RABID:SETE DI SANGUE

TERRA 33

1980

Vicino ad una strada,in campagna,in un giorno con il cielo nuvoloso c'era una ragazza appoggiata su una moto.

Aveva i capelli castani,lisci,lunghi,indossava una giacca di pelle nera,pantaloni neri e stivai neri.

Aveva anche dei guanti di pelle nera.

La zona circostante era senza erba,dall'altro lato della strada vi era un capannone abbandonato con il tetto arrugginito,dell'erba marrone e degli alberi spogli

lontani.

Oltre alla fabbrica c'erano anche delle villette a due piani poco distanti e altri alberi spogli.

Lei aveva tra le mani un casco bianco.

Dietro di lei c'era un locale da cui uscì un uomo con gli stessi abiti che aveva lei e con i capelli neri corti.

Poco dopo i due erano sulla moto e intorno c'era solo campagna con erba marrone e alberi spogli,più un po' di neve.

La moto girò una curva e passò davanti ad una villetta.

Da un altra parte vi era un cartello giallo,con una parte rossa e con sotto scritto:Keloid Clinic.

Accanto al cartello,che era in mezzo ad un prato ben curato,c'era una clinica molto grande dalle pareti scure.

Più in la c'erano due infermieri,un uomo e una donna che parlavano.

La clinica era di mattoni a due piani.

In un ufficio al secondo piano c'era un uomo su una poltrona,che aveva una camicia bianca,una cravatta nera,una giacca nera senza maniche e un sigaro nella

mano destra.

Era seduto su una poltrona nera di pelle.

"Sono perfettamente d'accordo con te,Denny."disse l'uomo con il sigaro "La banca della pelle non è molto dissimile dalle banche degli organi,che tra l'altro già

esistono.

Ma c'è un problema,

Nella pelle sono presenti molti più batteri di quanti sono presenti in qualsiasi altro organo.

Come fai a neutralizzarli e a controllarli?"

Davanti a lui c'era un medico che aveva gli stessi abiti,aveva i capelli scuri,lunghi,con una riga sulla parte sinistra della testa e aveva le braccia incrociate

appoggiate sulla scrivania "Tu dimentichi che io mi occupo solo di chirurgia plastica.

Vedi,ai nostri clienti non serve un intervento d'urgenza,quindi possiamo analizzare con calma la pelle che ci necessita."

Oltre all'uomo c'era una donna con i capelli neri che aveva un lungo vestito bianco.

"Il nostro mestiere non è solo modificare le impronte digitali."disse Denny.

"Il tuo ideale sarebbe un uomo spellato vivo."disse la donna "Per ricucirgli addosso una pelle nuova."

"Non hai tutti i torti."disse Denny "Secondo me è un vero peccato che non scortichino più nessuno."

"Beh,prova."disse quello con il sigaro "Facciamo un referendum."

La donna rise.

La moto continuava a sfrecciare in strada,tra gli alberi.

Un camper nero,con dentro Roy,Jerry ed Amanda si era sulle stessa strada dalla parte opposta.

"L'abbiamo passata."disse la Jerry.

"Si,passata..."disse Roy "Conosco la strada."

"L'abbiamo passata."disse Jerry guardando una macchina,mentre la figlia era dietro di loro "Siamo sulla la provinciale dodici,noi dovevamo girare alla provinciale

undici."

"Papino,perché non torniamo indietro?"disse Amanda.

Perché non c'è bisogno."disse Roy "Ricordo perfettamente la strada."

"Se tu fossi meno duro di testa e ti fermassi a dare un' occhiata a questa carta ti accorgeresti..."disse Jerry.

"Si,va bene."disse Roy che fermò il camper dopo averlo messo di traverso sulla strada.

La motocicletta continuava a sfrecciare nella strada serpentiforme.

Roy provò a rimettere in moto,ma il camper non partì "Accidenti!"

"Oh Dio,Roy!"disse Jerry spaventata e lui si girò vedendo i due sulla moto.

Il ragazzo frenò,poi girò la moto che finì fuori strada,facendo un salto enorme.

Una volta atterrata,lui fu scagliato via e la ragazza finì sotto la moto che le scoppiò addosso.

Una dottoressa della clinica,con un binocolo osservò tutto dal balcone del secondo piano"LOYD,CORRI!

LOYD!"

Un uomo al di sotto si fermò e la guardò.

"Ho visto una motocicletta volare per aria ed esplodere in quel campo laggiù."disse la dottoressa che guardò ancora.

La ragazza sotto la moto cercò di togliersi l'oggetto di dosso,mentre Roy correva verso di lei con una coperta.

"Della gente corre,ci dev'essere un ferito!"disse la donna.

"Vado ad avvisare la guardia medica!"disse Loyd.

Una voce parò alla segreteria del del telefono della scrivania di Derry.

"C'è il dottor Derry?"disse la voce "È urgente."

Lui rispose pigiando un pulsante "Che cosa è successo,Steve?"

"C'è stato un'incidente ad un paio di chilometri sulla statale."disse la voce "Devo prendere l'ambulanza e andare a vedere?"

"Si,certo."disse Denny.

"Beh,un trapianto di tale entità e con la pelle di un morto non è mai stato tentato,perciò..."disse quello con il sigaro.

"Steve,sei ancora li?"disse Denny.

"Si."disse la voce.

"Bene,allora aspetta un momento,vengo anch'io con te."disse Denny "Aspettami all'uscita."

Denny si alzò.

"Ma Denny dove vai?"disse la donna "Abbiamo un sacco di decisioni da prendere."

"Sono un medico e la fuori c'è un ferito."disse Denny "Per le questioni amministrative pensateci voi."

Denny uscì dalla stanza.

"Perché io non sono un medico?"disse quello con il sigaro.

"ROY!"urlò Jerry "STA ATTENTO!

ROY!

PUÒ ESPLODERE ANCORA!"

Roy cercava di spegnere il fuoco con una coperta "PRENDI L'ESTINTORE!

C'È UNA DONNA SOTTO LA MOTO!"

Gli infermieri uscirono e salirono sull'ambulanza.

"Svelto Steve,andiamo!"disse Denny.

Steve mise in moto l'ambulanza dopo aver acceso la sirena.

Roy tornò da Jerry,mentre l'ambulanza si fermava sul posto.

"C'è una donna,ma dev'essere morta!"disse Roy,mentre Denny e gli infermieri corsero verso di lei che era svenuta.

"Oh mio Dio."disse Denny mentre sentiva il battito.

Poco dopo la ragazza era sull'ambulanza.

"Com'è l'emorragia?"?disse Denny al telefono.

"Grave."disse lui.

"I ragazzo ha solo una mano rotta ed escoriazioni di poca importanza."disse Denny,mentre il ragazzo era seduto li accanto "Ma è lei che è gravissima e bisogna

operarla immediatamente.

Lo so,lo so che non spetta a noi,ma non abbiamo scelta.

Com'è la pressione?"

"Scende."disse il medico.

"Direi che ha appena un'ora di vita e ci vogliono tre ore per il primo ospedale attrezzato."disse Denny al telefono "Ma non posso farla morire!"

L'ambulanza arrivò sul posto.

La donna con il binocolo e l'altro erano seduti e si alzarono.

"Ah,allora avevo ragione."disse lei "Era chiaro che c'era un ferito.

Strano che lo portino qui."

La ragazza fu portata giù dall'ambulanza e le bende erano piene di sangue.

"Oh mio Dio."disse la donna mettendosi le mani sugli occhi.

"Svelti!"disse Denny "Svelti!

Subito in camera operatoria."

Una donna venne ad aiutarli e la ragazza fu portata dentro.

"Poi pensate al ragazzo."disse Denny "Provvedi a fargli fare una radiografia al torace.

Fagli un'iniezione di Demeron al più presto"

"Ci penso io,dottore."disse l'infermiera che corse nell'ambulanza,piena di schizzi di sangue dappertutto e prese un panno rosso,poi raggiunse il ragazzo.

"Presto,preparate la sala operatoria."disse Denny che passò nell'ingresso con gli altri "Avvisate il dottor Carter."

"È tutto pronto."disse un'infermiera.

Un uomo con i guanti sulle mani andò a parare con un'infermiera giovane alla reception "Ma che è successo?"

