SMALLVILLE:PROFEZIA

In un laboratorio c'era uno scienziato,con capelli castani,occhiali,camice bianco,camicia

bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo guardò un video che mostrava un cervello umano.

La stanza aveva le pareti chiare,intervallate da colonne di metallo rettangolari e con dei cerchi

neri,posti sulle pareti,divisi da linee verticali azzurre.

La stanza era bianca,con una fioca luce celeste proveniente da una lampada sulla scrivania.

L'uomo si mosse ed andò verso un lettino rettangolare di metallo connesso ad una macchina per

fare una tac al cervello su cui era il dottor Walden che era privo di coscienza,con camicia

bianca,pantaloni bianchi e scarpe bianche.

Il lettino poggiava su una placca rettangolare grigia.

La macchina per la tac aveva una placca rettangolare sopra,più larga e lunga dell'oggetto e a destra

aveva attaccata una grossa placca di metallo rettangolare,con la cima triangolare.

La parte frontale dell'oggetto aveva un'apertura rettangolare con dentro luce chiara,mentre sul lato

esterno c'erano delle luci rosse.

La stanza dove era questa macchina era quadrata,con luci azzurre fioche sulla parte alta.

L'uomo aveva la testa nel buco circolare dentro cui c'era anche luce verde.

L'uomo in camice si mise alla sua sinistra e premette un tasto di un pannello rettangolare a sinistra

sulla macchina,poi ne premette un altro,il lettino fu mandato verso dietro e la testa dell'uomo uscì

dal buco.

Lex Luthor entrò nella stanza.

Indossava un lungo cappotto nero,camicia viola,pantaloni neri e scarpe nere.

"Dottor Marcus?"disse Lex avvicinandosi "Perché aveva così urgenza di vedermi?"

"È per il dottor Walden,c'è una completa normalizzazione delle sue funzioni cerebrali."

"Considerando la causa del trauma non sono affatto sorpreso."disse Lex.

"Si riferisce alle grotte?"disse lo scienziato"Come fa un linguista ad entrare in coma mentre sta

decifrando una lingua indiana d'America?"

Lex sorrise "Se riuscisse a rispondersi dottore...la proporrei per il nobel."

Lo scienziato sorrise.

Walden si alzò improvvisamente e guardò Lex con gli occhi coperti dalle cataratte,poi gli afferrò

l'avambraccio destro con la mano destra.

"Il giorno arriverà."disse Walden "Il giorno arriverà.

Il giorno arriverà.

Il giorno arriverà."

Lex si tolse la mano di dosso e l'uomo svenne.

I 2 si guardarono perplessi.

La stessa notte Clark era sul divano al piano superiore del fienile e scriveva su un quaderno.

Indossava una maglietta rossa,con la parte del petto e della pancia grigia,jeans blu e scarpe nere.

Lana arrivò sul posto con un pacco rettangolare grigio.

Indossava un giaccone di jeans blu,maglietta bianca,jeans neri e scarpe marroni.

"Lana?"disse Clark chiudendo il quaderno "È quasi mezza notte."

"Ho pensato che fossi ancora alzato."disse Lana "Ti avvantaggi sulla tesina di fine trimestre?"

"Devo fare il discorso alle prove di ricevimento di Lex."disse Clark "Al confronto la tesina è una

passeggiata."

Lana rise.

"Devo indovinare cosa c'è nella scatola?"disse Clark.

"No."disse Lana "Devi soltanto chiudere gli occhi."

Lui chiuse gli occhi.

"Non barare."disse lei osservandolo e lui si mise le mani sugli occhi.

Lei aprì la scatola,con dentro una torta,accese una candela,si voltò con l'oggetto in mano e

sorridendo "Ok."

Lui aprì gli occhi e vide la torta gialla.

"Lo so,mancano ancora 7 minuti al tuo compleanno,ma...volevo farti una sorpresa."disse Lana.

"Infatti."disse Clark alzandosi.

"Ho la sensazione di aver sbagliato qualcosa."disse Lana.

Clark andò verso la finestra,poi si voltò "Non è esattamente il mio compleanno.

È soltanto la data che hanno scelto i miei genitori per i documenti d'adozione."

Lei si avvicinò "Possiamo festeggiare il giorno in cui sei comparso nelle nostre vite."

Lui guardò la torta "Non l'ho mai vista in questo modo."

"Esprimi un desiderio."disse lei sorridendo.

"Il desiderio è sempre lo stesso da quando avevo 5 anni."disse Clark.

"E adesso?"disse Lana.

"Adesso non serve più."disse lui soffiando e poi posò la torta sul tavolo,dopo di che le prese le

mani"Perché ora è qui,davanti a me."

Lui la baciò.

La mattina dopo Clark scese le scale della casa.

Indossava una maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere.

"Buon giorno mamma."disse Clark.

Marta era al tavolo in cucina con una ciotola verde.

Indossava una camicia viola chiaro,pantaloni neri e scarpe nere.

"Com'è andata la festa di compleanno?"disse Marta.

Lui andò al frigo "Allora l'hai detto tu a Lana."

"Sa che non siamo il massimo nei festeggiamenti e voleva farti un regalo speciale."disse Marta.

"Grazie."disse Clark prendendo del succo dal frigo.

"Mi dispiace,non ti abbiamo mai organizzato feste quando eri piccolo,eravamo sempre così

agitati."disse Marta.

"Non fa niente mamma,capisco."disse Clark.

"Lo so,ma...quale madre nega a suo figlio la festa di compleanno?"disse Marta "È una cosa

importante nell'infanzia."

"Ti dico una cosa."disse Clark "Non ripeterete con quel bambino gli errori che avete fatto con me.

Non vorrete traumatizzare anche lui."

"Ti ringrazio."disse Marta mentre Clark beveva "Allora...ieri sera?"

"Ma sei davvero curiosa."disse Clark.

"Non fa niente."disse Marta.

Jonathan aprì la porta entrando con Lex.

Jonathan indossava un giaccone verde scuro,camicia bianca,con linee marroni verticali e

orizzontali.

"Guardate chi vi ho portato."disse Jonathan.

"Lex!"disse Marta "Hai già fatto colazione?"

"Oh grazie,ma non posso restare."disse Lex "Volevo solo chiedere un favore al signor Kent.

Noi abbiamo avuto delle divergenze,quindi le sembrerà strano,ma sarebbe molto importante per

me.

È usanza che lo sposo e la sposa siedano al tavolo con i genitori durante la cena,però,visto che i

miei non ci saranno,mi chiedevo se vi andasse di prendere il loro posto."

