SMALLVILLE:L'INGENUITÀ DI CLARK

A Metropolis era notte e la macchina di Lex Luthor era davanti ad un edificio rettangolare a 2 piani

con la parte frontale a tempio greco,insieme ad altre macchine.

All'interno era pieno di gente in giacca e cravatta e donne in abiti da sera lunghi.

Clark indossava una giacca nera,camicia rossa,pantaloni chiari e scarpe marroni.

Si avvicinò ad una teca con dentro una corazza antica d'oro,piena di pietre azzurre e rosse,con al

centro del petto uno stemma con un triangolo con la punta verso il basso e una "S"al centro.

I lati del triangolo e la "S"erano adornati con diamanti.

Lex si avvicinò a Clark "Sai apparteneva ad Alessandro Magno.

Sembra che simbolizzi la forza e il coraggio."

"Non riesco ad immaginare di andare in battaglia con quello sul petto."disse Clark.

"Tempi duri vogliono metodi duri."disse Lex "Si dice che fosse invincibile."

"Sei un esperto di storia."disse Clark.

"Non lo sono."disse Lex "Mi interessa chi ha governato il mondo prima di compiere 30 anni."

"Non preoccuparti Lex."disse Lana arrivando "Ti resta ancora qualche anno."

"Lana...non pensavo di trovarti qui."disse Clark.

"Lex non te l'ha detto?"disse Lana.

"Devo essermene dimenticato."disse Lex "Vi lascio soli."

"Ti stai divertendo?"disse Lana.

"Si,mi sento un po' inadeguato."disse Clark.

"Se può farti sentire meglio anche Whitney si sente a disagio."disse Lana indicandolo.

Clark lo vide seduto ad un tavolo.

"È venuto anche lui."disse Clark.

"Non ti va di restare con noi?"disse Lana "Passo a prendere Nell alla mostra così andiamo a

mangiare."

"Si,certo."disse Clark e lei andò via,poi lui si allontanò.

"Clark?"disse Lex che lo raggiunse "Dove vai?"

"Ho bisogno di aria."disse Clark.

"Non avrai Lana se continuerai a scappare dal tuo nemico."disse Lex.

"Whitney,non è un nemico."disse Clark allontanandosi.

"Si che lo è Clark e prima te ne renderai conto,prima otterrai Lana."disse Lex seguendolo.

Clark si fermò.

"Ricorda tieni vicini gli amici,ma ancora di più i nemici."disse Lex.

Una donna li raggiunse "Il solito romantico senza speranza,Lex."

"Vittoria?"disse Lex.

"Scusate,vi interrompo?"disse Vittoria.

"Clark Kent,questa è Vittoria,una mia vecchia amica."disse Lex.

"Salve."disse Clark che le strinse la mano,poi arrivò un cameriere con vassoio e bicchieri e chiese

se volevano da bere.

"Grazie."disse lei.

"È lei quanto vicino deve stare?"disse Clark all'orecchio di Lex.

"Ci vediamo dopo Clark."disse Lex.

Clark andò via e Lex prese il bicchiere.

"Andiamo a fare un giro?"disse Lex.

"Non aspettavo altro."disse lei.

Fuori,tra i cespugli,un uomo picchiò un altro e lo mandò a terra,poi mostrò un distintivo.

"Lo vedi questo?"disse l'uomo "È solo per me che adesso non sei in prigione.

Ora ti introduci agli affari interni e mi procuri quei file."

"Ma perché?"disse l'uomo "Riguardano te?"

Lui gli diede un calcio "Ti do 24 ore per riuscirci.

O dovrò pensarci io."

Clark uscì dalla struttura e scese le scale,guardandosi intorno "Beh...ben venuti a Metropolis."

Clark vide una barbona che dormiva su una panchina.

"Si fa per dire."disse Clark.

Un autobus passò su quella strada e l'autista anziano ebbe un infarto.

L'autobus travolse diversi barili,colpì 2 macchine,travolse le aste che erano ai lati del tappeto rosso

che conduceva all'edificio e andò verso la barbona.

Clark corse a super velocità mettendosi davanti al mezzo e dandogli una spallata.

La parte frontale del mezzo venne completamente distrutta emettendo un mare di scintille ed

esplodendo.

Clark emerse dai resti e vide la giacca strappata,poi vide le persone uscire dalla struttura e corse via

a super velocità.

L'autista era ancora vivo e tossiva.

L'uomo si avvicinò al mezzo e si guardò intorno.

Il giorno dopo Jonathan,nel fienile,tirava una catena che andava verso l'alto e che era collegata ad

una base di legno con sopra un motore.

Clark entrò nel fienile con la giacca chiara,maglietta azzurra,jeans blu e scarpe nere.

"Papà aspetta,ti aiuto."disse Clark che prese la catena e sollevò il motore con una mano.

"Oh,è così facile?"disse Jonathan e Marta rise.

"Falco della notte,com'era Metropolis?"disse Marta mentre lui legava la catena ad un gancio.

"Carino."disse Clark.