"Una ragazza è caduta con la moto."disse lei.

"E che cosa centra?"disse lui "Questo non è mica un'ospedale."

Denny si era messo il camice verde,la cuffia e si lavava le mani nella stanza accanto alla sala operatoria già pronta con accanto l'infermiera.

"Non mi piace affatto,Denny."disse lei.

"È la mia grande occasione."disse Denny.

"Ma è anche un grande pericolo."disse lei "Ha dalla vita in già e tutta la gamba sinistra maciullata.

Che accadrebbe alla clinica se ti morisse sotto in ferri?"

"Ah,smettila,è sciocco essere pessimisti."disse Denny "Sono anni che mi preparo a questo evento."

Il ragazzo era con l'altra infermiera,seduto su un tavolo e lei tagliava con le forbici la sua maglietta gialla.

"La prego,mi faccia rivedere Rosie."disse il ragazzo.

"Ora non posso."disse lei.

"Perché no?"disse lui "Oh Gesù.

Mi dica la verità, è morta?"

"No,ma è grave."disse lei.

La ragazza aveva una maschera nera per l'aria sul viso e il suo corpo era coperto da delle coperte verdi.

"Da anni mi preparo ad affrontare un'operazione di chirurgia plastica mai tentata prima."disse il dottore con uno strumento in mano che aveva un cilindro al

centro "Ci siamo trovati di fronte allo spappolamento del rene e a gravi ustioni di terzo grado.

Abbiamo provveduto a fermare l'emorragia e abbiamo eliminato il rene andato distrutto.

Ora preleverà dalla coscia della gamba destra un campione della sua pelle e,come sapete,da anni in questa clinica conservo ,in adeguate apparecchiature,pelli

di persone morte in incidenti di vario tipo e ritengo di poter ricostruire la pelle distrutta con la pelle da me conservata.

Il dottore mise sulla coscia l'apparecchio che aveva un piccola lama e premendo una pedana ad esso collegato,fece scorrere la lametta.

"Come ben sapete l'innesto di pelle umana da individuo ad individuo è risultato finora impossibile,a causa dei gravi problemi di rigetto esistenti." disse lui "I miei

studi ,di tutti questi anni,mi hanno dato la possibilità di scoprire che esistono otto tipi di pelle con ognuna tre tipi di sottospecie."

Denny posò la macchina e prese un bisturi "Pertanto 24 tipi di pelli differenti.

Ora,se noi sostituiamo la pelle di un individuo con la pelle di altri individui,ma con lo stesso tipo di pelle..."

Il dottore prese delle pinzette "...avverrà ciò che noi sappiamo per il sangue.

Non avremo rigetto."

Lui tolse il pezzo di pelle "Ora,io prelievo un campione di pelle della paziente per scoprire a quale tipo e sottospecie appartiene.

Denny mise il pezzo di pelle in un contenitore "In un secondo intervento,che avverrà domani,applicheremo a questa figliola una nuova veste e l'incidente subito

sarà solo un brutto ricordo."

Il dottore chiuse il pezzo di pelle nel cotone.

"Lei esclude qualsiasi tipo di rigetto?"disse un altro.

"Si,dottor Carter."disse Denny che mise il cotone in un recipiente cilindrico "Escludo fin da ora qualsiasi possibilità di rigetto.

E se non tentiamo questo esperimento la ragazza ha poche possibilità di sopravvivere.

Signori,domattina alle nove vi voglio tutti presenti."

UN MESE DOPO

La zona intorno alla clinica era coperta dalla neve.

Rosie era in una stanza e un'infermiera le metteva del trucco sugli occhi.

Denny era in una stanza a parlare con il ragazzo.

Il medico indossava una giacca e una cravatta nera,aveva una cartellina in mano ,mentre l'altro aveva un maglietta verde con sotto una camicia bianca,con

quadretti neri.

Sul tavolo c'era un vassoio rosso con delle tazzine,alle loro spalle una libreria e vari quadri con dentro operazioni mediche.

"Purtroppo la ragazza è ancora in grave stato di shock."disse Denny "E non posso autorizzare il trasporto in un ospedale.

I suoi trapianti vanno molto bene,abbiamo anche controllato i suoi innesti interni elettronicamente.

Il nuovo tessuto si perfettamente amalgamato con il tessuto preesistente.

Certo il casco l'ha salvata da danni più gravi al cervello,ma finché non riprende conoscenza..."

"Non sa se è normale."disse lui che aveva l'avambraccio destro fasciato.

"Esatto."disse Denny "Lo sapremo solo quando avrà ripreso conoscenza.

Io ho fatto del mio meglio.

Tu non lo sai,ma su Rosie ho rischiato tutta la mia carriera.

Senti,sta tranquillo.

La tua Rosie,qui con me è in ottime mani.

Ti telefonerà immediatamente appena darà i primi segni di risveglio."

"Va bene."disse lui.

Il ragazzo entrò nella stanza di Rosie,con addosso un giaccone marrone,imbottito di lana e chiuse la porta,poi lentamente si avvicinò e la baciò.

Dopo questo andò via.

I frammenti della moto furono messi dentro una macchina.

Loyd parlò con il ragazzo.

Indossava un berretto di pelliccia e un giaccone nero.

"Quando ho visto in che stato era la ragazza non avrei mai creduto che se la sarebbe cavata."disse Loyd "La tua mano?"

"Ah,me l'hanno dovuto ingessare."disse il ragazzo "Mi leveranno il gesso tra qualche giorno,ma hanno assicurato che tutto è tornato a posto.

E purtroppo non posso dire ancora la stessa cosa per Rosie.

Ho paura che non riescano a capirci niente neanche loro."

"Eh già."disse Loyd "Ho saputo che le hanno dovuto sostituire tutta la pelle del ventre e della gamba sinistra.

Eh,secondo me,è già un miracolo che sia ancora in vita."

"Si,anche per me."disse il ragazzo.

Il quel momento arrivò il dottore che teneva il sigaro in bocca,che indossava una giacca lunga grigia,con la pelliccia sulla parte superiore,dei guanti e dei

pantaloni blu.

"Salve Loyd."disse il dottore.

"Salve."disse Loyd.

"Come va?"disse il dottore.

"Non male."disse Loyd.

"Sei pronto per la fase due,eh?"disse il dottore.

"Si,una ritoccatina all'occhio."disse Loyd.

"Non vuoi invecchiare,eh?"disse il dottore.

"Certo."disse Loyd.

"Andiamo."disse il dottore al ragazzo "Ti accompagno in città,ho un sacco di pratiche da spiegare.

Ci vediamo."

"Arrivederci."disse Loyd che corse verso la clinica.

I due salirono in macchina.

"Ah...allora mi sembra che Rose si stia avviando alla guarigione."disse il medico "Io non l'avrei mai creduto.

Appena si riprende ti toccherà sposarla."

La macchina si allontanò.

La notte scese sull'istituto.

Loyd aveva un accappatoio e si sedette ad una scrivania fumando e leggendo,poi su guardò allo specchio.

Rose si svegliò di colpo,si mise seduta ed urlò,poi iniziò a contorcersi sul letto.

Loyd sentì un urlo e si alzò dal tavolo nel corridoio avvicinandosi alla stanza,mentre la ragazza si toglieva la flebo dal braccio.

Loyd aprì la porta lentamente e la vide contorcersi,così si mise seduto sul letto,tenendole le spalle"Signorina?

La prego stia calma.

Stai ferma.

Può farle male.

Chiamo subito il dottore."

"Lasciami."disse lei.

"Su."disse Loyd "Su stia ferma."

"Ho bisogno di aria."disse lei "Non respiro.

Ho bisogno di aria."

"Lo chiamo subito."disse Loyd "Ti lascio se stai buona,Rosie.

Ti fai male se ti agiti così."

"Artur?"disse Rose.

"Non sono Artur."disse Loyd "Il tuo amico è venuto oggi."

"Oh,devo aver avuto un incubo."disse Rose.

"Qualcosa di più di un incubo."disse Loyd "Tu e Artur avete avuto un incidente con quella moto maledetta."

"Con la moto?"disse Rose mettendosi la mano destra sulla fronte.

"Stai sanguinando."disse Loyd vedendo le fasce sul gomito destro "Vado a chiamare il dottore Denny."