"Ne saremo onorati,Lex."disse Jonathan.

"Bene."disse Lex "Allora rimane soltanto un posto libero...proprio accanto a te Clark.

Hai qualche idea?"

Lana era al Taloon e scriveva su un biglietto.

Indossava una maglietta bianca,senza maniche,jeans blu e scarpe nere.

Chloe entrò nel Taloon con addosso una giacca marrone,maglietta verde,con linee nere,jeans blu e

scarpe nere.

Chloe iniziò a guardare dei fogli.

"Ah Chloe..."disse Lana.

"Già."disse Chloe "Esatto.

L'unico nome che non è sulla lista in occasione dello storico evento di Smallville."

Chloe si sedette accanto a Lana"Tranquillo,non ho intenzione di chiedere alla mia buona fatina di

procurarmi delle scarpette di cristallo."

Lana rise e andò dietro il bancone "Io non so ancora se Lex mi vorrà vedere in giro con la crestina e

il vassoio degli aperitivi."

Chloe prese un foglietto "Ma è questo che hai fatto stanotte fino alle 2?"

Lana la guardò spaventata "Già..."

Chloe prese una penna "Beh senti,non...non voglio decantare le mie abilità calligrafiche,ma senti

se un aiuto dimmelo."

Clark entrò nel Taloon con il giaccone chiaro addosso.

"Ciao ragazze."disse Clark mentre Chloe beveva "Ho bisogno di un doppio espresso."

"Ah...allora hai fatto anche tu le ore piccole stanotte."disse Chloe.

"Beh,io ho preparato il discorso per la cerimonia di Lex."disse Clark.

"Capisco."disse Chloe che guardò la faccia di Lana.

Pitt entrò in quel momento.

Indossava un giaccone nero,camicia blu,con quadretti rossi,jeans blu e scarpe nere.

"Allora,sei pronta?"disse Pitt salutando Lana e vedendo che tutti erano bloccati "È tutto ok?"

"Si..."disse Clark.

"Alla grande."disse Chloe.

"Perfetto."disse Lana.

"Se lo dite voi..."disse Pitt.

"Bene,sarà meglio che andiamo."disse Chloe alzandosi "Ho della cenere da spazzare e 2 sorellastre

da aiutare per il ballo."

I 2 andarono via.

"Non le hai..."disse Clark che prese il caffè.

"No."disse Lana.

"Sono stato molto bene ieri sera."disse Clark che le prese la mano destra "Pensavo che potevamo

stare insieme stasera,dopo la cena."

"Potremmo."disse Lana andando via,iniziando a togliere la roba dai tavoli.

"Va tutto bene?"disse Clark "Se è per quello che è successo ieri sera,non dobbiamo..."

"Credo che quello che è successo sia stato uno sbaglio."disse Lana "Ora,ho molto da fare,ti chiamo

più tardi."

Lei continuò a sparecchiare.

Lex camminò per il corridoio dell'ospedale con Helen che gli diede una cartellina viola.

Lei indossava una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

"Questi sono i tavoli per la cena."disse Helen.

"Chi sono le persone segnate in blu?"disse Lex.

"Parenti che si rivolgono ancora la parola."disse Helen sorridendo.

"E quelli in rosso?"disse Lex.

"Famiglie che complottano e gente che non si guarda in faccia da almeno 5 anni."disse Helen.

"E invece quelle in giallo tutte sparpagliate in giro?"disse Lex.

"La mia salvezza."disse lei ridendo "Parenti che non hanno particolari allergie e che parlano senza

che scoppi una rissa."

"Se la carriera medica non andasse proverei alle Nazioni Unite."disse Lex e lei rise.

"Non sono ancora pronta."disse lei ridendo e prendendo la cartellina.

"Comunque sia,sistema i Kent al nostro tavolo,gli ho chiesto di sedere con noi alla cena."disse

Lex"In mancanza dei miei."

"Lex..."disse lei fermandosi "È molto bello che tu voglia renderli partecipi della serata,ma..."

"Ma cosa?"disse Lex.

"Non credi che potrebbe essere l'occasione giusta per riavvicinarti a tuo padre?"disse Helen.

"Helen,mi commuove che tu voglia farci riconciliare,ma lo trovo improbabile."disse Lex "In

oltre,l'unica famiglia che voglio sei tu."

Lui le accarezzò il mento,poi lei entrò nello studio trovandolo del tutto distrutto.

"Non è possibile."disse Helen avvicinandosi alla scrivania,poi guardò un piccolo frigorifero di

metallo rettangolare,con vetro frontale.

Dentro c'erano diversi ripiani e una luce azzurra lampeggiante.

Lei aprì lo sportello del frigo.

"Dobbiamo chiamare la polizia."disse Lex che si avvicinò "Manca qualcosa di importante?"

Jonathan scese dal trattore blu e guardò il cielo nuvoloso,poi si avvicinò alla dottoressa.

"Mi dispiace Helen,questa proprio non ci voleva."disse Jonathan "Hanno rubato cose importanti?"

"La fiala contenente il sangue di Clark."disse Helen che indossava un cappotto lungo.

"Ma perché la tenevi ancora?"disse Jonathan "Puoi spiegarmelo?"

"Poteva essere utile se si fosse ammalato di nuovo."disse lei "Non c'è targhetta,nessuno potrebbe

collegarlo a Clark."

"Allora mi chiedo perché rubarlo."disse Jonathan.

"Hanno forzato il frigorifero e hanno portato via tutto quello che c'era dentro."disse Helen e

Jonathan camminò "La polizia pensa a tossicodipendenti in cerca di droghe.

Ma forse è solo qualcuno che voleva farlo credere."

"Un momento,stai insinuando che potrei essere stato io?"disse Jonathan voltandosi e tornando

indietro.

"Io e lei siamo gli unici a sapere del sangue di Clark."disse Helen.

"Non lo hai detto a nessuno?"disse Jonathan.

"Certo che no."disse lei.

"Neanche all'uomo che sta per diventare tuo marito?"disse Jonathan.

"Signor Kent...Lex non è la persona che crede lei."disse Helen.

"Considerando che stai per passare il resto della tua vita con quell'uomo e sapendo quello che sai

della mia famiglia,spero che tu abbia ragione."disse Jonathan.

Clark era nella villa di Lex seduto alla scrivania.

"Non credo sia una buona idea far sedere Lana vicino a me."disse Clark.

"Che è successo?"disse Lex.

"Vorrei saperlo anche io."disse Clark.

