SUPER 8

TERRA 33

1979

In una fabbrica c'erano molti macchinari in funzione e molti operai in tuta blu,con un caschetto

giallo in testa.

C'erano alcuni che stavano saldando degli oggetti,provocando delle scintille.

C'era un cartellone verde appeso a due catene collegate al soffitto.

C'era una scritta bianca su di esso che diceva "Giorni trascorsi dall'ultimo incidente:784"

Uno degli operai era su una piattaforma che veniva tirata su da una scala meccanica e tolse i numeri

che indicavano i giorni dall'ultimo incidente e mise il numero 1.

La fabbrica era vicina ad un paesino nell'Ohio.

In quel momento era inverno e il suolo era pieno di neve,tranne le strade.

C'era una casa con l'esterno di mattoni che aveva due piani.

Il garage era al piano inferiore,mentre c'era una scala che portava alla porta principale che era al

piano superiore.

La macchina della polizia era davanti alla casa.

Accanto alla casa,c'era un'altalena che era in mezzo alla neve e sopra c'era un ragazzo.

Indossava un cappotto nero e dei pantaloni neri.

In mano aveva un orologio con dentro la foto della madre.

Aveva i capelli neri,lisci,con la riga sulla parte sinistra della testa.

Guardava l'orologio senza dire nulla.

Una donna con i capelli biondi lo guardava da una finestra della casa che era piena di gente.

Un uomo mangiava accanto a lei.

"Sono così preoccupata per quel ragazzo."disse la donna bionda.

"Joe,si riprenderà."disse l'uomo.

"Lei era tutto per quel bambino."disse la donna.

"Jack è uno in gamba."disse l'uomo "Ce la farà."

"Ma non ha mai dovuto fare il padre prima."disse la donna "Non credo che lui riesca a capire Joe."

In piedi davanti ad un tavolo c'erano tre ragazzi.

Uno era basso,magro,orrendo,con i capelli biondi lunghi fino alla base del collo,l'altro era alto,secco

e con i capelli neri,il terzo aveva i capelli rasati ed era grasso.

C'era un quarto a capo del tavolo che era magro,alto,con gli occhiali.

Quello grasso e quello piccolo avevano una giacca e una cravatta,quello moro una camicia bianca e

l'altro una camicia celeste.

Un cane si avvicinò a loro.

"Che ci sarà nella bara?"disse quello piccolo.

"Sta zitto."disse quello con i capelli neri.

"Lo domando per come è morta."disse quello piccolo "Voi non ve lo siete chiesto?"

Il gruppo prendeva da mangiare da dei piatti,restando in piedi.

"No,sto mangiando la mia pasta."disse quello moro.

"Me lo sono chiesto anch'io."disse quello grasso "So che è stata schiacciata in pieno."

"Quella trave ha un peso esagerato."disse quello moro "Ci credo."

Quello con gli occhiali aveva la faccia disgustata "Non so come fate a magiare."

"Assaggia il tacchino e lo capirai."disse quello grasso.

"Lucy!"disse un uomo che era il vice sceriffo e il padre del ragazzo sull'altalena "Scendi."

Il cane si era alzato addosso ad una signora e poi si abbassò.

"Joe?"disse il vice "Avete visto Joe?"

"Beh,Joe non vorrà più lavorare al mio film."disse quello grasso.

"Perché?"disse quello basso.

"Ma come perché?"disse quello grasso "Per la storia.

Parla dei morti viventi."

"Sua madre non è mica uno zombi."disse quello moro.

"Ma è morta,testone."disse quello grasso.

"Ottimo questo tacchino."disse quello piccolo.

"Te l'avevo detto."disse quello grasso.

Davanti alla casa arrivò una macchina gialla con il tetto nero.

Joe,sull'altalena,guardava la macchina da cui scese un uomo con i capelli biondi e lunghi e aveva un

lungo cappotto nero.

Lui entrò e Jack lo portò fuori,gli mise le manette e lo sbatté contro l'auto,poi lo mise in macchina.

Guardò il figlio "Joseph,tornerò presto."

Jack salì in macchina e andò via.

Joe chiuse l'orologio.

Quattro mesi dopo.

La neve non c'era più.

Una moltitudine di bambini uscivano da una scuola e tra questi c'era Joe.

"È stata una giornata lunghissima."disse il ragazzo grasso che gli diede una serie di fogli "Tieni."

"Che cos'è?"disse Joe.

"Nuove scene."disse quello grasso "Leggile."

"L'ispettore è sposato adesso?"disse lui.

"Non lo so."disse quello grasso "Potrebbe migliorare il film.

Serve una buona trama…"

Arrivò quello piccolo "Ragazzi!

Ragazzi,Martin ha vomitato nel suo armadietto.

È stato disgustoso."

"Oh mio Dio."disse quello grasso "Vuoi chiudere la bocca?"

"Ci sarà la moglie?"disse Joe "Jean?"

"Scordatelo."disse lui "Sai che ha fatto con il mio cappello.

Sarà Alice Deinard."

Joe si bloccò poi raggiunse i due che stavano prendendo una pallina da una delle macchinette

davanti ad un negozio.

"L'ho vista in biblioteca."disse il grasso.

"Hai parlato con Alice Deinard davvero?"disse Joe.

"È vietato parlare nella zona lettura."disse quello piccolo.

"Sta zitto."disse il ragazzo grasso.

"Si legge in silenzio."disse quello piccolo.

"Ha accettato."disse il grasso "Gireremo questa notte e lei guiderà."

Il ragazzo grasso entrò nel negozio.

"Guiderà?"disse Joe che li raggiunse "Guiderà dove?"

Poco dopo Joe e il ragazzo grasso erano in una stanza e guardavano un filmato proiettato dalla

videocamera super 8 su uno schermo.

Si vedeva il ragazzo basso truccato da zombi,con un look mostruoso,gli occhi bianchi i denti

appuntiti e il volto scheletrico mentre attaccava Martin,il ragazzo con gli occhiali,che era vestito

con un cappello marrone un lungo cappotto dello stesso colore.

Lo zombie lo spinse verso il muro ruggendo,Martin prese un pistola,ma l'essere gli colpì il braccio e

fece cadere l'arma,allora lui gli spinse la testa contro una trave che aveva tre chiodi e uccise il

nemico che vomitò sangue dalla bocca.

"Questo si che è un omicidio di zombie."disse Joe.

"Si,ma non è ancora una storia."altri ragazzi di quindici o sedici anni parteciperanno al festival e

hanno storie migliori."disse quello grasso.

Su un tavolo della stanza che era la camera del ragazzo grasso c'era un giornale che diceva "Il corpo di Michael Mayers non è stato recuperato."

"Ah,hanno anche un attrezzatura più adatta e io nulla."disse il ragazzo grasso che sentì la madre che lo chiamava "Arrivo."

La camera del ragazzo era molto disordinata e c'erano dei letti a castello.

"Vorrei che leggessi questo articolo."disse lui "Spiega come scrivere una storia."

"Non vedo come la moglie possa animare la tua storia."disse Joe,mentre l'altro controllava sotto il letto.

"Ehi,sto cercando di spiegartelo."disse il ragazzo grasso che controllava tra le molte cose che erano sotto il letto,mentre Joe si avvicinava "Nella scena che

gireremo,la moglie dice al detective che ha paura per lui e che lo ama."

"Hai parlato con Alice Deinard."disse lui.

"CHARLES,MUOVITI!"disse il padre.

"STO ARRIVANDO!"urlò lui che prese un articolo "Quando lui indaga sulla faccenda senti qualcosa.

La moglie non vuole che lui muoia perché loro si amano.

Fila in discorso?"

"Alice,davvero stupendo."disse Joe.

"Sei impossibile."disse lui.

"CHARLES!"urlò la madre.

"DIO!"urlò il ragazzo grasso "MAMMA,STO ARRIVANDO!

Mezza notte,ok?

Non te lo scordare."

"Non lo scorderò."disse Joe.

"Leggi questo."disse Charles che gli diede l'articolo.

In cucina c'erano dei bambini al tavolo,il padre portava il latte,mentre la sorella di Charles parlava con la madre.

Era una ragazza bionda che aveva una maglietta rossa che lasciava scoperta la pancia.

"Non è giusto,mamma!"disse la figlia "Ci vanno tutti tranne me."

"E allora ti racconteranno com'era."disse lui.

"Mamma!"disse la ragazza.

"È il tuo turno da Baby Sitter."disse la madre.

"Non può farlo Charles?"disse lei.

"No,perché hai rovinato il mio cappello,ricordi?"disse Charles che arrivò con Joe.

"Invece lo farai!"disse la sorella.

"Invece non lo faccio."disse il fratello.

"Ora basta."disse la madre "Ciao,Joe."

"Salve."disse Joe.

"Siediti,c'è posto per tutti."disse lei.

"Grazie."disse Joe.

Ormai era sera e Joe prese la bicicletta,pedalando per il paese.

Entrò nella casa "Papa?"

Non rispose nessuno.

Joe andò in salotto "Papa?"

Lo trovò in bagno che piangeva.

"Ehi."disse Jack che chiuse la porta"Un istante solo."

Ormai era notte e i due erano a mangiare in una tavola calda.

Il padre gli fece vedere dei biglietti "Dura sei settimane.

Ti allenerai con gli istruttori del college.

Ti piacerà,ne sono certo."

"Devo aiutare Charles a finire le riprese."disse Joe.

"Le cose sono cambiate per noi."disse Jack "Almeno passerei del tempo con dei ragazzi che non passano il tempo con le cineprese e truccati da mostri.

Io non ho niente contro i tuoi amici,a me piacciono…

A parte Kevin,che non la smette di dare fuoco alle cose.

Vedrai,ti piacerà li.

Servirà a tutti e due."

A mezza notte Joe era in camera e dipingeva il pupazzo di un mostro.

