SMALLVILLE:ROSSO RUBINO
Chloe era nei corridoi della scuola e mostrava la mano destra che aveva un anello dorato con un
rubino rosso al centro.
Indossava una maglietta verde scollata,pantaloni blu e scarpe nere.
"Non c'è niente di meglio che un anello come questo."disse Chloe con tono ironico.
"Io lo trovo fantastico."disse Clark davanti a lei.
Lui indossava una camicia azzurra,pantaloni bianchi e scarpe marroni.
Alla sua destra c'era Pitt con maglietta gialla,pantaloni blu e scarpe nere.
"Sarà fortunata se la colla reggerà fino alla consegna del diploma."disse lei "Che dici il rubino sarà
vero?"
"Sicuro di volerlo fare?"disse Pitt mentre Chloe andava via.
"Sono qui no?"disse Clark.
"Oh..."disse Pitt guardando il foglietto bianco che aveva in mano e lo stesso fece Clark.
"Che c'è?"disse Clark.
"Credo che le parole di tuo padre siano state...350 dollari sono tanti per qualcosa di cui non hai
bisogno."disse Pitt mentre i 2 erano in fila per un tavolo dove vendevano gli anelli.
"Li ho guadagnati io."disse Clark "E poi mio padre ha detto che deve essere una mia decisione."
"Il che significa che non dovresti comprarlo."disse Pitt che diede il biglietto alla donna al tavolo che
scrisse ad un computer.
Una ragazza con capelli biondi,lunghi,frangetta corta e occhi verdi stava camminando per la scuola.
Indossava una maglietta nera,senza maniche,scollata,che lasciava scoperta la pancia,indossava
pantaloni neri aderentissimi e stivali neri.
La parte frontale della maglietta era semi trasparente e lasciava intravedere il reggiseno rosso.
Accanto a lei,a sinistra, c'era Lana che aveva i capelli legati dietro la testa,maglietta rosa,senza
maniche,pantaloni blu e scarpe nere.
"Il primo giorno in una scuola nuova può essere duro perciò chiedi pure se hai delle domande."disse
Lana.
"Cosa fate qui per divertirvi?"disse la ragazza "Cioè quando non giocate al tiro alla fune?"
"Ah...c'è il Taloon."disse Lana.
"E sarebbe?"disse la ragazza.
"Un locale,un postò davvero carino dove andare,ma credo di non essere obbiettiva perché
praticamente...è mio."disse Lana.
"Ah...allora dovrò darci un'occhiata."disse lei.
La ragazza si fermò vedendo Clark che dava il biglietto "Wow...chi è quel bel ragazzo con i capelli
neri?"
"Ah...quello è Clark Kent."disse Lana.
"Senza offesa...ma credo che chiederò a lui di farmi vedere la città."disse la ragazza.
Clark prese il contenitore rosso dove era l'anello,poi lo indossò.
La pietra rossa si illuminò e dalla sua mano partirono delle vene rosse che poi scomparvero.
Clark chiuse gli occhi e quando li riaprì gli si riempirono di colore rosso che sparì poco dopo.
"Stai bene?"disse Pitt.
"Mai stato meglio."disse Clark con un'espressione euforica.
"Mi scusi."disse un uomo semi calvo in giacca nera,camicia e cravatta chiare,pantaloni blu e scarpe
nere.
L'uomo si rivolse alla bionda "Lei è Jessica?
Vero?"
"Si?"disse lei.
"Forse la signorina Lang non glie l'ha detto,ma...ci si veste in un certo modo in questa scuola."disse
l'uomo.
"Fuori moda è antiquato?"disse la ragazza.
Clark rise ad alta voce.
"Lo crede divertente signor Kent?"disse l'uomo.
"In ogni caso io non mi cambio."disse Jessica.
"Beh dovrebbe discutere il suo atteggiamento nel mio ufficio."disse lui indicando il corridoio con la
mano destra.
Jessica lo seguì.
"Scusi signore?"disse Clark che andò dietro ai 2 che si fermarono "Lei è fantastica così.
Non c'è niente da cambiare.
Forse è il suo gusto estetico che fa schifo."
"Come scusi?"disse l'uomo.
Pitt e Lana si guardarono.
"È il suo primo giorno,sia più tollerante."disse Clark "E poi non dovrebbe essere certo lei a dare
consigli di moda."
La ragazza lo guardò sorridendo,mentre l'uomo spalancò gli occhi.
"Domani signorina...vestiti appropriati o tornerà a casa."disse l'uomo andando via "Ma dimmi
tu...per rimorchiare una si mette a fare lo scemo così."
"È meglio finire il nostro giro."disse Lana che raggiunse Clark.
Jessica andò via con Lana sorridendo.
"Wow..."disse Pitt avvicinandosi "Ma come te ne sei uscito?"
"Non lo so."disse Clark "Però mi è piaciuto."
FLASHBACK
Una notte,in una grande città,c'era un uomo anziano che era dentro un appartamento di un
grattacielo e mostrava una foto dove Jessica,con un abito bianco aderente che partiva dal seno in
giù,era accanto ad un ragazzo con capelli castani corti,giacca nera,fiocco nero,camicia
bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
Intorno ai 2 c'erano dei palloncini blu e una tenda blu.
L'uomo che teneva la foto in mano aveva i capelli bianchi,corti,giacca nera,cravatta nera,camicia
bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
L'uomo mostrò la foto con la mano destra al ragazzo che era su di essa e che era dentro la vasca di
metallo allungata,ovale e alta.
Dietro di lui c'era un armadietto bianco,con la parte superiore senza sportelli e con scaffali di vetro
pieni di bottiglie di vetro e barattoli.
Alla sinistra della vasca c'era una scaffalatura di metallo,con sopra degli asciugamani e una radio
connessa ad una presa.
Dalla parte opposta della stanza c'era un armadietto di metallo,con le vetrate rettangolari e vari
flaconi all'interno.
"Non l'ho più vista."disse il ragazzo.
"So che stai cercando di fare la cosa giusta..."disse l'uomo mettendo la foto nella giacca "...ma
Jessica e suo padre sono come degli evasi adesso e il mio lavoro è di catturarli."
"Che tipo di sceriffo federale è lei?"disse il ragazzo.
"Il tipo..."disse l'uomo voltandosi di scatto ed estraendo la pistola "... che ottiene risultati."
"Ok..."disse il ragazzo.
"Ok?"disse l'uomo "Ok cosa?"
"L'ho sentita una volta...mi ha fatto una chiamata dal Kansas."disse il ragazzo.
"Dove in Kansas?"disse l'uomo "È un grosso stato."
"In giro."disse lui "Chiamava da telefoni pubblici.
Controlli la mia bolletta,è tutto quello che so.
Deve credermi."
"Rilassati."disse lui mettendo via l'arma "Ti credo."
L'uomo andò alla scaffalatura di metallo.
"Allora...mi lascerà in pace ora?"disse lui.
