l'esterno,che girava ai lati della bocca e andava verso la punta del mento.

Il naso era composto da una placca rettangolare marrone,messa in obliquo al centro della

maschera,con una linea verticale al centro.

La bocca era nera,con dentro dei grossi denti bianchi appuntiti,di cui quelli superiori erano più

lunghi di quelli inferiori.

La parte superiore della bocca era curva,mentre quella inferiore era quasi orizzontale.

I contorni della bocca avevano una linea bianca che ne seguiva i lineamenti.

Al centro del labbro inferiore c'era un"+"bianco,composto da 4 triangoli con la punta verso il

centro.

Dalla testa partivano dei lunghi capelli marroni con 2 ciocche bionde ai lati del viso.

La parte posteriore era bianca,con 2 occhi tondi,bianchi e con l'iride nero,aveva una bocca con

labbra nere e con denti digrignanti.

Sul mento aveva un piccolo cerchio nero.

Un'altra maschera,che aveva solo la parte frontale,era nera,tonda,con delle orbite incavate che

avevano la parte superiore obliqua verso il basso,mentre la parte inferiore era curva.

Il lato obliquo superiore aveva una linea bianca sopra che ne percorreva i lineamenti,mentre sotto la

parte circolare c'era una linea bianca,con dentro dei punti neri,che ne seguiva i lineamenti e che

formava una punta curva verso il basso sulla zona esterna.

Al centro della fronte aveva il"+"bianco,composto da 4 triangoli bianchi con la punta verso il

centro.

All'interno di ogni triangolo c'era un punto nero.

Il naso aveva delle proporzioni normali e aveva le narici bianche.

La bocca aveva la parte superiore curva,mentre la parte inferiore,che era l'unica dove era stata

incisa una gengiva con dei denti,era orizzontale.

Sulle guance c'erano 2 macchie coniche bianche che avevano la base curva e la punta diretta verso

le narici.

La base curva aveva una fila verticale di punti neri che ne seguivano i lineamenti e,al centro di

essa,c'era una fila perpendicolare,orizzontale,di punti bianchi diretti verso la punta.

Dalla maschera scendevano dei lunghi capelli rossi e sotto il mento erano attaccate altre ciocche.

La tribù era disposta in 3 file circolari intorno all'oggetto di pietra che veniva illuminato da una luce

rossastra sulla parte posteriore.

La zona era rocciosa,deserta,con grandi massi intorno e c'erano delle protuberanze rocciose di 8

metri,poste in lontananza,da cui uscivano delle scintille di luce miste a fumo.

La tribù ballava saltando e agitando le braccia di continuo,mentre alcuni battevano su dei tamburi

con le mani.

C'erano dei momenti dove i 2 cerchi di persone più interni si avvicinavano abbassandosi e poi

mandavano il corpo verso l'alto insieme alle mani.

Jessep ebbe una visione dove vide di nuovo se stesso ed Amily seduti sotto l'ombrellone.

Le 2 figure erano poste di schiena e la donna guardava verso la parte alta dell'oggetto.

Jessep vide di nuovo la tribù e poi ebbe dei flash vedendo le 2 figure e spalancando la bocca.

Amily guardò verso l'alto e vide un pitone al posto del varano,poi Jessep,che era ancora a

terra,cominciò a ridere.

Sul tavolino circolare apparve una coppetta con dentro del gelato rosa.

La coppa aveva una base di metallo circolare,con un'asta verticale al centro,e una parte superiore

che era cilindrica con il gelato che formava una cupola.

Amily allungò la mano sinistra verso la coppa,sorridendo,la avvicinò a se stessa,poi prese un lungo

cucchiaio di metallo con la mano destra e assaggiò il gelato,mentre Jessep,che era ancora a

terra,rideva a squarcia gola.

Nella visione lei prese una seconda cucchiaiata e mandò la mano con il cucchiaio verso Jessep che

assaggiò il gelato.

Successivamente Jessep vide delle esplosioni di scintille uscire dalla roccia a forma di fungo,mentre

aveva dei flash velocissimi che gli mostrarono 1 sfondo nero con una macchia ovale al centro,di

colore giallo esternamente e giallo ocra internamente.

Dalla macchia partirono delle onde d'urto circolari che emisero migliaia di punti bianchi,poi,dalla

parte inferiore di quest'ultima,partì una scia viola che si disperse a destra formando moltissimi punti

viola,mentre dalla zona centrale continuavano ad uscire i punti bianchi.

Le esplosioni intorno alla roccia a forma di fungo proseguirono e si incrementarono,emettendo luce

bianca e scintille,mentre i rapidi flash mostrarono che la parte bassa della macchia gialla veniva

inglobata dal flusso viola,che finiva per ricoprirla,facendole emettere verso il basso sempre più

sostanza dello stesso colore,insieme a delle onde d'urto dirette verso il basso.

Alla fine la roccia cadde a seguito delle esplosioni,mentre Jessep ansimava a terra,poi ebbe dei flash

di immagini che gli mostrarono il serpente sull'ombrellone che si muoveva mentre Amily sorrideva.

Poco dopo vide il pitone avvolgere le sue spire intorno al suo collo,mentre lui tentava di toglierselo

di dosso con le mani,poi vide se stesso che baciava Amily e dopo quest'immagine vide di nuovo il

serpente che gli stritolava il collo.

Jessep iniziò ad urlare a squarcia gola.

Nell'immagine successiva vide 1 sfondo nero con delle stelle intorno.

I corpi celesti sulla parte centrale erano gialli e rossi,mentre quelli laterali,che erano di meno,erano

azzurri,rossi,gialli e bianchi.

Nella zona centrale di questo firmamento c'era la sagoma nera di un grande fungo circondato da

un'aura viola chiara.

Poco sotto la cupola del fungo c'erano 2 protuberanze che nella prima parte andavano verso

l'esterno in orizzontale,mentre nella seconda parte andavano in obliquo verso l'alto.

Verso la metà del gambo del fungo c'erano 2 funghi più piccoli attaccati,obliqui verso l'alto,e poco

sotto ce n'erano altri 2 che erano più grandi.

Dall'aura viola intorno all'oggetto partirono delle luci bianche che andarono verso l'esterno.

Ai lati del fungo c'erano 2 figure umane senza vestiti,una maschile e una femminile,che avevano i

contorni del corpo fatti di luce azzurra e la parte interna nera.

I 2 unirono le mani davanti a loro,poi mandarono le braccia verso l'alto,dopo di che le mandarono

verso l'esterno e poi mandarono le braccia verso il basso,mentre dal fungo continuavano ad uscire

delle scintille bianche.

Poco dopo Jessep ebbe una visione che mostrava se stesso ed Amily,aventi ora dei vestiti rossi,che

si erano alzati dal tavolo e stavano camminando su un terreno desertico,allontanandosi

così dal muro con i fiori disegnati.

Jessep ebbe un flash che mostrava la sua mano sinistra messa ad artiglio verso il basso,poi vide la

roccia a forma di fungo prendere fuoco,dopo di che vide le 2 figure vestite di rosso guardare il

tavolo alle loro spalle.

Jessep mise realmente la mano sinistra ad artiglio verso il basso,mentre aveva una visione che gli

mostrava i 2 che camminavano insieme verso un'esplosione nucleare rossa,poi si tolse la fascia e

mise il palmo della mano verso l'alto,osservando la ferita e vedendo delle luci rosse e arancioni

uscire da essa e dirigersi verso l'esterno.

Jessep iniziò a ridere a squarcia gola,guardando in alto,mentre le luci si disponevano in 4 file dirette

verso l'esterno.

Dalla ferita uscirono 4 raggi bianchi,messi a cerchio,mentre delle sfere verdi,bianche e rosse si

allontanavano dalla mano.

Jessep smise di ridere,poi guardò la sua mano e vide una grossa lucertola sul suo palmo che

scomparve poco dopo.

Lui guardò davanti a se e vide un grosso varano nero che iniziò a tirare fuori la lingua diverse

volte,mentre la zona si riempiva di vapore e di luci rosse che si accendevano e si spegnevano.

Jessep fissò l'animale intensamente e al suo posto vide Amily che era senza vestiti e sdraiata a

terra,a pancia in sotto,con la parte alta del corpo tirata su e con gli avambracci messi a terra.

Amily stava guardando verso sinistra,poi guardò verso di lui che sorrise,mettendosi sul fianco

destro e poggiando l'avambraccio a terra.

Della polvere iniziò ad essere spinta verso di loro da sinistra,mentre Amily alzava la testa verso

l'alto e chiudeva gli occhi.

Jessep si distese mettendo la testa sull'avambraccio destro.

La zona divenne buia e una tempesta di sabbia chiara arrivò sul posto.

Iniziò a soffiare un fortissimo vento che presto li ricoprì di polvere,poi iniziò a deformare i

lineamenti dei loro corpi che erano diventati di sabbia grigia.

Le braccia e la parte a terra del corpo di Amily vennero ricoperte dalla sabbia,la parte alta divenne

di pietra,con la testa ovale,avente una punta in cima,mentre Jessep era diventato una duna

di sabbia indistinta.

La statua venne del tutto sbriciolata dal vento.

Poco distante da loro c'era una roccia enorme,a forma di fungo,avente dietro una luce bianca che

illuminava leggermente la zona del tutto nera.

La mattina seguente,a terra,c'era un varano nero,con cerchi gialli sulla pelle,che giaceva sventrato.

Davanti al corpo c'era Jacob,che era a braccia incrociate ed infreddolito,mentre Jessep stava

camminando verso una piccola salita che aveva una parete rocciosa a destra e un blocco di pietra a

sinistra,con sopra una protuberanza cilindrica avente un enorme masso circolare e irregolare in

cima.

Nella zona c'erano anche 2 cani.

Jessep continuò a camminare con la testa verso il basso e con la mano destra sul fianco,poi si chinò

in avanti e per poco non vomitò.

In una zona poco distante c'era l'indios che li guardava con 1 sguardo fisso.

L'uomo indossava un lungo abito nero,con macchie rosse e senza maniche,sopra la camicia bianca.

L'avambraccio destro dell'inci era piegato verso l'alto e nella mano stringeva un corno curvo

verso dietro e verso destra,che aveva la parte iniziale nera e il resto marrone,posto sulla cima di un

bastone.

Dietro di lui c'era un'ampia valle di terreno marrone chiaro,con la zona più vicina che aveva delle

chiazze grige,e c'erano 3 blocchi di pietra grigia,con dei massi posti sopra,poco distanti.

Il primo blocco di pietra era composto da un masso verticale,avente una linea verticale a destra,con

sopra una grossa pietra ovale,poi ce n'era un altro a destra,con sopra una pietra allungata verso

l'alto,avente la parte bassa più grande di quella in cima,mentre a sinistra c'era una montagnetta di

roccia di 3 metri con sopra un altro masso.

Vicino a queste 3 pietre erano seduti,a gambe incrociate,9 indios e oltre ce n'erano altri 3.

Indossavano tutti una maglietta bianca,un gonnellino marrone e sulla testa avevano un turbante con

filamenti chiari che arrivavano alle ginocchia.

Oltre la valle c'erano delle basse colline,con degli alberi sopra,e oltre c'erano delle montagne.

Il cielo era nuvoloso.

Poco dopo Jessep,che indossava di nuovo il cappello e gli occhiali,e Jacob si stavano allontanando

dalla zona camminando su una stradina di terra.

Entrambi avevano le sacche e le coperte arrotolate sulla schiena.

"Abbiamo solo la loro parola che l'ho uccisa io."disse Jessep spalancando le braccia e mandando gli

avambracci verso l'esterno.

"No..."disse Jacob.

"Ma tu non l'hai visto e io non ne ho alcun ricordo."disse Jessep indicando a terra con la mano

destra"E tutta questa orribile faccenda è solo 1 scherzo che mi hanno fatto gli indios per far

passare da fesso il gringo!"

I 2 arrivarono vicino ad una costruzione rettangolare fatta di pietre,con sopra delle aste di legno

orizzontali,e passarono in mezzo ad un branco di pecore nere in movimento da destra a sinistra.

Sopra la costruzione c'erano degli indios e la parte a destra dell'edificio di pietra aveva una tettoia

di legno triangolare.

Poco fuori dalla casa di pietre c'erano degli indios seduti a gambe incrociate.

A destra di queste persone c'era una casetta di legno avente il tetto triangolare,con dietro una casa

rettangolare di pietra con un tetto triangolare di legno.

"Senti,hai chiesto cos'è successo e io te l'ho detto."disse Jacob"Hai bevuto l'infuso e sei andato

fuori.

Dopo un po' si è sentito un urlo e dei cani che abbaiavano."

I 2 seguirono la strada che girava a sinistra.

"Ho gridato il tuo nome!...l'urlo si è interrotto e Drugo mi ha gridato di star fermo e di lasciar

perdere!..."disse Jacob.

"Ah,balle!"disse Jessep.

"Allora perché hai chiesto a Drugo di darti l'infuso per portarlo a Boston?"disse Jacob.

"Voglio dire ad Artur di analizzarlo e magari poi sintetizzarlo."disse Jessep.

Tempo dopo Jessep era seduto dentro una stanza nera,con degli elettrodi rossi e blu collegati alla

testa.

Indossava una maglietta bianca,pantaloni chiari e scarpe nere.

Dietro di lui c'era una piccola apertura rettangolare che mostrava il retro della testa e la parte alta

della schiena.

L'apertura era sulla parte frontale di un rettangolo bianco,alto quasi fino al soffitto,avente i contorni

superiori più grandi del resto.

Dietro l'oggetto c'era una grande libreria,con 7 ripiani,alta fino al soffitto che era formato da

placche rettangolari bianche.

Le pareti della stanza erano verdi.

A sinistra c'era una fila di finestre aventi delle tende grigie,con sotto delle sedie nere,mentre a

destra c'era una porta marrone.

A sinistra della porta c'era il macchinario grigio che veniva utilizzato per i tracciati.

Il pavimento della stanza era bianco,con linee orizzontali incavate.

Vicino al fondo alla stanza c'erano 2 sedie nere con sopra Artur e Meson.

Artur,che era a sinistra,indossava una felpa blu,con cappuccio,camicia bianca,pantaloni marroni

e scarpe nere,mentre Meson,che era a destra,indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta

nera,pantaloni neri e scarpe nere.

Tra le 2 sedie c'era un microfono su un'asta nera verticale.

Dietro i 2 c'erano 2 librerie laterali,connesse nella parte bassa da 2 ripiani,e in mezzo c'era una

parete verde con un quadro dalla cornice dorata.

Jessep vide una spaccatura bianca,identica all'entrata della grotta,ed ebbe un rapidissimo flash

che gli mostrò un cielo pieno di nuvoloni neri,in rapido movimento,con pioggia costante.

Il suo stesso volto,orientato a sinistra,apparve sulle nuvole,in maniera semi trasparente,venendo

illuminato di luce rossa.

Lui vide di nuovo la spaccatura e poi ci fu un flash che mostrò un cielo coperto di nuvole rosse e

arancioni,con pioggia continua,poi vide un fulmine dello stesso colore.

Jessep vide di nuovo il cielo nero con il suo volto orientato a sinistra,poi udì un tuono e voltò la

faccia a destra.

Aveva i capelli spettinati e bagnati.

Alla destra del suo volto apparve la parte frontale del muso di un varano.

"Il frastuono è stupefacente!"disse Jessep che sentì la sua voce rimbombare nell'aria.

Poco dopo apparvero delle cascate di lava e,in mezzo ad esse,vide 1 sfondo che mostrava Amily

che mandava la testa verso l'alto e chiudeva gli occhi.

Ci fu un altro lampo e,tra le cascate di lava,apparve la maschera indigena che mostrava il volto da

scheletro,dopo di che l'immagine scomparve e fu sostituita dal volto sorridente dell'indiano.

Ci fu un altro lampo e Jessep vide altre cascate di lava,mentre la maschera scheletrica appariva e

scompariva davanti ad esse,dopo di che apparve di nuovo il suo volto tra le nuvole nere.

Oltre al viso ora si vedevano anche le spalle che erano senza vestiti.

Jessep guardò davanti a se con un'espressione di terrore,mentre il varano trasparente tirava fuori la

lingua.

Nell'immagine successiva vide una donna dai capelli castani,poggiata su un pavimento di roccia

marrone,che urlava a squarcia gola scuotendo la testa.

Il volto di Jessep,che ora era su 1 sfondo del tutto nero,chiuse gli occhi e mandò la testa a sinistra.

L'immagine successiva mostrò 2 onde di lava scontrarsi una con l'altra,poi vide una fiammata

andare verso l'alto.

Poco dopo vide una donna senza vestiti,con capelli lunghi e neri,che era su una roccia

informe,avente 2 punte in cima,in un ambiente rosso con vapore giallo che veniva dal basso.

Dietro di lei c'era una parete rocciosa rossa con delle radici che scendevano da essa.

Poco dopo vide altre persone nude su una parete rocciosa,leggermente obliqua in alto e illuminata di

luce rossa,con del vapore alle loro spalle.

In quel momento delle fiamme invasero la zona e le persone urlarono.

L'immagine successiva gli mostrò un ambiente roccioso illuminato di luce rossa.

La parete a sinistra,che dava su 1 strapiombo da cui proveniva della luce rossa,aveva un pavimento

leggermente obliquo verso il basso,pieno di fosse rettangolari con dentro delle fiamme,poi c'era

un secondo livello con un altro pavimento con le fosse e poi ce n'era un terzo.

Su una parte della parete c'era anche una cascata di lava.

Dallo strapiombo si levavano enormi colonne di fumo giallo con contorni rossi e,al centro della

voragine,c'era un grosso spuntone di roccia rettangolare e irregolare,con un lato obliquo a sinistra

che formava 2 punte in cima,mentre a destra c'erano 2 bozzi.

Su questa altura c'erano 2 livelli e su quello più basso erano presenti 2 buchi da cui usciva della

luce rossa con del vapore.

Sul livello più elevato c'era un uomo nudo appoggiato con la schiena alla parete.

Dalla parte destra della struttura rocciosa si levò un getto di fuoco molto grande.

Dietro l'altura si intravedeva un'altra parete rocciosa.

In un'altra zona illuminata da luce rossa c'erano delle persone nude,con la faccia al muro,che

avevano le braccia messe in alto e le mani poggiate sulla roccia.

La fila poggiava su 1 stretto pavimento di pietra e dietro di loro c'era una spaccatura da cui usciva

luce gialla,a causa dei liquidi incandescenti,e da cui si levava del vapore.

La parete aveva la parte alta obliqua verso l'esterno e sopra di essa c'erano altre persone che si

stavano agitando e contorcendo.

Dietro di loro c'erano altre persone nude,che erano sedute su una protuberanza di roccia appuntita

e si contorcevano costantemente,mentre dal basso venivano dei getti di vapore giallo.

Oltre la spaccatura c'erano altre persone,che erano ammassate le une vicino alle altre,e dietro di

loro c'era un bordo,con sopra delle rocce sporgenti,che dava su 1 strapiombo.

Jessep vide un'onda di lava andare verso di lui,poi vide la sua testa,che era senza i capelli,su 1

sfondo nero.

Aveva degli elettrodi posti sugli zigomi,ai lati degli occhi,sulla parte laterale della fronte e al centro

di quest'ultima.

In quel momento stava urlando e aveva un grosso bozzo in espansione sulla parte destra della

testa,la tempia sinistra era abnormemente gonfia,come anche lo zigomo destro e la guancia sinistra.

Intorno al volto,a sinistra,apparvero dei punti rossi,mentre in basso,a destra,si formò una fiamma

che generò dei filamenti arancioni diretti verso l'alto,dentro cui apparve il volto della ragazza con

gli elettrodi.

