SMALLVILLE:POTERI EXTRASENSORIALI
Un bambino era legato ad un letto di metallo in una stanza circolare di un laboratorio.
Il bambino aveva i capelli neri,con la riga al centro della testa e indossava solo dei pantaloni blu e
scarpe bianche.
Sul suo petto c'erano dei fili che scendevano verso il basso e sulle tempie c'erano altri 6 fili,di cui 3
erano da una parte e 3 dall'altra.
La parte del letto di metallo su cui lui poggiava la schiena era obliqua verso l'alto,mentre la parte
inferiore era orizzontale.
Il letto si trovava in una zona della stanza che aveva una grata circolare di metallo a terra.
Alla sua destra c'era un'asta di metallo con attaccato un sacchetto con dentro del liquido giallo.
Alla sua sinistra c'era un infermiere con maglietta e pantaloni bianchi seduto su una sedia nera.
Dietro di lui c'erano una serie di sbarre di metallo orizzontali e verticali che formavano dei quadrati
con dentro degli schermi con immagini diverse.
Dietro gli schermi c'erano 2 pareti di metallo a semi circonferenza,divise in rettangoli e dietro
ancora c'era un muro di metallo.
Sul soffitto c'erano delle piccole e fioche luci bianche rettangolari.
Davanti a lui c'era un uomo con capelli neri e camice bianco seduto ad una scrivania di vetro
rettangolare con uno schermo che mostrava l'immagine di un cane.
Ai lati dell'uomo c'erano altre 2 pareti di metallo identiche.
Sopra il ragazzo c'erano 4 luci rettangolari messe ad "X"
Alla sinistra della zona c'era una scala di metallo che andava verso l'alto.
"Che cosa sto guardando adesso?"disse l'uomo "Ryan?"
"Un cane."disse lui.
"Di che razza?"disse l'uomo scrivendo su un blocco di fogli.
"Labrador."disse Ryan.
"Di che colore è?"disse l'uomo,ma il bambino non rispose "Qual'è il colore?"
"Marrone."disse Ryan.
L'uomo cliccò su un tasto della tastiera facendo apparire su tutti gli schermi un albero.
"Un albero."disse Ryan "Un pino silvestre."
L'uomo cliccò su altri tasti e poi scrisse.
In quel momento su alcuni schermi apparve l'immagine del cervello del ragazzo.
Al centro del cervello c'era una zona rossa con colore blu intorno.
Ryan si mise la mano destra sulla tempia.
"Ryan?"disse l'uomo.
"Padre,madre e figlio."disse Ryan.
L'uomo cliccò ancora sui tasti "Un altro mal di testa?"
Ryan annuì.
"Dobbiamo proseguire."disse l'uomo.
"La prego basta con le domande."disse Ryan.
"Ce ne rimangono poche altre."disse l'uomo.
"Luna piena."disse Ryan e l'uomo iniziò a cambiare immagini rapidamente "Una farfalla.
Un treno."
Ryan si mise la mano destra sulla tempia e si lamentò per il dolore,poi del sangue gli colò dalla
narice destra.
"Ha paura di non finire la sua ricerca?"disse Ryan.
"Prenda un coagulante."disse l'uomo.
"Si dottore."disse l'infermiere alzandosi e correndo per una scala che andava verso l'alto.
"Che cosa c'è Ryan?"disse l'uomo.
"Che cos'è... lo Xicontin?"disse Ryan.
"È un potente narcotico."disse l'uomo "Perché?"
"Lo sta rubando."disse Ryan.
"Lo sapevo."disse l'uomo che si alzò e andò di sopra "Torno subito."
L'infermiere aprì un armadietto di metallo e cominciò a prendere le bottigliette di liquido
all'interno.
Intorno a lui c'erano dei corridoi bianchi.
Il dottore gli si avvicinò "Che cos'ha li?"
"Il coagulante."disse l'uomo e il dottore prese la bottiglietta dalle sue mani "Me l'ha chiesto lei."
Il dottore ridiede la bottiglia e corse via "Che figlio di..."
I 2 corsero per i lunghi corridoi rettangolari bianchi.
Sul soffitto del corridoio c'era una lunga placca di metallo bianca rettangolare.
La parete alla loro destra aveva diverse porte e colonne cilindriche per metà fuse con le pareti.
Le luci bianche e poco forti si trovavano a destra in alto.
Entrando i 2 non trovarono più il ragazzo.
"Ryan?"disse l'uomo che si fermò a metà scale "Ryan?"
Ryan stava strisciando nei condotti di metallo rettangolari,poi ne prese uno che dava a sinistra e
proseguì a 4 zampe,poi guardò da una grata vedendo una stanza rettangolare con pavimento fatto da
grate di metallo.
Nella stanza c'era un tavolo bianco,vicino al muro,su cui c'erano 2 cartelline,una rossa e una blu,un
telefono nero,alcuni fogli e sulla parete c'era una lavagnetta con sopra dei fogli.
Vicino al tavolo c'era una sedia nera,mentre alla sua sinistra c'era una scaffalatura di metallo con
delle valige di metallo sopra.
Dietro la sedia nera c'erano delle scaffalature di metallo con sopra delle scatole aperte.
Ryan tolse la grata,saltò su un mobile rettangolare di metallo,poi saltò a terra e prese il telefono
chiamando.
"RYAN!"disse la voce del dottore che provò ad aprire la porta bianca di metallo "APRI LA
PORTA!
APRI LA PORTA SUBITO!
APRI!"
Sulla porta si iniziò ad udire il suono di colpi forti.
Marta Kent era in salotto,seduta al tavolo e stava scrivendo su dei fogli.
Indossava una maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark era in cucina con la camicia azzurra,con linee bianche verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe
nere.
"Certo che da quando lavoriamo per Lionel...beh guarda che computer."disse Marta.
"Lo so,a scuola ce n'era uno solo come quello."disse Clark "Chloe ha scoperto che c'è stata
un'impennata tecnologica improvvisa in questi anni.
Cosa che ha fatto parlare molti complottisti che affermano che ci siano tecnologie nascoste ed
avanzatissime."
"Beh comincio a pensare che sia vero."disse Marta "Questo computer,mediante i satelliti,ha accesso
alla rete informatica istantaneamente.
Fa sembrare i comuni computer dei pezzi d'antiquariato."
In quel momento squillò il telefono.
"Clark rispondi tu?"disse Marta.
"Si."disse lui che prese il telefono "Pronto?"
"Clark?"disse Ryan "Mi devi aiutare."
"Ryan?"disse Clark "Sei tu?"
"Tirami fuori di qui!"disse Ryan.