Lei gli afferrò l'accappatoio "Oh no!

Non andare!

Ti prego resta con me.

Ho tanto freddo.

Oh,hai le mani così calde."

"È meglio che vada."disse lui.

"Oh,no stringimi."disse lei "Ti prego."

Lei lo abbracciò "Oh Dio,sei così caldo.

Mi sento bene ora."

"Senti,non sono un dottore e forse è meglio se..."disse Loyd.

"Ah,caro."disse Rose ridendo.

"Senti forse ti sbagli,io non sono Artur."disse Loyd "Se chiamo il dottore..."

Lei lo strinse improvvisamente,mettendogli l'ascella sinistra attaccata al fianco e lui iniziò a sentire un fortissimo dolore.

"CHE COS'HAI?!"?disse lui "MI FAI MALE!"

Dal fianco iniziò ad uscire molto sangue e lei continuò a stringerlo.

Loyd svenne,lei si rimise giù tenendolo abbracciato e accarezzandogli i capelli.

Una donna nella sua stanza si stava mettendo una crema sulle mani,poi si mise dei guanti bianchi,ma poi sentì bussare alla porta "Si?

Chi sarà?"

Non udendo risposta andò ad aprire la porta e Floyd si aggrappò addosso a lei,che urlò di paura.

"Aiuto!" ?disse Loyd.

"ACCIDENTI!"disse lei facendolo sedere "CHE LE SUCCEDE?"

La donna si trovò del sangue sulle mani "È SANGUE!

DOVE DIAVOLO S'È FERITO?"

"Non...non lo so."disse Loyd "Non ricordo niente."

Poco dopo era a torso nudo,su un lettino d'ospedale e Denny controllava il bianco con una lente e vide dei buchi.

"Lei è sonnambulo?"disse Denny,mentre l'infermiera spostava la lampada "Può essersi ferito in giardino e poi essere rientrato senza svegliarsi."

"No."disse lui con uno sguardo assente "Non credo."

Non mi è mai accaduto prima."

"Passami il cotone."disse Denny all'infermiera che ubbidì "Ha due strani buchi sotto l'ascella.

Non accennano a rimarginare.

Dammi anche un coagulante,deve aver già perso molto sangue."

"Si,dottore."disse l"infermiera che andò

"Grazie."disse Denny che prese un bastoncino e toccò l'ascella "Le fa male qui?"

"No,non sento niente."disse lui.

"E se spingo?"disse Denny.

"Il mio lato destro mi sembra diventato insensibile."disse Loyd che aveva il polso destro sulla fronte.

Denny iniziò a tastargli le dita.

"Ho come un formicolio."disse Loyd.

L'infermiera tornò "Dottore?"

"Si?"disse lui.

"Maxy vuole vederla."disse l'infermiera.

"Proprio in questo momento?"disse Denny.

"Ha detto che è importante."disse l'infermiera "Credo riguardi Rosie."

Lui diede un'ultima occhiata al paziente poi portò l'infermiera in un angolo.

"Senti,è più grave di quello che pensavo e sarebbe meglio trasportarlo in ospedale in città,ma prima prelevagli un po' di sangue,me ne servono almeno dieci

centimetri cubici,prelevati direttamente da quelle ferite,poi di a Steve di portarlo giù in città con l'ambulanza."disse Denny"Digli di portarsi dietro dei medicinali.

C'è qualcosa di strano in lui.

L'ho già operato una volta e il suo sangue coagulava perfettamente."

"Lo ricordo dottore."disse l'infermiera.

Il dottore era nel corridoio con un medico di nome Maxy.

"Allora Maxy,che c'è?"disse Denny.

"Mi aveva detto di andare a vedere dove poteva essersi ferito il signor Loyd fuori,ma non ho trovato niente, ne sangue, ne altro...e poi mi ha chiamato Rita."

Il dottore entrò nella stanza di Rosie

Rita gli aprì la porta "Meglio non toccare niente dottore,la polizia vorrà esaminare la stanza così come l'abbiamo trovata."

Lui si sedette sul letto e controllò il corpo di Rosie "Perché la polizia?"

"Beh...il signor Loyd deve aver Tentato di violentare questa povera ragazza,non è è la prima volta che accadono queste cose e deve essersi tagliato."

"Le ferite sono chiuse perciò il sangue è di Loyd."disse Derry.

Il Sole tramontò e la neve non c'era più.

Un'infermiera era nel corridoio e si alzò vedendo una ragazza "Judi?

Un'altra volta qui?"

"Papà pensa che il nuovo naso non sia abbastanza carino perciò vuole che lo cambia ancora."disse Judi "Ho cercato di convincerlo che è esattamente come il

suo e lui dice che proprio per questo lo devo cambiare."

"Che cos'è?"disse l'infermiera che vide che la ragazza aveva un libro.

"Oh non lo so,me l'ha consigliato papà."disse la ragazza.

Rosie dormiva in camera sua,poi aprì gli occhi e si tolse la flebo,si vestì e uscì da una scala posteriore ben coperta da un lungo cappotto,poi camminò nella

strada deserta e umida,arrivò ad una piccola stalla,poi si tolse il cappuccio e il cappotto.

Sotto aveva un abito scollato lungo.

Vide una piccola mucca,si mise in ginocchio accanto all'animale seduto,lo accarezzò,poi mise il braccio sinistro sull'animale e qualcosa dalla sua ascella si conficcò

nella bestia e lei ci rimase per un po',poi però si staccò e vomitò sangue.

In quel momento entrò un vecchio uomo con un'impermeabile verde e un cappuccio.

"Mi era sembrato di vedere qualcuno."disse l'uomo bevendo "Ah...bene,sei anche una bella ragazza.

Giusto,non sei niente male."

Lui si avvicinò barcollando "Avevo proprio bisogno di una bella donna.

Vieni non fare storie."

Lui si mise in ginocchio davanti a lei e iniziò a toccarle i capelli e le braccia "Su non fare la difficile.

Fatti vedere.

Sei proprio carina."

Lui iniziò a baciarla sul seno sinistro,lei gli prese la testa accarezzandola e poi la tenne mentre un tubo rosso,con un ago in cima,uscì da una cicatrice sulla sua

ascella e si conficcò nell'occhio destro dell'uomo che urlo.

Artur era nella stanza a casa e sentiva della musica,poi bevve una birra.

La ragazza tornò alla clinica mentre pioveva.

Artur non si accorse che il telefono squillava al piano di sopra in quanto lui era nel garage.

"Rispondi..."disse Rosie "Presto."

Artur lesse dei fogli.

Loyd era in un'ospedale in città e preparava le sue cose.

"Ehy,Loyd ma che diavolo fai,mica vorrai andartene."disse Jan Hartorg,il paziente di Somafree che aveva il linfoma al collo "I dottori ancora non lo sanno perché

perdi tanto sangue."

"Ma no,s'è rimarginato."disse Loyd "Nessun problema."

"Nessun problema eh?"disse l'altro "Non ti reggi."

"Che stupidaggini."disse Loyd che si mise il cappotto.

"Ehi,hai visto che casino alla clinica?"disse Jan "A Somafree?"

Loyd lo guardò per un secondo "Ah,si.

Io non riesco ancora a crederci.

Quelle voci..."

"È tutto vero,fino all'ultima parola."disse Jan"E quel che è peggio è che ora quella bambina è ricoverata in ospedale,con degli strani bubboni addosso."

"Ma non era la stessa cosa che era..."disse Loyd.

"Che era capitata alla madre da piccola."disse Jan "Esatto."

"Stai dicendo che potrebbe sviluppare..."disse Loyd.

"No,non credo,a meno che non la si sottoponga alla psicoplasmia e ciò non avverrà."disse Jan "È stata abolita,anche se io ne porto il terribile peso addosso.

Ma per te...è storia ormai passata."

"Già."disse Loyd "Speriamo."

"Non hai di che preoccuparti,nella clinica dove stai tu non fanno mica cose simili."disse Loyd.

"Sei ancora in contatto con il padre della ragazzina?"disse lui.

"Si,ogni tanto ci scriviamo e poi lo vedo in tribunale."disse Jan "Poveretto."

"Poveretto davvero."disse Loyd che stava per uscire.

"Va bene."disse lui "Se viene l'infermiera di notte le dirò che sei uscito un momento a prendere una boccata d'aria."

