SMALLVILLE:LA DONNA DEL DESTINO
In una zona fuori Smallville c'era una distesa di terra senza alberi ed erba,con delle grosse
buche ,con vicino ruspe,scavatrici e camion gialli.
C'erano anche vari operai che camminavano nella zona.
Vicino alle buche c'era un cartellone nero con un foglio di plastica che mostrava dei grattacieli con
dietro un cielo blu e in alto c'era una scritta che diceva "Corporate Plaza"con vicino il simbolo della
Luthor Corporation.
Dietro il cartello c'era un recinto di metallo con un cancello.
Alla sinistra del cancello c'era un armadietto fatto con una rete metallica e con dentro vari oggetti.
Un operaio con capelli neri, berretto rosso,giacca marrone,pantaloni marroni e scarpe marroni aprì il
cancello e salutò altri 2 "Arrivederci."
"Sera."disse uno.
"Ottimo lavoro."disse quello al cancello.
"Sera,a domani."disse un altro.
"Arrivederci."disse l'uomo che chiuse il cancello con una catena e un lucchetto,poi si diresse verso
l'armadio fatto di rete metallica e vi ripose vari attrezzi di lavoro,poi chiuse l'oggetto.
Voltandosi vide un anziano indiano con un cappello fedora marrone in testa,giacca marrone
chiaro,camicia rosso scuro,pantaloni chiari e scarpe marroni.
"Te l'ho detto mille volte vecchio,qui non ci puoi stare!"disse l'uomo.
"Chi può vietarmi l'accesso ad una terra che appartiene alla mia gente da centinaia di anni?"disse
l'anziano.
"Fuori dai piedi grande capo,devo lavorare."disse l'uomo e il vecchio lo afferrò.
"Tu non ti rendi conto delle conseguenze di quello che fai."disse l'anziano.
"Cos'è una minaccia?"disse l'uomo.
"Io sono solo un povero vecchio,come pensi che potrei minacciarti?"disse l'anziano.
"Se hai un problema...prenditela con il padrone."disse l'uomo che aprì il cancello "Ora
vattene,fuori!"
L'uomo lo fece uscire,chiuse il cancello e si diresse in una zona dove c'era un camper e una
macchina.
L'anziano andò via.
La notte scese sulla zona e furono accese le luci situate su delle aste di metallo poco dietro la
recinzione e quelle situate su altre aste in mezzo alla zona che erano a gruppi da 4 per ogni asta.
L'uomo uscì dal camper e passò sotto una cisterna cilindrica,orizzontale e bianca,sostenuta da delle
travi verde scuro.
Aveva con se un tubo,si avvicinò ad un pick up nero e bianco e fece benzina.
L'uomo si guardò in torno sentendo un fruscio,ma vide solo gli alberi in lontananza,poi fece alcuni
passi sentendo dei rumori e poi vide delle foglie che si muovevano,così andò a prendere una
cassetta degli attrezzi di plastica rossa nell'auto estraendo una lanciarazzi e caricando
l'oggetto,ma un grosso cane bianco lo aggredì,mentre la benzina cominciava ad uscire dal mezzo.
L'uomo a terra sparò in aria il razzo che illuminò la zona di rosso.
Il cane vide la benzina che usciva dal mezzo,corse via,il razzo ricadde a terra e incendiò la benzina
facendo esplodere il mezzo che venne scagliato in aria.
L'esplosione fece saltare anche la cisterna e polverizzò il camper facendolo esplodere.
Il cane bianco osservò le esplosioni e corse via ululando.
Il giorno dopo c'erano 2 ragazzi in moto su un sentiero in mezzo alle piante.
Indossavano tutti e 2 il casco blu,quello davanti aveva una camicia blu a maniche lunghe,jeans blu
e scarpe nere,mentre quello dietro una maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
Quello con la maglietta rossa superò l'altro,passò su un dosso di terra e fece un'enorme
salto con la moto seguito dall'altro,poi i 2 si fermarono arrivati alla recinzione.
L'interno era pieno di gente e di polizia.
Quello con la maglietta rossa si tolse il casco "Che ci fa qui la polizia?"
L'altro si tolse il casco e rivelò essere Clark "C'è stato un incidente stanotte,un'esplosione."
"Forse ora la Luthor Corporation se ne andrà da Smallville."disse Pitt.
"Stanno costruendo uffici,non una discarica."disse Clark "Che male c'è?
Dai vediamo chi arriva prima."
I 2 misero in moto e partirono ritornando per il sentiero,poi si divisero.
Clark arrivò in cima ad una discesa e la moto saltò di sotto,poi la moto andò con la ruota davanti
contro un ramo orizzontale e lui venne catapultato in avanti,atterrò di schiena,sfondò il suolo e
cadde in una caverna molto alta.
La zona in cui lui cadde aveva 2 pareti strette così lui tentò di aggrapparsi con le mani,ma si
schiantò.
Il pavimento intorno a lui era pieno di foglie,c'erano colonne di pietra irregolari e massicce
ovunque e c'erano anche stalattiti e stalagmiti.
Una parete crollò alle sue spalle,dietro un pilastro irregolare di roccia.
Clark si tolse il casco e una donna arrivò con una torcia.
Lei aveva i capelli neri,legati dietro la testa,maglietta rossa aderente,pantaloni neri,scarpe nere e una
borsa chiara.
Sulle spalle aveva anche un grosso zaino chiaro.
Intorno al collo la donna aveva una collana fatta da rettangoli bianchi.
"Lana?"disse Clark.
La donna si chinò ed estrasse un coltello dalla borsa.
"No,sto bene..."disse Clark mentre lei gli apriva la camicia.
"Sei sotto shock,hai fatto un volo pazzesco."disse la donna che gli aprì la camicia.
Lei lo guardò e fece un mezzo sorriso "Ah...non hai neanche un graffio."
Clark si mise seduto "È solo...questione di fortuna."
"Una fortuna davvero incredibile."disse lei.
"Ma da dove sei sbucata?"disse Clark.
"Ero la dietro a fare ricerche per conto di mio nonno."disse la donna indicando il grosso blocco di
pietra "La frana ha fatto crollare quella parete."