"Piano calmati,dove sei?"disse Clark.
"In un ospedale chiamato San Road!"disse Ryan "PER FAVORE TIRAMI FUORI DI QUI!
TI PREGO!"
L'infermiere sfondò la porta.
"Prendilo!"disse l'uomo.
"DAMMI IL TELEFONO!"disse l'uomo che gli strappò via il telefono.
"FANNO ESPERIMENTI SU DI ME CLARK!"disse Ryan.
"Cosa?"disse Clark che sentì delle grida.
Marta si alzò.
"Ryan?"disse Clark.
L'infermiere mise il ragazzo sul tavolo mentre l'altro prese una siringa con dentro del liquido giallo.
"LA PREGO LA SMETTA!"disse Ryan "LA SMETTA!
NON ME LO INIETTI!"
L'uomo fece l'iniezione sul collo e lo fece svenire.
Poco dopo Jonathan era nella stanza insieme ai 2.
Indossava il giaccone verde scuro,camicia blu scuro,con righe bianche verticali e orizzontali,jeans
blu e scarpe nere.
Clark era in piedi con le braccia incrociate,mentre Jonathan andava su e giù.
Marta attaccò il telefono e si avvicinò ai 2 "Il telefono della zia di Ryan è stato staccato e al
centralino non risulta alcun nuovo numero.
È come se fosse scomparsa."
"Non ha alcun senso."disse Jonathan "È quel posto?"
"Ho controllato,ma non c'è un ospedale con quel nome in zona."disse Clark.
"È da molto che non vedevi Ryan?"disse Jonathan.
"Mi ha mandato una lettera 2 settimane fa dicendo che stava bene."disse Clark.
"Meglio chiamare la polizia."disse Jonathan che prese il telefono.
"Era molto spaventato mamma."disse Clark.
"Forse qualcuno ha denunciato la scomparsa."disse Jonathan.
Poco dopo Clark camminava per la scuola con Pitt ed aveva una cartellina rossa in mano.
Pitt indossava una maglietta verde scuro,jeans blu e scarpe da ginnastica.
"Deve essermi sfuggito un particolare."disse Clark "Un indizio nelle lettere,un indizio che le cose
non andavano bene.
Qualcosa che non ho capito."
I 2 entrarono nel Torch e videro Chloe in piedi con le mani poggiate sulla scrivania.
Lei indossava una maglietta viola scuro,pantaloni neri e scarpe nere.
Chloe stava leggendo un foglio.
"So che Ryan significa molto per te,ma cerca di stare tranquillo."disse Pitt "Incolparti non lo
aiuterà."
"Ehi ricordate quel ragazzo carino che lavora alla compagnia dei telefoni?"disse Chloe
avvicinandosi con il foglio.
"Si,vuoi dire quell'ungherese con quella trappola a motore?"disse Pitt andando verso la scrivania
vicino alle finestre.
"È austriaco e ha un motorino che è una bomba,ma a parte questo...è riuscito a rintracciare la
telefonata di Ryan."disse Chloe.
"Da dove proveniva?"disse Clark.
"Istituto Neurologico."disse Chloe dandogli il foglio "Ma non è nella città che mi avete detto,è a
Metropolis."
"Ecco perché non lo trovavamo."disse Clark.
"Si,ma la cosa strana è che quello è un istituto di ricerca,li non ci sono pazienti e se anche ci fossero
perché Ryan dovrebbe essere in un posto specializzato in super ricerche sul cervello?"disse Chloe.
Lex camminò per i corridoi di legno della sua villa.
Indossava una felpa marrone,pantaloni neri e scarpe nere.
Sulle spalle aveva un asciugamano bianco che passava dietro al collo.
"Eh...signor sindaco..."disse Lex entrando nel suo studio e trovando il sindaco.
Era un uomo con capelli neri e bianchi,riga a destra,giacca nera,camicia bianca,cravatta
grigia,pantaloni neri e scarpe nere.
"...la ringrazio per aver accettato il mio invito."disse Lex stringendogli la mano.
"È sempre un piacere per me Lex,come posso aiutarti?"disse l'uomo.
"Come lei sa,la Lex Corporation è nel mezzo di un piano di espansione."disse Lex prendendo una
bottiglia da un mobile alla destra del camino "Purtroppo però stiamo ancora aspettando
l'approvazione della commissione."
"Sai come vanno le cose oggi."disse il sindaco mentre Lex beveva "Con tutti i regolamenti
sull'ambiente e sulla sicurezza.
Non basta più mettere un paio di timbri."
"Se questo progetto fallisse Smallville perderebbe molti posti di lavoro."disse Lex.
"Sono amico di tuo padre da quando la Luthor Corporation comprò la fabbrica di mais."disse il
sindaco "È sempre stato un sostenitore generoso."
"Non sapevo che mio padre si interessasse alla politica locale."disse Lex.
"Non lo fa infatti."disse il sindaco "Ma chissà come la commissione ha approvato tutti i suoi
progetti."
Lex rise "Vuole una mazzetta?"
"Io non l'ho chiesta."disse l'uomo "Ma ora che dirigi la fabbrica di tuo padre...devi capire come si
fanno gli affari qui da noi."
"Chiariamo le cose."disse Lex avvicinandosi "Io non lavoro per mio padre e la fabbrica appartiene
alla Luthor Corporation.
E io ho il mio modo di fare gli affari."
"Presto verrò rieletto per la quarta volta."disse l'uomo "Vedilo come l'inizio di una lunga
collaborazione che potrebbe avere...venefiche conseguenze per entrambi."
L'uomo gli diede un foglietto preso dalla camicia "Chiama quest'uomo.
Ti spiegherà come fare."
Il sindaco andò verso la porta,ma poi si fermò "Oh...pensa quanto perderesti se non avessi quella
licenza."
Lana era sul suo cavallo e galoppava per i prati.
Indossava un giaccone rosa,jeans blu e scarpe nere.
Alla destra del cavallo c'era una staccionata di legno.
"Ciao."disse Lana andando alla staccionata.
Poco oltre c'era la zia che si stava avvicinando.
La zia indossava una giacca rossa,gonna rossa e scarpe rosse.
Poco oltre c'era la strada con la macchina.
"Ciao."disse la zia "Com'è andata?"
"È stato fantastico,abbiamo fatto il giro fino a Crater Lake."disse Lana.
"Ti ricordi quando sei andata a fare un giro con quel gruppo di Metropolis e hai detto che avresti
voluto stare li?"disse Lana.
"Si."disse Lana "Era un posto davvero meraviglioso."
"Beh che ne diresti se ti proponessi di cavalcare li ogni settimana tutte le volte che vuoi dopo la
scuola?"disse la zia.
