SMALLVILLE:STORIE DI ALIENI
Spazio.
Una cometa si stava dirigendo verso il Sole,lasciando dietro di se una scia bianca e piccoli asteroidi.
"Bi par avhe Ukun."disse la voce mostruosa che era stata udita da Lex e una massa infuocata e
lucente colpì la roccia celeste che andò verso il Sole e ci si schiantò contro.
Clark era seduto nel suo salotto,sul divano,e guardava la tv che parlava dell'evento.
Indossava una maglietta azzurra,jeans blu e scarpe nere.
"Gli scienziati definiscono l'impatto di oggi uno dei più significativi eventi astronomici degli ultimi
100 anni."disse una voce femminile alla tv "L'imponente brillamento solare...
Jonathan aprì la porta portando molti pacchi per la spesa.
Indossava un giaccone chiaro,camicia blu,jeans blu e scarpe marroni.
Dietro di lui c'era Marta con altre buste.
Lei indossava un giaccone rosso,pantaloni neri e scarpe nere.
"Clark?"disse Jonathan "Clark?
Vieni a darci una mano?"
"Ah si,scusate."disse Clark alzandosi "Mi ero un po' incantato,stavo seguendo questo speciale in
televisione."
La tv mostrò un'eruzione solare,mentre Clark prendeva alcune buste.
"Ah si?"disse Jonathan "Di che parla?"
"I brillamenti solari e i loro effetti sull'atmosfera."disse Clark andando verso la cucina "Oggi il Sole
è stato centrato da una cometa,c'è stato uno dei più grossi brillamenti mai registrati."
"Oh,ti vedo interessato."disse Marta.
"A dire la verità,è un sollievo studiare un disastro cosmico che non ha niente a che fare con
me."disse Clark.
Marta rise.
"Devo andare."disse Clark "Io e Pitt ci vediamo al Taloon.
Confrontiamo gli appunti."
"Vuoi un passaggio?"disse Marta.
"No,farò una corsa."disse lui prendendo il giaccone rosso e lo zaino "Ciao."
"Ciao."dissero i 2.
"Il Sole mostra una serie di violentissime esplosioni."disse la voce al telegiornale.
Ajak era sospesa sopra la fattoria,tra le nubi,con l'altro.
"È accaduto qualcosa alla nostra stella con conseguenti effetti di grandissima portata."disse la figura
maschile.
"Lo sento."disse Ajak "Meglio andare a controllare."
"E lui?"disse la figura maschile.
"Non credo che andrà lontano."disse Aja volarono verso l'alto.
In un bar la tv era accesa e si sentiva la stessa trasmissione.
"L'onda d'urto è così forte che fa squassare il campo magnetico terrestre,provocando una tempesta
geomagnetica."disse la voce alla tv.
Al bancone c'era un uomo con capelli chiari,giacca nera,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe
nere"Lei pensa che ci siano poteri più grandi di quanto non immaginiamo nell'Universo?"
"Certo."disse il barista che aveva i capelli rasati,barba,baffi,camicia chiara,jeans blu e scarpe
marroni.
La vista dell'uomo al bancone iniziava a sdoppiarsi.
"Senta,le dispiace se rimetto la partita?"disse il barista che cambiò canale.
"He he!"disse quello al bancone "Questo è un piccolo passo per un uomo,ma un grande passo per i
Metropolis Sharks.
A Miniville,Kansas,e a tutti gli scassa Kansas che ci vivono."
L'uomo alzò il bicchiere e bevve "Un altro."
Un ragazzo con capelli neri che arrivavano alla base del collo si mise dietro di lui.
Indossava una camicia a strisce scure e chiare,pantaloni neri e scarpe nere.
Venne affiancato da un altro con capelli neri rasati e lo stesso abito.
"Senta un po',non vogliamo avere problemi qui,quindi direi che può bastare."disse il barista che
prese il bicchiere.
"Se non vuole problemi,non si deve azzardare a lasciarmi a secco!"disse l'uomo al bancone.
Poco dopo quello con i capelli rasati aprì le porte azzurre del locale e gettò la borsa chiara
dell'uomo su delle grate,mentre l'altro lo gettò in strada.
Alla sinistra della grata c'era un giardinetto e anche a destra dove c'era anche un cilindro di pietra.
L'edificio era a 2 piani,marrone,con finestre rettangolari e un'insegna ovale,con contorni
bianchi,interno rosso e scritta argentata.
"Non farti più vedere!"disse quello con i capelli lunghi chiudendo le porte.
"La cordialità delle piccole città..."disse l'uomo raccogliendo la borsa.
Il Sole era molto luminoso in cielo.
Clark corse in strada a super velocità.
La macchina chiara dell'uomo era sulla strada e lui aveva il cellulare all'orecchio sinistro e una
cartina davanti al volto.
"No...non lo trovo."disse lui "Si,lo so che è questa.
Si.
Ah...non ho affatto bevuto.
Grazie per l'interessamento."
L'uomo attaccò il telefono mentre Clark correva a super velocità.
L'uomo chiuse la mappa e la macchina iniziò a sbandare.
Clark corse a super velocità,poi si fermò improvvisamente.
L'uomo lo guardò e sbandò andando contro un palo di legno che distrusse tutta la parte frontale
dell'auto.
Il palo di legno cadde mandando scariche elettriche e abbozzò il tettuccio dell'auto.
Clark si mosse a super velocità e strappò via lo sportello a mani nude,poi prese l'uomo e lo portò
via a super velocità.
"Tutto bene?"disse Clark.
"Hai strappato...via lo sportello così a mani nude?"disse l'uomo "Sei passato sui fili dell'alta
tensione..."
"Deve aver bevuto signor..."disse Clark.
"White."disse lui "Perry White."
Il giorno dopo Clark portava sotto braccio diversi pali di legno nella fattoria.
Indossava una camicia rosso scuro,con linee verticali e orizzontali bianche.
Clark posò i paletti su un rettangolo di fieno,poi ne prese 1.
Ognuno di questi pali era più lungo di una persona,cilindrico e con una punta su un'estremità.
Clark piantò il palo nel terreno a mani nude,poi ne piantò un altro,poi ne piantò un terzo infilandolo
quasi tutto nel terreno per sbaglio.
"Ehi."disse Jonathan avvicinandosi.
Indossava una camicia blu,con linee orizzontali bianche,canottiera bianca,jeans blu e scarpe
marroni.
