SMALLVILLE:CLONATA PER AMORE

La sala cinema del Taloon era stata allestita di schermo,la sala era piena,le luci erano spente e in tv

c'era un vecchio film in bianco e nero.

Clark era seduto ad una delle file con Pit a destra e Lana a sinistra.

Alla sinistra di Lana c'era anche Chloe.

Pit indossava una maglietta verde,jeans blu,scarpe nere e aveva un contenitore di pop corn, Clark

indossava una camicia celeste,jeans blu e scarpe nere,Lana aveva una maglietta rosa,pantaloni neri e

scarpe nere,mentre Chloe indossava una maglietta chiara,gonna nera lunga,pantaloni neri e stivali

neri.

"Ma è pazza?"disse Pit "Che aspetti a posare quella candela e andartene?"

"Mi sa che non ti sente Pit."disse Clark.

"Shh..."disse Chloe "Ragazzi,adesso tacete ok?"

La donna sullo schermo si trovò faccia a faccia con uno zombie ed urlò.

Lana si prese uno spavento e afferrò la mano sinistra di Clark,mentre Chloe sorrideva,poi vide la

mano e divenne seria.

Lana lasciò la mano di Clark.

A fine film l'insegna fuori dal Taloon venne spenta e Lana iniziò a spazzare a terra nella sala vuota.

Le luci si spensero improvvisamente.

"Chi è?"disse Lana camminando "C'è qualcuno?"

La cinepresa si accese proiettando sullo schermo 2 bambine che cantavano "Giro giro tondo..."

Lei si voltò di scatto e rimase perplessa nel vedere le immagini,poi una delle 2 porte si chiuse

facendola voltare verso l'entrata poco prima che anche l'altra porta si chiudesse.

La parte bassa delle sedie di una delle file alla sua destra si mosse da sola,facendola voltare.

Lana vide una bambina nello schermo.

Aveva i capelli neri,lunghi e leggermente ricci,indossava un lungo abito bianco,con grembiule senza

maniche blu e scarpette bianche.

"Lana?"disse la bambina che aveva un coniglietto nella mano sinistra "Sei così grande?"

Lana indietreggiò con gli occhi spalancati,poi corse verso l'entrata e se la trovò davanti urlando.

"Perché hai così paura?"disse la bambina.

Lana corse verso il palco,andando a sinistra, e la trovò seduta su di esso mentre una luce

rossa,proveniente dal proiettore,la illuminava.

"Non ti va di giocare con me?"disse la bambina.

Lana indietreggiò e corse verso l'entrata andando a sbattere contro Clark che indossava il giaccone

blu.

"Lana...che succede?"disse Clark mentre lei iniziò a guardarsi intorno.

"Io..."disse Lana terrorizzata "Io...non lo so.

Si sono spente le luci,forse il film mi ha spaventata,ho creduto di vedere..."

"Di vedere cosa?"disse Clark.

"Niente."disse Lana.

"Su andiamo via."disse Clark che uscì dalla sala con lei "Sicura di stare bene?

Sembra che tu abbia visto un fantasma."

La bambina era al centro della sala.

Il giorno dopo era seduta sul letto nella casa di Chloe e stava guardando un album di foto.

Lei indossava una maglietta bianca,jeans blu e scarpe nere.

La foto mostrò lei da piccola con accanto la bambina con i capelli neri.

Il dito destro della bambina indicò la foto.

"Questo era il mio vestito preferito."disse la bambina e Lana si spaventò alzandosi.

"Tu...tu non sei reale."disse Lana terrorizzata.

"Si che sono reale."disse la bambina.

"No tu sei morta...anni fa..."disse Lana.

Clark bussò alla porta "Lana?

Il padre di Chloe mi ha detto che eri qui."

Lana andò ad aprire la porta giallo ocra e trovò Clark.

Lui indossava un giaccone rosso,maglietta blu,jeans blu e scarpe nere.

"Lana che succede?"disse Clark mentre lei si accorse che la bambina era sparita.

"Clark...non lo so,è una cosa assurda."disse Lana.

"A me puoi dire tutto,lo sai?"disse Clark.

"Clark...tu credi ai fantasmi?"disse Lana.

Poco dopo i 2 erano su un ponte di legno,con una ringhiera che aveva 3 travi di legno orizzontali.

Stto il ponte c'era un fiume ai cui lati c'erano alte pareti rocciose con sopra una boscaglia.

Il fiume proveniva da una piccola diga.

Lana indossava un giubetto blu.

"Venivamo spessissimo in questo posto."disse Lana "Facevamo delle barchette con le foglie e le

mettevamo a galleggiare nella corrente.

Affondavano sempre prima che il fiume curvasse."

"È qui che è affogata?"disse Clark.

"Stava piovendo..."disse Lana piangendo "...e sul ponte si scivolava.

È stato un attimo."

Clark le mise la mano destra sulla spalla sinistra "Non fare così."

Lei gli toccò la mano tenendo gli occhi chiusi,poi si voltò verso di lui.