"Direi che è un viaggio un po' lungo."disse Lana.
"So che è improvviso,ma...lui ha accettato un lavoro a Metropolis e vuole che ci trasferiamo con
lui."disse la zia.
"E tu hai accettato?"disse Lana.
"So che ti chiedo molto Lana,ma è importante per lui e credo che sia un'ottima opportunità anche
per te."disse la zia.
"Non riesco a credere che hai fatto tutto questo senza avermelo detto."disse Lana.
"So che è difficile..."disse la zia.
"Come farò con la scuola e i miei amici?"disse Lana "Per non parlare del Taloon."
"Potrai venire a Smallville tutte le volte che vuoi."disse la zia.
Marta uscì dalla casa e raggiunse Jonathan e Clark sotto la tettoia.
Clark era poggiato sulla staccionata di legno sotto la tettoia e indossava il giubetto blu.
"A quell'istituto c'è più burocrazia che al dipartimento delle finanze."disse Marta "Un'ora per
sentirmi dire di richiamare domani!"
"Io vado a Metropolis a dare un'occhiata."disse Clark.
"Clark la polizia c'è già andata e non c'è traccia di Ryan."disse Jonathan "Potrebbe non essere il
posto giusto."
"Ryan è come un fratello per me."disse Clark "Se gli succede qualcosa non me lo perdonerò mai."
"Capisco,ma non puoi andare a Metropolis a sfondare tutte le porte che incontri."disse Jonathan.
Ryan era in un letto dentro la stanza dei test ed era legato tramite i polsi.
Indossava un pigiama celeste e le coperte del letto erano blu.
Il letto era poggiato vicino ad una colonna rettangolare di metallo e accanto c'erano le 2 pareti di
metallo circolari.
Sulla colonna,ai lati del letto,c'erano 2 luci cilindriche azzurre.
Alla destra del letto c'era una tastiera poggiata su un'asta di metallo e sopra di essa c'era un video.
Poco dopo c'era un tavolino di metallo circolare,con 4 gambe e delle circonferenze di metallo tra
queste ultime.
Il tavolino aveva un'incavatura circolare al centro e aveva 4 circonferenze di metallo intorno.
Alla sinistra del letto c'era un mobiletto di metallo con un cassetto e con 2 sportelli sotto.
L'oggetto era sostenuto da 4 gambe metalliche con ruote.
Sopra il mobile c'era una lampada accesa.
Ryan aveva molti fili connessi alla testa.
Clark era alla reception e chiedeva informazioni.
La reception aveva un bancone nero,rettangolare,con 2 parti rettangolari poco dietro sul bordo.
Sulla parte destra della reception c'era un vaso con dei fiori.
Dietro il bancone c'era una donna con capelli neri,giacca nera,gonna nera e scarpe nere che aveva
una cartellina in mano.
Dietro di lei c'era un muro che aveva un'incavatura rettangolare dentro cui ce n'erano altre 2 e al
centro c'era una placca rettangolare chiara con una scritta azzurra.
Sugli spigoli di ogni incavatura rettangolare c'era una piccola lampada.
Il pavimento della zona era nero,il soffitto chiaro,con delle piccole luci circolari incavate dentro.
Dalla parte opposta del corridoio c'erano 2 mobili di metallo rettangolari che arrivavano al soffitto e
poco dopo un tappeto bianco con cerchi di vari colori.
"Si chiama Ryan James."disse Clark.
"Glie l'ho detto,non c'è nessuno con quel nome."disse la donna.
"Glie l'ho detto,so che è qui."disse Clark.
"Se non se ne va chiamo la vigilanza."disse la donna.
Il dottore che aveva sedato Ryan scese delle scale.
Le scale avevano la parete a destra fatta di quadrati di vetro.
Alla base della scala,a destra,c'era una colonna di metallo circolare,mentre a sinistra una parete con
una placca rettangolare con 3 cerchi blu.
Il dottore indossava il camice bianco,panciotto nero,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e
scarpe nere.
"Io non me ne vado."disse Clark "Voglio vedere il responsabile."
"Problemi?"disse il dottore.
"Dottore,il ragazzo qui pensa che teniamo un suo amico sotto chiave."disse la ragazza.
"Va bene,ci penso io."disse il dottore "Dottor Gardner."
Clark gli strinse la mano "Clark Kent."
"Kent?"disse Gardner "Hanno telefonato i tuoi genitori?"
"Si,cerchiamo un nostro amico Ryan James."disse Clark "Ci ha detto che è tenuto qui contro la sua
volontà."
"Ci dev'essere un errore,il nostro è solo un centro ricerche."disse Gardner.
"Io so che è qui."disse Clark.
"Non devi credermi sulla parola,chiedilo alla polizia."disse Gardner "Sono venuti a controllare 2
volte.
Vorrei poterti aiutare,ma il tuo amico non è qui.
Ti auguro di trovarlo."
Gardner andò via.
Clark vide delle cartelline dietro il bancone,mentre la donna rispondeva al telefono.
Tra le cartelline c'era un foglio messo in orizzontale con dei nomi,dei numeri e i livelli
corrispondenti.
Un livello era segnato in rosso e c'era scritto "Riservato".
Poco dopo Clark sfondò una porta di metallo con una spinta e vide Ryan nel letto.
"Ryan..."disse Clark sconvolto.
"Clark..."disse Ryan e Clark andò a slacciargli le cinghie,poi gli tolse i fili da dosso.
"Ehi!"disse l'infermiere "Che cosa stai facendo?"
Clark gli diede una spinta con la mano destra scagliandolo fuori dalla stanza e mandandolo contro
un muro,poi continuò a togliergli i fili "Va tutto bene.
Adesso ti porto via.
Va tutto bene."
"Sapevo che saresti venuto."disse Ryan.
Clark lo prese in braccio ed uscì.
La notte seguente Clark era nella villa di Lex insieme a Ryan ed erano entrambi seduti sul divano
nero.
Lex arrivò con un bicchiere pieno di gelato.
Indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ecco qua."disse Lex dandogli il gelato e sedendosi sulla poltrona "Come ti senti?"
"Bene grazie a Clark."disse Ryan mangiando con un cucchiaino.
"Sai come possiamo rintracciare tua zia?"disse Clark.
"Credo che si sia trasferita in Arizona."disse Ryan.
Clark guardò Lex perplesso,poi si rivolse al ragazzo "E ti ha lasciato così?"
"Un paio di mesi fa ho cominciato ad aver mal di testa."disse Ryan "La zia mi ha portato da tanti
medici,ma il problema è rimasto.
Per curarmi occorrono tanti soldi.