"Ehi...vacci piano Clark."disse Jonathan avvicinandosi.
"Ho valutato male la forza."disse Clark.
"Sai,ho parlato adesso con l'ospedale."disse Jonathan "Sembra che White abbia deciso di farsi
dimettere ieri sera."
"Secondo gli infermieri,l'etilometro era alle stelle."disse Clark.
"Che cosa pensi che abbia visto?"disse Jonathan.
"Papà,probabilmente non si ricorda nemmeno il mio nome."disse Clark.
"CLARK!"disse Perry che era sul retro di un furgone che aveva un piano di legno e vari attrezzi
all'interno.
Il furgone si fermò e l'uomo scese.
"Grazie."disse l'autista che andò via.
"Ah si,eh?"disse Jonathan.
"L'ultima volta che ti ho visto,hai lanciato uno sportello come niente e hai calpestato i fili dell'alta
tensione."disse White che gli strinse la mano.
"Signor White."disse Clark.
"E non sapevo chi ringraziare dei 4 Clark che mi hanno messo sull'ambulanza."disse White
stringendo la mano a Jonathan "Lei è il signor Kent?"
"Esattamente."disse Jonathan "Lieto di vedere che sta meglio."
"Relativamente."disse White "La mia macchina è distrutta.
Quella specie di caricatura che avete per sceriffo mi ha ritirato la patente per guida in stato di
ebbrezza e il mio capo redattore mi vuole morto."
"Lei è un giornalista?"disse Clark.
"In un'altra vita."disse White che camminò "Al momento vado in avanscoperta per X Files,una
trasmissione via cavo per gli amanti del soprannaturale."
"E cosa la porta qui a Smallville?"disse Jonathan.
"Devo fare ricerche per un servizio sulla pioggia di meteoriti e i bizzarri fenomeni che
produssero."disse White.
"Non mi dica che crede a queste sciocchezze."disse Jonathan sorridendo.
"Esattamente quanto il topolino dei denti."disse lui ridendo e poi guardò i pali di legno "Non
servono attrezzi per un lavoro del genere?"
"Ehm...signor White,lei non sarà venuto fin qui solo per ringraziarmi."disse Clark.
"No,sono venuto fin qui per un accomodamento."disse White.
"Riguardo a cosa?"disse Jonathan.
"Non sono andato fuori strada per divertimento,sa?"disse White "Ho sterzato per evitare suo figlio.
Guardi,non voglio infierire,mi serve uno del posto che conosca la zona e che mi porti in giro.
Mi dia Clark per 2 giorni e siamo pari."
I 2 si guardarono.
Lex era nel suo studio e si versò da bere.
Indossava una maglietta rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.
"Mio padre pretese l'accuratezza storica, fece ricostruire il castello,ma...io ho pensato di prendermi
qualche libertà con l'arredo."disse Lex camminando con il bicchiere "Scostarmi da quadri e pezzi
d'epoca.
Andare su qualcosa di più moderno.
Senza escludere l'astratto.
Che ne dice dottoressa?"
Lex bevve.
Su una delle sedie,davanti al tavolo,c'era una donna di colore,con capelli legati,giacca nera,camicia
bianca,gonna nera e scarpe nere con i tacchi.
"Che speravo che questa seduta potesse essere più produttiva."disse lei.
"Mi pare che il termine psicologico per il rifiuto di accettare l'inevitabile sia denegazione."disse
Lex girando intorno al tavolo"Può sondare quanto vuole,ma non può trovare un problema emotivo
che non esiste."
"Questa è una denegazione."disse lei.
"Si fidi di me,non ho niente da nascondere."disse Lex.
"Allora mi parli dell'isola."disse la donna "I pescatori che l'hanno trovata,hanno detto che
farneticava di un nemico immaginario,poi di un occhio di fiamme e di una voce."
"Ero malato,soffrivo per la Malaria."disse Lex.
"Ho controllato le sue analisi del sangue Lex,non c'era traccia di malattia."disse la donna "Ma
anche una qualche malattia non giustifica la sua riluttanza a parlare dei sentimenti contrastanti che
nutre per suo padre.
Finché non ci sarà chiaro..."
"Quel che mi è chiaro,dottoressa,è che gli assicuratori della Luthor Corporation hanno insistito
perché mi sottoponessi a 5 sedute di terapia psichiatrica..."disse Lex guardando l'orologio "...e la
nostra ultima ora volge al termine.
Mi mancherà il suo conforto."
La donna si alzò ed uscì.
Clark entrò nel Taloon.
Indossava un giaccone chiaro.
"2 crateri e frammenti di meteoriti."disse Clark "Tutto qui.
Vuole vedere altro?"
"Palazzi distrutti e crateri sono lo sfondo Clark."disse White "Ora voglio la sostanza.
Quello che conta."
Lui prese un giornale da un tavolo "La dimensione umana."
Lana arrivò in quel momento.
Aveva una fascia chiara sui capelli,indossava una camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"Clark,tutto bene?"disse Lana "Pitt ti ha aspettato fino alle 10 ieri sera."
"Ah,è una lunga storia."disse Clark.
"Buon giorno."disse White "Perry White.
Vorrei un cappuccino triplo,un paio di quelle ciambelle glassate e..."
White mise sul tavolo una rivista con Lana da bambina in lacrime "...un'intervista con la ragazza
copertina di Smallville."
Lana spalancò gli occhi.
"Che sta facendo?"disse Clark.
"Si chiama catturare la storia."disse White "Niente di eccezionale,domande quasi banali come ad
esempio...come se la cava la piccola Miss Meteoriti 14 anni dopo il grande evento?"
"Può darsi che sia uno scherzo per lei,ma i miei genitori sono morti quel giorno."disse lei che aveva
gli occhi lucidi.
"E mi dispiace tanto,ma questa è la parte interessante."disse White.
"Basta così,lei se ne va!"disse Clark.
"Che cosa?"disse White "O parla con me adesso,o domattina affronta le telecamere."
"Non posso credere che quest'uomo sia con te!"disse Lana con gli occhi lucidi.
"Lana..."disse Clark.
"È meglio che ve ne andiate tutti e 2."disse Lana andando via.
"Non mi aveva detto che tra le cose da vedere c'era Lana."disse Clark.
