SMALLVILLE:LA SETTIMANA DELL'ALLEGRIA
Clark si tuffò in una piscina divisa in sezioni,ed iniziò a nuotare facendo lo stile libero.
Indossava un costume simile ad un pantalone rosso corto.
Alla sua sinistra c'era Pitt che aveva il costume nero e oltre c'erano altri ragazzi che nuotavano.
Il tetto della costruzione sotto cui erano era triangolare e molto alto,dalla parte opposta della
piscina c'era una lavagna rossa,mentre alla loro sinistra c'erano 3 file di lunghe panche con delle
persone sedute sopra.
Clark riuscì a distanziare gli altri e arrivò dalla parte opposta della piscina.
L'allenatore usò un fischietto.
Era un uomo semi calvo,con capelli sulle tempie e dietro la testa,indossava una maglietta gialla a
mezze maniche e pantaloncini corti rossi,con ciabatte nere.
L'uomo aveva un blocco di fogli nella mano sinistra,il fischietto al collo e un cronometro nella
mano destra.
Dietro di lui c'erano delle lunghe panche con sopra dei ragazzi e ragazze in costume e dietro
c'erano delle finestre quadrate molto grandi.
"Molto bravi,Kent e Turner in finale."disse l'allenatore camminando.
"Wow!"disse Pitt "Mi merito una rivincita.
Mi è scivolato il piede sul bordo e ho perso il ritmo."
"Ecco perché eri più lento."disse Clark ridendo insieme all'altro.
I 2 uscirono dalla piscina.
Lana era su una delle panche alla loro sinistra insieme ad un'altra.
Aveva i capelli legati dietro la testa,in una coda di cavallo,maglietta azzurra,pantaloni neri e
scarpe nere.
"Davanti a lei c'era uno sgabello con sopra un cartellone nero con una figura ovale giallo ocra,con
una scritta nera e rossa.
L'amica aveva capelli biondi a mezzo collo,giubetto bianco,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe
nere.
"Guardalo."disse la bionda.
"Chi?"disse Lana "Clark?"
L'altra rise "Andiamo Lana..."
"Cassandra noi siamo solo amici."disse Lana.
"Giusto."disse Cassandra.
Lana passò l'ultima pennellata sul cartellone nero "Allora che ne pensi?"
"Eccezionale."disse Cassandra "Chiederò al nuovo preside se possiamo appenderlo nel mezzo della
caffetteria."
"La settimana dell'allegria ti sta davvero trascinando,sono impressionata."disse Lana.
"Beh...sono gli anni migliori della nostra vita."disse Cassandra "Non si dice così."
"Ad essere onesti avevo dimenticato quanto era divertente."disse Lana "Io non vedo l'ora che
cominci."
"Ehi Cassandra."disse un ragazzo bagnato che arrivò davanti alle 2.
Aveva i capelli neri,corti,maglietta gialla e costume rosso a pantalone corto.
"Ehi!"disse la ragazza ridendo "Troy!
Mi stai bagnando la scritta.
Non avevi un'altra gara."
"Le finali."disse Troy "Un bacio augurale?"
"Ah..."disse Cassandra guardando Lana.
"Vai...che qui finisco io."disse Lana.
"Grazie."disse lei "Vieni con me."
"Con piacere."disse lui salendo.
Clark salì sulla pedana quadrata bianca con il numero "2" rosso.
"Allora ragazzi...questa è per aggiudicarsi il titolo di "Più veloce della scuola"."disse
l'allenatore"Ok.
Ai vostri posti.
Andiamo Troy."
Troy si tolse la maglietta e salì sulla pedana numero "1".
"Concorrenti ai vostri posti."disse l'allenatore "3.
2.
1."
L'uomo fischiò e i ragazzi iniziarono a nuotare dopo essersi tuffati.
Troy si fermò e andò sotto l'acqua.
Cassandra si alzò "Ehi!
Ehi!
TROY!"
Clark lo vide riemergere e poi affondare,così andò sotto l'acqua,nuotò a super velocità e lo portò sul
bordo.
I ragazzi e le ragazze si avvicinarono al corpo che venne portato sul pavimento.
Cassandra si mise le mani davanti alla bocca vedendo che il ragazzo era diventato un vecchio di 90
anni.
Jonathan era a casa sua,al tavolo vicino alla cucina e scriveva su dei fogli.
Indossava una camicia nera a quadratini marroni,jeans blu e scarpe nere.
Sul tavolo c'erano degli assegni,dei fogli,una tazza,la calcolatrice e a sinistra c'erano dei vassoi con
sopra dei pasticci.
"Apri la bocca."disse Marta arrivando con un altro pasticcio su un piatto,che teneva con la mano
sinistra,e con un cucchiaino nella mano destra su cui era un pezzo del dolce.
Li indossava una maglietta verde a maniche lunghe,jeans blu e scarpe nere.
"È perfetto!"disse Jonathan "Dobbiamo solo trovare un nomignolo tipo "Nonna Papera"e faremo
fortuna."
Clark entrò in quel momento.
Indossava una camicia rossa,jeans blu e scarpe nere.
"Ma quale "Nonna Papera"?"disse Clark mentre la madre prendeva un altro vassoio dal
forno"Meglio "Mamma Kent".
"Mi piace come suona."disse Marta.
"Sta diventando molto più di un hobby."disse Clark.
"Eh già."disse Marta che venne aiutata con il vassoio "Grazie."
Clark portò il vassoio in cucina.
"Ho aggiunto altri 2 negozietti e la caffetteria del centro anziani alla lista dei miei clienti."disse
Marta mentre Clark mangiava un pezzo di dolce.
"Grandioso."disse Clark aprendo il frigorifero.
Jonathan gettò un foglietto sul tavolo.
"Che c'è?"disse Marta.
"Eh...non so come pagare il foraggio."disse Jonathan.
"Potrei andare al negozio di Longam e chiedere di aumentarci il credito."disse Marta.
"Siamo in ritardo di 3 mesi tesoro."disse Jonathan.
"Ma Harry è un amico,sono certa che..."disse Marta.
"Glie l'ho già chiesto e ha detto di no."disse Jonathan bevendo.
"Non guadagno abbastanza da Lionel,che possiamo fare?"disse Marta.
"Non so,stavolta non abbiamo scelta."disse Jonathan.
Marta si sedette mentre Clark beveva "Possiamo fare una telefonata."
Clark li guardò.
"Magari parliamo con mio padre."disse Marta e Jonathan si alzò.
"Perché ogni volta che si nomina il nonno improvvisamente tutti diventano taciturni e a
disagio?"disse Clark "Non è strano che non l'abbia mai incontrato?"
