SUSPIRIA
TERRA 33
1977
ATTO 1
BERLINO
Il cielo era nuvoloso e pioveva.
Una ragazza era ferma vicino ad un muro di mattoni con una scritta bianca in alto,con un altro muro
più piccolo accanto.
C'era un altro muro perpendicolare,con delle foglie ramificate sopra.
Alla sinistra della ragazza c'erano degli alberi.
Il più vicino era poggiato sulla terra marrone,mentre gli altri erano tra le foglie gialle.
Oltre c'era un edificio grigio con sottili finestre rettangolari.
In strada c'erano dei manifestanti che urlavano.
La ragazza aveva i capelli neri a mezzo collo,felpa grigia,pantaloni grigi e stivali rossi.
In spalla aveva un sacco grigio.
Una persona scagliò una bottiglia che emanava fumo.
Lei si allontanò passando davanti ai poliziotti che erano schierati con gli scudi rettangolari,poi
arrivò ad un palazzo con la parte bassa nera,con un portone rettangolare.
Sulla destra del palazzo c'era una scritta che diceva "Meinhof Libero!",mentre a destra c'erano altre
finestre,delle travi,una bici e la parte superiore del palazzo era bianca.
Lei entrò camminando in un lungo corridoio con le pareti verde spento,con pavimento marrone,con
cerchi gialli al centro e marrone scuro ai lati,con linee nere.
In fondo al corridoio c'era una porta a destra e una scala a sinistra.
Oltre la porta c'era un materasso appoggiato al muro e oltre una parete con una finestrella
rettangolare.
Un uomo in pigiama e con vestaglia nera scese le scale,mentre lei saliva.
Arrivata al piano di sopra aprì una porta con una vetrata sulla parte superiore arrivando ad un
corridoio bianco,con il pavimento rosso scuro,con una grossa porta nera dietro di lei in fondo e
un'altra porta sulla destra.
Lei camminò velocemente verso la porta in fondo dalla parte opposta.
Alla sua sinistra c'erano altre 2 porte,mentre alla sua destra un'incavatura con una finestrella
accanto.
Lei suonò il campanello molte volte,poi bussò freneticamente con il pugno destro.
L'interno aveva pareti bianche,poi c'era un'incavatura a sinistra,con un attaccapanni,un mobiletto
attaccato al muro con una macchina da scrivere e un porta ombrelli.
C'era anche uno specchio a sinistra accanto alla porta.
La porta fu aperta da un anziano,con capelli bianchi,con la riga sulla parte destra della testa,che
indossava una giacca marrone,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Aveva un tovagliolo legato al collo e indossava gli occhiali.
"Patrisha..."disse lui e lei entrò andando verso la porta a sinistra.
Lei entrò in un salotto con un divano verde a destra,un tavolinetto al centro,una poltrona verde
opposta al divano,una porta di legno a sinistra,un mobiletto con sopra un televisore bianco,un
tavolino in fondo alla stanza con delle sedie,con accanto una portafinestra con le tende.
Alla sinistra del divano c'era un comodino con una lampada e una porta.
Lei gettò il sacco in un angolo,canticchiando,poi gettò anche la borsa,poi fu raggiunta dal vecchio
che la vide ballare,muovendo le braccia da una parte all'altra.
"Ho un paziente che arriverà tra 5 minuti."disse lui guardando l'orologio e togliendosi il
tovagliolo"Gli dirò di tornare più tardi."
Lui aprì la porta a sinistra "Prego."
Lei entrò nel suo studio.
Alla sinistra della porta c'era una libreria di legno piena di libri.
Lei avanzò canticchiando.
Lui chiuse la porta.
Il pavimento era rosa,con delle figure ovali o esagonali romboidali,senza gli spigoli,con i contorni
rossi.
Lei si mise seduta su una poltrona marrone oltre la quale c'era un'altra libreria.
Accanto alla libreria alla sua sinistra c'era un mobile marrone diviso in 2 file di cassetti.
Sulla scrivania davanti a lei c'erano dei libri impilati,dei fogli,dentro dei contenitori rettangolari e
dei portapenne.
Accanto a lei c'era un tavolinetto di legno,con una pianta,dei libri impilati e accanto c'era una
poltrona nera.
Lei si tolse gli stivali canticchiando,mentre lui si avvicinava alla scrivania con il tovagliolo nella
mano destra.
"Questa canzone..."disse lei raggomitolandosi sulla poltrona "...non mi esce dalla testa,è così forte."
Lui premette un pulsante sotto la scrivania.
Fuori dalla porta d'ingresso c'era un cartello rettangolare,con i bordi di legno e con l'interno nero
con una scritta che si illuminò di luce rossa.
La scritta diceva: "Seduta in corso".
L'uomo aprì un cassetto del mobile rettangolare dove dentro c'erano 2 quaderni grigi e ne prese uno.
"Lei capisce cosa voglio dire?"disse la ragazza e l'uomo si voltò.
Lei si mise le mani sulla testa,mentre l'uomo metteva il quaderno sul tavolino.
"Lei capisce che voglio dire?"disse lei.
L'uomo si sedette,prese una penna e si preparò a scrivere.
"Hanno deciso di tenerla in vita alla fine."disse lei.
"Markos?"disse l'uomo.
Lei si voltò di scatto,alzandosi "PRESTO!
OCCUPIAMO I POSTI!"
Lei saltò giù dalla poltrona e andò a mettersi su una sedia che era vicino alla finestra "PRIMA CHE
QUEI RAGAZZI CE LI PRENDANO!"
Lui aprì il quadernetto.
"E il chitarrista è tanto carino..."disse lei che si guardò intorno stando raggomitolata"Avevo ragione.
Sono parte di una setta."
Si udì un rombo provenire dalla finestra e lei guardò fuori,poi spostò le tende con la mano destra.
"Devo dire a Sara di andarsene da li."disse lei e l'uomo si alzò "È l'unica di cui mi importi
qualcosa."
Le ultime righe sul quadernetto dicevano "Le sue allucinazioni sono peggiorate fino a mandarla nel
panico.
Sente cose che non ci sono".
"Se me ne vado e la lascio li,potrebbero prendere lei."disse la ragazza alzandosi mentre lui chiudeva
le tende grige dietro la scrivania "Oppure Olga.
Devo avvertire anche Olga."
La ragazza vagabondò per la stanza guardando i libri "Olga ha già capito tutto.
Ha visto come mi hanno preparata.
In quell'edificio c'è più di quanto si possa vedere."
Lei guardò la libreria opposta alla scrivania,poi guardò quella a sinistra,che era separata dall'altra da
una porta.
La ragazza iniziò a toccare il legno e ci avvicinò la testa "Sono li sotto fin dalla guerra."
"Lei pensa possano sentirla ora."disse lui mentre lei era appiccicata alla libreria.
La ragazza annuì.
Fuori dalla porta iniziarono a sentirsi dei bisbigli,malgrado non ci fosse nessuno.
"All'inizio mi hanno dato delle cose."disse lei guardando i libri sopra il mobile con i
cassetti"Equilibrio perfetto.
Suono perfetto.
Mi parlavano con la mente."
Lei si avvicinò alle finestre dietro la scrivania mentre l'anziano era dietro la poltrona marrone con le
mani su di essa.
"Poi mi hanno preso i capelli..."disse lei aprendo le finestre "Mi hanno preso…
Mi hanno preso gli occhi.
Ora lei può vedermi."
Lei guardò un libro marrone su un tavolinetto,poi si avvicinò canticchiando e toccando dei libri
sulla scrivania dove c'era scritto "La psicologia del trasferimento".
L'uomo si sedette.
Il libro aveva un occhio dorato dentro una piramide che aveva un compasso sui lati e sopra c'era il
titolo dorato che era "I segreti della massoneria".
La ragazza si sdraiò su una lunga panchina di legno,con la parte bassa imbottita, e si rannicchiò sul
tessuto chiaro.
"Madre Markos...vuole entrare dentro di me."disse la ragazza,mentre lui scriveva "La sento.
Pensavo di volerlo."
Lui sottolineò una riga dove c'era scritto "Simulazione".
"Io glie l'ho permesso."disse lei che vide l'occhio sul bordo del libro,poi sentì dei sospiri improvvisi
ed un lamento,poi si alzò di scatto,prese il libro,guardandolo,lo volto e lo mise sul tavolo,poi iniziò
a guardarsi intorno sentendo degli strani versi,poi vide un quadro che raffigurava una
persona,accanto alla sedia vicino alla finestra,corse e lo rovesciò,poi si guardò intorno e vide una
foto sugli scaffali alla sinistra della scrivania dove c'erano vari libri.
La foto rappresentava una donna ed era dentro una cornice irregolare verde.
Lei guardò la foto e mise la parte frontale della foto verso il basso.
Lui si alzò,mentre lei si metteva la mano destra sulla tempia e andò ad alzare la foto che aveva il
vetro incrinato,poi la guardò.
"Lei capisce cosa voglio dire?"disse lei.
Nella cucina della casa c'era una donna con capelli ricci,marroni,con un lungo abito bianco che
tagliava delle patate,con accanto una pentola.
Sul muro c'era un ripiano di legno con delle tazzine e delle pentole,poi c'erano dei piatti accanto.
La ragazza uscì di corsa "Se scoprono che sono stata qui non esiteranno..."
L'uomo la seguì alla porta d'ingresso aperta e lei gli mise le mani sulla pancia.
"Mi squarteranno e poi mangeranno le mie parti intime su un piatto..."disse lei abbracciandolo.
La ragazza corse fuori velocemente.
Lui chiuse la porta,poi andò verso la cucina e la donna indicò un uomo che era nella stanza simile
ad un salotto.
"Il signor Berger la aspetta,dottore."disse lei.
L'uomo aveva lunghi capelli neri,cappotto grigio lungo e pantaloni neri.
"Salve signor Berger."disse lui.
"Salve dottore."disse l'altro.
"Prego."disse il dottore avvicinandosi.
FLASHBACK
In una zona di campagna c'era una casa a 2 piani.
La casa,allungata,aveva le pareti rosse,con il tetto a triangolo,nero,con una tettoia nera tra il primo e
il secondo piano.
Intorno c'era un grande prato,con parti verdi e parti fangose,con alberi spogli in lontananza.
La casa era connessa ad una stradina di terra,con dell'erba verde e marrone sulla parte sinistra e con
oltre degli alberi spogli.
Il cielo era nuvoloso.
Su una parete bianca,con delle spighe verdi,c'era un quadro dai bordi marroni,con dentro un fogli
bianco,con una cornice irregolare verde,doppia,con delle scritte verdi dentro.
Accanto c'erano delle finestre con delle tende bianche.
Le scritte nel quadro dicevano "Una madre è una donna che può prendere il posto di chiunque,un
posto che nessun altro può prendere."
Accanto alla finestra c'era un tavolino di legno,con una macchina cucitrice sopra,verde,con una
sedia di legno accanto.
Su una panca di legno,in un corridoio c'erano 2 uomini.
Uno era un ragazzo con capelli castani,camicia verde,pantaloni neri e scarpe nere,l'altro era un
uomo con un cappello da contadino chiaro,con camicia bianca,giacca nera,senza maniche,pantaloni
neri e scarpe nere.
Su un letto c'era una donna vestita con una vestaglia bianca,con le mani messe una sull'altra sulla
pancia,con accanto altre 2.
Una aveva un maglione grigio,gonna verde,l'altra aveva un maglione marrone e gonna rosa.
Su dei ripiani c'erano dei panni piegati.
Su un tavolo,vicino ad una finestra bianca,c'era un vassoio marrone,con 2 tazzine,2 libri verdi
impilati,una cesta di uova e sul davanzale bianco c'era una brocca verde.
Su una sedia c'era una donna con un maglione chiaro e un lungo abito blu,con un libro in mano.
Le donne accanto al letto asciugavano il viso di quella sul letto con dei panni e bisbigliavano.
In una cucina c'era una ragazza con i capelli biondi,legati dietro la testa che piangeva.
Indossava un lungo abito verde.
Una donna con un maglione chiaro e una gonna rosa era seduta su una sedia,mentre su un'altra sedia
c'era un uomo in giacca e cravatta.
In un'altra zona c'erano dei vestiti appesi.
In un'altra stanza c'era un armadio di legno,con sopra una ciotola verde,con accanto 3 abiti
femminili attaccati a tre ganci a muro con una stampella.
La donna sul letto respirava a fatica.
Su una sedia c'era un uomo con capelli neri,tirati indietro,con un giaccone grigio lungo.
L'uomo aveva baffi e barba bianchi.
Fuori c'era un trattore che passava per i campi e poco distante 2 cavalli bianchi.
Fuori da una finestra aperta c'erano degli alberi con poche foglie.
La ragazza con i capelli biondi andò a chiudere la finestra.
Le donne vicino al letto lavarono le braccia della donna sul letto.
La ragazza con l'abito rosa si mise seduta vicino al letto della donna.
3 giacche scure erano appese a 3 ganci bianchi che erano su una parete con la parte bassa di legno
che conduceva ad una porta con i contorni di legno verde.
Accanto alle giacche c'era un tubo verticale con una scatoletta di metallo bianca.
C'era anche un corridoio perpendicolare che aveva un telefono a muro e l'altra parete che era fatta di
tegole bianche con una porta socchiusa.
In un'altra stanza c'erano dei ripiani con delle confezioni,alcune di cartone altre di vetro e ai lati
c'erano delle tende.
La parete era verde sulla parte bassa e bianca sulla parte alta.
Un uomo era seduto su dei gradini,vicino ad una parete verde.
L'uomo aveva una giacca marrone,camicia bianca,pantaloni marroni e scarpe marroni.
Le 2 donne coprirono quella sul letto e si sedettero accanto.
Il trattore proseguiva per i campi,vicino ad una zona dove c'erano degli alberi.
Un pick up azzurro arrivò davanti alla casa,fermandosi vicino ad un filo orizzontale con dei panni
stesi.
La porta bianca aveva una vetrata rettangolare,con del ferro rettangolare intorno che la divideva in 4
quadrati a loro volta divisi da una "x"di ferro.
L'uomo che era sui gradini uscì e strinse la mano ad un anziano,con pochi capelli,con una giacca
nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
L'uomo aveva una borsa nera con se ed entrò dentro la casa.
La donna sul letto aveva il volto magro e i capelli grigi.
"Come sta oggi?"disse il dottore.
"Sempre uguale."disse l'altro.
FINE FLASHBACK
In una metropolitana c'era una scala mobile accanto ad una scala a gradini.
Le pareti erano grigie,divise da linee verticali.
Le pareti conducevano verso una stazione metropolitana sotterranea e sulla parte finale avevano una
placca rettangolare in alto,con un rettangolo verde luminoso con dentro scritto "Ausgang".
Dalla parte opposta delle pareti,che davano su 2 binari,c'era un rettangolo nero sui bordi e verde
dentro con la scritta "Suspiria".
Dalla scala con i gradini scese una ragazza con capelli rossi,lunghi,con la riga al centro,una sciarpa
marrone legata intorno al collo,giacca nera,un lungo abito marrone,calze grige e scarpe nere.
In mano aveva un libro rosso e bianco,con la parte interna rossa e aveva una borsa marrone.
Lei arrivò alla stazione e camminò,poi guardò un foglietto,lo aprì e contò i soldi,stando dietro una
colonna,poi rimise i soldi nella busta.
Vide 2 guardie andare verso dei ragazzi che avevano dei giacconi di pelle e che erano seduti a terra
in fondo alla stazione.
Lei aprì il libro,il treno passò e il vento glie lo fece cadere di mano.
Poco dopo camminava per la città,mentre pioveva.
Camminava in una strada curva,con un muro grigio alla sinistra,con i bordi superiori curvi e con
varie scritte rosse,mentre alla sua destra c'era un muro di mattoni e sopra c'era un ponte.
Oltre il muro grigio c'erano dei palazzi.
La ragazza domandò ad un'anziana con l'ombrello e un vestito rosso,poi proseguì per la strada e
arrivò in una zona con il pavimento di mattoni di vari colori.
Alla sua sinistra c'era un palazzo con la parte bassa verde,poi c'era una linea gialla,con scritte
rosse,la parte superiore di mattoni,con varie finestre con delle tegole di legno e la parte superiore
bianca.
Le finestre basse avevano l'interno riempito con pezzi di legno.
Lei corse verso un'entrata dello stesso palazzo che però aveva una parte bianca.
L'entrata era curva verso l'esterno,aveva una scala nera,3 porte rettangolari,di vetro,con contorni di
metallo.
Tra una porta e l'altra c'erano delle colonne verdi,rettangolari,con un rettangolo verde alla base,poi
la parte sopra aveva 3 finestrelle,con sopra una linea fatta da rettangoli neri e azzurri.
La parte sopra la linea era bianca con varie finestre.
Oltre questa zona c'era un'altra zona connessa al palazzo che era bianca.
La ragazza si fermò davanti all'entrata e mise la mano sinistra in alto per guardare meglio,poi entrò.
L'interno aveva il pavimento bianco,con linee che formavano un quadrato nero,alla sua sinistra
c'erano dei divani chiari con dei tavolinetti neri.
Oltre i tavolini c'erano delle poltrone rosa.
Dietro i divani c'erano delle finestre.
Sul pavimento bianco,oltre al quadrato c'erano dei triangoli neri.
Le pareti avevano la metà inferiore verde con linee bianche e la parte superiore bianca.
Poco oltre la zona del divano c'era un mobiletto di legno rettangolare,con 3 rettangoli gialli sulla
parte centrale,con 3 rettangoli gialli più sottili sotto.
Oltre il mobile c'erano 3 porte marroni,con la parte superiore di vetro,poi oltre c'erano delle scale
bianche,con 2 quadrati bianchi ai lati,con quello superiore che aveva la base superiore allungata
all'indietro.
Sopra i 2 quadrati c'erano delle colonne rettangolari verdi,con la base bianca.
Accanto c'era una seconda rampa di scale che andava verso il basso.
La parte superiore delle scale aveva una linea nera,poi c'era il pavimento bianco con dei rettangoli.
Nel corridoio superiore c'era una porta di legno con delle vetrate.
Lei si voltò a destra e sospirò guardando lo specchio sopra le 3 porte dalla parte opposta.
"Miss Bannion?"disse una voce femminile.
Lei vide in cima alle scale una donna con capelli neri,lisci a mezzo collo,con una maglietta chiara
con macchie rosse,gonna chiara con le stesse macchie,calze e scarpe nere.
"Miss Tanner."disse lei stringendogli la mano.
"Si,venga."disse la donna.
Salendo le scale lei vide una vetrata,divisa a metà da 2 sportelli con le foto di tutte le insegnanti in
bianco e nero,appese sullo sfondo.
Tanner aprì una porta di legno,con delle vetrate e delle tende bianche oltre "Venga."
La ragazza la raggiunse.
"Ho provato a chiamarla in albergo questa mattina,per chiederle di spostare l'appuntamento."disse
Tanner.
Nella stanza,in fondo c'era una scrivania scura,con poltrone scure intorno.
Il pavimento era rosso scuro.
"Perché?"disse lei.
"Questioni interne."disse Tanner facendola sedere "Oggi non è una buona giornata."
"Oh..."disse lei sedendosi.
"Ma ormai è qui."disse Tanner mettendosi dietro la scrivania.
Poco dopo lei era in un corridoio e si stava mettendo una maglietta grigia,pantaloni grigi e scarpe nere.
Il pavimento era di legno,le pareti grige.
In fondo c'era un'altra porta con vetrate,poi sulla parete a sinistra c'erano delle colonne di legno,con
delle spranghe di legno orizzontali,poi c'era una porta marrone incavata nel muro.