"Ne tu mi avevi detto di conoscerla,mi spiace di aver turbato la tua ragazza,ma è una fonte più che
valida."disse White che camminò"Non è difficile trovare facce da mettere davanti alle telecamere."
Lui estrasse un giornale dalla giacca "Il giornale della vostra scuola si è fatto una reputazione tra
gli amanti di mostri e alieni."
"Perché lo dice?"disse Clark.
Lui si fermò "Perché ho passato qualche minuto a documentarmi prima di venire qua.
Il direttore ne saprà qualcosa della pioggia di meteoriti?"
"E io che ne so?"disse Clark.
White gli fece leggere un titolo "Il preside autorizza nuovi corsi di matematica di Clark Kent.
Conoscerai il direttore."
Poco dopo White era davanti al muro delle stramberie.
"Dovremmo andare."disse Clark.
"Pensavo che fossimo noi il muro delle stramberie."disse White "Questa roba è incredibile."
Chloe entrò in quel momento.
Indossava una maglietta rosso scuro,con il bordo del collo più basso a sinistra che a destra,pantaloni
grigi e scarpe nere.
"E anche tutta vera."disse Chloe sorridendo.
"Chloe."disse Clark avvicinandosi "Il signor White è interessato alla pioggia di meteoriti,gli ho
fatto dare un'occhiata."
"Non ho niente da nascondere."disse Chloe mettendosi le mani sui fianchi.
"Bene,direi che abbiamo già rubat delle tue idee nel nostro programma,è tutta farina del tuo
sacco o hai coinvolto altri autori?"disse White.
Chloe guardò Clark e poi guardò White "Come dice?"
"Oh..."disse White prendendo un biglietto dal taschino della giacca "...è solo curiosità
professionale.
Non trovo spesso un altro giornalista d'assalto con una propensione per il bizzarro."
"X Files?"disse Chloe.
"Già."disse White.
"Ho una propensione per la verità,qualcosa a cui il suo programma ha rinunciato alla seconda
puntata."disse Chloe.
"Basta,andiamo."disse Clark portandolo via mentre rideva.
Chloe guardò il foglietto "Aspetti!
Aspetti!
Aspetti!"
I 2 si fermarono.
"Lei è...quel Perry White?"disse Chloe.
"Senti Clark,me ne posso tornare al mothel a piedi,voi fidanzatini vi chiarite per bene,poi tu ripassi
e proseguiamo il giro."disse White andando via.
Clark chiuse la porta.
"Clark...hai idea di chi era quello li?"disse Chloe.
Lex era seduto su una poltrona nello studio,aveva gli occhi chiusi mentre delle casse riproducevano
il suono delle onde.
Lana allungò la mano verso di lui e Lex la afferrò di scatto spaventandola.
"Lex?"disse Lana "Mi dispiace,ti ho disturbato?"
"No."disse Lex alzandosi e lasciandola,poi andò verso la libreria alla sinistra della scrivania"È
strano.
Su quell'isola ero arrivato ad odiare il ruggito dell'oceano..."
Lex spense le casse "...mentre ora è l'unica cosa che riesce a rilassarmi."
"Penserai tutti i giorni a quello che è successo."disse Lana.
"Comunque,tu non sarai venuta per discutere di questo."disse Lex.
"Geav lav-li."disse la voce nella testa.
Lex abbassò lo sguardo subito "Di cosa volevi parlare?"
"Oggi,al Taloon è venuto un giornalista di una qualche televisione che voleva intervistarmi a
proposito di una pioggia di meteoriti."disse Lana.
"Un "no" non l'ha dissuaso?"disse Lex avvicinandosi.
"Non tanto,ha detto che sarebbe tornato domani con telecamere e tutto."disse Lana.
"E tu questo non lo vuoi."disse Lex.
"Ho passato gli ultimi 14 anni a cercare di lasciarmi quel giorno alle spalle."disse Lana "E lui in un
attimo...me l'ha ributtato in faccia.
Lo so che è chiederti tanto,ma speravo che tu potessi fare qualcosa al riguardo."
"Drepa naj-ri."disse la voce nella testa di Lex.
"Mi sorprende che non ti sia rivolta a Clark."disse Lex che andò sedersi alla scrivania.
"Clark era con lui."disse Lana incrociando le braccia.
"Quindi vuoi che lo sbatta fuori dalla città?"disse Lex.
"Voglio soltanto che si fermi."disse Lana.
"Dev'essere stato estremamente insistente."disse Lex "Come si chiama?"
"Perry White."disse Lana.
"Farò in modo che non ti disturbi di nuovo."disse Lex.
Clark entrò in un bar e trovò White seduto al tavolo.
"Signor White,la stavo cercando."disse Clark.
"Ed eccomi qua."disse White "Potresti avere la stoffa del bravo reporter,sai?"
"Com'era lei?"disse Clark sedendosi "Abbiamo fatto qualche indagine sul suo conto."
"La memoria svanisce,ma un motore di ricerca non dimentica."disse lui che provò a prendere da
bere,ma Clark gli afferrò il bicchiere.
"E un altro bicchiere... non cancellerà il fatto che una volta era uno dei migliori giornalisti di
Metropolis."disse Clark "Cos'è successo?"
"La vita è un viaggio caro e...certe volte si fila più lisci con un po' di lubrificante."disse White
bevendo "A te che importa comunque?"
"Importa al giornalista che è in me."disse Clark "O forse ho capito che se si ha un dono,non
bisogna buttarlo via."
"In vita mia ho fatto esattamente 2 sbagli."disse White "Il primo è stato darmi al giornalismo."
"E il secondo?"disse Clark.
"Dargli importanza."disse White che chiamò il barista "Un altro."
"No."disse Clark che lo afferrò alzandosi e lo fece alzare "Ha bevuto abbastanza."
White rise "Non ti capisco ragazzo...ho minacciato i tuoi genitori,dato addosso alla tua ragazza e
alla tua direttrice...e lo stesso eccoti qua che vuoi fare l'eroe."
"A volte,Clark,la tua fiducia nel prossimo supera il buon senso."disse Lex che aveva aperto la porta
del locale.
Indossava un lungo cappotto nero.
"Lex?"disse Clark.
La porta si richiuse.
"Tutto a posto Clark,ora me la vedo io con lui."disse Lex.
"Ho paura di averti sottovalutato."disse White.
"Clark non centra assolutamente niente."disse Lex avvicinandosi.
