SMALLVILLE:IL PIRATA DELLE STRADE
Una notte un temporale si stava abbattendo su un palazzo.
L'edificio,a 2 piani, era di mattoni,con una parte frontale quadrata,con il tetto a punta e altre 2 parti
dietro rettangolari.
Dentro c'era una stanza piena di quadri messi su cavalletti di legno.
C'erano dei tavoli,degli scaffali e delle librerie,più quadri attaccati al muro.
Un ragazzo stava dipingendo.
Aveva i capelli marroni,corti,maglietta bianca,giacca blu,pantaloni neri e scarpe nere.
In fondo alla stanza c'era un vetro che dava su un corridoio con una porta accanto,con un vetro al
centro.
Un uomo in giacca e cravatta neri aprì la porta.
L'uomo aveva i capelli neri,corti,un po' bianchi.
"Justin?"disse l'uomo "Ho pensato di fare un salto per augurarti buon viaggio.
Ho sentito che torni a Smallville domani."
"Già."disse il ragazzo che disegnava con delle mani tremanti e del tutto fasciate"Smallville."
"Ora come va?"disse l'uomo.
Il ragazzo voltò il quadro e mostrò il ritratto che era venuto male "Me lo dica lei."
"Sei stato qui per 5 mesi."disse l'uomo avvicinandosi "Hai fatto molta strada.
Il tuo corpo è tornato alla normalità."
"Tranne le mie mani."disse lui guardando le fasciature "Non torneranno mai a posto e io non potrò
più disegnare,l'unica cosa che sapessi fare."
L'uomo gli mise una mano sulla spalla "Hai riportato gravi danni ai nervi,è comunque una fortuna
che tu possa fare alcuni movimenti con le mani.
Ho fatto tutto quello che potevo,lo sai."
"Davvero?"disse Justin spostando indietro la spalla "È questo che ha detto ai 5 pazienti che l'hanno
denunciata per imperizia?"
"Oh...adesso capisco perché sei così arrabbiato."disse l'uomo "Ma accusare me non cambierà le tue
condizioni,tu hai avuto un incidente e devi riuscire ad accettarlo."
"Mi ha investito ed è fuggito."disse Justin.
"Sai,quando avevo la tua età,volevo diventare un violinista,così mi sono presentato al
conservatorio,ma non ho passato l'audizione."disse l'uomo mostrando le mani "L'insegnante mi
disse che avevo le mani da chirurgo.
È così io ho preso medicina.
Se anche si chiude una porta, subito se ne apre un'altra."
L'uomo guardò un orologio "Sei giovane,troverai qualcos'altro.
Addio Justin."
L'uomo andò via.
"Sia felice,dottore."disse Justin.
L'uomo raggiunse una donna con un lungo abito nero in corridoio.
"Renee."disse lui mettendole un braccio attorno i fianchi "Tesoro,devi scusarmi."
"Un altro paziente ingrato?"disse lei.
"Non lo sono tutti?"disse lu entrarono nell'ascensore.
"Credi che ti denuncerà?"disse lei.
"Non ha alcuna prova."disse l'uomo che premette un tasto dell'ascensore "È ancora vivo.
Dovrebbe ringraziarmi."
Justin sollevò il primo telo,rivelando un ritratto ben fatto dell'uomo.
L'ascensore si fermò.
"Che succede?"disse la donna.
L'ascensore iniziò a tremare.
"Oh Dio!"disse la donna.
L'ascensore iniziò a precipitar finirono a terra,poi si fermò.
"Stai bene?"disse lui aiutandola ad alzarsi.
"Si."disse lei.
L'uomo iniziò a premere i tasti.
"AIUTO!"disse la donna "TIRATECI FUORI DI QUI!"
L'ascensore tremò ancora.
"AIUTO!"disse la donna.
L'uomo aprì le porte e vide che sulla parte alta c'era uno spiraglio per passare.
"AIUTO!"disse lui.
"AIUTATEMI!"disse lei.
L'ascensore tremò ancora.
"Sollevami."disse lei.
"D'accordo."disse lui che la aiutò ad uscire.
Joseph prese un pennarello rosso e tracciò delle linee sul ritratto dell'uomo.
Il dottore mise le mani sul pavimento del corridoio e poi le allungò.
"Tirami su."disse lui.
Lei gli afferrò le mani,l'ascensore cadde e gli tagliò gli avambracci,poi precipitò e si schiantò.
Il giorno dopo gli studenti entravano nella scuola di Smallville.
Clark indossava una felpa nera,maglietta azzurra,pantaloni chiari e scarpe nere.
Il ragazzo parlava con un orientale che era nell'esercito.
"Ti ci vedrei bene in uniforme."disse l'uomo "Hai mai considerato di entrare in aviazione?"
"Ehm,ci penserò."disse Clark "La mia amica Chloe vuole farlo."
Clark vagò per le varie bancarelle che erano state allestite nella palestra e trovò Pitt che si stava
facendo dare un foglio da una ragazza.
Pitt indossava un giaccone chiaro,maglietta rossa,jeans blu e scarpe da ginnastica.
"Che cos'hai da ridere?"disse Clar iniziarono a camminare.
"Ah...sono entrato nello staff del maggiore Sing per la campagna della sua rielezione."disse Pitt.
"Non aiuti tua madre al palazzo di giustizia?"disse Clark.