"Andiamo,un ricevimento al museo era solo carino?"disse Marta.

"Il museo era interessante,solo che..."disse Clark.

"Solo che…?"disse Jonathan.

"Poteva andare peggio."disse Clark dando alla madre un giornale "Per fortuna sono riuscito a

fermare un autobus che stava per uccidere un uomo."

"Clark,ma tu come stai?"disse Marta.

"Sto bene."disse lui.

"E se qualcuno ti avesse visto?"disse Jonathan.

"Papà,erano ancora tutti nel museo."disse Clark "È tutto a posto."

"Credo vada bene,il giornale non parla di testimoni."disse Marta.

"Beh,adesso vado a scuola."disse Clark che si avviò all'entrata.

"Ah,Clark..."disse Jonathan e lui si fermò "Sono orgoglioso di quello che hai fatto."

"Lo siamo entrambi."disse Marta.

Clark sorrise.

Un uomo in giacca e cravatta era in una macchina vicino al museo.

La macchina dell'uomo che aveva assistito all'incidente arrivò "Li hai fotografati?"

"Sai bene che non posso farlo."disse l'altro.

"Non sono io ad avere delle macchie sullo stato di servizio."disse il primo "Non hai idea di quanti

poliziotti privati hanno perso il lavoro per aver commesso errori meno gravi dei tuoi."

L'uomo gli diede una busta.

Aprendola vide le foto del ricevimento in cui comparivano Clark e Lex e sorrise.

Lex era nella sua villa e versava da bere,mentre Vittoria guardò dalla finestra.

"Che ne pensi di Smallville?"disse Lex.

"Mi ricorda il paese in cui vivono i miei nonni nel Galles."disse lei andando da Lex "Molto

tranquillo,molto calmo...l'ultimo posto in cui mi sarei aspettata di trovare Lex Luthor."

"Secondo mio padre presto potrò tornare a Metropolis."disse Lex.

"Non è vero."disse Vittoria.

"Lo so."disse Lex.

"Meriti qualcosa di meglio."disse Vittoria.

"E tu hai attraversato l'oceano per dirmi questo?"disse Lex che le diede da bere.

"Rivedere un vecchio amico è sufficiente?"disse Vittoria.

"Nonostante mi senta lusingato,le figlie dei proprietari di una multinazionale di solito non fanno il

giro del mondo per rivedere vecchie fiamme."disse Lex che andò a sedersi "Neanche in qualità di

presidenti."

"Allora lo sai?"disse Vittoria.

"Che stai lavorando per tuo padre?"disse Lex "Si,l'ho saputo.

Come sta?"

"Distante,inaccessibile e ricco."disse lei "Penso che tu conosca il tipo."

"Cosa vuole da me?"disse Lex.

"Sa che potresti avere dei sentimenti negativi nei confronti di tuo padre."disse Vittoria.

"Ha sempre avuto un'incredibile intuito per l'ovvio."disse Lex.

"Spera che questi sentimenti si possano usare a vantaggio di tutti noi."disse lei avvicinandosi "E che

tu riconsideri la tua posizione nella Luthor Corporation."

"E ha mandato te come incentivo?"disse Lex.

"Mi sei mancato Lex."disse lei.

"Sono molto toccato."disse Lex mentre le si avvicinava "Vuoi farmi una proposta?"

"Veramente prima avrei voglia di qualcos'altro."disse lei che lo baciò.

Clark era al Torch, seduto vicino a Chloe e Pitt che scrivevano a computer.

Lei indossava un giaccone rosso lungo,maglietta gialla,pantaloni neri,scarpe nere,Pitt invece aveva

una tuta da ginnastica scura.

"Un altro editoriale pungente."disse Clark.

"Ne esistono di diversi."disse Chloe.

"Clark?"disse Lana che indossava una maglietta rosa,pantaloni neri e stivali neri ed entrò in quel

momento "Che ti è successo l'altra sera?"

"Non mi sentivo bene."disse Clark "Non sono fatto per la città."

"Puoi portare via un ragazzo dalla campagna,ma la campagna gli resterà dentro."disse Chloe che si

alzò e il preside la raggiunse.

"Salve."disse il preside mostrando il giornale "Le sembra una trovata divertente?

Continuano a chiamare genitori preoccupati."

"E voi che rispondete?"disse Chloe.

"Quello che i migliori esperti del settore hanno detto anni fa."disse il preside "I meteoriti sono

innocui."

"La gente ha il diritto di sapere."disse Chloe "Lo sanno tutti che in città succedono cose strane."

"Il Torch è il giornale degli studenti,non il suo giornale personale."disse il preside.

"Mi sta censurando?"disse Chloe.

"Le sto solo ricordando qual'è il suo lavoro."disse il preside "E cioè parlare di importanti eventi

studenteschi:sport,danza,riunioni.

Perciò lei è sollevata dal suo incarico.

Il Torch si ferma finché non avrò trovato un nuovo redattore.

Buona giornata a tutti."

Il preside andò via.

"Ma cos'è successo?"disse Chloe.

"Sei stata licenziata."disse Pitt.

