THE CONJURING:PER ORDINE DEL DIAVOLO

1981

Luglio 18.

VOCE NARRANTE

"John Constantine e Madame Xanadu vennero chiamati per documentare l'esorcismo di David

Glatzel.

Aveva 8 anni."

Notte.

In mezzo a un prato marrone c'era una villa a 2 piani,con le pareti fatte da tegole di legno

di colore verde,avente delle finestre dai bordi bianchi.

La parte inferiore della villa aveva una tettoia obliqua e scura,con delle colonne bianche,dotate di

un ovale,dello stesso colore,sulla zona inferiore e una base rettangolare posta poco sotto,messe

sopra una ringhiera bianca,a sua volta poggiata su un pavimento esterno,sopraelevato,da cui,su ogni

spigolo,partiva una piccola scalinata verde,connessa a un pavimento rettangolare grigio che

percorreva il prato.

Il piano superiore dell'abitazione era rettangolare,con il tetto triangolare e nero,avente 2

protuberanze rettangolari bianche,dotate di una piccola finestra ciascuna,con un tetto a triangolo.

Intorno alla base della casa c'erano dei cespugli che la circondavano,tranne nelle zone dove erano

presenti le scalette verdi,alla sinistra dell'abitazione c'era un'altalena bianca,posta in

lontananza,mentre in alto a destra era presente della nebbia.

Il pavimento interno della casa era di legno e in un corridoio c'erano pezzi di vetro,vasi rotti,con

della terra sparsa tutt'intorno,mobili rovesciati,libri sparsi ovunque e,oltre un'entrata bianca dotata

di vetrate rettangolari in mezzo,di cui una era rotta,e divisa in parti rettangolari,c'era un lampadario

di cristallo a terra.

Alla sinistra dell'oggetto c'era un mobile con la parte superiore circolare,un corpo cilindrico di

legno,con varie linee incise su di esso,e la base a forma di circonferenza.

Le pareti della stanza erano di colore grigio spento.

La zona a sinistra del lampadario aveva un'entrata rettangolare,dai bordi bianchi,solcata da 3 graffi

obliqui,incisi sul lato sinistro,mentre la parte a destra aveva un'altra entrata,più piccola,che dava su

un corridoio perpendicolare,avente una porta a sinistra.

Oltre l'entrata a sinistra c'era una sala da pranzo,avente delle pareti grige con dei fiori blu dipinti

sopra,dove era presente una cristalliera bianca,posizionata sulla parete destra e avente una sedia di

legno posta alla sua destra,con sopra 1 specchio ovale,mentre alla sinistra del mobile c'era

un'entrata rettangolare,con una porta verde dotata di 5 incavature rettangolari.

La parete alla sinistra della porta aveva un quadro e,alla sua sinistra,c'era anche una grande

finestra,dotata di tende marroni ai lati e altre tende bianche al centro.

Davanti all'apertura c'era un mobile rettangolare,mentre in mezzo alla stanza,su un tappeto

chiaro con linee informi marroni,era posto un tavolo di legno rettangolare,avente un panno

bianco,dai lati a zig zag e dalla forma rettangolare,posto su di esso,con delle linee irregolari gialle

sulla sua superficie.

Al centro del panno c'era un vaso spaccato,i cui pezzi erano sparsi sia sul mobile che a

terra,contenente una pianta con fiori gialli e bianchi.

Le sedie del tavolo erano rovesciate e sparse in vari punti della stanza.

Nella zona a sinistra di un'altra stanza,dalle pareti grige,era presente un mobile rettangolare di

legno,con sopra delle candele,di varia forma e dimensione,poste intorno a una foto,dalla cornice

marrone,che mostrava una famiglia di 4 persone.

Dietro l'oggetto c'era una lampada,con una base circolare dorata,avente 4 gambe irregolari,simili a

foglie,che andavano prima in orizzontale e poi in verticale,dopo di che l'oggetto veniva formato da

una placca di porcellana,bianca e cilindrica,con 2 circonferenze nere all'inizio e alla fine,più dei

fiori dipinti sopra,avente i lati curvi verso l'interno a metà e la cima conica,connessa a un cilindro

dorato composto da 3 circonferenze,di qui quella più in basso era la più piccola e quella in alto era

la più grande,a sua volta collegato a una plafoniera cilindrica e bianca,con i lati curvi verso l'interno

a metà,una circonferenza sulla parte inferiore,dei fiori dipinti al centro e la parte superiore aperta

verso l'esterno.

A destra c'era un altro mobile rettangolare,con sopra una candela e una lampada bianca,composta

da una base quadrata,avente al centro un cono la cui punta era connessa a un ovale,a sua volta

collegato a un secondo ovale più grande,unito a una placca verticale e cilindrica bianca,solcata da

delle linee ad aspirale dirette in alto,che si univa a 2 ovali orizzontali,di cui quello in basso era il più

piccolo e quello in alto era il più grande.

La parte alta dell'oggetto era coperta da una plafoniera cilindrica.

Questa stanza conduceva a un salotto,al cui centro,su un tappeto bianco,c'era un tavolino

ovale,con un ripiano inferiore della stessa forma,avente diverse candele,di varia forma e

dimensione,accese su di esso.

Alla destra del tavolino c'era una poltrona marrone,con lo schienale circolare,su cui si trovava un

uomo con capelli neri e corti,indossante una maglietta a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe

nere.

Alla sinistra dell'uomo era presente Xanadu,seduta su una sedia di legno,che aveva i capelli

neri,lisci e lunghi,legati dietro la testa e indossava una maglietta fucsia,una collana dorata,avente al

centro un medaglione,ovale e d'oro,con una croce all'interno,avente una sfera bianca al centro,degli

anelli d'oro sulle dita,pantaloni viola e scarpe nere,che lasciavano vedere il dorso del piede.

Dietro le sedie su cui erano i 2 c'era una scrivania piena di candele accese.

Alla sinistra del tavolino era presente un divano,di colore grigio,dove erano sedute 4 persone,di cui

quello più a sinistra era un ragazzo avente i capelli neri,con la riga a sinistra,indossante una

maglietta verde,a mezze maniche,jeans blu e scarpe bianche.

Alla destra del giovane c'era una ragazza,poggiata con la testa sulla sua spalla,avente i capelli

castani e lunghi,con la riga al centro,maglietta rossa,a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.

Alla destra della ragazza c'era una donna adulta,dai lunghi capelli neri,con la riga a

sinistra,indossante una maglietta verde,a mezze maniche,pantaloni blu,che lasciavano scoperti i

polpacci,e scarpe nere,avente in braccio un bambino castano,grondante di sudore,che aveva degli

occhiali rettangolari neri e indossava un pigiama grigio.

Ai lati del divano c'erano 2 tavolinetti pieni di candele e statuette di Gesù,più una lampada dalla

base circolare,connessa a un ovale verticale marrone,con la parte superiore bianca da cui partivano

delle strisce verticali scure,e avente una plafoniera conica,con la cima piatta.

Dietro i 4 c'era una cristalliera di legno,mentre tra le sedie e il divano,oltre il tavolino,c'era una

poltrona grigia su cui era seduto John Constantine,che indossava una maglietta nera,a mezze

maniche,una catenella con un crocifisso al collo,pantaloni neri,scarpe nere e aveva un libro aperto

tra le mani.

Dietro di lui,a sinistra,c'era un pianoforte marrone,con una candela sopra,posto davanti a una

finestra con tende dello stesso colore dell'oggetto ai lati e una tenda bianca al centro,mentre a destra

era posto un tavolinetto di legno,con sopra un crocifisso e delle candele,messo davanti a un'altra

finestra con tende dello stesso colore di quella a sinistra.

Alla sinistra della prima finestra c'erano 2 quadri,posti 1 più in alto dell'altro,tra la prima e la

seconda finestra c'era un quadro rettangolare,più grande degli altri,e a destra della seconda finestra

era presente 1 specchio rettangolare,circondato da una zona di legno della stessa forma,avente sopra

un ripiano con una sveglia circolare marrone.

Il pavimento della stanza era pieno di libri e le pareti avevano altri graffi incisi su di esse.

"Stammi vicino,Yahweh."disse Constantine.

"Stammi vicino,Yahweh."dissero gli altri.

"Proteggimi dalla peste...che vaga nelle tenebre."disse Constantine.

"Proteggimi dalla peste...che vaga nelle tenebre."dissero gli altri.

"Dallo sterminio che devasta a mezzo giorno."disse Constantine.

"Dallo sterminio che devasta a mezzo giorno."dissero gli altri.

"Stammi vicino,Yahweh."disse Constantine.

"Stammi vicino,Yahweh."dissero gli altri.

"Il mio rifugio sei tu."disse Constantine.

"Il mio rifugio sei tu."dissero gli altri.

"Stammi vicino,Yahweh...nell'ora del bisogno."disse Constantine.

"Stammi vicino,Yahweh...nell'ora del bisogno."dissero gli altri.

"E non mi sarà fatto alcun male."disse Constantine.

"E non mi sarà fatto alcun male."dissero gli altri.

"Nessun colpo cadrà sulla tua terra."disse Constantine.

"Nessun colpo cadrà sulla tua terra."dissero gli altri.

"Stammi vicino,Yahweh,nell'ora del bisogno."disse Constantine.

"Stammi vicino,Yahweh,nell'ora del bisogno."dissero gli altri.

"Egli darà ordine ai suoi spettri di luce,i suoi angeli,di custodirti in tutte le tue vie."disse

Constantine.

"Egli darà ordine ai suoi spettri di luce,i suoi angeli,di custodirti in tutte le tue vie."dissero gli altri.

"Stammi vicino,Yahweh,nell'ora del bisogno."disse Constantine.

"Stammi vicino,Yahweh,nell'ora del bisogno."dissero gli altri.

"Facciamo una pausa?"disse Constantine che chiuse il libro e guardò Xanadu,poi osservò gli

altri"Che ne dite?"

Poco dopo Constantine era vicino all'entrata della stanza dove c'era il tavolo con il vaso rotto su di

esso.

"Tesoro?"disse Xanadu che si avvicinò con 2 tazze di porcellana e glie ne diede una"Ti senti bene?"

"Si,sto bene."disse Constantine guardando davanti a se,poi sospirò e guardò di nuovo sua moglie"È

che non ne ricordo 1 come questo."

Lei si avvicinò al tavolo,dove c'era la madre del bambino che teneva in braccio il piccolo,mentre il

padre era accucciato alla sua sinistra e gli teneva le mani sulla schiena.

Alla sinistra della madre c'era la ragazza,che era seduta su una sedia e aveva l'avambraccio sinistro

e il gomito destro sul tavolo,con la mano destra sul mento,mentre il ragazzo teneva le mani sul

bordo dell'ingresso della stanza.

Xanadu si sedette su una delle sedie poste alla sinistra del tavolo.

"Dovrebbe provare a dormire un po'."disse Constantine che mise l'avambraccio sinistro sullo

schienale della sedia dove era seduta Xanadu e indicò il bambino con la mano destra.

"Si."disse il padre alzandosi e prendendo in braccio il figlio"Dai vieni..."

"Lo porto io,signor Glatzel."disse il ragazzo avvicinandosi.

"Eh?"disse l'altro.

"Si,ci penso io."disse il ragazzo che prese in braccio il bambino.

"Grazie."disse l'uomo.

"Grazie molte,Armin."disse la madre del bambino.

"Ci mancherebbe."disse Armin uscendo dalla stanza e dirigendosi verso una scala,divisa in 2

rampe,con la ringhiera bianca"Andiamo,ometto.

Ok."

La parete alla sinistra della scala era blu spento,con vari quadri appesi.

"Non resisterà ancora a lungo."disse il padre.

"Non dovrà farlo."disse Constantine"La cosa si risolverà ora che l'esorcismo è stato autorizzato.

Padre Gordon è già in viaggio."

Armin mise il bambino a letto,coprendolo con delle coperte verdi.

La spalliera del letto era di legno,con 2 piccole colonne laterali,aventi la parte superiore,che era

simile a una pigna,poggiante su una base esagonale,connessa al corpo cilindrico delle gambe del

letto,che avevano delle incavature a distanze regolari tra loro.

Tra una gamba e l'altra c'era una placca di legno rettangolare,dai lati irregolari,avente la parte più

esterna curva,poi si incavava verso il basso e al centro formava una zona sopraelevata orizzontale.

In fondo al letto c'era un mobile rettangolare di legno,con sopra un asciugamano bianco,mentre ai

lati c'erano 2 comodini,con sopra delle lampade aventi l'asta cilindrica e la plafoniera marrone della

stessa forma.

Sul mobile a destra c'era un orsetto luminoso,di colore arancione e con macchie nere,mentre sul

mobile a sinistra c'era un oggetto rettangolare grigio,avente la parte frontale nera su cui era presente

una scritta,di cui ogni lettera aveva un colore diverso.

Alle spalle del letto c'era una grande finestra,coperta da delle tende bianche,a sinistra e a destra di

quest'ultima c'erano 2 finestre identiche,ma meno larghe,sulla zona destra della stanza c'era

un'entrata,mentre davanti alla parete a sinistra era presente un grande mobile bianco,con dei ripiani

nella parte superiore e degli sportelli nella zona inferiore,più una porta bianca alla destra di

quest'ultimo.

Le pareti,che erano grigie e con dei fiori dipinti sopra,e la porta erano state graffiate,nella stanza

c'erano vari giocattoli a terra e una sedia a dondolo in miniatura.

La porta d'ingresso,che era bianca e con 5 incavature rettangolari e orizzontali incise su di essa,era

posta a destra,con una vetrata rettangolare messa sopra,mentre alla destra di quest'ultima era

presente un armadio a muro,bianco e aperto.

"Sei un ometto coraggioso."disse il ragazzo chinandosi alla sinistra del letto e mettendo la mano

destra sulla spalla sinistra del piccolo"Lo sai?

Io ero minuto,quindi...so...che significa essere preso di mira...ma non è nulla paragonato a quello

che stai vivendo tu."

"Non mi sento molto coraggioso."disse il bambino.

"Essere coraggiosi non significa non avere paura."disse Armin"Significa avere paura,ma non

mollare.

Andrà tutto bene.

Non lascerò che ti succeda nulla.

Te lo prometto."

"Armin..."disse il bambino e l'altro si accucciò per sentire bene"Quando chiederai a mia sorella di

sposarti?"

Armin rise,mentre il bambino sorrideva"Non so di che stai parlando."

"E dai."disse il bambino sorridendo.

"Io...non..."disse Armin sorridendo,poi guardò verso la finestra alla sinistra del letto,si alzò e spostò

leggermente le tende,vedendo un'auto bianca,con la parte laterale del cofano e del bagagliaio

nera,fermarsi davanti alla casa.

Dal mezzo scese padre Gordon,che osservò la casa per alcuni istanti.

Aveva gli occhiali,indossava un cappello fedora nero,giacca nera,camicia nera,pantaloni neri,scarpe

nere e nella mano destra aveva una valigetta scura.

Il prete iniziò a camminare verso una delle scale esterne della casa.

Il bambino,rimasto solo,sentì dei colpi pesanti sui muri e si mise seduto,guardandosi intorno,poi udì

dei botti più forti,scese dal letto e corse nel bagno,chiudendo la porta.

La stanza aveva il pavimento e le mura bianche,tranne una linea orizzontale nera in basso e un'altra

poco sopra la metà dei muri,a sinistra c'era un lavandino,con sopra 1 specchio rettangolare,e alla

destra di quest'ultimo era presente un mobile dotato di 2 grandi sportelli rettangolari,con una vetrata

al centro di ognuno,posti sopra un'apertura rettangolare avente un cassetto al di sotto,che era

posizionato sopra 2 sportelli.

La zona a destra del bagno aveva il water e il bidè,mentre in fondo alla stanza,a sinistra,c'era una

vasca,circondata da una tenda di plastica bianca,con una finestrella a sinistra di quest'ultima e una

porta,dotata di un accappatoio bianco appeso su di essa,a destra.

Il bambino,sentendo dei pesanti colpi contro la porta,corse nella vasca,chiuse le tende e si

accucciò,dopo di che i botti cessarono.

Il piccolo restò fermo nella vasca,guardandosi intorno,poi mandò la testa verso l'alto,vedendo delle

dita,pallide e con la punta nera,che stringevano l'asta orizzontale a cui era connessa la tenda.

La mano lasciò la presa poco dopo,poi il bambino si voltò verso il rubinetto della vasca,vedendo le

manopole che si stavano aprendo.

Dalla doccia uscì un getto di sangue che lo colpì in pieno.

"FERMATELO!"urlò il bambino che iniziò a dimenarsi e a urlare a squarcia

gola"NOOOOOOOO!

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

AAAAAAAAHHHHHHHH!"

Il padre del piccolo aprì violentemente la porta della stanza,seguito da Constantine,dalla madre del

bambino,dalla ragazza,dal ragazzo e dal prete.

"Dov'è?"disse la ragazza.

Il gruppo sentì il suono di vetri che venivano rotti provenire dal bagno,così il padre provò ad aprire

la porta,che era bloccata.

"DAVID!"urlò l'uomo che sfondò la porta a spallate"DAVID!..."

Il padre vide che il vetro sopra il lavandino era rotto,a terra c'era 1 sgabello rovesciato e il bambino

era accucciato dietro al mobile.

"Che succede ometto?"disse l'uomo entrando nella stanza"Stai bene?

David?"

Il bambino si alzò,stringendo un pezzo di vetro appuntito nelle mani.

"David..."disse l'uomo che indietreggiò a causa del fatto che il piccolo gli corse contro,urlando e

alzando il braccio con l'oggetto appuntito,poi il bambino gli infilzò la gamba destra,facendolo

urlare,dopo di che l'uomo cadde a terra e il piccolo afferrò la punta di vetro,muovendola nella ferita

e facendo urlare il padre,poi la estrasse e provò a colpirlo,ma Constantine lo afferrò alle

spalle,togliendogli l'arma e mettendogli il braccio sinistro intorno al collo,mentre bloccava l'altro

arto con il destro.

"PADRE!..."disse Constantine"VA FATTO SUBITO!

ORA!"

"Ok!"disse il prete"Portiamolo in macchina e andiamo in chiesa!"

"NO!"urlò Constantine"NON C'È TEMPO!

PADRE...adesso!"

Xanadu era al piano di sotto insieme al ragazzo orientale,che aveva montato una telecamera su un

tripode nero.

Lui indossava una camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.

I 2 guardarono in alto,verso la scala posta alla loro sinistra,e videro il gruppo tornare verso il piano

terra.

Il prete scese le scale per primo,seguito dal ragazzo e da Constantine,che portava il bambino urlante

in braccio,al seguito del quale arrivarono tutti gli altri.

Il piccolo allungò le mani verso il muro e Constantine venne strattonato da una forza invisibile a

metà della scala.

"OH!...NO!"urlò Constantine e poi riuscì a scendere,mentre sul muro si formavano 3 solchi,dopo di

che lui sbatté contro un muro,con al spalla sinistra,e riprese a scendere,mentre si formavano altri

graffi sulle pareti.

Tutti andarono nella sala da pranzo,poi Xanadu e la madre del bambino tolsero il panno bianco e i

resti del vaso dal tavolo,gettando tutto a terra,dopo di che Constantine mise il bambino,che si

dimenava e urlava a squarcia gola,sul mobile.

"Le braccia!"disse Constantine al ragazzo che era dietro di lui,mentre la ragazza iniziava a tenere

fermo il bambino dalla parte opposta del tavolo,insieme alla madre.

Il prete si mise alla sinistra del tavolo ed estrasse velocemente un libro dalla borsa,mentre il ragazzo

aiutava Constantine.

Xanadu fece uscire una luce fucsia dalle mani e formò un'aura dello stesso colore sul bambino.

Tutti i membri della famiglia la guardarono.

"State tranquilli!"disse Constantine"È normale!"

"Non mi ci abituerò mai!"disse il prete sfogliando il libro.

"Padre ora!"disse Constantine,mentre il bambino sbavava ed emetteva dei ringhi

animaleschi"Tenetelo forte!"

"Tu mio Dio,salva il tuo servo che in te confida!"disse il prete tenendo il libro con la mano sinistra

e aprendo la destra verso il piccolo.

Il ragazzo cinese iniziò a riprendere con la telecamera,mentre ai lati del volto del bambino si

formavano delle venature nere.

"Sii per lui,oh Yahweh,una torre fortificata!"disse il prete.

"Indossate l'armatura di Yahweh..."disse Xanadu afferrando la mano destra del bambino con la sua

e mettendo la mano sinistra,piena di energia fucsia,sulla fronte del bambino,che stava urlando a

squarcia gola e si dimenava"...affinché resistiate alle insidie delle ombre degli inferi e degli spiriti

del male!"

Il prete aprì una boccetta d'acqua santa e cominciò a spruzzarla sul bambino,che spezzò un osso

della mano destra di Xanadu,facendola urlare.

Lei ebbe una visione che mostrò una mano accendere un fiammifero,in un ambiente buio,poi vide

una ciotola di bronzo,con dietro delle candele nere poste su un tavolo,posizionata su un ramo di

metallo verticale e nero,che aveva la parte superiore piegata in avanti da entrambi i lati dell'oggetto

e varie punte sulla sua superficie,dopo di che vide 2 mani che strappavano una sostanza resinosa e

filamentosa chiara.

Xanadu si mise la mano sinistra sulla fronte,poi vide una pagina bianca di un libro,avente delle frasi

scritte in una lingua antica,con un cerchio dai contorni neri,che aveva all'interno un triangolo,dai

lati scuri,con dentro una piccola linea nera verticale posta nella zona centrale,posizionato sulla parte

alta del foglio.

Una mano femminile toccò la pagina del libro,poi,nella visione successiva,2 braccia,che

indossavano un abito nero,strapparono una radice,dopo di che lei vide la mano femminile destra,con

il palmo verso l'alto,chiudersi improvvisamente.

Xanadu fece un passo indietro e si mise di nuovo la mano sinistra sulla fronte.

"Xanadu,che c'è?"disse Constantine.

"Sto bene."disse lei dopo poco.

"Xanadu..."disse Constantine e in quel momento l'intero tavolo iniziò a sobbalzare.

Il prete riprese a gettare l'acqua santa sul volto del bambino,mentre quest'ultimo si riempiva di

grosse pustole gialle"SOCCORRILO OH SANTO YAHWEH,DALLA TUA SACRA DIMORA,E

COSÌ VIENI IN SUA DIFESA!"

Il tavolo continuò a sobbalzare,mentre Xanadu metteva di nuovo le mani sul piccolo.

"YAHWEH,ASCOLTA LA MIA PREGHIERA!"disse il prete"YAHWEH..."

Il busto del bambino si curvò verso l'alto,mentre lui emetteva un urlo mostruoso e fortissimo,poi ci

fu silenzio.

Xanadu si toccò il polso destro,con la mano sinistra,e si guardò intorno,insieme a tutti gli

altri,mentre si udiva un rombo leggero e costante.

Gli sportelli del mobile alle loro spalle si aprirono improvvisamente e tutti si chinarono per evitare i

piatti volanti,tranne il prete che fu preso alla tempia destra e cadde a terra.

La casa iniziò a tremare e a essere scossa da un forte vento,mentre il bambino urlava in maniera

disumana,poi Xanadu venne scagliata contro un muro da una forza invisibile.

"XANADU!"urlò Constantine che la soccorse.

"STO BENE JOHN!"urlò lei che si rialzò e andò a trattenere il bambino.

"PADRE!"urlò Constantine che andò a soccorrere il prete,mentre il vento faceva cadere la

telecamera.

Constantine mise la mano sinistra sulla schiena della ragazza"LA CASSETTA DEL PRONTO

SOCCORSO?"

"IN CUCINA!"disse la ragazza"IN CUCINA!"

"CI PENSO IO!"urlò l'orientale che iniziò a correre.

Il tavolo iniziò a scuotersi nuovamente,mentre Xanadu,Armin e la ragazza tenevano bloccato il

bambino.

"SBRIGATI JOHN!"urlò lei.

"Non fermarti..."disse il prete che era a terra.

"AIUTATEMI!"urlò la ragazza"VI PREGO,NON RIESCO A TENERLO!"

Constantine prese il libro e si mise alla destra del tavolo,mentre il vento diventava più

forte,sollevando moltissima polvere.

"JOHN!"urlò Xanadu"SBRIGATI!"

Constantine iniziò a leggere in latino,mentre il bambino rideva in modo disumano e si agitava

costantemente,poi Xanadu si mise la mano sinistra sulla fronte.

"NON STA FUNZIONANDO!"urlò Armin.

Constantine poggiò il libro sul tavolo,tenendolo con la mano destra,mentre con la sinistra tenne la

gamba destra del bambino,insieme al ragazzo.

Gli arti inferiori del piccolo si piegarono,mettendo così la pianta del piede sul piano del tavolo,poi

la spina dorsale si incurvò verso l'alto.

"FERMO!"urlò la ragazza"DAVID ASPETTA!

FERMATELO!"

La testa del ragazzino andò all'indietro,in modo abnorme,lui poggiò il petto sul piano del tavolo e

piegò il corpo in modo innaturale,mettendo la testa sotto il braccio sinistro,poi emise un urlo

disumano,facendo gridare la ragazza a squarcia gola.

"Ma cosa..."disse Constantine.

"AIUTATEMI VI PREGO!"urlò la ragazza"CHE STAI FACENDO?!

DAVID!

AIUTATEMI!"

"Mio Dio..."disse Xanadu che intensificò l'energia nelle sue mani e la mandò verso il

bambino,mentre Constantine restava a bocca aperta.

Il piccolo continuò a urlare,poi il pavimento di legno venne squarciato da varie crepe,dirette in

direzioni diverse,che fecero barcollare tutti,mentre altre aperture si formavano sulle pareti.

"DAVID SMETTILA!"urlò la sorella e il corpo del fratello tornò in una posizione

normale"DAVID!"

Il bambino cominciò a urlare a squarcia gola,emettendo dei ringhi mostruosi.

"LASCIALO IN PACE!"urlò Armin guardandosi intorno.

"ARMIN NON PARLARCI ASSOLUTAMENTE!"urlò Constantine"NON GLI RIVOLGERE LA

PAROLA!"

"TI HO DETTO LASCIARLO IN PACE!"urlò Armin"È SOLO UN BAMBINO,BRUTTO

VIGLIACCO!"

