SMALLVILLE:IL TESTIMONE
Lana e Clark entrarono nel Taloon di notte.
Clark indossava il giubetto chiaro,camicia rossa,con linee bianche verticali e orizzontali,jeans blu e
scarpe nere,mentre Lana indossava una felpa celeste,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Stai dedicando un sacco di tempo all'equitazione."disse Clark "Non credevo ci tenessi tanto."
"Ho pensato di invitare gli Small a vedermi cavalcare al concorso."disse Lana che andò dietro il
bancone.
"Ah, quindi immagino vada tutto bene con tuo padre."disse Clark.
"Quasi alla grande."disse Lana.
"Alla fine sta funzionando."disse Clark che prese una bottiglia da Lana.
"Diciamo che sono caldamente ottimista."disse Lana uscendo dalla zona dietro il bancone "Vivo la
mia vita e aspetto che tutto si sistemi."
"Un po' di felicità la meriti."disse Clark.
Chloe entrò in quel momento.
Indossava una sciarpa verde intorno al collo,aveva una maglietta fucsia scollata a mezze
maniche,pancia scoperta e lunga gonna rosso scuro,più scarpe nere.
"Grazie Clark."disse Lana toccandogli la mano sinistra.
Chloe si fermò vedendoli,poi andò al bancone "Clark che ti è successo?"
Chloe posò la borsa sul bancone e lui restò perplesso.
"La consegna del lavoro."disse Chloe "Capisci di cosa parlo?"
"Il mio articolo sui gruppi di discussione?"disse Clark "Oh Chloe...mi dispiace, ho dato una mano a
Lana e...te lo faccio avere domattina presto."
"Sfortunatamente mi serviva stasera."disse Chloe "Per riempire il buco ho dovuto scrivere il menù
del pranzo a caratteri cubitali,cosa che il corpo studentesco troverà affascinante."
"Chloe,è colpa mia."disse Lana "Gli ho chiesto di aiutarmi."
"No Lana,non me la prendo con te."disse Chloe.
"Beh io vado a chiudere la porta sul retro."disse Lana "Grazie per l'aiuto."
"Si."disse Clark mentre lei si allontanava"Chloe,mi farò perdonare.
Te lo prometto."
"La cosa non mi fa sentire affatto meglio dati i tuoi precedenti in fatto di promesse."disse Chloe.
"È un articolo,non è la fine del mondo."disse Clark.
"E tu non hai potuto rinunciare ad un allenamento di equitazione per scriverlo?"disse Chloe.
"Non mettere in mezzo Lana."disse Clark.
"No infatti."disse Chloe "Qui il problema sei tu.
E la tua perenne incapacità di esserci quando ho bisogno di te."
"Non ti sembra di essere eccessiva?"disse Clark.
"No."disse Chloe "Per niente.
Non sono mai al primo posto nella tua vita,sono sempre il tuo piano di riserva e mi sono
stancata."
"Questo è ridicolo."disse Clark.
"Tu dici?"disse Chloe.
"Se la vedi così forse dovrei lasciare il giornale."disse Clark.
"Sarebbe un'idea."disse Chloe.
"D'accordo."disse Clark andando via "Allora lascio."
Chloe si voltò e mise i gomiti sul bancone mettendosi le mani sulla fronte.
La stessa notte,sulla strada,c'era un uomo in un furgone blu che guidava a tutta velocità.
L'uomo aveva i capelli neri,giaccone marrone,camicia blu,jeans blu e scarpe nere.
In strada c'erano altri 2 individui armati di balestre.
Entrambi avevano una maschera da alieno grigio,indossavano un giaccone blu,jeans blu e scarpe
nere.
I 2 si misero ai lati della strada,il furgone andò avanti e loro scoccarono i dardi colpendo il retro.
Le frecce erano connesse ad una cord furono abbastanza forti da bloccare il furgone.
La parte posteriore del mezzo andò verso l'alto,quella frontale andò verso il basso e il mezzo cadde
sulla strada finendo sotto sopra.
I 2 corsero verso il mezzo,ma un pick up chiaro passò sulla strada verso di loro.
"FORZA TIRIAMO FUORI QUELLA ROBA!"disse uno di loro.
"Si!"disse il secondo.
Il pick up rosso di Clark era sulla strada.
Clark fermò il mezzo e scese "Ehi!
Che state facendo?"
"SPARISCI!"disse uno di quelli che stava aprendo il retro mentre Clark si avvicinava.
Clark afferrò il braccio destro di 1 dei 2 e vide che aveva un anello con una pietra "EHI!"
L'uomo gli diede una spinta e lo fece indietreggiare di diversi passi,poi staccò lo sportello dal retro
del mezzo e lo colpì facendolo volare via di diversi metri.
Clark atterrò su una rete di filo spinato,connessa a dei pali,sul bordo della strada,e la devastò
cadendo a terra,poi usò la vista a raggi x sull'uomo e vide che una parte del cranio aveva delle
placche di metallo rettangolari.
L'uomo gettò a terra lo sportello e aiutò gli altri a portare via una lunga cassa che fu messa sul retro
dell'altro pick up.
Poco dopo Clark era nel fienile con Jonathan.
Jonathan indossava un giaccone scuro,camicia bianca,jeans blu e scarpe marroni.
"Come hanno fatto?"disse Jonathan.
"A ridurmi un cesso?"disse Clark.
"Clark."disse Jonathan.
"Papà,scusa è che fa male."disse Clark "Davvero,fa male."
"Cos'hai detto alla polizia?"disse Jonathan.
"Sono scappato prima che arrivasse."disse Clark.
"Figliolo...hai assistito ad un crimine,hai obblighi precisi."disse Jonathan.
"E mi rimetto nel mirino dello sceriffo Adams?"disse Clark "Non è il caso.
E poi che gli dico?
Che con la vista a raggi x gli ho visto una placca in testa?"
"Si si,hai ragione."disse Jonathan "Sentiamo,che altro hai visto?"
"Aveva un anello scolastico."disse Clark "Credo che sia del liceo di Smallville."
Il giorno dopo gli studenti entrarono a scuola.
Clark era nei corridoi insieme a Pit che era davanti ad un armadietto giallo aperto.
Clark indossava una camicia nera con linee blu scure orizzontali e verticali,jeans blu e scarpe
nere,mentre Pit indossava una camicia bianca,con linee verdi orizzontali e verticali.