Oltre la porta c'era lei che era vicino a una grata orizzontale,tenuta da 4 spranghe di metallo
verticali a cui erano appesi vari vestiti.
La porta venne aperta da una donna che andò a destra.
La ragazza aveva legato i capelli rossi dietro la testa e si massaggiava il collo.
Dietro di lei c'era una lavagnetta nera con delle lettere bianche messe su di essa.
La ragazza si massaggiò le spalle,unì le mani e se le mise sul petto,respirando profondamente,poi si
massaggiò il centro del petto e sospirò.
Al piano superiore c'era un'altra porta di legno con le vetrate e oltre c'erano molte ragazze che
stavano facendo prove di ballo.
Le pareti fuori dalla porta erano bianche,il pavimento era bianco,con i triangoli neri,poi c'era una
ringhiera e oltre 2 colonne verdi rettangolari,con la base bianca.
Una donna con un lungo abito nero passò vicino agli studenti nella stanza "E uno.
E due.
E tre."
Fuori dalla stanza iniziarono ad udirsi dei sospiri.
La ragazza con i capelli rossi era ad occhi chiusi vicino al muro.
Tanner aveva aperto una porta in fondo al corridoio a destra.
La parte interna della porta era completamente di vetro.
"Venga Susie."disse Tanner.
Lei prese un foglio e si avvicinò.
"Miss Milius e Miss Mandel sono le maggiori insegnanti della compagnia."disse Tanner.
Nella stanza c'era una donna di colore,giovane,con capelli corti e un cappotto rosa,pantaloni neri e
stivali marroni.
Accanto c'era una donna con un cappotto nero,capelli neri e stivali marroni.
La stanza era divisa in varie vetrate,era lunga,con il pavimento di legno,le vetrate erano intervallate
da colonne bianche,con un rettangolo marrone alla base.
"E miss Blanc?"disse lei chiudendo la porta "Mi hanno detto che ci sarebbe stata."
"Oh cara,lei non ha alcuna formazione ne esperienza."disse Tanner "La sua insistenza per ottenere
un'audizione ha trovato madame Blanc di ottimo umore.
Ma lei non dovrebbe nemmeno essere qui.
Mi sono spiegata?"
Lei annuì.
"Si?"disse Tanner.
"Bene,cominciamo."disse Tanner che la mandò al centro della stanza.
Lei andò vicino ad un mobile dove c'erano dei dischi.
"Ah..."disse quella di colore avvicinandosi e scuotendo la testa "Io preferisco che balli senza
musica."
La donna prese la cassetta ed indietreggiò "Grazie."
Quella vestita di nero rise "Sa tenere il tempo a mente.
Si?"
Lei annuì.
Le 2 si sedettero e la ragazza si tolse la maglietta rivelando una tuta marrone aderentissima senza
maniche e scollata.
Posò la maglietta su una sbarra di legno orizzontale,posta su 2 colonne di metallo verticali,con la
base circolare.
Tanner premette un pulsante abbassando le luci ai lati della stanza e lasciando accese solo quelle al
centro.
Lei si tolse le scarpe e le gettò di lato,poi allargò le gambe,poi mandò il corpo a sinistra,chinandosi
e mettendo il braccio destro dritto a sinistra.
Nella sala dove le studentesse stavano facendo le prove il pavimento era chiaro,diviso in quadrati e
con dei quadrati neri all'interno di ognuno.
Le finestre erano su una parete di mattoni di colore rosso scuro,ed erano divise in 2 parti,di cui
quella al centro era più lunga.
Oltre la zona delle finestre c'era una zona con dei termosifoni,delle tende e dei tavolini.
Una ragazza con i capelli castani lunghi,maglietta marrone aderentissima e pantaloni neri
aderentissimi si avvicinò ad una donna con lunghi capelli neri e un lungo abito nero che era davanti
ad una ragazza che stava piegando la testa e il busto.
"E qui c'è...la linea tra i gomiti."disse la donna vestita di nero.
La ragazza strinse la mano destra nella sinistra,poi se ne andò.
"Guarda avanti."disse la donna "Perfetto.
Morfeo."
La ragazza si mise voltata con il fianco sinistro verso la donna,con le mani vicino al volto.
Lei aveva capelli chiari,legati,una maglietta nera aderentissima,senza maniche,pantaloni neri e
scarpe nere.
"E qui non troppo vicino al viso."disse la donna "Come se avessi in mano un uccellino."
Bannion aveva la testa all'indietro,mise l'avambraccio destro sul petto,poi si chinò a 4 zampe e
mandò la testa in avanti,poi,tenendo il braccio destro a terra,mandò la parte sinistra del corpo verso
l'alto e la testa all'indietro,ruotò su se stessa,si mise a 4 zampe,andando all'indietro,poi alzandosi e
mettendosi di spalle con il braccio destro dietro la schiena in basso,ruotò testa e
busto,sospirando,mise il braccio destro verso l'esterno,il sinistro sulla tempia e tornò indietro
roteando su se stessa,poi mandò verso l'esterno anche l'altra mano,mise il braccio destro sulla
schiena fino a toccare il fianco sinistro e il sinistro sul fianco destro passando per la pancia,poi
allungò in avanti le braccia,mandò testa e busto all'indietro,mise gli avambracci l'uno sull'altro e si
toccò le braccia con le mani,poi spalancò le braccia,mandò la testa all'indietro,le braccia verso
dentro e ripeté l'operazione diverse volte sospirando.
La donna con l'abito nero si voltò e guardò verso il soffitto con lo sguardo perso e la bocca
socchiusa.
La ragazza girò su se stessa,mantenendo il piede sinistro alzato,si chinò,mandò il braccio destro a
sinistra,il sinistro a destra,poi mandò busto e braccia verso terra,poi si alzò e spalancò le braccia
diverse volte,iniziò a ruotare su se stessa velocemente diverse volte.
Quando si fermò vide la donna vestita di nero che era entrata.
Poco dopo lei era all'ingresso davanti al mobile con dentro delle foto.
Aveva i capelli legati,maglietta verde,2 cinghie che passavano sulle spalle e poi sulla schiena,per
unirsi ad un vestito nero che copriva la pancia e si apriva in
una lunga gonna nera.
Mentre lei guardava le foto c'erano 2 ragazze che parlavano e di cui si sentiva la voce.
"Si,insomma una cosa del genere."disse la prima "L'hanno fatto durante le prove.
Hanno impacchettato tutta la sua roba."
"Non pensi mica che sia entrata in clandestinità."disse la seconda.
"Non mi importa cosa è successo."disse la prima "Vorrei solo che chiamasse.
Sono preoccupata."
Alla destra della ragazza dai capelli rossi c'era una porta con l'anta aperta e oltre c'erano 3 ragazze
che passavano,tra cui quella con i capelli chiari legati che la fissò per alcuni secondi e poi proseguì.
"Miss Bannion."disse Tanner "Venga."
La donna indossava un lungo cappotto marrone,senza maniche e una maglietta azzurra sotto,gonna
nera e scarpe nere.
La donna indicò a destra con il braccio destro.
La ragazza la seguì,scendendo le scale parallele a quelle dove era scesa l'altra.
Tanner si sedette sul divano all'entrata e l'altra su una delle 2 poltrone rosa.
"Ho parlato con madame Blanc."disse Tanner "Complimenti Miss Bannion."
Bannion rise e si mise la mano destra sulla testa.
"Immagino che debba tornare a casa per sistemare tutto e preparare il suo trasferimento a
Berlino."disse Tanner.
"Oh no,posso cominciare subito."disse lei.
"Bene."disse Tanner sorridendo.
In quel momento entrarono 2 donne.
Una aveva i capelli neri,ricci,un po' bianchi,indossava una mantella verde con linee viola
incrociate,pantaloni grigi e scarpe nere,l'altra aveva i capelli rossi,ricci,cappotto nero,pantaloni neri
e scarpe nere.
"Lei è miss Boutaher."disse Tanner e l'altra le strinse la mano.
"La nostra direttrice tecnica."disse Tanner.
"Giorno."disse la ragazza.
"E lei è miss Vendegast."disse Tanner e la ragazza le strinse la mano "Fa le veci di governante per le
danzatrici che risiedono qui."
Sul corridoio al piano superiore,tra le colonne verdi,dietro un davanzale verde,con ringhiera di
ferro,apparve una ragazza con capelli castani,occhiali grandi,giaccone grigio,maglietta
marrone,gonna marrone e scarpe nere.
"E tu,scusa,da dove vieni?"disse Boutaher.
"Ohio."disse lei.
Tanner rise e l'altra se ne andò.
"Al nostro collettivo,non potendo pagare molto le nostre danzatrici,offriamo alloggio nei nostri
dormitori."disse Tanner "Gratis."
"Scusi,sta dicendo che non devo pagare niente?"disse lei.
"Neanche un marco."disse l'altra.
La ragazza sorrise e l'altra le prese la mano sinistra.
"La compagnia comprende perfettamente l'importanza dell'indipendenza economica di una
donna."disse Tanner mentre lei si asciugava gli occhi con la mano destra "Di solito siamo al
completo in questo periodo dell'anno,ma si è liberata una stanza."
"Quella di Patrisha?"disse lei.
"Conosce Patrisha?"disse Tanner che guardò quella in alto.
"No..."disse la ragazza guardando quella in alto che scappò "No,ho sentito le ragazze che ne
parlavano nell'atrio."
"Ah...adesso che è una di noi,non glie lo nascondo."disse Tanner "Patrisha ha lasciato la compagnia
per spiacevoli motivi.
Non ci aspettiamo che torni.
Quindi c'è posto se vuole."
Vendegast si sedette sull'altra sedia e aveva grossi occhiali "Manderemo una delle ragazze ad
aiutarla con i bagagli.
Dopo pranzo.
Va bene per lei?"
"Si...è tutto...si."disse alzandosi.
Dietro una delle vetrate sopra le porte c'era la donna vestita di nero.
La ragazza uscì.
La sera seguente lei era in una stanza e spostava delle tende.
Fuori era buio e pioveva.
Una macchina bianca arrivò e una donna scese da essa.
La ragazza indossava una giacca verde e un abito bianco lungo.
Poco dopo qualcuno bussò alla porta bianca.
Le pareti erano bianche,con linee marroni.
Alla sua sinistra c'era uno specchio circolare,con i bordi luminosi,mentre alla sua destra un
attaccapanni.
Lei aprì la porta e trovò la ragazza con capelli castani,che indossava una pelliccia marrone e guanti
neri.
"Ehi,ciao!"disse lei allungando la mano destra "Scusa il ritardo,sta piovendo.
Hanno tutte il taxi e io come una scema ho lasciato andare il mio.
Ciao.
Sono Sara,dovremo provare direttamente in strada.
Ce l'hai un ombrello?"
"Oh...non ti ho vista arrivare per le 6,così ho preso la stanza per un'altra notte."disse la ragazza
indicando l'interno con la mano destra.
"Oh...Dio Susie,mi dispiace è stato un casino in compagnia..."disse Sara,mentre l'altra rideva e si
metteva la mano destra sulla fronte "Che c'è da ridere?"
"Sono così..."disse Susie afferrandola con la mano destra e portandola dentro "Perché quando hai
detto Berlino prima e hai detto tutti a Berlino ho pensato che"tutti"include me adesso."
Susie chiuse la porta e ci si mise sopra e sorrise in modo fisso"Io vivo a Berlino."
"Si,congratulazioni."disse Sara "So che oggi sei andata alla grande.
Alla tua famiglia l'hai già detto?"
"Miss Blanc è venuta all'audizione."disse lei "Ma se n'è andata subito dopo."
"È fantastica."disse Sara "Come ti trasmette il lavoro.
La sua energia.
La luce che infonde.
La sua tenacia è davvero sorprendente.
Ha salvato la compagnia dalla guerra,quando il reich voleva solo donne con la bocca chiusa e l'utero
aperto."
Sara si tolse la pelliccia rivelando una maglietta grigia,gonna nera,calze nere e scarpe nere.
"C'era Blanc."disse Sara e Susie le prese la pelliccia "Ah,grazie.
La vreShouse."
"Cosa?"disse Susie "Ma cos'era?
Francese?"
Ci fu un boato immenso che fece voltare tutte e 2 che corsero alla finestra e la aprirono.
"È una bomba."disse Sara "Ne sento l'odore.
C'è una banca laggiù."
Susie si sedette su una sedia di legno accanto ad un tavolinetto circolare.
"Lo sai cosa sta succedendo?"disse Sara chiudendo la finestra "I dirottatori stanno trattando il
rilascio dei prigionieri.
La RAF."
Sara andò verso la porta e cominciò a camminare avanti e indietro "Hanno rapito un dirigente.
Uno delle SS,durante la guerra.
Un ufficiale.
Ora è leader dell'associazione industriale."
Sara accese la radio "Capisci che cosa terribile?"
La ragazza si sedette sul letto più vicino alla finestra che aveva un asciugamano blu.
Alla sinistra del letto c'era un piccolo comodino,mentre dalla parte opposta c'era un armadio con
una vetrata.
"Scusa."disse Sara "Sono preoccupata per la mia amica."
ATTO 2
PALAZZI DI LACRIME
Una sveglia suono all'alba del mattino dopo.
Il cielo era nuvoloso.
Nella stanza c'era il vecchio dottore sotto delle coperte chiare con linee gialle e sulla parte inferiore
del letto c'era un'altra coperta.
Il letto aveva la spalliera di metallo.
La stanza aveva pareti chiare,con cerchi rossi,vari quadri appesi,2 finestre con tende marroni
aperte,uno sgabello verde sotto la finestra a sinistra.
Sulla spalliera inferiore del letto c'erano dei pantaloni appesi.
L'uomo era sveglio,senza occhiali e aveva una camicia bianca.
Alla sua sinistra c'era un comodino nero,con una sveglia rossa e una lampada spenta.
Vendegast era alla finestra,con una vestaglia scura e lunga e canticchiava,poi si sedette sul
davanzale.
La stanza in cui era aveva un lungo tavolo con tovaglia verde e delle sedie di legno.
Dietro di lei c'era un'altra finestra incavata nel muro.
"Si proceda alla votazione."disse Tanner arrivando "Ognuna di noi esprimerà la propria preferenza."
Altre iniziarono ad arrivare.
"Mandel?"disse Tanner "Per chi voti?"
"Markos."disse Mandel.
"Killen?"disse Tanner.
"Blanc."disse Killen.
"Judith?"disse Tanner.
"Marcos."disse Judith.
Tanner si sedette "Balfour?"
"Blanc."disse Balfour mentre Vendegast andava in cucina.
La cucina aveva mattonelle bianche,credenze e fornelli bianchi.
La donna andò a dei fornelli che erano accesi e dietro c'erano diverse pentole una nell'altra.
"Millius?"disse Tanner.
"Markos."disse Millius.
"Marks?"disse Tanner.
"Markos."disse Marks.
"Huller?"disse Tanner.
"Markos."disse Huller.
"Mauceri?"disse Tanner.
"Blanc."disse Mauceri.
Vendegast aprì il fornello sotto le pentole.
"Boutaher?"disse Tanner.
"Markos."disse lei.
"Pavla?"disse Tanner.
"Markos."disse Pavla.
"Kaplitt?"disse Tanner.
"Blanc."disse Kaplitt.
"Vendegast?""disse Tanner.
"Blanc."disse Vendegast portando un piatto a tavola.
"Balfour?"disse Tanner.
"Blanc."disse Balfour.
"Valeria?"disse Tanner.
"Blanc."disse Valeria.
"Alberta?"disse Tanner.
"Markos."disse Alberta.
Quella di colore aprì il frigo.
Indossava una camicia da notte bianca.
Sopra il frigo c'erano delle credenze marroni,con una zona dove c'erano dei ripiani pieni di scatole.
Il piano di lavoro e la zona del lavandino erano pieni di scatole e contenitori che venivano portati
sul tavolo.
"Griffit?"disse Tanner "Griffit?"
"Tutto è finito."disse la donna in francese.
"Si,ma devi scegliere."disse Tanner.
"Madre Markos."disse Griffit.
Quella con gli occhiali arrivò sul posto con una vestaglia rosa "Io mi astengo."
"Io voto per Markos."disse Tanner.
"Markos vince."disse Tanner "È deciso."
Quella con gli occhiali si appoggiò al muro.
"Madre Markos rimarrà alla guida."disse Tanner "Che nessun voto ci venga mai rinfacciato e che
sia rispettata la volontà della maggioranza.
Lunga vita a Markos."
"LUNGA VITA A MARKOS!"dissero tutte.
Una bionda,con la vestaglia rosa, accese la radio.
Tutte si sedettero alla tavola.
Quella con la vestaglia rosa camminò lentamente e si sedette.
Blanc si sedette vicino a Tanner.
Indossava una lunga e larga vestaglia nera,con parti rosse.
"Madre ha chiesto di te."disse Tanner "Vuole essere certa che possiamo andare avanti ora che questa
notte è alle spalle."
"Conoscevate tutti i timori che avevo riguardo a Patrisha."disse Blanc.
"Quello che è successo con Patrisha è stato orribile,ma adesso Madre vuole riprovarci."disse
Tanner"E subito."
"La questione non è soltanto con chi provarci questa volta...dobbiamo essere sicuri che il rito
funzioni,qualsiasi sia la ragazza che scegliamo."disse Blanc.
"Madre ha fiducia che tu abbia già un'idea."disse Tanner "Magari Sara.
Si,abbiamo fatto bene a mandare lei a prendere la ragazza americana.
Sara è un'ottima ambasciatrice per la compagnia.
Qui si sente a casa,non è vero?
Si sente a suo agio.
Amata."
Blanc voltò la testa verso la finestra e guardò con sguardo serio sentendo degli strani sussurri.
"Tutto bene?"disse l'altra.
"Si..."disse Blanc.
Il dottore scese le scale del palazzo.
Indossava un cappello nero circolare,giaccone nero,pantaloni grigi e aveva una borsa marrone nella
mano sinistra.
Uscendo trovò un uomo che si scaldava con del fuoco dentro un bidone dell'immondizia.
L'uomo aveva capelli lunghi,maglietta rossa,pantaloni blu e scarpe nere.
"Oh salve."disse l'uomo.
"Buon giorno,mio caro."disse il dottore salutandolo.
"Dove vai?"disse l'uomo "Alla casa di campagna."
"Si,al solito."disse il dottore che vide degli striscioni appesi ai palazzi perpendicolari.
La zona era piena di motorini e scale abbandonate.
"Dopo vado all'università,con Clara."disse l'uomo.
Il vecchio si voltò "E chi è che parla?"
"La Cam."disse lui.
"Ah,la Cam..."disse il vecchio proseguendo.
Poco dopo prese un giornale ad un'edicola.
"Giorno dottor Klemperer."disse l'edicolante.
"Giorno."disse lui.
"Sta andando alla casetta?"disse l'altro.
"Si."disse l'uomo allontanandosi.
In una zona c'erano poche case,molti alberi e in lontananza si vedevano delle torri che emettevano
fumo.
L'uomo era su un treno e leggeva il giornale.
I sedili erano fatti da placche di legno,poi l'uomo si alzò,girò il giornale e lo lasciò sul sedile
accanto.
La stazione era dentro un grosso edificio con la parte frontale curva e di vetro,con delle colonne di
metallo che la dividevano in tanti rettangoli,il tetto era una placca di metallo che si piegava in
obliquo verso il basso,sul lato sinistro come anche la struttura.
All'interno c'era una stanza di mattonelle rettangolari,con colonne rettangolari e c'era una fila verso
una parete di legno,con una porta a destra che veniva sorvegliata dalle guardie.
La porta di legno venne aperta e l'uomo arrivò ad una reception,mise il foglio su un piano e la
guardia lo lesse.
La reception era di legno,con 2 vetrate,con 2 piccole aperture sotto con 2 piani.