"La cosa curiosa è che Emily ha sempre creduto ai fantasmi."disse Lana "Ogni volta che si

spostava una tenda o tremava una foglia diceva che era mia madre che cercava di parlare con me.

Per quanto mi sforzassi di crederle,lo sapevo che non era vero.

Forse questo è il suo metodo per dimostrarmi che i morti possono davvero comunicare con noi."

"Se lei è un fantasma perché ha aspettato tanto a contattarti?"disse Clark.

"Non lo so."disse Lana abbassando la testa.

"Dev'esserci una spiegazione razionale in tutto questo."disse Clark "Sei rimasta in contatto con i

suoi genitori?"

"No,si separarono dopo l'incidente."disse Lana "Della madre ne ho perso le tracce e suo padre si

trasferì a Greenville."

"Forse non sei l'unica a vederla."disse Clark.

Poco dopo il pick up di Clark si fermò davanti ad una grande villa e poco distante c'era un uomo

con capelli neri,giacca marrone,camicia nera,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo si allontanò dalla sua auto e andò verso i 2 che erano appena scesi "Non avete visto i

cartelli di divieto di accesso?"

"Signore,sono io...Lana Lang."disse Lana.

"Oh beh...accidenti...sei cresciuta."disse lui.

"Ascolti,so che sto per dirle una roba pazzesca,tanto che io ancora non ci credo,ma...io...credo di

aver visto Emily."disse Lana.

"Non mi piacciono gli scherzi,mi prendi in giro?"disse l'uomo.

"Io non vorrei turbarla,ma...l'ho vista 2 volte."disse Lana.

"Se qualcun altro l'ha vista,può essere solo lei."disse Clark "Siamo venuti a verificare."

"Beh...io la vedo sempre."disse l'uomo "Quando ascolto la sua canzone preferita o quando vedo

una bambina che gioca a corda nel parco."

L'uomo andò verso l'auto "Non ci si rassegna alla perdita di un figlio.

Ora se volete scusarmi."

L'uomo salì in auto e andò via.

Nella villa di Luthor c'era un lungo tavolo pieno di torte nello studio di Lex.

Lex indossava una camicia nera,pantaloni marroni e scarpe nere e aveva le mani poggiate sul tavolo

lungo.

La donna alla sua destra aveva i capelli marroni,giacca nera,gonna nera e scarpe nere.

"Signor Luthor?"disse la donna "Avrei detto che le decisioni rapide fossero il suo forte."

"Infatti ho deciso rapidamente che si occupasse Helen delle nozze."disse Lex.

La donna rise "Ma io non la vedo qui e mancano solo 3 settimane o sbaglio?"

La donna rispose al telefono andando via e Lionel entrò.

Lui indossava il cappotto nero lungo,camicia bianca,cravatta viola,pantaloni neri e scarpe nere.

"Oh...sapevo che avevi dei vizi figliolo,ma non immaginavo che la gola fosse uno di quelli."disse

Lionel che prese una fetta di torta.

Lex camminò per la stanza "Se qui c'è un'autorità in campo di peccati capitali,quello sei tu papà."

"Tartufo all'amaretto...posso avere un po' d'acqua per favore?"disse Lionel "Il liquore sovrasta

decisamente il sapore della crema..."

Una cameriera gli diede un bicchiere d'acqua.

"Grazie."disse Lionel che bevve.

"Per quanto io apprezzi il tuo ingresso epicureo,toglimi una curiosità."disse Lex "Perché sei a

Smallville?"

"Volevo darti il mio regalo personalmente visto che..."disse Lionel che estrasse una busta delle

lettere dalla tasca della giacca "...è evidente che non riceverò un invito al matrimonio."

"Ti ricordo che hai offerto alla donna che amo 100000 dollari per lasciarmi."disse Lex

avvicinandosi.

"Ti ho fatto un favore Lex."disse Lionel "Una sorta di ultimo test di fedeltà che lei ha superato a

pieni voti,dovresti ringraziarmi."

"Ringraziarti?"disse Lex e Lionel annuì "Beh il mio ringraziamento deve essersi perso insieme al

tuo invito."

Lionel rise "Avanti...aprilo."

Lex aprì la lettera,si voltò e lesse il biglietto all'interno "Una luna di miele ai Caraibi?"

"In un'isola tutta vostra."disse Lionel "Da raggiungere con il mio jet privato."

"Perché?"disse Lex e il padre gli mise le mani sulle spalle.

"Perché io voglio la felicità di mio figlio,credimi."disse Lionel.

Il giorno dopo Clark era alla scrivania del Torch più vicina alla finestra e faceva ricerche al

computer.

Indossava la maglietta blu,ma in quel momento non aveva il giaccone.

Chloe entrò nel Torch con dei faldoni.

Indossava una giacca giallo ocra,maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

"Ah ah...quando restituisci il permesso di lavorare alla stampa perdi l'uso del computer."disse

Chloe posando il faldone e la borsa,poi si tolse il giaccone camminando"Non voglio fare la prima

della classe,ma sono le regole della scuola."

"Sto cercando di aiutare Lana."disse Clark.