E il dottor Gardner si è offerto di pagare le mie cure.
Mi hanno fatto prigioniero e hanno fatto esperimenti su di me."
"Ryan...per cosa ti stanno curando?"disse Lex.
"Loro mi...loro mi..."disse Ryan.
"Lo tenevano li in osservazione."disse Clark.
"Clark posso parlarti un momento?"disse Lex alzandosi ed uscendo.
"Clark?"disse Ryan.
"Si?"disse Clark.
Ryan restò in silenzio per pochi secondi "No niente."
Lui gli mise la mano sinistra sulla spalla "Adesso riposa,d'accordo?"
Ryan annuì e Clark si alzò uscendo e prendendo il giaccone.
"Ti ringrazio di aver ospitato Ryan."disse Clark "Se l'avessi portato a casa figurati i miei."
"Già un rapimento fa questo effetto ai genitori."disse Lex "Posso sapere per quale motivo l'hai
portato via da quell'istituto?"
"Non avevo scelta."disse Clark camminando nei corridoi "Lo trattavano come una cavia.
È stato terribile."
"Tu hai rapito un minorenne."disse Lex indicandolo e fermandolo "Risaliranno a te e poi a me.
Siamo in guai molto seri amico."
"Non dovevo coinvolgerti."disse Clark "Troverò un altro posto scusa."
Lex lo afferrò con il braccio destro fermandolo "Ryan resta qui,almeno stanotte,domani parlerò con
i miei avvocati per vedere come cavarcela."
"Mi dispiace."disse Clark "Non ho capito più nulla quando l'ho visto legato e con quei cavi.
Dovevo fare qualcosa."
"Questo qualcosa si chiama rapimento."disse Lex "Come sei riuscito a portarlo via senza che ti
fermassero?"
"Solo fortuna."disse Clark.
"Sei l'uomo più fortunato che io conosca."disse Lex entrando nello studio "Speriamo che continui
ad esserlo,almeno fino a domani."
Clark rimase nel corridoio.
Poco dopo entrò a casa dalla porta posteriore "Mamma?"
Clark posò il giaccone su una sedia in salotto "Papà?"
Clark trovò i 2 genitori,lo sceriffo e Gardner.
Marta indossava lo stesso abito rosso,Jonathan indossava una giacca verde scuro,maglietta
bianca,jeans blu e scarpe nere.
Gardner indossava un lungo cappotto nero.
"Che succede?"disse Clark.
"Dov'è Ryan?"disse Gardner.
"È al sicuro."disse Clark.
"Clark cos'hai fatto?"disse Marta.
"Sceriffo...perquisisca ogni angolo della casa."disse Gardner.
"Aspetti!"disse Clark avanzando "Lei non può farlo."
"Hanno un mandato figliolo."disse Jonathan mostrando una lettera.
"Arresti questo ragazzo per rapimento."disse Gardner.
"Cosa?"disse Marta.
"Mi dia...tempo fino a domattina."disse Clark.
"Non so come siate usciti illesi,ma se Ryan non sarà qui per le 9 di domattina,la polizia metterà
radici in questo posto finché tutta la tua vita non sarà passata al microscopio."disse Gardner.
La mattina seguente Jonathan era al tavolo in cucina e beveva da una tazza,mentre Marta era a
cucinare.
Jonathan indossava una camicia blu.
Clark fece entrare Ryan.
"Ryan!"disse Marta ridendo,poi andò da lui e lo abbracciò "Ciao."
Ryan indossava un giaccone marrone,maglietta bianca,jeans blu e scarpe nere.
Clark indossava il giaccone blu,camicia rossa,jeans blu e scarpe nere.
"Ciao Ryan."disse Jonathan che gli strinse la mano mentre Clark chiudeva la porta.
"Signor Kent non si arrabbi con Clark."disse Ryan "Lui voleva aiutarmi."
"Si...questo lo so."disse Jonathan.
"Ha atterrato quell'infermiere come un fuscello."disse Ryan "Pesava più di..."
"Non esageriamo."disse Clark.
"Ah...Ryan...siamo contenti che tu stia bene."disse Jonathan "Clark ha agito nel modo sbagliato e
temo che a questo punto non ci rimanga altra scelta che rimandarti li."
"Come sei finito li?"disse Marta.
"Il dottor Gardner ha detto che avevo qualcosa al cervello."disse Ryan "Perché io leggo nella
mente,mia zia si è accorta dei miei poteri e si è spaventata a morte."
"Mi dispiace tanto."disse Marta.
"Non è una persona cattiva."disse Ryan.
"Certo..."disse Marta.
"È che non ha accettato la mia diversità."disse Ryan.
Clark abbassò la testa.
"Sono arrivati."disse Ryan.
L'auto dello sceriffo arrivò sul posto e il gruppo uscì di casa.
"Ciao Ryan."disse Gardner.
"Non farmi portar via Clark."disse Ryan.
"Jonathan ci sono accuse di rapimento,se consegnate il ragazzo decadranno."disse lo sceriffo.
"Vieni Ryan."disse Gardner "Devo riportarti a Metropolis."
Clark e Jonathan avanzarono.
"Sceriffo,Ryan è sotto la mia tutela e ho i documenti che lo dimostrano,faccia il suo lavoro."disse
Gardner.
"Dottore...avere la tutela di un ragazzo non è come avere il libretto di un'auto."disse Jonathan "Non
vede che non vuole venire con lei?"
"Sceriffo per favore."disse Marta.
"La scelta è vostra signori Kent."disse Gardner "Volete rinunciare ad un solo ragazzo oppure ad
entrambi?
Il rapimento comporta una condanna al riformatorio."
"Mi dispiace gente,ma..."disse lo sceriffo e in quel momento arrivò l'auto nera di Lex Luthor.
Lex scese dal mezzo.
Indossava gli occhiali da sole neri,giacca nera,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Sceriffo."disse Lex "Prima di fare qualcosa...dia un'occhiata a questo."
Lex diede il foglio allo sceriffo.
"Il tribunale affida la custodia di Ryan ai Kent finché la situazione non sarà definita."disse Lex.
"Volete andare per vie legali?"disse Gardner "Farò arrestare Clark."
"Potrebbe farlo,ma io ho già pronta una controquerela."disse Lex "Il procuratore generale di
Metropolis sembra molto interessato alle sue ricerche.
Soprattutto quelle che coinvolgono e sfruttano i minori.
A lei la mossa ora."
"Non finisce qua."disse Gardner che andò via "Sceriffo."
I 2 salirono in auto.
Clark andò al Taloon con Tyler.
La stanza era buia,erano stati messi dei palloncini ai lati dell'entrata e delle tende rosse.