"Senti Clark...mi dispiace molto che tu non abbia potuto avere un rapporto con tuo nonno,ma...fra
noi non corre buon sangue."disse Jonathan "E ora scusatemi,ma ho molto lavoro da fare."
Clark arrivò al Taloon con un vassoio rettangolare azzurro con i pasticci sopra e indossava un
giubbotto nero.
"Lana?"disse Clark vedendola.
Lana aveva una scatola rettangolare tra le mani,indossava una maglietta azzurra a mezze
maniche,pantaloni chiari e scarpe nere.
"Dove vuoi che li metta?"disse Clark.
"Da quella parte."disse Lana "Sul bancone."
Lana mise la scatola sulla sedia,mentre Clark metteva il vassoio sul bancone.
"Allora sei pronta per la grande festa?"disse Clark.
"Ci sto provando,mia zia voleva la cabina di proiezione come suo magazzino fin dagli anni
70."disse Lana che prese dalla scatola delle foto e spalancò gli occhi vedendole.
"Che foto sono?"disse Clark.
"Clark in queste foto c'è mia madre con un ragazzo..."disse Lana mostrando le foto.
"Forse un vecchio fidanzato?"disse Clark.
Lana girò una delle foto e vide la data "Qui c'è la data.
A quell'epoca i miei erano già sposati."
"Sarà stato un vecchio amico."disse Clark.
Lex arrivò in quel momento.
Indossava una giacca nera,maglietta blu,pantaloni neri e scarpe nere.
Aveva le mani nelle tasche.
"Ma certo,hai ragione."disse Lana.
"Ragione su cosa?"disse Lex.
"Su delle foto che mostrano un uomo con la madre di Lana."disse Clark.
Lex guardò le foto "Ehi...fanno una bella coppia."
Ci fu qualche momento di silenzio.
"Ci possono essere più di 1000 spiegazioni."disse Lex "Chi è?"
"Non lo so,ma credo che mia zia lo sappia."disse Lana.
"Mistero risolto,fossero tutti così semplici."disse Lex.
"Ragazzi..."disse Clark guardando l'orologio "È tardi,dobbiamo andare a scuola."
"Se volete vi do un passaggio."disse Lex.
"Io ho le prime 2 ore di buco."disse Lana.
"Clark?"disse Lex.
"No volevo fare una corsa."disse Clark.
"Non credo che sarai più veloce della mia macchina Clark."disse Lex.
Lex e Clark andarono in macchina e si diressero verso la scuola vedendo un uomo di colore che
abbassava una sbarra di metallo mettendola in orizzontale e bloccando la strada.
La sbarra era connessa ad una staccionata di metallo giallo poco oltre.
Aveva i capelli grigi,barba e baffi corti e grigi.
L'uomo aveva una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark scese dall'auto "Mi scusi…
Che succede?
Devo entrare."
"Avrebbe dovuto essere qui 4 minuti fa signor..."disse l'uomo guardando l'orologio.
"Kent."disse Clark "Clark Kent."
"Oh certo...ho notato nel suo curriculum che lei è un ritardatario."disse l'uomo.
"E lei chi sarebbe?"disse Clark.
"Il signor Raynolds,il nuovo preside."disse l'uomo.
"Oh...ehm...molto lieto."disse Clark.
"Senta,affinché lo sappia,d'ora in avanti questo cancello chiuderà quando suonerà la campana e non
riaprirà fino alla fine delle lezioni."disse l'uomo.
"Apprezzerei..."disse Lex scendendo dall'auto e avvicinandosi "Apprezzerei se facesse passare
Clark per questa volta,ha tardato a causa mia."
"Lex Luthor."disse l'uomo "La macchina,l'atteggiamento...non mi sorprende proprio che lei sia
coinvolto."
"Voi vi conoscete?"disse Clark mentre Lex faceva un sorriso forzato.
"Ah il signor Raynolds era il direttore dell'Excelsior durante il mio infamante periodo li."disse Lex.
"Lei può anche trovarlo incredibile Lex,ma credo che si debba essere responsabili delle proprie
azioni."disse Raynolds.
"Non accadrà più."disse Clark.
"La tengo d'occhio signor Kent."disse l'uomo "Un'altra volta e sarà trattenuto oltre l'orario."
Il preside aprì il cancelletto.
"Ci vediamo dopo Clark."disse Lex.
"Ciao."disse Clark entrando.
"Se risparmi il bastone vizzi il bambino."disse Lex "Non è cambiato affatto signor Raynolds,lo sa?"
"Apprezzerei molto se restasse lontano dalla mia scuola e dai miei studenti Luthor."disse il
preside.
"Senta signor Raynolds...all'Excelsior abbiamo avuto i nostri scontri,ma avevo 14 anni."disse
Lex"Non crede sia meschino nutrire ancora risentimento per me?"
"Assolutamente nobile nutrendolo per un Luthor."disse l'uomo.
Lex rise "Sono sorpreso,cosa ho fatto per meritarmi una tale ostilità?"
"Arrivederci Lex."disse l'uomo che andò via.
Poco dopo il preside andò dalla ragazza bionda che era presente in piscina durante la morte del
ragazzo.
Lei aveva una tuta rossa,pantaloni grigi,scarpe da ginnastica e zainetto marrone.
Sui bicipiti c'erano anche delle linee bianche.
Lei aveva aperto un armadietto e si guardava ad uno specchietto.
"Scusi?"disse l'uomo e la ragazza lo guardò "Cassandra Parker?"
"Si."disse lei che chiuse l'armadietto.
"Sono il preside Raynolds."disse l'uomo.
"Salve,piacere di conoscerla."disse la ragazza camminando con lui "Ha trovato il mio appunto?"
"L'ho trovato e mi piace l'idea delle uniformi."disse lui "Ho capito che lei è la creativa che sta
dietro la settimana dell'allegria.
Ad ogni modo,esaminando i fascicoli sugli studenti ,per cercare di conoscervi meglio,ho notato che
non abbiamo le trascrizioni della sua scuola precedente."
"Ah...beh è strano...ma non tanto considerando la scuola da cui provengo."disse la ragazza.
"Beh noi abbiamo bisogno di una copia,se può chiederla ai suoi genitori glie ne sarò grato."disse il
preside.
"Certamente,glie lo dirò stasera."disse la ragazza.
"Bene."disse il preside.
Chloe appese sul muro un pezzo di giornale dove si parlava della morte del ragazzo.
Lei indossava una maglietta celeste,con rose blu,pantaloni neri e scarpe nere.
Pitt era dietro di lei con un blocco e una penna.
Indossava una maglietta giallo ocra,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ho visto che la morte di Troy è stata ufficialmente definita inspiegabile e bizzarra."disse Pitt e
Clark entrò in quel momento.
