SMALLVILLE:L'ETERNO RITORNO

Una macchina scura si fermò davanti ad un grosso carcere.

Sulla parte frontale c'era un edificio frontale rettangolare,con porta e 2 vetrate,con sopra una tettoia

rettangolare,mentre la parte dietro dell'edificio aveva un muro che copriva tutta la parte posteriore e

la parte iniziale dei lati.

Le pareti dell'edificio erano chiare e dai lati di esso partiva una lunga recinzione di metallo con

intorno dei lampioni rossi.

Oltre la recinzione,a sinistra, c'erano dei campi marroni rettangolari,mentre a destra c'era una

torretta chiara,rettangolare,con la parte superiore scura,a rombo,con la base maggiore verso l'alto e

con un'antenna sopra.

Poco sotto le vetrate c'erano delle luci.

Dietro la torretta c'erano 3 lunghi edifici chiari rettangolari,con finestre enormi.

In una stanza c'era una guardia seduta ad una scrivania.

L'uomo aveva i baffi neri,capelli neri,lisci e corti,una camicia bianca a mezze maniche,con dei

rettangoli neri sulle spalle,un triangolo blu,dai contorni gialli,con la punta verso il basso,posto sulle

spalle,pantaloni neri e scarpe nere.

Sulla scrivania c'era un telefono e dei fogli.

Davanti a lui c'era una altra guardia con a destra un uomo in manette indossante una camicia

grigia,scollata,senza maniche,pantaloni chiari e scarpe chiare.

La guardia diede il foglio al collega che portò via l'uomo.

Su un lettino su ruote c'era anche un uomo di colore,con maglietta nera,senza maniche,pantaloni

chiari e scarpe chiare.

Lana era seduta ad un tavolo davanti ad un letto d'ospedale con un uomo anziano su di esso.

Indossava un giaccone scuro,pantaloni neri e scarpe nere.

"Nessuno mi ha mai detto niente di lei,se non che fosse una mia prozia."disse Lana.

"E sicuramente non ti hanno mai detto che aveva anche un marito."disse l'anziano.

"No...ma non la biasimo,visto che lei è stato condannato per il suo omicidio."disse Lana.

"Già."disse l'uomo.

"Se desiderava vedermi,perché ha aspettato tanto tempo per scrivermi?"disse Lana.

"Tua zia Nell mi ha chiesto di non farlo."disse lui.

"Non voglio essere dura signore,ma...anche se le credessi,mi dispiace,ma non capisco cosa vuole

che faccia."disse Lana.

"Solo che un membro della famiglia di Luisa sappia che io ho amato davvero mia moglie e

che...non sono io l'uomo che l'ha uccisa."disse lui "È accaduto 42 anni fa.

È sento ancora il rumore di quegli spari.

Poi è arrivato lo sceriffo.

E io ero con la pistola in mano e Luisa morta tra le braccia.

Ti giuro che è questa la verità su quello che è accaduto.

Quando ho visto la tua foto sul giornale,non credevo ai miei occhi,sei identica a Luisa.

E sei l'unica persona che mi avrebbe potuto credere."

"Se fosse vero quello che mi dice,allora chi l'ha uccisa?"disse Lana.

"L'uomo che ho visto uscire dal fienile."disse l'anziano "Un vagabondo.

Lui ha ucciso la mia Luisa."

Lei guardò dei vecchi ritagli di giornale e vide un volto disegnato.

L'uomo aveva i capelli neri,giaccone e una catenella intorno al collo con un rombo di metallo con 2

cerchi al centro,uno sopra l'altro,con una parte della circonferenza in contatto.

La sera seguente il sole calava sulla fattoria di Clark.

Lui era nel fienile,con il vecchio giornale in mano e Lana dietro.

Indossava una camicia blu,jeans blu e scarpe nere.

"E che ne è stato di lui?"disse Clark "Del vagabondo?"

"Non lo hanno mai preso."disse Lana "Secondo Dexter la gente ha pensato che fosse un'invenzione

per coprire le sue tracce."