"Clark,nessuno di noi riesce veramente a capire il gentil sesso."disse Lex "Per questo ci affascina

così tanto."

"Mi sono fatto avanti ieri sera."disse Clark alzandosi.

"Non dirmi che ti ha respinto Clark."disse Lex.

"No."disse Clark "Al contrario.

È stato meraviglioso,ma poi stamattina..."

"Ha fatto finta che non fosse successo."disse Lex alzandosi "Tu hai fatto il grande passo e lei si è

spaventata.

Ed è convinta che se chiude adesso,limiterà le perdite."

"Ma noi dobbiamo stare insieme."disse Clark "È l'unica cosa della mia vita su cui non ho dubbi."

"Lo so,ma non devi dirlo a me."disse Lex "Dillo a lei."

La sera seguente Lana era sul cavallo nei prati.

Indossava un giubetto di jeans blu,con maglietta bianca,pantaloni marroni e scarpe nere.

Clark era davanti a lei con addosso il giaccone chiaro.

"Ciao."disse Clark.

"Ciao."disse Lana scendendo da cavallo e portando l'animale "Vieni."

I 2 camminarono.

"Lana,l'altra notte è stata molto importante per me."disse Clark.

"Clark..."disse Lana.

"Senti,non serve che eviti di chiamarmi se non provi la stessa cosa."disse Clark.

"No,è stato importante anche per me."disse Lana "Mi sembrava tutto così chiaro,ma oggi mi

sembra tutto così complicato."

"Centra qualcosa Chloe?"disse Clark.

"Ti mentirei se ti dicessi che non sono preoccupata per lei."disse Lana "Qui è in gioco la nostra

amicizia e io non voglio rischiare di rovinarla."

"L'amicizia non si rovinerà affatto."disse Clark "Diventerà semplicemente qualcosa di più."

Lei si fermò "Se poi strada facendo le cose non funzionassero continueremmo ad essere amici?"

"Non lo so."disse Clark "Ma lo desidero da così tanto tempo che sono disposto a rischiare."

Una voce maschile,rimbombante e profonda venne udita da Clark che guardò dietro di se "Il giorno

arriverà."

"Clark?"disse Lana mentre lui si guardava intorno.

"Il giorno arriverà."disse la voce e lui guardò in alto.

"Clark che succede?"disse Lana.

"Scusa,devo andare."disse Clark andando via.

Ajak e l'uomo dai capelli marroni erano per le strade della cittadina.

Lei indossava una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere,mentre l'uomo indossava

una giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

I 2 si fermarono improvvisamente.

"Lo senti?"disse Ajak.

"Si,sta succedendo qualcosa."disse l'altro "Una strana vibrazione elettromagnetica."

"Andiamo."disse Aja andarono in un vicolo.

Walden stava camminando avanti e indietro in una stanza rettangolare con pareti e pavimento

bianchi imbottiti.

Sulla parte alta delle pareti c'erano 2 file parallele di lampade bianche rettangolari,i muri sopra esse

non erano imbottiti e il soffitto nemmeno.

In fondo alla stanza c'era un letto con coperte blu a destra e una sedia blu a sinistra.

"Il giorno arriverà."disse l'uomo camminando avanti e indietro "Il giorno arriverà.

Il giorno arriverà."

Sulla parete in fondo alla stanza c'era un vetro circolare con dietro il medico con gli occhiali e Lex

che indossava il cappotto nero lungo,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

I 2 erano in un lungo corridoio con pareti bianche e con lunghe luci azzurre poste in alto prima dei

tubi sul soffitto.

Dietro i 2 c'era anche un infermiere.

"Cosa crede che significhi?"disse Lex.

"Frasi deliranti tipiche di uno stato maniacale."disse il dottore.

"Dottore non aveva detto che era tornato tutto alla normalità?"disse Lex.

Walden bussò con forza sul vetro mettendo la mano sinistra su di esso "Il giorno...arriverà."

I 2 si guardarono.

"È normale secondo lei?"disse il dottore.

Walden continuò a camminare "Il giorno arriverà."

"Le cataratte sono sparite."disse Lex.

"Scomparse nel corso della giornata."disse l'altro.

"E riesce a spiegarselo?"disse Lex.

"Direi di no."disse l'altro "Signor Luthor,so che vorrebbe sentire se dice qualcos'altro,ma per il suo

bene lo devo sedare."

"Il giorno arriverà."disse Walden camminando "Il giorno arriverà."

Lui si fermò, andò verso il vetro e allungò il braccio sinistro,tenendo la mano aperta "Il giorno

arriverà."

Un raggio azzurro gli uscì dalle mani e fece esplodere il vetro mandand terra.

L'uomo uscì e corse nel corridoio verso le porte lontane.

Tempo dopo Lex era nella stanza con Clar osservavano il soffitto dove erano stati impressi a

fuoco dei simboli kryptoniani messi ad aspirale.

Clark indossava il giaccone rosso,maglietta blu,jeans blu e scarpe nere.

"Credo vogliano dire...il giorno arriverà."disse Lex.

"Riesci a leggere questi simboli?"disse Clark.

"No."disse Lex che era vicino ad una porta blu a sinistra "È solo un'ipotesi plausibile.

È quello che Walden continuava a dire prima di scappare."

"Chissà come ha fatto a scriverli."disse Clark.

"A quanto pare ha sviluppato la capacità di emettere un qualche tipo di energia dalle mani."disse

Lex che fece alcuni passi "Temo che tutto ciò sia legato a qualcosa che gli è successo quel giorno

nella grotta."

"Perché mi dici questo?"disse Clark.

Lex lo guardò "L'hai trovato tu Clark.

Forse sei in grado di far luce sulla situazione."

"Ti ho già detto tutto quello che so."disse Clark.

"Questi simboli...assomigliano a quelli sul tuo granaio?"disse Lex.

"Lex te l'ho detto,non ho idea di cosa significhino."disse Clark.

"Ne sono sicuro Clark."disse Lex.

"E allora che ci faccio qui?"disse Clark.

"Condividiamo lo stesso interesse nei confronti della grotta."disse Lex "Possiamo risolvere il

mistero insieme."

"Mi dispiace Lex,sono confuso quanto te."disse Clark.

Il giorno dopo Walden era nella grotta.

Indossava un giacchetto di pelle nera,maglietta rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.

Walden allungò la mano destra su cui si formò un triangolo di luce azzurra con la punta verso il

basso,poi uscì un raggio azzurro che entrò dentro l'apertura ottagonale.

