SMALLVILLE:L'UOMO INSETTO
A Smallville era notte e su un albero c'era un ragazzo che aveva una tuta grigia addosso e i capelli
lunghi e spettinati.
Aveva anche gli occhiali.
Lana rientrò a casa sua dal ballo e mise la corona nel cassetto di un mobile,insieme ad un fiocco,poi
vide un pacco regalo sul letto,fasciato con nastro azzurro.
Lei lo aprì,dopo essersi seduta, delle farfalle volarono fuori e lei rise.
Il ragazzo la osservò dall'albero,poi scese e,portando lo zaino,si avviò verso una macchina verde su
una stradina nel bosco.
Mise in moto il mezzo e partì.
Il ragazzo rincasò nella villa di sua madre e lentamente si affacciò da un angolo vedendo che la
madre aveva preso le foto di Lana ed era in salotto.
La madre aveva i capelli neri,corti,maglietta rossa e gonna nera.
"Trascorri così il tuo tempo ora?"disse la madre.
Il ragazzo si avvicinò "Dove hai trovato quelle foto?"
"Tu che dici?"disse la donna alzandosi dalla poltrona "In quella tana che è la tua camera."
"Non hai il diritto di entrare la."disse il ragazzo.
"Hai la faccia tosta di venirmi a parlare di privacy?"disse la madre "Vado al corso di giardinaggio
con la zia di Lana e se lei venisse a sapere che mio figlio va in giro a fotografare di nascosto sua
nipote?…
Sei stato a spiarla anche stasera?"
"No."disse lui allontanandosi"Ero a caccia di insetti."
"2 disgustose abitudini."disse la madre.
Il ragazzo si voltò verso di lei e si fermò "Gli insetti non sono disgustosi,mamma."
La madre si avvicinò e provò a fargli una carezza,ma lui voltò la testa "Ma guarda come sei
diventato,Greg."
La madre mostrò le foto "Questo non è da te."
"Le persone cambiano."disse Greg.
"Beh,domattina telefonerò a Clermon all'accademia militare."disse la madre allontanandosi.
"Si,certo mamma."disse Greg.
"No,Greg."disse lei voltandosi "Sono stanca del tuo comportamento.
Questa volta chiamo per davvero."
La madre andò via.
"EHI!"urlò Greg "E CHI SI PRENDERÀ CURA DEI MIEI INSETTI?"
Greg entrò dentro la stanza che era piena di teche con dentro insetti insieme a pezzi di meteorite
verde.
Le teche e i barattoli erano su delle librerie e scaffali.
Lui estrasse dallo zaino un contenitore di vetro con sopra un panno di plastica con dentro delle
vespe luminescenti di luce verde.
"Non temete ragazzi."disse lui "Vi condurrò da qualche parte al sicuro."
Greg prese buona parte degli insetti e li mise in macchina,poi andò a tutta velocità.
Girando una curva uno dei vasi di vetro si ruppe e le vespe luminose lo aggredirono.
La macchina andò a sbattere contro un palo e lui svenne.
Poco dopo Greg era tornato a casa e aveva messo gli occhiali a terra.
La madre bussò alla porta "Greg?
Greg?
Che cosa combini?"
La madre aprì la porta "Greg?"
La donna vide che tutti gli insetti erano spariti dalla stanza e poi chiuse la porta uscendo.
Greg era a torso nudo,appoggiato al soffitto con le mani e aveva volto e corpo pieni di punture.
Clark sognò di volare sopra Smallville e di dirigersi verso la casa di Lana entrando dalla finestra e
restando sospeso sopra di lei,sorridendo.
Lei aprì gli occhi "È solo colpa tua,Clark."
"Clark?"disse la madre.
Lui si svegliò realmente a mezz'aria e cadde sul letto,spaccandolo.
"Tra 15 minuti dobbiamo andare alla fiera e tu non hai ancora sistemato le tue cose!"disse Martha.
In mezzo al prato c'era una fiera piena di bancarelle,palloncini e alcuni giochi per bambini,poco
distante da un parcheggio.
Clark raccolse il cartello con sopra la scritta "Kent:produzione organica"lo mise sul palo di legno,si
guardò intorno e poi spinse il chiodo nel legno con il pollice.
Clark indossava un giaccone chiaro,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.
"Sono splendide!"disse Lana "Ne mangerei in quintale!"
Lana camminava con il ragazzo.
Chloe era con Pitt,dietro a Clark.
Chloe aveva un giaccone chiaro,maglietta nera,con la croce rossa al centro del petto,pantaloni
blu,scarpe nere,mentre Pitt indossava una felpa rossa e dei jeans blu,con delle scarpe da ginnastica.
"I nostri più sentiti omaggi al re e alla regina!"disse Chloe.
