SMALLVILLE:FENOMENI
Clark stava camminando per un prato con Lana.
Lui indossava una tuta rossa,pantaloni rossi,scarpe da ginnastica e maglietta rossa.
Lana aveva i capelli legati,maglietta blu,pantaloni chiari e scarpe nere.
Aveva un blocco in mano.
"Come mai non hai fatto ginnastica?"disse Clark.
"Non la farò ancora per un paio di giorni perché mi occupo della donazione di sangue."disse Lana.
"Scusa,ma...quella volta che alle medie ti sbucciasti un ginocchio non svenisti vedendo tutto quel
sangue?"disse Clark.
"Si,ma speravo che non se lo sarebbe ricordato nessuno."disse Lana.
Pitt,con una felpa rossa,era in fila per il prelievo "Clark?
Farai tardi.
Devi ancora farti la doccia."
"Ciao Lana."disse lui che si allontanò.
"Ciao."disse Lana.
Una ragazza bionda,con i capelli legati dietro la testa e un lungo cappotto nero scriveva su un diario
stando seduta su uno dei livelli dello stadio.
Un ragazzo le tolse il diario.
"TROY!"disse lei "RIDAMMELO!"
"Tranquilla Amy,voglio solo vedere se hai scritto qualcosa su di me,tutto qui."disse Troy.
Un ragazzo con i capelli ricci a mezzo collo e la tuta rossa si avvicinò irato.
"Ciao Jeff."disse Troy "Sai che tua sorella scrive appassionate lettere d'amore a Lex Luthor.
Non me lo sarei mai aspettato."
"Dalle il diario."disse Jeff.
"Non è mica colpa mia se tua sorella è mezza matta."disse Troy.
"Sei un ragazzino,Troy."disse Amy "Sono quelli come te che rendono affascinanti uomini come Lex
Luthor."
Amy riprese il diario.
"Sogna pure,Amy."disse Troy "I tuoi genitori sono i suoi domestici,ma Luthor non dividerà mai la
casa con la servitù."
"Lasciala in pace."disse Jeff.
"Altrimenti che fai?"disse Troy e l'altro andò via.
"Perdenti."disse Troy andando via.
Pitt e Clark erano nella doccia.
"Quando vai a donare il sangue?"disse Pitt.
"Non lo so."disse Clark raggiungendolo con l'asciugamano.
"Andiamo Clark,donare una parte di se stessi per salvare gli altri."disse Pitt "Le ragazze
impazziscono."
Clark andò all'armadietto,ma poi iniziò a sentirsi male.
"Tutto a posto?"disse Pitt.
"Si,certo."disse Clark.
Dalla parte opposta agli armadietti c'era Troy che si asciugava la testa,poi si mise la maglietta.
Una delle scarpe cadde da sola dalla panchina,così lui la raccolse,poi uno degli armadietti si
aprì.
"Molto divertente ragazzi."disse Troy.
Troy chiuse l'armadietto,una delle scarpe si sollevò a mezz'aria e volò contro un altro armadietto.
Un altro sportello si aprì e lo colpì sul naso.
Uno dei pesi venne sollevato e scagliato contro di lui che cadde a terra e il peso lo colpì diverse
volte.
"FERMATI!"urlò Troy terrorizzato e il peso restò a mezz'aria mentre si udivano dei
bisbigli"Fermati!"
Il peso cadde a terra.
"Troy,va tutto bene?"disse Clark che lo raggiunse con Pitt "Che è successo?"
"Mi ha attaccato."disse Troy "Era una specie di fantasma."
Nel vapore dietro di loro passò una sagoma trasparente.
Poco dopo Clark era nel bar del paese.
Indossava la camicia bianca a righe,jeans e scarpe nere.
Accanto a lui c'era Chloe con un lungo cappotto viola,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark prese da bere.
"Così non hai visto niente?"disse Chloe.
"No,quando avevo girato l'angolo Troy era già sul pavimento."disse Clark.
"E le voci che ha sentito?"disse Chloe.
"Stai pensando che lo spogliatoio sia infestato?"disse Clark.
"No a meno che la pioggia di meteoriti non abbia evocato le anime dei giocatori di football morti,il
che mi sembra improbabile."disse Chloe "Sarebbe il primo evento non collegabile agli altri."
I 2 si sedettero.
"Sei sempre molto razionale,vero?"disse Clark che bevve.
"Già."disse Chloe.
I 2 si voltarono sentendo Lana e Whitney che litigavano.
"Non ho tempo adesso."disse Whitney.
"Senti,se non ti va di aiutarmi con le donazioni di sangue dillo e basta."disse Lana.
"Non è così."disse Whitney.
"Tira una brutta aria."disse Chloe.
"Allora dimmi cosa c'è."disse Lana.
"Adesso non me la sento di parlare,ok?"disse Whitney.
"No,non va bene."disse Lana "È tutta la settimana che mi stai evitando.