"Non sapevo niente di queste grotte."disse Clark.
"Ora per colpa della Luthor rischiano di sparire."disse lei "Comunque,io sono Kyla."
"Ah..."disse Clark alzandosi "Io sono Clark.
Clark Kent."
"L'indistruttibile Clark a quanto pare."disse lei sorridendo.
"Clark!"disse la voce di Pitt che proveniva da sopra la buca "CLARK!
SEI LA SOTTO?"
"SI PITT,STO BENE."disse Clark.
"EHI HAI BISOGNO D'AIUTO O PUOI VOLARE QUI DA SOLO?"disse Pitt.
"Ehm...sono in compagnia qui."disse Clark "Lui scherza sempre."
"D'accordo,basta che tu stia bene."disse Pitt.
"Oh..."disse lei sorridendo ed illuminando una parete con la torcia.
"Che succede?"disse Clark.
"È la leggenda di Namanna."disse lei che illuminò un graffito che mostrava una cometa cadente con
dentro un uomo azzurro "È stata disegnata da un veggente millenni fa.
Sembra che gli stessi dei della Terra l'abbiano ispirata."
Dietro la cometa c'erano delle rocce infuocate e dietro ancora un uomo azzurro con davanti un
aspirale nero.
Lei illuminò degli uomini bianchi disegnati in modo da formare una piramide.
"Ce la tramandiamo di generazione in generazione da secoli."disse lei "Gli antichi dicevano che era
stata scritta nella roccia,ma...nessuno aveva scoperto dove fin'ora.
Grazie Clark."
"Beh non ho fatto niente."disse Clark.
"Tu non ti rendi conto."disse lei "Mio nonno ha cercato queste iscrizioni per tutta la sua vita.
Sembra che gli dei abbiano parlato dell'arrivo di un potente essere sconosciuto di nome Namanna.
La legenda dice che Namanna sarebbe caduto dai cieli in una pioggia di fuoco,che avrebbe avuto la
forza di 10 uomini e sarebbe stato capace di accendere il fuoco con gli occhi."
Lei illuminò un graffito che mostrava l'uomo blu,con una "S"nera sul petto, che emetteva 2 fasci
rossi dal volto e che accendeva delle fiamme.
Poco dopo venne mostrato un aspirale nero.
"Sembra una sciocchezza."disse lei.
"No non a me."disse lui visibilmente turbato.
"Devo raccontarlo subito a mio nonno."disse lei che raccolse la borsetta "Vieni,ti porto fuori.
Cerca di starmi dietro."
Clark osservò il disegno,poi fece un passo in avanti e vide che su una parete era stata incisa una
forma ottagonale.
Intorno a questa forma c'era disegnato un rombo nero,con intorno una circonferenza nera.
Tra il rombo e la circonferenza c'erano dei simboli sconosciuti,poi c'erano altre circonferenze più
grandi con dentro altri simboli.
Clark toccò il buco con la mano destra.
Poco dopo Jonathan Kent era dentro lo scantinato e osservava il buco sul relitto dell'astronave.
Indossava un giaccone verde chiaro,camicia bianca,jeans blu e scarpe nere.
"Si è un ottagono..."disse Jonathan che toccò il mezzo con la mano sinistra "Non è una figura tanto
strana."
"Si,ma la leggenda?"disse Clark "Parla di un essere che non viene considerato un dio.
Quante persone cadono dal cielo e accendono il fuoco con gli occhi?"
"Clark...so che scoprire da dove vieni è importante per te...ma quei disegni possono prestarsi a mille
interpretazioni."disse Jonathan.
Clark tolse un panno rosso da un oggetto rettangolare che aveva in mano"Questo l'hai preso
dall'astronave prima che si chiudesse."
L'oggetto aveva la parte superiore di metallo che terminava a punta,inserendosi nella seconda parte
rettangolare.
Il metallo della parte superiore era grigio,c'erano 2 linee gialle incise vicino alle estremità,2 serie di
scritte verticali poco oltre,un mezzo ovale giallo oro al centro,sulla parte superiore e un rombo di
cristallo che corrispondeva con la punta della parte superiore.
Questo rombo aveva la punta superiore piatta.
La parte inferiore era bianca,simile ad un cristallo e con linee nere verticali incise.
"Si,non vedo però che cosa..."disse Jonathan.
"Questi simboli sono uguali a quelli della grotta."disse Clark "Il nonno di Kyla studia quel mito da
anni,forse sa decifrarli."
"Attento,può essere rischioso parlare con lui."disse Jonathan.
Clark smise di camminare e si voltò "Se può dirmi chi sono e da dove vengo voglio rischiare."
"Non conosciamo ne Kyla ne suo nonno,non sappiamo nulla di loro."disse Jonathan.
"È vero."disse Clark "Per questo li ho invitati a cena."
Clark salì le scale.
La sera seguente l'anziano indiano era seduto a capotavola nella casa dei Kent mentre Marta gli
serviva il cibo.
Lei indossava una maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
L'uomo indossava un panciotto bianco,con una linea rossa verticale al centro,con rombi neri,con la
parte superiore piena di punte e rombi rossi all'interno di quelli neri.
Ai lati del panciotto c'erano rombi verdi.
L'indiano indossava una camicia rosso scuro,pantaloni chiari e scarpe nere.
Dietro di lui c'erano 2 finestre con le tende.
Davanti a lui c'era una tovaglietta rettangolare con un bicchiere con dentro il succo.
Alla sua sinistra c'era Kyla che indossava una maglietta marrone,alla destra c'era Clark con una
maglietta blu e dalla parte opposta del tavolo c'era Jonathan.
Tutti avevano le tovagliette e il bicchiere.
Al centro del tavolo c'era una tovaglietta rettangolare bianca,con quadrati azzurri con una candela.
"Secondo la leggenda,nei tempi in cui gli dei governavano la Terra,un uomo cadde dalle stelle e si
innamorò della grande madre del nostro popolo."disse l'uomo "Da quella relazione proibita
discende una porzione del nostro popolo.
Furono maledetti dagli dei della Terra e abbandonati a loro stessi,così iniziarono a seguire le vie
dell'uomo delle stelle."