Lei vide Clark e si avvicinò "Clark.
Non c'eri alla festa ieri sera."
"Ah,sono...sono stato un po' occupato."disse Clark guardando il ragazzo.
Lana anche lo guardò.
"Ehi!"disse Jonathan stringendo la mano al ragazzo di Lana "Complimenti.
Ottima partita.
Non vedevo un attacco così da quando ho smesso di giocare."
"Scarico dalla macchina le altre cassette."disse Clark.
"Gli do una mano."disse il ragazzo di Lana che lo raggiunse.
"Lana."disse Jonathan offrendole un frutto.
"Grazie."disse lei.
Whitney seguì Clark "Kent!
Quello di ieri sera era uno scherzo."
Whitney gli mise la mano sulla spalla "La collana."
"Non c'è l'ho."disse Clark.
"È quella che Lana preferisce,quindi..."disse Whitney.
"Beh,allora è meglio se torni in quel campo e la trovi."disse Clark andando via.
Lana era a guardare delle farfalle di cristallo appese a dei fili e alle sue spalle arrivò Greg che aveva
i capelli tirati indietro,giaccone di pelle nera,maglietta nera e jeans blu,con scarpe nere.
"Sono belle,vero?"disse Greg.
"Greg..."disse lei voltandosi "Ehi,non ti avevo riconosciuto senza occhiali."
"Sai che le farfalle vivono solo circa 8 ore."disse Greg indicando le farfalle.
Lana si mise dietro le farfalle "Vita breve,ma intensa eh?
Sono le star degli insetti,non trovi."
"Ehi,Lana,mi aiuteresti a finire il compito di letteratura?"disse Greg.
"La letteratura non è proprio il tuo forte,eh?"disse Lana.
"Si,sto diventando pazzo."disse Greg.
"Si,va bene."disse Lana.
"Ci vediamo dopo scuola?"disse Greg.
"In biblioteca è più semplice."disse Lana.
"Si."disse Greg.
"Lana,tua zia ti sta cercando."disse Whitney e lei andò via.
Whitney gli mise la mano destra sulla spalla "Ehi,larva,fammi un favore,gira alla larga dalla mia
ragazza."
"Ti spaventa la competizione Whitney?"disse Greg e l'altro si fermò,voltandosi e ridendo.
"Noi non siamo in competizione,Greg."disse Whitney avvicinandosi,mentre lui gli dava le
spalle"Ma se quelle farfalle in camera della mia ragazza ce le hai messe tu...avrai mie notizie."
Whitney andò via.
"Si,ma non dimenticare..."disse Greg toccando le farfalle "Anche l'insetto più piccolo...può farti
molto male."
Whitney baciò Lana e poi andò in auto.
Clark guardò da lontano e alle sue spalle arrivò Lex Luthor che era in giacca e cravatta neri.
"Certo hai gusto con le donne."disse Lex che prese una mela rossa dal cesto di legno che Clark
aveva in mano "Allora che è successo ieri notte?"
"Solo uno stupido scherzo."disse Clark mettendo il cesto nel retro del furgone.
"Ti hanno attaccato ad un palo nel bel mezzo di un campo."disse Lex "Persino i romani lo
limitavano a speciali occasioni,saresti potuto morire."
"Ho apprezzato il tuo aiuto,ma è una storia chiusa,basta."disse Clark.
Jonathan portò una cassa di verdure "Ah,Clark,come mai ti sei fermato?"
"Signor Kent!"disse Luthor porgendo la mano "Che piacere."
Jonathan gli strinse la mano "Lex.
Dobbiamo finire,vieni."
"Arrivo."disse Clark e il padre si allontanò.
"Almeno ho avuto una stretta di mano."disse Lex.
Clark andò via.
Lex guardò Lana e si mangiò la mela.
Whitney era a bordo della sua macchina nera e sentiva musica.
Greg era nel bosco e in un istante si arrampicò su un albero a super velocità,poi saltò sul tetto della
macchina iniziando a colpirla e abbozzando il tettuccio.
"Ma che succede?"disse Whitney,mentre il vetro del finestrino scoppiava.
L'auto si cappottò e strisciò su un fianco,mentre Greg spiccò un salto e atterrò in strada,poi scappò
vedendo l'auto dei Kent in lontananza.
"Oh mio Dio."disse Marta "Jonathan,fermo!"
Lui fermò l'auto,Clark uscì dal mezzo,mentre il padre prendeva l'estintore,e strappò via il
parabrezza,estraendo Whitney dal mezzo.
"CLARK!"urlò Jonathan che vide che il serbatoio aveva preso fuoco.
La macchina esplose e Clark riparò Whitney con il suo corpo.
"CLARK!"urlò Jonathan che si avvicinò al rottame incendiato con la moglie "CLARK
DOVE SEI?"
