SMALLVILLE:IL FUTURO
Un ponticello di legno dava su un laghetto con un bosco intorno.
Poco lontano c'era una super villa che fungeva da ospizio.
Clark e Pitt erano all'interno e camminavano tra i corridoi.
Clark indossava una maglietta rossa,con giaccone blu,jeans e scarpe nere,Pitt indossava un giaccone
verde,camicia azzurra,pantaloni chiari e scarpe da ginnastica.
"Non so come mi sia convinto a darti retta."disse Pitt.
"A Smallville ogni studente deve fare 30 ore di servizio civile."disse Clark.
"Già,ma almeno potevamo renderci utili facendo i bagnini al corso femminile di nuoto,invece di stare
qui con i Matusalemme."disse Pitt "Dov'è il divertimento?"
Clark sorrise a Lana che uscì da una porta.
"Ciao,Clark."disse Lana "Pitt."
"Lana,non sapevo che facessi volontariato qui."disse Clark.
"Come no."disse Pitt.
"Si,da un paio di settimane,voi fate compagnia a qualcuno?"disse Lana.
"Si,io assisto Cassandra."disse Clark.
"È una donna interessante."disse Lana "Alcune infermiere dicono che predica il futuro."
I 2 si guardarono e Lana andò via portando un carrello.
Una signora anziana,con capelli lunghi,legati dietro la testa,era seduta su una poltrona,con una
vestaglia bianca e faceva scorrere il dito indice della mano destra sulla pagina bianca di un
quaderno.
Quando la mano toccava il foglio dal dito usciva una luce gialla dorata.
La donna indossava gli occhiali da non vedente ed era magra.
"E così adesso ne mandano 2 a consolarmi,non è così?"disse la donna sapendo che Clark e Pitt
erano sulla porta,poi si tolse gli occhiali rivelando gli occhi coperti dalle cateratte "Ma non state li
impalati,entrate."
I 2 entrarono.
"Come ha fatto a capire che siamo in 2?"disse Clark.
"Beh sono cieca,mica sorda."disse la donna "Ho sentito le scarpe del suo amico scricchiolare dal
fondo del corridoio."
"È vero che lei vede il futuro?"disse Pitt.
"Bravo,Pitt,molto delicato."disse Clark.
"Qual'è il suo nome?"disse Cassandra.
"Pitt Ross."disse Pitt.
"Ah,signor Ross...se vuole farsi predire il futuro è meglio che vada al circo."disse Cassandra e i
fogli le caddero a terra "Oh..."
Pitt le raccolse il blocco e lei gli toccò le mani con la sua mano destra "È lunga la strada fino a
casa,signor Ross.
Controlli bene le sue tasche."
Ross controllò nel giaccone "Accidenti…
Ho chiuso la macchina con le chiavi dentro.
È tutta tua amico."
Pitt andò via.
"E ora,lei come si chiama?"disse Cassandra alzandosi.
"Clark Kent."disse Clark.
"Signor Boris?"disse Lana che era all'entrata di una stanza "Sono Lana Lang."
Nella stanza c'era un uomo anziano sulla sedia a rotelle che ascoltava musica tramite un disco,poi
spense l'oggetto e si voltò "Lang.
I Lang si trasferirono a Smallville nel 1938.
Presero delle case diroccate,ma sapevano riconoscere un affare."
"Lei è un esperto di storia locale."disse Lana.
"Si può dire che sia la mia ossessione."disse lui "E così,tu saresti la mia prossima vittima."
"Lei non fa così paura."disse Lana.
"Avresti dovuto conoscermi quando ero più giovane."disse lui.
"Sono sicura che è stato un gran rubacuori."disse Lana.
"Che ne dici di fare un giretto all'aperto così mi dici cosa hanno fatto i Lang dal 1938?"disse lui.
Lana lo portò su un ponte piatto di legno che era senza la ringhiera.
"È bellissimo."disse Lana "Perché poca gente viene qua fuori?"
"Sono tutti troppo impegnati a guardare la televisione."disse lui "Senti,ti dispiacerebbe andare in
camera mia a prendermi una sciarpa,non vorrei prendermi un raffreddore."
"Ma certo."disse Lana.
"Grazie cara,sei un vero tesoro."disse lui e lei si allontanò.
L'uomo estrasse delle sigarette dalla vestaglia,ma l'accendino gli cadde,lui si sporse per
prenderlo,ma la carrozzina si ribaltò e cadde in acqua.
La carrozzina elettrica mandò delle scariche e l'uomo tornò giovane,emergendo dall'acqua e rise.
Cassandra era in piedi davanti a Clark e sembrava sconvolta.
"Che cosa c'è?"disse Clark.
"Qualcuno che ti è vicino sta per morire."disse Cassandra "Molto presto."
Lo stesso pomeriggio i genitori di Clark erano nel fienile e lui li raggiunse.
Clark aveva una maglietta blu.
Il padre stava segando una tegola di legno.
"Quando dovete fare queste cose chiedete a me."disse Clark "Sono qui apposta."
"C'è qualcosa che non va Clark?"disse Marta.
"No,ma dovreste stare più attenti."disse Clark "Quell'aggeggio è molto pericoloso."