Clark aveva dei libri nella mano destra,mentre Pit disegnava sulla parte interna dell'armadietto.
"Il fatto che avesse l'anello della scuola non significa necessariamente che la frequenti."disse
Pit"Cioè...può essere già diplomato."
Clark iniziò ad udire per 2 volte uno strano suono di sottofondo,poi Pit chiuse l'armadietto.
Lana passò nel corridoio e si fermò sull'entrata della classe sorridendo.
Aveva i capelli legati dietro la testa,camicia bianca,jeans blu e scarpe nere.
Pit la vide poco prima che entrasse "Ah pare che la tua nave sia finalmente approdata nella terra di
Lana."
I 2 camminarono.
"Ma no,io e lei siamo solo amici."disse Clark.
"Cerca delle risposte più originali Clark."disse Pit "Non l'ho mai vista così felice."
"Vorrei che dipendesse da me,ma Lana è al settimo cielo da quando è comparso suo padre."disse
Clark che guardò un ragazzo che rimetteva le sue cose nell'armadietto.
Aveva i capelli castani,giaccone rosso,con maniche gialle,jeans blu e scarpe nere.
Clark usò la vista a raggi x su di lui e vide la placca di metallo in testa "Pit...chi è quello li?"
"Chi?"disse Pit "Erik?
Si vede che non leggi mai la pagina sportiva."
Il ragazzo andò via.
Poco dopo il ragazzo era nel campo di baseball con un berretto nero,cuffie,maglietta rossa a
maniche corte,pantaloni bianchi e scarpe da ginnastica.
Aveva anche guanti di pelle nera.
Dietro di lui c'era una recinzione e poi i vari livelli dello stadio.
Il bordo dello stadio era blu e a sinistra c'era una casetta viola.
"Forza!"disse l'allenatore "Va bene che è un'esercitazione,ma cerchiamo di essere più concentrati!"
Il ragazzo si voltò e prese un inalatore per l'arma,lo usò e poi si mise in posizione.
L'allenatore era grasso,aveva un berretto rosso,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
Il ragazzo preparò la mazza "Voglio una cannonata."
L'allenatore mise la palla in una specie di cannone posto su un tripode celeste e con sopra 2 placche
bianche circolari attaccate a 2 cilindri orizzontali celesti,uno sopra e uno sotto.
La palla venne sparata fuori e il ragazzo la colpì con la mazza.
La palla cadde fuori dalla rete e si schiantò nel prato bucando il suolo proprio vicino a Pit e Clark.
Pit indossava un giaccone nero e aveva lo zaino blu sulla schiena,mentre Clark indossava il
giaccone chiaro e aveva lo zaino rosso a sinistra.
"Bella battuta."disse Clark.
"Si,Erik ha la più alta media di battute della storia del liceo di Smallville."disse Pit e Erik colpì un
altra palla "Con lui la squadra s'è fatta un nome.
Sembra che per merito suo avrà uno sponsor importante per le uniformi e gli
equipaggiamenti per non parlare degli allenatori che all'improvviso hanno deciso di fare una gita a
Smallville."disse Pit "Il buffo è che una volta...faceva schifo."
"Come sarebbe?"disse Clark e Erik colpì la palla ancora.
"Io e lui abbiamo giocato insieme per 5 anni."disse Pit "È sempre stato in panchina."
"Come si è trasformato in un campione?"disse Clark.
"Non lo so."disse Pit "Forse si è impegnato tanto e ce l'ha fatta."
"O forse c'è riuscito con i farmaci."disse Clark.
"Pensi agli steroidi?"disse Pit.
"Per il momento non so che pensare."disse Clark che lo fissò.
Erik colpì l'ultima palla che si conficcò in un tabellone rettangolare,con i bordi rossi,la parte
centrale nera e con degli spazi rettangolari neri,con dentro numeri arancioni.
Uno dei vetri venne distrutto e l'oggetto emise scintille.
Lex aprì le porte dello studio.
Indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lex."disse la voce di Lionel e Lex guardò la libreria sopra di lui.
Lionel era di spalle,con un libro in mano e indossava un cappotto nero lungo,giacca nera,cravatta
nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Quanto tempo."disse Lionel.
"Credevo fossimo d'accordo a ridurre gli incontri faccia a faccia al minimo."disse Lex andando alla
scrivania.
"Per affari forse,ma questa è un'occasione mondana."disse Lionel chiudendo il libro e scese la
scala"Sono venuto a farti le mie congratulazioni per il fidanzamento.
Anche se devo ammettere che...ecco fa male aver dovuto apprendere delle tue prossime nozze dalla
pagina di pettegolezzi dell'Inquisitor."
"Andiamo papà...da quando la mia felicità personale ha mai destato seppur il più vago interesse in
te?"disse Lex.
Lionel andò al tavolino di cristallo rettangolare su cui erano i liquori e prese una boccetta blu "E
dov'è adesso..."
"Helen."disse Lex.
"Helen."disse Lionel sollevando un bicchiere con la mano destra.
"È fuori città,a un convegno medico."disse Lex "Altrimenti temo che la tua visita avrebbe messo
alla prova le sue tecniche di controllo della collera."
Lionel rise e si avvicinò.
"Comunque sappiamo entrambi che non sei qui per discutere dei miei progetti matrimoniali."disse
Lex mostrando un foglio del Torch.
"Il furgone assaltato era della Luthorcorp."disse Lionel leggendo il foglio e prendendolo in
mano"Ah Lex,mi sorprende che tu dia tanto credito all'articolo di un giornaletto scolastico."
"Di solito non glie ne do,ma ho fatto le mie indagini e guarda un po' è tutto vero."disse Lex "Cosa
trasporti nel furgone senza scritte nel cuore della notte?"
"Niente di straordinario."disse Lionel "Non voglio pensare che tu ti sia abbassato ad usare la
criminalità comune per avere la meglio su di me."
"Aspetta un minuto."disse Lex sorridendo e alzandosi "Stai insinuando che ho qualcosa a che fare
con la rapina al tuo furgone?"
Lionel rise e bevve.
"Papà,sarebbe illegale."disse Lex.
"La legalità è irrilevante,voglio solo riavere quello che mi appartiene."disse Lionel.
"Per quel che vale,io non centro assolutamente nulla,ma il fatto che ti sia scomodato a venire fin
qua a chiedere è intrigante."disse Lex "Che cosa c'era di tanto importante per te?"
