SMALLVILLE:LA STELE DI ROSETTA
In un sogno Clark stava volando tra le nuvole di Smallville,poi volò verso la valle,si infilò in una
spaccatura tra le rocce e si mise in orizzontale a mezz'aria davanti all'incavatura ottagonale nel
muro.
Indossava una maglietta rossa,con linee blu orizzontali e verticali,jeans blu e scarpe nere.
Osservò l'incavatura e si avvicinò volando in avanti,allungò la mano destra e toccò il buco nella
roccia,poi guardò la chiave nella mano sinistra e atterrò.
Clark si avvicinò al buco e inserì la chiave,poi la spinse più in profondità.
Dal muro partirono dei flash gialli e ci fu una forte luce bianca.
Clark si svegliò in mezzo ad una strada tra gli alberi,in piena notte.
Indossava una camicia celeste a maniche corte,pantaloni blu ed era scalzo.
Poco dopo si mise seduto e si guardò intorno.
In quel momento arrivò l'auto grigia di Lex a tutta velocità che frenò appena in tempo.
Lex scese dal mezzo.
Indossava un lungo cappotto nero,camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Clark?"disse Lex.
La mattina seguente Clark aprì la porta di casa ed entrò,poi vide i genitori in salotto.
Marta indossava una maglietta rosso scuro,pantaloni grigi e scarpe nere,Jonathan indossava una
camicia bianca con linee nere verticali e orizzontali,camicia marrone,jeans blu e scarpe nere.
"Dove sei stato?"disse Jonathan.
"Ti abbiamo cercato ovunque."disse Marta.
"Ho dormito fuori."disse Clark salendo le scale.
"Ehi aspetta!"disse Jonathan "È successo qualcosa?
Da un po' ti comporti come se avessi la testa da un'altra parte,come mai?"
Clark si voltò, li guardò e si sedette sui gradini "Mi sono svegliato per terra,in mezzo alla statale
8."
"Come ci sei finito?"disse Marta.
"Non lo so."disse Clark "Lex mi ha quasi investito.
Mi ha portato lui a casa."
"Lex..."disse Jonathan.
"Gli ho detto di essere sonnambulo,ma ho paura che il sonnambulismo centri poco o niente."disse
Clark che si alzò "È tutta la settimana che sogno..."
Lui scese le scale "...di volare sopra Smallville.
Atterro sempre nella grotta,è come se la grotta mi chiamasse per darmi delle risposte."
"E a quali domande?"disse Jonathan.
"Non saprei dire."disse Clark "Nel sogno inserisco la chiave in un incastro che c'è nella
roccia...vedo un lampo accecante e..."
"E?"disse Marta.
"Non so,a quel punto mi sveglio."disse Clark.
"Clark..."disse Jonathana avvicinandosi "...sognare di fare una cosa del genere è una buona
cosa,ma...non ho idea di cosa succederebbe se lo facessi sul serio."
"Di notte in notte il sogno diventa più realistico."disse Clark "Dove mi sveglierò domani?"
"È troppo rischioso figliolo."disse Jonathan.
"Io credo che in quella grotta ci siano le risposte che cerco!"disse Clark "Perché hai tanta paura di
farmele trovare?"
Ci furono alcuni momenti di silenzio.
"Devo cambiarmi e andare a scuola."disse Clark andando via.
I genitori si guardarono.
Walden entrò nello studio di Lex.
Indossava una giacca marrone,camicia scura,pantaloni chiari e scarpe marroni.
Lex era seduto alla scrivania.
Indossava una camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Dr Walden...ho ricevuto una telefonata dal dipartimento dei beni culturali..."disse Lex "Gira voce
che lei non avrebbe mai fatto una cosa simile senza consultarmi."
"È una comune tecnica archeologica."disse Walden.
"Fra gli imperialisti del diciannovesimo secolo."disse Lex e l'altro sorrise "Sa,se non la conoscessi
direi che sta cercando di tagliarmi fuori."
"Lei è paranoico."disse Walden.
"Davvero?"disse Lex alzandosi e avvicinandosi "Mi dia un motivo per non licenziarla su 2 piedi
dottore."
"Sto per fare una scoperta molto importante."disse l'uomo.
"Cioè una scoperta che le consentirà finalmente di decifrare quei simboli?"disse Lex.
"Non so dirglielo."disse Walden "Visto che non potrò studiare le pitture nel mio laboratorio.
Chi ha informato le autorità?"
"I beni culturali minacciano di togliere alla Luthor Corporation la custodia della grotta."disse Lex
andando al camino e prendendo l'attizzatoio "E un'altra fondazione sta manovrando per sostituirci.
Il mio istinto mi dice che c'è mio padre dietro questa storia.
Non voglio scuse,voglio solo dati di fatto.
Le concedo 3 giorni."
Chloe stava camminando nei corridoi della scuola con Clark,Lana e Pit.
Chloe indossava un giubetto di jeans blu,maglietta marrone,pantaloni neri e scarpe nere,Lana
indossava una maglietta celeste a maniche lunghe e scollata,jeans blu e scarpe nere,Pit indossava
una maglietta giallo ocra,con maniche e spalle marroni,pantaloni chiari e scarpe da
ginnastica,mentre Clark indossava il giaccone blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe marroni.
"Che schifo di compito,gli alberi genealogici sono roba dell'altro secolo!"disse Chloe portando una
cartellina viola in mano.
"Consideralo un'inchiesta giornalistica,non sai cosa potrai scoprire."disse Pit.
