SMALLVILLE:PRIGIONIERA DEL MIO CORPO
In mezzo ad un bosco c'era un cartello di legno,fatto da tegole orizzontali,con la scritta in giallo
"Crater Lake"circondata da un rettangolo giallo.
Clark uscì dalla vegetazione alla destra del cartello.
Indossava una maglietta bianca a mezze maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
Davanti a lui c'era una piccola spiaggia,con solo un piccolo albero,e poi c'era un grande lago
circondato da colline piene di alberi.
Alla destra dell'albero c'era un tavolo rettangolare con 2 panche di legno.
Clark andò verso un molo rettangolare poggiato sull'acqua e guardò il lago,si tolse la maglietta,poi
si sbottonò i pantaloni.
"Ciao Clark."disse Lana che gli arrivò alle spalle sorridendo,facendolo girare di scatto.
Lei indossava una maglietta fucsia,scollata,senza maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lana?"disse Clark "Credevo di essere da solo qui..."
"Sembra che abbiamo avuto la stessa idea per rinfrescarci."disse lei.
"Già."disse Clark "Fa un caldo..."
Lei gli fissò i pettorali.
"Senti,io torno dopo."disse Clark.
"Ma no,perché?"disse lei "Il lago è grande.
C'è abbastanza spazio per tutti.
Ci facciamo un bagno?"
Lei gli andò alle spalle "Non sbirciare."
Lana si spogliò e poi gettò il reggiseno ai piedi di Clark,corse e si gettò nel lago.
Lui la guardò sorridendo.
"Tocca a te Clark."disse lei "Non sbircerò promesso."
Lana si voltò dalla parte opposta alla riva.
Lui finì di spogliarsi e si tuffò.
Lei si guardò intorno e non lo vide più "Clark?"
"Ciao."disse lui emergendole alle spalle.
"Mi hai fatto prendere un colpo!"disse Lana schizzandolo e lui fece lo stesso "Sei impazzito?
Non farlo più!"
Clark si avvicinò.
"Tra noi 2 non dovrebbe esserci niente."disse Lana.
"Infatti non c'è."disse Clark che stava per baciarla.
"AIUTO!"urlò una ragazza uscendo dal bosco e correndo.
Lei aveva la testa coperta dal cappuccio,indossava una tuta nera,pantaloni chiari e scarpe nere.
"AIUTO!"urlò lei correndo "AIUTATEMI!"
Poco dopo la donna rientrò nel bosco correndo "AIUTO!"
Poco dopo Clark le apparve davanti e la fermò.
Era di nuovo asciutto,con i vestiti addosso.
Appena la fermò,il cappuccio andò giù.
La ragazza aveva gli occhi azzurri e i capelli castani.
"Che succede?"disse Clark.
Lei si guardò intorno terrorizzata e poi indietreggiò "È qui…
Scappa...corri!"
Una mano mostruosa le afferrò la caviglia destra da sotto terra.
La mano era marrone,piena di venature e rughe,con unghie lunghe e appuntite.
"NO!"urlò lei.
"NO!"disse Clark che si accucciò e le afferrò la mano destra tentando di tirarla fuori.
"TI PREGO SALVAMI!"urlò lei che venne trascinata sotto terra mentre si udiva un ruggito
bestiale e la terra si richiudeva.
Clark rimase sconvolto,con gli occhi spalancati e terrorizzato.
Poco dopo Clark era a casa e il tavolo da pranzo in cucina era pieno di piatti con dentro i cibi.
Clark ora indossava la maglietta blu a mezze maniche,jeans blu e scarpe nere.
Marta e Jonathan erano seduti al tavolo.
Marta indossava una maglietta rosso chiaro,pantaloni neri e scarpe nere,mentre Jonathan indossava
una camicia verde chiaro,con quadrati scuri,jeans blu e scarpe nere.
Il padre di Clark osservò un giornale.
Clark camminò per la stanza "Ho scavato,ho usato la mia vista a raggi x,ma la ragazza è svanita."
"C'era qualcuno con te al lago?"disse Jonathan.
"No."disse Clark "Ero solo."
"Stavi facendo il bagno da solo?"disse Marta.
"Cioè...ero...all'improvviso ho avuto voglia di farmi un bagno."disse Clark.
"Non preoccuparti,chiamerò lo sceriffo."disse Jonathan.
"Forse dovrei tornare a cercare quella ragazza."disse Clark.
"Clark,non hai l'obbligo di salvare tutto il mondo."disse Marta.
"E poi..."disse Jonathan alzandosi e toccandogli le spalle"...la fuori...ti aspetta..."
Jonathan lo portò fuori dalla casa "...una sorpresa."
I 3 uscirono di casa.
"Ti sei comprato una macchina nuova?"disse Clark vedendo una jeep blu.
"Non è mia."disse Jonathan "È tua."
"Cosa?"disse Clark "Non ci credo…
Chissà che faccia farà Pitt."
"Non è solo per divertirsi."disse Jonathan mentre Clark si avvicinava al mezzo "Ci serviva una
macchina nuova."
"Dove hai trovato i soldi?"disse Clark.
"Lex ci ha dato dei soldi che ci doveva."disse Jonathan.
Clark li guardò "E tu li hai accettati?
Mi sorprende."
"Lo so."disse Jonathan "Ma mi sono reso conto di averlo giudicato male."
"Dopo quello che ti è successo in questi ultimi mesi...siamo felici di averti di nuovo a casa."disse
Marta avvicinandosi.
"Non so cosa dire..."disse Clark.
Jonathan gli mostrò le chiavi con la mano sinistra "Puoi cominciare con il dire che la tratterai bene."
"La tratterò benissimo."disse Clark prendendo le chiavi,poi i genitori lo abbracciarono.
"Bene,sarà meglio che tu vada a scuola adesso."disse Jonathan che tornò indietro con la moglie,ma
poi si voltò"Ah se lo sceriffo scopre qualcosa sulla ragazza ti avvisiamo."
"Ok."disse Clark che salì in auto e andò via mentre i 2 lo salutavano.
Gli studenti entrarono a scuola e Clark camminò per i corridoi con lo zaino rosso in spalla.
"Ehi Clark?"disse Lana che gli arrivò da dietro facendolo voltare.
Lei aveva i capelli sciolti,scombinati,con la riga in mezzo,indossava una maglietta
rosa,scollata,senza maniche,jeans blu e scarpe nere.
Aveva con se diversi quaderni.
"Lana."disse Clark "Senti,a proposito di ieri..."
"Ah,nessun problema."disse lei camminando.
"Non ce l'hai con me?"disse Clark.
"Perché sei scappato all'improvviso?"disse Lana "No,avevo già visto quello che c'era da vedere.
A proposito,chi urlava così?"
"Una ragazza."disse Clark andandole davanti e fermandola.
"Sta bene?"disse Lana.
"Non lo so,è scomparsa nel nulla."disse Clark "Senti,mi dispiace di averti piantata.