"Clark?"disse la madre che lo vide "CLARK!"
Clark era ancora accucciato a terra,con la schiena fumante.
Il padre toccò la schiena e si bruciò una mano.
Whitney rinvenne tossendo e lui guardò i genitori.
La famiglia tornò a casa.
Clark si guardò la mano vedendo che non aveva nemmeno un graffio ed era all'entrata della casa
sotto il portico.
" Whitney si riprenderà presto."disse Jonathan arrivando "Ha solo un paio di tagli e contusioni,ma
niente di serio."
"Ricorda com'è successo?"disse Clark.
"No."disse l'altro "Solo che qualcosa ha colpito l'auto e il risveglio in ambulanza."
"Dovresti tranquillizzare la mamma,questa volta si è davvero spaventata."disse Clark.
"È anche molto fiera di te,Clark."disse Jonathan.
Clark si avvicinò "Questa mattina mi è accaduto qualcosa...quando mi sono svegliato ero sospeso in
aria."
"Sospeso in aria?"disse il padre che fece alcuni passi.
"Svegliandomi sono caduto."disse Clark "Insomma...che mi sta succedendo?
Dimmelo."
"A dire il vero non lo so."disse Jonathan "Se riesci a infrangere la legge di gravità,stai varcando un
territorio ignoto."
"Spero che non si ripeta."disse Clark sedendosi.
"Senti io sono tuo padre,dovrei avere una risposta a tutte le domande...e mi rammarico che non sia
così."disse Jonathan toccandogli le spalle con la mano "Ma tu devi aver fiducia,risolveremo questa
cosa insieme."
"D'accordo."disse Clark "Ma è a me che sta accadendo e io ho paura."
Clark andò via.
Lex era nella sua villa.
Nel suo immenso studio c'era un tavolo di vetro,con 2 schermi,dietro c'era un tavolinetto di
legno,con delle bottiglie di vetro rosse e blu,poi c'era un piatto con della frutta e il busto di una
statua.
Dietro c'era una finestra a quadretti di cui alcuni erano rossi e altri viola.
Accanto c'era un grosso spazio,con delle colonne,un camino,dei divani,delle librerie e sopra c'era un
piano con delle librerie.
Lex osservò la pietra della collana alla luce del Sole,poi prese una scatoletta di metallo sulla
scrivania e ci mise dentro l'oggetto,sedendosi.
Lana era su un cavallo e poi andò verso la stalla.
"Lo stile è buono,ma va perfezionato."disse Luthor che era dentro la stalla "È meglio se controlli gli
zoccoli."
Lei si avvicinò portando il cavallo.
"Lex Luthor,amico di tua zia."disse Luthor.
"Se ti aggiri con quell'aria rischi che ti prendano a calci."disse Lana.
"Tu devi essere Lana."disse Lex.
"Ci siamo già visti veramente."disse Lana legando il cavallo.
"Non credo che dimenticherei una come te."disse Luthor.
"Ecco tu eri alquanto impegnato quella volta."disse Lana.
"Ho la sensazione di non aver fatto troppo colpo."disse Luthor.
"Avevo 10 anni."disse Lana "Andai a Metropolis per una gara di equitazione.
Tuo padre ci invitò a stare da voi.
Mia zia era entusiasta della vostra piscina,così andai a vedere e trovai te e una ragazza spogliati."
Lana tolse la sella e la appoggiò su una tegola orizzontale "Le stavi insegnando li stile libero,credo."
"Quella eri tu?"disse Lex "Wow.
Sei un po' cambiata ora."
Lex fece alcuni passi e andò a vedere una teca di trofei "Una vera campionessa."
"Un po'."disse Lana avvicinandosi.
Luthor indicò una foto dove c'era una collana "Carina questa collana."
"Ti piace?"disse Lana "Per me ha un valore speciale."
"Come mai non la indossi?"disse Lex.
"L'ho prestata al mio ragazzo."disse Lana.
"Che fortunato."disse Lex "E come si chiama?"
" Whitney."disse Lana.
"Il tizio salvato da Kent?"disse Lex.
"Sono appena andata a trovarlo."disse Lana "Se non ci fosse stato Clark..."
Lana si allontanò.
"E ora ti domandi se è quello giusto il ragazzo con cui stai."disse Lex "Uno gioca a football,l'altro
salva le persone..."
"Per essere da poco in città hai già diverse opinioni."disse Lana.
"È che sembri un tipino interessante."disse Lex "Mentre attendi che il tuo bello si riprenda chiedigli
che ha fatto prima della partita."
Lana uscì dal recinto "È stato con me."
"Sei sicura?"disse lui e lei abbassò la testa"Di a tua zia che sono passato."
Lex andò via.
La madre di Greg entrò in casa e avvertì un caldo assurdo,così posò la spesa "GREG!