"Ah lo farei..."disse l'uomo avvicinando la scaffalatura di metallo "...ma Jessy potrebbe chiamare e
tu potresti decidere...di avvertirla."
L'uomo gettò la radio nell'acqua dando la scossa al ragazzo che svenne ed annegò.
FINE FLASHBACK
Clark uscì da scuola con Pitt e gli diede un foglio.
"È al confine della contea e non controllano i documenti."disse Clark.
"Questo mi sembra un po' eccessivo."disse Pitt ridando il foglio.
"Lo so."disse Clark "Ma scusa,non sei tu che dici sempre che ti vuoi divertire?
Ci andiamo nel week end."
"Se hai deciso di infrangere le regole allora devo esserci."disse Pitt.
"Bene."disse Clark.
"Clark giusto?"disse Jessica andandogli dietro "Jessica.
Quel posto sul foglio è il massimo,ci sono stata.
Programmate un viaggetto."
"Forse."disse Clark "Te lo farò sapere."
Jessica sfilò una penna dallo zaino di Pitt e scrisse sul foglio il suo numero "Dovrai sapere dove
trovarmi."
Pitt riebbe indietro la penna,del tutto stupito per l'accaduto,e lei andò via.
"Nel caso ti serva una traduzione ci sta provando con te."disse Pitt.
"Proprio carina."disse Clark.
"Ma nella tua fantasia non stavi con Lana?"disse Clark.
"Clark?"disse Lana arrivando "Tu e Jessy sembrate essere già grandi amici."
"Cercavo solo di farla sentire la benvenuta."disse Clark "Non ti ho tolto gli occhi di dosso per tutta
la giornata Lana."
"Siamo ancora d'accordo per studiare insieme al Taloon stasera?"disse Lana sorridendo.
"Se hai intenzione di andarci assolutamente si."disse Clark.
"Ci sarò anche io."disse Pitt.
Lana rise e andò via.
"Ah...beh..."disse Pitt.
Jonathan era nel fienile,chinato,mentre puliva una moto nera.
Indossava una maglietta grigia a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
Marta era alla sua destra e indossava una giacca chiara,maglietta chiara,pantaloni chiari e scarpe
chiare.
"Ricordati che appena avrai finito di lucidarla ci salirò per prima."disse Marta.
"Si e tutti gli altri possono mettersi in fila."disse Jonathan alzandosi e lei gli diede una tazza bianca
con una mucca nera "Ehi,ma dov'è Clark?
È in ritardo."
"Cercavate me?"disse Clark arrivando correndo a super velocità.
"Ah...si...dovevamo lavorare insieme alla porta del garage."disse Jonathan.
"Scusami."disse Clark "Mi sono distratto."
Clark si guardò l'anello.
"Pensavo fossimo d'accordo che non avresti comprato quell'anello."disse Jonathan.
"Era una decisione che spettava a me no?"disse Clark.
"Perché pensavo che avresti preso la decisione giusta."disse Jonathan,mentre Clark posava lo
zaino"Clark,quell'anello costa un mucchio di soldi."
Clark si voltò rapidamente verso il padre "Sono stanco di preoccuparmi di ogni centesimo che
spendo."
"Clark...va a lavarti le mani per la cena."disse Marta.
"Non ho fame stasera!"disse Clark "E devo studiare."
Clark andò via a super velocità.
"Che succede?"disse Jonathan "È impazzito?"
"Credo che nostro figlio stia passando il classico periodo di crisi adolescenziale."disse Marta.
"Ho preferito affrontare il problema della visione a raggi x."disse Jonathan e Marta
rise"Quell'anello è stata una pessima decisione."
"Ma è stata una sua decisione."disse Marta "Mi sembra di ricordare un certo giovanotto che sfidò
suo padre e spese 500 dollari per una vecchia motocicletta."
"Hmh..."disse Jonathan.
"Contrastarlo peggiorerà soltanto le cose."disse Marta.
Lex camminò verso il suo studio sentendo il suono dei trapani.
Indossava una maglietta grigia a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
"Entrando trovò lo studio pieno di persone,con la scrivania posta davanti al camino e con suo padre
seduto ad essa.
Lionel indossava gli occhiali neri,una giacca nera,camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Alla sua sinistra c'era una donna mora,con giacca rossa,camicia biancha,gonna bianca e scarpe
bianche che gli passava dei fogli.
Nella stanza c'erano anche delle piccole impalcature.
"Quando mi sono alzato stamattina ero certo che questo fosse il mio ufficio."disse Lex.
Lionel rise "He Lex...pensavo che non ti sarebbe dispiaciuto se avessi fatto qualche piccolo
cambiamento visto che resterò qui nella valle dei servi della gleba per un po'..."
"Quello che mi dispiace è non essere consultato."disse Lex.
Lionel si alzò usando il bastone "Non mi ero reso conto che mi servisse il permesso di mio figlio
per rendere la mia situazione un tantino più sopportabile.
Ho perso la vista...almeno consentimi un po' di dignità!"
Lionel uscì dalla stanza.
"Dategli tutto quello che chiede."disse Lex.
L'uomo che aveva chiesto di Jessica era ad un telefono a muro in un locale e segnò dei numeri.
Il locale aveva una zona bar con un uomo con capelli neri corti,camicia bianca,con linee blu,jeans
blu e scarpe nere che era dietro il bancone.
Il bancone arrivava ad un muro a cui era attaccato il telefono,a destra,poi c'era una porta di
legno,con un'apertura rettangolare in alto con del vetro e alla sinistra della porta c'era una parete
nera.
L'uomo,con addosso un cappotto nero e lungo,andò dal barista che stava pulendo i bicchieri "Mi
scusi...sto cercando una ragazza."
"Non la cerchiamo tutti?"disse l'uomo.
"La ragazza che è in questa foto ha usato quel telefono laggiù."disse l'uomo mostrando la foto.
"Ed è forse un crimine?"disse il barista.
"No...ma è un adolescente ed entrambi sappiamo che l'età per poter bere qui è 21 anni."disse
l'uomo mostrando un distintivo.
Il barista prese la foto.
"Se dovesse tornare indietro mi chiami."disse l'uomo "Il numero è sul retro."
La notte seguente,al Taloon,c'erano Lana,Chloe e Pitt seduti ad un tavolo pieno di libri.
Clark bussò alla porta e Lana andò ad aprire.
Lui aveva nella mano destra un giaccone marrone.
"Ehi Clark...sei arrivato giusto in tempo,stavamo cominciando a studiare storia."disse Lana.
"Rinviamo lo studio a domani."disse Clark.
"Perché?"disse Lana "Cosa c'è che non va?"
"Niente,è solo che stasera si sta così bene fuori."disse Clark "Andiamo a fare un giro.
A ballare."
"Mi stai chiedendo di uscire con te?"disse Lana.
"Ti sto chiedendo di divertirti con me."disse Clark.
Lei sorrise "Beh è un tantino imprevisto.
A dir poco.
Ma dobbiamo studiare davvero."
"Sai che quando diventi tutta seria il tuo naso si arriccia?"disse Clark sorridendo "Sei davvero
sexy."