"Senti Lex,se è un'idea di tuo padre,digli che è già stato chiaro il messaggio a Metropolis,non ho
nessuna intenzione di rivangare il passato."disse White.
"Qui non parliamo di mio padre,White,si parla di te."disse Lex.
"Lex,non ti sembra di esagerare?"disse Clark.
"Visto come ha aggredito Lana dovresti ammirare il mio contegno."disse Lex "Andiamo."
"Grazie di tutto ragazzo."disse White uscendo con Lex.
Lex portò la macchina per una strada in mezzo ai prati,poi girò a sinistra e si fermò facendo
scendere White e scendendo a sua volta dall'auto.
"Questa scenata tipo "Fuori dalla mia città"è piuttosto pesante anche per un Luthor."disse White.
"Quanto tendere un'imboscata ad una ragazza per costringerla ad un'intervista."disse Lex "Certo
approfittare delle persone ti è sempre stato facile."
"Guarda che il nostro unico e solo incontro è stato anni fa."disse White.
"Già ai tempi del liceo ero bravo ad individuare i cronisti,ma...ti sei giocato veramente bene la carta
della chiacchierata amichevole."disse Lex "A quanto ricordo è stato 10 minuti prima che ti
mandassi al diavolo."
"Stavo facendo il mio mestiere e tu eri una fonte più che valida."disse White.
"Avevo 16 anni e tu cercavi pettegolezzi su mio padre."disse Lex.
"È questo il vero problema vero?"disse White "I segreti di tuo padre."
"Se avessi scoperto qualcosa l'avresti detto allora."disse Lex.
"Sei talmente ingenuo che quasi provo pena per te."disse White.
"Fai in modo di prendere l'autobus delle 4."disse Lex che gli gettò la borsa a terra e poi salì in auto
andando via.
"Beh,chi è che dice che non si può bere prima delle 5?"disse lui prendendo una fiaschetta dalla
giacca.
Clark camminò su un prato diretto verso il padre che era chinato ad aggiustare il trattore.
Jonathan indossava un giaccone scuro.
"Ciao papà."disse Clark.
"Ciao."disse Jonathan alzandosi "Ti aspettavo molto più tardi.
Dov'è il signor White?"
"Se n'è andato."disse Clark "Credo che non abbia trovato Smallville accogliente come credeva."
"Meno male che sei qui."disse Jonathan "Mi dai una mano?
È un'ora che provo a sollevare quest'affare."
"Certo."disse Clark che provò a sollevare il mezzo sul lato,ma senza successo,poi provò di
nuovo,ma non riuscì a smuoverlo.
"Che ti prende?"disse Jonathan.
"Non lo so,è come se avessi perso la mia forza."disse Clark.
"Perché non provi di nuovo?"disse Jonathan.
Clark provò a sollevare il trattore che fu scagliato in aria e volò per chilometri.
White era sulla strada con la fiaschetta in mano.
Il trattore si schiantò vicino a lui frantumandosi e lasciandolo senza parole.
White versò il liquido a terra,poi guardò in alto.
Clark arrivò correndo a super velocità e si fermò davanti ad esso,poi guardò White.
L'uomo guardò la strada da cui era venuto e poi fissò Clark.
Poco dopo sulla strada c'era un carro attrezzi,una macchina della polizia,un pick up rosso e lo
sceriffo stava parlando con un uomo.
Adams si allontanò e l'uomo legò un catenaccio al trattore.
La donna raccolse una targa e la lesse,poi andò da Jonathan che era vicino a Clark.
Dietro di loro c'era White.
"Signor Kent?"disse lei "Vuole spiegarmi come ha fatto il suo trattore a finire in 1000 pezzi qui in
mezzo alla strada?"
"Si...ehm...dunque...rientravamo alla fattoria con il camioncino e abbiamo visto che era stato messo
sul pianale di un camion."disse Jonathan.
"Sta dicendo che qualcuno lo stava rubando."disse la donna.
"Ho cercato di seguirli,ma prima che li raggiungessi sarà caduto dal pianale."disse Clark "Quando
sono arrivato era già ridotto in questo stato."
"Glie l'ho già detto!"disse White "È caduto dal cielo!"
"E l'altra sera implorava le infermiere di tenere fuori dalla stanza le scimmie volanti."disse Adams.
"Ah...ragazzo,non centri niente con questa storia?"disse White.
"No."disse Clark "Onestamente non so cosa sia successo,quando sono arrivato era già così."
"Nasconde qualcosa capo."disse White.
"Signor White,c'è un altro autobus tra meno di un'ora."disse lei avvicinandosi "Le consiglio di
prenderlo.
E non mi chiami capo."
Adams andò via.
Jonathan e Clark camminarono.
"Mi dispiace per il trattore."disse Clark "È disintegrato."
"Non è il trattore che mi preoccupa."disse Jonathan "Non so cosa succede alle tue capacità,ma la
nostra famiglia è finita nel mirino di Perry White."
Poco dopo White entrò nel Torch.
Chloe stava scrivendo al computer.
"Saggia decisione entrare."disse Chloe guardando lo schermo "I meteorologi prevedono una
pioggia di falciatrici seguite da scrosci di trebbiatrici."
"Credo di meritarmelo."disse White andando a vedere il muro.
Chloe lo raggiunse "Se mi dice quello che cerca,sicuramente posso aiutarla."
"E perché vorresti farlo?"disse White.
"Perché lei una volta era il tipo di reporter che vorrei diventare."disse Chloe "E vorrei capire come
si passa da varie nomination per il Pulitzer a raccontare di uomini delle nevi,fantasmi e altre
bufale."
"La cosa veramente grave non è tanto non fare lo scoop della vita."disse White.
"Quando?"disse Chloe.
"Averlo in mano e aver paura di scrivere."disse White.
Chloe rise "Perry White,il Pitbull,che si tira indietro davanti ad uno scoop?
È difficile da credere."
"Lionel Luthor sa essere estremamente persuasivo."disse White camminando.
"Vuol dire che centra lui con la fine della sua carriera?"disse lei preoccupata.
White si fermò "Diciamo che non tutti rispettano il buon giornalismo di indagine,specialmente
quando va a pestare i piedi dei ricchi e dei vendicativi."
Chloe restò in silenzio.
White guardò il pezzo di giornale con i simboli incisi sul fienile di Clark"Questa non è la fattoria
dei Kent?"
