SMALLVILLE:LA MUTANTE
Lex Luthor entrò nella banca del paese in giacca e cravatta neri,con uno zaino sulla schiena.
Il direttore della banca lo vide ed uscì dall'ufficio "Signor Luthor.
Cosa posso fare per lei oggi?"
"Voglio soltanto chiudere il mio conto."disse Lex.
"Ah...posso chiederle il perché?"disse il direttore.
"C'è qualche problema?"disse Lex.
"No...no,no,certo che no,il fatto è che i Luthor hanno rapporti con la nostra banca da 12 anni e
questo non me l'aspettavo."disse il direttore.
"Li vorrei tutti in contanti."disse Lex.
"Ah...faremo il possibile."disse il direttore che prese un foglio e una penna "Per cortesia,posso avere
la sua firma?"
"Certamente."disse Lex che prese la penna e firmò.
L'uomo andò a prendere un altro foglio in un cassetto e confrontò le 2 firme.
"Signor Luthor...mi fa vedere un suo documento?"disse l'uomo che andò dietro al bancone.
"Perché?"disse Lex.
"Questa firma non è uguale a quella da lei depositata,vorrei verificare la sua identità."disse
l'uomo.
"Sono qui davanti a lei,che cosa vuole di più?"disse Lex mettendo lo zaino sul bancone.
"Mi deve scusare,è la prassi della banca."disse l'uomo.
Lex estrasse una pistola dallo zaino "Dammi i soldi adesso!"
Lex diede lo zaino all'uomo "Riempi la borsa!"
Poco dopo Lex fuggì dalla banca,con lo zaino pieno di soldi,mentre si udiva il suono dell'allarme.
Clark camminava nella direzione opposta a Lex che correva con la pistola.
Indossava un giaccone chiaro,maglietta blu,jeans blu e scarpe nere.
"FERMI!"urlarono le guardie.
Clark lo fermò "Lex,che succede?"
"LEVATI DAI PIEDI!"urlò Lex che lo scagliò contro una vetrata con un gesto e il vetro venne
frantumato.
Clark,cadendo, rovesciò anche 2 colonne piene di occhiali dentro il negozio,poi lo guardò.
La sua vista cambiò improvvisamente e vide l'interno delle cose.
Clark vide che lo scheletro di Lex era pieno di frammenti verdi di meteoriti e spalancò gli occhi.
Tempo dopo una ragazza con i capelli neri uscì dal bagno con l'accappatoio azzurro addosso.
"Tina!"disse la madre che estrasse i soldi dalla tasca destra "Dove li hai presi questi?"
"Ti avevo promesso che avrei risolto i nostri problemi."disse la ragazza allontanandosi.
"Dimmi che non hai rapinato la banca ieri."disse la madre.
"Non sono stata io."disse Tina voltandosi e trasformandosi in Lex "È stato Lex Luthor."
Tina riprese la sua forma iniziale.
"Smettila!"disse la madre "Basta,ti prego.
Avevi detto che avresti smesso."
"L'ho fatto per noi."disse la ragazza avvicinandosi.
"Qualcuno poteva ferirsi."disse la madre.
"Mamma,sto bene e adesso possiamo permetterci una vita perfetta."disse Tina.
"Tina,nessuno ha una vita perfetta."disse la madre.
"Lana ce l'ha."disse Tina.
"Rubare non è la soluzione per i nostri problemi."disse la madre "Restituirò i soldi,dirò che li ho
trovati per strada."
"NO!"disse Tina che la afferrò sulle scale "NON FARLO!
TI PREGO!"
La madre diede una strattonata e cadde per le scale,urtando un attaccapanni che fracassò uno
specchio.
"MAMMA!"urlò Tina che scese le scale "MAMMA!"
Tina la voltò e vide che era morta"No!"
La ragazza andò a prendere il telefono,ma poi si guardò allo specchio.
"Pronto?"disse una voce dall'altra parte del telefono "C'è qualcuno in linea?"
"Mi scusi."disse lei "Non è niente."
La mattina seguente Marta era seduta al tavolo e leggeva il giornale.
"È incredibile."disse Marta "Perché Lex Luthor dovrebbe rapinare una banca?"
Jonathan arrivò,Clark si mise vicino ad un cassetto e indossava una maglietta rossa.
"Certo di cose strane nella mia vita ne ho viste,ma questa le batte tutte."disse Jonathan che andò a
prendere da bere.
Clark aprì il frigorifero.
"Quasi tutte."disse Jonathan.
"Pare sia fuggito con 100000 dollari."disse Marta,mentre il padre si sedeva.
"Conosco Lex,non era lui."disse Clark che aveva una ciotola in mano.
"Clark,so bene che Lex è un tuo amico,ma andiamo,l'hai visto con i tuoi occhi."disse Jonathan.
"Io non lo so cos'ho visto."disse Clark.
"Ci deve pur essere una spiegazione ragionevole per questo,spero."disse Marta.
"Lo spero anch'io."disse Lex sulla porta "Mi seccherebbe avere un gemello cattivo."
"Lex!"disse Marta "Non ti abbiamo sentito arrivare."
"Posso entrare?"disse Lex aprendo la porta "Credetemi non sono armato."
"Come mai non sei in galera?"disse Clark.
"Perché ero a Metropolis,con 200 addetti per lo spargimento del concime durante la rapina."disse
Lex.
"La polizia ha qualche indizio?"disse Jonathan.
"Nessuno."disse Lex "Ecco perché voglio sentire te,Clark.
Eri uno dei testimoni.
Hai davvero visto me?"