Clark accese la luce e rivelò che la stanza era piena di persone.
I primi 3 più vicini a loro erano Chloe,Lana e Pitt.
Chloe indossava una maglietta marrone senza maniche,gonna rossa corta con cintura nera
sopra,pantaloni bianchi e scarpe nere.
Lana aveva i capelli legati,indossava un giacchetto di pelle rossa,maglietta celeste,scollata,jeans blu
e scarpe nere.
Pitt indossava la maglietta gialla a maniche lunghe,jeans blu e scarpe nere.
Poco oltre il trio c'erano 2 colonne di palloncini di vari colori che formavano un'arcata sopra di
loro.
Sull'arcata c'era un cartellone viola con su scritto "Benvenuto Ryan"con colori diversi.
"SORPRESA!"urlarono tutti.
Chloe gli si avvicinò e gli mise il braccio destro intorno alle spalle "Festeggiamo la tua evasione
con un'immensa torta con pistacchio e crema al cacao..."
Chloe mise l'altro braccio dietro la schiena di Clark e avanzò con i 2 "...e abbiamo persino un
gruppo musicale."
"È fortissimo!"disse Ryan "Grazie ragazzi."
"È bello rivederti."disse Pitt che gli strinse la mano.
"Sono contenta che tu sia qui."disse Lana che gli diede un bacio sulla guancia.
"Cavolo."disse Ryan mentre Clark rideva "Beh anche io."
Lana rise e andò via con Chloe.
"Sapevi già tutto vero?"disse Clark mettendogli la mano destra sulla spalla.
"Almeno da mezzo isolato."disse lui.
"E non hai rovinato la sorpresa."disse Clark.
"Ero un po' tentato."disse Ryan "Detesto il pistacchio.
Ma ne valeva la pena per il bacio."
Il gruppo musicale iniziò a suonare e cantare.
Chloe si sedette vicino al bancone e Pitt era alla sua sinistra con un bicchiere in mano.
"Vado da loro."disse Pitt.
"Si certo."disse Chloe.
Pitt raggiunse il tavolo dove erano Clark e Ryan.
Clark era senza giaccone e beveva.
"Ciao ragazzi."disse Pitt.
"Ciao."disse Clark.
"Pitt ringrazia tanto tua madre."disse Ryan.
"Certo."disse Pitt.
"Per che cosa?"disse Clark.
"Ha firmato per la custodia di Ryan insieme al giudice di Metropolis."disse Pitt "L'ha chiamata Lex
Luthor alle 5 di mattina."
"Ehi Pitt vieni un momento?"disse Lana.
"Scusate."disse Pitt che andò via.
"Pitt sa il tuo segreto?"disse Ryan guardando Clark.
"Si glie l'ho detto io."disse Clark mettendogli la mano sinistra sulla spalla.
"È teso per questo lo sai?"disse Ryan.
"No,perché?"disse Clark.
"È preoccupato che gli sfugga con qualcuno."disse Ryan "E che ti chiudano nell'Area 51."
Lana arrivò con un vassoio con 2 piatti.
"Ve ne ho preso una fetta prima che la finiscano."disse Lana che mise i piatti sul tavolo.
Ryan si mise la mano destra sulla tempia.
"Che cos'hai?"disse Lana.
"Mal di testa."disse Ryan.
"Ti porto un bicchiere d'acqua."disse Lana.
"Sicuro di stare bene?"disse Clark.
"Lana...si trasferisce a Metropolis."disse Ryan.
Clark la guardò.
La notte seguente era al piano superiore del fienile con le scarpe sul tavolino e leggeva un libro.
Lana lo raggiunse.
"Ciao ho ricevuto il tuo messaggio."disse Lana "Tutto bene?"
"Si,volevo ringraziarti per la festa."disse Clark alzandosi "Siamo andati via presto,ma Ryan stava
male."
"Si e ora come sta?"disse Lana incrociando le braccia "Non mi sembrava in forma."
"Ad essere sincero non ne so molto."disse Clark scendendo alcuni gradini "Domani lo vedranno i
dottori per capire che gli hanno fatto in quell'istituto.
Avresti dovuto vederlo."
"Adesso è al sicuro."disse Lana "Grazie a te."
"È un ragazzino così in gamba."disse Clark "Sembra che la vita ce l'abbia con lui.
Con noi è stata più generosa."
Lana annuì.
"Stai bene?"disse Clark "Sembri un po' preoccupata."
"No sto bene."disse Lana sorridendo.
"So che le cose non vanno più come prima tra noi,ma io sono qui se vuoi."disse Clark "Se ti va di
parlare."
Lana si voltò "Zia e il suo compagno si trasferiscono a Metropolis e io dovrei andare con loro..."
"E tu che ne pensi?"disse Clark.
"Come ti sentiresti se venissi sradicato e portato lontano dove non conosci nessuno?"disse Lana.
"Credo che sarebbe duro."disse Clark.
"Mi sento come una valigia che Nell e il suo ragazzo sono costretti a portarsi dietro ovunque
vadano."disse Lana.
"Hai parlato con Harry Small di questo?"disse Clark.
"No non voglio diventare un peso."disse Lana "Non so nemmeno se abbiamo lo stesso DNA,non
siamo ancora una famiglia."
"Puoi venire a stare da noi,solo che...è un po' affollato ora."disse Clark.
"Ryan è fortunato."disse Lana sorridendo "Lui l'ha scelta la sua famiglia.
Ci vediamo dopo."
Lei andò via.
"Non andare."disse Clark "Intendo dire a Metropolis."
"Altrimenti?"disse Lana "Rapirai anche me?"
"Tua zia non può decidere della tua vita senza interpellarti."disse Clark "Se non vuoi trasferirti non
andare."
Lana andò via sorridendo.
Il giorno dopo Marta e Ryan erano nei corridoi della casa di Lex.
Marta indossava una giacca marrone,maglietta nera,pantaloni marroni e scarpe nere,mentre Tyler
indossava il giaccone marrone,con il colletto imbottito bianco e piegato verso l'esterno,maglietta
con righe blu,rosse e bianche orizzontali,jeans blu e scarpe nere.
"Luthor è a Metropolis,quindi non ci metterò tanto."disse Marta "Poi ti porterò dal dottore."
"Lei dice che il suo lavoro non le piace,ma non è così."disse Ryan.
"Eh...ora che fai parte della nostra vita potrei lasciarlo per stare più tempo con te."disse lei.
"Non voglio essere un problema."disse lui.
"Ryan tu sei un dono per noi."disse Marta mettendogli le mani sulle guance "Come Clark."
Lui sorrise.