"Mah,siamo in una fattoria,rientra tutto nella normalità."disse Jonathan togliendosi gli occhiali
protettivi "Che ti succede figliolo?"
"In ospizio ho conosciuto un'anziana signora cieca,so che sembra una follia,ma riesce a vedere il
futuro."disse Clark sedendosi.
"Cosa ti ha detto?"disse Marta.
"Che qualcuno molto vicino a me morirà presto."disse Clark.
"Senti,Clark,non puoi farti suggestionare da...da una vecchietta che dice di avere le
premonizioni."disse Jonathan "Probabilmente lo fa per impaurire le infermiere e basta."
"Ha detto a Pitt che sarebbe tornato a casa a piedi e lui si è accorto di aver chiuso le chiavi in
macchina."disse Clark.
"Nessuno può predire il futuro."disse Marta.
"E se lei potesse?"disse Clark "Se me lo avesse detto per mettermi in guardia?"
"Allora avrebbe dovuto essere più precisa,dandoti nome,ora e luogo."disse Marta.
"Già e anche se riesce a vedere il futuro non lo può controllare."disse Jonathan "Nessuno può farlo."
Boris,divenuto ragazzo,scese le scale con una maglietta azzurra e pantaloni azzurri,sorridendo,poi
andò a prendere una busta sotto il letto con dentro i ritagli di giornale che parlavano di un serial
killer,poi camminò davanti allo specchio "Il destino ti ha dato una seconda possibilità.
E questa volta la pagheranno cara."
Boris andò ad un ristorante a Smallville e si fece portare un panino da una cameriera bionda "Mio
Dio,non ne mangio uno da anni.
Stavo scherzando."
"Che cosa posso portarti da bere?"disse la ragazza sorridendo.
Lui guardò il menù "Quanto costa il caffè?
Intendo dire in chicchi."
"2,75."disse lei.
"Lo portano dal sud America a piedi?"disse lui.
"Parli come mio nonno."disse lei.
"Purché sia caldo."disse Boris.
"Certo."disse lei che andò in cucina.
Chloe,Clark e Lana entrarono nel bar.
Chloe aveva un giaccone chiaro,maglietta nera,jeans blu e scarpe nere,Lana un cappotto
chiaro,maglietta rosa e jeans,più scarpe nere.
"Non è colpa tua,Lana."disse Clark.
"Conosci qualcun altro che abbia perso un vecchietto sulla sedia a rotelle?"disse Lana andandosi a
sedere.
"No,è piuttosto inconsueto anche per Smallville."disse Chloe.
"Forse è stato rapito."disse Clark.
"Chi avrebbe interesse a rapire Boris,'è un innocuo nonnino."disse Lana e Boris si voltò
leggermente.
"Magari è stato divorato da un piranha."disse Chloe "Sto solo cercando di fare delle ipotesi."
"La tua teoria mi piace."disse Boris voltandosi.
"Dovresti migliorare il tuo modo di origliare."disse Chloe.
"Scusatemi,non sono di qua,ma so che in questo bar i giovani socializzano."disse Boris.
"Si,noi socializziamo qui molto spesso."disse Chloe.
"Ciao,io sono Clark."disse lui voltandosi e stringendogli la mano "L'antipatica è Chloe e lei è..."
"Lana Lang."disse lui "Sta scritto sul cartellino."
Chloe guardò il cartellino sul petto di Lana.
"Vi auguro di ritrovare quel caro nonnino."disse Boris che si voltò ancora.
"Ecco il tuo caffè."disse la cameriera che gli versò da bere "L'hanno portato stamattina a dorso di
mulo."
"Grazie,cara."disse Boris "Sei un vero tesoro."
Tempo dopo Boris andò a suonare il piano forte nella stanza di Cassandra.
"Suona magnificamente."disse la donna.
"Sarei dovuto andare al conservatorio di Metropolis."disse lui.
"Dalla voce lei sembra giovane."disse Cassandra "Se non erro il conservatorio ha chiuso i battenti
anni fa."
"Volevo dire che volevo andarci."disse lui "Se fossi vissuto in un'altra epoca."
"Posso chiederle di dare una mano ad una vecchia signora per aiutarla a tornare nella sua
stanza?"disse lei che allungò la mano.
"Io conosco già il mio futuro."disse lui che andò via.
Clark prese una cassa con dentro delle verdure ed era in un grande giardino.
Indossava un giaccone chiaro sulla maglietta blu e vide la macchina di Lex sfrecciare a tutta
velocità.
"Potresti guidare ad una velocità che non infranga la barriera del suono?"disse Clark e Lex scese.
"E allora come mi divertirei?"disse Lex.
"Sul serio,potresti farti male."disse Clark.
"E come mai sei così interessato alla mia salute?"disse Lex.
"Siamo amici."disse Clar camminarono.
"Ho conosciuto,nell'ospizio,un'anziana che può predire il futuro."disse Clark.
"Ah,si?"disse Lex "Ha visto il tuo?"
"Non esattamente."disse lui che mise a terra la cassa vicino a delle colonne "Qualcuno molto vicino
a me potrebbe..."
"Morire?"disse Lex.
"È una follia,lo so,ma quando ci parli sembra che sappia quello che dice."disse Clark camminando.
"Andiamo,Clark,è soltanto una brava attrice."disse Lex.