"NO,ARMIN!"urlò Constantine che gli afferrò il braccio destro con la mano sinistra"NO!"

Il bambino guardò verso la sorella,che venne scagliata via,insieme alla madre,da una forza

invisibile,finendo a terra,poi il ragazzo venne scagliato contro il mobile alle sue spalle,dopo di che il

piccolo si alzò,mantenendo la parte alta del corpo piegata all'indietro e poi si mise in posizione

dritta.

Il bambino corse verso Constantine,gli saltò addosso e lo fece cadere all'indietro,mandandolo fuori

dalla stanza.

"MI RICORDO DI TE!"urlò il bambino parlando con una voce mostruosa"QUELLO CHE È

SCAPPATO!"

Il piccolo gli diede un destro sul petto,all'altezza del cuore.

"TI STRAPPERÒ IL CUORE VECCHIO!"urlò il bambino"CHE C'È?

NON TI RICORDI DEL TEMPO PASSATO ASSIEME?"

Constantine spalancò gli occhi e aprì la bocca,mentre la sua pelle iniziava a diventare pallida,poi

improvvisamente vide se stesso da bambino.

Aveva i capelli neri,lunghi fino alle spalle,ed era senza vestiti in una landa pietrosa e nera,dotata di

orrende punte oblique che erano disseminate in tutta la zona,con delle fiamme nere che uscivano

da alcune crepe tra le rocce.

La zona era scossa da un fortissimo vento,che portava con se dei filamenti neri,e sovrastata da un

cielo pieno di nuvoloni neri e arancioni.

"SI,ECCO!"disse il bambino"ORA COMINCI A CAPIRE!"

"JOHN!..."urlò Xanadu che corse verso di lui,ma poi si mise la mano destra sulla

fronte,piegandosi in avanti.

Lei vide che in un luogo buio c'era un tavolo di pietra rettangolare,con un cerchio inciso su di

esso,dentro il quale c'era una stella,dotata di 5 punte,con dei simboli mistici incisi tra una punta e

l'altra,e delle candele nere poste oltre la circonferenza.

Su 2 delle punte della stella c'erano delle foto e al centro c'era la ciotola di bronzo,avente delle

fiamme che uscivano da essa.

La visione successiva mostrò una mano sinistra femminile,dotata di un anello,che toccava un

libro,poi Xanadu vide una figura,vestita con un lungo abito nero,prendere con le mani la ciotola e

portarla verso il volto.

Lei si piegò in avanti ancora di più,tenendo la mano destra sulla fronte.

"EHI!"urlò Armin correndo,poi afferrò il bambino e lo tolse da sopra Constantine,che rimase a

terra con la mano destra sul petto,all'altezza del cuore.

"ASCOLTAMI!"urlò Armin che si mise in ginocchio davanti al piccolo,tenendolo per le

braccia"GUARDAMI!"

Il bambino emise un verso mostruoso e alzò la testa verso l'alto,mentre Xanadu finiva in ginocchio.

"GUARDAMI!"urlò Armin e l'altro gli urlò in faccia"SO CHE SEI ANCORA LI,DAVID!

LASCIALO IN PACE!

LASCIALO IN PACE...E PRENDI ME!"

L'essere lo guardò,ringhiando e sbavando.

"PRENDI ME!"disse Armin"EHI!

PRENDI ME!

PRENDI ME!"

Constantine era ancora a terra,con le mani sul petto,e aveva il volto contorto dal dolore,mentre nella

sua testa comparivano i flash dove si vedeva la landa pietrosa,dopo di che guardò verso Armin.

"LASCIALO IN PACE E PRENDI ME!"urlò il ragazzo,dopo di che l'iride e la pupilla dei suoi

occhi divennero grigi e le palpebre si arrossarono,mentre gli occhi del bambino tornavano

normali.

Il vento cessò,il piccolo cadde a terra e l'altro rimase a fissare il vuoto davanti a se.

Constantine spalancò gli occhi,mentre si teneva le mani sul petto"No..."

Gli occhi di Armin tornarono normali e lui rimase a guardare davanti a se,del tutto sconvolto.

"No..."disse Constantine ansimando a terra.

La sorella del bambino si alzò e corse verso il piccolo"David?

DAVID!"

Xanadu si alzò,tenendo la mano destra sulla fronte e gli occhi chiusi,mentre usava la mano sinistra

per afferrare il tavolo e sostenersi.

Constantine si mise prima sul fianco destro e poi a pancia in sotto.

"David?"disse la sorella che venne raggiunta dal padre e dalla madre"Stai bene?

Ehi?"

Il padre si sedette sulle scale e fu raggiunto dalla figlia,mentre la madre abbracciava il piccolo.

"Oh..."disse Constantine a terra,mentre ansimava.

Armin si poggiò con la schiena al muro,mentre Constantine si era messo sul fianco destro e

ansimava affannosamente.

"John?"disse Xanadu che lo soccorse"JOHN?

TESORO?"

Lui la guardò,mentre il suo viso diventava biancastro e grigio.

"Che c'è?"disse Xanadu accarezzandogli il volto,poi lui mise la testa a terra.

"John..."disse lei piangendo mentre lui ansimava e respirava a fatica"CHIAMATE IL 911!"

"Vado."disse la ragazza che corse in un'altra stanza.

VOCE NARRANTE

"L'esorcismo del giovane David Glatzel significò la fine dei suoi tormenti.

Ma per Armin Johnson fu solo l'inizio.

I tragici eventi che seguirono fecero scalpore su tutte le testate giornalistiche e su tutte le

televisioni...e condussero i Constantine a una delle scoperte più sinistre della loro carriera."

Il giorno dopo padre Gordon,Xanadu e Zatanna erano seduti su una panca di legno,con i

braccioli coperti da un tessuto grigio,posta sulla parte destra del lungo corridoio di un'ospedale e

alla sinistra dell'oggetto c'era l'orientale,che aveva la schiena poggiata al muro.

Zatanna aveva i capelli neri e lunghi,con la riga al centro della testa,indossava un giacchetto

nero,maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

Il pavimento era grigio,le pareti,dotate di molte porte e finestre,erano bianche,come anche il

soffitto,che era formato da mattonelle quadrate e dotato di una fila di luci della stessa forma al

centro.

Da una delle porte uscì un medico con capelli neri e corti,indossante una maglietta verde,a mezze

maniche,pantaloni verdi e scarpe bianche.

"Signora Xanadu."disse l'uomo e lei si alzò,seguita anche dagli altri 2"È stabile.

Lo trasferiremo all'unità coronarica."

"Quindi è stato un infarto?"disse Gordon.

"Si...e non 1 di poco conto,temo."disse l'uomo.

"Lo possiamo vedere ora?"disse Zatanna.

"Non ancora."disse l'uomo"Gli faremo un'operazione alla coronaria per ripristinare la circolazione

al cuore."

"E poi si riprenderà?"disse Xanadu piangendo.

"Dobbiamo fare altri accertamenti per rispondere a questa domanda."disse l'uomo"Mi dispiace."

Zatanna abbracciò la madre.

Fuori dall'ospedale c'era una zona con un prato,avente degli alberi in lontananza,dove era posta una

colonna rettangolare bassa,con una cima rettangolare più larga del resto,avente sopra la statua di 1

scheletro,coperto da un lungo e largo abito dotato di cappuccio,avente un triangolo equilatero,con la

punta verso l'alto,messo al centro della fronte,che aveva una linea verticale,con un ovale verticale

in cima,posizionata a metà della base della figura geometrica,diretta tra le orbite e terminante in

mezzo ad esse,poco prima del loro inizio.

Intorno all'oggetto c'erano diverse persone,di nazionalità rumena e di vario genere ed età,che si

tenevano per mano,formando un cerchio.

"Oh altissimi!"dissero tutti quelli che circondavano la statua"Ascoltateci!

Le nostre voci sono riunite in preghiera.

Noi vi invochiamo,persi in tenebre eterne,perché ci affidiate alle mani del Fato.

Mentre la Luna di mezzanotte si innalza su ali nere...compiamo questo sacrificio...nell'attesa di

vedere la luce.

Nella vita e nella morte...rendiamo gloria...Madre Miranda."

Pochi giorni dopo Armin,che indossava una maglietta grigia,a mezze maniche,e pantaloncini

neri,con punti bianchi,stava dormendo in un letto dalle coperte chiare,con dei fiori gialli dipinti

sopra.

I cuscini erano bianchi,con delle linee nere.

La spalliera del letto era molto alta,rettangolare e divisa in quadrati marroni,contenenti 2 foglie di

metallo all'interno di ciascuno,di cui una era puntata verso l'alto e l'altra verso il basso.

Dietro la spalliera era presente una grande finestra rettangolare,con tende bianche,mentre ai lati del

letto c'erano 2 comodini di legno,con sopra delle lampade aventi un'asta di metallo e una placca

cilindrica,di colore giallo ocra e con quadratini bianchi,posta in cima.

Le pareti della stanza erano di colore rosso spento.

Alla destra del letto,dopo il comodino,c'era un mobile rettangolare,con sopra dei vasi

rettangolari,e 2 quadri di diversa dimensione appesi sopra di esso,poi,alla destra dell'oggetto,c'era

un'entrata rettangolare bianca,con una tenda davanti.

Alla sinistra dell'entrata c'erano dei ripiani a muro,messi a varie altezze,un contenitore rettangolare

nero,con delle chiavi appese su di esso,e delle lampade circolari,dentro una grata della stessa

forma,di cui 2 erano sulla stessa parete,mentre una era sul muro perpendicolare,che aveva un'altra

entrata.

Alla sinistra del letto c'era un mobile,posto davanti alla parete,formato da 2 piani di legno

paralleli,su cui erano posti vari oggetti,e aveva 2 gambe rettangolari,di metallo grigio,al centro,unite

da delle travi orizzontali.

Dietro questo mobile c'erano 2 finestre quadrate,dai bordi bianchi,con delle tende davanti e alla loro

destra c'erano 2 quadri.

Nel sogno il ragazzo sentì la voce di Constantine,che gli urlava di non parlare con il demone,poi si

svegliò.

La sorella di David entrò nella stanza.

Indossava un lungo vestito nero,scollato,senza maniche e con macchie bianche,che arrivava fino

alle ginocchia.

"Ehi,la mummia è viva."disse lei andando verso la parte sinistra del letto.

"Perché mi hai fatto dormire tanto?"disse lui che si mise la mano destra sulla fronte.

"Non l'ho fatto,non sono riuscita a svegliarti."disse lei che salì sul letto.

"Non sei riuscita a svegliarmi?"disse Armin.

"No,non ce l'ho fatta."disse lei.

"Oh...ma che strano."disse Armin e lei lo baciò,mettendosi sopra di lui"Non ti sarai sforzata molto."

"Uhm...no."disse lei.

In quel momento si udirono dei cani abbaiare e si sentì una voce maschile.

"Ok,c'è bruno."disse lei tirandosi su e ridendo"Dai..."

"Oh...Bruno è un uomo di mondo,non ci fa caso."disse Armin ridendo e tenendola per i gomiti,poi

lei si sedette sul letto.

"No..."disse la ragazza ridendo.

"Aspetta,voglio chiederti una cosa."disse lui mettendosi seduto.

"D'accordo."disse lei sorridendo e mettendogli la mano sinistra sul collo"Che cosa mi vuoi

chiedere?"

"Ah...niente di che."disse lui mentre lei gli accarezzava i capelli"Stavo...stavo pensando...ora che

David è fuori dai guai...magari...dovremo lasciarci tutto alle spalle e...andare via da questo posto.

Capisci?"

"Intendi...lasciare Brookfield?"disse lei.

"Si,non c'è niente che ci trattenga qui."disse Armin.

"C'è la mia famiglia a tutti i soldi che noi non abbiamo."disse lei"Armin..."

"Ok,i soldi non sono un problema,lavoriamo entrambi...e questo posto non ci costa niente..."disse

lui.

"Armin,ho iniziato questo lavoro da poco tempo."disse lei"Non posso andarmene così ora."

Lei guardò verso l'entrata"E Bruno non ha idea di come prendersi cura di questi cani."

I 2 sorrisero.

"Ehi..."disse lei mettendogli le mani sul collo"Fammici pensare...ok?"

"Ci penserai?"disse lui.

Lei annuì e lo baciò"Si,ci penserò."

"Ok...ecco fatto."disse lui.

Lei si alzò e andò verso l'entrata opposta al letto"Dai,vestiti.

Ti amo."

L'abitazione dentro cui si trovavano era una villa a 2 piani,con le pareti composte da tavole di legno

bianche,messe in orizzontale.

Intorno alla base della casa c'era un pavimento sopraelevato di colore grigio,da cui scendevano

delle scalette,poste a intervalli regolari,di pochi gradini,e su cui poggiavano delle colonne

rettangolari bianche,passanti attraverso un secondo pavimento sopraelevato,posto al piano

superiore,avente il bordo esterno verde e dotato di una ringhiera bianca,con dei panni su di essa,a

cui era attaccato un cartellone rettangolare,di colore giallo ocra,per poi connettersi a una tettoia

bianca e obliqua.

L'abitazione aveva 2 tetti triangolari grigi,con un camino di mattoni tra di essi,e un triangolo

laterale posto a destra,avente la zona centrale bianca,dove si trovava una finestra rettangolare,dai

bordi verdi,con la zona superiore appuntita.

La parte posteriore dell'abitazione era composta da dei tetti grigi e obliqui,posti al piano

inferiore,più delle tettoie rettangolari allungate verso l'esterno.

C'erano vari oggetti,tra cui una bicicletta,poggiati sulle pareti esterne inferiori,intorno alla casa

erano presenti dei cespugli e un prato,con una strada poco oltre,davanti a cui era parcheggiata una

macchina grigia,e dietro a quest'ultima c'era un altro prato e un bosco.

La ragazza aprì una delle porte del piano superiore e uscì con Armin,che indossava una maglietta

bianca,a mezze maniche,pantaloni blu e scarpe nere.

I 2 si diressero verso una scala esterna,che connetteva il pavimento superiore con quello alla base

della casa.

I ragazzi arrivarono al piano terra e un uomo,con capelli neri,lunghi fino alle spalle,indossante un

giaccone grigio,maglietta bianca,pantaloni chiari e scarpe nere,aprì una porta che aveva tutta la zona

centrale composta da una rete per gli insetti.

Una signora anziana,con capelli grigi e lunghi,indossante una maglietta bianca,a mezze

maniche,pantaloni bianchi e scarpe nere,uscì dalla casa,portando un cane al guinzaglio.

"Signora,che piacere!"disse la ragazza salutandola,mentre l'altra se ne andava,poi si rivolse

all'uomo"Ehi,stiamo andando."

Lei entrò in una stanza con le pareti giallo ocra,avente una porta di legno scuro,con 6 incavature

rettangolari orizzontali poste su di essa,posizionata dalla parte opposta rispetto all'entrata.

Alla sinistra della porta c'era una cristalliera,i cui sportelli superiori erano aperti,sulla parete

perpendicolare a quella dove si trovava il mobile era presente una zona piena di fogli appesi,con

una finestra alla loro sinistra,dotata di una tenda chiara,dopo di che c'era un'altra zona piena di

fogli.

Al centro della stanza c'era un tavolo di legno,pieno di fogli impilati e con una scatola di cartone su

di essa.

Alla destra del mobile c'erano delle sedie di legno,impilate una sull'altra,mentre a sinistra era

presente un altro mobile,con sopra un'altra scatola.

Nella parte opposta e destra della stanza c'era un camino marrone,con una zona dello stesso colore

intorno,avente 2 ripiani con 3 orologi di legno,di forma rettangolare e con la punta triangolare,messi

sopra 1 di essi,mentre sull'altro ripiano c'erano delle statuette di vetro,nella zona a sinistra invece

era presente una lavagna a muro,di colore verde,con dei fogli appesi su di essa e c'era anche

un'asta orizzontale,con una placca circolare sulla parte finale,connessa a una seconda asta

verticale,avente la zona iniziale color oro e quella finale bianca,collegata a una lampada

circondata da una placca cilindrica bianca.

"C'è una lista di cose da fare..."disse lei che prese un blocco di fogli dal tavolo,mentre l'uomo e

Armin entravano nella stanza.

"Oh!...stare dietro a queste cose è il motivo per cui ti starei pagando."disse l'uomo.

"No,non il fine settimana."disse lei arrivando all'ingresso della casa,che aveva le pareti dello stesso

colore dell'altra stanza.

Alla sua destra c'era un muro di legno,con 2 finestre laterali,di forma rettangolare e divise in 3

parti da delle aste orizzontali,coperte da delle tende,mentre la parte centrale aveva una porta

marrone,con la zona superiore di vetro,avente una tenda in alto,e alla sua sinistra c'era una scala di

legno.

"Vivi qui senza pagarmi l'affitto."disse l'uomo andandole dietro con una sigaretta nella mano

destra"Questo dovrebbe garantirmi il fine settimana libero e..."

Lei arrivò in un'altra stanza,che aveva l'entrata bianca e le pareti di colore verde scuro.

L'ambiente era molto lungo e aveva 2 piani di legno paralleli,che erano pieni di gabbie di

metallo,contenenti dei cani di vario tipo,messe su di essi.

Il muro a destra aveva delle finestre rettangolari bianche.

"...e magari le festività."disse l'uomo.

"Ok..."disse lei indicando una gabbia con la mano destra"Dai una tazza a Andy,a tutti gli altri 2."

Lei arrivò in fondo alla stanza e svoltò a sinistra.

La parete alla sua destra era piena di foto appese,con una finestra alla loro sinistra,mentre alla sua

sinistra c'erano i piani di legno.

"Questi 2 verranno presi dai padroni nel pomeriggio,quindi non preoccupatevi."disse lei indicando

alcune gabbie con la mano sinistra"Oggi pomeriggio portate tutti gli altri a fare un giro."

Lei passò attraverso un'apertura rettangolare,che la condusse a una piccolissima stanza,con un

archivio,posto a sinistra,avente dei fogli sopra,dopo di che arrivò in una seconda stanza dalle pareti

giallo ocra,con la parte bassa fatta di mattoni scuri,e dotata di una porta bianca,con 6 incavature

rettangolari su di essa.

Sulle pareti c'erano vari poster scuri,a destra era presente una finestra,dotata di una tenda,con

davanti un divano di pelle nera e un tavolinetto marrone rettangolare,mentre a sinistra c'erano dei

lunghi mobili,della stessa forma,con sopra degli stereo grigi e rettangolari,impilati 1 sull'altro.

Alla destra della finestra c'erano 2 ripiani,messi 1 sopra l'altro,aventi vari oggetti su di essi.

"Oh...Cassie è allergica alle api,se viene punta chiama il veterinario..."disse lei che

proseguì,insieme ad Armin,mentre l'uomo andava a toccare 1 degli stereo.

"Molly?"disse l'uomo che li seguì e arrivò nella cucina.

Le pareti della stanza erano chiare,con varie pentole appese al muro in diversi punti,c'erano 2

finestre sulla parete opposta all'entrata,dotate di tende chiare,e davanti alle mura,sulla zona

inferiore,era presente un lungo piano bianco,con vari cassetti,sopra cui c'erano degli attrezzi da

cucina,delle pentole,un lavello e delle credenze bianche,con delle incavature rettangolari sugli

sportelli.

A sinistra c'era anche un frigorifero verde,con un foglietto tenuto sulla sua superficie da una spilla a

forma di farfalla,dalle ali giallo ocra e con il corpo verde,dopo di che era presente una seconda

porta,di colore verde e con 6 incavature su di essa,che era aperta.

In mezzo alla stanza c'era un tavolo con delle pentole sopra.

"...ti andrebbe di guadagnare 5 dollari subito?"disse l'uomo seguendoli all'esterno,passando sotto

una tettoia rettangolare molto lunga,ai cui lati c'erano sedie,gomme e corde ammassate"Mi si è

rotto lo stereo."

"Armin?"disse la ragazza dirigendosi verso un pick up arancione,con una linea grigia orizzontale

posta sui lati.

"Certo,gli do un'occhiata dopo."disse lui e l'altro si fermò sull'entrata,poggiando le spalle su di

essa"Facciamo 15?"

"10."disse l'uomo accendendosi una sigaretta.

Fuori dalla casa dei genitori di David,nel prato,c'era un barbecue marrone,con dentro delle

fiamme,posto alla destra di un tavolo coperto da una tovaglia a quadrati grigi,bianchi e blu,con

sopra dei piatti.

Molly,che portava un piccolo contenitore verde con la mano destra,uscì dalla casa insieme alla

madre,che indossava una maglietta di colore rosso scuro,senza maniche,gonna bianca,con triangoli

marroni,scarpe nere e aveva una ciotola bianca e nera nella mano sinistra.

Nel prato c'era anche una ciotola blu e poco oltre era presente un tavolo di legno apparecchiato,con

2 panche rettangolari al posto delle sedie.

"Non dire niente per adesso."disse Amily.

"Ma che ti ha detto?"disse la madre.

"Mi ha chiesto se possiamo lasciare...Brookfield."disse lei.

"Quindi ti ha chiesto di sposarlo?"disse la madre guardando Armin,mentre lui si rotolava nel prato

insieme a David,indossante una maglietta bianca,a mezze maniche,pantaloni marroni e scarpe

nere.

"No!...no,non esattamente."disse lei.

"Hai detto di si?"disse la madre,mentre le 2 si avvicinavano al tavolo.

"Non proprio…"disse lei posando il vassoio,poi si voltò verso i 2"Armin?

Porti tu il vassoio con la carne?"

"Oh si!"disse Armin a terra,con sopra David che stringeva tra le mani una palla ovale

gialla"Muoio di fame!"

Il ragazzo si mise seduto"Tu hai fame ometto?"

Il bambino annuì.

"Ok...vado a prendere la carne."disse lui che venne colpito alla tempia dalla palla"Ohi!"

David rise e l'altro entrò nella casa,arrivando nella cucina,che aveva le pareti bianche,un mobile,a

destra,dotato di diversi cassetti nella parte bassa,avente la zona centrale più in avanti di quella

laterale,mentre la parte superiore era dotata di 2 ripiani al centro e di alcuni sportelli,con la zona

centrale di vetro,ai lati.

Alla sinistra del mobile c'era un grembiule,appeso al muro,e alla sinistra di quest'ultimo era

presente un'entrata,dai contorni verdi,mentre a destra c'era un secondo mobile di legno,di forma

rettangolare,contenente delle tazzine.

In mezzo alla stanza c'era un tavolo bianco,con la parte superiore verde,su cui era presente un

tagliere di legno e un coltello,dietro di esso c'era un lungo piano,che comprendeva anche la parete

perpendicolare alla sinistra del tavolo,sopra il quale c'erano delle credenze chiare e tra di esse era

presente un'apertura rettangolare,che conduceva a una finestra coperta da una tenda,con dei ripiani

sulla zona laterale dell'apertura.

Armin arrivò nella stanza,andò verso sinistra e aprì il frigorifero bianco,che era posto alla destra

della zona con la finestra tra le credenze,poi lui si chinò in avanti,estraendo un vassoio di

metallo,dopo di che chiuse lo sportello e si diresse verso l'uscita della stanza,ma si fermò davanti a

un tavolino,posto alla sua destra,su cui c'era una ciotola con dentro delle patatine e ne prese una,con

la mano destra.

Il ragazzo sentì un sottile rumore,poi guardò il mobile con la zona in basso composta dai cassetti e

la parte alta fatta da ripiani,vedendo che un contenitore di cereali si stava muovendo

leggermente,poi l'oggetto cadde a terra,versando il contenuto sul pavimento.

Armin si avvicinò,poi vide un grosso topo uscire dal contenitore e correre verso la sala da

pranzo,che era stata rimessa a posto,dopo di che lo seguì,dirigendosi verso la scala,e lo vide entrare

in un'apertura rettangolare,posta sotto la prima rampa di scale,che conduceva a una stanza con un

tavolino circolare di legno,avente 4 sedie dello stesso materiale,una finestra,con tende arancioni,alla

destra di quest'ultimo e a sinistra c'era una libreria.

Il topo entrò in un'apertura,dal bordo nero,posta sulla parete a sinistra della zona sotto le scale,che

era di colore verde e con macchie bianche,poi il ragazzo si avvicinò,toccando la parte intorno al

buco con l'indice destro,dopo di che mise l'occhio destro vicino all'apertura.

Dopo alcuni istanti Armin si voltò e si trovò faccia a faccia con una figura femminile,dal volto

magrissimo,con capelli neri,legati dietro la testa,indossante un lungo abito nero,avente un colletto

bianco,con un medaglione circolare d'oro posto al centro di quest'ultimo,la parte finale delle

maniche bianche e delle scarpe,con i tacchi bassi,nere.

La presenza gli afferrò il volto con entrambe le mani,facendolo urlare,poi lui si dimenò e cadde a

terra,rimanendo a guardarsi intorno.

Notte.

Ospedale Generale di Brookfield.

L'edificio era rettangolare,molto lungo,dotato di 3 piani,aveva la zona centrale grigia,mentre il

resto era marrone,sul tetto era presente un rettangolo centrale,con una"H",posta al centro di questa

parte,che emetteva luce azzurra,e sopra l'entrata c'era una tettoia orizzontale,di forma rettangolare

e lunga,con una scritta rossa laterale.

Davanti all'ospedale c'era una strada parallela a quest'ultimo,con degli alberi sia da una parte che

dall'altra.

Xanadu era in una delle camere dell'edificio e guardava dalla finestra.

La stanza aveva un letto,nella zona centrale,con sopra Constantine,che era privo di sensi e

indossava un lungo abito bianco,a mezze maniche,con macchie nere.

Alla destra del letto c'era una poltrona marrone,con braccioli di legno orizzontali,dietro

quest'ultima era presente un'incavatura rettangolare nel muro,dove c'era un tavolinetto con un vaso

di vetro sopra,avente una lampada dietro,e un quadro appeso sul muro.

Alla destra della finestra c'era una flebo e un defibrillatore,mentre a sinistra era presente un

tavolinetto,con sopra un vaso pieno di fiori,un quadro posto sul muro dietro di esso e una porta alla

destra di quest'ultimo.

Xanadu sentì dei versi e si voltò,vedendo il marito che muoveva la testa mentre dormiva,poi gli si

avvicinò lentamente e toccò il letto con le mani,chinandosi in avanti.