Ogni volta che ti ho chiesto cosa avevi mi hai allontanata?
Sono preoccupata per te."
"Non esserlo."disse Whitney "Ho solo bisogno di spazio."
"Se è quello che vuoi bene,ma se non riesci a confidarti con me,non capisco perché stiamo
insieme."disse Lana che andò verso i 2.
"Fa come se niente fosse."disse Chloe.
"Ciao,Lana,come stai?"disse Clark.
"Non bene,ma…grazie per l'interessamento."disse Lana.
"Andrebbe meglio se domani ci offrissimo per donare il sangue?"disse Chloe.
"Si,perché no?"disse Lana "Che ne dici alle 9,45."
"Per me va bene."disse Chloe.
Lana scrisse su un blocco"Clark,tu a che ora vuoi venire?
Dimmi a che ora ti farebbe comodo e io ti inserisco."
"Non lo so ancora."disse Clark "Ci posso pensare?"
"Certo,non c'è nessun problema."disse Lana.
"Pensavo di rendermi utile reclutando persone per la donazione."disse Clark.
"Sarebbe splendido,grazie."disse Lana andando via "Ciao."
"Va bene,bella scusa."disse Chloe ridendo "Devo dedurre che la tua grande disponibilità nasconda
un secondo fine."
"Sono solo un buon amico."disse Clark.
"Va bene."disse Chloe bevendo.
Vittoria era nella casa dei Luthor e parlava al telefono "Si,papà.
Tutto secondo i piani.
Lex sta giocando duro,ma sono sicura di riuscire a farlo cedere.
Ciao."
Lex tirò al biliardo.
"Vuole sapere se,dopo che ci saremo sbarazzati di Lionel,venderai il suo castello."disse Vittoria
sedendosi al lato del biliardo.
"Perché?"disse Lex "Vuole rispedirlo in Scozia?"
Lex la baciò.
Amy entrò con un vassoio.
"Amy,dov'è tua madre?"disse Lex.
"Ha la febbre,questo pomeriggio la sostituisco io."disse Amy.
"Conosci già Vittoria?"disse Lex.
"No,non ufficialmente."disse Amy.
"Rimarrà qui con noi."disse Lex.
La ragazza perse l'equilibrio e fece cadere sulla donna i bicchieri e il vassoio.
"Sono davvero mortificata."disse Amy raccogliendo il vassoio "Vado subito a prendere qualcosa per
pulire."
Amy andò via.
"L'ha fatto a posta."disse Vittoria e Amy si fermò sulla porta.
"È stato un incidente,vero Amy?"disse Lex.
"Ma certo."disse Amy che andò via.
"Ha una cotta per te,Lex,è chiaro."disse Vittoria.
"Non sapevo fossi gelosa."disse Lex "I suoi genitori sono di famiglia,li ho portati qui da
Metropolis."
"Allora rimandali la."disse Vittoria.
Amy camminò in un bosco e andò verso una casa,vedendo la madre.
"Quando sei uscita di casa?"disse la madre e lei entrò correndo "Amy?"
La madre entrò e la trovò seduta alla scrivania "Amy,ti ho fatto una domanda?"
"Che succede?"disse Jeff.
"Tua sorella importuna il signor Luthor."disse la madre.
"Chi davvero lo sta importunando è quella sgualdrina,mi sta rovinando tutto."disse lei "Lo vuole
tenere solo per se."
"Anche se viviamo in una tenuta dei Luthor noi non facciamo parte del loro mondo."disse la
madre"Dovete ricordarvi qual'è il vostro posto.
Entrambi."
"Non temere."disse Jeff avvicinandosi alla sorella "Sappiamo qual'è il nostro posto."
"Grazie Jeff."disse lei.
"Fai attenzione."disse lui andando via.
Lei prese un orologio e lo baciò,poi se lo mise.
Clark era seduto al tavolo e Marta lo raggiunse e prese un foglio.
"Cos'è questo?"disse Marta.
"È il modulo per la donazione del sangue."disse Clark.
"Sai bene che tu non puoi donarlo."disse Jonathan.
"Lo so."disse Clark "Ma cosa dico in giro."
"Beh che hai dei problemi con gli aghi e tecnicamente è anche vero."disse la madre.
"Perfetto."disse Clark "Così non solo dovrei mentire,ma fare anche il fifone."
"Clark..."disse Jonathan che si sedette "...mi pesa un po' dovertelo dire,ma...non potrai essere
sempre sincero con le persone.
È uno dei prezzi da pagare per le tue capacità."
"Per questo voglio essere utile."disse Clark.
"Per caso non centra niente il fatto che se ne stia occupando Lana?"disse Marta.
"Whitney si è tirato indietro."disse Clark.
"E ora vuoi pensarci tu?"disse Marta.
"Se lui non apprezza le sue qualità non se la merita."disse Clark.
Marta sorrise.