"Chloe..."disse Clark alzandosi "Forse possiamo fare qualcosa."

"Fammi parlare con lui."disse Lana.

"Non per essere ingrata,ma cosa pensate di poter fare?"disse Chloe.

"Non lo so,ma lasciami provare almeno?"disse Lana.

L'uomo che aveva ricevuto le foto era a giocare a flipper nel bar di Smallville quando Lex arrivò

nella sala con un bicchiere in mano,vestito con un giubbetto scuro,maglietta viola,pantaloni neri e

scarpe nere.

"Buon pomeriggio,Lex."disse l'uomo.

Lex si voltò.

"O devo dire signor Luthor qui a Smallville?"disse l'uomo.

"Filan."disse Lex "Smallville non è lontana un paio di contee dalla tua giurisdizione?"

"Ma io sono solo venuto a far visita ad un vecchio amico."disse l'uomo.

"Non siamo mai stati amici."disse Lex "Se vuoi vedermi chiama il mio ufficio."

"Quando è successo,Lex?"disse Filan.

"Quando è successo cosa?"disse Lex.

"Quando è successo che dimentichi chi ti ha aiutato?"disse Filan "Quante volte ti ho fermato

sull'orlo del precipizio?

Saresti già morto se non fosse stato per me."

"Tu eri sul libro paga di mio padre."disse Lex "Il suo uomo all'interno del dipartimento,eri pagato

per sistemare le cose,non fingere che ci fosse dell'altro."

"Fai una bella vita qui Lex,mi dispiacerebbe se venisse compromessa."disse Filan.

"Non puoi toccarmi lo sai."disse Lex.

"Sto cercando un testimone."disse Filan "Qualcuno che abbia assistito all'incidente davanti al

museo."

"E che cosa vuoi da me?"disse Lex.

Filan mostrò la foto.

"Spiacente, non so chi sia."disse Lex.

"Pensavo che foste amici."disse Filan.

"Stai perdendo il tuo istinto."disse Lex "Perché non pensi a ritirarti?"

Lex andò via.

Clark entrò nel fienile "Ciao?

Ehi?

C'è nessuno in casa?"

Clark stava per salire le scale,ma poi sentì un rumore "Papà?

Sei tu?"

Guardando a terra Clark vide il distintivo,posizionato proprio sotto il motore sollevato,poi lo

raccolse chinandosi "Polizia di Metropolis."

Il motore si staccò e gli piombò addosso.

Lui cadde a terra di schiena poi ,con un gesto, lo scagliò via,facendogli fare un volo di diversi metri.

Filan applaudì e scese le scale "Ragazzo...non so come hai fatto,ma quello che ho visto è davvero

impressionante.

Certo,meno spettacolare della scorsa notte,ma volevo essere sicuro."

"Scusi lei chi è?"disse Clark.

"Clark...da oggi sono il tuo migliore amico."disse Filan.

"Ah...come sa il mio nome?"disse Clark.

"Ah...ho chiesto in giro."disse lui raccogliendo il distintivo"È il bello di una piccola città,sono tutti

pronti a darti una mano.

Non è certo così a Metropolis."

"Che cosa vuole?"disse Clark.

"Il tuo aiuto."disse Filan "Vedi Clark...combatto una battaglia che non posso permettermi di perdere

altrimenti...beh diciamo che vincono i cattivi...e tu sembri avere il dono di cui ho bisogno."

Filan allungò la mano,ma Clark la afferrò.

"Non so chi lei sia o di cosa si occupi."disse Clark "E questo mi suona come un ricatto.

Non l'aiuterò mai."

Filan sorrise "Non so cosa sia,ma tu hai un segreto che non hai intenzione di svelare al mondo...è

per questo che non volevi essere ripreso dalle videocamere l'altra notte.

E se vuoi che le cose restino così,dovrai fare come ti dico."

Filan si avviò all'entrata "Incontriamoci alla caffetteria domani pomeriggio,così...parleremo del tuo

futuro."

Filan guardò il motore,poi andò via "Bella presa."

Clark era furibondo.

Poco dopo era seduto in cucina ad un tavolo davanti ai genitori.

"E così ha fatto cadere il generatore dall'alto."disse Jonathan.

"Come sapeva che non ti avrebbe ucciso?"disse Marta.

"Mi ha visto fermare l'autobus."disse Clark.

"Dovremmo chiamare la polizia."disse Marta.

"È lui la polizia,ho visto il distintivo."disse Clark "Polizia di Metropolis.

Papà..."

Clark si alzò "Mi dispiace,non volevo che andasse così."

"Clark,tu non hai fatto niente di male d'accordo?"disse Jonathan voltandosi.

"Mi aspetta al bar domani."disse Clark.

"Non voglio che tu vada da quell'uomo."disse Jonathan "Parlerò io con lui e scoprirò che cosa

vuole."

"Fino ad allora,io..."disse Clark.

"Fino ad allora,vivi normalmente e vedi i tuoi amici."disse Jonathan "Non gli permetterò di

rovinarci la vita."

Clark andò via.