"Si,uno uguale a te."disse Clark.
Lex rise "Che però non firma come me e non ha le mie impronte digitali.
Sei sicuro di avere la vista buona?"
"Che può succedere ora?"disse Clark.
"Io spero che i soldi rispuntino fuori."disse Lex "Nel frattempo i quotidiani di Metropolis andranno
a ruba e certe persone avranno di me un'opinione indelebile."
"Devo andare a lavoro."disse Jonathan.
"Mi spiace per il tuo volo nella vetrina."disse Lex "Credimi Clark,non sono un genio del crimine."
"Lo so."disse Clark "Un genio del crimine avrebbe indossato una maschera."
I 2 si guardarono e risero.
Clark,Pitt e la classe erano in palestra e avevano tutti maglietta gialla e pantaloni rossi.
L'esercizio prevedeva che si arrampicassero tramite delle corde.
"Coraggio,più veloci su quelle funi."disse l'insegnante.
Clark guardò il gruppo di ragazze che andava agli spogliatoi,inclusa Lana.
"Non guardarla troppo."disse Pitt.
Clark sentì un leggero dolore alle tempie.
"Kent?"disse l'insegnante "Ti stiamo annoiando?"
"Mi dispiace,signore."disse Clark "Ho mal di testa..."
"Ti passerà pompando più sangue in circolo."disse l'insegnante "Kent e Ross,ora tocca a voi.
Andiamo."
I 2 si arrampicarono e Clark era più lento.
"Ross batte Kent di una lunghezza."disse l'allenatore "Clark,dacci dentro!"
Clark lo raggiunse.
"A quanto pare stai rimontando…"disse Pitt.
Clark sorrise,ma poi spalancò gli occhi in quanto vide dentro la pelle di Pitt vedendo il tessuto
muscolare.
"Clark,ti senti male?"disse Pitt.
Clark perse la presa e cadde.
"Clark!"disse Pitt.
"Kent!"disse l'insegnante "Ma che ti succede?
Sei tutto intero?"
"Si,il mal di testa..."disse Clark che vide attraverso le pareti dello spogliatoio femminile.
Lui vide Lana senza vestiti e sorrise.
Poco dopo Clark era a casa.
"E quando hai questi flash,riesci a vedere attraverso qualsiasi cosa,persone,oggetti...?"disse Marta.
"Come se fossi dotato di raggi x."disse Clark mettendosi seduto su una sedia.
"Questi flash li hai senza preavviso?"disse Jonathan.
"Ho mal di testa e poi arrivano."disse Clark alzandosi e mettendo le mani sulla parte posteriori di
una sedia"La prima volta ho pensato di avere le allucinazioni,ma la seconda..."
"Sono certa che è un fenomeno che puoi controllare."disse Marta.
"Sentite io posso vedere attraverso le cose,come lo controllo questo?"disse Clark.
"Basta farci pratica."disse Marta "Ne sono sicura.
Qualunque parte del nostro corpo si può allenare."
"Tua madre ha ragione."disse Jonathan alzandosi "Tutto quello che devi fare è capire in che modo
puoi condizionare questo fenomeno,così non rimarrà un fatto occasionale."
"È un idea grandiosa."disse Clark andando via "E come la metto in pratica?"
Lana era fuori dalla casa con la zia.
"Lana,guarda."disse la zia "Hai visite."
Lana andò da Tina che era appena arrivata "Ciao Lana,non ti ho vista a scuola oggi.
Va tutto bene?"
"Si e tu?"disse lei.
"Mia madre non è stata tanto bene."disse Tina "Ma si è ripresa.
Allora hai smesso con i pon pon e tua zia ti ha isolata qui nel garage?"
"C'è confusione qua dentro,sto solo rimettendo un po' d'ordine."disse Lana.
"Ti ha perdonata per aver lasciato la squadra?"disse Tina.
"Non ancora."disse Lana.
"Beh,allora avrai più tempo per le amiche antipatiche."disse Tina.
"Tina,tu non sei antipatica."disse lei "E poi dov'è la ragazza che non bada al giudizio della gente?"
"È andata al liceo?"disse Tina.
"È già una fortuna avere una madre discreta."disse Lana.
"È una fortuna anche avere zia Nell che si occupa di te."disse Tina "Insomma se capitasse qualcosa
a mia madre non conosco nessuno che si prenda cura di me,finirei in qualche famiglia adottiva o
peggio ancora."
"Non capisco perché dici queste cose?"disse Lana.
"Tu hai una vita perfetta."disse Tina.
"La vuoi vivere tu?"disse Lana "Te la cedo."
"Ti prendo in parola sai."disse Tina "Non sarebbe bello se fossimo sorelle?
Se capitasse qualcosa a mia madre,zia Nell mi adotterebbe?"
"Non preoccuparti,non capiterà niente a tua madre."disse Lana.
Clark camminava per il paese e avvertì un mal di testa,poi vide gli scheletri delle persone in strada
accorgendosi di quello verde.
Rimettendo la vista normale vide Tina entrare nel negozio.
"Di nuovo quei flash?"disse Marta raggiungendolo "Vieni,andiamo a casa."
"No,sto bene."disse Clark "Non devi andare al negozio di antiquariato?"
La madre e Clark entrarono nel negozio.
"C'è nessuno?"disse Marta.
La madre di Tina uscì da un angolo e andò dietro il bancone "Signora Kent...come ti va?"
"Bene e i tuoi affari?"disse Marta.
"Benissimo."disse la donna "La mia attività a Metropolis è avviata,penso che lascerò questo posto."