"Che novità!"disse Chloe poggiando la giacca su un attaccapanni "E da cosa la salvi oggi?"

"Perseguitata da una bambina morta anni fa."disse Clark.

"Ok,mi interessa."disse lei mettendosi davanti alla scrivania "Va avanti."

"Crede che sia un fantasma,ma io non ne sono sicuro."disse Clark "Amate complicarvi la vita da

queste parti."

"Anche se quello che sto per dire va contro la mia naturale predisposizione per le stranezze,credo

che forse ci sia un'altra spiegazione."disse Chloe toccandosi i capelli con la mano

destra"Senti,Lana ne ha passate tante nella vita,può darsi che questa presenza che lei avverte,sia un

modo per entrare in contatto con il suo inconscio."

"Cioè vede le cose che non esistono?"disse Clark.

"No,per lei sono molto reali..."disse Chloe.

"Stai dicendo che è pazza."disse Clark.

"No,non sto dicendo che è pazza."disse Chloe "Dico soltanto che ci sono molte cose di Lana che tu

non sai.

Insomma non l'hai mai sentita piangere alle 3 di notte nella sua stanza.

Quella che vedi è una maschera."

"Perché me lo stai dicendo."disse Clark.

"Perché con te non ne parla e,a parte quello che è successo fra di noi,è ancora mia amica."disse

Chloe andando via.

"Chloe..."disse Clark e lei si fermò all'entrata "Grazie."

"Chiudi quando hai finito."disse Chloe andando via.

Il padre di Emily andò sotto un grande albero a cui erano connesse le catene dell'altalena su cui era

la bambina.

Sempre sull'albero c'era una casetta di legno e poco oltre c'era una villa abbandonata.

"Giro giro tondo,casca il mondo..."disse la bambina.

"Tesoro..."disse l'uomo accucciandosi "...ti ho cercata ovunque,sai?"

"È tutto così diverso."disse lei.

"Che vuoi dire?"disse l'uomo.

"Dove sono i coniglietti?"disse Emily e l'uomo guardò 2 file di gabbiette vuote.

"Tesoro,ne parliamo quando torniamo a casa."disse lui "Ok?"

"È questa la nostra casa."disse Emily.

"No,non lo è più tesoro."disse il padre "La nostra casa è a Greenville."

"Io non riesco a capire...Lana ha detto che sono morta."disse Emily.

"Oh...Lana non sa di cosa parla."disse il padre.

"Si che lo sa."disse Emily "Lei è la mia migliore amica."

"Emily..."disse lui fermando l'altalena "Sali in macchina."

Lei scese e gli diede uno schiaffo alla mano destra "No!"

La bambina andò vicino alle gabbie "Non ci vengo con te!

Tu mi chiudi a chiave e io non voglio più!

Voglio essere una bambina normale e voglio giocare insieme a Lana!"

"Ascoltami bene Emily..."disse il padre che si chinò e si accucciò "Tu non devi mai più vedere Lana

Lang,chiaro?

Hai capito?"

"Tu non mi puoi dire quello che devo fare!"disse la bambina "Io farò solo quello che voglio!"

Lui provò ad afferrarla,ma lei scomparve.

In quel momento una trave di metallo appuntita volò contro di lui e lo trafisse.

Il giorno dopo pioveva e Clark era nel cimitero di Smallville con Pit.

Clark indossava il giaccone rosso,maglietta nera,jeans blu e scarpe nere,mentre Pit aveva

un'impermeabile nero,jeans blu e scarpe nere.

Malgrado la pioggia i capelli e la pelle di Clark venivano bagnati poco.

"Clark,non potevi aspettare che spiovesse prima della gita al cimitero?"disse Pit avvicinandosi

mentre Clark controllava un'altra lapide.

"È l'unico modo per smentire la teoria dello zombie."disse Clark.

"Si,però se questa Emily è veramente un fantasma,non so se apprezzerà che vai a ficcare il naso

nella sua tomba."

Clark vide una lapide particolare.

La lapide era bianca,con la base rettangolare,la parte centrale era un rettangolo bianco,con un ovale

sulla parte frontale,la parte superiore era rettangolare,con la parte centrale curva in basso e sopra

c'era la statua di un angelo.

Clark vide il nome della bambina "Pit!

Eccola qui."

Pit si avvicinò.

"Amily Eve Dinsmore."disse Clark "Figlia amata...angelo benedetto."

Clark usò la vista a raggi x vedendo la bara e lo scheletro all'interno.

"Il corpo non è stato toccato."disse Clark.

Pit lo toccò con il gomito destro indicando davanti a se.

Clark vide la bambina sotto la pioggia che si mosse a sinistra e scomparve.

"Ma dove è..."disse Pit.

Clark camminò ad una velocità tale che le gocce di pioggia sembravano essere quasi ferme nell'aria

e vide la bambina corrergli intorno,poi le corse dietro.

"...andata?"disse Pit che si accorse che Clark era sparito "Clark?"

Clark arrivò ad una cripta e non trovò la bambina all'interno,poi si voltò e si guardò intorno,dopo di

che guardò il pavimento vedendo un ciondolo con un cuore d'oro.

