SMALLVILLE:POTERI SCOTTANTI
Una notte c'era una donna sul letto di una stanza dell'ospedale.
La donna aveva i capelli castani corti, un tubicino nel naso per respirare ed era coperta dal lenzuolo.
Un ragazzo le si avvicinò e si mise in ginocchio.
Aveva i capelli castani,giaccone rosso,jeans blu e scarpe nere.
Indossava una maglietta blu scuro con delle linee rosse.
Il ragazzo aveva un bracciale fatto da 2 linee di metallo con al centro una pietra verde dentro un
quadrato di metallo.
La donna aprì gli occhi "Tyler..."
Il ragazzo prese la mano dell'anziana.
"Mi sei mancato."disse lei.
"Anche tu,mamma."disse lui sedendosi "Hai avuto le mie cartoline?"
"Non credevo che saresti venuto."disse la donna che tossì.
"Chiamo il dottore."disse lui alzandosi.
"Aspetta...c'è un motivo perché ho voluto che tornassi a casa."disse lei "Ho bisogno del tuo aiuto.
Voglio che mi aiuti a morire,Ryan."
Lui si alzò "Non devi parlare così,ti rimetterai."
"Io voglio essere seppellita a Smallville."disse lei.
Lui aveva gli occhi lucidi "Devi farti coraggio, mamma."
"Non ce la faccio più a combattere."disse lei "Se mi vuoi bene,ti prego fallo per me."
Lui si voltò e si allontanò di qualche passo,poi la guardò e chiuse la porta entrando,poi si avvicinò.
Il ragazzo le tolse il tubo dal naso e le diede un bacio sulla testa "Ti voglio bene,mamma."
"Anch'io ti voglio bene,Tyler."disse lei.
Lui le tolse il cuscino da sotto la testa e la soffocò piangendo.
Un'infermiera aprì la porta "Oh mio Dio!
VIGILANZA!"
Una seconda donna entrò.
"CHIAMA LA VIGILANZA!"disse la donna che lo afferrò "ALLONTANATI!"
Lui venne spostato "Soffriva troppo…"
La donna controllò l'anziana "L'ha uccisa!"
Una guardia lo afferrò e lo spinse al muro.
"LASCIAMI STARE!"urlò il ragazzo che lo spinse via "LASCIAMI STAREEE!"
Il poliziotto cadde a terra.
"LASCIAMI STARE!"urlò il ragazzo che andò contro un vetro che si ruppe e lui cadde dal palazzo.
Poco dopo il suo corpo era nell'obitorio e un medico leggeva la sua cartellina.
"Tyler Randal,maschio caucasico."disse l'uomo "Il corpo ha numerose fratture multiple a causa di
una caduta da un'altezza di più di 7 metri.
Il collo del soggetto è rotto fino alla base."
L'uomo toccò il polso destro "E qui cosa c'è?
Vediamo un po'."
L'uomo sollevò il lenzuolo e vide il bracciale e la mano spappolata e piegata
all'indietro"Accidenti,questo deve farti molto male."
L'uomo raddrizzò la mano e tolse il braccialetto,vedendo che la pietra si era conficcata nella pelle.
"Il soggetto ha qualcosa...conficcato tra i brachioradiali e i legamenti dell'avambraccio destro."disse
l'uomo estraendo l'oggetto con delle pinzette "Dai...vieni via."
L'uomo estrasse la pietra che emise un'onda d'urto verde appena visibile sotto la pelle.
"Ecco..."disse l'uomo "Probabilmente è un residuo dell'impatto.
D'accordo,Tyler.
Diamo un'occhiata sotto il cofano."
L'uomo sollevò il lenzuolo e prese una sega rotante,ma lui aprì gli occhi e gli afferrò il polso destro
dove teneva l'oggetto.
L'uomo fece cadere a terra l'oggetto,poi divenne di cenere e si disintegrò.
Tyler si alzò e scese dal letto.
Il furgone dei Kent arrivò ad una struttura di legno verde,ad un piano solo ,con il tetto appuntito.
"Eccoci arrivati."disse Clark scendendo.
Lui indossava una felpa blu,maglietta rossa,pantaloni blu e scarpe nere.
Marta indossava un giubbotto scuro,jeans e stivali.
"Mi servi solo per un paio d'ore."disse la donna andando sul retro del furgone con Clark "Non
voglio interrompere la tua indaffarata vita sociale."
"Non è per questo."disse Clark che abbassò il bordo posteriore del pick up "Mi fa piacere
aiutarti,ma tutte queste persone sono..."
"Vecchie e malate?"disse Marta.
"È che non credo di poter fare qualcosa per loro."disse Clark prendendo delle casse con dentro delle
piante.
"Beh,non puoi evitar loro la malattia e la vecchiaia,ma puoi fare in modo di salvarle dalla
solitudine."disse Marta "Non dimenticare i fiori."
Clark prese una cassa e il cesto con i fiori,mentre Marta prendeva un'altra cassa.
"Sei pronto per andare a pesca con tuo padre il prossimo weekend?"disse Marta.
"Hmh..."disse Clark.
"Te n'eri dimenticato,vero?"disse Marta.
"E come potrei,ci andiamo da quando avevo 7 anni."disse Clark "10 ore in barca scacciando zanzare
e cercando di non fare rumore."