L'uomo controllò i documenti e timbrò un foglio,poi lo fece uscire.
L'anziano camminò sotto dei grandi palazzi.
Uno di essi aveva 3 grosse vetrate quadrate alla base e la parete era bianca.
L'uomo passò in una zona dove c'erano 3 grosse arcate quadrate in un palazzo chiaro,con una porta
rossa vicino,poi arrivò in una zona dove c'erano delle case grige a 4 piani attaccate le une alle
altre,camminò vicino a delle rotaie e andò in un edificio.
Le pareti del sotterraneo erano fatte di mattonelle bianche.
Davanti a lui c'era una scala e oltre un corridoio con una vetrata rettangolare a muro,con i bordi di
metallo scuro e un cartellone giallo dentro.
L'uomo passò davanti a 3 vetrate incastonate nel muro ed uscì.
Poco dopo camminò in una stradina di campagna che aveva dell'erba marrone ammassata sulla
parte a sinistra,tanto da formare una lunga salita,mentre alla sua destra c'era una recinzione di
metallo rosso con delle grate all'interno e degli alberi oltre.
L'uomo arrivò ad una casetta marrone,ad un piano solo,con il tetto a triangolo nero,con l'entrata che
era fatta di mattoni.
Aprì il cancelletto ed entrò,poi toccò una parete con la mano destra.
Sullo spigolo della casa c'era un cuore inciso con dentro la lettera "A" e la lettera "J".
"Oh guarda."disse il vecchio "È di nuovo tutto pieno di foglie."
La casa aveva un vialetto di pietra,con un giardino con dell'erba e alberi spogli.
Su una delle arcate di mattoni c'era una scopa.
"Eppure avevo spazzato via tutto martedì scorso."disse lui spostando le foglie con la mano.
Poco dopo l'uomo era seduto su una sedia,poggiato con la schiena ad un albero e con una coperta
rossa,con quadrati verdi sulle gambe.
L'uomo si era tolto il cappello e il giaccone.
Indossava una camicia bianca,giacca grigia senza maniche.
L'uomo stava mangiando dei tramezzini e leggeva un libro.
Susie e Sara stavano salendo delle scale grige con la ringhiera di metallo e con la parte superiore di
legno.
Sara indossava una mantella marrone con cappuccio tirato giù,Susie invece aveva un lungo cappotto
blu,pantaloni marroni,stivali chiari e una borsa nera di pelle.
Nella mano destra aveva una bustina.
"Gli alloggi sono al secondo piano."disse Sara che entrò in una stanza grigia,con linee rosse sul
pavimento e con varie sedie e divani.
Sara si fermò ad aspettare l'altra all'entrata di un corridoio.
Le pareti avevano una placca dorata rettangolare sia da una parte che dall'altra.
L'entrata del corridoio aveva una trave orizzontale in alto e un vetro.
Il corridoio era pieno di porte e aveva luci rosa.
Passando videro una ragazza bionda al telefono con vestaglia bianca alla prima porta sulla sinistra.
"Perché non provi a parlarmi come se mi amassi?"disse la bionda "Per una volta."
"Questa è la mia stanza."disse Sara indicando una porta chiusa "E qui...ce la tua.
Siamo vicine.
Se ti serve qualcosa bussa alla parete."
Susie entrò dentro una stanza con le pareti bianche,con una finestra in fondo.
Sul lato destro della stanza c'era un letto con una spalliera di legno.
Susie posò le valige e mise la borsa sul letto,poi posò la sciarpa e si avvicinò alla finestra.
Il medico aprì la porta di casa ed entrò.
"Signora Sesam?"disse lui che si tolse il cappello e si accorse del sacco lasciato da Patrisha e la
borsetta.
L'uomo prese la borsetta e trovò un quadernetto.
Si sedette ad un tavolino circolare mentre la donna entrava.
Indossava un abito grigio lungo.
"Signore ho preso il semolino..."disse la donna andando in cucina "Stanno di nuovo protestando per
la liberazione dei terroristi.
Durante la guerra,le donne più forti le avevamo qui in Germania."
Una voce venne udita da un altoparlante.
"Le prime prove iniziano nella sala Iris tra 20 minuti."disse la voce all'altoparlante a muro "Fate il
riscaldamento."
In una stanza c'era una sedia di legno con la fodera viola,un tavolinetto circolare di vetro,con un
bicchiere e dei posa cenere,un tavolino rettangolare e altre sedie.
Blanc arrivò nella grande stanza dove si svolgevano gli allenamenti.
Indossava un lungo abito nero,con maniche strette e aveva i capelli legati.
Dietro di lei c'era Tanner che indossava un abito rosso lungo.
"Buon giorno."disse Blanc che andò a dare un bacio ad una bionda con maglietta gialla,pantaloni
grigi aderenti e scarpe bianche,poi passò alle altre,mentre Tanner stringeva la mano delle ragazze.
Susie era ad un angolo,con la maglietta grigia,pantaloni grigi e accanto a lei c'era Sara che aveva
una maglietta verde e pantaloni neri aderentissimi.
Susie aveva i capelli rossi legati in una treccia che le pendeva a destra.
Dietro di loro c'era una sbarra di legno orizzontale e dietro ancora c'erano degli specchi rettangolari.
Tanner andò dalla ragazza e le strinse la mano,poi andò da Sara.
Blanc prese Susie per mano e la portò al centro della stanza.
"Oggi è un giorno molto felice per la compagnia."disse Blanc "C'è una nuova danzatrice.
Lei è Susie Bannion ed è venuta qui dall'America."
Blanc le mise il braccio sinistro dietro la schiena "Ho avuto il privilegio di assistere alla sua
audizione.
Siamo molto fortunate ad averla.
Vuoi dire qualcosa,Susie?"
"Ah...non so cosa..."disse lei e tutte ridacchiarono "Ciao...non mi sembra vero di essere qui con
voi."
"Unisciti a noi quando vuoi,senza fretta."disse lei "Benvenuta nella nostra famiglia."
Lei andò a stringere la mano a tutte le altre.
Separata dal gruppo c'era la ragazza castana,che aveva i capelli legati dietro la schiena,maglietta
aderente marrone,pantaloni neri e stivali neri.
La ragazza aveva le mani sui fianchi.
"Allora,per le prove di oggi...riprendiamo esattamente da dove eravamo con Folk."disse Blanc
indicando quella separata del gruppo con l'indice destro "Ho parlato con Olga e danzerà lei la parte
di Patrisha.
E...Sara...vorrei che tu danzassi la parte di Olga.
Siete tutte d'accordo?"
Tutte annuirono.
"Bene."disse Blanc "Via."
Una donna con i capelli neri lunghi,un lungo abito con righe di vari colori,pantaloni neri e scarpe
nere, era ad un tavolino di marmo e accendeva un registratore bianco,rettangolare.
Accanto ad esso c'erano delle penne,cartelline e fogli.
Tanner si sedette su una sedia poco oltre.
Le ragazze iniziarono a muoversi e Blanc era vicina ad Olga che stava girando su se stessa.
Susie era seduta a terra.
Olga mandò il braccio destro dall'alto verso il basso fino all'altezza delle ginocchia.
"No,no,no."disse Blanc che la afferrò con la mano destra e fece segno,con la mano sinistra,di
fermare la musica "Via la musica per favore."
La musica venne spenta e le altre si fermarono.
Blanc le si mise davanti "D'accordo,allora...e 1 e 2…"
Blanc mandò il braccio destro verso il basso,toccando terra "...e 3!
Lo sollevi da terra,chiaro?
Forza di gravità.
Riprendiamo tutte da qui,forza."
Olga mise la mano sinistra sulla destra chiusa a pugno,mise le 2 mani sulla parte sinistra del viso e
si tenne ferma.
"E Tanner..."disse Blanc indicandola con l'indice destro.
" 3."disse Tanner mentre le altre iniziarono a muoversi,mettendo le mani sulle tempie" 3."
Blanc si mise dietro Olga,tenendole le braccia e spinse il suo braccio verso terra "Meglio."
"È una merda!..."disse Olga alzandosi di scatto e facendo allontanare l'altra.
Le altre si fermarono e Olga si mise le mani tra i capelli.
"È una vera merda."disse Olga.
"Va bene."disse Blanc che le mise la mano sinistra sull'avambraccio sinistro e la destra sulla schiena
"Capita a tutti di sbagliare e poi di innervosirsi,non sai quante volte è successo a me.
Facciamo 10 minuti di pausa."
Blanc si allontanò andando verso gli specchi.
"Non avete rispetto neanche per le vostre bugie."disse Olga e l'altra si girò perplessa.
"Miss Ivanova!"disse Tanner alzandosi di scatto.
"No,no,no,no."disse Blanc allungando l'avambraccio sinistro verso la donna "Non fa niente.
Meglio parlarne."
Blanc le prese i polsi con le mani "Mi dispiace,ma Patrisha se n'è andata,Olga.
E non sappiamo dove.
Non poteva mica dirci dove andava a nascondersi."
"A qualcuno l'avrebbe detto."disse Olga.
Blanc le accarezzò i capelli con la mano sinistra "Sappiamo che frequentava delle persone in cerca
di obbiettivi e sappiamo che c'è stata un'altra bomba ieri."
"Non lo farebbe mai."disse Olga piangendo.
Blanc le accarezzò la guancia destra con la mano sinistra "Viveva delle sue convinzioni.
E questo è da ammirare e basta."
Blanc sorrise e le mise la fronte contro la sua "E c'è così tanto da cambiare in questo mondo.
E se vuole vivere in uno scantinato a riempire bottiglie di benzina è una sua scelta."
Olga pianse.
"E ci si spezzerà il cuore se la polizia la uccide."disse lei.
"Voi...voi manipolate...ogni cosa."disse Olga piangendo "Lei non si fidava di voi perché ha detto
che siete delle ipocrite!"
Blanc le mise la mano destra intorno alla schiena "Accompagni Olga in camera sua per favore."
Tanner si avvicinò e la afferrò.
Olga iniziò a dimenarsi "NO,MISS TANNER!
CHIAMI A OLGA UN TAXI!
Ne ha abbastanza.
E adesso va a fare le valige e poi se ne VA DA QUESTO COVO DI CAGNE RABBIOSE!"
Olga corse verso l'entrata,si voltò e gettò le scarpe a terra "MOSTRI!"
Tanner rise,mentre la ragazza apriva la porta di vetro e fuggiva via.
Blanc era rimasta senza parole,poi si voltò verso le altre e sorrise "Vi chiedo scusa,ragazze."
Tanner andò a sedersi vicino all'altra ed aprì una bottiglia d'acqua.
"Ci si accalora a volte."disse Blanc "D'accordo,allora...chi vuol fare la protagonista?
Sonia?"
"Non posso."disse una ragazza con capelli neri,legati dietro la testa che indossava una giacca
nera,maglietta nera aderente,pantaloni neri aderentissimi e scarpe nere "Non ancora."
"Caroline?"disse Blanc guardando una ragazza magrissima e alta,con capelli castani legati,maglietta
grigia,con un simbolo marrone e pantaloni neri.
"Non la conosco abbastanza."disse Caroline che aveva il gomito sinistro appoggiato su un
termosifone.
"Molto bene."disse Blanc andando da Tanner "Rimedieremo.
Suggerisco di riprendere tutto da capo."
Blanc si mise di spalle e unì le mani vicino al petto a sinistra,mandando i gomiti all'esterno.
"Posso farla io."disse Susie e l'altra si voltò di scatto.
Tutte la fissarono.
Blanc si avvicinò facendo un mezzo sorriso.
"La conosco."disse Susie "È nel documentario,l'ho vista 100 volte in biblioteca."
Blanc si chinò e mise il ginocchio destro a terra "Tesoro...abbiamo provato questi passi 10 mesi
prima di portarla in scena."
"L'ho vista anche di persona."disse Susie.
"Fa la prima da sola allora."disse Tanner avvicinandosi "Non vogliamo mettere in pericolo le altre.
L'ultima cosa che ci serve è che qualcuna si prenda..."
Tanner diede una gomitata destra all'aria "... un calcio nelle costole."
"D'accordo?"disse Blanc e l'altra annuì.
Fuori iniziò a piovere.
Susie si tolse la larga maglietta grigia,rivelando un vestito rosso scuro aderente e senza maniche.
Quella con gli occhiali apparve sul balcone sopra l'entrata della stanza.
Il balcone aveva una ringhiera di metallo,che curvava verso 2 colonne rettangolari bianche attaccate
al soffitto e oltre queste c'erano altri 2 balconi,1 a destr sinistra.
Le colonne poggiavano su una base rettangolare piatta,che aveva,alle estremità,una placca bianca
sottile,posta sopra una seconda placca rettangolare più spessa,ma più piccola,sopra un'altra più
piccola, connesse al muro che era diviso in 2 parti.
C'erano dei lampadari di cristallo ramificato che pendevano dal soffitto ed erano appesi a delle
catene poco lontano dal balcone.
Susie si mise davanti a Blanc e si tolse le scarpe.
"Miss Marsh,musica prego."disse Blanc e l'altra accese il registratore.
Olga,con un lungo cappotto bianco e delle enormi valige,si avviò verso le scale ed iniziò a
scendere,poi guardò da una delle finestre e vide la pioggia.
Susie aveva iniziato a muoversi.
"D'accordo,fermati,ferma,ferma,ferma."disse Blanc che si avvicinò con la mano destra in avanti e la
musica venne spenta.
Blanc le mise le mani sulle tempie "Allora...libera la mente.
Ora inizi da capo.
Fatti gli allungamenti?"
Susie annuì mentre l'altra le passava le mani sulle braccia,poi le prese le mani e premette i pollici al
centro dei palmi,lasciando una zona bianca.
"Non è uno scherzo."disse Blanc.
Quella con gli occhiali era seduta su una poltrona arancione,con un cuscino bianco dietro la schiena.
Indossava una giacca bianca,senza maniche e un lungo abito nero,con macchie bianche.
Blanc toccò i piedi di Susie e l'asciò altri segni bianchi,poi spalancò le braccia e camminò
all'indietro,mettendosi alla sua sinistra,mentre Tanner si mise alla sua destra.
La musica venne riaccesa.
Quella con gli occhiali si guardò intorno sentendo delle risate.
Olga sentì delle risate per le scale e vide 2 insegnanti salire i gradini.
Scese le scale e si fermò incrociando la prima,che aveva i capelli legati dietro la testa,neri,un lungo
abito nero,con delle fasce bianche sulle spalle e il colletto bianco.
"Olga...tutto bene?"disse la donna.
"Certo."disse Olga.
Quella con gli occhiali chiuse gli occhi e mandò dei suoni e bisbigli nella testa di quella che parlava
con Olga,poi la donna rise istericamente e andò al piano di sopra.
Olga proseguì,ma i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Quella con gli occhiali iniziò a lacrimare.
Olga non riusciva quasi più a vederci ed iniziò a scendere le scale velocemente,mentre udiva dei
bisbigli e delle risate nella sua testa,così iniziò a disperarsi,ma imboccò il corridoio sbagliato e si
mise accanto ad un termosifone asciugandosi gli occhi.
"Olga."disse una voce e lei iniziò a camminare verso la porta aperta che conduceva nella stanza
degli specchi "Vieni qui."
La valigia di Olga urtò contro una panchina e cadde a terra,poi il cappotto le cadde dalle spalle.
"Vieni."disse la voce "Vieni da me.
Qui,ora."
Olga entrò nella stanza e la porta si chiuse alle sue spalle.
Lei iniziò a piangere e tentò di aprirla "No...
NO!
No…
NO!
Vi prego...vi prego..."
Lei iniziò a premere contro la porta,ma senza successo,poi si guardò intorno.
"Ricorda,parti con la musica e se dovessi sentirti male ti fermi."disse Blanc che si mise i dorsi delle
mani sotto il mento,con la punta delle dita verso il basso e gli avambracci in orizzontale verso
l'esterno "Inizi qui."
Susie annuì.
La musica venne accesa.
Quando Susie si mise in ginocchio, alzando il braccio destro, Olga venne strattonata
all'indietro,Susie mandò il braccio destro verso l'esterno sospirando e Olga andò a sbattere contro le
vetrate di schiena.
La parte destra del fianco della sua maglietta era strappata e la pelle sotto era gonfia e formava un
grosso bozzo.
Olga si mise la mano sul fianco sinistro,poi tossì.
Susie si alzò ed iniziò a ruotare su se stessa,andando in avanti,poi mandò le braccia verso
avanti,incrociandole e Olga si piegò all'indietro,poi si piegò in avanti e il suo braccio sinistro andò a
destra,mentre il destro rimaneva in alto.
Il braccio sinistro le andò sul fianco destro.
Susie mandò le braccia all'indietro e l'altra venne tirata per il braccio sinistro,facendo diversi
passi,poi fece una capriola a mezz'aria,schiantandosi a terra e tossendo,poi il braccio destro la
voltò,mettendola di schiena,lei si rialzò e girò su se stessa cadendo,il braccio destro le andò verso
destra,mettendo l'avambraccio come base e poi il polso le si spezzò facendola urlare.
Olga si mise sul fianco sinistro,mentre il braccio sinistro le si piegò dietro la schiena arrivando a
toccare la guancia destra con il dorso della mano.
"Più alto."disse Blanc.
Olga si alzò,poi il suo braccio destro la fece ruotare su se stessa.
"Brava!"disse Tanner "Brava Susie!"
Olga cadde a terra urlando,poi si rialzò e andò contro una vetrata con la parte frontale del busto e la
parte destra della mascella le si slogò andando verso l'esterno,poi ruotò su se stessa e andò con il
volto contro il vetro,poi ruotò ancora,si piegò all'indietro sempre di più,mentre del liquido giallastro
le usciva dalla bocca,poi la schiena le si piegò fino a scricchiolare,facendola urlare.
Olga camminò all'indietro andando contro le vetrate,cadde a terra e ci andò contro con il busto
intero,poi si rialzò e cadde di nuovo a terra urlando,rotolò su se stessa diverse volte,la parte frontale
del busto le si piegò all'indietro,facendola urlare,finì a terra,si rialzò,cadde a terra ancora,poi la
gamba destra le si piegò all'indietro.
Susie finì in ginocchio e tossì.
Olga era a terra con del sangue che usciva dall'occhio destro e della bava che usciva dalla bocca.
Ogni tanto aveva anche degli spasmi.
Blanc si avvicinò a Susie e si chinò mettendo la mano destra sulla schiena sotto l'abito,poi si chinò
anche Tanner.
"Poi passa."disse Blanc "Capita di perdere i punti di riferimento."
Blanc chiuse gli occhi e mandò la testa all'indietro,mentre l'altra si era allontanata.
"Non soffro mai di vertigini."disse Susie.
"Gli svenimenti occasionali sono un rischio professionale."disse Blanc.
"Non sono...non sono svenuta però."disse Susie.
"Sei sul pavimento però e la danza non finisce così."disse Blanc.
"Cercavo solo di non vomitare qui in sala."disse Susie che chinò il capo.
"Susie,va bene,sei stata magnifica."disse Blanc "Sara?
La accompagni nella sua camera?
Per oggi puoi riposarti."
Susie si alzò e andò via.
Blanc si mise le mani sui fianchi e raggiunse l'altra vicino agli specchi "Che rivelazione."
Sara mise la mano sinistra dietro la schiena di Susie e la portò via,mentre lei guardava Blanc che la
osservava dietro lo specchio.
Poco dopo Susie era in camera,con lo stesso abito grigio e i capelli sciolti.
Fuori pioveva.
Lei aveva la valigia sul letto,aperta,e guardava una lettera.
