SMALLVILLE:KILLER SENZA VOLTO
La campanella suonò nella scuola di Smallville e gli studenti uscirono.
Su un muretto perpendicolare all'entrata c'era una ragazzo seduto che beveva da una bottiglia di
plastica con tappo rosso.
Aveva i capelli castani,giacchetto di pelle nera,maglietta grigia,jeans blu e scarpe nere.
Un altro ragazzo gli arrivò alle spalle,lo toccò e poi si sedette alla sua sinistra.
Il secondo aveva i capelli neri,maglietta blu,con maniche rosso scuro,pantaloni neri e scarpe
nere,più zaino nero sulla schiena.
"Resti qui a prendere aria?"disse il secondo.
"Ho sete."disse il primo "Cos'è un crimine?"
"Ti do un passaggio,dai."disse il secondo.
"Sto aspettando una persona."disse il primo.
Lana uscì dalla scuola.
Aveva i capelli lunghi,sciolti,maglietta azzurra,scollata,jeans blu e scarpe nere,più una borsetta blu.
"Lana Lang?"disse il secondo vedendo che il primo la fissava "Molto originale."
"Ho sentito che è di nuovo single."disse il primo.
"È scritto sul sito ufficiale dei suoi tampinatori?"disse il secondo.
"Non la sto tampinando."disse l'altro.
"No,sai a memoria i suoi orari solo per divertimento."disse il secondo vedendola salire in auto "Ne
ha talmente tanti dietro che ha bisogno della protezione dei servizi segreti."
Il primo andò alla sua auto "Ciao."
"Ciao."disse lei sorridendo e mettendo in moto.
Lui osservò la macchina andare via e l'altro gli si avvicinò dandogli una pacca sulle spalle "Ottimo
inizio!
Forse tra una decina d'anni riuscirai a formulare una frase intera."
"Ci vediamo dopo."disse il primo che andò via.
Nella scuola la sala piscina era vuota e buia,tranne le luci dentro l'acqua.
Lana era su un trampolino con un costume fucsia che le copriva petto,pancia e la zona della vita.
Lei si tuffò e nuotò nell'acqua della piscina,poi sentì un tonfo e si fermò "Chi è?"
Lei continuò a nuotare.
Sotto l'acqua c'era il ragazzo che le aveva parlato,adagiato sul fondale a gambe incrociate e a torso
nudo.
Lei continuò a nuotare da una parte e dall'altra,ma lui le afferrò le gambe,la trascinò sotto l'acqua e
le mise il braccio sinistro intorno al collo,ma lei si voltò e gli afferrò la testa,poi gli diede un calcio
sulla pancia tornando a galla.
"AIUTO!"urlò Lana "AIUTO!"
Lui la tirò giù e le strinse la gola con le mani,ma poi un proiettile entrò in acqua e uccise il ragazzo.
Lana tornò in superficie mentre una pietra scura,con parti verdi,cadde in acqua.
Lana nuotò verso il bordo e vide che in alto c'era un uomo nel buio,con fucile di precisione,posto
dietro ad un buco circolare sulla parte alta della parete.
L'uomo andò via.
Il giorno dopo Clark e Pitt erano nella scuola.
Clark indossava la maglietta rossa a mezze maniche ,jeans blu,scarpe nere e aveva lo zaino
rosso,mentre Pitt indossava una camicia celeste,canottiera bianca,jeans blu e scarpe nere.
Pitt prese un giornale da un contenitore di metallo rettangolare azzurro posto su un tavolo.
"A quanto pare hai trovato un sostituto nell'arena dell'eroe."disse Pitt.
"Non so se definirlo un eroe."disse Clark camminando con l'altro "Mi interessa solo che Lana stia
bene."
"Lo so."disse Pitt "L'hai più vista?"
"Non sono la persona che vuole avere più intorno in questo momento."disse Clark che arrivò ad una
zona dove era pieno di studenti riuniti intorno allo sceriffo che prendeva appunti e venne raggiunta
da un altro agente.
"Forza,smammare."disse la donna e gli studenti andarono via.
"Jack ha fatto tipo la piscina della paura con Lana."disse Pitt.
Chloe li raggiunse.
"Indossava una maglietta bianca,con macchie blu,rosse,verdi e gialle,senza maniche,jeans blu e
scarpe nere,più borsa chiara e diversi faldoni tenuti con la mano sinistra.
"Già,non lo avrei mai creduto capace di aggredire una persona,ma non credo che fosse un
adolescente come tutti gli altri."disse Chloe.
"Perché?"disse Pitt mentre i 3 entravano nel Torch "Che intendi?"
"Ti dice niente il meteorite con la scritta "Mostro"trovato vicino al corpo?"disse Chloe
sedendosi"Ti ricordi la gita che abbiamo fatto a Crater Lake?
Quella in cui mi sono cadute le chiavi dal pontile?"
"Si,stavi per chiamare i Marines."disse Pitt.
"Te le ha ripescate Jack?"disse Clark.
"Si,ed è rimasto sott'acqua per 6 minuti."disse Chloe "A meno che tu non sia un professionista o un
maestro di yoga,è impossibile."
"E la lista che centra?"disse Clark.
"Ah,sono solo le mie sensazioni,sai..."disse Chloe che guardò il computer "Quel genere di cose
fuori dall'ordinario.
C'è una specie di purgatorio prima di entrare nel muro delle stramberie."
Clark indicò il computer con la mano destra "Hai un file che riguarda Jack?"
Chloe aprì dei file sul computer "Beh...ecco,un po' di tempo fa ho cominciato a sospettare
che avesse delle capacità anfibie dovute al contatto con il meteorite."
"Non è che,per caso,stai esagerando un po',Chloe?"disse Pitt.
"Non credo sia l'unico a nascondere qualcosa."disse Clark "Voglio dire,non è un po' strano...che un
guerriero armato sbuchi proprio mentre Lana viene aggredita?"
"Se vuoi proprio seguire la pista dell'enigmatico giustiziere tranquillo,perché io preferisco
occuparmi di Jack."disse Chloe.
"Beh,questo farebbe presumere che io lavori qui."disse Clark.
"Beh,non è mai stato chiaro chi fu a decidere che tu te ne andassi."disse Chloe "Senti,Clark,potrei
dirti che sono sommersa di lavoro al Daily Planet,ma la verità è che speravo che tu tornassi."
I 2 si sorrisero.
Lionel era nel suo studio e parlava al cellulare.
Indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"D'accordo dottore."disse Lionel "Farò fare un salto a Lex per un esame diciamo...alla fine della
settimana.
D'accordo,si.
Comunque,grazie."
Le porte si aprirono e Lex entrò dentro lo studio portando una valigia di metallo.
Lui indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lex."disse Lionel che gli strinse la mano "Ben tornato alla Luthor Corporation."
"È come se non fossi mai andato via."disse Lex.