"John?"disse Xanadu.

"Lascia...no..."disse Constantine girando la testa da una parte e dall'altra.

Lei gli mise la mano destra sulla fronte,chiudendo gli occhi,ed ebbe una visione,vedendo

Constantine da bambino,senza vestiti,che correva nella landa desolata.

Xanadu tolse la mano e aprì gli occhi"Ah...John...a quanto pare i tuoi vecchi ricordi stanno

emergendo di nuovo...questo non l'avevo previsto."

Lei illuminò la mano destra con l'energia fucsia,dopo di che la poggiò sulla fronte del marito e lui

iniziò a calmarsi"Ecco...ecco...ora calmati...lascia che il tuo vecchio io vada di nuovo via,insieme

alla sua vecchia personalità...ora sei in pace...sei felice...sei con me...ti ho dato una vita...una

famiglia…"

Xanadu alzò leggermente il busto,diventando seria"...e dei ricordi migliori."

Lei tolse la mano dalla sua fronte e John rimase fermo,poi la donna si avvicinò nuovamente alla

finestra.

Un'ora dopo.

Padre Gordon,che indossava una giacca nera,camicia nera,pantaloni neri e scarpe

nere,camminò nel corridoio dell'ospedale e si diresse verso un'entrata,che aveva 2 finestre,poste a

sinistra,con delle tende dietro.

Il prete trovò Xanadu addormentata sulla poltrona,con il corpo poggiato sul letto,l'avambraccio

destro messo sulla gamba destra del marito,dove si trovava anche la testa,e la mano sinistra sulle

lenzuola.

L'uomo bussò sul bordo dell'entrata,con la mano destra,e lei si svegliò.

"È stato bello rivedere Zatanna."disse Gordon"Si fermerà a lungo?"

"Non lo so...dipende da..."disse Xanadu.

"L'infermiera mi ha detto che..."disse Gordon sedendosi sulla sedia accanto a lei"...stai dormendo

su quella sedia.

John lo capirebbe se andassi a casa per un po'."

"Le ho mai raccontato come ci siamo conosciuti?"disse Xanadu.

"Non credo."disse Gordon"Mi hai solo detto che era stato molto tempo fa,ma sei sempre stata molto

riservata sui dettagli."

Xanadu sorrise e guardò John.

"Si,lui aveva 25 anni."disse Xanadu"Io ero uscita con le mie amiche…lui dava i biglietti al cinema

dove eravamo andate."

Lei toccò la mano destra di John con la sua"Dopo...siamo andati a prendere un gelato.

Mi ha portata al parco.

Ma all'improvviso ha iniziato a piovere...e siamo rimasti sotto a un gazebo...finché non ha smesso.

È successo molti anni fa.

Ma non ci siamo mai separati da quel momento.

Non abbiamo mai litigato...mai avuto discussioni...e siamo sempre andati d'accordo.

Felicemente."

"Sembra quasi troppo bello per essere vero."disse Gordon.

"Già..."disse Xanadu guardandolo"Davvero dei bei ricordi.

Potrei tornare all'edificio in cui vivo,padre...ma la mia casa...è qui con lui."

Poco dopo il prete uscì dall'ospedale,cominciò a camminare per le strade del paese,che erano

deserte,e passò davanti alla zona dove c'era la statua dello scheletro con il cappuccio,vedendo una

decina di persone tenersi per mano intorno all'oggetto,così si fermò.

"Oh altissimi!"dissero tutti quelli che circondavano la statua"Ascoltateci!

Le nostre voci sono riunite in preghiera.

Noi vi invochiamo,persi in tenebre eterne,perché ci affidiate alle mani del Fato.

Mentre la Luna di mezzanotte si innalza su ali nere...compiamo questo sacrificio...nell'attesa di

vedere la luce.

Nella vita e nella morte...rendiamo gloria...Madre Miranda."

Gordon restò ad osservarli per alcuni istanti,senza dire nulla.

Il giorno dopo.

Armin si era arrampicato su un albero e aveva una sega elettrica nella mano destra.

Indossava una camicia grigia,con linee verticali e orizzontali bianche,jeans blu,scarpe nere e intorno

alla pancia aveva una cinghia che lo connetteva al tronco.

Alla sua sinistra c'era una villa di 2 piani,con le pareti formate da delle tegole bianche e

orizzontali,dotata di una tettoia sopra l'entrata e un tetto triangolare.

Il ragazzo provò diverse volte ad accendere la sega elettrica,con la mano sinistra,mentre nel

giardino sottostante c'erano 2 operai,di cui 1 stava mettendo dei rami sul retro di un pick up,mentre

l'altro stava camminando.

Armin continuò a tentare di accendere la sega elettrica,mentre dall'oggetto iniziava a uscire del

fumo,e dietro la finestra del secondo piano della casa apparve la donna magra con il lungo abito

nero.

Lui si voltò verso la casa,ma la figura era sparita,dopo di che la sega elettrica si accese

all'improvviso,lui perse l'equilibrio e l'oggetto cadde di sotto.

"GESÙ!..."urlò l'operaio vicino al furgone,che indossava un cappello giallo,di plastica,camicia

scura,guanti gialli,jeans blu e scarpe nere"Armin...ma che cavolo!..."

Il ragazzo,in preda al terrore,guardò verso la finestra di nuovo.

Poco dopo Armin fermò il pick up davanti alla casa dove alloggiava.

"POSSIAMO PER FAVORE FARE QUALCOSA PER QUESTO CASINO?"disse il padrone

dell'abitazione"I CANI MI STANNO FACENDO IMPAZZIRE!"

"È probabile che abbiano sentito un coniglio."disse Molly che andò verso il mezzo di Armin e mise

le mani sullo sportello"Perché non sei a lavoro?"

Lei aveva i capelli legati in una coda di cavallo,indossava una maglietta nera,a mezze

maniche,un grembiule marrone su petto,pancia e gambe,jeans blu e scarpe nere.

"Non mi sentivo bene..."disse lui.

"AH...ARMIN!..."disse il padrone della casa sorridendo"GRANDE TEMPISMO AMICO!"

L'uomo aprì lo sportello con la mano sinistra,mentre nella destra teneva una lattina,poi indicò la

casa con il braccio sinistro"Ehi,perché non vieni dentro con me?

Ci facciamo una birra.

Se sistemiamo lo stereo possiamo mettere fuori un cartello...siamo chiusi!"

Armin scese e gli mise la mano sinistra sulla spalla destra,mentre teneva una borsa a tracolla,di

colore marrone,con la destra"Sai che c'è?

Non credo sia il caso..."

"E dai!"disse l'uomo mettendogli il braccio destro intorno alle spalle e camminando con lui verso

l'entrata"Hai smesso di bere?"

"No,è che...è solo..."disse Armin.

"Ti dico una cosa..."disse l'uomo indicandolo con la mano sinistra"Smettiamo tutti e 2 questo

sabato.

Che ne dici?

He he!"

Molly si guardò intorno e poi li raggiunse all'interno della casa,passando per la cucina.

Ospedale.

John era ancora privo di coscienza,alla destra del suo letto c'era Xanadu,che dormiva sulla

sedia,mentre a sinistra c'era Zatanna,seduta su un'altra poltrona,che aveva i lunghi capelli legati in

una coda di cavallo,posta a sinistra,indossava una maglietta bianca,pantaloni neri,scarpe nere e

aveva tra le mani un grosso libro marrone,sulle cui pagine interne si muovevano delle linee di

energia dorata.

"Xanadu?..."disse Constantine"Xanadu?

Xanadu..."

"OH!..."disse Zatanna,chiudendo il libro,poi si alzò e si avvicinò"Papà!..."

La ragazza premette un bottone,posto sulla parete dietro il letto,mentre Xanadu si alzava.

"Oh John..."disse Xanadu a bassa voce,mettendogli le mani sul volto"Grazie a Dio,John..."

"Xanadu..."disse John"Devi chiamare..."

"Ha già chiamato i medici,stai bene?"disse Xanadu.

"I Glatzel...dobbiamo avvisarli...si è preso il ragazzo..."disse John.

"Cosa?..."disse Xanadu"No,va tutto bene,è finita,il demonio se n'è andato..."

"Armin!..."disse John"Si è preso Armin..."

Armin,del tutto coperto di sudore e spettinato,era nella stanza con il divano di pelle e stava

avvitando una vite,posta sul retro di un mobile,con un coltello marrone dalla lama

pieghevole,mentre il padrone di casa ballava,ascoltando della musica a tutto volume,dopo di che il

ragazzo mise il piccolo mobile in verticale.

"QUESTA È FANTASTICA!"urlò il padrone della casa"OTTIMO LAVORO!

SEI IL MIGLIORE!"

L'uomo gli si avvicinò,aprendo una lattina,e si accucciò alla sua destra"Andiamo dai...non farmi

bere da solo!"

Il padrone della casa mise la lattina sul mobile,mentre da essa usciva un getto di birra"La tua

ragazza penserà che sei un santarellino!"

Armin prese la lattina,alzandosi,e l'altro lo spinse verso il divano,lui barcollò e si appoggiò al

tavolino,mentre l'uomo ballava in maniera del tutto scoordinata,bevendo da un'altra lattina,dopo di

che il ragazzo si sedette.

"Lo sai...che questi li ho visti suonare per davvero?"disse l'uomo"Credimi,hanno quasi fatto venire

giù il teatro!"

Molly entrò nella stanza,portando una pentola con la mano destra e una ciotola di plastica con la

sinistra"BRUNO!"

"Eh?"disse l'uomo.

"VUOI ABBASSARE IL VOLUME?"disse Molly andando in cucina.

"Sto controllando il lavoro!"disse l'uomo che alzò il volume al massimo.

Al piano superiore,sul comodino alla sinistra del letto di Armin,c'era un telefono blu che stava

squillando.

Xanadu era in una reception dell'ospedale,con una cornetta del telefono bianca sull'orecchio

sinistro,e davanti a lei c'era una parete grigia,dotata di 2 lavagne marroni,aventi dei fogli su di

esse,con sotto un tavolo rettangolare,non molto largo,connesso a un secondo tavolo,che era

perpendicolare,da cui partiva una colonna rettangolare diretta verso l'alto.

Armin era seduto sul divano,con lo sguardo fisso davanti a se,e respirava affannosamente,mentre

tutti i cani abbaiavano.

Molly gli mise la mano destra sul pettorale sinistro,riportandolo alla realtà"Armin?

Che ti succede?"

Lei gli toccò la fronte con la mano destra"Stai bene?..."

Il padrone della casa si mise in ginocchio davanti a lui.

"Bruno?..."disse lei.

"BALLIAMO FRATELLO!"urlò Bruno afferrandolo e facendolo alzare.

"No..."disse Molly"Bruno?..."

Armin andò contro il mobile su cui erano gli stereo,facendo cadere una lattina,mentre Bruno cadeva

a terra.

"Bruno!..."disse Molly soccorrendolo"Forse non è il caso..."

"HAHAHAHAHAHAHA!"urlò il padrone di casa.

"Ti porto a letto."disse lei.

"No...perché non balliamo?"disse Bruno.

"No!..."disse lei.

"Un ballo!"disse Bruno.

"Non balleremo!"disse lei"Non mi va!"

"UN BALLO!"urlò Bruno che si alzò e la fece ballare.

"Non mi va di ballare!"disse Molly"Bruno!

Ok...ok..."

I 2 ballarono e Armin si voltò verso di loro,avendo una visione in cui i 2 erano abbracciati,mentre

nella realtà erano separati,poi si girò dalla parte opposta con gli occhi spalancati.

Xanadu era ancora al telefono"Mi chiamo Xanadu,so che mi prenderà per pazza...ma sta per

succedere una tragedia...alla pensione per cani di Brookfield."

Armin si appoggiò sul lavandino della cucina,piegandosi in avanti,poi aprì l'acqua e se ne mise un

po' sul volto,con entrambe le mani,dopo di che sentì un urlo e si voltò"MOLLY!"

Lui andò nell'altra stanza ed ebbe un'allucinazione,vedendo la ragazza con le mani poggiate

sulla schiena di Bruno,che era piegato in avanti verso di lei.

"Armin..."disse Molly,mentre l'altro muoveva la spalla destra bruscamente,facendo scricchiolare le

ossa"Smettila!"

L'uomo le afferrò entrambe le braccia,facendola urlare.

"Smettila!"disse lei e lui,tenendo la testa verso il basso,le mise la mano sinistra sulla spalla

destra,mentre le sue gambe iniziavano ad allungarsi,poi poggiò anche l'altra mano sulle spalle della

ragazza"ARMIN AIUTAMI!"

L'uomo alzò la testa,mostrando che i suoi occhi avevano l'iride giallo con i contorni rossi,ed emise

un urlo disumano,rivelando una bocca piena di denti appuntiti.

La ragazza urlò a squarcia gola e Armin intervenne,afferrandola e portandola verso la stanza con i

cani.

"Oh...Armin?"disse lei mentre Bruno si rialzava,barcollando.

"Ehi amico...hahahaha!...sei più ubriaco di me!"disse Bruno.

"Che succede?"disse lei indietreggiando verso la porta che si trovava all'inizio della stanza con i

cani,mentre Armin urlava e camminava all'indietro,barcollando"Armin,smettila!"

"Ehi?"disse Bruno"Che succede?

Hahahahaha!"

Il ragazzo cadde all'indietro e il coltello che aveva nella tasca finì a terra.

"Ma che cavolo..."disse Bruno che iniziò ad avvicinarsi.

Armin ebbe un'altra allucinazione e vide che la casa era avvolta nel buio,mentre una luce rossa

iniziava a filtrare da una finestra,lampeggiando lentamente,poi si spense e tutto piombò nel silenzio.

Il ragazzo vide bruno muoversi a 4 zampe e correre verso di lui,ringhiando e sbavando,così raccolse

il coltello e colpì la creatura,pugnalando l'uomo nella vita reale,mentre Molly cominciava a urlare a

squarcia gola.

Poco dopo un'auto della polizia passò su una strada,in mezzo ai prati,con alberi intorno e cassette

delle lettere a destra.

Armin,che aveva degli schizzi di sangue sul volto,la camicia macchiata di sangue su petto e

pancia,più gli avambracci e le mani del tutto imbrattati di liquido rosso,camminò sul lato destro

della strada,con gli occhi che avevano iride e pupilla di colore grigio.

Le palpebre dei suoi occhi erano viola,con delle sottili venature sotto di esse.

L'auto lo superò,poi si fermò e un poliziotto di colore,con capelli neri e corti,avente baffi e barba,e

indossante una camicia chiara,con distintivo a sinistra,pantaloni neri e scarpe nere,scese dal

mezzo,con un manganello nella mano sinistra.

"Ehi?"disse l'uomo"Ehi?"

Gli occhi del ragazzo tornarono normali e lui si voltò verso l'agente,dopo essersi guardato intorno.

Il poliziotto mise la mano destra sulla pistola,mentre Armin si guardava le mani,del tutto sconvolto.

"Tutto bene?"disse l'uomo.

"Forse ho fatto del male a qualcuno."disse il ragazzo.

"Senti..."disse l'uomo allungando la mano destra verso di lui"...tu resta li.

Non muoverti,ok?"

La sera seguente la polizia aveva circondato la casa di Bruno.

Alla tv c'era una donna dai capelli biondi e lunghi,con la riga in mezzo,indossante una giacca

grigia,maglietta bianca,gonna grigia,calze scure e scarpe nere,che teneva un microfono in

mano,mentre un uomo con la telecamera la inquadrava mentre era davanti all'abitazione.

"Oggi pomeriggio gli abitanti di Brookfield sono rimasti scioccati da un terribile delitto avvenuto in

pieno giorno."disse la donna"Il direttore di un canile del posto è stato accoltellato 22 volte.

Questo è il primo omicidio in città da quando è stata fondata 193 anni fa."

In una zona circondata dagli alberi c'era una prigione composta da degli edifici rettangolari,alti 2 o

3 piani,con dei camini cilindrici e delle costruzioni laterali,dotata di una zona di cemento,più

un prato posto a destra,circondata da una recinzione,avente 2 torrette laterali,messe una da una parte

e una dall'altra,con la cima dotata di una stanza con delle vetrate.

Armin era seduto a un tavolino,con davanti a se una Bibbia aperta,un crocifisso e una boccetta di

acqua santa.

Indossava una camicia nera,a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.

Davanti a lui c'era Constantine,seduto su una sedia a rotelle,che indossava una giacca

marrone,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni marroni e scarpe marroni,mentre alla sua sinistra

c'era Molly,seduta su una sedia,che indossava un giubetto grigio,camicia bianca,pantaloni neri e

scarpe nere.

Xanadu,che indossava una camicia a righe verticali viola e azzurre,gonna viola lunga e scarpe

nere,era dietro il ragazzo e teneva la sua mano sinistra,piena di energia fucsia,sulla spalla destra del

ragazzo.

Le pareti della stanza erano composte da grossi mattoni rettangolari grigi,c'era un grosso orologio

circolare sul muro alla sinistra di Armin,mentre sulla parete alle spalle del ragazzo,a sinistra,c'era

una finestra rettangolare,coperta da una grata di metallo,accanto alla quale c'era un prete calvo,con

camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.

Dietro Constantine era presente una vetrata con oltre una guardia,indossante una camicia

blu,pantaloni neri e scarpe nere,poggiata a un muro.

"Chi potrà salire il monte di Yahweh?"disse Armin leggendo un brano della Bibbia"Chi potrà stare

nel suo luogo santo?

Chi ha mani innocenti e cuore puro.

Chi non si rivolga agli idoli.

Chi non giura con inganno."

Xanadu tolse la mano e Constantine la guardò,con un'espressione perplessa,mentre lei scuoteva la

testa.

"Egli otterrà benedizione da Yahweh,giustizia da Dio,sua salvezza..."disse Armin.

"Va bene."disse Constantine"Basta così.

Grazie."

"Allora?"disse il prete che aveva la mano sinistra sulla bocca,la destra sul fianco sinistro ed era

poggiato a una parete.

"Questi oggetti sacri sarebbero bastati per provocare 1 spirito inumano...se fosse stato

presente."disse Xanadu"I demoni sono estremamente sensibili...e non si tratta nemmeno di un

elementale,perché in quel caso non ci sarebbero le possessioni,ma le manifestazioni e le visioni."

"Questo significa che...non è posseduto?"disse il prete allungando leggermente in avanti

l'avambraccio sinistro.

"Il fatto che riesca a leggere il testo sacro canonico ne è la prova...posso provare con la Bibbia

Kolbrin,ma credo che il risultato sarebbe lo stesso."disse Constantine.

"Quindi...cosa...cosa significa?"disse Armin"Sono solo pazzo?

Ho le allucinazioni?"

"Beh...attualmente non sei posseduto...ma non significa che non lo fossi."disse Constantine.

"Ho invitato io questa cosa a entrare in me."disse Armin"E per questo motivo lui è morto.

Perciò qualunque cosa mi succeda...me lo merito."

Molly scosse la testa e gli afferrò la mano destra"Non è così.

Sentite...io ero li.

Qualunque cosa stia succedendo...quel giorno...quello non era Armin."

"Vi aiuteremo..."disse Xanadu.

"Già..."disse Constantine.

"...in ogni modo possibile."disse Xanadu.

"Se il demone se n'è andato...che cosa potete fare?"disse Molly.

"Chi è il tuo avvocato?"disse Constantine.

Poco dopo i 2 erano nello studio dell'avvocato di Armin,che era una donna anziana,magra,con

capelli a mezzo collo,tinti di nero e aventi la riga al centro,indossante una maglietta di colore rosso

scuro,con linee verticali dorate,composte da figure astratte,gonna nera e scarpe nere,con i tacchi.

La donna era seduta su una sedia di legno,con 1 schienale,che era obliquo verso dietro,avente la

parte centrale nera.

La scrivania aveva diversi fogli,ben ordinati,dei porta penne,un oggetto rettangolare,con 2 placche

circolari ai lati,avente delle lettere all'interno e un barattolo cilindrico giallo.

Le pareti della stanza erano di colore marrone,alle spalle della donna c'era un mobile

rettangolare,di legno,con 2 lampade,posta una da una parte e una dall'altra,aventi la base circolare,il

busto a forma di cono,di colore marrone e con linee verticali nere,più una placca a cono posta sulla

parte superiore,con la cima piatta e aperta,e c'erano dei fogli impilati posti tra i 2 oggetti.

Sopra il mobile,sulla parete,c'era un quadro,dalla cornice color oro,e sia a destra che a sinistra era

presente una finestra,con delle tende davanti.

A destra della finestra posta alla destra della stanza c'era una giacca appesa a un attaccapanni.

La parete alla destra della donna aveva una grande finestra,coperta da delle tende,con accanto un

tavolino di legno,avente una lampada,identica a quelle sul mobile dietro l'avvocato,poggiata su di

esso,più un quadro sul muro,dietro il mobile.

Dietro Xanadu,che era a sinistra,e Constantine,che era a destra,c'era un ripiano con dei libri,avente

2 quadri rettangolari,dalle cornici color oro,messi 1 più in alto dell'altro,e a sinistra era presente una

porta di legno.

Vicino la parete a destra c'era anche Molly,che era seduta su una poltrona marrone.

"Sui suoi abiti c'era il sangue della vittima,l'arma del delitto appartiene a lui ed è ricoperta dalle sue

impronte."disse la donna.

"Nessuno nega niente di tutto questo."disse Constantine"Armin sa che finirà in prigione,diciamo

solo...che ci sono delle circostanze attenuanti."

"Circostanze attenuanti?"disse la donna"Anche io non penso che meriti la condanna a morte...ma

non andrò davanti al giudice a dire che era posseduto da demoni...quando probabilmente si è trattato

di un esaurimento nervoso...oppure di allucinazioni…

Non è mai stata fatta una cosa simile."

"Si,invece."disse Constantine indicandola con l'indice sinistro"2 volte,in Inghilterra.

Il caso di Michael Taylor è di pochi anni fa."

"Riformulo la frase...non è mai stato fatto con esito positivo."disse la donna poggiandosi allo

schienale.

"Allora lasci che l'aiutiamo."disse Xanadu"John e io abbiamo dimostrato l'esistenza di demoni

centinaia di volte."

"L'avete dimostrata alla chiesa...in un'aula di tribunale le prove hanno standard completamente

diversi."disse la donna.

"I tribunali accettano l'esistenza di Dio ogni volta che un testimone giura di dire la verità."disse

John"Credo sia arrivato il momento che accettino l'esistenza del diavolo."

"Come farete a convincere una giuria...se non riuscite a convincere neanche me?"disse lei

sporgendosi in avanti.

"Facciamo una cosa."disse Constantine"Venga a cena a casa nostra.

Le facciamo vedere le prove che abbiamo raccolto negli anni.

Le presenteremo Annabelle.

Se non la convinciamo...ci chiamiamo fuori.

Ci sta?"

"Va bene."disse lei"Vediamo che sapete fare."

19 settembre.

Corte suprema di Danbury.

Il tribunale era un palazzo diviso in 3 parti rettangolari,alte 2 piani e con le pareti di colore marrone

scuro,di cui le 2 laterali erano più in avanti di quella centrale,che era dotata di 4 colonne

bianche e cilindriche,sostenenti una zona rettangolare,con la cima a triangolo,dai bordi verde

scuro,avente 3 incavature quadrate al centro,dentro cui c'era un orologio.

Le finestre avevano i bordi bianchi e il piano superiore della zona centrale aveva anche un

balcone,mentre la parte superiore delle zone laterali era triangolare,con i bordi verde scuro.

Dietro il tetto della parte centrale c'era una zona rettangolare più alta,da cui usciva un

campanile,della stessa forma,dotato di un'incavatura rettangolare per ogni faccia,dentro cui era

posta una vetrata rettangolare con la cima circolare,avente la parte superiore a cupola,di colore

verde scuro,da cui usciva un cerchio di colonne connesse a una seconda piccola cupola e avente un

orologio circolare sopra ciascuna faccia rettangolare.

Davanti all'edificio c'era un parcheggio,con degli alberi ai lati,e dalla parte opposta della strada era

presente il prato con la statua dello scheletro incappucciato.

L'avvocato era insieme ad Armin,all'interno di una delle aule dell'edificio.

Lei indossava una giacca blu,camicia bianca,gonna blu e scarpe nere,mentre Armin aveva una

camicia nera,canottiera bianca,appena visibile sulla parte alta,pantaloni neri e scarpe nere.

Davanti a loro c'era un lungo tavolo di legno,con sopra dei fogli,messi davanti all'avvocato,e una

cartellina di pelle nera,posta a sinistra.

Dietro i 2 era presente una ringhiera di legno,molto bassa,composta da una trave orizzontale

posta su dei pilastri verticali,aventi la zona inferiore quadrata e il resto cilindrico,oltre cui c'erano

diverse file di sedie,di colore arancione,divise in 2 zone a metà della stanza,con alcune persone

sedute su di esse,sia da una parte che dall'altra.

In fondo all'ambiente c'erano delle colonne di legno rettangolari,con un'incavatura verticale posta

al centro di ogni faccia e aventi la parte superiore,che era diretta verso l'esterno,più larga del

resto,sostenenti un piano di legno superiore,avente la zona centrale più sporgente dei lati,che

era dotato di una ringhiera di legno,composta da una lunga trave orizzontale messa su dei piccoli

pilastri identici a quelli della ringhiera dietro la scrivania.

Le pareti erano verdi,con delle grandi finestre rettangolari,aventi dei vetri della stessa forma,con

sopra 2 vetrate quadrate,molto più piccole,dotate di un cerchio di metallo,messo al centro,da cui

partivano 8 piccole travi di metalliche,di cui 4 erano oblique,2 erano verticali e 2 erano orizzontali.

Sopra i vetri più alti era presente un triangolo di legno.

La parte della stanza davanti ad Armin aveva una zona sopraelevata,al cui centro c'era una placca

rettangolare,su cui era presente un microfono,con la zona superiore incavata.

Davanti a questa parte c'era una semicirconferenza di legno,identica alla ringhiera del piano

superiore,che andava verso le pareti ai lati.

Dietro alla placca rettangolare,su una poltrona di pelle nera,c'era un giudice con capelli bianchi e

vestito di nero,mentre dietro il tavolo dove era seduto Armin,sulla prima fila di sedie,erano presenti

Constantine,Xanadu,Zatanna e Molly.