Lei alzò lo sguardo verso l'alto,mentre Jessep mandava la testa all'indietro e continuava a urlare.

Poco dopo lui vide un'immensa onda di lava che si rompeva,mentre dei cavalli

gialli,trasparenti,galoppavano davanti ad essa.

La successiva immagine mostrò Jessep nella vasca di isolamento,mentre si agitava,poi vide

altre onde immense,di colore rosso e giallo,che si rompevano.

Poco dopo lui vide che,nel cielo nero,si era formata un'apertura che mostrava un fioco sole

rossastro,che divenne rapidamente nero e formò,intorno a se stesso,un cerchio giallo e informe.

"Il Sole divenne nero!"disse Jessep"Nero come il carbone…"

Poco dopo lui vide un cielo nero con una figura rossa che camminava in avanti.

La sagoma era fatta da energia rossa,aveva una testa calva,indossava una lunga tunica e aveva

l'avambraccio sinistro verso l'alto,con una croce rossa nella mano.

Mentre si avvicinava ci furono vari flash che fecero diventare il cielo rosso e giallo.

La figura divenne trasparente e mostrò una sconfinata distesa di persone crocifisse in una valle nera.

Dietro le croci c'era un enorme geyser di lava in lontananza.

L'immagine successiva gli mostrò una luna piena,di colore rosso,che iniziava ad espandersi verso

l'esterno per poi tornare a dimensioni normali.

Il satellite si espanse e si restrinse a scatti improvvisi,poi assunse l'aspetto di una palla di lava.

A quest'immagine se ne sovrappose un'altra che mostrava Jessep mentre si agitava dentro la vasca

di isolamento,dando colpi alla parete frontale.

"La Luna piena diventa rossa!"disse Jessep.

L'immagine successiva mostrò una landa infuocata,illuminata da luce rossa e gialla,mentre una

pioggia lavica cadeva dall'alto.

Poco dopo lui vide una zona rossa e gialla,con delle basse alture rocciose sopra cui c'erano decine

di persone nude che erano ammassate e urlavano.

Ogni tanto qualcuno cadeva dalle rocce,mentre altri correvano sul terreno che era pieno di fumo.

giallo.

"Disperdiamoli."disse Jessep.

L'immagine successiva mostrò una grossa roccia allungata in verticale,con la cima

piatta,nell'ambiente rosso e giallo.

Sulla cima erano ammassate decine di persone senza vestiti e 1 di loro si gettò di sotto.

"Si è gettato nel vuoto..."disse Jessep.

La zona davanti a loro era una landa rossa,piena di fiamme gialle,con montagne informi in

lontananza aventi degli enormi incendi dietro.

Nella valle c'erano diverse persone tra le fiamme.

La visione successiva mostrò delle cascate di lava,alla cui base ci fu una grossa esplosione,poi

Jessep vide di nuovo la valle con le croci e il geyser di lava,ma adesso dal terreno uscivano

moltissime gocce di materiale incandescente dirette verso l'alto.

Poco dopo vide un uragano giallo spostarsi a grande velocità su un suolo del tutto rosso.

"Poi la bestia..."disse Jessep.

In quel momento l'ambiente rosso iniziò a girare su se stesso e dal centro uscì fuori un volto urlante

che si avvicinò ruotando su se stesso.

Il viso era umanoide,con le orbite scavate,il naso era composto da 2 buchi,gli zigomi erano molto

sporgenti e la testa calva era piena di bozzi.

La bocca era costantemente spalancata in maniera innaturale ed emetteva un urlo mostruoso.

"...sorge dall'abisso senza fondo!"disse Jessep.

L'immagine successiva mostrò il volto di Jessep,avente gli elettrodi su di esso,mentre era illuminato

da una fioca luce rossa.

Lui urlò e la sua testa iniziò a disintegrarsi.

La visione successiva mostrò un'immensa onda rossa che si infrangeva,con l'immagine trasparente

del varano,che era su un terreno marrone,posta davanti.

"Il suo nome e Abbadon!"disse Jessep mentre il varano apriva la bocca emettendo un verso

mostruoso"Abbadon!"

"Sta dando i numeri."disse Meson mentre Artur afferrava l'asta con il microfono.

"Ti senti bene?"disse Artur.

"Lo sentite?"disse Jessep"È ASSORDANTE!

IL RUMORE È ASSORDANTE!

Mi sentite in mezzo a questo frastuono?

Oh mio Dio!...la cosa più incredibile che ho mai visto!

STO ASSISTENDO ALL'AGONIA DEL PARTO DI UNA MONTAGNA!"

"Ah mio Dio..."disse Meson.

Artur afferrò di nuovo l'asta nera con il microfono"Ti senti bene?"

"Sto bene..."disse Jessep"Davvero,sto bene."

Jessep vide 1 sfondo nero con una spaccatura bianca,identica all'entrata della grotta,posta in

mezzo al vuoto.

Lui era senza vestiti e aveva un'espressione di terrore.

Improvvisamente 2 mani bianche,secche e femminili gli toccarono i lati del volto.

Avevano delle dita lunghe,con unghie nere e appuntite in cima,e sul dorso erano visibili le ossa

sotto la pelle.

Gli avambracci a cui erano attaccate le mani erano bianchi,con una linea nera circolare sui polsi.

Jessep iniziò ad urlare nella visione.

"Vuoi che ti riporti giù?"disse Artur,ma Jessep non rispose.

"Beh?"disse Meson"Che succede ora?"

"Se n'è andato."disse Artur"Queste assenze fanno un po' paura.

A volte durano fino a 4 ore.

Quando ne viene fuori è fresco come una rosa,ma non ricorda niente."

"Quanto è pericolosa questa roba che ha riportato dal Messico?"disse Meson.

"No,non è pericolosa,è strana."disse Artur"Resta a lungo in circolo.

Ciò che è veramente inspiegabile è che va dritta al cervello."

"Beh,non ci posso credere."disse Meson mettendo la gamba destra sulla sinistra"Vi iniettate una

droga sconosciuta che si accumula nel cervello e agisce sul nucleo delle cellule e dici che non è

pericolosa."

"Per la cronaca...noi non la iniettiamo."disse Artur sorridendo e mettendosi la mano destra sul

mento"Eddie ne beve 10 milligrammi..."

"Beh,dovete smettere subito."disse Meson"Voi dovreste essere scienziati..."

"Ehi,ma perché te la prendi con me?"disse Artur.

"...non 2 ragazzini incoscienti..."disse Meson.

"Senti,è da mesi che cerco di farlo smettere."disse Artur.

"...che si fanno con droghe messicane."disse Meson.

"Ma perché t'avrei chiamato?"disse Artur"Voglio vedere se lo fermi tu."

I 2 guardarono Jessep che aveva la testa verso l'alto.

Ore dopo Meson era vicino alle finestre e aveva una boccetta cilindrica di vetro,con la parte

superiore a cupola,riempita fino a metà con liquido scuro,posta nella mano destra.

Lui osservò attentamente la sostanza scura.

Jessep era poggiato sulla macchina rettangolare,indossava un lungo cappotto nero,che arrivava alle

ginocchia,e nella mano sinistra aveva dei fogli.

"Questo non è LSD,Jessep."disse Meson che gli tirò la boccetta e l'altro prese il contenitore al

volo"Quello che bevi non è un antagonista della serotonina."

Meson andò verso il fondo della stanza,dove era anche Artur che si stava mettendo un cappotto

chiaro e aveva una sciarpa gialla e nera.

"QUANTI GRAMMI DI QUELLA ROBA PENSI DI AVERE GIÀ IN CORPO?"disse Meson che

girò intorno all'oggetto rettangolare,andando da destra a sinistra"2?!

3?!"

Artur chiuse la porta laterale della stanzetta rettangolare e la luce interna si spense.

"Potresti aver scatenato un bel processo canceroso!..."disse Meson indossando un cappotto

grigio e lungo,mentre Jessep metteva la boccetta dentro una valigetta marrone chiaro"Con un

vagone di anti metaboliti dentro di te."

Jessep diede la borsa ad Artur"Gli inci bevono quella roba da secoli senza una particolare incidenza

di cancro."

"VADANO A FANCULO GLI INCI!"disse Meson e Jessep aprì la porta.

I 3 camminarono per un corridoio con il pavimento che aveva dei rombi bianchi e neri dipinti

sopra.

Le pareti erano bianche,con porte laterali arancioni,e il soffitto era composto da placche

rettangolari,con una lunga fila centrale di luci rettangolari.

In fondo al corridoio,a sinistra,c'era una parete verde con 2 porte di legno,aventi un vetro quadrato

in alto,mentre a destra c'era una scala,posta sul lato sinistro del corridoio,con delle ringhiere di

metallo verde.

"TU NON SAI UN ACCIDENTE SU QUEI FUNGHI!"disse Meson"ARTUR MI HA DETTO

CHE HANNO UNA FANTASTICA DURATA!"

"L'abbiamo iniettato ad almeno 30 topi,alcuni ne hanno in corpo delle dosi massicce e nessuno ha

avuto degli effetti rilevanti."disse Jessep abbottonandosi il giaccone,poi i 3 scesero le scale.

Poco dopo uscirono dall'edificio e arrivarono su una scaletta che aveva a destra una ringhiera

nera,posta su un muretto,con un cancello di sbarre nere poco dopo,mentre a sinistra c'era un palazzo

con la parte bassa grigia,avente una grata di ferro a metà,con sopra un'incavatura rettangolare fatta

di mattonelle quadrate celesti.

La parte superiore dell'edificio,che era di 4 piani,era formata da delle vetrate scure.

Alla destra di questo palazzo ce n'era un altro,che aveva 7 piani,avente le pareti di mattoni marroni.

"Dove stiamo andando?"disse Meson,che mise le mani in tasca e scese la scalinata per

primo,seguito da Artur e da Jessep"Credevo che si andasse a mangiare qualcosa."

"Eddie mi vuol far vedere una vasca di isolamento."disse Artur.

"Vasca di isolamento?"disse Meson mentre 2 persone salivano la scalinata"Voi diventate più matti

ogni volta che vi vedo!"

I 3 attraversarono la strada e andarono verso un palazzo rettangolare di 3 piani,con la parte frontale

avente 5 colonne al centro che sostenevano una grossa trave rettangolare orizzontale.

La parte frontale dell'edificio aveva una scalinata che portava a 3 porte,che avevano i lati

marroni,poste alla base di una grossa placca rettangolare marrone.

"Credevo che quella storia fosse finita negli anni 60 insieme a Timothy Leary e a tutti quegli altri

guru."disse Meson.

"Meson,vuoi stare zitto un momento e lasciar parlare anche gli altri?"disse Jessep che aveva

indossato gli occhiali.

I 3 passarono vicino a delle auto parcheggiate.

Poco dopo erano in un corridoio sotterraneo che aveva la parte bassa delle pareti nera e la parte alta

bianca.

Sul muro c'era anche un filo collegato a un pannello rettangolare con un pulsante al centro.

I 3 andarono a sinistra,verso un'entrata rettangolare,dai bordi marroni,con 2 corridoi oltre.

1 dei corridoi andava a destra,l'altro andava a sinistra e le pareti erano nere in basso e bianche in

alto.

C'era una scala nera,perpendicolare ai 2 corridoi laterali e avente 2 ringhiere marroni,che andava

verso il basso.

Le pareti ai lati della scala erano nere in basso e bianche in alto,mentre il soffitto era composto da

un groviglio intricato di grossi tubi bianchi di varia dimensione.

Alla base della scala c'erano altri 2 corridoi,1 a destr sinistra.

La parete a destra aveva una manopola circolare di metallo a metà.

Il corridoio frontale,che era molto lungo,aveva 2 porte nere a sinistra,poi c'era una porta verde

scuro a destra e una vetrata rettangolare,con una seconda porta,posta a sinistra poco dopo.

Poco più avanti c'era una grata verde,che conduceva ad una stanza buia,posta sulla destra,mentre

c'era una colonna rettangolare,fusa con il muro,a sinistra,poi c'era una porta verde scuro,composta

da 2 parti,posizionata a destra,dopo di che c'erano altre 3 porte a sinistra e una a destra,con un

carrello giallo ocra per le pulizie vicino.

In fondo c'era una porta verde scuro,con un bidone rettangolare e grigio poco prima,poi il corridoio

girava a destra.

Sul soffitto,nella parte finale del corridoio,c'era un condotto rettangolare e orizzontale tra i tubi.

"Quello che accade durante i periodi di assenza è che hai la sensazione di un'accelerazione

fenomenale,come se venissi lanciato attraverso milioni,miliardi di anni,il tempo è semplicemente

annullato."disse Jessep e Meson guardò verso il soffitto"Senti che l'allucinazione continua,ma non

hai alcuna immagine."

Lui prese delle chiavi dalla tasca sinistra del giaccone"Beh,io voglio passare attraverso quella

barriera,voglio sapere cosa sono quelle immagini che non posso vedere,ma che so che ci sono."

Jessep avanzò leggermente rispetto ai 2 e iniziò ad aprire una porta verde a destra,divisa in 2

parti,mentre Artur guardava Meson.

"E non possiamo aumentare il dosaggio della droga perché siamo vicini al livello tossico."disse

Jessep che aprì la porta"Quindi l'unico modo per intensificare l'esperienza è di prenderne 200

milligrammi prima dell'immersione nella vasca."

I 3 entrarono in una stanza buia che aveva degli scalini all'inizio,con una ringhiera verde a

sinistra,poi c'era una zona con pavimento marrone e dopo c'era un'altra piccola scalinata a destra.

Le pareti della stanza,composte da mattoni,erano nere in basso e bianche in alto.

Le scale conducevano ad una porta scura,con un vetro rettangolare in cima,e a sinistra di

quest'ultima c'era un vetro rettangolare sul muro.

I contorni della vetrata erano neri.

Sopra la porta e il vetro c'era un tubo orizzontale.

La parete era bianca sulla facciata frontale e verde sulla parte che dava sull'altra stanza.

La stanza oltre la porta era grande,rettangolare,con pareti bianche,e aveva un tubo orizzontale

cilindrico,a sinistra,che percorreva il muro.

Il soffitto aveva dei tubi di varia grandezza,che si intrecciavano perpendicolarmente,posizionati a

varie altezze.

Dall'alto pendeva un filo connesso ad una lampada avente una placca conica nera,posizionata in

cima,con la parte inferiore cava.

Poco oltre c'era un'altra lampada uguale e su ogni parete c'era una lampadina dentro una

grata di metallo ovale,collegata ad una placca circolare chiara,sulla parte superiore,connessa ad una

placca orizzontale collegata al muro.

La parete dove era il vetro aveva una scaffalatura nell'angolo sinistro,con una grata di metallo

laterale,e prima di essa c'era una sedia e un contenitore rettangolare con dentro dei pezzi di

manichino.

La parete a destra della stanza aveva un tavolinetto circolare chiaro con 2 sedie bianche,poi c'era

una scaffalatura nera.

Al centro della stanza c'era una vasca di isolamento nera,rettangolare,con la parte frontale obliqua

verso il basso,avente al centro un portello rettangolare con una maniglia di metallo.

La vasca poggiava su una base rettangolare piatta e aveva un tubo a destra,sulla parte frontale

inferiore,che era orizzontale per metà e poi andava in verticale.

La parte orizzontale,alla fine,aveva una manopola rossa.

La superficie dell'oggetto era piena di incrostazioni bianche come anche la base.

"Vorrei fare alcuni esami di quella droga prima che la riprendi e anche una determinazione di

emilina."disse Meson.

"Ma ci vorrà un anno."disse Jessep.

"Vorrei sapere come va in circolo,trovare delle sostanze analoghe."disse Artur che premette un

interruttore a sinistra della porta,posto prima della vetrata,accendendo le luci.

"Senti,io so soltanto che questa sostanza messicana è straordinaria,il mio istinto mi dice che ho

trovato qualcosa che scotta."disse Jessep aprendo la porta,poi i 3 entrarono nella stanza"E altri 200

milligrammi non uccideranno nessuno."

I 3 entrarono nella stanza della vasca.

Jessep sorrise e si tolse gli occhiali"Eccola li."

"Ah,è orizzontale."disse Artur avvicinandosi con Meson"Più piccola di quella di New York."

Jessep li raggiunse.

"Beh,se qui ci fanno studi sul sonno,deve..."disse Artur.

"Non dev'essere stata usata da anni."disse Jessep che si chinò e girò la manopola sul tubo con la

mano destra"Ma ieri l'ho controllata e funziona."

Jessep aprì il portellone frontale e si udì dell'acqua scorrere all'interno"Non ci vorrà molto..."

Meson indicò la vasca con la mano destra"Potreste rimetterci il culo se si viene a sapere che usate

una droga sconosciuta su soggetti umani."

Artur si avvicinò a Jessep che chiuse il portellone.

"Ah,non preoccuparti Meson,non mi succederà niente."disse Jessep chiudendo la

manopola"Andiamo a mangiare un boccone."

Artur e Jessep si diressero verso la porta.

"Ho detto ad una ragazza della mia classe che stasera..."disse Jessep.

"E VA BENE!..."disse Meso si fermarono"Fate quello che volete,siete 2 maledetti

irresponsabili e nient'altro."

Meson si avvicinò ai 2"Quindi non dirmi più,Artur,che sei preoccupato per Eddie che butta giù tutta

quella merda."

Lui lo indicò con la mano destra"Se vuoi un consiglio!...digli di piantarla finché non ne sai molto di

più su quella roba."

Meson guardò Jessep"Ti ho dato il mio laboratorio e tutti i topi che vi va di squartare!

Non mi coinvolgete più di così nei vostri stupidi esperimenti."

L'uomo andò via"Fate quello che cavolo volete,io ho un appuntamento e sono già in ritardo di

un'ora."

Jessep incrociò le braccia guardando Artur e sorridendo.

Tempo dopo Meson scriveva su un quaderno,posto su una scrivania,dentro un laboratorio.

Indossava un camice bianco,panciotto nero,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

Sul tavolo c'era un macchinario rettangolare grigio,con la parte frontale blu,divisa in sezioni da

delle linee perpendicolari bianche,avente pulsanti e levette.

Alla sinistra del tavolo c'erano delle scaffalature con sopra delle gabbie di vetro,aventi dentro degli

animali,e sopra di esse c'erano delle taniche di plastica contenenti dell'acqua.

Davanti alle scaffalature c'era un altro tavolino nero,con sopra una gabbia di plastica

rettangolare,avente dentro delle papere,un libro aperto e dei fogli.

Al tavolo era seduto un ragazzo con capelli marroni,lisci e corti,che indossava un camice

bianco,una camicia celeste,una cravatta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.

Le pareti della stanza erano chiare e c'erano delle finestre,aventi delle grate di metallo,poste sul

muro davanti ai tavoli.

Meson sollevò una delle levette con la mano destra,scrisse sul quaderno con la stessa mano,poi si

mise la matita in bocca.

"Io ho già fatto i primi 3,fai tu gli altri."disse Meson andando via.

La stanza dove era la vasca era stata svuotata di tutto,tranne le scaffalature nella rientranza in fondo

a destra,e l'oggetto nero al centro era stato pulito e riverniciato.

Era stato posto un attaccapanni bianco a sinistra della vetrata,c'era un tavolinetto bianco vicino a

quest'ultimo e sopra di esso c'era una ciotola di metallo e degli asciugamani.

Poco dopo la porta d'ingresso c'erano 4 sacchi impilati a destra.

Jessep era disteso nella vasca,dentro cui c'era dell'acqua che arrivava poco sotto le sue orecchie.

Sulla parte bassa della parete frontale dell'oggetto era presente una placca rettangolare,di metallo,

da cui uscivano dei fili rossi e blu che avevano degli elettrodi in cima.