"Credevo che ti piacesse."disse Marta.
"Quand'ero più piccolo si."disse Clark.
"Beh,se non ti va di andare dovresti dirglielo."disse Marta.
"Ci rimarrebbe male."disse Clark
"Ma deve saperlo."disse Marta.
"Ah..."disse un uomo con i baffi e la maglietta gialla "Marta.
Clark.
Vi presento Tyler Randal,un nuovo volontario."
Tyler arrivò ed indossava una maglietta viola,jeans blu e scarpe nere.
"Ciao."disse Marta che gli strinse la mano.
"Hank mi ha detto che voi coltivate i prodotti migliori della zona."disse Tyler.
"Ti sarà amica per la vita."disse Clark sorridendo.
"Come mai sei qui a Smallville?"disse lei.
"Sono tornato per un funerale."disse Tyler "Ho appena perso mia madre."
"Oh,mi dispiace davvero."disse Marta.
"Vogliamo fare queste consegne?"disse Tyler.
"Iniziamo dalla signora Size,sarebbe contenta."disse Marta.
"Non come Pepper."disse Clark.
"Oh!"disse Marta "Pepper non è così cattiva."
Un cane corse per il salotto di una villa e trovò Marta con Ryan.
"Eccola qui!"disse Marta "Ciao!
Piccola,come stai?
Pepper,ti presento Tyler."
Lui si abbassò per toccare il cane,ma l'animale ringhiò e il ragazzo si rimise dritto.
"Non preoccuparti,è solo affamata."disse Clark "Le do da mangiare,vieni Pepper."
Clark portò via il cane.
"Molti dei nostri clienti sono anziani e malati,come la signora."disse Marta camminando per le
stanze.
Marta andò nella stanza della donna.
L'anziana aveva lunghi capelli bianchi e una vestaglia rossa.
Era a letto con la tv davanti.
"Buon giorno,signora Size."disse Marta "Come si sente?"
"Malissimo."disse la donna "Chi è?
Clark?
Sembra diverso."
"No,lui è Tyler,il nuovo autista."disse Marta.
"Faccio io."disse Tyler che la aiutò a prendere la spesa "Le va di mangiare,signora Size?"
La donna ebbe un colpo di dolore.
"Che succede?"disse Tyler e arrivò anche Clark.
"Mi fa tanto male."disse la donna che indicò il comodino "Le mie pillole.
Dammi le mie pillole."
Lui le diede le pillole.
"Non possiamo fare niente per lei,mamma?"disse Clark.
"Magari potessimo."disse Marta.
Tyler si sedette,le diede un bicchiere d'acqua e poi il fiore "Un bellissimo giglio della signora Kent.
Per una signora bellissima."
Lei prese il fiore "Cerca...di non diventare mai vecchio e malato,figliolo.
Al mondo non servono i vecchi e i malati."
L'uomo le toccò le mani "Facciamo così...le porterò un altro giglio domani."
"A me piacciono di più le rose."disse la donna "Le rose bianche."
"Vada per una rosa bianca."disse lui.
"Mi piace questo ragazzo,Marta."disse l'anziana.
Lex Luthor entrò nel suo ufficio leggendo un giornale.
Indossava una maglietta nera,scarpe nere,pantaloni neri.
"Tuo padre è molto contrariato con te,Lex."disse un uomo in giacca e cravatta neri che giocava a
biliardo.
Aveva i capelli rossi,barba e baffi.
"Mio padre è sempre contrariato con me,cambiano solo le circostanze."disse Lex "Cosa
vuoi,Dominic?"
"Da un controllo contabile interno alla tua divisione sono emerse alcune strane irregolarità."disse
Dominic "Io sono stato autorizzato a venire qui per fare un'accurata verifica."
"Questo è il prezzo da pagare per aver rifiutato la sua offerta di andare con lui a Metropolis."disse
Lex sedendosi.
"Lionel è sempre stato molto tollerante con i tuoi eccessi."disse l'uomo posando la stecca e
avvicinandosi "Ma questa volta non hai speso soldi per feste e macchine,lui vuole sapere dove sono
andati a finire."
"Sai che mi ha regalato mio padre per il mio decimo compleanno?"disse Lex "Una copia di"Volontà
e Potere".
Cerca il super uomo.
L'uomo verrà sopraffatto."
Lex si alzò e andò alla libreria prendendo un libro"Machiavelli,Nietzsche...sono queste le voci che
mi hanno allevato dopo la morte di mia madre.
Mio padre faceva di ogni domanda un quiz,di ogni risposta un test.
Chi perdeva veniva escluso,nessuna compassione,mai fidarsi di nessuno.
Questa è stata la mia formazione."
"Me ne ricorderò se mai dovessi essere intervistato sulla tua vita."disse Dominic.
"Quello che cerco di dirti,Dominic...e che devi ricordarti chi mi ha cresciuto."disse Lex
avvicinandosi"Io sono e rimango pur sempre il figlio di mio padre.
Attento a quello che fai."
Al Taloon,Lana stava versando da bere a 2 ragazze.
Indossava una camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Grazie."disse una.
"Prego."disse Lana che andò al bancone.
Clark era seduto ad un tavolo e guardava una rivista di pesca.
Indossava la maglietta rossa.
In quel momento Lex Luthor arrivò dietro di lui.