Marta ritirò un piatto dal tavolo.
"Sa da quale stella veniva?"disse Clark.
"La leggenda dice solo che un giorno spiccò il volo ritornando tra le stelle promettendo di mandare
qualcun altro,quando gli dei della Terra avrebbero perso interesse per questo mondo."disse
l'indiano "Gli dei della Terra si riunirono e usarono i loro poteri per vedere il futuro e raccontarono
di come questo essere sarebbe venuto."
"Che poi sarebbe questo Namanna,da cui prende il nome la leggenda?"disse Jonathan.
"Si,ma non è ancora arrivato,lo stiamo ancora aspettando da 5 secoli."disse l'anziano.
Kyla sorrise a Clark.
"Tu non sei di qui,non è vero Clark?"disse l'indiano e a Jonathan andò di traverso l'acqua.
"Clark è nostro figlio adottivo."disse Marta dal tavolo della cucina.
"Ah quei...simboli...sembrano una specie di alfabeto."disse Clark.
"Ah questa è la cosa più strana."disse la figlia.
Marta portò un vassoio blu con 2 piatti sopra a tavola.
"Il nostro popolo non ha una forma di alfabeto scritto,gli dei hanno sempre vietato la scrittura."disse
l'indiano "Ho visto dei simboli qua e la su dei manufatti...ma mai rispondenti ad uno schema
preciso."
"Quindi non si capiscono?"disse Clark.
"Mio nonno conosce molte lingue antiche."disse Kyla "Col tempo riuscirà a decifrare anche quei
simboli."
"Se prima Luthor non farà crollare tutto."disse l'indiano.
"Mamma potresti parlare tu con Luthor."disse Clark.
"Conosce Lionel Luthor?"disse l'uomo.
"Certo."disse Clark sorridendo "Lei è la sua assistente."
"Clark farò quello che posso,ma non è così facile,non sono il suo capo."disse Marta "Consideriamo
anche i lati positivi.
Si creeranno migliaia di posti di lavoro costruendo quel complesso.
Per una volta i Luthor non stanno costruendo fabbriche dannose."
"E questo è più importante che salvare le grotte?"disse Clark.
"Allora...c'è qualcuno che prende il caffè?"disse Jonathan.
La notte seguente Clark era nel fienile,al piano superiore e guardava attraverso il telescopio.
Dietro di lui c'era la ragazza che guardava un libro.
"Vuoi guardare?"disse Clark.
"Mi piace guardarle ad occhio nudo."disse lei andando verso la finestra.
"Senti,tu non credi che Namanna sia come Zeus o Apollo...voglio dire un mito."disse Clark
avvicinandosi.
"Anche se è un mito non significa per forza che non sia vero."disse lei toccando il bordo della
finestra,poi gli prese il braccio destro e lo puntò verso il cielo "Guarda.
Vedi quella stella luminosa laggiù?
Insieme a quelle che la circondano forma una testa di lupo.
Vedi che manca un occhio?"
Lei gli mise la mano sul bordo della finestra e la accarezzò con le sue.
"I nostri avi dicevano che li c'era una stella...da cui è venuto il nostro capostipite?"disse lei.
"Che fine ha fatto la stella?"disse Clark.
"Dimmelo tu."disse lei guardandolo "Sei tu l'uomo caduto dal cielo."
I 2 si guardarono per diversi momenti.
Lana salì le scale del fienile.
Aveva i capelli sciolti,anche se la parte superiore era legata dietro la testa.
Indossava un giaccone rosa,imbottito all'interno,maglietta rosa,scollata,jeans blu e scarpe nere.
Lei li fissò con aria scossa."
"Lana?"disse Clark.
"Non pensavo fossi in compagnia,il tuo messaggio sembrava urgente e sono corsa."disse Lana.
"A certo...Lana lei è Kyla."disse Clark e Lana si avvicinò.
"Ciao."disse Lana "Sei nuova?
Non ti ho mai visto a scuola."
"No,io abito a Greenville,sono qui con mio nonno per fare delle ricerche e salvare quelli che
piombano per caso nella mia vita."disse Kyla ridendo.
"Ah..."disse Lana che si sforzava di sorridere "Come l'hai conosciuta?"
"Ci sono delle grotte sotto il nuovo cantiere."disse Clark "È questo che volevo dirti.
Se la Luthor costruisce quel complesso le grotte verranno distrutte insieme alle antiche iscrizioni dei
suoi avi."
"Per noi sono fondamentali."disse Kyla.
"Harry Small non rifiuterà di difendere una buona causa."disse Clark.
"Beh noi non siamo ancora in grande confidenza...comunque glie ne parlerò."disse Lana.
"Grazie Lana."disse l'altra.
"Nessun problema."disse Lana che fece un sorriso forzato.
Il giorno dopo Lionel Luthor era nella villa su una macchina per correre posizionata nello studio di
Lex.
Non indossava gli occhiali,aveva una maglietta nera a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
Alla sua sinistra c'era lo sceriffo.
"Non è la prima volta che me lo trovo contro."disse Lionel "Adesso è tutto chiaro...grazie molte
sceriffo."
Marta entrò nella stanza.
Indossava una maglietta rossa a maniche lunghe,gonna nera e scarpe nere.
"La terrò informata signor Luthor."disse lo sceriffo che uscì.
"Ciao Ivan."disse lei.
"Ciao."disse lui che uscì.
"Lionel che è successo?"disse Marta "Credevo che avessi già chiuso le indagini."
"Ah lo sceriffo non è propenso a definirlo un incidente."disse Lionel "A quanto pare Joseph
Willowbrook,l'indiano che guidava la protesta contro il cantiere,ha dei precedenti per
disobbedienza civile.
Questi indiani discendono da una razza bastarda,sono tutti bastardi.
Dovevamo eliminarli tutti,siamo stati fin troppo buoni con loro."
"Ha parlato di sabotaggio?"disse Marta.
"Per ora ha detto che non lo esclude."disse Lionel cliccando su un bottone che era su un pannello
rettangolare nero,poggiato su 2 aste nere connesse alla base rettangolare della macchina "Forse
avrei dovuto...realizzare questo progetto a Greenville."