Lui,che aveva la sedia a rotelle posta alla sua sinistra,indossava una giacca grigia,camicia

bianca,cravatta grigia,pantaloni grigi e scarpe nere,Xanadu,che era alla destra del marito,indossava

una maglietta fucsia,una gonna viola,delle scarpe nere e aveva una borsetta viola poggiata sulle

gambe,Zatanna,che era alla destra della madre,indossava una giacca nera,camicia bianca,gonna

nera,calze bianche,scarpe nere e aveva il libro marrone sulle gambe,mentre Molly indossava un

lungo abito fucsia,con macchie bianche,scarpe nere e aveva una borsa nera sulle gambe.

"Signor Johnson,è accusato di un reato grave."disse il giudice"Omicidio volontario.

Come si dichiara?"

"Il mio cliente si dichiara non colpevole...per causa di possessione demoniaca."disse l'avvocato

dopo essersi alzata.

Il giudice guardò la guardia alla sua sinistra e nell'aula piombò il silenzio totale,dopo di che la

donna si mise seduta.

Poco dopo una guardia fece scendere la carrozzina di Constantine da una scalinata bianca,posta

davanti all'entrata dell'edificio,mentre Xanadu e Zatanna lo aspettavano alla base di

quest'ultima,insieme al prete che era nella prigione con Armin.

"Questo è ridicolo,ce la faccio a fare una rampa di scale."disse Constantine.

"Oh silenzio,dovresti essere a letto."disse Xanadu e Zatanna rise.

"Grazie."disse Constantine e la guardia andò via,poi la donna anziana li raggiunse.

"Xanadu."disse la donna"Ho appena parlato con un mio amico dell'ufficio del procuratore.

Chiederà la pena di morte.

Io preparerò la difesa,ma se quel ragazzo vivrà o morirà...dipenderà da quello che scoprirete voi 2."

"D'accordo,non lo deluderemo."disse John.

"Spero di no."disse lei"Fatemi sapere."

L'avvocato andò via.

"E adesso?"disse John"Non abbiamo mai dovuto dimostrare una possessione dopo che è avvenuta."

"I demoni non scompaiono così."disse Xanadu"C'è qualcosa sotto...qualcosa che c'è sfuggito la

prima volta."

"Da dove cominciamo?"disse Constantine.

"Dall'inizio."disse Xanadu.

Poco dopo i 4 attraversarono la strada.

"Un momento..."disse John,alzando leggermente la mano sinistra,e Xanadu smise di spingere la

carrozzina"Tesoro,guarda."

Tutti videro un gruppo di persone disposte in cerchio intorno alla statua dello scheletro

incappucciato.

"Oh altissimi!"dissero tutti quelli che circondavano la statua"Ascoltateci!

Le nostre voci sono riunite in preghiera.

Noi vi invochiamo,persi in tenebre eterne,perché ci affidiate alle mani del Fato.

Mentre la Luna di mezzanotte si innalza su ali nere...compiamo questo sacrificio...nell'attesa di

vedere la luce.

Nella vita e nella morte...rendiamo gloria...Madre Miranda."

Constantine alzò leggermente le sopracciglia e guardò il prete"Lei ne sa niente di questo?"

"Si...sono adoratori della Morte."disse il prete"Sono pacifici,estremamente devoti...forse anche

troppo…"

Xanadu lo guardò.

"A volte vengono qui anche di notte a recitare quella preghiera."disse il prete.

"Quindi pregano l'angelo sterminatore?"disse Constantine.

"Non ne sono sicuro..."disse il prete"Loro la chiamano la Grande Mietitrice o,in alcuni casi...Lady

Morte."

"Lady Morte?"disse Constantine.

"Si,Lady Morte."disse il prete.

"Sono state fatte delle indagini?"disse Constantine.

"Ovviamente,quando arrivarono qui dalla Romania non passarono inosservati,ma non uscì niente di

losco."disse il prete"Non hanno mai causato problemi,non ci sono mai stati omicidi tra di loro,ne

furti,ne altro…"

Constantine guardò il gruppo.

"Nella vita e nella morte...rendiamo gloria...Madre Miranda."dissero gli adoratori.

"Chi è Madre Miranda?"disse Constantine.

"È 1 dei nomi che loro danno alla Grande Mietitrice."disse il prete,mentre Constantine e Xanadu si

guardavano"Sembra che in Romania,verso la fine dell'ottocento...questo culto,che ormai stava per

scomparire,venne rivitalizzato a causa dell'adesione di 4 casate nobili.

Mi pare fossero...i Dimitrescu...i Beneviento...gli Heisenberg...e i Moreau...se non erro i nomi erano

questi."

Constantine guardò il gruppo in silenzio,insieme agli altri.

Al tramonto i 2 erano nella loro casa,nella sala da pranzo.

Xanadu era in piedi e aveva le mani poggiate sul tavolo,dove c'era un registratore

rettangolare,mentre Constantine,che era seduto dalla parte opposta,leggeva dei fogli.

"È il 18 luglio,1981."disse la voce di Constantine sul nastro"Sono John Constantine e sono qui con

Xanadu e con i membri della famiglia Glatzel,più Armin Johnson.

Va bene,iniziamo.

Chi era presente quando David ha iniziato a comportarsi in questo modo?"

"C'eravamo tutti."disse la voce di Molly"È stato il giorno in cui abbiamo traslocato."

FLASHBACK

5 mesi prima.

Alla destra della villa dei Glatzel c'era un camion per i traslochi,che aveva una rampa sulla parte

posteriore,mentre a sinistra c'era un'auto marrone da cui il padre di David estrasse 1

scatolone,passandolo al bambino.

Il padre indossava una maglietta rossa,a mezze maniche,jeans blu e scarpe nere,mentre il bambino

aveva una maglietta bianca,a mezze maniche,pantaloni scuri e scarpe marroni.

"Ecco fatto."disse il padre"Vatti a divertire."

Il bambino corse verso la casa,passando in una zona piena di scatoloni,mentre la madre,che aveva i

capelli legati dietro la testa e indossava una camicia celeste,gonna nera e scarpe nere,usciva

dall'abitazione.

"Ordiniamo della pizza?"disse il bambino.

"Si,arrivo subito."disse la madre.

Armin,che indossava una maglietta verde,a mezze maniche,jeans blu e scarpe marroni,era vicino

all'entrata,insieme a Molly,che indossava una maglietta arancione,a mezze maniche,pantaloni

neri,scarpe nere e aveva 1 scatolone in mano.

"Ehi,metti giù lo scatolone."disse Armin.

"Perché?"disse lei.

"Voglio solo..."disse Armin che prese lo scatolone e lo poggiò a terra.

"Che stai facendo?"disse lei.

"Guarda la."disse Armin che indicò verso l'esterno,poi lei si voltò e lui la prese in braccio.

"Che stai...Armin!..."disse lei sorridendo,mentre lui la baciava.

Il bambino entrò nella casa,che era vuota,mentre Armin portava la ragazza dentro l'edificio.

"Lo sai che questo si fa quando ci si sposa?"disse lei.

"Ok,magari faremo anche quello."disse Armin.

"Oh..."disse lei.

I 2 andarono a destra,mentre il bambino proseguì dritto.

Il piccolo passò davanti alla cucina,che aveva un tavolo con delle scatole sopra,poi girò a

sinistra,arrivando in un corridoio,dalle pareti verde scuro,avente 2 porte bianche a destra.

David arrivò in fondo al corridoio e aprì una porta bianca,accedendo a una stanza vuota.

L'ambiente aveva il pavimento di legno,le pareti erano bianche,con dei rombi dai lati marroni e

aventi un cerchio dello stesso colore all'interno,il muro opposto alla porta aveva una grande finestra

rettangolare,con delle tende bianche davanti,che proseguiva anche sulla parete perpendicolare.

Alla destra del piccolo c'era un letto,coperto da un telo bianco,avente 1 schienale rettangolare,fatto

di legno,molto alto.

Lui poggiò lo scatolone sul materasso e sentì il suono di un liquido in movimento,poi tolse

l'oggetto,sorridendo,afferrò il telo e lo gettò a terra.

Lo schienale del letto aveva 1 specchio ovale al centro,2 colonne rettangolari ai lati e 2

sportelli,posti poco oltre,nella parte alta,il materasso era di gomma nera ed era circondato da un

rettangolo di legno,posto su un altro rettangolo più piccolo.

Il bambino poggiò le mani sul materasso,che era pieno d'acqua,poi ci si sedette sopra,si mise in

piedi su di esso,spalancò le braccia,chiuse gli occhi e si gettò di schiena.

Dopo alcuni secondi il piccolo tirò su la testa,guardandosi intorno,poi si rimise giù.

Alla sua destra,vicino al suo viso,apparve un volto mostruoso e pallido,con il naso aquilino e gli

occhi gialli,posto sotto la superficie del materasso e vicino ad essa,poi si allontanò.

Il bambino si tirò su all'improvviso e si mise a 4 zampe sul letto,osservando attentamente la

superficie e andando lentamente verso la parte finale dell'oggetto.

David sollevò la mano sinistra,la mise sopra il materasso e da quest'ultimo uscì una mano pallida e

secca,con la pelle rugosa e la punta delle dita nere.

Il bambino urlò a squarcia gola,mentre l'acqua usciva fuori dal letto,bagnandolo,dopo di che la

mano lo lasciò andare e lui cadde a terra,strisciando verso il muro opposto al letto.

I genitori accorsero poco dopo e la madre lo abbracciò.

FINE FLASHBACK

"Io non sapevo cos'era successo."disse la voce di David nel registratore"Sembrava un sogno.

E nessuno mi ha creduto quando glie l'ho detto.

Ma quella è stata la prima volta che l'ho visto."

Xanadu spense il registratore"Credo che dovremmo iniziare da li."

"Lo penso anche io."disse Constantine.

A notte fonda Xanadu,indossante gli stessi vestiti,camminò verso la porta,poco dopo scomparve in

un flash di luce fucsia e riapparve davanti al prato dove c'era la statua dello scheletro

incappucciato,poi si avvicinò ad essa lentamente.

"Padre nostro che sei nei cieli,sia santificato il tuo nome,venga il tuo regno,sia fatta la tua

volontà,come in cielo così in terra."disse Xanadu"Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a

noi i nostri debiti,come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non indurci in tentazione,ma liberaci

dal male."

Lei fece uscire dell'energia fucsia dalle mani e la fece entrare nella statua,chiudendo gli

occhi,poi,dopo alcuni secondi,li riaprì e abbassò la mano,mentre l'energia spariva.

"Non troverai niente li dentro,mia cara."disse una voce femminile.

Lei si voltò e guardò alle sue spalle,vedendo una vecchia con gli occhi azzurri,quasi bianchi,il cui

volto non era segnato da molte rughe,aveva il naso aquilino,i capelli bianchi e lunghi fino

all'altezza del seno,la testa era coperta da un cappuccio nero,connesso a un lungo abito dello stesso

colore,avente delle maniche molto larghe,con delle parti strappate e bucate all'altezza delle caviglie.

Ai lati del cappuccio,all'altezza delle orbite,c'erano dei cerchi di metallo,attaccati al bordo di

quest'ultimo,a cui erano connesse delle zanne di animali,dei cilindri di legno e dei fili con degli

ovali marroni,intervallati da degli ovali bianchi con sopra una circonferenza rossa,attaccati su di

essi.

Intorno al collo c'era un filo marrone,con sopra dei piccoli cilindri di legno,connesso a una

circonferenza di metallo,posta al centro del petto.

La parte posteriore del collo e le spalle erano coperte da un tessuto nero,lungo fino alla vita,e da

sotto l'abito scuro si intravedevano 2 scarpe nere.

Nella mano destra aveva un bastone,composto da un lungo ramo,avente la zona superiore divisa in

2 parti,dirette verso l'alto e verso l'esterno,la cui punta era biforcuta.

La zona a destra aveva una punta a metà della biforcazione,sul lato interno,mentre la parte a sinistra

aveva 2 punte ricurve verso l'alto,sulla zona interna,e più lunghe di quella a destra,la cima della

protuberanza destra aveva la punta a sinistra più corta di quella a destra,mentre la protuberanza

sinistra aveva la punta a destra più piccola di quella a sinistra.

Tra le 2 punte superiori della protuberanza a destra era presente un filo chiaro,con sopra di esso una

serie di placche ovali bianche,attaccate le une alle altre,al di sotto delle 2 punte,a sinistra,c'era un

secondo filo,connesso a una piccola sfera di metallo,e poi c'era un terzo filo,a cui erano unite delle

lunghe placche bianche,legato alla piccola punta intermedia.

Alla base della zona in cui il bastone si divideva in 2 parti era presente un panno nero e su di

esso erano attaccati 2 teschi umani,conficcati su 2 punte,di cui 1 era sulla zona frontale dell'oggetto

e l'altro era sulla parte a destra.

I crani avevano le mascelle legate ad essi,mediante dei piccoli fili,non avevano vari denti e sulla

parte destra di quello frontale era presente un grosso buco,che comprendeva tutta l'orbita destra e la

tempia.

La vecchia,che era leggermente piegata in avanti,si avvicinò lentamente.

"Non ti ho mai vista da queste parti."disse lei.

"Sono in paese da poco tempo."disse Xanadu"E lei chi è?"

"Solo una sacerdotessa di questa comunità di fedeli."disse lei"Non avrai mica paura di un'anziana

che a stento riesce a muoversi,no?"

"No...ma vorrei saperne di più sulla vostra religione."disse Xanadu.

"Ma certo,mia cara."disse l'anziana.

"Quindi...voi pregate l'angelo Azrael?"disse Xanadu.

"Oh no..."disse la vecchia facendo una piccola risata"Devi pensare più in grande.

Molto,molto più in grande.

Vedi...alcuni testi dicono che Azrael sia sempre stato l'angelo della Morte,ma...altri dicono

che...abbia ricevuto questo compito dopo aver incontrato la Morte.

Si dice che gli altri angeli fossero così terrorizzati dalla presenza della Grande Mietitrice che

indietreggiarono tutti,tranne Azrael che rimase fisso dov'era,poi gli spettri di luce svennero per

1000 anni.

Così...la Morte chiese a Yahweh il permesso prendere di Azrael sotto il suo comando...di dargli una

specie di premio...e da quel momento in poi...Azrael divenne...l'angelo distruttore.

La Morte è una forza precedente agli angeli."

"Capisco..."disse Xanadu"Io..."

"Ma tu invece?"disse lei"Cosa ti porta qui?"

"Beh...io mi occupo di possessioni demoniache..."disse Xanadu.

"E anche di altro...a giudicare da quelle mani."disse l'anziana.

"Si...diciamo che ho un lungo e complicato passato."disse Xanadu.

"E chi non lo ha?"disse l'anziana"Tutti hanno i propri scheletri nascosti da qualche parte."

"Immagino di si..."disse Xanadu"Comunque sto indagando...su un caso di possessione avvenuto

nelle vicinanze."

"In effetti mi era sembrato di sentire delle voci al riguardo."disse l'anziana"È molto grave?"

"Temo di si..."disse Xanadu"La persona in questione...dice di essere stata spinta dal demone a

uccidere un uomo."

"Oh...questa è sfortuna."disse l'anziana.

"Non avete paura che chi state pregando...possa rivelarsi qualcosa di diverso da quello che pensate

e...fare lo stesso anche a voi?"disse Xanadu.

"Hai una percezione esagerata della nostra importanza."disse l'anziana"Per una come lei,la gente

comune è...beh...pensa a come ti sentiresti se un batterio si sedesse al tuo tavolo e cominciasse a

infastidirti.

Questo è solo un piccolissimo pianeta,in un piccolissimo sistema solare...in una galassia che ha

appena smesso di usare i pannolini.

Come puoi immaginare,lei è vecchia.

Molto vecchia.

Quindi ti invito a riflettere su quanto essa possa trovarci insignificanti."

"Io...devo chiederglielo...quanto sarebbe antica?"disse Xanadu.

"È vecchia quanto la prima creazione."disse l'anziana"Forse di più.

Nessuno lo sa esattamente.

Vita...Morte...uovo...gallina...non ha importanza.

Nessun demone...neanche lo spettro supremo degli inferi si azzarderebbe mai a disturbarci...e se e

quando lo dovesse fare...lei mieterà anche lui."

"Il diavolo?"disse Xanadu perplessa"Lei mieterà il diavolo?"

"Oh si."disse la vecchia"In quel caso...anche il diavolo morirà."

Xanadu spalancò gli occhi e rimase con la bocca per metà aperta"Questo...è molto al di sopra delle

mie competenze."

"Solo un po'."disse lei"Comunque grazie per avermi ascoltata,sei davvero gentile."

"Prego...ora io dovrei andare..."disse Xanadu.

"Oh si,è molto tardi."disse la vecchia"Arrivederci mia cara."

"Arrivederci."disse Xanadu allontanandosi.

Il giorno dopo Xanadu e Constantine erano nella stanza dove David era stato aggredito la prima

volta,insieme a Molly.

Lei,che era in ginocchio vicino il punto in cui David si era poggiato alla parete dopo

l'aggressione,indossava una maglietta fucsia,una fascia viola sulla pancia,con una placca ovale di

metallo al centro di quest'ultima,una lunga gonna viola e scarpe nere,il marito,che era alla sua

sinistra,indossava una giacca grigia,camicia bianca,pantaloni marroni,scarpe nere e aveva un

bastone nella mano destra,mentre Molly,che indossava una maglietta blu,pantaloni neri e scarpe

nere,era dalla parte opposta della stanza,con le braccia incrociate.

Alla destra di Xanadu c'era un mobile rettangolare,con 2 ripiani all'interno pieni di oggetti vari,che

erano messi anche sulla parte superiore,alla sua sinistra,davanti alla parete alle spalle della

donna,era presente una scrivania,con una sedia di legno bianca posta davanti,avente un mobiletto

rettangolare a destra,con sopra una lampada dotata di un'asta bianca e la parte superiore

cilindrica,mentre davanti alla zona sinistra del tavolo c'erano delle borse poggiate a terra.

Davanti alla finestra della stanza c'era un manichino e al centro del pavimento era presente un

tappeto circolare e grigio,con delle circonferenze concentriche nere disegnate su di esso,avente un

tavolino di legno,con la parte superiore ovale e molto lunga,dotata 2 tovagliette bianche su di

essa,posto sopra e un divano chiaro poco dietro.

Ai lati del divano c'erano 2 lampade,con la parte alta cilindrica e il resto composto da un'asta

verticale,poggiate su dei tavolinetti circolari,mentre sulla parete c'erano 2 quadri raffiguranti degli

uccelli.

Alla destra del mobile con i 2 ripiani c'era una porta bianca,con un vetro quadrato in alto e 3

incavature rettangolari e orizzontali sotto,e alla destra di quest'ultima erano presenti una sedia e un

mobile rettangolare,con 3 quadri ovali,dalla cornice dorata,posti sopra di esso.

Xanadu guardò Constantine con un'espressione preoccupata e lui si guardò intorno sospirando.

"Non capisco...come ha fatto a invitare un demone?"disse Molly"C'è stato solo pochi minuti."

Xanadu si alzò.

"E qui dentro non c'era niente."disse Molly.

"È per questo che pensiamo ci sia sfuggito qualcosa...ma deve essere per forza qui."disse

Constantine"Dov'era il materasso ad acqua?"

Molly indicò il tappeto"Dove c'è quel tappeto.

Il pavimento si è rovinato quando si è rotto il materasso."

"Posso dare un'occhiata?"disse Constantine.

"Prego."disse lei.

Lui si chinò e sollevò il tappeto,con la mano sinistra,vedendo che il legno,in quella zona,era marcito

ed era diventato scuro.

John guardò Xanadu,che sospirò preoccupata,poi guardò Molly"Non è stata l'acqua a farlo."

Poco dopo i 2 erano fuori dalla casa e la ragazza aprì una porta di legno rettangolare quasi

orizzontale,avente la parte interna piena di ragnatele e con 2 travi incrociate ad"x",che conduceva a

un sotterraneo dalle pareti di legno,con delle incavature rettangolari,messe ai lati,aventi la parte alta

obliqua.

John,posto alla sinistra della moglie,era senza la giacca e aveva il bastone nella mano sinistra.

Xanadu accese una torcia elettrica,tenuta con la mano destra,e si chinò.

"Tesoro,posso pensarci io."disse Constantine"Ti sciuperai i vestiti se vai tu."

Xanadu guardò Molly e la ragazza sorrise,poi lei guardò Constantine.

"Allora..."disse Molly guardando l'entrata e chinandosi leggermente"...la stanza è a circa...4 metri e

mezzo sulla destra."

"Sta attenta."disse Constantine.

"Tienimi la borsa."disse lei sorridendo e dando al marito una borsetta viola,poi Xanadu andò nel

sotterraneo,accucciandosi,dopo di che procedette a 4 zampe su un pavimento di terra,accedendo

così a una bassa zona sotto la casa.

Le pareti laterali erano di mattoni,con delle aperture rettangolari,molto piccole,poste a distanze

regolari e coperte da una grata,mentre dal basso soffitto uscivano tubi cilindrici di metallo,messi in

orizzontale.

Lei illuminò delle colonne rettangolari,composte di mattoni grigi,poi mise la mano su un topo,che si

mosse facendola urlare.

"XANADU!"urlò Constantine chinandosi"STAI BENE?"

"Si...sto bene,John,è solo un ratto."disse Xanadu.

Lui abbassò la testa e sospirò,mentre Molly faceva lo stesso.

Xanadu avanzò lentamente e arrivò davanti a un telo di plastica,dopo di che lei lo spostò

lentamente,vedendo una zona piena di topi,con al centro un panno grigio posto su qualcosa.

La donna proseguì lentamente e si fermò davanti all'oggetto,poi illuminò il soffitto,con la

torcia,vedendo una macchia nera,avente delle gocce resinose attaccate ad essa,dopo di che fece

uscire la luce fucsia dalla mano sinistra,facendo fuggire tutti i ratti,mandò l'energia sul panno e lo

sollevò a mezz'aria.

Al di sotto di esso c'era un oggetto nero e verticale,con la base più larga del resto,avente delle linee

verticali,leggermente curve a sinistra,che ne solcavano la superficie ed era dotato di 2 punte laterali

e ricurve sulla cima.

Sulla parte frontale dell'oggetto era attaccato il teschio di un piccolo animale,a cui erano state

aggiunte 2 zanne ai lati del muso,oblique verso il basso e l'esterno,aveva 2 mascelle messe sulle

tempie,piene di denti sulla zona superiore e curve verso l'alto,e c'era anche una sottile punta

verticale al centro della parte superiore del teschio.

Xanadu ebbe delle visioni che le mostrarono il bambino posseduto,mentre era sul tavolo,e poi vide

la ciotola di bronzo sul piano rettangolare di pietra.

Lei spalancò gli occhi e si fece il segno della croce,dopo di che estrasse dalla tasca a destra una

macchina fotografica rettangolare e scattò delle foto.

La sera seguente Constantine e Xanadu,indossante una maglietta viola chiaro,pantaloni viola

scuro e scarpe nere,erano nella loro sala da pranzo e lei era seduta al tavolo,a cui era posta anche

Molly,che si trovava dalla parte opposta.

Alla sinistra della ragazza c'era l'orientale,che indossava una maglietta celeste,pantaloni neri e

scarpe nere,e dietro di lui era presente anche padre Gordon,indossante una camicia nera,pantaloni

neri e scarpe nere.

"È un totem della stregoneria,usato dai satanisti nei loro rituali."disse Xanadu.

"Ricordi che ti ho detto che 1 spirito inumano deve essere invitato e tu ti chiedevi come David

avesse potuto farlo?"disse Constantine che aveva la mano destra poggiata sul tavolo"Avevi ragione.

Non l'ha fatto."

Lui si sedette.

"Pensiamo che David sia stato maledetto."disse Xanadu"E la notte dell'esorcismo la maledizione è

passata da David...ad Armin."

"Maledizione?"disse Molly"State dicendo...che qualcuno ci ha fatto questo...di proposito?"

"Conosciamo questo tipo di rituali satanici."disse Constantine"Il demone viene evocato e

potenziato con l'ectoplasma dell'incantesimo,una forma di energia spirituale senza coscienza,ma

molto potente...il posseduto uccide una persona e il demone se ne va."

"Motivo per cui Armin dopo è riuscito a leggere la Bibbia."disse Xanadu guardando Constantine

che annuì.

"Già."disse lui"Pensiamo che chiunque abbia maledetto David..."

John indicò la foto con la mano destra"...abbia usato questo per chiamare il demone."

Constantine mostrò delle foto all'orientale"Dovresti spedire queste via posta a tutti i dipartimenti di

polizia che trovi.

Inizia...da quelli di zona...e scopri se hanno mai visto una cosa del genere."

"Forse c'è qualcun altro che possiamo interpellare."disse Gordon prendendo una delle foto con la

mano destra"Ricordi il prete che ha aiutato a smascherare la setta dell'ariete?

Sarà stato 10 o 12 anni fa."

"Padre Castner?"disse Xanadu.

"Si,esatto."disse padre Gordon"Solo che adesso non è più padre,si è ritirato da un po'.

Ha cercato di aiutare quelle persone.

Ha cercato di capire perché hanno fatto quello che hanno fatto.

Se c'è qualcuno in grado di dirci che cos'è questo...affare...è lui."

Il giorno dopo Constantine e Xanadu erano in una macchina di colore verde chiaro,posta su una

strada in mezzo ai boschi.

L'auto passò su un ponticello di legno,sostenuto da delle colonne di cemento rettangolari,avente i

lati dello stesso materiale,con la parte alta piena di aperture a forma di rombo e un tetto triangolare

grigio.

Al di sotto del ponte c'era un piccolo fiume.

Poco dopo i 2 arrivarono in una zona che aveva una casa a 3 piani,con le pareti fatte da tavole di

legno rosso,avente le finestre con i contorni bianchi e il tetto triangolare dello stesso colore.

La zona frontale dell'abitazione aveva una tettoia bianca,obliqua verso terra,con 4 colonne bianche

che arrivavano a un pavimento sopraelevato,dello stesso colore,circondato da una ringhiera bianca e

dotato di 3 scale dello stesso colore,di cui una era davanti e 2 ai lati.