Indossava un lungo cappotto nero.
"Ti sei dato alle letture impegnate."disse Lex.
"Vado a pesca con mio padre,come tutti gli anni."disse Clark.
"Capisco."disse Lex andando a sedersi "Anch'io andai a pesca con mio padre una volta."
"Davvero?"disse Clark "Tuo padre non sembra il tipo."
"Infatti."disse Lex "Noi facemmo le esche.
Volammo fino in Australia,ci calammo in una gabbia e facemmo amicizia con un paio di squali
bianchi."
"Beh,non capita tutti i giorni."disse Clark.
"Quando sei ricco e intoccabile come lui,fai qualunque cosa per sentirti vivo."disse Lex.
"Perché ci andasti?"disse Clark.
"Perché credeva che non l'avrei fatto."disse Lex "Non siamo mai più andati in gita insieme."
"Vorrei che anche mio padre facesse qualcos'altro."disse Clark.
"Che ne dici del football?"disse Lex "Ho 2 biglietti per la prossima partita dei Metropolis Sharks.
Domenica.
Te li regalo."
"È un'ottima idea."disse Clark "Mio padre ha seguito tutto il campionato.
Di sicuro non si addormenterà."
"Problema risolto."disse Lex che andò via.
Clark guardò Lana al bancone che si stava mettendo a piangere.
"Lana,che cos'hai?"disse Clark.
"Era...era la madre di Whitney e...il padre ha avuto un altro infarto."disse Lana.
Jonathan era a saldare un pezzo di metallo nel fienile.
Dominic gli toccò la spalla e lui si voltò di scatto con la saldatrice.
Dominic alzò le mani e l'altro la spense.
"Non si deve mai arrivare alle spalle di qualcuno che ha una fiamma ossidrica in mano."disse
Jonathan.
"Mi scusi."disse l'uomo "Il mio nome è Dominic Senatori e lavoro per Lionel Luthor.
Mi ha mandato qui a Smallville per seguire un progetto di ricerca che suo figlio Lex ha
recentemente promosso..."
"Scusi Dominic,non se la prenda,ma io ho molte cose da fare."disse Jonathan togliendosi i guanti.
"Vorrei chiederle dell'incidente che ha coinvolto suo figlio,la macchina di Lex e un ponte."disse
Dominic "Lex ha speso un mucchio di tempo e di denaro per fare indagini sul quell'incidente e mi
chiedevo se lei sapesse il perché."
"Senta,la verità è che...Lex Luthor stava guidando come un pazzo,è volato giù da quel ponte con la
macchina ed è finito in acqua,mio figlio ha rischiato la vita per salvarlo e questo è tutto."disse
Jonathan.
"E non sa perché Lex ha commissionato un'indagine approfondita su lei e la sua famiglia?"disse
Dominic.
"Non ne ho idea."disse Jonathan scosso.
"Va bene,signor Kent."disse Dominic andando via "Grazie comunque."
"Ah...solo per curiosità...cosa ha scoperto Lex sull'incidente?"disse Jonathan.
Dominic andò via.
Clark entrò in una stanza d'ospedale con Lana.
Sul letto d'ospedale c'era un uomo con capelli castani e camicia chiara,sotto le lenzuola.
"Whitney?"disse l'uomo "Sei tu?"
"No,è Clark Kent,signor Fortman."disse lei.
"Oh...Lana."disse lui "Dove...dov'è Whitney?
Non ho ancora visto mio figlio."
"Non si preoccupi."disse Lana "Lo vedrà presto."
Lana andò da Clark.
"Dov'è Whitney?"disse Clark.
"Non lo so."disse Lana "Avrebbe dovuto essere qui."
Jonathan era al tavolo in cucina e montava una canna da pesca.
Clark entrò.
"Ah,Clark."disse Jonathan "Come sta il padre di Whitney?"
"È ancora con noi."disse Clark.
"Bene."disse Jonathan mostrando la canna "Te la ricordi questa?"
"È la mia prima canna da pesca."disse Clark prendendola.
"Ti allenavi lanciando oltre il recinto tutto il giorno."disse Jonathan.
"Me lo ricordo."disse Clark.
"Infatti."disse Jonathan "Pensa che dovevo quasi strappartela dalle mani per farti andare a letto la
sera."
"Papà,che ne diresti se domenica prossima,invece di andare a pesca,andassimo allo stadio a vedere i
Metropolis Sharks?"disse Clark camminando.
"Ah...direi che i tuoi gusti sono cambiati."disse Jonathan.
"Pensaci."disse Clark sedendosi "Niente vermi,nessuna alzataccia e niente pranzo al sacco."
"Aspetta un attimo...è stato per caso Lex a darti i biglietti?"disse Jonathan "Clark...stamattina a
sorpresa è venuto a trovarmi un uomo di Lionel Luthor.
Sapevi che il tuo amico Lex ha svolto indagini su di noi dopo l'incidente al ponte?"
"Si,me l'ha detto,ma si tratta di acqua passata,me l'ha assicurato."disse Clark.
Jonathan lo guardò "Tu lo sapevi e non me l'hai mai detto?"
"Ero sicuro che avresti reagito così."disse Clark.
Jonathan si alzò "Credevo fossimo d'accordo.
Come posso proteggerti se non mi racconti quello che ti succede?!"