"Come mai a te piace tanto?"disse Clark.
"Perché per me è una passeggiata."disse Pit.
"Ah bello sforzo,la tua famiglia sta a Smallville dal Giurassico."disse Chloe entrando
nel Torch.
"Ma tu perché sei così agitata?"disse Pit.
"Perché ci sono tante variabili da considerare."disse Chloe "Se tua madre ti ha abbandonato ad
esempio,quel ramo della famiglia devi eliminarlo oppure no?"
"E se ad un certo punto entra in scena un padre biologico,qual'è la tua vera famiglia?"disse Lana
che aveva una cartellina verde in mano.
"E se sei un figlio adottivo?"disse Clark prendendo una cartellina nera da una scaffalatura.
"Ehi calma gente,se ho una famiglia a prova di bomba è forse colpa mia?"disse Pit spalancando le
braccia e camminando all'indietro verso l'uscita "Non credo.
A dopo."
Pit uscì.
Chloe camminò verso la sua scrivania "Eh purtroppo invece le nostre famiglie non si sono rivelate a
prova di bomba."
"Vediamoci domani al Taloon e prepariamo un piano d'azione."disse Lana che portò una tazza alla
scrivania di Chloe.
Clark sentì un fortissimo rumore stridulo e si mise le mani sulle tempie chinandosi in avanti.
"Clark non è di questa idea."disse Chloe e le 2 risero.
"Avete sentito?"disse Clark dopo che il rumore fu cessato.
"Sentito cosa?"disse Lana guardando Chloe.
Clark sentì ancora il rumore mettendosi le mani sulle tempie "Quel suono..."
"Devi avere l'udito di un gatto perché noi non sentiamo niente."disse Chloe e le 2 si guardarono.
Clark sentì di nuovo il rumore.
"Che succede Clark?"disse Lana.
"Devo andare..."disse lui barcollando fuori dalla seconda uscita del Torch.
Le 2 si guardarono di nuovo.
Clark entrò nel fienile e sentì di nuovo il suono,si diresse verso un mobiletto,si accucciò,aprì gli
sportelli,prese una piccola cassetta degli attrezzi di metallo rettangolare e scura,la aprì e vide una
forte luce gialla provenire dall'interno.
Spostando gli oggetti Clark vide la chiave ottagonale che aveva la parte inferiore illuminata di luce
gialla e anche i simboli della faccia superiore emettevano luce.
Prendendo l'oggetto esso smise di produrre il suono e di illuminarsi.
Sospesi in aria sopra la fattoria,tra le nubi,c'erano l'eterna Ajak e anche quello con i capelli
marroni e la corazza in parte blu ceruleo.
"Hai avvertito questa variazione di energia?"disse Ajak.
"Si mia padrona."disse l'altro.
"Sta succedendo qualcosa."disse Ajak.
Clark andò nella grotta e guardò il buco ottagonale,poi guardò la chiave ottagonale e la avvicinò
con entrambe le mani.
L'oggetto volò da solo nell'apertura lasciando Clark sconvolto,poi lui guardò verso la galleria che
conduceva fuori.
I simboli in basso a destra si illuminarono di luce gialla,quelli in basso a sinistra si illuminarono di
luce azzurra e quelli sopra di luce rossa.
I simboli che formavano la prima circonferenza nera intorno all'oggetto si illuminarono di energia
bianca lungo i bordi ed iniziarono a roteare in senso antiorario,poi la seconda circonferenza si
illuminò di luce bianca, i simboli iniziarono a ruotare in senso orario e anche le altre fecero lo
stesso.
Clark fece un passo indietro e sorrise.
La parte centrale dell'oggetto ottagonale si aprì formando una spaccatura nera a forma di
triangolo,con la punta rivolta verso il basso e con gli spigoli della base tagliati in diagonale.
Clark si avvicinò e dall'apertura nera uscì un raggio bianco che gli trapassò il petto.
Clark spalancò le braccia,mandò la testa in alto ed ebbe dei tremori.
Il raggio lo sollevò,assumendo tutti i colori dell'arcobaleno,mentre i contorni del suo corpo
venivano coperti da una sottile aura blu e bianca.
Tutta la zona venne invasa da una fortissima luce bianca.
Poco dopo Lex trovò Clark a terra.
Lex indossava un giaccone nero.
Chinandosi toccò la spalla destra dell'amico con la mano destra "Clark?"
Clark si svegliò.
"Va tutto bene?"disse Lex.
"Lex..."disse Clark che si sedette "Che è successo?"
"Speravo che me lo dicessi tu."disse Lex "Come mai sei qui sotto?"
Clark guardò verso la parete e Lex fece lo stesso.
"Dovevo finire un lavoro per il dottor Walden e ho pensato..."disse Clark alzandosi "...di farlo
mentre la grotta era vuota.
E poi il nulla fino a che non mi hai svegliato."
"La guardia ha sentito un'esplosione."disse Lex "Non hai toccato l'attrezzatura vero?"
"Sarei curioso di sapere come è riuscito ad eludere la sorveglianza."disse Walden "Qual'è il suo
segreto signor Kent?"
"Basta dottore,non vede che non sta bene?"disse Lex.
"Non è niente."disse Clark uscendo "Devo solo prendere un po' d'aria."
Lex lo seguì e lo fermò "Clark?
Stanotte ti ho trovato in mezzo alla statale e adesso qui.
Forse è il caso che ti veda un medico."