"E invece tu gli credi."disse Clark.

"Beh perché dovrebbe mentire?"disse Lana "Certo non potrà riavere indietro gli ultimi 40 anni della

sua vita."

"Lana,quelli condannati per assassinio cercano sempre di convincere gli altri di essere

innocenti."disse Clark.

"Clark,la faccia di quella persona è simile alla tua."disse Lana facendo qualche passo "Quindi a

meno che Dexter non riuscisse a prevedere il futuro,credo...credo che quel vagabondo sia esistito

davvero.

Forse poteva essere tuo nonno.

O forse tuo padre."

"È impossibile."disse Clark camminando.

"Perché?"disse Lana "Da qualche parte dovrai pur venire,non credi?

Non sarai mica precipitato dal cielo."

Clark notò il medaglione.

Poco dopo Clark e Jonathan erano nelle grotte con le torce accese.

Clark indossava un giaccone chiaro,mentre Jonathan indossava un giubbetto verde scuro,camicia

chiara,jeans blu e scarpe nere.

I 2 illuminarono le pareti.

"Credo che Lana abbia ragione,era Jor El."disse Clark.

"42 anni fa?"disse Jonathan.

"Le pareti di questa caverna dicono che qui c'è stata gente di Krypton."disse Clark "Perché non mio

padre?"

"Non credi che,pur di trovare un collegamento,tu stia forzando un po' le cose?"disse Jonathan

guardandosi intorno.

"Hai visto il medaglione che portava?"disse Clark "Era un simbolo di Krypton."

"Ok...diciamo che il vagabondo era Jor El."disse Jonathan "Ora,da quello che ho imparato sul suo

conto,non è così assurdo pensare che abbia potuto uccidere qualcuno,anzi..."

"È proprio questo il punto,di lui sappiamo pochissimo."disse Clark "Fin'ora è stato solo una

minaccia potente,ma distante,ma se è stato qui e ha camminato dove cammino anche io,forse non

siamo così diversi.

Magari è più umano di quanto sembra."

"Ma dai,Clark..."disse Jonathan che spalancò gli occhi guardando alle spalle del figlio e illuminò

con la torcia un rombo dai contorni bianchi,con l'interno nero e con i 2 cerchi bianchi che avevano

una parte della circonferenza in comune.

Nel punto in cui le circonferenze si toccavano c'erano 3 segni bianchi verticali e sotto le

circonferenze c'era un rettangolo dai bordi bianchi e dall'interno nero,con una piccola linea

verticale al centro della base maggiore inferiore.

"Clark...non è quello che stavi cercando?"disse Jonathan che si avvicinò e toccò l'oggetto con la

mano destra,poi anche Clark lo raggiunse.

"Sapevo di averlo visto qui."disse Clark che toccò la figura.

Il cerchio superiore si piegò a destra andando in orizzontale e facendo rumori meccanici,poi l'intera

figura entrò nel muro lasciando un'apertura.

Jonathan e Clark si guardarono,poi Clark mise il braccio destro all'interno e dal buco uscì una forte

luce gialla.

Clark ebbe delle visioni di una donna identica a Lana che baciava un uomo in un fienile.

La donna aveva una camicia bianca,gonna rossa e scarpe nere,mentre l'uomo indossava una

canottiera bianca,pantaloni neri e scarpe nere.

Vide il medaglione,poi vide una figura con un giaccone nero che veniva colpita dal manico di un

fucile mentre era chinata,poi vide un cartellone bianco,la donna a terra mentre veniva baciata

dall'uomo e poi una pistola che sparava.

Clark tolse il braccio sconvolto e la luce si spense,poi l'apertura si richiuse.

"Clark?"disse Jonathan mettendogli una mano sulla spalla "Clark?"

Clark aprì la mano destra e mostrò il rombo di metallo che aveva la parte superiore piatta.

"Ma che cos'è?"disse Jonathan.