Lex frugò sotto i divani alla ricerca di qualcosa,mentre una porta si apriva alle sue spalle.
Voltandosi vide Clark con una cesta di rose bianche.
"Hai perso qualcosa?"disse Clark.
"Il mio orologio."disse Lex alzandosi "Bei fiori."
"Si,ma non ne abbiamo più."disse Clark.
Clark poggiò la cesta sul tavolo e lui si sedette sul divano.
"Mamma dice che se ne vuoi altri devi ordinarli in Olanda."disse Clark.
Lex ne annusò uno "Vittoria li adora."
La cesta volò via dal tavolo.
"Cos'è stato?"disse Lex.
Clark raccolse la cesta "Voi 2 state diventando molto intimi."
"Sembri un po' sorpreso."disse Lex che si accucciò.
"Non mi sembra adatta a te."disse Clark.
Lex rise "I rapporti non sono sempre basati sull'amore Clark.
A volte si basano su interessi reciproci.
Non tutte le ragazze sono Lana Lang."
"Scusami,forse non sono affari miei."disse Clark.
Clark andò a mettere il vaso sul tavolo.
"Tranquillo,a me interessano i tuoi punti di vista."disse Lex "Davvero."
"Ho deciso di battermi per Lana."disse Clark ,mentre Lex si chinava.
"Buon per te."disse Lex che si fermò "Che cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Ho deciso di accettare il consiglio di un amico."disse Clark e Lex rise"Ma non hai un altro
orologio?"
"Ne ho centinaia di orologi."disse Lex alzandosi "Ma questo è speciale,me lo regalò mia madre
poco prima di morire."
Clark usò la vista a raggi x "Non lo vedo."
"Cos'hai?"disse Lex "Una specie di radar?"
"No,vivo in una fattoria."disse Clark "Sono bravo a trovare gli aghi nei pagliai.
Posso provare nella biblioteca?"
Clark entrò nella biblioteca e trovò Vittoria che era alla scrivania di Lex e usava il computer,poi si
voltò udendo dei tonfi e corse fuori,seguito dalla donna.
Lex li raggiunse nel corridoi salirono le scale sentendo i tonfi.
Arrivati al piano di sopra videro una porta che sbatteva con dietro una forte luce bianca.
"Che succede?"disse Vittoria.
"Aspetta qui."disse Lex che avanzò con Clark e afferrò la maniglia.
La porta smise di battere.
Lex la aprì e ci fu una fortissima luce che lo fece indietreggiare.
I 2 entrarono nella camera che ora era buia e trovarono delle scritte fosforescenti sulle
pareti con colori diversi e le piume del materasso e dei cuscini ovunque.
Il giorno dopo Chloe attaccò una foto della stanza al muro.
Indossava una maglietta marrone,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark aveva la maglietta azzurra,pantaloni neri e scarpe nere.
"Non lascia molto spazio ad interpretazioni."disse lei.
"È stato molto strano."disse Clark "La porta sbatteva e quando ci siamo avvicinati si è spalancata e
Lex dice che qualcosa l'ha sfiorato."
"Forse quel castello scozzese è pieno di fantasmi?"disse Chloe.
"Per la polizia è un atto vandalico."disse Clark sedendosi "I fantasmi non imbrattano con lo spray,ne
usano gli ultravioletti."
"Come sta andando la donazione di sangue?"disse Chloe.
"A dire il vero,Lana e io ci vediamo stasera."disse Clark.
"A casa sua?"disse Chloe.
"Si."disse Clark.
"È molto romantico."disse Chloe"Ricordati,Clark,forse non potrai continuare a considerarla una
semplice amicizia.
Cerca di fare attenzione."
Lex era sul divano con Vittori si baciavano.
Lionel entrò nella stanza.
Indossava il cappotto nero lungo,giacca nera ,cravatta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lex."disse Lionel "Devo confessarti che mi hai molto deluso."
"Ciao papà,mi fa piacere rivederti."disse Lex.
"Ti dispiace farmi sapere che ci fa lei qui?"disse Lionel.
"Adesso?"disse Lex "Mi sta massaggiando.
Ma conoscendola bene,questo è solo l'inizio."
Lionel rise con Lex "Devo prenderlo come un modo per attirare la mia attenzione?
Bene,ci sei riuscito."
"So che potrà sembrarti strano,ma...nella mia vita non tutto orbita intorno a te."disse Lex.
"Oh,lo so bene."disse Lionel che prese da bere "Ma sappi che...ti stanno truffando.
Potrebbe scusarci un momento,signorina?
Mio figlio e io dobbiamo farci una chiacchierata sulla fedeltà alla propria famiglia."
"D'accordo."disse lei baciando Lex "Preparo un bagno caldo."
"Ti raggiungo tra poco."disse Lex.
"Porterò i suoi saluti a mio padre."disse la donna.
"Splendido."disse Lionel.
"Sono affari di poco conto."disse Lex.