Lana chiuse le porte del Taloon.

Indossava un maglione bianco,jeans blu e scarpe nere.

Emily toccò le vetrate in quel momento facendola urlare.

"Fammi entrare Lana."disse Emily.

Lana corse verso il bancone e vide la porta sul retro che si apriva.

"Lo so perché hai paura di me."disse Emily e Lana si girò vedendola in mezzo al locale "Hai visto

la mia tomba.

Ma io non sono morta Lana."

"Chi sei tu?"disse Lana indietreggiando.

"Sono Emily,non essere sciocca."disse la bambina avvicinandosi.

Lana provò a correre verso il bancone,ma se la trovò davanti.

"Che cosa vuoi da me?"disse Lana.

"Il mio papà ha detto che non ti devo più vedere."disse Emily "Hai fatto qualcosa di male?"

Lei indietreggiò piangendo.

Clark provò ad aprire le porte del locale "Lana?"

Lei andò alla porta e la aprì "È qui!"

Clark andò a controllare e non vide nessuno "Dove?"

"Te lo giuro Clark,lei era qui..."disse Lana.

Lui le afferrò le braccia "Lana,ti credo.

Non preoccuparti.

Solo che lei non è un fantasma,l'ho vista anche io."

Clark estrasse il ciondolo dalla tasca "Sono stato al cimitero.

Guarda che ho trovato."

Lei prese il ciondolo.

"Glie la regalò suo padre,voleva una collana come la mia."disse Lana "Ma non può essere Emily.

Se non è un fantasma,come fa ad avere ancora la stessa età?"

"Io non so cosa sia,ma credo di aver capito come fa ad apparire dal nulla."disse Clark "Si muove

più in fretta di quanto vediamo."

"Come?"disse Lana.

"Non lo so,ma...questo vuol dire che non sei impazzita."disse Clark.

"Grazie Clark."disse Lana sorridendo.

La stessa notte Lionel Luthor uscì da una stanza dell'ospedale di Smallville.

Lex lo vide in quel momento.

Lex indossava un giaccone grigio lungo fino alle ginocchia,camicia nera,pantaloni neri e scarpe

nere.

"Di ritorno da Metropolis così presto?"disse Lex avvicinandosi e mettendo le mani nelle tasche dei

pantaloni "Ti strapazzi troppo,non ti fa bene alla salute."

"Ho ho,mi stai pedinando Lex?"disse Lionel "Spero di no.

Sei un po' ossessivo non credi?"

"Avevo saputo che eri qui,volevo assicurarmi che stessi bene."disse Lex.

"Sono venuto a trovare...un mio ex impiegato che hanno appena ricoverato."disse

Lionel"Sfortunatamente è ancora incosciente."

"Un impiegato eccezionale per meritare la visita del direttore generale."disse Lex.

"Mi piace trattare tutti quelli della Luthor Corporation come parte della famiglia."disse Lionel che

andò all'ascensore.

"Questo spiegherebbe la mancanza di fedeltà."disse Lex.

"Sei diventato così cinico che vedi malafede anche nelle mie buone intenzioni?"disse Lionel.

"Notavo solo che negli ultimi tempi vieni spesso a Smallville,tutto qua."disse Lex.

"Puoi anche non credermi e so che non lo farai,ma ho sempre cercato di essere un buon padre per

te."disse Lionel "Mi preoccupi,lo sai?

Queste tue tendenze paranoiche...direi quasi ossessive...se continui ad assecondarle rischi di

sbagliare il punto di vista e di non dare il giusto peso alle cose che hanno importanza."

Lionel entrò nell'ascensore "Lex?

Non vieni?"

"Dopo."disse Lex e le porte si chiusero.

Lex andò a vedere la stanza del padre di Emily ed entrò avvicinandosi al letto,poi si voltò verso

l'uscita e vide la bambina seduta su una sedia vicino alla porta.

"Sta dormendo."disse Emily "Ho cercato di svegliarlo.

Lui deve badare a me.

Io non so dove andare."

Lex si avvicinò e si accucciò "Come ti chiami?"

"Emily."disse lei "Lui è mio padre."

Lex guardò verso il letto e poi verso la bambina "Sai che i nostri papà sono amici?

Poco fa il mio è venuto a trovarlo."

"È cattivo il tuo papà."disse Emily.

"È vero,almeno per me..."disse Lex "Perché ha fatto qualcosa anche al tuo?"

"Ha portato via i coniglietti."disse Emily.

"Quali coniglietti?"disse Lex.

"Quelli che stavano in cortile."disse Emily.

"Forse dovrei parlare con la tua mamma."disse Lex che guardò il letto "È qui?"

Lex si accorse che la bambina non c'era più.

La stessa notte Clark era nella casa del padre di Emily con una torcia in mano e con lui c'era Lana

che aveva il giaccone blu.

"Stammi vicina."disse Clark che aprì un'altra porta,poi proseguirono.

"Sei la mia migliore amica."disse una voce femminile meccanica che proveniva da una scala di

legno che conduceva ad una cantina.