"Non sempre mi devi proteggere."disse Clark.
"Quando si tratta del tuo segreto direi di si."disse Jonathan "Quando sarai più grande allora capirai
la mia preoccupazione per la famiglia Luthor."
"Smettila di trattarmi come un ragazzino!"disse Clark alzandosi "Non ho più 7 anni e non mi alleno
più lanciando oltre il recinto!
Io detesto pescare!
L'unico motivo per cui lo faccio è farti piacere!"
Ci fu un momento di silenzio.
"Non...non volevo dire questo."disse Clark.
"Io invece credo di si."disse Jonathan.
Notte.
La signora Size dormiva con la tv accesa.
Il cane sentì la porta che veniva aperta e scese dal letto correndo fuori e abbaiando.
"Pepper..."disse Size.
Tyler mise le mani sul cane e lo incenerì,poi andò nella stanza della donna con un giaccone di
jeans"Le ho portato la rosa bianca."
Lui mise la rosa in un vaso,poi diede un bicchiere alla donna che tossiva.
Tyler si mise seduto accanto alla donna "Lei soffre da tanto tempo.
Non desidera che tutto questo finisca?"
"Oh si."disse lei "Non ce la faccio più ad andare avanti così,non in queste condizioni."
"Presto non soffrirà più,glie lo prometto."disse lui che le toccò la mano e la incenerì.
Clark scese le scale della casa la mattina dopo.
Indossava una camicia bianca a quadretti blu,jeans blu e scarpe nere.
"Dov'è papà?"disse Clark.
"Ha iniziato a lavorare presto."disse Marta che aveva una camicia viola "So che aveva molto da fare
oggi."
"Mi sta evitando,vero?"disse Clark.
"Non voglio entrarci,ma credo che voi 2 dovreste chiarirvi."disse Marta.
"Lo faremo."disse Clark andando al frigorifero "Per una settimana non ci parleremo,poi
cominceremo a dire qualcosa di banale e tutto passerà."
Clark prese il succo di frutta e prese un bicchiere.
"Evitare il problema,sperando così di superarlo, non vuol dire chiarirsi."disse Marta.
"Cosa dovrei fare?"disse Clark bevendo "Sai quant'è testardo."
"So quanto siete testardi entrambi."disse Marta "Io non voglio che vi allontaniate come ha fatto lui
con suo padre."
"Si volevano bene."disse Clark.
"Certo,ma tra di loro non parlavano mai."disse Marta "Quando tuo nonno morì erano così tante le
cose che tuo padre non fece in tempo a dirgli e ora se ne pente.
Semplicemente non voglio che la storia si ripeta."
Clark andò a scuola,con il giubbotto chiaro e lo zaino.
Appena vide Chloe si avvicinò di corsa.
Chloe indossava un giaccone marrone,maglietta viola,pantaloni neri e scarpe nere.
Accanto a lei c'era Pitt che indossava un giaccone bianco,maglietta rossa,pantaloni blu e scarpe
nere.
"Chloe!"disse Clark "Ho avuto il tuo messaggio.
Pensa che ho visto la signora Size ieri."
"Lo so,mi dispiace Clark."disse Chloe.
"Cos'è successo?"disse Clark.
"Beh,la versione ufficiale è che ci sia stato un incendio,ma hanno trovato solo le sue ceneri."disse
Chloe.
"E tu cosa pensi?"disse Clark.
"Autocombustione."disse Chloe.
"Secondo lei la poverina è andata a fuoco da sola."disse Pitt.
"Ottobre del 78."disse Chloe mostrando un foglio "John Marlow ballava in una discoteca con
Elizabeth,nel New Jersey,quando all'improvviso le si incendiò la testa e fu avvolta dalle fiamme.
Divenne una torcia umana che si consumò davanti agli occhi inorriditi del suo ragazzo."
"Non dovresti scherzarci sopra."disse Clark.
"Non ci scherzo,mi affascina."disse Chloe.
"Il che significa che indagherai."disse Pitt.
"Sono così prevedibile?"disse Chloe.
"Si."dissero tutti e 2.
Jonathan sollevò un rettangolo di fieno nel fienile.
Indossava i guanti e una camicia rossa.
L'uomo gettò il rettangolo dal secondo piano.
Lex entrò in quel momento "Signor Kent?"
"Clark non c'è."disse l'uomo.
"Sono venuto a trovare lei."disse Lex "Mi chiedevo se domenica andrà alla partita."
Jonathan gettò un altro rettangolo "Io domenica andrò a pesca,non so cosa farà mio figlio."
"I biglietti erano un regalo."disse Lex.
"He he,sono convinto che le tue intenzioni erano nobili."disse Jonathan gettando un altro rettangolo
e scendendo.
"Lei è ingiusto."disse Lex "Non sa quanto mi stiate a cuore lei e Clark."
"Certo che lo so e anche molto bene."disse Jonathan "Noi siamo le pedine della tua partita a scacchi
con tuo padre."
"Lei ha foto di famiglia?"disse Lex.
"Ne ho tantissime con la mia famiglia,Lex."disse Jonathan.
"L'unica che ho con mio padre è sul bilancio annuale della Luthor Corporation."disse Lex.
"Cielo."disse Jonathan impilando i rettangoli "Me lo stai dicendo per farmi impietosire?"