"Pitt e Chloe ci stanno aspettando."disse Lana andando verso l'interno del locale.
Lui restò sulla porta e poi la seguì andando a sedersi.
Mise la sedia in modo tale da poter appoggiare gli avambracci sullo schienale.
"Ehi allora?"disse Pitt "Dove sono i libri."
"Già studiato."disse Clark "Vi va di andare a quel bar?"
"Forse per l'esame tu puoi permetterti di vivere di rendita,ma noi dobbiamo sgobbare."disse Chloe.
"Su ragazzi...il liceo dovrebbe essere divertente."disse Clark "Questo non è divertente.
Andiamo, offro io."
"Ehi,da quando navighi nell'oro amico?"disse Pitt.
"Da quando ho capito che a fare i poveri non ci si guadagna."disse Clark.
"Io vado di la a prendere da bere,ti porto un decaffeinato."disse Chloe andando via.
"Aspetta,ti accompagno."disse Lana seguendola.
Clark osservò Chloe da dietro "Ehi Pitt...lo sapevi che Chloe ha una voglia?"
"No,la conosco bene."disse Pitt.
"È in un posto non visibile."disse Clark.
Pitt alzò gli occhi e vide Chloe al bancone di schiena "Stai facendo quello che penso?
Stai guardando Chloe?
Di la verità."
"Non soltanto Chloe."disse Clark e Pitt gli mise la mano sinistra davanti agli occhi "Forza,andiamo
a divertirci."
"Clark,quest'esame è importante."disse Pitt "Se vuoi divertirti questo week end ci sto,ma al
momento devo proprio studiare."
"Va bene,allora quando hai finito di annoiarti a morte...telefonami."disse Clark alzandosi e
prendendo il giaccone dopo avergli dato una pacca sulla spalla con la mano sinistra.
Le 2 lo videro andare via.
Il giorno dopo Marta preparava la colazione.
Indossava una maglietta rosa a maniche lunghe,pantaloni blu e scarpe nere.
Jonathan era al telefono,indossava un giaccone senza maniche marrone,camicia bianca e blu,a
strisce,jeans blu e scarpe nere "Sta scherzando vero?
La ringrazio."
Jonathan mise giù il telefono.
"Che succede?"disse Marta.
"Era la società della carta di credito."disse Jonathan avvicinandosi con il bicchiere "Chiamavano
per gli addebiti fatti sulla nostra carta ieri sera."
I 2 sentirono musica ad alto volume provenire dal fienile e andarono alla finestra.
"Quando abbiamo comprato una parabola?"disse Marta.
Poco dopo i 2 entrarono nel fienile.
Alla sinistra della scala c'era una canoa,poi c'erano diversi elettrodomestici più dei fili che
pendevano dal piano superiore.
Marta toccò alcuni vestiti a terra "Questa è seta!"
I 2 salirono al piano superiore e videro Clark tra oggetti rettangolari neri che emettevano musica e
sopra 2 di essi c'erano 2 sirene accese.
Clark era davanti ad uno schermo e giocava a dei video game.
Indossava una maglietta verde a mezze maniche.
I 2 videro anche una sfera di vetro,con dentro una seconda sfera,su un cilindro.
La sfera più piccola emetteva scariche elettriche viola.
"Clark?"disse Jonathan.
"Clark dove hai preso questa roba?"disse Marta.
"Al discount di Metropolis."disse Clark "Aperto tutta la notte!"
La madre restò con la bocca aperta.
"Vuoi dire che tu..."disse Jonathan che prese un telecomando,ma Clark lo prese e spense la
musica"...che tu hai preso le nostre carte di credito e hai comprato tutte queste…queste
cianfrusaglie?"
"Si."disse Clark "Ho pensato che fosse ora che avessi le stesse cose che hanno gli altri."
"Clark Kent tu hai rubato i nostri soldi."disse Jonathan.
"No!"disse Clark "Ho usato le vostre carte."
Clark si alzò e spalancò le braccia,mentre la madre era a bocca aperta"Che problema c'è?
Non dovete mica pagare subito."
"Te lo dico io che problema c'è..."disse Jonathan che gli diede un giaccone di pelle "C'è che tu
riporti subito questa roba indietro!
Forza!"
"Si,certo."disse Clark.
"Proprio così!"disse Jonathan "E dopo che l'avrai fatto credo che sia opportuno che tu e io facciamo
una bella chiacchierata su questo tuo nuovo atteggiamento."
"Bene papà."disse Clark mettendosi il giacchetto di pelle nera "Puoi parlare quanto vuoi...io me ne
vado."
Clark corse a super velocità e saltò dal fienile atterrando vicino alla moto,poi ci salì sopra e se ne
andò mettendosi gli occhiali.
"CLARK!"urlò Jonathan "TORNA QUI!"
La madre si mise le mani sugli occhi.
Jessica era in strada con lo stesso abito del giorno prima,un giacchetto verde scuro e lo zaino sulla
schiena.
Una macchina le si accostò suonando il clacson e dentro c'era un uomo con capelli
neri,occhiali,maglietta nera e pantaloni neri.
"Non vorrai andare a scuola vestita così?"disse l'uomo.
"Ok...allora non ci andrò."disse Jessica.
"Jessica,per favore...sai che non possiamo permetterci di attirare l'attenzione su di noi."disse
l'uomo.
In quel momento arrivò Clark che si fermò vicino a lei "Un passaggio?"
"Clark?"disse lei che salì sulla moto.
Lui si tolse gli occhiali e l'altro scese.
"Sei il mio eroe."disse lei salendo a bordo.
"Jessica?"disse il padre "Devi..."
La moto partì.
Clark sbalordì tutti al suo arrivo davanti a scuola.
Pitt,Lana e Chloe lo guardarono a bocca aperta.
Pitt indossava una camicia rossa,pantaloni neri e scarpe nere,Lana indossava una maglietta
azzurra,pantaloni neri e scarpe nere,Chloe indossava una giacca chiara,maglietta rossa e pantaloni
blu,più le scarpe nere.
"Ok...da quale pianeta viene questo ragazzo e che cosa ne ha fatto di Clark?"disse Chloe.
La moto si fermò.
Jessica scese dalla moto e Clark si tolse gli occhiali.
"Beh...Clark..."disse lei togliendosi il casco "Grazie per il passaggio."
"Non c'è di che."disse Clark che scese dalla moto.
"Tu saresti il timido e riservato Clark Kent?"disse Lana.
"Le ho solo dato il passaggio."disse Clark "Se me lo chiedi prenoto il viaggio di ritorno per te."
La campanella suonò e le 2 andarono.
"Ci vediamo più tardi."disse Lana.
"Clark Kent sei una calamita."disse Pitt mettendosi alla sua destra "Non ti sembra strano?"
"Le persone cambiano Pitt."disse Clark.
Jonathan arrivò con il pick up rosso "Clark...vorrei parlarti un attimo."
"Non adesso."disse Clark.
Jonathan scese mentre Clark tentava di entrare "Sali subito."