Lionel bevve e guardò il foglio "Porgi i miei saluti a...a...alla tua fidanzata."
Lionel andò via.
Al Taloon Lana mise un piatto e una tazza su un tavolo.
Small entrò nel locale.
Indossava una giacca verde scuro,camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ecco qua."disse lei che si voltò e lo vide "Harry.
Che bella sorpresa!"
"Beh,come si dice,ero nei paraggi."disse lui andando al bancone.
"Caffé normale e quando si passa 3 volte alla settimana,si è promossi a clienti fissi."disse Lana
mentre lui rideva e si sedeva.
"Credo che una piccola parte di me debba ancora abituarsi a questo."disse Harry.
"A cosa?"disse Lana facendo un caffè "Passare a trovare la figlia?"
"No,all'entrare in un esercizio che è anche proprietà dei Luthor senza un ingiunzione stretta in
mano."disse lui,mentre lei usciva da dietro il bancone con il caffè"Ma ne è valsa la pena."
"Si,anche io la penso così."disse Lana che gli diede un volantino.
"Che cos'è?"disse lui.
"I posti a sedere per i concorsi del prossimo fine settimana."disse Lana "Una sezione campo è
riservata alle famiglie dei cavalieri,ho fatto un salto e ho preso 2 posti per te e Jennifer."
"Oh Lana,che idea carina."disse lui "Si,ci sarò sicuramente."
"Ma Jennifer no."disse Lana "Non le riesce di accettarmi vero?"
"Lei non ti conosce come ti conosco io."disse lui "Dalle un po' di tempo e ci riuscirà."
Clark era nel Torch e stampava dei fogli "Pit?
Guarda qui.
Prima della sua fulminante carriera sportiva,Erik era un genio in chimica.
Con una media altissima."
Clark diede il foglio a Pit.
"Non rimedi ragazze e sponsor con quello."disse Pit.
"Ed è stato coinvolto in un'esplosione di un laboratorio di chimica in un'università l'estate
scorsa."disse Clark "Probabilmente ha la placca in testa da allora."
"Si,ma perché ha ribaltato un furgone della Luthor Corporation?"disse Pit.
Chloe entrò nel Torch.
Indossava un giaccone rosso,maglietta nera scollata,pantaloni neri e scarpe nere.
"Non avevi lasciato il Torch?"disse Chloe.
"Libero la scrivania."disse Clark.
"Un momento,hai lasciato?"disse Pit.
"Pare non si possa contare su di me."disse Clark.
"E qualcuno ti ha permesso di farlo?"disse Pit.
"Divertente."disse Chloe camminando.
"Giornataccia."disse Pit prendendo lo zaino "Ci vediamo più tardi,tienimi informato su Erik."
"Si."disse Clark.
Chloe si tolse la giacca e la mise sul retro della sedia e poi vide la ricerca che avevano fatto "Perché
vi interessa?"
"Ha importanza?"disse Clark.
"Clark,non ti ho chiesto io di lasciare il Torch."disse Chloe.
"No,ma io non faccio altro che deluderti."disse Clark camminando.
"Non ho detto questo."disse Chloe "Ho detto che sembra che tu abbia tempo solo per Lana e non
abbia riguardo per nessun altro."
"Credevo che Lana non centrasse."disse Clark.
"Infatti."disse Chloe "Non centra."
"E allora perché ogni volta che ci vedi insieme mi guardi come se ti stessi tradendo?"disse Clark.
"Mi dispiace,ti sbagli,ma se la pensi così sarà meglio che non ci frequentiamo più."disse Chloe.
Clark prese una scatola e uscì dal Torch.
La sera seguente Erik era dentro un'auto rossa poco fuori dal campo e Clark lo vide andare via,poi
corse a super velocità.
La macchina arrivò in una zona dove c'erano delle fabbriche abbandonate,con il tetto a piramide e
le pareti di metallo sottile,oltre che un edificio ad un piano fatto di legno con soffitto triangolare.
Erik indossava una felpa blu,maglietta gialla,pantaloni neri e scarpe bianche.
Entrò in uno degli edifici che aveva un grande spazio dove era parcheggiata una macchina gialla e
oltre c'era un grande altoforno arrugginito.
L'altoforno era rettangolare,con il tetto a cupola,da cui usciva un grosso tubo verticale nella prima
parte che poi si restringeva andando in orizzontale e poi verso il basso dentro altri macchinari.
La parte frontale dell'oggetto aveva una porta rettangolare,con incavature quadrate,con un'apertura
quadrata,divisa in 4 parti con dentro del fuoco.
Sul lato destro c'erano altri 2 con davanti un tavolino su ruote con un ripiano sotto.
Avevano entrambi degli occhiali circolari neri,aderenti al viso,grembiule di plastica marrone,una
tuta verde scuro poco aderente al corpo,pantaloni neri e scarpe nere.
Uno dei 2 era moro,l'altro castano.
Sul tavolo c'erano decine di contenitori cilindrici di vetro e in fondo un contenitore cilindrico più
grande con dentro del liquido verde.
Erik applaudì "Ditemi che sta andando bene."
"Questa roba è incredibile."disse quello moro "Un altro colpo come quello dell'altra notte e
possiamo smettere."
"Si,basta che ce ne sia per me."disse Erik mettendosi anche lui gli occhiali"Devono venire a
vedermi osservatori di grosse squadre."
Quello castano gli porse un oggetto metallico che era composto da 2 travi di metallo intrecciate a
zig zag che terminavano con una pinza "Allora pensa tu alla prossima infornata,campione."
Lui prese l'oggetto con cui afferrò un contenitore cilindrico posto vicino un'apertura nella caldaia e
lo mise all'interno.
Poco dopo quello riccio e quello moro uscirono.
Quello riccio indossava una camicia blu,con linee verticali e orizzontali blu,pantaloni chiari e
scarpe nere,mentre l'altro indossava un giubetto nero,maglietta rosso scuro,jeans blu e scarpe nere.
Clark uscì da dietro un angolo ed entrò nella struttura vedendo quello con il barattolo cilindrico che
versava il liquido verde dentro dei flaconi cilindrici.
Quello con i capelli neri lo afferrò "Ma chi c'è qui?"
"Tienilo."disse quello con i capelli ricci che aiutò l'altro.
"Sta fermo,è inutile."disse quello con i capelli neri.
"Mi stavi seguendo Kent?"disse Erik togliendosi occhiali e guanti.