Artur,che indossava un maglione rosso scuro,camicia bianca,pantaloni chiari e scarpe nere,mise

degli elettrodi sul volto di Jessep,posizionandone 1 al centro della fronte,1 su ciascuna tempia e 1 su

ciascuno zigomo.

Meson arrivò nella stanza e si chinò,poggiando la mano destra sull'apertura"Guarda,guarda."

Artur lo guardò e sorrise"Non potevi resistere eh?"

"Beh,qualcuno deve pur tenervi d'occhio,maledetti stregoni."disse Meson che guardò l'interno della

vasca"Che c'è li dentro?

Una qualche soluzione salina?"

"Si,il 10% di solfato di magnesio."disse Artur"Per il galleggiamento."

Artur si alzò e Meson guardò verso l'interno.

"Più testardo di un mulo."disse Meson.

Artur afferrò il portellone"Scusami?

Meson?"

Meson si alzò e Artur chiuse il portellone mentre Jessep chiudeva gli occhi.

I 2 andarono nella stanza accanto che ora aveva un tavolo verde sulla destra,su cui c'era un

registratore rettangolare,con dei pulsanti sulla parte frontale,poggiato su un grosso quaderno

nero con la copertina di pelle.

Davanti al quaderno c'era un libretto ad anelli,aperto,mentre a destra c'era un microfono,poggiato

su un'asta verticale nera posta sulla cima di una cupola nera,connesso ad un registratore a nastro

messo in verticale.

Sulla parete dietro la scrivania c'era una placca di metallo rettangolare,con la parte alta più spessa

della parte bassa,avente una placca circolare,con una grata davanti,posta in basso al centro,con

sopra 2 file di linee orizzontali incise.

Alla destra della scrivania c'era un carrello di metallo,avente un ripiano in cima,su cui c'erano 2

macchinari rettangolari grigi.

Da 1 di essi usciva un tracciato.

Alla sinistra della scrivania,in una zona dietro la ringhiera verde,c'erano i grandi macchinari

grigi,rettangolari,con bottoni e levette.

Artur si sedette alla scrivania e parlò al microfono"1,2,3 e 4."

"1,2,3 e 4."disse la voce di Jessep che uscì dalla placca sul muro in alto.

"Ok,va bene."disse Artur che afferrò un altro microfono"Mercoledì 7 gennaio..."

Lui guardò l'orologio"Ore 16 e…28 minuti."

Artur posò l'altro microfono,poi si alzò e prese una tazza,mettendosi a guardare il vetro che

mostrava la vasca.

Meson era poggiato con l'avambraccio destro su 1 dei 2 macchinari sul carrello di metallo,mentre

teneva la mano destra nella tasca.

"Ehi..."disse la voce di Jessep"È stupendo."

Artur guardò il tracciato"È entrato in onde teta come 1 sparo.

Nessun fuso,niente."

"Praterie."disse la voce di Jessep"Savane.

Sento che sono effettivamente vivo.

E dentro questo paesaggio.

Folte boscaglie a circa un miglio di distanza...al di la...delle montagne da cui sembra uscire fumo...

Montagne appena nate."

Artur si avvicinò al macchinario grigio a sinistra del tavolo.

"Cenozoiche."disse la voce di Jessep"Tardo Terziario.

Sono in una zona limite."

Artur si voltò verso Meson che era a braccia incrociate.

"Tranquillità assoluta,ma viva."disse la voce di Jessep mentre Meson sorrideva"Vita negli alberi."

Meson si diresse verso la porta e la aprì,entrando nella stanza della vasca.

"Vita nei cespugli palustri..."disse la voce di Jessep"Oh mio Dio...LA NASCITA DELL'UOMO!

DEV'ESSERE QUELLA!

Mio Dio,eccolo li.

È...è un proto umano!"

Meson continuò a girare intorno alla vasca senza sorridere.

"La prima e originaria forma umana."disse la voce di Jessep"È minuscolo.

Forse un metro e 10 di altezza..."

Meson sorrise ancora.

"...completamente ricoperto di pelo...tipo scimpanzé,ma eretto!"disse la voce di Jessep e Meson

smise di sorridere"Non cammina sulle nocche."

Artur,che era seduto al tavolo e prendeva appunti,alzò la testa verso la placca rettangolare sul muro.

"Braccia più corte."disse Jessep"Si muove con molta grazia.

Ce ne sono 2...3 di loro."

Meson continuò a girare intorno alla vasca.

"Bipedi."disse la voce di Jessep"Minuti,piccoli umanoidi pelosi.

Hanno un pezzo di lava nelle mani..."

Meson tornò nella stanza dove era Artur che scriveva e si mise le mani in tasca.

"...stanno inseguendo o cacciando qualcosa..."disse la voce di Jessep e Meson si fermò a metà

scalini.

"Per amor del cielo."disse Meson e Artur lo guardò,mentre Jessep ansimava.

"Ti senti bene,Eddie?"disse Artur.

"Sto diventando 1 di loro."disse Jessep"Non sono più un osservatore.

Sono 1 di loro."

Meson spalancò gli occhi e Artur si bloccò.

"Sto...uccidendo...uccidendo qualcosa...una capra...sto uccidendo..."disse la voce di Jessep"Sto

mangiando la carne di una capra.

Bevo il sangue."

Meson spalancò gli occhi,poi andò verso la vasca rapidamente e aprì il portellone"Ti senti bene?"

"Bellissimo!"disse Jessep"Bellissimo!"

"Vuoi tornare giù?"disse Artur.

"No!"disse Jessep scuotendo la testa.

Meson chiuse il portellone e tornò indietro,estraendo un sigaro dal taschino sinistro del

camice,mentre Artur si alzava e guardava il vetro.

"Stava facendo un brutto viaggio secondo me."disse Meson.

"Questi viaggi nella vasca stanno diventando pericolosi..."disse Artur.

Dalla placca metallica sulla parete si sentirono 2 versi seguiti da un urlo bestiale scimmiesco.

Artur guardò verso la parete.

"Che diavolo era quello?"disse Meson e Artur lo guardò con gli occhi spalancati,poi andò al

microfono.

"Tutto bene?"disse Artur.

"Magnifico."disse Jessep.

"Vuoi che smettiamo?"disse Artur.

"No."disse Jessep.

"Vuoi che ti lasci solo?"disse Artur.

"Si."disse Jessep.

Artur si sedette sulla sedia e mise i piedi sul tavolino,poi prese il libretto e scrisse,mentre Meson si

sedeva sugli scalini e si metteva il sigaro in bocca.

Ore dopo.

Meson uscì da una porta,camminando per il corridoio,e si diresse verso l'entrata che portava alla

stanza dove era Artur.

"Mi avevi detto che queste cose non duravano più di 4 ore!..."disse Meson entrando e guardando

l'orologio sul polso sinistro"Sono le 9 meno un quarto."

"Sta venendo fuori."disse Artur che andò verso la vasca seguito dall'altro"Non mi piace non essere

in contatto per..."

Artur aprì il portellone"...più di..."

I 2 rimasero sconvolti vedendo Jessep con la bocca piena di sangue,che stava colando sulle

guance,e con il volto pieno di una polvere bianca.

"Eddie..."disse Artur.

I 2 lo aiutarono ad alzarsi e lui provò a parlare,ma non ebbe successo,poi Meson gli aprì la bocca e

ci guardò dentro.

"Credo sia sotto shock."disse Artur.

"Avrà avuto una convulsione,forse ha battuto la testa."disse Meson.

I 2 lo fecero uscire dalla vasca,poi Artur corse a prendere un asciugamano dal tavolinetto a

sinistra,avente una ciotola di metallo sopra,dopo di che prese un cappotto nero dall'attaccapanni,poi

tornò indietro e distese l'asciugamano a terra.

Jessep si mise sull'oggetto e Artur coprì le sue parti intime con il giaccone nero,poi l'altro provò a

parlare,ma non ci riuscì,dopo di che Meson gli mise la mano sinistra sulla nuca e poi gli poggiò

l'indice e il medio destro sul collo a sinistra.

Jessep guardò Artur,che gli stava sentendo il battito cardiaco con la mano destra mentre osservava

l'orologio sul polso sinistro,e lo afferrò per la giacca,tirandolo in avanti,poi fece il gesto di scrittura

utilizzando entrambe le mani,dopo di che batté la mano destra sul palmo della sinistra.

Artur si alzò e corse via,mentre Meson puliva il sangue dal volto di Jessep con un fazzoletto bianco

e gli toglieva gli elettrodi.

"Stai calmo."disse Meson.

Artur tornò indietro,mentre Meson puntava una luce bianca,posta in cima ad un oggetto

cilindrico,nell'orecchio destro di Jessep,poi glie la puntò in bocca.

Artur estrasse da una borsa grigia un quaderno ad anelli,con la copertina di pelle nera,e glie lo

passò insieme a una penna,poi Jessep iniziò a scrivere,mentre Meson gli puntava la luce nell'occhio

destro.

"Perché vuoi un esame del sangue?"disse Artur.

"Cosa dice?"disse Meson che gli puntò la luce nell'occhio sinistro.

"Un prelievo orale per un cariotipo."disse Artur"Lastre per il laboratorio Goodman.

Lastre del mio collo,ora...prima che...che mi reintegri..."

Jessep rise.

"Prima di cosa?"disse Meson voltandosi di scatto.

"Prima che si reintegri."disse Artur.

"Beh,prendigli il maledetto sangue,poi forse si lascerà esaminare."disse Meson che si spostò,poi i 2

aiutarono Jessep a mettersi seduto e ad appoggiarsi al muro con la schiena.

"Ti dispiace se ti guardo un momento il collo?"disse Meson mentre Jessep scriveva.

L'uomo gli mise la mano sinistra sul collo.

"Qualche nodulo?"disse Artur.

"No!..."disse Meson con tono sprezzante.

Jessep batté la mano sinistra sul foglio e Meson lesse.

"AH,SMETTI DI DIRE CAZZATE!"urlò Meson"VUOI DIRE CHE LA TUA STUPIDA

ALLUCINAZIONE SI È MATERIALIZZATA?!"

Jessep annuì.

"Cos'ha scritto?"disse Artur che estrasse una siringa dalla borsa e prese il braccio destro di Jessep.

"Un'insolita afasia,disorientamento temporo...spaziale da allucinazione...TU SEI PAZZO

FURIOSO,JESSEP!

Quindi vestiti che ti porto giù al Brigham per sottoporti a un controllo completo."

Meson si sedette e mise la schiena contro il muro,mentre Jessep rideva e guardava Artur prelevargli

il sangue.

"Tu sei molto malato,brutto figlio di puttana rimbecillito,e voglio guardarti giù in gola e farti delle

radiografie del cranio,un TAC e forse un arteriogramma e voglio che un occhio imparziale guardi

quell'encefalogramma."disse Meson.

Jessep scrisse e strappò la pagina dandola a Meson.

"Cosa dice?"disse Artur.

"Radiografie...d'accordo!"disse Meson posando il foglio"Finisci con lui Artur e poi portiamolo a

farsi le lastre."

Meson raccolse il fazzoletto insanguinato con la mano destra e poi si alzò"Torno subito."

L'uomo si recò in un'immensa sala caldaia.

La stanza era enorme,divisa in varie zone,con decine di grossi tubi verticali,posti sul soffitto,che

poi andavano in orizzontale e si connettevano al muro,mentre altri andavano verso il pavimento.

C'era anche un tubo rosso orizzontale.

La parete a destra aveva una placca rettangolare grigia,molto grande,con sopra delle placche

circolari,aventi un cerchio bianco al centro,messe in 3 file orizzontali contenenti ognuna 3 di esse.

A sinistra invece c'era una parete che formava 2 corridoi perpendicolari ed era illuminata da delle

fioche luci gialle.

Davanti a questa parete c'era una caldaia rettangolare,di metallo grigio,avente 1 sportello

rettangolare,diviso in 2 parti,con la zona frontale circolare,che aveva una manopola circolare al

centro.

Meson prese una spranga di metallo,avente un uncino in cima,da un gancio sulla parete,aprì lo

sportello frontale della caldaia con essa,gettò il fazzoletto all'interno,osservandolo mentre

bruciava,poi lo richiuse e andò via dopo aver posato la spranga.

In una stanza c'era un dottore che stava osservando delle lastre.

L'uomo aveva i capelli neri,indossava un camice bianco,camicia celeste,pantaloni neri e scarpe

nere.

Lui era chinato in avanti e aveva la mano destra sul collo,mentre la sinistra aveva le nocche

poggiate su un tavolo bianco,con sopra delle cartelline verdi.

Davanti al dottore c'era una lavagna bianca e luminosa,su cui c'erano 6 lastre che erano divise in 2

file orizzontali con 3 lastre ciascuna.

Dietro di lui c'era una parete bianca con delle grate nere.

Alla sua sinistra c'era un mobile di legno rettangolare,avente gli spigoli di metallo,con sopra una

lavagna marrone,avente dei fogli appesi.

In fondo alla stanza c'era un'altra lavagna,avente delle lastre appese,con un tavolo posto davanti.

"È possibile che sia un effetto puramente meccanico?"disse Artur.

"Se non è neurologico dev'essere meccanico."disse Meson.

I 3 entrarono nella stanza.

Jessep indossava una maglietta nera,a mezze maniche,pantaloni chiari e scarpe marroni.

Nella mano sinistra aveva un giaccone nero.

Il medico si sedette e Jessep gli bussò sulla spalla sinistra.

"Vorrei delle radiografie del collo di questo signore."disse Meson chinandosi e mettendo la mano

sinistra sul tavolo"Purpuoasiale,laterale e o..."

"Cristo dottore,sono pieno fino al collo..."disse il medico indicando la lavagna.

"MI FACCIA QUESTE MALEDETTE LASTRE!"urlò Meson"È UN'EMERGENZA!"

"Ok..."disse l'uomo alzandosi e uscendo con i 3.

Il corridoio esterno aveva il pavimento bianco,le pareti erano rosa nella parte bassa e bianche sulla

parte alta,il soffitto era bianco,con placche rettangolari,e c'erano luci rettangolari,poste ad intervalli

regolari,su di esso.

Ai lati del corridoio c'erano varie porte,di cui alcune aperte,più dei lettini e dei tavoli.

Jessep e il medico entrarono dentro una delle stanze e la porta venne chiusa,poi Artur sospirò e si

mise appoggiato con la schiena al bordo sinistro dell'entrata.

"Può essere ischemia momentanea."disse Meson.

"Credo sia meglio non dire che aveva sangue su tutta la faccia quando è uscito dalla vasca,dato che

diceva...di aver bevuto il sangue di una capra durante l'allucinazione."disse Artur avvicinandosi.

"Ma che diavolo dici?"disse Meson"Lo sai,stai diventando strano come lui."

"Beh,allora cosa pensi?"disse Artur.

"Beh,lui non è il tipo da conversioni isteriche,quindi penso a un attacco,è uscito dalla vasca in 1

stato confusionale e aveva sangue...su tutta la faccia...deve aver avuto un attacco dentro la vasca,si è

morso un labbro durante le convulsioni ed è affetto da afasia post traumatica."disse

Meson"Potrebbe aver avuto un ictus vascolare,un embolo vagante..."

Meson fece alcuni passi"Ma neurologicamente è sano,quindi ora penso ad un attacco."

Poco dopo il medico era seduto di nuovo al tavolo,con i 3 uomini in piedi alla sua sinistra,e sulla

lavagna c'erano delle lastre che mostravano 1 scheletro scimmiesco.

Jessep,che indossava una giacca nera,mise la mano sinistra sulla spalla destra di Meson e si

preoccupò,mentre Artur metteva la mano sinistra sulla spalla sinistra del medico.

"Ora non ti agitare."disse Meson"Stai tranquillo.

Nessuno di noi è così bravo a leggere le lastre."

"Che cosa cercate voi?"disse il medico.

"Le metta in una busta,chi c'è a radiologia stasera?"disse Meson.

"Il dottor Wissenschaft."disse il medico.

Jessep afferrò la spalla destra di Meson e lo portò fuori.

"Voglio far vedere quelle lastre a qualcuno che ne capisca,Eddie."disse Meson.

"Non vorrei che tutti sapessero di questa storia..."disse Jessep e Meson si fermò,mettendogli la

mano destra sulla spalla sinistra"...già non mi piace quel tecnico ficcanaso."

"Ti senti bene?"disse Meson.

"Sto bene Meson..."disse Jessep mettendosi le mani sulla gola,mentre Meson gli poggiava la mano

sinistra sulla spalla destra"...ho cercato di dirti che era 1 stato passeggero."

"Una crisi ischemica momentanea,ecco cos'è stato."disse Meson e Artur li raggiunse correndo e

portando una busta rettangolare gialla con la mano sinistra"Gli è tornata la voce."

"Non è stata una crisi ischemica."disse Jessep andando vicino ad un'entrata,posta dalla parte

opposta del corridoio,e poggiandoci la spalla sinistra sopra"Non erano convulsioni.

Hai visto le lastre,Meson?

C'era qualcosa davanti alla laringe che sembrava una sacca laringea e un tratto scimmiesco...è

ovvio che sono regredito!...a una...creatura quasi scimmiesca."

Artur lo fissò e Meson strappò violentemente la busta dalle mani di quest'ultimo,poi si avvicinò a

Jessep.

"Voglio farle vedere a qualcuno che le sappia leggere,perché tu non le capisci,tutto qui...eh...perché

nessuno mi verrà a dire che tu hai fatto regredire la tua maledetta struttura genetica..."disse Meson

che a quel punto si voltò verso Artur"PER 4 MALEDETTISSIME ORE..."

Meson guardò di nuovo Jessep"...E POI TI SEI RIDIFFERENZIATO!

Sono professore di endocrinologia ad Harvard,facoltà di medicina..."

Jessep rise e si mise seduto a terra"Oh no..."

"...e primario dell'ospedale Peter Bent di Brigham!"disse Meson che si voltò verso

Artur"COLLABORATORE E REDATTORE DELLA RIVISTA MEDICA DI

ENDOCRINOLOGIA…"

Meson camminò verso Artur"E SONO MEMBRO E VICEPRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE

DEGLI ENDOCRINOLOGI!..."

Meson girò dietro ad Artur che guardava a terra e poi si rivolse a Jessep"...E PRESIDENTE DEL

GIORNAL CLUB!"

Jessep,a terra,rise ancora.

Meson si voltò verso sinistra,camminando pesantemente,andò verso un'apertura nel corridoio e si

diresse verso una scala che andava in alto,avente la parete a destra di colore verde scuro nella

zona inferiore mentre la parte superiore era bianca"E NON VOGLIO PIÙ SENTIRE LE TUE

FOTTUTE DIVAGAZIONI...CABALISTICHE!...GRATUITE,DEFICIENTI E PRIVE DI SENSO!

Vado a farle vedere ad un radiologo."

Meson salì le scale mentre Artur lo guardava,poi quest'ultimo guardò Jessep,che era a terra,facendo

un mezzo sorriso.

Meson entrò in una lunga stanza con la porta di legno,posta a destra,che aveva una vetrata sulla

parte alta.

Le pareti bianche della stanza erano piene di lavagne luminose,con delle lastre sopra,e c'erano delle

scrivanie grigie davanti ad esse.

Alla scrivania a destra,che aveva varie sedie di plastica arancione,c'era una donna con capelli neri e

camice bianco,mentre a sinistra c'era un uomo con capelli neri e camice bianco.

Meson arrivò ad un tavolo,posto a sinistra,a cui era seduto un dottore con capelli bianchi,avente

degli occhiali,che indossava un camice bianco,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo stava parlando al telefono e teneva la cornetta con la mano destra.