"Il giudice Ross prenderà uno studente comune per sistemarle gli archivi e poi a chi va di stare con i
genitori tutta l'estate?"disse Pitt.
"Già."disse Clark.
"Oh,scusa Clark."disse Pitt.
"Hai notato il figlio del preside nella zona dell'aviazione?"disse Clark "È stato il primo posto
visitato da Chloe."
"Se prendono Chloe nell'aviazione sembrerà un villaggio turistico."disse Pitt.
Chloe li raggiunse.
Indossava un cappotto lungo,fucsia esternamente e chiaro internamente,aveva una maglietta
bianca,pantaloni bianchi e scarpe nere.
In mano aveva una cartellina.
"Però,che eleganza."disse Clark.
"Grazie."disse lei "È per l'appuntamento di lavoro.
Lo sapete che il Daily Planet prende solo 4 tirocinanti in tutto lo stato?"
"Ma tu ce la farai,Chloe."disse Pitt.
"Dillo a loro,pare che abbiano ricevuto più di 500 richieste l'anno scorso."disse Chloe "Non so se
farò il discorso.
E poi voglio anche diventare pilota dell'Air Force,quindi quando avrò finito la scuola sarò piena."
"C'è sempre l'Inquisitor."disse Clark "Lex non ti ha offerto un posto?"
"No,voglio fare il tirocinio al Planet,non mi importa se solo per portare il caffè al reparto
annunci."disse Chloe.
I 3 camminarono.
"E perché non ci riprovi sabato prossimo a Metropolis?"disse Pitt.
"Perché vai a Metropolis?"disse Clark.
I 2 si fermarono e lo guardarono.
Dopo pochi passi,Clark si voltò.
"Noi andiamo a Metropolis,Clark."disse Chloe "Ti ricordi della conferenza?
Dovevi scriverci e so che tu non puoi averlo dimenticato perché ora sarebbe troppo tardi per farlo."
"Mi spiace davvero."disse Clark "Sono stato tutta la settimana al Taloon con Lana per un progetto di
storia."
"Quindi tutto il resto diventa meno importante."disse Chloe andando via.
"Ma no,non è vero."disse Clark.
Chloe si voltò verso di lui "Quanto siamo stati insieme in queste ultime 3 settimane?"
"Ci siamo visti tutti i giorni."disse Clark.
"Per 45 minuti quando mi si è rotta la macchina fuori dal Taloon e mi hai dato un passaggio a
casa."disse Chloe "Praticamente ho dovuto strapparti via da Lana."
"Non pensi di essere un po' ingiusta?"disse Clark.
"No,quando ci sono Lex e Lana noi non esistiamo più."disse Chloe andando via.
"Aspetta,Chloe,si può sapere che ti prende?"disse Clark.
Lei si voltò di scatto "Gli uomini vengono da Marte,ma tu sei di una galassia di cui non ho mai
sentito parlare,Clark Kent!"
Chloe si voltò e andò via.
"So di aver combinato un guaio,ma Chloe ha avuto una reazione esagerata."disse Clark.
"Tu non sei un grandissimo osservatore,vero?"disse Pitt camminando.
"Che cosa vuoi dire,Pitt?"disse Clark.
"Voleva stare un giorno con te senza Lana o Lex tra i piedi."disse Pitt "Credo che pensasse di
invitarti al ballo."
"Ma così sarebbe come..."disse Clark.
"Cosa?"disse Pitt voltandosi "Se tu distogliessi la tua attenzione da Lana,ti accorgeresti che piaci a
Chloe."
Clark restò sconvolto.
Chloe chiuse violentemente il suo armadietto e poi mise il lucchetto.
Justin le mise la mano destra sulla spalla destra.
Lui indossava una felpa blu,maglietta verde scuro,jeans blu e scarpe nere.
Le mani avevano guanti blu che lasciavano scoperta la metà superiore delle dita.
"Clark non sono interessata alle tue scuse..."disse Chloe.
"Beh,speravo in un'accoglienza migliore,ma ciao."disse Justin.
"Ehi!"disse Chloe che lo abbracciò "Come stai?
Sono contenta.
Quando sei tornato?"
"Solo ieri."disse Justin "Senti,per prima cosa volevo ringraziarti per tutte le tue mail.
Mi hanno davvero molto aiutato,Chloe."
"Beh,ma chissà quanta gente avrebbe voluto starti vicino."disse Chloe.
"Il detto lontano dagli occhi lontano dal cuore vale per molti."disse Justin.
"So come va."disse lei "E quando riprenderai a disegnare i tuoi fumetti?
Stanno tutti aspettando le nuove avventure di Super Corvo."
Lui mostrò le mani fasciate "La mano con cui disegno è fuori uso ormai."
"Oh Justin..."disse Chloe.
"Non fa niente."disse Justin"Sono in fase di...rivalutazione della mia vita.
Senti,pensi che potrei mai offrirti una
tazza di caffè o magari uno di quei frullati che ti piacciono tanto?"
Clark arrivò nel corridoio.
"Certo."disse Chloe "Perché no?
Sono in fase di rivalutazione della mia vita anche io.
Andiamo."
I 2 andarono via insieme.
A Metropolis c'era una zona con un prato che aveva delle tombe formate da obelischi egizi su 2
gradini di pietra.
Alla base degli obelischi c'erano i fiori.
Oltre le 2 file parallele di obelischi c'era una zona con 4 gradini con una cassa di marmo nero,con
sopra un angelo,con dietro un muro diviso in quadrati.