Sul serio."
"Non avevamo nessun dovere,comunque...mi sono divertita."disse Lana sorridendo.
"Anche io."disse Clark.
"La nostra storia è stata piena di ansie e dolori."disse Lana "Un po' di leggerezza ci farà bene."
Lei fece alcuni passi,poi si voltò verso di lui "Clark forse un giorno la smetterai di torturarti e ti
accorgerai che niente e nessuno potrà tenerci lontani.
Non ho fretta Clark,ti aspetterò per tutto il tempo necessario."
Lei gli fece una carezza sulla spalla e andò via.
Clark sorrise e poi guardò a sinistra vedendo la ragazza sprofondata nel terreno che camminava.
"Ehi!"disse Clark andandole dietro mentre lei si guardava intorno "Aspetta.
Ma chi sei?"
Lei si voltò e lo guardò indietreggiando.
"Ti ho vista inghiottire dal terreno,che è successo?"disse Clark "Dimmi almeno come ti chiami."
"Ehm..."disse lei "Sara.
Sara Conroy."
"Ok Sara,che succede?"disse Clark.
"Mi sta inseguendo."disse lei.
"Chi?"disse Clark.
"Mi insegue sempre,ovunque."disse lei spaventata.
Lei guardò alle spalle di Clark e spalancò gli occhi.
Clark guardò il vetro della teca dietro di lei e vide una figura con cappuccio rosso,largo,l'interno
del tutto nero e un vestito rosso lungo.
Lui spalancò gli occhi e si voltò di scatto,ma non vide nessuno.
"Clark?"disse Pitt che lo raggiunse.
Pitt indossava una camicia chiara,con linee verticali e orizzontali nere,jeans blu e scarpe nere.
"Dov'eri?"disse Pitt.
"Pitt...hai visto quel tizio?"disse Clark.
"Quale tizio?"disse Pitt.
"Come hai fatto a non vederlo?"disse Clark "Aveva un cappuccio rosso in testa!"
Pitt si guardò intorno perplesso,poi guardò Clark.
"Stava proprio qui!"disse Clark "Sara,forse tu..."
Clark si voltò e non la vide più.
"Chi è Sara?"disse Pitt.
"Lei era qui..."disse Clark.
"Oh,ho capito."disse Pitt sorridendo "Infermità mentale,certo,funziona sempre."
"Non sono pazzo."disse Clark.
"Ah si?"disse Pitt "E come dovrei chiamare uno che salta un importante esame di storia?"
"È oggi?"disse Clark.
"Era oggi."disse Pitt "Te lo sei giocato."
Pitt andò via.
Chloe era nel Torch e portava delle cartelline da una parte all'altra.
Indossava una maglietta rossa,scollata,senza maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark entrò nel Torch "Chloe,ho bisogno del tuo aiuto.
Mi è successa una cosa strana ieri."
"Si,ho saputo."disse lei sorridendo e mettendo delle foto su una parete "C'è stato un incontro tipo
laguna blu con una certa tua ex,non è così?"
"Come l'hai saputo?"disse Clark.
"Clark,questa è una scuola di pettegoli."disse lei sorridendo e camminando.
"Te lo ha detto...una certa Sara Conroy?"disse Clark.
"È improbabile,non conosco nessuno con quel nome."disse Chloe.
"È una nuova studentessa credo,l'ho vista ieri nel bosco e oggi nel corridoio...è...una candidata al
muro delle stramberie."disse Clark.
"Mi dispiace per lei,ma il muro delle stramberie non esiste più."disse Chloe che guardò la parete e
Clark si avvicinò ad essa vedendola vuota.
"Chloe,chi è stato?"disse Clark.
"Sono stata io."disse Chloe "È giunta l'ora di lasciarsi i giochi alle spalle.
Non sei cresciuto soltanto tu.
E poi al Daily Planet si stavano stufando della mia piccola ossessione."
"Quello che raccontavi era vero."disse Clark avvicinandosi.
"Ma dai?"disse Chloe sorridendo "C'è gente che è morta a causa di quel muro."
"Ma altra gente è stata salvata."disse Clark.
"Non combatto più contro i mulini a vento,d'ora in avanti solo notizie supportate dai fatti."disse
Chloe.
La sera seguente Lex era nella sua villa,seduto sul divano nero nello studio.
Indossava una maglietta rosso scuro,pantaloni neri,scarpe nere e nella mano sinistra aveva un
grosso bicchiere di vetro con dentro del vino.
Lui prese una penna e scrisse una frase su un foglietto poggiato sul tavolino.
CONTENUTO DEL FOGLIETTO
"Najor wauk aluko righav abouav avhiuk beaumn."
FINE CONTENUTO DEL FOGLIETTO
Lex osservò il foglio,poi sentì di nuovo la frase nella testa "Najor wauk aluko righav abouav avhiuk
beaumn."
Clark entrò in quel momento "Lex?
Mi hai detto che era una cosa urgente,che ti è successo?"
"Non lo so neanche io."disse Lex "Sto avendo una giornata strana."
"A chi lo dici."disse Clark.
"Spero che tu possa aiutarmi,ho un problema."disse Lex.
"Cosa posso fare?"disse Clark.
"Mi passeresti quella spada?"disse Lex che indicò una spada attaccata al muro con la mano destra.
Clark prese la spada da samurai che era attaccata ad una delle 3 colonne fatte da blocchi rettangolari
bianchi poco prima della zona della scrivania mentre Lex beveva.
"È nuova?"disse Clark.
"Dipende cosa intendi per nuova."disse Lex alzandosi e avvicinandosi "Questa era l'arma usata nei
cerimoniali da un gruppo di guerrieri samurai del sedicesimo secolo.
Mai sentiti?"
"La storia giapponese non è sicuramente il mio forte."disse Clark.
Lex sorrise prendendo la spada "Ti darò la prima lezione.
La leggenda dice che questa spada è stata forgiata nel fuoco del vulcano Fuji."disse Lex estraendo
la lama dal fodero "La sua lama può tagliare qualsiasi cosa."
Lex posò il fodero e Clark lo guardò perplesso.
"Non fu mai usata in battaglia."disse Lex camminando e tenendo la spada con entrambe le
mani"Non ce ne fu bisogno."
Lex girò intorno a Clark "Poi un giorno un guerriero si rivoltò contro i compagni.
E senza pietà li uccise uno per uno."
Lex continuò a girare intorno a Clark "Ma l'ultimo rimasto,si scagliò contro di lui con questa spada.
La lama lo tagliò di netto in 2."
Lex diede le spalle a Clark "E quando la corazza cadde a terra...si rese conto che il suo compagno
non era umano."
Lex fece scricchiolare l'osso del collo,si voltò di scatto e tentò di colpire Clark che parò la spada
con l'avambraccio destro mandando la lama in frantumi.
Lex guardò la lama con occhi spalancati "Proprio come te Clark."