"Generazioni di Luthor la penserebbero diversamente."disse Lionel avvicinandosi con il
bicchiere"Sono pur sempre affari.
Specialmente quando sono coinvolti i membri di quella famiglia.
Lex,non riesci a capire che è stata mandata qui per distrarti?
Suo padre sta tentando di far fuori la Luthor Corporation da mesi!"
"La Luthor Corporation è la tua azienda."disse Lex.
Lionel rise.
"Io sono solo uno dei suoi sacrificabili impiegati."disse Lex alzandosi "Da come hai fatto
chiaramente intendere esiliandomi in questa cittadina di vacche."
"Ricordati che gli imperi non decadono mai per cause esterne,ma vengono sempre distrutti dalle
debolezze interne."disse Lionel "Lex,te l'ho già detto.
Smallville è il tuo banco di prova e per il momento stai fallendo."
"Grazie per l'interessamento,ma io so cosa fare."disse Lex.
"No,non è così."disse Lionel "Lei si sta giocando l'unica carta che ha e tu stai abboccando.
Amo,lenza e piombo."
"La mia vita privata è affar mio."disse Lex voltandosi.
"Non quando interferisce con la mia azienda."disse Lionel "Allora è anche affar mio."
Lex si mise di spalle e Lionel si avvicinò.
"Lex,ascoltami bene."disse Lionel porgendogli il bicchiere "Se oserai tradire la tua famiglia,allora
davvero ti ritroverai solo al mondo."
Vittoria era fuori dalla porta e origliava,poi sentì dei passi e si voltò.
"Scusa,non volevo."disse Amy che andò via "Tu non meriti Lex."
Jeff uscì di sera e vide Amy tornare a casa.
"Amy?"disse Jeff afferrandola "Cos'hai?"
"Che cosa vuoi che abbia?"disse lei andando via irata.
Clark era a casa di Lana,seduto con lei sulla poltrona sotto il portico ed entrambi avevano dei fogli
in mano.
"Ci sarebbe un buco alle 5."disse Clark.
"Posso spostare l'appuntamento alle 4,30 alla sezione B."disse Lana "In questo modo…"
"Fatto."disse Clark.
"Stai scherzando?"disse Lana "Tutto quanto?"
"Abbiamo la città in mano."disse Clark.
"Non abbiamo ancora fissato il prelievo per te."disse Lana.
"Veramente...Lana,devo confessarti una cosa."disse Clark "Ho una certa paura degli aghi.
È un po' imbarazzante."
"Non preoccuparti,con me il tuo segreto è al sicuro."disse Lana alzandosi "Ci siamo tolti il
pensiero,Clark."
Lei si sedette sulla ringhiera di legno bianco.
"Come fai ad occuparti di tante cose?"disse Clark.
"Cerco di trovare la mia dimensione."disse Lana "Non so come ringraziarti."
"Come avrei potuto non aiutarti?"disse Clark.
"Chiedilo a Whitney,lui è..."disse Lana "Non so cosa abbia ultimamente."
"Senti Lana,vuoi ringraziarmi davvero?"disse Clark "Non parlarmi di Whitney."
"Hai ragione."disse Lana.
Clark si alzò "Non è strano che mio padre e tua zia una volta si frequentassero?"
"Lei non ne parla molto volentieri."disse Lana "Qualunque cosa sia successa non l'ha presa bene."
"Però io sono felice di esserti vicino."disse lui.
"Anche io."disse Lana "Questo è il bello di Clark Kent.
Non ce mai quando lo cerchi...ma c'è sempre quando ne hai bisogno."
"Ottima distinzione."disse Clark sedendosi sulla ringhiera.
"Sei tu che mi aiuti per le donazioni..."disse Lana.
"È vero."disse Clark.
"Sei tu che mi ascolti..."disse Lana.
"È vero."disse Clark avvicinandosi
"Ci sei tu qui adesso."disse Lana.
"Si."disse Clark.
"Si."disse Lana e lei iniziò ad avvicinarsi.
"Lana,non hai ancora finito di..."disse la zia "Clark...
Sai che ore sono?"
"No,ma immagino sia tardi."disse Lana.
"Proprio così."disse Nell che entrò nella casa.
"Beh,ci vediamo domani."disse Lana.
"A domani."disse Clark "Lana...hai mai visto il tramonto dal mio fienile?"
"Certo."disse lei e lui rimase paralizzato.
Lana rise "Ma il bello dei tramonti è proprio questo.
Sono unici.
Ogni volta vedi cose che non avevi notato prima."
"E...ti va di venirci domani?"disse Clark.
"Ne sarei felice."disse Lana "Buona notte,Clark."
Lana entrò nella casa.
Il giorno dopo Clark e Pitt scendevano le scale della scuola.
Lui aveva la camicia azzurra e Pitt quella rossa.
"Hai mai visto il tramonto dal mio fienile?"disse Pitt "Le hai detto questo?"