Intorno alla casa c'era un ampio prato,con una salita opposta all'entrata di quest'ultima,mentre

dietro l'abitazione c'era un fiume,con una piccola cascata di 5 metri.

Davanti alla scala frontale della casa c'era un anziano,indossante un cappello fedora chiaro,camicia

verde spento,con linee verticali e orizzontali nere,pantaloni marroni e scarpe nere.

L'individuo era chinato in avanti per raccogliere delle uova,con la mano destra,e aveva un cestino di

vimini,che era tenuto con la mano sinistra.

Dietro l'uomo c'erano delle grandi rocce.

Constantine,che aveva degli occhiali da sole neri e indossava una camicia bianca,pantaloni neri e

scarpe nere,scese dal mezzo insieme a Xanadu,che indossava una maglietta fucsia,una fascia nera

sulla pancia,una lunga gonna viola,con macchie circolari blu,e delle scarpe nere.

"Padre Castner?"disse Constantine e l'uomo si voltò verso di loro,mentre l'altro si toglieva gli

occhiali con la mano destra.

"Salve...non ho sentito arrivare l'auto."disse l'uomo mostrando il cestino"Per caso gradite una

frittata?"

"Ah...abbiamo fatto colazione prima di partire."disse John avvicinandosi con lei e porgendo la

mano destra all'uomo"Sono John Constantine e lei è mia moglie,Madame Xanadu."

"Ho merda di gallina sulle mani."disse l'uomo che andò verso la scala,sorridendo e lasciando i 2 a

bocca aperta.

John e Xanadu risero,poi lui allungò il braccio destro verso la casa e lei avanzò.

"Grazie."disse Xanadu.

L'anziano si sedette su una panchina di legno rosso,posta davanti alla parte interna della

ringhiera,sotto la tettoia,nella zona a sinistra,mentre Xanadu e Constantine si sedettero su 2 sedie a

dondolo.

In mezzo a loro c'era un tavolinetto di legno.

"Scordatevi di questo oggetto."disse l'uomo.

"L'ha mai visto?"disse Constantine.

"No,ma ne ho visti di simili."disse l'anziano"È roba sofisticata.

È una cosa molto pericolosa."

"Quello che non capisco..."disse Constantine chinandosi in avanti e gesticolando"...è...è perché…

David,il bambino che è stato posseduto,non...non ha fatto niente di male,perché qualcuno

attaccherebbe questa famiglia?"

"Perché?"disse l'uomo"Il perché è irrilevante.

Il perché è l'opposto di tutto ciò in cui crede un satanista.

Il suo unico obbiettivo è il disordine,la disperazione è il suo nettare."

"Ma qualcuno deve averlo messo sotto la casa,quindi...cosa le dice questo della persona che l'ha

costruito?"disse Xanadu.

"Venite con me."disse l'uomo alzandosi.

Poco dopo i 2 scesero una rampa di scale di legno,connessa a una seconda rampa,che andava verso

destra.

Le pareti erano fatte da tegole di legno,con colonne dello stesso materiale,e la seconda rampa aveva

anche una finestrella,posizionata a sinistra.

L'anziano era in fondo alla scalinata,che aveva una piccola zona piatta,e stava aprendo una porta

posta a destra.

Xanadu si fermò a metà scale.

"Non voglio scendere la sotto."disse Xanadu con un'aria spaventata.

"Che c'è li?"disse Constantine.

L'uomo li guardò"Quello per cui siete qui."

L'anziano aprì la porta e accedette a un ambiente buio,poi accese una luce.

L'interno della stanza aveva una lunga scaffalatura di legno,avente sui ripiani degli oggetti di vario

tipo,tra cui libri e contenitori di vetro,e dietro a essa c'erano altri mobili,tra cui un pianoforte,mentre

davanti alla scaffalatura c'era un tavolo pieno di libri impilati,con un rettangolo di vetro contenente

un cranio mummificato.

Sul mobile c'era anche un oggetto chiaro,avente la parte centrale ovale,dotato di 8 punte,di cui 3

erano sopra,3 sotto e 2 ai lati,poggiato su una base cilindrica piena di venature e linee irregolari.

Dietro il tavolo era presente un grande mobile di legno,avente la parte inferiore formata da vari

cassetti rettangolari,dotati di un ovale scolpito al centro,mentre la zona superiore aveva degli

sportelli rettangolari,con delle figure umane incise al centro,e tra di essi c'erano delle aperture

rettangolari,con una semicirconferenza posta sulla parte superiore e inferiore dei lati minori,che

erano messi in alto e in basso.

Alla destra del tavolo c'era un archivio rettangolare,molto lungo e di colore nero,con sopra degli

scatoloni ammassati,mentre davanti a esso c'era una scrivania piena di libri e avente sulla sua

superficie un altro rettangolo di vetro,con una seconda testa dentro,più una lampada,avente la parte

alta coperta da una placca conica e piatta in cima.

Dietro l'anziano,che si trovava oltre la scrivania,c'era una scaffalatura marrone,messa a

destra,dotata di molti cassetti dello stesso colore,con sopra delle casse rosse aventi dei libri su di

esse,e c'erano anche delle ossa che pendevano dal soffitto.

Alla sinistra di questa zona c'era un altro simbolo a 8 punte,attaccato su un quadro,avente sotto

delle casse marroni e alla sinistra di questa parte era presente una scaffalatura piena di libri e con

alcuni teschi su di essa.

Nella stanza c'erano anche dei tavolini di legno,di forma rettangolare,aventi la parte centrale dei lati

maggiori curva,con dei contenitori di vetro cilindrici,dalla cima curva,che conservavano dei crani

posti su una base circolare nera.

John guardò la stanza,mentre Xanadu si appoggiava alla parete alle sue spalle,poi l'anziano

entrò,seguito dai 2.

"Ho raccolto queste cose...mentre studiavo i discepoli dell'ariete."disse l'anziano andando alla

scrivania e poggiando le mani su dei libri.

"Dovrebbe...bruciare tutto..."disse Xanadu.

"Ci ho pensato."disse l'anziano"Ma ho ritenuto più sicuro tenere tutto sotto chiave.

Come tenere le armi da fuoco lontane dalle strade."

I 2 si guardarono.

"Immagino non abbia catalogato i libri..."disse Constantine indicando il tavolo con il bastone nella

mano sinistra"...con la classificazione decimale."

"No."disse l'uomo sorridendo"No...non l'ho fatto."

"Gli indizi che cercate potrebbero essere ovunque,oppure..."disse l'anziano mentre Constantine

guardava verso un contenitore di vetro,dalla forma cilindrica e contenente i resti di un feto,posto su

1 degli scaffali del mobile alla sua sinistra"...non essere affatto qui."

Constantine prese 1 dei libri posti sul tavolo,con la mano destra.

"John...no..."disse lei scuotendo la testa e lui posò il libro.

"Ho studiato questa gente per 9 anni..."disse l'uomo mentre Constantine osservava una statuetta

nera del Baphomet,messa su una piramide senza punta,dai lati curvi verso l'interno,posta su 1

degli scaffali alla sua sinistra"Veneravano lo spettro degli inferi e i suoi shedim con sacrifici di

sangue.

Hanno profanato terra consacrata con i loro rituali osceni e...hanno commesso atti di blasfemia

di...cui non parlerò mai.

Ma...questi atti gli hanno dato potere.

Durante il processo ai discepoli...il procuratore capo...aveva una moglie che aspettava un figlio…

Pochi giorni dopo che furono dichiarati colpevoli...il suo bambino nacque in anticipo di 6

settimane...con il cuore...fuori dal corpo.

3 mesi dopo la moglie si è suicidata appoggiando il collo...sui binari del treno.

Un satanista esperto non è...un avversario da prendere alla leggera.

Alcuni acquistano dai demoni...delle capacità sovrumane."

I 2 si avvicinarono.

"Conosciamo il pericolo...meglio di quanto crede."disse Xanadu.

"Il ragazzo che rischia la pena di morte...volete davvero perdere tutto per salvarlo?"disse

l'uomo"Perché è questo che potrebbe costarvi."

I 2 si guardarono preoccupati.

Notte.

In un luogo buio la figura femminile con l'abito nero prese un fiammifero,con la mano destra,e lo

accese,sfregandolo contro una confezione rettangolare,tenuta con la mano sinistra,poi accese delle

candele nere poste su un altare di pietra,avente una zona superiore rettangolare,con una stella a 5

punte,scolpita dentro un cerchio,nella zona centrale.

Alla sinistra della donna c'era un libro dalla copertina di pelle marrone,con le pagine fatte dallo

stesso materiale,dai lati irregolari,che era sospeso a mezz'aria,in obliquo,poco sopra l'altare,avente

delle linee di energia nera che scorrevano sulla superficie delle pagine,e dietro l'oggetto c'erano

delle candele nere,di varia dimensione,mentre a destra c'erano dei contenitori cilindrici di vetro,con

dentro varie polveri e piantine,insieme ad altre candele e a dei contenitori scuri,dalla forma

cilindrica,aventi un tappo ovale con una punta conica in cima.

La parte frontale dell'altare aveva delle linee di sangue,ormai asciutto,che andavano verso il

basso e la zona superiore dell'oggetto poggiava su una colonna di pietra rettangolare,avente ai lati

diverse pile di libri.

La donna mise la ciotola di bronzo al centro della stella e la foto di Armin sulla punta di

quest'ultima che dava verso di lei,dopo di che accese un secondo fiammifero e lo gettò nel liquido

viscoso contenuto all'interno della ciotola.

Armin,la stessa notte,era dentro l'infermeria del carcere e stava lavando un pavimento con 1

straccio.

Indossava una camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.

La stanza aveva il pavimento chiaro,erano presenti 2 file parallele di letti,aventi delle spalliere

composte da sbarre di metallo bianche e verticali,connesse a una sbarra orizzontale,le pareti

avevano la parte bassa nera,la zona superiore bianca ed erano dotate di finestre rettangolari,con una

grata di metallo esterna.

Tra una finestra e l'altra c'erano delle colonne rettangolari,fuse con il muro,aventi la parte bassa

nera e la zona superiore bianca,e sul soffitto erano presenti 2 colonne bianche,orizzontali e

rettangolari.

La zona della stanza dietro il ragazzo aveva un'incavatura nel muro,di forma rettangolare,con 4

finestre aventi 2 luci,contenute in una plafoniera cilindrica,posizionate tra la prima e la seconda e

tra la terza e la quarta,mentre la parte davanti a lui aveva un vetro rettangolare,diviso in 3 zone,e

alla sinistra di quest'ultimo c'era una porta,con una piccola vetrata in alto.

Dietro la vetrata più grande c'era una donna con gli occhiali,avente i capelli neri e corti,e indossante

una maglietta celeste,a mezze maniche,pantaloni celesti e scarpe nere,seduta a una scrivania.

Dietro di lei,davanti alla parete opposta alla vetrata,c'erano 4 grandi computer rettangolari e

grigi,pieni di pulsanti e leve.

Il ragazzo continuò a passare lo straccio sul pavimento,poi si fermò e guardò alla sua sinistra,dove

c'era un letto con sopra un uomo dai capelli lunghi,indossante una camicia bianca,a mezze

maniche,e coperto dalle lenzuola.

Armin si voltò e per sbaglio urtò con lo straccio il secchio,che era alla sua destra,facendolo rotolare

sotto un letto.

"Armin,vuoi pulire per bene o no?"disse la voce della donna che fu udita all'altoparlante nella

stanza.

Armin annuì"Mi scusi."

Il ragazzo posò lo straccio contro la spalliera frontale di 1 dei letti,posto alla sua destra,poi si mise

con la pancia sul pavimento e tentò di afferrare il secchio,ma l'oggetto venne trascinato in un

angolo buio da una forza invisibile.

Armin si spaventò,si mise seduto a terra,indietreggiò e si alzò,fissando la parte buia della stanza,poi

guardò la vetrata dove era la donna e le luci dietro di essa si spensero.

Lui guardò di nuovo sotto il letto,poi si accorse che l'uomo disteso alla sua sinistra si era messo

seduto.

L'individuo iniziò a cantare e sorrise,Armin indietreggiò e la forma mutata di Bruno gli afferrò la

testa da dietro,ringhiando,così il ragazzo cacciò un urlo e cadde a terra,dimenandosi.

Poco dopo la donna entrò nella stanza con una guardia"Sta calmo..."

"LUI È QUI!"disse Armin che fu voltato di schiena e gli furono messe le manette.

"Shhh..."disse la donna.

"MI UCCIDERÀ!"urlò Armin.

"Non ti agitare!"disse la donna"Tranquillo..."

"L'HO VISTO!"urlò Armin"ERA QUI!"

La donna con l'abito nero si mise un anello argentato,con un rombo sulla parte superiore,sul dito

medio della mano sinistra,poi poggiò le mani sull'altare,intorno alla foto di Armin,dopo di che andò

via.

Il giorno dopo Constantine,che indossava una maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere,era

seduto al tavolo nella sua cucina,che era pieno di libri impilati,e teneva la foto del teschio di

animale con la mano destra.

Xanadu,che aveva una lunga vestaglia celeste e un vaso di fiori nella mano destra,chiuse una porta

di legno posta oltre l'entrata della cucina.

"Guarda che ci hanno mandato."disse Xanadu entrando nella cucina e andando verso destra.

"Cosa?..."disse Constantine che vide i fiori"Ah...ma che carini."

In quel momento i 2 sentirono squillare un telefono.

"Vado io..."disse John.

"John...no..."disse lei.

"Tranquilla,tranquilla,tranquilla..."disse John che rispose a un telefono verde attaccato al

muro"Pronto?"

"John..."disse la voce dell'orientale"Abbiamo un riscontro.

Ho appena finito di parlare con un detective della omicidi di Danvers,vuole incontrarvi.

Dice di averlo visto."

Massachusetts.

Danvers.

Il paese era in una grande pianura piena di boschi,con molti alberi che avevano assunto il colore

marrone e rosso,aveva la parte frontale che dava su un grande fiume e a destra c'era una zona

industriale piena di fabbriche.

L'auto dei Constantine passò su una strada dove,a destra,c'era un palo cilindrico di legno,con sopra

la foto di una persona scomparsa,avente dei cespugli con dei fiori fucsia poco dietro,mentre dalla

parte opposta era presente un lungo palazzo rettangolare,di 5 piani,che era abbandonato.

Poco dopo i 2 erano dentro una stanza di un commissariato,seduti a un lungo tavolo di legno.

Xanadu,che indossava una camicia a righe verticali celesti e fucsia,pantaloni viola e scarpe nere,era

seduta al capo destro del mobile,mentre Constantine,che indossava una giacca marrone,camicia

bianca,cravatta marrone,pantaloni marroni e scarpe marroni era alla sua sinistra.

La stanza aveva un pavimento nero,la parete a sinistra era grigia,con una bandiera americana

posta davanti e c'erano anche dei quadri su di essa,mentre il muro davanti a Constantine era di

vetro,diviso in rettangoli da delle travi verticali e orizzontali,e oltre esso c'era una grande stanza

grigia,con varie scrivanie a cui erano seduti dei poliziotti in divisa,avente sulla destra 2 finestrelle

nere,mentre a sinistra c'era un archivio nero.

La parete alle spalle di Xanadu era composta da grossi mattoni bianchi,con una lavagna marrone a

destra,avente dei fogli appesi sopra,e una porta di legno a destra,dotata un sottile vetro rettangolare

poco sopra la maniglia,mentre il muro dietro Constantine aveva una porta identica al centro e un

archivio nero a sinistra,davanti a cui c'erano delle scatole impilate.

Lui le passò una foto che raffigurava 2 ragazze abbracciate,mentre un poliziotto di colore,con

capelli neri e corti,barba e baffi corti,indossante una giacca grigia,camicia bianca,cravatta

nera,pantaloni neri e scarpe nere,entrava nella stanza dalla porta a destra.

L'uomo si sedette sulla poltrona grigia alla destra di Xanadu"Quelle 2 ragazze sono entrambe

scomparse...circa 4 mesi fa.

Erano migliori amiche alle superiori.

Il corpo di Katie è stato trovato qui vicino,è stata accoltellata 22 volte."

Xanadu chiuse gli occhi per qualche secondo.

"Non abbiamo ancora trovato Jessica."disse l'agente"Ma quando abbiamo perquisito la sua casa,a

maggio..."

L'uomo mise sul tavolo una foto,con la mano destra"...abbiamo trovato questo."

Constantine confrontò la foto dell'oggetto con quella del totem,poi le fece vedere entrambe alla

moglie.

"Gli esperti siete voi."disse l'uomo"Cosa potete dirmi?"

"A essere sinceri non molto."disse Constantine"Solo che...se questo totem funziona come quello

di Brookfield,forse la ragazza scomparsa era posseduta."

"Senta...ho letto tutto quello che avete scritto su ciò che pensate sia accaduto a Brookfield,ma a me

interessano solo indizi che abbiano a che fare..."disse l'uomo indicando le foto con la mano

destra"...con la realtà."

"Bene."disse Constantine"Anche a noi.

Speravamo ci fossero degli indizi che ci aiutassero a dimostrare la versione di Armin."

"No no no."disse l'uomo"Vi ho cercati perché foste voi ad aiutarmi e non il contrario.

Cerchiamo collegamenti con una setta satanica da quando abbiamo trovato quell'affare.

E questi adoratori del diavolo...sono persone...persone pazze,malvagie e folli,ma persone."

"Magari possiamo aiutarci a vicenda."disse Xanadu sorridendo"Noi dobbiamo vedere il fascicolo

del caso e lei...deve trovare la ragazza scomparsa.

Ci dia una possibilità."

"Di fare cosa di preciso?"disse l'uomo.

"Di trovare Jessica."disse Xanadu.

"Sono più di 3 mesi che perlustriamo questi boschi,signora Xanadu..."disse l'uomo.

"So vedere cose che la sua gente non riesce a vedere."disse lei.

L'uomo guardò verso le vetrate,poi uscì e tornò poco dopo con 3 buste di plastica,contenenti

ciascuna un coltello,dopo di che le mise sul tavolo,davanti a Xanadu,mentre tutti i poliziotti

nell'altra stanza li osservavano.

"1 di questi è il coltello usato contro Katie Lincoln,gli altri...li ho presi dall'armadietto delle

prove."disse l'uomo.

"E vuole che le indichi l'arma del delitto?"disse Constantine.

"Esatto."disse l'altro"Io vi porto sul posto,ma prima voglio vedere che sa fare."

"Assolutamente no!"disse Constantine"Il potere di mia moglie non è un'attrazione da circo!"

"Se sua moglie è ciò che dice di essere non dovrebbe essere un problema,giusto?"disse lui.

"Non esiste!"disse Constantine che incrociò le mani"Se lo scordi!"

"È questo."disse Xanadu toccando la bustina alla sua sinistra e spingendola in avanti di poco.

"Esatto..."disse l'uomo,mentre,fuori dalla stanza,un poliziotto dava dei soldi a un altro che annuiva.

Poco dopo i 3 erano nell'auto dell'agente di colore,che si trovava su una strada tra i boschi.

Xanadu era sul sedile frontale destro,mentre Constantine era dietro.

"Era una possibilità su 3."disse l'uomo.

"La canzone che stiamo ascoltando è pertinente."disse Xanadu sorridendo"Sa...ho incontrato Elvis

una volta."

"Ah si?"disse l'uomo e lei annuì,guardando dal finestrino"È stato prima o dopo che era morto?"

"Prima."disse Xanadu"E dopo."

Il poliziotto la guardò e Constantine sorrise.

Xanadu guardò alle sue spalle"Ha saltato la svolta.

Il punto in cui avete trovato il corpo di Katie..."

Lei indicò dietro di se con il pollice destro"...era li dietro."

"Ah giusto..."disse l'uomo che fece marcia indietro,con un'espressione di perplessità sul viso.

Molly,Armin e David erano in una grande stanza nel carcere.

Le pareti erano grigie,sulla zona a destra c'erano 3 finestre,con una grata metallica davanti,ed erano

presenti diversi tavoli di metallo,dalla forma esagonale,posti su una colonna cilindrica

centrale,connessa al pavimento grigio.

La parete alle spalle di Molly aveva la parte bassa grigia,mentre la zona superiore era di vetro,divisa

in rettangoli da delle colonne,al centro c'era una porta con un vetro quadrato in alto,avente un

secondo vetro,di forma rettangolare,sopra di essa,e oltre questo muro c'erano 2 guardie,mentre la

parete dietro ad Armin aveva 4 finestrelle rettangolari poste in alto.

I 3 erano seduti a 1 dei tavoli esagonali.

Armin indossava la divisa da carcerato nera,Molly aveva un maglione blu,pantaloni neri e scarpe

nere,mentre David indossava una maglietta a righe orizzontali rosse e blu,pantaloni chiari e scarpe

nere.

"Sono andati a Danvers."disse Molly"Se trovano un collegamento tra quello che è successo li e

quello che è successo a te..."

Lei guardò il fratellino e poi guardò Armin"...allora c'è...c'è 1 schema.

Potrebbero addirittura scoprire chi è stato."

"Ok...beh,sembra...grandioso,vero?"disse Armin"È grandioso..."

"Che succede?"disse lei.

"Niente."disse lui"Sto bene,sono stanco...sai..."

"Andiamo..."disse lei toccandogli la mano sinistra con la destra"Mi stai nascondendo qualcosa.

Pensi che non lo capisca?"

Lui allontanò la mano da quella della ragazza.

"Fa freddo qui."disse David.

"Si,è come se...stessero cercando di congelarci."disse Armin sorridendo.

"Mi ricordo che cosa si prova."disse David"Hai sempre freddo...e non sei mai da solo."

"David,di che cosa parli?"disse Molly.

"Per questo non riesci a dormire."disse David"Non c'è mai silenzio nella tua testa.

A volte pensi a qualcosa...poi...non sai se eri davvero tu.

Ma ora lo vedi.

È qui con te.

E ti dice di fare cose."

"Armin,che ti sta dicendo di fare?"disse Molly preoccupata.

Armin abbassò la testa"Dice...di togliermi la vita."

Xanadu stava camminando per i boschi di pini,con dietro di se Constantine e il poliziotto,che erano

entrambi senza giacca.

Lei aveva l'avambraccio destro leggermente in avanti e su di esso era presente un

rosario,attorcigliato intorno all'arto,che aveva la parte con la croce penzolante dalla mano.

"Sicuro che le faccia bene camminare tanto?"disse il poliziotto.

"Si,sto bene."disse Constantine.

"Allora,cosa la preoccupa?"disse l'agente"Ha paura che non ci riesca?"

"No...ho paura che ci riuscirà."disse Constantine.

Lei si fermò e si guardò intorno"John...è successo qualcosa di terribile qui."

Lei mise il ginocchio sinistro a terra ed ebbe una visione,vedendo lo stesso ambiente di notte,poi

poggiò anche l'altro ginocchio sul suolo e mise le mani sul terreno.

Xanadu sentì dei rumori e si guardò intorno,poi si girò verso sinistra e spalancò gli occhi,vedendo

una mano destra,pallida,mummificata e avente le punte delle dita nere,strusciare sulla corteccia di

un albero e sparire dietro di esso.

Poco dopo,dalla stessa zona,arrivarono 2 ragazze,che corsero verso sinistra,ridendo a squarcia gola.

Una aveva lunghi capelli castani,con la riga a sinistra,indossava una giacchetta di colore giallo

ocra,un lungo abito bianco e scarpe bianche,mentre l'altra aveva i capelli neri e lunghi,con la riga in

mezzo,maglietta blu,a mezze maniche,pantaloni blu e scarpe nere.

Le 2 avevano con se una torcia ciascuna.

Nella realtà Xanadu si voltò verso sinistra,si alzò e cominciò a correre,seguita dagli altri 2.

Nella visione le 2 ragazze raggiunsero un albero caduto.

"Katie aspetta."disse quella con i capelli castani e l'altra si fermò,poi la prima estrasse un

braccialetto dalla tasca sinistra"Ehi...ti ho fatto un regalo.

Li vendevano alla fiera quest'anno."

"Jessica,i tuoi ti costringono ancora ad andarci?"disse l'altra sorridendo.

"Ogni anno,da quando avevo 6 anni."disse Jessica sorridendo con l'altra"È una scemenza,ma...mi

sembrava carino.

Mi ha ricordato quelli che abbiamo fatto alle superiori."

"Quelli si che erano bei tempi."disse Katie.

"Si."disse l'altra sorridendo.

"Mi...puoi aiutare a metterlo?"disse Katie allungando l'avambraccio sinistro e facendo si che l'altra

le mettesse il braccialetto.

"Certamente."disse Jessica che le sistemò l'oggetto sul polso.

Constantine raggiunse il poliziotto,che era dietro Xanadu.

La donna aveva l'avambraccio destro verso l'alto e stava ruotando la mano,mentre sorrideva,dopo

di che passarono alcuni istanti di silenzio,poi Xanadu allungò in avanti il braccio destro e chiuse il

pugno.

Nella visione Katie era stata accoltellata alla pancia da Jessica,che aveva gli occhi con l'iride e la

pupilla di colore bianco,più le palpebre scure e delle venature viola intorno a esse.

Jessica estrasse il coltello,mentre l'altra spalancava la bocca e gli occhi,poi la accoltellò di nuovo.

Xanadu mandò avanti e indietro l'avambraccio destro per diverse volte,poi mise il ginocchio

sinistro a terra e mandò il braccio verso l'alto e verso il basso diverse volte.

"Va bene,basta così..."disse Constantine che si avvicinò"Tesoro?

Basta.

Basta!..ANDIAMO!"

Lui le afferrò il polso destro,bloccandole il braccio,poi lei aprì la mano.

Nella visione gli occhi di Jessica tornarono normali e lei lasciò cadere il coltello a terra.

"Oh...Katie..."disse l'altra ragazza che indietreggiò sconvolta"Katie...oh mio Dio...cos'ho fatto?..."

Xanadu corse verso sinistra.

"XANADU!"urlò Constantine che le corse dietro,mentre il poliziotto indicava il suolo,vicino

all'albero,con la mano sinistra"NO!

EHI!

XANADU!"

Dopo poco Constantine si fermò e mise l'avambraccio sinistro su 1 dei tronchi,sudando moltissimo

e ansimando.

"Maledizione...non sono ancora guarito..."disse John.