"Perfetto."disse lui "Ci vediamo domani."

"Va bene,sta attento."disse lui mentre l'uomo uscì "Io invece mi ritrovo qui da solo...ma in realtà non sono solo.

C'è un mio linfosarcoma sul collo a tenermi compagnia."

L'uomo uscì dall'ospedale e prese un taxi.

"Mi porti a Camelfort,poi le dirò dove andare."disse Loyd e l'uomo partì.

Rosie si era asciugata e si era messa una maglietta bianca,poi trovò Judi in una vasca di idromassaggio.

"Buona sera."disse Judi.

"Salve...credevo stessero tutti dormendo."disse Judi.

"Tranquilla,non lo dirò a nessuno."disse Rosei "Posso venire dentro con te?

Sono stata a letto per tanto tempo e ho il corpo tutto indolenzito."

"Io ...veramente stavo uscendo."disse Judi "Ho le mani gelate."

"Oh no,resta ancora."disse Rosie "Qual'è il tuo nome?"

"Judi..."disse lei.

"Molto piacere."disse Rosie.

Judi provò a fuggire,ma Rosie le mise le braccia intorno al corpo e il il tubò conficcò l'ago nel corpo della ragazza che si dimenò per fuggire,poi la mise sotto

l'acqua per non farla urlare e la piscina si riempì di sangue.

Il cielo iniziava a farsi più chiaro e il taxi procedeva sulla strada.

"Io preferisco i turni di notte."disse l'autista "C'è molta meno gente."

Il viso di Loyd era di un colorito verdastro,con delle occhiaie viola e della bava verde che usciva dalla bocca "HO SETE!"

Loyd afferrò l'autista e lo morse alla testa,poi l'auto andò contro un'altra e si schiantò su un fianco strusciando,poi si capovolse,cadde dal ponte fracassandosi e

un camion la travolse.

Tutti e due all'interno erano morti.

Artur era addormentato al tavolo e si svegliò sentendo squillare il telefono "Pronto?"

"Artur,sono io."disse Rosie "Sono in grossi guai,devi aiutarmi.

Rosie,sei veramente tu?"

Rispondimi!

Come stai?"

"Artur,Artur devi aiutarmi."disse lei.

"Che succede?"disse lui.

"Senti,vieni subito qui alla clinica."disse Rosie "Ti prego sono in pericolo devi aiutarmi..."

"Rosie..."disse l'infermiera.

"Che cosa sta accadendo?"disse Artur.

"Ma come...sei alzata?"disse l'infermiera.

Lei abbassò il telefono.

"Vieni cara."disse l'infermiera.

Lui attaccò il telefono e controllò un'agenda sul muro "Ma dove diavolo ho messo il numero di quella clinica?"

Denny era in un laboratorio piccolo.

Aveva una lampada accesa sopra di lui,indossava un accappatoio verde e controllava dei campioni di sangue al microscopio.

L'infermiera entrò "Dottore,Rosie ha ripreso conoscenza."

I due andarono davanti alla porta.

"Bene,Rita."disse il dottore "Penso sia meglio che le parli prima da solo."

Denny entrò e si sedette accanto a lei che era seduta sul letto e aveva le lacrime che le scendevano dagli occhi.

"Rosie,sono in dottor Chalet."disse lui "Dan Chalet."

Rosie piangeva.

"Andiamo non c'è ragione di piangere."disse Denny.

"Oh,dottore."disse lei e lui la abbracciò.

"Su,va tutto bene."disse lui "Calmati.

Rosie,la cosa più importante è che hai ripreso conoscenza.

Prima però voglio controllare tutti i trapianti di pelle che ti abbiamo fatto."

Lei si mise le mani sul viso e pianse scuotendo la testa.

"Hai visto,è un piccolo capolavoro,non hai un segno."disse lui "Comunque semmai c'è un'altra cosa che mi preoccupa."

"Mi sento così strana dottore."disse lei "Oh Dio mio,mi aiuti lei!"

"Su,avanti calmati Rosie."disse lui "Ho solo trovato nel tuo sangue dei germi che ancora non sono riuscito a classificare.

Bene,adesso ti prego,basta piangere."

Il dottore le tolse le mani dal viso "Devo visitarti."

L'uomo che aveva parlato con Denny prima dell'incidente era su un divano ,con in braccio il figlioletto e il telefono squillò "Accidenti."

Lui rispose "Pronto chi parla?

Ma lo sapete che ore sono?"

"Scusi dottore,sono Artur."disse lui "Scusi se la disturbo a quest'ora.

Si tratta di quella Rosie."

"Non ne so nulla."disse lui "Per quanto ne so è in come profondo."

"Ho appena ricevuto una telefonata dalla clinica."disse Artur "Da Rosie."

"Da chi?"disse lui.

"Da Rosie."disse Artur "M'avevate detto che mi aveste avvisato accidenti.

Mi ha detto di essere in pericolo,vuole che la aiuti.

Ma cosa sta accadendo dottore?"

"Senti Artur,probabilmente è solo spaventata e confusa,hai provato a chiamare il dottor Denny in clinica?"disse l'uomo.

"È per questo che ho telefonato a lei,non trovò più il numero."disse Artur.

"Ok,lascia stare,ci penso io."disse lui "Lo chiamo subito così vediamo se si stratta di uno scherzo,mi sembra impossibile che Rosie possa telefonare,capisci?

Comunque ti chiamo immediatamente nel caso in cui mi dicano che è sveglia."

"D'accordo dottore."disse Artur "Non so come ringraziarla."

"Sono convinto che potrebbe trattarsi di uno scherzo."disse l'uomo.

Rosie era sul letto e il dottore le alzò il braccio sinistro.

"Oh dottore..."disse lei.

Denny vide che c'era una specie di apertura nella pelle dell'ascella e provò ad allargarla con le dita"Ti fa male?"

"No,non mi fa male."disse Rosie.

Provando ad aprire un po' di più il dottore vide qualcosa si rosso muoversi al di sotto,poi le mise giù il braccio "Da quanto sei sveglia,Rosie?

Lo sai?"

"Un paio di giorni."disse lei.

"Ti senti debole?"disse Denny.

"Mi sento forte."disse Rosie "Mi sento molto forte."

"L'infermiera mi ha detto che non volevi che ti applicasse la fleboclisi."disse Denny "Perché?"

"Non mi servono."disse Rosie "Non ho bisogno di quella roba."

"Non capisco."disse lui "Sono la tua sola fonte di nutrimento."

"Non è vero."disse Rosie "Non lo sono più da almeno un paio di giorni.

Dal giorno che quell'uomo..."

"Quell'uomo?"disse Denny avvicinandosi "Perché che cosa gli hai fatto?"

"Quello che farò a lei."disse Rosie che gli mise le braccia intorno al collo e lo punse.

Lui svenne.

La mattina dopo,molto presto,era nuvoloso e sull'autostrada c'era una macchina con dentro Artur e il dottore con cui aveva parlato.

Atrur beveva un caffè.

Da un furgone rosso scese l'uomo che era stato morso all'occhio e aveva gli occhiali neri.

Si avvicinò barcollando,poi entrò in un locale e si mise seduto "Presto dammi un quarto di pollo arrosto."

"Si,signore."disse la commessa che andò in cucina,poi tornò "E poi?

Da bere niente?"

La commessa vide che perdeva sangue da un occhio "Signore,lei perde sangue da occhio."

"Si...non è sulla."disse lui togliendo il sangue.

"Perché non vai da un dottore?"disse un uomo accanto.

"Sam,i tuoi wurstel."disse un uomo che portò i wurstel e quello con l'occhio ferito cominciò a mangiarli al posto suo.

"Quelli erano miei amico."disse lui.

L'uomo si alzò "Li mangio io."

L'altro si alzò "Non picchio mai uno con gli occhiali."

L'uomo urlò nel momento in cui l'altro gli tolse gli occhiali e poi saltò addosso a quello davanti cercando di morderlo,poi l'uomo lo gettò a terra.

"Ma sei pazzo?"disse l'uomo.

L'altro afferrò la mano della commessa e la morse.

Denny si stava lavando le mani e aveva un cerotto sul collo.

"Sicuro di vole operare ora?"disse la dottoressa "Potremmo rimandare."