"Esatto."disse Clark.
"Avrai avuto tutto il tempo i crampi allo stomaco."disse Pitt.
"Già."disse Clark.
"Clark,se io fossi in te,mi scriverei prima le cose da dire."disse Pitt.
"No,preferisco improvvisare."disse Clar arrivarono ai corridoi "Rischiare e vedere come va."
"Clark tu non sei il tipo che rischia."disse Pitt "Ti preparo degli appunti."
"Va bene."disse Clark che andò all'armadietto e vide Whitney dalla parte opposta.
Una donna gli si avvicinò "Whitney?
Mi ha chiamato tua madre e mi ha detto tutto."
"Non avrebbe dovuto."disse Whitney.
"È solo preoccupata per te."disse lei "Senti,non voglio forzarti.
Se hai bisogno di qualcosa il mio ufficio è in fondo al corridoio."
"D'accordo."disse Whitney.
Clark si avvicinò,mentre gli cadevano a terra dei fogli,così lo aiutò e vide un biglietto.
Whitney si accorse del biglietto e lo prese,poi andò via.
"Scusami."disse Clark "Prego."
Clark usò la vista a raggi x sullo zaino e vide una confezione di medicinali.
Poco dopo stampò un foglio sullo stesso medicinale e lo lesse al tavolo del bar quella sera.
"Ciao Clark."disse Amy che aveva un giubetto di jeans blu,jeans neri e stivali neri.
"Ciao Amy."disse Clark "Tutto bene?"
Amy si sedette al tavolo "Si a parte...sai le solite problematiche alla villa.
Filava tutto liscio finché non è arrivata quella Vittoria.
Ah...tu sei amico di Lex.
Cosa ne pensi di lei?"
"Non la conosco molto bene."disse Clark.
"Ecco io credo che quella stia ficcando il naso dappertutto."disse Amy "L'ho sorpresa in camera di
Lex che frugava tra le sue cose."
"E tu cosa ci facevi li?"disse Clark.
"Ah,stavo aiutando la mamma."disse Amy.
"E Vittoria non ti ha vista?"disse Clark.
"No."disse Amy "Vedi Lex è l'unico che mi abbia trattata come se esistessi veramente."
La notte seguente Vittoria preparava la vasca da bagno e indossava una vestaglia nera con macchie
bianche.
Mentre l'acqua scorreva,andò davanti allo specchio con il pettine,poi entrò nella vasca e si distese.
Sentendo un rumore guardò la porta e la vide chiusa.
Lex era al computer nello studio.
"Clark?"disse Lex che lo vide entrare.
Clark indossava il giaccone nero,camicia azzurra,jeans e scarpe nere.
"Come mai qui a quest'ora?"disse Lex "Sei a caccia di fantasmi?"
"No."disse Clark "Sono venuto a parlarti di Vittoria.
Dov'è?"
"Sta facendo il bagno,perché?"disse Lex "Qualche problema?"
"Ieri sera,quando sono entrato,l'ho vista...io...non so come dirlo..."disse Clark.
"Stava forse armeggiando con il mio computer?"disse Lex.
"Si,come lo sai?"disse Clark.
"Tutto quello che avviene in questa casa io lo vengo a sapere."disse Lex.
"Non sembri contrariato."disse Clark.
"È una partita a scacchi,Clark."disse Lex "È solo un gioco.
Come tu sai noi ci conosciamo da molto tempo."
"So che tu non la ami."disse Clark che si sedette "Lei trama alle tue spalle.
Perché vuoi averla intorno?"
"È un po' complicato."disse Lex "Comunque ti ringrazio."
"Gli amici servono a questo."disse Clark "Mi sembra inutile dirti che Amy è molto attratta da te."
"È una cotta da adolescente."disse Lex "Niente di più.
E come vanno le tue cose con Lana?"
"Ho scoperto una cosa su Whitney."disse Clark "Nello zaino aveva una ricetta per l'Amlodipina,è un..."
"Farmaco per il cuore."disse Lex "Mia madre lo prendeva sempre dopo l'intervento."
"È per questo...mi dispiace."disse Clark.
"È stata malata per molto tempo,Clark."disse Lex "Sai quell'orologio?
Me lo regalò lei quando seppe che non le restava molto.
Aveva trovato un franco napoleonico del 1806 e mi fece fare il quadrante."
"Perché napoleonico?"disse Clark.
"Non conosci il quadro di David sull'incoronazione di Napoleone?"disse Lex.
"No."disse Clark.
"La madre di Napoleone non poté assistere alla cerimonia,ma commissionando il dipinto egli chiese
a David di ritrarre nel quadro anche lei."disse Lex "Proprio al centro.
Così,pur non essendo stata presente,lui la immortalò accanto a se per l'eternità.
Un grande atto d'amore."
"È una bella storia."disse Clark.
"È un bell'orologio."disse Lex.