Marta lo aiutò a scendere "Qui c'è bisogno di quei posti di lavoro."
Lionel si sedette su una poltrona marrone e lei si chinò.
"Ehm...ho mandato dei fiori alla famiglia del capomastro e ho detto che andrei a fare una visita di
condoglianze domani pomeriggio."disse Marta.
"Eccellente,non voglio che mi considerino uno che se ne frega."disse Lionel "Anche se in realtà è
così."
"Non l'ho fatto per questo,l'ho fatto perché è giusto e doveroso."disse Marta.
"Quando parlo con te ci sono dei momenti dove mi sembra di parlare con mia moglie."disse
Lionel"Le somigli molto Marta.
La stessa inflessibile onestà.
Mi manca."
Lex entrò nella stanza e mise le mani in tasca.
Indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Interrompo qualcosa?"disse Lex.
"Ah..."disse Marta alzandosi "...Ciao Lex."
"Lex?"disse Lionel bevendo da una bottiglia blu "Sono sempre contento di sentire la tua voce."
"Oggi devo tornare a casa presto."disse Marta che prese una borsetta nera "Ciao, a domani."
"Ciao."disse Lionel.
"Arrivederci."disse Lex e lei lo salutò,poi uscì.
"Ho sentito che lavori sodo e che hai organizzato l'acquisizione in blocco della fabbrica di
Smallville da parte dei dipendenti."disse Lionel che prese il bastone con la mano sinistra e mise
l'asciugamano bianco sulla spalla sinistra "Sei stato in gamba.
Davvero."
Lionel gli mise la mano destra sulla spalla destra "Ti stai costruendo un impero senza il mio aiuto.
Ma questo tuo successo non dovrebbe impedirci di unire le forze quando si presenta un affare
conveniente."
"Andiamo papà,non hai bisogno dei miei soldi per il nuovo centro commerciale."disse Lex.
"Non voglio i tuoi soldi Lex,io ti voglio come socio."disse Lionel "Considerami pure un vecchio
padre sentimentale."
Lionel andò verso la porta.
"Sentimentale è sempre sinonimo di vulnerabile."disse Lex "L'ho imparato da te."
Lionel si fermò e rise.
"Ognuno pensi a se stesso."disse Lex.
Nel cantiere i lavori avevano ripreso.
Clark era nella grotta con una torcia in mano.
Indossava una camicia rosso scuro,jeans blu e scarpe nere.
Kyla si era arrampicata su uno dei livelli della parete e si teneva con le mani ad un livello superiore.
Aveva i capelli sciolti,maglietta rosso scuro aderente,senza maniche,jeans blu cortissimi e scarpe
marroni.
"Qui i pittogrammi sono molto più chiari."disse lei.
"Che cosa dicono?"disse Clark mentre lei scattava delle foto con la macchina fotografica.
"Che sicuramente un giorno verrà Namanna e proteggerà tutto il mondo."disse Kyla.
La struttura tremò e si udì un rombo.
"I macchinari di Luthor,va avanti così da giorni."disse la donna.
"Non so se è il caso di restare qui."disse Clark illuminando la grotta.
"Ah Clark raggiungimi,vieni a vedere."disse Kyla sorridendo.
Lui posò la torcia e salì sulla parete "Che cos'è?"
"È Sageeth."disse lei indicando un immagine che mostrava un corpo blu con 2 teste.
Una aveva la testa umana blu,mentre l'altra aveva una testa serpentiforme rossa piena di denti
appuntiti.
"Una specie di fratello per Namanna."disse lei "Secondo la leggenda un giorno lotterà contro di lui
e da questa lotta nascerà l'equilibrio tra il bene e il male."
Lei scattò una foto mentre Clark rifletteva,poi vide un 'immagine che mostrava una donna bionda
con capelli a mezzo collo con il corpo rosso e una stella gialla al centro del petto.
Clark vide che sulla pancia della donna c'era l'immagine di un rettangolo bianco con un rombo
verde al centro.
Intorno alla donna c'era del fuoco color oro.
Intorno al rombo c'erano dei contorni bianchi,la figura si trovava dentro un altro rombo bianco più
grande e con delle linee che dai lati andavano verso l'esterno.
Kyla guardò l'immagine "È...la donna destinata al cuore di Namanna."
Lei toccò la parete con la mano destra,poi Clark vide che lei aveva un bracciale di metallo
circolare,con dei simboli sopra e che aveva un'apertura ovale al centro con un rombo verde.
Lei si toccò il braccialetto "Ce lo tramandiamo sempre,di madre in figlia.
Non so neanche a quando risale."
Ci furono altri scossoni e lei cadde di sotto.
"KYLA!"disse Clark che corse a super velocità e la prese al volo.
Un masso cadde dal soffitto,Clark la mise a terra,si accucciò sopra di lei e il masso gli cadde sulla
schiena frantumandosi.
I 2 rimasero a guardarsi e lei sorrise,poi lui la aiutò ad alzarsi.
"Ma come hai fatto?"disse Kyla.
"Prontezza di riflessi."disse Clark.
"Ah certo,ieri non avevi neanche un graffio e adesso..."disse Kyla che rise "Che fai?
Accendi anche il fuoco con gli occhi?"
Clark si allontanò.
"Ah..."disse lei sorridendo e seguendolo "Ora ho capito...e...io stavo scherzando,ma...tu...sei
davvero Namanna?"
"Io non lo so chi sono."disse Clark che si voltò verso di lei "Non mi sembri molto sorpresa."
"Io so che significa essere diversi."disse lei avvicinandosi e toccandogli le spalle "Sta tranquillo.
Ora mi spiego le sensazioni che ho provato in questi giorni."
"Io invece non mi spiego quasi niente di me."disse Clark.
"Non serve che tu te lo spieghi."disse lei "Clark io sono cresciuta in mezzo a cose inspiegabili.
I miei praticano ancora alcuni rituali agli dei della Terra e praticano anche la negromanzia,quindi
puoi immaginare."
"Si,ma io non posso..."disse lui.
Lei gli toccò la bocca con la mano destra per qualche secondo "Tu cerchi sempre di spiegare tutto
con la ragione e la logica mentre certe cose vanno solo accettate."