Xanadu corse,arrivò in una zona senza alberi e si fermò sul bordo di 1 strapiombo,che dava su un

grande fiume sottostante.

Alla sua sinistra c'era anche una diga.

Lei restò a guardare di sotto,sconvolta.

"Xanadu!..."disse Constantine,con gli occhi spalancati,mentre allungava entrambe le braccia verso

di lei,tenendo le mani aperte"Non..."

"John..."disse lei piangendo e voltandosi verso di lui,ma la mano mummificata le afferrò la gamba

sinistra,facendola cadere in avanti e trascinandola verso lo strapiombo mentre urlava.

"NO!"urlò John che corse e le afferrò la mano sinistra appena in tempo,tirandola su"Tranquilla…

Ti ho presa..."

I 2 si misero seduti a terra e lui le accarezzò la testa.

"John..."disse Xanadu,mentre il poliziotto li raggiungeva.

"Va tutto bene..."disse lui.

"LEI È LA SOTTO!"disse Xanadu piangendo"JOHN!

LEI È LA SOTTO!"

Constantine guardò verso il burrone,poi Xanadu pianse abbracciandolo.

La notte seguente nel fiume c'erano diverse barche della polizia.

Constantine era seduto sul bordo del retro di un'ambulanza,vicino a una donna di colore,indossante

una camicia chiara,a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere,posta alla sua sinistra,mentre

Xanadu era poco distante dal mezzo,con la mano destra sul fianco sinistro e la mano sinistra sul

medaglione ovale della collana.

"La pressione è un po' alta."disse la donna.

"Si...immagino..."disse Constantine mentre si abbottonava la camicia.

"Le do un vaso dilatatore."disse lei che prese una confezione cilindrica di pillole e glie ne diede

una,con la mano destra"È una pillola,va messa sotto la lingua.

Dilaterà i vasi sanguigni."

"Si...me le hanno prescritte."disse Constantine"Me ne sono dimenticato,le ho lasciate a casa."

Xanadu spalancò gli occhi,mentre il poliziotto li raggiungeva.

"Si?"disse la donna di colore"Beh,non lo farei più se fossi in lei."

Constantine prese la pillola.

"Può lasciarci da soli?"disse il poliziotto e l'altra andò via"La squadra ha recuperato un corpo...era

incastrato proprio bene."

"È lei?"disse Constantine.

"Non ne siamo sicuri."disse l'uomo"Sentite,so come sembra,ma non vorrei che venisse fuori nulla

finché non otterremo una conferma dal medico legale.

Avevamo già dragato il bacino.

2 volte.

Ho dovuto fare i miracoli per farlo di nuovo.

Non l'avremmo trovata senza di voi."

"Felici di averla aiutata."disse Xanadu.

"Ditemi dove trovarvi...e vi farò avere il fascicolo domattina."disse l'uomo allontanandosi.

Xanadu sorrise,poi divenne seria e guardò il marito.

Poco dopo i 2 erano in macchina e lei era al volante.

"Non era necessario,tesoro."disse lui"Potevo guidare io."

"Non devi sforzarti."disse lei"Comunque...devo trovare il tempo per preparare un incantesimo di

guarigione."

"Non ce n'è bisogno,guarirò con il tempo...non voglio che tu ti sforzi ulteriormente."disse lui"Già

usi il tuo dono per mantenermi giovane."

"Ti ringrazio per la tua preoccupazione,ma quell'infarto è stato causato da un demone."disse

lei"Potrebbe esserci un residuo di energia nera dentro di te e se è così le pillole non faranno niente.

E non scomparirà con il tempo.

Deve essere tolta."

I 2 arrivarono nei pressi di un motel rettangolare,a 2 piani,avente la facciata frontale bianca,che

aveva 2 vetrate alle estremità,divise in 3 parti,con delle tende dietro,mentre sulla zona frontale

c'erano diverse porte rosse,con delle finestre accanto,aventi ciascuna delle tende dietro il vetro,e il

piano superiore era dotato di un pavimento sopraelevato,con una ringhiera nera,di colore rosso sulla

parte esterna.

Sopra il secondo piano c'era una tettoia rettangolare.

Poco dopo John era seduto su un letto,su cui c'erano dei cuscini chiari e una coperta marrone,avente

2 comodini rettangolari di legno ai lati,dotati di una lampada sopra ciascuno,che aveva una base

circolare color oro,divisa in 3 circonferenze di cui quella più in basso era la più grande,il corpo

cilindrico era dorato,con varie incavature,e aveva una parte superiore conica e chiara,con la cima

piatta e aperta.

Sul mobile a sinistra c'era anche un telefono bianco.

Le pareti della stanza erano chiare e dalla parte opposta del letto era presente un mobile di

legno,dotato di 1 specchio ovale incastonato su una placca rettangolare di legno,posta sul muro,con

un quadro alla sua sinistra,più una lampada poggiata su un tavolino circolare nero e una poltrona

grigia davanti,mentre alla destra del letto c'era una finestra,dotata di tende bianche.

Xanadu era davanti al mobile con lo specchio e aveva le mani messe una vicina all'altra,con in

mezzo dell'energia fucsia concentrata.

"Allora...non so se basterà una volta sola..."disse Xanadu.

Il telefono squillò e lui rispose.

"Pronto?"disse Constantine.

"Dio!"disse Molly"È tutto il giorno che vi lascio messaggi!"

"Che succede?"disse Constantine.

"Si tratta di Armin!"disse Molly"Lo ha seguito!

Ha detto che era tutto finito,ma ora è intrappolato li con quella cosa che gli dice di uccidersi!"

"Molly...calmati e stammi a sentire...dovresti chiamare il cappellano del carcere...ehm…"disse

Constantine che guardò Xanadu.

"Padre Newman."disse lei.

"Padre Newman."disse Constantine"Digli che Armin deve essere sorvegliato 24 ore su 24 e che è a

rischio di..."

La comunicazione venne interrotta da un verso e da delle interferenze.

"Cosa…?"disse Molly"Pronto?"

"Con che abbiamo a che fare?"disse John.

Sopra il carcere di Armin c'era un temporale.

Una guardia calva,indossante una camicia celeste,pantaloni neri e scarpe nere,camminò in un

corridoio dal pavimento chiaro,avente le pareti composte da mattoni bianchi e con delle porte di

metallo chiaro,dotate di una vetrata quadrata sulla parte alta.

Alcune delle porte avevano un rettangolo di metallo al centro,una vetrata posta sopra e un'altra

messa sotto,più una zona di vetro,a sinistra,divisa in 3 parti da delle sbarre bianche.

Armin era dentro una delle celle,che aveva la porta con le vetrate accanto.

La stanza era grigia e vuota,con solo una placca rettangolare che fungeva da letto,su cui lui era

seduto,posta a sinistra.

Il ragazzo fissò la parete opposta in silenzio,poi si voltò verso l'entrata,vedendo che padre

Newman,indossante una camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere,stava aprendo il rettangolo sulla

porta.

Armin si alzò e si avvicinò,poi il prete mise la mano sinistra all'interno dell'apertura.

"Armin..."disse il prete e il ragazzo gli diede le mani,dopo di che l'uomo gli passò una boccetta

d'acqua santa,dalla forma rettangolare,con una croce scolpita sopra"Dio da a tutti i suoi figli il

diritto di difendersi."

Constantine era seduto sulla parte destra del letto e teneva il bastone con le mani,mentre Xanadu

andava avanti e indietro nella stanza.

"Questo demone…non è qui di sua volontà."disse Xanadu"È stato evocato."

"Questo non mi fa sentire meglio."disse Constantine.

"Significa che...sappiamo che è una maledizione...e le maledizioni si possono spezzare."disse

Xanadu che si sedette su una poltrona rossa,posta davanti alla finestra.

"Va bene..."disse Constantine"Allora...come lo facciamo?"

"A casa Glatze ho toccato la mano di David...e ho visto qualcosa."disse Xanadu"Non sapevo che

cosa fosse...ma credo di aver stabilito una connessione con la persona che è responsabile di questo.

John...quel corpo che hanno trovato...se è Jessica...se è veramente lei…il canale di connessione

potrebbe essere ancora aperto."

"Dev'esserci un altro modo..."disse Constantine.

Armin era raggomitolato in un angolo della cella,sopra il rettangolo di cemento,e aveva le mani

sulle ginocchia.

Guardando verso l'esterno,mentre dei lampi colpivano il suolo fuori dalla struttura,vide l'ombra di

una figura con i capelli lunghi,poi la guardia calva passò davanti alla sua cella.

"Ok..."disse Armin"Ok..."

Il ragazzo si mise al centro della stanza e fece un cerchio di acqua santa intorno a se,sedendosi a

gambe incrociate dentro di esso.

"Yahweh è il mio pastore,non manco di nulla..."disse il ragazzo che si mise a pregare,unendo le

mani"...su pascoli erbosi mi fa riposare..."

La stessa notte l'auto dei Constantine arrivò davanti a un grande edificio chiaro,posto in mezzo a un

prato.

Alla destra della strada c'era un cartello rettangolare,dai contorni chiari,avente l'interno verde,con

la scritta gialla"PALMERI",dotata di una sottolineatura dello stesso colore,e sotto di essa era

presente la scritta"FUNERAL HOUSE".

Al di sotto di queste parole c'era un rettangolo marrone,dai lati dorati,con 2 cerchi sugli spigoli,di

cui 1 era sopra a destra e 1 sotto a sinistra,più un triangolo,avente la punta verso l'alto,posto

sopra la figura geometrica.

L'entrata dell'edificio aveva una lunga tettoia rettangolare,dotata di colonne rettangolari

bianche,con una zona centrale avente 3 file parallele di luci,poste su un rettangolo bianco fuso con il

soffitto.

Poco dopo Xanadu bussò a una porta di vetro,divisa in 2 parti,avente i contorni di metallo

marrone e messa in cima a una scalinata dalle ringhiere laterali di legno.

Ai lati della porta,prima della scala,c'erano 2 pareti bianche,con una grande placca rettangolare di

metallo,posta al centro,avente un cerchio nella zona centrale,da cui partivano diversi raggi

interni diretti verso una circonferenza posta nella parte centrale di quest'ultimo.

Sulla circonferenza più grande c'erano dei cerchi più piccoli e la zona intorno alla circonferenza

maggiore era divisa,da delle linee incavate,in 6 parti rettangolari,di cui 3 erano sopra e 3 sotto,con

altri cerchi dentro di esse.

Constantine raggiunse la moglie poco dopo,mentre lei guardava all'interno.

"Non c'è nessuno."disse Xanadu che andò verso le scale.

Constantine bucò la vetrata con la punta del bastone"Lasceremo un biglietto."

"Questa volta mi hai sorpresa..."disse Xanadu.

"A mali estremi...estremi rimedi."disse Constantine.

Poco dopo i 2 aprirono una porta chiara,divisa in 2 parti e avente delle vetrate rettangolari sulla

zona superiore,e arrivarono in un corridoio,che svoltava a destra,avente le pareti composte da

mattoni lucidi,di colore verde chiaro,e il pavimento marrone,composto da mattonelle rettangolari.

Alle spalle dei 2 c'era una scaffalatura di metallo,piena di scatoloni di cartone e altri oggetti,e

davanti alla parete alla loro sinistra ce n'erano altre identiche,mentre il muro a destra era vuoto,con

un'incavatura rettangolare a metà.

Constantine,che aveva una torcia nella mano destra,e Xanadu si diressero verso un'altra porta

bianca,identica a quella che avevano aperto poco prima,e accedettero a un obitorio,dalle pareti

composte da mattoni di colore verde chiaro.

Alla destra della porta c'era una parete terminante poco dopo l'entrata,oltre la quale era presente 1

spazio rettangolare,dove era messo un lettino di metallo con un cadavere coperto da un telo

bianco.

Sulla parte frontale di questa porzione di muro c'era un interruttore rettangolare,connesso a

un tubo diretto verso l'alto,e sulla parete a sinistra ce n'era un altro,che era senza il filo cilindrico

verticale.

Sopra il corpo nella zona rettangolare c'era una luce posta dentro una plafoniera di metallo,dalla

forma conica,connessa a una placca di metallo rettangolare sul soffitto,mentre dalla parete alla

sinistra del cadavere sporgeva un'altra lampada identica.

Sul muro dietro il defunto c'erano 2 tubi verticali,che diventavano orizzontali sulla parte

alta,connettendosi tra loro.

Alla destra della zona dove era posto il corpo,che aveva la parete destra piena di tubi,c'era una porta

di metallo,con un'apertura rettangolare di vetro in alto,poi era presente 1 sgabello metallico,alla

destra di quest'ultima,dopo di che c'era una porta bianca,divisa in 2 parti,con una vetrata sulla zona

superiore.

La parete a destra aveva 2 finestre,sotto le quali era presente un piano di metallo,con 2 ripiani sotto

di esso,su cui erano posti vari oggetti e prima del mobile era presente un lettino di metallo vuoto.

Alla sinistra del tavolo di metallo c'era un altro lettino,coperto da un telo bianco,con un lavandino

metallico posizionato su 1 dei lati minori.

Davanti ai 2 c'era un altro corpo,coperto da un telo chiaro,e oltre,al centro della stanza,era presente

una grande placca rettangolare connessa al soffitto,avente delle luci della stessa forma sulla parte

interna dei lati maggiori,da cui scendeva una tenda di plastica divisa in zone rettangolari.

Oltre questa tenda c'era un altro lettino di metallo,con sopra un altro cadavere coperto da un telo

chiaro,e alle estremità dell'oggetto c'erano 2 colonne rettangolari,di colore verde,composte da

mattoni.

Alla sinistra di questa zona c'erano altre finestre,mentre a destra erano presenti 2 porte

bianche,dotate di una vetrata sulla parte superiore,più un vetro posto alla destra di queste ultime.

Constantine illuminò con la torcia l'interruttore presente a destra e accese le luci.

"Oh mio Dio..."disse Constantine guardando il cadavere posto davanti a loro,poi andò a scoprire i

piedi del defunto,controllando un cartellino attaccato all'alluce,dopo di che ricoprì il corpo.

I 2 superarono la tenda e Constantine sollevò il panno bianco,rivelando un piede sinistro

fradicio,con le dita blu e la pelle biancastra,poi controllò il cartellino,guardò Xanadu e annuì.

"Ti prego,sta attenta."disse Constantine.

Lei sollevò il telo bianco,rivelando un avambraccio sinistro marcio,con le dita aventi le punte blu.

Xanadu chiuse gli occhi,scuotendo la testa,poi toccò la mano del corpo con la sua mano destra.

"Vedi qualcosa?"disse Constantine.

"No...non c'è niente...non c'è niente."disse Xanadu"Non avverto niente."

Dopo alcuni secondi lei guardò verso sinistra,tenendo gli occhi chiusi.

"Xanadu...che c'è?"disse Constantine.

"La connessione...esiste."disse lei.

Xanadu ebbe una visione in cui era dentro un sotterraneo dalle pareti composte di mattoni di pietra

e con delle arcate oltre le quali si vedeva la luce di un fuoco.

Lei iniziò a camminare su un pavimento polveroso e superò una delle arcate,sopra la quale c'era

una croce rivolta verso il basso.

Poco dopo Xanadu iniziò a salire una scala a chiocciola,che passava vicino alle pareti di una stanza

cilindrica,molto alta,con delle radici sui muri,dopo di che arrivò in una zona con diverse arcate che

conducevano a vari corridoi e tra di esse c'era anche una statua di Maria.

"Vedi niente?"disse Constantine.

"Si..."disse lei"Ci sono delle scale…

Ho sentito un treno."

Xanadu vide l'altare e la mano destra della donna magra che toccava il bordo di quest'ultimo.

"Ma ora...c'è un altare...tutte candele nere..."disse Xanadu"Ce ne sono 12..."

La donna accese una candela con un fiammifero,poi mise le mani vicino alla ciotola,che era posta al

centro del simbolo a 5 punte.

"...in cerchio..."disse Xanadu"Oh John..."

"Torna indietro,ora basta."disse Constantine.

"Non posso."disse Xanadu.

"Xanadu..."disse Constantine.

"C'è una donna..."disse Xanadu che vide le mani della donna rompere un uovo sul bordo della

ciotola di bronzo e versarne il contenuto all'interno.

"Riesci a vederla?"disse Constantine.

La donna gettò un fiammifero all'interno del contenitore.

"Vedo con i suoi occhi."disse Xanadu.

"Dov'è?"disse Constantine.

"Non lo so..."disse Xanadu"È..."

La donna mise la mano destra dentro un contenitore rettangolare di pietra,diviso in 4 parti da 2 linee

parallele e avente un cerchio interno.

Dentro ogni sezione dell'oggetto c'era una sostanza diversa.

"Lo fa di nuovo..."disse Xanadu mentre la donna gettava della polvere nel fuoco"Si ricongiunge ad

Armin..."

Il ragazzo era nel cerchio sul pavimento,con la testa piegata verso il basso e le mani giunte.

"Cerca di completare la maledizione..."disse Xanadu mentre la donna beveva il contenuto della

ciotola,dopo che il fuoco era stato spento.

Armin spalancò gli occhi,guardando davanti a se,poi la donna poggiò la ciotola,mise il palmo

della mano destra verso l'alto e chiuse le dita.

Armin vide la sua mano destra stringersi intorno alla boccetta d'acqua santa,poi la donna strinse con

forza e lui frantumò l'oggetto,tagliandosi e spalancando gli occhi.

"Sta...lei controlla Armin..."disse Xanadu mentre Armin prendeva un pezzo di vetro,con la mano

sinistra,e se lo avvicinava ai polsi.

Xanadu mandò la testa verso l'alto e fece uscire la sua anima dal corpo,proiettandola davanti

all'altare"No...NO!"

La voce della donna iniziò a rimbombare nell'aria e a deformarsi"YAHWEH METTI FINE A

QUESTO SANGUE NERO!

CHE IL MALEFICIO ABBIA FINE!

PER IL SANGUE DEL CALVARIO IO TI COMANDO!"

Un forte vento arrivò nella zona e fece cadere il libro della donna,spegnendo le candele,mentre lei

chiudeva gli occhi e voltava la testa a sinistra.

Armin chiuse gli occhi e abbassò la testa,mentre dai suoi polsi tagliati continuava a uscire del

sangue.

La guardia illuminò l'interno della cella con una torcia"TENTATIVO DI SUICIDIO!

FORZA RAGAZZO..."

La forma astrale di Xanadu era a occhi chiusi dalla parte opposta dell'altare,mentre la donna vestita

di nero continuava a tenere la testa verso sinistra.

Poco dopo il vento cessò.

"Come ci riesci?"disse la donna.

"Mi ha portato Yahweh da te."disse Xanadu.

"Allora il tuo Dio ti ha maledetta."disse la donna mentre le sue mani si riempivano di una sostanza

informe,di colore nero.

Xanadu,nella sua forma astrale,fece uscire l'energia fucsia dalle mani.

"Oh...quella è un tipo di magia che non ho mai visto..."disse la donna"Che biricchina…

Sarà interessante stroncarti per aver interrotto il mio rituale."

La donna mandò una parte della massa nera dietro Xanadu ed essa riapparve intorno all'interruttore

dell'obitorio,spegnendo le luci pochi secondi dopo.

Constantine prese la torcia e lentamente si avvicinò all'interruttore.

"John...la connessione funziona in entrambi i sensi."disse l'anima di Xanadu voltandosi verso

sinistra.

"Non voltarmi le spalle."disse la donna che mandò in avanti la mano destra,colpendo la forma

astrale dell'altra che venne spinta all'indietro per diversi metri.

Nella realtà Xanadu mandò il corpo leggermente all'indietro.

"Voglio che tu mi guardi quando ti ucciderò."disse la donna"Voglio vedere quel potere lasciare i

tuoi occhi."

Constantine accese le luci e il telo posto sul lettino di metallo nello spazio rettangolare cadde a

terra,rivelando che il cadavere non c'era più.

Lui spalancò gli occhi e si voltò lentamente verso la zona destra della stanza,vedendo il corpo di un

obeso nudo,con lunghi capelli neri e coperto di grosse vene nere,voltato verso la finestra e avente la

testa inclinata a sinistra.

Xanadu lanciò un raggio fucsia dalla mano destra e l'altra fece uscire dell'energia nera dalla sua

mano destra,dopo di che i 2 flussi si incontrarono,provocando un'onda d'urto circolare.

La donna mandò avanti la mano sinistra,facendo uscire altra energia nera che colpì quella fucsia,e il

raggio oscuro riuscì ad avvicinarsi alla rivale,respingendo l'altro e facendo cadere pezzi di sostanza

incandescente a terra,dopo di che Xanadu mandò avanti anche l'altra mano,colpendo la sostanza

scura,e respinse il raggio nero fino a metà del percorso che la separava dalla donna.

"Xanadu?"disse Constantine guardando verso di lei,mentre l'essere faceva scattare il collo verso

sinistra improvvisamente.

Alla destra delle 2 apparve una massa oscura,che emise dei versi mostruosi e poi prese le sembianze

della donna vestita di nero,ma aveva gli occhi con l'iride giallo,dai contorni rossi,e le palpebre

viola.

"NON INTERVENIRE!"urlò la donna vestita di nero"IO LA DEVO FINIRE!"

I piedi del cadavere nell'obitorio ebbero delle contrazioni,facendo scricchiolare le ossa.

"Devi tornare."disse Constantine.

Il demone che aveva preso l'aspetto della donna indietreggiò e scomparve,diventando una massa

nera.

"LEI È MIA!"disse la donna vestita di nero.

Nel punto di contatto delle 2 energie iniziò a formarsi un imbuto eterico,trasparente e

chiaro,rovesciato verso l'alto e diretto verso l'esterno,che generò una cupola intorno a

loro,danneggiando il pavimento.

"Xanadu?..."disse Constantine e il cadavere iniziò a girarsi verso di loro"Xanadu?

Devi interrompere la connessione."

Lei rimase in silenzio.

"Lascia!...la sua mano..."disse Constantine,mentre l'essere apriva gli occhi,che erano del tutto

bianchi"Xanadu?

Lasciale la mano..."

Xanadu sospirò pesantemente e l'essere mandò rapidamente la testa verso l'alto,poi emise un verso

mostruoso e corse verso di lei.

Constantine si mosse rapidamente,afferrò la moglie,la portò via e il cadavere cadde in

avanti,sbattendo la testa sul bordo del tavolo di metallo.

I 2 osservarono il corpo per alcuni istanti.

"John...sa chi siamo..."disse lei.

La notte seguente l'auto dei 2 arrivò alla loro casa,mentre pioveva,e Molly aprì la porta d'ingresso.

Lei indossava un giaccone verde scuro,jeans blu e scarpe nere,mentre l'orientale,che era dietro la

ragazza,aveva una maglietta giallo ocra,con una linea verticale nera,avente 2 sottili linee bianche ai

lati,sulla parte esterna delle braccia.

"Ci dispiace tanto..."disse Xanadu che abbracciò Molly mentre piangeva"Mi dispiace tanto."

Constantine,che aveva di nuovo la giacca,portò una scatola di cartone verso la sala da pranzo"Come

sta?"

"Si riprenderà."disse l'orientale"Lo hanno sedato."

"Abbiamo avuto la documentazione,ci deve essere qualcosa qui che collega le ragazze a lui."disse

Constantine.

"Fantastico."disse l'orientale"Anche io ho qualcosa da mostrarvi."

Poco dopo John era seduto nel salotto della casa,su una sedia messa dalla parte opposta del divano,e

aveva aperto un libro a una pagina piena di scritte nere,in diverse lingue.

Sullo stesso foglio era presente il disegno di un teschio,senza mascella,messo dentro una doppia

circonferenza,con la zona interna piena di punti,avente un altro cerchio al di sotto,di colore

nero,con delle linee scure dirette verso l'interno,che era bianco,al cui centro era disegnato un

triangolo dai lati neri,avente l'interno bianco e un occhio scuro al centro.

Al di sotto del secondo cerchio c'erano delle linee irregolari nere,con sotto un rettangolo bianco

avente delle scritte al centro.

Molly era seduta sul divano,Xanadu era in piedi dietro Constantine e l'orientale era dalla parte

opposta della stanza,vicino a 2 lavagne poste davanti al camino di pietra,di cui quella a destra era

nera,con delle scritte bianche,mentre quella a sinistra era piena di fogli,mappe e foto attaccate.

Le uniche luci della stanza provenivano da una lampada posta alla sinistra del divano e da un'altra

lampadina poggiata sul tavolinetto davanti a quest'ultimo.

"È del primo rinascimento."disse l'orientale"La chiesa lo usava per identificare e perseguitare le

streghe."

L'orientale si accucciò e indicò una parte della pagina"Ora...il mio latino è un po' arrugginito...ma

credo che parli di sacrifici umani."

"Un omicidio..."disse Constantine leggendo il testo"...e un suicidio."

"C'è scritto come fermarlo?"disse Xanadu chiudendo gli occhi.

"Pensavo fosse lei l'esperta in materia."disse Molly.

"Non conosco la magia nera...ma sono brava a leggere le carte."disse Xanadu e il marito sorrise.

"Si,si può spezzare la maledizione distruggendo l'altare da cui è stata lanciata."disse

Constantine"Ma...questa parte sembra in aramaico...la parte successiva...non so leggerla."

"Ma l'ha già fermata."disse Molly"Magari ora si arrenderà."

"Non può."disse Xanadu"Ogni volta che una maledizione viene lanciata deve essere completata per

forza.

Ne va della sua anima."

"Troveremo un altro modo."disse Constantine"C'era qualcosa nel tuo viaggio astrale che ci aiuta a

trovare il suo altare?"

"Ehm...faceva freddo...gocciava acqua dal soffitto...e...credo di aver sentito un treno."disse

Xanadu"Ma il rumore sembrava in qualche modo strano...come...non lo so,ehm...attutito."

"Forse era un sotterraneo."disse Constantine.

"È possibile."disse Xanadu"Io non so dove..."

"Questa donna ha preso di mira David e Jessica,magari c'è un collegamento...do

un'occhiata..."disse Constantine alzandosi.

Lui udì una voce femminile bisbigliante nella sua testa"Povero piccolo.

Guarda come ti ha ridotto."

"John?"disse Xanadu.

"...al fascicolo..."disse Constantine.

"Sei diventato il suo schiavo d'amore personale."disse la voce bisbigliante.