Sopra il muro c'era un vetro con i contorni di metallo e anche delle linee verticali di metallo e sopra
c'era una vetrata identica.
Lex si diresse verso il muro.
Indossava un lungo cappotto nero, camicia viola, pantaloni neri e scarpe nere.
Lex si fermò davanti alla cassa nera e mise i fiori.
Sul lato frontale della cassa c'era la scritta: "Lillian Luthor.
Amata moglie e madre."
Una donna arrivò dietro di lui.
Aveva i capelli rossi legati dietro la testa,giaccone nero,camicia bianca,gonna nera e scarpe con i
tacchi.
"Che ci fai qui?"disse Lex.
"Sono qui per la tua stessa ragione."disse la donna.
Lex si alzò e si voltò.
"L'anniversario della sua morte."disse la donna.
"Sono passati 9 anni?"disse Lex "Come mai questo sentimentalismo improvviso?"
"Certo,me lo merito,sono scomparsa dalla tua vita..."disse lei.
"Ti avranno aiutato a superare il dolore le azioni che ti ha lasciato mia madre."disse Lex.
"Questo ti ha detto tuo padre?"disse lei.
"In questi anni ho creduto mi volessi bene,ma tu volevi solo i soldi."disse Lex andando via.
"Lo so che sei arrabbiato con me e ne hai tutto il diritto,ma dobbiamo parlare adesso."disse lei e Lex
si fermò voltandosi.
"Ti assicuro che niente di quello che hai da dire può interessarmi."disse Lex andando via "Addio
Pamela."
Chloe e Justin erano a guardare le strisce di fumetti su un giornale.
"Questa è decisamente la mia striscia preferita."disse Chloe.
"Davvero?"disse Justin.
"Ciao ragazzi?"disse Clark bussando sul lato della porta aperta.
"Ehi."disse Justin.
"Conosci Justin?"disse Chloe.
"Certo,ben tornato."disse Clark "Come stai?"
"Oh...sto vivendo alla giornata."disse Justin.
"L'hanno trovato quello che ti ha investito?"disse Clark.
"No."disse Justin "No,non ho potuto aiutare la polizia,non mi sono ricordato niente per molto
tempo."
"Cos'è che ti ricordi?"disse Chloe.
"Solo 3 lettere della targa."disse Justin.
"Potremmo indagare."disse Chloe.
"Dillo alla polizia."disse Clark.
"Glie lo diremo se troviamo qualcosa."disse Chloe.
"Ok."disse Justin.
"Ehm...comunque Lex ci ha fatto avere 2 biglietti per la conferenza."disse Clark.
"Ah...non preoccuparti Clark,Justin si era iscritto,andrò come sua ospite."disse Chloe.
"O ci andiamo tutti insieme."disse Justin.
"No."disse Chloe "Clark non è molto interessato al giornalismo."
"Va bene,ok."disse Justin "Adesso devo andare."
Justin fece cadere i fogli che aveva in mano e Clark lo aiutò a raccoglierli.
Tra di essi c'era l'articolo di giornale che parlava del dottore che aveva perso le mani.
Justin prese l'articolo velocemente "Grazie."
Il giorno dopo Clark era a casa e si mise a fare i compiti ad un tavolinetto.
Indossava una camicia azzurra.
Lana bussò alla porta.
Indossava un giaccone bianco,jeans blu e scarpe nere.
Lei aprì la porta con la retina.
"Ciao."disse Clark.
"Ciao Clark."disse Lana "Tua madre?
Volevo ordinare una delle sue torte."
"È uscita,puoi dire a me."disse Clark alzandosi.
"Non pensavo di trovarti."disse Lana "Credevo aiutassi Chloe al Torch."
"Non ne ha bisogno."disse Clark andando nella zona cucina.
"State ancora litigando."disse Lana.
"E questo chi te l'ha detto?"disse Clark.
"L'ho capito ieri."disse Lana "Che succede tra voi 2?"
"È venuto fuori che...io le piaccio."disse Clark.
"E tu cosa provi per lei?"disse Lana.
"Forse potremmo essere più che amici."disse Clark "L'ho vista con Justin e mi sono sentito..."
"Geloso?"disse Lana.
"L'ho capito all'improvviso e questo ha cambiato ogni cosa."disse Clark "Chissà perché non me ne
sono accorto prima."
"A volte la persona giusta è proprio davanti a te,ma rischi di non saperlo mai."disse Lana.
"Ah...quante torte vorresti?"disse lui.
"Una dozzina."disse Lana.
"E Whitney?"disse Clark scrivendo "Sembra che suo padre stia meglio."
"Si,è così."disse lei "Si."
"Va tutto bene?"disse Clark.
"Tutto bene."disse Lana "Auguri.
Spero che funzioni con Chloe."
"Anche io."disse Clark.
"Ciao."disse Lana che uscì.
Justin aveva un foglio su un tavolo dove c'era il ritratto del volto di Chloe,si sedette e prese una
penna,ma non riuscì a disegnare,così strappò il disegno.
"Accidenti!"disse Justin che vide una matita muoversi da sola accanto ad un'altra.
Le matite disegnarono il volto di Chloe e lo colorarono facendo un ritratto perfetto.
Il giorno dopo Clark scese le scale della scuola e trovò Pitt nel corridoio.
Clark indossava una camicia rossa,con quadretti blu,jeans blue e scarpe nere.