FLASHBACK
Una bambina con capelli neri a mezzo collo,riga sulla parte sinistra della testa e maglione scuro era
ad un tavolo e aveva la mano sinistra,con una matita,su una cartina geografica dell'Europa e toccava
la parte dove c'era la Germania.
Su un foglio accanto c'era il disegno degli Stati Uniti e delle frecce che partivano collegandosi alla
scritta "Berlino".
FINE FLASHBACK
Susie si voltò verso la porta "Quella dolce ragazzina.
Dove sarà?"
FLASHBACK
Accanto a lei c'era una ragazza con i capelli castani,legati in 2 trecce,con un lungo abito bianco e
una giacca di lana,senza maniche e chiara.
"No,Rebecca,dobbiamo studiare l'America."disse la sorella che le voltò la pagina,ma la bambina la
girò ancora.
"Ho detto di no."disse la sorella girando la pagina.
Al tavolo c'erano altre 2 bambine,una bionda e una mora.
Oltre ai libri c'erano anche delle ciotole e delle bottiglie.
La madre era nella stanza accanto,aveva una fascia bianca sui capelli neri legati e un lungo abito
bianco.
Era seduta su una sedia ad un tavolino con una macchina per cucire.
"Rebecca?"disse la madre togliendosi gli occhiali,poi si avvicinò e le strappò il foglio.
FINE FLASHBACK
Lo psichiatra accese un fiammifero e accese la pipa,stando seduto al suo tavolo,poi girò il diario di
Patrisha leggendolo.
Indossava una giacca grigia,cravatta grigia,camicia bianca,pantaloni grigi e scarpe nere.
Sfogliò una pagina e lesse una riga.
CONTENUTO DEL TESTO
"Tempo,forza e spazio sono i 3 elementi che rendono la danza viva".
Girò una pagina e trovò un biglietto con dei segni incomprensibili,poi vide che sulla pagina a
sinistra c'era un simbolo nero,formato da una linea diagonale verso sinistra,poi la parte superiore si
piegava a destra.
Poco prima che si piegasse c'era un'altra linea,perpendicolare,che andava a destra in obliquo,poi si
piegava a sinistra e accanto ce n'era un'altra più piccola.
Sulla pagina a sinistra c'erano 3 grosse scritte.
CONTENUTO DEL TESTO
"Le 3 madri sono sempre state li.
In ordine di importanza:Mater Tenebrarum,Mater Lacrimarum,Mater Suspiriorum".
Poi c'era una scritta che diceva: "Madre Markos".
Quella che aveva visto Olga per le scale era dentro la stanza degli specchi a guardare il suo
corpo,insieme a quella di colore che indossava un lungo abito rosso,poi c'era una con i capelli neri
corti,con maglietta gialla e una gonna nera,un'anziana,con capelli legati dietro la testa,con maglietta
bianca e un lungo maglione marrone,con linee bianche orizzontali,più una gonna nera.
In quel momento arrivò Vendegast.
Il dottore girò un'altra pagina.
CONTENUTO DEL TESTO
"Moire:Cloto,Lachesi,Atropo".
Girando un'altra pagina trovò 3 cerchi neri e 3 cerchi bianchi da cui partivano delle linee che
formavano una complessa figura simile ad una stella con un nome su ogni spigolo,poi sulla pagina
accanto erano elencati i nomi in colonna.
"Fate attenzione."disse Vendegast "Non dobbiamo fare del male a Olga."
L'uomo girò una pagina e vide dei disegni che mostravano 3 piani rettangolari,con una figura
umana,in un caso frontalmente,con braccia e gambe distese,poi di fianco e in movimento e poi in
piedi,poi lesse : "Ho incontrato Olga e Sonia.
Sono tornata a casa tardi.
Sull'autobus,un uomo mi guardava,poi mi ha seguito..."
Olga era a terra.
Lo psichiatra osservò attentamente i disegni dei 3 piani.
Le donne si guardarono tra di loro.
L'uomo voltò una pagina e vide al centro di una pagina una figura umana a 4 zampe,con un'altra
seduta sopra,poi vide una seconda figura con le braccia spalancate.
Vendegast chiuse gli occhi e quella anziana si avvicinò con un grosso uncino di metallo e arpionò la
coscia destra di Olga nel puntò in cui i pantaloni si erano strappati.
Lei iniziò ad emettere versi di dolore.
Quella di colore le infilzò il braccio spezzato.
"Piano."disse Vendegast.
Lo psichiatra lesse il testo.
CONTENUTO DEL TESTO
"Mi sento maledetta.
Continuo ad avere incubi.
MADAME BLANC è una sacerdotessa dai capelli neri e bianchi.
L'uomo voltò una pagina e trovò una foto appesa con una spilla e nella pagina accanto c'erano delle
scritte in alto,con sotto una stella a 5 punte con un fucile dentro e sotto c'era scritto "RAF".
Quella che la aveva incontrata per le scale la arpionò.
Lo psichiatra lesse il testo.
CONTENUTO DEL TESTO
"Voglio vedere FURRS domani al 5036.
Ci sono le prove venerdì mattina,spero che Sara mi possa scusare."
Quella con la maglietta gialla la arpionò.
L'uomo girò le pagine e vide dei complessi intrecci di linee e in quello sulla pagina a sinistra c'era il
nome "Madame Blanc"al centro.
Vendegast alzò l'avambraccio destro verso l'alto e lo abbassò,chinando la testa e chiudendo gli
occhi.
Le altre la sollevarono con gli uncini.
Lo psichiatra trovò 2 pagine che avevano un enorme rettangolo e delle linee intrecciate dentro e al
centro c'era il nome "MADAME BLANC".
Vendegast andò davanti ad uno specchio,mise l'avambraccio destro verso l'alto,poi mise
l'avambraccio sinistro sul petto,con il dorso della mano sul bicipite destro e una parte dello specchio
si aprì,poi lei si mise alla destra dello specchio e mise le mani dietro la schiena "Fuori."
Le altre trascinarono il corpo,lasciando una scia di sangue.
Lo psichiatra mise l'agenda sul tavolo.
Vendegast entrò e chiuse la porta.
Lo psichiatra prese il telefono e fece un numero.
"Polizia,buona sera."disse una voce al telefono.
"Buona sera a lei."disse l'uomo "Vorrei segnalare la scomparsa di una ragazza."
Susie camminò per i corridoi verso una porta la sera seguente.
Con lei c'era Vendegast.
Susie indossava un lungo cappotto scuro.
Le pareti erano verde scuro,con una linea di metallo dorato in mezzo,molto larga,c'erano delle
poltrone occasionali grige e alcuni divani dello stesso colore,poi il muro si curvava verso l'interno
che aveva una porta bianca.
Da dietro la porta si udivano le voci di Blanc e Tanner.
"Non poteva sapere che cosa faceva."disse Blanc "Ha trasmesso le nostre intenzioni più di quanto ci
aspettassimo.
Al punto tale che con Olga ci siamo lasciante prendere dalla rabbia."
"L'ho sentita la rabbia."disse Tanner "Ma la ragazza ha un talento naturale.
Come Patrisha.
Ma più puro.
Potrebbe essere lei quella che cerchiamo.
Più di Sara.
Lo diciamo dunque?"
Vendegast bussò.
"No."disse Blanc "Non ancora."
Tanner aprì la porta.
Blanc aveva i capelli sciolti, indossava il lungo abito nero,con parti rosse che aveva indossato
quando avevano votato.
"Non sembri stare meglio."disse Blanc "O sei sempre così pallida?"
"È il mio colore naturale."disse Susie "Sono sempre così."
Blanc andò in un'altra stanza.
"Io vi lascio."disse Tanner "Buona notte."
"Su."disse Vendegast e Susie entrò.
L'altra chiuse la porta.
Poco dopo Susie era seduta su una poltrona ed era senza cappotto.
Aveva i capelli messi tutti a sinistra,indossava una maglietta verde scuro,con una gonna marrone
scuro connessa ad un vestito marrone sulla pancia,con delle cinghie sulle spalle.
La poltrona su cui sedeva aveva le gambe di legno,con lo schienale grigio,c'era un tavolinetto
rettangolare vicino a lei,con un piatto con sopra del pollo,poi c'era il divano bianco,con delle "x"
nere sopra.
Dalla parte opposta del tavolo c'era una scrivania,mentre dall'altra parte un tavolinetto nero,con
sopra delle foto,delle lampade,uno specchio ovale a muro,le pareti avevano la parte bassa di legno
nero e quella alta di colore blu,con linee ondulate blu scuro.
Blanc aveva un tovagliolo sulle gambe e mangiava dei pezzi di pollo.
"Temevano stessero diventando troppo liberali."disse Susie.
"Loro?"disse Blanc "Non noi?
Così hai abbandonato il percorso religioso?
O sei a disagio a parlare di queste cose?"
"Non so perché ne parliamo."disse lei.
"Ah,è ovvio avere curiosità su di te,in 2 giorni hai...fatto l'audizione e danzato da
protagonista."disse Blanc "Cosa ti ha portato fino a noi?"
La donna morse una coscia di pollo.
"Sono andata a New York,al Marta Green Center."disse Susie sorridendo e abbassando la testa "Ho
visto lei li 3 volte.
Una volta ho preso il pulman e le altre 2 con l'autostop."
"È rischioso."disse Blanc "Ti hanno punito?"
"Si...ma sentivo che dovevo vederla."disse Susie.
Poco dopo Blanc era in piedi e si accendeva una sigaretta,poi si sedette su una poltrona scura
accanto a quella di Susie "Cos'hai provato oggi...a danzare Folk davanti a chi l'ha creato?
Lo so, è una domanda vanitosa.
Te ne faccio un'altra.
Mentre danzavi cos'hai provato...dentro di te?
Dentro il tuo corpo."
"Ho provato quello...quello che credo si provi quando si scopa."disse lei.
"Quando si scopa un uomo?"disse Blanc.
"No,io...pensavo più ad un animale."disse Susie,l'altra sorrise e spense la sigaretta.
"Sembravi..."disse Blanc che si interruppe "Voglio chiedere a Caroline di lavorare ai salti con te.
Per ora sono lontani dalla decenza.
Dobbiamo formarti bene."
"Così potrò fare la protagonista al vostro spettacolo?"disse Susie.
"Devo vederti danzare a questo livello molte,molte volte."disse Blanc.
"Ce la posso fare."disse lei e l'altra si alzò andando verso il bagno.
"Olga faceva sembrare Folk una cosa faticosa."disse lei lavandosi le mani "Non ha mai capito lo
spirito di Folk.
Non ci credeva davvero.
La sua assenza mi solleva."
Blanc uscì dal bagno,le andò alle spalle e mise in avanti la mano destra,mandandola dall'alto in
basso,sul retro della sua testa "Grazie...di averci aiutato."
Poco dopo Susie era in camera sua,con una vestaglia azzurra lunga e i capelli sciolti.
Guardava la città notturna dalla finestra.
Qualcuno bussò alla porta,poi Sara aprì e sorrise.
Indossava una maglietta marrone,con gonna nera con macchie rosse.
Poco dopo le 2 erano sedute sul letto e Sara le teneva le mani.
"Madame Blanc mi vuole far fare...la protagonista in Folk."disse Susie "Non pensavo che sarebbe
andata così.
È tanto gentile."
"È bellissimo."disse l'altra che restò in silenzio.
Susie le toccò i capelli con la mano sinistra "Va tutto bene?"
"Sto bene,stavo solo...pensavo a quello che Olga ha detto alle prove su Patrisha."disse Sara.
"Che vuoi dire?"disse Susie.
"Che faceva parte di certi gruppi politici."disse Sara "Nessuno sa dove sia.
Se sta bene."
"Ed è vero?"disse Susie "Olga ha ragione?"
"Si...Patrisha non si fidava delle direttrici e non ho mai capito perché."disse Sara "Se ti chiedo di
farmi un favore domani tu me lo fai?"
"Si."disse Susie.
Sara chiuse la mano destra a pugno e mantenne dritto il mignolo.
Susie strinse il mignolo con il suo e rise.
"Potrebbero scoprirci."disse Sara.
"Va bene."disse Susie ridendo.
Poco dopo Susie dormiva sul letto stando scoperta.
Nei suoi sogni vide le mani di una donna anziana,con una giacca nera.
Le mani incrociarono le dita davanti al petto.
Le unghie della donna erano lunghe.
Si udirono dei sospiri.
Vide un corridoio bianco con una parete bianca e una finestra aperta.
Nel corridoio c'era un colore instabile che mutava forma a mezz'aria.
Il colore era eterico,a volte appena visibile,con tonalità verdastre,azzurre e parti che a volte
diventavano simili al rosso.
Vide i campi,che avevano la parte più vicina di fango,poi c'era l'erba e degli alberi spogli a destra in
fondo.
Il cielo era nuvoloso.
Vide un tunnel scuro,di cemento,con una luce in fondo e con il tetto a cupola.
Vide la donna che aveva strappato il foglio alla bambina avvicinarsi,poi vide uno specchio
rettangolare cadere su un suolo polveroso e spaccarsi.
Vide un mobile con una parte che aveva una porta con del vetro al centro,2 sportelli accanto,in
alto,una zona aperta rettangolare e altri cassetti.
Nella zona aperta c'erano 3 tazzine e diversi libri.
Lo sportello grande si aprì mostrando dei vestiti nella parte bassa,appesi con le stampelle,poi c'era
un ripiano con dei libri e la bambina che dormiva accovacciata su di essi,indossando una camicia da
notte bianca.
La donna che aveva strappato i fogli alla bambina spostò i vestiti.
Susie iniziò a muovere i piedi,mentre sentiva dei versi femminili,poi nella sua testa iniziò ad essere
ripetuta la parola "Madre" ad ogni immagine che vide successivamente.
Tra i vestiti c'era la bambina,a terra,con le gambe scoperte e la mano destra tra le cosce.
Susie vide una donna rinsecchita,con capelli neri,tirati dietro la testa e corti,con una fascia fatta di
capelli neri che le passava sugli occhi.
Aveva 2 fasce bianche sulla spalla sinistra e altre fasce che la coprivano dal petto in giù.
Dietro di lei c'era un muro grigio.
La donna spalancò la bocca.
Poco dopo la donna era sotto un telo con la bocca spalancata.
La donna afferrò la bambina per il polso sinistro e la trascinò a forza fuori dall'armadio.
Poco dopo vide Blanc che era seduta a terra,con le gambe piegate a sinistra,con la testa in
avanti,tutti i capelli davanti a coprirle il volto e indossava un lungo abito rosso scuro,senza
colletto,con mezze maniche.
Era a piedi nudi e aveva il dorso della mano destra sull'avambraccio sinistro.
Il luogo era buio e il pavimento era nero,con delle figure geometriche verdi e azzurre che
formavano delle linee rettangolari,che si piegavano verso di lei formando una punta.
Vide una zona dove c'erano pareti bianche,screpolate,una finestra circolare e dei fornelli,poi la parte
superiore di una spalliera di legno di un letto,davanti ad una parete verde.
La madre mise la mano sinistra della figlia su un davanzale,prese il ferro da stiro con la mano
sinistra e lo alzò.
Susie vide un quadro nero,su una parete celeste con una linea di legno a destra.
Il quadro era nero,con la scritta "MARKOS"azzurra in alto,ma con la parte centrale delle lettere che
era nera e dentro c'era la scritta arancione "GRUPPO DI DANZA".
Sotto c'era un avambraccio arancione con mano aperta e con una spaccatura ovale verticale sul
palmo con dentro un cerchio giallo.
A metà avambraccio c'era un buco dove era inserito un braccio giallo che si piegava al di sopra
dell'altro e aveva una spaccatura nera sul palmo della mano,con cerchio rosso.
Susie vide una donna con una folta chioma riccia che le copriva il volto e che tremava stringendo
una collanina di perle chiare che era intorno al collo e indossava un lungo abito senza maniche
giallo.
Dietro di lei c'era una parete verde con pezzi staccati.
"Rebecca."disse la donna che ustionò la mano della figlia con il ferro da stiro e si udì un urlo di
bambina.
La mano di una bambina venne messa sotto l'avambraccio sinistro dell'anziana con l'abito blu.
Poco dopo vide le insegnanti fisse in una stanza dove c'erano 2 porte,una era la vetrata all'ingresso e
l'altra una porta qualunque.
Nella stanza,alla destra della porta c'era un archivio di cassetti di metallo grigio,con sopra dei
faldoni marroni,di cui alcuni in verticale a destra e altri in orizzontale a sinistra.
Alla destra e alla sinistra della porta c'erano 2 scrivanie e c'erano molti quadri di varie dimensioni
sulle pareti.
Si udì il suono di un vetro che si rompeva,poi una mano femminile pallida,con le dita insanguinate
segnò una colonna facendo un triangolo rosso.
"Via."disse una voce.
Susie vide il volto di una vecchia,con occhiali neri,circolari,aderenti alle orbite,con lunghi capelli
bianchi messi in una lunga treccia.
La donna aveva una cicatrice che partiva dall'estremità sinistra della bocca e andava verso
sinistra,deformandola.
Una mano le accarezzò i capelli.
Vide quando Blanc le metteva la mano nel vestito sulla schiena,poi vide Blanc con l'abito rosso
scuro nella stanza buia,che aveva la parte bassa di lucido legno nero e la parte alta marrone chiaro
con macchie nere.
La donna le dava le spalle,poi apparve sul fianco sinistro con la mano destra sulla nuca e
l'avambraccio sinistro sul fianco sinistro.
Susie vide un ventre atletico pieno di lividi,poi sentì una parola incomprensibile pronunciata da una
donna irata.
Lo sportello del mobile con dentro la bambina si chiuse,apparve un flash di una creatura a terra,in
un ambiente rosso,poi si vide Blanc,con l'abito rosso,in ginocchio,che univa le mani e le mandava a
terra.
ATTO 3
PRENDERE IN PRESTITO
Il giorno dopo pioveva e 2 uomini si diressero verso l'edificio.
Uno era calvo,con occhiali,con un cappello ricoperto di pelliccia,cappotto bianco lungo,pantaloni
grigi e scarpe nere,l'altro aveva capelli neri e bianchi,con la riga a sinistra,un lungo cappotto nero di
pelle,pantaloni grigi e scarpe nere.
I 2 si fermarono all'ingresso,poi quello calvo suonò il campanello.
Vendegast andò ad aprirgli.
Indossava una maglietta nera,con dei fiori in basso,gonna nera e scarpe nere con i tacchi.
"Su entrate."disse Vendegast "Presto,presto."
I 2 entrarono e quello calvo si tolse il cappello.
"Che cosa volete?"disse Vendegast.
"Vorremmo parlare con la direttrice."disse quello con i capelli "La signora Markos."
Lei incrociò le braccia.
"Si tratta di una ragazza,Patrisha."disse quello con i capelli guardando un foglio "Patrisha Hingle.
C'è qualcuno che si chiama Blanc?"
"Sono io."disse Vendegast "Perché non vi accomodate?
Per favore...seguitemi."
Lei li condusse alle scale dove c'era Tanner con un lungo abito scuro.
"Buon giorno."disse Tanner.
"Giorno."disse il primo.
"Giorno."disse il secondo.
"Giorno."disse Tanner che li seguì.
Poco dopo Sara scese le scale con Susie.
Sara aveva un lungo abito bianco,mentre Susie una maglietta nera e una gonna nera.
Sara si nascose dietro delle colonne,sentendo delle voci dall'ingresso,poi andarono dietro le colonne
rettangolari alla fine delle scale all'ingresso,poi videro 2 insegnanti uscire,si presero per mano ed
andarono ad una porta ed entrarono nello studio che Susie aveva visto nel sogno.
"È sicuro che non viene nessuno?"disse Susie mentre l'altra andava ai cassetti di un archivio nero e
li apriva.