La notte seguente era nel fienile e guardava la Luna.

"Hai l'aria di uno che porta il peso del mondo."disse Lex "Scusa se ti ho spaventato,ma...non sapevo

dove bussare."

"Non mi importa,grazie ancora dell'altra sera."disse Clark.

Lex guardò con il cannocchiale "È la tua prima visita a Metropolis e sei coinvolto in un'indagine

della polizia.

Deve essere una specie di record."

"Come fai a saperlo?"disse Clark.

"Il detective incaricato è venuto prima da me."disse Lex.

"Che ti ha detto?"disse Clark.

"Non molto."disse Lex "Forse è questo che mi disturba."

"Che vuoi dire?"disse Clark.

"La polizia solitamente non manda un detective ad indagare su un incidente automobilistico,così ho

fatto una telefonata."disse Lex "Ed è saltato fuori che le indagini ufficiali sono state chiuse.

Clark,non è bene avere Sam Filan tra i piedi."

"Lo conosci?"disse Clark.

"Sfortunatamente."disse Lex "Ho avuto qualche problema con la legge quando ero a Metropolis."

"Cose serie?"disse Clark.

"Costose."disse Lex "Filan era il tipo di agente che mio padre riteneva che potesse tornare sempre

utile."

"Vorresti dire che è corrotto?"disse Clark.

"Sto dicendo che è disposto a fare qualsiasi cosa."disse Lex "Nasconde le prove,falsifica i

rapporti...se la prende con i bersagli facili e se ha qualcosa su di te la userà?"

"Beh,voleva solo parlare."disse Clark.

"Allora non hai di che preoccuparti."disse Lex.

Il giorno dopo Jonathan andò da Filan che era seduto al bar.

"Signor Kent."disse Filan alzandosi "Sam Filan,polizia di Metropolis."

Jonathan gli strinse la mano.

"Immaginavo sarebbe venuto."disse Filan.

"Che cosa vuole da mio figlio?"disse Jonathan.

"Siamo entrambi adulti e ragionevoli,sediamoci."disse Filan.

"Non credo che un adulto ragionevole faccia cadere un generatore in testa ad un ragazzo e lei?"disse

Jonathan.

"Andiamo,non poteva farsi male."disse Filan ridendo.

Jonathan si sedette "D'accordo,che cosa vuole?"

"L'aiuto di Clark."disse Filan.

"Per cosa?"disse Jonathan.

"Si guardi intorno,signor Kent."disse Filan "Cosa vede?

Il desiderio di sicurezza.

Ed è la gente come me che deve realizzarlo,che si mette tra i criminali e i cittadini rispettabili come

lei.

Ora Clark ha...un dono.

E io vorrei usare il suo talento a sostegno della mia causa."

"Sappia che non le permetterò mai di usare mio figlio."disse Jonathan.

"Ho passato la mattinata a guardare i file della polizia locale."disse Filan "Il nome di Clark compare

spesso."

"Clark non si è mai messo nei guai in vita sua,Filan."disse Jonathan.

"Niente arresti."disse Filan "Ma si è trovato sulla scena di molti crimini.

Forse è solo una coincidenza o magari il ragazzo ha un istinto naturale a farsi coinvolgere."

"D'accordo,senta le darò quello che vuole,ma stia lontano dalla mia famiglia."disse Jonathan.

"Voglio suo figlio."disse Filan.

"No."disse Jonathan.

"Mi terrò in contatto."disse Filan alzandosi e parlando all'orecchio dell'altro "Se lei fa il difficile io

dirò a tutto il mondo quello che so.

Se va bene,Clark finirà sotto un microscopio,sennò diventerà un fenomeno da baraccone.

In ogni caso può scordarsi una vita normale."

Jonathan lo afferrò e lo gettò sul tavolo "Attento!

Non mi provochi."

"Stia calmo, signor Kent."disse l'uomo ridendo e rialzandosi "Stavamo solo parlando.

Se fossi in lei controllerei quel caratteraccio,potrebbe crearle dei problemi."

Clark era al Torch davanti al computer e fu raggiunto da Chloe che aveva il lungo cappotto nero.

"Ehi,Clark."disse Chloe "Come va?"

"Bene."disse Clark "Sto facendo delle ricerche."

"Hai notizie dell'incontro tra Lana e Quan?"disse Chloe.

Clark si alzò "Chloe andrà tutto bene."

"Ehi."disse Lana.

"Allora l'incontro?"disse Clark.

"Beh,interessante."disse Lana.

"Sputa il rospo,quando può riuscire il giornale?"disse Chloe.

"Dopodomani."disse Lana.

Chloe sorrise "Grandioso!"

"Però...Quan vuole me come redattore."disse Lana.

Chloe rimase sconvolta "Ok...torniamo indietro...ripeti l'ultima parte."

"Quando ho finito di parlare,Quan ha detto che,considerata la mia passione,avrei dovuto avere io

l'incarico."disse Lana.

"Non posso crederci!"disse Chloe.

"Chloe,era l'unico modo perché il giornale riaprisse."disse Lana.