"Ti ho fatto preparare l'ufficio accanto al mio,avrai la vista sul centro."disse Lionel.
"Apprezzo il gesto,ma non sono venuto per godermi il paesaggio,sono qui per aumentare i
profitti."disse Lex.
"Lex,Lex...questo lavoro non te lo tocca nessuno."disse Lionel che andò a prendere una cartellina
nera dalla scrivania "E ora che fai parte del gruppo diligenziale dovresti riempire questi documenti.
Caffè?"
"No,grazie."disse Lex posando la valigia e aprendo la cartellina"Un'assicurazione sulla vita."
"È normale per tutti gli impiegati di livello superiore."disse Lionel versandosi da bere.
"50 milioni di dollari è normale?"disse Lex.
Lionel rise e lo guardò "Non devi sottostimarti,è quello che vali figlio mio."
"Doubav naj-ri."disse la voce disumana nella testa di Lex.
Lionel rise ancora "Sembri riluttante Lex.
Davvero non capisco."
Lex si avvicinò "È difficile non considerare le implicazioni quando la tua morte ha il segno del
dollaro attaccato addosso."
"Lex,avevo sperato che saresti riuscito ad andare al di la di questa tua diffidenza."disse Lionel.
"È solamente buon senso."disse Lex.
"No,tu sei un bene della fondazione Lex,se dovesse succederti qualcosa la società dovrà essere
risarcita delle sue perdite."disse Lionel toccandogli le spalle con le mani.
"Noavhaumn iuk granavun or noavhaumn."disse la voce mostruosa nella testa di Lex.
"D'accordo." disse Lionel allontanandosi "Se questo per te è inaccettabile io lo capisco.
Puoi..."
Lionel andò verso la finestra e poi guardò il figlio "...riconsegnare il tuo tesserino di sotto quando
andrai via."
La sera seguente Lana era al Taloon e prese una tessera rossa da un cliente mettendola su un vassoio
circolare.
Lei aveva i capelli legati dietro la testa,camicia blu,jeans blu e scarpe nere.
"Ehi Lana?"disse Clark entrando "Come stai?"
"Ciao."disse lei "È un po' che non ci vediamo."
"Ho pensato che fosse meglio così."disse Clark.
"Meglio per chi?"disse lei andando dietro al bancone.
"Non vorrei disturbarti,sto scrivendo un articolo su Jack per il Torch."disse Clark mentre lei posava
un vassoio sul bancone.
"Fantastico Clark."disse Lana "Che cosa vuoi sapere?"
"Hai detto alla polizia che c'era un amico con lui quando ti si è avvicinato,forse puoi
indicarmelo."disse Clark.
Lei uscì da dietro il bancone e si mise alla destra di Clark che sfogliò un album di foto di ragazzi
della scuola e ne indicò 1 "Credo che sia lui."
"Ven McNult,grazie."disse Clark.
"Felice d'esserti d'aiuto."disse lei allontanandosi.
"Lana."disse lui che le prese la mano destra e lei si fermò.
"Sei qui in veste ufficiale o no?"disse Lana.
"Scusa se non mi sono più fatto vivo."disse Clark.
"Clark lo so che non stiamo più insieme,ma non devi cercare nessuna scusa per venire a
trovarmi."disse Lana.
Chloe arrivò sul posto con una cartellina che venne messa sul tavolino "Ehi gente,possiamo scartare
l'ipotesi del maestro di yoga."
Lei aprì la cartellina "Guardate cosa mi ha dato il mio contatto al coroner?"
Chloe mise delle foto sul bancone "Non c'è niente di simile nel rapporto sull'autopsia di Jack."
Le foto mostrarono delle branchie sul collo del ragazzo.
"Che ci crediate o no,trattasi di branchie."disse Chloe.
"È disgustoso."disse Lana.
"Personalmente trovo più impressionante la ferita aperta."disse Clark.
"Ok,se quel tizio non avesse sparato in quel momento,io sarei morta,perciò scusate se non nutro
simpatia per quel ragazzo pesce che ha tentato di annegarmi."disse Lana.
"Non è stato Jack a chiedere di essere colpito dai meteoriti."disse Clark.
"No,proprio come Greg Arkin non aveva chiesto di diventare un ragazzo insetto e Tina Greer non
aveva chiesto di diventare una mutante."disse Lana andando dietro al bancone "Sentite,la questione
è che quando scatenavano i loro poteri impazzivano e cercavano di uccidermi.
Tina è persino tornata una seconda volta."
Clark abbassò la testa.
"Chloe è stata aggredita da molta più gente di me,vi ricordate Justin Gainers e Sean Kelvin?"disse
Lana.
"Si...1 ha cercato di infilzarmi con dei fantastici attrezzi agricoli e l'altro voleva il mio calore
corporeo."disse Chloe sorridendo "Grazie che me l'hai ricordato."
"Dico solo che un colpo di fucile è più drastico per me."disse Clark.
"E tutte le volte che ci hai salvato da quegli psicopatici?"disse Lana "Che cosa ti rende diverso da
quello che ha sparato?"
"Innanzi tutto non ho mai ucciso nessuno."disse Clark.
"E allora come ti spieghi Tina Greer?"disse Lana "La sua polizia ha trovato il suo corpo
infilzato…"
"Quello che le è successo se l'è procurato da sola,io stavo proteggendo te."disse Clark.
"Parole di un vero eroe."disse Lana andando via.
Metropolis.
Una donna aprì una delle porte dell'ufficio di Lionel e fece entrare Chloe.
La donna aveva i capelli legati dietro la testa,giacca nera,gonna nera corta e scarpe nere con i tacchi.
Chloe aveva un giaccone nero lungo posto sull'avambraccio destro.
"Signorina Sullivan,che bella sorpresa."disse Lionel posando una cartellina.
"Mi ha portato per caso un'aggiunta al suo articolo su Clark Kent?"disse Lionel e lei mostrò una
cartellina blu.
"È il mio ultimo articolo per il Daily Planet,sono venuta darle le dimissioni."disse Chloe.
"Oh..."disse Lionel prendendo la cartellina "...il nostro accordo è giunto alla fine."
"L'amicizia di Clark è troppo importante per me."disse Chloe.
"Non posso dire che me l'aspettavo,ma che sia deludente si."disse Lionel.
"Spiacente signor Luthor,ma ci sono persone che sanno vivere una doppia vita meglio di altre."disse
Chloe voltandosi.
"Lei mi ha frainteso,signorina Sullivan."disse Lionel posando il fascicolo e alzandosi mentre lei si
fermava "Non sarà deludente per me…
Lo sarà per suo padre."
"Che cosa centra lui con questa storia?"disse Chloe.
"Credo che volesse farle una sorpresa,ma suo padre...ha da poco lasciato un cospicuo acconto per
una casa che si affaccia sul campo da golf."disse Lionel.
Chloe alzò le sopracciglia e sorrise "Mio padre non ha ancora finito di pagare lo scalda
bagno,dubito seriamente che si trasferisca."