Ajak e l'altra figura erano sospesi sopra la grotta tra le nubi.

"L'espansione dei miei sensi mi ha mostrato che il kryptoniano ha trovato un oggetto all'interno

della grotta."disse la figura maschile.

"Corretto."disse Ajak "Ora sapranno perché li teniamo d'occhio.

Ora sapranno perché non mi fido."

Poco dopo Clark e Pitt camminarono per il paese.

Pitt indossava un giaccone scuro,camicia chiara,con quadratini rossi,jeans blu e scarpe nere.

"Le immagini che ho visto venivano dal passato."disse Clark.

"Clark,ti fa male guardare la televisione fino a tardi."disse Pitt.

"Non sto scherzando,ho avuto tutti quei flash,ma erano così veloci che non ho capito niente."disse

Clark che poggiò la mano sinistra su una cassetta delle lettere blu ed ebbe altre visioni.

FLASHBACK

Un uomo identico a lui era poggiato ad una cassetta delle lettere con la parte superiore rossa e il

resto blu.

L'uomo era identico a Clark,con capelli lisci,con la riga a destra.

Indossava un giaccone marrone di pelle,camicia bianca,con linee orizzontali verdi,jeans blu e

scarpe nere.

Lui iniziò a camminare con le mani in tasca,poi si fermò e guardò verso il cinema.

Dalla parte opposta c'era una donna con il volto identico a quello di Lana,con capelli a mezzo

collo,cappellino circolare,giacca verde,gonna verde e scarpe nere.

Lei camminò leggendo un giornale.

Un uomo con berretto grigio,giacca marrone,camicia bianca,pantaloni neri e scarpe nere estrasse

una pistola e glie la puntò addosso "Lascia la borsetta."

"Non mi toccare!"disse lei che fu spinta a terra.

"Dammi i soldi,lo so che ce li hai!"disse l'uomo "Forza lascia!"

Jor El si mosse a super velocità e lo lanciò contro un lampione.

La polizia arrivò poco dopo.

Jor El si chinò e aiutò la ragazza ad alzarsi,mentre l'uomo veniva ammanettato.

"Mio eroe."disse la ragazza.

"Non mi sembri una che ha bisogno di essere salvata."disse lui.

"Grazie."disse lei.

Jor El le raccolse la borsa.

"HA VISTO VERO?"disse l'uomo che venne messo nell'auto della polizia "POTEVA

UCCIDERMI!"

"Dillo al giudice."disse la guardia.

"Grazie."disse Luisa "Io sono Luisa."

"Puoi chiamarmi John."disse lui.

"Bene John,sei la cosa più eccitante accaduta quest'anno."disse lei.

Lo sceriffo si avvicinò.

Indossava un berretto marrone simile a quello di un marinaio,giacca marrone,distintivo,pantaloni

chiari e stivali marroni.

"Le dobbiamo la nostra gratitudine."disse lo sceriffo "Salve sono lo sceriffo Billy Tate."

Jor El gli strinse la mano.

"Caspita,ha dei bei riflessi eh?"disse Billy.

"Hanno sorpreso anche me."disse Jor El.

"Non l'avevo mai vista a Smallville."disse Billy.

"Sono di passaggio,me ne torno a casa."disse Jor El.

"Buon per te."disse Luisa.

"Deve perdonare Luisa,le brillano sempre gli occhi."disse l'uomo "Come delle stelle."

"Non c'è nulla di male."disse Jor El.

Una macchina con dentro un uomo dai capelli castani,lisci,con riga a sinistra,maglione

verde,pantaloni neri e scarpe nere si fermò e l'uomo scese.

"Luisa?"disse l'uomo.

La donna lo vide.

"Tutto bene tesoro?"disse lui.

"Va pure a casa Luisa,Dexter odia perdere la sua partita."disse Billy "Passerò io a prendere la tua

deposizione."

"Arrivederci."disse Luisa andando via.

"Arrivederci."disse Jor El.

"Grazie John."disse Billy.

"Prego."disse John.