La voce di Charles si udì alla radio "Ok,è ora.

Non tirarti indietro."

"Arrivo."disse Joe che uscì.

Il gruppo si mise in mezzo ad un prato e iniziò a cantare.

C'erano Joe,Charles,Kevin che era il ragazzo piccolo,Martin e quello con i capelli neri.

"Ehi,ragazzi,le persone diventano zombi a causa dell'impianto chimico?"disse Martin.

"Ah,Martin..."disse Kevin.

"Come puoi ,tu che sei il detective, chiedere da dove vengano gli zombi?"disse Charles.

Joe distribuì caramelle.

"Beh,tecnicamente..."disse Martin.

"Zitto."disse Charles che lanciò una caramella e tutti risero.

"Che mi hai tirato?"disse Martin.

"Scemartin."disse Kevin "Era solo una caramella."

"Ragazzi,guardate."disse Joe.

Arrivò la macchina gialla di Alice che era una ragazza bionda "Joe Lamb?"

"Si."disse lui.

"Che diavolo ci fa qui?"disse Alice.

"Beh,è trucco,suono ed effetti speciali."disse Charles.

"È il figlio del vice sceriffo."disse Alice "Io non ho la patente."

"Vuoi che stia dietro?"disse Charles.

"Troppo tardi ,mi ha appena vista guidare."disse lei.

"Non lo dirò a nessuno."disse Joe "Promesso."

"Salite."disse lei e la macchina partì.

Andò in una strada tra gli alberi.

"Ho delle battute nuove."disse Charles "Le volete?"

"Cosa?"disse Martin "Ho delle battute nuove?"

"Sai cosa sarebbe bello?"disse Charles "Se potessi piangere in scena.

Potresti farlo?"

"No."disse Alice.

"Ne vuoi una?"disse Joe che offrì una caramella.

Alice accettò e lo guardò attraverso lo specchietto.

Arrivarono ad una casa di legno ad un piano solo che dava sui binari.

C'era anche un piccolo marciapiede di legno attaccato alla casa che era vuota.

"Qui c'è una presa di corrente."disse Charles che scese.

"Ho davvero battute nuove?"disse Martin.

I fogli di Martin furono portati via dal vento "Oh no!"

"Adesso non hai nessun a battuta!"disse Kevin ridendo.

Charles osservò la stazione e la ferrovia "Ragazzi,sarà grandioso.

Andate a sistemare luci e cineprese."

Joe prepara batterie nuove,prima di passare al trucco."

"Ok."disse lui.

"Ho portato due pacchi di fuochi e la mia M-80."disse Kevin che guardava nello zaino,mentre il ragazzo moro sistemava la cinepresa "Ti va di vederla?"

"La tua ossessione per gli esplosivi,e te lo dico da amico,preoccupa molto me e mia madre."disse il ragazzo.

Martin leggeva le battute appoggiato su un palo.

"Martin..."disse Charles "Hai una battuta nuova."

"No."disse Martin.

"Come sarebbe no?"disse Charles "È bellissima."

Joe aveva un pennello con del trucco bianco "Ti spiace tirare indietro i capelli."

"No."disse lei che li legò.

Lui iniziò a truccarla.

"Mio padre lavora all'acciaieria."disse lei.

"Puoi chiudere gli occhi, per favore?"disse lui e lei ubbidì,mentre lui la truccava.

Martin e Charles erano seduti ad una panchina.

"Ora non sono preparato."disse Marin.

"Guarda che così scorre meglio."disse Charles.

"Lo so,ma se continui a cambiare,mi viene tutto più difficile."disse Martin.

Charles mise in piedi un asta di metallo verticale con sopra una orizzontale con delle luci "Alice,la moglie non vuole che il marito indaghi sugli omicidi degli

zombi..."

"Si,lo so."disse lei che leggeva le battute vicino a Martin.

"Sto solo dirigendo."disse Charles "Martin,prendi posizione."

Martin si mise davanti a lei.

"Devi rassicurarla,capito?"disse Charles.

"Si,lo so che vuol dire."disse Martin.

"Bene."disse Charles "Preston,non appena io dico azione tu prendi il telefono e chiami.

Il posto deve sembrare affollato."

"Ok."disse Preston.

Kevin fece esplodere dei botti.

"Idiota."disse Charles "La smetti con le tue esplosioni e ti occupi della cinepresa?!"

"Dai."disse Kevin ridendo.

"Ora proviamo,ma ricordate,date il meglio solo quando gireremo."disse Charles "Posizione e…

Azione."

"Allora,io resterò qui e indagherò."disse Martin "È meglio che tu te ne vada per un paio di giorni."

"John,non mi piace questo caso,gli omicidi."disse Alice.

"Che dovrei fare?"disse Martin "Venire con te?"

"Ma l'isola è così bella."disse lei

"Tesoro,questo è il mio lavoro."disse Martin

"I morti che tornano in vita?"disse Alice "Credo che tu sia in pericolo."

"Io non ho scelta."disse lui.

"Invece ce l'hai."disse Alice "Tutti l'abbiamo.

John...non ti ho mai chiesto di mollare,neanche di rinunciare o di andartene,ma te lo chiedo adesso.

Ti prego,fallo per me.

Non andare.

Non lasciarmi.

Devo sapere che non è l'ultima volta che ti vedo.

Io ti amo da morire."

"Ti amo anch'io."disse Martin.

"Andava bene?"disse Alice.

"Ehm...si,direi alla grande."disse Charles.

Sentirono il suono del treno.

Charles si avvicinò e sentì le rotaie che tremavano.

Il treno era lunghissimo e fatto di vagoni rettangolari di metallo.

"PRESTO!"urlo Charles "DOBBIAMO GIRARE!

KEVIN,HAI MESSO LA PELLICOLA,VERO?"

"No."disse Kevin.

"SBRIGATI!"urlò Charles "Alzate la voce quando passa il treno."

Il treno passò e loro iniziarono a recitare.

Un furgone si mise sui binari e andò dritto verso il treno.

Joe vide il mezzo "Ma che…?"
Ci fu lo scontro e la macchina esplose.

Il primo vagone andò fuori dai binari,seguito dal secondo.

"OH MIO DIO!"urlò Kevin.

"CORRETE!"urlò Joe e la videocamera cadde verso il treno.

I vagoni iniziavano ad uscire dai binari uno dopo l'altro.

Uno rotolò ed esplose,cinque si stavano accavallando uno sull'altro,un altro era in aria,un altro ancora si staccò e iniziò e girare su se stesso come una trottola.

Alice si era bloccata davanti ad una serie di vagono.

"ALICE!"urlò Joe che fu afferrato da Charles che lo portò via.

Martin e Preston si infilarono sotto la casa.

"Siamo vivi?"disse Martin.

Un vagone si schiantò a terra,sollevando un polverone dietro Charles,Kevin e Joe,scagliando rottami.

Uno dei vagoni trapassò e distrusse la casa,poi rimbalzo sul terreno,mentre altri due si capovolgevano.

Decine di vagoni si schiacciavano l'uno su l'altro,poi uno fu scagliato via,atterrò e rotolò,poi ci fu un esplosione.

I tre correvano in una zona totalmente coperta di vagoni rovesciati,in fiamme o con ficcati a e terra.

"NON VOGLIO MORIRE!"urlò Chrles.

Un vagone andò con la parte frontale sul lato di un altro che era rovesciato.

Una altro,che aveva una cisterna cilindrica,fini su quello che si era appena schiantato e la cisterna fu spinta in aria da un altro vagone.

La cisterna si schiantò davanti a loro ed esplose.

"OH MIO DIO!"urlò Kevin.

Joe fu separato dal gruppo.

Un vagone in fiamme rotolò ed una cassa atterrò davanti a Joe e poi esplose gettandolo a terra.

Davanti a lui c'era un vagone che era su un fianco e c'era una pesante porta blindata,con dei cristalli verdi,luminosi,conficcati sul coperchio.

Joe sentì un boato e guardò il vagone alzandosi e prendendo l'orologio con la foto.

Il vagone si muoveva e si sentivano dei boati.

Il portellone fu abbozzato una volta,poi un altra,poi altre volte e alla fine fu scagliato in aria,per poi conficcarsi a terra.

Joe lo vide cadere e si distrasse,poi sentì un tuono sopra di lui e gli sembro vedere qualcosa.

La videocamera continuava a filmare.

Vicino alla macchina era pieno di rottami e c'erano le ruote di uno dei vagoni.

La casa era distrutta.

Joe si mise sui binari osservando un vagone sventrato e le casse che ne erano fuoriuscite.

Vide Martin che vomitava.

Intorno c'erano pezzi di vagoni spezzati e accartocciati.

"Ragazzi."disse Joe.

Preston si voltò "Io sto bene.

Ma mi sono preso un attacco di cuore.

Mi sono anche bruciato."

"Martin?"disse Joe.

Martin continuò a vomitare,ma alzò il pollice.

"JOE!"urlò Kevin che camminava con Charles "Accidenti!

Avete visto quelle esplosioni!"

Dietro di loro c'era un vagone a 30 gradi conficcato in un altro.

"Avete visto Alice?"disse Joe.

"È stato incredibile!"disse Kevin.

Joe vide un rottame con del sangue e lo videro anche gli altri.

Alice apparve dietro di loro "Di chi è quel sangue?"

Joe la vide e sorrise,poi sollevò il rottame,malgrado gli altri dissero di non farlo e tirò fuori una valigetta "È il mio sangue finto."

"Ragazzi?"disse Preston indicando una miriade di cubi bianchi,fatti a loro volta di cubi più piccoli.

"Sta zitto."disse Martin.

"Che sono?"disse Preston.

"Ma chi se ne frega!"disse Martin "Guardati intorno.

"Sembrano dei cubi di Rubik bianchi."disse Charles.

"Non credo che siano quelli."disse Preston "Non sembrano..."