"Ehm...buon occhio."disse lei "La polizia stabilì che i cerchi nel grano li avevano fatti dei ragazzini
iperattivi in vena di scherzi.
Perché?"
"Chiamalo interesse professionale."disse White "Il tuo amico Clark mi incuriosisce."
Clark era al piano superiore del fienile,poggiato con le mani su un tavolino pieno di libri e fogli.
Jonathan prese una foto di plastica trasparente "Ne abbiamo viste tante,ma l'ipotesi che i tuoi
problemi abbiano a che fare con il brillamento solare è un po' bizzarra no?"
"Lo so,ma i miei poteri hanno cominciato a fare cilecca dopo l'impatto della cometa."disse
Clark"Magari c'è una relazione."
Pitt entrò con un giornale.
Indossava un giaccone giallo ocra,maglietta nera,jeans blu e scarpe nere.
"Diciamo che è probabile."disse Pitt.
"Hai trovato qualcosa?"disse Clark.
"Si."disse Pitt dando il giornale a Jonathan "Il botto cosmico è stato tremendo.
Ha prodotto il più grande brillamento che si ricordi,con sbalzi di corrente,interruzioni delle
comunicazioni..."
"È esattamente quello che succede a me."disse Clark "Un istante sono debole,un'istante
sovraccarico."
"Ci siamo sempre chiesti che origine avessero le tue capacità."disse Jonathan.
Clark andò verso l'apertura nel fienile "Magari la mia forza e la mia velocità...tutte le cose che so
fare vengono dal Sole."
"Come se fossi una specie di...batteria solare ambulante."disse Pitt.
"Qui c'è scritto che il brillamento si esaurirà entro domani sera."disse Jonathan "Chissà,forse
finiranno anche i tuoi disturbi."
"E se non userò le mie capacità fino ad allora staremo tranquilli."disse Clark.
Chloe arrivò in quel momento.
Indossava un giaccone nero.
"Clark."disse Chloe "Volevo metterti in guardia.
Il ghostbuster alcolista è ancora sulla piazza."
"Perry White?"disse Clark guardando gli altri poi guardò di nuovo lei "Credevo fosse tornato a
Metropolis."
"Forse ha cambiato idea e sembra particolarmente interessato a te Clark."disse Chloe.
Lex entrò nello studio furibondo e trovò la psichiatra.
"Che hai intenzione di fare?"disse Lex.
"Lex,si calmi."disse la donna.
"Perché?"disse Lex che prese un foglio sulla scrivania "Tanto ha già le idee chiare sul mio stato
mentale!
Qui c'è scritto che si rifiuta di firmare il certificato di fine terapia e anzi raccomanda nuove sedute
da proseguirsi a tempo indeterminato!"
"Io sono eticamente obbligata a riportare le mie conclusioni in tutta onestà!"disse la donna.
"O magari la psichiatruccia di Metropolis voleva dell'altro tempo con il suo celebre paziente!"disse
Lex avvicinandosi "Come le piacerà tutto questo."
"Non mi è piaciuto fare quelle raccomandazioni."disse la donna.
"Allora come le spiega?"disse Lex.
"Credo che abbia bisogno di aiuto Lex."disse la donna "Tra l'isola,il fallimento del matrimonio e
tutto quello che è successo da quando è venuto a Smallville...lei ha subito traumi incredibili sia dal
punto di vista fisico che mentale..."
"E la sua prescrizione?!"disse Lex "Altro tempo sul lettino?!
Abbiamo passato 5 sedute ad esplorare la mia psiche!"
"No,abbiamo passato 5 ore a discutere della sua collezione d'arte,della sua passione per le
automobili costose,di tutto,eccetto che dei momenti più traumatici della sua vita!"disse la donna.
Lex si allontanò.
"I suoi demoni la consumeranno,se non li combatte Lex."disse lei.
"Ne abbiamo già parlato."disse Lex.
"Con i suoi esercizi di autocontrollo può ingannare suo padre,ma credeva davvero di abbindolare
me?"disse la donna "Lex,per favore..."
"Se ne vada."disse Lex "SE NE VADA!"
La donna andò via.
Clark uscì da un edificio ad un solo piano,allungato,dalle pareti rosso scuro,con tetto triangolare
nero.
Lui aveva in mano un secchio verde.
White era seduto su un rettangolo di fieno "Ciao Clark."
"Che ci fa qui?"disse Clark.
"Tu mi hai ispirato."disse White "Se si ha un dono lo si deve usare."
"È ubriaco?"disse Clark.
"Può darsi."disse White "Comunque sia,finalmente ho trovato la mia storia."
"E chissà perché la sua storia riguarda me."disse Clark camminando con l'altro "Me l'ha detto
Chloe.
Non è divertente."
"Ma non è uno scherzo, ho le prove."disse White.
"E sarebbero?"disse Clark.
"L'incidente,i cavi dell'alta tensione,la tua magica apparizione quando il trattore di tuo padre è
caduto dal cielo..."disse White.
"Quello l'ho spiegato."disse Clark.
"Ma per piacere."disse White "È caduto da un camion?!
Quella non è una spiegazione,è una barzelletta."
White tirò fuori dalla giacca un giornale "Ho passato la mattina a mettere insieme rapporti di polizia
e articoli di giornale.
Sei l'uomo della provvidenza,Clark.
Smallville ha il suo eroe per tutte le stagioni."
"Signor White mi creda,non c'è niente di speciale in me."disse Clark.
"Ti sbagli ragazzo,per ora sei classificato sotto le voci di "molto forte" e "resistente"agli urti,poi
vedremo."disse White "La questione è...quanti altri assi hai nella manica."
"CLARK?"disse Marta "CLARK?
VIENI A DARMI UNA MANO?"
"Arrivederci."disse Clark andando via.
"HO VINTO L'OSTRUZIONISMO DI VERI PROFESSIONISTI!"disse White indicandolo con la
mano destra ,mentre Clark correva "PUOI CORRERE MA..."
Clark corse a super velocità per sbaglio,poi non riuscì a fermarsi e superò degli alberi.
"...non nasconderti..."disse White.
La notte seguente Jonathan era sul bordo di una strada quando arrivò un pulman da cui scese Clark.
"Come va?"disse Jonathan "Tutto bene?"
"Non proprio."disse Clark "L'ultra velocità si è placata sul Lago Nero."