"Peccato,pensavo che amassi questo negozio."disse Marta.
"Per niente."disse la donna "Non ho mai voluto questa vita,ma non avevo alternative."
"Tina è qui?"disse Clark "L'ho vista entrare prima."
"No,hai visto male,è da Lana."disse la madre "Sono inseparabili in questi giorni."
"Ma tu guarda,avrei giurato..."disse Clark.
"Ti sarai sbagliato."disse la donna facendo uno strano sorriso.
"Ho bisogno d'aria,faccio 2 passi."disse Clark che uscì.
"Sono venuta a prendere la lampada."disse Marta.
"Lampada?"disse la donna.
"Quella che dovevi restaurare per Jonathan."disse Marta.
"Ah,che sciocca...è nel retro bottega."disse lei che andò a prenderla.
Marta andò ad uno specchio e vide un mobile riflesso con sotto delle banconote,così andò a
raccoglierle.
"Mi dispiace,ma non è..."disse la donna arrivando.
"Spuntavano da sotto la cassapanca e..."disse Marta.
"Scusa ho la testa fra le nuvole."disse la donna prendendo i soldi "Un cliente mi ha pagata in
contanti,non ci crederai, ma è tutto il giorno che li cerco."
"Sono molti soldi,dovresti starci più attenta."disse Marta andando al bancone.
"Si,hai ragione,se ripassi la prossima settimana te la farò trovare pronta."disse lei e Marta si
allontanò.
La donna prese le chiavi dalla borsa di Marta "Marta,hai dimenticato la borsetta."
"Oh...a quanto pare ho anche io la testa fra le nuvole oggi."disse Marta andando via "Ciao."
"Ciao."disse la donna che chiuse la porta a chiave,poi si trasformò in Tina e guardò le chiavi.
Marta guardò una cassa azzurra con dentro un giornale che mostrava Luthor con la pistola,poi
camminò per strada e vide il suo stesso furgone,con dentro Clark, andare sul marciapiede e venirle
contro.
"CLARK!"urlò lei che si gettò a terra e il veicolo andò contro dei banconi con dei fiori,poi urtò una
macchina e andò via.
"Mamma!"urlò Clark soccorrendola "Stai bene?"
"Clark!?"disse lei abbracciandolo "Ma..."
Poco dopo Clark e Marta erano seduti al tavolo in sala da pranzo.
"La polizia ha trovato il furgone vicino alla tenuta degli Stuart."disse Jonathan arrivando e
sedendosi anche lui.
"Qualcun altro ha visto chi guidava?"disse Clark.
"No."disse Jonathan.
"Potrei giurare che eri tu,Clark."disse Marta.
"Non sono l'unico a non vederci bene allora."disse Clark.
"Qualcosa non quadra."disse Jonathan "Chiunque fosse,dove ha preso le chiavi?"
"Io non ne ho idea."disse Marta "Sono stata solo al negozio di..."
"Che c'è,mamma?"disse Clark.
"Niente."disse Marta "Ho notato che Rose si comportava in modo strano,ho trovato 5000 dollari in
contanti sotto una cassapanca,erano legati da una fascia della banca di risparmio e crediti e lei ha
parlato di un pagamento,ma..."
"Sono i soldi della rapina."disse Clark.
"No,un momento...Rose ti ha preso le chiavi,si è trasformata in Clark e ha cercato di
investirti?"disse Jonathan.
"È pazzesco,hai ragione."disse Marta.
"Non credo proprio."disse Clark alzandosi e appoggiandosi ad un comodino.
"Perché?"disse Jonathan.
"In un flash ho visto lo scheletro di Tina Greer."disse Clark "Emanava una luce verde ed era
insolito,come se non fosse umana,tipo quelli sui libri di anatomia."
"Tieni presente che Tina è nata con una grave malformazione ossea."disse Marta "Fin da piccola è
stata imbottita di farmaci sperimentali,i medici le avevano dato pochi anni di vita."
"Si,è migliorata molto dopo aver compiuto 3 anni..."disse Jonathan.
"Appena dopo la pioggia di meteoriti!"disse Clark.
"Già..."disse Jonathan.
"Credi che la rapina sia opera sua?"disse Marta.
"Non lo so."disse Clark "Ho visto quello strano scheletro che scappava dalla banca,almeno credo.
Se solo potessi controllare i flash…"
"Perché non provi a focalizzarli,come si fa con un telescopio?"disse Marta.
"Giusto."disse Jonathan che si alzò e mise un oggetto nella mano chiusa "Puoi cominciare con
oggetti piccoli.
Prova a dirmi che cosa stringo nel pugno della mia mano destra."
"Il tuo coltello."disse Clark.
"Hai visto attraverso la mia mano."disse Jonathan estraendo il coltello.
"No."disse Clark "Hai sempre il coltello in quella tasca."
I 2 risero.
Lana soffiò su una scatola in garage,la aprì e dentro ci trovò una boccia di vetro che
prese,sorridendo,poi estrasse i pon pon,gli stivali bianchi e altri vestiti.
Arrivò alla fine ad un diario di pelle marrone e lo aprì.
La zia stava facendo una torta di fragole.
Lana entrò furibonda.
"Tesoro c'è qualcosa che non va?"disse la zia.
"Mi hai mentito su mia madre."disse lei correndo via.
Lex uscì da un negozio e trovò un uomo in giacca e cravatta semi calvo,seduto sull'auto.
"Posso aiutarla?"disse Lex.
"Roger Nixon,del Metropolis Inquisitor."disse Roger porgendogli la mano e lui la strinse.
"Si tolga dalla mia auto."disse Lex.