Le candele accanto alla vasca di Vittoria iniziarono a spegnersi.
La porta della stanza era leggermente aperta.
Lei si accorse che qualcosa non andava e si mise seduta,vedendo la porta chiusa.
"Lex?"disse Vittoria che fu afferrata alla gola e spinta sotto l'acqua da una mano invisibile,poi
venne lasciata e si mise a sedere terrorizzata.
Le mani le afferrarono la testa da dietro e la spinsero giù ancora.
Un contenitore di vetro cadde a terra e si ruppe.
Clark,che era nei corridoi,sentì il rumore e corse a super velocità,sfondando la porta con una
gomitata,poi soccorse Vittoria che era svenuta e la coprì con la vestaglia "Andrà tutto bene."
Clark venne colpito e scagliato contro uno specchio che andò in frantumi.
Clark usò la vista a raggi x sulla porta vedendo uno scheletro davanti ad essa,ma quando la vista
tornò normale non lo vide più.
La porta si aprì e si chiuse.
Clark vide del sangue su un pezzo di vetro.
Il giorno dopo Clark andò da Chloe.
Indossava una maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere,lei invece aveva una giacca chiara,una
maglietta rossa e pantaloni neri,con scarpe nere.
"È proprio sangue."disse Clark.
"La qual cosa non è tipica dei fantasmi."disse Chloe "Questo significa che chiunque abbia aggredito
te e Vittoria nel bagno fosse invisibile."
Clark annuì e andò alle finestre,mentre Chloe toccò il pezzo di vetro "Cos'è questa roba verde?"
Chloe annusò la polvere verde "Profuma di rosa."
Lei guardò le sue dita e vide che erano in parte scomparse "Ehm...Clark."
Clark si avvicinò "Che succede?"
"L'ho appena toccata."disse Chloe "D'accordo,adesso sono anch'io una stranezza.
Ma...ma che cos'è?"
"Non lo so,ma spalmandola sul corpo diventeresti..."disse Clark.
"Nuda?"disse Chloe.
"No,invisibile."disse Clark.
Chloe si pulì le dita.
Poco dopo i 2 camminarono nel giardino della scuola.
"Va bene,cosa facciamo adesso?"disse Chloe "Chiamiamo la polizia?"
"E denunciamo l'uomo invisibile?"disse Clark "Ci servono prove certe."
"Chi può avere rancori verso la ragazza di Lex?"disse Chloe.
"Amy Palmer."disse Clark.
"I suoi genitori lavorano alla villa,giusto?"disse Chloe.
"Ha sorpreso Vittoria che curiosava nella camera di Lex,ma lei non l'ha vista."disse Clark.
"Chissà che faceva."disse Chloe "Aspetta...Amy non ha donato il sangue?"
"Alle 3.40,sezione B."disse Clark.
"Oh...hai davvero una memoria spaventosa."disse Chloe "Allora analizzo il sangue sul frammento
di vetro e lo confronto con quello di Amy."
"Va bene."disse Clark "Mi chiami?"
"Puoi contarci."disse Chloe e Clark andò via.
Clark passò davanti alla mensa quasi vuota e vide Whitney seduto al tavolo che non mangiava,così
lo raggiunse "Whitney?"
"Qualunque cosa non mi interessa."disse Whitney.
"Nemmeno di Lana?"disse Clark sedendosi "Non ti interessa di lei?"
"Cosa c'è fra te e la mia ragazza,Kent?"disse Whitney.
"Niente,siamo solo amici."disse Clark.
"Credi che non sappia come la guardi?"disse Whitney.
"Almeno io le presto attenzione."disse Clark "Hai la ragazza più meravigliosa della Terra e
nemmeno te ne accorgi.
Che problemi hai?"
"Come mi comporto con la mia ragazza sono affari miei!"disse Whitney andando via "D'accordo?"
"Ho visto i cardiotonici nel tuo zaino."disse Clark e lui si fermò "Che ti succede,Whitney?"
"Sono per mio padre."disse Whitney "È stato tutta la settimana a Metropolis per dei controlli."
"Si rimetterà?"disse Clark.
"I medici non lo sanno."disse Whitney.
"Non hai detto niente a Lana,vero?"disse Clark.
"Penso che abbia sofferto abbastanza per i suoi genitori quindi non voglio che soffra anche a causa
mia."disse lui.
"In questo modo le fai un torto."disse Clark "È in gamba e ti capirebbe meglio di chiunque altro."
Clark andò via ed entrò nel bar trovando Lex seduto e lo raggiunse "Ehi.
Come sta Vittoria?"
"Ah...l'ho mandata qualche giorno a Metropolis finché non avrò chiarito delle cose."disse Lex"Tutto
a posto?"
"Mai avuto notizie spiacevoli?"disse Clark.
"Ho imparato che nella vita le notizie spiacevoli non mancano mai."disse Lex "Centra qualcosa con
il bell'imbusto?"