"Najor alwayuk liun avo lat."disse la voce nella testa di Lex.
"Io sono sempre stato sincero."disse Lex con aria furiosa "Tu invece mi hai mentito sin dal nostro
primo incontro."
Clark scosse la testa e Lex andò verso la porta.
"No Lex,posso spiegarti..."disse Clark.
"È troppo tardi!"disse Lex fermandosi "Avresti dovuto pensarci molto tempo fa Clark."
Lex si voltò e lo guardò "Io ero tuo amico.
Io potevo proteggerti,avrei protetto te e il tuo segreto!
Ma non ti sei fidato perché il mio nome è Luthor!"
"No,Lex,non..."disse Clark.
"NON MI IMPORTA!"disse Lex "Dedicherò tutti i miei sforzi affinché il mondo intero sappia chi è
realmente Clark Kent.
La tua vita cambierà.
È finita."
"Lex?"disse Clark.
Lex uscì dallo studio.
"LEX!"disse Clark.
Poco dopo Clark tornò alla fattoria con la jeep blu e scese di corsa "MAMMA!
PAPÀ!
HO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO!"
Sara si avvicinò a Clark.
Lei indossava una maglietta viola,con la zona del petto e della pancia bianca,pantaloni neri e scarpe
nere.
"Sara?"disse Clark "Che ci fai qui?"
"I fiori."disse lei "Non sentivo il profumo da tanto."
Lei annusò i fiori vicino alla staccionata "Mi piacciono e mia madre li coltivava per me."
"Dov'è la tua famiglia?"disse Clark.
"Ascolta..."disse Sara avvicinandosi "Non permettere che mi prenda ancora."
"Chi?"disse Clark.
"Lo chiamano il Re Cremesi,Clark."disse lei.
"Come fai a sapere il mio nome?"disse Clark.
Lei iniziò a sentire dei versi orribili,guardò dietro Clark ed urlò.
Clark si voltò e vide la figura incappucciata dentro una grande spaccatura nel tessuto della realtà.
L'essere aveva un largo cappuccio rosso,con dentro un buio totale.
Indossava un abito rosso largo e lungo,con maniche molto larghe e lunghe.
Gli avambracci erano scoperti per metà e mostravano una pelle bianco latte,con venature
rosse,aveva le mani secche,con unghie appuntite e ricurve.
All'altezza delle ginocchia c'erano 3 buchi da cui uscivano delle lunghe zampe da ragno molto
lunghe e nere.
Su una di queste zampe c'era anche un pezzo di tessuto rosso.
La figura era fusa con un trono formato dal suo stesso vestito.
Lo schienale era rettangolare,irregolare,con la parte centrale che aveva ben 7 venature verticali sulla
superficie e connesse tra loro da delle venature orizzontali curve verso il basso.
Le venature verticali si univano a 7 protuberanze simili a filamenti che andavano verso l'alto e
l'esterno.
Sui lati del trono,vicino alla base c'erano altri 2 filamenti rossi e verso la metà altri 2.
Le zone della parte superiore del trono,tra un filamento e l'altro, erano curve verso il basso.
Il trono e l'essere poggiavano su una base conica irregolare,simile ad un piccolo monte,composta
unicamente dal vestito dell'essere,che formava dei livelli,aveva dei filamenti sulla superficie,delle
incavature ovali verticali e sulla parte destra c'erano delle figure umanoidi rosse e calve che
sporgevano in parte dalla sostanza con la testa e le braccia.
C'erano anche dei filamenti tentacolari che si muovevano verso l'alto.
Vicino alla zona dove c'erano i buchi da cui uscivano le zampe da ragno,c'erano anche degli enormi
millepiedi,grossi ragni,vermi e scorpioni.
Dietro il trono c'era una luce giallo spento,in una dimensione marrone,mentre alla base dell'imbuto
vivente c'era una leggera nebbia.
Clark spalancò gli occhi mentre sia il trono che la base conica venivano assorbiti dalla figura che
uscì dalla sua dimensione.
Ora le zampe da ragno dell'essere non erano visibili poiché il vestito non aveva più i buchi e
arrivava fino a terra.
"Non puoi sfuggirmi Sara."disse l'essere con una voce disumana avanzando,mentre la spaccatura si
chiudeva.
Clark si avvicinò al mostro e lo afferrò per il vestito,ma la creatura gli afferrò i polsi e staccò le
mani dell'altro dal vestito facilmente,poi scagliò il ragazzo verso il retro del furgone pieno di
rettangoli di fieno che venne trapassato da parte a parte.
"No..."disse Sarà.
"Io ti troverò."disse l'essere mentre dal suo vestito cominciavano a riuscire le zampe da
ragno"Ovunque ti nasconderai,ti troverò."
L'essere avanzò verso di lei.
"NO!"urlò Sara "PER FAVORE NO!
CLARK!"
Lei si mise ad urlare e l'essere la afferrò.
Clark corse verso l'essere e lo afferrò da dietro,ma la creatura scomparve lasciando il mantello
vuoto.
"NO!"disse Clark che gettò l'oggetto e diede un pugno al terreno provocando un buco in cui
cadde "SARÀ!"
Clark si svegliò sul divano del fienile e i genitori lo raggiunsero subito.
Marta indossava una maglietta arancione,senza maniche,pantaloni chiari e scarpe nere,mentre
Jonathan indossava una maglietta scura,jeans blu e scarpe nere.
"Clark!"disse Marta "Grazie a Dio.
Eravamo così preoccupati."
"Che mi è successo?"disse Clark.
"Mentre studiavi per l'esame di storia ti sei addormentato."disse Marta che si chinò con Jonathan.
"Hai dormito per un giorno e mezzo e non siamo riusciti a svegliarti."disse Jonathan.
Marta toccò il volto di Clark con la mano sinistra "Devi aver fatto un brutto sogno."
"Ma era così reale."disse Clark "Ho conosciuto una ragazza,Sara Conroy,era nei guai."
"Il nostro nuovo vicino si chiama Conroy..."disse Jonathan guardando Marta "...e sua figlia si
chiama Sara."
"È la casa dove prima abitava Lana..."disse Clark che andò al telescopio.
"Si,c'è un camion dei traslochi da ieri."disse Jonathan.
"Come posso sognare qualcuno che non ho mai conosciuto?"disse Clark.
Il giorno dopo Clark era seduto sui gradini esterni della casa e rifletteva,poi si alzò e fece qualche
passo.
Jonathan aprì la porta.
Indossava una canottiera bianca,jeans blu e scarpe marroni.
"Ehi?"disse Jonathan "Mattiniero eh?"
Marta uscì poco dopo.
Indossava una maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
"Sei stato in piedi tutta la notte?"disse Marta.
"Beh non ho il bisogno fisico di dormire e poi avevo paura di addormentarmi."disse Clark "Quel
sogno che ho fatto era così reale…
Devo capire cosa fanno i Conroy."