"No,vorrei solo farvi capire che la mia unica colpa nei vostri confronti è l'invidia."disse Lex.
"Se sei così invidioso della mia famiglia come mai hai sentito il bisogno di fare indagini sul nostro
passato?"disse Jonathan.
Lex restò sorpreso "Volevo solo capire cos'era successo il giorno dell'incidente."
"Certo."disse Jonathan.
"Avevo una teoria,ma era sbagliata."disse Lex "E con Clark ci siamo chiariti.
Questo è il suo problema.
Voi non vi siete chiariti."
"Clark è un bravo ragazzo,Lex,e non voglio che cambi."disse Jonathan.
"Nemmeno io lo voglio."disse Lex che si avviò alla porta "Lo sa...da quando conosco Clark,lei ha
visto in me soltanto il nome Luthor."
"Perché fin'ora non mi hai dato la possibilità di vedere altro."disse Jonathan.
Clark andò in un campo di pallacanestro vicino scuola, trovò Whitney che tirava il pallone nel
canestro e afferrò il pallone mentre cadeva.
"Hai visto la partita dei Kansas?"disse Clark.
"Che ci fai qui,Clark?"disse Whitney "Ti ha mandato,Lana?"
"Glie l'avevo detto che avresti capito."disse Clark.
"Non sono arrabbiato."disse Whitney che tirò il pallone nel canestro "Così,sei venuto qui perché il
figlio senza cuore non è ancora andato a trovare il padre morente in ospedale."
"Qualcosa del genere."disse Clark che tirò il pallone nel canestro e poi lo passò all'altro.
"Ripenso a quante volte mio padre mi ha detto che sarebbe stato presente al mio lancio con gli
Sharks."disse Whitney "Lo diceva così spesso che ci ho creduto davvero."
"Ci sarà vedrai."disse Clark.
"Mio padre è stato l'uomo più importante che ci sia mai stato."disse Whitney "Campione in ben 3
specialità.
Ma quando lo vedo in quel letto d'ospedale così...debole...mi sento morire perché non lo riconosco.
Qualunque cosa farai,anche tra molto tempo,tuo padre potrà starti vicino e sostenerti.
Io conservo un bel ricordo di mio padre e...e non voglio ricordarlo come...un uomo malato costretto
in un letto d'ospedale."
Clark prese la palla "Ti capisco.
Ma forse dovresti preferire lui piuttosto che il suo ricordo."
Clark ridiede la palla e se ne andò.
Chloe arrivò sul posto "Clark,ti ho cercato dappertutto."
La ragazza aveva in mano dei fogli "Guarda che cosa ho trovato sul Daily Planet."
Clark prese i fogli "Scomparso un cadavere dall'obitorio."
"Già,ma guarda la foto."disse Chloe e Clark vide la cenere a terra nella foto "Il corpo del medico
legale è stato ritrovato carbonizzato.
Come la signora Size."
"Collegamenti?"disse Clark.
"Sembra di si e forse sarebbe il caso che andassimo a dare un'occhiata."disse Chloe.
Poco dopo lei scattava una foto al letto dove c'era la sagoma nera delle ceneri della donna.
"C'è sotto qualcosa."disse Clark.
"Credi?"disse Chloe avvicinandosi "Beh,non c'è altro segno d'incendio da nessuna parte,quindi
potresti rimangiarti il tuo scetticismo sull'autocombustione."
"Non abbaia..."disse Clark.
"Cosa?"disse Chloe.
"Pepper."disse lui.
"Chi è Pepper?"disse Chloe.
"La cagnetta della signora Size."disse Clark "L'aveva abituata ad abbaiare ogni volta che entrava
qualcuno.
Pepper?
Vieni piccola."
"L'avranno affidata alla protezione animali."disse Chloe scattando altre foto.
Clark usò la vista a raggi x e vide le ceneri del cane,spostò una tenda e si chinò vedendo le
ceneri"No..."
"Non dirmi che quella è Pepper."disse Chloe avvicinandosi.
Clark raccolse il collare e Chloe fotografò,poi lui vide la rosa bianca e si avvicinò
prendendola"Sarà anche stata combustione,ma niente affatto spontanea."
Marta guidò fino alla costruzione dove era l'uomo con i baffi "Buon pomeriggio,Marta."
"Ciao."disse lei che scese dal furgone "Non sapevo che oggi facessi volontariato."
"Già."disse lui.
"Sono venuta a portare delle cose che non volevo fossero sprecate."disse Marta prendendo una
cassa di verdura.
"Aspetta,ti do una mano."disse l'uomo.
"No grazie,ce la faccio,chiudi solo quello."disse lei.
L'uomo chiuse il retro del veicolo "D'accordo.
Se hai bisogno di me sono in ufficio."
"Bene."disse Marta che entrò in una stanza con delle scaffalature con molti ortaggi sopra.
L'entrata aveva una tenda di plastica divisa in molte parti.
La donna si trovò Tyler davanti.
"Oh!"disse Marta "Tyler,che ci fai qui?"
"Dia a me,si faccia aiutare."disse Tyler che toccò la cassa e i vegetali divennero cenere.
Marta rimase sconvolta "La signora Size…
Sei stato tu."
"Marta."disse l'uomo con i baffi.
"Hank...chiama lo sceriffo."disse Marta.