"Parli come i miei genitori."disse Clark.
"Beh,è già qualcosa."disse Lex.
I 2 entrarono nello studio.
"Lex io credo che quella donna dica il vero."disse Clark.
"Beh,allora dovresti farti una domanda..."disse Lex"Voglio conoscere il mio futuro?"
"Tu non vuoi sapere come ti andrà la vita?"disse Clark.
Lex stappò una bottiglia "La vita è un viaggio Clark,io non voglio farlo con una mappa stradale."
"Comunque non ti farà male andare più piano."disse Clark.
"Perché?"disse Lex "Io ho te come amico.
Una volta cambiasti la mia vita."
"Devo fare altre consegne."disse Clark che si avviò alla porta"Ti interessa davvero?"
"Potrei aver bisogno di qualche buon consiglio."disse Lex.
Clark si fermò "Cassandra Carter."
Lana era davanti ad una foto che mostrava il vecchio scomparso su una lavagna nel corridoio
dell'ospizio.
"Non credo che serva a ritrovare Boris."disse Clark.
"Clark,che ci fai qui?"disse Lana.
"Volevo salutare Cassandra,se è ancora sveglia."disse Clark "Dov'è la foto di Boris da giovane?"
"Non lo so."disse Lana.
"Va tutto bene?"disse Clark.
"Ho incontrato l'amministratore per dirgli cosa sapevo di Boris."disse lei "C'era la polizia li."
"Beh,si tratta di una persona scomparsa,è normale."disse Clark.
"Non è questa la ragione."disse Lana "Il vero nome di Henry Boris è Harry Folk.
È un assassino,Clark."
"Un assassino?"disse Clark "Perché gli permettevano di stare qui?"
"Beh,perché sono passati tanti anni da allora,ormai aveva scontato la sua pena ed era solo un povero
vecchio che voleva finire qui i suoi giorni."disse Lana "Negli anni 40 studiava per diventare un
pianista,frequentò per un intero anno il conservatorio di Metropolis,ma il suo maestro gli preferì
qualcun altro."
"Allora lui lo uccise?"disse Clark.
"No."disse Lana "Quell'uomo aveva ucciso i suoi sogni,così lui uccise i sogni di quell'uomo.
Il suo unico figlio."
La notte seguente,un uomo anziano tifava per una squadra,guardando la tv,stando seduto al tavolino
in cucina.
La luce andò via.
"Maledizione."disse lui alzandosi ed estraendo una torcia dal comodino "Maledizione.
Proprio adesso."
Boris,camuffato da elettricista,bussò alla porta e lui lo illuminò vedendolo attraverso la
retina"Buona sera,scusi il disturbo,ma c'è un problema sulla linea elettrica e volevo assicurarmi che
la sua centralina non si fosse fritta."
Boris entrò,dopo che l'uomo aveva acceso le candele e andò al contatore elettrico "Vive da solo
qui?"
"Si,sono divorziato."disse lui.
"Ho visto che è intestata a Jean Kage."disse Boris "Nessun legame con Randolph Kage?"
"Beh,sì era mio padre."disse l'uomo "È morto da anni."
"Ricordo di aver letto il necrologio."disse lui "Diceva che aveva aperto il primo salone d'auto di
Smallville."
"Nel 1935,che memoria!"disse l'uomo sorridendo.
"Grazie."disse lui "L'ho esercitata un po'."
Boris aprì una cassetta degli attrezzi e prese del filo.
"Ora abbiamo 3 autosaloni in 3 stati."disse l'altro.
"Direi che suo padre le ha lasciato un brillante futuro."disse Boris che allungò il filo.
Clark vide Cassandra seduta sul letto.
"Hai intenzione di farti avanti oppure no,signor Kent?"disse la donna.
"Come ha fatto a sapere..."disse Clark avanzando.
"Quando un senso se ne va,gli altri si affinano."disse Cassandra "Devo ammettere che...dopo il
nostro incontro di ieri pensavo di non rivederti mai più.
Siediti."
Clark si sedette su una poltrona "Non riesco a non pensare a quello che mi ha detto."
"Immagina come mi sento io,le prime volte che mi succedeva ero convinta che fosse una
maledizione."disse Cassandra "Avevo continuamente delle premonizioni di fatti sui quali non
potevo avere alcun ruolo o controllo."
"Quando è cominciato?"disse Clark.
"Immediatamente dopo aver perso la vista,fu una strana cosa,quella mattina mi svegliai come tutte
le altre mattine,poi caddero delle rocce e colpirono un campo dietro la mia casa."disse lei "Il
bagliore mi bruciò il nervo ottico."
"Mi dispiace."disse Clark.
"Tu non hai nessuna colpa."disse Cassandra "È davvero incredibile come in un solo momento la tua
vita ti possa cambiare per sempre."
"I miei amici e la mia famiglia la considerano..."disse Clark.
"Un'imbrogliona."disse lei "Eh,le persone hanno paura di ciò che non conoscono.
Sono solo interessate a notare le cose positive,se tutto andrà bene,ma io questo non posso garantirlo.
Sono in grado di mostrarti i cartelli lungo il tuo viaggio,ma il resto dipenderà da te."
"Ho molte domande sulla mia vita e vorrei soltanto delle risposte."disse Clark.