"Non ti bastava fare la super con i pon pon?"disse Chloe che stava per piangere "Ma certo essere

redattrice di un giornale scolastico aumenta il tuo prestigio."

"Non è vero."disse Lana "Potrai scrivere sotto falso nome,finché non sarai riabilitata."

"Certo,così dovrei lavorare per te."disse Chloe.

"Il giornale sarebbe ancora tuo."disse Lana.

"Piano."disse Clark "Piano.

Chloe,pensaci,non è una cattiva idea."

Chloe rise mentre le lacrimavano gli occhi "Sembra che tu stia dalla sua parte."

"Non sto dalla parte di nessuno."disse Clark.

"Si,certo,Clark."disse Chloe "Quando si tratta di Lana sei sempre obbiettivo."

Chloe prese la borsa.

"Devo andare..."disse Clark allontanandosi.

"Ma no,Clark,per favore,resta!"disse Chloe piangendo "Prendi il mio posto."

"Chloe...non è quello che vuoi realmente."disse Lana.

"Sai cos'è divertente?"disse Chloe "Per un millesimo di secondo ho pensato che fossimo amiche."

Chloe andò via.

Clark camminò per il paese e la macchina dell'uomo gli si fermò davanti.

"Devo parlarti."disse Filan.

Clark andò verso un vicolo,ma la macchina andò avanti e buttò giù un bidone.

"Cosa vuole Filan?"disse Clark.

"Sai tuo padre è venuto da me,ha l'aria di essere un brav'uomo."disse Filan "La famiglia prima di

tutto.

E se fossi in te...la penserei come lui."

Lex era davanti al caminetto,seduto ad un tavolino con Vittoria.

I 2 erano su dei cuscini.

"Mi sembra di capire che non hai letto la proposta di mio padre."disse lei.

"Non ne avevo bisogno."disse Lex.

"Ah...hai aggiunto la lettura del pensiero alle tue molte attività."disse lei.

"Tuo padre vuole il controllo della Luthor Corporation e ha bisogno di me per riuscirci,ma lui non

l'ha nemmeno sognato questo piano,vero?"disse Lex "Credi che se fossi tu a riuscire nell'impresa

tuo padre ti rispetterebbe come meriti.

Scordatelo,Vittoria."

"Allora cosa suggerisci?"disse Vittoria.

"Volevi usare l'odio che ho per mio padre."disse Lex "Adesso useremo il tuo.

Perché avere una compagnia,quando puoi averne 2?"

"Lo sai che potrebbero ucciderci."disse lei.

"Potrebbero."disse Lex "È questo che rende la vita interessante."

I 2 brindarono.

A Metropolis era notte.

Filan fermò la macchina davanti ad un palazzo diviso in 2 parti.

"Che ci facciamo qui?"disse Clark.

"Sai qual'è il più grande ostacolo al mio lavoro Clark?"disse Filan"Non sono i giornali.

È la burocrazia.

Insomma,come posso combattere il crimine con una mano legata dietro la schiena?"

"Non dovevamo dare la caccia ai cattivi?"disse Clark.

"Oh certo."disse Filan "E si chiamano affari interni.

Infatti,il capo di questa divisione,vive lassù al quinto piano."

I 2 scesero dall'auto.

"Non intendo far male a nessuno!"disse Clark indicandolo.

"Rilassati,devi aiutarmi a recuperare dei file."disse l'uomo "Vedi,agli affari interni con la fiducia

hanno un vero problema.

Sono riuscito a sapere che il capo dei deputati tiene i suoi file più importanti a casa,dentro una

cassaforte.

Tu la trovi,la apri e mi porti quello che c'è dentro.

Se farai tutto questo per me,non verrò mai più a disturbarti."

Clark si avvicinò "So chi sei,Filan.

Lex Luthor me l'ha detto."

"Il tuo amico Lex."disse Filan sedendosi "Non è esattamente dalla parte degli angeli.

Ha i suoi segreti.

Proprio come te.

L'appartamento è i 517."

Clark fece saltare la serratura della maniglia della porta ed entrò,si guardò intorno,poi usò la vista a

raggi x su un quadro, vide la cassaforte e sorrise.

Poco dopo gettò la cassaforte sulla macchina dell'uomo che venne distrutta.

Filan rimase sconvolto.

"Ehi Filan!"disse Clark che dal tetto si mosse a super velocità arrivando davanti a lui, mostrando

una cartellina "Volevi questi?

Sono tutti tuoi."

Clark gli diede la cartellina,mentre arrivava una macchina della polizia.

"Sei stato tu a chiamarli?"disse Filan e Clark corse via a super velocità "HAI COMMESSO UN

GROSSO ERRORE RAGAZZO!"

Il giorno dopo Clark scese le scale di casa e trovò Marta e Jonathan in cucina "Buon giorno a

tutti."

"A che ora sei tornato ieri?"disse Marta "Non ti ho sentito."

"Tardi."disse Clark "Ho aiutato Lana al Torch.

Ho perso un sacco di tempo."