CHE STA SUCCEDENDO QUI DENTRO?
GREG?"
La madre trovò i muri del piano di sopra pieni di manate ed aprì la porta "SE STAI ANCORA..."
La madre trovò la stanza piena di ragnatele,poi si voltò e vide Greg a petto nudo dietro di se "Che
diavolo ti sei ficcato nella zucca?"
"Almeno 2 milioni di anni di intelligenza e istinto."disse Greg.
"SMETTILA!"disse la madre.
"Non posso."disse Greg "Adesso è troppo tardi.
La natura ha già iniziato il suo corso.
Prima devo nutrirmi,poi trasformarmi e infine accoppiarmi."
"Ti serve un medico."disse la madre che provò ad uscire,ma lui mise il braccio sinistro sulla porta.
Greg si voltò e fece alcuni passi "Senti,mamma...ti ho già parlato del ragno Farrow,mi pare...
È una creatura davvero affascinante."
Greg ruotò il collo facendo scricchiolare tutte le ossa e poi si voltò "Sai,non appena viene al
mondo...uccide la madre."
Dalla bocca di Greg uscì un getto di ragnatela.
Clark era in ginocchio davanti ad una ricostruzione in miniatura grande quanto un tavolo che
mostrava la battaglia di Troia.
Indossava una maglietta azzurra.
"Hai salvato altre vite venendo qua?"disse Lex e Clark si alzò "Col tempo potresti farne una
professione."
Lex indossava una felpa rosso scuro,su una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ho riportato la tua merce."disse Clark "Scusa l'atteggiamento di mio padre."
"Ah,prima o poi ci sfideremo a braccio di ferro."disse Lex che andò dalla parte opposta del tavolo.
"Hai in programma un'invasione?"disse Clark.
"Me lo regalò mio padre quando avevo 9 anni."disse Lex.
"Gioco interessante."disse Clark.
"Non è un gioco affatto."disse Lex "È uno strumento strategico.
Per mio padre affari è guerre sono uguali."
Lex si mise accanto a Clark "Guarda la battaglia di Troia."
Lex prese uno dei modellini "Iniziò perché 2 uomini amavano la stessa donna.
Sai come te e quel tipo.
Per questo ti ha appeso a quel palo,vero?"
"Se si crede in guerra, Whitney non può mai perdere."disse Clark.
"Hai perso solo una battaglia,tutto qui."disse Lex "E poi sai...non penso che Lana sia infatuata come
credi."
"Lui è un campione di football,capisci?"disse Clark "Tutti lo trattano come un dio.
Partita chiusa."
"Se non lo avessi portato fuori dall'auto il tuo problema sarebbe risolto."disse Lex camminando.
Clark lo guardò e Lex mise le mani sul tavolo.
"Ovviamente scherzavo."disse Lex "Non preoccuparti,Clark.
Ho io il tuo cavallo di Troia."
Lex andò a prendere la scatola di metallo nero sopra il camino e la aprì mostrandola a Clark che si
sentì male ed indietreggiò.
"Clark?"disse Lex "Tutto bene?"
"Si,sto bene."disse Clark e lui chiuse la scatola "Ah,che cofanetto curioso.
Di che materiale è?"
"Credo che sia piombo."disse Lex avvicinandosi "Mia madre lo acquistò in Marocco.
Le dissero che era stato ricavato dall'armatura di San Giorgio,il protettore dei boy scout.
Se solo penso che quando mio padre era ragazzo non aveva un soldo...non ci posso credere.
Me lo consegnò prima di morire,forse è un segno."
Lex porse la scatola a Clark che si allontanò.
"No,io non lo posso accettare."disse Clark.
"Che avete insomma voi Kent contro i doni?"disse Lex "È tua adesso.
Dalla a Lana e dille la verità.
Tutto quello che accadrà dopo sarà facile e vedrai che il suo cuore si aprirà.
Questa collana ti darà ogni potere,Clark.
Non devi far altro che usarla."
Clark prese lo scrigno.
Whitney aprì l'armadietto e Lana si presentò da lui.
Aveva i capelli lunghi,sciolti,indossava un giubbotto di jeans blu,maglietta bianca e pantaloni
neri"Puoi dirmi dov'eri sabato,prima della partita?"
"Ah...ne riparliamo più tardi."disse Whitney.
Lei chiuse lo sportello "È una domanda facile, Whitney."
"Ero agli allenamenti."disse Whitney.
"Quindi non hai appeso Clark ad un palo in mezzo ad un campo?"disse Lana.
"Lana...era solo uno scherzo."disse Whitney.
"Ridammi la mia collana,ti prego."disse Lana.
"L'ho perduta."disse Whitney.
"E quando pensavi di dirmelo?"disse Lana "O era uno scherzo pure questo?"