Lui la baciò.
Lana era al Taloon e metteva dei biglietti su un tavolo.
Lei aveva i capelli tirati all'indietro e 2 ciocche nere lunghe le cadevano dalle spalle,indossava una
giacca chiara,pantaloni neri e scarpe nere.
Davanti a lei c'era Small che aveva gli occhiali,indossava un maglione nero,pantaloni neri e scarpe
nere.
"Grazie dell'aiuto signor Small."disse Lana "È stato molto gentile con noi."
"Figurati."disse lui "Sai ti avrei comunque chiamato io."
I 2 si sedettero.
"C'è una cosa di cui ti voglio parlare."disse Small "Ho avuto...il risultato delle analisi.
Noi 2 abbiamo lo stesso DNA."
Lana sorrise e stava per piangere "Allora lei è...tu sei mio padre?"
"Ah...forse...non merito ancora quel ruolo nella tua vita."disse lui "Però voglio averlo.
Se non è tardi."
Lei sorrise.
Delle persone si erano radunate in massa davanti alla rete del cantiere con dei cartelloni di vari
colori con il disegno delle scritte a forma di aspirale.
"SALVIAMO LE GROTTE!"disse la folla "SALVIAMO LE GROTTE!"
L'indiano era tra di loro e indossava lo stesso abito e cappello del giorno prima.
"Sta arrivando!"disse una donna.
"È la sua assistente."disse un altro.
Marta arrivò sul posto con un uomo a destra.
Lei aveva una giacca rossa,maglietta nera,gonna nera e scarpe nere.
L'uomo accanto a lei aveva i capelli castani,giubetto giallo,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe
nere.
"DOVE TE ANDARVENE DA QUI!"disse un uomo.
"Si andate via!"disse la donna.
"Signora Kent se sta cercando Clark, lui e Kyla sono nelle grotte a fare dei rilievi."disse l'indiano.
"Sono qui in veste ufficiale veramente."disse lei uscendo dal cantiere e camminando con l'uomo "Il
signor Luthor vorrebbe incontrarla per discutere con lei della questione."
"Guardi che io so riconoscere un lupo travestito da agnello."disse l'uomo.
"So quanto tutti voi detestiate la Luthor Corporation,ma...dovrà pur esserci un modo per farvi
convivere pacificamente."disse Marta.
Dietro di loro arrivò Small che aveva una giacca scura e una borsa di pelle marrone.
"Lei deve perdonare il mio scetticismo,ma ogni volta che a noi pellerossa si parla di coesistenza
pacifica,o veniamo uccisi o costretti a stare nelle riserve."disse lui.
"Per favore..."disse Marta.
"Puoi ancora vincere in tribunale Joseph."disse Harry mostrando un foglio "In base a quanto
scoperto nelle grotte ecco l'ordine con effetto immediato di sospensione dei lavori.
L'udienza si terrà tra una settimana."
"Se il suo capo deve dirmi qualcosa me la dirà in tribunale."disse Joseph.
Marta annuì.
Lo sceriffo arrivò sul posto.
"Sceriffo le ricordo che questa è una manifestazione autorizzata per cui..."disse Joseph.
"Joseph Willowbrook per l'omicidio del capomastro di questo cantiere."disse lo sceriffo.
"Omicidio?"disse Harry "Dev'esserci un errore."
"Nella spazzatura del signor Willowbrook c'era un asciugamano macchiato di sangue della
vittima."disse lo sceriffo.
"Accusare un innocente,questa sarebbe la coesistenza pacifica per la Luthor Corporation?"disse
Joseph.
"Per favore mi segua."disse lo sceriffo che lo portò via e Harry andò con lui.
Lex era al telefono ed era seduto alla scrivania.
Indossava una giacca nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark entrò nell'ufficio.
Indossava un giaccone blu.
"Lex?"disse Clark.
"Ti richiamo più tardi."disse Lex che attaccò "Clark che succede?"
"Siamo nei guai fino al collo."disse Clark "Bisogna pagare la cauzione di Willowbrook,è stato
incastrato da qualcuno della Luthor Corporation."
Lex lo guardò perplesso "Queste sono accuse molto gravi Clark.
Non mi fraintendere,io ti credo,ma...vuoi scontrarti con mio padre?
Il piccolo Davide che si scaglia contro il gigante Golia?
Non mi dispiacerebbe farlo,ma valuta la cosa."
"Da che parte stai?"disse Clark.
"Tutte le culture che hanno lasciato un segno nel tempo hanno il mio rispetto,ma questa è una
battaglia persa."disse Lex alzandosi e prendendo una pila di libri.
"Davide ha sconfitto Golia no?"disse Clark.
Lex si fermò davanti alle scale che portavano alla biblioteca superiore "La tua nuova crociata ha a
che fare con una bella indiana dagli occhi di cerbiatta?"
Lex salì le scale "Tua madre mi ha parlato di Kyla."
"Non credi che ognuno abbia la sua donna del destino?"disse Clark.
"Lo chiedi ad uno che lotta contro il suo destino da tutta la vita."disse Lex che mise a posto i
libri"Mi sorprende che tu abbia dimenticato così in fretta.
Che fine ha fatto Lana?"
"È tutto diverso quando una persona ti ricambia."disse Clark,mentre l'altro scese sorridendo "Per
favore aiutami a pagare la cauzione."
"Mi spiace,ma non è mia abitudine pagare la cauzione a presunti assassini."disse Lex avvicinandosi.
"Forse posso farti cambiare idea."disse Clark.
Al Taloon c'era Lana che aveva un blocco in mano e metteva delle firme quando un ragazzo si
presentava dicendo di voler aderire alla manifestazione.
Dietro di lei c'erano cartelloni e sopra di lei uno striscione rettangolare verde con scritte rosse.
"Ti ringrazio."disse lei mettendo una firma.
Chloe entrò nel Taloon.
Indossava un giacchetto marrone,maglietta chiara,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ciao."disse Chloe "A quanto pare Clark ti ha coinvolta nella sua crociata."