Lui era senza il giaccone nero.
"Al tempo,ufficialmente hanno detto che è morto di un attacco di invecchiamento precoce definito progeria."disse Chloe.
Clark prese una cartellina da un mobiletto quadrato a 2 ripiani appoggiato al muro.
"Ciao."disse Chloe.
"Credevo che il processo richiedesse 10 anni,non 10 secondi."disse Clark.
"Esatto,si sta eseguendo un test genetico per verificare se avesse la progeria o si è trattato..."disse
Chloe.
"Qualcosa di inspiegabile e bizzarro."disse Pitt.
"Comunque...auguri per le indagini."disse Clark sedendosi "Se riuscirete ad ottenere i permessi dal
nuovo preside."
"Clark,molte scuole tengono chiuso il campus."disse Chloe.
"Già."disse Pitt "Perché sei nervoso?"
"Ho avuto uno scontro con lui,ha detto che non devo arrivare tardi e mi tiene d'occhio."disse Clark.
"Wow,Clark Kent figura sulla lista nera del preside."disse Pitt mentre Chloe incrociava le braccia
sorridendo "C'è sempre una prima volta."
"Quello è davvero un osso duro."disse Clark.
"Certo,prima la detenzione in una cella e poi il falò dei libri nel parcheggio degli studenti."disse
Chloe avvicinandosi.
"Tu ridi,ma aspetta che si accorga del Torch."disse Clark.
Chloe prese un foglio "Io ho fatto qualche ricerca sul preside per scoprire qual'è la sua opinione
sulla stampa."
"Laureato ad Harvard,dottorato alla Columbia...ha insegnato in scuole esclusive in Europa e nella
costa est."disse Clark leggendo il foglio di Chloe "Un rapporto che colpisce."
"Già...è così...e il suo nome figurava anche come capo per l'istruzione di Metropolis finché un
giorno è stato licenziato dall'Excelsior e non ha più lavorato finché non è riapparso qui."disse
Chloe.
"Come mai uno con una carriera così di colpo finisce a Smallville?"disse Clark.
"Non lo so,ma non è abbastanza per il muro delle stramberie."disse Pitt.
"Senti Clark,solo perché non gli sei piaciuto immediatamente come agli altri insegnanti della scuola
non vuol dire che stia nascondendo un oscuro passato."disse Chloe.
Poco dopo Clark andò al Taloon e vide Lana che leggeva un foglio,così si tolse il giaccone nero e si
avvicinò.
"Ciao."disse Clark "Pensavo ti servisse una mano."
"Giusto in tempo."disse Lana "Credevo stessi aiutando tua madre."
"No,non ne ha bisogno."disse Clark prendendo una scatola.
"Qualcosa non va?"disse Lana.
"Mia madre è stata un po' misteriosa in questi 2 giorni."disse Clark.
"Un Kent misterioso?"disse Lana camminando "Assai scioccante."
"Credo abbia a che fare con mio nonno."disse Clark andando in un corridoio dietro la porta.
"Non me ne avevi mai parlato prima."disse Lana.
"Infatti non l'ho mai conosciuto,ho visto solo una sua foto di 20 anni fa."disse Clark.
Nel corridoio c'era un tavolino con dei fiori viola in un vaso di cristallo.
I 2 superarono un'entrata quadrata con delle luci intorno.
"E non hai mai saputo niente di lui?"disse Lana.
"Solo che era un avvocato di successo a Metropolis."disse Clark salendo delle scale "Lui e mia
nonna si sono ritirati a Coast City."
Ai loro lati c'erano 2 placche rettangolari gialle con la parte frontale obliqua verso il basso.
Nella stanza,che era una sala enorme,c'erano varie file di sedie blu,divise in 2 parti.
Sopra le sedie c'erano delle placche rettangolari con fioche luci gialle.
Sopra le scale c'era una placca ovale con una parte nera centrale,rettangolare,con la scritta viola
"Uscita".
Sopra la scritta c'era una scultura che raffigurava il volto di un faraone con 2 enormi ali rosse e blu
intorno.
"Qualche anno fa mi sono deciso a chiamarlo,ho lasciato un sacco di messaggi,ma non mi ha mai
risposto."disse Clark camminando per la sala cinematografica "Non credo gli interessasse."
"Per tutti questi anni vi ho ritenuti la perfetta incarnazione della famiglia felice."disse Lana.
"Credo che abbiamo gli stessi problemi di tutti gli altri."disse Clark posando la scatola su un palco
che era pieno di altre cose tra cui delle scale,scatoloni e tavoli pieni di vari attrezzi "Non ho mai ù
insistito per conoscere tutta la storia."
Lana era a braccia incrociate "Forse non volevi saperla.
Siamo alle prese con i segreti del passato."
"Io non so cosa farò,ma tu hai l'occasione per avere delle risposte."disse Clark.
Lana guardò alle sue spalle e vide la zia con le mani sui fianchi.
Indossava una camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ci vediamo più tardi."disse Clark andando via "Salve."
"Ciao."disse la zia "Lana!
Questo posto è fantastico,hai fatto davvero un buon lavoro."
"Grazie."disse Lana "Ah...c'è una cosa di cui volevo parlarti."
"Si cosa c'è?"disse la zia incrociando le braccia.
Lana prese le foto dalle tasche "Queste foto..."
La zia le guardò.
"Sai chi è lui?"disse Lana.
"Credo un vecchio fidanzato di tua madre."disse la zia camminando.
"Sono state scattate quando i miei erano già sposati."disse Lana "Un anno prima che nascessi."
La zia si fermò,poi si voltò verso di lei "Lana...che cosa vuoi sapere?"
"Non lo so neanche io."disse Lana.
"Ascoltami bene...tua madre...amava te e tuo padre più di ogni altra cosa al mondo."disse la zia
avvicinandosi "Lei non avrebbe mai fatto qualcosa contro voi 2.
E questo lo sai vero?"
Marta uscì dalla casa.
Indossava un giacchetto rosa,maglietta grigia,jeans blu e scarpe nere.
Un'auto di lusso si fermò davanti alla staccionata esterna della casa.
Dall'auto scese un anziano,con capelli bianchi,giacca grigia,camicia bianca,cravatta rossa,pantaloni
grigi e scarpe nere.
"Ciao papà."disse Marta "Ti sono grata per essere venuto fin qui."
Il padre la abbracciò "Il tuo messaggio mi ha sorpreso,a Jonathan deve essere costato molto
chiedere il mio aiuto."
"Jonathan è alla cooperativa di Greenville,non sa che ti ho chiamato."disse Marta.