Pitt indossava una maglietta gialla e aveva un libro in mano.
"Pitt?"disse Clark.
"Ah ciao."disse Pitt.
"Hai visto Chloe?"disse Clark.
"Non nell'ultima ora."disse Pitt "Probabilmente è con Justin."
"Che ne pensi di lui?"disse Clark.
"Mi sembra uno a posto."disse Pitt "Non l'ho mai conosciuto bene,se ne stava sempre da solo a
disegnare."
"Sembra che piaccia a Chloe."disse Clark.
"Stai attento Clark,sembri quasi geloso."disse Pitt.
"Non sono geloso,ma inquieto."disse Clark.
"Soltanto perché a Chloe piace un bel ragazzo?"disse Pitt "È davvero inquietante."
Clark aprì il quaderno e gli fece vedere l'articolo di giornale "Guarda.
Era nella borsa di Justin ieri."
"Precipita."disse Pitt "Dottore perde le mani in uno strano incidente.
E allora?"
"Era il dottore di Justin."disse Clark "Non credi sia strano che lo porti sempre con se?"
"Mi piaceva la tragica ironia."disse Justin avvicinandosi "Parli sempre alle spalle della
gente,Clark?"
"Justin,io non volevo..."disse Clark.
"Si,invece."disse Justin "Allora,passo un po' di tempo con Chloe,tu ti accorgi che esiste e mi vuoi
fuori dai piedi?"
"Noi siamo solo amici."disse Clark.
"Hai avuto la tua occasione con lei."disse Justin "Lascia che io abbia la mia."
Justin andò via.
Pamela aprì un libro nello studio di Lex.
Indossava una camicia azzurra.
"Che diavolo sei venuta a fare?"disse Lex che entrò nella stanza.
Indossava una camicia grigia,pantaloni neri e scarpe nere.
Lei posò il libro "Volevo solo vedere che tipo di uomo eri diventato."
"Uno molto occupato."disse Lex "Quindi se non c'è altro..."
"Una volta eravamo vicini,Alexander."disse lei mentre Lex andava a prendere una stecca "Eri come
un figlio per me."
"Era un'impiegata signora Jenkins."disse Lex "Era pagata per badare a me quando mia madre si
ammalò,mentre mio padre attraversava il pianeta per affari."
"Io ti ho amato come una madre."disse lei andando vicino al biliardo,mentre lui colpiva la palla
bianca "Dopo la pioggia di meteoriti sono stata l'unica persona
che non ti abbia guardato in maniera diversa."
"Il fatto che tu mi abbia conosciuto in un momento delicato non ti da il diritto di presentarti qui 10
anni dopo."disse Lex "Le cose sono cambiate.
E anche io lo sono!
Cosa vuoi da me?"
"Dirti cos'è accaduto veramente."disse lei.
"Hai mentito a mia madre sul letto di morte?"disse Lex.
"No,non l'ho fatto."disse lei "Avevo tutte le intenzioni di restare,ma tuo padre mi mandò via.
Dopo il funerale mi chiamò nel suo ufficio e mi disse che se mai mi fossi messa in contatto con te
lui ti avrebbe diseredato."
"E perché lo avrebbe fatto?"disse Lex.
"Voleva che fossi solo figlio suo."disse Pamela.
"Perché presentarti ora?"disse Lex "Non sono più valide le limitazioni imposte dalle minacce di mio
padre?"
"Volevo vedere se eri riuscito ad essere onesto con te stesso nonostante gli sforzi di Lionel."disse
Pamela "E ad essere sinceri io...volevo anche il tuo perdono."
"Temo che dovrai trovare un modo per guadagnartelo da sola."disse Lex.
"Stai bene,Alexander."disse lei andando via.
Clark mise le torte su dei ripiani nello stanzino del Taloon.
Uscendo vide Lana che contava dei soldi.
Lei aveva una maglietta azzurra.
"Spero si venda tutto bene come le torte di tua madre."disse Lana dandogli dei soldi.
"Ogni piccola cosa aiuta."disse Clark.
"Ciao Clark."disse Whitney arrivando con una giacca verde,maglietta bianca,pantaloni neri chiari e
scarpe nere.
"Ciao Whitney,come sta tuo padre?"disse Clark.
"È a casa,sta meglio."disse Whitney "Sabato sera stai con me?
Ho 2 biglietti per il teatro a Metropolis."
"Bravo, come ti è venuto in mente?"disse Lana.
"A scuola ho visto che leggevi al riguardo."disse Whitney "Dobbiamo recuperare il tempo perduto."
Lui le diede un bacio sulla guancia "Ciao."
"Ciao."disse Lana e lui andò via.
"Whitney ha avuto più attenzioni per me nelle ultime 2 settimane che in tutto l'anno."disse Lana.
"L'hai detto anche a lui?"disse Clark.
"È così felice da quando suo padre si è ripreso."disse Lana "Vuole recuperare il tempo perduto."
"E tu come ti senti?"disse Clark.
"Quando suo padre si è ammalato aveva bisogno di me,ciò definiva il nostro rapporto."disse
Lana"Dobbiamo ridefinirlo."
"Troverete sicuramente il modo."disse Clark.
"E le tue cose con Chloe?"disse Lana.
"Sono irrisolte."disse Clark.
"Ma tu che intendi fare?"disse Lana.
"Non lo so,ma so che non voglio perdere un'amica."disse Clark.