"Vieni qui."disse lei che gli fece spazio sul letto "Adesso,prendi la mia mano."
Clark afferrò la mano della donna ed ebbe una visione anche lui.
Era di notte,sotto la pioggia,in ginocchio in un cimitero infinito,nel bosco,al centro di una serie
immensa di lapidi con sopra scritti i nomi di quelli che conosceva e con sotto scritto
"Decimato",tranne quella dei genitori.
Ogni nome aveva la stessa scritta sotto.
Alla fine vide la tomba di Chloe,ma la scritta non c'era.
Clark si guardò intorno sconvolto "NO!
NO!
NO!"
"No..."disse Clark che si alzò scosso.
"Hai potuto vedere anche tu?"disse lei.
Clark corse via a super velocità.
"No,Clark..."disse lei.
Il giorno dopo Clark scese le scale della casa con i genitori dietro.
"Clark,forse sei stato vittima di una specie di allucinazione."disse Marta.
"Non era un'allucinazione,era un'immagine del futuro,del mio futuro."disse Clark arrivando al
tavolo.
Lui indossava una camicia a righe.
"In questa visione eri in un cimitero?"disse Jonathan.
"Si,come l'ultimo uomo al mondo."disse Clark.
"Ah,senti figliolo,io non so che cosa tu abbia visto,ma devi anche considerare la fonte."disse
Jonathan che andò a prendere da bere.
"Tuo padre a ragione,non sappiamo nulla di quella donna."disse Marta.
"Perse la vista dopo la pioggia di meteoriti."disse Clark.
"Ah!"disse il padre avvicinandosi "E questo fatto l'ha trasformata in una veggente."
"Vi sembra così strano?"disse Clark "Io stesso sono stato investito da un'auto e non mi sono fatto
neanche un graffio."
"Non puoi lasciare che quella visione,qualunque cosa fosse,influenzi la tua vita."disse lei.
"E se fosse il mio destino?"disse Clark "Quello di sopravvivere a tutti quelli che amo?
Non voglio rimanere da solo."
Jonathan fece alcuni passi verso Clark che si era allontanato e si era messo di spalle "Clark,io non
so cosa ti riservi il destino..."
"Io credo che quella donna lo sappia."disse Clark.
"L'unica persona che può controllare il tuo destino sei tu."disse Jonathan.
"Adesso sento di non poter controllare un bel niente."disse Clark andando via.
Luthor,vestito di nero,andò nel giardino dell'ospizio e trovò cassandra ad un tavolo,vestita di viola.
"Cassandra Carter?"disse Lex.
"Il proprietario di queste costosissime scarpe per caso ha un nome?"disse Cassandra.
"Lex Luthor."disse lui.
"Il Luthor che cura affari in ogni dove?"disse lei.
"Si,più o meno."disse Lex.
"E cosa va cercando il salvatore di Smallville da un anziana signora non vedente?"disse lei.
"Sembra che lei abbia colpito molto il mio amico,Clark."disse Lex.
"Così è venuto a verificare personalmente."disse Cassandra "Vero?"
"Clark non è stupido."disse Lex "Se crede che lei possa prevedere il futuro,qualcosa deve averglielo
fatto credere."
Cassandra si tolse gli occhiali "E questo mi fa pensare che lei...non sia venuto qui per avere soltanto
dei semplici consigli."
"La prego,mi chiami Lex."disse Lex che si sedette "Speravo che lei potesse dirmi qualcosa su
Clark."
"Ah,è evidente che lei lo consideri un amico,non è così?"disse Cassandra.
"Beh,mi ha salvato la vita,ma è un tipo misterioso."disse Lex.
"Molte persone lo sono."disse Cassandra "È questo aspetto che le rende interessanti."
"La consideri una prestazione professionale."disse Lex.
"Risparmi i suoi sodi,Lex,non potrei dirle proprio niente di Clark,anche se lo volessi."disse
Cassandra "Io posso solo vedere il futuro delle persone che tocco."
Cassandra allungò la mano.
"Non voglio conoscere il mio futuro."disse Lex.
"Perché?"disse lei "Forse suo padre ha già tracciato il cammino che dovrà fare?"
"Siamo noi a decidere il nostro cammino."disse Lex.
"È possibile che non le interessi dare un'occhiata a tutto quello che farà?"disse lei "Magari potrei
vedere il suo amico Clark e altre cose interessanti."
"Un'altra volta magari."disse Lex "È stata illuminante."
"Torni di nuovo quando se la sentirà."disse lei.
Clark entrò dentro la stanza del giornale "Chloe cosa..."
Al posto di Chloe c'era Lana.
"Non è ancora tornata."disse Lana.
"Come mai sei qui?"disse Clark.
"Chloe mi ha chiesto di venire,aveva delle informazioni su Henry."disse Lana "Quando sono
arrivata mi sono guardata attorno e ho trovato questo..."
Lana indicò una porzione di muro coperta da ritagli di giornale di fatti inspiegabili.
"Prima stava in uno sgabuzzino."disse Clark "Chloe lo chiama il muro delle stramberie.
Crede che tutti i misteri di Smallville dipendano dalla pioggia di meteoriti."
"E tu Clark?"disse Lana "Anche tu lo credi?"