Clark prese il latte e andò a sedersi.

"Ah,Clark,senti...Filan ha cercato di contattarti?"disse Jonathan.

"Papà...non preoccuparti,non ci darà più fastidio."disse Clark.

Lo sceriffo bussò alla porta della famiglia.

"Sceriffo."disse Jonathan "È successo qualcosa?"

"Abbiamo un mandato."disse lo sceriffo "Dobbiamo perquisire la tua proprietà."

"Un mandato?"disse Jonathan "E per cosa?"

"È stato richiesto dalla polizia di Metropolis."disse lo sceriffo.

"Meglio che diate un'occhiata a questo..."disse un altro.

I poliziotti andarono a vedere nel fienile e trovarono un cadavere.

"Sembra sia stato colpito al cuore."disse lo sceriffo e Clark si mise la mano sulla bocca.

"Vuoi spiegarmi che ci fa un cadavere nel tuo fienile Jonathan?"disse lo sceriffo.

"Non ne ho idea,non ho mai visto quell'uomo."disse Jonathan.

Un altro poliziotto arrivò e mostrò una pistola "L'abbiamo trovata nascosta nel furgone."

"Questa pistola non è mia,non so come sia finita sul furgone."disse lo sceriffo.

"Mi dispiace,Jonathan,ma devo metterti agli arresti."disse lo sceriffo.

"Papà!"disse Clark.

"Va tutto bene,chiama Bill Ross e digli che devo parlargli."disse Jonathan.

Jonathan venne portato via,ma Clark corse davanti a loro.

"Non potete farlo!"disse Clark.

"No,Clark!"disse Jonathan "Clark.

Ho bisogno che tu stia qui e anche...che tu sia forte."

Clark si calmò.

"Lo seguirò con la macchina."disse Marta.

Clark entrò in casa furioso e ruppe una colonna di legno con un destro.

"È quello che hai in cambio per aver cercato di fare l'eroe."disse Filan "Sei un ragazzo molto

intelligente.

Ma hai dimenticato che faccio queste cose da molto,molto tempo."

"Chi è quell'uomo?"disse Clark.

"Pensavi davvero di poter fare il doppio gioco con me?"disse Filan "Clark,il mio lavoro consiste nel

pianificare ogni dettaglio.

Non entrare mai in una fumeria di crack con un solo piano,DEVI AVERNE 10 SE VUOI

SOPRAVVIVERE!

Ragazzo,la verità è che tu NON MI HAI LASCIATO ALTRA POSSIBILITÀ!"

"Fa uscire mio padre."disse Clark.

"SE TU MI COMPLICHI LA VITA,IO LA COMPLICO A TE!"urlò Filan.

Clark lo afferrò e lo sbatté su una colonna "CHIAMA LA POLIZIA E DI COSA HAI FATTO!"

"Che significa Clark?"disse Filan "Vuoi uccidermi?

Credi che questa sia la risposta ai tuoi problemi?"

"FALLO USCIRE!"urlò Clark.

"Beh,allora entrambi vogliamo qualcosa."disse Filan "Solo che tu hai molto di più da perdere.

Non voglio avere nessun'altra sorpresa.

Ti lascerò riflettere sulla notte scorsa."

Filan andò via "Resta in zona.

Mi terrò in contatto."

Lana era al Torch e Clark entrò.

"Clark?"disse Lana "Che ci fai qui?"

"Ero in giro."disse Clark.

"Ho sentito di tuo padre."disse Lana "So che non è vero."

"Grazie."disse lui sedendosi su una scrivania "Come stai?"

"Ad essere sincera potrei stare meglio."disse Lana,mentre Clark metteva il toner nella

fotocopiatrice"Io volevo solo aiutare Chloe e ora mi sento come se avessi rovinato tutto.

È quello che ottieni se cerchi di fare l'eroe."

"So cosa vuol dire."disse Clark "Pensi mai di aver rovinato la vita di chi ti ha adottato?"

"Che ti sta succedendo?"disse Lana.

"Sembra che tutto quello che faccio complichi la vita dei miei genitori."disse Clark.

"Non è tua la colpa di quello che è successo a tuo padre."disse Lana "A tutte le famiglie capita un

brutto periodo.

A 10 anni tentai di scappare da casa.

Nell mi trovò alla fermata dell'autobus,morta di freddo.

Tornando indietro le chiesi se si era mai pentita di avermi adottato.

E mi disse che era...la cosa migliore che avesse mai fatto.

Non mi ha amato meno perché sono stata adottata,anzi teneva a me ancora di più."

"Devo andare."disse Clark che si avviò alla porta.

"Non preoccuparti,Clark."disse Lana "Si risolverà tutto."

Lui andò via.

Jonathan,con camicia rossa e pantaloni rossi fu fatto entrare in una zona dove c'erano dei tavolini

separati a metà da un vetro e dei telefoni per parlare.

Jonathan si sedette e prese il telefono come anche Clark.

"Ciao figliolo."disse Jonathan "Dov'è tua madre?"

"La stanno interrogando."disse Clark "Ti ho mentito."