"Fra lui e Harry non mi hanno lasciato scelta,ma stanno lottando per una causa molto
importante."disse Lana che prese una spilla circolare da una cesta e la diede a Chloe,poi camminò
con l'altra portando la cesta.
"Grazie."disse Chloe "Non l'ho mai visto impegnarsi con tanta passione."
"Non credo che siano solo le grotte a suscitare la sua passione."disse Lana distribuendo dei
volantini.
"Già ma che ha di speciale Kyla per trafiggere la luccicante armatura di Clark?"disse Chloe.
"Io credevo avesse paura ad aprirsi,forse aspettava la donna giusta."disse Lana.
"Senti,questo suo interesse per Kyla non sarà collegato...non avrà a che fare con la lettera che hai
scritto a Whitney?"disse Chloe "L'ho vista sul tavolo,è uno degli inconvenienti di avere una stanza
in comune."
"Ci scriviamo tutte le settimane da quando lui è partito."disse Lana scuotendo la testa "In realtà io
gli scrivo,lui ultimamente ha rallentato."
"Ti sembro troppo maligna se dico che Whitney ti vuole dimenticare?"disse Chloe.
"Non è così,siamo molto più vicini adesso di quando stavamo insieme."disse Lana "Ma perché gli
uomini sono così strani?
Più gli vuoi bene,meno si confidano con te."
"Dev'essere l'istinto di autoprotezione."disse Chloe "Comunque mai innamorarsi di uomini che
vogliono salvare il mondo."
Le 2 sorrisero.
Clark e Lex erano nella grotta con delle torce.
Lex indossava una giacca nera.
"Non è che io non apprezzi l'aria stantia delle grotte,ma che centra questa gita con Joseph
Willowbrook?"disse Lex.
"Volevo che vedessi con i tuoi occhi le pitture che vuole salvare."disse Clark.
"Che meraviglia..."disse Lex a bocca aperta "Sono anche più belle di altre che ho visto."
"Joseph chiamerà degli esperti per attestarne l'autenticità."disse Clark.
"D'accordo,ma perché ti dai tanto da fare?"disse Lex.
"Perché credo che sia importante conoscere il proprio passato."disse Clark "Tu no?"
"Sembra una storia affascinante."disse Lex che si guardò intorno.
"Chissà se dipingendola immaginavano che noi un giorno ci saremmo trovati qui ad
ammirarla."disse Clark.
Lex rimase bloccato quando vide il foro sulla parete e lo toccò con la mano destra "Qualcosa mi
dice di si…"
"Queste grotte fanno parte della nostra storia."disse Clark "Salvarle potrebbe essere la cosa più
importante della tua vita.
Sei d'accordo Lex?"
"Perfino più importante di quanto immagini."disse Lex.
La sera seguente Kyla abbracciava Joseph al Taloon.
Lui indossava una maglietta celeste,pantaloni marroni e scarpe marroni,mentre lei indossava una
maglietta marrone,pantaloni neri e scarpe nere.
"È fantastico,per merito tuo nonno è già libero."disse Kyla che lo abbracciò.
"Grazie Clark anche se mi fa uno strano effetto sapere che la cauzione è stata pagata da un
Luthor."disse Joseph.
"Lex è diverso dal padre."disse Clark.
"Perché fai tutto questo?"disse lui.
"Beh è una causa in cui credo."disse Clark.
Joseph vide Marta entrare nel locale.
"Mamma?"disse Clark "Credevo fossi a lavoro."
"Ero da queste parti e ho pensato fosse il caso di passare."disse Marta "Signor Willowbrook mi
dispiace che sia stato coinvolto in un omicidio."
"Queste cose non succedono mai per caso signora Kent,mi hanno teso una trappola."disse Joseph.
"Credo che continuare a lanciare accuse non sia utile a nessuno."disse Marta.
"L'asciugamano insanguinato è stato messo li da qualcuno della Luthor."disse lui"Forse è venuta
qui con buone intenzioni,ma è più che evidente da che parte è schierata.
Kyla ora dobbiamo andare."
I 2 andarono via.
Chloe era al Taloon,senza giacca,e attaccò il telefono stando in piedi vicino alla scrivania.
"Grazie."disse Chloe.
"Allora che ne hai saputo sull'attentato al cantiere?"disse Clark.
"Sai,un semplice ciao Chloe sarebbe gradito."disse lei.
"Lo so scusa,sono un po'..."disse Clark posando lo zaino.
"Distratto."disse Chloe "Si ho notato.
Ho parlato con l'ufficio del coroner..."
Chloe andò all'altro computer mentre lui apriva una cartellina "...hanno finito l'autopsia e ci sono
sviluppi importanti.
Hanno trovato segni di denti sulle ossa del capomastro."
"Denti di che genere?"disse Clark.
"Denti di canide."disse Chloe "Di lupo."
"Questo scagiona Joseph."disse Clark.
Chloe andò ad un mobiletto alla destra dell'ultima scrivania dove c'era una stampante"Comunque è
una cosa un po' fuori dal normale.
In questa zona i lupi sono spariti da più di 90 anni."
"Sento che stai scivolando nel paranormale eh?"disse Clark.
Chloe prese un foglio, tornò indietro e gli diede l'oggetto con sopra stampata l'immagine di un
uomo lupo"Beh,non prendertela,ma ho scoperto che il nome della tribù di Kyla significa:pelle che
muta."
"Questo cos'è?"disse Clark "Una specie di rito tribale?"
Chloe prese il giaccone e la borsa "Una parte degli indiani d'America crede che gli esseri umani si
trasformino in animali grazie agli antichi dei."
Clark spense la luce e prese lo zaino "È solo una leggenda."
"C'è sempre un fondo di verità nelle leggende."disse Chloe chiudendo la porta "Comunque non è la
prima volta che arrestano Joseph per..."
Clark si fermò "Chloe...Joseph non è un assassino e nemmeno un lupo mannaro."
La notte seguente c'era una macchina rossa luccicante parcheggiata vicino un edificio rettangolare
con colonne viola esterne e con un camion della Luthor Corporation nel parcheggio esterno insieme
alle auto.
Marta uscì dall'edificio e andò verso l'auto.