"Forse è un modo per festeggiare la sua promozione."disse Lionel "Quando l'ho ricompensato per il
lavoro fatto e per la dedizione mostrata alla Luthor Corporation era traboccante d'orgoglio.
Oh...sarebbe devastato se si ritrovasse improvvisamente senza lavoro."
"Lei non può fargli questo..."disse Chloe.
"Si che posso."disse Lionel "Ma non lo farò e questo perché ho ragione di credere che noi avremo
una lunga e fruttuosa collaborazione,signorina Sullivan."
Lei restò senza parole.
Ven camminò per la scuola con una radio della polizia legata alla cintura e delle cuffie connesse ad
essa.
Indossava una maglietta rosso scuro,con un numero giallo,jeans blu e scarpe nere.
Udì la voce dello sceriffo alla radio "No,non abbiamo ancora trovato nulla,ci terremo in contatto..."
" Ven McNult?"disse Clark raggiungendolo e porgendogli la mano.
Clark indossava una camicia azzurra a mezze maniche,jeans blu e scarpe nere.
"Ciao,Clark Kent."disse Clark e Ven gli strinse la mano "Mi dispiace per il tuo amico Jack."
"Grazie."disse Ven fermandosi "Corteggiava tutte le ragazze,ma ancora non ci credo che ne abbia
aggredita una."
Ven andò agli armadietti e spense la radio "Radio della polizia.
Così so se hanno preso l'assassino di Jack."
"Sto scrivendo un articolo per il Torch,potresti darmi qualche notizia su Jack?"disse Clark.
"Quello che so l'ho già detto alla polizia."disse Ven.
"Capisco."disse Clark che vide la foto del padre nell'armadietto,incollata sul retro dello
sportello"Non ho mai visto tante medagliette,quello è tuo padre?"
Ven annuì.
"Dev'essere stato un eroe."disse Clark.
"Infatti."disse Ven "Facevamo sempre tutto insieme."
La campanella suonò e Ven chiuse l'armadietto.
"Scusa,ma devo andare."disse Ven andando via.
"Ehi?"disse Chloe entrando nel Torch e trovando Clark seduto al suo computer "Ti ricordi la roccia
trovata vicino al corpo di Jack con la parola "Mostro"scritta sopra?"
Chloe posò la cartellina che aveva in mano e prese un foglio "La polizia ne aveva già trovata
un'altra.
Ti presento Leonard Wallace."
Lui prese il foglio.
"Viveva da queste parti ed è stato ucciso 2 settimane fa."disse lei "Qualcuno ha messo una roccia
simile vicino al suo corpo."
"Perché credi l'abbiano ucciso?"disse Clark.
"Non ti so dire,ma il mese scorso,quando gli ho portato il maggiolino all'officina,giuro di aver visto
il suo braccio allungarsi di quasi 2 metri sotto la mia auto."disse Chloe "Ho fatto una ricerca su di
lui e magari era uno che faceva molti allenamenti,ma,al contrario di Jack,Wallace non ha dato segni
di follia."
"Il misterioso eroe non va in giro a salvare la gente,ma gli da la caccia."disse Clark.
"Nuova ipotesi,non salvatore,ma giustiziere."disse Chloe "Ma perché?"
"Per vendetta."disse Clark che voltò il computer "Il padre di Ven McNult era un reclutatore della
marina ed è stato ucciso da Tina Greer."
"Tina è morta e lui decide di fare il killer con tutti gli altri."disse Chloe.
"Ven combatte la sua guerra personale."disse Clark.
Alcune ore dopo Clark e Pitt camminavano nei boschi.
Clark aveva indossato il giaccone chiaro,mentre Pitt indossava un giaccone blu,camicia rossa,con
linee bianche,jeans blu e scarpe marroni.
"Clark,la mia definizione di escursione è finita 2 miglia fa."disse Pitt.
"Dobbiamo trovare delle prove per la polizia."disse Clark "Veniva sempre qui con suo padre.
Ci siamo quasi."
"Già."disse Pitt "L'hai detto anche quando hai forzato l'armadietto,la sua auto e la sua casa."
I 2 arrivarono in una zona dove c'era una lunga casa di legno,ad un piano solo,con tetto triangolare
e varie parti di esso coperte di vegetazione.
"Jack è stato ucciso con un fucile da caccia."disse Clark.
"Figurati."disse Pitt spalancando le braccia "Lo trovi dietro lo schienale di qualunque furgone in
città."
Clark aprì la porta della casa e accese una torcia.
"A questo posto servirebbe una passata di aspirapolvere."disse Pitt.
Dentro era pieno di mobili,scaffalature e teche.
C'erano anche teste di animali imbalsamati appesi in alto.
"Va bene Clark,qui non c'è niente."disse Pitt.
Clark illuminò uno specchietto rettangolare inserito in una grossa placca rettangolare verde nel
muro,con 3 ripiani a destra su cui c'era una foto del padre sul ripiano più basso e dei contenitori
sugli altri.
"Era molto legato a suo padre."disse Clark.
"Clark,per quanto ne so, non è un crimine il legame affettivo tra padre e figlio."disse Pitt.
Clark si guardò intorno e vide una porta di legno chiusa a chiave,poi usò la vista a raggi x vedendo
che dietro c'era un ripiano pieno di fucili di precisione.
"C'è un vero arsenale qui dentro."disse Clark avvicinandosi.
"Andiamo,è un capanno da caccia,che cosa ti aspettavi?"disse Pitt.
Clark stritolò il lucchetto con la mano destra,poi aprì la porta e illuminò l'interno trovando anche
delle balestre e una scritta verde sulle pareti,poi illuminò dei fogli appesi sulle tegole di legno dei
muri dove c'erano delle foto e delle "x"verdi su di esse.
Una delle foto era di Lex Luthor.
"Oh...che cosa ci fa qui la foto di Lex Luthor?"disse Pitt.
"Pitt...chiama lo sceriffo."disse Clark che corse a super velocità.
Lex si recò alla sua auto parcheggiata alla base della Luthor Corporation.
Uscì da un ingresso rettangolare,con porte di vetro,con sopra un lungo tetto rettangolare con
colonne cilindriche che aveva sopra la scritta Luthor Corp composta da lettere bianche.
Clark corse in strada a super velocità.
Lex andò all'auto.
Dietro delle grate verticali di un altro palazzo c'era Ven con un fucile che caricò e poi lo puntò
verso Lex.
Clark continuò a correre.
Ven sparò,ma Clark mise la mano destra dietro la nuca di Lex che parò il proiettile.
"LEX STA GIÙ!"disse Clark che lo fece chinare mentre l'altro continuava a sparare bucando i
finestrini.
Degli uomini armati uscirono dal grattacielo.
"QUALCUNO STA CERCANDO DI UCCIDERLO!"disse Clark portando Lex verso
l'entrata"PORTATELO DENTRO!"