"Fammi un piacere..."disse Meson e l'uomo gli fece un cenno con la mano sinistra.

"Conclusione,polmonite con aspirazione bilaterale."disse l'uomo che attaccò il telefono.

"Fammi il piacere di guardare queste."disse Meson dando le lastre all'uomo che le mise davanti

alla lavagna luminosa.

"Chi è il paziente in questo caso?"disse l'uomo.

"Un bianco di 35 anni,attacco acuto di afasia,nessun precedente traumatico."disse Meson poggiando

le mani sul tavolo.

"Cos'è che vuoi sapere?"disse l'uomo.

"Eh...mi sembra che la struttura sia alquanto anormale."disse Meson.

"Alquanto?"disse l'altro che alzò le sopracciglia e lo guardò"Questo tizio qui è un fottuto gorilla."

Meson restò senza parole.

La notte seguente Jessep era a letto,senza vestiti,abbracciato ad una ragazza nuda che dormiva alla

sua destra.

Lei aveva i capelli neri,ricci e lunghi.

Jessep iniziò a provare dolore e si svegliò,poi alzò l'avambraccio destro ed emise un piccolo

urlo,mentre sul dorso del suo arto iniziarono a formarsi dei bozzi che,dalla zona del polso,si

spostarono verso il gomito.

Jessep emise un secondo piccolo urlo,poi si mise sdraiato di schiena ed iniziò a sudare,dopo di che

si scoprì la pancia e vide gonfiarsi l'intera base della gabbia toracica.

Lui mandò la testa all'indietro,a causa del forte dolore,e mise le mani sul ventre che si gonfiava e

si sgonfiava di continuo,poi si guardò la pancia e la vide piena di bozzi,dopo di che anche i pettorali

si gonfiarono,così si alzò e aprì la porta del bagno.

"Sta bene dottor Jessep?"disse la ragazza.

"Si..."disse lui che chiuse la porta restando al buio"Ohhh..."

Jessep accese una lampadina circolare,che era poggiata al muro mediante una placca di metallo

circolare.

La lampadina era posta sopra 1 specchio rettangolare,posizionato sulla parte frontale di 1

sportello grigio,che chiudeva un armadietto rettangolare.

Al di sotto dell'oggetto c'era un lavandino.

Le pareti erano gialle sulla parte inferiore,composte da mattonelle quadrate con una linea nera

e orizzontale in alto,e bianche sulla parte superiore.

Nella parte a destra della stanza c'erano un water e un bidè,mentre nella parte a sinistra c'era una

vasca da bagno.

La vasca aveva una doccia dorata e una tenda gialla,che era posta su un'asta ovale e orizzontale,di

color oro.

Jessep guardò la sua mano sinistra,che stava tremando,poi si toccò il palmo e il polso con la

destra,dopo di che si mise le mani sui pettorali.

Improvvisamente sentì un forte dolore e si mise le mani sulle tempie,mentre la parte superiore delle

orbite si ingrandiva e andava in avanti.

Jessep si accucciò a terra,mentre le orbite tornavano normali,aprì l'acqua del rubinetto placcato oro

della vasca,prese un po' di liquido,con la mano destra,e se lo mise sulla fronte,mentre dalla sua

bocca e dal suo naso iniziava ad uscire del sangue.

Jessep iniziò a masticare qualcosa.

La ragazza continuò a dormire.

Jessep entrò nella vasca e si fece la doccia,poi guardò in basso e vide che i suoi piedi si erano

coperti di pelo scuro.

Dalla parte interna di quest'ultimi era fuoriuscito un secondo alluce che andava verso l'esterno e poi

si curvava in avanti.

Jessep sorrise e i suoi piedi tornarono normali,poi chiuse l'acqua,uscì dalla vasca,prese un

asciugamano marrone e si diresse davanti allo specchietto.

Lui mise in avanti il braccio sinistro e lo guardò,vide che era normale,poi tirò la catenella connessa

alla lampadina sullo specchietto,spegnendola,e aprì la porta.

In quel momento ebbe dei flash che mostrarono la spaccatura bianca,poi Jessep vide una vasta zona

illuminata da luce rossa.

C'erano delle montagne informi in lontananza con dei geyser di lava immensi subito dopo.

L'uomo cacciò un piccolo urlo e,guardando in basso,vide 1 strapiombo,posto tra le rocce,dove

scorreva un fiume di lava che si allontanava dai geyser,così indietreggiò e si afferrò alla porta.

Le esplosioni di lava continuarono fino a quando la ragazza non accese la luce.

Jessep chiuse gli occhi e poi li aprì di nuovo.

"Qualcosa non va,dottor Jessep?"disse lei preoccupata.

"Sto bene."disse Jessep avvicinandosi,poi si mise seduto sul letto e le baciò la guancia

destra"Voglio prendere degli appunti."

Lui andò in salotto e si mise seduto alla scrivania,mentre lei spegneva la luce.

Jessep prese un quadernetto ad anelli e una penna,guardò davanti a se,sorrise e provò a scrivere,ma i

bozzi sul suo avambraccio sinistro cominciarono a ricomparire,così lui si afferrò l'arto con la mano

destra e rise.

Tempo dopo.

Amily era in un aeroporto e indossava un cappello chiaro,di forma circolare,aveva un lungo vestito

bianco e scarpe bianche.

Alla sua destra c'erano le 2 bambine.

Quella con le trecce indossava un giacchetto blu,maglietta azzurra e gonna blu,mentre l'altra,che

aveva i capelli sciolti,aveva una maglietta marrone,jeans blu e scarpe marroni.

Amily mise una valigia grigia su un piano e una guardia controllò l'interno.

Il piano aveva la parte laterale blu e,a sinistra,c'era una placca rettangolare azzurra,verticale,con

una"H"bianca sopra.

Dalla parte opposta del piano c'erano delle lunghe placche azzurre,rettangolari,con delle colonne

bianche,rettangolari,poco prima.

Il soffitto era bianco,con delle linee solcate sulla superficie e con luci rettangolari.

La grande stanza era grigia,con delle placche di metallo verticali che componevano le pareti,e

c'erano delle sedie rosse,con delle valige poste vicino,posizionate ai lati.

A sinistra c'era un'apertura che dava sull'esterno,con delle travi di metallo verticali,poste su una

base circolare e connesse da una corda scura,che formavano 2 file parallele con una folla oltre.

Jessep era tra la gente,aveva gli occhiali e indossava una giacca grigia,maglietta celeste,pantaloni

neri e scarpe marroni.

"Amily?"disse Jessep mettendo le mani sui fianchi e sorridendo"Ciao Amily,sei bellissima."

Lei sorrise e guardò le bambine alla sua destra,poi lo guardò ancora"Come stai,Eddie?"

"Io sto bene e tu?"disse Jessep.

"Bene."disse lei che guardò le bambine e indicò Jessep con la mano destra"Guardate,c'è papà."

"Ci porti in macchina alla casa nuova?"disse quella con i capelli sciolti.

"Ci puoi scommettere e,se siete carine,vi porto anche ad un ottimo ristorante."disse Jessep.

Poco dopo Amily camminò in un corridoio grigio che aveva un'entrata con i contorni bianchi,posta

all'inizio.

Prima dell'entrata c'era una cassettiera rettangolare,di legno,con una finestra,avente delle tende

verdi,posta a destra.

Le pareti del corridoio erano grige,con macchie bianche,e nella zona iniziale,sia a destra che a

sinistra,c'erano 2 porte bianche.

Davanti alla porta a sinistra c'erano degli scatoloni impilati e oltre c'era un tavolino di

legno,rettangolare,con una lampada e un grosso bicchiere di cristallo posti sopra.

Tra i 2 oggetti c'erano 2 libri impilati e sulla parete,dietro il piccolo tavolo,c'era un quadro appeso.

A sinistra,dopo il tavolino,c'era una colonna rettangolare,mentre a destra c'era una porta bianca.

Oltre la colonna c'era un termosifone,con sopra 1 scatolone aperto,e sulla parete c'era un

quadro,mentre,dalla parte opposta del corridoio,c'era un tavolo rettangolare con dei libri impilati

sopra.

Il pavimento era di legno.

Lei indossava una camicia bianca a mezze maniche,pantaloni grigi,molto corti,e stivali neri.

Nella mano destra aveva una stampella con una maglietta nera,avente delle linee orizzontali

gialle,posta su di essa.

"Comunque non è affatto vero che i babbuini sono carnivori solo occasionalmente."disse lei

aprendo la porta a destra,all'inizio del corridoio"Ho osservato vari casi in cui il loro comportamento

era…"

Amily uscì dalla stanza e camminò verso la fine del corridoio,poi entrò in un'altra stanza a

sinistra"...inequivocabilmente quello di predatori."

Le pareti erano bianche,il muro opposto all'entrata aveva un'incavatura rettangolare al

centro,che formava 2 pareti oblique all'interno più una parete piatta posta tra di esse.

Le 2 pareti oblique avevano una finestra ciascuna e sulla parte piatta c'era una terza

finestra.

Tutte e 3 le finestre avevano delle tende bianche sui vetri e altre tende marroni ai lati.

Davanti ad esse c'era un divano di pelle rossa,con sopra una valigia aperta,alla destra del mobile

c'era una cristalliera,mentre davanti ad esso c'era un tavolino rettangolare,con sopra dei libri.

A sinistra del divano c'era un camino,con sopra delle pentole impilate e un quadro appeso al muro.

Alla sinistra del camino c'era una poltrona rossa e a destra c'erano delle scatole.

Jessep era seduto a sinistra dell'entrata della stanza,con il braccio destro poggiato su una cassa di

legno.

Indossava una maglietta grigia,pantaloni chiari,scarpe nere e nella mano sinistra aveva una tazza

cilindrica scura.

Sulla scatola c'erano dei libri impilati e una borsetta nera,posta sopra di essi.

Dietro Jessep c'era un tavolino bianco,con 2 sedie,e dietro quest'ultimo c'era una finestra con delle

tende bianche sul vetro e altre tende,di colore marrone,ai lati.

"Un paio di babbuini hanno ucciso una gazzella e l'hanno mangiata."disse Amily"E c'era anche un

sistema rudimentale di comunicazione tra i 2 babbuini."

Lei prese una valigia marrone a terra,la mise sul tavolinetto,la aprì e tirò fuori altri vestiti.

Jessep iniziò a tirare fuori dalla borsetta nera delle cassette per registratore.

"Sono rimasta..."disse Amily portando nel corridoio diversi vestiti"Sono rimasta...affascinata dal

lavoro che si fa sulle comunicazioni non verbali tra scimmie.

Sono in corrispondenza con i Gardner,dell'università del Nevada."

Lei entrò nella stanza a destra all'inizio del corridoio,poi uscì di nuovo"Forse andrò a passare 2

settimane laggiù quest'estate.

Non ho altro da fare,oltre a scrivere la mia relazione."

"Hai registrato i suoni emessi dai 2 babbuini per caso?"disse Jessep che estrasse altre cassette dalla

borsa.

"Ah...certo che l'ho fatto."disse Amily che prese altri vestiti da 1 scatolone,superò l'entrata del

corridoio e andò a destra"Perché?"

"Mi piacerebbe sentirli."disse Jessep guardando un'altra cassetta.

"Ah,quando vuoi."disse Amily.

"La signora Tully ha detto che verrà domani alle 10 per aiutarti a mettere in ordine."disse Jessep

prendendo la tazzina con la mano destra"Voleva sapere se tu la volevi a tempo pieno o no.

Le ho detto che pensavo di si."

Jessep bevve.

"Ho avuto una lettera di Meson,circa una settimana fa,poco prima di lasciare Nairobi."disse Amily.

Jessep guardò davanti a se con sguardo irato.

Lei tornò indietro"Dice che hai lavorato con una droga molto potente..."

Amily raccolse una stampella e proseguì,raggiungendolo"...che hai riportato dal Messico.

Non è stata ancora studiata a fondo e...ed è maledettamente pericolosa."

Lei si sedette sulla cassa vicino a Jessep e prese una cassetta tra le mani.

"Cos'altro ti ha scritto Meson?"disse Jessep bevendo.

"Dice che da un anno a questa parte hai preso circa 2 grammi di quella droga."disse Amily"E che

hai subito un fenomeno di regressione genetica più o meno 3 mesi fa.

Che potresti avere la leucemia o linfoma..."

Jessep rise e bevve.

"Ha provato a farti entrare in un ospedale per una visita completa,ma tu hai rifiutato."disse Amily"È

molto preoccupato che tu stia impazzendo.

Dice che ti comporti in modo strano.

E mi ha pregato di parlartene appena tornavo."

"Meson è patologicamente incapace di tenere la bocca chiusa su qualsiasi cosa!..."disse Jessep

mettendosi la mano destra sulla fronte.

"Ah,è preoccupato per te..."disse Amily.

"È anche 1 stupido retrogrado pieno di paura!..."disse Jessep.

"Ma è un clinico di fama innegabile!..."disse Amily.

"NON È LEUCEMIA!"disse Jessep alzandosi"Ne un altro tipo di cancro."

Jessep andò a sdraiarsi sul divano e mise i piedi sulla borsa"Mi sono lasciato fare una scopia fegato

milza e un TAC!

Sono stato sondato,radiografato,osservato,visitato,palpato,Meson mi ha infilato specchietti in gola e

nel culo per 3 mesi di fila!...

E NON C'È NESSUNA TRACCIA!...NESSUN SOSPETTO ANCHE MINIMO DI UN

CANCRO!"

Jessep si mise seduto"Cos'altro ha scritto Meson?"

Lui si alzò e andò a prendere la borsetta nera,facendo cadere la pila di libri"Su quale di questi nastri

ci sono i suoni dei babbuini?

Vorrei sentirli."

"Perché?"disse lei posando la cassetta sulla scatola e andando a sedersi sul termosifone.

"Meson ti ha scritto che durante quel periodo di regressione sono stato affetto da afasia per quasi 4

ore?!"disse Jessep"Gli unici suoni che riuscivo ad emettere erano versi e grugniti!"

Lei andò verso il camino acceso nel salotto e si accucciò,mentre Jessep controllava altre cassette

nella borsetta.

"Ho idea che fossero molto simili ai versi dei babbuini che hai..."disse Jessep.

Amily prese della paglia dagli scatoloni e la gettò nel fuoco"Meson ti ha detto che l'esame del tuo

sangue ha messo in evidenza il carattere di un gruppo sanguigno di scimmia?"

Jessep annuì"Hanno anche trovato antigeni specifici dell'uomo."

"Vorrei vedere quei dati."disse Amily.

"Insomma,santo Dio..."disse Jessep che si avvicinò al camino e si sedette sulla poltrona

rossa"...l'unica cosa che devo fare è tornare in quella vasca di isolamento e vedere se la cosa si

ripete.

Vedi,nessuno di noi crede che sia successo...e dopo 3 mesi incomincio a dubitarne anche

io,ma...NO!

NO!

NELLA VASCA NON SI TORNA!

MESON HA PRESO IN MANO LA SITUAZIONE!

Lui tiene Artur tutto il giorno nel suo laboratorio a fare a fette i suoi topi!

CHE CAVOLO DEVO FARE IO MENTRE LORO AFFETTANO CERVELLI DI TOPI?!"

"Mamma?"disse la voce di una bambina,poi i 2 si voltarono verso l'uscita e videro che,dietro la

porta in fondo alla cucina,c'era la bambina con le trecce che li guardava.

Lei indossava una maglietta rosa,tra spalle e collo c'erano 2 fasce di jeans blu connesse ad un

vestito di jeans che copriva il petto,la pancia,le gambe e ai piedi aveva 2 scarpe nere.

Dietro di lei c'era una parete che,nella parte bassa,era composta da delle tegole di legno verticali,di

colore verde,poi c'era un davanzale chiaro con delle piante dentro dei vasi,posti sopra di esso.

A destra,sotto il ripiano,c'era 1 scatolone pieno di paglia,a sinistra c'era un triciclo

bianco e sopra il ripiano c'erano delle finestre con i lati verdi.

La porta aperta davanti a lei era verde,con la parte bassa che aveva 4 triangoli equilateri,incisi sulla

superficie,aventi la punta diretta verso l'interno,mentre la parte superiore aveva una vetrata,divisa in

quadrati,con una tenda bianca sopra.

La parete a destra della porta era bianca,aveva una tenda davanti e un'incavatura rettangolare in

basso,avente l'interno marrone con rombi bianchi.

Davanti a quest'incavatura era posto 1 sgabello e,davanti ad esso,c'era un lungo mobile

bianco,rettangolare,con dei cassetti in alto e degli sportelli in basso.

La parte superiore del mobile aveva un lungo piano metallico,con un lavello e vari oggetti su di

esso,tra cui un tostapane.

La parete sopra il piano era composta da mattonelle quadrate,di colore verde,e sopra c'erano delle

credenze bianche,con degli sportelli che avevano la parte centrale di vetro,aventi 3 ripiani dentro

ciascuno.

Dalla parte opposta della stanza c'era un frigorifero bianco,con una cucina a gas,posta a

sinistra,avente un forno con l'apertura frontale bianca,che aveva i lati giallo ocra.

Dietro il frigorifero c'era un quadro appeso,mentre,alla sinistra della cucina a gas,su cui c'era una

teiera cilindrica e bianca,c'era 1 scatolone con accanto dei libri.

Sullo scatolone c'era una teiera arancione.

"Pensano tutti che tuo padre sia matto."disse Jessep.

"Mamma,quando andiamo a mangiare?"disse la bambina,poi Amily si alzò e andò da lei,voltandola

verso l'uscita"Vai a giocare di fuori."

"Sono convinto che la regressione è stata provocata da un'azione cosciente."disse Jessep mentre

Amily toglieva la teiera dai fornelli e la portava dall'altra parte della stanza"Quando ero nella

vasca..."

Jessep si sedette sul piano della cucina"...ho assunto un'altra coscienza.

Il mio se è cambiato in un se più primitivo."

Amily riempì la teiera d'acqua e la riportò sui fornelli,accendendone 1 con un accendino.

"E quella droga,in un certo qual modo,ha aiutato questo se più primitivo ad evidenziarsi."disse

Jessep.

Amily aprì il frigo,ma lui scese dal piano della cucina e lo chiuse con la mano destra.

"Guarda almeno i miei dati."disse Jessep.

"Certo,lo farò domani pomeriggio,domani..."disse Amily toccandosi i capelli con la mano destra.

"NON PRENDERMI ALLA LEGGERA!..."urlò Jessep.

"MA NO…"disse Amily.

"FORSE IO NON SONO MATTO!"disse Jessep"TI CHIEDO SOLO DI FARE UN PICCOLO

SFORZO DI IMMAGINAZIONE!

DI ACCETTARE UN CONCETTO INCONSUETO!

CHE GLI ALTRI STATI DI COSCIENZA SONO REALI QUANTO LO STATO DI VEGLIA E

CHE QUELLA REALTÀ PUÒ MATERIALIZZARSI!"

"Stai urlando,Eddie..."disse Amily.

"LO SO,MA SOPPORTO DA 3 MESI..."disse Jessep.

"OH!..."disse lei spostando la mano destra di Jessep,che era ancora sul frigo,e andando via.

"...QUESTO PATERNALISMO DI MERDA DA PARTE DI ARTUR E MESON E MI SONO

STUFATO!"disse Jessep che le andò dietro.

Lei uscì dalla stanza,camminò verso sinistra e,poco dopo,passò sotto la tettoia rettangolare

dell'abitazione.

La casa era una villa a 2 piani,con le pareti fatte da tegole di legno grigio,avente delle finestre con

i contorni bianchi.

La tettoia sopra l'entrata aveva delle colonne rettangolari,bianche,connesse ad una ringhiera

bianca fatta di legno.