I 2 scesero e trovarono una porta di legno in fondo,mentre la voce si ripeteva.

Aprendo la porta trovarono una stanza da bambina con le pareti rosa con fiori e liane dipinti,un letto

pieno di bambole e varie librerie rosa piene di altre bambole.

Su un tavolo c'era un nastro dentro un proiettore e Clark lo prese.

"Forse è questo che hai visto."disse Clark e la testa di una delle bambole si mosse da sola,poi parlò.

I 2 la guardarono e la bambola mosse la testa di nuovo.

Lana andò a prendere la bambola e sorrise "Con un'amica come questa non hai bisogno di un essere

umano."

Lana posò la bambola sul letto,poi vide un diario rosa su un piccolo tavolino rotondo,si sedette e lo

aprì.

"Il suo diario."disse Lana "Glie lo regalai quando compì 9 anni.

L'ultima pagina è del giorno prima che morisse."

Lana iniziò a leggere "Spero che non pioverà domani.

Io e Lana andremo al fiume.

E noi saremo amiche per sempre."

Lana voltò la pagina e trovò la foto di lei da bambina accanto ad Emily.

Clark guardò la libreria vedendo segni di trascinamento,poi usò la vista a raggi x e vide una porta,si

diresse verso la libreria e aprì una parte trovando una porta fatta come se fosse composta da enormi

mattoni di cemento,con un pannello con dei numeri sopra.

"Lana."disse Clark e lei si avvicinò.

Clark afferrò la maniglia della porta scorrevole e riuscì ad aprirla spostandola verso destra.

I 2 trovarono un'altra scala che conduceva ad una seconda cantina,con le pareti giallo ocra,tranne

quella dietro la scala che era di mattoni.

Il soffitto era di legno e le colonne erano di mattoni.

C'erano vari tubi giallo ocra,varie cisterne piccole e alcuni sacchi rossi di plastica connessi alle

pareti.

I 2 andarono verso una porta di vetro,con i contorni di metallo e trovarono un contenitore cilindrico

verticale di 2 metri,con la parte superiore ed inferiore di metallo e la parte centrale composta da

sportelli circolari di vetro con contorni metallici.

Dentro l'oggetto,che era alla loro destra,c'era della luce blu,con vari contenitori cilindrici sottili

appesi a delle sbarre di metallo orizzontali.

La stanza in cui era il contenitore cilindrico era un laboratorio che aveva una scaffalatura piena di

bottigliette e contenitori a destra,con davanti una scrivania con lampade,microscopi e altre bottiglie

di vetro coniche con la parte superiore cilindrica,sul soffitto c'erano varie sacche di plastica con

dentro del liquido rosso,giallo e blu,c'erano dei tubi che pendevano dall'alto e altri che

connettevano le sacche ad un contenitore cilindrico che aveva la parte centrale di vetro,ma coperta

di ghiaccio,mentre le estremità erano di metallo nero a cono con la parte finale piatta con vari

bottoni rossi e neri.

I contenitori poggiavano su delle basi metalliche grige rettangolari che avevano,sulla parte più

esterna dei lati maggiori, delle placche di metallo che superavano la facciata frontale e quella

posteriore, terminando a triangolo,ma senza punta,mentre la parte interna di queste placche era

obliqua verso il basso in avanti.

In tutto, i contenitori erano 3 e sulla parete opposta alla scaffalatura c'erano 3 grossi cilindri di vetro

pieni di liquido rosso,blu e giallo connessi alle sacche con dei tubi di plastica trasparenti.

I 2 camminarono tra gli oggetti.

Clark si avvicinò al secondo sarcofago e spostò lo strato sottile di ghiaccio presente sul vetro

vedendo una copia di Emily che era nuda e con la schiena dentro un liquido simile ad acqua.

"Oh mio Dio..."disse Lana che andò a vedere l'altro contenitore e vide una bambina identica a

Emily.

Questa bambina aprì gli occhi e Lana urlò di terrore andando contro un armadietto di metallo con

sopra dei cilindri di vetro contenenti liquido verde in grande quantità.

I cilindri caddero e si ruppero.

Clark corse a controllare,ma si sentì male e si voltò,poggiandosi sull'oggetto cilindrico.

Lana guardò il contenitore e poi guardò Clark.

"Clark?"disse Lana avvicinandosi "Stai bene?"

"Si,sto bene."disse Clark "Andiamo via da qui."

I 2 uscirono.

Poco dopo Clark e Jonathan erano in cucina insieme a Lana.

Jonathan indossava una camicia nera,con linee bianche verticali e orizzontali,maglietta bianca,jeans

blu e scarpe nere.

Nella stanza c'era anche Marta che indossava un maglione viola scuro,pantaloni grigi e scarpe nere.

Clark e Lana non indossavano i giacconi.

"Credo che tu abbia fatto bene a chiamare la polizia."disse Jonathan.

"Stava cercando di clonare sua figlia?"disse Marta.

"Molto più che cercare."disse Clark "Temo ci sia riuscito."

"Chiunque ci sia dietro gli ha dato un mucchio di soldi."disse Jonathan.