I simboli di tutte le circonferenze si illuminarono di luce bianca, iniziarono a ruotare in una

direzione e nell'altra,poi le circonferenze esterne si spensero,lasciando solo la circonferenza nera

più esterna,tranne i simboli centrali,dopo di che 8 simboli luminosi uscirono dalla zona centrale

disponendosi a cerchio intorno al centro e poi,da essi,si formarono altri simboli bianchi in diagonale

verso il centro.

Le luci si spensero lasciando la circonferenza interna con il buco ottagonale e 8 raggi fatti da

simboli neri diretti verso l'esterno.

L'uomo abbassò la mano ed ebbe dei tic al volto,poi si voltò,guardò il graffito dell'uomo con la

"S"sul petto e si avvicinò con gli occhi spalancati.

"Io lo so chi sei."disse Walden con un'espressione d'ira.

Al Taloon Lana portò un vassoio ad un tavolo.

Indossava una maglietta celeste,jeans blu e scarpe nere.

Al tavolo c'era Helen con una giacchetta rosa,maglietta rosa,gonna rosa e scarpe nere.

"Ehi Helen?"disse Lana sorridendo "Organizzi un ricevimento oppure un vertice sulla pace?"

Helen sorrise "Queste nozze stanno diventando un affare di stato.

È difficile sapere da che parte sta la gente."

Lana le versò da bere e si sedette "Ti vedo preoccupata,che c'è?"

"Scusa,è che...è diventato tutto così complicato."disse Helen.

"Ah...non lo dire a me."disse Lana.

"Non starai parlando di un attraente ragazzo alto e moro che farà il testimone?"disse Helen.

"Se sapessi che Lex ha dei segreti che non condivide con te,ma ti dice la verità su cose

importanti,tipo...i sentimenti che prova per te...ti basterebbe?"disse Lana.

"Si tratta solo di scegliere."disse Helen "O accettare solo quello che sono disposti a condividere

con noi o non averli per niente nella nostra vita."

Le 2 restarono in silenzio.

Poco dopo Helen era nella villa di Lex,accucciata, ed aveva aperto dei cassetti della zona inferiore

della libreria dello studio di Lex.

Nel mobile c'erano delle cartelline viola messe dentro una scatola ed estrasse quella di Marta

Kent,poi la aprì.

Voltandosi vide Lionel Luthor che aveva le mani dietro la schiena.

Lui indossava un lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta viola,pantaloni neri e

scarpe nere.

"Non crederà che l'abbia nascosto li dentro,no?"disse Lionel.

"Ah...non so di cosa parla."disse Helen.

"Ma come?"disse Lionel "Sto parlando del prezioso oggetto che Lex ha rubato dal suo studio."

"Non farebbe mai niente del genere."disse Helen.

"Hmh...se ne è convinta,perché è qui a frugare nelle sue carte mentre lui non c'è?"disse Lionel.

"Chi mi dice che non sia stato lei ad entrare nel mio studio?"disse Helen camminando.

"Oh mio Dio,come ho potuto sfidare la dama del castello?"disse Lionel voltandosi e lei si fermò"La

prego,dica a mio figlio che sono passato per fargli i miei auguri."

Lionel camminò,ma poi si fermò "O forse no,non è il caso,eviti,perché saremmo costretti a

spiegargli dove ci siamo incontrati e soprattutto che io l'ho sorpresa mentre frugava e...oh...sarebbe

veramente imbarazzante.

Specialmente adesso che le vostre nozze incombono."

"Se ne vada."disse Helen.

Lionel andò via,ma poi si voltò "Posso farle una domanda?"

Lei incrociò le braccia.

"Perché vuole sposare Lex?"disse Lionel.

"Perché lo amo."disse lei.

"Hmh."disse lui andando via.

Clark camminò nelle grotte con una torcia "Dottor Walden?

Sono io,Clark Kent.

Dottor Walden?

Mi sente?"

Clark si accorse della nuova configurazione dei disegni.

Lionel camminò dietro di lui e accese la torcia "Interessante vero?"

"Signor Luthor?"disse Clark.

"Quella rientranza ottagonale nella parete intendo."disse Lionel che toccò il buco con la mano

destra "Una volta avevo...un ricordo,chiamiamolo così,della stessa forma.

È...scomparso dal mio ufficio ..."

Lionel lo guardò bene in faccia e lo illuminò "...il giorno in cui tu hai salvato tua madre e me."

Lionel rise.

"Che cosa ci fa qui?"disse Clark.

"Hanno deciso di affidarmi la sovrintendenza delle grotte."disse Lionel camminando "Lex non te

l'ha detto?"

"No,non me l'ha detto."disse Clark.

"Oh,solo perché non vuole ammettere la sconfitta,non si da ancora per vinto."disse Lionel "Ho

persino incontrato i suoi scagnozzi qui.

Stavano cercando quel dottore.

Il dottor...il dottor Walden?"

"Si,lui era ossessionato da queste grotte."disse Clark.

"Beh posso comprenderne il motivo."disse Lionel che illuminò il soffitto e poi la parete "Da

un'occhiata qui.

A questi simboli."

Lionel spalancò gli occhi e si avvicinò toccando la parete con la mano destra "Un momento…

Un momento,ma sono messi...sono messi in un ordine diverso da...da quello che avevano prima..."

Lionel lo guardò "Che strano.

Tu non credi Clark."

"È arabo per me."disse Clark mentre Lionel lo illuminava sorridendo "Se vede il dottor Walden stia

attento.

Può essere pericoloso."

Clark andò via.

Jonathan era nel recinto delle mucche poco dopo.

Indossava un giaccone verde scuro,camicia nera,con linee bianche verticali e orizzontali,guanti

marroni,jeans blu e scarpe nere.

"Non capisco."disse Jonathan raccogliendo un secchio e andando verso il recinto "Prima la

kryptonite raffinata,adesso la grotta."

Jonathan andò alla recinzione di metallo verde dove c'erano Clark e Marta.

Marta indossava una giacca chiara,maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.

"Che cosa vuole Luthor?"disse Jonathan.

"Non lo so,ma forse c'è un problema più grande."disse Clark "Il dottor Walden sa leggere la lingua

di Krypton,ha scritto sul soffitto dell'ospedale."

"Credi che abbia scoperto il tuo segreto?"disse Marta.

"È per questo che sei preoccupato?"disse Jonathan.

"Non sono sicuro,ma sta succedendo qualcosa in quella grotta,i simboli sono cambiati."disse Clark.

"Che cosa dicono ora figliolo?"disse Jonathan.