Davanti alla casa c'era un giardino,poi c'era una strada e intorno all'abitazione c'erano altre villette

simili.

Amily andò a sinistra e mise le mani sulla ringhiera bianca.

"Abbiamo milioni di anni immagazzinati in quella banca di dati che chiamiamo la mente."disse

Jessep che si sedette sulla ringhiera perpendicolare a quella su cui era poggiata Amily"Abbiamo

miliardi di geni assopiti in noi!

Tutto il nostro passato evolutivo!"

Jessep indicò il suolo con la mano destra diverse volte"Forse sono incappato proprio in questo!"

Lei lo guardò e lui si mise seduto sopra la parte esterna della ringhiera su cui lei aveva appoggiato

le mani.

"Santo cielo,dico solo che voglio tornare in quella vasca e ripetere l'esperimento."disse Jessep che

mise in avanti gli avambracci"È UN COMPORTAMENTO NORMALE PER UN RICERCATORE!

RIPETERE L'ESPERIMENTO!

CONFERMARLO!

Vorrei avere con me altri scienziati responsabili quando lo faccio,vorrei avere la convalida da parte

di qualcun altro!"

Jessep chiuse il pugno destro e poi indicò il suolo con l'indice destro"Potremmo dimostrare

l'esistenza di una nuova forza della natura!"

Lui le prese la mano destra"SANTO CIELO,NON TROVI CHE MERITI UN ULTERIORE

APPROFONDIMENTO?

Ho tutti i nastri,gli appunti e il resto a casa mia.

A che ora potresti venire domani?"

"2...2,30."disse lei che andò via camminando velocemente"Vado a prendere le bambine e torno

subito."

Amily corse via e scese dei gradini,arrivando al giardino.

Jessep poggiò la testa sulla colonna rettangolare dietro di se.

La notte seguente,nella stanza davanti a quella della vasca,c'era una boccetta di vetro,con un grosso

tappo di gomma,nero e circolare,posta sopra una delle 2 macchine rettangolari vicino al vetro.

Dentro il contenitore c'era la sostanza allucinogena,che lo riempiva per più di metà.

Davanti alla boccetta di vetro ce n'era un'altra più piccola,cilindrica,senza tappo,avente dei

numeri,messi in verticale,sulla superficie e con accanto delle linee orizzontali.

Poco a sinistra c'era un altro contenitore cilindrico,più largo di poco,avente dell'acqua all'interno e

con gli stessi numeri sulla superficie.

Alla destra del contenitore con dentro il liquido scuro c'era un tappino bianco,conico,con la cima

piatta,messo sotto sopra.

La macchina che si occupava dei tracciati era accesa.

Jessep era disteso nella vasca,con gli elettrodi connessi al volto,e chiuse il portellone nero.

La stessa notte il telefono squillò nella casa buia di Amily.

Lei entrò in quel momento con le bambine.

Una di loro aprì una porta e rispose al telefono,mentre Amily accendeva la luce.

La bambina che aveva preso la cornetta aveva i capelli legati in 2 trecce,indossava un giacchetto di

jeans blu,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere,l'altra bambina aveva i capelli

sciolti,indossava un cappotto nero,lungo e abbottonato,pantaloni neri e scarpe nere,mentre

Amily indossava una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

"Pronto?"disse la bambina.

Amily prese la cornetta"Sono le 8,30,andate subito a spogliarvi e a lavarvi e non voglio sentire

storie da nessuno stasera,capito?"

"Vieni,la mamma è nervosa."disse quella con i capelli sciolti.

"Pronto?"disse Amily accostando una porta"Meson...pensavo a te.

Hai già parlato con Artur?

No,no,sono appena tornata da cena.

Beh...non so davvero cosa dire,io...credo che tu abbia ragione,è sull'orlo di un collasso

nervoso.

È stato qui tutto il pomeriggio,si agitava come un pazzo e poi è scomparso.

Confesso che sono preoccupata,lo sono davvero molto!"

La macchina dei tracciati continuò a funzionare.

Lo sportello frontale della vasca venne aperto molto lentamente da una mano destra con il dorso

coperto da una folta pelliccia marrone,come anche il braccio.

Man mano che lo sportello veniva aperto si iniziarono a sentire dei sospiri e poi ci fu un gorgoglio

simile ad un ringhio.

In un'altra stanza c'era un uomo che dormiva su una sedia.

Aveva i capelli marroni,barba e baffi corti,indossava un giaccone grigio,maglietta grigia,con sopra

un vestito di jeans blu che copriva il petto,la pancia e le gambe,connettendosi alla zona tra spalle e

collo mediante 2 cinghie,più scarpe marroni.

L'uomo aveva la testa reclinata a sinistra e le mani sulla pancia,con la destra sulla sinistra.

Alla sua sinistra c'era una scrivania di legno,con una cartellina verde sulla parte sinistra del

piano,avente sopra un piatto con degli avanzi,messo su dei fogli,e vicino ad esso c'era una tazza

bianca.

Alla destra della tazza c'erano delle carte sparse,un barattolo di vetro con dentro una salsa

gialla,accanto ad una ciotola circolare verde scuro,posta vicino ad un libretto nero.

Dietro il barattolo c'era un rettangolo di legno avente 1 sportello a sinistra e 2 cassetti a destra,con

sopra una radio rettangolare grigia,avente la parte frontale nera,con un microfono a sinistra.

Alla sinistra del piatto c'era una bottiglia di vetro vuota,con intorno dei fogli,e una scatola giallo

ocra.

Sulla parte in fondo della scrivania,a sinistra,c'era una lampada da tavolo nera.

La parete alla sinistra della scrivania era verde scuro,con la parte superiore bianca,mentre la zona

che era dietro la sedia aveva la parte inferiore marrone e la zona superiore bianca.

Sulla parte verde del muro era appeso un calendario e sulla parete c'erano piccole colonne

rettangolari fuse con essa.

L'uomo sentì un tonfo e si svegliò,poi si guardò intorno e si alzò,mettendosi la mano destra

sull'occhio destro,dopo di che camminò,passando sotto una lampada che pendeva dal soffitto,e uscì

dall'apertura rettangolare della grata verde che era presente nel lungo corridoio,guardando verso le

scale che portavano al piano superiore.

Le lampade che pendevano dai tubi sul soffitto erano accese.

L'uomo fece qualche passo verso le scale,poi guardò dalla parte opposta e camminò per

poco,fermandosi davanti alle porte verdi e spalancate della stanza che conduceva a quella dove era

la vasca.

Lui salì i gradini posti poco dopo la porta e si appoggiò alla ringhiera verde,vedendo che da 1 dei

macchinari rettangolari usciva un lungo tracciato che ormai si era arrotolato a terra.

Poco dopo l'uomo vide i vestiti di Jessep,che erano posti sulla sedia davanti alla scrivania

verde,guardò verso il vetro da cui si vedeva la vasca,poi salì gli scalini che conducevano alla porta

d'ingresso dell'altra stanza e guardò dalla vetrata in alto.

Lui aprì la porta,vedendo che la stanza era vuota,ma si trovò davanti un essere coperto di peli.

Era alto poco più di un metro,con volto umano,aveva la parte superiore delle orbite spostata in

avanti ed era senza sopracciglia.

Aveva i capelli marroni,spettinati,lunghi fin sotto le orecchie,gli occhi avevano l'iride azzurro,il

naso era schiacciato e largo,i denti erano leggermente appuntiti,il bordo della mascella e del mento

era coperto di pelo marrone,il corpo era magro e coperto da una peluria marrone che lasciava

intravedere la pelle sotto.

L'essere alzò le braccia,urlando a squarcia gola ed emettendo un suono stridulo e mostruoso.

L'uomo andò contro la parete a destra e cadde a terra,mentre la creatura spiccava un grande

salto,superando gli scalini,poi corse fuori dalla stanza agitando le braccia in ogni direzione.

Lui si alzò,vedendo le orme di piedi bagnati a terra,poi arrivò sulla porta e raccolse gli elettrodi

con la mano sinistra.

Poco dopo l'uomo sentì dei tonfi,seguiti da un grido bestiale,e corse zoppicando verso le scale.

L'essere lo inseguì,correndo su 2 zampe e facendo dei salti ogni tanto,mentre emetteva dei

grugniti,poi salì le scale,ma l'uomo riuscì a chiudere a chiave una porta marrone.

La creatura iniziò ad urlare e a tirare colpi contro la porta.

L'uomo corse,salì delle rampe di scale e si diresse verso una stanza con la porta verde,avente una

vetrata rettangolare sulla parte alta.

La stanza aveva la parete alla destra della porta dotata di una vetrata rettangolare,avente i contorni

verde chiaro,con una trave orizzontale di legno dello stesso colore,posta in alto.

Su questa trave c'erano 2 cerchi,fatti di metallo nero,dentro cui era infilato un manganello.

Alla destra di questa vetrata ce n'era un'altra,che era dotata di una sbarra di legno orizzontale,posta

in alto,con altri cerchi neri.

La parte bassa del muro era verde chiaro.

Davanti a queste vetrate c'era una scrivania alla quale era seduta una guardia che stava leggendo un

giornale,tenuto con la mano sinistra.

L'uomo aveva i capelli neri,con la riga in mezzo,indossava una camicia azzurra,pantaloni neri e

scarpe nere.

Sulla scrivania c'erano altri 2 giornali e una bottiglia di birra a destra,avente dietro 2 piccoli

scaffali grigi,rettangolari,messi 1 sopra l'altro,con 2 placche curve ai lati,aventi dei fogli sopra.

Alla destra degli scaffali c'era una lampada da tavolo nera,con la base circolare,avente un cavo di

metallo nero,curvo verso l'alto e in avanti,con in cima una cupola nera.

Sulla parte sinistra della scrivania c'era un telefono nero.

Alla sinistra della porta c'era una parete composta da una grata di metallo.

"Cosa c'è?"disse la guardia vedendo l'uomo che entrò ansimando.

"C'è un animale in giro!"disse l'uomo"Al seminterrato!"

"Che genere di animale?"disse la guardia bevendo la birra con la mano destra.

"Una scimmia...credo..."disse l'altro.

I 2 sentirono i colpi sulla porta chiusa.

La guardia girò la testa a destra,poi posò la birra e il giornale,prese il manganello e uscì dalla

stanza.

I 2 andarono a destra e scesero 3 rampe di scale,poi aprirono la porta e spalancarono gli occhi

vedendo l'essere in fondo alla scalinata.

La creatura emise un ruggito stridulo e corse verso il corridoio a sinistra,stando curvo in avanti.

I 2 scesero le scale subito dopo,poi la guardia prese una trasmittente rettangolare nera,posta sulla

cintura.

"Charlie?"disse la guardia"Charlie Thomas?"

L'altro corse verso la stanza dietro la grata e vi entrò.

"Si,dimmi."disse una voce maschile alla trasmittente.

"Dove sei?"disse la guardia.

"In ufficio."disse la voce.

"Allora senti,c'è un animale in libertà qui al seminterrato del fabbricato B."disse la guardia"Io

passo per il corridoio nord che porta alle caldaie,quindi voi venite giù dall'altra parte.

State attenti,è 1 scimmione piuttosto grosso."

L'altro tornò indietro,portando una spranga con la mano destra,e la guardia iniziò a camminare

insieme al secondo uomo.

"Tutti gli animali sono chiusi di sopra,che diavolo ci fa questo quaggiù?"disse la guardia.

L'essere era nella sala caldaie,vicino a degli enormi tubi verticali,dopo di che corse via e si fermò a

metà di un corridoio,guardò alla sua destra e colpì,con l'avambraccio destro,una catena che

penzolava,poi guardò dietro di se,girandosi a sinistra,dopo di che corse e spiccò un salto,afferrando

una tubatura sul soffitto,mise le gambe in alto,mettendosi a testa in giù,e si infilò nel groviglio di

tubi sul soffitto.

La guardia arrivò nella stanza insieme all'altro.

Alla loro sinistra,sulla parete,c'erano 2 porte verdi,con una vetrata rettangolare in alto,a

destra invece c'era una camera vuota,rettangolare,avente delle vetrate,di cui una era davanti e una

dietro,e con 2 porte verdi,poste ai lati,con un vetro sulla parte alta.

I 2 passarono davanti alla stanza e arrivarono in un ampio corridoio,con colonne rettangolari,avente

delle zone piene di tubi connessi al suolo.

"Dev'essere qui da qualche parte."disse l'uomo con la spranga,mentre la guardia andava verso

sinistra.

"Io do un'occhiata da quella parte."disse la guardia passando davanti ad una zona con 2 grossi tubi

verticali,aventi sbuffi di vapore laterali,che poi diventavano orizzontali in basso.

La guardia diede 2 colpi ad un barile,con il manganello nella mano destra,e l'uomo con la spranga

si voltò di scatto,poi sentì un verso e si guardò intorno.

La guardia arrivò nella zona dove c'era la catena penzolante,che volteggiava ancora in aria,poi

diede 2 colpi ad un tubo verticale con il manganello.

L'uomo camminò,guardando i tubi orizzontali sopra di se,e poi guardò a sinistra,dove c'erano degli

enormi tubi verticali.

Lui riprese a guardare in alto,avanzando e girando su se stesso,poi la creatura lo afferrò per le

gambe e lo fece cadere urlando.

L'altro uomo guardò dietro di se,con un'espressione spaventata,mentre l'essere raccoglieva il

manganello con la mano destra.

L'uomo con la spranga corse,seguendo le grida e i versi bestiali,e urlò vedendo la creatura

manganellare la testa del poliziotto,poi l'essere si voltò verso di lui e urlò a squarcia gola,alzando

il manganello,mentre l'altro tremava dalla paura.

La creatura corse verso di lui,tenendo le braccia verso il basso e la schiena curva,e l'uomo scappò.

2 guardie,che stavano scendendo una scala,arrivarono davanti a una delle porte verdi e

videro,tramite il vetro,l'uomo con la spranga che venne colpito alla nuca dal manganello,poi urlò e

cadde a terra.

L'essere ringhiò ed emise altri versi contro i poliziotti,poi scappò via.

Le guardie aprirono la porta e 1 di loro restò a soccorrere l'uomo che era stato colpito,mentre l'altro

corse dietro alla bestia,con un manganello nella mano destra.

La creatura scavalcò,con un salto,il corpo della guardia a terra,poi corse a destra,salì diverse rampe

di scale,percorse una salita,con una ringhiera ai lati,e si diresse verso una grande porta grigia,divisa

in 2 parti e avente 2 vetrate sulla parte alta,che non arrivava al soffitto,salì sulla ringhiera a

destra,afferrò la parte alta della porta e la scavalcò.

La guardia provò ad aprire la porta,ma non ebbe successo.

Poco dopo l'essere uscì da un'entrata rettangolare,posta sul lato sinistro di un vicolo.

La parete del palazzo era composta da mattoni marroni,con varie scritte bianche e disegni neri.

In fondo al vicolo c'era una parete di metallo con delle incavature verticali.

La strada aveva diverse macchine abbandonate,in parte smontate e con sopra dei pezzi di

mobili,mentre i marciapiedi erano pieni di rottami,sportelli,vasche abbandonate e secchi

dell'immondizia.

L'essere corse in modo scoordinato verso un cancelletto,formato da una grata di ferro,lo aprì e

andò,con la pancia,contro il cofano di un'auto ferma,poi corse dalla parte opposta,ma si fermò

urlando a causa di un'auto in movimento sulla strada.

Il conducente suonò il clacson e l'essere tornò indietro,passando di fianco ad una macchina

abbandonata,avente il tettuccio abbozzato e i vetri sfondati,poi andò verso un altro vicolo dove si

fermò vedendo una piccola scala con dei cani in cima.

La scaletta esterna aveva una ringhiera nera e conduceva ad una porta di colore rosso scuro,con

un'arcata circolare in alto,che era su una parete di mattoni più esterna rispetto al lato del palazzo.

I cani stavano mangiando il contenuto di alcune scatole di legno e l'essere si nascose dietro un

bidone dell'immondizia,ringhiando.

Un individuo dai capelli neri aprì la porta e vide i cani.

L'uomo aveva una maglietta nera,a mezze maniche,un grembiule bianco sulla pancia,dei pantaloni

grigi,delle scarpe nere e nelle mani aveva 2 secchi dell'immondizia di metallo,grigi e cilindrici.

"Ma che diavolo!..."disse l'uomo che prese una bottiglia e la tirò a terra,spaventando i cani che

si allontanarono di corsa"VIA!

ANDATEVENE VIA!

E TOGLIETEVI DAI PIEDI!"

L'ominide ringhiò e poi corse via,agitando le braccia.

Poco dopo era in un vicolo stretto,avente un sacco dell'immondizia nero a sinistra e una porta a

destra,e si diresse verso l'uscita.

Le pareti erano composte da mattoni e con delle scritte bianche.

Appena finito il vicolo,a destra,c'era una porta rossa,con un vetro rettangolare sulla parte

alta,avente ai lati 2 colonne di mattoni rossi.

L'ominide camminò furtivamente e mise la schiena contro la parete destra,poco prima della fine del

vicolo,poi corse a destra tenendo la schiena curva in avanti e le braccia verso il basso.

La strada aveva diversi bidoni di metallo senza coperchio.

L'essere arrivò davanti a un palazzo,che era perpendicolare alla strada,e si mise a frugare dentro dei

bidoni dell'immondizia.

Poco dopo sentì un cane abbaiare e guardò a sinistra dietro di se,vedendo l'entrata del palazzo,poi

guardò a destra dietro di se e vide un furgone verde,avente la parte posteriore arrugginita,che aveva

1 sportello intermedio mancante.

Dal furgone scesero 2 cani che corsero verso di lui,l'essere urlò e si arrampicò su un tubo che lo

condusse ad un cornicione del palazzo alla sua destra.

L'ominide guardò di sotto ed urlò,mentre i cani ringhiavano,dopo di che si spostò verso

destra,mentre gli animali lo seguivano,raccolse un rettangolo di metallo,si mise su una scala

antincendio,poi tirò l'oggetto di sotto,facendo allontanare i cani,e si gettò a terra,atterrando vicino

ad 1 dei secchi dell'immondizia da cui estrasse una spranga di legno.

L'essere guardò una delle bestie,poi saltò sul cofano di una macchina rossa,corse sul tettuccio e

l'animale lo seguì,mordendo il bastone,ma l'ominide urlò e riuscì a colpirlo alla testa,poi la bestia

morse il bastone di nuovo,così la creatura spinse l'arma verso l'esterno e fece cadere il cane dalla

macchina.

L'ominide iniziò a correre in strada,dopo di che saltò su una rete di metallo verticale,vide i cani

sotto di se e poi la scavalcò,atterrando nel recinto di un rinoceronte,privo del corno,che iniziò ad

avvicinarsi,così l'essere raccolse una pietra con la mano destra,ringhiando,e corse via.

Il recinto era molto ampio e con vari alberi.

La creatura arrivò davanti ad un lungo muro di mattoni,gettò la pietra dalla parte opposta,si

arrampicò e lo scavalcò.

Su una parete di roccia del recinto c'era una scultura che mostrava la testa di un rinoceronte.

L'ominide si accucciò sul bordo di 1 stagno,dove c'era una roccia che faceva uscire un piccolo getto

d'acqua,ed iniziò a bere con la mano sinistra.

Intorno alla pozza c'era un terreno composto da piccoli sassi.

L'essere iniziò a guardarsi intorno,sentendo il verso degli elefanti che erano nel recinto,poi si

allontanò,emettendo versi,mentre l'animale alla sua destra lo seguiva.

L'ominide toccò il fianco destro di un altro elefante,poi diede 2 pietrate in testa a quello che lo

seguiva,che si voltò e si allontanò,dopo di che tornò a bere.