"Sono più di 1000 chilometri."disse Jonathan andando verso il pick up.
"Ho attraversato il paese a razzo e d'un tratto non riuscivo quasi a camminare."disse Clark "Poi ho
provato a ritornare,ma l'ultra velocità è sparita di nuovo dopo poco.
Avevo appena i soldi per il pulman."
"La cosa sta diventando incontrollabile."disse Jonathan che salì in auto.
"Sta tranquillo,rimango a casa finché il brillamento non passa."disse Clark.
"Ho paura che non sarà così semplice."disse Jonathan "Perry White ti ha visto sparire,tua madre è
riuscita a tenerlo fuori dalla fattoria,ma non credo che si arrenderà."
Jonathan mise in moto "Non facilmente comunque."
Il giorno dopo Perry White entrò dentro lo studio di Lex.
Lex era seduto alla scrivania con una camicia nera,pantaloni neri e scarpe nere.
"Quando mi hanno detto chi c'era al cancello non volevo crederci."disse Lex.
"Si,anche a me è capitato."disse White "Credo che dovremmo parlare."
"Ah...sono desolato."disse White "Allora credo che non scoprirai mai cosa so di tuo padre."
White si voltò verso l'uscita.
"Se sono fatti personali non mi interessano,se hanno rilevanza penale saranno andati in prescrizione
da un pezzo."disse Lex.
White sorrise e si voltò "Questo dipende."
"Liukaven avo naj-ri."disse la voce nella testa di Lex.
Lex si alzò e si avvicinò "Se queste informazioni sono così scottanti,perché mio padre si è limitato
solo a distruggere la tua carriera?"
"Documenti in più copie presso più studi legali,con allegati istruzioni di renderli pubblici
nell'eventualità della mia morte, quindi tu capisci."disse White avvicinandosi "Sono tutti tuoi.
Voglio in cambio solo una cosa."
"Che cosa ha in mente?"disse Lex.
"Tutto quello che sai su Clark Kent?"disse White.
"Clark?"disse Lex.
"Si."disse White camminando.
"Najor knowuk najor lieuk."disse la voce nella testa di Lex.
"Qualche anno fa sei finito giù dal ponte con la tua auto."disse White "Ho visto le foto della
polizia ,non saresti potuto scampare all'incidente senza quel miracolo che si chiama Clark Kent."
Lex sorrise.
"Clark liun avo lat."disse la voce nella sua testa.
Lex smise di sorridere "Perché quella parola?..."
"Come scusa?"disse White.
"Niente,non ci faccia caso."disse Lex.
"Ok..."disse White "Comunque,immagina la mia sorpresa quando ho scoperto che hai addirittura
coltivato un'amicizia con lui."
Lex sorrise "Quindi adesso stai addosso a Clark.
Un nuovo livello di bassezza,anche per te."
"Il Lex che conoscevo non ti stringeva neanche la mano senza un secondo fine,quindi dev'esserci
sotto qualcosa."disse White "Dimmelo,e io darò tutto un nuovo significato alla frase "peccati del
padre",te lo posso assicurare."
Lex lo afferrò e lo sbatté contro una parete.
"No!"disse la voce nella testa di Lex.
"FORSE AVRAI NEUTRALIZZATO MIO PADRE,MA NON ME!"disse White.
"Vedo che la vita nella giungla ha lasciato il segno."disse White.
"GUARDA,TI AVVERTO...STAI LONTANO DA ME E STAI LONTANO DAI MIEI
AMICI!"disse Lex "Credimi,non mi sporcherò neanche le mani per levarti di mezzo."
"Thiuk iuk ij miukavake."disse la voce nella sua testa.
Lex lo lasciò e White andò via.
Lex si guardò la mano destra che stava tremando.
"Lat neun naj-ri!"disse la voce nella testa di Lex mentre emetteva dei rantoli.
Lex si mise le mani sulle tempie ed urlò chinandosi "ODDIO!..."
Lex udì dei versi mostruosi provenire da destra e guardando vide che al posto della libreria c'era
l'enorme occhio di fuoco e luce rossa con l'iride nero simile a quello di un serpente.
Sulla superficie dell'occhio c'erano protuberanze di energia che andavano verso l'esterno,si
piegavano verso l'interno e tornavano verso la superficie.
La figura emise versi simili a ringhi,rantoli,urla e versi incomprensibili,con un crepitio assordante
sullo sfondo.
Lex urlò,cadde di schiena e sbatté la testa svenendo.
Il giorno dopo Clark guardò da una delle finestre della casa e vide White che era vicino ad un
furgone nero,posto vicino all'entrata,e c'erano 2 uomini vicini a lui.
Sul furgone c'era una "X"rossa con la scritta bianca "Files"vicino.
Clark indossava una camicia a linee bianche e blu,mentre Pitt indossava un giaccone scuro,camicia
chiara,jeans blu e scarpe nere.
"Sei un divo."disse Pitt "Ti aspettano fotografi e telecamere."
"Perry White deve essersi fatto in 4 per ottenere tutto questo."disse Clark.
Nella stanza c'erano anche Jonathan e Marta.
Jonathan indossava una camicia a righe orizzontali chiare e marroni,con canottiera bianca
sotto,jeans blu e scarpe marroni,mentre Marta aveva un maglione arancione,pantaloni neri e scarpe nere.
"La buona notizia e che ce n'è una sola."disse Jonathan "E se la teoria del brillamento solare è
corretta,il fenomeno del lancio dei trattori finirà stasera."
"È incredibile!"disse Clark irato e camminando "Non ci posso credere,sono prigioniero,rinchiuso
dentro casa mia!
Se solo..."
Clark avvertì un forte dolore alle tempie mettendosi le mani sulla testa e piegandosi.
"Clark?"disse Pitt "Clark?"
"PITT A TERRA!"disse Clark e Pitt si spostò.
I fasci di calore di Clark uscirono dagli occhi andando contro il vetro e facendo incendiare le tende.
"MAMMA!"disse Clark "PAPÀ!"
"JONATHAN PRESTO!"disse Marta mentre Clark prendeva una coperta e tentava di spegnere le
tende.
"ASPETTA!"disse Jonathan.
Clark si scottò una mano e poi si allontanò.
"Indietro!"disse Jonathan che usò un estintore.
"Clark?"disse Marta andando a controllargli la mano "Che è successo alla tua mano?"