"Che gli dirai?"disse Marta "Che Sara ti è apparsa in sogno e che era in pericolo?"
"Sii prudente Clark."disse Jonathan.
"Dovrei essere prudente anche quando dormo."disse Clark.
"Hai dormito 36 ore e questo lungo sonno coincide con l'arrivo di questa famiglia che è venuta ad
abitare vicino a noi."disse Jonathan.
"C'è un nesso tra lei e il mio sogno?"disse Clark.
"Non lo so,ma stanno succedendo cose strane e voglio che tu sia molto prudente."disse Jonathan "Ti
ordino quindi...di stare alla larga dai nostri vicini."
Poco dopo Clark prese un rettangolo di fieno e lo mise su un altro.
Lui indossava una camicia blu.
Lana lo raggiunse.
Indossava una maglietta bianca,scollata,senza maniche,jeans blu e scarpe nere.
"Come mai non sei venuto a scuola in questi giorni?"disse Lana.
"Non mi sono sentito bene."disse Clark.
"In effetti sei un po' pallido."disse lei "Dovresti dormire un po'."
"No."disse Clark "Ah...sto bene."
"Ok..."disse lei ridendo "Va bene,io..."
Lana frugò nella borsa ed estrasse dei fogli "Ti ho portato gli appunti.
Potrai sostenere l'esame di storia se porterai una giustificazione firmata dai tuoi."
Clark prese i fogli "Sei fantastica.
Posso dirti una cosa?"
"Certo."disse Lana.
Clark iniziò a camminare "Ho fatto un sogno che mi sta angosciando."
"Di che cosa si tratta?"disse Lana.
"Un sogno strano."disse Clark "C'era una ragazza."
"Ah..."disse Lana.
"No,non è come pensi."disse Clark "Aveva bisogno d'aiuto."
"Lasciami indovinare,tu dovevi salvarla?"disse Lana.
"E non riuscivo a farlo."disse Clark "Si chiama Sara,abita nella casa dove stavi tu."
"Quando l'hai conosciuta?"disse Lana.
"Il fatto è che non l'ho mai incontrata."disse Clark fermandosi "Come ho fatto a sognarla?"
"Se mi raccontassi il sogno,magari in 2 potremmo capirci qualcosa."disse Lana.
"Credi che sia pazzo?"disse Clark.
"Clark,io penso tanto di te,ma non credo che tu sia diventato pazzo."disse Lana e i 2
risero"Su,dimmi quand'è che l'hai vista la prima volta?"
"A Crater Lake."disse Clark "Eravamo insieme."
"Davvero?"disse Clark "E cosa facevamo?"
"Niente."disse Clark "Cioè...non ricordo bene."
"Ok...senti forse mi è venuta un'idea...perché non andiamo a trovare Sara a casa sua?"disse Lana.
"Ok."disse Clark.
Poco dopo i 2 erano dentro una camera da letto con le pareti blu,con dei fiori e vari quadri.
Su un letto d'ospedale c'era Sara che era priva di coscienza e sotto le coperte.
Alla destra del letto c'era un comodino verde con una lampada accesa e una foto sopra,mentre a
sinistra,sulla parete parallela al letto,c'erano 3 quadri in colonna,un quadro più grande accanto e
sotto c'era una libreria.
Poco oltre c'erano delle finestre con tende rosse.
Sopra il letto c'erano 2 quadri.
Un uomo le accarezzò la testa.
Lui aveva i capelli neri,maglietta verde scuro,pantaloni neri e scarpe nere.
"Sembra tutto..."disse Clark che si avvicinò "...hanno detto se uscirà dal coma?"
"La speranza è l'ultima a morire."disse il padre.
Lana si avvicinò "Sarà penoso vedere sua figlia in questo stato."
"Oh,Sarà è mia nipote."disse l'uomo "Allora,tu vivevi in questa casa Lana?"
Lei annuì sorridendo.
"E tu abiti nella casa a fianco."disse il padre.
"Che è successo esattamente?"disse Clark.
"Clark..."disse Lana.
"Non c'è problema,non è un segreto."disse lui "Un incidente d'auto.
Sara e i suoi genitori stavano tornando a casa dopo una partita di football..."
L'uomo camminò intorno al letto "...i medici dicono che Sara stava dormendo.
Forse è per questo che è sopravvissuta."
"Sara è di Smallville?"disse Lana.
"Di Greenville."disse l'uomo "La contea confinante."
Clark notò i fiori nel vaso dietro la foto sul comodino "I lillà sono i fiori preferiti di Sara?"
Il padre guardò il comodino "Si.
Come lo sai?"
"Ah,sono anche i miei fiori preferiti."disse Lana sorridendo "Sa,vivendo fianco a fianco..."
L'uomo si avvicinò a Sara e chinandosi Clark vide un medaglione sporgergli dal collo.
Il medaglione era dorato,ovale,connesso ad una catenina.
"Che strana medaglietta."disse Clark.
"Oh questa?"disse lui toccando l'oggetto con la mano destra "È San Cristoforo."
"Il santo patrono dei viandanti vero?"disse Clark.
"Si,lo prego nella speranza che il viaggio di Sara finisca e che torni con noi."disse l'uomo che
guardò l'orologio "Sentite,non vorrei sembrarvi scortese,ma devo...somministrare le medicine a
Sara.
Grazie per essere venuti."
I 2 andarono via mentre l'uomo apriva un armadietto.
Metropolis.
Lex camminò verso l'ufficio del padre.
Indossava una giacca nera,camicia scura,pantaloni neri e scarpe nere.
Entrando trovò il padre disteso su un lettino coperto da un asciugamano viola,con una donna che gli
massaggiava la schiena,mentre la parte inferiore del corpo era coperta da un altro asciugamano
viola.
La donna orientale aveva i capelli neri,lunghi,maglietta bianca,senza maniche,pantaloncini neri e
scarpe bianche.
"Credevo di essere stato chiaro papà,sono tornato per dedicarmi a te e alla Luthor
Corporation."disse Lex.
"E io sono felice...di sentirtelo dire."disse Lionel che lo guardò "Avanti Lex,che problema c'è?"
"Non riesco ad avere accesso a metà dei file del sistema e devo lavorare."disse Lex "Livello di
sicurezza insufficiente."
"Iav hideuk ij loav from lat."disse la voce nella testa di Lex.
Lionel si tirò su "Grazie Meli.
Queste...misure di sicurezza sono necessarie,dovresti saperlo."
La donna diede a Lionel un accappatoio bianco che lui indossò.
"Dobbiamo proteggerci da estranei."disse Lionel.
"Anche da me?"disse Lex.
"Mi compiaccio per la tua rinnovata fedeltà alla Luthor Corporation."disse Lionel che si alzò e
camminò.
"Najor avrieuk avo conavrol lat."disse la voce nella testa di Lex.
"Dopo quello che hai passato,è encomiabile."disse Lionel che andò a sedersi su un divano nero.