"So che hai rapinato quel furgone."disse Clark.
"Bravo,sei in gamba."disse Erik che prese l'inalatore per l'asma,che aveva la parte superiore che
era composta da un cilindro di vetro con dentro del liquido verde.
Dopo aver bevuto la sostanza dalla bocca gli uscì del fumo verde.
"Ma sono in gamba anche io sai?"disse Erik che gli diede un destro al volto facendogli sanguinare
la bocca "Finalmente ho trovato il modo per avere tutto ciò che voglio..."
Erik gli diede un pugno alla pancia "...e nessuno mi si metterà tra i piedi."
Erik si voltò e vide un piano rettangolare pieno di lingotti verdi che iniziavano a lampeggiare.
"Non sai cosa stai facendo..."disse Clark "La roccia è pericolosa..."
"Sembra che tu sappia del meteorite."disse Erik.
"È pericoloso."disse Clark "Ho visto cosa può fare alle persone."
Erik gli afferrò la gola con la mano destra "E mi farà avere un contratto milionario con una grande
squadra!"
Clark si prese un calcio e volò contro una parete cadendo a terra.
"Sa troppe cose."disse Eri si avvicinarono,poi quello moro e quello riccio lo alzarono.
Erik andò vicino al pick up giallo e poi andò ad aprire la porta dell'altoforno "Se sparisce il
problema è risolto."
I 2 gettarono Clark all'interno ed Erik chiuse la porta.
"Non sappiamo se l'ha detto a qualcun altro,prendiamo tutto e andiamocene."disse Erik.
I 2 presero i lingotti,coperti da un panno grigio,li misero sul retro del mezzo giallo e poi presero
anche i flaconi,poi andarono via.
Clark mise la mano destra su una delle 4 vetrate della porta che venne colpita e scagliata verso
l'esterno della stanza.
Clark uscì dalla caldaia nudo e senza danni.
La sera seguente Clark entrò nella casa con addosso un lungo abito grigio.
Marta indossava una camicia rosa,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere,mentre Jonathan
indossava una camicia scura,canottiera bianca,jeans blu e scarpe nere.
"Oh mio Dio Clark."disse Marta avvicinandosi al figlio mentre aveva un piatto di insalata in
mano"Cos'è successo?"
"So chi è uno dei rapinatori."disse Clark "È uno che viene alla nostra scuola,l'ho seguito alla
vecchia fonderia e mi sono saltati addosso."
"Ah...e tu...non sei riuscito a fermarli?"disse Jonathan.
"No."disse Clark che si sedette al tavolo da pranzo "Dev'essere la kryptonite raffinata.
C'era un'enorme quantità di barre di kryptonite,le stesse del forziere di Lionel.
Ecco che hanno rubato dal furgone."
"Eh Clark...a cosa gli può servire la kryptonite?"disse Jonathan.
"La fondono e poi la inalano,è questo che gli da una forza incredibile."disse Clark.
"Jonathan,dobbiamo avvertire la polizia."disse Marta.
"Si."disse Jonathan.
"Non vi rendete conto."disse Clark alzandosi "La polizia non può fare niente."
"Clark..."disse Jonathan prendendo il telefono.
"Mi hanno sopraffatto e mi hanno buttato in un altoforno."disse Clark "Se ci fosse stata della
kryptonite sarei morto."
"Ma la necessità di proteggere il tuo segreto non può spingerci al silenzio."disse Marta.
"Ci potrebbe essere un'altra via."disse Jonathan.
Il giorno dopo lo sceriffo si recò nel campo da baseball con un altro agente "Posi la mazza."
Erik si voltò e li vide.
"Cosa c'è?"disse Erik.
"Non voglio ripeterlo,posa la mazza e girati."disse la donna mentre l'altro gli metteva le
manette"Sei in arresto per aggressione e rapina a mano armata."
"Di cosa sta parlando?"disse Erik.
"C'è stata una denuncia anonima,abbiamo guardato nel tuo armadietto."disse lo sceriffo.
"Non potevate farlo senza un mandato!"disse Erik.
"Invece possiamo,non serve sempre un mandato per fare una cosa del genere."disse lei mostrando
un sacchetto con dentro una maschera "L'autista è rinvenuto il tempo sufficiente per raccontarci dei
tizi vestiti da alieni che gli hanno rovesciato il furgone."
Lei aprì la portiera posteriore dell'auto "Non ti preoccupare.
Hai diritto ad una telefonata,puoi chiamare a casa."
Erik guardò verso sinistra e spalancò gli occhi guardando Clark.
Lui indossava un giaccone blu,maglietta celeste,con colletto rosso,jeans blu e scarpe nere.
Clark lo fissò tenendo le mani in tasca.
Poco dopo il cielo era nuvoloso e Lana era in macchina con Chloe.
Lana indossava un giaccone rosa,pantaloni blu e scarpe nere,mentre Chloe indossava una giacca
nera,maglietta multicolore,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ti vedo così silenziosa solo quando dormi."disse Lana "Che c'è?"
"Clark e io abbiamo deciso di sospendere la nostra amicizia a tempo indefinito."disse Chloe.
"Solo per un articolo di giornale?"disse Lana ridendo.
"Diciamo che arriva un momento in cui alzare bandiera bianca diventa inevitabile purtroppo."disse
Chloe.
"Mi dispiace."disse Lana "Senti,non c'è niente che io possa fare?"
In quel momento Lana si voltò vedendo una donna che usciva da un locale.
La donna indossava un maglione rosso,pantaloni neri,scarpe nere e baciò un uomo con capelli
neri,lungo cappotto nero,giacca nera,cravatta nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Chi è quella?"disse Chloe.
"La signora Small..."disse Lana mentre i 2 si separavano.
Poco dopo Lana era al Taloon e serviva ai tavoli,poi si voltò e vide la moglie di Harry.
"Signora Small..."disse Lana.
"Non è quello che credi Lana."disse la donna.
"No,guardi,non capisco."disse Lana.
"Non sto assolutamente tradendo mio marito."disse lei avvicinandosi.
Lana si voltò e camminò.
"Lo so quello che hai pensato,ma l'uomo con cui mi hai visto è solo un mio vecchio compagno di
college."disse lei seguendola.
"Perché è venuta a dirmelo?"disse Lana fermandosi "Non lo avrei detto a Harry."
"È un avvocato specializzato in cause di divorzio."disse lei.