"Oh...avrei dovuto capirlo."disse il padre guardandosi intorno "Me lo immaginavo diverso questo
posto.
Non è quello che avrei voluto per te."
"Io sono felice,è una bella vita."disse Marta camminando.
"Per qualcun altro forse."disse il padre "Ma tu avevi così tante possibilità."
I 2 superarono la staccionata.
"Eri tra i primi della classe,potevi andare in qualsiasi facoltà di legge."disse il padre salendo i
gradini che portavano alla tettoia "Speravo che un giorno avresti preso il mio studio."
"Non ho mai voluto fare l'avvocato,questa è la vita che ho scelto."disse lei.
"Questa è la vita che Jonathan ha scelto per te."disse il padre "Tu sei solo stata a guardare."
"Qui non si tratta di Jonathan."disse Marta "Desideravi una figlia indipendente e sei arrabbiato
perché è quello che hai avuto."
"Ed eccoti qui 20 anni dopo chiamarmi alle spalle di tuo marito chiedendomi soldi."disse il padre.
"Mamma?"disse Clark arrivando con lo zaino e il giaccone nero.
"Clark…"disse lei "Credevo che fossi al Taloon."
"Ho finito prima."disse Clark avvicinandosi "Che succede?"
"Clark...ti presento tuo nonno."disse Marta.
"È un piacere."disse Clark porgendo la mano e lui la strinse.
"Ciao Clark...sono...al mothel."disse l'uomo andando via "Domattina ti faccio trovare l'assegno."
"Perché non dormi qui?"disse Clark "Ci sono tante stanze."
L'uomo si voltò "Io non credo che sarebbe una buona idea Clark."
"Almeno rimani per la cena."disse Clark "Un pasto in famiglia."
"Mi spiace."disse lui che scese le scale.
Marta entrò dentro la casa e Clark restò fuori.
Poco dopo Marta era vicino ad un trattore rosso con Jonathan che stava riparando il motore e Clark
era vicino.
Jonathan indossava un giubbetto scuro,camicia bianca,jeans blu e scarpe nere.
"Se vuoi parlare con tuo padre va bene,ma non voglio che abbia niente a che fare con le nostre
finanze."disse Jonathan.
"Jonathan,scusa tanto,ma cosa avrei dovuto fare?"disse Marta "Aspettare che la banca ci
espropriasse la fattoria?"
"Credo che prima ne avresti dovuto parlare con me."disse Jonathan.
"Papà...che male c'è ad ascoltarlo?"disse Clark.
"Non devi fare da mediatore,credimi vorrei che le cose fossero diverse."disse Jonathan.
"Perché non potrebbero esserlo?"disse Clark "Mi hai sempre detto di guardare il meglio delle
persone,forse cerca di cominciare da capo."
"Ah...ne dubito seriamente Clark."disse Jonathan.
"Che è successo di così tremendo?"disse Clark "Non può sicuramente essere peggio di un tornado."
Jonathan guardò Marta.
"Lo è?"disse Clark.
"Quando tua madre e io decidemmo di sposarci,io andai da lui in ufficio per avere il suo
consenso."disse Jonathan "All'epoca si faceva così."
"E che cosa ti ha detto?"disse Clark.
"Non lascerò che mia figlia getti via la sua vita sposando uno zotico agricoltore che non potrà
neanche mantenerla."disse Jonathan.
"È stato duro."disse Clark.
"È un avvocato di grido,è il modo in cui tratta la gente."disse Marta.
"Quando ha capito che facevamo sul serio ha perso la testa e mi ha cacciato dal suo ufficio."disse
Jonathan.
"E poi che è successo?"disse Clark.
Jonathan guardò Marta "L'ho colpito."
Clark era incredulo.
"Non ne sono fiero,ho provato a scusarmi con lui,ma non ha voluto saperne."disse Jonathan "Io e
tuo nonno da allora...non ci parliamo più.
Non ci siamo più detti una parola."
"Ma è stato 20 anni fa,se è venuto fino a qui forse significa che vuole provare di nuovo."disse
Clark.
"Credimi figliolo,non è qui per aiutarci,ma per esultare."disse Jonathan che gli diede il nastro
adesivo nero.
Lana era seduta da sola nella sala delle proiezioni e rideva guardando verso il palco.
Sul palco c'erano delle studentesse che stavano facendo delle prove per la recita.
La prova finì e lei si alzò.
"Ciao."disse Lex arrivando e lei si voltò "Ho avuto il messaggio che volevi vedermi.
Tutto bene?"
"Mi chiedevo se potevi farmi un favore."disse Lana.
"Tua zia non ha identificato l'uomo misterioso?"disse Lex.
"Se l'ha fatto non ha voluto dirmi niente."disse Lana porgendo una lettera "Io voglio sapere chi è."
"Beh trovarlo non sarà difficile,ma credo che gestire il seguito sarà più complicato."disse Lex
prendendo la lettera.
"Che vuoi dire?"disse lei camminando.
"Su,conosci la storia di Pandora?"disse Lex camminando con lei "Zeus le aveva affidato il vaso
dicendo di non aprirlo,ma lei...lei cadde nella tentazione."
I 2 scesero le scale.
"Non ho paura della verità Lex."disse Lana.
"Pandora nemmeno."disse Lex "Ma una volta che il vaso fu aperto non si poté richiudere e il male
che ne uscì non poté essere fermato."
"Non importa."disse lei.
"Ciao Chloe."disse Clark entrando nel Torch con un fascicolo in mano.
"Ciao Clark."disse lei voltandosi "Ah senti forse vorrai sparire per le prossime 2 ore."
"Perché?"disse lui.
"Perché sto per intervistare il tuo nuovo amico,il preside."disse Chloe ridendo.
"Oh...grazie dell'avvertimento."disse Clark mentre lei scriveva a computer "Che cos'hai li?"
"Ti ricordi il mio amico che lavora dal medico legale?"disse Chloe.
"Si quel ragazzone con lo smalto nero e il rossetto."disse Clark.
"Ah è dura essere l'unico barbaro di Smallville."disse lei ridendo "Comunque mi ha mandato dei
risultati dell'autopsia di Troy.
È stupendo quello che si può ottenere."
Clark guardò al computer "Troy non aveva la progeria?"
"No,ma la sua ghiandola pituitaria,che incidentalmente produce un ormone che controlla il processo
di invecchiamento è stata completamente svuotata."disse Chloe "Qualcuno ha succhiato la sua
giovinezza."
"Questa è solo un'ipotesi,signorina Sullivan."disse il preside "Come quella che afferma che si possa
invertire il processo di invecchiamento tramite quella ghiandola."
I 2 si voltarono.