"Ora so il suo segreto."disse Ryan "Lo dica al signor Kent e a Clark,vorrebbero saperlo."
"Lo farò quando sarà il momento,ma..."disse lei.
"Lo prometto,bocca sigillata."disse lui facendo il segno della chiusura lampo davanti alla bocca con
la mano destra.
"Salve."disse Lex che uscì dallo studio.
Indossava una maglietta grigia,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ciao Ryan,come ti senti?"disse Lex che gli toccò la spalla destra con la mano sinistra.
"Molto meglio."disse lui "Grazie ancora per..."
"L'ospitalità?"disse Lex "Figurati."
"Mi metto a lavoro."disse Marta andando via.
"A presto."disse Lex.
"Mi fai vedere la collezione di Warrior Angel?"disse lui.
"Beh dipende."disse Lex "Hai le mani pulite?"
I 2 risero e andarono.
Lex lo condusse nello studio e portò una confezione di plastica sottile,rettangolare,con la parte
superiore che si piegava in avanti.
Il fumetto nella confezione mostrava un uomo biondo con ali bianche sulla schiena che sollevava
un'auto verde chiaro,con delle persone che lo guardavano da lontano.
Indossava una tuta aderente blu scuro,con 2 linee bianche sulla pancia,orizzontali e varie linee
irregolari sulle cosce.
"Warrior Angel 1."disse Lex "In perfette condizioni.
Ho 2 copie di questa riedizione.
Una da collezione..."
"E l'altra da leggere."disse Ryan "Perché ti piace Warrior Angel?"
"Mi ha aiutato molto quando ero giovane."disse Lex.
"Quando morì tua madre?"disse Ryan.
"Come fai a saperlo?"disse Lex andando al biliardo che era coperto da un telo rosso.
"Me l'ha detto Clark."disse Ryan.
Lex estrasse un fumetto da una bustina e lo sfogliò "Il mondo in queste pagine patinate
era...rassicurante.
Gli eroi e i cattivi erano ben distinti.
Quando cresci...impari che non tutto è bianco o nero."
"È per questo che ora vedi tutto grigio?"disse Ryan.
"Ryan..."disse Lex mettendosi seduto sul biliardo "La vita vera non è un fumetto.
A volte ti devi sporcare le mani,fare compromessi."
"Questo te l'ha detto tuo padre,ma sai che non è così."disse Ryan "Tuo padre è stato molto duro."
"O sei incredibilmente dotato di intuito..."disse Lex.
Ryan avvertì un forte mal di testa.
"Che c'è?"disse Lex "Ti senti male?"
Ryan perse sangue dal naso "C'è tanto rumore..."
Ryan cadde a terra.
Poco dopo Clark era seduto accanto al suo letto in ospedale.
Indossava una camicia a quadratini bianchi e gialli.
Ryan rinvenne.
"Ehi Ryan...come va la testa?"disse Clark.
"Mi fa ancora un po' male."disse Ryan.
Clark gli diede 2 fumetti.
"L'ultima edizione?"disse lui.
"L'ho preso all'edicola qui accanto."disse Clark che si mise accucciato con gli avambracci sul letto.
"Ma cosa rappresenta quella specie di pallone?"disse Clark.
"È l'aerodromo di Warrior Angel."disse Ryan "La fortezza volante dove si rifugia se ha problemi."
"Dovrebbero avere tutti una fortezza così,ma preferirei che non volasse."disse Clark.
"Perché no?"disse Ryan.
"Ho un po' paura di volare."disse Clark.
"Credevo che tu non temessi nulla."disse Ryan.
"Ho paura di tante cose."disse Clark "Solo che lo nascondo bene."
"Si...anche io."disse Ryan.
"Mi hanno detto che ti faranno altre analisi."disse Clark.
"Non c'è bisogno."disse Ryan "Io so che cos'ho.
Ho letto la mente del dottor Gardner."
"Che cos'hai?"disse Clark.
"C'è un tumore nella mia testa."disse Ryan "E cresce sempre di più."
"Avviso i dottori."disse Clark alzandosi.
"Lo sanno."disse Ryan lacrimando e l'altro si fermò "Sto morendo Clark."
Clark si avvicinò.
"E nessuno può salvarmi."disse Ryan.
Tempo dopo Clark era poggiato sulla staccionata di legno oltre il fienile e leggeva.
Indossava un giaccone chiaro,maglietta azzurra,jeans blu e scarpe nere.
Jonathan arrivò poco dopo e indossava un giaccone nero,jeans blu e scarpe nere.
"Clark?"disse Jonathan e Clark chiuse il fumetto "Noi stiamo tornando in ospedale,tu vieni?"
"Ci sono novità?"disse Clark.
Jonathan gli toccò la mano sinistra con la destra "Purtroppo il tumore sta crescendo.
I dottori temono che siano gli esperimenti fatti su Ryan."
Jonathan gli mise la mano destra dietro la schiena.
"Questo è di Ryan."disse Clark mostrando il fumetto "Lui mi crede un eroe."
"Andiamo tu hai aiutato molta gente."disse Jonathan.
"Ma con Ryan non ci riesco,che razza di eroe sono?"disse Clark.
"Senti...figliolo...questo è troppo anche per i tuoi poteri."disse Jonathan "È nelle mani di Yahweh."
"Ma che dovrei fare?"disse Clark "Sedermi e aspettare che muoia?"
"No,nessuno ti chiede una cosa del genere."disse Jonathan.
"Bene...perché io non mi arrendo."disse Clark andando via.
Lana era seduta al computer del Taloon.
Aveva i capelli legati,giacca rosa,pantaloni neri e scarpe nere.
"Sull'emancipazione minorile."disse Chloe a braccia incrociate dietro di lei.
Indossava una maglietta bianca con fiori viola disegnati,pantaloni neri e scarpe nere.
"Non è per una ricerca scolastica presumo."disse Chloe.
"Esatto."disse Lana "Ho deciso di dire a zia che non vado a Metropolis."
"Ah...beh molto audace da parte tua."disse Chloe "E lei come l'ha presa?"
"1:lei ha la mia tutela."disse Lana "2:sono una ragazzina."
Lana si alzò "3:non ho voce in capitolo."
"Ti ha praticamente massacrata."disse Chloe "E tu vuoi tentare con l'emancipazione?"
"Non più,ho letto che ci vuole un anno e mezzo per una cosa del genere."disse Lana.
"Non sembra una strada molto perseguibile."disse Chloe.
"Ma era l'unica."disse Lana.
"Forse...potresti avere un'altra possibilità."disse Chloe sorridendo.
Lex diede una rivista a Clark stando seduto alla scrivania.