"Sicuro,tranquilla."disse Sara che prese un coltellino da un tavolo e aprì un cassetto"Nessuno entra
qui nel fine settimana con l'aiuto dell'altra,poi prese dei fascicoli e li mise su una scrivania."Patrisha
non c'è."
"Prova a cercare Olga."disse Susie che la aiutò.
"Olga...non la trovo."disse Sara "A me basta un numero dei suoi genitori o di qualcuno che mi dica
se è o non è a Berlino.
Susie aprì un cassetto pieno di rossetti e ne prese 1,mentre l'altra frugava nelle cartelle che erano
sopra un armadio,poi si mise a frugare in un altro archivio di cassetti grigi.
Susie si avvicinò.
"Che strano..."disse Sara.
Susie sentì delle risate provenire da dietro una porta bianca e la aprì.
Si ritrovo dietro una serie di scaffali pieni di libri ammassati e vide i 2 poliziotti paralizzati.
Quello calvo aveva una camicia bianca e una cravatta rossa.
"Micio,micio,micio,micio."disse Tanner.
Quello con il cappotto nero aveva le braccia in avanti.
Con le 2 c'era anche quella bionda che aveva un abito rosso.
Tanner prese uno degli uncini.
"Che dite?"disse Tanner "Sentirà?"
La bionda tolse gli occhiali al calvo,mentre l'altra si avvicinava con l'uncino.
La bionda prese la pistola e rise.
Susie tornò indietro e l'altra richiuse i cassetti.
"Non c'è niente."disse Sara "Vieni."
Le 2 andarono via.
Poco dopo la bionda,con un lungo cappotto rosa,senza maniche,con sotto una maglietta nera,parlava
e rideva con la nera che aveva un abito rosso.
Le studentesse erano per terra nella sala da ballo.
Susie indossava una maglietta chiara,jeans cortissimi che terminavano all'inizio delle cosce e aveva
le mani sulle spalle di Sara che aveva una sigaretta in bocca.
Blanc arrivò con il lungo abito nero,con i capelli legati dietro la testa.
"Stamattina..."disse Blanc "...proveremo ad interiorizzare i nostri istinti.
Miss Milius,Miss Mandel coprite gli specchi per favore."
La donna si voltò verso quella seduta al tavolo "Niente musica."
Blanc afferrò delle tende bianche con la mano sinistra e camminò in avanti "Lavoriamo ad una
nuova coreografia.
Ad un lavoro che parla di rinascita,del fascino che esercita e del nostro tentativo di sfuggirgli.
Impareremo i passi,ma Susie...tu invece,al culmine, dovrai improvvisare.
Qui mi interessa il tuo istinto.
Il lavoro si intitola "Tornare ad aprire"."
Le ragazze cominciarono a muoversi.
Susie tenne il busto verso terra stando a 4 zampe e muovendo le scapole.
Tanner la osservò.
Indossava un lungo cappotto diviso in quadrati rossi,bianchi,marroni,blu e neri.
Blanc girò intorno alla ragazza osservandola attentamente.
Susie non aveva la maglietta,ma soltanto un reggiseno viola.
In un altra stanza c'era un soffitto pieno di ragnatele e poi c'erano dei grossi fili neri intrecciati come
una ragnatela.
Una mano nera,con unghie lunghe e appuntite toccò il soffitto e Susie si accasciò in avanti
sentendosi poco bene.
Blanc si fermò e poi guardò Tanner andandole vicino e fissandola.
Tanner tenne le braccia incrociate,poi guardò Susie e sorrise,mentre lei si contorceva a terra.
Poco dopo Tanner e Blanc erano su un divano rosso,con dietro un tavolo con una macchina cucitrice
e la vecchia dai capelli grigi che teneva in mano dei filamenti rossi,stando seduta su una sedia
vicino al tavolo.
Blanc aveva gli occhiali.
"Dovevi avvisarmi che sarebbe venuta."disse Blanc.
Tanner continuò a leggere il giornale dando le spalle all'altra "Voleva sentire Susie di persona."
"E quindi la nascondete...in un...in un ripostiglio sotto al pavimento?"disse Blanc "Elena Markos?"
"Madre ha voluto così."disse Tanner.
"Si era detto di non chiamarla più in questo modo."disse Blanc "Se Markos fosse davvero una delle
3 madri,noi non saremmo in questa situazione."
"Dovevi andare tu da Markos a parlare di Susie Bannion."disse Tanner "Adesso madre la vuole."
"Abbiamo davvero intenzione di buttare via un'altra ragazza così in fretta?"disse Blanc.
"Tutte hanno votato,ricordi?"disse Blanc "Non sei tu che vogliamo seguire.
Se questa ragazza Markos la vuole...allora tu devi prepararla."
"E lei la vuole?"disse Blanc.
"Si."disse Tanner "Markos vivrà.
Siamo riuscite a trovare in tempo la ragazza."
"Questa volta non accetto...di fare in fretta."disse Blanc "Quindi sarò io a dire a Markos quando la
ragazza sarà pronta."
Blanc si voltò"Balfour."
"Va bene,va bene."disse Balfour che si voltò.
Poco dopo Susie e Sara erano vicino al muretto in alto tra le 2 colonne che davano verso l'ingresso.
Susie indossava la maglietta grigia e mise la gamba destra sul muretto,poggiando il ginocchio "Ti è
successo qualcosa...mentre danzavi?"
Sara si accese una sigaretta e scosse la testa.
"Hai...hai...hai sentito qualcosa...dentro?"disse Susie toccandosi la pancia "Qualcuno?"
Sara rise.
"O qualcosa?"disse Susie.
"Perché me lo chiedi?"disse Sara.
"Non lo so."disse Susie "Ti sto confondendo,eh?"
Le 2 risero e Susie si mise le mani sul volto.
"No,no...è...è strano."disse Sara "Sono le...le cose che diceva Patrisha,è un po' strano.
Vieni."
Le 2 camminarono.
"Cambiamoci o Sonia ci lascia qui per davvero."disse Sara "Ho un vestito per te,ti starà bene."
Le 2 salirono le scale.
Vendegast,con un lungo vestito rosso e un vassoio,camminò canticchiando.
La sera seguente le ragazze camminavano in una strada di mattoni in un parco.
Susie era davanti a loro,aveva una parte dei capelli che erano davanti alla spalla destra e il resto
dietro,indossava un lungo cappotto grigio,calze nere e scarpe nere.
Susie arrivò ad una strada e sopra c'era una ferrovia sopraelevata.
"EHI TU!"disse una delle ragazze "SUSIE!"
Lei si fermò e si voltò aspettandole,poi proseguì.
Una parte delle ragazze si tenne per mano ed iniziarono ad ondeggiare.
Il gruppo arrivò ad un bar con l'insegna rossa.
Il bar aveva le pareti esterne bianche,con vari tavoli e finestre.
Nel bar c'era un tavolo bianco con le insegnanti sedute che parlavano e cenavano.
Le ragazze rimasero a guardarle.
Le insegnanti iniziarono a parlare telepaticamente.
"Voglio ripristinare una vecchia usanza."disse Blanc.
"Cos'hai in mente?"disse Tanner.
"Un testimone."disse Blanc.
"Uno dei nostri nuovi amici della polizia?"disse la bionda.
"Perché non una di quelle ragazze alla finestra?"disse Vendegast.
"Dimenticate che abbiamo già un testimone,il vecchio che ci ha mandato la polizia all'inizio."disse
Tanner "Sarà lui il nostro testimone."
"Si,meglio lui di una delle ragazze."disse Vendegast "Potrebbero perdere la testa."
"Concordo."disse Blanc "Ed è un bene che Susie ci veda così,come parte del mondo reale."
"Forse lo percepisce quello che vogliamo da lei."disse Vendegast "Sente tante cose.
Si vede da come le brillano gli occhi."
"Lo vedo ogni notte."disse Blanc "Quando le invio i nostri sogni."
Susie sognò Blanc che indossava l'abito rosso,aveva i capelli sciolti,con una parte sulla spalla destra
e gli occhi chiusi.
Dietro di lei c'era una parete grigia con macchie bianche.
La ragazza cominciò a lamentarsi nel sonno.
Nel sogno,la luce della stanza di Blanc iniziava a diventare viola,poi lei vide un pavimento grigio di
pietra,con una crepa e dei pezzi di carne ridotti in briciole,con delle macchie rosse intorno,mentre
cominciavano ad esserci dei sospiri,poi vide le gambe di una donna che avevano scarpe nere e
poggiavano su un pavimento bianco di piccole tegole di legno,messe una perpendicolare all'altra
formando dei triangoli,poi vide un davanzale scuro,con una mano sinistra di un manichino
poggiata su di esso,mentre toccava delle mutande rosa.
Susie,che indossava la camicia da notte bianca,iniziò a muoversi nel sonno.
La luce della stanza di Blanc era viola acceso,poi Susie vide la donna che era sul pavimento
bianco,mentre era seduta su una sedia di legno,senza i vestiti e con gli avambracci tra le gambe.
Dietro di lei c'era una parete bianca.
La donna sospirò e mandò il braccio destro verso destra.
A terra vi era una sagoma nera stampata sul pavimento che ricordava un lungo vestito femminile.
Susie vide un avambraccio pieno di cicatrici,poi vide una ragazza con i capelli neri lunghi,maglietta
chiara,pantaloncini rossi,calze nere e a piedi nudi che guardava il lato destro di un'entrata nella di
una camera.
La camera aveva un letto con spalliera di legno alla sua destra,con intorno vari articoli di giornale
appesi al muro,le pareti avevano la parte bassa scura e quella superiore verde e c'era uno specchietto
rettangolare bianco,con davanzale,sulla parete a sinistra.
Oltre la stanza da letto c'era un tavolino grigio,con una sedia di legno,3 faldoni marroni e un poster
rettangolare rosso,con scritte blu.
Il pavimento sotto il letto aveva un tappeto con righe verdi e bianche.
A mezz'aria,vicino al letto,si formò la stessa macchia di colore,eterica che cambiava forma e si
contorceva a mezz'aria.
Blanc aprì gli occhi,la luce divenne verde e poi viola.
Susie vide l'avambraccio femminile pieno di cicatrici,con delle gocce di sangue e si lamentò nel
letto,poi vide un cuore a terra,una donna nuda che si masturbava con l'uncino di metallo,poi vide
l'avambraccio segnato mentre la donna si tagliava e ansimò,mentre la macchia multicolore eterica
era sopra di lei e si contorceva,poi vide i campi,con in mezzo una strada e un camion,con dei cavalli
che correvano in lontananza e degli alberi intorno,poi vide la donna che fissava il lato dell'entrata
strisciarci sopra,con le gambe aperte e sollevarsi da terra,mentre terribili urla femminili si sentivano
echeggiare,poi vide la strada che conduceva a casa sua,ma al posto dell'edificio rettangolare c'era
una villa a 2 piani,con tetto rettangolare e la parte frontale grigia,poi vide la bocca e il collo di una
donna con lunghi capelli castani che si strofinava sul petto degli intestini.
La ragazza iniziò a sospirare e a lamentarsi.
La luce nella stanza di Blanc variava dal viola al verde.
Susie vide una ragazza nuda appesa a testa in giù,con capelli chiari e lunghi.
Il pavimento sotto di lei era marrone,con linee verdi,poi vide una donna che masticava
qualcosa,facendo uscire molto sangue dalla bocca,poi vide di nuovo quella che si masturbava con
l'uncino.
Susie pensò "È tutto vero?"
Il colore continuò a muoversi sopra di lei,poi nel sogno vide il busto di una donna vestita di
nero,con capelli neri,con una cintura chiara con cuori neri che si puliva le mani con un
fazzoletto,poi ci fu un urlo,Blanc voltò la testa a destra,poi Susie vide delle mani femminili su un
pavimento di legno che si chiudevano ad artiglio strusciando con il pavimento.
Le braccia erano coperte da una folta capigliatura rossa,ci fu un altro urlo e Susie vide il volto di
una donna del tutto coperto di sangue.
Vide la stessa donna,su uno sfondo bianco,con dei rombi neri,con delle circonferenze dentro che
apriva gli occhi,ci furono altre urla,poi vide Blanc a terra,nella stanza con il pavimento verde e
azzurro mentre si metteva le mani fra i capelli.
Aveva l'abito rosso scuro.
Vide il riflesso di una donna su una superficie dorata scura,poi una donna con i capelli neri e un
lungo abito bianco posta su un tavolo,con la testa che penzolava.
La donna indossava una maschera bianca che rappresentava un volto umano,con i buchi per gli
occhi e una bocca spalancata.
Aveva anche del sangue sul colletto del vestito.
La donna aprì gli occhi,mentre la luce oscillava,si udì un urlo e poi,una voce incomprensibile
femminile,poi Susie vide Blanc mandare l'avambraccio sinistro a destra nella stanza verde e
azzurra,poi vide un water con la parte superiore e il bordo neri pieno di capelli,poi vide l'ispettore
calvo con delle piume in bocca.
Dietro di lui c'era una parete decadente,nera e bianca,con delle linee verticali e dei fili che andavano
da una parete all'altra.
Blanc si mosse verso sinistra nella stanza,poi fu visto un uncino andare verso il basso nella stanza
degli specchi e poi 3 giacche nere attaccate a degli attaccapanni.
Sara era alla scrivania nella sua stanza e indossava una vestaglia rosa.
Il letto alla sua destra aveva una coperta verde con fiori bianchi.
Alla destra della scrivania c'erano specchio rettangolare con i bordi neri poggiato su un termosifone.
Sara si guardò allo specchietto circolare che aveva nella mano destra,poi si alzò e sentì le urla.
Il colore si contorceva accanto al letto di Susie emettendo delle urla e cambiando da verde a
rosso,con enorme velocità e contorcendo ogni sua forma instabile.
Susie vide una donna urlare,poi Blanc,con l'abito rosso,alzarsi verso l'alto,poi vide una maschera
che rappresentava un volto umano,coperta di catrame nero,con dei vermi sopra e il colore che
cambiava forma dietro,vide Blanc ruotare su se stessa sospirando,poi vide la madre della
bambina,poi vide Sara che era all'entrata di una stanza,con la fascia d'oro sulle pareti.
Dietro di lei c'erano le scale.
Sara indossava una maglietta grigia e pantaloni neri aderenti.
"È tutto vero."disse Sara con tono disperato.
Blanc continuò a muoversi,poi Susie vide la bambina seduta al tavolo,madame Blanc che univa le
mani e le mandava in alto,poi vide una donna nuda che muoveva le scapole stando a 4 zampe,poi
vide Blanc mandare le mani giunte sul petto.
Vide se stessa,con una vestaglia rosa,davanti a Blanc nella stanza con il pavimento verde e blu.
Le 2 erano piegate una verso l'altra,con l'avambraccio sinistro sul bicipite destro e,l'avambraccio
destro verso il volto dell'altra,poi le 2 si misero la mano sulla bocca.
"Io so..."disse una voce "Io so…
Io so..."
Susie vide un taglio su una gamba sanguinante,poi vide Blanc piegarsi in avanti,la maschera piena
di vermi sempre più vicina e si contorse nel letto.
"IO SO CHI SONO!"urlò Susie.
Sara corse nei corridoi verso la sua camera.
"IO SO CHI SONO!"urlò Susie e Sara entrò,mentre un'altra porta si apriva e usciva una ragazza
mora con una vestaglia bianca.
Sara accese la luce e la svegliò "Shhh.
Tranquilla."
La mora aprì la porta.
"Tranquilla."disse Sara.
"Sta bene?"disse la mora.
"Ha avuto un incubo."disse Sara e una bionda con una vestaglia verde raggiunse la mora.
"La specialità della compagnia."disse la mora.
"Strano che ci abbia messo tanto."disse la bionda.
"Fammi sapere se le serve il Valium."disse la bionda,poi le 2 chiusero la porta e tornarono in camera
ridendo.
Susie si mise seduta.
Sara si sedette sul letto.
"È vero."disse Sara "Io ho sognato capelli nel bagno per 3 settimane prima di dormire
decentemente.
Fammi spazio."
Sara spense la luce e le 2 si misero nello stesso letto.
"Una volta l'unica con qui una ragazza dormiva era la sorella."disse Susie.
"Siamo sorelle ora."disse Sara che la abbracciò.
ATTO 4
CATTURATO
Un giorno era nuvoloso e molta neve stava cadendo sulla casa di campagna del vecchio.
L'uomo anziano era all'interno e puliva le pareti chiare e i vari scaffali.
Nella casetta c'erano dei fornelli,delle teiere,una brocca blu con dentro delle cucchiarelle e varie
credenze.
Le finestre avevano delle sbarre davanti.
Il tè stava bollendo nella teiera.
L'uomo osservò la neve dalle finestra.
Poco dopo era davanti alla porta di legno che venne aperta.
Aveva il cappello nero e un cappotto lungo chiaro.
Alla tv un uomo stava parlando "In una dichiarazione rilasciata alla stampa poco fa,il leader dei
dirottatori ha richiesto che gli altri prigionieri della Raf vengano rilasciati..."
Il dottore andò nel commissariato.
Dietro la reception di legno c'era una donna bionda,con capelli legati e un'uniforme verde,simile ad
una giacca,camicia gialla e cravatta scura.
Era seduta ad una scrivania con una lampada accesa.
"Buon giorno."disse lui leggendo un biglietto "Vorrei parlare,per cortesia,con l'ispettore Glockner o
l'ispettore Albrecht,se possibile."
"Nome?"disse la donna.
"Dottor Klemperer Jozef."disse lui.
"Un momento."disse la donna alzandosi.
L'uomo guardò la tv.
Poco dopo era con un agente con una giacca verde,in un corridoio bianco.
Il corridoio aveva la parte a sinistra con un piano di legno,con la parte superiore di marmo pieno di
secchi,pezze e a terra c'erano altri secchi.
Il muro dietro aveva delle finestre rettangolari.
L'altro muro era bianco,con delle lavagne con dei fogli sopra.
Sotto c'erano delle sedie,varie scrivanie e delle persone sedute.
"L'ufficio dell'ispettore Glockner è quello."disse l'uomo allungando la mano destra.
"Grazie."disse il dottore.
"Si accomodi,poi verrà qualcuno a chiamarla."disse l'uomo andando via.
Il dottore vide che uno dei fogli era la foto di Patrisha.
"Signor Klemperer."disse una donna "Dottor Klemperer?"
Lui si voltò.
"Prego si accomodi."disse la donna bionda con capelli a mezzo collo,camicia bianca,gonna nera e
scarpe nere.
Poco dopo l'uomo era seduto accanto ad una macchina da scrivere su una scrivania alla quale era la
donna,mentre dalla parte opposta c'erano 2 scrivanie con i 2 ispettori.
Le scrivanie erano piene di fogli,carte,c'era un telefono,una piantina e dietro c'era una mappa della
città,con degli scaffali da una parte e dall'altra,con dei fogli,delle foto,una radio e una pianta.
Quello con i capelli indossava il lungo cappotto nero,con maglietta rossa,l'altro aveva una camicia
bianca e una cravatta scura.
"Ci hanno mostrato le stanze."disse quello con i capelli "Non c'era niente degno di nota."
"Perché quelle donne sono delle professioniste."disse il dottore "L'illusione è la loro arte."
"Questo lo lasci dire a noi."disse quello con i capelli.
"Avete parlato con una donna di nome Markos?"disse il dottore "Patrisha la chiamava Madre
Markos."
Quello con i capelli scrisse.
"Nei suoi deliri,la povera ragazza supponeva che questa donna fosse a capo di una congrega."disse
il dottore "L'ha pensato per mesi."
"Lei crede nelle sette esoteriche,dottore?"disse quello calvo "Nella magia?"