"Najor waavcheuk lat."disse la voce nella sua testa.
"Ma tu credi che potrei tradirti ancora."disse Lex.
Lionel prese una pesca da un contenitore argenteo simile ad un piatto.
"Tradirmi è un affermazione curiosa."disse Lionel mangiando la pesca.
"Najor ukuukpecavuk lat."disse la voce nella testa di Lex.
"Potresti?"disse Lionel.
"Voglio questo lavoro."disse Lex avvicinandosi e sedendosi sulla poltrona di pelle nera accanto al
divano "Non hai niente da temere da me."
"Perché ti sei rifiutato di sottoporti al test psicologico?"disse Lionel.
"Per favore papà,tu non hai mai creduto a quelle sciocchezze,neanche io."disse Lex.
"Penso che certi...problemi emotivi personali...influenzino negativamente le persone e che i sogni
possano rivelare degli avvertimenti..."disse Lionel.
"Risparmiami i test psichici..."disse Lex.
"Sono solo 5 piccoli test,figliolo."disse Lionel"Credevo che tu volessi rinforzare il nostro legame."
"Lo voglio."disse Lex.
"Allora falli."disse Lionel "Provami che la totale fiducia che ho nei tuoi confronti è fondata."
Il giorno dopo Clark era scuola,davanti agli armadietti,con Chloe vicino.
Lui indossava una camicia bianca,jeans blu,e scarpe marroni,mentre lei indossava una maglietta
nera,scollata,senza maniche,pantaloni neri e scarpe nere.
"Clark Kent sogna la ragazza della porta accanto."disse Chloe sorridendo"È bello sapere che certe
cose non cambiano."
"Al momento cerco solo di rimanere sveglio."disse Clark camminando.
"Già,persino il caffè espresso hai i suoi limiti,lo so per certo."disse Chloe.
"Sara sta chiedendo il mio aiuto,ne sono certo."disse Clark.
"Cerca di comunicare con te attraverso i sogni?"disse Chloe fermandosi.
"Altrimenti come potrei sapere che a lei piacciono i lillà?"disse Clark.
"Una teoria dice che l'attività telepatica è molto frequente durante la fase Rem,ha a che fare con il
lobo frontale."disse Chloe entrando nel Torch e prendendo una cartellina dalla scrivania.
"E il mio lobo frontale agisce come un radar."disse Clark.
"Beh...non mi sono mai imbattuta in un caso come il tuo."disse Chloe sorridendo "Ma sappiamo
tutti quanti che il tuo cervello possiede doti non comuni.
Aggiungi il fatto che il fiume dove è successo l'incidente è ricco di quella cosa verde che
conosciamo e ottieni il frullato perfetto delle stramberie."
"Credi che il meteorite abbia dato a Sara questo potere?"disse Clark.
"Si,forse riesce a farti addormentare,voglio dire questo spiegherebbe la maratona di sonno di un
giorno e mezzo."disse Chloe.
"Non mi sono svegliato finché non è apparso il Re Cremesi,che comincio a pensare sia suo
zio."disse Clark.
Chloe lesse dei fogli "O una manifestazione di un'entità.
Secondo molti,quando si è in coma si è in contatto con altre dimensioni.
Oppure potrebbe essere una manifestazione della paura che lei ha di suo zio."
Clark camminò per la stanza.
"Scusami,non volevo esagerare con le teorie psichiche."disse Chloe.
"No...suo zio ha un potere enorme nella sua vita,nei suoi sogni potrebbe esserci."disse Clark.
"Credi non sia solo altruismo?"disse Chloe.
"La mia fiducia sull'altruismo è cambiata ultimamente."disse Clark "Ti va di farci un giro
all'anagrafe per trovare notizie sullo zio Nicolas?"
"Ah...devo finire un articolo per il Daily Planet,e una storia strana come questa per loro non ha
motivo di precedenza."disse lei avvicinandosi.
"Il tempo dei giochi è finito per sempre."disse Clark.
"Ehi,non prendertela con me."disse Chloe "Lo sai che se potessi te la darei una mano a spulciare in
mezzo a quel mare di scartoffie."
"Nessun problema."disse Clark "Lo chiederò a Lana."
Clark andò verso l'uscita.
"Già,lei riesce sempre a darti una dose di caffeina."disse Chloe sorridendo.
Clark si fermò e la guardò,poi uscì.
La notte seguente Clark era nel fienile con Lana.
Lei era seduta sul divano al piano superiore del fienile e controllava dei fogli.
Indossava una maglietta rosa,senza maniche e scollata,pantaloni neri e scarpe nere.
"Capisco perché nessuno mette mai il naso qui dentro."disse Lana "È una noia mortale."
Clark camminò con dei fogli.
"Non direi."disse Clark che si chinò dietro il divano e le mostrò un foglio "Da un'occhiata qui."
Lei prese il foglio "Wow!
I genitori di Sara erano ricchi."
"Lei ha ereditato tutto quando sono morti."disse Clark "Indovina chi controlla il denaro?"
"Suo zio Nicolas."disse lei e Clark si alzò annuendo.
"Che è stato accusato di far parte di una setta occulta."disse Clark che andò a sedersi accanto a
lei"Finché lei è in coma lui controlla la sua ricchezza."
"Per ora non ha commesso niente di grave."disse Lana "Voglio dire,prendersi cura della propria
nipote non costituisce nessun tipo di reato."
Clark annuì "Le accuse contro la setta erano pesanti e poi perché Sara ha così paura di lui?
Ho paura anche io."
"Vado a prenderti dell'altro caffè?"disse Lana.
"No,non serve..."disse Clark.
"Si che serve."disse Lana che si alzò.
"Non devi sentirti obbligata."disse Clark.
Lei si fermò e lo guardò "Si Clark."
Lei scese di sotto.
"Come se avvertissi il sonno."disse Clark che improvvisamente svenne.
Poco dopo aprì gli occhi "Che velocità."
Clark vide Sara salire le scale.
"Sara?"disse Clark.
"Ciao."disse lei sorridendo.
"Devo essermi addormentato."disse Clark.
"Già."disse lei.
"Come fai ad apparirmi in sogno?"disse Clark.
"Non lo so Clark,non...non mi era mai successo prima."disse lei "Insomma,all'improvviso mi sono
ritrovata...in quel bosco e poi a scuola...e poi ancora a casa tua.
Ma me ne sono resa conto solo quando tu e Lana siete venuti da me.
È come se ti richiamassi qui."
"Ci potevi sentire?"disse Clark alzandosi.
"Si."disse lei "È come trovarsi in un tunnel.
Lungo e buio.
Qualche volta vedo la fine,altre volte no.
Cerco di venire da te,ma mi sento imprigionata dentro il mio corpo.
Niente,nessun contatto."
"Sara,chi è il Re Cremesi?"disse Clark alzandosi.
"Oh..."disse lei indietreggiando spaventata "Non dovremmo parlare di lui o ci troverà."