"Arriverà il giorno...in cui l'ultimo figlio inizierà la sua ricerca per governare il terzo pianeta."disse

Clark.

"Clark..."disse Jonathan.

"Non capisci?"disse Clark "Sono io l'ultimo figlio."

La notte seguente Lex era nel suo studio,seduto alla scrivania ed indossava una giacca nera,camicia

bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

"Perché ti stai umiliando in questo modo papà?"disse Lex abbassando lo schermo del portatile ed

alzandosi "Quando accetterai il fatto che non sei stato invitato?"

Lex andò a prendersi da bere mentre Lionel camminava avanti e indietro con le mani dietro la

schiena.

"Sai Lex,non sono venuto qui per elemosinare un posto alla tua tavola."disse Lionel che estrasse

una busta dalla giacca "Volevo soltanto dirti che...la tua istanza per tenermi lontano dalla grotta è

stata...completamente rifiutata."

"E i tuoi legali non potevano informare i miei per telefono?"disse Lex.

Lionel sorrise "Comunque è curioso sai?

Il tuo rinnovato interesse sembrerebbe inerente alla fuga del dottor Walden."

Lex bevve.

"E anche Clark Kent sembrava molto interessato,l'ho trovato alla grotta in cerca del tuo

linguista."disse Lionel.

Walden entrò nella stanza "Lex!

Ce l'ho fatta Lex."

"Dottor Walden..."disse Lex perplesso.

"Ho decifrato quella parete."disse Walden con sguardo allucinato "So che cosa c'è scritto."

"Parleremo di questa faccenda,ma prima lei deve farsi aiutare."disse Lex.

"No no no no,non ora Lex."disse Lionel avvicinandosi "Lasciagli dire quello che sa."

"Tu stanne fuori."disse Lex.

"Dottore?"disse Lionel "Che cosa c'è scritto sulla parete?"

"L'ultimo figlio...governerà il mondo."disse Walden "C'è un mostro in circolazione."

I 2 rimasero in silenzio.

"Non capisci?"disse Walden "È Clark Kent!"

Lionel e Lex si guardarono.

"Forse è una conclusione un po' affrettata."disse Lex.

"NO!"disse Walden "Non sono mai stato così sicuro in vita mia!

So esattamente cosa va fatto."

"Che cosa dottore?"disse Lionel.

"Dobbiamo uccidere Clark Kent."disse Walden "Prima che ci distrugga tutti."

"Dottor Walden,lei sta delirando."disse Lex.

Walden allungò la mano destra,ma lo scienziato con gli occhiali gli sparò un sonnifero sulla schiena

facendolo svenire.

L'uomo indossava una giacca verde scura,maglietta bianca,cravatta verde,pantaloni verdi e scarpe

nere.

Lionel guardò di nuovo il figlio.

Clark era sulla zona superiore del fienile,aveva un foglietto nella mano destra e indossava una

camicia blu,cravatta nera,pantaloni chiari e scarpe nere.

"Gentili ospiti..."disse Clark camminando avanti e indietro "No,ci vuole qualcosa di

diverso...ehm...amici..."

Chloe entrò nel fienile sorridendo.

Indossava un giacchetto rosso scuro,maglietta nera,scollata,pantaloni neri e scarpe nere.

"Amici e parenti."disse Clark.

"La prima battuta è la più difficile."disse Chloe.

"Ciao Chloe,come va?"disse Clark.

"Buone nuove."disse Chloe "Il tuo amico,il dottore Walden si è svegliato."

"Ehm...non lo definirei esattamente mio amico."disse Clark.

"Beh comunque mi chiedevo se ti andava di abbandonare il tuo ritiro e di...di scrivere l'articolo con

me?"disse Chloe.

"Apprezzo l'offerta,ma in questo momento proprio non posso."disse Clark.

"Non intendevo adesso."disse Chloe sorridendo "Vorrei che tutto tornasse come una volta."

"Già,anche io."disse Clark.

"Sento che tra noi c'è una distanza tale che...per quanto io tenti non riesco ad avvicinarmi a

te."disse lei facendo un passo avanti.

"Ci riusciremo Chloe,ci vuole solo un po' di tempo."disse Clark.

"Qualunque cosa accada,promettiamoci almeno di essere sinceri."disse Chloe "Insomma,siamo

entrambi adulti ormai,credo che potremo farcela,no?

Però dobbiamo dirci la verità.

Ok,ora sarà meglio che vada,tu hai le prove della cena e io...io ho il Torch.

Perciò..."

Lei andò verso l'uscita "Buona serata Clark."

Poco dopo Clark era in una grande stanza con molti tavoli e molte persone vestite con abiti eleganti.

Per la sala c'erano anche molti vasi di fiori.

Clark era vicino ai genitori ed indossava una giacca nera.

Jonathan indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe

nere,mentre Marta indossava una giacca grigia,maglietta bianca,pantaloni grigi e scarpe nere.

Clark guardò Lana che era dall'altra parte della sala con le amiche ed indossava un lungo abito rosa

lucido e scollato.

Lei si accorse di Clark che abbassò gli occhi.

Lex si avvicinò ad Helen che indossava un lungo abito rosso scollato e la baciò "Scusa il ritardo."

"Dove sei stato?"disse lei.

"Problemi al lavoro."disse Lex "Stai tranquilla,ora sono tutto tuo.

Parlo solo un momento con il testimone."

"Ok."disse Helen.

Lex andò dai Kent.

"Lex."disse Marta e lui le diede un bacio sulla guancia.

"Signora Kent."disse Lex.

"È tutto meraviglioso."disse Marta.

"Oh grazie,grazie tante."disse Lex che strinse la mano a Jonathan "Signor Kent."

"Lex."disse Jonathan.

"Posso rubarvi per un secondo vostro figlio?"disse Jonathan.

"Ma si,figurati."disse Jonathan.

"Grazie."disse Lex che si allontanò con Clark.

"Tutto a posto?"disse Clark.

"Il dottor Walden è venuto a trovarmi."disse Lex "Tutto sotto controllo."

I 2 andarono nella zona bar.

"Lo stanno riportando in ospedale"disse Lex.

"È una buona notizia."disse Clark.

"Farneticava qualcosa su di te."disse Lex.

"Cioè?"disse Clark "Che cosa?"

"Che le scritte sulla parete dicono...che tu governerai il mondo."disse Lex.

"Io governerò il mondo?"disse Clark ridendo "È fuori di testa."

"Certo,è evidente."disse Lex "Purtroppo mio padre era li e ha sentito tutto."