Poco dopo passò vicino ad un edificio,che era alla sua destra ed era composto da mattoni

marroni,con un'entrata rettangolare molto grande,avente 2 colonne ai lati.

A destra e a sinistra dell'entrata c'erano 2 leoni scolpiti e posti su 2 basi rettangolari di pietra.

L'ominide si guardò intorno,poi annusò l'aria e corse verso una grossa gabbia esagonale,circondata

da una ringhiera.

La gabbia aveva la parte bassa marrone,poi c'era una grande rete metallica nera,esagonale,che

aveva delle colonne nere e verticali,poste su ogni spigolo,con sopra un soffitto scuro,avente la parte

centrale triangolare con delle vetrate laterali e oblique.

L'ominide scavalcò la prima recinzione e mise il braccio sinistro in 1 spazio tra la parte bassa

della rete e il pavimento,tentando di prendere un pezzo di carne,ma una tigre ruggì e gli colpì la

mano con la zampa,la creatura urlò e lanciò la pietra contro la grata di metallo,poi corse via.

L'essere arrivò in una zona dove,tra la vegetazione,c'era un cartello rettangolare,dagli spigoli

curvi,posto a destra e sorretto da 2 travi rettangolari grige,messe poco prima dei lati minori.

Il cartello aveva una scritta gialla sulla parte a sinistra,divisa in 3 righe,più una seconda scritta

bianca sulla parte destra,che era più grande dell'altra,con una delle lettere sostituita dal disegno di

un pacco regalo bianco,avente delle linee oblique gialle e nere,più un fiocco giallo posto al centro

della base superiore.

Alla sinistra del cartellone c'erano dei cespugli,a destra c'era un dosso roccioso,basso e

triangolare,mentre dietro c'erano degli alberi.

L'essere arrivò davanti ad un negozio rettangolare con le pareti grige,aventi delle incavature

verticali su di esse.

La parte frontale aveva un'entrata dotata di una porta avente 2 vetrate,una sopra e una sotto,con

una sbarra di metallo orizzontale al centro,più altre 2 sbarre verticali ai lati.

Alla sinistra dell'entrata c'era un'insegna rossa,rettangolare,con una linea bianca rettangolare che

ne seguiva i lineamenti,posta vicino al bordo,e una scritta bianca al centro.

Oltre l'entrata c'era un pavimento grigio e una parete marrone,avente delle incavature verticali su di

essa,con un grosso buco rettangolare al centro,avente un bancone davanti.

Il bancone aveva la parte bassa identica alla parete,tranne la zona a destra che aveva una vetrata con

dentro 2 scaffali pieni di cibi,e,dietro di esso,c'era una parete con 3 lunghi scaffali aventi dei

peluche di animali sopra di essi.

L'ominide si accucciò e guardò i peluche degli elefanti e delle tigri,con un'espressione perplessa,poi

si alzò e guardò i peluche delle scimmie.

L'essere sentì i versi di vari animali e si guardò intorno,poi corse via.

Poco dopo passò in una zona che aveva un'altra staccionata di legno,posta a destra,con degli alberi

davanti e guardò verso sinistra,vedendo una recinzione metallica verticale,corse verso di

essa,scavalcò una bassa ringhiera e vide che oltre la rete c'erano delle capre dal pelo marrone e

corto.

Gli animali si trovavano su una zona rocciosa leggermente sopraelevata rispetto al terreno marrone

circostante.

L'ominide guardò la rete e ci mise le mani sopra,ma prese la scossa,poi indietreggiò e urlò,si

avvicinò di nuovo,guardandosi le mani e ringhiando,dopo di che guardò in alto e vide un albero alla

sua sinistra,si arrampicò e si mosse a 4 zampe su un ramo che superava la recinzione.

Gli animali continuarono a muoversi sulla zona rocciosa,poi l'ominide apparve sulla parte più alta

delle rocce,urlò e scagliò una pietra,colpendo una delle bestie alla testa,poi corse,mentre gli altri

animali si allontanavano,e afferrò la testa della capra,trascinandola via mentre si dimenava.

Poco dopo l'essere stava divorando la carne dell'animale,nella parte poco dopo la zampa anteriore

sinistra,dopo di che l'ominide alzò la testa,che era piena di sangue,guardò verso le altre bestie e

urlò,facendole allontanare,poi riprese a mangiare.

Poco dopo una jeep azzurra passò su una stradina tra gli alberi e si fermò davanti al cancello della

recinzione delle capre.

Sul mezzo c'era una guardia con capelli neri,lisci,aventi la riga a sinistra,che indossava un

giacchetto di pelle nero,con un simbolo giallo sulla spalla sinistra,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo puntò la torcia davanti a se e rimase sconvolto,poi guardò verso un contatore della luce

rettangolare,posto sulla rete,alla sua sinistra,pigiò un pulsante su di esso ed entrò nel

recinto,illuminando il corpo sventrato e divorato della capra,che era posto vicino ad 1 stagno,dal

bordo roccioso e piatto,sulla cui riva giaceva Jessep,che era a pancia in sotto e con l'avambraccio

sinistro nell'acqua.

La guardia si chinò e gli sentì il battito cardiaco,toccandogli il collo.

Ore dopo.

In una centrale di polizia c'era un corridoio,con le pareti nere in basso e bianche in alto,dove erano

poste 2 porte di sbarre,messe in parallelo.

Dietro la seconda porta di sbarre c'era un ascensore nero,che aprì le porte frontali e una guardia uscì

da esso,prendendo delle chiavi dalla cintura.

Dall'ascensore scese anche Jessep,che indossava una camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.

La guardia aprì la prima porta di sbarre e Jessep avanzò,poi quest'ultimo mise le mani sulla seconda

porta di sbarre,sorridendo.

Oltre la seconda porta c'era una stanza avente il pavimento di colore blu ceruleo,con le pareti che

avevano la parte bassa marrone e la parte alta bianca.

La parete a sinistra aveva una protuberanza rettangolare che occupava metà stanza,nella zona che

era più distante dalla porta di sbarre,e aveva una porta marrone in fondo,mentre a destra c'era una

parete con un'entrata rettangolare dai bordi di legno.

Alla sinistra dell'entrata c'era una lunga reception di legno,con delle grate di metallo sulla parte

alta.

Davanti alla parete sinistra della stanza c'era una panca marrone e rettangolare,posta vicino ad

un'altra panca perpendicolare.

Sulla seconda panca c'erano sia Meson che Amily.

Meson aveva gli occhiali,indossava un giaccone chiaro,abbottonato,pantaloni grigi e scarpe nere.

Amily indossava un giacchetto di lana a righe rosse,blu e verdi,con sotto una maglietta rosso

scuro,pantaloni chiari e scarpe chiare.

Aveva anche una borsetta marrone.

Lei si alzò e si avvicinò al marito,poi una guardia portò un uomo ammanettato verso la porta di

sbarre e la aprì,facendo uscire Jessep che sorrise e Amily lo abbracciò.

Poco dopo i 2 erano sui sedili posteriori della macchina di Meson,che guidava nella notte piovosa.

Amily aveva messo il braccio sinistro intorno alle spalle di Jessep e gli aveva poggiato la mano

destra sulla spalla.

"Che cosa facevi nella stanza della vasca?"disse Amily mentre Jessep guardava a sinistra,con un

mezzo sorriso stampato in faccia.

"Rammento solamente alcuni frammenti di ciò che mi è successo."disse Jessep.

Lei fece un sospiro e lui la guardò.

"Dovrai avere pazienza con me."disse Jessep.

"Lo sai che Meson,per tutta la notte,ha girato Boston per trovarti?"disse lei mettendogli la mano

destra sulla parte sinistra del collo,mentre lui sorrideva.

"Capisco,sto bene ora."disse Jessep e lei gli mise la mano destra sulla spalla sinistra.

Meson si fermò ad un semaforo e guardò lo specchietto retrovisore,poi il semaforo divenne verde e

la macchina andò avanti.

Poco dopo Jessep camminò nel lungo corridoio del suo appartamento,con addosso una lunga

vestaglia nera avente delle linee marroni verticali.

Nella mano destra aveva una bottiglia di vetro e nella sinistra aveva un bicchiere.

"Immagino che ricevere una chiamata dalla polizia alle 2 del mattino..."disse Jessep bevendo e

arrivando nel salotto.

Vicino alla finestra a sinistra c'era un divano chiaro,mentre davanti alla parete in fondo alla stanza

c'era una poltrona di legno,con un cuscino bianco,su cui era seduta Amily,che aveva le gambe

raggomitolate sulla parte per sedersi e il gomito sinistro poggiato sullo schienale.

Nella mano destra aveva una tazza poggiata sulle gambe.

Dietro la poltrona c'era un grande orologio a pendolo,fatto di legno,con la parte superiore appuntita.

"...e sapere che tuo marito è stato trovato a dormire nudo nello zoo cittadino...deve averti

preoccupata un po'."disse Jessep.

Lui le accarezzò la guancia sinistra e si mise seduto sul bracciolo sinistro della poltrona,mettendole

il braccio destro intorno alle spalle.

"Si,a dir poco."disse Amily.

"E con Meson che ti scriveva..."disse Jessep baciandole la testa"...che ultimamente avevo un

esaurimento nervoso..."

Jessep le prese la tazza e si alzò ridendo,poi andò verso la cucina"...avrai pensato che ero partito del

tutto.

Mi dispiace Amily,perdonami.

So di averti fatto passare una giornata tremenda."

Amily si mise la mano destra sulla fronte e chinò la testa in avanti"Oh!..."

Lei mandò i capelli all'indietro,sulla parte destra,e sollevò la testa.

"Te ne sarai stata seduta qui tutto questo tempo...cercando un modo per portarmi da 1

psichiatra."disse Jessep che uscì dalla cucina e le passò un bicchiere.

"È così,hai proprio indovinato."disse Amily.

Jessep si sedette sul divano versandole da bere"Non so come hai fatto a sopportarmi tutti questi

anni."

"Ti amavo."disse Amily.

"Mio Dio,Amily,io non so come dirtelo,davvero non lo so."disse Jessep"Le implicazioni sono

sconcertanti.

A quanto pare sono entrato in 1 stato di coscienza molto primitivo e tutto quello che ricordo è ciò

che potevo capire in quello stato.

Io non ricordo,almeno non chiaramente,come sono uscito da quella stanza.

La prima cosa che ricordo sono i cani.

Sono stato inseguito da dei cani randagi fino allo zoo...e nello zoo...ho inseguito,cacciato e divorato

una piccola capra."

Lei restò sconvolta.

"Ero del tutto animalesco e consistevo solamente nella volontà di sopravvivere,di superare la

notte...di...mangiare...di...bere..."disse Jessep che guardò verso il basso e chiuse gli occhi"Di

dormire…"

Amily restò a guardarlo senza parole.

Jessep aprì gli occhi e la guardò"È stato il momento più sublime e soddisfacente della mia vita."

In quel momento qualcuno suonò al campanello e Amily si alzò.

"Potrei avere ucciso un uomo stanotte."disse Jessep e lei si fermò"Io ricordo..."

Amily camminò nel corridoio sentendo che il campanello suonava ancora.

"...di avere colpito!..."disse Jessep chiudendo il pugno destro.

Amily andò ad aprire la porta di legno a Meson,che entrò e portò un sacco bianco con la mano

destra.

La porta aveva una fila centrale,verticale,di quadrati di vetro.

"Non hai idea dei problemi che ho avuto per riavere questi vestiti."disse Meson posando a terra il

sacco,mentre lei chiudeva la porta"Sono dovuto andare da quelli della vigilanza."

Jessep si fermò nella parte opposta del corridoio,stando fisso nell'ombra,poi Meson si tolse il

giaccone e lo vide.

Sotto il cappotto indossava una giacca marrone e una maglietta bianca.

"Vogliono che chiami subito il loro ufficio."disse Meson che diede il cappotto ad Amily e incrociò

le braccia"C'era una specie di scimmia il libertà nella stanza della vasca.

Tu ne sai qualcosa?

Questa scimmia ha quasi ucciso una delle guardie."

Amily guardò Jessep e si mise la mano destra sulla bocca.

"Non avrai mica portato li una scimmia stanotte,vero?"disse Meson appoggiando la spalla sinistra al

muro e continuando a tenere le braccia incrociate.

Jessep rimase fermo nel buio.

"Il tuo orologio e il resto sono nelle tasche,stai bene?"disse Meson che guardò Amily"Sta bene?"

"Di a Meson quello che dicevi a me."disse Amily"Voglio il suo parere su tutto questo."

"Credo che il parere di Meson sia prevedibile."disse Jessep.

Qualche notte dopo.

Amily era seduta sul bracciolo sinistro di una poltrona,avente lo schienale e la parte per sedersi di

pelle nera.

Indossava una camicia bianca,pantaloni bianchi e scarpe chiare.

Nelle mani aveva delle lastre e dei fogli.

Dietro la poltrona c'era un comodino,con una lampada sopra,e su un tavolino,posto in mezzo alla

stanza,c'era un registratore che faceva sentire la voce di Jessep.

"Mio Dio,eccolo li."disse la voce di Jessep"È...è un proto umano!

La prima e originaria forma umana.

È minuscolo.

Forse un metro e 10 d'altezza...completamente ricoperto di pelo...tipo scimpanzé,ma eretto!

Non cammina sulle nocche.

Braccia più corte.

Si muove con molta grazia.

Ce ne sono 2...3 di loro."

Amily mise le lastre verso la fioca luce che entrava dalle finestre.

"Bipedi."disse la voce di Jessep"Minuti,piccoli umanoidi pelosi.

Hanno un pezzo di lava nelle mani…

...stanno inseguendo o cacciando qualcosa…"

"Per amor del cielo."disse la voce di Meson.

"Ti senti bene,Eddie?"disse la voce di Artur.

"Sto diventando 1 di loro."disse la voce di Jessep"Non sono più un osservatore.

Sono 1 di loro."

Amily guardò verso il tavolo alla sua destra,con un'espressione preoccupata.

"Sto...uccidendo...uccidendo qualcosa...una capra...sto uccidendo..."disse la voce di Jessep"Sto

mangiando la carne di una capra.

Bevo il sangue."

"Ti senti bene?"disse la voce di Meson.

"Bellissimo!"disse la voce di Jessep"Bellissimo!"

"Vuoi tornare giù?"disse la voce di Artur.

"No!"disse la voce di Jessep.

"Stava facendo un brutto viaggio secondo me."disse la voce di Meson.

"Questi viaggi nella vasca stanno diventando pericolosi..."disse la voce di Artur.

A quel punto si sentirono i suoni prodotti da Jessep.

"Che diavolo era quello?"disse la voce di Meson.

Amily spalancò gli occhi.

Poco dopo lei era nel suo letto e aveva gli incubi.

Lei indossava una vestaglia bianca e lunga.

Il letto era a 2 piazze,rettangolare,con coperte marroni e lenzuola bianche.

Le federe dei cuscini erano bianche e la spalliera era di legno e rettangolare.

Ai lati del letto c'erano 2 comodini di legno,rettangolari,con sopra delle lampade e dei libri.

A sinistra del letto c'era 1 specchio,a semicirconferenza,messo in verticale sulla cima di un mobile

marrone.

Poco prima del mobile c'era una finestra rettangolare,con la parte inferiore tirata su,avente delle

tende davanti.

Le pareti della stanza erano bianche,con delle palme dipinte sopra.

Nel sogno,lei vide l'ominide correre per una strada buia,sotto la pioggia,con un cane a sinistra che

lo inseguiva.

Alla sua destra c'erano delle macchine parcheggiate e un secondo cane arrivò da quella parte.

Amily si svegliò e guardò verso la finestra aperta,vedendo il vento che muoveva le altalene in

giardino,poi si alzò e la chiuse.

Lei camminò verso il corridoio,infreddolita,poi guardò verso la porta aperta a destra e vide le

bambine che dormivano su dei letti a castello.

Entrambi i materassi avevano delle coperte giallo ocra,lenzuola bianche e cuscini bianchi.

Le spalliere dei 2 letti erano rettangolari.

Le pareti della stanza erano chiare,con delle ananas dipinte sopra,a sinistra c'era una finestra

chiusa,con delle tende bianche davanti,più altre 2 tende nere ai lati.

Amily chiuse la porta,poi andò a destra e accese una lampada,posta su un tavolinetto rettangolare

nel corridoio,messa alla destra di un telefono bianco.

Sopra il tavolino c'era un quadro appeso al muro.

Amily iniziò a comporre un numero,poi passò la cornetta dalla mano sinistra alla destra e se la mise

sull'orecchio destro.

"Eh...ti ho svegliato?"disse Amily"Sono Amily.

Eddie,sono stata presa dal panico,devo vederti."

Poco dopo la macchina nera di Jessep si fermò davanti alla casa.

Amily era nel salotto,accucciata a terra,davanti al camino acceso,con un bicchiere nella mano

destra.

Sentendo l'auto,lei posò il bicchiere e corse,mentre lui scendeva dal mezzo.

Jessep indossava un cappotto nero,maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

Poco dopo lei aprì la porta del salotto e lui le andò dietro.

"Io non so neanche come descrivertelo..."disse Amily mentre lui le toccava il mento con la mano

destra e chiudeva la porta con la mano sinistra"...io comincio a pensare che quello che ti è successo

venerdì notte non era solo un'esperienza allucinatoria..."

Lei andò verso l'entrata della stanza"...ho la sensazione che qualcosa di fenomenologico sia

realmente accaduto!..."

Amily tornò indietro e andò verso il divano,gesticolando"...che c'è stata una qualche specie di

trasformazione genetica!

Non so perché lo penso...ma sfidando tutto ciò che è razionale,lo penso!"

Lei lo guardò"Ah...e a questo punto sono terrorizzata,pietrificata!"

"Anch'io."disse Jessep guardando in basso.

"Non voglio che tu rifaccia l'esperimento la prossima settimana."disse lei avvicinandosi.

"Devo scoprire se è realmente accaduto,Amily..."disse Jessep.

"Ti chiedo solo di rimandare l'esperimento fino a che non ne sappiamo di più,percorrere..."disse

Amily.

"NON C'È NESSUN MODO DI SAPERLO PRIMA CHE SI VERIFICHI L'EVENTO!"disse

Jessep.

"OH!..."disse lei andando verso il divano e gesticolando"Ma potresti causare a te stesso un danno

genetico irreversibile!"

Lei si sedette sul divano mettendoci sopra anche i piedi e raggomitolandosi.

"NON CREDO SI TRATTI DI GENETICA!"disse Jessep"Andiamo oltre la massa e la

materia,risaliamo al pensiero primevo!"

"Sto cercando di dirti che ti amo."disse Amily.

"Lo so questo."disse Jessep che si avvicinò"Ma io sto cercando di dirti che questa faccenda è una

cosa dell'altro mondo.

Potremmo essere in procinto di aprire una scatola nera che può rivoluzionare il nostro concetto di

spaziotempo,potremmo anche scoprire un legame con un altro universo..."

Jessep si sedette alla sinistra di Amily e le prese la mano con entrambi gli arti"Santo cielo Amily,tu

sei una scienziata,dovresti capire cosa provo."

"Oh si,lo so che cosa provi."disse Amily,mentre lui guardava il fuoco alla sua sinistra"È molto

tardi,Eddie,non puoi restare qui stanotte?"

Lui la guardò e lei si avvicinò.

"Ho bisogno di un po' di amore e di essere un po' rassicurata."disse Amily"Resti,non è vero?"

Lui le accarezzò la guancia sinistra,con la mano destra,poi lei lo abbracciò,distendendosi e

poggiando il corpo sulle sue gambe.