Clark scese la prima rampa di scale "È per caso tuo zio?"
"No,è lo spirito che la setta di mio zio adorava."disse lei.
"Perché allora hai così paura di lui?"disse Clark"È una minaccia?"
"Non lo so,ma una volta ho sentito parlare i medici e dicevano che sarei già dovuta uscire dal
coma."disse Sara "Ma ogni volta che sono sul punto di farlo,vengo di nuovo spinta in un posto
brutto.
E mi sento come se toccassi il fondo dell'oceano.
Una volta però sono...quasi riuscita a svegliarmi."
"Saraaaa..."disse la voce mostruosa e in quel momento arrivò un forte vento.
"Clark,lui è qui!"disse lei spaventata.
Sara venne tirata verso il basso trapassando il pavimento e Clark la vide cadere verso una figura alta
4 metri,identica al Re Cremesi,che spalancò le braccia,le chiuse su di lei che urlava e la fece
scomparire al suo interno,poi l'enorme mantello rosso si aggrovigliò su se stesso e volò verso il
terreno,scomparendovi e lasciando una leggera luce rossa che svanì poco dopo.
Ajak e l'altro erano sospesi in aria,tra le nubi,sopra la fattoria.
"C'è stato un disturbo elettromagnetico."disse Ajak "Lo hai percepito?"
"Si,è già la seconda volta."disse l'altro.
"Se uniamo questo e gli strani eventi di cui quell'essere parla in questi giorni...non possiamo non
considerare la presenza di un'entità multidimensionale."disse Ajak.
Il giorno dopo Clark e Lex camminarono per i corridoi della villa.
Lex indossava un maglione nero,pantaloni neri e scarpe nere,mentre Clark indossava una camicia
grigia,jeans blu e scarpe marroni.
Lex aveva una cartellina nella mano sinistra.
"È una teoria interessante Clark."disse Lex.
"Lo so che sembra una follia,ma è andata in questo modo."disse Clark.
"Ora salvi la gente perfino quando sogni."disse Lex "Uno psicanalista avrebbe il suo bel dire."
"Allora non mi credi?"disse Clark entrando nello studio di Lex per la porta laterale.
"Credo che tu ci creda e questo mi è sufficiente."disse Lex "Scusa se non sono obiettivo Clark,ma
ce l'ho un po' con gli psicanalisti."
"Non vuoi che entrino nella tua testa."disse Clark.
"Qualcosa del genere."disse Lex.
"Avrò nella mia testa quella ragazza finché non la aiuterò."disse Clark.
"Ho telefonato all'ospedale di Metropolis."disse Lex "È vero,sarebbe già dovuta uscire dal coma."
"Lo zio usa droghe su di lei."disse Clark.
"Non hanno nessuna prova in proposito."disse Lex "Hanno effettuato tutti gli esami del sangue."
"Può usare sostanze che non lasciano tracce."disse Clark.
"All'apparenza lo zio non fa niente di strano."disse Lex.
"Ma noi sappiamo che le apparenze ingannano Lex."disse Clark.
"Non lo arresteranno solo perché ti appare in sogno."disse Lex.
"Apprezzo il tuo aiuto."disse Clark indietreggiando,ma poi vide la spada sul muro.
"Non c'è di che."disse Lex.
Clark si avvicinò all'oggetto "Bella quella spada."
Cos'è l'arma di un leggendario guerriero samurai?"
"No,tutt'altro."disse Lex prendendola "È stata usata in uno dei miei film preferiti,"Il Trono di
Sangue".
L'ho comprata ad un'asta."
Lex fece finta di colpirlo spaventandolo,poi rise "Tranquillo Clark,non può ferirti.
È finta.
Devi imparare a distinguere tra fantasia e realtà."
Lex mise la spada nel fodero "Fatti un bel sonno."
Lo stesso giorno Clark bussò alla porta bianca della casa di Sara.
Lo zio andò ad aprire la porta.
Indossava una maglietta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.
Clark indossava una maglietta azzurra a maniche corte.
"Clark?"disse l'uomo "Che piacevole sorpresa."
"Ho portato dei fiori per Sara."disse Clark mostrando un mazzo di fiori viola.
"Ah...entra pure."disse l'uomo.
Poco dopo Clark era nella stanza di Sara.
"È molto gentile da parte tua."disse l'uomo posando i fiori sulla libreria.
"Le spiace se mi siedo per un po'?"disse Clark.
"Certo che no."disse l'uomo.
Clark passò i mobili della stanza ai raggi x e vide le medicine.
"Vuoi qualcosa da bere?"disse l'uomo.
"Si,che contenga caffeina."disse Clark.
"Ho qualcosa del genere."disse l'uomo andando fuori.
Clark aprì il mobile dove erano le medicine,rompendo la serratura,e prese una boccetta con dentro
del liquido trasparente,poi corse a super velocità.
L'uomo tornò indietro con un bicchiere e vide lo sportello mezzo aperto,poi si avvicinò e lo aprì
accorgendosi che mancava una delle boccette.
Poco dopo Clark era a bordo del pick up rosso in una stradina di campagna.
"Clark?"disse Sara apparendo accanto a lui.
"Sara?"disse Clark stupito.
"È tanto arrabbiato."disse Sara "Credo stia leggendo il suo testo sacro."
"Se sei qui,vuol dire che..."disse Clark.
Nella realtà il pick up andò contro una staccionata e volò in aria,schiantandosi sul tettuccio e
ribaltandosi 2 volte,poi rimase cappottato.
Marta era al tavolo da pranzo con delle carte e una calcolatrice.
Indossava un maglione verde chiaro,pantaloni neri e scarpe nere.
Lana bussò alla porta ed entrò "Posso entrare?"
Indossava una camicia bianca,con linee verticali nere,jeans blu e scarpe nere.
Aveva un bicchiere di plastica nella mano destra con cannuccia.
"Lana!"disse Marta sorridendo "Certo,vieni."
"Sono venuta a trovare Clark."disse lei "Gli ho portato una spremuta."
"Oh...dev'essere ancora con Lex,ma puoi aspettarlo."disse Marta.
"Grazie."disse lei"Ci sono dei nuovi vicini,vero?"
"Già,ma i vecchi erano meglio."disse Marta.
"Signora Kent,posso farle una domanda?"disse Lana.
"Ma certo."disse lei.
Lana si sedette "Lei lo sa perché Clark mi ha allontanata?"
"Dopo Metropolis,Clark è cambiato."disse lei "Non è più lo stesso ragazzo di prima.
Anche Jonathan e io facciamo fatica a volte."
"Sento che se resto abbastanza a lungo...nella sua orbita...forse finalmente un giorno si aprirà."disse
Lana.
"MARTA!"urlò Jonathan "PRESTO VIENI!"
Marta e Lana si alzarono,corsero fuori e videro il pick up rovesciato mentre Jonathan tirava fuori
dal mezzo Clark.