"Passato quel limite non si torna indietro."disse Lana.
"Chloe mi diede lo stesso consiglio a proposito di un'altra persona."disse Clark.
"E tu che cosa hai fatto?"disse Lana.
"Decisi che era meglio restare amici."disse Clark.
"E poi ti sei pentito?"disse Lana.
"Già,ho perso l'attimo favorevole e non credo che tornerà mai."disse Clark "Non voglio rifare lo
stesso errore."
Justin entrò nel Torch con il disegno in mano e vide Chloe che scriveva.
Lei indossava una maglietta verde.
"Ciao."disse Chloe sorridendo "Senti,ho appena mandato al mio contatto la targa dell'auto che ti ha
investito.
Ha detto che pensava di cominciare con le macchine della contea e che mi avrebbe mandato
qualunque novità."
"Wow."disse Justin che le diede il foglio arrotolato "Tieni.
Ci ho messo tutta la notte."
Lei si alzò e aprì il disegno "Ah Justin,è bellissimo."
"È come sei tu."disse Justin.
Chloe sorrise.
"Sai che da quando quell'auto mi ha investito e mi ha lasciato per terra ho disegnato solo la tua
faccia?"disse Justin.
"La mia?"disse Chloe "Perché la mia?"
"Perché ho sempre avuto una cotta per te."disse Justin "Ma ho sempre avuto paura di farmi
avanti,ho pensato ecco forse sto per morire e non avrò più l'occasione di dirle ciò che provo.
Ma tu hai cominciato a scrivermi mentre ero in ospedale..."
Justin si avvicinò "...e ho pensato che quella era la mia occasione.
Non volevo lasciarti di nuovo.
Sono tornato a vivere per te."
Lei lo baciò.
Diversi oggetti nella stanza si sollevarono.
Lei aprì gli occhi,vide gli oggetti e si allontanò.
Gli oggetti caddero.
"Cosa è successo?"disse Chloe.
"Hai la mente aperta?"disse Justin.
"Certo."disse Chloe.
"È cominciato tutto dopo l'incidente."disse Justin "In ospedale mi sono accorto che posso muovere
gli oggetti...solo con il pensiero."
"Con la telecinesi?"disse Chloe.
Justin annuì"Ti sto spaventando,vero?"
"Ci sono cose ancora più strane del muro delle stramberie."disse Chloe.
"Non voglio finire su quel muro."disse Justin.
"Ma no,non preoccuparti."disse Chloe "Facciamo svolazzare tutto un'altra volta."
I 2 si baciarono di nuovo.
"Ehi Chloe,sono..."disse Clark che entrò in quel momento e rimase sconvolto "Chloe,devo parlarti."
"Si,certo Clark."disse Chloe "Torno subito."
I 2 uscirono.
Il telefono squillò e fu stampato un fax.
"Hanno trovato qualcosa."disse Justin leggendo la scritta sul foglio.
Clark e Chloe rimasero soli nel corridoio.
"Non credi che le cose con Justin vadano un po' troppo in fretta?"disse Clark.
"Ci siamo scritti delle mail per 6 mesi,lo conosco meglio di come conosca te."disse Chloe.
"Ti ha parlato del suo dottore?"disse Clark.
"No,però mi ha detto che parli male alle sue spalle."disse Chloe.
"Mi preoccupavo per te."disse Clark andando via.
Lei lo seguì "Ma che cos'hai Clark?
Il complesso del salvatore egocentrico?
Se sono nei guai tu mi salvi,ma oltre a questo non sei disponibile emotivamente."
"Non voglio che tu stia con lui solo perché ce l'hai con me."disse Clark voltandosi.
"Mi dispiace molto Clark,ma il mio mondo non gira solo intorno a te."disse Chloe "Perché non puoi
accettare che ho trovato una persona speciale e,a differenza di te,io voglio cogliere l'occasione?"
Chloe andò via e la campanella suonò.
Il corridoio si riempì di persone.
La notte seguente,mentre pioveva, un'auto trovò un bidone dell'immondizia rovesciato in strada.
Dall'auto scese il preside che spostò il secchio.
"Dimmi una cosa..."disse Justin che gli arrivò alle spalle "È stato facile mentire a tutti quanti?"
"Justin?"disse il preside "Che ci fai qui?"
"Rivivo vecchi ricordi."disse Justin.
"È meglio che tu vada a casa."disse il preside che andò verso l'entrata del garage.
"Sai ero appena all'incrocio quando la tua auto è schizzata dietro l'angolo."disse Justin "Per l'urto mi
sono sentito spezzare a metà."
"Non capisco di cosa parli."disse il preside mentre lui avanzava.
"Ah no?"disse Justin "Ero immobile sull'asfalto,il sangue mi scorreva dagli occhi e guardavo le tue
luci posteriori che si allontanavano scomparendo.
Non ti sei neppure fermato."
"Non ero io."disse il preside.
Una forza invisibile spinse il preside contro il garage.
"È iniziato in ospedale."disse Justin "Forse un modo per rimediare al fatto che ho perso l'uso delle
mani.
Mentre ero completamente immobilizzato ho scoperto che potevo muovere gli oggetti con il
pensiero."
Justin guardò le luci circolari del vialetto che erano poggiate su un'asta di metallo nero.
Una delle aste fu sollevata e la parte inferiore era appuntita.
L'asta si conficcò nel vestito del preside ,sopra la spalla destra, bloccandolo.