"Ah...preside Raynolds...stavo solo considerando vari scenari,teorie azzardate o roba del
genere...adesso la smetto..."disse Chloe.
"Non deve."disse lui "Mi piace che i miei studenti pensino fuori dal coro,è una buona cosa.
Ho letto qualche articolo passato del Torch.
Vi ho trovato molto intuito e creatività."
"Sta scherzando?"disse Chloe.
Il preside andò verso il muro su cui erano attaccati dei ritagli "Beh...intuito non verificato.
Ma molti premi pulitzer sono fioriti da teorie azzardate."
Lui la guardò "Siate certi di poterle sostenere."
Lei sorrise.
"E questa sarà la differenza tra scrivere robaccia per l'Inquisitor...e fare un pezzo per il Daily
Planet."disse lui.
"Wow..."disse Chloe guardando Clark e poi guardò il preside "È pronto per l'intervista?"
"Si,mi dia solo mezz'ora."disse il preside.
Clark se ne andò.
"Signor Kent."disse il preside e Clark si fermò e si voltò "In effetti stavo cercando lei.
Vorrei vederla nel mio ufficio."
Poco dopo il preside aprì la porta e portò Clark con se.
La porta era rossa con una vetrata rettangolare nella parte superiore e una scritta nera.
Nell'ufficio c'era una scrivania di legno,con dei fogli,una lampadina,una poltrona di pelle nera
dietro e una posta davanti.
Dietro la scrivania c'era un muro con la parte inferiore rossa e la parte superiore bianca,con 2
finestre e diversi quadri appesi.
Alla sinistra della scrivania c'era un archivio di legno,fatto da 3 colonne di cassetti,con sopra delle
lampadine e delle statuette.
Dietro l'archivio c'erano altri quadri.
Tra l'archivio e la parete dietro la scrivania c'era una colonna rettangolare blu e con la parte bassa
rossa.
"Sembra che si senta un po' fuori posto signor Kent."disse il preside.
"Non sono mai stato nell'ufficio del preside,non so da dove cominciare."disse Clark.
"Può cominciare sedendosi."disse l'uomo che chiuse la porta "E io andrò subito al punto."
Clark si sedette e il preside prese una cartellina verde.
"Credo che lei sia uno scansafatiche."disse il preside "Lascia la squadra di football prima di aver
giocato la prima partita,malgrado gli ottimi risultati che mostrava….ritardatario cronico e niente
attività extra."
"Beh ho degli ottimi voti e scrivo per il Torch...ogni tanto."disse Clark.
"Ribattere il menù della caffetteria non è scrivere,c'è molto potenziale inespresso in lei,signor
Kent."disse lui.
"Non capisco una cosa signor Raynolds,il suo è un giudizio affrettato."disse Clark e il preside si
sedette.
"Che mi dice di Lex Luthor?"disse lui.
"Che è un mio amico...perché?"disse Clark.
"Le persone si giudicano dalle loro compagnie."disse il preside "Per la mia esperienza Lex Luthor
non ha amici,vede le persone come mezzi per raggiungere un fine."
"Io non credo sia così."disse Clark.
"Lo dirà il tempo,ma francamente sono più interessato al suo mondo,che obbiettivi ha?"disse il
preside.
"Mi piacerebbe...aiutare le persone...o qualcosa del genere."disse Clark.
"Aiutare le persone è una nobile aspirazione,ma piuttosto vaga."disse l'uomo "Come sarà la sua vita
da qui a 5 anni?"
"A dire la verità non ne sono sicuro."disse Clark.
"Voglio aiutarla."disse il preside "Voglio che mi scriva 5 cartelle su cosa farà da qui a 5 anni e le
voglio sul mio tavolo per la fine della giornata di venerdì."
Il preside si alzò.
"Scusi,ma perché mi sta facendo questo?"disse Clark.
"Non è una punizione signor Kent...la consideri una sfida."disse il preside andando alla porta e
aprendola.
Clark si alzò e uscì,poi l'uomo chiuse la porta.
Clark andò al Torch e si mise a scrivere su un quaderno.
Cassandra scese le scale e lo vide.
"Clark?"disse lei che arrivò con un blocco in mano"Ciao.
Ti sei appena offerto volontario per le decorazioni."
Lei vide che stava scrivendo sul quaderno.
"Ah...brutta botta...argomento?"disse Cassandra.
"Cosa mi riserva teoricamente il futuro."disse Clark.
"Ma chi se ne importa del futuro."disse Cassandra.
"Spero che la vita continui dopo le superiori."disse Clark.
"Certo...un lavoro...responsabilità...diventare vecchi."disse Cassandra che si guardò la mano destra
che si stava riempiendo di rughe,così la mise in tasca.
"Va tutto bene?"disse lui.
"Sicuro."disse Cassandra.
Un ragazzo con capelli neri,maglietta blu,jeans blu e scarpe marroni si avvicinò "Ehi Cassandra...le
luci dovrebbero essere a posto."
"Grande."disse lei sorridendo "Vediamo come sono."
Cassandra se ne andò.
Lex raggiunse Clark.
"Ciao."disse Lex che aveva una tazza nera nella mano sinistra.
"Ciao."disse Clark.
"Fammi indovinare...Raynolds vuole sapere come vedi te stesso tra 5 anni."disse Lex.
Clark mostrò il quaderno.
"Mi ha fatto fare lo stesso compito quando ero all'Excelsior."disse Lex sedendosi "Bisogna
ammettere che almeno è coerente."
"Già."disse Clark "Mi secca dovertelo dire,ma non ha esattamente una buona opinione di te."
"Non ero il primo della classe,ma non è facile essere un quattordicenne calvo in una scuola del
genere."disse Lex.
"Dev'essere stata dura."disse Clark.
"Covavo risentimento per il mondo."disse Lex "Ma Raynolds mi aiutò.
Mi sfidava a non coprirmi con la veste del ragazzo ricco e viziato.
Era duro,ma giusto e a me piaceva."
"Vorrei che fosse reciproco."disse Clark "Qualunque cosa avesse contro di te me la sta gettando
addosso."
"Mi dispiace che essere mio amico costi un prezzo così alto."disse Le risero "Esattamente per
quanto tempo lavorerai a questo tema?"
"Ora non mi va di tornare a casa."disse Clark che prese la tazza e andò al bancone.
Lex lo seguì "Qualcosa non va?"
"Solo cose di famiglia."disse Clark.
"Dai Clark,sono il re degli squilibri familiari."disse Lex.
"Mio padre mio nonno si odiano e io mi sento preso in mezzo."disse Clark.
"E vorresti fare da mediatore."disse Lex "La cosa migliore è metterli in una stanza e lasciare che si
sfoghino."
"Dici che dovrei giocare duro?"disse Clark.