"OH MIO DIO!"disse Marta "JONATHAN!"
Marta si accucciò "COS'È SUCCESSO?"
"Forse si è addormentato mentre guidava."disse Jonathan.
"Chiamo un'ambulanza."disse Lana guardando nella borsa.
"No,no,non serve,non è così grave."disse Jonathan.
"DA DOVE VENIVA?"disse Marta "LA CASA DI LEX È DALLA PARTE OPPOSTA!"
"Ah Clark...ti avevo detto di non andare dai Conroy."disse Jonathan.
"Era preoccupato per Sara,continuava a sognarla."disse Lana "Non avrei dovuto portarlo a casa
sua."
"Tu non hai nessuna colpa."disse Marta tenendo la testa al figlio svenuto "Clark si riprenderà."
"Che ne sarà di Sara?"disse Lana.
"Sono preoccupata anche per lei."disse Marta.
Nel sogno Clark era nel pick up rosso e si fermò facendo scendere Sara che corse verso il lago.
"SARA!"urlò Clark "ASPETTA!"
Lui le corse dietr arrivarono sul molo rettangolare.
"SARA!"disse Clark.
"No!"disse lei fermandosi "Dobbiamo scappare,lui ci prenderà!"
"Non puoi scappare per sempre."disse Clark.
"Io voglio liberarmene."disse Sara piangendo.
"Possiamo farlo."disse Clark "Ci sono io qui.
Devi riuscire a svegliarti.
Ammettiamo che questa cosa sia vera...ha un punto debole?"
"…Mio zio..."disse Sara "Lui diceva che per evocarlo serviva un simbolo e un particolare libro.
Il simbolo crea il passaggio...
Ma ho paura!"
"Sara,sei tu che mi porti in questo sogno,non posso aiutarti se resti qui!"disse Clark "Non ho
potere!"
"Scusami Clark."disse lei.
In quel momento si udirono dei versi mostruosi e la mano dell'essere uscì dall'acqua afferrandole la
caviglia sinistra.
Lei urlò e cadde in acqua.
"SARA!"urlò Clark che si tuffò.
Nella stanza di Sara,su una parete era stato disegnato un simbolo rosso simile ad un occhio,con la
linea inferiore che si curvava all'interno,poco dopo la metà,formando un'aspirale,mentre la linea
superiore arrivava fino all'estremità destra dell'occhio poi si curvava in alto e
all'indietro,superava il bordo superiore dell'occhio e poi diventava quasi dritta in orizzontale.
Nel punto in cui la linea superiore si curvava in alto c'era un'altra linea che era obliqua verso il
basso e che era diretta verso la parte sinistra dell'occhio.
A terra vi era un libro aperto e posto dentro una serie di cerchi concentrici.
L'uomo prese un contenitore con del liquido blu che venne inserito in una siringa.
"Come faceva a saperlo?"disse l'uomo "Come sapeva dei fiori?"
L'uomo si chinò verso la bambina "Non so come stia succedendo,ma questa storia deve finire."
Lui stava per farle un'iniezione quando Lana entrò.
"Non iniettarle niente."disse Lana.
Lui si alzò "Come hai fatto ad entrare?"
"Noi sappiamo che stai drogando Sara."disse Lana.
"Davvero?"disse lui avvicinandosi "Tu e il tuo amichetto siete dei vicini un po' troppo ficca naso."
"Se la uccidi,non avrai la sua eredità."disse Lana.
"Oh,chi dice che voglio uccidere lei?"disse lui che la afferrò,mentre lei provava a fuggire, e le fece
un'iniezione.
Lana svenne quasi subito.
Clark portò a riva Sara nel sogno e la mise a terra "Sara,stai bene?"
"Si,ma lei è nei guai."disse Sara.
"Lei chi?"disse Clark.
"Lana."disse Sara che guardò verso l'orizzonte"No...NO!"
Clark si voltò e vide la figura incappucciata uscire fuori da un gorgo al centro del lago,mentre degli
enormi nuvoloni neri si stavano avvicinando a grande velocità oscurando il cielo.
Dietro l'essere ,che aveva le braccia spalancate ed era sull'acqua,si stava formando una fitta nebbia.
Alle spalle dell'essere arrivarono 3 sfere luminose,gialle, che iniziarono a roteare le une intorno alle
altre,diventando blu e formando un forte fumo intorno.
"I POZZI NERI!"disse Sara.
L'essere avanzò stando dritto sull'acqua,poi abbassò le braccia.
"Ti avverto Sara."disse l'essere "Non potrai mai vincere questa battaglia.
E presto passerò nel mondo cosciente."
"Troppo tardi!"disse lei alzandosi insieme a Clark "La userà come sacrificio per farlo passare."
"Sara,dobbiamo salvare Lana."disse Clark.
"È troppo potente,non possiamo fermarlo!"disse Sara.
Clark avanzò,ma venne afferrato alla gola dalla mano destra dell'essere che lo sollevò da terra.
"La morte prenderà chiunque tenti di sfidarmi."disse l'essere.
"SARA!"disse Clark "DEVI SVEGLIARTI!"
L'essere lanciò Clark sul tavolo di legno,posto a decine di metri di distanza,e l'impatto fracassò
l'oggetto.
"Sara,tu sei consacrata me."disse l'essere che fece uscire le zampe di ragno dal vestito "Torna qui."
"NON LO ASCOLTARE!"disse Clark mettendosi seduto "LUI TI TIENE QUI,TI HA TOLTO 6
ANNI DI VITA!"
"Lui non può fare nulla."disse l'essere che allungò la mano destra verso di lei "Chiudi gli occhi e
torna nella tua prigione."
"NO!"disse Clark alzandosi,ma il fumo filamentoso nero,con macchie bianche, delle 3 sfere andò
verso avanti,mentre il retro del cappuccio dell'essere si apriva.
Una volta che la sostanza fu entrata all'interno, dalla parte frontale del cappuccio uscì una forte luce
arancione che bloccò Clark che restò con la bocca aperta,mentre gli occhi diventavano bianchi.
Le braccia di Clark penzolarono verso il basso,mentre la gamba destra si piegò internamente.
La luce sollevò Clark da terra.
"Più mi resisti e più soffrirai."disse l'essere "Questo è il mio ultimo avvertimento."
In quel momento Sara chiuse gli occhi e scomparve dalla zona.
L'essere si distrasse e fece cadere Clark a terra "No!"
Clark si voltò verso di lui e fece uscire i fasci di calore dagli occhi colpendolo nella parte interna del
cappuccio.
La figura si illuminò di luce gialla e bianca in vari punti,poi esplose.
Clark si svegliò di scatto e si ritrovò in salotto.
"Clark?"disse la madre che si avvicinò.
"Mamma!"disse Clark "Lana è nei guai!"
Clark si mosse a super velocità,usci dalla casa,corse tra i campi,entrò nella casa di Sara e arrivò
nella sua camera restando sconvolto nel vedere che la stanza era piena di libri e altri oggetti che
volavano da soli.