"Sono pesanti come il metallo."disse Charles prendendone uno.

Joe ne prese uno e lo mise in tasca.

"Che succede?!"disse Martin.

"Martin,andrà tutto bene."disse Charles.

"Davvero?!"disse Martin.

Kevin salì su un vagone e li esortò a salire.

Il gruppo lo fece e vide la zona circostante.

C'erano vagoni accatastati,conficcati a terra e rottami ovunque,più molti incendi.

"Secondo mio zio,un incidente come questo è raro."disse Preston.

"Non è stato un incidente."disse Joe.

"Cosa?"disse Charles.

"C'era un furgone sui binari."disse Joe.

"Dici sul serio?"disse Kevin.

"Vuoi dire che viaggiava lungo i binari?"disse Charles.

Joe vide i resti dell'auto "Guardate."

Il gruppo si avvicinò e vide che dentro c'era un uomo di colore.

"Come fa una furgone a far deragliare un treno?"disse Martin "È impossibile."

"Conosco quel furgone."disse Preston.

"Ragazzi."disse Charles "È lui."

"Chi?"disse Martin.

"Il Dr. Woodward."disse Alice avvicinandosi.

"L'insegnante di scienze?"disse Martin.

"Biologia."disse Preston.

"Biologia avanzata."disse Kevin.

Alice si avvicinò e gli toccò la mano che cadde lasciando finire a terra una cartina.

Loro la presero e la guardarono.

"Mappa degli Stati Uniti contigui."disse Charles.

"Che cosa c'è scritto?"disse Martin.

"Ci sono date e orari."disse Alice.

"Che cos'è questa linea rossa?"disse Charles.

"Il percorso del treno."disse Joe.

"Proviene da...Area 51."disse Alice.

"Cos'è?"disse Charles.

Il Dr. Woodward afferrò la cartina e li spaventò "Chi…

Chi siete?"

"Dr. Woodward,sono Charles,un suo alunno."disse Charles.

"Ah..."disse lui che prese una pistola e loro fecero alcuni passi indietro "Vi uccideranno.

Non parlate di questo.

Se lo fate,voi e le vostre famiglie morirete."

Joe vide delle luci in lontananza.

"ANDATE!"urlò Woodward che puntò la pistola verso di loro.

Loro ,spaventati, corsero via,presero le loro cose e presero la macchina.

Arrivarono dei militari e il loro capo trovò una scatola di pellicole.

"È STATO ASSURDO!"disse Charles.

"AVEVA UNA PISTOLA!"disse Martin.

"SI,UN INSEGNANTE CI HA PUNTATO ADDOSSO UN ARMA!"disse Preston "Morirete tutti,ha detto!"

"Stai bene?"disse Joe.

"Si."disse Alice.

"Cazzo!"disse Charles "La cinepresa è andata!"

"Non riesco a guidare se gridate."disse Alice "Mio padre non deve saperlo."

"Ok,non diremo nulla."disse Joe che si rivolse agli altri "Ragazzi,non dovete dire niente su questo."

Per le strade del paese si udì un urlo mostruoso e alcune zone del paese avevano i lampioni che si spegnevano.

"Joe,svegliati."disse il padre la mattina dopo "Porta fuori il cane."

Il cubo si era trasformato in una specie di stella.

Joe mise da mangiare nella ciotola di Lucy,poi andò da Charles con dei fogli.

Entrambi guardarono la tv che parlava dell'incidente.

"Secondo te è reale?"disse Charles.

"No."disse Joe.

"È alla tv,quindi è reale."disse Charles.

"Sembra la scena di un film,non trovi?"disse Joe.

"Oh mio Dio..."disse Charles "Joe è fantastico.

Potremmo usarlo.

Rigirarlo."

"Vuoi tornare laggiù?"disse Joe.

"Accidenti,è perfetto!"disse Charles "Sei un genio!

Dobbiamo sistemare la cinepresa e sviluppare la pellicola.

Vado a rubare dei soldi a mia madre."

I due andavano in bicicletta per il paese.

"Se le riprese dell'altra notte sono buone,Alice dovrà continuare a girare con noi."disse Charles.

"A me sono sembrate buone."disse Joe.

"Si,è stata fantastica,ma non lo farà."disse Charles.

"Credo di si."disse Joe.

"Scordatelo,hai sentito che ha detto."disse Charles.

"Ma adesso ci sono delle scene nuove."disse Joe.

"Credi che le importi delle scene?"disse Charles "Era terrorizzata."

"Si,come tutti noi."disse Joe.

Andarono dentro un negozio e parlarono con un ragazzo dai capelli lunghi,chiari,baffi e barba.

"Le lente si è rotta e la parte interna anche."disse Charles "Si può sistemare?"

"Ti conviene comprarne una nuova."disse il ragazzo.

"Per la cinepresa non c'è nulla da fare,è andata."disse Charles.

"Usiamo quella di mio padre."disse Joe che telefonò ad Alice.

"Pronto?"disse Alice.

"Ciao,Alice,sono Joe."disse lui.

"Ciao."disse lui.

"Senti abbiamo delle nuove scene,Charles e io volevamo girare."disse lui.

"No,ho chiuso con il film."disse lei.

"Dovresti svilupparmela al più presto."disse Charles "Lavori anche di notte?"

"Idiota,nessuno lavora di notte."disse lui "Tua sorella che combina?

Intendo quella bella."

"Non saprei."disse Charles che compro della pellicola "Quanto tempo ci vorrà?"

"Se mi do una mossa,tre giorni."disse lui.

"Sto guardando l'incidente in tv."disse Alice.

"Aspetta,ti porto le scene."disse Joe "A tra poco."

Lui le andò a parlare davanti alla porta di casa.

"Non mi importa che cosa voglia Charles."disse Alice.

"Lo so,è vero,ma..."disse Joe.

"Adesso sei a casa mia."disse Alice.

"È vero..."disse Joe.

"Non so perché continuiate con quello stupido film."disse lei che vide arrivare il padre "Adesso vattene."

Il padre scese "Che vuole?"

"Mi ha invitata ad una festa."disse lei.

"Si?"disse il padre.

"Salve,signore."disse Joe.

"Lei non verrà alla tua festa."disse lui.

"Si,signore."disse Joe.

"Vattene via."disse il padre "Non ti voglio vedere."

Lui entrò.

"Lo farò."disse lei.

Il gruppo era tornato a girare su una collina da cui si vedeva il disastro ferroviario.

Martin,sparò a Kevin che era vestito da zombie.

Kevin cadde a faccia in avanti.

"Stop."disse Charles "Questa era perfetta.

Oh mio Dio,con il treno sarà grandiosa.

Joe ricarica la pistola."

"Ok."disse Joe.

"Cambiamo angolazione."disse Charles "Alice,sei stata fantastica.

Martin,recita con più ritmo."

"Ci proverò,ma ancora piango per l'altra notte."disse Martin.

"Ragazzi,davvero era bella,la mia morte."disse Kevin,levandosi gli occhi finti.

"Favolosa."disse Charles.

"È stato fichissimo."disse Kevin.

"Che sarà successo?"disse Alice.

"Perché ha fatto deragliare il treno?"disse Joe.

"Ho un'orribile sensazione."disse lei.

Joe prese la cinepresa e la avvicinò "Quello è un treno dell'Air Force."

Il gruppo andò in un ristorante a pranzare.

"Costruisco modellini."disse Joe "Li faccio,li coloro, li incollo."

"E non si vergogna."disse Preston.

"Senti chi parla."disse Kevin.

"Genio."disse Preston.

Una cameriera diede un piatto a Charles "Grazie,posso avere un caffè con crema a parte?"

"Certo."disse lei.

"Così sofisticato."disse Kevin.

"Che c'è?"disse Charles "Mi piace il caffè."

"A nessuno piace il caffè."disse Kevin.

"Quei treni hanno dei ganci."disse Joe.

"Vero."disse Martin.

"Si,servono per caricarli sulle navi da trasporto."disse Preston.

"Ogni vagone del treno..."disse Charles.

"Sono forse l'unico che non capisce cosa voglia dire?"disse Martin.

"Può essere,Scemartin."disse Kevin. "Non chiamarmi così!"disse Martin.

"Scusa,Scemartin."disse Kevin "Piangi adesso."

"Il Dr. Woodward aveva una mappa..."disse Joe "Ha guidato lungo i binari del treno...

Magari c'era qualcosa che voleva distruggere."

"Ragazzi,volete stare zitti?"disse Charles.

"Magari era solo depresso e si voleva uccidere."disse Kevin.

"Ma che idiozia."disse Martin.

"Aveva una pistola,poteva usarla."disse Joe.

"Ci sono tantissimi modi per commettere un suicidio."disse Preston "Prendere pillole,impiccarsi..."

"Ehi!"disse Kevin "Femminuccia!

Non magiare le patatine!"

"Se le ho ordinate ci sarà un motivo."disse Charles.

"Scusi,potrei avere altre patatine?"disse Kevin "Il mio amico è un ciccione."

"Dentone spiritoso,almeno io non ho bisogno del seggiolone."disse Charles.

"Buttarsi da un palazzo,cadere dalle scale..."disse Preston "Questo non è efficace."

"Se era dell'Air Force,che ci tenevano dentro?"disse Alice.

"Accidenti,basta parlare."disse Charles "Joe,dico sul serio.

Vuoi davvero che succeda qualcosa anche a tuo padre?"

I militari stavano caricando i cubi dentro delle scatole e le stavano mettendo dentro dei camion rossi,con tre cerchi bianchi su un lato.

Da una tenda usci un colonnello con Jack.

"Si,vice sceriffo,quest'incidente ha creato una grossa confusione."disse il colonnello.

"Le autorità locali vorrebbero..."disse Jack.

"È tutto sotto controllo,stiamo ripulendo la zona."disse il colonnello.

"C'è qualcosa di cui dovrei essere a conoscenza?"disse Jack.