"Divorzio?"disse lei"Harry non mi ha mai detto niente…"
"Questo perché lui non lo sa."disse lei "Non ancora."
"Perché ha intenzione di divorziare?"disse Lana.
"Lana,io ho affrontato tante difficoltà nel mio matrimonio."disse la donna "Questo perché sapevo di
essere sempre al primo posto per Harry,ma da quando ci sei tu...non sono più certa che questo sia
vero."
"Non ho mai voluto mettermi tra di voi."disse Lana.
"Ma lo hai fatto."disse lei "Lana,tu sei l'unica cosa di cui parla.
Sei il suo futuro,la sua felicità...forse ti sto dicendo queste cose perché sto ammettendo la sconfitta.
Hai vinto."
"Signora Small,io non voglio vincere."disse Lana.
"Addio Lana."disse lei andando via.
Chloe era nei corridoi dell'ospedale di Smallville e guardava dalle vetrate sulle porte e sui muri,poi
entrò in una stanza dove c'era l'autista del mezzo.
Lei scattò delle foto all'uomo "No,non posso farlo."
Lionel Luthor era seduto in un angolo dietro di lei "Ammiro il suo impegno e la sua dedizione.
Ma sospetto che l'ospedale potrebbe non essere altrettanto...comprensivo."
Lionel si alzò.
"Signor Luthor?"disse Chloe "Che ci fa qui?"
"Sono venuto a far visita ad un fedele dipendente."disse Lionel "La signorina Sullivan presumo?"
"Sa come mi chiamo?"disse Chloe.
"Seguo il suo lavoro al Torch già da un po' di tempo ormai."disse Lionel "Dato il suo lavoro in
prima pagina,presumo sia venuta qui nella speranza che il signore qui presente confermasse...i suoi
rapporti con la Luthor Corporation."
"Direi che la appena fatto per lui."disse Chloe.
Lionel prese una penna e scrisse su un biglietto rettangolare che fu messo sul comodino a destra del
letto "Non era un segreto."
Lionel uscì dalla stanza.
"A differenza del contenuto del suo furgone invece."disse Chloe seguendolo e lui si fermò.
"In via confidenziale?"disse Lionel.
"Il rapporto della polizia conferma una rapina,ma non cosa è stato sottratto."disse Chloe.
"Stavo solo trasformando materiale industriale,niente di importante."disse Lionel.
"Già,qualcuno si è dato un gran da fare per averlo però."disse lei seguendolo mentre camminava.
"Siamo in un mondo competitivo,lo sa bene quanto me."disse Lionel "Il sabotaggio industriale
rientra...tra i costi da mettere in preventivo."
Lionel si fermò.
"Ma signor Luthor..."disse Chloe.
"Signorina Sullivan,io ammiro il suo zelo,il suo lavoro al Torch è esemplare...ma mi creda,sta
cercando un mistero dove proprio non c'è."disse Lionel che andò via.
Clark camminò nel Taloon leggendo un giornale.
"Clark?"disse Lana e lui si voltò vedendola alla sua sinistra"Ti senti bene?"
"Ieri 2 tipi mi hanno sopraffatto e sono ancora un po' sotto sopra."disse Clark.
"Ti hanno fatto male?"disse Lana andando al bancone con loro "Che è successo?"
"Diciamo che ero nel posto sbagliato al momento sbagliato."disse Clark.
"Ah conosco la sensazione,metaforicamente parlando."disse Lana camminando "Sai ho incontrato
Jennifer Small oggi."
I 2 si sedettero ad un tavolo.
"Ho saputo che vuole chiedere il divorzio a Harry."disse Lana "E la ragione sono io."
"Accidenti...a Harry ne hai già parlato?"disse Clark.
"Che posso fare che non peggiori la situazione?"disse Lana.
"Ma lui deve sapere cosa succede,forse potrebbe salvare il suo matrimonio."disse Clark.
"Forse anche tu dovresti seguire i tuoi consigli."disse lei "Ho saputo di te e di Chloe."
"È differente."disse Clark.
"Perché?"disse Lana.
"Non sopporto di vedere Chloe che continua a farsi del male senza poter fare niente."disse Clark.
"Cosa può essere successo di così irreparabile?"disse Lana "Beh...vorrei potervi aiutare comunque."
"Non puoi."disse Clark.
"Ma tu e Chloe siete amici da una vita."disse Lana "Non puoi rinunciarci senza lottare.
Il Clark che conosco io non lo farebbe."
Lei si alzò e andò via.
Lex andò nella prigione dove era Erik che era disteso sul letto.
Lex indossava il lungo cappotto nero,maglietta azzurra,pantaloni neri e scarpe,mentre Erik aveva
una camicia arancione a maniche corte,pantaloni arancioni e scarpe blu.
"Se ti manda tuo padre digli che non centro con la rapina."disse Erik.
"No,mio padre non sa che sono qui."disse Lex "Ma i suoi rappresentanti verranno a trovarti."disse
Lex "No,sono venuto a parlarti del tuo futuro."
"Che te ne importa?"disse Erik.
"Ho fatto delle indagini sulla tua carriera sportiva."disse Lex "So che interessi agli osservatori di
squadre importanti."
Erik si alzò "Non è solo un vago interesse.
È gente dei college e anche più in alto.
Questo è solo un incidente di percorso."
"2 accuse molto gravi con la cauzione fissata a 250000 dollari?"disse Lex "Direi che è una specie di
disastro,non trovi?"
"Ti sembro spaventato?"disse Erik.
"Sembri colpevole e se una giuria concorda,puoi dire addio a tante promesse e speranze."disse Lex.
"Come ho detto ai poliziotti,io non centro."disse Erik.
"Beh allora non hai niente di cui preoccuparti."disse Lex "Ma se quelle accuse reggono,avrai
bisogno di un amico."
Lex andò via.
"D'accordo,cos'è che vuoi?"disse Erik alzandosi.
"Voglio sapere che cosa hai rubato dal furgone di mio padre."disse Lex.
Erik si avvicinò "Ammettendo che io avessi idea di cosa stai parlando...cosa c'è per me?"
Lex lo guardò e sorrise.
Il giorno dopo Clark entrò nel Torch trovandolo devastato completamente,con le colonne delle
pareti spezzate,le lampade del soffitto pendenti,le scrivanie rosse e il pavimento pieno di carte.