"È una bella foto,Lex."disse l'uomo mostrando la foto della rapina "Ha incrementato le nostre
vendite."
"Ho letto i fumetti finti del vostro giornalaccio."disse Lex "Secondo te ho bisogno di rapinare
banche?"
"Che mi dici di questo?"disse Roger aprendo una cartellina "È finto?
Un peccato giovanile,lettura affascinante.
Tuo padre ha sborsato un sacco di soldi per insabbiare i procedimenti penali."
"È un documento riservato."disse Lex.
"Io ho molte risorse,sai?"disse Roger "Vedi questa foto mi ha dato l'ispirazione per scrivere una
storia a puntate.
Titolo:Le scorribande di Lex Luthor a Metropolis.
Il nome Club Zero ti dice niente?"
"Stampa qualcosa al riguardo e ti denuncio."disse Lex.
"La giustizia è lenta Lex."disse Roger "Il genio scapperà dalla lampada e allora tutti sapranno che il
bravo ragazzo,Lex Luthor,non è che apparenza, finzione pura."
Lex sorrise "Sai cosa penso,Roger?
Se avessi voluto stampare questa storia sarebbe già sui giornali.
Credo che tu mi stia ricattando."
Lex andò alla macchina.
"La mia è una proposta d'affari."disse Roger "100000 dollari e questo documento sparirà per
sempre."
"Vorrei parlare di etica,ma sei un giornalista."disse Lex che salì in auto.
L'uomo gli diede un biglietto.
"Tuo padre pensa di nasconderti qui a vita."disse Roger "Hai 24 ore o questa storia finirà in prima
pagina."
Lex andò via.
Lana andò sul portico di casa e trovò la zia su una sedia con il diario.
"Lana,non ti ho mentito."disse la zia "Che tua madre sarebbe stata fiera di te è la verità."
"Mi hai raccontato di una donna che conduceva una vita perfetta,ma il tuo racconto era solo una
favola."disse Lana "Mia madre odiava agitare pon pon,ma non aveva il coraggio di uscire dalla
squadra.
Non voleva stare a Smallville,voleva girare il mondo."
"Che cosa dovevo dirti?"disse la zia "Che tua madre era infelice?"
"Dovevi dirmi la verità."disse la ragazza.
"Non eri pronta,Lana."disse la zia "Tua madre era come ogni altro adolescente,aveva i suoi alti e
bassi."
"Ho cercato di misurarmi fin'ora con una Laura Lang che non esiste."disse Lana.
"Tu hai letto il diario di una ragazza di 17 anni."disse la zia alzandosi "È solo un'istantanea di un
momento di vita."
"Io avrei scritto le stesse cose."disse Lana.
"La verità è che tua madre era la più bella e brillante ragazza del suo anno."disse la donna "Tenne il
discorso per la consegna dei diplomi,lo sai?"
Lana scosse la testa.
"Il diario finì di scriverlo poco prima di quell'evento e sapessi in che termini si espresse."disse la
zia.
"Che cosa disse?"disse Lana.
"Disse tutto quello che stava ribollendo in lei da 18 anni."disse la zia "Disse che si sentiva soffocare
a Smallville."
"Ne hai una copia?"disse Lana.
"No,ma non scorderò mai come iniziò."disse la zia "Io qui non ho cambiato niente,ma i miei figli ce
la faranno."
La zia entrò nella casa,lasciando Lana in lacrime.
Tina era in un angolo a scuola a braccia incrociate e Clark la guardava.
Indossava una maglietta rosa,su una felpa rosa chiara.
Clark aveva una maglietta azzurra.
"Sveglia Clark."disse Chloe con Pitt.
Pitt indossava una felpa giallo ocra,jeans blu e scarpe nere,mentre Chloe aveva il lungo cappotto
nero,maglietta nera,con linee bianche,pantaloni scuri e scarpe nere.
Pitt gli passò la mano sinistra davanti agli occhi e lui si riprese.
"Va tutto bene?"disse Pitt.
"Avete notato qualcosa di strano in Tina Greer?"disse Clark.
"Niente che possa spiegare l'intensa concentrazione con cui la guardi."disse Chloe che la guardò per
un istante.
"La sua vera stranezza è la quantità di tempo che impiega per imitare Lana."disse Pitt.
"Già,praticamente è il suo clone."disse Chloe che prese il braccio di Pitt "Andiamo,vieni."
Tina lo guardò e lui voltò lo sguardo,poi lei sorrise vedendo Lana che usciva dalla classe con
Whitney.
"Lana!"disse lei sorridendo.
"Quella tipa ti si è incollata addosso."disse Whitney.
"Ti piace il mio completo?"disse Tina.
"È grandioso."disse Lana "Sai che ne ho uno identico?"
"Lo so."disse Tina "L'ho comprato nello stesso negozio,sono stata a fare shopping."
Tina mostrò una collana con una pietra romboidale sopra "Guarda.
Ho trovato questo smeraldo nel negozio di antiquariato."
"Perché la cosa non mi sorprende?"disse Whitney "Ci vediamo a pranzo."
"D'accordo."disse lei e lui andò.
Le 2 si misero a camminare.
"Ehi,stai bene?"disse Tina "Sono passata a casa tua stamattina e Nell mi ha detto che non eri di
buon umore."
"Sto bene,non ti preoccupare."disse Lana.
"Bene,perché mi serve un favore."disse Tina "Mia madre si trasferisce a Metropolis,ma non vuole
che io lasci questa scuola,così pensavo che potrei venire a vivere da te e Nell."