Whitney rimase senza parole e lei andò via,poi scese le scale e incontrò Greg che aveva una
maglietta nera.
"Lana."disse Greg e lei si fermò "Ciao.
Ti sei dimenticata,ho aspettato quasi un'ora.
Ricordi il nostro appuntamento."
"Scusa,Greg,ho avuto un contrattempo,mi dispiace."disse Lana "Possiamo fare un'altra volta?"
"Ehi…."disse Greg afferrandole il polso " Whitney per caso ti ha chiesto di evitarmi?"
"No,nessuno mi ha chiesto niente,devo vedere Clark."disse Lana.
"Kent?"disse Greg "Capisco.
Adesso passi il tuo tempo con lui.
Lui è più importante di me."
"Greg,non è il caso di parlarne adesso."disse lei che proseguì "Devo andare,scusa?"
Clark era con le braccia appoggiate su una staccionata e guardava la scatola,poi la aprì e vide che
quando ci metteva la mano vicina la parte più a contatto con la roccia si scuriva,riempiendosi di
vene verdi.
Clark chiuse la scatola e le vene sparirono.
Il ragazzo andò via e si diresse nel fienile,ma salendo le scale vide Lana al telescopio e poi poggiò
la scatola a terra coprendola con un panno,dopo si aggiustò la camicia a quadretti rossi e
bianchi,sulla maglietta nera e avanzò "Lana?"
"Mi ha detto tua madre di venire qui."disse Lana "Spero che non ti dispiaccia.
È incredibile questo posto."
"L'ha fatto mio padre."disse Clark "È la mia fortezza della solitudine."
"Ti interessi anche di astronomia?"disse Lana.
"È soltanto un hobby"disse Clark.
"Sai che si vede anche la mia casa?"disse Lana.
"No,sul serio."disse Clark toccando il telescopio "Siamo vissuti a pochi chilometri di distanza e tu
non sei mai venuta."
"E ti domandi cosa faccia qui adesso?"disse Lana.
"Non che non apprezzi la tua compagnia,ma...si,è così."disse Clark.
"Ho saputo cosa ti ha fatto Whitney l'altra sera."disse Lana passeggiando "Quella farsa dello
spaventapasseri e sono venuta a chiederti scusa."
"Non è colpa tua."disse Clark "Dimentica tutto."
"Non ci riesco."disse Lana "Non aveva il diritto di agire così.
E tu,al contrario ,gli hai salvato la vita."
"Mi fa piacere vederti qui,ma non dovresti essere tu a scusarti."disse Clark.
"Non sono venuta a difendere Whitney."disse Lana "Io volevo vedere te."
"Chi te l'ha detto?"disse Clark.
"Lex Luthor."disse Lana "Ha seminato delle briciole e io ho seguito le tracce.
Sono felice che lo abbia fatto.
Vuole esserti amico.
Sei fortunato,è una cosa rara."
"Ah,Lex è un amico davvero fidato."disse Clark "Cosa farai ora?"
"Ancora non ho deciso."disse Lana "Credevo di conoscere Whitney,ma ora mi chiedo su che altro
abbia sbagliato nella mia vita.
Ho anche perduto la mia collana."
Clark guardò la scatola "Non può essere rimpiazzata?"
"So che lo troverai strano,ma era fatta con un frammento del meteorite che uccise i miei."disse
Lana"Mia zia lo fece incastonare e me la donò il giorno in cui mi adottò legalmente e mi disse che
la vita significa cambiamento.
Qualche volta è piena di dolore.
Qualche volta è normale.
E spesso entrambe le cose.
È meglio che vada."
Lei si allontanò e poi si voltò "Rimani come sei,Clark."
Clark annuì e lei andò via.
Greg era sotto la doccia e si lavava.
Passandosi la mano sul collo iniziò a staccare pezzi di pelle,poi la staccò da tutto il corpo.
La notte scese.
Jonathan era nel fienile e metteva delle seghe circolari su un asta di metallo orizzontale.
Indossava una camicia azzurra.
"Ti serve una mano?"disse Clark affacciandosi dal piano superiore.
"Se non hai niente di meglio da fare."disse Jonathan.
Clark si avvicinò alle scale,ma sentendo uno strano suono si fermò,poi Greg saltò fuori dal buio e
atterrò sulla paglia,poi gli saltò addosso,facendolo cadere a terra.
Clark lo scagliò in aria con un gesto con facilità.
Jonathan corse al piano di sopra "Clark!"
Clark si rialzò.
"Ehi...Clark..."disse Jonathan mettendogli una mano sulle spalle "Che combini?
Stai bene?"
"C'è qualcuno tra le travi."disse Clark.
Jonathan e Clark presero delle torce e si divisero.