Tyler corse via.
"Che sta succedendo?"disse Hank "Vieni qui!"
"HANK!"urlò Marta "NO!"
Hank lo bloccò,ma venne incenerito.
"OH!.."urlò lei mettendosi le mani sulla bocca e indietreggiando.
Clark arrivò sul posto e vide il furgone della madre vuoto,poi usò la vista a raggi x "Mamma!"
Clark corse a super velocità e si mise davanti a lei "STA LONTANO DA LEI!"
Clark lo afferrò per la maglietta.
"CLARK!"urlò la madre "NON TOCCARLO!"
Tyler gli mise la mano destra sul viso e gli fece diventare scura parte della faccia,ma Clark lo
scagliò contro delle scatole.
"Clark!"disse la madre afferrandolo "Stai bene?"
Il viso di Clark tornò normale,poi lui andò a controllare e non lo vide più.
Clark si mise la mano sinistra sul volto.
Poco dopo Clark era a fare i compiti alla scrivania sulla parte alta del fienile e il padre salì le
scale,poi bussò alla ringhiera.
"Figliolo,la mamma sta riposando."disse Jonathan "È parecchio scossa.
La polizia sta cercando Tyler."
"Non credo che lo troveranno."disse Clark
"Perché?"disse Jonathan.
"Perché ho visto il suo cuore."disse Clark "Non batteva."
"Non ha alcun senso."disse Jonathan "Come potrebbe andarsene in giro se è morto?"
"E come potrebbe ridurre la gente in cenere?"disse Clark "Quando mi ha toccato il viso ho sentito
come se mi stesse succhiando la vita."
"Figliolo,sei sicuro di..."disse Jonathan che allungò la mano sinistra.
"Si."disse Clark allontanando la testa.
Jonathan si voltò e se ne andò.
"Papà."disse Clark e l'altro si voltò per le scale.
"Si?"disse Jonathan.
"Niente."disse Clark che riprese a scrivere.
Jonathan andò via.
Poco dopo Clark andò al Taloon.
"Clark."disse Lana dietro il bancone "Ho sentito cos'è successo,tua madre sta bene?"
"Si."disse Clark.
"Non sembrava che Tyler potesse fare del male a qualcuno."disse Lana dandogli un bicchiere.
"Se per caso dovessi incontrarlo non farti toccare."disse Clark "È una storia lunga,ma credimi."
"Ok."disse Lana "Whitney mi ha chiamato,ha detto che vuole parlarmi."
"Magnifico."disse Clark.
"Non so cosa tu gli abbia detto,ma ti ringrazio."disse Lana "Devo andare."
Lana incrociò Lex "Ciao Lana."
"Ciao Lex."disse Lana che uscì.
Lex andò al bancone "Ciao Clark.
Volevo parlarti della partita degli Sharks.
Tuo padre viene?"
"Non lo so ancora."disse Clark.
"Strano,quando glie l'ho chiesto sembrava deciso a non venire."disse Lex "Ritiro la mia offerta.
Vai a pescare con tuo padre."
Lex si voltò.
"Lex,non devi prendertela."disse Clark.
"Lo so."disse Lex "Vuole solo passare del tempo con te e in questo non voglio interferire.
Cerca di darti qualcosa che mio padre non ha mai dato a me."
"E sarebbe?"disse Clark.
"Limitazioni."disse Lex "Mio padre mi diceva solo...non farti beccare.
Non causare uno scandalo.
Questo non è amore,sono pubbliche relazioni.
Tu invece sei fortunato.
Quando mio padre morirà,al suo funerale verranno i potenti,quando ci sarà il tuo verranno i tuoi
amici."
Lex andò via.
La notte seguente Lana andò davanti alla tomba dei genitori e trovò Whitney.
La neve scendeva dal cielo e lei indossava un cappotto azzurro lungo.
"Nell mi ha detto che ti avrei trovato qui."disse Lana.
"Già."disse Whitney che piangeva "Mi sono reso conto che,da quando noi 2 ci conosciamo,non ero
mai stato qui."
"Non fa niente,Whitney."disse Lana.
"No,non è vero."disse Whitney "L'idea di perdere i miei genitori era così terribile che non volevo
neanche pensarci."
"È per questo che devi parlare con tuo padre."disse Lana "Non sappiamo quanto tempo gli è
rimasto."
Lui la abbracciò.
"Grazie,Lana."disse Whitney "Andrò...andrò in ospedale.
Vuoi che ti accompagni a casa?"
"No,preferisco restare."disse lei "Anche io non venivo qui da un po'."
"D'accordo."disse lui che le baciò la fronte.
"Ciao."disse lei e lui andò via.
Lana si mise in ginocchio davanti alla tomba,poi si alzò e se ne andò,ma iniziò a sentire dei rumori.
"Whitney?"disse Lana che si trovò Kyle davanti.
"Lana,stai calma,non ti farò del male."disse lui "Non voglio far male a nessuno.
Voglio solo portargli pace.
Mia madre mi ha chiesto di darle pace e anche la signora Size.
Ho sentito il tuo amico.
Suo padre deve soffrire molto.
Io posso aiutarlo."
Ci fu il verso di un animale,lei si voltò e quando girò la testa ancora,non lo vide più,poi corse via.
Lex era nel suo ufficio e si versava da bere.