"Non gli ha creduto,vero?"disse Clark.

"Ha citato uno dei suoi poeti elisabettiani preferiti."disse Lex "Tra la verità e la follia scorre la

goccia di un torrente.

Non lascerà certo cadere la cosa.

Volevo avvertirti."

Sopra la villa,a centinaia di metri d'altezza,c'erano Ajak e l'uomo dai capelli castani.

Entrambi indossavano le loro corazze.

Il volto di Ajak era scoperto,ma la testa,le orecchie e la parte più esterna della mascella erano

coperti da un elmo blu e d'oro.

L'elmo formava una punta d'oro diretta verso il basso al centro della fronte che arrivava fino

all'inizio del naso.

La punta aveva i lati composti da 2 placche d'oro rettangolari e sottili,solcate da 2 linee incise

leggermente,che andavano verso dietro e verso l'alto leggermente.

La parte interna della punta diretta in basso era d'oro e la parte più alta aveva una porzione di

circonferenza dorata come confine con il resto dell'elmo.

La parte superiore di queste placche allungate era dritta verso dietro,andando in obliquo verso i lati

della testa,poi la parte superiore e inferiore si curvavano leggermente verso il basso arrivate a metà

testa,sopra le tempie,poi le placche si staccavano dall'elmo e si curvavano verso l'alto superando la

testa di poco.

Le placche avevano lo spigolo interno della parte finale più in alto di quello esterno.

L'elmo aveva i bordi intorno al viso d'oro,che passavano sulla fronte,poi si curvavano verso il basso

arrivati all'altezza delle orecchie e poi andavano in avanti arrivati all'inizio della mascella per

terminare con una leggera punta sottile.

La parte dell'elmo che copriva le tempie,i lati della testa e la parte iniziale del cranio era blu.

L'elmo,sulla parte centrale della testa, andava verso l'alto,formando una curva blu sulla parte

frontale,che aveva la parte davanti blu e la parte dietro d'oro.

Il confine del colore blu con la parte d'oro formava una punta curva sulla parte centrale della

testa,poi i contorni andavano verso il basso per un po',leggermente in obliquo,poi andavano

verso dietro circondando la testa.

La parte d'oro al centro della testa era il pezzo più alto dell'elmo che terminava la curva iniziata con

la parte blu.

La parte finale della porzione d'oro era curva all'indietro,in un modo quasi piatto,poi andava dritta

verso il basso dietro.

Il collo era scoperto,mentre il corpo era coperto da una corazza aderentissima e lucida d'oro e blu.

La corazza aveva un'apertura a forma di triangolo con la punta verso il basso ,alla base del

collo,che terminava prima dell'inizio del seno.

La parte della corazza che copriva il seno e la zona tra le spalle e il collo era blu lucido,ma aveva 2

linee d'oro rettangolari oblique verso il centro,con la parte interna curva,che passavano sulla parte

interna del seno unendosi poco sotto esso.

Al centro del petto c'era una circonferenza incisa che aveva buona parte dell'interno blu e la parte

più esterna comprendeva anche un pezzo delle linee d'oro.

La parte blu sul seno,esterna alle 2 linee gialle,aveva 2 piccole linee bianche che erano oblique

verso il basso nella parte iniziale e poi andavano verso il basso sotto il seno.

Sui fianchi aveva una linea rettangolare d'oro che andava in obliquo verso davanti,poi arrivata

all'altezza del seno andava verso il basso e leggermente in avanti e poi indietro arrivata all'altezza

della vita.

Le spalle erano coperte da una placca blu aderentissima e unita con la corazza,che aveva la parte

superiore che era dritta,poi andava verso il basso in obliquo e lo stesso vale per i contorni della

placca.

I bicipiti e gli avambracci erano coperti da una corazza d'oro aderentissima.

Aveva una linea obliqua incisa sui bicipiti,con la parte esterna che era più alta di quella interna.

La parte più bassa della linea,arrivava a toccare una placca blu della corazza che copriva la parte

bassa ed interna del bicipite,poco sopra il gomito e che aveva una punta curva sulla parte frontale

del bicipite che arrivava a metà.

La parte esterna dell'avambraccio aveva una placca allungata,rettangolare,con la parte superiore

curva,fusa con la corazza.

La parte interna superiore della placca esterna aveva una circonferenza d'oro,poi c'erano 2 linee

verticali,poi le 2 linee andavano in obliquo verso l'interno e si univano andando verso il basso e

terminando prima della fine della placca.

Le mani erano scoperte.

La parte gialla che si univa sotto al seno formava una linea d'oro verticale che copriva tutta la parte

frontale della pancia e proseguiva al centro di un lungo tessuto blu che dalla vita arrivava fino alle

caviglie.

Un altro tessuto blu era posizionato ai lati del corpo,dalla vita in giù,coprendo anche la parte dietro.

Le gambe erano coperte da una corazza blu aderentissima e lucida inclusi i piedi.

La figura maschile aveva una mascherina di metallo

che era intorno agli occhi e che copriva lo zigomo destro,formando una punta curva,aderente,verso

il basso.

Dal sopracciglio sinistro partiva una punta curva diretta verso l'alto.

La mascherina copriva anche il naso,lasciando spazio per le orbite e gli occhi azzurri.

Il collo era scoperto per metà,alla base c'era una circonferenza di metallo che fungeva da

colletto,con un'incavatura triangolare al centro.

Il petto,la pancia e la vita erano coperte da una corazza blu ceruleo,che aveva 2 linee bianche che

dallo spazio tra spalle e collo andavano a zig zag verso il centro del petto ,poi formavano una linea

bianca che passava sotto i pettorali,formando una punta diretta verso il basso.

Da sotto i pettorali partivano 2 linee curve dirette verso i fianchi,con una seconda linea che partiva

da queste curvandosi verso il centro della pancia.

Da queste linee curve al centro della pancia partivano altre 2 linee curve dirette in basso che si

univano a 2 linee orizzontali presenti a metà pancia.

Al centro della pancia c'era un cerchio rosso.

Sotto di esso c'era una linea bianca con la parte centrale piegata verso il basso e sotto c'erano delle

linee bianche informi.

Il bordo inferiore della corazza era irregolare,con una punta diretta in basso al centro,ma curva in

cima e altre 2 punte uguali ai lati.

Le spalle erano coperte da una placca di metallo a cupola,connessa alla corazza mediante un'altra

placca di metallo.

La prima parte dei bicipiti era scoperta,poi iniziava un tessuto aderente giallo chiaro e poi dei

bracciali di metallo che coprivano anche le mani fino a metà dita.