Jonathan sentì dei rumori che ricordavano degli insetti,illuminò Greg che atterrò e gli diede una
spinta,facendogli sfondare la ringhiera di legno e sotto di essa c'erano le lame roteanti.
"PAPÀ!"urlò Clark che corse a super velocità,arrivando sotto Jonathan,lo afferr caddero sulle
lame che vennero rotte.
Jonathan si rialzò e poi diede una mano al figlio,vedendo le seghe rotte.
"Che diavolo sta succedendo?"disse Jonathan e Clark illuminò il soffitto.
Poco dopo Marta teneva le mani sul viso di Jonathan.
"Non ho mai visto nessuno saltare in quel modo."disse Jonathan.
"Ma almeno sei riuscito a vederlo in faccia?"disse Marta.
"È piombato dal soffitto verso di me,era come se non fosse..."disse Jonathan.
"Non fosse del tutto umano."disse Clark che illuminava il soffitto con la torcia "L'ho visto in faccia.
Sembrava Greg Arkin."
"Non lo sentivo nominare da tanto tempo."disse Marta "Tu e Pitt lo avevate in classe alle
elementari,no?"
"E perché ce l'avrebbe con te?"disse Jonathan.
"Voi 2 siete ancora amici?"disse Marta.
"Pensavo di si,ma le persone cambiano."disse Clark.
"Mi ricordo che la madre lo teneva al guinzaglio,ma lui non ha mai fatto male ad una mosca."disse
Marta.
"Forse perché era troppo occupato a raccoglierle,insieme ad altri insetti."disse Clark.
"Comunque i ragazzi non saltano giù dai soffitti e attaccano le persone."disse Jonathan.
"Come spieghi quella roba?"disse Clark illuminando delle pedate di sostanza verde sul soffitto.
"Non lo so."disse Jonathan "Sembra davvero strana."
"Sta parlando un uomo che nasconde una navicella spaziale in cantina da 12 anni."disse Marta
andando via.
"Non è che non voglia crederti Clark."disse Jonathan "È solo che...è un po' difficile capire come
abbia fatto."
"Ti sei mai chiesto il perché delle stranezze accadute a Smallville?"disse Clark.
"Ogni città ha un certo numero di fatti strani."disse Jonathan.
"Ma qui tutto si spiega."disse Clark che spense la torcia "Chloe mi ha mostrato quel muro
tappezzato di articoli degli strani fatti seguiti alla pioggia di meteoriti.
È colpa mia in fondo."
"Clark se ti riferisci a quei pomodori mostruosi e ai vitelli a 2 teste allora c'è una spiegazione
migliore,figliolo."disse Jonathan mentre Clark si sedeva "La Luthor Corporation.
Chi è in grado di dire con quali fertilizzanti abbia pompato le piante tutti questi anni."
"Non ha ucciso i genitori di Lana."disse Clark.
"Neanche tu l'hai fatto."disse Jonathan "Non devi sentirti in colpa per qualcosa che non potevi
controllare."
"Lo so,ma mi sento,comunque responsabile."disse Clark.
Jonathan lo raggiunse e si sedette accarezzandogli la testa "I genitori di Lana sono rimasti vittima di
una terribile tragedia e malgrado i magnifici,straordinari doni che possiedi,non riuscirai mai a
cambiare quella realtà."
"Come faccio a non sentirmi così?"disse Clark.
"Non puoi,Clark."disse Jonathan "Ma è questo che ti rende più umano."
Il giorno dopo Clark era a scuola e indossava una maglietta azzurra.
Vide Chloe che indossava il giubbotto marrone lungo e aveva la borsa marrone.
"Chloe?"disse Clark.
"Ciao."disse Chloe
"Greg Arkin è ancora un giornalista del Torch?"disse Clark.
"Beh,se si intende per giornalista una persona che scrive degli articoli allora no."disse Chloe "Greg
è almeno una settimana che non si vede."
"Lo devo trovare assolutamente."disse Clark mettendo lo zaino sulla spalla destra.
"Cos'è tutto questo interesse per Greg?"disse Chloe che si fermò"Ti sei appassionato
all'entomologia per caso?"
"Non importa."disse Clark che proseguì "Ci sentiamo più tardi."
"Ti odio quando fai così."disse Chloe e Clark si voltò.
"Così come?"disse Clark.
"Tu mi escludi,ecco."disse Chloe "Un momento ci sei,l'attimo dopo sparisci.
Clark,dimmi che non vuoi perdermi come amica."
"Anche volendo non potrei."disse Clark avvicinandosi "Sei come la colla."
Chloe sorrise "È incredibile l'effetto che suscito,vero?
Che ha combinato Greg?"
Poco dopo Chloe e Clark erano nella stanza del muro delle stramberie.