"Per quanto tempo?"disse Lana.
"Un paio di mesi."disse Tina "Mia madre vi pagherà il vitto.
Credimi,i soldi non sono un problema,fate voi il prezzo.
Se vuoi comprerò un cavallo e potremo cavalcare insieme.
Non credi che sarebbe bello?"
"Si,dammi solo un po' di tempo per pensarci."disse Lana fermandosi e sorridendo "Sei sicura che
tua madre sia d'accordo?"
"Ma certo."disse Tina "Sa che sei la mia migliore amica.
L'idea è stata sua."
"Fammi parlare con Nell prima,ha un carattere particolare..."disse Lana.
"Ok,ma non credo che farà opposizione."disse Lana "Nell mi adora.
Credevo che la cosa ti sarebbe piaciuta.
Molti dicono che ci assomigliamo talmente tanto da sembrare sorelle."
"Non sono certa che sia una buona idea."disse Lana.
"Oh...d'accordo,allora non ero davvero niente."disse Tina "Insomma facevi davvero finta di essermi
amica,ma ora che vengo da te nel momento del bisogno mi respingi!"
"Tina calmati..."disse Lana "Tu sei mia amica..."
"D'avvero?"disse Tina "Dovevi solo dire di si,Lana.
Sarebbe stato perfetto."
Tina andò via e aprì l'armadietto,si tolse la collana e ce la mise dentro,poi andò via dopo averlo
chiuso con il lucchetto.
Clark andò davanti all'armadietto,si concentrò e vide che dentro c'era un giaccone rosso con dentro i
soldi.
"Clark!"disse Tina e lui si voltò di scatto "Cosa stai guardando la?
E perché continui a fissarmi?"
"Ehm...non lo so."disse Clark "Scusa."
Clark andò via,poi entrò nel fienile.
"Clark,che ci fai a casa così presto?"disse Marta.
"Ancora problemi con le visioni?"disse Jonathan.
"Le ho controllate."disse Clark "Una volta credo,mi sono concentrato e ha funzionato."
"È fantastico."disse Marta "E su cosa le hai usate?"
"Sull'armadietto di Tina."disse Clark.
"E che cosa hai visto?"disse Marta.
"I soldi della rapina in banca."disse Clark.
Tina era sul bancone e scriveva il nome di Lana ripetutamente sui fogli,poi vide 2 poliziotti andare
verso il negozio e si trasformò nella madre uscendo.
"Veramente stavo per chiudere."disse la donna "Cosa posso fare per voi?"
"Stiamo cercando sua figlia."disse uno dei 2.
"Dovrebbe essere a casa,perché c'è qualche problema?"disse la donna.
"I soldi rubati alla banca risparmi e crediti sono stati trovati nel suo armadietto oggi
pomeriggio."disse la guardia.
"Sta scherzando?"disse la madre "La mia Tina?
Come può essere coinvolta in questa storia?"
"È ciò che vorremmo chiederle."disse il poliziotto"Può portarla alla centrale quando la vede?"
"Certo,collaboreremo in tutti i modi possibili."disse la donna "A proposito,chi ha detto che i soldi
erano nell'armadietto?"
"Un ragazzo che vuole restare anonimo."disse l'agente.
La notte seguente Clark era nel fienile e guardava la palla da football,stando seduto.
"Ciao,Clark."disse Lana salendo le scale "Che fai?"
"Stavo solo cercando di capire cosa c'è dentro."disse Clark.
"Finché non la apri non puoi saperlo."disse Lana e lui si alzò.
"Come mai sei qui?"disse Clark.
"Hai saputo di Tina?"disse Lana "Nel suo armadietto c'erano i soldi del furto."
"Davvero?"disse Clark.
"Mi ha messo all'angolo oggi,mi ha chiesto se poteva abitare con me e Nell."disse Lana.
"Pensa che sballo vivere con una ladra."disse Clark.
"Le ho detto che non è una buona idea."disse Lana "Ho già abbastanza problemi con zia Nell,ci
mancherebbe altro."
"Pensavo che andassi d'accordo con tua zia."disse Clark.
"Vorrebbe che fossi diversa."disse Lana "È così da quando ero piccola,lei cerca di trasformarmi in
quello che non sono.
In quello che avrebbe voluto essere."
Clark posò la palla "So come ti senti."
"Ecco perché sono venuta da te."disse Lana "Tu sei l'unica persona che mi accetta per come sono
veramente."
Clark restò paralizzato ed incredulo.
"Voglio ringraziarti per questo."disse Lana che lo baciò.
"Che fai?"disse Clark "E Whitney?"
"Dimentica Whitney."disse Lana "Io sono molto attratta da te,come tu sei molto attratto da me."
Lana lo baciò e si trasformò in Tina "Non so come hai fatto a trovare i soldi,ma avresti dovuto
impicciarti dei fatti tuoi,Clark."
Lei lo spinse via,mandandolo contro le 4 aperture di legno chiuse che formavano la parete del
fienile da cui lui guardava la casa di Lana quando le 2 superiori erano aperte.
Clark le sfondò e cadde di sotto,schiantandosi sul cofano del pick up e sfondando il parabrezza.
Poco dopo Jonathan entrava dentro il fienile e parlava con Marta "Qui fuori non c'è traccia di Tina o
Lana..."
"Sei sicuro di averla vista trasformarsi in Tina?"disse Marta che andò da Clark che era seduto su un
tavolo.
"La pioggia di meteoriti deve averla mutata."disse Clark.
"Può assumere le sembianze di chi vuole?"disse Jonathan.