"Dimmi perché dovrei farlo?"disse Clark.
Jonathan lo afferrò per il giaccone con la mano sinistra "Perché sono tuo padre e ho appena detto
che voglio parlarti.
Sali in auto."
"Non sei mio padre."disse Clark "Non lo sei mai stato."
Clark lo spinse contro lo sportello,facendolo letteralmente volare.
Jonathan cadde a terra dopo l'urto.
Clark stava per entrare,ma poi si voltò verso il padre,poi proseguì.
"Va tutto bene signor Kent?"disse Pitt soccorrendolo.
Poco dopo Jonathan era a petto nudo sotto la tettoia di casa,mentre Marta gli metteva del ghiaccio
sulla schiena.
"Ecco."disse Marta "Non posso credere che l'abbia fatto."
"E io comincio a credere che non l'abbia fatto."disse Jonathan "È come se fosse un'altra persona."
"Come lo riportiamo a casa?"disse Marta.
"Non lo so,ma se non vuole tornare non c'è molto che possiamo fare in proposito."disse Jonathan
che si rimise la maglietta."Grazie."
Lui prese la busta di ghiaccio "Ci penso io grazie."
"Tieni."disse Marta.
"Se questa è una crisi adolescenziale mi sta spiazzando."disse Jonathan.
"È più di una crisi adolescenziale."disse Marta sedendosi sulla ringhiera di legno "Un cambiamento
simile non avviene così all'improvviso."
"Marta è sempre Clark."disse Jonathan "Tutte le sue capacità sono comparse all'improvviso."
"E tu credi che faccia parte del suo sviluppo?"disse Marta.
"Non lo so."disse Jonathan "Ma da quello che ha detto...forse quei sentimenti stavano ribollendo già
da un po'."
"No Jonathan."disse lei "Clark ti vuole bene.
E sono certa che ha qualcosa di veramente grave."
"Credo che un'altra chiacchierata non potrà esserci d'aiuto."disse Jonathan.
"Forse può aiutarci Pitt."disse Marta.
Jonathan scosse la testa.
"Sono sempre insieme."disse Marta "Dovremo parlare con lui e scoprire se sa la causa del suo
comportamento."
"Sicuramente dobbiamo fare qualcosa."disse Jonathan camminando.
Lana portò un vassoio nel Taloon e su di esso c'era un gelato.
Lei indossava una maglietta celeste senza maniche e aveva i capelli sciolti.
Clark le andò incontro "Lana.
Dobbiamo parlare."
"Adesso devi finire di preparare quest'ordinazione."disse Lana.
"Questa roba può aspettare."disse Clark"Ho avuto l'impressione che fossi gelosa quando mi hai
visto con Jessica."
"Non essere ridicolo."disse Lana "Puoi passare il tuo tempo con chi vuoi."
"Non fraintendermi,ma io sono felice che tu sia gelosa."disse Clark.
"Clark che cosa ti sta succedendo?"disse Lana.
"Ho deciso di dirti la verità Lana."disse Clark.
"Su...su ogni cosa?"disse Lana.
"Si,su tutto."disse Clark "Cosa vuoi sapere?"
"Allora che mi dici...di quando i tornado hanno colpito la città."disse Lana.
"Li ci arriveremo."disse Clark "Ma forse dovremo concentrarci su cose più importanti come...io
provo qualcosa per te da molto tempo.
E so che anche tu provi qualcosa per me.
Perciò dovremmo smettere di fingere."
"Allora che succede?"disse Lana "Questo dovrebbe essere una specie di nuovo Clark Kent?"
Lei riprese a camminare,ma lui le poggiò il vassoio sul bancone.
"Dipende."disse Clark "Ti piace?"
Lui la baciò.
"Clark?"disse Lana "E che mi dici di Jessica?"
"Chi è Jessica?"disse lui "Sei tu quella con cui voglio stare.
Vengo a prenderti alle 8."
Clark andò via.
Chloe era al Torch e osservava un pezzo di roccia nera,con pezzi verdi e un frammento rosso
incastonati.
Pitt entrò nello studio.
"Pitt."disse lei alzandosi "Non crederai mai a quello che ho scoperto.
Gli anelli scolastici sono falsi."
"Chloe...c'è qualcosa che non va in Clark."disse Pitt.
"Più del solito?"disse Chloe che gli si avvicinò.
"Si...la motocicletta...altre cose..."disse Pitt.
"Che genere di cose?"disse Chloe.
"I genitori di Clark ieri sono venuti a casa mia ed erano davvero preoccupati."disse Pitt "Loro
pensano che si droghi."
Chloe rise "Clark Kent che si droga?
Clark avrebbe dovuto essere drogato per prendere delle droghe.
Guarda questo."
Chloe mostrò la roccia.
"Fa vedere?"disse Pitt tentando di prendere l'oggetto "Che cos'è?"
"La mia denuncia."disse Chloe che tornò dietro la scrivania e mostrò l'anello allungando il
braccio"Il nostro anello scolastico da 350 dollari?
È una truffa.
Il gioielliere sostituiva i rubini con frammenti di meteorite privi di valore."
Chloe si sedette "Per risparmiare."
"Ah Chloe...l'anello è rosso,i frammenti di meteoriti sono verdi."disse Pitt.
"Non quelli trovati vicino al laghetto."disse lei mostrando la roccia e Pitt la prese in mano "Guarda
la venatura rossa.
Potrai leggere tutto sulla prima pagina del Torch di oggi."
Pitt si guardò l'anello e lo confrontò con la pietra rossa nel meteorite,poi scappò.
"Ehm...Pitt?"disse Chloe.
Poco dopo Pitt era nella casa dei Kent e mostrava il frammento.
Jonathan indossava una maglietta azzurra a mezze maniche e aveva l'anello di Pitt nella mano
sinistra.
Marta indossava invece una maglietta rosa.
"Chloe ha detto che chiederà un rimborso perché gli anelli sono fatti di questa roba."disse Pitt.
"Pensi che sia la causa del comportamento di Clark?"disse Pitt.
"È cominciato tutto dopo essersi messo l'anello."disse Pitt.
Jonathan prese il pezzo di roccia e camminò per la stanza.
"Se i frammenti verdi influenzano Clark fisicamente,forse quelli rossi lo influenzano
emotivamente."disse Marta.
"Beh questo spiega il suo cambiamento."disse Jonathan.
"Più viene esposto ai frammenti verdi,più sta male..."disse Marta mentre Jonathan dava l'anello a
Pitt"Se è la stessa cosa con quelli rossi che Dio ci aiuti tutti."
"Dobbiamo farci dare quell'anello."disse Jonathan.
"E come pensi di riuscirci?"disse Marta "Se non vuole darcelo non possiamo di certo costringerlo
con la forza."
"Tesoro ancora non lo so,ma dobbiamo trovare il modo."disse Jonathan.
Clark entrò nell'ufficio di Lex che era di spalle e con addosso una camicia bianca,pantaloni neri e
scarpe nere.