"Non serve Lex."disse Clark "Devo tornare a casa prima che i miei si sveglino."
"D'accordo,ma finché non ne sapremo di più non venire qui da solo."disse Lex.
"Bene,tolgo il disturbo."disse Clark andando via.
"Ma perché l'ha mandato via?"disse Walden "Sa più di quanto non voglia dire,adesso lo penso
anche io."
"È probabile,ma lei ha già abbastanza carne al fuoco."disse Lex "Lasci che me la sbrighi io con
Clark."
Lana si recò da Chloe nel Torch.
Chloe era alla scrivania e Lana indossava un giubetto chiaro.
"Mi si è bloccato per l'ennesima volta,non è che posso usare il tuo computer?"disse
Lana"Devo fare quella ricerca sulla mia famiglia."
"Si certo,tanto io ho finito."disse Chloe alzandosi e mettendosi il giacchetto "Allora chi sei?
Una Lang o una Small?"
"Ah...adesso mi sto dedicando al ramo materno della famiglia."disse Lana sedendosi e togliendosi il
giaccone.
"Beh divertiti."disse Chloe prendendo una borsa "Vieni a casa dopo?"
"Si,grazie ancora Chloe."disse Lana.
"Figurati."disse Chloe uscendo.
Lana iniziò a toccare il computer e vide una cartellina con su scritto "C.K." e ci cliccò sopra
vedendo le foto del ballo.
"La mia vita privata è più interessante del tuo albero genealogico?"disse Chloe e Lana la guardò
spaventata.
"Stavo solamente cercando di..."disse Lana.
"Di impicciarti degli affari miei."disse Chloe avvicinandosi.
Lana si alzò "Scusa,mi dispiace."
"Non guardarmi così."disse Chloe che andò verso la porta.
"Così?"disse Lana "Così come?"
Chloe la guardò di nuovo "Come se fossi una povera illusa che si aggrappa ad un amore che non ha
mai avuto e mai avrà."
"Se ti piace Clark,forse basterebbe che glie lo dicessi."disse Lana.
"Qui il problema non è Clark."disse lei andando alla porta "Il problema è che hai violato la mia
privacy.
D'ora in poi quest'ufficio per te è chiuso."
Lana uscì prendendo le sue cose.
"Ah è comunque..."disse Chloe e Lana si fermò "...ho detto a Clark quello che provo.
Gli ho aperto il mio cuore quando era malato.
E nel delirio l'unico nome che continuava a ripetere era Lana."
Chloe chiuse la porta.
Clark mise dei rettangoli di fieno sul retro del pick up.
Jonathan uscì dal fienile e lo raggiunse.
Il padre indossava un giaccone scuro,camicia rosso scuro,con linee bianche orizzontali e
verticali,jeans blu e scarpe marroni.
"Ti sei alzato presto questa mattina."disse Jonathan.
"Tranquillo,oggi mi sono svegliato nel mio letto."disse Clark mettendo un altro rettangolo di fieno
nel furgoncino.
"Niente sogni strani?"disse Jonathan che iniziò ad aiutarlo.
"No,credo che sia passato tutto."disse Clark che prese un altro rettangolo.
"Meglio così."disse Jonathan "Porto la mamma alla visita di controllo,vuoi un passaggio a scuola?"
"No,viene a prendermi Chloe."disse Clark "Come sta la mamma?"
"Un bambino...non riesco ancora a crederci."disse Jonathan sorridendo mentre caricava i rettangoli
di fieno.
"Quando potrò dirlo ai miei amici?"disse Clark.
"Quando tua madre si sentirà pronta."disse Jonathan sollevando la sbarra orizzontale a fine pick
up"Sta tranquillo,non è un segreto che dovremmo mantenere a vita."
"Per vostra fortuna."disse Clark.
"Ah...Clark non devi...io non intendevo in quel senso."disse Jonathan "Questo figlio rivoluzionerà
la nostra vita,ma non smetteremo di volere bene a te."
"Ne sono sicuro."disse Clark.
"Bene,allora non dimenticarlo."disse Jonathan.
"Jonathan è tardi,dobbiamo andare!"disse Marta che uscì dalla casa.
Lei indossava una giacca chiara,maglietta marrone,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark prese un altro rettangolo di fieno,ma sentì di nuovo il rumore, si mise le mani sulle tempie,poi
i fasci di calore gli uscirono da soli dagli occhi e colpirono la parete del granaio dandogli fuoco.
"Jonathan!"disse Marta e Jonathan vide i fasci di calore che uscivano dagli occhi di Clark,poi corse.
Clark prese un tubo connesso ad una manopola collegata ad un altro tubo che entrava nel terreno.
"Apro io!"disse Jonathan che girò la manopola "Vai!"
Clark spense il fuoco con l'idrante.
"Che cosa l'ha provocato?"disse Jonathan che lo raggiunse.
"Non lo so!"disse Clark.
La macchina di Chloe arrivò in quel momento.
Lei indossava un cappotto rosso,jeans blu e scarpe nere.
Chloe scese dall'auto e andò da Marta "Cos'è successo?"
"Siamo usciti e stava...bruciando..."disse Marta.
I 4 videro che sul fienile era stato inciso un simbolo e Chloe scattò una foto mentre Clark e
Jonathan indietreggiavano.
Il simbolo aveva un cerchio nella parte alta,con un diametro obliquo che dalla parte destra andava in
basso verso la parte sinistra.
Sulla parte alta della linea c'era un cerchio.