"La capisco,è preoccupato per la merce."disse il colonnello.

"Vorrei vedere la nota di carico."disse Jack.

"Questo,non sarà possibile."disse il colonnello.

"Colonnello,sono in molti,nella mia città a chiedersi che succede."disse Jack.

"Quale città?"disse lui.

"Lilian."disse Jack.

"Se mi chiede se ci fossero materiali pericolosi sul treno,le assicuro che la risposta è no."disse il militare "Mi scusi."

Lo sceriffo,rimasto solo,vide che i militari prendevano impronte di pneumatici.

Tornò alla centrale e parlò con lo sceriffo "Ho aspettato due ore per parlare con qualcuno."

"Hanno solo un gran da fare."disse lo sceriffo.

"Nelek non mi ha mostrato la nota di carico,dice che trasportavano parti di aereo."disse Jack.

"È l'Air Force,è molto probabile."disse lo sceriffo.

"Sceriffo,le dico che qui c'è sotto qualcosa."disse Jack "Stanno rilevando impronte di pneumatico sul terreno.

Chi stanno cercando?"

Lo sceriffo si alzò ed iniziò a mettere a posto le cose.

"E stanno sistemando anche strani cubi dentro a delle casse."disse Jack.

"Strani cubi?"disse lo sceriffo.

"Si,sono tantissimi."disse Jack "Li caricano in camion rossi.

Io credo che lei debba controllare."

"E io credo che ti serve una pausa."disse lo sceriffo "Te lo dico da quando è morta Elizabeth.

Sei un ottimo vice,ma prenditi una vacanza,metti via l'uniforme,va a pescare,stai con tuo figlio."

Di notte lo sceriffo arrivò ad un distributore di benzina.

C'era un alto palo di metallo blu,con un cartello rettangolare,con la scritta verde "KELVIN"con sopra e sotto giallo.

Entro nel negozio accanto e trovò un ragazzo con un registratore e delle cuffie.

"Non ti pagano per sentire quelle."disse lo sceriffo,ma lui non lo sentì,così lo sceriffo gli tirò contro una bustina.

"Salve,sceriffo."disse il ragazzo.

"Che cos'è?"disse lo sceriffo.

"Uno stereo."disse il ragazzo,mentre lo sceriffo pagava alla cassa "Ci senti un sacco di canzoni.

Vuole provare?"

"No,grazie."disse lo sceriffo "Ci mancavano solo i ragazzi con lo stereo.

Dove andremo a finire?"

Lo sceriffo uscì e mise la benzina.

Mentre aspettava vide un branco di cani che correvano,poi sentì il rumore di un ramo da dietro il negozio accanto.

La sirena si accese da sola e lo sceriffo corse a spegnerla.

Un cassonetto fu scagliato via.

Il ragazzo non si accorse che la macchina dello sceriffo era stata colpita violentemente.

Le luci andarono e vennero,allora il ragazzo vide la macchina che aveva l'intero cofano schiacciato fino a terra.

Lui uscì "Sceriffo?"

Si allontanò di tre passi dalla macchina,poi guardò dietro di se vedendo un essere alto 8 metri.

L'essere aveva la pelle nera su buona parte del corpo e alcune parti bianche.

La parte frontale del muso era piatta,bianca,allungata e si restringeva man mano che ci si avvicinava al mento che aveva la punta piatta.

Gli zigomi dell'essere erano bianchi e sporgenti,mentre il muso era secco,gli occhi erano incavati e del tutto neri,il naso non era presente,ma c'era solo

un'apertura circolare al suo posto.

La bocca era piegava verso il basso e c'era una linea nera verticale che partiva dal labbro superiore fino al buco che fungeva da naso.

Da sotto gli occhi partivano 2 linee nere che andavano verso il mento e si fermavano poco sotto il labbro inferiore puntando al centro del mento bianco.

I lati della mascella erano neri.

La testa era nera, allungata all'indietro,anche se non molto ed era circolare,divisa al centro da una linea appena visibile, con 2 linee bianche che arrivavano

poco sopra il naso,le tempie,scavate erano bianche e sopra di esse c'erano due piccole protuberanze ossee dirette prima verso l'esterno e poi piegate

leggermente all'indietro.

Il collo era nero,largo,con 2 linee bianche sulla parte davanti.

Le spalle erano coperte da una placca ossea che andava al centro del petto,unendosi con la gabbia toracica visibile che aveva la parte centrale nera e 6 costole

grandi,di cui una arrivava sulle spalle.

Le braccia erano sottili e snelle,con delle punte sui lati degli avambracci e aveva 4 dita appuntite per mano.

La vita era snella e allungata,poi iniziavano le cosce protratte in avanti,fatte fa varie placche allungate,dal ginocchio in poi le gambe andavano all'indietro,poi

andavano verso il basso in avanti e terminavano con 2 dita immense,con degli unghioni e un altro dito piccolo dietro.

Dalla schiena uscivano 2 braccia immense che arrivavano fino a terra,sottili,con 4 dita molto allungate.

Io ragazzo urlò e l'essere lo spinse a terra emettendo versi.

Il ragazzo rotolò,corse e si rifugiò nel negozio.

L'essere sfondò le vetrate,facendo un enorme buco su tutta la parte davanti e lo afferrò urlando.

Il giorno dopo il gruppo era nella casa di Charles.

Joe truccava Alice in modo fa farla sembrare uno zombie.

"Dove hai imparato a truccare?"disse Alice.

"Nel manuale di trucco."disse Joe.

"Ehi,Joe,servono più riprese dell'incidente."disse Charles "Sai il treno che hai costruito?"

"Il treno merci."disse Kevin.

"Voglio farlo esplodere."disse Charles.

"Posso farlo?"disse Kevin.

"Si."disse lui.

I due andarono.

"Possono farlo esplodere."disse lui "Vuoi vederlo?"

Le luci andarono e vennero.

"È la terza volta."disse Charles.

"Strano."disse Kevin.

"Allora,come si interpreta uno zombie?"disse Alice.

"Ah..."disse Joe "Pensa ad un demone senza vita,senza anima,spento.

Spaventoso.

Tu conosci la Mulin?"

"Quella di lettere?"disse Alice.

"Si."disse Joe "È come lei,ma affamata di carne umana.

Vuole trasformare la gente in zombie."

"Ok,grazie."disse lei che gli diede un bacio sulla guancia.

"Oh Dio."disse Joe,sotto voce,dopo che lei fu andata via.

Il vice sceriffo usciva dal negozio distrutto e ad aspettarlo c'erano un anziano e una donna.

"Attento."disse la donna "C'è stata una fuga d gas.

Non so quanto carburante abbia perso."

"Non mi sembra che faccia molte domande."disse il vecchio.

"Gli dia un po' di tempo."disse la donna,mentre Jack si chinava a terra e osservava la pistola dello sceriffo.

"Sono convinto che sia stato l'attacco di un orso."disse il vecchio.

"Le telecamere non hanno ripreso nulla,è come se avessero cancellato. l'accaduto."disse la donna.

Jack prese la radio "Viky,hai sentito lo sceriffo Pruit?"

"Negativo,ancora nulla."disse una voce femminile.

"Viky,fa venire un unita qui,diramate un avviso di scomparsa per lo sceriffo."disse Jack.

"Ricevuto."disse la voce "Jack,arrivano strane telefonate."

"Come sarebbe strane telefonate?"disse Jack.

Il vice andò da un uomo che aveva una serie di macchine parcheggiate in una piazzetta e l'uomo iniziò ad aprire tutti i cofani,mostrando che mancava il motore.

"Non ho mai visto una cosa del genere."disse l'uomo "Insomma,che diavolo dovrei fare?

Quello dell'assicurazione pensava che scherzassi.

Beh,guarda la mia.

Hanno portato via tutto il motore."

"Avrai avuto problemi con qualcuno."disse lui.

"Allora vai a parlare con Luis Deinard."disse l'uomo "Non gli ho prestato dei soldi e non mi stupirei se si trattasse di una sporca vendetta."

Altre persone parlavano con lo sceriffo.

Un uomo disse: "Il tetto è crollato..."

Una donna disse "Il mio cane è sparito..."

"Chiamate la stazione,i miei colleghi si occuperanno di voi."disse Jack che guardò la strada e vide che c'era una miriade di mezzi militari,più i camion rossi.

Al tramonto Joe andò al confine del paese ed iniziò a camminare in un prato"LUCY?"

Andò i paese con la bicicletta e appese la foto del suo cane su un cartello e vide che era pieno di foto di animali scomparsi.

Joe tornò a casa di notte e trovo Jack che era seduto ad un tavolo con altri poliziotti.

"Ho quattro uomini che sono scomparsi."disse uno di loro.

"La gente non si sente al sicuro e sapete perché?."disse Jack "Perché non lo è.

I militari non danno spiegazioni,ci sono dei camion a casa di Woodward,sembra che vogliano le sue ricerche."

"Ricerche?"disse uno di loro.

"Un tizio, a bordo di uno dei camion,aveva uno scanner in mano."disse un altro.

"Con la scusa di ripulire la zona,prendono le tracce di pneumatici sul terreno,significa che cercano qualcuno."disse Jack.

La torcia cadde dalla mano di Joe "Hai visto Lucy,per caso?"

"No,ma sarà qui da qualche parte."disse Jack "Prendi qualcosa da mangiare e vai in salotto."

La luce andò e venne,così Jack si alzò e prese la radio "Viky,c'è luce alla stazione?"

"Va e viene."disse la donna "La contea di Haddonfield è al buio."

"Hai detto Haddonfield?"disse Jack "Cerca di contattare qualcuno e mandalo a vedere se è solo un problema elettrico."

Joe prese da mangiare,andò in salotto e iniziò a parlare con Charles "L'Air Force sta cercando un'auto,quella del padre di Alice,stanno prendendo le tracce dei

pneumatici,passo."