Lex indossava una camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark indossava una maglietta azzurra a maniche lunghe,jeans blu e scarpe nere.
"Ecco l'uomo con cui devi parlare."disse Lex "Ha sintetizzato un nuovo siero che riduce la crescita
dei tumori cerebrali primari."
Clark iniziò a sfogliare il testo.
"È ancora in fase sperimentale."disse Lex.
"Dove lo trovo?"disse Clark.
"È questo il problema."disse Lex "Al suo studio hanno detto che parte oggi pomeriggio e torna fra 6
settimane."
"Ma a quel punto sarà troppo tardi."disse Clark posando la rivista sulla scrivania e poggiandoci le
mani sopra.
"Clark...mentre analizzavo le condizioni di Ryan ho scoperto che alcuni scienziati ritengono che il
tumore che ha lui...possa dare facoltà extrasensoriali."disse Lex.
"Che vuoi dire?"disse Clark.
"Ryan è tremendamente intuitivo."disse Lex "Credo che possa leggere nella mente delle persone."
"Ci tieni davvero ad aiutare Ryan o vuoi sfruttarlo anche tu?"disse Clark.
"Ho appena passato 3 ore al telefono cercando questo dottore."disse Lex "Tu che dici?"
"Scusa, mi dispiace."disse Clark.
"Io lo so come ti senti,ma a volte anche se metti tutto il tuo impegno per salvare qualcuno non c'è
niente da fare."disse Lex.
Clark prese la rivista "Io non mi voglio arrendere."
Clark andò verso la porta.
"Quando mia madre si è ammalata ho passato tutto il tempo a cercare i medici e le cure
migliori...invece di trascorrere con lei quegli ultimi istanti."disse Lex "Quando me ne sono reso
conto era troppo tardi.
Non ero al suo fianco quando lei è morta Clark.
Non commettere il mio stesso errore."
"Io non lo lascerò morire."disse Clark che prese il giaccone chiaro ed uscì.
Poco dopo corse a super velocità per una strada in mezzo ad un bosco e si fermò all'incrocio.
La strada,nell'ultimo tratto a sinistra,era senza alberi e c'era una staccionata con un prato.
Clark vide un cartello verde rettangolare con su scritto "Hub City"e una freccia che indicava la
direzione a destra."
Clark corse a super velocità.
La strada aveva un tratto dove si intersecava con una strada perpendicolare su cui stavano passando
sia un'auto verde scuro sia un pick up blu.
I 2 mezzi andavano in direzioni opposte e Clark passò davanti ai 2 prima che potessero
sbarrargli la strada,poi cominciò ad evitare tutte le macchine che vedeva ad una velocità immensa
tanto che di lui si vedeva solo una scia chiara e blu.
Ryan osservava il fumetto stando a letto.
Lex entrò nella stanza.
Indossava la giacca nera sopra il vestito.
"Ciao."disse Lex mostrando dei fumetti dentro le bustine "Ti ho portato dei fumetti."
"Clark ti ha anticipato."disse Ryan.
"Scommetto però che non hai il numero 66."disse Lex mostrando il fumetto.
"È il numero più raro che ci sia!"disse lui mettendosi seduto.
"È quello dove Devilicus si rivolta contro Warrior Angel."disse Lex dandogli il fumetto.
"Non erano amici?"disse Ryan.
"Si una volta lo erano."disse Lex.
"Che gli è successo?"disse Ryan.
"Beh...loro governavano il Regno Guardiano insieme..."disse Lex andando a prendere la sedia
vicina alla porta,poi la portò accanto a letto e si sedette "...fino a quando Devilicus non chiese a
Warrior Angel di unire le loro forze per conquistare l'umanità.
Insieme...nessuno li avrebbe mai fermati."
"Cosa rispose Warrior Angel?"disse Ryan.
"Lui rifiutò."disse Lex "Era convinto che fosse dovere di un eroe proteggere i più deboli.
Devilicus gli diede dell'ingenuo e giurò di distruggere lui e quello che rappresentava."
"Perché diventò così malvagio?"disse Ryan.
"Non lo so."disse Lex "Forse non ne era consapevole.
Vedi Ryan...nella vita la via verso l'oscurità non è un momento,ma un lungo viaggio."
"Non dimenticarlo Lex."disse Ryan.
"Certo."disse Lex.
Clark corse per le strade ad una tale velocità che le foglie mosse dal vento si muovevano al
rallentatore.
In pochissimo tempo arrivò in una zona dove c'erano delle fabbriche,poi all'autostrada,poi in una
zona di aperta campagna dove c'era il cielo nuvoloso.
In un piccolo aeroporto c'era un aereo privato.
Poco dietro c'era una costruzione rettangolare con delle grandi saracinesche,mentre accanto c'era
un lungo edificio ad un solo piano,rettangolare con una vetrata frontale,divisa in varie parti.
Al centro di questo edificio c'era una piramide di metallo,divisa in parti quadrate da delle
linee orizzontali e da una verticale.
Nella zona c'erano varie persone vestite di blu che spazzavano o guidavano mezzi bianchi
decappottati.
Alla destra dell'edificio c'era un grande parcheggio con auto e camion e poco dietro c'era un altro
edificio rettangolare più lontano che aveva 4 piani.
Clark arrivò sul posto e corse nella zona dove c'era l'aereo andando a chiedere ad uno degli uomini
vestiti di blu "Mi scusi...ha visto il dottor Barton?"
"Chi?"disse l'uomo.
Clark gli mostrò la rivista e lo indicò "Questo qui."
"L'hai mancato di poco."disse l'uomo guardando l'aereo che stava per decollare "È lassù."
Clark corse a super velocità e si mise davanti al mezzo con le braccia spalancate "ASPETTI!"
Il mezzo si fermò.
L'uomo aprì lo sportello sul lato del mezzo e scese.
Aveva capelli neri,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Dottor Barton?"disse Clark.
"Ma sei impazzito?!"disse Barton scendendo dal mezzo "Chi diavolo sei?"
"Mi chiamo Clark Kent."disse lui che prese delle lastre da una cartellina "Ho un amico molto
malato,può controllare questa?"
In quel momento arrivarono 2 poliziotti dentro un'auto gialla.
"Dottore la prego,quando tornerà dal suo viaggio sarà troppo tardi."disse Clark.
Uno dei poliziotti,quello di colore,gli puntò addosso una pistola "Alza le mani!
Avanti!"
"Dottore per favore."disse Clark.
"Alza le mani!"disse il poliziotto.
"Aspetti un momento."disse Barton che prese le lastre "Dov'è lui ora?"
Poco dopo Clark camminò per i corridoi dell'ospedale "Fra quanto uscirà dalla sala operatoria?"