"Si,lo credo anche io."disse Clark.
"È questo vale anche per me?"disse Lana "Sono vicina al vitello a 3 teste e al mostro del lago."
"Quello che c'è su questa parete non riguarda te."disse Clark.
"Una volta dicesti che la gente nasconde i suoi segreti."disse Lana "Il mio è dove tutti possono
vederlo.
È duro quando tutti sanno del tuo trauma,ti trattano diversamente.
Come se fossi di vetro."
"Sono sicuro che lo fanno per aiutarti."disse Clark.
"Lo so,ma così non fanno che ricordarmi il periodo più brutto della mia vita."disse Lana "Tu come
ti sentiresti,Clark?"
"Vorrei tanto tornare indietro e cancellare questo periodo per sempre."disse Clark.
Lana sorrise "Speravo tanto che alle superiori sarei riuscita a dimenticare il passato.
Ma ovunque io vada,il passato è sempre con me.
Forse dovrei accettare il mio destino:quello di una bambina con addosso il costume da principessa
che ha perso i suoi genitori."
Clark si avvicinò "Per me tu non sei così."
"Questo lo so,Clark."disse Lana "Tu sei l'unico che lo pensa."
La notte seguente Clark era nel piano superiore del fienile,seduto su un tavolo.
"Abbiamo ricevuto il tuo messaggio."disse Chloe.
"Ehi,ma dov'eri?"disse Pitt che arrivò con lei"Ci saremmo dovuti incontrare."
"Scusatemi,non volevo darvi buca."disse Clark.
"Verrà anche la dolce signorina Lang?"disse Chloe.
"No,ha già visto fin troppe cose strane."disse Clark "Che avete trovato?"
"Un tizio è stato assassinato."disse Pitt prendendo un giornale da sotto il giaccone"L'hanno
strangolato con una corda di pianoforte."
"Lo stesso metodo che usò Henry."disse Chloe.
"Sembra l'esatta copia."disse Clark.
"La copia di un omicidio avvenuto decenni fa 2 giorni dopo la scomparsa dell'assassino che lo
commise?"disse Chloe "Non credo proprio."
"Henry è su una sedia a rotelle."disse Clark ridando il giornale "Non è la condizione ottimale per
commettere un crimine."
"Ho trovato la foto di Henry da giovane."disse Chloe facendogli vedere un vecchio giornale.
"Somiglia a quel ragazzo del pub."disse Clark scendendo le scale "Potrebbe essere il nipote."
"O forse è proprio Henry."disse Chloe.
"Non è il caso di ipotizzare viaggi nel tempo."disse Clark.
"D'accordo."disse Chloe "Da dove vogliamo cominciare?"
"Se l'assassino è un emulo di Henry forse ha scritto delle lettere."disse Clark.
Henry suonava il pianoforte nel bar e la cameriera bionda gli si avvicinò.
"Chiudiamo alle 9,Mozart."disse lei.
"Questo piano è scordato."disse lui.
"Nessuno lo suona più da anni."disse lei "Allora ti porto il conto?"
"Posso avere un altro caffè?"disse lui.
"Non hai un posto dove andare?"disse lei.
"Puoi sempre mettere a posto con un sottofondo musicale."disse lui e lei rise.
"Va bene."disse lei che chiuse il locale e tornò in cucina.
"E se ci vedono frugare nella sua stanza?"disse Chloe che era con Clark e Pitt nell'ospizio.
"Magari non succede."disse lui.
"Clark?"disse Cassandra "Sei tu,vero?"
"La stanza di Henry è in fondo,ci vediamo li."disse Clark che andò da Cassandra.
"L'altra sera te ne sei andato un po' in fretta."disse lei che si sedette su una poltrona nera"Siediti."
Clark si sedette.
"Ecco...io speravo proprio che tornassi."disse lei.
"Mi dispiace che lei abbia avuto quella visione."disse Clark.
"È una cosa normale per me."disse lei "Il punto è un altro:perché è successo a te?"
"Non lo so."disse Clark "È così strano?"
"Non è mai successo a nessuno."disse lei.
"Perché a me si?"disse Clark.
"Perché sia tu che io sappiamo che sei diverso da tutti gli altri."disse Cassandra.
"È normale?"disse Clark.
"No,Clark."disse lei "Io ti conosco da prima che ci incontrassimo.
Molte e molte volte ho toccato le persone e ho visto in loro sofferenza e disperazione,ma ad un
tratto arrivavi tu e...e il dolore spariva.
Io credo che questo sia proprio il tuo destino,Clark.
Aiutare la gente e salvarla dalla paura e dall'oscurità."
"Come?"disse Clark.
"Beh,questo devi scoprirlo da solo?"disse lei "Tu puoi temere il futuro oppure...accettarlo con
coraggio.
Solo tu puoi decidere..."
Lei allungò la mano.
Clark la prese ed ebbe una visione di un'auto rovesciata,c'era un uomo aggrediva una donna,mentre
una madre con bambino erano dentro una casa in fiamme.
Una donna era a terra sotto la pioggia "AIUTATEMI!"
Un uomo insanguinato era nell'auto rovesciata e incendiata.
"Chi erano?"disse Clark.
"Persone che hanno bisogno del tuo aiuto."disse lei.