In strada c'era Ajak che lo osservava.

Aveva i capelli legati dietro la testa,giacca nera,gonna nera,scarpe nere.

FINE FLASHBACK

"Clark che succede?"disse Pitt toccandolo.

"Era come se fossi negli anni 50..."disse Clark "E io ero proprio qui dove stava John."

"John?"disse Pitt.

"Il nome del vagabondo."disse Clark guardandosi intorno e poi iniziò a camminare prendendo

l'oggetto dalla tasca "Pitt,hai presente quei flash nella grotta di cui ti stavo parlando?

Credo che questo medaglione abbia scaricato in me tutti i suoi ricordi e quando tocco qualcosa che

li riguarda ne parte 1."

"Come no."disse Pitt.

"Infatti c'era anche Luisa..."disse Clark continuando a camminare "...e il vagabondo l'ha salvata."

"Ma certo che l'ha fatto!"disse Pitt spalancando le braccia e guardando il cielo "Clark?

Noi che viviamo nel ventunesimo secolo lo chiamiamo sogno a occhi aperti."

Clark si fermò "Devo scoprire se quello che ho visto è accaduto davvero."

Poco dopo Clark era nella scuola e soffiò su un fascicolo impolverato.

Chloe indossava una giacca di pelle rossa,maglietta verde,scollata,pantaloni neri e scarpe nere.

"Da quando in qua puoi portare i documenti fuori dal municipio?"disse Clark camminando nei

corridoi.

"Da quando ho sorpreso il cancelliere che giocava a guardie e ladri con una ragazza durante l'orario

d'ufficio."disse Chloe.

"La ragazza doveva essere stata rapinata quando davano quel film al Taloon."disse Clark.

"Va bene,non che voglia farti il terzo grado,ma...come fai a sapere tutte queste cose?"disse Chloe.

"Chloe,ho solo la sensazione che il vagabondo fosse li."disse Clark.

Chloe aprì la porta ed entrò "Si,ho capito,ma quando parli della rapina fuori dal Taloon mentre c'era

quel film direi che è un po' più dettagliato delle tue solite sensazioni."

"Tu non curi la pagina delle stramberie?"disse Clark sedendosi "Quindi dammi una mano."

"E va bene."disse Chloe camminando.

"Mancano tutte le pagine seguenti analoghe all'assassinio di Luisa."disse Clark.

"Meriti un bel 10 in perspicacia."disse Chloe.

"Ecco,qui c'è la rapina."disse Clark leggendo una pagina.

"Da qualche parte c'è l'eroico vagabondo?"disse Chloe.

"No,ma guarda il nome del rapinatore."disse Clark.

"Laclan Luthor..."disse Chloe sedendosi sulla scrivania "Mi sembra sia il nonno di Lex."

Clark la guardò.

"Oh andiamo, ho 3 faldoni su Lex,so pure quali sono i suoi cereali preferiti."disse Chloe "Forse sa

qualcosa."

"Scoprilo tu,io vado da Lana."disse Clark andando verso la porta "Perché Nell ha trovato delle cose

di Luisa in soffitta."

"Scusa,ma io me ne tiro fuori."disse Chloe "L'ultima volta che ho indagato sui Luthor,Lex è stato

quasi ucciso."

"Per favore."disse Clark.

"Dovrai affrontarli prima o poi."disse Clark che uscì.

Lex era nella sua villa e aveva preso un libro dalla libreria.

Indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

"Ho sempre pensato che l'abilità di mio padre di prendersi i soldi della gente fosse ereditaria

ma..."disse Lex rimettendo a posto il libro nella libreria superiore "...non credo che i furtarelli

facciano parte dell'eredità di famiglia."

Lex si voltò verso Chloe che era poggiata alla ringhiera.

Tra i 2 c'era un tavolino rettangolare,con la parte superiore luminosa con sopra una scacchiera di

vetro con scacchi dello stesso materiale.

Ai lati del tavolo c'erano 2 poltrone grige.