Nel punto in cui il diametro toccava la parte bassa del cerchio si formava un rombo esterno alla
circonferenza,con una linea obliqua verso destra,connessa ad un altro rombo e con un cerchio in
mezzo.
Alla sinistra del rombo c'era un rettangolo mezzo in obliquo con sopra un cerchio e sotto un altro.
Poco dopo Jonathan stava inchiodando un grosso pezzo di legno sul fienile,accanto ad altri che
avevano coperto il disegno.
"Eh...questo terrà lontani i curiosi,possiamo ancora salvare la situazione."disse Jonathan che
ricevette una tazza da Marta.
"Sarà impossibile,soprattutto dopo che Chloe avrà pubblicato le foto."disse Clark che prese un'altra
tazza dalla madre.
"Penso d'averla convinta che s'è trattato di uno scherzo."disse Marta "Non puoi controllare sempre
i tuoi poteri,si stanno ancora sviluppando,non devi sentirti in colpa."
"Quel disegno non è venuto fuori per caso."disse Clark "È un simbolo del posto da cui provengo.
Vuol dire speranza."
"E tu cosa ne sai?"disse Marta "Quando hai imparato a leggere i simboli?"
"Quando ho infilato la chiave nella roccia."disse Clark.
Marta guardò sconvolta Jonathan che si avvicinò.
"Aspetta un minuto...che cos'hai fatto?"disse Jonathan.
"Una forza mi ha spinto ad andare nel posto dove tu la tenevi nascosta."disse Clark.
"Ti avevo detto di non farlo."disse Jonathan.
"È vero,ma ti giuro che non avevo scelta."disse Clark camminando.
"Dov'è la chiave adesso?"disse Marta.
"Non lo so,quando l'ho infilata nella roccia c'è stato un lampo,ho perso i sensi."disse Clark.
"E come stai ora?"disse Marta.
"Sono confuso,come se mi avessero scaricato nel cervello tutti i dati per comprendere il linguaggio
delle grotte."disse Clark.
"Ti ha visto qualcuno?"disse Jonathan.
"Non credo,sono stati Lex e il dr Walden a trovarmi,ma non penso abbiano la chiave,si dev'essere
disintegrata."disse Clark.
"Lo pensi,ma non ne sei sicuro."disse Jonathan avvicinandosi "È ovvio che tu voglia saperne di più
sulle tue origini,così però rischi la vita figliolo."
"Penso che ne valga la pena,devo sapere la verità."disse Clark.
Poco dopo Clark era seduto al Taloon,senza il giaccone addosso,e disegnava i simboli su un foglio.
Lana scese la scala alle sue spalle.
Indossava una maglietta verde,jeans blu e scarpe nere.
"Clark?"disse Lana "Clark?
Ci sei?"
Lui la guardò "Ciao..."
"Tutto bene?"disse lei sedendosi"Ho saputo dell'incendio."
"Tutto bene,era appena all'inizio."disse Clark bevendo "Chloe sarà già al Torch a scrivere la sua
esclusiva."
"Ah non ne ho idea,non ci rivolgiamo la parola in questi giorni."disse Lana.
"È una cosa grave?"disse Clark.
"Non rispettare la privacy degli altri non è una sciocchezza."disse Lana.
"Fammi indovinare ha ficcato il naso nelle tue cose?"disse Clark.
"A dire la verità è il contrario,non volevo impicciarmi,ma è successo,non so perché."disse lei.
"Considerando le volte che ha oltrepassato lei i limiti non dovrebbe prendersela."disse Clark.
"Per quanto i Sullivan siano buoni con me,continuo a sentire...di non avere una famiglia."disse
Lana.
"Lo so,ti capisco."disse Clark "Voglio confidarti un segreto."
"È la prima volta che lo fai."disse lei ridendo.
"Sto cercando le mie radici e questo spaventa i miei genitori,ma forse sto per...scoprire qualcosa di
importante."disse Clark.
"Allora non fermarti."disse Lana sorridendo e vedendo i simboli disegnati "È il tuo albero
genealogico?"
Clark guardò il foglio.
"Che cosa c'è?"disse lei.
"Niente."disse Clark che accartocciò il foglio e lo tirò verso il cestino,ma mancò la mira,poi si
alzò"Devo andare."
Clark andò verso l'uscita e vide Lex.
"Clark,ti ho cercato dappertutto."disse Lex.
"Scusami Lex,ho fretta."disse Clark uscendo.
Lana si alzò.
"Direi che siamo stati piantati."disse Lex.
"Ah non lo dire a me."disse Lana sorridendo.
Lex vide il foglio a terra.
Poco dopo osservava i simboli nel suo studio mentre beveva.
Walden entrò nello studio per la porta laterale.
Indossava un giaccone di pelle nera,camicia nera,pantaloni scuri e scarpe nere.
"Lex io decifro le lingue antiche,non gli strani messaggi che mi lascia in segreteria."disse
Walden"Lei mi ha imposto delle scadenze molto ravvicinate."
"Credo che lo troverà interessante."disse Lex dando il foglio all'uomo.
"Che cos'è?"disse Walden che guardò il foglio.
"A quanto pare qualcuno ha cominciato ad interpretare i simboli contenuti sui muri della
grotta."disse Lex.
"I caratteri sono simili,ma non posso dire se appartengono alla stessa lingua."disse Walden "Questi
potrebbero significare padre e questi madre.
O essere degli scarabocchi.
Chi li ha fatti?"