"Si e acquista grande forza,mi ha fatto letteralmente volare."disse Clark.
"Cosa diciamo alla polizia?"disse Marta.
"Niente."disse Clark "Tina può trasformarsi in chi vuole e solo io posso vedere la differenza."
Chloe era seduta ad una scrivania e scriveva al pc,a scuola,il giorno dopo.
Indossava un giaccone grigio lungo.
In quel momento entrò Lana.
"Pitt,se metti di nuovo le mani sul mio computer giuro che ti faccio male."disse Chloe.
"Ti dispiace se entro?"disse Lana.
"Una persona che lascia le ragazze pon pon è senza dubbio la benvenuta."disse Chloe.
"L'articolo della settimana?"disse Lana.
"Il mio discorso semi annuale su dove sono le priorità dei giovani."disse Chloe.
"Per quel che vale il mio parere stai facendo un bel lavoro qui al giornale."disse Lana.
"Il complimento ti fa guadagnare un punto."disse Chloe "Scusami se mi sono accanita,ma quando
inserisco il caricatore e comincio a mitragliare non mi fermo più."
"Invece ti ammiro."disse Lana "Sai chi sei e vai per la tua strada."
"Apprezzo tutti questi complimenti,ma non credo che tu sia scesa in questo buco per farmi un
discorso di elogio al merito."disse Chloe che si alzò e andò a prendere delle cartelle.
"Il Torch registra i discorsi ogni anno,vero?"disse Lana.
"Si,visto che mi è toccato trascrivere quello noioso dell'anno scorso."disse Chloe che cliccò su un
mouse collegato ad uno schermo "Quale anno?"
"1957."disse Lana.
"Allora è P.C."disse Chloe.
"P.C.?"disse Lana.
"Pre Computer."disse Chloe "L'era precedente alla nostra.
Tutto quello che c'è prima di allora è F.C."
"Fotocopia."disse Lana.
"Impari in fretta."disse Chloe che andò ad aprire il cassetto di un mobile pieno di fascicoli "57.
Eccolo qua."
Chloe estrasse un giornale "Ah...la febbre del sabato sera impazziva e...wow...qualcuno prese di
petto l'amministrazione scolastica."
"Vista la natura discutibile del discorso di encomiato di quest'anno,i redattori non trascriveranno
il testo sulle pagine del Torch."disse Lana.
"Paradossalmente è l'unico che vale la pena di leggere."disse Chloe "Forse so come rintracciarla,sai
chi è l'autore?"
"Si."disse Lana "Mia madre."
Lex era seduto davanti al camino acceso la sera seguente e accanto a lui c'era una bottiglia
di alcol e dei soldi impilati.
Roger entrò nella stanza.
"Gradisci un drink?"disse Lex.
"Se per te fa lo stesso,prendo i soldi e me ne vado."disse Roger.
"Ma certo."disse Lex.
"Suppongo non debba contarli."disse Roger.
Lex gli tirò la borsa "Tieni ti ho preparato la borsa.
Devi sentirti fiero di te stesso,non è vero Roger?
Penserai che con tutti i soldi che ha suo padre può far sparire quello che vuole."
"Magari non sei furbo come credi."disse Roger che mise i soldi nella borsa e mise la cartella con i
documenti sul tavolo "L'originale.
Addio e goditela."
Roger andò verso la porta.
"Fai un passo oltre quella porta e ti faccio sparire."disse Lex.
Roger si fermò e si voltò "Che cosa vuoi fare?
Uccidermi per caso?"
"No."disse Lex alzandosi "Sarai più vivo di quanto credi.
Ma non troverai più traccia della tua esistenza."
Lex prese una stecca.
"Ma di cosa diavolo stai parlando?"disse Roger.
"Patente di guida,passaporto,numero della previdenza sociale,conto in banca,saranno
cancellati."disse Lex "Con una telefonata t'assicuro che sparirà tutto ciò che attesta la tua presenza
sulla Terra."
"Tu stai bluffando."disse Roger.
"Chiama la tua banca,senti se il tuo conto esiste ancora."disse Lex "Se non hanno già disattivato il
tuo cellulare."
"Ma cos'hai fatto?"disse Roger che guardò il cellulare.
"Non temere Roger,posso darti una nuova identità e una vita decisamente più disonorevole."disse
Lex "Magari di un omicida o di uno spacciatore.
In ogni caso perdi il lavoro, la casa e la famiglia."
"Senti...riprenditi i soldi."disse Roger che gettò la borsa sul biliardo spaventato "Non ci siamo mai
visti."
"No,infatti."disse Lex "Perché so che tuo fratello lavora al tribunale.
Che cosa gli hai detto?
Scova qualcosa su Lex e diventiamo ricchi?
E quel fesso ci ha creduto."
"Non toccare mio fratello."disse Roger.
"Non l'ho coinvolto io Roger,ma tu."disse Lex indicandolo con la stecca da biliardo e
avvicinandosi"Ti sei intromesso nella mia vita pensando di ripulirmi perché mi giudichi un
monellaccio ricco che papà tiene ancora sotto la sua ala.
Credimi le cose che faccio sparire restano sepolte."
"Ma che vuoi da me?"disse Roger.
"Il tuo aiuto."disse Lex "Mio padre è sempre ossessionato dal Daily Planet.
Ma so che l'Inquisitor è letto da più gente ed è quello che mi interessa.
Ti dirò io cosa pubblicare e cosa no.
Parla male di me e ti faccio eliminare.
Sarai a disposizione sempre e comunque."disse Lex uscendo dalla stanza "Seguimi."