"Fai come vuoi,ma mi sembra che ci voglia una grande determinazione per mettere insieme tuo
padre e tuo nonno."disse Lex.
Il ragazzo che aveva parlato con cassandra stava mettendo delle luci sul palco,poggiate su un'asta di
metallo.
"Adesso dovrebbe essere a posto"disse il ragazzo.
"Perfette."disse Cassandra "Grazie di tutto."
"È una brutta settimana."disse lui.
"Tu e Troy eravate amici?"disse lei.
"Si e mi manca molto."disse lui avvicinandosi.
"È per questo che sono qui con te."disse Cassandra che gli girò intorno "Per Troy.
E gli altri."
"Gli altri?"disse lui sorridendo "Ma di cosa stai parlando?"
Lei gli fece una carezza con la mano sinistra e sorridendo "Di quelli che vivono dentro di me per
sempre."
Cassandra lo baciò e lui divenne vecchio,poi divenne cadavere e si mummificò.
Il pick up rosso tornò alla fattoria.
Clark uscì dal fienile e lo raggiunse.
Il ragazzo indossava un giubbetto blu sulla camicia rossa.
Jonathan scese dal mezzo.
"Ehi papà...hai un minuto?"disse Clark.
"Si."disse Jonathan che andò verso il retro del mezzo che era pieno di casse "Ma dovrai parlarmi
mentre lavoriamo,abbiamo molto da fare prima di sera."
"C'è una persona per te."disse Clark mentre Jonathan posava uno dei sacchi.
Dal fienile uscì il nonno.
"Te l'ha chiesto tua madre?"disse Jonathan.
"No,è stata una mia idea."disse Clark.
"Non avercela con lui."disse l'uomo "Qualunque problema abbiamo riguarda noi 2.
Marta ha bisogno d'aiuto e io glie lo darò."
"Non ti ho visto per 20 anni e ora ricompari?"disse Jonathan.
"Non voglio niente da te,ho fatto un assegno perché non voglio restare senza far niente mentre mia
figlia soffre."disse il nonno.
"Continui a girare il coltello nella piaga vero?"disse Jonathan.
"Papà dagli una possibilità,la cosa si può risolvere."disse Clark.
"Io non credo figliolo,è proprio come 20 anni fa,stesso atteggiamento,stesse parole."disse Jonathan
prendendo un altro sacco.
"Non proprio Jonathan,sono passati 20 anni e tutto quello che dicevo si è avverato."disse lui "Non
sono state parole spese al vento.
Sapevo che Marta stava facendo il più grande errore della sua vita quando ha sposato te."
Jonathan posò il sacco.
"Questo non è vero nonno."disse Clark.
"Per salvare la fattoria dovrai ingoiare il tuo orgoglio."disse il nonno.
"Non ho bisogno di lezioni su come aver cura della mia famiglia grazie."disse Jonathan.
"Tu sei ancora ostinato e caparbio come il giorno che ti ho conosciuto."disse l'uomo.
"Fuori dalla mia terra."disse Jonathan posando un altro sacco.
"Con piacere."disse il nonno che se ne andò.
"Nonno aspetta."disse Clark ,ma l'uomo andò via "Non doveva andare così."
"Lascia che vada Clark."disse Jonathan "Aveva buone intenzioni,ma certe cose non cambiano.
Dai aiutami."
Il giorno dopo la campanella suonò.
Clark era nei corridoi della scuola.
Indossava una camicia giallo scuro,con linee bianche che formavano dei quadrati,jeans blu e scarpe
nere.
Aveva lo zaino rosso sulla spalla sinistra.
"Clark!"disse Pitt arrivandogli alle spalle "Aspetta..."
Pitt indossava una maglietta blu,pantaloni neri e scarpe nere.
Aveva lo zaino nero dietro la schiena.
"La tua faccia non mi dice niente di buono."disse Pitt.
"Ho qualche problema in famiglia."disse Clark.
"Vuoi parlarne?"disse Pitt.
"Ultimamente più ne parlo più peggiorano."disse Clark.
Chloe arrivò in quel momento.
Indossava una maglietta rosso scuro,senza maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ehi ragazzi avete sentito di Russell?"disse Chloe "L'hanno trovato morto al Taloon."
"L'avevo visto ieri,che è successo?"disse Clark.
"Sembrava un ultracentenario,la polizia pensava che fosse un barbone,poi hanno trovato la patente
nel portafogli."disse Chloe.
"Un morto per progeria al giorno,che vorrà dire?"disse Clark.
"Non lo so,Lana voleva annullare la festa,ma il preside le ha chiesto di far proseguire le cose il più
normalmente possibile."disse Chloe.
"Non ha ancora capito che questa è la normalità per Smallville."disse Pitt.
Clark guardò Cassandra che era all'armadietto.
Lei indossava un lungo abito aderente che terminava alle ginocchia.
L'abito era nero su spalle e braccia,mentre era rosso dal seno in giù,con una riga gialla sul petto.
Indossava anche degli stivali neri.
Chloe e Pitt videro Cassandra che chiudeva l'armadietto.
"Che c'è Clark?"disse Chloe.
"Ho visto Russell con Cassandra al Taloon."disse Clark "E Troy era con lei poco prima di morire."
"Questo non prova proprio nulla."disse Chloe.
"Diamo un'occhiata,in questo paese non si sa mai."disse Clark "Potrebbe esserci qualcosa di strano
nella sua vecchia documentazione scolastica."
La campanella suonò.
"Va bene,vediamo cosa posso trovare."disse Chloe andando via.
Lex entrò nell'ufficio del preside.
Indossava una giacca nera,camicia marrone,pantaloni neri e scarpe nere.
"Una scelta interessante."disse Lex indicando un libro sulla scrivania "Il Conte di Montecristo."
Lex chiuse la porta e prese il libro "La storia di un uomo il cui passato ritorna per tormentarlo."
"Perché sei venuto Lex?"disse il preside e Lex posò il libro.
"Aggiorniamo la rete di computer della fabbrica."disse Lex "Pensavo di donare quelli vecchi al
liceo di Smallville.
Ho sentito che l'unico portatile è andato distrutto."
"Vero,ma tu non sei un alunno."disse il preside.
"È un ringraziamento?"disse Lex "Lei mi ha spronato.
E adesso sono in grado di apprezzarlo.
In qualche modo lei è responsabile dell'uomo che sono oggi."
"Non credo che sia un pesò che voglio portare."disse lui bevendo "Oltretutto cosa vuoi in cambio?"
Lex camminò verso l'archivio di legno "E perché pensa che io voglia qualcosa in cambio?"
"Perché ho imparato che la famiglia Luthor non regala nulla."disse l'uomo.