"Non voglio parlarne."disse Charles "È questo che stavo dicendo oggi.

Magari ci stanno controllando,accidenti,chiudi quella bocca,passo."

"L'esercito è da Woodword,vogliono le sue ricerche."disse Joe.

Un camion con un braccio meccanico stava passando per la campagna di notte e l'uomo parlava alla radio "I cavi sono spariti,i pali sono vuoti."

"Stessa cosa qui a Haddonfield,qualcuno ha smontato i cavi."disse una voce alla radio.

"Oh cazzo."disse l'uomo che scese,si mise sul braccio meccanico e cominciò ad alzarsi da terra,poi parlò alla radio.

"Come va a Lilian?"disse la voce alla radio.

"Manca quasi mezzo miglio di cavi."disse l'uomo "Dalla 38 riparte la linea."

L'uomo sentì un fracasso e vide oggetti e anche motociclette che venivano scagliate in aria,oltre gli alberi,poi un piano cottura fu scagliato in strada.

La luce iniziò ad andare e venire,l'essere uscì dagli alberi dietro l'uomo,lo strappò dal braccio meccanico danneggiandolo e colpì il vetro del camion.

Il giorno dopo c'era una gran quantità di persone riunite in una grande stanza e Jack era su un palco con un microfono.

Una donna si era alzata,le era stato dato un microfono e parlava "Voglio sapere chi li ha presi.

20 microonde spariti dal mio magazzino.

In giro la situazione è un disastro.

Ci sono incidenti,persone scomparse,la contea è senza luce.

Sai questo a cosa mi fa pensare?

Mi fa pensare ad un invasione russa."

"Debby,non credo che i russi centrino qualcosa con quello che sta succedendo in città,ma farò scattare il copri fuoco..."disse Jack.

"Fino a che non mi dirai chi ci sta creando tutti questi problemi,io accuserò i russi."disse la donna"E dov'è lo sceriffo Pruit?"

"I nostri uomini lo stanno cercando."disse lui e tutti alzarono le mani.

Jack indicò un uomo anziano e gli fu dato un microfono.

"Da un po' di tempo sto captando strane frequenze militari."disse il vecchio "La mia ricetrasmittente è un casino."

"Le posso parlare in privato?"disse Jack e i due andarono ai lati della stanza.

"È come se si fossero impossessati della mia radio."disse il vecchio.

"Dev'essere una cosa antipatica."disse Jack che prese un foglio e una penna "Si ricorda quali frequenze?"

"Certo."disse il vecchio.

Jack tornò in ufficio che era pieno di gente e parlò con un collega "Fai sintonizzare tutte le radio su queste frequenze."

Jack andò a parlare con un altro "Miller,hai uno scanner radio con un decodificatore?"

"Per invertire la voce?"disse Miller.

"Si."disse Jack "Prendilo."

L'agente precedente arrivò "Jack,cosa c'è?"

"Credo che l'Air Force usi dei..."disse Jack.

Luis Deinard lo chiamò,con accanto un poliziotto "Ehi!

Era a casa mia stamattina,tu lo sapevi?"

"Lo abbiamo interrogato."disse Miller.

"Ti sarei grato se informassi tuo figlio che casa mia e mia figlia sono off-limits."disse Luis Deinard.

Alice e Joe erano in una stanza "Forse ti ho truccata meglio ieri."

"No,va bene."disse Alice "Mi piace molto.

La stanza era in totale disordine e Joe spostava della roba "Dovevo mettere a posto."

Alice vide diversi modellini sul tavolo.

"Hai fatto tu questi modellini?"disse Alice.

"Si."disse Joe che tolse un compito dove aveva appena preso sufficiente"Sai,l'ho visto in tv."

Lei si sedette sul letto e anche lui.

Joe prese un modellino di un vagone "Ecco,questo è il treno che vogliono far esplodere."

"Sembra vero."disse Alice prendendo il modellino "Molto vecchio."

"Ho usato la tecnica del pennello asciutto."disse Joe "Si passa una mano di pittura,e poi si mette il colore."

Joe prese una bottiglietta "Il grigio topo."

"Grigio topo?"disse lei ridendo.

"Si,ci sono 14 grigi diversi."disse Joe "È pazzesco."

"Cos'era quella catenina che tenevi in mano la sera dell'incidente?"disse Alice"Era di tua madre?"

"Mio padre glie la regalò il giorno in cui sono nato."disse Joe "Lei la portava sempre.

Anche se è stato un brutto incidente,mio padre l'ha recuperato."

Arrivò Charles "Ragazzi,dove diavolo eravate finiti?"

"Qui."disse Joe.

"Devi farlo tu il soldato."disse Charles.

"Credevo avessi chiamato Evan."disse Joe.

"Si,ma quello ci ha dato buca."disse Charles "Devi farlo tu,sei l'unico."

"Che vuol dire che hanno trovato il mio cane a Haddonfield?"disse Jack che era seduto ad una scrivania "È da tutta altra parte!"

"Lucy è veramente li."disse l'agente "Sembra che sia stata trovata da Lory Stroad,quella ragazza che era stata quasi uccisa da Michael Mayers.

Abbiamo anche ricevuto circa 30 segnalazioni di persone che hanno trovato i nostri cani fuori città."

Il poliziotto mise una mappa della zona sul tavolo "Ecco."

Il vice vide una serie di punti rossi intorno alla cittadina.

"È come se fossero scappati."disse l'uomo.

Jack e una serie di agenti erano alla radio e sentirono una voce.

"Che ha detto?"disse uno di loro.

"Operazione allontanamento."disse lo sceriffo.

"Di sicuro e l'Air Force."disse di loro.

Joe era davanti alla casa di Woodward e c'erano diversi camion militari.

Il ragazzo era vestito da soldato e parlava con Martin,vestito da ispettore.

"Scoprì cosa faceva l'azienda e dopo le cose che mi hai detto,ho pensato di dartele."disse Joe "L'ho fatto solo perché eravamo in Vietnam insieme."

"Tempi duri."disse Martin "Grazie comunque."

"Ehi,non ci staremo mettendo nei guai?"disse Kevin che aveva la cinepresa.

"Chiudi la bocca,dobbiamo girare."disse Charles.

"Non me ne importa nulla del tuo film."disse Kevin "L'Air Force ci ucciderà."

Charles gli tappò la bocca "Kevin..."

"Non toccarmi."disse Kevin.

"Lo abbiamo scoperto oggi."disse Joe "Tu capisci che è top secret."

"Certo."disse Martin.

Arrivò la macchina dello sceriffo.

"Salve,signor Lem."disse Kevin.

"Salve."disse Jack che scese irato "Tu sali in macchina."

Joe dovette andare e lo sceriffo prese la cinepresa.

"È colpa mia?"disse Alice sotto voce,indicando se stessa.

Joe fece di no con la testa.

"Vorrei aiutarla vice sceriffo,ma sono informazioni riservate."disse Nelek.

"E se chiamo Washinton e gli chiedo dell'operazione allontanamento?"disse Jack sorprendendolo"Mi spiegheranno loro."

"Aspetti."disse Nelek "Possiamo parlare,ma non qui."

I due si strinsero la mano,dopo aver parlato un po'.

Joe e il padre entrarono in casa.

"È una situazione nuova per tutti e due."disse Jack "Affronteremo ogni cosa.

Solo noi 2."

Il padre mise la cinepresa sul tavolo "Quindi lasciami essere chiaro.

Non sei amico di Alice Deinard.

Quando dico di no,non intendo dire si,non intendo dire forse,intendo dire no.

Conosco Luis Deinard da anni,è sempre stato un problema.

Tua madre diceva che non è uno cattivo,che gli serve del tempo,che è uno triste.

Sono stato buono con lui e non posso,non più.

Non voglio ne lui,ne sua figlia in questa casa.

Non permetterò a te di stare con lei,di fare progetti insieme a lei o altro,questo è tutto.

Siamo d'accordo."

"No,non siamo d'accordo su nulla."disse Joe "Lei è..."

"NON MI INTERESSA COM'È!"disse Alice "Suo padre è un irresponsabile bastardo,figlio di puttana."

Di notte Joe andò nel cimitero e si mise seduto vicino alla tomba della madre,guardando l'orologio.

Vide che c'era un edificio con delle entrate simili alle porte di un garage e attraverso i vetri si vedeva della terra che veniva smossa.

Lo sceriffo raggiunse un accampamento militare e i militari lo accerchiarono,puntandogli i fucili addosso.

"Cerco il colonnello Nelek."disse lo sceriffo.

"Lo sappiamo."disse una voce "Deponga le armi,lei è in stato di arresto.

Metta via le armi."

Nelek ed un altro erano un una struttura fatta di un telo bianco di plastica,con il soffitto circolare.

Dentro c'era un letto d'ospedale con sopra Woodword.

"Io non voglio altri problemi."disse Nelek "Abbiamo cercato tra le sue cose.

Alla ricerca di prove.

Cosa sapeva?

Come lo sapeva?

Chi altri può sapere?"

L'altro militare andò via.

"Ricordo di lei in laboratorio e che non sempre eravamo d'accordo,ma questo non giustifica quello che lei ha fatto."disse Nelek "E visto che è meglio andare

avanti ed evitare altri problemi,perché non mi dice dove ha messo la sua ricerca e chi altri la conosce?

So che qualcuno ha assistito all'incidente."

"Ho visto cosa succede,signor Nelek,quando vi prendete cura delle persone."disse Woodward.

"Lui è mio."disse Nelek "Lui è mio.

Farò l'impossibile per catturarlo."

"Lui è in me."disse Woodward "E io in lui.

Quindi,quando lo incontrerà,e sono certo che succederà,sappia che ci sarò anche io a guardarla."

Nelek si allontanò,l'altro gli fece un iniezione,Woodward ebbe le convulsioni e morì.

Alice bussò alla finestra di Joe che stava dormendo.