Il lupo bianco la osservò da dietro l'erba oltre la rete di metallo.
Sentendo dei rumori si affrettò ad entrare in auto e mise in moto.
Un enorme lupo bianco saltò sul cofano dell'auto e iniziò a ringhiare.
Lei raccolse le chiavi e mise in moto,poi guardò davanti a se e vide che il lupo non c'era più.
Clark tornò a casa con il cappotto sulla spalla destra e trovò Jonathan al tavolino in cucina.
Jonathan indossava una camicia grigia,con linee bianche orizzontali e verticali che formavano dei
quadrati.
"Oh chi si vede."disse Jonathan "Vivi ancora qui vedo.
Kyla ti ha scritto 2 volte."
Jonathan gli passò una lettera.
Clark prese il foglio.
"A quanto pare voi 2 fate sul serio."disse Jonathan.
"Sto molto bene con lei."disse Clark "C'è una connessione tra noi,come se fossimo...destinati l'uno
all'altra."
"Ma c'è qualcosa che non va."disse Jonathan "Perché non ti siedi?"
Clark si sedette.
"Dimmi tutto."disse Jonathan.
"Non voglio dubitare di lei...però non sempre le persone sono quello che sembrano."disse
Jonathan"Insomma,noi dovremmo saperlo meglio di chiunque."
"Credo che lei sappia più di quanto dice sull'omicidio."disse Clark e in quel momento arrivò Marta.
"Mamma?"disse Clark alzandosi e vedendola sconvolta "Che ti è successo?"
"Un lupo ha tentato di uccidermi."disse lei.
Il giorno dopo Lex era al computer portatile sulla scrivania e scriveva.
Indossava la camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lex?"disse Lionel.
Lex abbassò il coperchio del computer.
Lionel indossava un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Aveva anche gli occhiali e il bastone.
"Recentemente mi sono comportato male nei tuoi confronti?"disse Lionel.
Lex mise la gamba sinistra sulla destra "C'è più di una risposta a questa domanda."
"Mi riferisco al fatto che hai pagato la cauzione all'uomo..."disse Lionel togliendosi gli
occhiali"...CHE CON OGNI PROBABILITÀ HA AMMAZZATO IL MIO CAPOMASTRO!"
"Non avrai mica paura di quel vecchio?"disse Lex.
"Come avrai capito questo progetto mi sta facendo una pubblicità disastrosa..."disse Lionel andando
a sedersi "...e per di più,ora che hai fatto uscire di prigione quell'indiano...quei maledetti ecologisti
ricominceranno."
"Capisco le tue preoccupazioni,ma forse si può dare un risvolto positivo alla cosa."disse Lex.
"Stai tentando di dirmi a modo tuo che aderisci alla mia proposta Lex?"disse Lionel.
"No."disse Lex alzandosi.
"No?"disse Lionel.
"Ti propongo invece di vendermi il tuo progetto."disse Lex andandogli a sinistra e chinandosi"Ti
pagherò tutte le spese che hai sostenuto fino a questo momento."
"Comprare tutto?"disse Lionel "Che vantaggio avresti?"
"La soddisfazione di salvare un enorme patrimonio artistico."disse Lex.
"No no."disse Lionel e l'altro si allontanò "Ti conosco troppo bene per credere che sei diventato un
mecenate,no...dev'esserci qualcosa in quel terreno che può rendere molto."
Lex mise le mani in tasca.
"E tu sai che cos'è."disse Lionel e Lex andò via.
Clark stava pulendo uno sgabello nel fienile.
Indossava una maglietta blu a maniche lunghe,pantaloni neri e scarpe nere.
Kyla gli afferrò le spalle da dietro.
Indossava una maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
Lei lo baciò "Ciao.
Non dovevamo vederci dopo al Taloon?"
"Ho bisogno di parlarti."disse Clark.
"È successo qualcosa?"disse Kyla.
"Kyla mi sono confidato con te come mai con nessun altro..."disse lui.
"Non preoccuparti Clark,non rivelerò il tuo segreto."disse Kyla.
"Lo so,io mi fido di te e questo rende la cosa ancora più difficile."disse Clark "Che cosa sai dei...si
chiamano pelle che muta?"
Lei sorrise e fece qualche passo "Hai studiato i nostri miti più antichi?"
"La leggenda dice che si mutano in animali."disse Clark "È vero?"
"Dice che gli dei della Terra davano dei poteri alle persone che gli erano devote."disse Kyla "Fu
allora che apparve il primo pelle che muta."
"Quindi è vero?"disse Clark.
"L'hai detto anche tu,è solo una leggenda."disse Kyla.
"Anche la storia di Namanna è solo una leggenda?"disse Clark "So quanto bene vuoi a tuo
nonno,ma io devo sapere.
Lui può essere uno dei pelle che muta?"
"Ti rendi conto di quello che dici?"disse Kyla.
"Kyla mia madre è stata aggredita da un lupo dopo aver discusso con Joseph e anche il capomastro
è stato sbranato da un lupo a quanto dicono."disse Clark.
"Non lo crederai davvero un assassino?"disse Kyla.
"Farebbe di tutto per salvare quelle grotte."disse Clark.
"Pensavo lo volessi anche tu."disse lei.
"Quelle pitture,per quanto importanti,non possono giustificare un omicidio."disse Clark.
"Se è questo che pensi di noi allora non siamo fatti l'uno per l'altra."disse Kyla "Ha ragione mio
nonno.
Siete tutti servi di Luthor."
Kyla uscì.
Lionel camminò per la villa la sera seguente.
Indossava la camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Non aveva gli occhiali,ma aveva il bastone nella mano sinistra.
Lionel stava per aprire la porta dello studio di Lex quando sentì dei passi e poi un ruggito.
Lionel entrò nello studio e si mise seduto sul divano nero,poi si versò da bere,ma poco dopo iniziò a
sentire degli strani rumori simili a graffi,poi la porta laterale dello studio iniziò a subire dei colpi.
Lionel si alzò "Lex?
Chi c'è?"
Lui iniziò a guardarsi intorno sentendo degli ululati.
Un lupo bianco era sul piano superiore,poggiato alla ringhiera davanti alla libreria e iniziò a
ringhiare.