"Il padre voleva persino che avesse la stessa memoria di Emily."disse Clark "Per questo le ha dato il

suo diario."

"Quella bambina dev'essere così confusa..."disse Lana che prese il giaccone dalla ringhiera delle

scale "Voleva soltanto avere un'amica e io l'ho allontanata.

Devo andare a cercarla."

"Lana,non credo che sia una buona idea."disse Clark.

"Clark ha ragione."disse Marta "Finché non ne sappiamo di più, perché non resti qui?"

In quel momento bussarono alla porta e Marta fece entrare lo sceriffo.

"Signora Kent."disse lo sceriffo "Signor Kent."

"Salve sceriffo."disse Jonathan.

"Abbiamo seguito le sue direttive."disse lei.

"Trovato il laboratorio?"disse Clark.

"Dopo la sua telefonata siamo andati a dare un'occhiata,il mago Houdini dev'essere arrivato prima

di noi."disse lo sceriffo.

"Oh..."disse Marta.

Clark tornò nella casa la stessa notte e vide che al posto del laboratorio ora c'erano solo degli

scaffali di metallo con sopra dei cesti e altre cose,poi iniziò a camminarci in mezzo e trovò Emily

che era su una sedia a dondolo.

"Io le ho viste."disse Emily.

"Le persone che hanno portato via tutto?"disse Clark.

La bambina scosse la testa "Le bambine che dormono.

Perché sono uguali a me?"

"È...complicato."disse Clark chinandosi "Emily..."

"Mio padre ha detto che non riesco a ricordare niente perché ho avuto un incidente."disse lei.

"Non ricordi niente perché non l'hai scritto tu il diario."disse Clark "Un'altra Emily l'ha fatto."

"È quell'altra bambina che è sepolta nel cimitero?"disse Emily "Vero che è lei?"

"Si."disse Clark"Questa è la sua storia.

Ma tu devi scrivere la tua."

Emily guardò il diario aperto che aveva sulle gambe.

"Perché papà avrebbe dovuto mentirmi?"disse lei.

"Avrà pensato che dirti la verità ti avrebbe fatto sentire diversa."disse Clark "Non c'è niente di male

nell'essere diversi.

Anch'io sono diverso.

Questo non cambia ciò che siamo."

"Si invece."disse Emily piangendo,poi si mosse a super velocità.

Clark si alzò,punto la torcia e illuminò Lex che aveva una torcia anche lui.

"Lex che stai facendo qui?"disse Clark.

"Potrei chiederti la stessa cosa."disse Lex "Ho incontrato una ragazzina di nome Emily in ospedale.

Non mi biasimerai se sono un po' disorientato visto che ho scoperto che è morta 6 anni fa.

Stavo cominciando a pensare ad un fantasma,ma quando mi sono ricordato che ha detto che il padre

si occupava di lei ho pensato a qualcosa di più strano."

"Quindi non sapevi niente del laboratorio qui sotto?"disse Clark e Lex rimase stupito "È qui che

Emily è stata clonata.

Tuo padre raffinava meteoriti per questo."

"Di che cosa stai parlando?"disse Lex sconvolto.

"Ce n'erano in grande quantità proprio dove sei tu adesso."disse Clark.

Lex si guardò intorno poi fece alcuni passi "Prima che il padre della bambina lasciasse la Luthor

Corporation stava sviluppando una tecnica per accelerare la crescita delle cellule.

Il prossimo passo per lui era bloccare o invertire il processo di invecchiamento.

Comunque disse che era in grado di far diventare adulto un embrione di coniglio in pochi giorni."

"Ha usato i meteoriti per accelerare la crescita...ecco perché sembra che Emily abbia già 10

anni."disse Clark.

"Questione etica a parte...è un risultato davvero sorprendente."disse Lex avvicinandosi.

"Si,prova a spiegarlo ad una bambina che non sa chi è."disse Clark indicando la sedia a dondolo.

La mattina dopo Lana era seduta sul divano nel salotto della casa di Clark e sfogliava un libro posto

sul tavolino rettangolare di fronte a lei con accanto un quaderno ad anelli.

Indossava una maglietta bianca,senza maniche,pantaloni neri e stivali marroni.

Sentendo un tonfo si voltò improvvisamente verso la cucina,ma non vide nessuno,poi guardò verso

la finestra e si avvicinò,spostò le tende e una persiana si chiuse a causa del vento spaventandola.

Lana si voltò e andò a sedersi ancora sul divano.

Alla sua sinistra c'era Emily con il coniglietto in mano.

"Ti ho portato un disegno."disse Emily mostrandole un disegno e spaventandola.

Lana prese il disegno "Grazie.

Emily,io devo dirti una cosa..."

"Sei pronta per andare giù al fiume?"disse Emily sorridendo.

"Non oggi."disse Lana.

La bambina si spostò a super velocità verso la cucina "Certo che voglio esserlo,ma..."

"Andiamo giù al fiume!"disse la bambina "Facciamo le corse!

Voglio che tutto torni com'era prima."

Lei si mosse a super velocità e uscì.