Lui le aprì e la fece entrare.

"Ciao."disse Alice "Stavi dormendo?"

"Prima,poco fa."disse Joe "Tutto bene?"

"Si."disse lei.

Joe provò ad accendere la luce.

"La luce non funziona ancora."disse Alice.

"Come la mia stanza."disse Joe.

"Non riuscivo a dormire."disse Alice che si era seduta a terra. "Pensavo.

Volevo dirti una cosa prima di domani."

Joe si sedette.

"Non lasciar che Charles distrugga il treno."disse Alice "Non è giusto.

Charles è tuo amico,ma è così prepotente."

"Ma noi ci conosciamo dall'asilo."disse Joe.

"Non può avere sempre quello che vuole."disse Alice "Lo so,io non ti conosco,ma è come se ti conoscessi."

"Vorresti vedere una cosa?"disse lui.

"Si."disse lei.

Joe accese la videocamera e proiettò un video di lui da piccolo,con sua madre

"È strano guardarla così."disse Joe "Come se ci fosse ancora.

Lei mi guardava sempre così."

"Mi spiace molto per quello che è successo."disse lei "Mio padre aveva saltato il turno.

Tua madre lo sostituì quel giorno.

Mio padre...a volte vorrebbe essere stato al suo posto.

E a volte anch'io."

Videro che il cubo bianco si muoveva da solo e si avvicinarono al tavolo.

"È normale?"disse lei.

"No."disse Joe e l'oggetto volò verso il muro,facendo un buco.

Dal buco si vedeva la cisterna azzurra al centro del paese.

Alice tornò a casa aprendo piano la porta.

"Vuoi dirmi dove sei stata?"disse Luis che era su una poltrona in salotto e stava bevendo alcolici "O te lo dico io?"

Lei si avvicinò "Vado a dormire."

"No,siediti."disse Luis.

"Non voglio sedermi."disse lei.

"Allora vattene!"disse Luis.

"Papà..."disse lei.

"VATTENE!"disse Luis.

Lei corse fuori e Luis la inseguì.

Lei prese la bicicletta e il padre la macchina.

Alice riuscì a fare una curva andando nella direzione opposta al padre.

"Alice,mi dispiace!"disse lui che andò a sbattere contro un altra macchina.

Si ferì alla testa e alla bocca.

Lei restò a guardarlo e dietro di lei apparve la creatura.

Alice si voltò,,sentendo i versi,lo vide ed urlò.

Il padre vide attraverso lo specchietto della macchina che la figlia veniva sollevata.

"ALICE!"urlò lui che scese e cadde "Alice!"

Inciampò sulla bici e poi si rialzò "ALICE!"

I militari erano in un campo e uno di loro usava un lanciafiamme per dare fuoco ad un prato.

Il giorno dopo Charles era a comprare la pellicola.

"Non dici nulla?"disse Charles "Quella cosa mi ha bucato il muro."

"Ti avevo detto di non prenderla o sbaglio?"disse Charles.

"Perché sei arrabbiato?"disse Joe"Per via del treno?"

"Anche per quello,ma non solo."disse Charles.

"Di a tua sorella che Donny da un po' si è mollato con Caren."disse il ragazzo con i capelli lunghi che diede il resto a Charles "È una settimana che è finita."

I due uscirono e presero le biciclette.

"Che problema hai?"disse Joe.

"Il mio film è un disastro per colpa tua."disse Charles.

"So che mio padre è stato un idiota."disse Joe "Dobbiamo finirlo il tuo film."

"Non è più il mio film ormai."disse Charles.

"Come sarebbe?"disse Joe.

I due passarono sotto la cisterna dell'acqua che aveva il cubo conficcato sulla superficie.

Arrivarono a casa di Charles.

"Riprenderò la cinepresa,so dove l'ha messa."disse Joe "Siamo in tempo."

"Il film non c'entra nulla."disse Charles.

"Cosa c'è,allora?"disse Joe.

"Dio,tu proprio non ci arrivi."disse Charles "È ovvio."

"Che cosa?"disse Joe.

"Ma quanto sei idiota."disse Charles "È dall'incidente che sei strano."

Andarono nella camera di Charles.

"Mister so tutto io ,sei diventato."disse Charles.

"Il tuo film non funzionava."disse Joe "Tu l'hai detto.

Eri preoccupato.

Ti ho aiutato."

"L'hai fatto solo per Alice."disse Charles che spense la luce,mentre la cinepresa proiettava un video su uno schermo.

Era la stessa scena ripresa alla stazione

"Sei tu che hai voluto la moglie nel film."disse Joe.

"Si,ma non perché tu te ne innamorassi."disse Charles che era seduto.ì

Joe si appoggiò ad un tavolo.

"Che ti importa se mi piace Alice?"disse Joe.

"Piace anche a me!"disse Charles "Per questo le ho chiesto di recitare.

Dovevo provarci io!"

"Ti piace..."disse Joe.

Videro il momento dell'incidente.

"Mi spiace."disse Joe.

"Joe..."disse Charles indicando l'immagine sullo schermo.

I 2 videro la creatura emergere dai rottami,anche se le riprese non erano chiare.

"Ma chi diavolo è?"disse Charles "Che cos'è?

Ma che cos'è?"

Sentirono il suono di una sirena e uscendo videro un gran caos in strada.

"Che succede?"disse Charles ad un vecchio.

I due si voltarono e videro una grossa colonna di fumo.

L'esercito indicava la strada da seguire e faceva salire tutti sui pulman.

Furono condotti fuori città verso dei grandi capannoni bianchi.

Joe era vicino a Charles che si riunì con i genitori e le sorelle.

"Charles."disse la madre che lo abbracciò "Stai bene?"

"Si,ci hanno caricati un un autobus mentre non c'eri."disse Charles.

"Ciao."disse la madre a Joe.

"Salve."disse Joe "Io cerco mio padre."

"Gli dirai di quella cosa?"disse Charles.

"Si."disse Joe.

"Torna qui se non lo trovi."disse la madre di Charles.

"Si."disse lui che si fece strada tra la folla.

In infermeria trovò il padre di Alice su una barella e ci si mise vicino "Signor Deinard,sono Joe Lem.

So di non esserle molto simpatico e mi spiace,ma cerco mio padre..."

Lui lo afferrò "La presa.

Ha preso Alice."

"Cosa?"disse Joe.

"Lo visto."disse Luis "Era grosso.

E...non so, era qualcosa che non avevo mai visto.

Nessuno mi crede.

Mi danno delle pillole e...nessuno mi crede."

"Io le credo."disse Joe.

Joe riunì il gruppo,formato da Charles,Kevin,Preston e Martin.

"Ha preso Alice?!"disse Charles.

"Dobbiamo tornare in città e cercarla."disse Joe "Andiamo."

"Guarda che è morta."disse Martin "Alice è morta."

"Non provarci nemmeno."disse Joe.

"Un momento,io voglio vivere,ok?"disse Preston.

"Joe,cosa pensi di fare?"disse Charles "La città è blindata.

Non possiamo rientrare."

"Sentite ho un idea."disse Joe.

"E se te lo trovi davanti?"disse Martin "Che fai?

Gli parli?"

"Ho 6 tonnellate di esplosivo."disse Kevin "Facciamolo saltare in aria."

Charles andò a parlare con la sorella e le chiede di provarci con Donny.

"E perché dovrei aiutarti?"disse la sorella.

"Farò da badante ai gemelli,così andrai a quella stupida festa."disse Charles.

Lei,da sdraiata su una branda,si mise seduta.

"Ma non fare domande e non dirlo a nessuno,prometti?"disse Charles.

Poco dopo Donny accompagnava il gruppo verso la sua macchina,passando di soppiatto tra le auto"Ci sono delle regole nella mia auto,ok?"

"Dove diavolo stiamo andando?"disse Kevin.

"A scuola,ad aprire il camper di Woodward."disse Joe "Scommetto che è li che nasconde le ricerche."

"Quali ricerche?"disse Kevin.

"Dobbiamo scoprire tutto su quella cosa,così potremo trovarlo e salvare Alice."disse Joe.

Salirono in macchina.

"Occhio alla tappezzeria."disse Donny.

"Adesso andiamo a scuola!"disse Joe.

"Ma da quando è così prepotente?"disse Donny.

"Da ora."disse Joe.

Lo sceriffo bussò alla porta della stanza dove era rinchiuso e diede un forte pugno al militare che era davanti ad essa e si mise la sua uniforme.

Da una delle finestre sparò ad un camion che esplose,poi prese una jeep militare e andò via.

La macchina di Donny guidava verso il paese.

"Se hanno già perquisito la casa di Woodward,non credete che siano andati anche a scuola?"disse Martin.

"Forse nell'aula,ma non nella segreta."disse Joe.

"Woodward ha tutte cose strane nella segreta."disse Charles.

"Zitti un po'!"disse Donny "Senti,che musica piace a tua sorella?"

"Non lo so..."disse Charles "La disco forse."

"Rivaluterò la disco."disse Donny.

"Tra poco c'è un posto di blocco."disse Joe.

"Idiota,lo so."disse Donny che girò verso il bosco.

Arrivarono in paese al tramonto e Donny parcheggiò l'auto "E adesso?

Aspetto qui,come un cretino?"

"Si,ti ringrazio per quello che fai."disse Joe "Hai una chiave inglese?"

I 4 corsero verso la rete che separava la scuola dalla strada e la scavalcarono.

Corsero verso un container che era chiuso con quattro lucchetti e provarono a forzarlo con la chiave inglese.

"Joe,è impossibile,non ci riusciremo mai."disse Charles "Ci vuole forza,non ci riuscirebbe nemmeno un ladro professionista."

Martin prese l'oggetto e ruppe il lucchetto.

Aprirono e trovarono montagne di documenti e di pellicole.

Presero diverse cose e andarono in un aula con un proiettore.