Vide anche che il letto di Sara era staccato dal suolo.
Guardando verso il muro Clark vide il simbolo dell'occhio che si era illuminato di luce rossa e da
cui uscivano dei versi mostruosi,così fece uscire i fasci di calore dagli occhi distruggendo il simbolo
che si spense facendo cadere tutti gli oggetti.
Poco dopo Clark notò che a terra c'era la borsa di Lana e ne raccolse il cellulare "Lana..."
La macchina di Lana era stata posta su una strada nel bosco,con il muso rivolto contro un albero e la
ragazza era svenuta al posto di guida.
Lo zio di Sara stava gettando benzina a terra mediante una tanica,poi accese un accendino.
Clark andò alla finestra della casa e usò la vista a raggi x sul bosco.
Il suo sguardo si focalizzò su un punto ingrandendolo e vide l'uomo con l'accendino.
Clark corse a super velocità e arrivò appena in tempo per prendere l'accendino prima che cadesse
sulla benzina.
"Sta cercando questo?"disse Clark alle spalle dell'uomo con l'accendino nella mano destra.
L'uomo si voltò e rimase sconvolto,poi Clark lo afferrò e lo scagliò contro un albero facendogli
perdere i sensi.
Lionel Luthor era seduto nel suo studio dando le spalle alla porta.
Lex entrò nella stanza.
Indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.
Le porte si chiusero alle sue spalle.
"Lex?"disse Lionel "Perché tanta urgenza?"
"Ho deciso di farlo."disse Lex.
"Fare cosa?"disse Lionel.
"L'esame dello psicanalista."disse Lex "Sottopormi a tutta la serie dei test."
"Curioso."disse Lionel girando la sedia "Cos'è che ti ha fatto cambiare idea?"
"Il fatto che ho smesso di avere paura."disse Lex e Lionel rise "So che se c'è una cosa che non ti
sfugge negli altri è la paura."
"È un dono di natura Lex,ed è molto utile."disse Lionel.
"Ho capito che per darti la prova che io sono l'unico tuo degno erede,devo smettere di avere
paura."disse Lex "Non ho niente da nascondere."
"Vorrebbe dire molto per me."disse Lionel alzandosi e avvicinandosi.
"Sei mio padre,sono sicuro che hai a cuore solo il mio interesse."disse Lex.
"Chi è l'analista scelto?"disse Lionel.
"Claire Foster."disse Lex.
"Oh,ha eccellenti credenziali,ha pubblicato ottimi libri."disse Lionel "Sarà certo in grado di
risolvere i tuoi problemi."
"Non fu quell'isola a farmi impazzire papà."disse Lex.
Lionel rise e lo abbracciò "Impazzire?
No,che sciocchezza.
Ma è sempre meglio averne la conferma.
Giusto?"
Lex andò verso l'uscita.
"Lex?"disse Lionel e Lex si fermò guardandolo"Quando si è ricchi,non si è pazzi.
Si è eccentrici."
Lex andò verso l'uscita e le porte si aprirono.
"Baj naj-ri bebefori lat."disse la voce nella testa di Lex "Agh avhen deukavroausan naj-ri."
La notte seguente Clark entrò nell'ospedale di Smallville con un mazzo di fiori.
Indossava una maglietta rossa a mezze maniche,jeans blu e scarpe nere.
Lui andò alla stanza di Sara e bussò sul vetro al centro della porta,poi la aprì.
"Ciao Sara,come stai?"disse Clark.
"Ciao."disse lei.
"Ti ho portato dei fiori,so che sono i tuoi preferiti vero?"disse Clark"Sai non credevo che ti
ricordassi di me."
"Già."disse Sara "Ne abbiamo passate di brutte avventure insieme,anche se non ci siamo mai
conosciuti.
Ancora non so come ho fatto a venirti in sogno."
"L'importante è che sei salva e che sei sveglia."disse lui sorridendo.
"Tu devi essere un ragazzo speciale."disse lei "Ho visto quante cose sei capace di fare."
"Beh nei sogni tutto è perfetto."disse Clark.
"Volevo...ah forse non mi riguarda,i sogni sono una cosa privata..."disse Sara.
"No,ehm..."disse Clark sedendosi "Sono curioso di conoscere il tuo punto di vista.
Come mi vedi?"
"Come un ragazzo innamorato,ma che resiste all'amore."disse Sara "È Lana vero?"
"Si."disse lui.
"Clark,ascolta il consiglio di una ragazza che è rimasta intrappolata per 6 anni."disse lei "Se la ami
veramente così tanto,cerca di non respingerla."
"È una storia complicata e lunga Sara."disse Clark.
"So solo quello che ho visto."disse Sara "Avrei voluto essere io al suo posto,ma...è Lana la ragazza
dei tuoi sogni."
Poco dopo Clark era al piano superiore del fienile,seduto ad un tavolo pieno di libri.
Lana salì le scale.
Lei indossava una maglietta blu,senza maniche,scollata,jeans blu e scarpe nere.
"Ancora in piedi a quest'ora?"disse Lana sorridendo.
"Sono riuscito a dormire un po'."disse Clark "E domani mi aspetta l'esame di storia.
Come stai?"
"Eh,mi sento una stupida."disse Lana.
"Perché?"disse Clark "Hai salvato la vita di Sara."
"Già e per un pelo non ci ho rimesso la mia."disse Lana "Per fortuna c'eri tu li."
"Hai continuato a credere in me anche quando mi prendevano per pazzo,era il minimo che potessi
fare."disse Clark e lei sorrise.
"Poi ho incontrato Sara finalmente."disse lei che fece alcuni passi "Non ho fatto altro che parlare di
te.
Mi sarebbe piaciuto scambiare i nostri ruoli,così avrei saputo cosa ti passa per la testa."
"Niente di particolare."disse Clark.
"Almeno capirei perché le cose tra noi vanno come vanno."disse Lana.
"Se qui ci fosse una risposta tu saresti la prima a saperlo."disse Clark indicandosi la tempia destra
con l'indice.
"Sai in questi giorni ti ho sentito vicino come una volta."disse Lana "È stato bello."
"Per un pelo non ci rimettevi la vita."disse Clark.
Lana si diresse verso le scale.
"Lana?"disse lui e lei si fermò "Tu sarai sempre vicino a me."
Lei scese la prima rampa di scale,poi lo guardò "Quindi...c'è la speranza di passare il fine settimana
insieme?
Insomma,come amici?"
"Hai qualche proposta?"disse Clark.
"Beh,fuori sembra di stare in un forno,mi attirava l'idea del fresco che c'è sulle rive di Crater
Lake."disse Lana.
"Già,ma non so se un bagno sarebbe una buona idea."disse Clark.
"E chi ha detto di voler fare il bagno?"disse lei.
"Ah..."disse Clark.
"Forse te lo sei sognato Clark."disse lei ridendo e andando via.