Il giorno dopo,nel corridoio sotterraneo dove c'era la vasca di isolamento,c'erano molte persone che

camminavano,tra cui alcuni con camice bianco.

1 di loro spinse un lettino di metallo con sopra un cadavere coperto da un telo bianco.

Amily camminò nel corridoio,stando vicina alla parete destra.

Indossava un lungo cappotto chiaro,pantaloni neri e scarpe marroni.

Sull'avambraccio destro aveva un ombrello,mentre sul sinistro c'erano le cinghie della borsa

marrone.

Lei provò ad aprire le porte verdi,ma le trovò chiuse,così bussò con la mano destra e Artur andò ad

aprirle.

Lui indossava un maglione grigio,con sotto una camicia rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.

Sulla scrivania era stato posto un piccolo televisore e nella stanza della vasca c'erano sia Jessep che

Meson.

Jessep,che era seduto su 1 sgabello di metallo,aveva gli elettrodi sul volto,il suo petto e le braccia

erano scoperte e la parte inferiore del corpo aveva un asciugamano bianco che lo copriva,mentre

l'altro indossava un panciotto nero,una camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.

In quel momento Meson stava misurando la pressione a Jessep,che teneva il braccio sinistro in

avanti.

"Se vengo fuori trasformato in antropoide non vi sarà possibile comunicare con me,quindi

iniettatemi dei sedativi mentre sono ancora nella vasca."disse Jessep che salutò Amily con la mano

destra"Altrimenti...non vi sarà facile rendermi inoffensivo."

"D'accordo."disse Meson che tolse la fascia grigia dal bicipite sinistro di Jessep"Ti dico una cosa

però...se esci da quella vasca come scimmia,io vado dritto dritto al manicomio a farmi internare."

Meson si allontanò e Jessep sorrise.

"Se succede,gli daremo una forte dose di barbitolo per calmarlo."disse Artur prendendo una siringa

da sopra la prima macchina rettangolare posta sopra il carrello di metallo.

Amily si tolse il giaccone.

Indossava un secondo cappotto marrone,più corto del primo,e sotto ancora c'era una camicia

bianca.

"Ma come sarebbe a dire se succede?!"disse lei"Se succede?!

Continuate a dire"Se succede"."

Amily posò il giaccone bianco sullo schienale della sedia e andò alla destra di Artur"Allora pensi

che succederà qualcosa!

Perché se lo pensi non..."

Lei si mise la mano destra sulla bocca.

"Scusami,sono tanto nervosa."disse Amily.

"Beh,lo sono anche io."disse Artur che le toccò la spalla sinistra con la mano destra.

Amily sospirò e salì i gradini,poi aprì la porta ed entrò nella stanza della vasca.

Jessep si era già sdraiato nel liquido all'interno dell'oggetto.

Lei scosse la testa,guardandolo,lui sorrise,poi chiuse gli occhi e Meson chiuse il portellone

della vasca.

Tempo dopo il corridoio esterno era deserto.

Artur scese la scala e si diresse verso la porta verde.

Indossava un giaccone chiaro e aveva un sacchetto nella mano sinistra.

Il televisore sulla scrivania mostrava costantemente un'immagine verdastra del volto di Jessep.

Meson,che era senza occhiali,era seduto sulla sedia davanti alla scrivania e aveva la mano destra sul

volto,con un sigaro tra le dita,mentre Amily,che era poco dietro,aveva il gomito destro poggiato

su una delle macchine poste sul carrello di metallo e aveva la mano sulle labbra.

Lei non indossava più il giacchetto marrone.

Artur entrò nella stanza,poi chiuse la porta,salì i gradini e poggiò il sacchetto sulla scrivania.

"Qualche novità?"disse Artur.

"Ho comunicato 10 minuti fa."disse Meson mentre Artur si toglieva il cappotto,poi entrambi

frugarono nella busta"Hai preso pollo o tacchino?"

"Non lo so,ho detto di darmi quello che aveva."disse Artur.

Amily guardò l'orologio,posto sul suo polso sinistro,e si avvicinò"Ah,sentite,sono quasi le 11,sono

passate più di 2 ore,non è meglio interrompere?"

Artur prese un bicchiere.

"Ve lo dico francamente,sono terrorizzata!"disse Amily"Forse stiamo sconvolgendo la sua struttura

genetica!

Come possiamo impedirlo?"

"Vuoi riportarlo giù,Artur?"disse Meson.

"Si incazzerà da morire."disse Artur che tolse un coperchio di plastica circolare da un bicchiere.

"Non dovevamo lasciarlo fare."disse Amily camminando avanti e indietro per la stanza"Non so

come ci siamo fatti convincere per prima cosa,lo abbiamo assecondato eppure sappiamo che non è

pazzo!

E sappiamo tutti,dentro di noi,che forse ha scoperto qualcosa CHE VA AL DI LA DELLA NOSTRA

COMPRENSIONE!"

Amily guardò i 2"E siccome lo penso,VOGLIO CHE QUESTA COSA SI FERMI QUI!"

I 3 sentirono dei suoni,simili a piccole esplosioni di energia,e si voltarono verso il televisore.

Meson si mise gli occhiali.

Davanti all'immagine del volto di Jessep apparve la spaccatura bianca,identica all'entrata della

grotta,che comparve e scomparve di continuo,provocando il rumore e distorcendo le immagini.

Jessep iniziò ad aprire la bocca e a provare dolore.

"Oh Cristo Santo..."bisbigliò Amily.

Artur rimase fisso a guardare lo schermo.

Jessep urlò a squarcia gola,mentre gli zigomi e le tempie della sua testa si gonfiavano,poi i contorni

del suo volto divennero di luce bianca,come anche l'acqua,mentre la pelle diventava di luce fucsia.

Lui emise un potentissimo urlo disumano,mentre Amily spalancava gli occhi e cominciava a

tremare.

I colori tornarono normali,mentre le immagini si distorcevano ciclicamente.

Jessep iniziò ad emettere versi disumani e ad agitare la testa da una parte all'altra,mentre i flash che

mostravano la spaccatura bianca proseguivano.

Lui mandò la testa verso destra,all'indietro,e urlò a squarcia gola.

Meson si alzò velocemente,prendendo la siringa con la mano sinistra,mentre Jessep emetteva dei

grugniti,poi camminò rapidamente verso la vasca e provò ad aprire il portellone per 2 volte,ma lo

sollevò a malapena,facendo uscire del vapore dall'interno.

Alla terza volta riuscì ad aprire lo sportello frontale e dall'interno della vasca uscì molto

vapore,insieme ad una forte luce azzurra,poi Meson vide che l'intero corpo dell'uomo stava

brillando.

Jessep emise un fortissimo urlo stridulo,mentre la spaccatura appariva davanti a lui per pochi

secondi.

Una fortissima luce,seguita da un rombo,spinse Meson contro il muro alle sue spalle,mentre un

fortissimo bagliore bianco e azzurro uscì dal televisore,illuminando il volto di Artur che rimase

paralizzato.

Amily si mise l'avambraccio destro davanti agli occhi.

Meson si mise entrambe le mani sul volto,mentre lo sportello si richiudeva,poi cadde di schiena sul

piano obliquo della vasca mentre il tubo verticale sul muro emetteva del vapore.

"EDDIEEEE!"urlò Amily correndo e provando ad aprire il portellone della vasca,ma Meson si

riprese e se la caricò in spalla"EDDIEEE!"

Lei afferrò la maniglia del portellone,ma poco dopo perdette la presa e venne trascinata

via"NOOOOO!"

Meson iniziò a portarla verso le scale,mentre Artur fissava lo schermo e ogni tanto barcollava.

Amily continuò a dimenarsi e ad urlare,tentando di afferrare le pareti,mentre Artur cadeva sulla

sedia,perdendo i sensi.

"NOOOO!"urlò Amily,allungando la mano destra,mentre Meson la portava fuori dalla seconda

porta,arrivando nel corridoio,poi la spinse contro il muro,facendole perdere i sensi,e la poggiò a

terra,dopo di che tornò dentro.

Le porte d'ingresso si chiusero,la luce azzurra iniziò a filtrare da sotto l'entrata e poco dopo si

spense.

Amily si mise la mano destra sugli occhi,poi si riprese e guardò verso la porta,dopo di che si alzò

ed entrò nella stanza,trovando Meson a terra insieme ad Artur.

I 2 erano distesi sulle scale.

La stanza era piena di fumo e il video del televisore era scoppiato.

Amily si chinò e controllò il battito a tutti e 2,poi udì degli stranì rombi,che si manifestavano ad

intervalli regolari,provenienti dalla stanza della vasca.

I suoni vennero intervallati da battiti regolari,simili a tonfi.

Lei si alzò e andò a guardare la vetrata,vedendo la vasca di isolamento.

Nei momenti in cui si udiva il rombo,la superficie dell'oggetto diventava trasparente e mostrava una

sagoma di luce bianca all'interno.

Questa figura era informe,coperta da una specie di bozzolo bianco,che emetteva delle pulsazioni

sulla parte alta ed emanava luce bianca e azzurra.

Amily spalancò gli occhi,mentre dal soffitto cominciava a piovere acqua.

Dalla vasca iniziarono a provenire dei suoni striduli,poi le pareti di quest'ultima divennero

trasparenti per qualche secondo,mostrando una forte luce bianca pulsante che diveniva sempre più

luminosa.

La luce divenne gialla,continuando a lampeggiare,e dentro di essa apparve una sagoma informe che

si dimenava.

La luce tornò ad essere bianca,divenne sempre più forte e Amily fece fatica a tenere gli occhi aperti.

Per alcuni istanti la vasca scomparve e al suo posto si formò un vapore viola,con dentro una

creatura biancastra.

Il volto dell'essere era umano,la testa era completamente fatta da bozzi che proseguivano anche

all'indietro e verso l'alto,l'occhio sinistro era chiuso,mentre il destro era aperto,circolare e nero,la

bocca,abnormemente aperta,aveva l'interno nero e la parte sinistra della testa era connessa al corpo

mediante i bozzi.

Il corpo era bianco,cilindrico,informe e pieno di bozzi.

La spalla destra era leggermente formata,mentre la sinistra era del tutto assente.

L'essere emise un potentissimo urlo,alzando la parte superiore del corpo,mentre sopra di lui si

accendeva e si spegneva di continuo una luce bianca.

Tutti i tubi sul soffitto della stanza iniziarono a muoversi violentemente.

La figura comparve su 1 sfondo nero,si illuminò di luce bianca e continuò a emettere l'urlo.

I tubi continuarono a muoversi,mentre quello sulla parete a sinistra venne schiacciato verso il muro.

La figura continuò ad urlare a squarcia gola,mentre,dietro di essa,si formava la nebbiolina viola.

Amily spalancò gli occhi,vedendo che la vasca si era del tutto illuminata di luce azzurra e che da

essa partivano 5 raggi,uscenti dagli spigoli e connessi ad una luce azzurra centrale.

Intorno all'oggetto c'era un'aura azzurra.

La donna corse verso destra e un'esplosione distrusse sia la vasca che la vetrata e fece fuoriuscire

molto vapore bianco.

Amily mise la schiena contro il muro e si protesse il volto con l'avambraccio destro.

La luce azzurra aumentò di nuovo e Amily mise la mano destra sul vetro posto sulla parte alta della

porta,poi provò ad aprirla diverse volte,ma senza successo,dopo di che provò a guardare dal vetro

quadrato sulla parte alta,ma la luce le fece distogliere lo sguardo.

La donna provò a passare dal buco rettangolare dove prima c'era la vetrata,ma la luce le fece

mettere l'avambraccio destro sul volto.

Il bagliore diminuì e Amily vide un aspirale d'acqua in mezzo alla stanza,da cui si accendeva e si

spegneva una luce bianca,posta al centro.

I tubi del soffitto erano tutti piegati e distorti.

La donna riuscì ad entrare nella stanza e si avvicinò alla zona centrale,ma,una volta arrivata al

centro,rischiò di cadere e barcollò verso destra,afferrando il tubo verticale,poi iniziò ad immergere

le mani dentro l'acqua.

"EDDIE!"urlò Amily"EDDIE!

EDDIEEEEE!"

Jessep ebbe una visione che gli mostrò una sfera vuota su 1 sfondo nero.

Nella sfera c'era una zona dove comparve una sostanza nera e rosso scuro,dall'aspetto liquido,in

costante movimento caotico.

Da un'altra parte della sfera comparve una sostanza nera,informe,di apparenza semi liquida,la cui

superficie si muoveva lentamente.

In un'altra zona si formò un punto grigio scuro che,ad intervalli regolari,si allargava diventando una

sfera e poi si rimpiccioliva tornando ad essere un punto.

In un altro punto c'era una sfera nera dal bordo irregolare,in continuo movimento,formante delle

punte verso l'esterno che poi venivano subito riassorbite.

Dalla circonferenza partivano dei raggi bianchi,simili ad una superficie liquida in movimento.

In un'altra zona si formarono centinaia di sfere di luce arancione che vorticavano su loro

stesse creando un turbine.

In un'altra parte si formò una sfera verde smeraldo,avente una superficie composta da

una sostanza in movimento continuo,da destra verso sinistra,con la zona centrale nera.

In un'altra zona si formarono 2 linee ad aspirale,intrecciate,composte di energia blu,con macchie

bianche,che ruotavano verso l'esterno.

In un altro punto si formò un raggio bianco verticale,in continua mutazione,che emetteva scintille

fucsia e azzurre,avente macchie informi dello stesso colore sulla parte centrale,con un'aura blu

scuro intorno avente i contorni che cambiavano continuamente forma.

In un'altra zona comparve una luce gialla,avente i contorni circolari e irregolari di colore giallo

ocra.

Poco distante da questa luce ce n'era un'altra di colore bianco,con i contorni azzurri,che emetteva

raggi in ogni direzione,la cui parte centrale aumentava e diminuiva costantemente.

Da un'altra parte c'era una sfera di luce gialla con la superficie che sembrava liquida.

In un'altra zona c'era una luce verde e circolare,che emetteva 4 grossi raggi di energia verde,diretti

in avanti e rilascianti delle masse di energia verde più piccole.

Da un'altra parte c'era una luce circolare verde smeraldo,con 2 raggi semi liquidi,1 sopra e 1

sotto,dall'aspetto simile ad un cristallo,con macchie verdi e nere che si alternavano.

Ai lati c'erano altri raggi che diminuivano di lunghezza e poi aumentavano di nuovo.

Al centro della sfera vuota apparve una luce circolare bianca,con una linea orizzontale dello stesso

colore che partiva dalla metà di quest'ultima,andando a destra e a sinistra.

La luce divenne meno luminosa e la linea iniziò a svanire.

Poco prima di spegnersi del tutto,essa divenne un bagliore fortissimo,riformando la linea e

ingrandendosi fino a diventare una luce immensa.

Il bagliore iniziò a diminuire e al suo interno apparve un buco nero.

Intorno ad esso c'erano diverse nebulose informi,di cui una,posta in alto a destra,era marrone,con un

filamento rosso semi orizzontale sotto,e un'altra,posta sotto il buco nero,era viola e tendeva ad

andare a sinistra,diventando chiara,poi si dirigeva verso l'alto diventando grigia.

C'erano anche delle nebulose verdi e una viola dietro queste ultime.

A sinistra della luce c'erano 3 oggetti simili a cristalli circolari,molto luminosi,e ce n'erano

altri 3 a destra,tutti di colore diverso.

I 3 a sinistra avevano i colori verde,arancione e viola,mentr destra avevano i colori

giallo,rosso e azzurro.

Il buco nero dentro la luce iniziò ad espandersi verso l'esterno,formando un anello luminoso intorno

a se,con una circonferenza di luce arancione che lo circondava.

La zona tra esso e la circonferenza era marrone scuro.

Dal buco nero,che si allargava costantemente,iniziarono ad uscire dei filamenti di energia arancione

scuro e bianco/blu del tutto informi.

Il cerchio nero iniziò a deformare lo spazio circostante.

In un'altra zona si formò una sostanza nera e viola,dall'apparenza liquida,con dei punti luminosi

viola e blu su di essa,in movimento dal basso a destra verso l'alto a sinistra.

Da un'altra parte si formò una sostanza nera e blu,con punti viola su di essa diretti verso l'esterno.

La visione successiva mostrò una dimensione bianca dove c'era un ovale verticale,fatto di energia

bianca,con dei punti neri sul bordo.

Da esso partivano filamenti di energia rossa,fucsia e viola,con punti neri sparsi intorno,ed emetteva

un'aura viola che si espandeva.

La parte superiore dell'aura,a sinistra,aveva un filamento di energia nera che andava in alto,poi

verso l'esterno e si espandeva.

Da questo ovale si staccarono dei pezzi di sostanza bianca che formarono degli esseri dalla pelle

bianca,con il corpo umanoide e femminile.

Erano tutti alti 3 metri.

Avevano gli occhi ovali,allungati e neri,con l'iride bianco e la pupilla nera,la parte frontale del volto

era allungata in avanti e formava un naso quasi orizzontale e piccolo.

Erano dotati di 2 linee,incavate nella pelle e orizzontali,che andavano verso la zona interna degli

occhi,partendo dalla parte laterale del naso.

La parte superiore delle orbite era allungata,con un'incurvatura verso l'alto al centro,e poco dopo

c'era un'incavatura sulle tempie.

La bocca era piccola e aveva dei denti appuntiti all'interno.

Gli zigomi erano ben visibili e dietro di essi c'erano 3 sottili aperture nere,che erano

oblique,rettangolari e leggermente curve,di cui quella più vicina alla parte frontale del volto era la

più grande.

Non avevano i capelli,la testa era leggermente allungata all'indietro e la parte centrale di

quest'ultima era leggermente curva.

La nuca aveva un solco verticale che la divideva in 2 parti.

Avevano un collo cilindrico,allungato e magro,con la parte centrale della gola solcata da delle linee

nere e orizzontali.

Ai lati della parte frontale della gola c'erano 2 muscoli cilindrici,verticali,che diminuivano la loro

dimensione man mano che scendevano verso la base del collo.

La parte posteriore del collo aveva delle linee orizzontali nere,che iniziavano poco sotto la nuca,e

tra di esse c'erano delle placche ossee orizzontali che formavano 2 punte sulla zona centrale.

Il corpo di questi esseri era senza vestiti,atletico,allungato,con dei seni che erano di media

dimensione e senza capezzoli.

Le braccia erano magre e lunghe,con una linea nera e circolare sui polsi,le mani erano

secche e allungate,dotate di dita lunghe che avevano delle unghie nere e appuntite.

Le gambe erano lunghe,aventi una linea nera e orizzontale sul ginocchio,e i piedi erano

neri e secchi,con delle unghie nere e appuntite.

Alcuni di questi esseri avevano la testa senza ne occhi ne naso,con la parte frontale a cupola,avente

una bocca senza labbra che mostrava le gengive nere,con denti appuntiti,fino a metà

mascella,mentre altri avevano la testa piatta sulla parte superiore,con 2 bozzi diretti verso l'esterno

sulla parte posteriore.

Una delle creature,avente la testa leggermente allungata all'indietro e gli occhi neri,si avvicinò a

una particella ovale e arancione,facendo uscire dalla bocca una lingua nera,lunga e appuntita.

La particella si allontanò,tornò sullo sfondo nero e andò verso delle mani umane femminili,che

avevano i palmi verso l'alto.

Le mani appartenevano ad una proiezione di Amily,che era senza vestiti.

Dietro di lei apparve un'esplosione bianca che liberò migliaia di piccoli punti bianchi,diretti in ogni

direzione.

La particella divenne una semicirconferenza e sopra di essa si formò una cupola gialla di

energia,poi iniziò a ruotare a grande velocità.