I 2 andarono in una stanza vuota,grande e buia che venne illuminata da delle luci doppie messe su
delle aste di metallo e in mezzo c'era la macchina finita nel fiume.
"Ma che le hai fatto?"disse Roger guardando lo stato della macchina.
"L'ho guidata giù da un ponte a 100 chilometri orari."disse Lex.
"E come fai ad essere ancora vivo e senza un graffio?"disse Roger.
"È questo il mistero che devi risolvere per me."disse Lex.
Clark era sotto il portico di Lana,con la scatoletta di piombo in mano e Lana arrivò sul posto.
"Qualcosa non va?"disse Lana "Perché mi guardi in modo strano?"
"No,scusa,non ero sicuro che fossi tu."disse Clark.
"È un brutto momento."disse Lana.
"No."disse Clark.
"Facevo jogging,non volevo andare a casa."disse Lana "E guarda dove mi trovo ora."
"Tu e Nell litigate ancora."disse Clark.
"E come lo sai?"disse Lana.
"È solo una sensazione."disse Clark.
"Ho trovato il diario di mia madre."disse Lana "Ho scoperto che molte sensazioni che provo io le
provava anche lei."
"È grandioso."disse Clark "O no?"
"È grandioso,è frustrante,è anche spaventoso."disse Lana "Come se lei vedesse dentro di me.
Ti sei mai sentito così?"
"Più di quanto credi."disse Clark.
"Mentre stavo leggendo le sue parole, era come sei lei mi stesse parlando."disse Lana"Era
meraviglioso."
"Sei fortunata,almeno tu hai un diario."disse Clark.
"Non hai mai cercato i tuoi genitori?"disse Lana "Cioè quelli che ti hanno messo al mondo,intendo."
"Non seriamente."disse Clark "Saranno lontani mille anni luce dalla mia vita ora."
"Cosa chiederesti ai tuoi se potessi farlo?"disse Lana.
"Cos'è successo?"disse Clark "Perché mi hanno lasciato.
Come posso dare un senso alle stranezze della mia vita."
"Credo che non avremo risposta a queste domande."disse Lana.
"Ti auguro di trovare quello che cerchi."disse Clark e lei sorrise.
Il giorno dopo Whitney incontrò Lana nei corridoi "Ciao.
Non dovevi finire una ricerca?"
"Già finita."disse Lana "Volevo passare il pomeriggio con il più bel ragazzo del mondo."
"Peccato,ho un'interrogazione domani,ricordi?"disse lui.
"Ah,già,l'ho scordato."disse lei che lo baciò "Non importa.
Abbiamo una vita davanti."
Lei lo spinse al muro e lo baciò.
"Ma che ti succede Lana?"disse Whitney.
"Sono la nuova me."disse lei "Ti piace?"
"Guarda che mi ci potrei abituare."disse Whitney "Vuoi un passaggio a casa?"
"Mi vengono a prendere."disse lei "Puoi prestarmi il tuo giacchetto?
Sento freddo."
"Si,certo."disse lui che le mise il giacchetto e andò via,poi Lana divenne Tina.
Clark camminò con Pitt nel paese.
"Mi stai dicendo che Tina può modificare il suo scheletro e trasformarsi in chi vuole?"disse Pitt "Mi
dispiace,ma qua siamo nel territorio di Chloe.
Io scrivo di ragazze,di sport,di football.
È lei che scrive di racconti del mistero,perché non le fai uno squillo?"
"L'ho fatto,ha detto di essere molto impegnata."disse Clark.
"Abbiamo una reputazione da difendere."disse Pitt.
"Mi ricordi perché siamo amici?"disse Clark che arrivò davanti al negozio della madre di Tina.
"Perché quando ho la certezza che sei pazzo ti do sempre retta."disse Pitt "Grande,è chiuso.
Andiamo,dai,non li guardi i film di poliziotti?
Questo negozio è l'ultimo posto dove Tina si nasconderebbe."
Clark usò la sua vista a raggi x e vide il cadavere della madre dentro un mobile.
"Torna sulla Terra,Clark."disse Pitt mettendogli una mano davanti agli occhi "Va tutto bene?"
"Dobbiamo entrare."disse Clark.
"Perché?"disse Pitt.
"Ho un vago sospetto."disse Clar entrarono dal retro.
"Che cosa stiamo cercando?"disse Pitt.
Aprendo uno sportello trovarono il cadavere della madre di Tina che cadde a terra.
"Oh..."disse Pitt "E chi è?"
"La madre di Tina."disse Clark.
"Maledizione, come sapevi che era qui dentro?"disse Pitt.
"Perché vedo attraverso le cose,Pitt."disse Clark.
"Ah,non farmi ridere."disse Pitt "Come sarà morta?"
"Ha il collo rotto."disse Clark "Immagino."
"Ma Tina è già sul pulman per Metropolis."disse Pitt.
"Non credo proprio."disse Clark che andò a prendere i fogli con su scritto il nome di Lana.
"Ma perché ha ripetuto la firma di Lana?"disse Pitt.
"L'hai detto tu che ha un'ossessione per lei."disse Clark "Ora sta passando ad un altro livello."
"Cioè vuole uccidere Lana?"disse Pitt.
"Peggio."disse Clark "Vuole essere Lana."
La notte seguente Lana era al cimitero davanti ad una tomba "Ho trovato il tuo diario,mamma.
Quello che tenevi al liceo.
Ora queste nostre conversazioni non mi sembrano più a senso unico.
Ho cercato il tuo discorso finale,ma non è stato stampato.
Ogni volta che ci avviciniamo,qualcosa...mi spinge via."