Non è urgente."

"No,no,io sto benissimo."disse lui.

"Non lo so,mi sembri molto pallido."disse lei "Che cos'hai fatto al collo?"

"Mi sono tagliato facendomi la barba."disse lui.

L'operazione iniziò e all'inizio Dennny eseguì l'operazione normalmente,ricucendo una ferita.

Artur era ancora in macchina.

La mano di Denny iniziò a tremare.

"Vuoi che completi io l'operazione,Denny."disse la dottoressa.

"Mi serve qualcosa con cui tagliare,Roxanna."disse lui porgendo la mano.

"A che ti servono le forbici adesso?"disse lui.

Denny aveva il volto verdastro,sudato con le occhiaie "Si,si mi servono…

Ora!"

Lei passò le forbici,lui,ruggendo,le afferrò le mani ed iniziò a tagliare un dito,mentre perdeva liquido verde dagli occhi,gli altri si spaventarono mentre lui beveva

il sangue dalla ferita della donna,poi un altro lo fermò.

"MA CHE FAI!?"disse un altro che tentò di fermarlo,ma il dottore lo morse al collo e i due caddero a terra.

Una delle dottoresse corse nella sala dove c'erano i pazienti "DENNY È DIVENTATO PAZZO!

È DIVENTATO PAZZO!

STA UCCIDENDO TUTTI!"

Andò dall'infermiera che sorvegliava Rosie "VIENI CON ME,TI PREGO!"

La donna trascinò via l'altra.

Rosei si tolse la flebo e corse in camera mentre diversi medici correvano nella direzione opposta,poi chiuse la porta,iniziò a prendere i vestiti dall'armadio e a vestirsi.

La macchina dentro cui era Artur era nella strada di campagna sotto un cielo nuvoloso.

"L'uomo è stato identificato per il quarantatreenne Freddy Tompson."disse una voce alla radio "La lite tra lui e un autista sconosciuto è iniziata con chi dovesse

essere servito prima.

Il signor Tompson,che mostrava un'evidente stato di esaltazione,mordeva la cameriera ad un braccio.

Il camionista ed il cuoco tentavano di difendere la ragazza,ma poco dopo l'uomo decedeva per cause non ancora definite.

Le autorità sanitarie parlano di un caso grave di idrofobia.

Tutte le persone coinvolte sono state immediatamente portate via."

"Ah,è questo il posto di cui sta parlando la radio."disse il dottore indicando con la mano "Che ne dici andiamo a mangiare qualcosa?"

"Secondo gli esperti,sono anni che non vengono registrati casi di idrofobia."disse la voce alla radio Un camionista era in strada e vedeva Rosie che chiedeva un

passaggio,così si fermò.

Lei aveva un maglione nero,con righe rosse,jeans con stivali marroni e una borsetta chiara.

L'auto arrivò alla clinica e vide che era piena di polizia.

"Che sta succedendo?"disse Artur.

"No lo so."disse il medico.

"Il posto brulica di polizia."disse Artur.

C'era anche un camion nero con le sbarre ai finestrini.

"Oh Dio no."disse Artur.

"Che c'è?"disse lui.

"È Rosie me lo sento."disse Artur "È successo qualcosa a Rosie."

"Oh Artur sta calmo."disse lui "Che centra la polizia con una ragazza che si risveglia dal coma?"

"Si fermi."disse Artur "Si fermi, dottore."

"Su calmati,Artur."disse il dottore mentre Artur scendeva e correva insieme ad altre persone"Aspe..."

Il ragazzo si precipitò dentro l'ospedale seguito dal dottore che andò a palare ad uno dei membri dell'operazione andata male che stava parlando con un

poliziotto.

"Rob,che ma che diavolo sta succedendo?"disse lui "Dov'è il dottor Denny?"

"Morry,grazie a Dio sei qui."disse Rob alzandosi "Non capisco niente."

Artur era sulle scale e parlava con un agente "Sto cercando una ragazza,era ricoverata qui.

Mi ha telefonato stanotte e nessuno sa dirmi dove sia."

"C'è una ragazza di sotto."disse l'agente "Vuole vederla?"

"Si chiama Rosie?"disse Artur.

"Purtroppo non lo sappiamo."disse l'agente "Venga.

Ah,di al capo che vado giù con questo signore,torno subito."

"Va bene."disse un altro poliziotto.

"Da quanto capisco le è un dottore di questa clinica."disse l'agente do colore a Morry.

"Si,esatto..."disse Morry.

"Venga con me."disse l'agente.

"E tu?"disse Morry.

"No,Morry,non posso."disse Rob "Io ho visto.

Ho visto."

"Dottore,la prego."disse l'agente che lo condusse fuori "Due dei mie uomini sono stati morsi e se è idrofobia sono guai.

Potrebbero finire così anche loro.

Ho già chiamato un'ambulanza con delle dosi di vaccino."

L'agente aprì un'ambulanza "L'ha morso ad una mano."

L'uomo chiuse l'ambulanza e portò il dottore al furgone con le sbarre.

"Non capisco,lei mi continua a parlare di morsi,ma morsi da chi?"disse Morry.

"Da quello."disse l'agente che indicò il camion.

"Chi?"disse Morry.

"Guardi dentro il furgone."disse l'agente.

Lui guardò nel furgone e Denny gli apparve ringhiando e con la bocca piena di liquido verde e poi parlò "AVEVI RAGIONE BERRY!

I BATTERI NELLA PELLE!

I BATTERI NELLA PELLE!"

"Allora può confermarmi che quell'uomo è il dottor Demian Chalet?"disse l'agente e Morry annuì.

Il poliziotto portò Artur nei sotterranei dell'ospedale "Ci siamo.

Mi dica se è lei."

L'uomo aprì una cella frigorifera dove c'era Judi congelata.

"È lei,Rosie?"disse l'uomo.

"No,non è Rosie."disse Artur.

Rosie era sul camion con l'uomo.

"Rosie,ne vuoi un poco?"disse il camionista"Pane e salsiccia,su prendilo.

Su,prendilo."

"Lo prendo volentieri."disse lei "Ho una fame da lupo.

Grazie."

Rosie iniziò a mangiare il panino "Favoloso."

Poco dopo il camion accostò,lei scese e vomitò e l'uomo andò ad aiutarla.

"Coraggio."disse lui "Dev'essere stata proprio quella salsiccia che ti ha fatto male.

Coraggio tutto fuori.

Finito?"

Lei annuì.

"Ecco,mettimi un braccio intorno al collo."disse lui,lei lo fece e lui la rimise sul camion "Al primo paese che troviamo passiamo in farmacia a prendere qualcosa."

Lui risalì sul camion.

Un'auto della polizia si fermò davanti al camion fermo in strada e il poliziotto scese.

Era il tramonto."

L'uomo era svenuto con del sangue che scendeva da dietro l'orecchio.

"Salve."disse l'agente."disse e vide che l'uomo non si muoveva"Ehi,amico."

Lui si svegliò "Ah…

Dove sono?

Devo essermi addormentato un poco.

Stavo guidando,che freddo."

"Ok,questa volta non ti multo,ma ricorda che ci sono le piazzole per dormire."disse l'uomo.

"Grazie."disse il camionista.

"Su,avanti,la strada è stretta ed è pericoloso fermarsi con questo bestione."disse lui.

"Ok,grazie."disse lui.

"Ok,buon giorno."disse l'agente che tornò in macchina.

L'uomo si accorse del sangue sull'orecchio mentre Rosie otteneva un passaggio da una donna.

"Salve."disse la donna.

"Salve."disse Rosie.

"Dove sei diretta?"disse la donna.

"Montreal,lei invece?"disse Rosie.

"Anche io,sali pure."disse la donna.

Rose salì in macchina e si tolse il cappuccio "Ah...cominciavo a pensare che non sarei più arrivata a casa.

Un poliziotto si fermò davanti ad un furgone bianco da cui scese un uomo che mostro il tesserino.

"Ufficiale di sanità."disse l'uomo "Mi spiace ,ma non può passare."

"Perché?"disse l'agente.

"Se entra in questa zona non potrei più farla uscire"disse l'uomo "Tutta la clinica è in quarantena.

Si suppone sia in atto un'epidemia."

Artrur era al telefono in un corridoio "Pronto ,Mindy?