Il corpo di Jessep si riformò da essa e in quel momento brillava di luce bianca,poi lei gli mise le

mani sulle tempie e lui tornò ad essere di carne,tenendo gli occhi chiusi.

Amily estrasse Jessep dall'acqua sul pavimento e lo abbracciò.

Gli altri 2 rinvennero in quel momento.

Poco dopo Meson e Amily arrivarono nella casa di Jessep.

Lei accese la luce nel corridoio,mentre lui portava Jessep sulle spalle,dopo di che Amily accese la

luce della stanza dove era il letto e Meson ce lo posò sopra.

Jessep indossava un giaccone nero e pantaloni marroni.

Meson si mise in ginocchio,alla sinistra del letto,e lei gli diede una borsa cilindrica nera,poi lui si

appoggiò sul letto,iniziando a sbottonare il cappotto dell'uomo,dopo di che iniziò a sentirgli il

battito cardiaco.

Amily si alzò e indietreggiò,aprì la porta che era sulla parete opposta al letto e camminò nel lungo

corridoio lentamente,arrivò in cucina,dove accese la luce,e poi si mise le mani sulla bocca,stando

davanti ai fornelli.

"Le sue condizioni sono buone."disse Meson raggiungendola e mettendosi alla sua

sinistra"Probabilmente dormirà per un giorn si sveglierà un po' intontito."

Lui poggiò l'avambraccio sinistro sul frigo"È imbottito di droghe,è normale che un'esperienza

psichedelica come questa ti metta a tappeto per un paio di giorni."

"Ah...non la...definirei soltanto un'esperienza psichedelica..."disse Amily mettendo le mani sui

fornelli spenti della cucina a gas.

"Il cuore va bene,la pressione anche..."disse Meson e lei annuì"Sono più preoccupato per te che per

lui."

"Ah,io sto bene."disse Amily che camminò lentamente verso il salotto e accese la luce.

Meson uscì dalla cucina poco dopo.

"Di tutti gli uomini di questo mondo,devo essere innamorata di questo..."disse Amily con tono

disperato,mentre camminava avanti e indietro per la stanza"Non riesco a non esserlo.

Eh,sai quante volte ho cercato di innamorarmi ultimamente,ma non funziona.

Con chiunque vado a letto devo immaginare che è lui altrimenti non succede niente...

Con chiunque parli,con chiunque...io soffro PERCHÉ NON È LUI!..."

Amily si sedette sulla poltrona nera piangendo"Sono posseduta da lui,è pazzesco!..."

Meson si chinò alla sua destra,mettendo gli avambracci sul bracciolo,poi le accarezzò la nuca con la

mano destra.

"È...è pazzesco…"disse Amily.

"No,Amily,è giusto che sia così."disse Meson.

"Ma a lui non glie ne frega niente di me..."disse Amily.

"Tu sei l'unica cosa che ama oltre il suo lavoro..."disse Meson.

"NO MESON!"urlò Amily"Non sono mai esistita per lui,nessun contatto umano è mai esistito per

lui…

Lui...lui...cerca solo la verità e la verità per lui è solo quella che non...non cambia mai,è sempre

costante!…

Ciò che è successo stasera...era la sua idea dell'amore!"

Amily pianse e rise insieme"È l'appagamento!..."

Lei mandò la testa verso l'alto e la appoggiò sullo schienale della sedia"Finalmente!..."

Amily iniziò a scuotere la testa e incrociò le braccia"HA POSSEDUTO DIO!…

FINALMENTE HA ABBRACCIATO L'ASSOLUTO!...

È STATO FINALMENTE VIOLENTATO DALLA VERITÀ E QUESTO LO HA QUASI

DISTRUTTO!"

Amily pianse a dirotto,poi Meson provò a toccarla,ma lei si alzò e camminò.

"Non mi ha mai amata,lo sai bene quanto me..."disse Amily che andò a sedersi sul divano,posto

vicino alla finestra,e mise gli avambracci sullo schienale,poi Meson si sedette vicino a lei"Sono solo

frammenti...di materia effimera per lui."

Meson le toccò il braccio sinistro"Amily,sei ancora sotto shock.

Ti porto qualcosa."

Meson si alzò e andò in cucina mentre lei continuava a guardare dalla finestra.

Qualche ora dopo Jessep era disteso nel letto,senza la maglietta,con le coperte che gli arrivavano

quasi alle spalle.

Lui aveva la testa rivolta verso destra e fissava la finestra nel buio.

Meson era seduto sul divano,senza il giaccone e gli occhiali,mentre Artur era in cucina e versava del

caffè dentro una tazza bianca e cilindrica,posta sulla parte bassa dell'apertura rettangolare nel muro

della cucina.

Amily indossava una vestaglia marrone,con delle linee verticali nere,ed era seduta sulla parte

sinistra del divano,con le gambe su di esso,poggiando la schiena sul bracciolo sinistro.

"Qualcuno ha messo l'occhio al microscopio e ha scoperto che la materia solida non era

solida."disse Artur"Stasera abbiamo raggiunto un punto in cui le leggi fisiche non contano più,è

tutto un nuovo orizzonte.

Un evento storico!

Ora che cosa ci facciamo?"

"Io non farò niente."disse Meson"Quello che è successo mi ha spaventato da morire."

Artur mise il contenitore del caffè sopra una presina rettangolare,con violenza,poi uscì dalla

cucina"Quella vasca è scoppiata."

Lui mise gli avambracci sui lati dell'entrata"Qualunque cosa sia successa la dentro ha liberato

un'enorme quantità di energia!"

"Per l'amor del cielo,lasciamo perdere questa faccenda."disse Meson che bevve da una lattina"Non

voglio neanche parlarne."

"NON POSSO FARNE A MENO!"disse Artur che si avvicinò"TU FORSE POTRAI

ADDORMENTARTI,MA PER COME MI SENTO IO NON CREDO CHE POTRÒ DORMIRE

PER UN ANNO!"

Meson lo guardò irato.

"HO COME IL FUOCO AL CULO!"disse Artur che fece qualche passo a sinistra"Sono rimasto

ad asciugare quella maledetta stanza e vorrei sapere perché."

Artur si avvicinò a Meson e si chinò in avanti"Tu credi negli agenti soprannaturali Meson?"

"No,Artur,non ci credo."disse Meson.

Artur si alzò di nuovo e camminò"Allora quello che abbiamo visto stasera è stato un fenomeno

fisico!

MA ALLORA,SE È STATO UN FENOMENO...FISICO!..."

Artur tornò verso il divano"...DEV'ESSERE SPIEGABILE E VA SPIEGATO!"

Meson posò la lattina a terra e camminò verso il corridoio.

"Lasciami parlare per la miseria..."disse Artur che gli andò dietro"...sono stato li ad asciugare

QUELLA MALEDETTA STANZA PER 3 ORE DI FILA!"

"IO NE HO AVUTO ABBASTANZA STASERA!"disse Meson che andò a destra,entrando in una

delle aperture nel corridoio"ORA LASCIAMI IN PACE!"

"Si,ma vorrei dirti quello che vorrei fare!"disse Artur.

Meson entrò nel bagno e andò a lavarsi il viso,mentre Artur si metteva alla sua sinistra.

"Dobbiamo ripetere la cosa con altri soggetti umani."disse Artur mettendo le mani sul

lavandino"Soggetti di vario tipo.

Metteremo un annuncio al sindacato studenti per dei volontari,qualcosa del genere!..."

"Cristo Santo..."disse Meson guardandolo"È proprio Artur Rosemberg che parla o sbaglio?"

"E poi...co soggetti ripartiamo da 0..."disse Artur.

"La coscienza della comunità scientifica moderata,vero?!"disse Meson.

"...e aumentiamo gradualmente le dosi della droga!"disse Artur"Vediamo i risultati e li

confrontiamo con quelli di Eddie..."

"L'UOMO CHE FACEVA LE PETIZIONI CONTRO L'INGEGNERIA GENETICA E LE

ARMI!"urlò Meson prendendo un asciugamano con la mano destra.

"POTREMMO ANCHE OTTENERE UN FINANZIAMENTO PER LA MISERIA!"urlò Artur"GLI

RACCONTIAMO QUALCHE BALLA!

CHE CONTROLLIAMO LA DROGA…"

"LA SCIENZA PER IL POPOLO!"urlò Meson.

"...O QUALCHE ALTRA STRONZATA NON VERIFICABILE!"urlò Artur.

"ED ECCOLO CHE VUOLE PROVARE UNA DROGA SCONOSCIUTA SU DEGLI

INNOCENTI!…"urlò Meson.

Artur gli afferrò l'asciugamano e lo strattonò violentemente"LASCIAMI PARLARE PER LA

MISERIA!"

Meson gli diede una leggera spinta.

"VOLETE SMETTERLA DI URLARE!?"disse Amily che entrò nel bagno e aprì una porta alla loro

sinistra,andando nella camera di Jessep,poi si sedette sul letto"Come ti senti?

Ti vuoi rimettere a dormire?"

"Si..."disse Jessep chiudendo gli occhi.

Meson mise il braccio destro sul bordo dell'entrata della stanza e poggiò la testa

sull'avambraccio,mentre Artur si appoggiava sul lavandino.

"Ti dispiace se Meson ti da un'occhiata prima?"disse Amily.

"Buon'idea."disse Jessep.

Amily si voltò verso la porta"Vuoi dargli una rapida occhiata,Meson?"

Meson entrò nella stanza,mentre Artur si avvicinava all'entrata e incrociava le braccia.

Poco dopo Amily era sdraiata su una grossa poltrona di pelle nera,posta alla sinistra del letto,con la

testa messa sugli avambracci che erano poggiati sul bracciolo sinistro.

Lei era senza vestiti e aveva addosso solo una coperta,che non le copriva la schiena.

Jessep,che era nudo,si alzò dal letto e la coprì,poi si accucciò,le mise il braccio sinistro

sulla schiena e piegò la testa in avanti.

Alba del giorno dopo.

Un telefono,posto su un tavolinetto circolare alla destra della poltrona,iniziò a squillare,così lei si

svegliò,coprendosi il petto con la coperta.

Jessep entrò nella stanza con addosso una vestaglia marrone.

"Spero che non sia per le bambine..."disse Amily che rispose"Pronto?

Ah...va tutto bene,Artur.

Sta bene.

È Artur,stai bene?"

"Si."disse Jessep.

"Artur,ti richiamo quando sarò più sveglia,va tutto bene."disse lei che attaccò il

telefono"Oh...Dio...chissà che ore sono.

Dovrei chiamarle,non credi?

Le bambine."

"Non so dirti quanto sei importante per me."disse Jessep e lei si sorprese"Quanto ho bisogno

di te e delle bambine...voglio che tu lo sappia.

Tu mi hai salvato,mi hai ripreso dal fondo dell'abisso,è così Amily.

Ormai ero arrivato a quell'ultimo momento del terrore che è l'inizio della vita.

Ed è il nulla..."

Jessep chiuse gli occhi"Un semplice…"

Lui aprì gli occhi di nuovo"...orrendo nulla.

La verità assoluta di tutte le cose è che non esiste verità assoluta.

La verità è ciò che è transitorio,è la vita umana,la realtà…"

Jessep chiuse gli occhi"Io non voglio spaventarti Amily..."

Lui riaprì gli occhi"...ma quello che cerco di dirti e che i Sinnu Sarrum sono degli orrori viventi e

reali,che ora vivono e crescono dentro di me.

E l'unica cosa che gli impedisce di divorarmi sei tu."

"Perché non resti con me allora?"disse Amily.

Jessep abbassò il capo e scosse la testa.

"È troppo tardi."disse lui voltandosi e allontanandosi"Non credo che potrò più liberarmene.

Ma non posso sopportarlo,il dolore è troppo grande."

"Oh..."disse lei che si alzò,portandosi dietro la coperta,e uscì dalla porta a sinistra,vedendo Jessep in

fondo al corridoio.

Lui stava emettendo dei versi,aveva l'avambraccio sinistro in orizzontale e c'erano dei bozzi che

si stavano formando sul dorso di quest'ultimo.

Davanti a Jessep si formò,per qualche secondo,la spaccatura bianca,che apparve e scomparve

diverse volte.

"Combattilo Eddie!"disse Amily"Come l'hai reso reale,puoi renderlo irreale!"

Lei si avvicinò velocemente"Se mi ami,Eddie...SE MI AMI...EDDIE!...COMBATTILO!"

Lei allungò il braccio destro in avanti e lui fece lo stesso.

Le 2 mani si toccarono e ci fu un flash di luce,poi Jessep divenne una creatura umanoide con la

pelle bianca e piena di bozzi,avente ancora le gambe e il braccio sinistro,mentre Amily era diventata

calva,con la pelle nera e piena di crepe da cui usciva energia rossa,e aveva un'aura rossa intorno al

corpo.

Lei iniziò ad urlare,indietreggiando e appoggiandosi alle pareti diverse volte,mentre Jessep

emetteva un fortissimo urlo,poi lui si dimenò,togliendosi la vestaglia di dosso,e allungò la mano

verso Amily,emettendo dei versi.

Il corpo di Jessep divenne rosso alle estremità e blu sulle parti più interne,in più si coprì di

minuscoli punti in movimento.

Lui urlò con una voce disumana,si appoggiò con la schiena al muro,mettendosi la mano sinistra

sulla testa,e cadde a terra,mentre Amily si sedeva sul pavimento,in fondo al corridoio,urlando a

squarcia gola.

Jessep si mise in ginocchio e allungò il braccio sinistro verso di lei,poi guardò il suo corpo e batté il

braccio a terra,iniziando a strisciare,mentre Amily urlava e si metteva a 4 zampe.

Jessep alzò il braccio verso l'alto,mentre urlava,e la sua pelle divenne di nuovo rossa,poi colpì il

suolo con violenza,emettendo una specie di flash,dopo di che alzò il busto e avanzò dando un altro

colpo al pavimento e trascinandosi.

Il suo corpo divenne pieno di punti bianchi in movimento,poi colpì ancora il suolo e il corpo

divenne rosso.

Amily si mise seduta e allungò la mano sinistra verso di lui.

Mentre era a terra,la parte frontale del corpo di Jessep divenne bianca,mentre la schiena e la parte

sinistra della testa divennero rossi.

Jessep si alzò e la parte frontale del corpo divenne piena di punti rossi,mentre la parte posteriore

divenne piena di punti bianchi,tranne il volto,la parte posteriore dell'avambraccio e alcuni

bozzi sulla pancia.

Amily allungò entrambe le braccia verso l'esterno.

Jessep chiuse il pugno,mettendo l'avambraccio sinistro verso l'alto,poi batté il braccio contro il

muro e i punti sul suo corpo divennero azzurri,colpì una seconda volta e i punti divennero

viola,diede un colpo una terza volta e i punti divennero bianchi,colpì il muro a destra e i punti

divennero rossi e rosa,percosse il muro a sinistra e la pelle tornò rossa,colpì l'altro muro e i punti

tornarono azzurri,dopo di che diede un colpo al muro a sinistra e i punti divennero bianchi,percosse

il muro a destra e la pelle tornò biancastra,poi colpì il muro a sinistra di nuovo e i punti divennero

bianchi.

L'ultimo colpo produsse un suono energetico.

Jessep colpì il muro a destra e per un momento tornò umano,poi l'aspetto mostruoso riapparve e

divenne rosso.

Lui colpì l'altro muro,tornando umano,ma poi si trasformò ancora,così urlò e percosse il muro a

sinistra,dopo di che iniziò a colpire entrambe le pareti a grande velocità,alternando le

trasformazioni,per 4 volte,dopo di che iniziò a percuotere il muro a sinistra per 5 volte,provocando

dei suoni energetici ad ogni colpo.

Al quinto colpo tornò umano e si guardò il braccio.

Amily continuò a tenere le braccia spalancate,lui le si avvicinò,si chinò e la abbracciò.

Da lei partì una forte luce gialla,che poi divenne azzurra e fu seguita da diverse sfere di energia

azzurre e rosse,che si diressero verso l'esterno,dopo di che Amily tornò umana.

"Ti amo,Amily."disse Jessep.

Lei sorrise e lo strinse a se.

FINE FLASHBACK

1975

Artur era seduto nella stanza con la vetrata rettangolare che dava su quella dove era stata la vasca.

Il vetro era stato rimesso e oltre esso c'era un ambiente vuoto,con il centro del pavimento

leggermente incavato verso il basso.

Il tavolino,a cui era seduto,aveva su di esso solo un registratore acceso e,nella stanza,non c'erano

più ne i 2 grandi macchinari rettangolari ne quelli posti sul carrello di metallo con il ripiano in cima.

"Da quest'ultima manifestazione,alla quale io non ho assistito,abbiamo deciso di chiudere ogni tipo

di ricerca e di esperimenti al riguardo."disse Artur"All'inizio pensavo che sarebbe stato Meson ad

insistere per sospendere ogni studio di questi...fenomeni...ma devo dire di essere rimasto sorpreso

quando mi sono reso conto che era il dottor Jessep stesso a volersi fermare.

Chi l'avrebbe mai detto.

Ha anche fatto in modo che la restante droga venisse eliminata e ci ha chiesto di non produrne

altra,ne di rendere noto a qualcuno la ricetta.

Ammetto di essere un po' deluso per non poter sottoporre altri soggetti agli stessi esperimenti e

confrontare i dati...molte delle domande che ho rimarranno prive di risposta...ma forse è meglio

così.

Gli unici che sanno quanto successo,oltre alle persone nominate fino ad ora,sono i miei familiari

e quelli di Meson,che...dopo una visione dei frammenti del filmato del penultimo evento,ci hanno

dato una superficiale fiducia...anche se in loro rimarrà sempre un'ombra di dubbio,in quanto solo

chi vede certe cose con i suoi occhi può crederci.

Tutto il materiale raccolto su questa vicenda verrà conservato da me e da Meson,senza che persone

esterne alle nostre famiglie ne vengano a conoscenza.

In quest'ultimo periodo il dottor Jessep è notevolmente cambiato,è evidente che le ultime 2

esperienze lo hanno segnato,tanto che ha deciso che d'ora in poi seguirà solo studi

ufficiali,decidendo di concentrarsi,negli anni a venire,sulla sua vecchia vita di padre e uomo

sposato.

Amily è visibilmente felice di tutto questo,vedendo il marito che finalmente è concentrato su di lei e

sulle loro figlie.

Terrò questo nastro per me finché sarò in vita,copiandolo ciclicamente,poi probabilmente lascerò

che venga reso pubblico,anche se non so come le persone di quei tempi prenderanno queste

informazioni.

Forse verremo creduti e rivoluzioneremo alcune branche della scienza.

O forse diventeremo una di quelle tante leggende urbane che i ragazzi si raccontano nei campeggi la

sera.

Io non lo so.

Non so cosa ci riservi il futuro e se un giorno ne sapremo di più,ma so che,le poche volte che

riuscirò a chiudere occhio e a non svegliarmi durante la notte,non potrò più alzarmi la mattina e

sentirmi lo stesso.

Non posso…

È tutto per ora."

Lui spense il registratore,prese da terra una borsa a tracolla marrone e ce lo mise dentro,dopo di che

guardò il vetro che dava sull'altra stanza,per alcuni secondi,poi guardò l'orologio,posto sul suo

polso sinistro,che segnava le 8,30 di sera.

Artur si alzò,poggiando la valigia sulla sedia,prese un giacchetto chiaro,poggiato sullo schienale

di quest'ultima,lo indossò,prese la borsa e spense le luci,poi uscì dalla stanza,chiudendo a chiave le

porte verdi,camminò nel corridoio,mettendo le chiavi nella tasca destra,salì le scale,arrivò

all'entrata e andò via.