I bracciali erano blu ceruleo, avevano una punta all'inizio, diretta verso l'alto,poi,sul dorso

esterno,c'erano 2 linee triangolari che formavano una punta diretta verso l'alto,poi una macchia

bianca con la punta verso l'alto,2 linee circolari bianche sul polso e le nocche bianche.

Sotto la corazza c'era un gonnellino bianco,poi una tuta aderente gialla e poi la corazza blu ceruleo

fino agli stivali.

Le ginocchiere erano di metallo,circolari,sui polpacci aveva 3 rombi dai contorni bianchi,uno al

centro e 2 ai lati,c'erano 2 bracciali bianchi sulle caviglie,ai lati dell'inizio del piede,c'erano 2 rombi

bianchi connessi ad una linea bianca che copriva buona parte del dorso del piede,mentre la punta e

il tallone erano blu.

La parte posteriore dei piedi aveva una punta diretta in alto.

Chloe era seduta al Torch e guardava le foto del ballo con Clark.

Lionel entrò alle sue spalle nel giornale "Ammirevole la sua etica professionale,signorina Sullivan.

Così tardi e ancora così presa dal lavoro."

Lei tolse le foto di Clark.

"Già."disse Chloe "Beh,non sono stata invitata alla cena,quindi..."

"Beh,abbiamo molto in comune."disse Lionel camminando "Oh,ho parlato con il direttore editoriale

del Daily Planet,è tutto sistemato.

Una colonna settimanale sulla pagina di attualità secondo..."

Lionel la indicò con entrambe le mani "...il punto di vista di una giovane giornalista.

Per quanto riguarda l'altra questione,sono entrato in contatto con delle mie conoscenze all'interno

dell'Air Force e sto cercando di farle avere un addestramento che possa esser compatibile con

quest'altro lavoro,non appena terminato il liceo."

Chloe sorrise "Non so come ringraziarla."

"Ah,promuovere un promettente giovane talento è già per se stesso una ricompensa."disse Lionel

che si avvicinò e si sedette sulla scrivania "Ho già il primo incarico da affidarle.

Un completo profilo investigativo su Clark Kent."

"Che interesse può avere il Daily Planet ad un articolo su uno studente di Smallville?"disse Chloe.

"Non è per il Daily Planet."disse Lionel "Loro poi la contatteranno.

No,questo è per me,da tenere in completa segretezza.

Basterà che lei metta insieme tutte le informazioni che possiede sulla famiglia Kent."

Chloe restò in silenzio e sbalordita,poi si alzò "Wow...io...incredibile…

Avevo messo da parte il mio scetticismo giornalistico,ero arrivata persino a pensare che lei fosse

davvero interessato ad aiutarmi!"

"Eh lo so,ma ora sta giocando nel mondo reale signorina."disse Lionel accarezzando lo schermo del

computer "E la realtà è diversa dai sogni.

Bisogna dare per avere."

"Signor Luthor,non so che tipo di interesse lei abbia per Clark,ma può prendere la sua offerta e

ficcarsela nelle tasche dei suoi costosi pantaloni."disse Chloe.

"Clark è fortunato ad avere un'amica come lei."disse Lionel "Tutta questa integrità."

Lionel si alzò "Ma mi domando,se dovesse fare una scelta,lui sacrificherebbe mai i suoi sogni...per

essere leale con lei?"

Lionel uscì.

Un'ambulanza era su una strada di campagna di notte e trasportava Walden che era legato ad un

lettino.

Il dottore con gli occhiali,che era accanto al guidatore,guardò verso dietro "Si è svegliato?"

L'uomo che era dietro controllò Walden "No,ne avrà ancora per ore."

Walden aprì gli occhi.

Poco dopo il mezzo si fermò e dall'interno uscì una forte luce bianca.

Clark toccò un bicchiere con un cucchiaio "Potrei avere la vostra attenzione signori?

Credo che Lex mi abbia scelto come testimone perché sa quanto io mi senta a mio agio a parlare in

pubblico."

Tutti risero.

"Ho cercato in tutti i libri,da Socrate fino a Shakespeare con la speranza di trovare le parole per

descrivere il sentimento che lega Helen e Lex."disse Clark "Ma mi sono reso conto che non

esistono parole per definirlo.

Quando si provano dei sentimenti non ci sono parole.

Tu ci credi.

E corri anche dei rischi.

Sei disposto a sacrificare qualunque cosa pur di non perderli.

Non importa quanto costerà."

Clark prese un bicchiere "A Helen e a Lex."

Tutti alzarono il bicchiere e ripeterono la frase.

Lex baciò Helen e poi si alzò abbracciando l'amico.

"Gran bel discorso Clark."disse Lex.

"Grazie."disse Clark che iniziò ad avvertire un suono stridulo nella testa chinandosi e toccandosi la

tempia destra con la mano destra.

"Clark?"disse Lex "Stai bene?"

"Si,vado a prendere un po' d'aria."disse Clark che andò via e poi anche i genitori lo seguirono.

Clark si appoggiò ad un tavolo e fu raggiunto dai genitori.

"Clark?"disse Marta.

"Che succede?"disse Jonathan.

"È la chiave."disse Clark "C'è qualcosa che non va a casa.

Devo andare."

Clark corse a super velocità ed entrò nel fienile,poi vide una grande cassetta degli attrezzi rossa

aperta e cominciò a controllare all'interno.

Walden apparve dietro di lui "Ero venuto a cercare te."

Walden mostrò la chiave ottagonale "E ho trovato la prova."

Clark si avvicinò e l'altro indietreggiò.

"Tu...sei il figlio."disse Walden.

"Dottor Walden mi ascolti...lei ha bisogno d'aiuto."disse Clark.

"No."disse Walden "Tu devi morire."

Walden fece uscire un raggio di luce bianca dalla mano destra e colpì Clark mandandolo

contro una parete che esplose letteralmente.

Clark volò per molti metri all'esterno e si schiantò a terra facendo un buco,poi si alzò.

Walden uscì passando per il buco mentre Clark indietreggiava tenendosi la mano destra sulla

pancia.

"Dottor Walden..."disse Clark.

Walden fece uscire il raggio dalla mano destra prendendolo in pieno petto e sollevandolo dal suolo.

"Dottor Walden!..."disse Clark "NOOO!"

Clark fece uscire i fasci di calore dagli occhi colpendolo alla spalla destra e facendolo cadere.

Il raggio cessò e Clark cadde a terra facendo un buco.