Gli uomini portarono via Lex,mentre Clark gettava a terra il proiettile,poi corse a super velocità
afferrando Ven che stava uscendo dall'edifici caddero a terra in strada.
Delle rocce verdi uscirono dallo zaino di Ven e Clark iniziò a stare male.
"Tu sei uno di loro."disse Ven alzandosi "Ti ho visto prendere quel proiettile e fermarlo con la
mano.
Chi sei tu?
Un mostro a prova di proiettile?"
Ven guardò le rocce,poi sorrise e mise il piede sinistro sulla spalla di Clark voltandolo,poi raccolse
le pietre "Che succede?
Un secondo fa stavi bene."
Ven sorrise "Questa roba ti fa star male?"
Ven mise una delle rocce vicino al viso di Clark che si lamentò "Guardati.
Ti piacerebbe assaggiare un pezzo di meteorite?
Cosa si prova?"
Delle macchine nere andarono verso di loro,così Ven mise una roccia sul petto di Clark e scappò.
Clark si mosse togliendosi la roccia di dosso.
Poco dopo Clark andò da Lex insieme a 2 uomini in giacca e cravatta.
Lex era circondato da altri uomini con gli stessi vestiti.
La zona del palazzo dove erano era immensa,c'erano delle colonne cilindriche in lontananza con 2
corridoi e sulla parte alta le colonne avevano 4 travi gialle dirette verso il soffitto metallico.
Il gruppo che sorvegliava Lex era davanti ad una scala con un muro obliquo a sinistra e con
ringhiera.
"Lex?"disse Clark.
"Tranquilli."disse Le lo lasciarono "Tranquilli.
Clark,come sapevi che stava per uccidermi?"
I 2 scesero le scale.
"È lo stesso che ha sparato all'aggressore di Lana."disse Clark.
"E perché adesso vuole me?"disse Lex.
"Senti,so che ti sembrerà strano,ma questo Ven è convinto che i meteoriti a Smallville
abbiano...alterato certe persone."disse Clark mentre i 2 scendevano una seconda rampa di scale.
"Che intendi con "alterato"?"disse Lex.
"Crede che quelle persone abbiano sviluppato particolari abilità e le sta cercando."disse Clark "Ha
una lista nera.
L'hanno trovata nella sua baita e ci sei anche tu."
"L'unica abilità che ho è giocare in borsa è innamorarmi della donna sbagliata."disse Lex.
"Senti,è ovvio che è pazzo."disse Clark.
"Ci dev'essere una ragione se ha scelto me."disse Lex.
Il pomeriggio seguente Chloe scrisse al computer.
Indossava una maglietta arancione,scollata,pantaloni neri e scarpe nere.
"Pensaci,Lex è sopravvissuto alla pioggia di meteoriti,ad un incidente d'auto quasi fatale e ad un
disastro aereo."disse Chloe mentre Clark andava avanti e indietro "Non basta avere soldi per
permettersi un angelo custode con quei poteri."
"Guarda qua."disse lei e Clark guardò il computer "La cartella clinica di Lex dice che ha una
quantità di globuli bianchi fuori dalla norma e,insomma,è sufficiente per essere un po' perplessi
no?"
"Hai un archivio anche su Lex adesso?"disse Clark "Non hai ancora imparato la lezione sui file
segreti?"
"Sono soltanto degli appunti personali,da quando la curiosità è un crimine scusa?"disse Chloe.
"Da quando qualcuno è entrato nel tuo database e l'ha trasformato in lista nera."disse Clark "Ven
aveva una stampa dello stesso file nel suo rifugio."
"Ven ci ha aiutato a mettere questo computer."disse Chloe "Deve aver superato la mia password.
Oh Dio Clark...è tutta colpa mia."
Lei si mise la mano sulla bocca.
"Chloe,mi dispiace,non volevo incolparti."disse Clark "Non hai premuto tu il grilletto."
"No,ma ho caricato l'arma e l'ho puntata nella giusta direzione."disse Chloe.
Lionel entrò nel suo ufficio che aveva molte guardie all'entrata.
Lui indossava il lungo cappotto nero.
"Dov'è?"disse Lionel entrando e trovando Lex seduto sul divano nero senza la giacca "Grazie
a Dio stai bene."
Lionel si sedette "D'ora in poi ti farò proteggere dalla mia scorta personale."
"Ah...apprezzo il gesto papà,ma un adolescente con manie omicide non riuscirà a togliermi di
mezzo."disse Lex.
"Non essere altezzoso come sempre."disse Lionel "Finiscila."
"Doubav whaav lat ukee agh daggog."disse la voce mostruosa nella testa di Lex.
Lex guardò il padre "Perché ti preoccupi tanto?
Adesso sono assicurato."
"Non ancora."disse Lionel "Ci sono delle difficoltà ad ottenere una copertura."
"Najor avhinkuk tug ro himukelf."disse la voce nella sua testa.
"E quali sono i motivi."disse Lex.
"Beh la tendenza che hai dal trovarti ad un passo dalla morte ti ha reso un soggetto un po' a
rischio ai loro occhi."disse Lionel mentre Lex si metteva la mano sinistra sulla bocca.
"Najor avoo deukireuk your deaavh."disse la voce nella sua testa.
Lex sorrise "Io credevo che riuscire a sopravvivere servisse a qualcosa."disse Lex.
Lionel sorrise e gli mise una mano sulla spalla destra"Hai ragione sistemerò tutto,non
preoccuparti."
"Survivaumn iuk uukeleukuk auk gujat auk najor iuk nadar avhe gajal."disse la voce nella testa di
Lex.
Lionel si alzò e si tolse il giaccone.
"Papà...prima della pioggia di meteoriti...mi sono mai ammalato?"disse Lex.
"Quando eri bambino hai avuto l'asma,ma...non credo nient'altro,niente di serio."disse Lionel.
"Non trovi che sia un tantino strano che io non sia stato male neanche un giorno da allora?"disse
Lex alzandosi e avvicinandosi al padre.
"Lat ayh ukavrongas."disse la voce nella sua testa.
"Con questo che vuoi dire Lex?"disse Lionel.
"Niente."disse Lex "Evidentemente ho ereditato dei geni forti."
I 2 risero e Lex andò via.
Clark entrò nel Taloon con addosso il giaccone chiaro,lo zaino e una cartellina blu.
Entrando vide lo sceriffo andare verso l'uscita.
La donna aveva i capelli legati dietro la testa.
"Sceriffo Adams?"disse Clark "Non ha ancora trovato Ven?"
"Stiamo in allerta,ma non c'è ragione di credere che sia tornato a Smallville."disse lei andando
verso la porta.
"Io credo di si."disse Clark mostrandole un foglio "Dia un'occhiata qui."
Lei si voltò verso di lui prima di aprire la porta.
"Una di queste persone sarà la sua prossima vittima."disse Clark.
"Ha doti medianiche ora,signor Kent?"disse la donna.