"No!"disse Lana correndole dietro "EMILY ASPETTA!"

Lex entrò nella stanza del padre di Emily che era girato sul fianco destro e dava di spalle alla porta.

Lex indossava un lungo cappotto nero,camicia viola,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo si voltò verso di lui e Lex chiuse la porta.

"Lei è qui per Emily,vero?"disse l'uomo.

"È una bambina straordinaria."disse Lex.

"L'ha trovata?"disse l'uomo.

"Non ancora."disse Lex "Ma conoscendo mio padre lui ci riuscirà.

E lei sa bene che Emily non sarebbe al sicuro con lui."

"Non ho molte possibilità di scelta."disse l'uomo.

"Mi offro di proteggerla."disse Lex "Lei l'ha amata al punto tale da crearla.

Non vuole che abbia una vita normale?"

"Certo che lo voglio,ma la crescita accelerata di Emily...le ha causato alterazioni

cromosomiche."disse l'uomo "Non ha una coscienza,non possiede il concetto di bene e male.

È pericolosa."

Clark rientrò a casa e trovò il salotto vuoto "Lana?"

Clark iniziò a camminare verso la porta sul retro e Marta scese dalle scale che erano sulla parte

opposta della casa.

"Clark?"disse Marta "Che succede?"

"Dov'è Lana?"disse Clark.

"Credo sia di la a studiare."disse Marta indicando il salott ci entrarono,poi Clark prese il

disegno di Emily e vide che rappresentava Lana e lei sul ponte con sotto il fiume.

Le 2 erano sul ponte che aveva una parte delle ringhiere rotte.

La bambina stava girando intorno a Lana saltellando e cantando.

"Sta attenta Amily,si scivola."disse Lana.

"Sta tranquilla Lana,non è pericoloso."disse Emily.

"Tu non hai capito."disse Lana "Io e te siamo già state qui una volta."

"Per questo mio padre è arrabbiato con te."disse Emily.

Lana si avvicinò "Pioveva.

Io sono caduta in acqua e tu ti sei buttata dopo di me."

"Perché sono la tua migliore amica."disse Emily sorridendo.

"Si."disse Lana sorridendo,mentre stava per piangere e allungando la mano destra verso di lei "E

hai continuato a nuotarmi accanto,dicendomi che ce l'avrei fatta...e quando mi sono voltata...eri già

troppo lontana.

E la corrente era troppo forte."

"Sei riuscita a salvarmi?"disse la bambina.

Lana iniziò a piangere e scosse la testa "No..."

"Pensavo che fossi la mia migliore amica!"disse Emily indietreggiando.

"Se potessi tornare indietro e cambiare quel giorno ti giuro che lo farei!"disse Lana piangendo e

avvicinandosi "Penso sempre che dovevo essere al posto tuo."

La bambina corse a super velocità e le arrivò alle spalle.

"Stavolta sarai al posto mio!"disse Emily che lasciò cadere il coniglietto,poi corse a super velocità

in avanti e la spinse dal ponte.

Lana cadde nel fiume.

Clark corse a super velocità e si gettò nel fiume trovandola svenuta sul fondo,poi la prese e la portò

in superficie,posandola su delle rocce.

"Lana?"disse Clark facendole il massaggio cardiaco "Ti prego..."

Lana sputò l'acqua.

"Lana...Lana tranquilla."disse Clark.

"Clark..."disse lei abbracciandolo.

Lionel entrò nella villa di Lex.

"Allora Lex cos'è quest'urgenza?"disse Lionel mentre Lex si prendeva da bere "Dici di non voler

avere niente a che fare con me e poi improvvisamente mi inondi di messaggi."

Lex non aveva la giacca e bevve "Come ti senti nel ruolo di Dio,papà?"

"Ah...senti non ho mollato a metà il colloquio con il governatore per..."disse Lionel.

"So che hai riaperto il livello 3."disse Lex.

"Ah ha...l'inquietante livello 3..."disse Lionel.

"Invece di abbandonare il progetto come hai detto,hai semplicemente sparpagliato la ricerca in

laboratori piccoli e poco accessibili."disse Lex guardandolo.

"Come fai a credere ad una simile leggenda Lex?"disse Lionel.

"È tutt'altro che leggenda il tuo legame con Dinsmore."disse Lex avvicinandosi "Ingegneria

genetica,costruite esseri umani."

"Oh Lex..."disse Lionel "Lex…

Extraterrestri...esseri creati in laboratorio...questa è fantascienza figliolo."

Lionel andò verso l'entrata.

"Peccato che abbia visto Emily Dinsmore."disse Lex e l'altro si fermò "E non era un fantasma."

Lionel lo guardò "Se avessi prestato attenzione agli affari e non ti fossi distratto,ti saresti accorto

che lo stato mi ha affidato la sovrintendenza delle grotte della zona.

È sotto il mio controllo a partire da oggi."

"È impossibile."disse Lex "Io ho firmato un contratto per altri 5 anni."

"È quello che ho detto al governatore."disse Lionel "Ma evidentemente è venuto a conoscenza di

una serie di incidenti e di numerosi sfortunati decessi che si sono verificati durante il tuo

mandato."