"Ma io come posso aiutarle se non so chi siano?"disse Clark.
"Beh,io non sono una radio,non ricevo in continuazione trasmissioni."disse lei "Per adesso vedo
solo questo."
"Lo scoprirò io."disse lui alzandosi.
"Clark..."disse lei "Con me il tuo segreto è al sicuro."
Chloe aveva messo un cassetto sul letto del vecchio dove aveva trovato ritagli di giornali e Pitt
frugava tra i mobili.
Clark entrò "Trovato niente?"
"Nessuna lettera di ammiratori,solo ritagli del quotidiano di Smallville."disse Chloe che gli diede
dei ritagli "Articoli vari...necrologi..."
Pitt arrivò con altri fogli "È ossessionato da Smallville da 40 anni."
Clark vide la foto di una donna.
"C'è qualcosa che non va?"disse Chloe.
"È lei."disse Clark che corse via.
Henry scriveva su un foglio,poi sentì un dolore alla mano destra.
"Ti ringrazio per la serenata,ma ,a meno che tu non dorma qui, e non lo farai...io me ne vado."disse
lei e lui le portò il foglio "Che cos'è?"
"A scuola non insegnano più il greco?"disse lui "È Uripide.
I peccati dei padri ricadono sui figli."
"Suoni il piano e parli greco."disse lei "Molto carino.
Ma che centra questo con me?"
"Ti dirò,Zoe Garfield,centra eccome."disse lui e lei si allontanò "Tua nonna,Idi Garfield è morta
l'anno scorso vero?
Mi aspettavano grandiose città,grandiosi concerti,era quello il mio destino...tua nonna ha ucciso il
mio futuro."
Lui prese il filo del piano "Adesso io...ucciderò il tuo."
Lui la aggredì con il filo.
Clark sfondò la porta con un calcio e lui prese un coltello,tenendola.
"LASCIALA!"disse Clark.
"NON MUOVERTI!"disse lui andando all'uscita "STA FERMO DOVE SEI!"
L'uomo la trascinò fuori,ma si trovò Clark davanti dalla parte opposta e rimase sconcertato.
"Ti ho detto di lasciarla."disse Clark.
Henry vide un camion "Non ti hanno insegnato a rispettare gli anziani?"
Lui la gettò in strada,Clark si mosse a super velocità,andandole sopra e tenendola giù.
Il furgone passò su di loro,ma le ruote non li schiacciarono,tuttavia i motori colpirono la schiena di
Clark.
L'uomo scese dal camion "Oh mio Dio,no!"
"Pensi a lei."disse Clark alzandosi e correndo via a super velocità.
Arrivò in un un vicolo chiuso e si guardò intorno,poi si voltò e l'uomo provò ad accoltellarlo,ma il
coltello andò in frantumi sul petto.
Clark lo prese,lo voltò e lo tirò in aria,facendolo finire sul tetto di un'auto.
Le gomme si ruppero e i vetri si frantumarono.
L'uomo svenne.
Poco dopo Clark era al tavolo della cucina di casa sua con una maglietta bianca addosso.
"Zoe non si è fatta niente,ma il camionista giurerebbe di averti investito."disse Marta che raggiunse
il tavolo e si sedette vicino Jonathan "Non preoccuparti,non ha fatto nessuna domanda."
"Quel ragazzo è in prigione?"disse Jonathan.
"No,passerà la notte in ospedale,in osservazione."disse Marta.
"Zoe sa perché voleva ucciderla?"disse Clark.
"È solo grata che ti trovassi li per caso."disse Marta.
"È quello che hai detto alla polizia?"disse Jonathan.
"Non avrebbero mai creduto alle visioni di un'anziana cieca."disse Clark.
"Non so proprio cosa pensare di Cassandra."disse Marta.
"Mamma,è mia amica,ha detto che il mio destino è aiutare le persone."disse Clark.
"Ma per caso conosce il tuo segreto?"disse Jonathan.
Clark rimase in silenzio.
"Forse non dovresti più vederla."disse Jonathan.
"Se non fossi andato da lei,Zoe sarebbe morta."disse Clark.
"Se il tuo destino è salvare le persone,il nostro è proteggere te e questo viene prima di tutto."disse
Jonathan.
La stessa notte Clark era nella villa dei Luthor.
"Mia madre ha detto che mi cercavi."disse Clark.
Clark fu portato in una stanza dove c'era l'auto di Lex "Ma questa è la macchina del giorno
dell'incidente...non capisco perché ce l'hai ancora?"
"Una volta ho letto di un ricco uomo che scampò all'incendio di un albergo."disse Lex "Rimase
intrappolato per 1 ora prima che i pompieri lo salvassero.
In seguito l'uomo acquistò quell'albergo e continuò a vivere li.
Gli chiesero perché e lui rispose che il destino non gli avrebbe mai dato una seconda occasione."
"Non hai mai creduto al destino."disse Clark.
"Infatti è così."disse Lex "Ma ogni volta che guardo questa macchina mi stupisco.
L'hanno controllata centimetro per centimetro e non riescono a spiegare come l'impatto possa averla
ridotta così."
"Devono essersi sbagliati."disse Clark.
"Tu ricordi qualcosa dell'incidente?"disse Lex.