"Dunque qui c'è una discrepanza tra gli acquisti e i documenti di spedizione."disse Dominic seduto
alla scrivania.
"Basta."disse Lex "So che quest'indagine è voluta da mio padre,ma...per oggi mi hai fatto le pulci
abbastanza."
Lex gli diede un bicchiere "Invecchiato 30 anni,molto costoso.
Comprato con i soldi di mio padre,ricordati di scrivere anche questo.
Parliamoci chiaro,Dominic."
Lex iniziò a camminare nella stanza "Ti ha mandato qui a controllarmi perché teme che me la stia
cavando bene.
Questa era l'ultima occasione per mettermi alla prova e lui era convinto che avrei fallito.
Adesso è costretto a rivedere la sua opinione su di me.
Ora non sono più solo il figlio dissoluto,ora siamo in competizione.
E mio padre conosce solo un modo per trattare chi compete con lui."
Lex si sedette.
"Ci sono cose che dovrebbero restare solo tra paziente e terapista,Lex."disse Dominic.
"Sapevi che nell'antica Persia...i re uccidevano i messaggeri che portavano brutte notizie?"disse
Lex"Certo al giorno d'oggi una spada nel petto sembrerebbe alquanto estrema.
Servirebbe qualcosa di meno cruento.
Ti piace quello che stai bevendo?"
Dominic vide che Lex non aveva bevuto nulla e guardò il bicchiere preoccupato.
La stessa notte Chloe era al computer a controllare le foto del corpo di Tyler con Pitt e Clark dietro.
"Oh...è impressionante."disse Pitt.
"Già ,quasi quanto come l'esplosione tecnologica avvenuta di recente in tutti i campi."disse
Chloe"Avrei dovuto avvertirti che erano vietate ai minori di 14 anni.
Quel tipo si è dato da fare."
"Che vuoi dire?"disse Clark camminando per la stanza.
"Voglio dire che ha cercato di uccidere la madre,è resuscitato ed è scappato dall'obitorio."disse
Chloe "Un mio amico collabora spesso con il medico legale.
Ha dato un'occhiata al rapporto tossicologico.
A parte una grande quantità di antidolorifici,gli hanno anche trovato,conficcati nel
braccio,frammenti di una roccia verde."
"Meteorite."disse Pitt.
"Già."disse Chloe.
"Se è così,perché non resuscitano tutti i morti di Smallville?"disse Clark.
"Credo che sia stato un mix di anti dolorifici e meteoriti a trasformare Tyler."disse Chloe.
"Aspetta,Tyler ha cercato di uccidere la madre?"disse Clark.
"Si,ma non ci è riuscito."disse Chloe "Lei è guarita ed è uscita dall'ospedale."
"Clark ho incontrato Tyler al cimitero."disse Lana entrando.
"Tu stai bene?"disse Clark.
"Ha detto che si preoccuperà di aiutare il padre di Whitney."disse Lana.
"Hai chiamato la polizia?"disse Clark e Lana annuì.
Lui corse fuori.
"Dove vai,Clark?"disse Lana che poi guardò i 2.
"Non guardare me,fa così sempre."disse Chloe.
Whitney arrivò all'ospedale ed aprì la porta della stanza del padre.
Dietro di essa c'era Tyler.
"Papà?"disse Whitney.
"Non può sentirti."disse Tyler e l'altro si voltò.
"Tu chi sei?"disse Whitney.
"Devo aiutare tuo padre."disse Tyler avvicinandosi "E te."
"Ehi!"disse Whitney afferrandolo.
Tyler lo prese e lo lanciò via,mandandolo a sbattere con la testa contro il lavandino.
Tyler si avvicinò all'uomo "Io posso placare la tua sofferenza.
So cosa stai provando.
So quanto stai male.
Ma io posso fare in modo che finisca."
Tyler si tolse il guanto sinistro.
Clark arrivò nel corridoio e corse ad aprire la porta "TYLER!"
Il ragazzo si fermò.
"FERMO!"disse Clark che si mosse a super velocità,gli arrivò alla schiena afferrandolo e lo lanciò
contro un mobile e una parete.
"Ho sentito il tuo amico,Clark."disse Tyler "Vedere il padre in queste condizioni lo sta distruggendo.
Il padre sta passando un periodo di sofferenza atroce.
Io posso dar loro la pace."
"Non sei tu a doverlo decidere."disse Clark.
"Ti sbagli."disse Tyler alzandosi e avvicinandosi.
Clark lo afferrò e gli diede un destro alla pancia scagliandolo fuori dalla porta nel corridoio,poi lo
raggiunse "Così non gli darai la pace.
Questa è l'ultima possibilità per Whitney di stare con suo padre."
"Non puoi fermarmi,Clark."disse Tyler alzandosi "Nessuno può farlo.
Ma non capisci che è molto meglio così?
L'ho visto negli occhi di mia madre,io lo..."
"Tua madre è ancora viva."disse Clark "Si è ripresa dopo quella notte a Metropolis.
Adesso è a casa,a Smallville."
"Io credevo..."disse Tyler.
"È viva,Tyler."disse Clark "Ti accompagno da lei."
I 2 andarono nella casa della madre e lui la vide dormire.
"È un miracolo."disse Tyler avvicinandosi.