"Un paio d'ore."disse Marta che era con Jonathan.
Lei indossava un giaccone marrone,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
Jonathan indossava un giaccone blu scuro,camicia grigia,sbottonata,maglietta azzurra,jeans blu e
scarpe nere.
"Clark...non credo di essere mai stata tanto fiera di te come adesso."disse Marta.
"Tua madre ha ragione."disse Jonathan "È stato incredibile quello che hai fatto...ma spero
che tu sappia che...anche se hai portato qui il dottor Barton,Ryan non è fuori pericolo."
"Si me l'hanno detto...ma so che funzionerà,stavolta me lo sento."disse Clark sorridendo.
La sera seguente Lex e il sindaco erano a guardare una tv nello studio.
"Un voto a questo sindaco è un voto alla corruzione."disse la voce alla tv mentre veniva mostrata la
foto dell'uomo.
Lex spense la tv.
"Perché mi fai questo?"disse il sindaco.
"A Smallville serve un sindaco onesto."disse Lex.
"Ha intenzione di candidarti?"disse il sindaco.
"No,ma darò il mio appoggio e i miei soldi al suo avversario."disse Lex "Risparmierebbe un sacco
di guai ritirandosi adesso."
"Scordati l'espansione della tua fabbrica."disse l'uomo "Farò di tutto perché non venga approvata."
"Sono pronto a sacrificarla se servirà a far fuori lei."disse Lex.
"Avrai anche i soldi,ma non sei di qui!"disse il sindaco "Non piaci alla gente!"
Lex rise.
"NON RIDERE DI ME!"disse il sindaco "Basterà accennare nella mia campagna agli interessi
esterni che controllano la nostra comunità e sentirai puzza di bruciato."
"Quando Winston Churchill seppe dell'attacco a Pearl Harbor..."disse Lex camminando e andando a
versarsi da bere "...stappò una bottiglia di spumante e disse :Abbiamo vinto la guerra!
E i suoi generali lo guardarono come se fosse impazzito.
La flotta americana distrutta,la Francia invasa e Londra veniva bombardata.
Churchill disse che l'America è una gigantesca caldaia."
Lex si avvicinò all'uomo "Se accendi un fuoco sotto...non c'è limite al fuoco che può scatenare.
Quando accendo un fuoco signore,è meglio che sia pronto a gestire le fiamme."
Clark camminò per i corridoi dell'ospedale bevendo un succo di frutta.
Indossava una maglietta rossa a maniche lunghe,jeans blu e scarpe nere.
Lana uscì dall'ascensore alle sue spalle.
Indossava un giacchetto di jeans blu,maglietta azzurra,jeans blu e scarpe nere.
"Clark."disse Lana e lui si fermò voltandosi.
"Ciao Lana."disse Clark.
"Come sta?"disse Lan si incamminarono.
"Il dottor Barton sta ancora finendo."disse Clark.
"Si riprenderà?"disse Lana.
"Si,penso di si."disse Clark.
"A proposito,ho seguito il tuo consiglio e per fartela breve Chloe e suo padre mi hanno offerto di
stare con loro fino alla fine del liceo."disse Lana.
"E tua zia è d'accordo?"disse Clark.
"Ah non proprio,ma alla fine ha accettato."disse Lana.
"Sono contento."disse Clark.
"È stata dura."disse Clark "Ma alla fine ce l'ho fatta.
Se penso a Ryan e a quello che sta passando...la mia situazione è idilliaca in confronto."
"Gia,ma tu e Chloe insieme..."disse Clark.
"Te lo saresti mai aspettato?"disse Lana.
"Assolutamente no."disse Clark.
"Che c'è?"disse lei vedendo che lui la guardava.
"Pensavo che...non ho più la mia dolce vicina."disse Clark.
"Io non vado da nessuna parte Clark."disse Lana "Ora potrei regalare il tuo telescopio a Ryan."
Lei rise e anche lui.
"Ah..."disse Clark che vide i genitori avvicinarsi con aria sconvolta "Mamma?"
"Clark..."disse Marta che si mise la mano destra sulla bocca mentre piangeva.
Clark si avvicinò alla stanza di Ryan che era a letto e leggeva il fumetto.
Aveva una fasciatura sulla parte destra della testa.
Clark entrò nella stanza "Che cosa stai leggendo?"
Ryan mostrò il fumetto.
"Sempre quella fortezza volante eh?"disse Clark.
"Ad ogni compleanno speravo di riceverne una."disse Ryan "Per poter volare in alto.
Visti da lassù i miei problemi sarebbero sembrati piccoli."
"Una cosa fattibile se non si dovesse volare."disse Clark.
"Questo è di Lex."disse Ryan "Glie lo puoi restituire?"
"Glie lo darai tu quando uscirai di qui."disse Clark.
"Ti ho già detto di fare attenzione a Lex."disse Tyler "Ma non ti ho mai detto quanto ti ammira.
Comunque tienilo d'occhio quando me ne sarò andato."
"Non devi dire così."disse Clark.
"Clark..."disse Tyler.
"Possiamo sentire gli altri medici..."disse Clark.
"Perché non mi ascolti?"disse Tyler.
"Io lo so che mi restano pochi giorni ormai."disse Tyler "E voglio passarli con i miei amici."
Ryan si mise una mano sulla fronte.
"Ryan che cosa c'è?"disse Clark "Ryan?
Dimmi che cos'hai?"
"C'è tanto rumore..."disse Tyler.
"D'accordo...ti porto in un posto più tranquillo."disse Clark.
Poco dopo i 2 erano su una mongolfiera rossa con strisce di vari colori.
Clark indossava il giaccone blu mentre Tyler aveva lo stesso abito di quando era nella villa di Lex.
"Che ne pensi?"disse Clark.
"È tranquillo."disse Tyler"Credevo che avessi paura di volare."
"Non quando ci sei tu a proteggermi."disse Clark.
"Grazie Clark."disse lui.
"Di cosa?"disse Clark.
"Di questo momento."disse Tyler "È perfetto.
Non voglio che tu sia triste per me.
Hai cambiato la mia vita...e la cambierai a molte altre persone.
Promettimi di non arrenderti mai."
"Lo prometto."disse Clark che lo abbracciò.
I 2 si tennero abbracciati e il bambino pianse.
Poco tempo dopo Clark portò via i fumetti dal letto di Ryan.
Indossava il giaccone chiaro e la camicia blu.
Uscendo Clark guardò il letto che era vuoto,senza lenzuola o coperte.
Clark restò fermo nel corridoio,poi guardò i fumetti che aveva in mano mentre gli infermieri
camminavano intorno a lui.