Si,sono io.

Come stai?

Bene grazie.

Senti,pensavo che Rosie potesse mettersi in contatto con te.

Cosa?

Ti ha telefonato?

E quando?

Ah...si,capisco.

Va bene.

Si.

Senti Mindy per favore dille che sarò trattenuto all'ufficio di polizia di Commerforth per almeno 48 ore.

Ti prego,se volesse andar via cerca di trattenerla.

Grazie.

Ok Mindy,ciao."

La notte seguente un uomo girava tra dei camion e poi andò da un altro che impacchettava le casse "Hai visto dov'è Eddie?"disse l'uomo "Lascia il camion in

mezzo alla strada quel figlio di puttana."

"È andato di la."disse il secondo "Non stava bene."

"Si imbottiscono di Alcol e poi dicono di non sentirsi bene."disse il primo.

"Non Eddie,lo sai,lui non beve."disse il secondo.

"Lascia stare,siete una brutta razza voi camionisti."disse l'uomo che iniziò a salire delle scale che lo condussero dentro un edificio.

Entrò in una stanza dove c'erano delle casse di legno separate da un piccolo spazio nero "Ehi Eddie,sei li dentro?"

L'uomo tornò indietro "Ma chi me l'ha fatto fare di mettermi con questi mascalzoni."

Eddie uscì da dietro le casse con un gancio di metallo,con la bava verde alla bocca,lo trafisse,poi lo gettò a terra.

Un secondo uomo arrivò ma Eddie gli fece un taglio sulla pancia,poi un altro gli diede un colpo con una trave sulla testa,lo prese alle spalle sollevandolo,poi i

due l'altro gli diede un pugno e i due iniziarono a pestarlo.

Mindy,una ragazza con gli occhiali,era a casa sua davanti alla tv seduta sul divano.

Aveva i capelli neri,con la riga in mezzo che arrivavano a metà collo,una maglietta grigia con righe marroni e nere orizzontali e beveva da una tazza nera.

"Le autorità sanitaria che considerano potenzialmente la diffusione della nuova epidemia di rabbia la peggiore di questo secolo."disse l'uomo "Alla stazione di

polizia di Cammerfort si è parlato con un ufficiale di sanità."

Apparve l'ufficiale della sanità "Purtroppo non ci troviamo di fronte a casi di peste suina o di qualcosa di simile.

Abbiamo già riscontrato diversi decessi già solo in questa piccola area e in pochissime ore.

Ora il problema principale è che...non sappiamo cosa abbiamo contro."

"Vuol dire forse che non si tratta di idrofobia?"disse la donna che lo intervistava.

"Non sto dicendo questo,non questo per l'esattezza,ma deve trattarsi di un nuovo tipo di rabbia,perché manifesta dei sintomi che noi e anche l'associazione

sanitaria mondiale,che abbiamo già contattato,non conosciamo."disse lui.

"Quali sono questi sintomi?"disse la donna.

"Ecco,vede,il periodo di incubazione di questo morbo è estremamente breve,diciamo 6-8 ore al massimo,un periodo molto più breve della normale

idorfobia."disse lui "Poi la vittima...comincia a sudare,a tremare,con bava dalla bocca e non è solo questo,quello che è nuovo è che la vittima,che presenta tutti

questi sintomi,diventa violenta e vuole mordere colore che gli sono vicino.

Questa fase di follia è seguita quasi subito da coma e qualche minuto dopo da una morte terribile ed è strano,direi, molto strano."

"Quale consiglio può dare ai nostri telespettatori?"disse la donna.

"La malattia si diffonde attraverso la saliva della vittima,la saliva è molto contagiosa,penetra nelle ferite aperte e nei tagli e provoca l'immediata infezione."disse

l'uomo.

"E allora?"disse la donna

"E allora non so che dire."disse lui "Se incontrate qualcuno con queste caratteristiche non fatevi avvicinare la lui e avvisate la polizia."

"Poco prima di andare in onda lei ha menzionato la peste nera di Londra."disse la donna "C'è qualche collegamento?"

"Non proprio,ma talvolta si fanno dei paragoni...""disse l'uomo.

Rosie bussò alla porta e lei aprì "Hai visto,sono ancora tra i vivi,Mindy."

Mindy la abbracciò.

Artur era in un corridoio con Morry che controllava delle carte.

"Ma sono proprio tanto interessanti quelle carte?"disse lui e Morry rise"Se resto ancora qua dentro divento pazzo."

"In queste carte del dottor Derry c'è la soluzione del problema."disse Morry "Lo spero.

Sono troppo stanco accidenti.

Oltretutto questi non ci fanno uscire.

Santo cielo.

È davvero incredibile quello che sta succedendo."

Improvvisamente si udì un vetro che si rompeva e il poliziotto di colore indietreggiò verso di loro con una pistola "JEORGIE,NON OBBLIGARMI A SPARARTI!

Siedi sul pavimento e metti le mani sulla testa!"

"Ma che succede?"disse il dottore.

"Entrate nella cella."disse il poliziotto che entrò anche lui "Non avvicinarti,altrimenti sparo."

Jeogie aveva la bava verde alla bocca e su tutto il vestito più le occhiaie e mise il braccio nella cella,poi si voltò e un altro gli sparò con il fucile a pompa prima

alla spalla e poi al petto uccidendolo.

Quello di colore uscì insieme agli altri "Mai vista una cosa del genere.

È quello che è stato morso da dottore alla clinica di chirurgia plastica e che ho fatto vaccinare.

Evidentemente il vaccino non gli ha fatto niente."

Rosie uscì di casa e trovò l'amica nel corridoio del palazzo.

"Dove vai?"disse lei.

"Ha bisogno di prendere un po' d'aria."disse Rosie.

"Rosie,sarai ancora un po' debole,se hai bisogno di qualcosa ci penso io."disse Mindy "Ti preparo una cenetta come piace a te."

"No,Mindi,grazie."disse lei "Mi conosci.

Devo andare a prendere una boccata d'aria e lo sai quanto mi piace fare quattro passi prima di cena."

"Oh bene,allora vengo con te."disse Mindy.

"No,no,rimani e finisci quello che hai da fare,io non starò via molto."disse lei.

"Ok,fai come vuoi,se dovesse girarti la testa chiamami"disse Mindy.

"Ok,a tra poco."disse Rosie.

"Ok,ciao."disse Mindy.

"Ciao."disse Rosie.

Rosie iniziò a camminare per la città di notte.

Si fermò davanti ad un cinema e andò in sala,poi andò a sedersi.

Un uomo la guardò,andò nella fila dietro di lei e le sfiorò il viso "Oh,mi scusi,non intendevo toccarla."

L'uomo si sedette "Mi crede vero?"

"Io credo invece che lei l'abbia fatto apposta."disse Rosie.

"Oh,no, io stavo togliendomi il cappotto quando inavvertitamente l'ho toccata."disse lui.

"Bene,ci credo."disse Rosie sorridendo "A me piace davvero questo genere di film,ma pare impossibile...c'è sempre qualcuno ad infastidirti."

"Beh,senta,se potessi sedermi vicino a lei,tutti penserebbero che siamo insieme e così nessuno le darebbe fastidio."disse lui.

"Ok,avanti."disse Rosie "Venga."

Lui si mise accanto a lei che gli offri i pop-corn,poi lui le mise il braccio intorno al collo e la baciò.

Lei iniziò a baciarlo sul collo e lui mise la mano dentro la camicetta andando verso l'ascella dalla quale uscì il tubo con la punta in cima.

Rosie uscì dal cinema e iniziò a camminare.

L'uomo era svenuto con una puntura sulla mano.

Rosie iniziò a camminare in strada.

Il giorno dopo l'amica era a bere una tazza di caffè in salotto di mattina presto.

Rosie era in bagno attanagliata da forti dolori in tutto il corpo ed era a terra contorcendosi.

Indossava una maglietta bianca e sleep bianchi.

"Io me ne vado,Rosie."disse l'amica bussando alla porta "Ah,ho lasciato la macchinetta del caffè sul fuoco,mi raccomando non farlo uscire."

"Ok,ciao."disse Rosie con fatica.

"Hai bisogno di qualcosa?"disse lei "Ti senti bene?"

"Mi sto lavando i denti."disse Rosie "Ciao.