"Non ci credo che stiamo irrompendo nella scuola."disse Martin "Chi lo fa?

Nessuno lo fa.

Gli idioti lo fanno."

Joe diede un colpo al vetro della porta e la aprì.

Iniziarono a leggere.

"Il Dr. Woodward fu radiato dalla base 51 dell'Air Force, nel 1963,per condotta sovversiva."disse Joe "Che cavolo è?"

Martin diede una foto a Charles "Charles,guarda.

Il vecchio Woodward."

"Qui è il giovane Woodward."disse Charles.

Joe vide un filmino che mostrava una grossa struttura,con il tetto a punta e dentro c'erano dei pezzi di qualcosa.

I pezzi andavano verso l'alto ed erano appuntiti.

"Studia questo essere dal 1958."disse Martin.

Intorno all'oggetto c'era Woodward in camice,altri dottori e militari.

"Che cos'è?"disse Joe.

"Qui c'è scritto,incidente 8 aprile 63."disse Charles.

Kevin mise una cassetta in un registratore e si sentì la voce di Woodward.

REGISTRAZIONE

"Ho detto che questo essere è più sofisticato di tutti noi.

Che la sua è una specie prevalentemente sotterranea.

Viene trattato senza compassione o rispetto.

Ho anche spiegato che vuole solo ricostruire la sua navicella,un mezzo composto da questi cubi,che formano una complessa lega muta-forma…"

Uno dei pezzi dell'astronave divenne migliaia di cubi bianchi.

"Oh cavolo."disse Charles.

REGISTRAZIONE

"...un materiale è straordinario di cui non comprenderemo mai il funzionamento.

Tenta disperatamente di ricostruirla da quando si è schiantato qui,nel 58.

Ma invece dargli l'aiuto di cui ha bisogno,noi lo teniamo prigioniero."

"È il dottor Woodward!"disse Kevin vedendo una delle immagini.

REGISTRAZIONE

"Ha subito esperimenti,biopsie e torture da parte di Nelek.

Tutto questo dolore e questa mancanza di rispetto,lo hanno solo portato ad odiarci.

Lo abbiamo trasformato in un nemico.

Ho detto questo perché è entrato in contatto con me.

Lui stabilisce connessioni psichiche attraverso il contatto fisico."

Nel video Woodward si avvicinò ad una gabbia e fu afferrato da una mano immensa che era uscita da una delle aperture superiori che erano state leggermente

piegate.

"OH!"disse Martin.

"Ma che cavolo..."disse Charles.

"Mio Dio!"disse Kevin "Che cos'è quella cosa?"

"Accidenti."disse Charles "Ma che diavolo…?"

Martin si voltò dalla parte opposta "Non riesco a guardare."

REGISTRAZIONE

"Quando siamo entrati in contatto io ho capito lui e lui ha capito me."

Joe si alzò.

REGISTRAZIONE

"Mi sono reso conto che se non cambiamo atteggiamento e non lo aiutiamo...pagheremo un prezzo altissimo.

Ma Nelek non ascolta.

Lui mi farà cacciare...ma io non rinuncerò.

Giuro che farò tutto il possibile per liberarlo."

"Lui non lo voleva uccidere."disse Joe "Lo voleva liberare."

I militari fecero irruzione nella stanza,presero il gruppo e li portarono in uno dei pulman della scuola,chiudendoli dietro una porta di vetro sul fondo.

Il pulman partì e andò in una strada di campagna.

Jack era arrivato al capannone dove erano state portate le persone del paese e parlava con un collega.

"Loro hanno appiccato l'incendio."disse lo Jack.

"Hanno anche preso Joe e altri."disse l'altro.

Jack andò da Preston "Preston,dimmi quello che sai e io non ti sbatto in galera."

"Ok,guardi questo..."disse Preston dandogli il nastro dell'incidente del treno.

"Cosa ci succederà a desso?"disse Charles.

"Ci uccideranno."disse Kevin.

Nel pulman era salito Nelek,un soldato di colore,uno bianco e un altro di colore che guidava.

"Kevin,sta zitto."disse Martin "Non lo faranno.

Siamo dei bambini."

"Non possono ucciderci."disse Charles.

L'essere diede una spallata all'autobus che rimase danneggiato,piegandosi sul lato,ma non cadde.

Il mostro entrò nel bosco urlando.

Poco dopo il mezzo si fermo.

"Era la creatura del treno?"disse Charles "Perché siamo fermi?"

"Contatto con l'obbiettivo."disse uno dei militari,mentre Nelek prendeva un fucile enorme.

"Che fucile è?"disse Charles.

"Non lo so,ma quei proiettili hanno dentro un trasmettitore. "disse Kevin.

"Tieni,centralo."disse Nelek che diede il fucile al soldato di colore.

"Si,signore."disse quello di colore.

"Apri la porta."disse Nelek e l'altro lo guardò,poi aprì la porta.

Il soldato si avvicinò alla porta aperta dall'autobus e non vide niente."

"Ho un brutto presentimento."disse Charles.

"C'è un punto preciso che vuole che centri…?"disse l'uomo che venne afferrato dal braccio immenso dell'essere che lo sbatté da una parte all'altra del mezzo.

Il fucile sparò contro il vetro dietro il quale vi erano i ragazzi che però non si ruppe.

Il militare si aggrappò ad uno dei sedili allungando la mano sinistra verso l'autista che fece lo stesso.

"AIUTO!"urlò l'uomo che venne portato via.

"OH MIO DIO,MARTIN!"disse Kevin.

"VIA DA QUI,PRESTO!"urlò Nelek che si rivolse al soldato dietro di se "Quali altre armi abbiamo?"

"C'È UN MOSTRO LA FUORI JOE!"urlò Charles.

"Ma dove diavolo è?"disse Kevin.

L'essere afferrò il pulmino su un fianco e lo rovesciò con estrema facilità.

"SLEGATEMI!"disse Kevin che era rimasto legato al sedile "La cintura mi sta uccidendo!"

Gli altri lo slegarono.

Nelek vide che l'altro militare era morto,mentre Joe provava a piegare la leva dello sportello posteriore.

Nelek aveva un taglio sul naso.

L'essere salì sul lato del pulman urlando.

"Sono Nelek,usate l'artiglieria."disse Nelek "Qualsiasi cosa mi succeda,non fatelo scappare."

L'essere mise il braccio dentro il pulmino e cominciò a staccare dei sedili.

"Joe,aprila!"disse Kevin.

"Niente da fare."disse Joe.

"Voglio tornare a casa mia!"disse Charles.

"Apra la porta!"disse Joe e Nelek corse alla porta,poi guardo l'autista "DOVE SONO LE CHIAVI?"

"LE AVEVA OBERMAN!"disse l'altro "Mi aiuti!

SONO INCASTRATO!"

L'essere alzò la mano sopra l'autusta.

"NO!"urlò l'uomo "NO!

NOOOOOO!"

La mano lo spappolò.

I ragazzi si voltarono.

"UN ALTRO MORTO!"disse Charles.

Joe guardò in alto e vide un vetro rotto "Ragazzi...c'è un vetro spaccato.

Martin,fammi salire sulle spalle!"

Joe fu fatto salire su Martin da Charles e iniziò a dare gomitate al vetro.

"CE LA PUOI FARE!"disse Charles.

"AVANTI,ROMPILO!"disse Kevin.

L'essere continuò a fare a pezzi i mezzo per poter entrare.

Nelek prese un fucile e lo caricò,mentre l'essere strappava i sedili.

DAI JOE!"urlò Charles e il vetro si ruppe.

Joe uscì e vide l'essere che strappava pezzi dell'autobus e urlava.

"Presto ce ne dobbiamo andare."disse Joe.

Martin fu il secondo ad uscire e aiutarono Charles a salire,che diede un calcio in faccia a Kevin e poi uscì.

I 3 aiutarono Kevin ad uscire e fuggirono.

Nelek sparò con il fucile all'essere che era entrato nel mezzo,mentre i ragazzi correvano ai lati della strada e si appostarono sotto una piccola discesa.

Il bordo superiore dell'autobus veniva deformato man mano che l'essere si avvicinava al fondo.

L'essere spalancò la bocca a Nelek,aprendo in due la parte superiore e alche la parte inferiore rivelando un mosaico di denti appuntiti.

Nelek lo guardò e l'essere lo morse alla testa,poi uscì e andò via tra i cespugli.

Arrivò la macchina di Donny che si fermò e scese "OH!

OH,IDIOTI,SIETE VIVI!"

Donny guardò il bus "Ma che cazzo...?"

"Portaci in paese."disse Joe.

"Ok,ma ve lo dico,io sono parecchio fatto."disse Donny.

Joe guidò e arrivò in paese.

"Sembravano spari."disse Kevin.

"ATTENTO!"urlò Martin.

Davanti a loro c'era un carro armato che sparò un colpo.

Joe prese una curva,ma c'era un altro carro armato e anche quello sparò.

"JOE,FA INVERSIONE!"disse Martin.

"Non posso!"disse Joe "Qui dietro c'è un carro armato!

Andiamo a piedi."

Joe provò a svegliare Donny,ma senza successo "EHI DONNY!

SVEGLIATI,PRESTO!"

"È troppo fatto!"disse Kevin.

"Queste droghe fanno schifo!"disse Martine i 3 iniziarono a correre.

Ci fu un esplosione in strada,poi una mitragliatrice sopra un carro armato sparò,seguito da un altro mezzo che fece fuoco.

"VIA!"urlò Kevin "PERCHÉ SPARANO COSÌ?"

Il paese aveva intere case in fiamme e proiettili che andavano da tutte le parti.

Ogni tanto dei missili compivano i suolo.

Un militare parlò alla radio "SIGNORE!

LE ARMI SONO FUORI CONTROLLO!

TUTTE QUANTE!

E ANCHE TUTTI I RADAR!