"È la vita."disse Clark"Finché siamo vivi,dobbiamo sperare."
"Sembra così serena."disse Tyler che si guardò le mani "Pensavo di essere tornato in vita per
alleviare il dolore altrui.
Ma sono io che ho sofferto.
Che cos'ho fatto?"
"Tyler..."disse Clark.
"Voglio che tutto questo finisca."disse Tyler che unì le mani e divenne cenere.
"Tyler!"disse Clark che si mosse,ma non riuscì ad afferrarlo,poiché lui era divenuto polvere nera.
Lex era a Metropolis appoggiato alla macchina.
Indossava un lungo cappotto nero.
Una macchina nera parcheggiò dietro di lui e scese Lionel che aveva gli occhiali neri e un lungo
cappotto nero.
"Hai scelto uno strano posto per darmi appuntamento,Lex."disse Lionel e l'altro si avvicinò.
Lionel si tolse gli occhiali "Non sarebbe stato meglio vederci nel mio attico?"
"Stavo gettando dei rifiuti e non volevo sporcare i tuoi marmi."disse Lex.
"Non ho lo spirito adatto,Lex."disse Lionel.
"Vorrei spiegazioni sulla visita di Dominic."disse Lex.
"I miei contabili hanno scoperto delle spese non registrate riguardanti lo stabilimento di Smallville e
io ho pensato che fosse prudente investigare."disse Lionel.
"Andiamo."disse Lex "In una settimana ad Hong Kong ho speso molto di più,ma tu non hai
sospettato niente."
"Qui parliamo dei conti dell'azienda,Lex,non delle tue spese personali."disse Lionel.
Lex rise "Ti da fastidio vero?
Che non dipenda più da te.
E che mi sia fatto degli amici a Smallville di cui mi fido."
"Non essere ridicolo,Lex,io sono contento se tu stai bene."disse Lionel.
"No,non è vero."disse Lex "Temi che io non abbia più bisogno di te."
Lionel si avvicinò "Tu sarai per sempre mio figlio.
Avrai per sempre bisogno di me."
Lionel si voltò.
"Non mi chiedi niente di Dominic?"disse Lex.
Lionel si voltò.
"Non si è più fatto sentire da ore,non è così?"disse Lex "Strano per un uomo così noiosamente
prevedibile."
Lex mostrò delle chiavi e le tirò al padre "Coraggio.
Apri il bagagliaio."
Lionel aprì il porta bagagli "Oh...Lex.
Che hai fatto?
Che hai fatto?"
Aprendo il bagagliaio Lionel trovò Dominic imbavagliato,poi gli tolse il nastro adesivo.
"Vuoi informazioni sulla contabilità,papà?"disse Lex "Chiama me.
Se uno dei tuoi darà ancora fastidio ai Kent sarà tanto se tornerà a casa sano."
Lex si allontanò.
"Lex?"disse Lionel e l'altro si voltò "Ben fatto."
Lex andò via.
Lionel chiuse il porta bagagli "Plebeo."
Le prove per la partita di football iniziarono a Smallville.
Nella partita c'era anche Whitney e il padre era su una carrozzina,vicino alla madre a bordo campo.
"Si!"disse il padre.
Clark era seduto su una delle file basse insieme a Lana.
Indossava un giaccone blu.
Whitney andò dal padre "Tutto bene,papà?"
"Mai stato meglio."disse il padre.
Lex era ad una delle entrate e fu raggiunto da Jonathan.
"È bello quello che hai fatto."disse Jonathan.
"Grazie signor Kent."disse Lex "È bello sentirglielo dire.
Voglio che lei sappia che ho chiuso il capitolo dell'incidente al ponte."
"Perché sei andato ad indagare su quel fatto?"disse Jonathan.
"Perché fu un miracolo."disse Lex "Non le capita mai di voler sapere il perché delle cose?"
"No."disse Jonathan "Le accetto così come vengono.
Non c'è bisogno di sapere ogni cosa,Lex."
"Come è riuscito a convincere i Metropolis Sharks?"disse Lana.
"Visto che suo padre possiede la squadra non è stato così difficile."disse Clark.
"È una cosa strana."disse Lana "Ho sempre pensato che a Lex non piacesse Whitney e invece gli ha
fatto questo regalo."
"Io credo che Lex ci voglia bene davvero."disse Clark.
"Spero di si."disse Lana "Tu centri qualcosa,vero?"
"Essere amici di Lex Luthor può essere complicato,ma ha anche i suoi vantaggi."disse Clark.
Lei gli diede un bacio sulla guancia.
"Perché questo?"disse Clark.
"Per come sei."disse Lana che si alzò e andò via.
Clark si alzò e andò dal padre "Papà mi dispiace,quello che ho detto..."
"Si,lo so,Clark."disse Jonathan "Le battute di pesca non erano solo delle giornate a pescare.
Per me erano un pretesto per stare con mio figlio.
Mio padre e io ci vedevamo tutti i giorni,ma non...non abbiamo mai parlato.
E io non voglio che la storia si ripeta."
"Allora siamo in 2."disse Clark e l'altro lo abbracciò.
"Ho un metodo infallibile per prendere un sacco di pesci."disse Clark scendendo i gradini.
"Con nuove esche?"disse lui.
"No,con la vista a raggi x."disse Clark.
I 2 risero.