"Ma non mi ha ripagato di quello che ho perso."disse Justin"Perché niente potrà farlo mai."
I fari dell'auto si accesero e il mezzo si mise in moto.
"Justin,fermati..."disse il preside terrorizzato.
"Sai cosa si prova ad essere colpiti da un'auto che pesa una tonnellata?"disse Justin.
L'auto si mise in moto,il preside urlò e l'auto lo colpì trapassando anche il garage e schiantandosi
contro il muro interno.
La stessa notte Clark era sul divano situato sul piano superiore del fienile e Lex Luthor entrò.
Lex indossava il lungo cappotto nero.
Clark stava leggendo un libro.
"Ehi Lex,che ci fai qui così tardi?"disse Clark.
"Dovevo passare dai tuoi per il pagamento."disse Lex "Che leggi?"
Lex si sedette e prese il libro "Gli uomini vengono da Marte,le donne da Venere?"
"Sto cercando di capire la psiche femminile."disse Clark.
"Non credo che ci riuscirai con questo."disse Lex e Clark si alzò "Qual'è il problema?"
"Ho 2 straordinarie amicizie che però sono ragazze."disse Clark.
"E per amor di chiarezza le chiameremo Lana e Chloe."disse Lex.
"Lana mi piace molto,ma non l'ho mai avvicinata."disse Clark "Ho scoperto di piacere a Chloe e
credo di sentire qualcosa anche per lei."
"Tu quale vorresti avere?"disse Lex.
"Non lo so,vorrei tutelare la mia amicizia con tutte e 2."disse Clark.
"Così non ne avrai nessuna."disse Lex.
"Ah...grazie."disse Clark che si sedette e prese il libro "Lo leggerò comunque."
"Clark,in amore non si può tentare di difendersi,bisogna rischiare."disse Lex "Devi uscire allo
scoperto o non capirai mai."
"Non ti sei mai innamorato?"disse Clark.
"Ho amato solo 2 donne nella mia vita."disse Lex "Una è morta e l'altra mi ha tradito."
"Mi dispiace."disse Clark.
"Qualcuno sta meglio da solo."disse Lex.
Marta arrivò nel fienile con un'aria triste.
La donna aveva un giaccone chiaro,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.
"Mamma,che succede?"disse Clark.
"Il preside,il signor Quan...pare sia morto in un incidente."disse Marta.
Il giorno dopo Pitt era al giornale e metteva le foto del preside sul tavolo.
Lui indossava una camicia grigia.
Clark entrò nel giornale.
Indossava una camicia bianca a righe marroni.
Chloe entrò nel giornale.
Indossava un giubbetto di jeans blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.
"Ehi ragazzi,come state?"disse Clark.
"Io non riesco proprio a crederci."disse Chloe singhiozzante che andò alla scrivania "Volevo mettere
insieme un articolo commemorativo,ma quando ti servono le foto di qualcuno non le trovi mai.
Pitt,puoi controllare ancora una volta i documenti nell'archivio?"
"Certo."disse Pitt.
"Grazie."disse Chloe.
"Nessun problema."disse Pitt che uscì.
"Ho visto il rapporto della polizia,pare che la macchina fosse ancora accesa e poi si è inserita la
marcia."disse Chloe che frugava tra le carte piangendo.
"Chloe stai bene?"disse Clark prendendo un blocco.
"Si,sto bene."disse Chloe che si sedette al computer piangendo"Non riesco a trovare niente in
quest'ufficio..."
"Posso aiutarti..."disse Clark che provò a toccarla,ma lei si alzò e andò via.
"No,grazie."disse Chloe.
Clark vide la foto dell'auto al computer e la ingrandì guardando la targa "Chloe…
Guarda qui.
Le prime 3 lettere della targa di Quan sono le stesse della targa che ha investito Justin."
"E questo che cosa significa?"disse Chloe.
"Ci sono strane circostanze intorno a questo ragazzo."disse Clark.
"Clark,guarda che stai davvero bussando alla porta sbagliata."disse Chloe.
"Ieri hai avuto una risposta dal tuo contatto?"disse Clark alzandosi.
"No,non mi ha mandato niente."disse Chloe.
"Invece si."disse Clark "Alle 16,43 di ieri pomeriggio,quando eri qui con Justin."
"Non può averlo fatto."disse Chloe.
"Perché?"disse Clark "Solo perché ti piace?"
"No,perché lo conosco e so che non farebbe del male a nessuno."disse Chloe che si voltò.
"Lo spero."disse Clark andando via.
Lex entrò nello studio.
Indossava una camicia chiara,pantaloni neri e scarpe nere.
Lionel era seduto alla sua scrivania con un libro in mano.
Indossava un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe
nere.
"Io celebro me stesso."disse Lionel indossando gli occhiali e leggendo"E quel che io presumo,tu
lo presumi."
"Perché ogni atomo che mi appartiene,appartiene anche a te."disse Lex.
Lionel rise "Suona come la descrizione di una famiglia.
Vero?"
"Non la nostra."disse Lex ridendo"Da quando leggi poesia?"
Lionel si tolse gli occhiali"Stiamo vendendo i laboratori Cadmus."
"I nostri accordi mi danno il 50% con diritto di veto."disse Lex "Non credo tu abbia chiesto la mia
opinione."
"Abbiamo comprato i Cadmus per sgonfiare Sir Henry,quelle azioni non valgono più niente."disse
Lionel "Sono serviti al loro scopo."