Clark indossava un giaccone blu,maglietta nera,jeans blu e scarpe nere,mentre Chloe,che era di
spalle al centro della stanza,indossava una maglietta degli stessi colori delle uniformi dei
soldati,senza maniche,gonna lunga,verde e scarpe nere.
Clark spalancò gli occhi,mentre Chloe teneva la mano destra sulla bocca e la sinistra sui fianchi.
"Chloe cos'è successo?"disse Clark.
"Vattene."disse Chloe.
"Stai bene?"disse Clark avvicinandosi.
"Fisicamente si,sto bene."disse Chloe che singhiozzava "Emotivamente...che cosa te ne importa?"
"Voglio aiutarti."disse Clark "Noi riporteremo il Torch ad essere..."
"Non c'è più nessun noi Clark!"disse Chloe "Ci sono io e basta!
Era l'unico posto dove potevo rifugiarmi se mi sentivo tradita da tutto e tutti e...adesso non ho più
neanche questo!"
Lei uscì piangendo.
"Dove stai andando?"disse Clark.
"A cercare un amico!"disse Chloe.
"Chloe..."disse Clark andandole dietro e fu afferrato da Erik.
"Kent...ho sentito che il giornale non andrà in stampa."disse Erik.
Clark lo afferrò per la giacca e lo spinse contro uno degli armadietti "Sei stato tu?"
Erik si tolse facilmente le mani di Clark di dosso "Non so come hai fatto ad uscire da
quell'altoforno..."
Erik spinse Clark contro la parete opposta e poi si avvicinò "Comunque gira a largo!"
"Che ci fai fuori di galera?"disse Clark.
"Sembra che io abbia degli amici importanti che nemmeno sapevo di avere."disse Erik "So che sei
stato tu a denunciarmi."
"Testimonierò se serve per sbatterti dentro."disse Clark.
"Oh no,io ci penserei Kent."disse Erik "Tu sarai indistruttibile,ma le persone a cui vuoi
bene...quelle no.
Non voglio pensare a cosa potrebbe capitare ai tuoi cari genitori."
Clark andò via e corse a super velocità arrivando a casa e trovando il trattore nel fienile rovesciato.
"Clark..."disse la voce di Jonathan e Clark vide i 2 appesi alla ringhiera del piano superiore
mediante
delle corde.
Jonathan indossava una camicia chiara,con linee viola verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe
marroni,mentre Marta indossava un giaccone rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.
"Clark..."disse Jonathan "Tua madre..."
Clark vide che Marta era priva di sensi.
La notte seguente Clark rimise a posto il trattore e Jonathan entrò con addosso il giubbetto marrone.
"Come sta la mamma?"disse Clark,mentre Jonathan rimetteva a posto delle casse.
"È...è un po' scioccata,ha qualche livido."disse Jonathan "E voglio che si faccia visitare.
Questa gravidanza non ha bisogno di altre complicazioni."
"Avrei dovuto essere qui."disse Clark raccogliendo una tanica.
"Non avresti potuto fare niente comunque se quelli erano carichi di roccia verde."disse Jonathan.
"Però..."disse Clark.
"Non voglio che tu ti senta in colpa."disse Jonathan sollevando una cassetta degli attrezzi.
"E se quelli ritornano?"disse Clark"Tu e la mamma dovreste andare via per un po' finché la cosa si
sistema."
"Clark..."disse Jonathan posando l'oggetto "...non sono mai scappato in vita mia e sicuramente non
comincerò adesso."
"Guarda come hanno ridotto questo posto."disse Clark "L'hai detto tu,non sono in grado di
proteggervi,devi pensare alla mamma,devi pensare al bambino."
"Sto pensando alla mamma e sto pensando al bambino."disse Jonathan camminando "Ma sto
pensando anche a te."
"Papà ti prego."disse Clark e l'altro si fermò "Ti prego."
"D'accordo,porterò tua madre da un medico a Metropolis e magari andremo a stare da tuo nonno
per un paio di giorni."disse Jonathan "Figliolo non sai quanto mi sentirei meglio se venissi con noi."
"Non posso."disse Clark.
"Non starò a chiederti di non reagire,perché sappiamo entrambi che io al posto tuo lo farei."disse
Jonathan mettendogli le mani sulle spalle"Ma voglio che tu tenga bene a mente una cosa.
Loro sono molto forti,ma non hanno nessuna delle tue altre capacità.
Fai in modo di assicurarti la possibilità di combattere."
Jonathan andò via.
Il giorno dopo Lex era nella sua villa e parlava al telefono per i corridoi.
Lui indossava una camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere,mentre Clark indossava un giubetto
rosso,maglietta blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lex?"disse Clark.
"Devo riattaccare."disse Lex attaccando.
"Ho saputo che hai fatto visita in cella ad Erik Marsh,hai pagato tu la cauzione?"disse Clark.
"Non credevo che la mia visita fosse di pubblico dominio."disse Lex entrando nello studio "Che ha
a che fare Marsh con te Clark?"
"Sono stato io a fare la denuncia anonima."disse Clark.
Lex si fermò e si voltò di scatto.
"Lui e i suoi amici lo hanno scoperto e hanno aggredito i miei."disse Clark.
"Oh santo Dio,stanno bene?"disse Lex.
"Sono a Metropolis,a casa non sono al sicuro."disse Clark "Ho sentito che tuo padre è in città,se
questo è uno dei tuoi giochetti tra padre e figlio che distruggono le vite altrui..."
"Non è un gioco,ti sbagli!"disse Lex che camminò "Clark,quel furgone trasportava un carico di
roccia meteoritica altamente raffinata.
Ho il fondato sospetto che mio padre abbia ripreso i suoi esperimenti del livello 3."
Clark si avvicinò "Questo cos'ha ha che fare con Erik Marsh?"
"Ho pagato la cauzione sperando che mi desse delle risposte,che mi portasse la roccia caso
mai."disse Lex "Come sai quella roccia provoca...effetti particolari alle persone,è meglio non
asciarla troppo in giro."
"Lui dov'è ora?"disse Clark.
"Non lo so."disse Lex camminando "Ha pestato l'uomo che gli avevo messo alle costole."
"Ma dev'esserci un modo per scovarlo."disse Clark.
"Io non ho niente che interessi Marsh."disse Lex che prese un fascicolo da un tavolino.
"A parte la roccia meteoritica."disse Clark avvicinandosi "Deve avere qualcuno alla Luthor
Corporation che gli dice quando la trasportano."