"Clark Kent."disse Lex camminando per la stanza,mentre Walden posava il foglio.
"Che cosa centra quel ragazzo in questa storia?"disse Walden mentre Lex si sedeva sul divano
nero"Io sono il maggior esperto in materia e le dico che ci vorranno anni per decifrare quelle scritte
e non sarà uno studentello a cambiare la realtà."
"E allora questo come lo spiega?"disse Lex tirandogli un giornale.
L'uomo vide l'immagine scolpita sul fienile dei Kent in prima pagina.
"È ben più di uno scarabocchio."disse Lex "Lo stesso segno è dipinto sul disco ottagonale."
Walden guardò Lex "Può trattarsi di uno scherzo."
"No."disse Lex alzandosi "Non è uno scherzo,a Clark è capitato qualcosa in quella grotta."
"Che mi suggerisce di fare?"disse Walden.
"Metta da parte il suo ego smisurato e collabori con lui."disse Lex "Potrebbe essere un truffatore
certo.
Ma potrebbe anche essere la nostra stele di rosetta dottore."
Chloe era nel Torch e stava fotocopiando un libro.
Indossava una maglietta nera,piena di fiori,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark entrò in quel momento "Grazie per aver trasformato la fattoria in un circo.
Ci sono voluti 2 agenti per tenere a bada i curiosi."
"Scusa Clark,devi riconoscere però che è molto intrigante."disse Chloe.
"Vuoi vedere che è uno stupido scherzo?"disse Clark.
"O è un alieno che si è stancato di fare cerchi nel grano e ha cominciato a dare fuoco ai
fienili."disse Chloe,mentre Clark si voltava "Avanti Clark,siamo a Smallville.
Devi considerarla questa ipotesi."
Clark la guardò "Se perdoni Lana dimenticherò tutto."
"Beh dovevo aspettarmelo."disse Chloe sedendosi alla scrivania "Ti ha detto cosa stava facendo con
il mio computer?"
"No,mi ha detto solo che era dispiaciuta di averlo fatto."disse Clark "Non posso credere che..."
"Finiscila Clark!"disse Chloe "Non c'è bisogno che tu la difenda sempre e comunque."
Chloe aprì una mail "E questa roba?
Che cos'è?"
"Ti hanno riempito la posta elettronica."disse Clark.
"Tutti messaggi per te."disse Chloe "Da parte di un certo Swann."
Clark si avvicinò "Mai sentito."
Chloe aprì uno dei messaggi che mostrava il simbolo e sotto c'era una scritta "Speranza?..."
Clark rimase sconvolto e lesse la riga sotto "Ho qualcosa per te."
Lo stesso pomeriggio Clark era nella parte alta del fienile e Pit lo raggiunse.
Pit indossava un giaccone verdi,maglietta blu,pantaloni grigi e scarpe nere.
"I miei ti hanno visto?"disse Clark.
"No."disse Pit che portò un portatile lo aprì su uno di rettangoli di fieno che erano in una zona
laterale "Beh cos'è tutta quest'aria da cospiratori?
Non potevi usare il computer di Chloe?"
"Non voglio che lei sia presente se questo Swann mi risponde."disse Clark.
"Ora tocca a te."disse Pit Clark prese l'oggetto iniziando a scrivere,dopo aver preso un foglio con i
simboli.
CONTENUTO DEL MESSAGGIO DI CLARK
"Ho ricevuto il tuo messaggio,cos'è che hai per me?"
FINE CONTENUTO DEL MESSAGGIO
Clark esitò a premere il tasto di invio.
"Che cosa c'è?"disse Pit.
"Se i miei avessero ragione?"disse Clark.
"Se vuoi chiudo tutto e lasciamo stare."disse Pit.
"Devo sapere."disse Clark che premette il tasto "Messaggio inviato."
Poco dopo arrivò la risposa.
"Swann ti ha risposto."disse Clark leggendo la scritta sul computer "Accetti il messaggio?"
Clark aprì il messaggio cliccando e vide una scritta con sotto altri simboli,poi lesse "Se sei in grado
di leggere questo...ho le risposte che cerchi."
Clark fissò i simboli.
"Che significa?"disse Pit.
"Io sono tuo amico."disse Clark.
Walden illuminò l'incavatura ottagonale nella grotta con una torcia,poi si guardò in giro e vide la
chiave ottagonale conficcata nel muro opposto,poi la prese separandola dalla parete con un
martelletto.
Walden si voltò verso l'incavatura,si avvicinò e inserì l'oggetto lentamente.
Clark stava camminando nelle grotte,mentre Walden sorrideva.
Il simbolo fece uscire il raggio di energia,colpendolo al petto e scagliandolo verso la parete opposta.
Clark lo soccorse "Dottor Walden?"
Clark vide la chiave a terra e la prese.
Poco dopo Walden era in ospedale e aveva gli occhi aperti,completamente bianchi dentro.
Clark e Lex erano nel corridoio e lo osservavano da una vetrata.
Lex indossava anche il lungo cappotto ora.
"Che dicono i medici?"disse Clark.
"Non hanno mai visto una cosa del genere."disse Lex "È totalmente catatonico."
"Ma se la caverà?"disse Clark.
"È impossibile dirlo senza conoscere le cause."disse Lex "3 eventi inspiegabili in 3 giorni e tu sei
coinvolto in tutti e 3.
Già questo è un bel mistero."
"Non direi."disse Clark camminando.
"Sei riuscito a decifrare quella lingua non è vero?"disse Lex.