Lionel andò verso il biliardo,ma l'essere gli apparve sopra l'oggetto e continuò ad abbaiare e
ringhiare,poi l'animale gli graffiò il volto facendolo indietreggiare.
Lionel urlò e cadde sul divano nero.
Clark entrò nella stanza a super velocità aprendo le porte principali "JOSEPH!"
Indossava il giaccone rosso e la maglietta blu.
L'animale lo guardò e si calmò.
2 poliziotti entrarono con un fucile.
"NO NON SPARATE!"disse Clark.
Il lupo corse via e sfondò la finestra dello studio.
"Joseph..."disse Clark sentendo un guaito e andando a vedere la finestra trovò un vetro con del
sangue sopra.
Clark corse nel bosco "JOSEPH!
JOSEPH..."
Clark trovò l'animale a terra con un taglio sul fianco destro.
La bestia si trasformò e divenne Kyla.
"No..."disse Clark che la coprì con il giubetto rosso,poi la prese in braccio "Forza resisti.
Mi senti?"
"Non volevo fare del male a nessuno Clark..."disse Kyla.
"Ma perché non mi hai detto niente?"disse Clark accarezzandola.
"Volevo farlo,ma ho visto il tuo sguardo quando hai accusato mio nonno."disse Kyla.
"Mi spiace."disse Clark.
"Sei l'unico a cui avei potuto dirlo."disse lei "Tu sai cosa significa tenersi dentro un segreto così
grande."
"Devo portarti in ospedale."disse Clark.
"No,rimani con me..."disse Kyla "Mi dispiace tanto...non sono io la donna del tuo destino
Namanna."
Lei morì.
Clark la abbracciò piangendo.
Il giorno dopo una macchina nera arrivò alla recinzione del cantiere.
Marta scese dal mezzo.
Aveva i capelli legati dietro la testa,indossava una giacca nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Lionel scese dal mezzo.
Aveva gli occhiali,cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe
nere.
Aveva una fascia rettangolare sulla guancia sinistra.
Lei lo aiutò a scendere dal mezzo,poi scesero altri 2.
"Signor Luthor hanno chiuso il cantiere."disse un operaio anziano con baffi e barba corta.
"Perché?"disse Lionel "Qual'è il problema?"
"C'è uno che gioca a fare l'eroe."disse l'uomo.
"CLARK!"disse Marta.
Clark indossava un giaccone chiaro,maglietta blu,jeans blu e scarpe nere.
"Marta sono in debito con tuo figlio per ieri sera,ma pensavo che gli avessi parlato della faccenda
del cantiere."disse Lionel.
"Si e sono d'accordo con lui."disse Marta che fece si che uno degli uomini in nero sorreggesse
Lionel mentre lei si allontanava.
"Sei disposta a perdere il lavoro per questo?"disse Lionel.
"Questo dipende da te."disse Marta che andò dal figlio.
"Marta?"disse Lionel "Marta..."
"Ciao."disse Clark che la abbracciò.
In quel momento arrivarono decine di auto e Clark si avvicinò all'indiano anziano.
Lui aveva i capelli bianchi legati in una lunga treccia dietro la schiena,giaccone scuro,pantaloni neri
e scarpe nere.
"Ti ringrazio Clark."disse Joseph "Kyla aveva ragione a credere in te."
"Non l'ho salvata."disse Clark.
"Hai fatto quello che potevi."disse lui "Ricordati...Kyla aveva fede in te e anche io.
Qualunque sia il tuo destino..."
L'indiano prese un tessuto viola scuro con dentro il bracciale di Kyla "...quello è per la donna della
tua vita."
Clark prese il bracciale e il tessuto "Grazie."
Lex arrivò sul posto.
Indossava una giacca nera,camicia rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
Nella mano sinistra aveva un foglietto e indossava gli occhiali.
Lex andò da Lionel che aveva entrambe le mani poggiate in cima al bastone ed era visibilmente
arrabbiato.
"Mi hai sempre detto di selezionare i miei obbiettivi con saggezza."disse Lex.
"Sul serio avrei usato un'espressione così banale?"disse Lionel.
"Avresti dovuto accettare la mia offerta per quel terreno."disse Lex che gli diede il foglio.
"Che cos'è?"disse Lionel.
"In seguito alla petizione lo stato ha deciso di applicare la legge sui beni culturali e ricomprarti il
terreno al 30%."disse Lex "Sarai felice di sapere che la Lex Corporation si è assicurata l'appalto per
la protezione dell'area."
"L'altruismo non è nei tuoi cromosomi Lex."disse Lionel "Puoi credermi.
Non so che cosa tu stia tramando,ma hai trovato qualcosa di prezioso in quelle grotte e qualunque
cosa sia...io lo scoprirò."
Lionel andò via.
Lex andò nella grotta con una torcia e illuminò l'apertura ottagonale,ci soffiò sopra e la pulì con un
panno marrone,poi illuminò il resto della grotta.
Clark era a guardare dalla finestra del fienile la notte seguente.
Indossava una camicia celeste,pantaloni neri e scarpe nere.
Lana gli arrivò alle spalle.
Aveva i capelli legati dietro la testa e indossava una giacca rosso scuro,camicia rosa,pantaloni neri e
scarpe nere.
"Lana."disse Clark.
"Volevo dirti che mi dispiace tanto per Kyla."disse Lana.
"Peccato che tu non l'abbia conosciuta meglio."disse Clark "Ti assomigliava."
"È bello che tu lo dica,so quanto contava per te."disse Lana.
I 2 guardarono verso l'esterno.
"Kyla mi aveva mostrato una stella."disse Clark indicando il cielo con la mano destra "Li,vicino a
quella più luminosa.
Ora è scomparsa."
"Certe luci si spengono troppo in fretta."disse Lana.
"Stai tremando,ti senti bene?"disse lui.
"No...non sto bene per niente."disse Lana "È una cosa che non riesco ad accettare."
"Che cosa?"disse Clark.
Lana iniziò a piangere "Ha chiamato la madre di Whitney.
Le hanno detto che è disperso."
Lui la abbracciò mentre lei piangeva.