"No,solo che ti ho tirato fuori."disse Clark.
"Speravo che potessi dirmi di più."disse Lex.
"Mi dispiace,è passato del tempo."disse Clark.
"È strano andarsene ancora in giro quando tutto dimostra che potresti essere morto."disse Lex
camminando "Si direbbe un vero mistero."
"Forse il fato ti riserva qualcos'altro."disse Clark.
"Hai passato troppo tempo con la tua amica Cassandra."disse Lex.
"Almeno lei non indugia sul passato."disse Clark "Lex,tu sei vivo,la domanda che devi porti è: cosa
voglio fare della mia vita."
Lo sceriffo andò in ospedale e parlò con un medico "Devo prendere il ragazzo dell'aggressione al
pub e portarlo via."
"Ah si,il giovane John Doo."disse il dottore "È qui,in isolamento.
È tutto suo.
L'ho controllato stamattina e dormiva come un bambino."
Il medico aprì la port trovarono Henry invecchiato "Aiutatemi."
Lana passò sul ponte sul laghetto con Clark.
"Henry ha detto alla polizia di essere stato rapito da quel ragazzo,ossessionato dal suo vecchio
caso."disse Lana.
"Insomma il ragazzo si sarebbe liberato,poi avrebbe fatto entrare Henry in ospedale e l'avrebbe
ammanettato al letto?"disse Clark.
"Questo è quello che lui sostiene."disse Lana.
"Può dire quello che vuole,ma non ha senso."disse Clark.
"È strano,un altro caso inspiegabile."disse Lana.
Clark iniziò a sentirsi male e vide i pezzi di meteora nel lago.
"Ti senti bene?"disse Lana.
"Non molto."disse lui "Penso che dovrei andare a parlare con Henry."
Clark si allontanò e andò nella stanza di Henry "Ho trovato una foto di Zoe Garfield sotto il suo
letto."
"Tu chi sei?"disse l'uomo.
"Clark Kent,ma già ci conosciamo."disse Clark.
"Come ti sei permesso di frugare tra le mie cose?"disse l'uomo.
"Come giustifica quella foto?"disse Clark.
"Perché dovrei giustificarla?"disse l'uomo.
Clark prese una sedia "Sa cosa penso?
Penso che lei e quel ragazzo siate la stessa persona."
"Ho l'impressione che tu abbia un'immaginazione molto fervida."disse l'anziano.
"Non so come,ma so che è così."disse Clark.
"Hai detto che il tuo cognome e Kent?"disse Henry "Tuo nonno Hiram.
Tuo padre Jonathan.
È strano.
Non mi risulti nel tuo albero genealogico."
"La terrò d'occhio."disse Clark.
Lui rise e prese un tubo con un microfono sopra "Infermiera?
Infermiera?
Qualcuno mi aiuti!
Aiuto!
Ah,infermiera!
La prego,mi sta tormentando!
Non ne ho passate abbastanza?"
"Farebbe meglio a lasciarlo in pace."disse la donna entrando.
"Non si preoccupi,vado via."disse Clark.
Henry andò con la carrozzina sul ponte e si gettò nel lago tornando giovane e ridendo.
La stessa sera Chloe era al giornale e mise sul tavolo una pila di cartelline,Pitt era seduto al
computer e Clark frugava negli archivi.
"Questo è tutto quello che ho trovato su Henry."disse Chloe "Resoconti sul suo omicidio,le
indagini,qualunque cosa."
"Lo sta sorvegliando qualcuno?"disse Clark.
"Se ne occupa Lana."disse Clark "Almeno credo."
"Cosa cerchiamo esattamente?"disse Pitt.
"Non lo so."disse Clark "Un legame tra le persone a cui sta dando la caccia."
"Zoe Garfiel sostiene che Henry ha accusato la nonna di avergli rovinato la vita."disse Chloe.
Clark si sedette e Lana entrò.
"Henry è sparito."disse Lana "Hanno trovato la sedia a rotelle al laghetto dei pesci rossi."
"Li ci sono dei frammenti di meteora."disse Clark.
"Ora sappiamo come attraversa il tempo."disse Chloe.
"Che significa?"disse Lana.
"Te lo spiego dopo."disse Clark "Dobbiamo scoprire chi ucciderà adesso."
"Clark guarda qui."disse Chloe che gli diede un foglio.
"Che cos'è?"disse Clark.
"La lista dei giurati al processo di Henry."disse Chloe.
"Rudolf Gage,Ivi Garfield...uccide i discendenti dei giurati che lo condannarono."disse Clark.
"È uno che non dimentica."disse Pitt.
Clark si sconvolse.
"Che cos'hai?"disse Lana.
"Guarda il numero 11."disse Clark e lei prese il giornale vedendo scritto "Hiram Kent.
Non era tuo nonno?"
"Ucciderà mio padre."disse Clark.
Marta aprì la porta della sua casa e trovò Henry da giovane "Posso aiutarla?"
"Mi hanno segnalato una fuga di gas,le dispiace se entro?"disse lui.
"Una fuga di gas?"disse lei "Io non sento niente."
"Suo marito ha chiamato poco fa."disse lui "È qui in giro?"
"Si,sta tornando a casa."disse lei "Dov'è il nostro solito operaio,Carter?"