"Cosa te lo fa credere?"disse Clark.
"Il simbolo sulla tua stalla e questo..."disse Lex che mostrò il foglio prendendolo dalla tasca.
"Sono scarabocchi senza significato."disse Clark.
"A me non sembra,anzi trovo..."disse Lex.
Clark si fermò "Lex!…
Perché sei ossessionato da questa vecchia lingua indiana?"
"Perché non credo che sia indiana."disse Lex "E nemmeno di questo pianeta."
"Credi che sia aliena?"disse Clark "Andiamo.
Questo lo terrei per me Lex."
Un fattorino arrivò in quel momento alla reception vicino a loro.
Indossava un berretto nero,giaccone nero,con scritte gialle,pantaloni neri e scarpe nere.
"Sto cercando il signor Clark Kent."disse il ragazzo si avvicinò.
"Eccomi."disse Clark.
"È per lei."disse il ragazzo dandogli una busta rettangolare con delle scritte e poi gli diede un foglio
con una penna"Una firma."
"Chi le ha detto che ero qui?"disse Clark.
"Nessuno,ma dovevo consegnarle la busta di persona."disse il ragazzo "Per fortuna la città è
piccola."
Il ragazzo andò via.
"Non la apri?"disse Lex.
"Non penso che sia importante."disse Clark "La apro più tardi."
Clark entrò in ascensore e,non appena le porte si chiusero, lui aprì la busta trovando un foglio con
altri simboli e sulla parte bassa del testo a sinistra c'era scritto Virgil Swann.
Poco dopo Clark era al Torch e aveva in mano una rivista con la foto di un uomo con capelli neri.
Lui indossava una camicia blu ed era seduto sulla scrivania vicino alla finestra con Chloe vicino.
Lei indossava una maglietta bianca con fiori viola.
"Il dottor Virgil Swann?"disse Chloe "Sei praticamente perseguitato da un mito Clark."
"Non so chi sia."disse Clark.
"Era il genio dell'alta tecnologia anni fa."disse lei camminando "A lui si devono molte scoperte
improvvise come i nuovi computer,quelli portatili."
Lei tornò con un foglio "Laureato a 19 anni dopo dopo il dottorato in matematica,si è inscritto a
fisica."
Clark lesse il foglio.
"Poi ha creato luna società,la Swann Comunication che negli anni 70 è diventata la più grande
produttrice internazionale di satelliti."disse Chloe "Aveva mandato tanta di quella roba nello spazio
che lo elessero uomo del futuro."
Chloe andò a prendere da bere.
"Con l'aiuto dei mass media si costruisce la pace."disse Clark leggendo il foglio "Ha l'aria di uno in
gamba."
"Si,ma ha fatto una fuga improvvisa."disse Chloe "Ha venduto la società e ha donato tutti i soldi in
beneficenza."disse Chloe "Si dice che da allora si dedichi a cercare segni di vita intelligente
nell'Universo."
"E la lettera da dove l'ha mandata?"disse Clark.
"Dal Planetarium di New York."disse Chloe "Il posto migliore per cercare gli omini verdi."
Chloe lo guardò con attenzione "Perché è così interessato a te Clark?"
"Non è interessato a me."disse Clark alzandosi e camminando "In realtà è interessato al mio
fienile.
"Virgil Swann non fa una telefonata da 13 anni e ad un tratto...vuole diventare il tuo migliore
amico?"disse Chloe tenendo una tazza verde tra le mani,poi si avvicinò "Per lui quel simbolo deve
avere importanza."
"È solo uno scherzo."disse Clark.
"Si,ma uno degli uomini più intelligenti del mondo non la pensa così."disse Chloe "Al posto tuo io
vorrei sapere perché."
Lex era vicino al letto di Walden a desta mentre un dottore era a sinistra.
Lex indossava un cappotto nero,lungo,camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere,mentre il dottore
aveva i capelli grigi,camice bianco,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Novità sulle condizioni del dottor Walden?"disse Lex.
"Non so come,la corteccia cerebrale è stata sovrastimolata provocando un violento collasso."disse il
dottore.
"Cioè ha avuto un eccesso di informazioni?"disse Lex.
"In parole povere si."disse il dottore "Dubito che riprenderà conoscenza.
Mi dispiace signor Luthor."
"Non si preoccupi dottore."disse Lex "Un giorno dividerà i suoi segreti con me."
Chloe osservò Lana che faceva le valige in camera sua.
Lana indossava una maglietta rosa,jeans blu e scarpe nere.
"Se vuoi scappare di casa porta un bagaglio più leggero."disse Chloe entrando.
"Questa non è casa mia Chloe."disse Lana "Nonostante il vostro affetto non credo che venire qui sia
stata una grande idea."
"Lana,se è per la faccenda del computer ti domando scusa,io...ho reagito in modo
eccessivo,ma..."disse Chloe avvicinandosi "...quando si tratta di Clark Kent e di quello che sento
per lui...non riesco mai ad essere razionale."
"Se...se Clark ha un debole per me non è colpa mia."disse Lana.
"Lo so."disse Chloe.
Lana si sedette e Chloe fece lo stesso.
"Voglio mostrarti una cosa prima che scappi."disse Chloe che le fece vedere un foglio"Il mio albero
genealogico.
Lana vide che nella sezione dedicata alle sorelle c'era il suo nome "Hai scritto che sono tua
sorella?
Perché?"