"Guardi soltanto i primi 3 nomi."disse Clark e lei lo fece prendendo il foglio.
"Chi glie l'ha dato?"disse Adams.
"Un amico che crede che questa gente sia legata ad un certo fenomeno...che si è verificato qui a
Smallville."disse Clark.
"Un fenomeno eh?"disse Adams "Non è di mia competenza."
"Lei non è costretta a crederci,ma Ven ne è convinto e queste persone sono in pericolo."disse Clark.
"Non farà male stare attenti."disse la donna uscendo.
"Come sta Lex?"disse Lana passando con un vassoio.
Indossava una maglietta fucsia,pantaloni neri e scarpe nere.
"Bene...credo."disse Clark "Si è già trovato in situazioni simili."
"Credono che sia stato Ven a sparare?"disse Lana prendendo delle tazze dai tavoli.
"Io si."disse Clark.
Lei lo guardò e camminò.
"Lo so che ti ha salvato la vita,ma non credo che fosse sua intenzione."disse Clark.
"No."disse Lana andando dietro al bancone "Certo,è stato solo casuale."
"Mi dispiace non intendevo questo."disse Clark.
"Clark,ho avuto la netta sensazione che fosse finita."disse Lana.
"Hai superato cose peggiori."disse Clark.
"Perché c'eri tu a proteggermi,ma stavolta sapevo che non saresti arrivato."disse Lana "Perciò
quando ho visto Ven,mi sono sentita sollevata pensando che c'erano persone come te."
"Lui non è come me."disse Clark "Devi giudicarlo per quello che è.
Un assassino.
Va bene diventare furiosi con chi vuole farti del male,ma non è giusto prendersela con quelli che
sono rimasti scossi a causa dei meteoriti.
Non è colpa loro,non hanno chiesto di essere diversi."
"La nostra vita sarebbe stata migliore per tutti quanti senza quella pioggia di meteoriti."disse
Lana"Per me...per Ven...per...Tina...e per tutti gli altri."
La notte seguente Ven era nel bosco a petto nudo,con i pantaloni da militare e faceva gli addominali
con il fucile in mano.
Dietro di lui c'era un fuoco acceso.
Poco oltre c'era un filo orizzontale con un'amaca."
"197."disse lui "198.
199.
200."
Lui si alzò e si avvicinò ad un tavolino che aveva un microscopio,diversi contenitori e
barattoli,contenenti dei pezzi di meteorite verde più altri pezzi messi sul tavolo.
Lui prese uno dei pezzi con la mano destra,poi lo gettò dentro un contenitore cilindrico messo su
una graticola sul fuoco.
Dentro il contenitore cilindrico c'era del liquido verde.
Poco tempo dopo lui prese dal tavolo un oggetto dal manico marrone,cilindrico,connesso ad un'asta
con una tenaglia in cima che stringeva un bicchiere chiaro ,cilindrico,lo immerse nel liquido e lo
estrasse,poi lo avvicinò ad una lastra di metallo rettangolare con un'incavatura rettangolare con dei
buchi.
Lui versò il liquido sulla placca rettangolare riempiendo i buchi.
Poco dopo Ven prese una pala di metallo,con la parte frontale simile ad un forcone e inserì le 2
punte sui buchi laterali della placca,la portò ad un grande secchio circolare di metallo e la immerse
nell'acqua facendola bollire.
L'acqua venne illuminata da luce verde.
Poco dopo estrasse la placca e la posò sul tavolo,prese una pinzetta ed estrasse i proiettili verdi
sorridendo.
Il giorno dopo Ajak era sospesa sopra la fattoria dei Kent tra le nubi.
Aveva i capelli neri,lunghi e lisci.
La riga dei capelli era a destra.
Indossava orecchini di cristallo.
Il collo era scoperto,dopo di che c'era una tuta aderente giallo ocra,nera e blu ceruleo.
Ai lati del collo,alla base,c'era la tuta aderente giallo ocra,dai contorni blu ceruleo.
Andando verso il centro del collo la tuta si piegava verso il basso,lasciando scoperto il centro del
collo, fino a raggiungere un cerchio dai contorni dorati,con l'interno blu ceruleo,con un ovale al
centro,blu scuro,con 3 punte sopra,una al centro e 2 verso i lati,2 all'altezza del diametro,orizzontali,
e 3 sotto identiche a quelle sopra.
Tra ogni punta incisa ce n'era una più piccola,appena visibile.
Nel punto tra il seno e la parte superiore del petto c'era una linea nera obliqua che andava verso il
cerchio,sia a destra che a sinistra,e la linea toccava i bordi del cerchio in alto,ma non troppo lontano
dalla metà.
Sotto la linea nera c'era una zona rettangolare blu ceruleo,obliqua verso il centro del petto,sia a
destra sia a sinistra.
Dalla circonferenza centrale,a destra, partivano 2 linee gialle,dalla parte bassa del cerchio,che
andavano verso l'alto e verso l'esterno,poi andavano verso l'alto, toccando la linea nera
superiore,mentre a sinistra c'era una piccola circonferenza blu ceruleo con il bordo dorato che aveva
una parte che toccava la circonferenza grande.
Sotto la circonferenza centrale,al centro del seno,c'era una circonferenza ovale con i contorni giallo
ocra,l'interno blu ceruleo,con un'altra circonferenza intorno con la parte superiore ed inferiore fuse
con quella più interna.
Il bordo inferiore della zona blu era nero.
Le 2 zone blu si univano al centro del petto,poi andavano verso il basso in rettangolare,poi la parte
blu andava leggermente a sinistra e poi andava in basso,formando il rettangolo blu che arrivava
sotto l'ombelico e aveva lo spigolo destro molto più lungo di quello a sinistra.
Oltre la linea nera obliqua sotto la zona blu sul petto,c'era una linea obliqua verso il
centro,gialla,sotto c'era una linea nera rettangolare grande,obliqua che si curvava verso il basso e
terminava a metà pancia,con la punta esterna più lunga di quella interna.
Dopo questa parte c'era una zona gialla,poi una linea nera per lato che dai seni si curvava verso il
basso e poi andava giù dritta.
La parte frontale dei seni e quella laterale esterna era del tutto nera,come anche la parte alta dei
fianchi,che avevano il bordo interno che si curvava verso il basso sul seno,poi andava dritto,si
fermava a metà pancia,andava verso l'esterno per poco,poi andava verso l'alto,curvandosi verso
dietro.
Sulla parte sinistra del corpo la tuta gialla aveva 4 tessuti rettangolari giallo ocra,fusi tra loro,lunghi
e con lo spigolo a destra più lungo di quello a sinistra.
Il tessuto più a sinistra era il più corto e arrivava a metà coscia sinistra,poi gli altri erano più lunghi
fino ad arrivare a quello più a destra che era lungo fin sotto al ginocchio e superava leggermente la
gamba sinistra,arrivando sulla parte più interna della destra.