I 2 si alzarono.

"Lei sta facendo uno sbaglio."disse Clark.

"Non credo!"disse Walden avvicinandosi "Io devo salvare l'umanità!"

Clark corse a super velocità e Walden fece uscire il raggio dalla mano seguendolo,ma colpì il suolo

e poi una cisterna rossa che esplose uccidendolo e bruciandolo.

Clark si avvicinò e vide il suo corpo carbonizzato.

Lex arrivò nello studio,dove era Helen,con 2 bicchieri in mano.

"Emicrania di Clark a parte,mi sembra proprio che la serata sia trascorsa senza incidenti."disse Lex

dandole un bicchiere "Che succede?"

"Niente."disse Helen.

"Helen..."disse Lex. "Se vogliamo passare la vita insieme dobbiamo essere sinceri.

Lo dici sempre anche tu."

Lei fece alcuni passi "Ho trovato un fascicolo sulla signora Kent nel tuo scaffale.

Conteneva cartelle cliniche molto riservate."

Helen si sedette "Provenienti dal mio studio."

"Le ho avute dagli agenti del controllo sanitario che stavano indagando sulla signora Kent."disse

Lex.

"Cioè hai corrotto qualcuno per averli?"disse Helen.

"Te l'ho già detto,i Kent sono molto importanti per me,ero preoccupato per la salute di Marta."disse

Lex sedendosi "Ma tu che cosa stavi cercando?"

"Qualcosa che hanno rubato nel mio studio."disse lei.

"E tu credi che io sia coinvolto nel furto?"disse Lex.

"Ti prego,dimmi che non lo sei."disse Helen.

"Se veramente mi ritieni capace di un atto del genere Helen,penso che non dovresti sposarmi."disse

Lex.

"Forse hai ragione."disse Helen che posò il bicchiere e uscì.

Lex posò il bicchiere,si alzò e andò verso la libreria,avvicinandosi ad uno scaffale che aveva un

piano obliquo con 2 libri sopra e premette un pulsante sotto di esso.

Il ripiano si sollevò e mostrò un secondo ripiano orizzontale con dei soldi e una scatola nera

rettangolare,con coperchio bianco.

Lex prese l'oggetto e lo aprì.

L'interno era vuoto,tranne per 2 placche circolari ai lati,poste su delle basi di legno attaccate al

fondo,che tenevano un lungo oggetto cilindrico di metallo.

Lex prese l'oggetto,lo aprì e da esso uscì del vapore,poi estrasse un oggetto cilindrico di vetro con

dentro il sangue di Clark.

Clark era seduto al tavolo della cucina e poggiò l'oggetto ottagonale sul tavolo.

Indossava una camicia nera,con quadrati blu.

"Ho dovuto strapparglielo dalle mani."disse Clark.

"Non è stata colpa tua Clark."disse Marta che era accanto a lui "Era fuori di se."

"Anche lo sceriffo e d'accordo,figliolo."disse Jonathan andando alla sua destra "Walden è il solo

responsabile della sua morte."

"E se invece avesse ragione?"disse Clark "Se io rappresentassi una minaccia per l'umanità?"

"Non ci crederò mai."disse Marta "Non dovresti farlo neanche tu."

"Allora che vuol dire?"disse Clark "Arriverà il giorno in cui mi metterò alla ricerca per governare?"

"Non lo sappiamo figliolo."disse Jonathan toccandogli la spalla destra "Ma se e quando quel giorno

arriverà,tua madre e io sappiamo con certezza che farai la cosa giusta."

Clark guardò l'oggetto.

Lionel Luthor era nella stanza di un obitorio e sollevava un telo verde che copriva il corpo di

Walden che era disteso su un tavolo di metallo rettangolare,con un rubinetto in fondo.

Dalla parte opposta del tavolo c'era una dottoressa anziana,con capelli neri,corti,maglietta

viola,pantaloni viola,scarpe nere,camice bianco e guanti bianchi.

Sopra il tavolo c'era una grande lampada circolare.

La stanza aveva pareti grige,con porta e finestra in fondo,con delle tende sui vetri.

A metà parete c'era una placca di metallo orizzontale che percorreva l'intera stanza e dietro cui

c'erano delle luci verde spento.

Sopra la placca rettangolare,a destra,c'era uno scaffale con dei libri e delle cartelline rosse e blu,con

sotto dei grembiuli blu attaccati alla placca stessa.

Sulla sinistra della stanza,accanto alla porta,c'era un altro ripiano con dei contenitori.

"Il corpo è carbonizzato,impossibile riconoscerlo."disse lei che prese la mano destra di

Walden"Però guardi..."

Lionel si avvicinò vedendo che sulla mano sinistra c'era una zona ottagonale non bruciata con dei

simboli rossi incisi.

"Qualunque cosa avesse in mano,ha protetto completamente la zona di pelle che copriva."disse la

dottoressa "Non ho mai visto niente di simile."

Lui la guardò "Me la mandi."

Lionel andò alla porta.

La donna rise "Mandarle cosa?"

"La mano."disse Lionel uscendo.

Lana,con addosso ancora gli abiti della festa,entrò nel fienile trovando il secondo piano vuoto.

"Non ti avevo ancora detto quanto eri bella stasera."disse Clark.

"Clark...mi hai spaventata."disse Lana.

"Tu mi hai sorpreso."disse Clark.

"Volevo solo vederti."disse Lana "Sei scappato dalla cena.

Il tuo discorso era meraviglioso."

Lui si avvicinò "Ho una musa ispiratrice."

Lei abbassò la testa "Scusa,sono così confusa su di noi.

In realtà...ho paura."

"Anche io."disse Clark.

"Hai così tanti segreti nella tua vita."disse Lana.

"Lo so,ma non voglio che i miei sentimenti per te siano uno di quelli."disse Clark.

"Neanch'io lo voglio."disse lei.

Lui si avvicinò e la baciò.

Chloe assistette alla scena da sotto,pianse e andò via.

Poco dopo i 2 scesero e lei gli accarezzò il volto,poi andò via.

Ajak e l'altro erano sospesi in aria.

"Se posso esprimere un'opinione...non credo che diventerà pericoloso."disse l'uomo.

"Gli eventi sono imprevedibili,lo abbiamo imparato nel corso delle ere."disse Ajak che indicò verso

il basso con l'indice destro "E adesso?"

"Kal El."disse la voce maschile dentro la testa di Clark "È tempo."

Uscendo Clark vide che dallo spazio tra le tegole della porta obliqua della cantina usciva luce gialla.