È UN VERO DISASTRO,SIGNORE!"

I gruppo passò tra le case,attraversò un giardino e arrivò ad un altra strada,dove l'essere rovesciò un carro armato a mani nude.

C'erano molti militari che correvano e diversi mezzi che si spostavano in strada.

I ragazzi entrarono dentro una casa con un giardino dietro.

Oltre la strada c'era una casa totalmente in fiamme.

"Sentito che esplosioni?"disse Kevin "Potentissime."

"Di chi è questa casa?"disse Martin.

"Di John."disse Kevin.

Charles prese una bottiglia di coca cola e iniziò a berla.

"Charles,che cosa ti salta in mente?"disse Martin "Non è tua!"

"Che vuoi?"disse Charles "Ho sete e sono in zona di guerra!"

"Andiamo,ragazzi."disse Joe.

"Andiamo dove?"disse Kevin.

"Al cimitero."disse Joe "Credo..."

Un colpo sfondo una parete e tutti caddero a terra.

"OH MIO DIO!"urlò Martin "Che mi è successo alla gamba?!

FA UN MALE CANE!"

"Martin,hai un osso che ti esce fuori!"disse Charles che lo soccorse.

"Un buco nel muro!"disse Kevin e un carro armato sparò.

"Joe,passami la fascia delle tende."disse Charles e Joe prese la fascia delle tende e glie la passò.

"Devo trovare Alice."disse Joe "Tu resta qui con Martin."

Charles si alzò "Te la senti senza di me?"

"Certo."disse Joe.

"Con le femminucce non ci resto!"disse Kevin.

"DIO KEVIN,STA ZITTO!"urlò Charles.

"STA CALMO!"urlò Kevin.

"Andiamo!"disse Joe che prese Kevin e corse.

"Fa male,Charles."disse Martin.

"Adesso ti farò un po' male,ok."disse Charles.

Martin urlò.

"DIO,MARTIN,NON TI HO ANCORA TOCCATO!"disse Charles

I 2 corsero per una strada devastata.

C'erano esplosioni,case danneggiate,carrelli rovesciati,cartelli stradali caduti,crateri in fiamme,esplosioni di scintille,proiettili in aria e militari che correvano.

Arrivarono nel cimitero.

"Tu seguimi."disse Joe.

"È da 5 isolati che ti seguo."disse Kevin "Che ci facciamo qui?"

"Passiamo qui."disse Joe che provò ad aprire le porte della costruzione dove aveva visto la terra smossa "Aiutami."

"Ma perché?"disse Kevin.

"Te lo dico tra un secondo."disse Joe.

"Perché i vetri sono così sporchi?"disse Kevin,mentre i 2 davano spallate alla porta.

La porta si apri e i due videro un gigantesco buco,di cui non si vedeva il fondo.

"È spaventoso."disse Kevin.

"Hai delle stelline nello zaino?"disse Joe.

"Mi prendi in giro?"disse Kevin.

I 2 accesero una stellina e la lanciarono nel cratere vedendo il fondo.

"Alice è li sotto."disse Joe.

Jack era a bordo della jeep militare e portava con se Luis.

"Ero venuto da te quel giorno per dirti che non intendevo fare del male a nessuno."disse Luis "Lo giuro.

Mi dispiace."

"Anche a me."disse Jack "È stato un incidente."

Joe e Kevin scesero nella buca.

"Joe,non capisco..."disse Kevin.

Sentirono il rumore di una sirena e iniziarono a camminare.

Sopra di loro c'era un buco che dava sull'appartamento di qualcuno.

Arrivarono ad un grande spazio che aveva centinaia di motori e di oggetti montati insieme sulle fondamenta della torre dell'acqua.

Kevin trovò il corpo dello sceriffo appeso a testa in giù tramite una catena di metallo.

Joe gli mise la mano sulla bocca e gli fece vedere che ce ne erano altri "Ci sono corpi ovunque." "Cos'è quello?"disse Kevin.

"Siamo sotto la torre dell'acqua."disse Joe "Dev'essere qui."

L'essere arrivò in quel momento.

Kevin,terrorizzato,vide che aveva una gamba una in bocca e la masticava "Sta mangiando una persona..."

L'essere si allontanò.

"Eccola."disse Joe.

"Oh mio Dio,"disse Kevin vedendola.

"Ok,useremo i tuoi petardi."disse Joe.

"Io non credo che lo feriremo mai,Joe."disse Kevin.

"Ci sono altri tunnel."disse Joe.

"E allora?"disse Jevin.

"Devi fare rumore... in questo punto tra 2 minuti,molto rumore e fallo durare."disse Joe "Dammi un po' di stelline."

Kevin ubbidì.

"Vattene prima che esploda tutto."disse Joe "Non puoi stare qui devi scappare."

Joe prese una stellina e andò in un altro tunnel.

"Dove vai?"disse Kevin che prese tutti i fuochi artificiali che aveva nello zaino,mentre Joe aveva fatto il giro.

L'essere mise molti cavi dentro un apertura e provocò delle scintille,poi si avvicinò ad Alice e la afferrò.

Kevin fece esplode i petardi e scappò.

L'essere urlò e corse nel tunnel,spense il fuoco con le zampe e cominciò a correre.

Joe andò da Alice che era stata posata dall'essere e le scosse le spalle "Alice?

Alice svegliati!

Svegliati!"

Con riluttanza Joe le diede uno schiaffo svegliandola.

"Sei viva."disse Joe sorridendo "Sei viva!

Stai bene?"

"Cosa..."disse lei sedendosi "Cos'è questo…

Che ci fai tu qui?"

"Faccio quello che posso per salvarti."disse Joe e lei lo abbracciò.

"Come l'hai saputo?"disse Alice.

"Tuo padre me l'ha detto."disse Joe "Era preoccupato,stava impazzendo.2

"Davvero?"disse Alice.

"Dobbiamo sbrigarci."disse Joe.

"Scusate..."disse una donna in camicia da notte "Dove siamo?"

La donna iniziò a ricordare quello che era successo.

"È imprigionato da anni."disse lei "È terrorizzato,affamato,vuole solo tornare a casa.

L'ho capito quando mi ha toccata."

"Aiutami a tirare giù lo sceriffo."disse Joe e insieme mossero il bozzolo dello sceriffo.

L'essere corse nelle gallerie,poi si fermò tornando indietro.

"Seguitemi!"disse lo sceriffo "Andiamo via da qui."

"Dall'altro lato..."disse Joe.

"Non contraddirmi!"disse lo sceriffo e tutti gli andarono dietro "Seguitemi!"

Kevin sbucò davanti al gruppo "Joe..."

Le attrezzature meccaniche iniziarono a mandare scintille.

"Dovevi scappare,che ci fai qui?"disse Joe.

"Credevo si uscisse da questa parte."disse Kevin "Oh...Alice,ben tornata."

"EHI!"urlò l'uomo "AVANTI DOBBIAMO ANDARCENE!"

La mano dell'essere lo afferrò e lo portò via.

Tutti urlarono e corsero,poi anche la donna venne afferrata.

L'essere si fermò ed urlò a squarcia gola.

"L'HA PRESA!"urlò Kevin "NON VOGLIO ESSERE IL PROSSIMO!"

I 3 arrivarono dentro una galleria chiusa

"È CHIUSA!"urlò Kevin.

L'essere mise una mano all'imboccatura della galleria.

Alice e Kevin urlarono e si misero contro il muro,mentre Joe fece un passò avanti verso il mostro.

"Vattene!"disse Joe "Non vuoi stare qui!

VATTENE!"

"Joe che stai facendo?"disse Kevin.

L'essere si alzò su 2 zampe e Joe si avvicinò.

"Che diavolo fa?"disse Kevin.

"Noi ti capiamo."disse Joe "MA NON SIAMO TUTTI..."

L'essere lo afferrò e lo sollevò.

Alice urlò a squarcia gola.

"NOOOO!"urlò Kevin "JOE!

METTILO GIÙ!"

I 2 si guardarono.

"Sono successe cose brutte."disse Joe e l'essere emise dei versi simili a parole sconosciute"Molte cose brutte.

Ma puoi ancora vivere.

Ma puoi ancora vivere."

L'essere aprì la membrana nera sugli occhi rivelando occhi umani azzurri,poi si voltò sentendo un rumore meccanico e rimise Joe a terra andando via.

"Ok...aspetta un attimo...cosa?"disse Kevin.

In paese gli oggetti di metallo iniziarono a sollevarsi in aria ed a ammucchiarsi sulla torre dell'acqua.

La strada era piena di oggetti e c'erano anche i militari.

Joe e gli altri due arrivarono in quel momento.

Dei televisori sfondarono delle vetrate di un negozio e furono trascinati in aria e un soldato perse il fucile che fu trascinato verso l'alto.

Le macchie avevano tutte i fari che si accendevano e si spegnevano,i clacson suonavano da soli e una di esse fu sollevata da terra.

I cubi bianchi uscirono violentemente dai camion rossi.

Tutti si gettarono a terra.

"Ma che..."disse Kevin.

Si formarono vortici di cubi che formarono un astronave allungata,con la parte superiore a cupola.

"Che sta facendo?"disse Kevin che si era rialzato come gli altri.

"Costruisce un modellino."disse Joe.

Arrivò Jack con la jeep e scese son Luis.

I 2 padri abbracciarono i figli.

"Ti ho trovato."disse Jack.

L'essere si arrampicò sull'oggetto e vi entrò.

L'orologio di Joe si sollevò dalla tasca,ma lui lo afferrò,l'oggetto si aprì e mostrò la foto della madre.

Joe e gli altri la guardarono per un po',poi lui lasciò andare l'oggetto.

L'astronave iniziò ad allontanarsi e la torre dell'acqua esplose e cadde distruggendo alcuni mezzi militari.

L'astronave si sollevò verso il cielo.

Charles accompagnava Martin e loro la videro.