Il terzo tessuto aveva la parte superiore che era blu a causa della linea che scendeva dal centro del
petto.
La zona blu era separata da quella gialla da una linea obliqua nera che andava in alto verso
sinistra,passando sopra il secondo tessuto e arrivando alla zona nera sul fianco sinistro.
La zona a destra aveva 3 tessuti giallo ocra,fusi tra loro,con lo spigolo a sinistra più lungo di quello
a destra,quello più a destra era il più corto,arrivando all'inizio della coscia destra,mentre quello più
a sinistra arrivava a metà cosce.
Le spalle erano coperte da una placca blu ceruleo che aveva la parte interna che copriva la parte più
esterna del petto,intersecando la parte più alta della zona blu sul petto.
La parte superiore delle placche era curva verso il basso,poi andavano dritte verso il basso fino a
metà avambraccio sull'esterno,poi andavano verso l'alto sull'esterno.
La parte curva superiore delle placche aveva 2 piccole placche rettangolari,con la parte superiore ed
inferiore curva.
Le 2 placche erano collocate in obliquo,con la parte inferiore verso l'interno e la parte superiore
verso l'esterno.
La parte centrale della placca aveva una circonferenza incisa al centro sulla parte frontale ed era
dentro una più grande.
I bicipiti avevano una linea nera che si divideva verso l'esterno curvandosi verso i lati.
La parte interna dei bicipiti era nera,la parte esterna giallo ocra.
La parte iniziale degli avambracci era blu ceruleo,poi c'era la zona finale che era giallo ocra.
Il confine iniziale della zona gialla era piatto,mentre quello finale aveva la parte interna più bassa
rispetto a quella esterna.
Dopo la parte gialla cera una zona blu ceruleo che arrivava ai polsi.
Le mani erano scoperte.
I fianchi erano neri fino all'inizio delle cosce,la cui parte esterna era gialla fino a metà,mentre la
parte interna era blu ceruleo fino alle ginocchia.
Sulla parte gialla c'era una linea rettangolare bianca,che andava verso l'interno,poi verso il basso e
copriva le ginocchia.
Da sotto le ginocchia in poi c'erano delle placche d'oro che coprivano i polpacci,con 3 linee sulla
parte alta,che avevano la parte più esterna curva verso il basso e con una punta verso il basso nella
zona centrale.
La placca era collegata anche alle scarpe d'oro.
Clark si avvicinò a Jonathan che era in mezzo al prato,accanto ad un recinto rettangolare vuoto,con
dentro un trattore rosso.
Jonathan stava scaricando dei rettangoli di fieno sul retro di un furgoncino rosso.
Indossava la camicia blu,con linee verticali e orizzontali bianche,jeans blu e scarpe nere.
Clark indossava una camicia bianca,jeans blu e scarpe nere.
"Ho cercato da qui a Metropolis."disse Clark avvicinandosi "Sembra che Ven sia scomparso."
Jonathan portò uno dei rettangoli giù dal mezzo.
"Beh,non potrà restare nascosto per sempre."disse Jonathan mettendo i rettangoli di fieno dentro
una circonferenza di metallo marrone,con delle travidi metallo,raggruppate a gruppi di 2,che
andavano verso l'alto,poi internamente,poi verso l'alto e poi si univano in modo curvo "Ogni
agente di polizia dello stato lo sta cercando.
Lo troveranno."
Clark portò un altro rettangolo di fieno "Spero che lui non trovi prima la sua vittima.
Papà,tu credi che io sia come Ven?"
Jonathan portò un altro rettangolo mentre il figlio andò a prenderne un altro "Penso che tu conosca
già la mia risposta.
La vera domanda è:tu credi di essere come Ven?"
"Io sono venuto a contatto con molte persone alterate dalla kryptonite."disse Clark mettendo un
altro rettangolo nel recinto "E con loro non sono mai riuscito ad avere un rapporto di amicizia."
Jonathan portò un altro rettangolo.
"Ho provato a dire a Lana di essere tollerante,ma anche io mi aspetto sempre il peggio da
loro."disse Clark.
Ven era tra dei cespugli,dietro una grata,con addosso la divisa da militare e stava caricando un
fucile da guerra.
Aveva anche il volto segnato da delle linee nere sugli zigomi.
Una volta caricato il fucile si alzò e lo puntò,ma Jonathan si mise davanti al figlio.
"...costretti a vivere con il loro segreto come me?"disse Clark.
"Che potrebbero usare i loro poteri a fin di bene."disse Jonathan "Vado a lavarmi."
Jonathan si allontanò.
Clark si voltò e lo seguì.
Ven fece fuoco.
Clark si voltò a super velocità e mise davanti a se la mano destra che però venne trapassata dal
proiettile che lo colpì alla spalla sinistra e lo fece cadere a terra urlando.
"Clark?"disse Jonathan che lo soccorse.
Ven sorrise.
"PAPÀ!"urlò Clark.
"CLARK!"disse Jonathan controllandogli la mano destra "Ci sono io…
NOOOOOOOOO!"
Poco dopo Jonathan aveva messo Clark sul tavolo in cucina,mentre Marta stava arroventando un
coltello sul fuoco.
Indossava una maglietta arancione,pantaloni neri e scarpe nere.
"Tesoro,hai fatto?"disse Jonathan.
"Ecco!"disse lei.
Jonathan aprì la camicia di Clark che urlò.
Dalla sua ferita stavano partendo delle venature scure che avevano riempito metà del pettorale
sinistro.
"Sta tranquillo figliolo."disse Jonathan "Sta tranquillo,non ti muovere!"
Jonathan si mise dalla parte opposta mentre Marta si avvicinava "Rimani steso.
Tranquillo."
Marta si accucciò con un piatto e Jonathan prese il coltello.
"Jonathan sta morendo!"disse Marta "Il veleno sta andando in circolo velocemente!"
"Ok Clark,adesso...te lo tolgo."disse Jonathan che mise il coltello nella ferita mentre lui urlava "NO
NO NO NO!
Devi stare fermo figliolo!
Fermo!"
"Fermo amore."disse Marta "Fermo!
Te lo sta togliendo!"
"Ecco."disse Jonathan e Clark svenne.
"NON RESPIRA PIÙ!"disse Marta.
"Passami la pinza."disse Jonathan e lei prese l'oggetto dal piatto.
Jonathan estrasse il proiettile "Non abbandonarci proprio adesso figliolo!"
"Ci sei riuscito?"disse Marta "L'hai preso?"
"È molto in profondità."disse Jonathan "Aspetta un secondo,forse ce l'ho fatta.
OK!"
"Non preoccuparti tesoro,ce l'ha fatta."disse Marta accarezzandogli la testa.
Jonathan estrasse il proiettile e lo guardò mettendolo nel piatto.
"Portalo via."disse Jonathan e Marta si allontanò uscendo.
"Coraggio figliolo."disse Jonathan "Coraggio Clark."