"Il padre sta male."disse Clark.
"È un problema."disse Lex.
"Avevo intenzione di provarci con Lana,ma adesso..."disse Clark.
"Certo ti sembrerebbe di approfittarne."disse Lex.
"Tu cosa faresti?"disse Clark.
"Chi?"disse Lex "Io?
Io ci proverei.
È questo che mi piace di te,Clark.
Tu non lo fai."
"Ciao Lex."disse Amy.
"Amy,che bella sorpresa."disse Lex.
"Beh,ho visto la tua macchina parcheggiata qui fuori e ho pensato di venire a salutarti."disse Amy.
"È stato un pensiero carino."disse Lex e lei si tirò giù una manica.
Clark usò la vista a raggi x e vide l'orologio.
"Ora che la signorina se n'è andata,speriamo che torni la normalità in quella casa."disse Amy.
"Vittoria tornerà tra pochi giorni."disse Lex.
"Ah."disse Amy.
"Non è così male come pensi tu,Amy."disse Lex.
"Ah,io non lo penso affatto."disse Amy "Ti saluto."
Amy andò via.
"Cosa c'è?"disse Lex che guardò Clark.
Poco dopo Lex era nella stanza di Amy con la madre.
"Non so cosa dire signor Luthor."disse la madre "Amy ha avuto qualche problema a scuola,ma non
penso che farebbe mai del male alla signorina Vittoria."
Clark entrò nella stanza "Spero di sbagliarmi."
Lex aprì un armadietto e lo trovò pieno di ritagli con il suo viso e con i giornali che ne parlavano.
C'erano anche delle candele e dei cuori.
"Tutte cose che ti riguardano."disse Clark.
Lex mise la mano dietro ad una foto ed estrasse l'orologio "Il mio orologio."
"Noi non ne sapevamo niente,signor Luthor."disse la madre "La prego non chiami la polizia."
"Non mi interessano ne risarcimenti ne pubblicità."disse Lex "Amy va aiutata.
Analisi,cure mediche,per qualunque cosa mandate a me il conto.
E comunque credo che sia meglio per tutti se lasciaste la villa stasera."
"Si,certo."disse la madre andando via.
Lex chiuse l'armadietto e strinse l'orologio.
Clark arrivò nel fienile e trovò Lana a guardare il tramonto.
"Ce l'hai fatta."disse lei.
"Scusa,sono arrivato tardi."disse Clark che aveva la maglietta rossa.
"Sei arrivato al momento giusto."disse Lana che aveva il maglione viola.
Clark si avvicinò.
"Che ne pensi?"disse Clark.
"Penso che sia la cosa più bella che abbia mai visto."disse Clark.
"L'altra sera,sotto il portico,sembrava che stessi per dirmi qualcosa."disse Lana.
"È così."disse Clark "Il tempismo di Nell è stato impeccabile."
"Adesso siamo soli."disse Lana.
"Beh,la cosa che stavo per dirti era...avrei voluto dirti che...non farei mai niente che ti ferisca."disse
Clark.
"Questo lo so."disse Lana.
"E se ora ti dicessi quello che vorrei dirti lo farei sicuramente."disse Clark "Io ti farei del male."
Lana sorrise "Perché non ci provi lo stesso?
Sono piuttosto forte."
"Io lo so."disse Clark "Ma anche Whitney,che ha il padre malato,ha bisogno di saperlo."
"Credevo che non volessi più parlare di Whitney."disse Lana.
"Infatti."disse Clark allontanandosi "Ma se tu fossi la mia ragazza e fossi nel fienile di
Whitney,vorrei che lui dicesse la stessa cosa.
Capisco che sei arrabbiata con lui,ma devi parlargli.
Ha bisogno di te e ancora non lo sa."
Lana si avvicinò "Perché mi stai dicendo questo?"
"Perché tu e io siamo finalmente amici e non voglio rovinare tutto."disse Clark.
Lana annuì guardando il tramonto"Guarda.
L'abbiamo perso."
Lana andò via.
La stessa notte Amy scese le scale della villa in lacrime,mentre Lex era su di esse.
"Io volevo solo...sentirmi più vicina a te."disse Amy che non riusciva a parlare,poi diede la valigia
al padre.
"Jeff si occuperà delle altre cose."disse la madre "Mio marito tornerà domattina per prendere tutto.
Signor Luthor,io…"
"Non fa niente."disse Lex "Guidate con prudenza."
La famiglia salì in macchina.
Lex prese il telefono "Vorrei lasciare un messaggio a Vittoria..."
Il telefono di Lex venne strappato dalle sue mani "C'è qualcuno?
Vieni fuori e fatti vedere."
Una sagoma lo colpì al volto.
Marta andò nel fienile,trovando Clark disteso sul divano.
Clark si mise seduto e lei fece lo stesso.
"Com'è andata con Lana?"disse Marta.
"Siamo ancora amici."disse Clark.