Lionel andò verso la porta "Mi dispiace figliolo,io..."

Lionel lo guardò "...è tutta la vita che cerco di insegnartelo.

Mai perdere d'occhio la palla."

Lionel andò via.

Clark era in una camera con al centro una culla di legno.

Indossava una maglietta rossa con la parte frontale grigia,pantaloni neri e scarpe nere,mentre

Jonathan indossava una camicia scura,con linee chiare verticali e orizzontali,jeans blu e scarpe nere.

"È bellissimo davvero."disse Clark toccando la culla "Ottimo lavoro papà."

"Grazie."disse Jonathan "Ti rendi conto che questo bambino sarà un ragazzo fortunato?

Avrà te come fratello maggiore.

Dico sul serio Clark."

Qualcuno bussò alla porta.

"Ah...soltanto un secondo."disse Jonathan che coprì la culla con la coperta.

Clark aprì la porta e vide Lana che indossava una maglietta scura,pantaloni neri e scarpe nere.

"Lana?"disse Clark.

"Ciao."disse lei entrando.

"Lana so che lo sceriffo Adams sta ancora cercando Emily,ma...io sono preoccupato per te."disse

Jonathan "Stai bene?"

"Si,va meglio."disse Lana "Ma sono in pensiero per Emily dopo quello che ha passato.

Spero che la polizia la ritrovi."

"Si."disse Jonathan.

"Crede che potrei rubarle Clark per un paio di minuti signor Kent?"disse Lana.

"Certo."disse Jonathan "Non vedo perché no."

I 2 salirono al piano superiore del fienile.

"Che cos'è tutto questo mistero?"disse Clark "Mi piace...ma di che si tratta?"

"Di noi all'incirca."disse Lana "Volevo solo dirti grazie per ieri.

Mentre ero li per qualche istante ho creduto che fosse proprio finita,ma tu non hai dubitato

di me neanche un momento.

Tu credi sempre in me.

Grazie."

"Che stai cercando di dirmi?"disse Clark.

"Che qualche volta mi sembra...ho come la sensazione che tu ti sia fatto un'immagine perfetta di

me."disse Lana.

"È quello che vedo."disse Clark.

Lana si voltò e fece alcuni passi "Forse lo troverai sciocco...ma a volte ho il terrore che...che tu un

giorno mi guarderai diversamente e ..."

Lei si voltò verso di lui "...di sicuro rimarrai deluso.

Perché vedrai che non sono così forte come pensi.

Non sono così in gamba.

E ho paura che questo cambierà i tuoi sentimenti verso di me."

"Questo non accadrà mai."disse Clark avvicinandosi.

Lei lo guardò con gli occhi lucidi,si avvicinò e gli prese la mano destra,poi la sinistra "Forse sono

io che devo cominciare a credere in te."

Lionel Luthor era davanti ad un vetro con oltre una camera rosa addobbata per una bambina.

"Andrà meglio la prossima volta."disse Lionel.

"Questo significa che posso portare avanti il progetto?"disse il padre di Emily.

L'uomo indossava una giacca grigia,maglione bianco,pantaloni grigi e scarpe nere.

"Io non credo che sarebbe una saggia decisione Pitt."disse Lionel guardandolo "Hai già

compromesso l'esperimento una volta."

"Avevi detto che volevi un prototipo."disse Pitt.

"Si,infatti."disse Lionel "Questa fase ci ha portati più vicini all'obbiettivo,ma...non voglio che tu

continui a lavorare al progetto.

Sei troppo coinvolto emotivamente."

"Non è perfetta...ma è mia figlia."disse Pitt che per poco non pianse.

"No,non lo è."disse Lionel "È una misera approssimazione.

Il tuo campione è difettoso."

Lionel andò verso il corridoio nero.

"Non puoi portarmela via."disse Pitt che guardò la figlia che prendeva un piatto di biscotti e

accarezzò la vetrata "Lei…è la mia vita."

"Lei è della Luthor Corporation."disse Lionel andando via.

Poco dopo aprì una porta con un pacco regalo e sorrise alla bambina che era seduta al tavolino.

"Ciao Emily."disse Lionel.

"Vattene,tu non mi piaci."disse lei.

"Oh..."disse lui posando il pacco regalo e sedendosi "...sai cosa credo Emily?

Io credo...che noi 2 abbiamo iniziato con il piede sbagliato.

Da un'occhiata qui."

Lionel tolse il coperchio dalla scatola rivelando un coniglio bianco vero e facendo sorridere la

bambina "Oh...ti va di prenderlo Emily?"

Lei annuì.

"Coraggio."disse lui e lei prese l'animale in braccio mentre Lionel lo accarezzava.

"Dov'è mio padre?"disse Emily.

"Non devi preoccuparti per lui Emily."disse Lionel che prese una tazzina "Io mi prenderò molta

cura di te.

Vedrai.

Come vorresti chiamare il tuo coniglietto?"

"Batuffolo."disse lei.

"È un bellissimo nome."disse Lionel "Proprio bello."

La bambina rise.