Lui cadde a terra e perse i sensi.

"John?..."disse Xanadu.

Poco dopo Constantine si svegliò nella sua camera da letto,sul lato destro del materasso.

Dopo pochi secondi si mise seduto e si alzò,poi prese il bastone e si diresse verso il corridoio.

"Xanadu?"disse lui che uscì dalla stanza e guardò verso destra,poi si voltò verso l'entrata e vide la

porta aperta,spalancando gli occhi,dopo di che camminò fino alle scale,fermandosi per qualche

istante,scese i gradini lentamente e si guardò intorno.

"Xanadu?"disse Constantine che si avvicinò all'entrata,vedendo che la porta era stata sfondata,così

si spaventò e si guardò intorno"No…

XANADU!"

Constantine avanzò e guardò verso l'esterno della casa,dopo di che vide un rosario a terra e lo

raccolse,con la mano sinistra,poi sentì qualcuno sfogliare le pagine di un libro,si voltò lentamente

verso la sala da pranzo e vide la donna vestita di nero,spalancando gli occhi e alzandosi.

"LEI DOV'È?"disse Constantine.

"Oh,lei sta bene."disse la donna mentre osservava 1 dei libri sul tavolo,toccandolo con le

mani"Sei tu quello che è messo male.

E non mi riferisco solo al tuo corpo...ma alla tua povera mente.

Comunque...voi 2 avete proprio una bella collezione."

Constantine,del tutto furioso,si avvicinò"SE LE FAI DEL MALE..."

"Oh,non preoccuparti,signor Constantine."disse la donna"Ci siete così vicini.

Non vorrei mai che vi arrendeste ora.

Anche se...da una parte quasi mi dispiace per te...non ti rendi conto che non vale la pena

assecondare quella donna patetica."

"COME TI PERMETTI!?"urlò Constantine.

"Poveretto,non hai idea di cosa ti ha fatto."disse la donna vestita di nero"Lei ha più poteri di quanti

te ne abbia mai mostrati...ma io posso vedere oltre le bugie che ti ha messo in testa."

"Cosa?..."disse Constantine.

"Se solo sapessi come stanno realmente le cose...se ricordassi il tuo vero passato...che tipo di

persona eri..."disse lei"Le persone non cambiano,signor Constantine,tu eri un animale allora e sei

un animale adesso...ti ha solo messo un guinzaglio al collo e una memoria felice nella testa."

"MA COME OSI PARLARE IN QUESTO MODO DI MIA MOGLIE?!"urlò Constantine in preda

alla rabbia più totale.

"Tua moglie?"disse lei"Si certo...nella sua fantasia."

Constantine spalancò gli occhi,mentre la donna rideva leggermente.

"Lo capirai presto..."disse lei che scomparve.

Constantine poggiò la punta metallica del bastone a terra,con rabbia,e il colpo produsse un suono

innaturale e rimbombante,tanto che lui guardò verso il basso,poi udì un tonfo provenire dalla zona

alle sue spalle,così si voltò lentamente verso l'entrata,mentre la porta si chiudeva rivelando che

dietro di essa c'era il cadavere dell'uomo obeso e nudo,avente il volto verso terra.

L'essere alzò di scatto la testa,facendo scricchiolare le ossa,poi allungò le mani,emise un verso

disumano e corse verso di lui,che si gettò a terra e la creatura andò nella sala da pranzo.

Constantine atterrò sul pavimento di legno,mentre dall'altra stanza proveniva un enorme

frastuono,seguito da dei ruggiti e da passi pesanti,poi lui si rialzò e vide l'essere pararglisi davanti.

John mise in avanti la mano in cui aveva il rosario e un forte vento andò verso l'essere,che emise

dei versi disumani.

"COLUI CHE CHIAMA A RACCOLTA LE ACQUE DEL MARE!..."urlò Constantine

avanzando"...E CHE SCAGLIA ROCCE DI FUOCO DA CIELO!..."

L'essere venne spinto all'indietro di nuovo,mentre urlava e tentava di tenersi alle pareti.

"...YAHWEH È IL SUO NOME!..."disse Constantine.

Lui iniziò a scendere le scale,mentre la creatura continuava a indietreggiare,urlando e

contorcendosi,e dalla zona dietro le spalle dell'obeso si manifestò una luce rossa"...LIBERA

QUESTO TUO SERVO DALL'OPERA DEGLI SPIRITI IMMONDI!..."

L'essere arrivò in fondo alle scale,contorcendosi e grugnendo.

"ABBI PAURA E FUGGI!...SPIRITO IMMONDO!"urlò Constantine.

In quel momento,nella sua mano sinistra,apparve un coltello al posto del rosario e lui alzò il braccio

verso l'alto.

Xanadu,che apparve al posto dell'obeso,fece uscire l'energia fucsia dalle mani,creando dei

filamenti diretti verso la lama dell'oggetto,mentre l'orientale bloccava il braccio di Constantine da

dietro.

La luce rossa si spense.

"JOOOHN!"urlò l'orientale e Constantine guardò il coltello,spalancando gli occhi.

"JOHN!"disse Xanadu"John!..."

"Ma cosa..."disse Constantine che lasciò cadere il coltello a terra,mentre la moglie singhiozzava e

l'orientale lo lasciava andare"Mi dispiace..."

"John,è stata lei!..."disse Xanadu"È stata lei..."

Lui divenne improvvisamente serio,poi guardò verso l'alto con rabbia e corse al piano di

sopra,mentre Zatanna,che era all'entrata della sala da pranzo e con le mani poste sulla zona destra di

quest'ultima,lo osservava spaventata.

La ragazza indossava una camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

"John,che cavolo succede?"disse l'orientale.

"Aiutatemi a trovarlo!"disse John che si diresse verso il salotto,poi iniziò a frugare

ovunque,gettò a terra i cassetti dei mobili e lanciò in aria i cuscini del divano.

"Trovare cosa?"disse il ragazzo orientale.

"Dov'è?..."disse Constantine in preda all'ira.

"John?"disse l'orientale"John?"

"LEI ERA QUI!"disse Constantine che rovesciò il divano,controllando il pavimento sotto di

esso,poi si alzò"ERA A CASA NOSTRA!"

Constantine corse al piano di sotto ed entrò nel suo studio,seguito dagli altri,poi iniziò a frugare in

ogni luogo.

Xanadu guardò verso un mobile,posizionato dalla parte opposta della stanza rispetto alla

scrivania,che aveva sulla sua superficie dei vasi contenenti dei fiori.

1 di questi oggetti,che conteneva delle piante nere,era giallo,ovale,con la zona superiore cilindrica e

diretta verso l'esterno in cima.

"Questi quando sono arrivati?"disse Xanadu che indicò il vaso con la mano destra.

John smise di frugare nella scrivania e guardò l'oggetto,spalancando gli occhi.

"Sono arrivati ieri,mentre tornavate a casa..."disse l'orientale"Erano freschi quando sono arrivati…"

Constantine si avvicinò,prese il vaso,con la mano sinistra,e afferrò una delle rose scure,con la mano

destra.

Il fiore si sbriciolò e divenne cenere,poi lui estrasse tutte le piante dal contenitore,gettandole a

terra,dopo di che guardò dentro il vaso,spalancò gli occhi e fece cadere l'oggetto,che si frantumò.

Xanadu si mise le mani sulla bocca,vedendo che all'interno dell'oggetto c'era un altro totem

identico a quello rinvenuto sotto la casa di Molly,poi Constantine la guardò con gli occhi spalancati.

All'alba del giorno dopo i 4 erano riuniti nel salotto.

L'orientale era seduto su una sedia alla destra del divano,Xanadu era alla sua destra,con la mano

sinistra sul fianco e la destra sul collo,Zatanna era sul divano e Constantine era vicino alla lavagna

nera,con la mano sinistra poggiata su di essa.

"Dobbiamo trovare questa donna."disse Xanadu"Conosciamo la maledizione e abbiamo il fascicolo

di Jessica,forse c'è qualcosa li.

Io porto a far tradurre il libro,ci dev'essere un indizio su dove si trova l'altare."

Xanadu si chinò e prese il libro dal tavolino,con la mano destra.

"E intanto Molly cosa deve fare?"disse Zatanna.

"Lei dovrebbe stare con Armin."disse Xanadu"Avrà bisogno di lei stanotte più che mai.

Che chieda aiuto a padre Newman."

Zatanna annuì.

Constantine indicò l'orientale con la mano destra"Tu e io esamineremo quelle carte.

Dobbiamo trovare un collegamento tra i casi."

"L'apice del potere di un satanista è di notte,speriamo...non provi a fare nulla prima di allora."disse

Xanadu.

La sera seguente Molly,che indossava una maglietta nera a maniche corte,avente i bordi di queste

ultime di colore bianco e verde,jeans blu e scarpe nere,si trovava dentro l'infermeria della

prigione,davanti ad Armin che era sdraiato su 1 dei letti,privo di coscienza,con gli avambracci

ammanettati alla rete del materasso e indossante una maglietta bianca,a mezze maniche,e pantaloni

bianchi corti.

Lei gli accarezzò la testa,gli baciò la fronte e lo coprì con le lenzuola.

Padre Newman,che indossava una camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere,arrivò sul posto in quel

momento,aprendo un libro.

"Gli hanno sospeso i sedativi..."disse il prete sfogliando il libro"Presto si risveglierà."

La stessa notte Xanadu,che indossava una maglietta aderente bianca,con punti viola,una gonna

fucsia e delle scarpe nere,si trovava in macchina,con il libro sul sedile accanto,e guidava su una

strada in mezzo ai prati,arrivando a una zona boscosa.

Constantine era davanti alla lavagna con le foto e le mappe,mentre l'orientale era seduto sul divano

e osservava delle carte,che erano poste sul tavolinetto.

"Non c'è niente in questi interrogatori,le sue amiche l'hanno vista a malapena dopo che è tornata

dal college."disse l'orientale.

"E non ti è sembrato strano?"disse Constantine indicando una zona di una mappa,dove c'erano 2

spille rosse"Noi viviamo qui,i Glatzel qui,a 15 minuti di distanza..."

Constantine indicò una terza spilla"...ma Jessica viveva a 300 chilometri da qui...perché tanto

lontano?

Jessica dove ha trovato il suo totem?"

"Aspetta,l'ho appena letto..."disse l'orientale alzandosi,poi andò verso la zona a destra del tavolino

e si accucciò,leggendo dei fogli"I genitori,in un interrogatorio,hanno detto che era in una scatola.

L'ha riportato dal college in una scatola."

"Dove andava al college?"disse Constantine.

"Fairfield."disse l'orientale e Constantine mise la terza spilla in un punto molto vicino alle altre 2.

Il ragazzo andò a prendere una mappa della zona e si sedette sul divano,mentre Constantine si

sedeva su una sedia alla destra del tavolino.

"Questa donna..."disse lui indicando la mappa"...vive...nella zona."

"È tanto terreno da battere."disse l'orientale.

"Si,ma non ci sono molti binari..."disse Constantine indicando diverse zone della cartina"Ricordi la

visione di Xanadu?

Ha sentito un treno."

"Che ora era?"disse l'orientale"Potremmo iniziare a eliminarne qualcuno."

"Forse..."disse Constantine"...quasi mezza notte."

"Allora non possono essere questi 2."disse l'orientale indicando 2 zone della mappa"Non hanno

corse così tardi."

Il ragazzo indicò una terza parte"Rimane solo questa linea per treni merci che attraversa il fiume

qui."

"Il fiume..."disse Constantine spalancando gli occhi"Oh Dio santissimo..."

Xanadu,che indossava un giaccone di colore marrone chiaro,arrivò davanti alla casa rossa

dell'anziano e fermò l'auto,dopo di che andò a bussare alla porta principale,che era bianca e aveva

delle vetrate sulla zona superiore,dotate di una tenda dietro di esse.

L'anziano,che indossava una camicia grigia,con linee orizzontali di colore verde scuro,avente 2

cinghie marroni e verticali ai lati del petto,jeans blu e scarpe nere,aprì la porta.

Alle spalle dell'anziano c'era una luce che proveniva da un fuoco acceso.

"Signora Constantine..."disse l'uomo sorridendo.

"Mi scusi l'ora tarda,padre,abbiamo provato a chiamarla,ma senza successo."disse Xanadu che

mostrò un libro marrone,con la mano sinistra"Speravamo che potesse aiutarci a tradurre un brano

di questo libro."

"Certo."disse l'anziano"Si accomodi."

Xanadu entrò dentro l'abitazione e l'uomo chiuse la porta.

Alla sua destra c'era una parete bianca,con 2 finestre rettangolari,le cui vetrate erano divise in

rettangoli dai lati bianchi,aventi delle tende chiare davanti.

Alla sinistra della prima finestra e alla destra della seconda c'era una placca metallica,avente la

zona centrale incurvata verso l'interno,da cui sporgeva una trave nera di metallo,che era

cilindrica,orizzontale e sottile,connessa a una lanterna dotata di una plafoniera conica in

cima,mentre la parete in mezzo aveva 3 quadri appesi,più un caminetto acceso al di sotto.

Alla sinistra della prima finestra c'era un mobile rettangolare,con sopra delle foto e una

radio,mentre alla destra della seconda finestra era presente un altro mobile,con sopra un ventilatore.

Davanti al camino c'erano 2 poltrone chiare,di cui una era posta davanti al fuoco e l'altra era

posizionata alla sinistra della prima,con in mezzo a esse un tavolinetto rettangolare.

La parete alla sinistra della porta aveva un attaccapanni,poi c'era un armadio chiaro,posto poco

dopo,un tavolino di legno circolare,avente un mappamondo su di esso,e delle sedie intorno.

Constantine scese le scale della sua casa,indossando un giaccone scuro,e si diresse rapidamente

verso la porta d'ingresso,dove c'era anche l'orientale.

"Dammi le tue chiavi."disse Constantine e l'altro ubbidì"Tu resta qui e chiama la polizia."

"Che vuoi che gli dica?"disse l'orientale.

"QUALUNQUE COSA,MA FALLA ANDARE LI!"urlò John uscendo.

Xanadu e l'anziano erano seduti sulle poltrone vicino al camino e l'uomo stava leggendo il libro,che

era aperto sul tavolino.

"Qui parla della maledizione..."disse l'anziano"Dice che...la maledizione ha bisogno di 3 vittime

per essere completata.

Si riferisce a loro come...il bambino...l'amante...e l'uomo di Dio.

L'incarnazione dell'opera di Yahweh.

Purezza.

Amore.

Fede."

Xanadu chiuse gli occhi e sospirò.

"Ce n'è stata un'altra?"disse l'anziano.

"È John..."disse lei annuendo con gli occhi chiusi"È mio marito.

Ieri sera abbiamo trovato un totem nel suo studio."

"Questa è...una vera disgrazia."disse l'anziano e lei annuì,poi lui prese delle chiavi dal

tavolino"Coraggio...venga con me."

L'anziano si alzò e lei lo seguì"Devo farle vedere una cosa."

John era nell'auto dell'orientale e guidava a tutta velocità su una strada tra i boschi.

Xanadu arrivò in cima alle scale della cantina"Padre?"

Lei scese lentamente,arrivò in fondo ed entrò nella stanza piena di libri e contenitori di vetro,che era

buia in quel momento.

Xanadu si guardò intorno,poi l'anziano,che era seduto alla scrivania con un album di foto,di colore

nero,tra le mani,accese la lampadina alla sua sinistra.

"Vivo qui da molti anni."disse lui e lei si avvicinò"Da quando ero prete.

La chiesa usava questo mulino come magazzino.

Era dove tenevano le cose di cui...avevano paura.

E anche cose che non capivano."

Lui mise l'album rettangolare sulla scrivania e lo ruotò verso di lei.

Xanadu iniziò a sfogliare le pagine nere dell'oggetto,che avevano delle foto in bianco e nero

attaccate sopra"Ha avuto una figlia?"

L'uomo annuì sorridendo"Sua madre è morta di parto.

La chiesa non doveva saperlo.

Così l'ho cresciuta qui...di nascosto.

Eravamo solo noi 2.

La nostra felicità...riempiva la casa."

Lei continuò a sfogliare le pagine.

"Ho continuato a studiare l'occulto,con particolare attenzione alla parte che si occupava degli

shedim...i demoni...le ombre nere...volevo proteggerla da tutto questo."disse lui"Invece ne è rimasta

affascinata."

Xanadu spalancò gli occhi vedendo altre foto.

"Dobbiamo...fare attenzione...a come le nostre ossessioni arrivano ai figli."disse l'anziano.

Padre Newman era davanti al letto di Armin,nell'infermeria,mentre Molly era seduta alla destra di

quest'ultimo.

"Chi abita all'ombra dell'Altissimo...passerà la notte all'ombra dell'Onnipotente."disse

Newman"Io dico a Yahweh...mio rifugio e mia fortezza.

Mio Dio,in cui confido."

Le luci della stanza iniziarono a spegnersi e ad accendersi.

Molly guardò il prete.

"È...l'impianto elettrico."disse Newman"Sai...edifici pubblici."

Molly guardò Armin,che iniziò a emettere dei versi,poi gli mise le mani sulle

guance,alzandosi"Armin?"

"Molly..."disse lui tenendo gli occhi chiusi.

"Che c'è?"disse Molly.

"È...lei...è vicina...comincio a sentirla..."disse Armin.

"Lei lo sapeva..."disse Xanadu"Siamo venuti da lei in cerca d'aiuto e lei lo sapeva..."

"È...è mia figlia..."disse l'uomo che aveva gli occhi lucidi"Non potevo.

Non volevo vedere.

Dopo tutti questi anni pensavo che fosse tornata da me.

Ma ora so...il vero motivo per cui è qui.

Ci sono delle gallerie sotto questi terreni.

Lei...lei le esplorava da bambina...il suo altare dev'essere la sotto.

È l'unica cosa che può spezzare la sua maledizione.

Noi...dobbiamo trovarlo e distruggerlo."

I 2 guardarono verso il soffitto e sentirono dei passi.

"È qui,la sento..."disse Xanadu guardando verso l'alto.

L'uomo accese una torcia elettrica,tenuta con la mano sinistra,si alzò e fece cenno alla donna,con la

mano destra,di seguirlo.

Lui andò verso destra e spostò una libreria di legno,rivelando un'entrata rettangolare che conduceva

a un sotterraneo.

Le pareti erano composte da tegole di legno orizzontali,con colonne rettangolari e verticali poste a

distanze regolari.

La galleria aveva delle scale che scendevano in basso e c'erano delle lampade,a forma di candela e

poste a distanza regolare le une dalle altre,messe sulle pareti.

"Vada."disse l'uomo dandole la torcia,poi lei entrò nella galleria e lui chiuse l'apertura.

Poco dopo l'anziano si voltò verso l'entrata e vide la figlia,che aveva i capelli legati dietro la testa e

indossava un abito nero,lungo fino alle ginocchia,calze nere e scarpe nere.

Lei lo fissò in silenzio,poi camminò lentamente verso destra.

L'anziano tornò alla scrivania,si sedette ed estrasse una pistola dal cassetto destro,mentre lei

toccava,con la mano sinistra,il mobile dalla parte opposta della stanza.

L'uomo mise la pistola sul tavolo"Ho fallito come prete."

Lei riprese a camminare e andò in una zona d'ombra.

"E ho fallito come padre."disse l'anziano"Ti prego Yahweh,non farmi fare..."

Lei gli apparve alle spalle e lo sgozzò con un coltello,tenuto nella mano destra,mentre gli teneva la

testa con la mano sinistra,poi gli accompagnò il capo sulla scrivania lentamente.

Xanadu,che era in una zona avente le pareti fatte di pietra,ebbe una visione che le mostrò l'omicidio

appena compiuto e poggiò la mano sinistra sul muro,spalancando gli occhi,dopo di che vide la

donna prendere il coltello con la mano destra.

Lei guardò dietro di se e poi avanzò,arrivando in una grande zona,piena di oggetti vari,tra cui

sedie,mobili,statue di santi e di Maria,più delle colonne di legno,rettangolari e sottili,piene di

ragnatele.

Continuando ad avanzare vide che alla sua destra c'era dell'acqua che cadeva dal soffitto,finendo

sopra una botte di legno,poi entrò in un buio corridoio di pietra,dal tetto circolare,e premette un

interruttore,posto in fondo ad esso sulla sinistra.

Delle luci rettangolari,messe in fondo a una grande stanza e poste a gruppi di 2 su delle aste,si

accesero,illuminando una zona di pietra rettangolare,più alta del pavimento e avente dei gradini

sulla parte frontale,sopra cui era posto l'altare.

Ai lati della stanza c'erano delle statue e altri oggetti,pieni di ragnatele,con davanti delle colonne

rettangolari di legno.

Ai lati dell'altare,sia davanti che dietro,c'erano 2 colonne di pietra,nere e rettangolari,aventi la zona

superiore più larga del resto,connesse a delle arcate.

Lei si avvicinò,salì i gradini,illuminò le mani di energia fucsia e mandò dei filamenti verso

l'oggetto,ma intorno a esso si formò una barriera nera,che bloccò la sua energia.

Poco dopo Xanadu ebbe delle visioni che mostrarono la donna camminare nel corridoio e arrivare

dietro di lei,cosi si voltò verso l'entrata,vedendola.

"Che te ne pare?"disse la donna.

"Sciocco da parte tua fare una cosa del genere."disse Xanadu"Non ti permetterò di continuare e sai

bene che se non darai al demone un'anima,lui verrà a prendersi la tua."

"Oh tranquilla."disse la donna"Per allora avrò già terminato il mio rito...e tu...sarai morta."

La donna lanciò un raggio nero dalla mano destra e Xanadu fece uscire un raggio fucsia dalla

sinistra,poi le 2 energie si incontrarono e provocarono una zona luminosa al centro,da cui si

staccarono diversi pezzi di materiale incandescente.

Xanadu cominciò a scendere le scale lentamente,mentre l'altra indietreggiava,poi la donna con

l'abito scuro mandò il braccio destro verso l'esterno diverse volte e dal raggio nero uscirono dei

filamenti dello stesso colore,che si diressero verso l'altra,ma Xanadu mandò la mano destra,che era

piena di energia fucsia,verso la sua sinistra e formò una barriera semicircolare che bloccò i tentacoli

neri,poi avanzò facendo indietreggiare l'altra.

La donna vestita di nero,vedendo che l'energia dell'altra si stava avvicinando a lei,mandò la mano

sinistra,che era piena di energia scura,vicino alla sua bocca,ci soffiò sopra e formò una figura,alta 3

metri,che aveva la testa di capra,con una punta al centro della fronte,il petto femminile,le gambe

piene di peli,gli zoccoli ai piedi e delle ali da pipistrello sulla schiena.

Entrambe smisero di lanciare i raggi dalle mani e Xanadu spalancò gli occhi,indietreggiando,mentre

la massa nera ringhiava,poi l'essere andò verso di lei e la donna fece uscire un raggio fucsia dalla

mano destra,mandando la creatura urlante contro una colonna,poi lo circondò con i

filamenti,facendolo tornare a essere una massa informe,mandò le braccia verso l'altra e l'energia

fucsia spinse quella nera verso la donna con l'abito scuro,che mise in avanti entrambe le

braccia,mandando la sostanza nera verso i lati della stanza.

Xanadu mandò le braccia verso l'esterno,facendo uscire dalle mani dei filamenti fucsia che fecero

il giro della stanza e colpirono la donna sui lati,formando intorno a essa una sfera,dello stesso

colore,che si sollevò in aria,ruotando e facendo girare l'altra su se stessa all'interno.

La donna vestita di nero urlò a squarcia gola,poi mandò la mano destra verso l'altra,mentre ruotava

su se stessa,e produsse un'onda d'urto che mandò Xanadu a terra,dopo di che la sfera cadde sul

pavimento,dissolvendosi.

Entrambe si rialzarono,dopo di che la donna con l'abito nero mandò in avanti la mano

destra,facendo uscire un altro raggio scuro,ma Xanadu mise in avanti l'arto destro e creò una

barriera fucsia davanti a se,bloccando l'attacco,poi l'altra mise la mano destra davanti alla

sinistra,facendo tornare indietro l'energia nera e concentrandola in una sfera scura.

Dopo pochi secondi la donna vestita di nero mandò le braccia verso l'esterno e la sfera

esplose,producendo un'onda d'urto che fracassò il pavimento,fece cadere l'altra e mandò a terra

tutti gli oggetti ai lati della stanza,che poi furono sollevati dal suolo e si diressero verso Xanadu.

Lei,che era seduta a terra,formò una cupola di energia fucsia intorno a se e gli oggetti che la

toccarono divennero polvere istantaneamente.

Constantine arrivò in quel momento davanti alla casa dell'anziano,scese dal mezzo e corse verso

l'entrata"XANADU!

XANADU!"

Lui si fermò,sentendo la voce della donna che lo chiamava,guardò a sinistra,corse verso una salita e

sulla cima trovò una grata,che era chiusa da un lucchetto,fatta da sbarre di metallo e poggiata sul

suolo.

"XANADU!"urlò Constantine.

"JOHN!"urlò lei"JOOOHN!"

Lui si chinò verso terra"XANADU!"

Constantine provò a sollevare la grata a mani nude,ma senza successo,poi corse verso un piccolo

capanno degli attrezzi di legno,posto alla sua sinistra e illuminato dalla luce di una lampada,entrò

dentro la costruzione e ne uscì con un gigantesco martello,dopo di che colpì il lucchetto 2 volte.

Xanadu corse in un corridoio di pietra,che era alto vari metri,avente un'arcata a destra,delle colonne

rettangolari a sinistra e dotato di luci poste su di esse e sul soffitto"JOHN!"

La donna guardò dietro di se,poi inciampò e cadde in avanti,dopo di che si mise a 4 zampe e si

accorse che davanti a lei c'era una copia di se stessa.

Xanadu indietreggiò,mentre la figura davanti a se ne imitava i movimenti,poi si voltò verso la zona

alle sue spalle,cosa che fece anche l'altra,dopo di che guardò in avanti e la copia la imitò.

Dopo alcuni secondi la donna si alzò,insieme all'altra figura,e iniziò a correre dalla parte

opposta,inseguita dalla sua copia,dopo di che superò un'arcata e chiuse una porta di legno.