Sta tranquilla."

"Ciao,ci vediamo."disse l'altra che uscì.

Mindy entrò nella metropolitana che era piena di gente.

Una donna sui sessanta aveva le occhiaie viola sotto gli occhi e il volto pallido,poi iniziò a sbavare e morse l'uomo staccandogli un pezzo di orecchio,poi si

allontanò sorridendo,mentre la gente la fermava e tutti si accalcavano per uscire.

L'uomo che aveva fermato il poliziotto era in auto insieme a un altro "Non sono d'accordo mister Meclarin,le autorità dovrebbero considerare più seriamente

quest'epidemia."

"La città è una macchina complessa."disse l'altro "Non è facile amministrarla e lei mi sta parlando di stato di emergenza.

Non è facile."

La macchina passò in una zona innevata dove c'erano dei cantieri.

Poi la macchina si fermò.

"Clark,perché ci fermiamo."disse l'uomo che amministrava la città.

"C'è un camion in mezzo alla strada."disse Clark.

"Possibile che non ci sia nessuno?"disse l'uomo.

Arrivarono tre operai infetti.

"Scendente!"disse quello con il trapano che fece un buco nella portiera e trafisse la gamba dell'autista,poi lo estrasse ed iniziarono a mangiarlo a terra.

Quello che amministrava la città si mise al volante e andò via.

Morry e Artur erano ancora al commissariato di polizia.

"Abbiamo parlato con i direttore dell'organizzazione della sanità arrivato dall'Inghilterra per curare i collegamenti con gli uffici sanitari dei paesi dell'Europa

occidentale."

Un uomo calvo arrivò in tv.

"Dottor Jefry,in alcuni ambianti si parla di grave stato di emergenza,lei cosa ne pensa?"disse un giornalista.

"Non c'è da farsi illusioni,nessuno più della stampa sa quello che sta accadendo da qualche giorno nella nostra città."disse Jefry "L'istituto della sanità ha

appurato che le vittime del morbo,attenzione non si tratta di idrofobia,anche se con l'idrofobia ha qualche affinità.

Le vittime del morbo sono insensibili a qualsiasi tipo di cura e il male si diffonde con tale rapidità che è difficile sapere se faremo in tempo a fermare l'epidemia.

Per questo abbiamo bloccato tutta la città con quelle mura e controllato anche diversi paesi intorno."

"Vorrebbe dire che la nostra città è ridotta ad un'enorme lazzaretto?"disse il giornalista.

"Intendo dire...è molto semplice,anche se non sarà gradito dai suoi ascoltatori."disse Jefry "Sparare a vista sui contagiati.

È stato giudicato l'unico sistema per arginare l'epidemia e chi viene morso va abbattuto o rinchiuso.

Se noi li rinchiudiamo in breve tempo cadono in coma e muoiono dopo pochi minuti.

Come misura preventiva la popolazione,sia esterna che interna alla città,dovrà vaccinarsi contro la rabbia.

Questa è l'unica cosa che possiamo fare,nient'altro."

"Pensi che Rosie mi aspetti?"disse Artur.

"Ma certo,adesso ci andiamo subito."disse Morry e il poliziotto di colore li accompagnò all'uscita.

"Per ordine dell'autorità,da domani potrà circolare solo chi sarà munito di una carta sanitaria come questa."disse l'uomo alla tv"Il sindaco ha ordinato la chiusura

delle scuole e dei luoghi pubblici fino a nuovo ordine.

La polizia fermerà chiunque non si sottoponga alla vaccinazione."

Il poliziotto accompagnò i due alla macchina.

"Tenete ben chiusi gli sportelli è finestrini quando entrerete in città."disse il poliziotto "Il permesso che vi ho dato vi autorizza ad arrivare fino a casa,ma non vi

salva da quei pazzi."

"Arrivederla."disse Morry che gli strinse la mano.

"Arrivederla."disse il poliziotto che strinse la mano a Artur.

"Arrivederci."disse Artur.

"Stia attento anche lei."disse l'uomo.

"Grazie."disse Artur che entrò in macchina.

Rosie si mise i vestiti ed uscì andando in un grande magazzino,dove c'erano poliziotti armati di mitra,poi si mise seduta ad una panchina tra le file di negozi

contenuti nell'edificio e un uomo le arrivò vicino.

"Ti secca se mi siedo?"disse l'uomo.

"No,fa pure."disse lei e lui si sedette.

"Sei qui per le spese di natale?"disse lui.

"No,faccio solo un giro."disse lei.

"Tu fumi?"disse lui.

"Si,grazie."disse lei.

"Hai un fiammifero?"disse lui prendendo una sigaretta.

"No."disse lei.

"Vado a chiedere a quel signore laggiù."disse lui che si avviò "Torno subito."

"Ha da accendere."disse lui.

"No."disse l'uomo infetto che lo afferrò e lo gettò a terra mordendolo.

Il poliziotto arrivò aprì il fuoco e lo uccise.

Tutta la gente fuggì inclusa lei.

Rosie si mise a letto ed era in preda ai dolori.

Mindy rientrò "Rosie,sei in casa.

È incredibile quello che è successo nella metropolitana oggi.

In città sembrano tutti pazzi..."

L'amica la vide nel letto e si sedette "Che c'è?

Non ti senti bene?

Hai bisogno di qualcosa?"

"No."disse lei "Ho paura di uscire.

Ho tanta paura."

"Ma non c'è bisogno che tu esca."disse Mindy "Penso a tutto io.

Oh,Rosie ti capisco.

Cara ora devi cercare di calmarti.

Se ti serve qualcosa vado io a comprartela."

Di notte la macchina di Morry era sulla strada.

"Il muro è stato chiuso dopo i rifornimenti che d'ora in poi verranno mandati con gli aerei."disse la voce alla radio "Intorno alla città c'è un perimetro di forze

armate,reti e barricate.

È fatto divieto a chiunque di superare la cinta sanitaria.

Ripetiamo,la popolazione verrà rifornita di viveri con lancio di paracadute effettuato dall'aeronautica militare.

La polizia ha ordine di sparare a vista a chiunque dia segni di essere affetto dal morbo.

I due passarono davanti ad un'auto capovolta.

Sui marciapiedi c'erano file di persone scortate dai militari che davano tessere sanitarie.

La macchina fu fermata da dei militari.

"Accidenti,sembra di essere in guerra."disse Artur.

"Già."disse Morry.

"Meno male che Jessep abita a Los Angeles,sarebbe impazzito qui."disse Artur "È un mio amico."

"Beh,come dargli torto."disse Morry.

Diversi camion della spazzatura,con uomini in tuta bianca passarono in strada.

"Non avrei mai immaginato che fossimo a questo punto."disse Artur.

"Senti,Artur,a casa ho lasciato mia nipote."disse Morry "C'è solo mia moglie,sono preoccupato.

Devo vedere assolutamente come stanno.

Andiamo a casa mia,ti do le chiavi della macchina così vai a prendere la tua Rosie.

La macchina si fermò davanti ad una villa e Morry scese"Ah,senti,telefonami quando l'avrai trovata."

"Va bene."disse Artur mettendosi alla guida.

"Se posso darti un consiglio,lasciala perdere quella Rosie."disse lui "Forse è da quella clinica che proviene il morbo."

"Si,può essere,ma vede dottore io...grazie per la macchina."disse Artur.

"Ok,porta chiusa e finestrini alzati."disse Morry.

"Certo."disse lui.

"Buona fortuna."disse Morry.

"Anche a lei."disse Artur che mise in moto.

Morry entrò a casa "Sesil?

Ehi sono a casa?

Sei si sopra?"

Controllò tutte le stanze ma le trovò vuote,poi trovò del sangue nella camera del neonato"Dio."

Lui sollevò un coperchio e trovò un contenitore pieno di sangue e con organi dentro "Oh,no.

Oh Dio."

Aprì un armadio dove trovò la moglie infetta che provò ad aggredirlo,ma lui la colpì e poi la gettò dalla finestra.

Rosei era a letto e l'amica le metteva un panno in testa.

"Domattina ti sentirai meglio."disse Mindy "Qui c'è tua sorella."

Alla tv intervistavano Jefry "Dottor Jefry,quali sono i risultati delle ultime indagini svolte."