"No."disse l'uomo "Però sono convinto che...le persone possano organizzarsi per perpetrare dei
crimini e definire tutto magia.
A questo,si,credo."
"Ha idea della settimana che stiamo passando,dottore?"disse quello calvo.
Poco dopo il dottore scendeva le scale,mentre quello calvo tornava nel corridoio da cui era venuto.
L'uomo si voltò sulle scale "Ispettore Glockner?"
L'altro tornò indietro.
"Questa non è la prima volta che io e lei ci incontriamo."disse il dottore "Lei era alla polizia
criminale prima.
È stato lei ad aiutarmi a cercare mia moglie che era scomparsa."
"Anche sua moglie è scomparsa?"disse lui.
"2 anni prima dell'attacco dei russi."disse l'uomo "Anke Meier,1943.
Grazie a lei abbiamo escluso che fosse finita in Polonia.
Le sono ancora infinitamente grato."
"Prego."disse l'uomo e il vecchio scese le scale.
Susie,Sara e le altre erano nella stanza per le prove di ballo e sopra i vestiti indossavano un insieme
di filamenti rossi connessi tra loro.
C'erano 2 fili rossi che passavano sulle spalle,unendosi con una fascia che copriva il seno da cui
scendevano altri fili rossi,c'era un'altra fascia rossa sulla pancia
da cui scendevano altri fili rossi e una fascia sui bicipiti da cui scendevano altri fili.
Susie e Sara facevano le prove con accanto un'insegnante mora,con capelli legati,maglietta
nera,pantaloni neri e scarpe nere.
" 3."disse la donna.
Blanc,con l'abito nero e i capelli sciolti camminava per la sala.
Sara si mosse intorno a Susie che era ferma al centro della stanza.
"Si...si va bene."disse la donna mora "Vuoi passare ai salti?"
Susie si spostò i capelli sciolti dal volto,si chinò in avanti e poi andò in alto,mandando tutti i capelli
all'indietro,poi mise le braccia sopra la testa,mettendo il polso destro sul sinistro,la donna iniziò a
contare e lei iniziò a saltare,mandando le braccia verso l'esterno,piegando le gambe,poi nel salto
successivo univa gli avambracci sul petto e così via.
"No...gomiti più alti."disse la donna.
Blanc si avvicinò "Aspetta un momento…
Susie,parte del salto è muscolo,e quello si svilupperà man mano,però sembri avere un'avversione
per i salti e non capisco perché.
Ti piace stare incollata a terra?"
Blanc sorrise e anche l'altra,poi Blanc si piegò verso terra con le ginocchia e poi andò verso
l'alto"Devi piegarti verso terra prima di spingere,ma questo ancora non ti è chiaro.
Caroline?"
La ragazza si voltò verso di loro.
Indossava una maglietta grigia a mezze maniche e pantaloni neri.
"Potresti farne una serie per noi?"disse Blanc.
Caroline iniziò a saltare.
"Grazie."disse Blanc "E ora tu."
Susie iniziò a saltare nello stesso modo,mentre l'insegnante bionda osservava la scena.
La donna aveva un blocco di fogli in mano e annuiva.
Susie si fermò e toccò il pavimento 2 volte con il piede destro "Quello che voglio è restare a terra,si
il più possibile."
"Ma è ovvio."disse Blanc "Perché confondi la debolezza fisica con la scelta artistica.
E perché sei stanca."
La bionda rise.
"In questo momento i salti si oppongono al fascino del palco,ma...è presto per quello non
crede?"disse Susie accucciandosi "Lavorare a terra tiene...tiene in basso anche le altre danzatrici.
Quindi questo..."
Susie si mise a 4 zampe con la testa verso terra "...Potrebbe richiamarlo...a un punto un po' più alto
di elevazione.
Se resto incollata a terra ora e passo dritta ai salti in un altro momento...così è molto più a fuoco.
La resistenza è molto più enfatizzata.
Vero?"
Susie si mise in ginocchio.
"Io non so quanto tu sia consapevole dei tempi che vivevamo qui 40 anni fa."disse Blanc
camminandole intorno "Quando fu creata la coreografia.
Abbiamo imparato a caro prezzo in quegli anni il valore dell'equilibrio fra le cose.
Ogni freccia che vola,sente la terra che la attrae,ma dobbiamo puntare verso l'alto.
Dobbiamo farti volare."
Blanc guardò verso Caroline.
Poco dopo le ragazze si avviarono all'uscita e Caroline cadde a terra nel corridoio iniziando ad
avere le convulsioni e a sbavare.
Blanc si chinò e spalancò le braccia "Ferme,ferme,ferme."
Una volta che le convulsioni erano terminate la ragazza abbracciò Blanc piangendo.
Poco dopo Vendegast era nella camera della ragazza che era sul letto.
La ragazza indossava una maglietta aderente arancione,scollata e pantaloncini neri.
Vendegast le slacciò una fascia nera sul bicipite destro "Ah ,cara Caroline,non hai di che avere
paura."
La donna le toccò il volto "Andrà tutto bene.
Capito?
Ah..."
Tempo dopo nevicava.
Il dottore era alla sinistra dell'entrata,con il berretto nero e il lungo cappotto chiaro.
Un gruppo di ragazze uscì e tra esse c'era Sara con un cappotto marrone lungo.
"Signorina?"disse l'uomo avvicinandosi "Un momento per favore.
Ah...sto cercando una danzatrice della vostra compagnia."
"Chi sta cercando?"disse Sara.
"Tu sei Sara?"disse lui.
"Si...posso aiutarla."disse lei.
"Sono un amico di Patrisha."disse lui.
Poco dopo l'uomo era ad un ristorante,che aveva dei tavoli rettangolari di legno,pareti bianche,con
vari quadri e la parte inferiore delle pareti era verde,con una sbarra di legno orizzontale in cima.
Una radio era su un bancone di legno.
L'oggetto era di legno rettangolare.
Sara arrivò con un lungo cappotto grigio e lo vide vicino ad una finestra.
Il dottore aveva una giacca grigia.
Poco dopo lei era al tavolo.
Indossava una maglietta chiara.
"Non so che cosa pensare."disse Sara "So in che genere di cose era coinvolta,ma non capisco come
in questo centri anche la compagnia."
"Lei la racconta..."disse l'uomo prendendo la borsa di cuoio marrone "...quasi come
un'organizzazione rivoluzionaria con una leader in difficoltà.
Tale Markos,molto malata."
"Io li ci vivo."disse Sara mangiando il dolce "Con le mie amiche e non ho mai visto prove di quello
che dice.
Nessuno si è mai avvicinato ne a me ne alle altre ragazze."
"Leggi qui."disse lui mettendo il diario sul tavolo.
"Che cos'è?"disse lei prendendolo.
"È il diario di Patrisha."disse l'uomo "Madre Markos,le azioni di danza,le azioni politiche.
Queste 2 aree della vita di Patrisha erano di uguale importanza.
Ed è così che nasce il transfert.
Anche il delirio nasce così.
Il delirio,Sara,è una bugia che dice la verità."
"C'è scritto "setta"."disse Sara sconvolta leggendo il diario.
"Forse...le fantasie di Patrisha sulla setta sono...il suo modo di elaborare altre forme di intrigo."disse
lui.
"La compagnia è una famiglia."disse lei "C'è tanto amore."
"L'amore e la manipolazione sono...sono coinquilini molto spesso."disse lui "E di frequente
compagni di letto."
"Io non vedo niente del genere."disse lei.
"Mangia."disse lui "Mangia..."
I 2 continuarono.
"Forse...alla polizia è sfuggito qualcosa."disse l'anziano "E Patrisha...lei parlava di...di zone
nascoste nell'edificio.
Intere stanze.
Stanze segrete."
Sara prese la borsa e mise i soldi sul tavolo "Non voglio mancarle di rispetto,mi creda...ma lei
chiede e io le rispondo.
È una compagnia,non parliamo di nient'altro."
Lei si alzò.
"Sara,ti prego...guarda con più attenzione."disse l'uomo.
Lei prese il cappotto "Grazie del suo interessamento,ma spero di non rivederla."
Lei andò via e lui si alzò,guardando il vetro che dava sull'esterno e vedendola uscire,mentre il cielo
diventava scuro.
La notte seguente una ragazza entrò in camera "Buona notte."
"Buona notte."disse una mora con vestaglia scura che si pettinava e andava verso un'altra
stanza"Sara?
Ti sbrighi?
Sono stanca,mi serve il bagno."
Sara,con la vestaglia rosa,uscì dal bagno "Notte Amanda."
"Notte."disse l'altra.
Sara,con i capelli legati,camminò nel corridoio e guardò la stanza chiusa di Susie.
"Non è ancora tornata."disse una in un'altra stanza,vedendola nel corridoio.
Sara mise l'orecchio sulla porta,poi andò via.
Susie e Blanc erano dentro la stanza degli specchi.
"Parte del problema è non riuscire a vedere il proprio corpo nello spazio."disse Blanc "Una
prospettiva nello specchio o nella pellicola non basta.
Il movimento non è mai nudo,è un linguaggio,è una serie di forme energetiche scritte nell'aria come
parole che formano una frase.
Come poesie.
Come preghiere."
Susie la guardò "Incantesimi?"
Le 2 camminarono.
"Quando salti..."disse Blanc mettendo l'avambraccio sinistro in avanti e la mano piatta "...non è
l'altezza,ma lo spazio sotto di te che conta.
Lo slancio nell'aria dev'essere un le coup de foudre."
Susie si fermò "Non ho capito."
"Un colpo di fulmine."disse Blanc "Un dardo d'amore,di fatto."
"È bellissimo."disse lei.
"Ci sono 2 cose che la danza non potrà più essere..."disse Blanc avvicinandosi "Bellissima e allegra.
Oggi dobbiamo spaccare il naso a tutto ciò che è bellissimo.
E per fare la danzatrice devi imparare il francese."
Quella con gli occhiali era al tavolo verde con le altre.
"State tranquille."disse Tanner "Blanc sta lavorando ad un nuovo piano.
Come potevamo immaginare cosa sarebbe successo a Patrisha.
Quello che vogliamo fare non è mai stato fatto."
"Si,ma come facciamo a sapere che funzionerà davvero?"disse quella mora che ora aveva una
maglietta verde "Se quella ragazza non è sopravvissuta...vuol dire che anche le altre potrebbero non
farcela."
"Si,ha ragione."disse quella con i capelli grigi.
"Patrisha non voleva davvero."disse Tanner "Per Blanc è questo il motivo.
Non dovevamo insistere.
Non voleva essere un tramite.
Noi volevamo infonderle il nostro potere,ma lei voleva far saltare in aria i grandi magazzini.
Che stupida quella ragazza!"
"Quando danzi la danza di un'altra,tu rinasci ad immagine della sua creatrice."disse Blanc "Di fatto
ti svuoti perché il suo lavoro possa vivere in te,è chiaro?"
"Si."disse Susie andandole dietro,poi l'altra si fermò.
"Sei in una compagnia adesso,devi trovare il tuo posto."disse Blanc "Devi decidere cosa vuoi essere
per questa compagnia.
La testa?
La schiena?
Il sesso?
Il cuore?"
Blanc si mise le mani sul petto,una sull'altra.
"Le mani."disse Susie toccandole le mani con le sue "Sarò le mani della compagnia."
Susie iniziò a saltare.
"Più in alto."disse Blanc "Più in alto.
Più in alto."
Blanc allungò il braccio destro "Più in alto."
Susie saltò più in alto e piegò le gambe all'interno,mentre era in aria e poi tornò giù mettendole
dritte.
"Certe volte basta ripetermi le cose."disse lei.
Sara era seduta su una sedia al buio,nella sua stanza, e si addormentò.
"E se volessero far saltare in aria anche noi?"disse quella mora che accendeva i registratori.
"Si,Patrisha potrebbe averlo detto a qualcuno,come ha fatto con il vecchio."disse la bionda.
"No."disse Tanner.
"È vero."disse la mora.
"No."disse Tanner.
"Può averlo fatto."disse quella di colore.
"Non scoraggiamoci però."disse Tanner "Abbiamo tempo."
"Si,ma quanto in realtà?"disse quella con i capelli neri "Se Madre muore prima che Blanc ci
consegni Susie questa compagnia è finita."
"Markos è forte,resisterà per tutte noi."disse Tanner.
"Lo sai,l'hai vista."disse la mora ,mentre quella con gli occhiali si alzava "Il suo corpo è una
prigione ormai.
È un disastro,la malattia è...quanto potrà resistere?"
Quella con gli occhiali si accoltellò 2 volte al collo,cadendo di schiena sul tavolo.
Le altre cominciarono ad urlare e la soccorsero.
Sara si svegliò e si alzò guardando la parete davanti a se,poi appoggiò l'orecchio sul muro e si
abbassò sentendo dei passi,poi mise l'orecchio sul pavimento.
Poco dopo uscì e mise l'orecchio sul muro.
La ragazza uscì dal corridoio iniziando a contare i passi che aveva sentito,sentì un mugolio e si
voltò,poi proseguì scendendo le scale,arrivò ad un corridoio,poi arrivò alla stanza degli
specchi,accendendo le luci,poi proseguì e arrivò alla parete di vetro in fondo,poi mise le mani su di
essa,mise la testa vicina al vetro e cominciò a colpirlo leggermente con la mano sinistra.
Ad un certo punto il vetro fece un suono diverso.
Lei iniziò a spingere,poi la porta si aprì da sola e lei entrò lentamente,trovandosi in un corridoio
stretto,fatto di mattoni neri.
Scese delle scale a chiocciola di metallo nero e arrivò in una stanza piena di cristalliere e teche di
vetro.
Sul lato destro della stanza c'era un quadro ovale con la cornice fatta da una sostanza
strana,marrone,piena di bozzi e nella parte più interna c'erano delle venature che andavano verso il
centro dell'immagine.
Nel quadro c'era una giovane Blanc,con capelli neri lunghi e un abito rosa lungo,con accanto una
donna anziana,con capelli chiari,legati dietro la testa e un lungo abito scuro,con bottoni e una
cintura,seduta accanto a lei.
La donna indossava degli occhiali neri,aderenti alle orbite e circolari.
Sara si avvicinò al quadro e toccò la strana sostanza,poi si avvicinò ad una delle cristalliere dove
c'erano delle teste di donne di marmo,statuette di danzatrici,alcune nude,poi si avvicinò ad una teca
dove c'era una statua di marmo che rappresentava un grumo di seni messi a torre,con una spaccatura
verticale in cima e dei glutei in alto.
Alla sinistra di questa scultura c'era una teca di vetro cubica con dentro dei fiori,posta su un tavolo e
altre statue.
Dentro alcune teche,su dei ripiani,c'erano dei piedi di marmo.
Sara vide che in una teca c'erano dei volti di pelle finta somiglianti a quelli della donna nel
quadro,così aprì il mobile.
Tra i volti c'era anche l'uncino,ma quando stava per prenderlo sentì un urlo provenire da oltre una
porta di legno.
"NO!"urlò la voce "NOOOO!"
Sara si avvicinò e mise l'orecchio sulla porta.
"Non siamo riuscite a fermarla!"disse la bionda "Ha preso un coltello in un attimo!"
"È successo tutto così velocemente,Madre!"disse Tanner.
Sara aprì leggermente la porta.
"Non può essere morta..."disse la voce di una vecchia "PORTATELA QUI DA ME E
SVELTEEEE!"
La vecchia urlò a squarcia gola.
Susie si spaventò e chiuse la porta,poi andò a prendere l'uncino e andò via sentendo altre urla.
Il giorno dopo Sara era nello studio del dottore.
Indossava una maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere ed era raggomitolata su una poltrona nel
salotto dell'uomo.
Il vecchio indossava un maglione verde chiaro,una felpa marrone,camicia bianca,cravatta
bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
Davanti a loro c'era un tavolino rettangolare di vetro,con la parte centrale rossa,con bordi irregolari.
"Patrisha nel suo diario parla di...tre madri."disse l'uomo "Le collega con 3 entità ritenute superiori
agli dei greci.
Si diceva che fossero nate da uno dei protogenoi,Nyx,per partenogenesi.
Altri dicevano fossero nate da un altro dei protogenoi,Ananke,che per i greci era il fato.
Senza un tempo preciso,prima di qualsiasi ...invenzione cristiana.
Prima di Dio,prima del demonio.
Mater Tenebrarum,Mater Lacrimarum e Mater Suspiriorum.
Tenebre,lacrime e sospiri."
L'uomo bevve da una tazzina nella mano destra.
Sara prese una tazzina"Ho visto immagini così stanotte...su porcellana,oggetti raffinati...soldi ne
hanno,si vede."
Lui posò la tazzina "Patrisha diceva che Markos si proclama una delle 3.
Questo implica che si faccia venerare come una divinità incarnata,anzi qualcosa di ben più potente
di quelli che nel diario vengono definiti come : "I patetici dei della Terra".
Ma c'è disaccordo tra loro.
Nel diario parla di fazione Markos e Fazione Blanc.
Una divisione interna."
"Madame Blanc è coinvolta?"disse Sara sconvolta.
"Direi,sarà una delle principali coinvolte."disse l'uomo.
"Credono di essere...elette di qualche forza superiore?"disse Sara "Maghe?
Veggenti?
Profetesse?
Streghe?"
"Si possono trasmettere i propri deliri,Sara."disse l'uomo "Lo fa la religione.
Lo faceva il reich.
Si fondava su questo.
Sui simboli.
L'esoterismo.
Il rito.
Quei nomi possono essere state associate a delle persone per degli scopi.
Queste madri possono essere nomi in codice per...indicare le creatrici di racconti metaforici,legati a
quelle 3 figure pagane,non lo so.
Ma so per certo che vivi con gente pericolosa."
"Patrisha potrebbe essere ancora li?..."disse Sara e in quel momento entrò la donna che andò in
cucina "L'hanno forse nascosta nell'edificio?"
"Beh,non posso assicurare che la polizia tornerà per perquisire uno studio pieno di
porcellana..."disse l'uomo sorridendo "...dopo quello che è successo.
Ma posso provare.
E nel frattempo tu devi fare attenzione.
Forse è meglio andar via.
Hai un posto dove stare?"
"Qualcosa troverò."disse lei stringendo l'uncino sulle gambe.
"E rimetti quello dov'era."disse l'uomo indicando l'uncino con la mano sinistra,poi allungò di nuovo
la mano"O,meglio ancora,lasciamelo.
Non devono sapere che ce l'hai tu."
Lui mise l'uncino sul tavolo.
Le insegnanti stavano mettendo dei nastri argentei a terra nella sala dove facevano le prove per il
ballo.
Sara uscì dal portone,con addosso il cappotto marrone,e si fermò vedendo Tanner che la fissava
dall'altro lato della strada.
Tanner indossava un cappotto nero lungo.
Dei manifestanti le passarono davanti,poi Sara vide che al posto di Tanner c'era una vecchia con
abito nero e cappello nero.
Le ragazze erano negli spogliatoi e su delle stampelle c'erano i filamenti rossi.
Molte erano sedute su delle sedie davanti a degli specchi.
Sara entrò negli spogliatoi con la vestaglia rosa e vide Susie seduta davanti ad uno specchio.
La donna anziana andò da una ragazza con i capelli neri che stava aiutando Susie a truccarsi.
"Faccio io."disse la donna e l'altra se ne andò.
"Prego."disse la ragazza.
L'anziana tagliò i capelli di Susie che ora arrivavano alle spalle.
La sera seguente lei era ancora sulla stessa sedia,con addosso una maglietta bianca,senza
maniche,con pantaloni bianchi.
La ragazza si toccava i capelli e si guardava allo specchio.
FLASHBACK
La donna dai capelli bianchi,rinsecchita,era nel letto e un prete le dava l'estrema unzione.