"Perché ho deciso che non voglio avere una famiglia fatta di persone che mi vogliono bene perché
devono."disse Chloe sorridendo "Ma solo di persone che mi amano perché mi hanno scelto.
I miei amici."
Clark era seduto ad un tavolo in sala con i genitori.
Lui indossava una camicia blu,jeans blu e scarpe nere,Jonathan,che era seduto con il foglio in
mano,indossava una camicia grigia,con righe marroni,verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe
marroni,Marta indossava una maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
"Tutta questa faccenda è molto sospetta."disse Jonathan.
"La legge come la leggi tu."disse Jonathan "Chi ci dice che sia il modo giusto?"
"Mamma ti prego di qualcosa."disse Clark.
"Clark non sappiamo niente di questo dottor Swann."disse Marta.
"Potrebbe anche aver organizzato tutto solo per ingannarti."disse Jonathan.
"Ora non diventare paranoico."disse Clark alzandosi "Non hai pensato che forse vuole solo
aiutarmi?"
"No,neanche per un attimo!"disse Jonathan alzandosi e andandogli dietro.
Jonathan lo fermò"Fin'ora ho dovuto proteggerti da persone che volevano sfruttarti solo per trarne
dei vantaggi personali."
"Non potrai farlo per sempre!"disse Clark.
"Non sono ancora pronto a rinunciare."disse Jonathan.
"Clark...noi non vogliamo impedirti di conoscere il tuo passato,ma non volgiamo neanche vederti
soffrire."disse Marta.
"Ho tante domande senza risposta e non ho più intenzione si ignorarle!"disse Clark "Non posso.
Perché mi hanno lanciato nello spazio?
Cos'ha spinto i miei genitori a mandarmi via?
Io lo devo scoprire."
"Andremo da Swann tutti e 3 insieme."disse Jonathan.
"No,devo andarci da solo."disse Clark "È l'unica strada."
La madre si alzò e gli prese la mano sinistra.
"Qualunque cosa io scopra non cambierà quello che provo per voi."disse Clark "Voi sarete sempre i
miei genitori."
Tutti e 2 lo abbracciarono.
Poco tempo dopo Clark entrò i una grande e lunga stanza con la parete in fondo blu.
Clark si era messo il giaccone rosso.
Nella stanza c'erano varie scaffalature con sopra oggetti di vario tipo,tra cui lenti,mappamondi,sfere
e altro.
"Si può?"disse Clark avanzando lentamente e passando vicino ad una statua buddista "Salve dottor
Swann..."
Nessuno rispose.
"Che sono venuto a fare?"disse Clark che stava per andare via.
"A trovare una risposta alle tue domande."disse una voce.
Clark si fermò e avanzò verso il fondo della stanza dove c'era una lavagna nera e uno schermo
accanto a sinistra.
Alla destra della lavagna c'era una cartina che mostrava una foto dello spazio con de punti cerchiati
in bianco.
Davanti alla lavagna c'era un tavolo di colore blu ceruleo,con sopra un computer portatile e una
clessidra.
Seduto alla scrivania c'era un uomo sulla sedia a rotelle,con capelli grigi,con la riga a destra.
L'uomo indossava un maglione nero,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
Indossava anche degli occhiali rettangolari.
"Sei arrivato Clark."disse Swann "Ti stavo aspettando.
Ti chiederai perché uno scienziato miliardario lavori nel retro di un grattacielo."
"In effetti mi sembra strano."disse Clark.
"Lo trovò un posto tranquillo."disse Swann "Ma l'edificio è mio.
Attivare lo schermo."
Lo schermo a sinistra si accese mostrando 8 file si simboli bianchi che scorrevano in direzione
opposta una rispetto all'altra.
Clark guardò lo schermo.
"Vedi qualcosa di familiare?"disse Swann.
"Che roba è?"disse Swann "Ho passato una vita a osservare lo spazio chiedendomi se ci fosse
qualcun altro lassù.
E 13 anni fa ho avuto una risposta."
"La notte delle stelle cadenti."disse Clark.
"Una delle mie stazioni riceventi captò un debole segnale."disse Swann "Ho impiegato anni a
decriptarlo.
E così alla fine ho trovato la chiave matematica che era inserita nella trasmissione."
"Sa leggerlo?"disse Clark.
"Si,dice: Questo è Kal El di Krypton,nostro foglio appena nato."disse Swann "La nostra ultima
speranza."
Clark guardò lo schermo sconvolto.
"Proteggetelo e liberatelo dal male."disse Swann.
Clark allungò la mano destra "Kal El..."
Toccando lo schermo la superficie produsse delle onde circolari dirette verso l'esterno.
"Krypton..."disse Clark.
"Mi sono sempre chiesto che fine avesse fatto quel neonato."disse Swann "Era sopravvissuto al
viaggio?
Viveva tra noi?
E poi...3 giorni fa...ho visto il simbolo della speranza inciso su un fienile a Smallville e ho scoperto
che il figlio del fattore era stato adottato in fasce.
Mi sono messo a fare qualche ricerca trovando così dei documenti sulla pioggia di meteoriti e
qualcosa sugli strani eventi che ne sono seguiti.
Mettere in relazione queste cose è stato semplicissimo."
Clark lo guardò "Lei pensa che io sia Kal El?
Mi dispiace,ma io sono Clark Kent."
"No no,non ho intenzione si svelare il tuo segreto."disse Swann "Voglio solo...arrivare alla
verità."
"Mi dispiace tanto dottore ,ma la verità non è quella che lei pensa."disse Clark allontanandosi.