Chloe lesse un articolo "Qui dice che una tribù in Amazzonia assume i tratti degli insetti da cui
viene punta,ma non c'è niente di simile a ciò di cui parli.
Tu cos'hai trovato?"
Clark era seduto al computer "Solo che Greg arrivò a Smallville dopo quei meteoriti e quindi non fu
esposto all'esplosione."
Chloe si appoggiò ad una stampante "Si,ma magari gli insetti...riflettici Clark.
Pezzi di quei meteoriti sono ancora sepolti nei paraggi,tutto il territorio ne è contaminato.
Quindi se un uomo cattura gli insetti e gli insetti pungono l'uomo,forse avremo l'uomo insetto."
"Senti,Chloe,in estate da noi è un fatto normale essere punti da un insetto."disse Clark alzandosi con
dei fogli "E allora perché la città non è piena di uomini insetto?"
"Forse perché occorre una certa quantità di tossine per causare la mutazione."disse Chloe
avvicinandosi "Quella tribù dell'Amazzonia subisce attacchi di sciami."
I 2 si sedettero sul tavolo vicini e Chloe lesse un fascicolo.
"Greg aveva migliaia di insetti in camera sua."disse Clark "Potrebbero aver organizzato una specie
di rivolta."
"Beh,qui dice che di norma gli insetti vivono poco,se ha davvero subito la metamorfosi
kafkiana,speriamo che non stia per accoppiarsi."disse Chloe.
La mattina dopo Chloe,Clark e Pitt erano davanti le finestre della casa di Greg.
Clark indossava un giubbotto di jeans,una maglietta blu,dei jeans blu e scarpe nere.
Pitt aveva una maglietta gialla con il numero 66 rosso,una macchina fotografica legata al collo e
pantaloni da ginnastica.
"Direi che qui non c'è nessuno."disse Chloe.
"È nel caos più completo."disse Pitt"La madre non era una maniaca dell'ordine?"
"Già."disse Clark"Ci faceva sempre togliere le scarpe."
Clark andò a sedersi sulla ringhiera esterna della casa "Cominciava a gridare se non lo facevi."
"Come mai non lo frequenti più?"disse Chloe.
"I genitori di Greg dopo un po' divorziarono e lui smise di chiamarmi."disse Clark.
"Peccato."disse Pitt "Aveva una casa sull'albero favolosa."
"Lasciamo Stare,Peter."disse Clark sorridendo e alzandosi.
"Pitt,prego."disse Pitt "Mi ricordo."
"Cosa?"disse Chloe.
"Clark la detestava."disse Pitt "Gli venivano le vertigini a camminare lassù."
"Come mai?"disse Chloe.
"Aveva paura dell'altezza."disse Pitt.
Clark si voltò verso di loro "Non pensavo fosse una struttura solida."
Chloe aprì una finestra "Ehi,ragazzi,venite."
Poco dopo Pitt fotografò i resti di pelle nella vasca.
"Che schifo."disse Pitt "È disgustoso.
Ma che cos'è?"
"Credo sia pelle."disse Clark "Una specie di muta."
"È meglio che veniate qua."disse Chloe nella camera di Greg "Ragazzi?"
I 2 la raggiunsero.
"Oh cavolo."disse Pitt "A quanto pare non sei l'unico a Smallville a cui piace Lana."
"Forse Greg ha scelto la sua compagna."disse Chloe vedendo le foto di Lana.
Clark si avvicinò ad un bozzolo sul muro e aprendolo vide il volto della madre di Greg
mummificata.
I 2 si spaventarono.
"Lana..."disse Clark correndo via.
Lana era nel fienile e dava da mangiare ai cavalli.
Whitney le mise una mano sulla spalla "Tua zia ha detto che eri qui."
"Come ti senti?"disse Lana.
"Meglio."disse Whitney"Ma non è per questo che sono venuto.
Lana,quando ti ho vista con Clark l'altra
sera io...ho perso la testa."
"Cosa pensavi che stessimo facendo?"disse Lana.
"Non ho capito più niente e mi sono comportato da stupido."disse Whitney "Farò di tutto per farmi
perdonare."
"È troppo tardi, Whitney."disse Greg "Lei è mia adesso."
"Greg?"disse Lana.
"Sta lontano da lei..."disse Whitney avvicinandosi e lui lo scagliò con una sola mano dentro una
delle zone dove erano i cavalli.
"Che cosa vuoi?"disse Lana.
"È giunta l'ora."disse Greg"Vedrai."
Whitney rinvenne poco dopo.
"Lana!"disse Clark entrando "Lana!"
Whitney uscì dalla zona dove andavano i cavalli "Greg l'ha rapita."
"Cos'è successo?"disse Clark.
"Non so bene."disse Whitney "Greg mi ha scaraventato via e poi ha preso Lana.