Voltandosi vide la donna vestita di nero,posta a 6 metri di distanza,ed essa lanciò un raggio oscuro

dalla mano sinistra,così lei fece uscire l'energia fucsia dalla mano destra,dopo di che i 2 raggi si

incontrarono,provocando una zona centrale incandescente.

"Così debole malgrado la tua esperienza."disse la donna"Così vulnerabile nonostante i secoli che

hai vissuto.

La tua energia è davvero particolare...è per questo che ti sei mantenuta così giovane.

Ma non ti salverà.

Ora morirai...e quando succederà...io conoscerò il tuo potere...e se sarò fortunata...lo prenderò per

me."

Xanadu fece dei passi indietro,andando con la schiena contro la porta.

"Sei una creatura davvero rara...ma solo io...posso vivere...per sempre."disse la donna e Xanadu

mandò la testa verso il basso"No...guardami.

Guardami Xanadu...o forse dovrei dire...Nimue Inwudu."

Lei alzò la testa e spalancò gli occhi.

"Si...è questo il tuo vero nome."disse la donna vestita di nero"Ci ho messo un po' a leggere la tua

mente...ma alla fine ce l'ho fatta."

"XANADU!"urlò Constantine.

"Oh...tuo marito è qui..."disse lei"...o forse dovrei dire...il giocattolo che hai creato."

"Stagli lontana!"disse Xanadu.

"Tranquilla...non intendo ucciderlo."disse lei"Voglio solo dirgli un paio di cose su chi è

veramente,poi potrete discuterne tra voi.

Mi chiedo quanto gradirà sapere che gli hai frullato il cervello per tutto questo tempo,pur di avere il

tuo giocattolino personale."

L'iride degli occhi di Xanadu si illuminò di luce fucsia,poi lei produsse un'onda d'urto dello stesso

colore,diretta in avanti,che scagliò l'altra nel buio,facendola volare per molti metri.

Le pareti laterali si riempirono di crepe e della polvere iniziò a cadere dal soffitto.

"Attenta."disse la donna vestita di nero alzandosi"Se non ci tratteniamo rischiamo di far crollare

tutto...e il tuo povero maritino morirebbe senza sapere chi è realmente...o come vi siete trovati.

Vado a dirglielo."

"STA LONTANA DA LUI!"urlò Xanadu correndole contro,ma l'altra scomparve.

"Alla fine ti sei affezionata a quell'uomo."disse la voce della donna,che rimbombò nella

zona,mentre lei si guardava intorno"Sei una sciocca,Nimue...e perderai...ogni cosa."

Xanadu guardò alle sue spalle e vide la donna comparire nel corridoio,così lanciò una sfera fucsia e

l'altra mise in avanti le mani,creando una barriera oscura e bloccando il colpo,dopo di che la figura

vestita di nero iniziò a lanciare diverse sfere scure dalla mano destra,che andarono contro una parete

di energia fucsia che l'altra aveva materializzato,con entrambe le mani,dopo di che la satanista

scomparve ancora.

La moglie di Constantine si voltò dall'altra parte del corridoio e vide l'avversaria che faceva uscire

un raggio nero dalla mano destra,così fece lo stesso anche lei e le 2 energie si incontrarono,poi

quella vestita di nero mandò l'arto verso il soffitto e il filamento scuro si curvò,colpendo la zona

superiore del corridoio e provocando una piccola frana.

John scese una scaletta di metallo,attaccata a una parete,dopo aver gettato di sotto l'enorme

martello,poi arrivò a terra e si ritrovò in un corridoio di pietra,con il pavimento pieno di

polvere,avente delle statue di santi a sinistra,delle gabbie di metallo sparse ovunque,delle luci

accese in varie zone e dei mobili abbandonati a sinistra.

Constantine raccolse il martello,con la mano destra,e avanzò"XANADU!"

Lui arrivò in una zona dove c'era un'arcata alla sua sinistra e si fermò"XANADU!"

Delle luci si accesero alla sua sinistra,accanto a un'entrata rettangolare,avente delle croci rovesciate

ai lati,posta in fondo a una stanza con i lati pieni di oggetti.

Constantine iniziò a correre verso l'entrata oscura"XANADU!...

XANADU?"

Lui si fermò e sua moglie gli apparve dietro.

"JOHN!"disse lei e lui si voltò,poi Xanadu gli corse contro e si trasformò nella donna vestita di

nero,che mise in avanti la mano destra e gli soffiò sul volto una polvere grigia.

Constantine venne accecato,poi lei gli mise le mani sulle tempie,facendo entrare dell'energia nera

dentro il suo cranio,dopo di che John mise il ginocchio destro a terra,si piegò in avanti e poggiò la

mano sinistra sul terreno.

"Uccidila...poi ti rivelerò il tuo passato."disse lei andando via.

La donna arrivò nella zona dove c'era la scala a chiocciola sulle pareti,poi si voltò,guardando alle

sue spalle,e Xanadu,che era sospesa in aria,andò contro di lei e la afferrò per il vestito,dopo di che

le 2 volarono verso l'alto,lasciando 2 scie dietro di loro,di cui una era fucsia e l'altra era nera.

Dopo aver sbattuto diverse volte sulle pareti,la figura vestita di nero divenne trasparente ed entrò

dentro Xanadu,che urlò a squarcia gola,mettendosi le mani sulla fronte e illuminando i suoi occhi di

energia fucsia,dopo di che l'altra uscì dal suo corpo.

Le 2 volarono verso un'apertura,posta in cima alla scalinata,e rotolarono a terra,separandosi.

Poco dopo Xanadu si mise in ginocchio e anche l'altra lo fece,poi la prima fece uscire un raggio

fucsia dalla mano sinistra e la seconda fece uscire un raggio nero dalla mano destra,urlando.

Le 2 energie si incontrarono,poi la donna vestita di nero scomparve.

Constantine aprì gli occhi,che avevano l'iride e la pupilla grigi,e guardò davanti a se,mentre le luci

si spegnevano.

La donna vestita di nero andò verso l'altare,salì i gradini e accese le candele.

"JOHN!"urlò Xanadu che aprì una porta di legno ed entrò in una stanza buia,poi camminò in un

corridoio"JOHN!"

Lei illuminò,con l'energia che usciva dalle mani,una zona alla sua sinistra e si dovette

chinare,poiché Constantine tentò di colpirla con il martello,urlando a squarcia gola e spezzando una

delle colonne di legno,poi lei indietreggiò e lui sferrò un secondo colpo,distruggendo una statua.

La donna vestita di nero gettò il fiammifero nella ciotola e il contenuto prese fuoco.

Armin spalancò gli occhi e iniziò ad avere le convulsioni,mentre le luci della stanza si accendevano

e si spegnevano.

La donna dietro la vetrata dell'infermeria si alzò lentamente,mentre il prete spalancava gli occhi.

"Iniziamo."disse Molly mettendo le mani sul petto di Armin.

"Ora?"disse il prete,che era terrorizzato.

"Ora."disse Molly guardandolo e l'uomo iniziò a leggere la preghiera del Padre Nostro.

Armin iniziò a urlare e a dimenarsi.

Xanadu continuò a indietreggiare,poi Constantine colpì un'altra colonna con il martello"JOHN

FERMATI!"

Lui la guardò con rabbia.

"FERMATI!"urlò lei che indietreggiò ed entrò in un corridoio,mentre lui colpiva l'inizio di

quest'ultimo,sulla sinistra,facendo saltare un pezzo di muro"JOHN!

FERMATI!"

Armin urlò a squarcia gola e tutte le vetrate esplosero,poi le luci si spensero,mentre lui si

contorceva.

Le torrette del carcere proiettarono le luci verso l'infermeria,mentre l'allarme iniziava a suonare.

Armin si mise seduto,urlando e facendo scricchiolare le ossa del suo corpo,dopo di che un forte

vento iniziò a soffiare nella stanza.

Molly cercò di rimetterlo sdraiato,ma senza successo,poi lui urlò a squarcia gola.

La ragazza si allontanò,il prete mandò in avanti il braccio destro,nel quale stringeva un rosario,e

iniziò a recitare il Padre Nostro.

Xanadu continuò a indietreggiare,mentre Constantine camminava trascinando il martello sul suolo.

"JOHN,TI PREGO RICORDATI DI ME!"urlò Xanadu"FERMATI!"

Lui colpì un'altra colonna di legno con il martello e poi avanzò,spostando una gabbietta per gli

uccelli,che era connessa al soffitto da un filo.

"JOHN!"urlò lei"FERMATI!"

Constantine sentì la voce di Xanadu nella sua mente"John,ti prego.

Ricordati di me."

Lui scosse la testa e avanzò.

All'interno dell'ospedale Armin si stava contorcendo sul letto,mentre la stanza veniva scossa dal

vento.

Il prete continuò a recitare il Padre Nostro.

"Armin?..."disse Molly avvicinandosi,ma lui emise un urlo disumano,mentre l'iride e la pupilla dei

suoi occhi diventavano grigi,e lei indietreggiò.

Il ragazzo riuscì a liberarsi e cadde a terra,sul lato destro del letto,poi iniziò a strisciare in una

maniere estremamente scoordinata.

"Armin?"disse Molly"Armin,che stai facendo?"

Lui continuò a strisciare,facendo scricchiolare le ossa,poi prese un lungo pezzo di vetro e si mosse

verso destra.

"ARMIN!"urlò Molly mentre il prete continuava a recitare il Padre Nostro.

Il ragazzo si alzò,facendo scricchiolare più volte le ossa e muovendosi nella maniera più

dinoccolata e irregolare possibile,poi indietreggiò.

"TI PREGO!"urlò la ragazza"BASTA!"

Armin chinò il busto in avanti,mentre le sue braccia si muovevano in maniera irregolare,facendo

scricchiolare le ossa,poi mandò il corpo all'indietro,urlando a squarcia gola.

Xanadu continuò a indietreggiare"NON POTRAI FARLO!

È SBAGLIATO E TU LO SAI!"

Constantine colpì un'altra colonna con il martello.

Armin spalancò le braccia e si sollevò in aria,mentre il prete recitava il Padre Nostro,urlando a pieni

polmoni,e la donna dietro il vetro si metteva le mani sulla bocca.

"PADRE!"urlò Molly"LA PREGO!

LO FACCIA SCENDERE!"

Armin spalancò le braccia e urlò,poi strinse il lungo pezzo di vetro con la mano destra.

"NO!..."urlò Molly"NO!

NOOOO!"

Lei gli corse contro e gli afferrò,con entrambe le mani,il polso destro,poco prima che il ragazzo

potesse sgozzarsi"ARMIN FERMATI!

NON LO FARE!"

Armin spinse la sua mano destra con la sinistra,avvicinando la punta del vetro alla gola.

Xanadu si mise dietro una statua di Maria,che venne frantumata da un colpo del martello di

Constantine,poi lei si gettò a terra dietro una seconda statua,che venne distrutta poco dopo.

Xanadu strisciò e si mise con la schiena poggiata alla colonna rettangolare che sosteneva l'altare,poi

lui le si avvicinò e la guardò.

"John...ricordati di me..."disse Xanadu che gli parlò mediante il pensiero"Ha cercato di metterti

contro di me.

Lei pensa che il nostro amore sia la nostra debolezza.

Ma non lo è.

Non lo è.

È la nostra forza.

Qualunque cosa ti abbia detto...qualunque cosa ti abbia promesso...qualunque cosa possa averti

mostrato...non crederle.

Ora apri gli occhi."

Gli occhi di Constantine tornarono normali.

Improvvisamente l'altare esplose da solo e Xanadu urlò,mentre John si chinava per

soccorrerla,poi una leggera onda d'urto si diffuse per i corridoi.

La foto di Armin finì a terra e il ragazzo cadde sul pavimento,perdendo i sensi.

John si alzò e guardò i resti dell'altare"Cosa...sei stata tu?"

"No..."disse Xanadu che guardò l'oggetto perplessa"Io non ho fatto niente."

Lui la aiutò ad alzarsi.

Poco dopo arrivò la donna vestita di nero,che rimase a fissarli,dopo di che giunse anche la figura

identica a lei,con l'iride degli occhi gialli e circondati di rosso,che si mise alla destra dell'altra.

"Uccidili."disse la donna.

L'essere non si mosse.

"La tua maledizione è infranta."disse Constantine"Hai promesso al demone un'anima."

L'essere iniziò a voltarsi verso di lei.

"E non può tornare all'inferno senza."disse Constantine.

"Allora li sacrificherò entrambi per te."disse lei e il demone acconsentì,chinando il capo.

Xanadu fece uscire di nuovo l'energia fucsia dalle mani e Constantine riprese il martello.

"Libera di provarci,signora."disse Constantine.

"Ma siamo molto resistenti."disse Xanadu.

La donna vestita di nero fece qualche passo avanti,ma alle sue spalle si aprì un portale che ricoprì

l'intera parte iniziale della stanza.

All'interno della spaccatura c'era una dimensione grigia e vuota,con dei filamenti di energia,di

colore bianco e celeste,in alto,più altri filamenti,gialli e bianchi,in basso,che formavano delle figure

ovali e delle circonferenze irregolari.

Al centro dell'apertura c'era una figura umanoide e scura.

Aveva un volto in parte bianco e in parte nero,dalle apparenze vagamente femminili.

La zona chiara del viso comprendeva la parte centrale della fronte,la zona all'altezza degli

occhi,che avevano le orbite vuote e del tutto nere,gli zigomi,che erano curvi e sporgenti,il naso,le

labbra e la parte inferiore sinistra del mento,mentre la zona oscura comprendeva le tempie,i lati

della faccia,le guance,fino ai lati della bocca,che mostravano una dentatura vagamente visibile,la

mascella e la parte destra del mento.

Al centro della fronte era presente un triangolo equilatero nero,con la punta verso l'alto,avente nella

zona centrale della base inferiore una linea verticale bianca,dai contorni neri,che andava dritta verso

il basso fino all'altezza delle orbite e terminava con un piccolo cerchio bianco,dai bordi

neri,leggermente allungato.

La parte superiore del cranio era del tutto nera e liscia,con 2 figure rettangolari e laterali,poste poco

sopra le tempie e aventi i bordi grigi e l'interno nero,che percorrevano tutta la testa,dotate di una

base minore più vicina alla fronte,messa in parallelo rispetto ai lati obliqui del triangolo,con lo

spigolo della zona iniziale che dava verso il basso,in obliquo.

La testa dell'essere e il collo erano coperti da un velo,avente l'aspetto lucido,di colore grigio e

trasparente,fuso con la figura stessa e c'erano delle stelle poste sulla parte sinistra del cranio,sulle

tempie,più una grande quantità di queste ultime sulla gola.

Il velo sulla testa si fondeva con le spalle,andando verso l'esterno e formando 2 tessuti neri,più

lunghi del corpo stesso e diretti verso il basso e verso sinistra,che si muovevano da soli,aventi delle

parti grige,l'interno pieno di stelle e dotati di alcune zone con delle colorazioni viola e grige.

Il corpo dell'essere era umanoide e nero,dai tratti poco distinguibili in alcuni punti,con delle stelle

bianche poste sulla parte alta del petto e delle spalle,che erano scure,poi c'erano altre stelle sui

bicipiti,che avevano,in alcuni punti,una colorazione viola scuro,l'avambraccio destro aveva la zona

interna e il palmo della mano grigia,mentre la parte esterna era del tutto nera,l'avambraccio sinistro

aveva la zona esterna e il dorso della mano grigia,mentre la parte interna era nera.

Sulla zona inferiore dei pettorali e sulla pancia c'erano altre stelle bianche,più una macchia viola

sulla parte inferiore destra del petto,una seconda macchia,di colore giallo spento,era presente sulla

zona sinistra e centrale della pancia e altre macchie grige si trovavano poco sotto.

Le gambe erano umanoidi,magre e lunghe,con diverse stelle bianche sulla parte iniziale

interna,che era nera,mentre la zona esterna degli arti inferiori era grigia,con una muscolatura

vagamente distinguibile e dai contorni neri.

Al posto dei piedi c'era un tessuto nero e stellato,che univa la parte inferiore delle gambe.

La donna si voltò istantaneamente e il demone si girò lentamente.

Constantine spalancò gli occhi"Ma che..."

"Mio Dio..."disse Xanadu in preda al terrore più totale.

Il demone spalancò gli occhi e assunse un'espressione preoccupata.

"Che significa?"disse la donna mentre lo spirito maligno indietreggiava,emettendo dei versi simili a

gemiti soffocati"Rispondimi.

Che cos'è questo?"

La figura dentro la spaccatura alzò l'avambraccio destro verso l'alto,schioccò le dita,provocando un

rombo,e il demone esplose istantaneamente,diventando vapore nero che si dissolse subito.

"OH!..."disse la donna vestita di nero,che si mise le mani sulla bocca,mentre la figura piena di stelle

ruotava la testa leggermente verso di lei.

Constantine e Xanadu guardarono il punto in cui il demone era esploso con gli occhi spalancati.

La donna vestita di nero allungò la mano destra verso l'essere,riempiendola di energia scura"Sta

lontano da me!..."

L'essere la guardò,senza dire nulla,e la mano della donna piegò la parte dove era il pollice verso il

basso,poi andò verso l'esterno,mentre le ossa del polso e dell'avambraccio si spezzavano.

Lei emise un grido di dolore,poi la zona dell'arto dove era il pollice si piegò verso il soffitto e le

ossa del suo gomito si frantumarono,dopo di che la donna urlò ancora e mise la mano sinistra

sull'avambraccio,poi le sue braccia furono tirate all'indietro e il suo busto si piegò in avanti.

Lei cadde in ginocchio,dopo di che la parte superiore del suo corpo fu girata all'indietro di 180

gradi,lasciando la zona inferiore nella posizione in cui era e spezzandole la spina dorsale.

La donna,perdendo della bava dalla bocca,guardò verso i Constantine,che osservavano la scena con

dei volti pieni di orrore,dopo di che i suoi capelli iniziarono a diventare bianchi,mentre il suo volto

dimagriva e si deformava.

Xanadu e Constantine si voltarono dalla parte opposta,abbracciandosi,mentre il volto della donna

diventava grigio.

Gli occhi le si sciolsero,mentre il suo viso si mummificava,dopo di che la pelle le divenne di colore

bluastro,poi diventò marrone,screpolandosi e dividendosi in pezzi,i capelli le caddero e lei diventò 1

scheletro,che si sgretolò diventando polvere.

Armin rinvenne e abbracciò Molly,stando seduto sul pavimento.

"Va tutto bene...penso sia finita..."disse Armin.

Constantine e Xanadu salirono la scaletta posta sul muro,arrivando all'esterno,poi si misero in

ginocchio,stando 1 di fronte all'altra.

"Mi dispiace tanto..."disse Constantine accarezzandole la testa con la mano destra.

"Non fa niente."disse lei.

"Quella donna mi è entrata in testa...e mi ha promesso qualcosa che avevo perso..."disse

Constantine.

"Ti ha fatto vedere qualcosa?"disse Xanadu.

"Si...un vago ricordo di qualche istante,ma io non capisco da dove..."disse Constantine e lei gli mise

la mano destra,che era piena di energia fucsia,sulla tempia sinistra,paralizzandolo.

"Dimentica tutto."disse Xanadu"Sei con me.

Fa finta che lei non ti abbia mai mostrato nulla."

Lui abbassò la testa e chiuse gli occhi per qualche secondo,mentre l'energia nella mano della donna

scompariva,poi la guardò.

"Per fortuna ora è finita."disse Constantine e lei lo abbracciò,mentre delle auto della polizia si

fermavano davanti alla casa dell'anziano.

Il giorno dopo Armin,che indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e

scarpe nere,fu portato davanti al tribunale mediante un furgoncino chiaro,avente delle grate sui

vetri.

2 guardie aprirono gli sportelli posteriori e lo portarono verso l'edificio,mentre una folla di

persone,tra cui diversi giornalisti,cercavano di fermarlo per fargli delle domande.

Poco distante dalla zona c'era Steve Rogers,che aveva i capelli biondi,lisci e corti,con la riga a

destra,e indossava un giacchetto di pelle marrone,camicia celeste,pantaloni chiari e scarpe marroni.

Lui osservò la scena tenendo le mani in tasca.

Molly,che indossava un cappello chiaro,camicia celeste,gonna nera e lunga fino ai polpacci,scarpe

nere e aveva una borsa nera a destra,corse verso di lui e lo baciò.

"Ti amo."disse lei.

"Anche io."disse lui che venne portato via.

Tramonto.

In una foresta,vicino a un grande lago,c'era una croce di legno,posta su delle rocce.

Il poliziotto di colore,che indossava una camicia bianca,pantaloni marroni e scarpe nere,portò un

mazzo di fiori,tenuto con la mano destra e avvolto nella plastica,e lo posò davanti a una

tomba,chinandosi e sedendosi vicino a essa.

Notte.

Xanadu,che indossava una maglietta fucsia,una cintura nera,avente una placca ovale dorata sulla

parte centrale,una gonna viola,con macchie fucsia,e delle scarpe nere,si recò nel prato dove era

presente la statua dello scheletro incappucciato,trovando l'anziana con il bastone avente i teschi

conficcati su di esso.

"Nella vita e nella morte...rendiamo gloria...Madre Miranda."disse l'anziana,che si voltò poco

dopo verso di lei,sorridendo"Oh...salve mia cara."

"Salve."disse Xanadu facendo un mezzo sorriso.

"Qualcosa mi dice che le vostre indagini sono terminate positivamente."disse la vecchia facendo un

altro sorriso.

"Si...è così."disse Xanadu"Ora speriamo che le prove raccolte convincano la giuria.

La vita di quel ragazzo dipende da questo."

"Speriamo per il meglio."disse l'anziana"Ma ho come il sospetto...che tu non sia qui solo per

parlare con una vecchia signora."

"No...effettivamente no."disse Xanadu"Dopo la nostra ultima conversazione...beh...devo dire che

sono rimasta un po' colpita dalla vostra credenza."

"Oh si?"disse la vecchia ridendo.

"Già...e volevo chiederle...se la Morte dovesse apparire mai a qualcuno...che aspetto avrebbe?"disse

Xanadu.

"Un pre esistenziale prende l'aspetto che preferisce."disse l'anziana"Si dice che a volte assuma

la forma di una donna bionda,avente un panno nero sulla parte posteriore del capo...con un'aureola

dorata dietro la testa...indossante un lungo abito nero,con dei tessuti bianchi che pendono dalle

spalle...altre volte...prende una forma simile,ma ha un abito fatto di piume nere,con cappuccio,e una

maschera dorata che le copre gli occhi e il naso...in alcuni casi appare come una signora vestita di

viola...altre volte ancora...assume le fattezze di un essere cosmico."

"Capisco..."disse Xanadu.

"Tu...hai visto qualcosa in proposito...non è vero?"disse la vecchia.

"Ecco...durante il nostro scontro con il demone e la sua invocatrice...è successo qualcosa che

non...loro sono stati...c'era una specie di..."disse Xanadu.

"La Morte...è venuta per tutti loro."disse la vecchia ridacchiando"Quel demone non darà più

fastidio a nessuno per molto...molto tempo."

"Crede che sia stato rimandato all'inferno?"disse Xanadu.

"Oh no,mia cara."disse la vecchia"Quando gli uomini esalano il loro ultimo respiro passano

attraverso di lei,per poi essere mandati da Dio in 1 dei reami dello spirito...ma quando lei miete un

demone...non gli fa il favore di rimandarlo all'inferno..."

Xanadu spalancò gli occhi.

"Lo scaglia nel reame vacante!"disse la vecchia ridendo"Un luogo fatto a immagine dell'essenza

del creatore prima che creasse l'Universo...ossia il vuoto assoluto!...dove risiede il pre esistenziale

chiamato semplicemente come l'Ombra.

E il demone malcapitato che viene mandato li...sognerà costantemente i suoi rimpianti."

"Io...non so che cosa ho visto,ma non..."disse Xanadu.

"Capisco la difficoltà nell'accettare concetti simili,mia cara."disse la vecchia sorridendo"Ma la

realtà ha la cosiddetta testa dura...e ci sono alcuni fatti innegabili.

Un fatto innegabile è che...Dio ha messo nella creazione una legge che porta le cose alla

decadenza...ed è un fatto che se...a livello planetario... si forma 1 squilibrio...tra il numero dei vivi

e quello dei morti...esso deve essere riequilibrato...per la sopravvivenza stessa della popolazione.

E il modo in cui le leggi della creazione riordinano gli squilibri creati dall'essere umano...non è mai

piacevole.

Catastrofi ambientali...carestie...emissari di Morte...angeli sterminatori che il creatore le ha

donato...malattie...e altro ancora...una parte della popolazione muore...l'altra vive.

La Morte deve avere la sua parte e lo fa in molti modi diversi.

Oggi la popolazione umana sta crescendo a livelli incontrollati,stanno devastando il pianeta...presto

esauriranno le risorse e ricorda questo,mia cara...anzi sarebbe bene che questo se lo ricordassero

tutti...sarà bene che si preparino perché accadrà!

Il grande riequilibrio arriverà...che gli uomini lo vogliano ammettere o meno.

E dovranno essere pronti per quando arriverà!

Telepati,medium,stregoni o altro non ha importanza...su questo mondo si sta formando una

sovrappopolazione che danneggia il naturale equilibrio tra viventi e defunti...e prima o poi lei

arriverà...nessuno può negare che arriverà...dalla fine dell'Universo."

Poco dopo Xanadu aprì la porta di casa,poi la chiuse e ci poggiò la schiena contro,chiudendo gli

occhi e sospirando.

Contemporaneamente Constantine,che indossava una maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe

nere,entrò nella stanza dove teneva tutti gli oggetti che erano stati infestati,portando la ciotola di

bronzo,che era coperta da un panno grigio,con la mano sinistra,poi scese le scale e mise l'oggetto su

1 dei ripiani della scaffalatura di legno,togliendo da esso il tessuto chiaro che copriva

l'oggetto,dopo di che se ne andò e chiuse la porta.

VOCE NARRANTE

"Il 24 novembre 1981,Armin Johnson venne accusato di omicidio colposo.

Armin scontò 5 anni.

Sposò Molly in carcere.

Alla fine del processo John Constantine e Madame Xanadu furono accusati nuovamente di aver

utilizzato la scusa della possessione demoniaca per attirare l'attenzione su di loro.

Non si arrivò mai a nessun processo contro la coppia."