L'uomo le fece il segno della croce sulla pancia "Qualcuno tra voi è infermo?
Chiamiamo gli anziani della chiesa..."
L'uomo prese una boccetta di olio e ne versò un po' sull'indice della mano destra "...che essi
preghino per lui...ungendolo di olio nel nome di Yahweh."
L'uomo le fece il segno della croce sulla fronte con l'indice "E la preghiera della fede salverà colui
che è infermo.
Yahweh gli donerà la guarigione e se dovesse aver commesso peccati..."
La donna alzò il braccio destro "Mia figlia…"
"Gli verranno perdonati."disse il prete.
"La mia ultima."disse la donna "Lei è il mio peccato.
È con lei che ho imbrattato il mondo."
La donna chiuse gli occhi.
FINE FLASHBACK
Le ragazze facevano altre prove,mentre Blanc parlava con Susie,in francese,al centro delle linee.
"Prima di tutto,la cosa più importante."disse Blanc "Te la ricordi?"
"Si."disse Susie.
"Devi utilizzare il tuo centro."disse Blanc "Focalizza e crea uno spazio."
"Adesso ho capito."disse Susie.
Sara osservò l'amica attentamente mentre si muoveva.
"Aspetta...Aspetta..."disse la donna.
"Va bene."disse Susie che iniziò a saltare.
"Sospesa."disse Blanc "Sospesa.
Sospesa nell'aria.
Ricorda di creare uno spazio."
"Ho capito."disse Susie.
Poco dopo Susie indossava la maglietta grigia ed era in un corridoio con la linea d'oro sulle pareti e
con varie finestre.
Sara era davanti a lei e stava per piangere "Hai stretto un patto con loro?"
"Non so di che cosa parli."disse Susie.
Sara indietreggiò "No...non immagini quello che possono chiederti in cambio."
"Sara,qualunque cosa tu abbia in mente,va tutto bene."disse Susie che le mise le mani sul volto.
L'altra si ritrasse e Susie si allontanò.
"Non sai ancora il prezzo da pagare."disse Sara.
"Va tutto bene."disse Susie andando via.
In tv mostrarono che degli ostaggi in un aereo erano stati rilasciati,poi furono mostrate delle
manifestazioni.
CAPITOLO 5
NELLA FOLLE CASA(TUTTI I PIANI SONO OSCURI)
Ormai era scesa la notte e l'ingresso dell'edificio era pieno di persone.
Il dottore si presentò con il cappello nero e il cappotto nero.
Entrando si tolse il cappello.
Negli spogliatoi le ragazze avevano indossato i filamenti rossi e avevano addosso solo le mutande
bianche.
Alcune erano in piedi,altre sedute su dei divani rossi.
Vendegast aveva uno specchio rettangolare in mano e lo teneva davanti alla faccia di Susie.
"Non devi avere tanta paura del bianco,Susie."disse Vendegast.
Susie aveva nella mano destro un pennello con la punta piena di vernice bianca.
"Devono poterti vedere anche dall'ultima fila."disse Vendegast.
Lei si passò il pennello sulla bocca e sulle guance segnando una linea orizzontale "Dov'è Sara?"
"È venuta presto al mattino."disse Vendegast "Ha fatto il trucco e via."
Il dottore salì le scale dell'ingresso, trovò un tavolo con varie insegnanti e mostrò l'invito alla bionda
che indossava un lungo abito giallo chiaro.
"Salve."disse la donna "Ben venuto.
Prego.
È la sua prima volta qui?"
L'uomo annuì.
"Venga,l'accompagno."disse lei.
La donna fece vedere l'invito a quella mora.
"Vedrà che le piacerà."disse la donna.
"Si,grazie."disse lui che fu fatto entrare in un corridoio.
Negli spogliatoi si udì il suono di una campanella.
Susie aveva le mani poggiate sulla parete e si strusciava su di essa.
Oltre alla linea bianca sulla bocca ce n'era una sulla fronte e le sopracciglia erano nere.
"Ragazze!"disse quella nera,con addosso un lungo abito chiaro e battendo le mani "4 minuti.
4 minuti.
Su dai."
Le ragazze si mossero andando verso un'altra stanza.
Sara,con addosso lo stesso completo rosso delle altre,aprì una porta di legno che dava su un
corridoio lungo, pieno di fili ramificati neri sul soffitto e sulle pareti che formavano una ragnatela.
Sul lato sinistro c'erano delle rientranze di legno,rettangolari,con un piano di legno all'interno e
un'arcata di legno triangolare sopra.
Dal soffitto pendevano delle lampade circolari attaccate al soffitto tramite una catena.
Ai lati del corridoio c'erano delle sedie,dei tavoli e delle panche limitando lo spazio agibile solo alla
zona in mezzo.
A destra c'erano delle porte.
Sotto la seconda arcata a sinistra c'era il corpo nudo di Patrisha,raggomitolato in posizione fetale
verso la finestra.
Le ragazze si misero in cerchio,mentre Susie metteva gli avambracci dietro la testa stirandosi.
"È tutto vero."disse la voce di Sara e Susie si voltò.
"Sara..."disse Patrisha "Sara..."
"Patrisha..."disse Sara soccorrendola.
La ragazza aveva la pelle piena di pieghe,scura,verdastra e avvizzita.
"Patrisha...lo sapevo."disse Sara accarezzandola "Scusa se ci ho messo tanto.
Mi dispiace."
Sara le guardò il corpo "Che cosa ti hanno fatto?"
"Mi sveglio qui ogni giorno..."disse Patrisha ansimando.
"È tutto finito,ti porto via."disse Sara.
In un angolo,sotto l'altro piano di legno,c'era una figura femminile,nuda,con lunghi capelli,senza
mani e piedi che iniziò a muoversi verso di lei.
"Di sopra sta per cominciare lo spettacolo,nessuno penserà a noi."disse lei "Alzati.
Alzati.
Patrisha!
Patrisha alzati!"
Patrisha si voltò verso di lei e l'altra restò sconvolta nel vederla con gli occhi bianchi e il volto
scheletrico.
La creatura senza mani e piedi si avvicinò,muovendosi sulla punta dei moncherini e Sara cacciò un
urlo enorme vedendola,mentre Patrisha la teneva con la mano.
Lei si liberò e andò verso una porta a destra.
"Sara!"disse una voce e lei si voltò vedendo che oltre le ragnatele c'era un lettino su cui c'era una
figura femminile con un lungo abito nero,con le gambe gonfie,piene di bubboni "Sara..."
Sara fuggì via.
Patrisha si rimise a dormire.
La gente era nella sala delle prove,che aveva diverse file di sedie,con quelle dietro più alta delle
altre.
Il dottore era su una di esse.
Indossava una giacca marrone e maglietta rossa,poi aprì un libretto nero,mentre suonava una
campanella.
L'ingresso della stanza aveva delle porte nere rettangolari,scorrevoli l'una sull'altra.
La bionda andò fuori dalla stanza,mettendosi dietro la porta a destra.
Tanner aprì la porta degli spogliatoi e trovò le ragazze messe a cerchio che bisbigliavano,poi
mandarono le mani verso l'alto.
Le luci del lampadario nella sala diminuirono.
Blanc entrò nella sala,con maglione verde,pantaloni neri e scarpe nere.
Le ragazze si misero in fila indiana.
Susie era la penultima e in mezzo c'era un posto vuoto.
"Buona sera."disse Blanc "Questa coreografia è stata creata nel 1948."
"Dov'è Sara?"disse una mora.
"Sara?"disse la ragazza di colore guardandosi intorno.
"Dov'è?"dissero le altre "È di sopra?"
"Danzate come se fosse con noi."disse Tanner.
Sara arrivò in un buio e lungo corridoio,poi si fermò e si guardò intorno.
"Sara!"disse la voce della vecchia.
"Questa è l'ultima volta che questa coreografia verrà messa in scena."disse Blanc "La compagnia
Markos presenta...Folk."
Blanc se ne andò,le luci si spensero e le ragazze andarono nella sala,poi la bionda chiuse la porta
scorrevole.
Sara mise le mani su una parete,iniziando a muoversi.
Le ragazze iniziarono a muoversi,sotto la luce di un riflettore.
Blanc guardò verso terra.
Sara si mosse nel buio,mentre sul pavimento si aprivano delle spaccature nere,simili ad ombre,poi
la sua gamba destra ci finì dentro.
Lei cadde a terra e l'osso le uscì fuori dalla carne.
La ragazza iniziò ad urlare a squarcia gola.
Le altre macchie nere si chiusero e lei rimase a terra ad urlare,mentre cercava di tirare fuori la
gamba.
In quel momento una porta si aprì e arrivò Vendegast,quella di colore e una con i capelli neri e un
lungo cappotto bianco.
"Mia adorata."disse quella con i capelli neri.
"No!"disse Sara.
"Sara,non ti muovere."disse la donna.
"No..."disse Sara.
Quella mora e quella nera la tennero ferma.
"Sara..."disse Vendegast avvicinandosi.
"Vi prego...no!"disse Sara che urlò quando quella di colore le tirò fuori la gamba dal buco,poi
Vendegast le passò una mano sulla fronte facendole perdere i sensi.
Quella di colore passò la mano sulla gamba e la pelle si richiuse,ma l'osso non tornò a posto.
Blanc rimase a fissare il pavimento,poi Sara si alzò e si mise seduta,con uno sguardo fisso.
Tanner fissò Blanc.
Le ragazze proseguirono il ballo.
Quella bionda era a destra della zona dove erano state messe le sedie,a braccia incrociate,ed iniziò a
fissare l'uomo anziano.
"È pronta Blanc."disse Tanner "È giunta l'ora."
La porta venne aperta lentamente,Vendegast entrò in sala e poi Sara si unì alle altre,andando da
Susie.
Mentre le ragazze danzavano,Sara teneva gli occhi addosso a Susie.
Il vecchio iniziò a mettersi la mano destra sul collo sentendosi male,mentre la bionda lo fissava.
Improvvisamente Sara cadde a terra urlando e le luci si riaccesero.
Il pubblico si alzò e Sara iniziò ad urlare a squarcia gola.
"VI PREGO!"urlò la bionda "RESTATE SEDUTI!"
"Sara..."disse Susie andando a soccorrerla.
Il medico si avvicinò e anche Blanc lo fece.
"Per favore,lasciate la sala."disse la donna bionda andando a soccorrere Sara "Dobbiamo
sospendere lo spettacolo."
Susie guardò Blanc,poi versò una lacrima.
"Resisti."disse Tanner,mentre quella con i capelli grigi le distese la gamba,mandando l'osso
all'interno e facendola urlare.
Il vecchio restò a fissare la scena allibito.
Blanc si voltò e se ne andò.
Susie rimase in ginocchio sul pavimento.
Poco dopo il vecchio camminava tra la neve che cadeva.
Susie era nel suo letto,con addosso la vestaglia rosa e fissava il colore che si muoveva a mezz'aria,in
fondo al letto e che emetteva urla,versi e sospiri.
Blanc,con una vestaglia nera e i capelli legati in una treccia dietro la testa,aprì la porta e la creatura
informe svanì,poi la donna chiuse la porta e andò alla finestra.
"Mi dispiace di aver improvvisato."disse Susie con il pensiero e Blanc si voltò.
"Non deve più capitare."disse Blanc parlando con il pensiero ,poi andò a sedersi sul letto e poi
proseguì parlando con il pensiero"Stai appena cominciando a capire,Susie."
Davanti a Blanc c'era lo specchio al centro dell'armadio.
"Abbiamo riportato Sara di sopra per cercare di finire lo spettacolo,ma tu hai rovinato tutto."disse
Blanc.
"Ho fatto male a quelle persone?"disse Susie.
"Questa volta no,hanno solo visto danzare,nient'altro."disse Blanc.
"È tutto un disastro."disse Susie "È così.
Un disastro prima,un disastro ora...un disastro in arrivo."disse Susie guardando lo specchio e
aprendo la bocca "Perché le persone sono pronte a credere che il peggio sia passato?"
Blanc guardò lo specchio,Susie la guardò e la donna voltò la testa verso di lei,poi si avvicinò e le
prese le mani.
Blanc parlò con il pensiero "Potrei spiegarti ogni cosa,ma credo che sarebbe sbagliato."
Susie le prese la mano sinistra e se la mise sulla guancia destra,poi parlò in francese "Non vuoi
farmi scegliere...
Perché mi vuoi bene."
"Riposa gli occhi."disse Blanc che passò la mano sinistra sul suo viso dall'alto in basso,ma la
ragazza non si addormentò "Niente sogni stanotte.
Fidati..."
Blanc le strinse la mano sinistra "Fidati di me."
Il colore evanescente apparve dietro Blanc senza che lei potesse vederlo.
ATTO 6
SUSPIRIORUM
Giorni dopo le ragazze facevano altre prove nella stanza degli allenamenti.
Susie indossava una maglietta grigia,aderente,senza maniche e pantaloni grigi cortissimi.
Blanc era vicino ad una finestra,con i capelli legati,l'abito nero e fumava una sigaretta.
"Stanotte."pensò Blanc "Deve succedere stanotte."
Poco dopo Susie era poggiata su una parete della sua camera e guardava il soffitto.
Indossava un lungo abito ,con punti bianchi.
Le maniche dell'abito si aprivano lasciando scoperti gli avambracci.
Nella sua mente vide le immagini di se stessa senza vestiti che muoveva le scapole stando a terra.
Susie iniziò a toccarsi il collo con la mano destra e i contorni del braccio iniziarono a sdoppiarsi per
pochi secondi quando l'avambraccio si muoveva.
La ragazza chiuse gli occhi,poi nella sua mente apparve l'immagine di un buco scuro che era in
parte coperto da un masso a sinistra e a destra aveva un muro scuro,con un tubo orizzontale verso la
cima.
C'erano anche delle travi sul bordo del buco.
Susie vide il pavimento scuro,con le forme verdi e blu,poi si mise i guanti neri,poi indossò una
mantella marrone e un cappotto lungo.
La donna nella casa del vecchio era in cucina,indossava un lungo abito di lana e metteva delle
patate dentro una pentola.
L'uomo,con cappello nero e cappotto nero,andò alla porta,portando la sacca di Patrisha.
"Dottore?"disse la donna andandogli dietro "Dottore la zuppa è pronta."
L'uomo andò su un ponte di metallo rosso,con sbarre dello stesso colore ai lati.
La sera seguente Blanc,con un lungo abito nero e una fascia nera intorno alla testa,che lasciava
scoperto solo il volto,guardò dietro di se e vide le ragazze e le altre insegnanti che attraversavano la
strada.
Una volta arrivate in un ristorante si sedettero ad un lungo tavolo.
Tanner si tolse il cappotto "Potete mangiare e bere quello che volete.
Offriamo noi."
Il lato sinistro del tavolo aveva un lungo divano di pelle scuro,con dietro uno specchio,mentre l'altra
parte aveva le sedie.
Il pavimento era a quadrati neri e bianchi.
Blanc si mise a capotavola,mentre Susie si mise a sinistra,alla fine del divano,vicino a Vendegast.
Il vecchio prese la sacca e la borsa e le gettò nel fiume,poi tirò anche l'uncino.
Le insegnanti cominciarono ad accarezzare le allieve,mentre Susie si metteva a capotavola,dalla
parte opposta rispetto a quella di Blanc e le 2 iniziarono a fissarsi negli occhi.
Il dottore arrivò alla casa di campagna e vide la luce accesa.
"Chi è la?"disse lui che andò verso l'entrata.
Dalla casa uscì una donna anziana.
La donna era magra,con capelli neri a mezzo collo,poche rughe,sciarpa rossa,un lungo cappotto
nero e scarpe nere.
I 2 rimasero a fissarsi.
"Jozef..."disse lei.
"Anke?"disse lui che a malapena riusciva a parlare.
I 2 si sorrisero.
L'uomo si avvicin camminarono sulla strada.
"Siamo stati traditi."disse la donna "Avevo solo pochissimo tempo per scappare.
Sono andata a casa,ma non ho trovato i documenti."
I 2 arrivarono davanti ad un palazzo di 5 piani,rettangolare.
"Avrei chiesto ospitalità a mia sorella,ma quando sono arrivata al confine mi hanno fermata e
portata al campo."disse la donna,mentre i 2 si tenevano per mano guardandosi "Nessuno di loro ha
creduto alla mia vera origine.
Dopo la liberazione sono arrivata a Zurigo e poi sono andata in America.
Li mi sono rifatta una vita,ho ricominciato.
Una bella vita.
Ma mi avevano detto che tu eri morto durante l'invasione."
La donna iniziò a piangere e lui la baciò,poi i 2 andarono verso l'edificio.
Blanc e Susie si fissarono.
"Ma che succede?"pensò Blanc.
Il dottore e la moglie camminarono verso la scuola abbracciati,poi lui si fermò vedendo
l'edificio,allontanandosi da lei,si voltò e non la vide più,spaventandosi e guardandosi intorno.
La bionda e quella con i capelli corti gli corsero contro urlando e lo afferrarono,trascinandolo verso
l'entrata.
Quella bionda aprì la porta che conduceva alla stanza con le teche e tirò fuori l'uncino da sotto il
cappotto marrone "GUARDA!
GUARDA COME L'HAI SPORCATO!"
"Pietà!"disse lui.
La donna mise l'oggetto nella teca,poi le 2 lo portarono verso il corridoio con i fili sul soffitto.
"NO!"urlò lui "PIETÀ!"
"PIETÀ?!"disse la bionda,mentre l'altra gli toglieva gli occhiali e il cappello "E perché mai?
HAI AVUTO ANNI PER PORTARE VIA TUA MOGLIE DA BERLINO IN TEMPO,PRIMA
DEGLI ARRESTI!"
La bionda gli tolse il giaccone nero.
"QUANDO LE DONNE TI DICONO LA VERITÀ...TU NON HAI ALCUNA PIETÀ DI
LORO!"urlò la bionda "ANZI TU DICI LORO CHE VANEGGIANO!
CHE DELIRANO!"
Susie passò davanti al muro,fuori dall'edificio e lo toccò con la mano destra,entrò e si tolse il
giaccone,lasciandolo cadere a terra,poi fece lo stesso con la mantella e la borsa.
Poco dopo era nuda in camera sua,davanti al letto,su cui c'era un lungo e largo abito
nero,leggermente trasparente,che lasciava scoperta la parte centrale del petto fino all'inizio della
pancia.
Dietro di lei c'era il colore informe.
Lei vide la forma instabile contorcersi ed urlare,poi si mise il vestito nero.
Quella forma la portò giù per le scale a chiocciola,poi Susie superò un'entrata rettangolare di
pietra,trovandosi in un tunnel con arcate e colonne di mattoni,poi la luce andò avanti in un tunnel di
pietra,con delle colonne fuse con le pareti.
Due porte di pietra si aprirono e oltre c'erano delle scale di pietra e una stanza immensa.
Blanc era alla fine della prima rampa di scale,con i capelli legati dietro la testa e un lungo e largo
abito rosso che lasciava scoperta metà degli avambracci.
Aveva gli avambracci incrociati sul petto e le mani intrecciate.
Alla fine della prima rampa di scale c'era un piano di pietra rettangolare,con una scala che partiva
dal centro verso il basso.
Ai lati dell'entrata c'erano 2 colonne sotto le pareti accanto alla porta.
AI lati della piattaforma di roccia rettangolare c'erano 2 arcate con degli spazi all'interno e con una
ringhiera in basso.
Sotto l'arcata a sinistra c'era Tanner,che indossava un lungo abito fatto di fasce di pelle nera,con le
braccia scoperte e su una sedia c'era Markos.