"E a te sta bene?"disse Marta.
"No,ma per adesso è la cosa migliore."disse Clark.
"Ciao."disse Chloe che arrivò nel fienile "Buona sera signora Kent."
"Ciao Chloe."disse lei che si alzò e se ne andò.
"Ecco,allora,cattive notizie dal fronte vampiri."disse Chloe "Il sangue sullo specchio è gruppo
A,Amy Palmer è gruppo 0."
"Ma conservava le reliquie di Lex in camera sua."disse Clark.
"Avrà anche una cotta,ma non è lei che ha tentato di fare fuori Vittoria."disse Chloe "Verifica i dati."
Clark prese i fogli "Il sangue di Amy non corrisponde,ma guarda quello di Jeff."
"Il fratello?"disse Chloe "È un tipo così anonimo."
"Praticamente invisibile."disse Clark "Ci sentiamo più tardi."
Clark scappò via e Chloe si distese sul divano.
"Possibile che tu non capisca."disse Jeff mentre Luthor era legato a terra "Lei ti amava!
Come hai potuto mandarla via?"
"Chi sei?"disse Lex.
"Adesso vuoi capire chi sono?!"disse la voce "Signor Lex,con il tuo castello,la tua azienda,le tue
macchine sportive,ma quando mai ti sei interessato della gente!"
"Jeff?"disse Lex "Dove sei?"
"Mi sorprende che ti ricordi persino il mio nome."disse Jeff "Hai dimenticato la tacita regola?"
Lex si mise seduto.
"La servitù dev'essere invisibile."disse Jeff e Lex si alzò "Abbiamo provato a nasconderci,a sparire
nei buchi!
I miei genitori l'hanno accettato,facendo finta che non gli importasse,ma Amy voleva di più!
E anche io sono stufo di fare finta!"
Lex fu colpito alla pancia e cadde a terra "Che cosa ti ho fatto io?"
"Non a me."disse Jeff "Ad Amy!
Lei ti amava e tu l'hai cacciata come se fosse una nullità!"
"Credevo che ce l'avesse con Vittoria."disse Lex.
"Ero io."disse Jeff "Volevo spaventarla,farla andare via.
Volevo che tutto tornasse come prima,per lei!
Ma tu non sei interessato ai sentimenti."
"Quell'amore mi potrebbe far arrestare."disse Lex "Lei è troppo giovane per me,Jeff."
"Tu hai rovinato la sua vita!"disse Jeff prendendo una spada dal muro "LA VITA DI TUTTI NOI!
E NON PERMETTERÒ CHE TU LE FACCIA ANCORA DEL MALE!"
Jeff tirò la spada che mancò di poco la testa di Lex.
Clark corse a super velocità e afferrò le porte della villa vedendo che erano chiuse "LEX!
SONO IO!
APRIMI!"
"Clark..."disse Lex.
Jeff gli sbatté la testa al muro e lui svenne.
Clark vide Lex a terra,poi si sentì male.
"Stai lontano da me,Kent."disse Jeff "Tutto questo è anche colpa tua."
"Jeff...cos'è successo."disse Clark.
"È la chimica Kent."disse Jeff "Alcune piante non assorbono la luce,la riflettono.
Ho trovato una strana rosa verde in giardino,l'ho studiata e poi ne ho utilizzato l'essenza per
diventare quello che sono sempre stato!
Per Lex!
PER LE PERSONE A SCUOLA!
PER TUTTI!"
Clark avanzò,si voltò e Jeff prese una mazza collegata al manico con una catena e glie la diede sul
volto.
L'arma si frantumò e Clark andò contro un muro.
"Allora è vero!"disse Jeff "Ho sentito Luthor parlare di te come di un tipo speciale.
Beh,anche io sono speciale."
Jeff gli mise le mani sulla gola,poi Clark gli diede un colpo con un braccio mandandolo contro
un'impalcatura.
Le spranghe furono piegate e i barattoli di vernice lo macchiarono.
Poco dopo l'ambulanza e la polizia erano fuori dalla casa di Lex.
"Ora cosa succederà a Jeff?"disse Clark.
"Oh...penso che dovranno curarlo."disse Lex "Mi domando come abbia fatto a diventare invisibile."
"Non lo so."disse Clark mentre Lex si metteva le mani sul retro del collo "Temo che non lo svelerà
mai a nessuno.
Come ti senti?"
"Sono sopravvissuto."disse Lex "È andata peggio alla collezione di armi antiche di mio padre.
"Mi dispiace."disse Clark.
"Non c'è problema."disse Lex "Mia madre ha sempre odiato quella stanza.
Diceva che la guerra è nella natura umana.
Non c'è bisogno di metterla in mostra."
Clark tornò al fienile e si mise a guardare le stelle con il telescopio,poi vide Whitney che parlava
con Lana.
I 2 si abbracciarono.
Clark si sedette nel buio.