"Che vuoi dire?"disse Jonathan.

"Ho incontrato Filan di nuovo."disse Clark.

"Quando?"disse Jonathan.

"Ieri notte."disse Clark "Sono andato con lui a Metropolis,mi sono introdotto in un appartamento e

ho preso dei file da una cassaforte..."

"Oh...Clark..."disse Jonathan.

"Non avevo altra scelta."disse Clark.

"Questo è quello che ti ha fatto credere lui."disse Jonathan "Si ha sempre una scelta."

"Volevo proteggere te e la mamma."disse Clark.

"Non puoi proteggere me e tua madre mentendoci."disse Jonathan "Lo capisci?"

"Papà,non è tutto."disse Clark "Filan è tornato ancora dopo che ti hanno arrestato.

Ero così arrabbiato e l'ho colpito.

Per un secondo avrei voluto...avrei voluto ucciderlo."

"Ma non l'hai fatto,giusto?"disse Jonathan.

"No,ma ci sono andato vicino."disse Clark.

"Bene."disse Jonathan "Credimi figliolo,so cosa vuol dire non saper controllare la rabbia...ma tu

non puoi permetterti di farlo.

È quello che vuole Filan,cerca di suscitare la tua rabbia,la tua paura,ma tu non devi permettergli

di farlo."

"Non mi interessa."disse Clark "Nessuno farà del male a te e alla mamma."

"Non fare il suo gioco."disse Jonathan "Non potrai più tornare indietro una volta che avrai passato il

limite."

Lex lesse un giornale nel bar e vide Clark camminare in strada,così corse fuori.

"Clark,ho saputo di tuo padre."disse Lex "Sta bene?"

"Sembra di si."disse Clark.

"Questa storia è folle."disse Lex "Tuo padre non ha ucciso nessuno.

Dammi 5 giorni e avrai i migliori avvocati dello stato."

"Non credo che potrebbero aiutarlo."disse Clark.

"È Filan vero?"disse Lex "Cos'ha su di te,Clark?"

"Cerca di starne fuori,ti prego,Lex."disse Clark che andò via.

"Stammi a sentire."disse Lex e Clark si fermò "Tu pensi di sapere come si muoverà Filan,ma ti

sbagli."

"Sembra che tu sia un esperto."disse Clark.

"Conosco il suo mondo."disse Lex.

"Si,me l'ha detto che hai dei segreti."disse Clark.

Lex si avvicinò "Ci sono parti della mia vita di cui non sono orgoglioso,ma sai quanto amo la tua

famiglia.

Lascia che ti aiuti."

"Non puoi farlo,Lex."disse Clark "Devo essere io ad occuparmene."

Clark andò via.

Lui era nel fienile la notte dopo,seduto a terra sulla prima rampa di scale.

"Hai da fare,Clark?"disse Filan.

"Che cosa vuoi da me?"disse Clark.

"È una cosa complicata."disse Filan "Vedi,quelli degli affari interni mi hanno fatto più domande di

quelle a cui ero disposto a rispondere."

"È un tuo problema!"disse Clark.

"No,è un nostro problema."disse Filan "Ma il nostro prossimo affare sarà anche l'ultimo."

"Non mi interessa,puoi dire a tutto il mondo di me."disse Clark.

Filan si sedette "Puoi non curarti di te stesso,ma pensa hai tuoi genitori.

Ora tuo padre è in prigione con l'accusa di omicidio e che sia colpevole o no,perderà la fattoria per

pagare le spese processuali.

Io posso far finire tutto.

Allora cosa vuoi fare?"

I 2 andarono in macchina,ma non si accorsero che l'auto di Lex era parcheggiata poco fuori dalla

fattoria ed iniziò a seguirli.

Filan andò davanti al museo.

"Che ci facciamo qui?"disse Clark.

"Se non posso prendere quello che mi serve dagli affari interni,avrò almeno la liquidazione che mi

spetta."disse Filan.

"Parli dell'armatura?"disse Clark "Devo rubarla per te?"

"Non me ne importa niente dell'armatura."disse Filan "Ma mi interessano molto i gioielli che la

decorano.

Andiamo."

I 2 andarono su un tetto.

"Dobbiamo soltanto entrare."disse Clark.

"Non ancora."disse Filan accucciandosi "La polizia ha le piante di tutti gli edifici di massima

sicurezza della città.

Conosco questo posto meglio del suo architetto.

I sistemi di sicurezza passano tutti attraverso questa scatola."

Filan illuminò una scatola di metallo "Dovrai aprirla."

"Non c'è l'allarme?"disse Clark.

"Ce l'hanno soltanto le cose che possono essere rubate."disse Filan "Clark mi sto stancando di

questo giochetto.

Tu rivuoi la tua vecchia vita,vero?"

Clark piegò il coperchio di metallo con una mano e la aprì.

Filan prese un telefono.

"Hai dimenticato una cosa:dove sono le guardie?"disse Clark.

"Tra un po' saranno molto occupate."disse Clark "Si,museo di Metropolis.