"Ho ancora dei contatti nell'azienda di mio padre,glie lo faremo credere."disse Lex "Solo che il
furgone che Marsh assalterà sarà vuoto e i miei uomini gli saranno addosso."
"Ho visto cosa può fare Marsh,bisogna che la polizia intervenga sperando che basti."disse Clark.
"Non temere,tu vai a casa e basta Clark."disse Lex "Non me lo perdonerei mai se tu e i tuoi genitori
foste ulteriormente coinvolti."
Lex andò via.
La notte seguente Lex era poco oltre una recinzione di ferro al telefono e dalla parte opposta della
recinzione c'era l'edificio rettangolare grigio con colonne viola.
Lex indossava un cappotto nero lungo e parlava al telefono.
Una volta che Marsh e i suoi avranno preso il furgone lasciateli andare."disse Lex "Non si
interviene finché non ci portano alla roccia meteoritica."
Dentro uno dei furgoni davanti all'edificio c'era un uomo al telefono "Noi siamo pronti signor
Luthor."
"Il furgone è pronto a partire."disse Lex facendo un'altra chiamata "Aspettate il mio segnale prima
di iniziare a seguirlo,nessuno si muova senza un mio diretto ordine."
Lex venne colpito alla testa da Clark e svenne.
Il furgone andò davanti alla cancellata che si aprì verso destra,poi Erik apri lo sportello e afferrò
l'uomo.
Erik indossava un giaccone blu,con una linea rossa orizzontale,in mezzo a 2 linee chiare.
"Cambio di programma!"disse Erik scagliandolo via,poi prese il telefono "Ok,ho il furgone.
Pronti a fare lo scambio."
Lui salì a bordo e andò via,poi arrivò dentro un grande edificio dove all'interno ce n'era un altro
rettangolare,con la parte bassa della parete frontale bianca,con linee verticali,vetrate sulla parte
superiore.
La porta,posta accanto una colonna rossa e con una vetrata sulla parte superiore,venne aperta da
quello riccio che indossava un maglione nero e pantaloni neri.
"Ti hanno seguito?"disse quello riccio,mentre Erik inalava la sostanza verde.
"Non ho visto nessuno,ma sbrighiamoci."disse Erik "Luthor può averci messo una cimice."
Clark aprì gli sportelli velocemente colpend facendo volare quello riccio contro una cisterna
nera orizzontale.
Erik prese un tubo di ferro e lo colpì facendolo volare contro le vetrate dell'edificio che andarono in
frantumi.
Dopo averle rotte Clark andò contro una libreria vuota che cadde all'indietro,poi si alzò e venne
afferrato da quello con i capelli neri che lo tirò contro il furgone.
Quello riccio si alzò e prese una spranga di metallo.
Clark si appoggiò con la schiena al retro del mezzo,ma cadde a terra.
"Come ci si sente Clark?"disse Erik.
Clark guardò dei tubi riuniti insieme e sospesi sopra di lui,usò i fasci di calore dagli occhi per
fondere la corda di metallo e fece cadere il mucchio di tubi addosso a quello riccio,poi quello moro
provò a colpirlo con la spranga,ma Clark si mosse a super velocità togliendogliela di mano e
andandogli alle spalle,poi glie la mise sul petto e la piegò con le mani formando un anello di
metallo intorno al suo corpo,lo voltò e gli diede una manata destra al mento facendolo volare via per
diversi metri.
Erik gettò via il tubo,poi iniziò a sollevare un enorme pezzo di cemento rettangolare,con
un'incavatura circolare al centro.
"Erik?"disse Clark "No!
Non farlo!"
Lui sollevò l'oggetto "Tu non hai capito Kent.
Hai chiuso!"
Erik lo colpì con l'oggetto,ma Clark mise l'avambraccio sinistro verso l'alto bloccando.
L'oggetto si frantumò sul suo avambraccio, poi Clark afferrò Erik e lo spinse all'indietro facendolo
volare contro una serie di tubi di metallo molto grandi,posti in orizzontale su 3 file e connessi a 2
travi di metallo laterali.
Il giorno dopo Pit stava ricoprendo i lingotti di meteorite con la terra nel bosco.
Pit indossava una giacca giallo ocra,con 2 linee nere lungo le braccia,maglietta verde
chiaro,pantaloni blu e scarpe bianche."
Clark era poco distante e indossava il giaccone blu,camicia bianca,con linee rosse orizzontali e
verticali,jeans blu e scarpe nere.
Pit lo raggiuns camminarono.
"È sotterrata per adesso."disse Pit "Ma non è rischioso?"
"Ho cercato la parte più isolata e meno popolata del bosco."disse Clark.
Lo stesso giorno Clark entrò nello studio di Lex che si stava versando del succo di frutta nel
bicchiere.
Lex indossava una camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Ciao Lex."disse Clark.
"Clark."disse Lex "Come stanno i tuoi?"
"Stanno bene."disse Clark prendendo il bicchiere di succo "Sono tornati da Metropolis ieri."
"È un sollievo."disse Lex.
"Già."disse Clark "Erik è stato arrestato,il tuo piano è filato liscio come l'olio."
"Così sembra."disse Lex "La cosa curiosa è che i miei uomini non centrano niente."
"E chi è stato?"disse Clark.
"Nessuno lo sa."disse Lex.
"Marsh e i suoi amici non parlano,ma...li hanno trovati svenuti e dei meteoriti rubati nessuna
notizia."disse Lex sedendosi sul divano nero,mentre Clark si sedeva sull'altro divano.
"Tu chi credi ce l'abbia?"disse Clark.
"Ho i miei sospetti."disse Lex.
La notte seguente Lana era su una sedia nel Taloon.
Indossava una giacca bianca,maglietta bianca,jeans blu e scarpe nere.
In mano aveva una tazza rossa.
Small entrò nel locale deserto.
Indossava una giacca verde,maglietta grigia,jeans blu e scarpe nere.
"Lana?"disse Small "Ciao."
"Ciao Harry,grazie di essere venuto."disse lei e Harry si sedette sulla sedia opposta al tavolo
circolare davanti a lei.
"Il tuo messaggio diceva qualcosa riguardo il concordo ippico."disse Small "Pensi sempre di
partecipare?"
"Non ne sono sicura."disse Lana.
"Non capisco,pensavo aspettassi con ansia questo fine settimana."disse Small.
"Infatti...credimi..."disse Lana "Ma penso sia più importante che tu lo passi con Jennifer."