Davanti a lui c'erano delle scatole poste su un biliardo.
Clark indossava un lungo cappotto nero di stoffa,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ero venuto per fare 2 tiri a biliardo ,ma a quanto vedo è impossibile."disse Clark.
Lex aprì un fascicolo sorridendo "La presenza di mio padre ha richiesto alcuni sacrifici."
Clark prese un tagliacarte dalla scrivania "Buttalo fuori casa no?"
"Clark..."disse Lex gettando la cartellina sul biliardo e voltandosi "...non è che la cosa non mi sia
venuta in mente ma..."
Lex si bloccò nel vedere i suoi abiti "...la sua cecità cambia la situazione..."
Clark posò il tagliacarte e si avvicinò "Se tuo padre ha un problema non significa che deve
rovinarti la vita."
"Non sapevo che i cappotti da 2000 dollari mettessero coraggio."disse Lex incrociando le braccia e
sorridendo "Che succede?"
"Vorrei chiederti in prestito la macchina,ho un appuntamento importante e voglio sbalordirla."disse
Clark.
"Sbalordirla?"disse Lex sorridendo "Ah...quindi è Lana finalmente."
"Come hai detto tu,un uomo deve saper fare le sue mosse."disse Clark.
"Finalmente stai agendo in base ai tuoi sentimenti."disse Lex "Ma Lana non è il tipo che si fa
impressionare da una macchina di lusso."
"Ha...auto veloci...una bella casa...a te non hanno mai fatto male no?"disse Clark andando al tavolo
mentre Lex sorrideva,poi Clark lo guardò ancora "Voglio che questa serata sia speciale."
"Non lo so..."disse Lex "È una cosetta piuttosto costosa e difficile da guidare."
"Ne avrò cura,non la butterò...di certo giù da un ponte."disse Clark che avanzò "Devi soltanto
chiederti questo:Clark Kent è una persona responsabile?"
Clark sorrise.
Poco dopo Clark era in macchina con Lana.
I 2 entrarono dentro il locale dove l'uomo con i capelli grigi aveva parlato con il barista.
Il locale era una discoteca con colonne di legno,luci blu,rosse e gialle e musica ad alto volume.
Poco oltre c'era un palco con della gente che suonava chitarre elettriche.
Clark entrò nel locale ridendo,con le mani sulle spalle di Lana e indossava la maglietta nera senza
maniche.
"MA È MAGNIFICO QUI!"disse Clark.
"Si!...non è quello che mi aspettavo."disse Lana.
Clark vide 2 uomini che guardavano Lana ridendo.
Uno era biondo,con baffi e barba,maglietta rossa e riga nera,orizzontale sul petto,pantaloni neri e
scarpe nere,l'altro era calvo,di colore,con maglietta blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Che cosa c'è da guardare?"disse Clark.
"Clark va tutto bene."disse Lana.
"Vuoi una birra?"disse Clark continuando a camminare.
"Cosa?"disse Lana.
"Vuoi una birra?"disse Clark.
"No e da quando bevi birra?"disse Lana.
"Se non vuoi bere allora andiamo a ballare."disse Clark.
"Clark...questo posto non fa per noi,andiamo in un altro locale."disse Lana.
Jessica si avvicinò.
Aveva i capelli legati,con dei ciuffi che pendevano,vestito rosso lungo,scollato e senza
maniche,calze scure e stivali neri.
"Io ho voglia di ballare Clark."disse lei.
"Wow."disse Clark.
"Ho seguito il tuo consiglio Lana,sono stata al Taloon."disse Jessica.
"Si?"disse Lana.
"Si,ecco perché ho deciso di venire qui."disse Jessica.
Clark rise.
Lana lo prese per mano e tentò di portarlo via "Clark andiamo."
Jessica gli prese la mano sinistra "Un ballo solo."
"Lana,torno subito."disse Clark che si mise a ballare con Jessica.
Il barista guardò la foto che gli aveva lasciato l'uomo e riconobbe Jessica.
"Allora?"disse Jessica con le braccia intorno al collo di Clark "Ti piace vivere a Smallville?"
"Sono vissuto soltanto qui."disse Clark.
"La fuori c'è un mondo grande e cattivo,qualcuno dovrebbe mostrartelo."disse Jessica.
"Io so già chi."disse Clark che stava per baciarla.
"Io me ne vado."disse Lana avvicinandosi arrabbiata.
"Lana siamo appena arrivati."disse Clark prendendo dei soldi "Perché non vai a prendere qualcosa
da bere per tutti e 3,ci divertiremo."
"Non mi piacciono le cose a 3."disse lei "Clark sei incredibile.
Mi dici che cosa ti sta succedendo?"
"Hai detto tu che potevo passare il mio tempo con chi mi pare."disse Clark.
"È questo che vuoi?"disse Lana.
"Sicuro."disse Clark "Io basto per tutte."
"Te l'ho detto,non sono cose che fanno per me."disse Lana andando via.
"Aspetta..."disse Clar ragazzi di prima gli si avvicinarono.
"C'è qualche problema?"disse quello con la maglietta rossa.
"Non più."disse Lana andando via.
Quello con la maglietta rossa gli mise la mano destra sul petto "Io la lascerei andare se fossi in te."
Clark sorrise,afferrò entrambi per la camicia e li tirò alle sue spalle facendoli volare su un tavolo
che si sfondò.
Il barista prese una mazza e si avvicinò "Farai una brutta fine bello."
"Non credo proprio."disse Clark facendo uscire 2 raggi di calore dagli occhi che diedero fuoco alla
mazza.
"Ma...che diavolo è?"disse il barista gettando la mazza,mentre la gente iniziava a spaventarsi e a
fuggire.
Il barista sferrò un destro,ma Clark afferrò il pugno con la mano sinistra,lo afferrò alla gola con la
mano destra e lo gettò a terra.
Uno con la maglietta nera e calvo gli ruppe uno sgabello sulla schiena,Clark lo prese e lo lanciò
contro dei tavoli.
"Qualcun altro?"disse Clark spalancando le braccia.
Jessica gli si avvicinò "Non posso farmi trovare qui dagli sbirri.
Andiamo."
"Si,facciamo le valige e vediamo il mondo grande e cattivo di cui mi parli."disse Clark andando via
con la ragazza.
Il giorno dopo Clark,in giacca nera,camicia rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere
aprì la porta del fienile con delle valige.
I genitori si avvicinarono,mentre lui andava alla macchina.
Jonathan indossava una camicia scura,con linee bianche,jeans blu e scarpe nere.
Marta indossava una maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
"Dove sei stato stanotte?"disse Marta "Ti abbiamo cercato ovunque."
"È stata la notte migliore della mia vita."disse Clark mettendo la roba nella macchina.
"Noi vogliamo aiutarti Clark."disse Marta.
"Aiutarmi?"disse Clark "Aiutarmi in cosa?
A restare qui alla fattoria?
A sprecare il resto della mia vita per una paghetta da 20 dollari alla settimana?"