"È senza ombra di dubbio che i primi casi di questo nuovo morbo si sono verificati in una clinica di chirurgia plastica Keloyd e nei suoi dintorni."disse Jefry.

Mindy andò in cucina,dopo aver controllato che la porta fosse chiusa a chiave e udì la tv.

"Come l'avete scoperto?"disse l'uomo.

"Il primo caso accertato di questo morbo è stato proprio il dottor Denny che gestiva la clinica,ma un'infermiera della clinica ha rivelato che in precedenza un altro

paziente era stato ritrovato con strane ferite."disse Jefry "Sembra che avesse avuto rapporti con una ragazza che aveva conosciuto dopo un grave intervento

di chirurgia plastica dovuta ad un incidente.

E la cosa ancora più strana è che nei primi tempi i casi si sono verificati nella clinica e dintorni,poi si sono spostati verso la città."

"Intende parlare di una portatrice sana?"disse l'uomo che lo intervistava.

Rosie si mise seduta e non aveva i vestiti,così si mise una maglietta blu e pantaloni blu.

"A questa domanda non so rispondere in quanto questa ragazza non è mai stata sospettata."disse Jefry "Ma alcuni scienziati mettono in relazione il morbo con

un'operazione rivoluzionaria effettuata dal dottore stesso."

Jan era a casa sua,fuori città,e guardava la tv "Dannate cliniche!

Tutte non se ne salva una!

Io mi lamentavo della pasicoplasmia,ma qui si battono tutti i record!"

"Sembra che abbia trapiantato sulla ragazza la pelle di una persona deceduta."disse Jefry "Pelle conservata in uno speciale impianto di sua invenzione.

Questo potrebbe aver provocato nella ragazza un'infezione.

In questo caso si potrebbe parlare di portatrice sana."

"Operata nella clinica di chirurgia plastica e che sembra la causa principale del diffondersi dell'infezione non è stata ritrovata."disse l'uomo "Proseguono le

ricerche."

Artur spense la radio e vide un uomo che scappava in strada,poi vide dei corpi a terra con un buco in testa.

Uno degli infetti saltò sul cofano e un cecchino gli sparò "Ok,Jack,lo preso."

Due uomini in tuta bianca uscirono con un tubo e pulirono il parabrezza di Artur e portarono via il cadavere mettendolo nel camion,poi lo fecero andare via.

Rosie,vestita, aprì l'armadio a muro e cercò di prendere la sue pelliccia per uscire,ma la sorella la fermò.

"Rosie,no,non puoi uscire."disse la sorella.

"Mindy,non voglio che accada anche a te."disse Rosie.

"Perciò dobbiamo starcene in casa."disse lei "Tu,oltretutto sei ancora debole."

"Oh,mi da male ovunque."disse Rosie "Ho bisogno di moto,di aria,di uscire!"

Rosie si appoggiò alla parete "Io so di cosa hai bisogno.

Di un buon bagno caldo,te lo preparo subito.

Ti rilasserà.

Vieni Rosie."

Artur scese dalla macchina e corse nel palazzo mentre si sentivano sirene in lontananza,arrivò a casa di Mindy, aprì la porta e trovò Mindy a terra e Rosie che le

aveva punto il braccio e vide anche il pungiglione.

"L'ho trovata a terra."disse Rosie alzandosi e indietreggiando.

"Sei tu..."disse Artur avanzando "Sei tu,allora."

"Di che cosa stai parlando?"disse lei.

"Sei tu quella che cercano,ne parlavano 5 minuti fa alla radio."disse Artur.

"Non capisco di cosa stai parlando."disse lei che si girò di spalle "Che cosa vuoi da me?

Io sono la tua Rosie..."

"La mia Rosie..."disse lui "TU SEI UN MOSTRO!"

Lui la afferrò e la girò "CHE T'HANNO FATTO IN QUELLA CLINICA?

TUTTA LA CITTÀ TI CERCA!"

"Io...ho bisogno di sangue."disse lei "Io ho bisogni di berne!

Se non ne bevo muoio.

È SOLO TUA LA COLPA!

TUA E DELLA MALEDETTA MOTO!"

"Rosie calmati!"disse lui mentre lei si agitava.

"Calmati!"disse Artur che la abbracciò "Dev'esserci un modo per uscirne tesoro.

Andremo alla polizia."

Lei scosse la testa "No..."

"Buona, buona."disse lui "Oppure all'ospedale."

"NO,LO SO,LO SO,QUELLI M'AMMAZZANO!"urlò lei che lo spinse via,poi corse nel corridoio e provò ad andare per le scale,ma lui la fermò.

"NO,M'AMMAZZANO!"disse lui e lei riuscì ad andare sulle scale.

"Rosie,stammi a sentire,non ti accadrà niente."disse lui "Ti proteggerò io.

Andremo insieme all'ospedale..."

"NO!"urlò lei che lo spinse dalle scale e lui svenne.

Lei controllò il polso,poi gli toccò le labbra e lo baciò,poi tornò nell'appartamento,prese la pelliccia e fuggì chiamando l'ascensore.

Arrivata all'attico vide un uomo seduto che leggeva e si mise seduta davanti a lui.

"Salve."disse l'uomo "È impensabile quello che accade.

Io abito alla pensione al terzo piano.

Pensi sono rimasto solo.

Non c'è più nessuno."

"Io sono la sorella di Mindy Kent."disse lei "Mi sono rifugiata qui,ma dev'essere uscita."

Artur rinvenne e sentì squillare il telefono nella casa di Mindy,così si rialzò e andò a controllare sedendosi su un divano "Pronto."

"Artur,sono io."disse lei sdraiata su un divano "Ah,finalmente hai risposto.

Dovevo parlarti."

"Rosie,dove sei?"disse Artur.

"Stai bene caro?"disse lei "Non ti ho morso,vero?."

"Dimmi dove sei,voglio aiutarti,ti prego."disse lui.

"Io non sono un mostro tesoro,almeno non credo."disse Rosie "Quello che mi hai detto mi ha spaventata,perché potrebbe essere vero.

Si potrebbe essere vero.

E se sono io la portatrice allora...io ho ucciso Mindy,ho ucciso tanta gente."

"Rosie,tu sei solo malata."disse lui.

"Senti voglio tentare un piccolo esperimento."disse lei "Voglio provare che tu avevi torto caro.

Ho pensato...sono a casa di un uomo…

Capisci,caro,devo provare assolutamente a me stessa che non sono un mostro.

Ho trovato un uomo sano e l'ho morso per più volte.

Adesso sta dormendo.

Starò con lui.

Starò con lui finché non sarò sicura che non è...starò con lui finché non sarò sicura che non è ammalato e allora saprò che non sono io la portatrice di questo

male."

"Rosie,devi uscire subito di la."disse lui "Non lo capisci,ti stai suicidando."

"Si,ma non posso affrontare questo dubbio,devo affrontare la realtà."disse Rosie "Non voglio essere un mostro."

L'uomo si svegliò già infetto e si avvicinò.

"Caro,dammi coraggio,resta al telefono."disse Rosie "Ti voglio tanto bene."

Lui iniziò a piangere "Vieni via!

Vieni via..."

"Non posso."disse lei.

"Rosie vieni via,ti prego!"disse Artur "Dimmi dove sei.

Non potresti nemmeno difenderti!

Vengo a prenderti."

"Io devo farlo."disse lei.

"Devi guarire!"disse Artur "Non devi farti uccidere!"

"Ho paura"disse lei vedendo l'uomo che le saltò addosso e la comunicazione cessò.

Artur rimase a piangere sul pavimento.

All'alba del giorno dopo c'erano diversi colpi di pistola che venivano sparati.

Dietro i palazzoni della stanza c'era un vicolo di mattono con una scala di metallo,delle catapecchie e dei materassi a terra.

Rosie era a terra tra i bidoni della spazzatura.

Aveva del sangue che usciva da sotto l'ascella.

Alla tv si stava discutendo dell'accaduto "Signore e signori,l'epidemia sta venendo contenuta con successo.

La città è ormai un deserto percorso solo dai pochi superstiti addetti al recupero delle salme.

Si spera che questa sia la fine della tragedia.

Che Dio protegga gli ultimi superstiti."

Arrivò uno dei camion dell'immondizia e trovarono la ragazza,la presero e la portarono via.