"Lana..."disse Whitney.
" Whitney come mai sei qui?"disse Lana.
"Nell ha detto che eri a cavallo,ho seguito le tracce."disse Whitney.
"Stavo parlando con i miei."disse Lana alzandosi.
"Sono morti,Lana."disse Whitney "Hai una vita perfetta e non la vedi neanche.
La tua infelicità è assolutamente ingiustificata.
Non ritorneranno mai in vita,Lana,rassegnati a questo."
"Ma cosa stai dicendo?"disse Lana.
"Sto dicendo che tu non meriti la tua vita."disse Whitney che si trasformò in Tina "Io si."
Tina la afferrò alla gola,le fece perdere i sensi,e le tolse la catenina con la pietra verde,poi la portò
in una cripta rettangolare del cimitero e la mise dentro una tomba di pietra.
Lei tossì e si svegliò,poi provò ad aprire il coperchio.
Clark corse nel cimitero.
"Clark."disse Whitney "Che ci fai qui?"
"Dovrei farti la stessa domanda."disse Clark"Dov'è Lana?"
"Non lo so."disse Whitney che si avvicinò con la catenella in mano "Mi hanno detto che è venuta
qui,ma non riesco a trovarla."
Whitney mise la catenella in tasca e Clark si sentì male.
"Che ti prende,Clark?"disse Whitney "Non ti senti bene?"
Clark si chinò in avanti e Whitney lo colpì con un tubo,facendolo cadere a terra.
Clark si rialzò "Tina,dov'è Lana?"
"Tina Greer non esiste più."disse Whitney colpendolo al viso con l'asta di metallo.
Clark volò per diversi metri e si schiantò su una lapide che si spezzò in 2 "Anch'io so cosa vuol dire
convivere con un segreto.
Ho saputo cosa è capitato a tua madre."
"È roba di una vita fa."disse Whitney gettando via la giacca "Ma non temere per Lana.
Molto presto ti unirai a lei.
Avrei già dovuto ucciderti,ma non rifarò lo stesso sbaglio 2 volte."
Whitney tentò di colpirlo,ma Clark si mosse a super velocità e gli arrivò alle spalle in un secondo.
"Dov'è Lana?"disse Clark.
Whitney si voltò per colpirlo,ma Clark si abbassò,poi lo afferrò e lo sbatté contro una lapide che si
spezzò.
Whitney tentò di reagire,ma senza successo "Ma chi sei?"
Whitney lo spinse contro un'altra lapide che venne spezzata,poi Clark lo gettò a terra facilmente.
"DOV'È LANA?"disse Clark.
"È morta!"disse Whitney che tentò di colpirlo,ma lui afferrò il tubo e con un gesto lo scagliò
via,mandandolo contro un albero e facendogli perdere i sensi.
Whitney divenne Tina.
"LANA!"urlò Clark che usò la vista a raggi x sulla zona e la vide dimenarsi nella bara,corse verso
la struttura,strappò l'entrata di ferro a mani nude,scagliandola via, e spaccò la bara di pietra con un
pugno,poi spostò i 2 pezzi e la trovò svenuta,la prese in braccio e la portò via.
Poco dopo i genitori di Clark erano davanti alla casa di Lana,con poliziotti e ambulanza.
Lana era seduta sulla staccionata e Clark era in piedi.
"Clark."disse Chloe arrivando "Ho sentito cos'è successo."
Chloe non aveva più le punte dei capelli verso l'alto.
"Sei venuta per vedere se sto bene?"disse Clark.
"A prescindere il fatto che ho costantemente a cuore il tuo benessere,non sono qui per te."disse
Chloe sorridendo e andando verso Lana "Lana,ho quello che cercavi."
"Oh mio Dio."disse Lana "Come hai fatto a trovarlo?"
"Se te lo dicessi ti darei un dolore,hai già avuto abbastanza traumi stasera."disse Chloe.
"Chloe ti ringrazio."disse Lana.
"Non c'è problema."disse Chloe andando via.
"Come sta Tina?"disse Clark.
"Non è più in condizioni di nuocere."disse Marta.
"Come sia potuta arrivare a tanto io non lo capisco."disse Jonathan.
"Io si."disse Clark "Quando si vive la propria vita tenendo segreto il dono che hai e intorno a te tutti
sono normali,diventi geloso.
Vuoi solo essere un'altra persona."
Whitney corse da Lana e la abbracciò.
"Ti piace tanto Lana,vero?"disse Marta.
Clark usò la vista a raggi x per vedere Lana che baciava Whitney dentro la casa.
"Mamma,se non vuoi vedere qualcosa che fai?"disse Clark.
"Chiudo gli occhi e basta."disse Marta.
I 2 andarono via,mentre si avvicinava un temporale.
Poco dopo,mentre pioveva,Lana si era messa in macchina e aveva messo una cassetta dentro un
registratore.
REGISTRAZIONE
"Nella veste di preside del liceo di Smallville vorrei presentarvi la studentessa che terrà il discorso
quest'anno:la signorina Laura Lang.
Signore e signori e studenti,buona sera e ben venuti.
Con queste rassicuranti parole si apre la cerimonia di consegna dei diplomi del liceo di
Smallville,tuttavia temo che troverete il resto del mio discorso poco rassicurante.
Io qui non ho cambiato niente,ma i miei figli ce la faranno.
Quando sono entrata la prima volta in questo liceo,ero piena di speranze,ma con il passare del
tempo la speranza ha ceduto il posto alla disperazione..."
Lana prese la collana con la pietra verde e la guardò.