"Figliolo,ascoltami soltanto per un minuto,c'è qualcosa che non va in te...è quell'anello."disse
Jonathan.
Clark si mise gli occhiali neri e lo guardò "Sei ancora sconvolto perché ho comprato quest'anello?
Sei patetico."
"Clark..."disse Jonathan che tentò di toccarlo,ma Clark indietreggiò e gli puntò il dito contro.
"Non ti conviene toccarmi."disse Clark.
"Allora dammelo se non vuoi che ti tocchi."disse Jonathan.
"Clark per favore."disse Marta "Non è per l'anello in se,Chloe ha scoperto che è fatto con un
frammento di meteorite rosso."
"Sai quanto la roccia verde ti faccia star male,forse la roccia rossa sta influenzando la tua
mente."disse Jonathan "Ha cambiato la tua personalità."
"Quindi tutto ciò che ho fatto e detto è...a causa di quest'anello?"disse Clark perplesso.
"Credo di si."disse Marta.
"Esatto."disse Jonathan"Ecco perché te lo devi togliere immediatamente."
"Toglierlo?"disse Clark "Ma scherzi?
Peccato non averlo trovato prima.
Voi continuate pure a sprecare il vostro tempo io ho finito di essere povero."
Clark chiuse il porta bagagli e salì in auto.
"Noi possiamo non avere tutto ciò che hanno gli altri,ma pensavo che nella nostra famiglia questo
non contasse."disse Jonathan.
"Con le mie capacità posso fare milioni."disse Clark "Sport,tv,tutti aspettano me,voi mi avete fatto
nascondere chi sono."
"Noi,noi siamo quelli che hanno sempre cercato di proteggerti."disse Jonathan "Non voglio che
arrivi qualcuno e ti porti via!"
"Proteggermi?"disse Clark ridendo "Usarmi.
Sono solo un altro macchinario della vostra fattoria,ma adesso tutto questo cambierà."
Clark andò via.
Lex era sul divano nero a leggere dei fogli.
Indossava una maglietta grigia,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lex?"disse Clark "Se per te va bene mi terrei la macchina per un po',te la restituirò non appena mi
sarò sistemato."
"Wow wow,Clark rallenta...che succede?"disse Lex.
Clark si distese sulla sdraio di pelle nera "Sono andato via di casa."
"Cos'è successo?"disse Lex "Hai litigato con i tuoi?"
"I miei genitori non mi capiscono."disse Clark "Il fatto è che non c'è più niente per me a
Smallville."
"C'è sempre Lana."disse Lex.
"Lei è storia vecchia,ho una nuova ragazza...Jessica."disse Clark.
"Un tantino improvviso no?"disse Lex.
"Non eri tu a dirmi che dovevo trovare la mia strada?"disse Clark "Beh,una cosa è certa.
Non è qui."
"Quindi hai semplicemente fatto le valige e te ne sei andato."disse Lex.
Clark si mise seduto "Tu neanche immagini di cosa sono capace."
"Davvero?"disse Lex "Perché non provi a dirmelo."
Clark si alzò "Diciamo solo che quando avrò fatto vedere quello che so fare,avrò ciò che ho sempre
voluto.
Diventerò più ricco di te.
E non sto scherzando."
"Forse hai fatto bene ad allontanarti dai tuoi."disse Lex sorridendo e Clark si voltò verso di
lui"Forse io dovrei fare lo stesso."
Lex si alzò e si avvicinò "Se mio padre vuole questa casa può tenersela.
In ogni caso,io non ho mai voluto vivere a Smallville."
"Puoi venire con me."disse Clark.
"L'attico a Metropolis è vuoto,potremmo stare li."disse Lex.
"Clark Kent e Lex Luthor."disse Clark "Mi piace come suona."
"Sistemo solo le cose in sospeso in ufficio."disse Lex "Fa come a casa tua,torno subito."
Lex andò via.
Lana era al bancone del Taloon a riordinare dei dolci,mentre Chloe camminava verso di lei.
Lana indossava una maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
Chloe indossava una maglietta blu,con macchie rosse,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ciao."disse Chloe e Lana si voltò vedendola.
"Ciao."disse Lana.
"Un informatore mi ha detto del tuo appuntamento con Clark ieri sera."disse Chloe.
"Non lo chiamerei così se il ragazzo con cui si è uscita se ne va con un'altra."disse Lana.
"Wow...dalla cronaca mondana alla prima pagina."disse Chloe sorridendo "Scusa,riconosco che a
volte esagero con le battute."
"No...beh sai...lui è così riservato...era...immagino di essere stata spiazzata da un Clark che riusciva
a dire le cose che il vecchio Clark non diceva."disse Lana.
"Ti presento quel grande mistero che è Clark Kent."disse Chloe "Un po' cavaliere dalla scintillante
armatura,un po' che non si sa da dove viene."
L'uomo con i capelli grigi era ad uno dei tavoli.
"Signorina?"disse lui e le 2 lo guardarono "Posso avere dell'altro caffè?"
"Oh si,solo un secondo."disse Lana.
"Grazie."disse lui che prese il telefono e chiamò.
"Ecco."disse Lana arrivando con il contenitore del caffè.
"Luis...hai trovato il proprietario e l'indirizzo di quella targa?"disse l'uomo "Ah...certo che so chi è.
Grazie.
Sei un angelo."
L'uomo attaccò e scrisse sull'agenda.
Pitt andava avanti e indietro per il capanno.
Indossava un giaccone chiaro,camicia celeste,pantaloni bianchi e scarpe nere.
"È proprio sicuro che questa sia la cosa giusta?"disse Pitt.
"Pitt..."disse Jonathan mettendogli la mano sinistra sulla spalla "...se Clark non vuoi più ragionare
non ci resta altra via d'uscita."
"C'è solo un modo per arrestare l'inarrestabile..."disse Pitt.
"Scusate?"disse Lex che era all'entrata con addosso una giacca nera "Signor Kent?"
"Pitt,perché non vai avanti,poi ti raggiungo."disse Jonathan e l'altro andò "Ah...scusa Lex,ma
questo
non è il momento adatto."
"Sta a sentire,non per essere scortese,ma la faccenda è seria...meglio restarne fuori."disse Jonathan.
"Mi creda signor Kent non voglio impicciarmi ,ma...Clark è mio amico,non voglio vedere il vostro
rapporto distruggersi."disse Lex.
"Apprezzo la tua preoccupazione."disse Jonathan "Ma Clark e io possiamo chiarirci."
"Allora perché si nasconde a casa mia?"disse Lex.
Jonathan rimase sconvolto.
Clark era a giocare al biliardo,poi vide Lionel Luthor entrare nella stanza.
Indossava gli occhiali,camicia nera,pantaloni neri,scarpe nere e aveva il bastone nella mano destra.
"Lex?"disse Lionel e Clark posò la stecca avvicinandosi "Sei tu?"
Clark gli tolse gli occhiali e Lionel diede una bastonata all'aria per difesa,poi diede altri
colpi,mentre Clark rideva.