"In vacanza."disse lui.
"Ah,molto bene."disse Marta "Può scusarmi un attimo?"
Lei chiuse la porta e prese il cellulare,ma non c'era linea,poi l'uomo aprì una porta e in mano aveva
il filo.
"Carter non è il vostro solito operaio del gas,vero signora Kent?"disse lui.
"Cosa...cosa vuoi?"disse Marta.
"Uccidere suo marito."disse lui.
"Che cosa può mai averti fatto?"disse Marta.
"Lui niente."disse Henry "Ma suo padre si."
Henry si avvicinò e lei gli ruppe un vaso in testa,poi fuggì,prendendo le chiavi della macchina,ma
quando raggiunse il mezzo si accorse che le gomme erano bucate,così corse nel fienile.
Henry si rialzò ed uscì di casa,poi entrò nel fienile,guardandosi intorno,e prese un lungo
coltello"AVANTI,SIGNORA KENT!
SONO TROPPO VECCHIO PER GIOCARE A NASCONDINO!"
Lei si era nascosta nella costruzione cilindrica per il grano e vide una catena che conduceva al
soffitto,poi si affacciò da una grata e lui provò a colpirla,ma il coltello non passò tra le sbarre.
"JONATHAN!"urlò lei.
Henry aprì la porta "Non può salvarlo, signora Kent."
Henry chiuse la porta e fischiò.
Lei tirò la catena e il grano cadde su Henry,così provò a raggiungere la porta,ma lui le afferrò una
gamba e la fece cadere.
Marta rispose con un calcio al ventre e provò ad aprire la porta.
Lui la afferrò e lei iniziò a tirare colpi.
Jonathan arrivò in auto e Clark arrivò correndo a super velocità.
Jonathan fermò il pick up e scese.
"Clark."disse Jonathan.
"Stai bene?"disse Clark.
"Si,ma che succede?"disse Jonathan.
"Dov'è la mamma?"disse Clark.
"Non lo so,ma dimmi che succede."disse Jonathan.
"Qualcuno vuole ucciderti."disse Clark.
"Cosa?"disse Jonathan e Clark vide le ruote forate.
"È già qui."disse Clark.
Marta perse i sensi mentre veniva sommersa dai chicchi di grano.
Clark corse a super velocità e usò la vista a raggi x,vedendola "No!"
Clark aprì a mani nude una botola e il grano uscì fuori,poi i 2 cominciarono a scavare.
"MARTA?"disse Jonathan.
"MAMMA!"urlò Clark.
Jonathan la prese e fece la respirazione bocca a bocca,facendola riprendere.
"Tutto bene?"disse Jonathan.
"Credevate che vi avrei lasciato soli?"disse Mart la abbracciarono "Cassandra si
sbagliava,Clark.
Non sono morta.
Nessuno morirà."
La mano di Henry ,che sporgeva dal grano,divenne vecchia di nuovo.
Il giorno dopo Lex andò da Cassandra con un mazzo di fiori.
"Oh beh,lei è l'ultima persona che mi aspettavo sarebbe entrata da quella porta."disse Cassandra che
si alzò.
"Sono venuto a portare doni."disse Lex.
"Oh,come gli antichi greci."disse Cassandra alzandosi.
"Volevo approfittare della sua offerta."disse Lex.
"Pensavo che fosse lei a controllare il suo destino."disse Cassandra.
"Si è così."disse Lex "Ma nella mia vita sono successe delle cose.
Segni che non voglio ignorare."
"Che tipo di segni?"disse lei.
"Sono vivo mentre avrei dovuto morire."disse Lex "Vede io non voglio fare cose buone,voglio fare
cose grandi."
"Ah,non ha bisogno di me per questo."disse Cassandra.
"Che c'è ,Cassandra?"disse lui "Ha paura di quello che vedrà?"
"Si può sedere."disse Cassandra "Ho visto talmente tante cose brutte che niente mi stupisce o
spaventa."
Lex si sedette davanti a lei.
"Bene."disse Cassandra "Lei è stato avvisato."
Lex le diede la mano.
Cassandra vide Lex dietro il tavolo della presidenza della Casa Bianca.
Aveva una giacca bianca,maglietta bianca,cravatta bianca,pantaloni bianchi,scarpe bianche e un
guanto nero che copriva la mano destra.
Lui si diresse verso l'uscita e si trovò in mezzo alle colline verdi al centro di un immenso campo di
tulipani.
Lex ne annusò uno,lo toccò con il guanto e tutto l'ambiente marcì immediatamente.
La zona divenne una landa nera,piena di scheletri tra la polvere,poi il cielo si illuminò di nuvoloni
rossi,mentre Lex sorrideva,iniziò a piovere sangue e lui alzò le braccia al cielo.
"Che cosa ha visto?"disse Lex che si accorse che Cassandra era morta e lasciò la
mano ,allontanandosi,poi guardò i fiori e li fece cadere "PER FAVORE MI SERVE
AIUTO!
PER FAVORE!"
Lex uscì e l'infermiera entrò.
Clark entrò in quel momento.
"Mi dispiace,ragazzo."disse lei "È morta."
"L'ha visto."disse Clark.
"Visto cosa?"disse la donna.
"Il suo futuro."disse Clark.