"Si è bruciata."disse Clark "I miei poteri sono spariti di nuovo."
"Figliolo..."disse Jonathan toccandogli la spalla destra "...dobbiamo solo arrivare alla fine della
giornata."
"E sperare che non ci sia un altro scoppio d'energia che mi faccia bruciare la casa?"disse
Clark"Potrei farvi del male.
E Perry White riprenderebbe con gioia tutto quanto.
Non posso restare qui."
Poco dopo il pick up rosso uscì dal fienile.
"CLARK!"disse Marta correndo "CLARK FERMATI!"
"Sta scappando!"disse White "Andiamo!
PRESTO!"
I 2 misero via le telecamere e salirono a bordo del mezzo.
Il furgoncino seguì il mezzo di Clark che si fermò a metà strada.
I 3 scesero.
"Continua a girare, riprendi tutto."disse White che si accorse che nel mezzo c'era Jonathan che
indossava un giaccone chiaro.
"Clark non è qui."disse Jonathan "E non tornerà finché non sarete andati via.
Quindi lasciate in pace la mia famiglia."
Jonathan tornò nel mezzo.
Clark e Pitt uscirono dalla casa portando delle valige.
Clark indossava un giaccone chiaro,sotto il braccio sinistro aveva una valigia rossa,cilindrica,una
sacca nella mano destra e Pitt aveva 2 borsoni.
"Dai Clark,sono andati via da un pezzo."disse Pitt aprendo il bagagliaio dell'auto.
"Grazie per tutto quello che fai."disse Clark.
"Ah,sono sempre a disposizione per un fratello in incognito."disse Pitt "Stanotte dormiamo in tenda
e torniamo dai tuoi domani mattina."
La sera seguente Lana era nel Taloon.
Indossava una maglietta blu,senza maniche,jeans blu e scarpe nere.
Lei andò al tavolo di White con rabbia e mise un cartellino viola,rettangolare,sulla scrivania.
L'uomo prese l'oggetto e lo lesse "Ci riserviamo il diritto di rifiutare il servizio a chiunque."
"Credo che si troverebbe più a suo agio a Willy il Coyote."disse Lana.
"Infatti,solo che mi hanno buttato fuori."disse White che rise e bevve.
"In ogni caso preferirei che se ne andasse."disse Lana andando via.
"Oh per favore,signorina Lan..."disse White che si alzò e per poco non urtò una donna "Oh scusi..."
Lana si fermò.
"Vede,certe volte lascio che il mio entusiasmo per una storia abbia il sopravvento sul buon
senso."disse Pitt.
"Questo secondo lei sarebbe chiedere scusa?"disse Lana andando via.
"D'accordo,d'accordo!"disse White che la raggiunse "Sono un cretino.
Ho una vita disastrata e storie d'amore finite peggio a provarlo."
"Se il suo lavoro la riduce in questo stato,perché non prova a cambiarlo?"disse lei.
"Perché sono un giornalista."disse White "E certe volte si deve insistere per ottenere la verità,anche
se è dolorosa."
"Bene,se ha finito,le chiamo un taxi."disse Lana camminando.
"Che non verrà."disse White e Lana si fermò "Si,una questione in sospeso,non ho pagato un po' di
corse,ma possiamo trovare un accomodamento."
"Signor White..."disse Lana.
"Le prometto che poi sparirò dalla sua vita,in cambio di un passaggio alla fermata."disse White.
"Vado a prendere la giacca."disse Lana che andò via e White rise prendendo la fiaschetta.
Pitt fermò la macchina in mezzo ad un prato,con una foresta intorno e prese le valige dal porta
bagagli.
"Pronto?"disse Clark rispondendo al cellulare "Lana?
Cosa?
No,non fare niente,arrivo subito."
"Che succede Clark?"disse Pitt.
"Devo andare di corsa."disse Clark che corse,ma non riuscì a superare la normale velocità di un
essere umano.
"L'ultra velocità non funziona?"disse Pitt.
"Non ho niente,è sparito tutto."disse Clark.
"Ti accompagno io."disse Pitt rimettendo le valige nel porta bagagli.
Poco dopo l'auto arrivò in una zona dove c'era una stradina di sassi.
Vicino all'auto c'era un cartello rettangolare di legno,con delle linee gialle dentro che formavano
un rettangolo con all'interno una scritta gialla.
Poco oltre c'erano degli scalini di legno,con ringhiera, che conducevano ad una pavimentazione di
legno sopraelevata che aveva una ringhiera in fondo con White in piedi su di essa.
Lana,alla base delle scale, indossava un giaccone rosa.
"Lana stai bene?"disse Clark.
"Io si,ma..."disse Lana indicando White "Lo stavo accompagnando alla fermata dell'autobus e ha
finto di star male.
Mi sono fermata,lui è corso qui ed è salito sul parapetto e ha detto che si sarebbe ucciso se non ti
avessi chiamato."
In fondo al precipizio c'era un lago.
Clark fece qualche passo.
"Clark,sii prudente."disse Lana "È ubriaco fradicio."
"No,a meno che il tè non sia alcolico."disse White.
Clark si avvicinò.
"Non saresti mai venuto spontaneamente,ho dovuto ingannare Lana per attirarti."disse White.
"Signor White,non lo faccia."disse Clark.
"Se ho capito bene...sei forte,sei a prova d'urto e incredibilmente veloce...e poi hai questa sorta di
complesso dell'eroe."
"Perché non scende da li?"disse Clark "Ne parliamo se vuole."
"No."disse White "Finché non avrò la mia storia."
"Aspetti signor White,lei si sbaglia su di me."disse Clark.
"Sto scommettendo che mi salverai."disse White.
"No,non posso salvarla!"disse Clark.
"Ora vedremo."disse White che si gettò.
"NO!"urlò Clar caddero insieme.
"CLARK!"disse Lana che corse insieme a Pitt.
La corda legata alla caviglia di White e connessa alla ringhiera bloccò la caduta dell'uomo che
tenne Clark.
"Va bene,basta giocare..."disse White "È il momento di scatenare i tuoi straordinari poteri,Clark."
"IO NON HO NESSUN POTERE!"disse Clark "PITT!
CI DEVE ESSERE UNA CORDA TRA LE COSE PER IL CAMPEGGIO!"
"SI!"disse Pitt correndo.