"Voglio che la smetta di scaricare la sua antipatia per me contro Clark Kent."disse Lex "L'ho visto
fare quel compito sul futuro."
"Lionel ti ha insegnato bene."disse l'uomo.
"Mio padre?"disse Lex.
"Si,quest'incontro mi ricorda da vicino quell'incidente per cui fosti quasi espulso."disse l'uomo.
"Ma lui non centrava niente."disse Lex.
"No,ma senti il seguito."disse l'uomo "Dopo aver saputo della tua
notifica di espulsione egli offrì generosamente agli amministratori della scuola una nuova
biblioteca...a 2 condizioni:che tu potessi restare e che io dovessi andarmene.
La storia ha un interessante modo di ripetersi,non trovi?"
Clark era al tavolino nella parte alta del fienile.
Sul tavolo c'era il quaderno aperto,nella mano sinistra lui aveva la penna,mentre il gomito sinistro
era poggiato sul tavolo affinché la mano toccasse la tempia.
Lana arrivò in quel momento con una lettera nella mano sinistra.
Indossava una maglietta a maniche corte rosa,jeans neri e scarpe nere.
"Clark spero di non interromperti proprio ora."disse Lana.
"No sei una bella ispirazione."disse Clark "Credevo ti stessi occupando dei preparativi."
"Me ne stavo andando,ma a casa...mi è arrivata questa."disse lei mostrando la lettera "Ho chiesto a
Lex di indagare sulla foto di mia madre."
Clark si alz scesero le scale "Pensi ci sia qualcosa da sapere?"
"Non lo so."disse Lana "Credo di si,ma non l'ho ancora aperta.
Per quanto io voglia la verità sono spaventata da quello che troverò."
"Come mai questo cambiamento?"disse Clark fermandosi.
"Il ricordo dei miei genitori come volevo che fosse è tutto ciò che ho."disse Lana.
"E non vuoi perderlo."disse Clark.
"Magari l'ho già perso dubitandone."disse lei "Come va con tuo nonno?"
"Disastro è un eufemismo."disse Clark "L'ho portato da mio padre,è stato come guardare la storia
ripetersi ancora."
"E tu cosa farai?"disse Lana.
"Odio la situazione."disse Clark "Ma non posso obbligarli a parlarsi."
"Ci proverai di nuovo?"disse lei.
"Per il passato non posso fare niente,ma per il futuro credo di poter fare qualcosa."disse Clark.
Clark bussò ad una porta bianca poco dopo.
Indossava il giaccone blu scuro.
Il nonno aprì la porta.
Indossava una camicia chiara,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Non voglio che il nostro rapporto finisca prima che sia cominciato."disse Clark.
"Beh,puoi entrare se ti va,ma devi scusarmi..."disse lui che piegò un abito e lo mise nella valigia
marrone.
La camera aveva le pareti verdi,una linea di legno nero orizzontale e la parte sotto bianca.
Dopo uno stretto ingresso,con una porta a sinistra,c'era la camera da letto.
Il letto aveva le coperte viola scuro,c'era una poltrona nera accanto,a sinistra,con una lampada e una
tv poco dopo.
Sopra la lampada c'era un quadro.
Dalla parte opposta della stanza,a sinistra, c'era un mobile con dei cassetti,con un vaso
sopra,insieme ad una lampada e un quadro dietro.
"...sono un po' in ritardo."disse il nonno.
Clark chiuse la porta e si avvicinò con un quadernetto in mano "Ho qualcosa da mostrarti.
È il nostro album di fotografie.
Le recite scolastiche,i campeggi...tutto quello che fa una famiglia.
Guarda la nostra famiglia come la vedo io."
L'uomo prese gli occhiali dal taschino a sinistra della camicia.
"Noi non siamo solo vecchi rancori e pagamenti scaduti."disse lui.
L'uomo prese l'album,poi aprì una valigia nera ed estrasse una lettera "Vorrei che dessi questo a tua
madre...è un assegno circolare.
Dille che può usarlo ora,tra un anno o quando le serve."
Clark prese la lettera "Ma perché non glie lo dai tu stesso?"
"Mi dispiace Clark."disse il nonno.
"Ma come fa un uomo che non ha visto la sua famiglia per 20 anni ad andarsene così?"disse Clark
che andò via.
Cassandra camminava per i corridoi quando fu chiamata dal preside.
"Cassandra?"disse il preside "Devo parlarti."
"Qualche problema signor Raynolds?"disse la ragazza.
"Ho lasciato 3 messaggi per i tuoi genitori,nessuna risposta."disse l'uomo.
"Ah...sono occupati,è sempre per quelle mie trascrizioni?"disse Cassandra.
"Si tratta anche di te...sto cercando di conoscere i miei studenti e i loro genitori."disse il preside
salendo le scale con lei "Forse posso venire a casa vostra questo fine settimana."
"Saranno con me al Taloon per la settimana dell'allegria,possiamo incontrarci prima della
festa."disse Cassandra.
"Va bene,ci incontriamo li."disse il preside salendo le scale e lei lo salutò.
Cassandra si accorse che la sua mano destra era invecchiata,poi si guardò intorno,sorrise e salì le
scale.
Chloe era al Torch e stava facendo delle ricerche a computer.
"Clark dove sei stato?"disse Chloe vedendolo entrare "Ti avrò lasciato almeno 6 messaggi."
Clark indossava una camicia celeste a maniche lunghe,pantaloni neri e scarpe nere.
"Scusami..."disse Clark poggiando le mani sulla scrivania e chinandosi "...è stata una giornata
strana."
"Sta diventando ancora più strana qui."disse Chloe "Florida,12 anni fa,liceo di Piper.
3 studenti muoiono dello stesso misterioso attacco di progeria."
"Tutti nell'arco di 48 ore."disse Clark "Fammi indovinare...Cassandra era li."
"Chiamala Missy."disse Chloe che cliccò sul mouse facendo comparire una foto sullo schermo.
La foto mostrava cassandra con capelli lunghi e sciolti e con un maglione rosa.
"Missy Parker."disse Clark "Nome diverso,stessa faccia."
"Si e ora viene il meglio."disse Chloe che fece comparire un'altra schermata.
"Liceo di Lekewood,Robin Stround…è ancora lei!"disse Clark.
"Non ci crederai Clark,ma ho trovato la presenza di Cassandra in casi di tripla progeria fino al liceo
femminile di Emmons,classe 1920."disse Chloe.
"Come se si nutrisse degli altri per restare sempre giovane."disse Clark.
"Qui il complesso di Peter Pan è ad altissimo livello."disse Chloe.