Avete 2 minuti per lasciare l'edificio.

Hanno messo una bomba."

Le guardie uscirono.

Lex mise la mano sul cofano della macchina di Filan e vide le guardie uscire.

Filan tagliò dei fili.

"Ora le telecamere sono fuori uso."disse Filan.

Lex aprì una cassetta delle lettere e trovò una scatola all'interno.

I 2 camminarono nel museo fino alla teca con la corazza che era protetta da una gabbia di metallo.

"Ragazzo,è il tuo momento magico."disse Filan.

Clark mise le mani su delle spranghe,aprì la gabbia e staccò il pezzo davanti,poi ruppe il vetro con

un pugno.

Lex aprì la scatola,con le guardie dietro, e trovò una sveglia.

Filan prese la corazza e la mise in una borsa "Noi siamo proprio una bella squadra."

Clark guardò attraverso le pareti vedendo gli uomini fuori "Non saremo mai una squadra."

Clark prese la borsa e la scagliò contro una vetrata che venne frantumata.

La borsa arrivò vicino a Lex e alle guardie che la aprirono.

"Per la cassaforte inventerai qualcosa,ma l'armatura è piena delle tue impronte."disse Clark.

"Tu...potrai essere forte,ma non sei a prova di pallottola!"disse Filan estraendo la pistola e sparò un

colpo.

Clark vide il proiettile muoversi lentamente e si spostò.

Il proiettile colpì una teca e Clark fuggì.

"Ma cosa diavolo sei tu?"disse Filan.

"È qui dentro!"disse una delle guardie.

Filan sparò.

"STATE GIÙ!"urlò Lex che si gettò a terra.

Una delle guardie sparò e lo prese.

Lex corse verso Filan e lo afferrò "Filan,dov'è Clark?

So che era con te.

Che cosa gli hai fatto?

Dimmi che cos'hai su di lui."

"Va...va all'inferno Luthor."disse Filan che morì.

Il giorno dopo Clark vide Jonathan rincasare.

"Tutte le accuse sono cadute."disse Jonathan "Una profusione di scuse dallo stato e dalla polizia di

Metropolis."

"Finalmente si è risolto tutto."disse la moglie baciandolo.

"Per questa volta."disse Jonathan "Sfortunatamente c'è più di un Filan in giro per il mondo."

"Cosa succederà adesso?"disse Clark.

"Affronteremo le cose man mano che si presenteranno."disse Jonathan.

"Forse non dovrei più usare i miei poteri,così risolverei tutti i problemi."disse Clark.

"No,non è così Clark."disse la madre "I poteri fanno parte di te.

Non averne paura."

"Anche se un po' di cautela non guasta."disse Jonathan.

"Clark,ma...sicuro che non ti ha visto nessuno la notte scorsa?"disse Marta.

"Assolutamente,mamma."disse Clark.

Lana era al giornale e il preside entrò con un giornale in mano.

"Signorina Lang...questo cos'è?"disse il preside.

"È una nuova storia."disse Lana.

"È assolutamente inaccettabile."disse il preside.

"Perché?"disse Lana "Rispetta tutti i suoi criteri.

Parla di uno studente e di una squadra sponsorizzata dalla scuola,niente mutanti."

"Lo ha fatto perché pensa che io reintegri la signorina Sullivan?"disse il preside.

"No,l'ho fatto perché era la cosa giusta da fare."disse Lana "Lei è nata per questa professione."

"Sebbene io ami questa passione,i suoi lavori non sono abbastanza accurati."disse il preside.

"Posso migliorare."disse Chloe dietro di lui.

"Se rivuole il suo lavoro signorina Sullivan,non scriva quello che non può provare."disse il

preside"Siamo d'accordo?"

"Si,grazie signor Quan."disse Chloe.

"Non ringrazi me,ma la signorina Lang."disse il preside che se ne andò.

"Congratulazioni,te lo meriti."disse Chloe.

"Ah senti,Lana,ecco mi dispiace di essermela presa con te."disse Chloe "Vedi,il giornale è tutta la

mia vita ed è l'unica cosa che io e Clark facciamo insieme quindi quando ti ho vista qui..."

"Hai pensato che volessi allontanarlo da te?"disse Lana.

"Non sono molto razionale."disse Chloe ridendo.

"Io voglio essere davvero tua amica,Chloe,ma non voglio mettermi tra te e Clark."disse Lana.

"Ah,non preoccuparti,non c'è niente tra noi."disse Chloe "Siamo solo buoni amici.

E voi?"

"Stessa cosa."disse Lana "Siamo solo amici."

"Bene."disse Chloe "Mi ha fatto piacere questo chiarimento.

Allora,vediamo cos'hai combinato mentre io non c'ero."

Lex era al computer di notte e guardava le riprese delle telecamere del museo.

Lui vide che in un istante qualcosa di velocissimo era passato davanti alle riprese.

Vittoria arrivò mettendogli le mani sul petto "Lex,quando vieni a letto?"

"Tra un minuto."disse Lex e lei andò via.

Lex guardò di nuovo le riprese.