Non ho mai visto nessuno con una tale forza."
"In che direzione è andato?"disse Clark.
"Si è diretto verso il bosco."disse Whitney.
"Forse so dov'è diretto."disse Clark.
"Bene,ho la macchina."disse Whitney.
I 2 corsero alla macchina.
"Sai dov'è la vecchia fonderia?"disse Clark.
"Quella distrutta dai meteoriti?"disse Whitney.
"Segui il sentiero."disse Clark "A un centinaio di metri c'è una casa sugli alberi."
"Come lo sai?"disse Whitney salendo in auto.
"Era li che da piccolo portava gli insetti."disse Clark che si mosse a velocità luce.
"Senti Clark,io mi volevo scusare..."disse Whitney che alzò la testa e non lo vide più "Clark?"
Clark corse a super velocità tra i campi e salì la scaletta che portava alla casetta di legno
sull'albero,poi aprì la botola e vide Lana sul letto,coperta da un velo di ragnatele.
"Sta lontano da lei."disse Greg che era accucciato da una parte.
"Greg,ho scoperto tutto."disse Clark.
"Allora sai che adesso sono libero."disse Greg.
"No,al contrario."disse Clark "Sei schiavo degli istinti dell'insetto.
Gli insetti non hanno diplomazia.
Non hanno comprensione.
Non hanno compromessi.
Non c'è da fidarsi degli insetti."
"Esatto."disse Greg alzandosi"È esattamente come dici.
Io non ho più regole,Clark.
Io mangio quando voglio.
Vado dove voglio.
E mi prendo quello che voglio."
"Ma non prenderai lei."disse Clark indicando Lana.
"Allora prova a fermarmi."disse Greg.
"Non sei il solo che è cambiato."disse Clark avanzando.
Greg gli saltò addosso,i 2 sfondarono la parete e caddero a terra.
Clark si rialzò e lo perse di vista,poi lo vide correre verso una recinzione e superarla con un balzo.
Clark entrò nella fabbrica abbandonata,ma iniziò a sentirsi male a causa dei pezzi di meteorite
verdi,ma proseguì comunque,barcollando,poi salì su un piano.
Greg gli apparse alle spalle,afferrò un tubo e lo colpì alla schiena facendolo volare per molti metri.
Clark atterrò su una roccia,vicino ai frammenti e si guardò la mano che diventava pallida e piena di
venature verdi.
Greg gettò il tubo "Non sei cambiato affatto,Clark.
Questo posto ti fa ancora lo stesso effetto di quando eravamo bambini.
E,Clark,sai che una formica può sollevare fino a 30 volte il suo peso?"
Greg lo sollevò e lo scagliò dalla parte opposta della fabbrica,facendolo cadere dietro un barile,poi
spiccò dei salti immensi.
Clark si afferrò ad una grata e tentò di rialzarsi per salirci sopra.
"Clark?"disse Greg "Clark,dove ti sei nascosto?
Vieni fuori."
Clark si mise dentro una grossa pala collegata ad un braccio di metallo.
"Voglio solo giocare."disse Greg saltando a terra "Clark,per favore.
VIENI FUORI!"
Clark vide che le vene erano scomparse dalle mani "Dev'essere il piombo."
Greg saltò su un'asta e poi saltò a terra "Dai,smettila Clark.
Non puoi opporti alle leggi della natura.
Solo chi è forte sopravvive!"
Clark gli arrivò alle spalle e lui lo afferrò.
Clark lo scagliò contro una parete di metallo con facilità.
"Credevi veramente di sfuggirmi?"disse Greg.
Clark lo sbatté contro una colonna di cemento che si crepò e si spezzò,poi lo scagliò dalla parte
opposta della fabbrica,mandandolo contro una colonna di metallo.
Greg afferrò una catena per rialzarsi,ma mise il braccio su una leva che era collegata al braccio di
una pala di metallo immensa che cadde su di lui.
"ATTENTO GREG!"urlò Clark.
La pala lo schiacciò al muro e gli insetti uscirono da lui.
Whitney aprì la ragnatela "Lana.
Ehi…
Ehi…
Sono io.
È tutto a posto,è finita."
" Whitney."disse lei che venne presa in braccio "Tutto bene ,andiamo."
Clark li vide abbracciarsi vicino l'auto e restò fermo.
La notte seguente era nel fienile e guardava dalla finestra,poi andò a prendere la scatola di metallo
di Lex,andò davanti alla porta della casa di Lana e aprì la scatola per un momento,poi prese la
catenella e la mise sulla maniglia.
Lana andò ad aprire la porta,ma non trovò nessuno,poi si voltò e trovò la catenella,sorridendo e
guardandosi intorno,poi rientrò.
Clark osservò la scena a distanza e poi andò via.