"Che cosa vuoi?"disse Lionel spaventato.
Clark si mise gli occhiali "Lionel,torna nella tua stanza.
O meglio prepara i bagagli e vattene di qui."
"Come hai detto scusa?"disse Lionel spalancando gli occhi.
Clark si tolse gli occhiali "Lex può avere paura di dirtelo,ma io no.
Non ti vuole più nessuno a Smallville."
"Tu sembri sapere parecchie cose su di me,dimmi hai un nome?"disse Lionel.
"Clark Kent."disse Clark.
"Il figlio di Jonathan e Marta Kent?"disse Lionel "LA PROLE DELLA PLEBE IN CASA MIA?"
Clark rise "In realtà non sono i miei genitori e si,sono plebe.
Anzi sono il nulla."
"A quanto ne so...comunque loro 2 sono brave persone,buoni lavoratori,sono sbalordito che
abbiano cresciuto un figlio così spudoratamente aggressivo."disse Lionel.
"Se ti piacciono tanto sono sicuro che potranno ospitarti,ho sentito che hanno una stanza libera e un
po' di soldi gli faranno comodo."disse Clark.
"Ha...devi imparare un po' di cose sul tatto giovanotto,ma dici quello che pensi apertamente e senza
problemi."disse Lionel "Questo è un bene,ti porterà lontano."
"Arriverò in cima."disse Clark.
L'uomo dai capelli grigi entrò nella stanza "Signor Luthor?"
"Si?"disse Lionel.
"Sono uno sceriffo federale,i suoi uomini al cancello mi hanno lasciato entrare."disse l'uomo.
"Cosa posso fare per lei?"disse Lionel.
"Questo giovanotto è stato visto lasciare un locale dopo una rissa e con la macchina di suo
figlio."disse l'uomo."
"Ho ho."disse Lionel ridacchiando "Volevi prendere una scorciatoia per arrivare al
successo,mediante mio figlio?"
L'uomo mostrò la foto di Jessica "Dove trovo questa ragazza?"
"Non l'ho mai vista prima d'ora."disse Clark e l'altro gli puntò addosso una pistola.
Clark sorrise "Quella dovrebbe spaventarmi?"
Lui si mosse a super velocità e gli prese l'arma.
"Come ci sei riuscito?"disse l'uomo.
"Lei non immagina con chi ha a che fare."disse Clark che si puntò la pistola sulla mano sinistra e
sparò diverse volte.
"Che succede?"disse Lionel mentre Clark mostrava la mano con i proiettili accartocciati "Chi
spara?"
"Non preoccuparti."disse Clark "Mi ha mancato."
"Chiamo la sicurezza!"disse Lionel che uscì rapidamente.
L'uomo tentò di fuggire,ma Clark si mosse a super velocità,prese il biliardo,lo spinse contro il muro
e intrappolò l'uomo tra i 2.
"Perché stai cercando Jessica?"disse lui.
"Non è per lei,è per suo padre."disse l'uomo "Sono testimoni sotto protezione,sono scappati."
"Perché?"disse Clark che prese una palla da biliardo.
"Ha denunciato la sua ex azienda."disse l'uomo "Il suo capo mi ha offerto un milione di dollari per
recuperare le prove."
"Che tipo di prove?"disse Clark mandando la palla da biliardo in alto e riprendendola più volte.
"Dischetti."disse l'uomo "Contabilità.
Appunti.
Tutta una serie di prove.
Sono abbastanza da cominciare una nuova vita."
"È una magnifica idea."disse Clark sorridendo e mettendogli una mano sulla spalla "Ma non ho
bisogno di te."
Clark gli diede una manata sulla fronte,con la mano destra e gli fece perdere i sensi.
Poco dopo bussò alla porta di legno della casa di Jessica.
La porta aveva una vetrata rettangolare sopra.
Oltre c'era una stanza dalle pareti bianche,con una libreria piccola,a sinistra.
Alla destra della porta c'era una lampada.
Sopra la libreria a sinistra c'erano dei ripiani di legno con dei vasi.
Jessica andò ad aprire.
Indossava un giacchetto di jeans blu, maglietta nera,che lasciava scoperta la pancia,jeans blu e
scarpe nere.
Clark aveva la mano destra appoggiata alla parete.
"Pensavo ti fossi dimenticato."disse Jessica "Sei pronto?"
"Quasi."disse Clark entrando "So di tuo padre Jessica.
E dei dischetti.
È meglio che tu me li dia subito."
Lei andò a sinistra dove,dopo la libreria,c'era una porta,divisa in 2 parti,con delle vetrate
rettangolari.
Una delle 2 parti era aperta e dava su un salotto con un largo divano con cuscini grigi e un panno
verde al centro sullo schienale.
Dietro il divano c'erano 3 finestre con grosse tende scure,il pavimento della stanza era bianco,con
un tappeto verde al centro e a destra c'era una cristalliera.
"Io non riesco a capire."disse Jessica "Perché lo stai facendo?"
"Il denaro."disse Clark "Hai detto che volevi lasciare questo schifo di città.
E un milione di dollari è più che sufficiente."
"Se ti do quei dischetti Clark,mio padre sarà un uomo morto."disse Jessica.
"È morto quando ha cominciato a scappare."disse l'uomo con i capelli grigi.
"NON TI HO DETTO CHE NON VOGLIO DIVIDERE?"disse Clark mentre l'uomo aveva la
pistola in mano.
"Hai bisogno di me."disse l'uomo "Io so come farmi dare il denaro.
Ora dagli i dischetti Jessica."
L'uomo venne colpito da un proiettile e morì.
Clark vide che il padre di Jessica era accucciato sulle scale con una pistola.
Indossava una giacca grigia,pantaloni neri e scarpe nere.
L'uomo li raggiunse e puntò la pistola contro Clark.
"Non voglio farti del male."disse l'uomo "Non costringermi.
Va via."
"Come mio padre."disse Clark "Sempre a dirmi cosa devo fare.
Ma io non ascolto più.
Perché mai dovrei ascoltare te?"
Clark gli tolse la pistola di mano "Dove sono i dischetti?
Sotto il pavimento?
Nel soffitto?
Qui dentro?"
Clark sfondò un mobile con un pugno.
Jessica prese una borsa ed uscì di corsa.
"In realtà non importa,tanto prima o poi lo scoprirò."disse Clark che tirò il televisore contro la porta
e l'uomo lo evitò per miracolo.
Clark afferrò l'uomo e lo sollevò mettendolo contro la porta "Perché non ti risparmi parecchio
dolore e mi dici dove sono?"
"Puoi anche uccidermi,ma non ti dirò mai dove sono quei dischetti."disse l'uomo.
"Jessica..."disse Clark.
La ragazza corse nei campi di granturco,ma andò a sbattere contro Clark e cadde a terra.
Clark si mise accucciato "Per favore,non farlo."
"Quando ero ancora buono non avevo idea di quanto fosse facile ottenere le cose."disse Clark "Ma
da quando questo anello è entrato nella mia vita..."