"Tutta questa strada solo per parlarmi dei Cadmus?"disse Lex.
"Ho sentito che...Pamela è di nuovo in America e che è venuta a trovarti."disse Lionel.
"Quindi vuoi diseredarmi?"disse Lex.
"È questo che ti ha detto?"disse Lionel.
"Non è vero?"disse Lex prendendo da bere.
"Tua madre era...una donna davvero straordinaria,ma le sue preferenze sulle persone da aiutare
erano discutibili."disse Lionel "Pamela era una parassita.
Ha convinto tua madre a lasciarle tutte le azioni e poi è scomparsa prima che il cadavere fosse
freddo."
"E sei venuto per dirmi questo nonostante i tuoi impegni?"disse Lex.
"So quanto lei significasse per te e non voglio che eserciti la sua tirannia emotiva per spillarti
denaro."disse Lionel.
"Perché dovrebbe farlo?"disse Lex "Ha il suo pacchetto di azioni."
"Probabilmente non vuole venderle per pagare i conti dei medici."disse Lionel.
"Quali medici?"disse Lex.
"Così non te l'ha detto?"disse Lionel "Com'è nobile."
"Detto cosa?"disse Lex avvicinandosi.
"Sta morendo,Lex."disse Lionel "Cancro.
Probabilmente tutti questi anni sdraiata al Sole."
Lex si sedette.
"Che cosa vuole?"disse Lionel.
"Che io la perdoni."disse Lex.
"E tu che le hai detto?"disse Lionel.
"Di andarsene."disse Lex.
"No."disse Lionel "Non ti conosce molto bene.
Vero Lex?"
Lionel si alzò e andò via.
Clark andò al garage dove era morto il preside e superò i nastri gialli.
Il figlio dell'uomo lo raggiunse "Che ci fai qui?"
"Danny."disse Clark "Sono davvero dispiaciuto per tuo padre."
"Non capisco cosa sia successo,aveva le chiavi dell'auto con se,è come...se qualcuno glie l'avesse
lanciata addosso."disse Danny.
"Danny,conosci Justin?"disse Clark "Quello che è stato investito.
Sai se è venuto qui l'altra sera?"
"No,perché?"disse Danny.
"Credo che lui sia convinto che sia stato tuo padre ad investirlo."disse Clark.
"È assurdo."disse Danny "Vattene adesso."
"Ha collegato parte della targa di tuo padre a quella del pirata."disse Clark.
Danny chiuse gli occhi e si voltò.
"È possibile che abbia ragione?"disse Clark.
"Mio padre non lo meritava."disse Danny.
"Tuo padre non era l'unico a guidare la macchina,vero?"disse Clark "Hai investito tu Justin."
"Mio padre...lui ha...cercava di proteggermi."disse Danny.
Chloe trovò dei disegni dove c'era il dottore che perdeva le mani nell'ascensore,poi vide quelli
riguardanti la morte del preside.
Lei indossava un cappotto nero,maglietta rosa,pantaloni rossi e stivali neri.
"Chloe?"disse Justin aprendo la porta.
Lei chiuse la cartellina e sorrise.
"Mia madre mi ha detto che eri qui."disse Justin.
"Ti ho fatto una sorpresa."disse Chloe "A scuola non ti ho visto.
Hai sentito del preside Quan?"
"Ho sentito,è strano non è vero?"disse Justin.
"Già..."disse Chloe.
"Non sappiamo quando giungerà la nostra ora."disse Justin avvicinandosi e toccandole il
volto"Ecco perché noi dovremmo trascorrere tutto il tempo che abbiamo...ma cos'hai?"
"Niente,mi sono scordata...ho detto a Clark che sarei andata a casa sua e mi sono scordata."disse
Chloe allontanandosi.
"Sai...anche se dici che non ti interessa, con lui ci passi un sacco di tempo."disse Justin.
"Sta tranquillo."disse Chloe "Oggi gli dirò esattamente come stanno le cose fra noi."
Lei uscì e chiuse la porta.
Justin vide la cartellina dei disegni sul fianco e la prese,mettendola in piedi.
Clark andò al Taloon con Marta.
Indossava un giaccone chiaro,camicia bianca a quadretti rossi,jeans blu e scarpe nere.
Marta indossava una maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.
"Hai fatto bene,Clark,convincendo Danny a costituirsi."disse Marta.
"Suo padre è morto e lui andrà in prigione."disse Clark.
"Ci sono segreti che distruggono famiglie."disse Marta.
Lana li raggiunse.
Indossava una maglietta verde e aveva i capelli legati.
"C'è Chloe al telefono,è davvero spaventata."disse Lana.
Clark andò a rispondere al telefono "Chloe,che è successo?"
Chloe entrò nel fienile di Clark.
"Clark...ti ho cercato ovunque."disse Chloe "Ti ho mentito,Justin è coinvolto,avevi ragione."
"Ora calmati,dove sei?"disse Clark.
"Nel tuo fienile."disse lei "Non sono stata onesta con te,Clark.
So come ha causato quegli incidenti."
Il telefonino le volò via di mano e andò contro delle bottiglie.
"Chloe?"disse Clark che corse via.
Chloe si guardò intorno "Justin?"
La porta si chiuse da sola.
Justin apparve dietro di lei che volò da sola contro una parete.