"Troy è stato ucciso 2 giorni fa,Russel è stato ucciso ieri...Cassandra ha bisogno di un'altra
vittima."disse Clark.
"Chiamo la polizia."disse Chloe che prese il telefono fisso voltandosi a destra.
Clark ne approfittò per correre a super velocità.
"Clark?"disse lei guardandosi intorno.
La sala del Taloon era stata preparata.
Dal soffitto pendeva un'enorme lampadario a sfera,luccicante e composto da placche rettangolari.
Sopra il palco c'erano delle piccole luci gialle e proiettori di luci rosse.
Cassandra salì sul palco.
"Cassandra?"disse il preside che era dietro lo schermo.
Lei gli apparve davanti dalla parte opposta e raccolse un cilindro di metallo mediante il manico.
"Cassandra?"disse l'uomo.
"Signor Raynolds?"disse Cassandra "Allora?
Che ne pensa?"
"Hai portato la settimana dell'allegria a tutt'altro livello."disse l'uomo"I tuoi genitori sono già qui?"
"A dire la verità signor Raynolds...sono morti."disse Cassandra. "Circa un secolo fa."
"Di che cosa stai parlando?"disse l'uomo "Morti?
Sei orfana?"
"Io ho visto il futuro signor Raynolds,molte e molte volte ed ho capito una cosa."disse lei
avvicinandosi e lui vide che il volto della ragazza era quello di un'anziana "Questi sono gli anni
migliori della vita di ogni persona."
Cassandra lo colpì al volto con l'oggetto.
Clark arrivò correndo a super velocità e Pitt lo raggiunse con una scatola.
"Clark?"disse Pitt "Cercavo la band.
Se non vengono siamo bloccati."
"Hai visto Cassandra?"disse Clark guardandosi intorno.
"Ah si...era proprio...da queste parti."disse Pitt guardandosi intorno.
Clark usò la vista a raggi x e vide lo scheletro di Cassandra chinarsi su quello di Raynolds.
Clark si spaventò.
"Che succede?"disse Pitt.
"Va a chiudere la porta!"disse Clark "Non deve entrare nessuno."
Pitt andò a chiudere la porta.
Clark corse a super velocità arrivando alle spalle della ragazza "Cassandra fermati!
So quello che vuoi fare...ti serve aiuto."
Lei si voltò e Clark vide che era una vecchia decrepita.
"Mi serve aiuto?"disse lei alzandosi.
"Non ti lascerò fargli del male."disse lui.
"Sto cercando di salvarli Clark."disse Cassandra "Da una vita che non sarà mai così felice come è
adesso."
"Nella vita c'è di più della settimana dell'allegria."disse Clark.
"Ti sbagli."disse lei "Tu non sarai mai più così giovane.
Così bello.
Così perfetto di nuovo.
Ma io si."
Lei tentò di afferrarlo,ma lui le afferrò gli avambracci e la scagliò contro lo schermo che si ruppe e
lei cadde su un tavolo che si spezzò,poi si alzò e vide il suo riflesso su un cubo di vetro a terra.
Il suo volto si mummificò rapidamente fino a decomporsi.
"Cassandra!"disse lui che la raggiunse,ma lei cadde di schiena,ridotta una mummia avvizzita.
Il suo corpo si coprì con un'aura di energia dorata e 2 raggi gialli le uscirono dagli occhi mentre lei
si disintegrava rapidamente.
Il giorno dopo Clark scese la scala di casa.
Indossava lo stesso abito del giorno prima.
Jonathan entrò con una busta,un giaccone verde scuro,maglietta rossa,jeans blu e scarpe marroni.
"Ancora bollette?"disse Clark.
"Già."disse il padre andando verso la cucina "Sembra che queste maledette non finiscano mai."
La madre aveva una pentola in mano.
Indossava una maglietta rosso scuro a maniche lunghe,pantaloni verde scuro e scarpe nere.
"Clark è stata una settimana orribile,a scuola come l'hanno presa?"disse Marta che venne baciata da
Jonathan.
"La settimana dell'allegria è andata."disse Clark che si sedette al tavolo.
"Oh mi dispiace tanto."disse Marta.
"Il preside non era grave,si raccomanda di non fare tardi mentre lo caricavano
sull'ambulanza."disse Clark.
"Clark senti...so che la situazione con tuo nonno ti fa star male ed è giusto..."disse Jonathan.
"Sono andato a trovarlo."disse Clark "Mi ha chiesto di darti questo."
Clark diede la lettera alla madre.
"Mi ha detto di aver cercato di far parte della mia vita dopo l'adozione."disse Clark "Perché non
l'avete permesso?"
"È complicato da spiegare."disse Jonathan.
"Non può essere così complicato,lui è mio nonno."disse Clark.
"Vedi,quando eri ancora piccolo,non eri in grado di controllare le tue capacità come adesso."disse
Jonathan "Se lui avesse trascorso del tempo con noi avrebbe scoperto il tuo segreto."
"Fa parte della nostra famiglia."disse Clark.
"Abbiamo una lunga storia di disaccordi tra di noi e non sapevamo come lui avrebbe reagito."disse
Marta.
"Non eravamo certi di poterci fidare di lui."disse Marta.
"Quindi se lui non sta con noi è per causa mia?"disse Clark.
"Figliolo,qualunque nipote vorrebbe avere un rapporto stretto con suo nonno,ma nel tuo caso
potrebbe non essere possibile."disse Jonathan.
La notte seguente Clark era seduto sul divano nel fienile e scriveva.
Lana arrivò in quel momento.
Indossava un cappotto grigio e un abito bianco lungo.
Arrivò con le braccia incrociate.
"Lana."disse Clark.
"Ho appena finito il tema."disse Clark.
"Allora dove sarai tra 5 anni?"disse Lana.
"Al College,forse a studiare giornalismo."disse Clark.
"Stai scherzando?"disse Lana.
"Non dirlo a Chloe,ma sto cominciando a pensarci."disse Clark "Voglio scoprire la verità dietro le
cose.
Sono stanco di avere segreti nella mia vita."
"E per adesso."disse Lana.
Lui si alzò "Ho deciso che dovrò trovare un modo per avere un rapporto con mio nonno."
Lana annuì.
"E tu invece?"disse Clark "Tutto bene?"
"Ho letto quello che mi ha dato Lex."disse Lana "I miei avevano chiesto la separazione.
Per gravi divergenze."
"Ma poi le hanno superate."disse Clark.
"Si,ma sono stati separati legalmente per oltre un anno."disse Lana.
"Quindi l'uomo nella foto con tua madre è..."disse Clark.
"Potrebbe essere più di un amico."disse Lana "Io sono nata appena i miei si sono rimessi insieme.
Mio padre potrebbe essere vivo."