"RESISTA SIGNOR WHITE!"disse Lana.
"PRESTO!"disse Clark.
La corda iniziò a cedere.
"Ragazzo..."disse White.
"STA PER SPEZZARSI!"disse Lana che corse verso la macchina di Pitt "SBRIGATI!"
Pitt le passò un'estremità della corda che venne gettata di sotto,mentre l'altra estremità venne legata
all'auto.
"AFFERRATE LA CORDA!"disse Lana.
Clark afferrò la corda arancione che era stata appena gettata,mentre quella nera di White si spezzò.
"NO!"disse Lana,ma White si afferrò a Clark.
"SI TENGA!"disse Clark.
"VAI!"disse Lana e Pitt fece retromarcia con la macchina tirandoli su.
"BENE!"disse Lana "VAI COSÌ!
PRESTO!
PRESTO!"
La corda scivolò leggermente dalle mani di Clark.
"Ragazzo?"disse White "Ci sei?"
"Si!"disse Clark "NON CE LA FACCIO PIÙ!"
"PITT NON TI FERMARE!"disse Lana.
I 2 riuscirono a risalire.
"Su mi dia la mano."disse Lana che aiutò White a superare la ringhiera.
Clark cadde a terra,seguito da White che vide le mani di Clark ferite.
La stessa sera,Lex era seduto nello studio della sua villa.
Indossava una camicia blu,pantaloni neri e scarpe nere.
"Comprenderà di certo la necessità di riservatezza."disse Lex "Rivelerò cose estremamente
personali,non esito a dire dolorose."
"Questo è il cuore della terapia."disse la psichiatra che indossava una giacca grigia "Recuperare il
controllo,liberarsi dei sentimenti negativi,guarire dai traumi del passato."
"Allora a domani."disse Lex alzandosi e stringendole la mano "Alle 10 in punto."
La donna andò via.
La mattina dopo Clark prese dei rettangoli di fieno dentro il fienile scaricandoli da un piano.
Lui indossava una maglietta bianca a mezze maniche.
Marta arrivò nel fienile.
Indossava una giacca rosso scuro,maglietta bianca,pantaloni neri e scarpe nere.
"La colazione è quasi pronta."disse Marta.
"Bene,finisco tra un secondo."disse Clark.
"Sei sicuro che sia tutto a posto adesso?"disse Marta.
Clark tirò un rettangolo di fieno verso il secondo piano del fienile e poi si mosse a super velocità
afferrandolo "Gli effetti del brillamento solare sono svaniti e ora è tutto normale."
"Compreso il tuo senso dell'umorismo."disse la madre che si voltò e vide Lana.
Lei indossava un giacchetto grigio,maglietta bianca,scollata,pantaloni neri e scarpe nere.
"Lana,ma che bella sorpresa."disse Marta.
"Salve,spero di non essere venuta in un brutto momento."disse Lana.
"No,tengo il piatto in caldo per te Clark."disse Marta.
"Arrivederci."disse Lana "Ciao Clark."
"Ciao Lana."disse Clark scendendo le scale "Volevo passare al Taloon più tardi,cioè,in quella
confusione non ho avuto modo di ringraziarti."
"Ancora non capisco perché il signor White pensava che potessi fare quelle cose incredibili."disse
Lana camminando "Ma sono contenta di averti aiutato."
"Non parlavo solo del salvataggio."disse Clark "Che ne avessi intenzione o no,ho contribuito a farti
ripensare alla pioggia di meteoriti.
E voglio ringraziarti per avermi perdonato."
"Questo centra con la ragione per cui sono passata."disse Lana "Sono andata alla tomba
stamattina."
"I tuoi ne saranno stati felici."disse Clark.
"D'un tratto ho realizzato che non ci andavo da mesi...e mi sono sentita in colpa,come se avessi
fatto qualcosa di male."disse Lana "Ma in effetti poi mi sono resa conto che quella era l'ultima cosa
che avrebbero voluto che provassi."
"Quindi che cosa gli hai detto?"disse Clark.
"La verità."disse Lana "Che non è mai stata mia intenzione ignorarli.
Ma...c'è qualcun altro nella mia vita.
Qualcuno a cui tengo molto."
"Lana..."disse Clark.
"No...va bene così."disse Lana "Gli ho anche detto che adesso stiamo attraversando un periodo di
grandissima confusione,ma continuo a sperare che ci ritroveremo.
La cosa importante...è che loro sanno che saranno sempre nei miei pensieri.
È meglio che vada."
Lana andò via.
Il pick up di Clark portò White alla fermata dell'autobus.
I 2 scesero.
"Grazie ancora del passaggio."disse White.
"Così sono sicuro che salga sul pulman."disse Clark "Che c'è?"
"Sei veramente un tipo strano,lo sai?"disse White.
"Signor White..."disse Clark.
"No,parlo sul serio."disse White "Cerchi di aiutare le persone,anche i fessi come me,e in cambio
non chiedi niente.
Quando ho visto la tua faccia lassù,dopo che era tutto finito,ho capito che ero stato sul punto di
distruggere una brava persona.
Il fatto è che...che non credevo che ci fosse qualcuno come te in giro. "
"Mi creda,non sono così bravo."disse Clark.
"Beh,per fortuna nessuno si è fatto male."disse White "Attribuiamolo anche ad un'allucinazione.
Comunque,ho avuto come una scossa."
L'autobus arrivò e si fermò.
"Sono ormai...esattamente 17 ore e 5 minuti che sono sobrio."disse White.
"Almeno qualcosa di buono ne è venuto fuori."disse Clark "E adesso che farà?"
"Beh,tu hai trovato il fegato per seguirmi in quel burrone,io lo troverò per finire la storia lasciata a
metà."disse White.
"Qualcosa mi dice che sentiremo ancora parlare di lei."disse Clark.
"È un sospetto che ho anche io."disse White "Si da il caso che abbia ancor amici al Daily
Planet."
Le porte frontali dell'autobus si aprirono.
"Oh anzi..."disse White salendo il primo gradino "...ho dato un'occhiata ad un altro paio di articoli
sul Torch."
"E?"disse Clark.
"Certo sono rozzi e a volte ti perdi per strada,ma vedo un bagliore di speranza."disse White "Se
vieni a Metropolis cercami,sono in debito."
White salì a bordo e l'autobus andò via,mentre Clark sorrideva.