"Mi hai tradito."disse Justin "Perché tradire quello che c'era tra noi?"
Chloe si alzò e corse via,ma fu sollevata da terra e tenuta a mezz'aria,poi fatta cadere su una cassa
che si frantumò.
Chloe provò a rialzarsi,zoppicando, e ad andare verso l'altra porta che però si chiuse "AIUTO!"
Lei provò ad aprire la porta,ma senza successo,poi si voltò e se lo trovò vicino.
"È questo che amo di te."disse Justin "Sei una lottatrice."
Chloe corse via zoppicando.
Justin guardò un ferro di cavallo attaccato ad un chiodo su una colonna,l'oggetto si mosse da solo e
la colpì alla testa,facendola svenire.
Chloe cadde su dei sacchi e l'altro si avvicinò,poi il suo pensiero sollevò una sega elettrica e la mise
in moto.
"Mi dispiace."disse Justin "Non volevo finisse così."
Clark arrivò a super velocità,vide Chloe a terra e si mosse di nuovo andando davanti alla sega
elettrica che lo prese in pieno petto,frantumandosi del tutto.
Justin si spaventò "Come hai fatto?"
"Hai ucciso l'uomo sbagliato."disse Clark.
"Tu menti."disse Justin.
"Suo figlio si è costituito."disse Clark "Era lui il colpevole."
"TU STAI MENTENDO!"disse Justin.
"Dici di tenere molto a Chloe."disse Clark indicandola "Quanti innocenti vuoi uccidere,Justin?"
"Soltanto 1."disse Justin.
Clark venne sbalzato al piano di sopra,sfondò le ringhiere di legno e finì tra i rettangoli di fieno.
"Devi perfezionare gli atterraggi,Clark."disse Justin.
Clark gli bussò alle spalle e l'altro si voltò "È finita Justin."
Clark lo prese e lo scagliò contro una colonna che venne spezzata,poi delle tegole gli caddero
addosso.
Chloe rinvenne.
"Chloe?"disse Clark accucciandosi e toccandole il viso con la mano destra "Stai bene?"
Lei aveva un taglio sulla testa.
Chloe lo abbracciò piangendo.
Lex entrò nella stanza d'ospedale di Pamela con un libro in mano.
Lui indossava una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Sei l'ultima persona che mi aspettassi di vedere."disse lei.
"Perché non me l'hai detto?"disse Lex posando il libro sul comodino.
"Perché non ti riguarda."disse lei.
"Non mi riguarda che tu stia morendo?"disse Lex "Potevo aiutarti,potevo farti curare."
"Non sono venuta da te per il tuo aiuto o la tua pietà,ma perché non avevo niente da perdere."disse
lei sedendosi,ma poi si distese "La verità è che sono quasi sicura che sono state le metastasi a darmi
coraggio.
Ho permesso a quel bastardo di sottomettermi per troppo tempo.
Mi spaventava anche solo dirti quanto tu sia importante per me.
Avrei tanto voluto aiutarti a crescere."
"L'avrei voluto anche io."disse Lex "Forse sarei un uomo migliore."
"Il fatto che tu sia venuto qui la dice lunga sull'uomo che sei diventato."disse lei "Tua madre ne
sarebbe molto fiera."
"Mi manca molto."disse Lex.
"Anche a me,tanto."disse lei che allungò la mano destra e lui la strinse.
Clark e Chloe erano seduti al Taloon.
Lui indossava una camicia azzurra,pantaloni neri e scarpe nere,Chloe indossava una maglietta senza
maniche viola,pantaloni neri e scarpe nere.
Lei aveva un cerotto in testa.
Lana scese dal piano di sopra con il vassoio dei bicchieri.
"Ho parlato con i genitori di Justin."disse Chloe.
"E come sta?"disse Clark.
"È al reparto psichiatrico."disse Chloe "La polizia non sa di cosa accusarlo,ma non farà più male a
nessuno.
Allora,me lo dici subito il tuo "Io te l'avevo detto"o la mia incapacità di giudizio è implicita."
"Vorrei essermi sbagliato."disse Clark.
"Ma che cos'ho che non va?"disse Chloe "Sono in grado di vedere le cose più strane a miglia di
distanza,ma...quando ce le ho davanti sembro cieca."
"Non sei affatto cieca,sei fiduciosa."disse Clark "E accetti il rischio delle cose che senti.
Vorrei essere in gamba come te.
Ho ancora quei 2 biglietti sulla conferenza del giornalismo.
Sarebbe una buona occasione per stare insieme."
"Va bene,andiamoci."disse Chloe che sorrise.
Lui le strinse la mano e lei continuò a sorridere.
Lana guardò la scena da dietro al bancone con un'aria dispiaciuta.
Whitney entrò nel locale e lei lo raggiunse.
"Whitney,dobbiamo parlare."disse Lana che lo vide in lacrime "Cosa c'è?
Che è successo?"
"Mio padre..."disse Whitney piangendo.
Tempo dopo il padre veniva sepolto sotto la pioggia.
Tutti erano in giacca e cravatta neri.
Oltre a Whitney e Lana,c'erano anche Chloe,Pitt,Clark,Marta,Jonathan e altri.
La madre abbracciò Whitney piangendo.
Clark abbassò la testa,mentre Chloe lo guardava alle spalle.
Lana si voltò un istante e guardò Clark rimasto da solo sul posto,sotto la pioggia,poi iniziò a
camminare nel cimitero.