"Lana,mi ha detto che vi siete parlate,se è per qualcosa che ti ha detto..."disse Small.
Lana scosse la testa sorridendo "No,è che sono piombata dal nulla sulla tua vita,come una bomba
sulla tua famiglia.
Non sapevo come sarebbe andato avanti il nostro rapporto dopo un inizio così stentato.
Ora finalmente so che mi vuoi bene.
Non voglio perdere il tuo affetto."
"Non so cosa ti abbia detto,ma le cose tra noi non vanno così male."disse lui.
"Harry,si è rivolta ad un avvocato."disse Lana.
"Cosa..."disse Harry sconvolto.
"Tu le devi parlare,dirle quello che provi...quello che potrà succedere dopo dipenderà da voi."disse
Lana.
"Tu...tu sei mia figlia,non posso voltarti le spalle...abbandonarti."disse lui.
"Non lo farai."disse Lana "No,io sarò sempre qui.
Ma adesso credo sia Jennifer ad avere bisogno di te.
Lui si alzò e se ne andò via,mentre Lana singhiozzava.
Il giorno dopo Clark portò a mano un rettangolo di fieno nel fienile.
Indossava una camicia bianca,con linee rosse orizzontali e verticali,più jeans blu e scarpe nere.
Voltandosi vide il padre che indossava un giaccone marrone,maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe
nere.
"Ciao papà."disse Clark "Come sta la mamma?"
"Ha telefonato il dottore e ha detto che madre e figlio godono entrambi di ottima salute."disse
Jonathan.
"Bene."disse Clark.
Jonathan gli mise le mani sulle spalle "Senti figliolo...volevo dirtelo io..."
I 2 videro Lana all'entrata.
Lei indossava un giaccone scuro,maglietta bianca,jeans blu e scarpe nere.
"Ciao Lana."disse Clark.
"Ehm...sono fiero di te."disse Jonathan "Signorina Lang."
"Signor Kent."disse Lana.
"Sarei venuto per Donatello,ti aiuto a sellarlo."disse Clark.
"No,non mi alleno oggi,anzi forse non parteciperò al concorso."disse Lana.
"Con Harry non è andata tanto bene."disse Clark.
"Gli ho detto che sarò sempre sua figlia,ma che dovremmo mettere il nostro rapporto in secondo
piano finché non risolverà i suoi problemi con Jennifer."disse Lana.
"Accidenti."disse Clark.
"Già."disse Lana "Come vanno le cose con Chloe?"
"Ero andato a parlarle,ma questa storia del Torch l'ha proprio sconvolta e mi ha mandato via."disse
Clark sedendosi sui rettangoli di fieno.
"Alla fine vi ritroverete Clark."disse Lana avvicinandosi.
"Lo spero tanto,mi manca."disse Clark.
"Già e credo che noi 2 dovremmo ottimisticamente confidare in una seconda possibilità."disse
Lana.
"Lo sai chi ci rimette in questa storia?"disse Clark "Donatello.
Quel povero cavallo si è impegnato tanto e ora il suo sogno sparisce."
"In effetti non né giusto deluderlo e poi volevo condividere questa cosa con una persona speciale e
lo farò."disse Lana "Tu verrai,vero Clark?"
Lui sorrise "Puoi contare su di me."
Chloe era nel Taloon che era ancora in parte distrutto e aveva delle cartelline in mano.
Lei indossava una maglietta nera,senza maniche,jeans blu e scarpe nere.
Lei posò le cartelline su una cattedra,poi raccolse dei fogli.
"Signorina Sullivan."disse Lionel.
"Ah signor Luthor..."disse Chloe.
"Il preside mi ha detto che probabilmente era qui."disse Lionel "Spero di non disturbarla."
"No,insomma...è la prima volta che ricevo un multi milionario."disse Chloe e Lionel rise "Ah deve
perdonare questo caos.
Ho subito un atto di vandalismo."
"Eh si,l'ho sentito."disse Lionel "Opera degli stessi che hanno assaltato il mio furgone credo."
Lionel fece qualche passo.
"Anche se resta un interrogativo."disse Chloe e lui la guardò "Erik Marsh ha ammesso l'assalto e la
rapina al furgone,ma...ma insiste di non avere niente a che fare con il Torch,insomma...perché
confessare i crimini più gravi e non questo?"
"Le dirò...non è facile comprendere una mente criminale."disse Lionel camminando ,poi si avvicinò
al muro pieno di articoli "Questo cos'è?"
Lionel mise la mano su un articolo con la foto di Clark e sopra vi era scritto che aveva scoperto le
caverne.
"Interessante esposizione."disse Lionel.
"Già,lo chiamo il muro delle stramberie."disse Chloe e Lionel rise.
"Vengo al punto signorina Sullivan."disse Lionel "Voglio aiutarla nella ricostruzione."
"Ho chiesto alla fondazione Luthor Corporation di fare una donazione alla sua scuola,fondi
specificatamente dedicati alla ricostruzione e all'ammodernamento del dipartimento di
giornalismo."disse Lionel camminando.
"Signor Luthor...io sono confusa..."disse Chloe "Insomma l'editore rampante che è in me vorrebbe
solo dirle grazie,ma...il giornalista che è in me deve chiederle perché?"
"Mi ha molto colpito la sua...volontà di esplorare nuove idee,nuovi modi di fare giornalismo."disse
Lionel "Ha fatto praticantato al Daily Planet vero?"
"Si"disse Chloe.
"Io ho una certa influenza la."disse Lionel guardando il muro "Certo,hanno bisogno di idee
originali.
Si potrebbe creare...una rubrica...dove esporre il suo punto di vista."
"Io lo so che...che a caval donato non si guarda in bocca,ma...non riesco a capire perché l'uomo più
potente della città sia interessato ad aiutarmi."disse Chloe.
"Cerchiamo tutti e 2 la stessa cosa,la verità."disse Lionel "Lo sa,i giornalisti sono gli interpreti della
storia.
Può darsi che con il mio aiuto lei..."
Lui le diede un biglietto "...possa fare la storia."
"La ringrazio infinitamente."disse Chloe "Ah ci sarebbe un altra cosa che..."
"Vuole diventare un pilota dell'Air Force?"disse Lionel "Nessun problema."
"Come..."disse Chloe.
"Le voci corrono."disse Lionel che uscì sorridendo.
Chloe rimase in mezzo alla stanza a guardare il biglietto.