Le vene verdi si ritirarono velocemente e la ferita si richiuse.
Clark non rinvenne.
La notte seguente Lex era seduto al tavolo dello studio,illuminato dalla luce del camino, e osservò
un filmato olografico in cui l'auto colpiva una figura sul ponte e cadeva di sotto.
Improvvisamente Lex si mise le mani sulle tempie.
"Najor iuk noav nalkriuk lat avhink."disse la voce mostruosa nella sua testa.
Lex si tolse le mani dalle tempie,poggiò la schiena sullo schienale della sedia,mettendosi la mano
destra sulla fronte e sospirando,poi guardò la simulazione di nuovo.
Lex mise la simulazione un'altra volta.
Lana aprì la porta posteriore del Taloon portando con se un sacchetto dell'immondizia arancione.
Indossava una maglietta bianca a maniche lunghe,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lana?"disse Ven arrivandogli alle spalle e lei si voltò di scatto "Sono io,Ven,quello che ti ha
salvato la vita."
"Si,lo so chi sei."disse Lana incrociando le braccia.
"Hanno bloccato tutte le strade e stanno perquisendo anche la mia casa e la mia baita."disse
Ven"Devi aiutarmi ad andarmene da qui."
"Ven,credo che dovresti costituirti."disse lei.
"Alla polizia?"disse Ven "Tanto è inutile,sono loro che dovrebbero proteggerci.
Credevo che avresti capito.
Hai un debito con me Lana,ti ho salvato la vita."
"Lo so."disse lei che gli girò intorno avvicinandosi di più alla porta "Comunque sia,Lex non ti
aveva fatto niente.
Mi dispiace molto per tuo padre,ma perseguitare persone innocenti non lo farà tornare in vita."
"Quei mostri non sono persone Lana."disse Ven mentre lei indietreggiava "Non ha importanza se lo
sembrano.
Guarda Jack per esempio.
È stato il mio migliore amico per 3 anni e io non ne avevo idea.
Tu sei stata presa in giro come me."
"Che vuoi dire?"disse Lana.
"Clark Kent è uno di loro."disse Ven.
Lana si fermò "Perché dici questo?
Lui li ha sempre combattuti."
"So che sembra perfettamente normale,ma l'ho visto prendere un proiettile Lana."disse Ven "Un
proiettile con le mani.
Probabilmente combatteva gli altri per avere un alibi.
Anche lui era un mostro come gli altri."
"Come sarebbe a dire "Lui era"?"disse Lana.
"Beh diciamo che Clark Kent ora non potrà fare più male a nessuno."disse Ven.
"Che cosa gli hai fatto?"disse Lana che aveva gli occhi lucidi.
"Ho trovato il suo unico punto debole."disse Ven "Ho costruito dei proiettili speciali."
Lana stava per mettersi a piangere "No...no..."
"Quel mostro ha fatto la fine che si meritava."disse Ven.
"Clark era molto più umano di quanto tu potrai mai essere!"disse lei furiosa che gli sbatté addosso
un cancello di rete metallica facendolo cadere per una rampa di scale marroni in uno stretto
corridoio rosso.
Lana corse nel locale e prese un telefono a muro "MANDATE QUALCUNO ALLA FATTORIA
KENT,CLARK KENT È STATO UCCISO!"
Ven,che aveva del sangue sulla tempia destra, strappò il telefono dal muro con la mano destra e poi
la spinse al muro afferrandole la mascella con la mano sinistra "TI ERI INNAMORATA DI QUEL
DISGUSTOSO MUTANTE VERO?
Sai chi mi disgusta più di quei mostri?
Quelli che li amano."
Lui la portò via.
Clark era sul divano,sotto una coperta grigia e cominciò a muoversi.
"Sta rinvenendo!"disse Marta.
"Ehi?"disse Jonathan alzandosi dal tavolo "Come ti senti figliolo?"
"Un po' frastornato."disse Clark alzandosi.
"Già."disse Jonathan.
"Rimani giù,non ti affaticare."disse Marta.
"No,devo trovare Ven."disse Clark.
"Clark,anche se la ferita è guarita non vuol dire che tu non debba riposare."disse Jonathan.
"Come faccio..."disse Clark.
"Va di sopra."disse Jonathan.
"...a riposare sapendo che Ven sta per uccidere qualcuno?"disse Clark.
Clark camminò verso il retro della casa.
"Clark,quel ragazzo non è come gli altri."disse Marta seguendolo con Jonathan "Ha dei proiettili di
kryptonite."
"Ha già cercato di ucciderti una volta figliolo."disse Jonathan mentre Clark si toglieva la camicia
insanguinata alla base delle scale "Non ti permetterò di dargli una seconda possibilità."
"So chi è il nemico adesso."disse Clark salendo le scale.
"Clark?"disse Jonathan e in quel momento i 2 sentirono bussare alla porta.
Marta andò ad aprire la porta e trovò Adams.
"Signora Kent,Clark sta bene?"disse Marta.
"Si,sta bene."disse Jonathan "Perché sceriffo?"
Clark scese le scale mettendosi la camicia celeste.
"Le voci sulla sua morte erano decisamente esagerate."disse Adams.
La donna guardò la camicia insanguinata alla base della ringhiera delle scale"Sicuro che sia tutto a
posto?"
"Ah si,un incidente col filo spinato."disse Jonathan.
"Che vuol dire voci sulla mia morte?"disse Clark.
"Qualcuno ci ha chiamato dicendo che era stato ucciso."disse Adams.
I 2 si guardarono.
"Chi potrebbe essere stato?"disse Clark.
"Odio gli scherzi telefonici,specie durante una caccia all'uomo."disse Adams che parlò alla radio
situata sulla sua spalla sinistra "Tutto ok alla fattoria Kent.
Chiudo."
Clark si mosse a super velocità.
"Dov'è suo figlio?"disse Adam videro che era sparito.
Clark prese la radio della polizia dentro una delle macchine "Ven,so che stai ascoltando,non mi hai
ucciso.
Incontriamoci dove ho visto la foto di tuo padre."
Ven udì la voce di Clark alla radio mentre trascinava Lana,tenendole il braccio destro intorno alla
gola.
"Io sto andando li."disse la voce di Clark.
Ven aprì il porta bagagli della macchina di Lana e ce la mise dentro "Non so come abbia fatto il tuo
ragazzo a sopravvivere,vediamo come se la cava con un caricatore intero."
Lui chiuse il porta bagagli.
Clark camminò per i corridoi della scuola di notte.
Ven arrivò con un fucile nella mano destra,mentre il braccio sinistro era intorno al collo di
Lana"SEI RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AD UN PROIETTILE,MA STAVOLTA NON
SBAGLIERÒ!"
"Lana?"disse Clark "LASCIALA ANDARE!"