"Se è questo che vuoi accetterò la tua decisione."disse Swann e Clark si Fermò "Una decisione
comprensibile,ma...se...uscirai da quella porta...resterà sempre chiusa per te."
Clark lo guardò.
"E non conoscerai la seconda parte del messaggio."disse Swann.
Clark rimase e mise le mani sul tavolo chinandosi "Mi spieghi una cosa...perché agisce così con
me?"
"Ognuno ha i suoi obiettivi Clark e io devo sapere se ho ragione."disse Swann "Quello che scoprirò
non uscirà da qui."
"Vada avanti."disse Clark rimettendosi dritto.
"Seconda schermata."disse Swann e sullo schermo apparvero altre scritte.
"Saremo sempre con te Kal El."disse Clark leggendo "Ogni giorno della tua vita.
Non capisco,che significa?"
"Non l'ho ancora scoperto,ma come scienziato ho scoperto il grande valore della pazienza."disse
Swann.
Clark guardò la foto dello spazio attaccata al muro "Krypton si trova li?"
"No,li si trovava Krypton."disse Swann.
Clark palancò gli occhi e lo guardò.
"Ho seguito il segnale per miliardi di anni luce nello spazio,sperando di scoprirne
l'origine,invece ...non ho trovato...niente."disse Swann.
"I pianeti non spariscono."disse Clark "Cosa pensa sia successo?"
"Oh gli scenari possibili sono infiniti."disse Swann "Una guerre,epidemie...carestie...basta guardarsi
un attimo intorno.
Lo trovi così incredibile?"
"Ma non sarò l'unico,ci saranno altri come me."disse Clark.
"Il messaggio è uno solo."disse Swann "Temo che siano tutti scoparsi."
"Ma perché io?"disse Clark "Avranno avuto un buon motivo per mandarmi qui."
"Non troverai la risposta guardando le stelle."disse Swann "La troverai i profondità guardando
dentro di te.
Sarai tu a scrivere il tuo destino,Kal El."
La sera seguente Clark era nel rifugio accanto all'astronave e indossava il giaccone blu.
L'unica luce proveniva dallo spazio tra le tegole del soffitto.
Jonathan aprì la porta del rifugio e scese "La mamma ti ha visto tornare.
Clark...qualunque cosa ti abbia detto Swann immaginò che...ti abbia sconvolto.
Sappi che se hai bisogno parlare noi siamo qui."
Jonathan si voltò e stava per salire.
"È da quando mi hai detto dell'astronave che mi chiedo se ci sono altri come me."disse
Clark"Ora... so che non ci sono.
Sono totalmente solo."
Jonathan si avvicinò "Clark...tu non sei mai stato solo.
Questa è casa tua e noi ti amiamo."
Jonathan gli mise una mano sulla spalla destra "Torniamo su..."
"Tra un attimo."disse Clark e Jonathan si allontanò.
Clark si voltò verso di lui e mostrò la scheda di cristallo e metallo "Ho capito che cos'è questo."
Jonathan si voltò.
"È il cuore della navicella."disse Clark.
"Ne sei sicuro?"disse Jonathan che lo prese mentre l'altro annuiva "Hai provato a inserirlo?"
"Non volevo farlo da solo."disse Clark.
"Facciamolo insieme allora."disse Jonathan.
Clark prese la chiavetta e la inserì nel mezzo.
L'astronave accese le luci laterali e si sollevò,scompose la parte ovale superiore posta al centro e al
placca orizzontale sopra di essa si tirò all'indietro lasciando un'apertura rettangolare su di essa.
La parte interna della zona ovale era gommosa,viola,emetteva una leggera luce e aveva incise le
forme di una schiena,di una testa e dei piedi.
"È pensare che sei stato così piccolo."disse Jonathan che gli passò la scheda,poi Clark la inserì
dentro l'apertura rettangolare.
La scheda illuminò la parte di cristallo di luce bianca.
La parte viola interna divenne nera e si formarono 6 circonferenze di scritte giallo ocra che giravano
in direzione opposta l'una alle altre.
"E quello cos'è?"disse Jonathan.
Clark lesse le scritte e rimase perplesso "È...è un messaggio per me dal mio padre biologico…
ma...ma non credo di averlo capito bene."
"Perché?"disse Jonathan "Che dice?"
"Sul terzo pianeta del sistema di...di Sol...sarai un dio tre gli uomini..."disse Clark "...È una tazza
imperfetta che venera divinità ancora più folli.
Non farti influenzare dalle loro usanze,governali con forza,perché è quella la tua grandezza."
Clark fece alcuni passi verso l'entrata e rimase sconvolto"Io sono qui per conquistare la Terra...ma
da quale pianeta vengo papà?"
Clark si voltò verso il padre.
"Forse hai tradotto male il messaggio."disse Jonathan "Ma se così non fosse,ricorda che sarai tu a
decidere come condurre la tua vita.
Questo non possiamo decidere ne io,ne tua madre...nemmeno il tuo padre biologico."
"Ma se fosse questo il mio scopo?"disse Clark sconvolto "Essere una forza al servizio del male?"
Jonathan si avvicinò "Clark,tu sei una forza la servizio del bene.
Non sei una forza del male."
"Come fai ad essere sicuro?"disse Clark.
Jonathan gli mise le mani sulle spalle "Perché sono tuo padre.
Ti ho cresciuto io,non lui e ti conosco meglio di chiunque altro."
Jonathan lo abbracciò.