La donna era una vecchia,del tutto nuda,con capelli bianchi,legati in una lunga treccia dietro la
testa,aveva occhiali neri circolari,aderenti alle orbite,la bocca aveva una spaccatura sull'estremità
sinistra che percorreva metà guancia verso il basso e il volto era segnato da rughe,cicatrici e altri
segni,come 2 linee che partivano dai bordi del naso e passavano sopra il labbro superiore della
bocca,da una parte e dall'altra.
Il collo era gonfio,cadente,pieno di rughe,tirato,la spalla sinistra era piena di macchie nere,il bicipite
sinistro era pieno di bolle,con l'avambraccio e la mano del neonato che usciva fuori dalla parte
bassa e toccava l'inizio dell'avambraccio,mentre il bicipite destro era pieno di solchi e bubboni.
Le mani erano rugose,con unghie lunghe,appuntite e curve.
I seni erano cadenti e secchi,pieni di piccole bolle,la pancia era un enorme insieme di bubboni,bozzi
e cancri,bolle e c'era la mano di un bambino che usciva dal fianco sinistro.
Le gambe erano segnate da bolle e bubboni.
Oltre quel piano c'era un'enorme stanza dal pavimento di marmo marrone,con le ragazze
nude,aggrovigliate su un rettangolo di pietra nera e oltre c'erano 10 rettangoli neri,che erano divisi
in 2 file che andavano verso angoli diversi della stanza.
Dietro i rettangoli c'erano le insegnanti,vestite tutte con abiti di pelle marrone,simili a vestiti
preistorici che erano messe accanto ai rettangoli e altre dietro,vicino alla parete,formando un
triangolo.
Al centro del triangolo c'erano:Patrisha,che stava in piedi a malapena,Olga e Sara.
Dietro quelle vicino alla parete c'erano 3 enormi vestiti bianchi,alti 8 metri,con 2 luci rettangolari ai
lati.
Ai lati delle luci c'erano 2 colonne,con la base rettangolare,la parte iniziale ad imbuto,con una
placca circolare a metà,poi la parte superiore ad imbuto rovesciato e pieno di linee intrecciate in
cima.
Le pareti laterali erano piene di linee incise e nere,con delle luci rettangolari alla base.
Le donne iniziarono a muoversi,facendo gesti con gli avambracci,mentre Markos gorgogliava sulla
poltrona che aveva un abito nero sotto di lei.
Blanc guardò Susie che rimaneva impassibile.
Le ragazze scesero dal rettangolo,muovendosi all'unisono e si misero in fila.
Ai piedi di quella di colore c'era l'uncino.
"OH DIO!"disse il vecchio a terra alla base delle scale e privo di vestiti "OH DIO NO!"
La donna di colore prese l'uncino e aprì la pancia di Patrisha,macchiandosi il volto di sangue.
La vecchia guardò Susie,poi sorrise.
La pancia di tutte e 3 venne aperta e le budella furono estratte.
"NON SONO COLPEVOLE!"urlò l'uomo.
Markos si leccò le labbra vedendo le interiora,mentre quella con i capelli bianchi metteva gli
intestini sulle spalle di Sara.
"IO SONO INNOCENTE!"urlò l'uomo "RICORDO TUTTO!
RICORDO OGNI COSA!"
L'insegnante bionda e quella di colore misero le ragazze nella parte più centrale del
triangolo,mentre le altre avevano pezzi di interiora in mano e avevano le braccia tese in
avanti,producendo dei sospiri continui.
"IO SONO INNOCENTE!"disse l'uomo mentre le ragazze nude erano in fila nella parte della stanza
più vicina alle scale,in ginocchio e con la faccia a terra e le braccia in avanti.
Sul rettangolo ce n'erano ancora 3.
"CI SONO COLPEVOLI A BERLINO!"urlò il dottore mentre la bionda teneva le mani
insanguinate unite e le braccia in avanti "DAPPERTUTTO!"
Quella con i capelli bianchi andò alle spalle di quella seduta sul rettangolo e le afferrò i
polsi,spalancandoli verso l'esterno,dopo essere salita sul rettangolo.
"NON SONO UNO DI LORO!"urlò lui.
"Sono pronta,madame."disse Susie con un mezzo sorriso e la vecchia rise.
Le ragazze iniziarono ad alzare il busto in alto e incrociare le braccia,per poi abbassarsi,mentre
quella con i capelli bianchi cantava con voce maschile tenendo le braccia della ragazza.
Quella mora salì le scale,con le braccia in avanti e si mise a destra,insieme alla bionda.
"Sembri spaventata."disse Susie a Blanc.
La vecchia rise e la indicò con la mano destra "Ha paura..."
Markos indicò Susie "...per teeee."
Blanc guardò le ragazze che continuavano a muoversi e la donna che cantava con la voce maschile.
La vecchia gorgogliò verso Susie e poi sorrise "Non resterà...più niente...al tuo interno.
Soltanto spazio...per meee."
"Sono venuta qui per questo."disse Susie "Avete aspettato fin troppo."
La vecchia sorrise e cominciò ad agitare gli avambracci "È giunto il tempo!
È giunto il tempo!"
Markos continuò a ridere.
Susie iniziò a scendere le scale,mentre la vecchia emetteva versi.
"Sei venuta qui di tua volontà,Susie?"disse Markos.
Susie guardò Blanc.
"Non devi assolutamente avere dubbi,Susie."disse Blanc facendo un passo in avanti "Se vuoi ti
riporto indietro.
Posso cancellarti tutto dalla mente.
Dimenticherai ogni cosa."
Susie restò a fissarla,come anche la vecchia deforme.
"Io voglio che sia tutto puro."disse Blanc che guardò Markos.
Markos si afferrò la gamba destra con il braccio destro e la tolse dalla gamba sinistra "Tanto lo
sappiamo cos'è che vuoi."
La vecchia si alzò,mentre Tanner le teneva il bicipite destro e teneva lo sguardo a terra.
"Qui non si tratta di vanità!"disse la donna "Questa non è...AAAAAAARTE!"
La vecchia diede una gomitata a Tanner che indietreggiò.
"Non è sotto controllo di nessun incantesimo."disse Blanc indicando Susie "Nessuna persona
normale verrebbe qui da sola e sarebbe così calma.
C'è qualcosa che non va.
Non lo avverti?
Stiamo sbagliando.
Dobbiamo fermarlo,ora."
Blanc si diresse verso le scale.
"Noi..."disse la vecchia e l'altra si fermò "...siamo...sulle sponde opposte in questa faccenda da
troppo tempo ormai."
Blanc si voltò verso le altre,la vecchia alzò il braccio destro,Blanc allungò la mano destra e l'altra
mandò giù l'avambraccio tagliandole il retro del collo e facendo schizzare sangue ovunque.
Blanc cadde in ginocchio e rimase accucciata.
Susie chiuse gli occhi,poi li aprì e sospirò con aria triste vedendo l'altra a terra.
Susie ricordò di quando la donna con i capelli chiari stava morendo sul letto.
"Se ora accetti me..."disse Markos prendendole la mano sinistra con la destra "...dovrai ripudiare la
madre che ti ha partorita."
Susie chiuse gli occhi.
"Considerala una falsa madre adesso."disse Markos.
FLASHBACK
Nella stanza da letto c'era la donna morente che respirava a fatica.
La parte in fondo al letto scomparve e venne sostituita da una dimensione nera,con dei triangoli
rossi,intrecciati e con delle linee bianche da metà in giù.
Apparve una figura femminile davanti al letto.
Aveva il volto bianco,gli occhi bianchi,le sopracciglia nere,un simbolo di luce sulla fronte formato
da 2 linee dirette verso il basso unendosi a triangolo,ma senza avere una base ad unire le 2 linee.
Tra le 2 linee c'era un triangolo bianco di luce,con la punta verso il basso.
Gli occhi erano del tutto bianchi,i capelli neri erano lisci,lunghi,con la parte iniziale piegata
all'indietro e con i capelli che arrivavano alla vita.
Il collo era coperto da un colletto nero,che aveva un'apertura sul davanti che si stringeva andando
verso il basso e che aveva i bordi bianchi.
Le spalle erano coperte da un vestito nero,largo,che copriva anche le braccia,penzolando verso il
basso,con delle linee bianche sulla parte inferiore.
La parte iniziale del petto era coperto dal tessuto nero,poi la parte frontale del seno aveva una
placca bianca,con una punta diretta verso l'alto,verso la parte superiore del petto e in cima c'era un
rombo dai contorni bianchi,con intorno dei triangoli bianchi sul vestito nero.
La placca copriva la parte centrale del petto e la parte iniziale laterale della pancia,mentre al centro
si curvava verso l'alto.
La parte frontale dei seni aveva un tessuto nero che pendeva,diventando bianco e che arrivava a
terra,passando dietro e formando un mantello.
La pancia era coperta da un tessuto bianco aderente che,dalla vita in giù,si stringeva fino a formare
un tessuto sottile che arrivava fino a terra sia davanti,sia dietro e sotto di esso c'era un altro tessuto
più largo uguale.
Le gambe erano nere,con una linea bianca sulla parte iniziale,obliqua, che poi andava leggermente
in basso e poi all'interno.
Le gambe nere avevano delle linee sulle cosce che andavano verso l'esterno vicino al ginocchio.
Le mani della donna erano nere e dai palmi partivano 2 tessuti lunghi,eterici,che andavano a terra e
avevano dei triangoli di luce all'interno.
C'erano 2 triangoli verdastri attorcigliati sulle braccia,uno sui polsi e uno sull'avambraccio.
La donna alzò gli avambracci verso l'alto e dalle sue mani uscirono dei triangoli di luce che
andarono verso l'alto ingrandendosi e poi spegnendosi.
L'interno dei triangoli era nero e i bordi bianchi.
La donna spalancò gli occhi e morì.
FINE FLASHBACK
"Rifiutalaaa!"disse Markos "Espellila!"
Susie chiuse gli occhi e una lacrima le scese dall'occhio sinistro.
"Adesso hai... l'unica madre di cui hai bisogno."disse Markos "MORTE A OGNI ALTRA MADRE!
Dillo."
Una mano nera toccò i vestiti enormi da dietro,poi Vendegast urlò vedendo una creatura alta quasi 2
metri.
Aveva la pelle nera,volto scheletrico,orbite vuote,senza naso,la bocca era coperta da una massa di
pelle nera,piena di rughe e rinsecchita,aveva i capelli neri,lunghi e spettinati,il petto,la pancia,le
spalle e le mani erano scoperte ed erano fatte da una pelle nera,piena di linee e rinsecchita,le mani
avevano unghie nere curve,sulla vita c'era un tessuto nero che arrivava a terra.
"Morte ad ogni altra madre..."disse Markos che venne voltata da Tanner.
Le luci nella sala inferiore divennero rosse,la creatura accarezzò il vecchio con la mano destra,poi
salì le scale e si mise a terra a faccia in avanti,allungando le braccia.
Susie fece un mezzo sorriso "Thanatos."
Markos si voltò verso di lei "Chi sei tu?"
"A chi sei stata consacrata?"disse Susie guardandola "A quale delle 3 madri?"
"Mater..."disse lei guardando l'essere che avanzava,poi guardò Susie e parlò con una voce
tremolante "Mater Suspiriorum!..."
"Io sono lei."disse Susie.
L'essere si avvicinò,le luci divennero rosse e la creatura baciò Markos che ebbe delle
convulsioni,sputò del sangue in faccia a Tanner e cadde sulla sedia,mentre le altre iniziavano ad
urlare.
Le ragazze continuavano a danzare in modo sfrenato.
La creatura si avvicinò a quella bionda, la baciò e la testa le esplose,poi successe lo stesso alla nera.
L'essere scese le scale,allungò la mano destra indicando un'altra e la testa le esplose,poi andò a
sinistra e allungò il braccio sinistro,facendo esplodere un'altra testa.
"Morte ad ogni altra madre."disse Susie allungando leggermente il braccio destro.
La creatura fece esplodere un'altra testa e lei abbassò la mano,poi allungò la mano sinistra andando
a destra e fece esplodere la testa ad un'altra,poi girò intorno alle 3 ragazze che erano state aperte ed
erano ancora vive.
Susie si mise le mani al centro del petto,mentre l'essere faceva saltare la testa ad un'altra,poi andò
verso un'altra e alzò l'avambraccio destro verso di lei facendole esplodere la testa,poi andò da
Vendegast,che era appoggiata al muro ed urlava.
Vendegast indossava le pelli nere.
L'essere la sfiorò e andò via.
Susie si aprì il centro del petto con le dita,rivelando una spaccatura verticale.
Dietro di lei apparve il colore instabile che urlò.
""Io sono madre."disse lei scendendo alcuni gradini,mentre del sangue usciva dalla spaccatura.
Dall'apertura uscì una voce bisbigliante che ripeté la stessa frase diverse volte,mentre lei piegava la
testa in alto e chiudeva gli occhi.
Poco dopo Susie si avvicinò ad Olga,mentre le ragazze ballavano istericamente inscenando balli
folli e senza senso.
Lei mise la mano sinistra sulla faccia di Olga "Che cosa chiedi?"
"Di morire."disse Olga.
Susie la baciò e lei cadde a terra in posizione fetale,poi la ragazza andò da Patrisha.
"Madre."disse Patrisha "Madre siamo stanche."
"Che cosa chiedi?"disse Susie accarezzandole il volto.
"Di morire."disse Patrisha "Voglio morire."
Susie la baciò e lei cadde a terra.
Sara si mise in ginocchio.
"Dolce ragazza."disse Sara "Che cosa chiedi?"
"Di morire."disse Sara.
Susie si mise in ginocchio e la baciò,poi il corpo le cadde sulle gambe e lei la abbracciò
accarezzandola.
La ragazza si alzò, vide le altre che ballavano in modo insensato,isterico e folle,poi andò verso il
rettangolo nero "Si.
Danzate.
Non fermatevi."
Susie salì sull'oggetto "Bellissimo.
È bellissimo."
La ragazza si accarezzò i capelli con il braccio destro,poi lo rimise giù "È bellissimo."
Susie spalancò gli avambracci verso l'alto,facendo un mezzo giro verso destra ed emettendo un
sospiro tale che risuonò nella stanza più volte,poi piegò la testa in avanti,mise le braccia
all'indietro,con gli avambracci in basso,emettendo un altro sospiro,mentre le altre giravano come
trottole impazzite,poi alzò la testa e spalancò le braccia sospirando ancora e le altre iniziarono a
girare su loro stesse,mentre giravano in cerchio intorno a lei,poi Susie alzò le braccia verso l'alto.
Il vecchio si mise la mano destra sul volto e pianse.
Poco dopo Vendegast,con la bocca insanguinata,lo accompagnò fuori.
L'uomo aveva i vestiti e trascinava il suo cappotto con la mano destra.
Vendegast indossava una vestaglia arancione.
"Per di qua."disse la donna aprendo la porta "Faccia attenzione.
Si.
Ha nevicato.
Che bellezza."
I 2 scesero le scale "Si,piano,ecco si.
Ci siamo."
Vendegast gli mise gli occhiali "Bene.
Chiudi gli occhi tesoro.
Buona notte."
Lei lo baciò e lui cominciò a camminare,accompagnato per alcuni passi da lei che canticchiava.
"Coperto di fior,senz'ombra di duol,va sotto al lenzuol,sarai desto domani...se il Signore lo
vuol."disse Vendegast mentre l'uomo iniziò a camminare "Sarai desto domani se il Signore...lo
vuol."
L'uomo si allontanò per le strade deserte.
EPILOGO
UNA PIETRA TAGLIATA A FETTE
Tutte le ragazze della compagnia erano nei loro letti e avevano incubi.
All'alba l'anziano arrivò al portone e si sedette nel suo studio,con il viso ancora macchiato di
sangue,fissando la foto della moglie.
3 ragazze scesero le scale.
"Ah mio Dio che serata."disse una bionda "Abbiamo esagerato con il vino."
L'insegnante con i capelli neri andò nella sala dove le studentesse stavano già facendo degli
allenamenti.
La donna indossava un maglione verde,giallo,con punti neri,senza maniche,maglietta nera,pantaloni
neri e scarpe nere.
"Buongiorno a tutte."disse la mora "Ragazze ho bisogno della vostra attenzione…
Ho una brutta notizia da darvi.
Ma dovete farvi coraggio:Madame Blanc ha lasciato la compagnia."
Tanner era seduta su una poltrona con una lunga vestaglia blu,con stelle bianche e aveva il viso
insanguinato.
Vendegast stava pulendo una parte del sangue che aveva imbrattato buona parte della grossa
stanza,mentre altre 2,vestite ancora con le pellicce preistoriche,portavano un cadavere verso una
pila di corpi ammassati in un angolo.
Vendegast salì le scale e andò dal corpo di Blanc,riattaccando la parte staccata della testa.
Blanc aprì la bocca e mosse gli occhi.
"OH!..."disse Vendegast che la abbracciò.
Tanner si voltò e guardò in basso ed iniziò a singhiozzare.
Il vecchio era nel letto,con una camicia addosso e controllava dei documenti risalenti al periodo
nazista.
La badante arrivò nella sua stanza con un vassoio.
Indossava una giacca rossa,senza maniche,maglietta marrone,gonna chiara.
La donna posò il vassoio sul letto.
"Lei non può fare così dottore."disse la donna che prese i documenti "Ieri stavo quasi per chiamare
la polizia.
Lei deve avere cura di se.
Capisco che ne ha passate tante ultimamente,ma non può fare così."
La donna mise i documenti nel cassetto del comodino,poi si voltò e vide Susie dietro di lei.
Lei indossava un lungo cappotto marrone,guanti neri e un lungo abito rosa.
"E lei chi è?"disse la donna "Com'è entrata?"
Susie si tolse i guanti e si spostò a destra "Aspetta di fuori."
La donna si mosse ed uscì.
L'uomo prese il vassoio,lei si sedette sul letto e lui se ne accorse bloccandosi e spalancando la
bocca.
Lei si tolse il giaccone.
Il vestito rosa aveva mezze maniche bianche.
"Mi dispiace per quanto ha subito dalle mie serve."disse Susie "Non ero nella posizione di
prevenirlo.
Io penso che lei meriti di sapere la verità.
Sua moglie...cercò davvero di andare a sud.
Ma fu catturata dalle guardie di confine,nella foresta.
Poi la portarono a...al campo."
L'uomo chiuse gli occhi.
"Rimase li per 20 giorni,finché l'undici novembre 1943 il comandante di quel campo ordinò a tutti i
40000 detenuti di uscire all'aperto,al freddo,per un censimento."disse Susie "Ore e ore passarono.
Un centinaio morirono di freddo.
Sua moglie aveva accanto 2 donne quando morì.
Era diventata loro amica.
La facevano sentire meno sola."
L'uomo iniziò a piangere.
"I suoi ultimi pensieri furono di un compleanno quando lei la portò ad un concerto per farle una
sorpresa."disse Susie ,mentre l'uomo piangeva "Fu la prima volta che le tenne la mano.
Aveva freddo quando morì.
Ma non aveva paura.
Pensava soltanto a lei."
Susie si avvicinò e gli mise la mano sinistra sul volto mettendogli le dita sulla tempia "Di
Anke Meier.
Di Patrisha Hingle.
Di Sara Simms.
Di Susanna Bannion.
Di tutte le donne,figlie della sua colpa...ogni ricordo svanirà.
Si scioglieranno al Sole e spariranno.
A noi serve la colpa,dottore...e la vergogna.
Ma non la sua."
Lei se ne andò,l'uomo ebbe diverse convulsioni e fu raggiunto dalla donna che lo soccorse.
Una volta fermato,si guardò intorno.
"Tu chi sei?"disse lui.
"La signora Susanna."disse lei.
"Si?"disse lui.
"Si..."disse lei e lui si mise seduto.