"…ti ha fatto diventare un mostro."disse Pitt che arrivò alle sue spalle.
"Pitt?"disse Clark alzandosi e sorridendo "Ti ci è voluto molto per trovarmi?"
"No,Lionel ha sentito nominare Jessica."disse Pitt "JESSICA SCAPPA!"
Lei fuggì via.
"Quanto arriverà lontano Pitt?"disse Clark "Un miglio?
2?
Nessuno può fuggire da me."
"Clark?"disse Jonathan che arrivò con un grosso martello.
Jonathan indossava il giaccone di pelle chiaro senza maniche,camicia azzurra,con righe
bianche,jeans blu e scarpe nere.
"Non farai più del male a nessuno."disse Jonathan.
"Continui a dirmi cosa devo fare?"disse Clark "Non hai paura?
Tu e la mamma avete sempre avuto paura di me."
"No,ti abbiamo sempre voluto bene."disse Jonathan "E questo rende ciò che sto per fare ancora più
difficile.
Pitt!
Ora!"
Clark si voltò e vide che Pitt aveva in mano una scatola cubica di metallo.
La aprì e dentro c'era un frammento di meteorite verde.
Clark cadde in ginocchio "Pitt..."
"Clark mi dispiace."disse Pitt.
"Clark!"disse Jonathan.
Lui mise in avanti la mano con l'anello,chiudendo il pugno e Jonathan colpì la pietra con il martello
frantumandola.
Clark venne soccorso dal padre e l'altro chiuse la scatola.
"Papà..."disse Clark.
"Tutto bene?"disse Jonathan.
"Si..."disse Clark.
"Grazie Pitt."disse Jonathan.
Lionel Luthor camminò per la casa e sentì delle persone che uscivano ed entravano nello studio.
Indossava gli occhiali,giacca nera,cravatta nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Chi c'è la?"disse Lionel "Ma che sta succedendo?"
Lionel entrò nella stanza "Lex?
Che succede qua dentro?
Io non ho ordinato altri lavori da fare."
Lex era di spalle,con la camicia celeste,pantaloni neri e scarpe nere e guardava verso il camino.
"Sto sistemando l'ufficio come era prima."disse Lex.
"Cosa?"disse Lionel.
"Vuoi bere papà?"disse Lex porgendo il bicchiere e Lionel lo afferrò.
"Del 63?"disse Lionel "Ottima annata."
Lionel bevve.
"Un tempo pensavo che fosse l'unica cosa che avessimo in comune?"disse Lex.
"E ora?"disse Lionel.
"Ho ripensato a dopo la pioggia di meteoriti."disse Lex "A come la gente mi guardava.
Un ragazzino calvo,pensavano..."
"Lex,non un altra parola sulla tua tormentata infanzia e su come...come io sia stato un pessimo
padre!"disse Lionel.
"In realtà mi hai dato un ottimo consiglio,mi hai detto di smetterla di commiserarmi."disse Lex e
Lionel rise "Queste sono le carte che il destino mi aveva dato,era meglio accettarle e andare avanti.
Smetti di agire come se la tua cecità ti desse una scusa per compiangerti."
Lionel spalancò la bocca e gli occhi "Quindi il figlio diventa il padre?"
"No,papà."disse Lex "Non voglio più assecondarti come fossi un bambino.
Il mio ufficio resta il mio ufficio."
Lex si sedette "Se non ti piace,vattene."
"Bene...sembra che abbia fatto un lavoro migliore di quanto pensassi a crescerti."disse Lionel
posando il bicchiere "O finalmente...sei riuscito ad imparare il valore della sincerità dal tuo
amico...Clark Kent.
È un giovanotto molto interessante."
Lionel estrasse i proiettili dalla tasca e li toccò.
Clark,con addosso una camicia azzurra,con righe bianche,entrò nella casa.
"Ciao."disse Marta.
"Ciao."disse Clark che stava portando da mangiare al tavolo rettangolare di legno,mentre il padre
apparecchiava.
Marta indossava un giacchetto marrone,maglietta marrone scollata,pantaloni grigi e scarpe
nere,mentre Jonathan indossava una camicia verde scuro,con righe rosse e chiare,sia verticali che
orizzontali,camicia chiara,jeans blu e scarpe nere.
"Sono passato da Jessica,ma si sono trasferiti."disse Clark.
"Forse hanno smesso di scappare e sono tornati sotto protezione."disse Marta mentre i 2 si
sedevano.
"Spero solo che stiano bene."disse Clark "Papà le cose che ho detto e che ho fatto...non le pensavo
sul serio."
"Clark i frammenti rossi hanno influenzato la tua personalità,ma ci hanno fatto capire che quei
rancori erano da qualche parte."disse Jonathan "Io lo so che in confronto a Lex noi non abbiamo
molto qui,ma...ho sempre pensato che la cosa non ti importasse."
"A volte mi importa."disse Clark "Ma poi mi ricordo...quello che è importante...voi mi siete rimasti
accanto e questo è qualcosa che tutto il denaro del mondo non potrà mai sostituire."
Lui fece una carezza alla madre e si sedette.
"Comunque l'abbiamo scampata per un pelo."disse Jonathan "Lo sai?"
"Lo so."disse Clark "Quando ho messo quell'anello ho sentito il bisogno di raccontare a tutti il mio
segreto.
A Lex,Lana,Jessica..."
"Ma non l'hai fatto Clark."disse Marta.
"Lo so,ma quell'impulso è ancora li."disse Clark "È come se avessi 2 identità e non sapessi qual'è il
vero Clark."
"Il vero Clark è quello che è tornato qui da noi."disse Marta "E non abbiamo mai dubitato che
l'avresti fatto."
Lana era a cavallo in campagna,con i capelli legati in 2 trecce,maglietta viola scollata,pantaloni blu
scuro e scarpe nere.
Arrivò ad una staccionate e trovò Clark.
Lui aveva dei fiori in mano.
"Tua zia mi ha detto che eri qui,che è un posto che ti piace."disse Clark "Io...mi sono un po' perso
per strada,ma...ma ora sono qui."
"Quelli sono per me?"disse Lana.
"Si,volevo scusarmi."disse Clark "Vorrei che fossimo amici come lo eravamo prima."
"Quindi con quei fiori speri che io faccia finta di niente?"disse Lana.
"Lana,il modo in cui mi sono comportato...quello non ero io."disse Clark "L'ho liquidato."
"Anche quando mi hai detto che provi qualcosa per me?"disse Lana "Anche quello hai eliminato?"
"Lana..."disse Clark.
"Clark non puoi essere entrambe le cose o eri tu o non eri tu."disse Lana.
"Non è così semplice."disse Clark "Vorrei spiegarti,ma non posso."
"Come al solito."disse Lana "La storia della tua vita."
"Lana,mi dispiace veramente."disse Clark.
"Si questo lo so."disse Lana "Ma adesso non mi basta più.
Ritroverai la strada di casa?"
"Lo spero."disse lui.
Lei andò via a cavallo.