"NO FINO A CHE NON CAPIRÀ CHE IL SUO ROMEO È UN MOSTRO!"urlò Ven che si
prese una testata da Lana,poi la afferrò alla gola e la gettò contro un muro,facendola cadere su delle
sedie di plastica.
Lei cadde a terra e lui sparò tutti i proiettili centrando il petto di Clark.
"CLARK!"urlò lei.
Clark indietreggiò fino al muro,poi lo guardò e sorrise malignamente.
"Te l'avevo detto che era un mostro."disse Ven.
Clark avanzò.
Lana si alzò,andò alle spalle di Ven e gli diede un calcio sulle parti basse facendolo piegare in
avanti.
"Tu sei un mostro!"disse lui.
Appena lui si voltò lei gli diede un calcio destro al volto mandandolo contro una teca di vetro che si
ruppe.
Lana raggiunse Clark "Clark?
Come hai fatto?"
"Avevo il vestito giusto per l'occasione."disse Clark aprendo la camicia e mostrando una placca di
piombo su petto e pancia.
"Che cos'è?"disse lei "Piombo?"
Lui si tolse la placca dal petto e la gettò a terra.
Lex era seduto al pianoforte.
Indossava una maglietta nera,jeans blu e scarpe nere.
"Puoi dormire sonni più tranquilli."disse Clark entrando.
Indossava una camicia rosso scuro,con linee verticali e orizzontali scure.
"Ven McNulty è stato arrestato."disse Clark "È nel reparto psichiatrico."
"Io...sapevo che Ven era un esaltato,ma non sono sicuro sia pazzo."disse Lex.
"Perché dici così?"disse Clark.
"Churchill una volta ha detto...dalle più intense complessità emergono le più intense
semplicità."disse Lex camminando e andando a prendersi da bere "Magari quel ragazzo aveva
ragione su di me."
"Najor wauk aluko righav abouav avhiuk beaumn."disse la voce nella sua testa e Lex si piegò
leggermente.
"Tutto bene?"disse Clark.
"Si,solo mal di testa."disse Lex "Può capitare se vivi esperienze come le mie.
Comunque può darsi che avesse ragione."
"Era solo un fanatico."disse Clark.
"Ma Chloe Sullivan no."disse Lex guardandolo "Quante volte mi sono trovato faccia a faccia con la
morte e ne sono uscito senza un graffio?
Ho praticamente perso il conto."
"Sono successe le cose più strane."disse Clark.
Lex sorrise e camminò con un bicchiere in mano "Per tutto questo tempo ho pensato che ero
sopravvissuto all'incidente con l'auto per merito tuo Clark.
Ma ora non ne sono sicuro.
Ho sempre cercato di spiegarmi le cose cercando la causa al di fuori di me.
Ma forse la verità va cercata proprio nella mia fisiologia.
Forse anche io sono un mostro."
Clark rimase senza parole.
Il giorno dopo Lana arrivò con l'auto davanti alla casa dei Kent.
Clark era in un orto rettangolare a zappare,vicino a delle piante organizzate in file.
Alla sinistra dell'orto c'era una casetta gialla con tetto triangolare nero.
Lui indossava una maglietta bianca,jeans blu e scarpe nere.
Lana scese dal mezzo ed entrò in una staccionata che separava la zona intorno alla casa dall'orto.
Lei indossava una maglietta senza maniche rosa,jeans blu e scarpe nere.
"Ehi Lana,va tutto bene?"disse Clark che aprì una porticina nella staccionata raggiungendola.
"Pensavo che avessimo detto che non ci serviva una scusa per passare a trovarci no?"disse lei.
"Non ho avuto modo di dirtelo,ma ci sei andata pesante ieri."disse Clark.
"Si,lo so,mi ero calata nel ruolo dell'eroina ieri."disse Lana "Comunque ti ha colpito."
Lei gli toccò il petto con la mano destra "Ti fa ancora male,vero?"
"Qualche fitta ogni tanto."disse Clark.
"Sai io...gli ho creduto per un momento quando mi ha detto che eri a prova di pallottola."disse
Lana.
"È questo che ti ha detto?"disse Clark.
"È stato anche confortante sentirlo."disse Lana "Improvvisamente tutto ha avuto un senso.
L'uragano,tutte le volte che eri li per me,tutte quelle cose che non riuscivo a spiegarmi."
"Vorrei che fosse così facile,ma io non sono stato alterato dai meteoriti."disse Clark.
"Se fosse così...andrebbe bene."disse Lana.
"Ora devo tornare a lavorare."disse Clark che tornò dalla parte opposta del recinto.
"Quello che non capisco è perché ti butti in mezzo alle pallottole per salvarmi,ma non vuoi
condividere quello che ti succede dentro."disse Lana "Clark,se non apri il tuo cuore con le persone
che ti amano,resterai sempre da solo.
Io non credo che tu voglia passare la tua vita così."
"Forse non ho altra scelta."disse Clark.
"No,c'è sempre un'altra scelta."disse Lana andando via.
Chloe era nel Torch seduta alla scrivania.
Indossava una maglietta nera,scollata,senza maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
Provò ad aprire un file,ma lo trovò bloccato,poi provò ad aprire ancora,ma non ci riuscì.
I successivi tentativi andarono a vuoto.
"Problemi di funzionamento,signorina Sullivan?"disse Lionel Luthor sulla porta.
Lui indossava il lungo cappotto nero,giacca nera,camicia bianca,cravatta rossa,pantaloni neri e
scarpe nere.
"Conosco un tecnico di computer veramente eccezionale."disse Lionel avvicinandosi e guardando il
computer "Che ha una certa dimestichezza con il suo sistema."
"Come ho fatto ad essere così idiota?"disse Chloe "Lei dona dei computer e poi manda i suoi
esperti a configurarli,è ovvio."
"Si,filantropia."disse Lionel "Sono sempre stato orgoglioso di me per questo."
"Si rende conto che ha manomesso il computer personale di uno studente?"disse Chloe.
"Io credo che lei sappia che il suo computer personale è stato dato in prestito alla scuola essendo
proprietà della Luthor Corporation?"disse Lionel.
"La sua bassezza è veramente disgustosa."disse Chloe "I file su Clark non sono su questo
computer,crede davvero che io sia tanto stupida?"
"Il mio interesse non è riservato esclusivamente a Clark Kent."disse Lionel camminandole
intorno"Mi intriga il lavoro che lei fa nel suo complesso.
Detesto vedere che la sua valente ricerca vaghi libera nell'etere e non permetterò che informazioni
concernenti mio figlio siano rese disponibili a chiunque riesca ad aprirsi un varco nel suo database
personale."
"Signor Luthor mi dispiace per quello che è successo a Lex,ma questi file non dovevano essere visti
da nessuno tranne me."disse Chloe.
"La avverto,se per caso la sorprendo a ficcare il naso su un membro della mia famiglia ancora una
volta...il computer che si impalla sarà il minore dei suoi problemi."disse Lionel " Buona notte
signorina Sullivan."
Lionel andò via.