"Beh non è che Smallville brulichi di notizie su Laclan Luthor."disse Chloe "L'uomo arrestato era

sicuramente tuo nonno."

"He he..."disse Lex avvicinandosi "Chloe...nessuno della mia famiglia ha messo piede in questa

città finché mio padre non ha comprato la fabbrica.

Quindi o era un membro della mia famiglia che era andato a vagabondare in giro o non centra

niente con me.

Quello che vorresti è tirare fuori uno scoop da una vecchia rapina?"

"È per una buona causa,Lana ci tiene a chiarire questa storia."disse Chloe.

"Eppure qualcosa mi dice che non sei qui per Lana."disse Lex.

"Ad ogni modo pensiamo che Laclan abbia incontrato il vagabondo e speriamo che..."disse Chloe.

"Che cosa?"disse Lex "Che la mia famiglia si sedesse a tavola a Natale a raccontarsi di vecchi

misfatti?"

Lex si sedette su una delle poltrone.

"La tua famiglia non mi sembra composta da persone buone e cortesi."disse Chloe.

"Oh dai Lex,vogliamo solo scoprire qualcosa."disse Chloe.

"Vorrei poterli aiutare Chloe,ma temo che tu sia in un vicolo cieco."disse Lex.

Poco dopo Lex era da solo nello studio,al piano inferiore,quando sentì dei sussurri e si voltò di

scatto vedendo una massa di energia rossa luminescente che volteggiava in aria diretta verso

terra,lasciando una scia dietro di se.

La sostanza infuocata rossa si trasformò in una figura femminile,solida,dal corpo atletico.

La donna aveva la pelle marrone,con buona parte della fronte coperta da scaglie dello stesso

colore,anche se più chiare.

Le sopracciglia erano 2 sottili placche d'osso che,dalla parte più interna degli occhi, andavano verso

l'alto in obliquo,passando sui confini delle tempie e arrivando fino all'attaccatura dei capelli.

Le 2 protuberanze avevano anche delle piccole punte rossastre ad intervalli regolari.

Sugli zigomi c'erano altre 2 protuberanze ossee identiche che andavano verso le orecchie

appuntite che erano curve verso l'alto,e con delle scaglie marrone chiaro.

I capelli erano neri,tirati all'indietro e legati dietro la testa da un fermaglio circolare e da esso

partiva una lunga coda di cavallo che formava una treccia che arrivava a metà schiena.

Il collo era scoperto sulla parte frontale,ma la parte posteriore aveva un colletto che arrivava fino a

metà.

Il colletto era parte di una mantella corta,che copriva le spalle e la schiena fino all'altezza della

vita,restringendosi lateralmente mentre scendeva.

Il colore della mantella era marrone con chiazze chiare.

Le spalle erano coperte da delle placche di metallo con la parte superiore curva e con una punta

sulla parte esterna che era diretta verso l'esterno,leggermente verso il basso e con la parte finale

curva in alto leggermente.

Tali placche poggiavano su altre 2 placche identiche poste a loro volta su altre 2.

La parte iniziale ,delle 2 placche superiori, che si univa alle spalle aveva i bordi curvi verso

l'interno e poi 2 protuberanze corte che arrivavano alla base del collo sul davanti,con una punta

diretta verso l'alto,molto corta,mentre un'altra diretta in basso e con la parte finale curva,con un

buco circolare.

Connesso ai buchi su queste protuberanze c'era un anello metallico,collegato ai buchi mediante un

gancio,e connesso ad una placca di metallo allungata,verticale e piccola,connessa a sua volta con

delle piccole placche a semi circonferenza unite a delle placche metalliche che coprivano

la parte frontale dei seni,mentre la parte iniziale di essi era scoperta come anche la parte iniziale del

petto.

Le 2 placche che coprivano i seni erano tenute insieme da una piccola placca metallica centrale,

circolare,ovale e irregolare,verticale,con al centro una circonferenza da cui partivano 2 ali dirette

verso le 2 placche laterali a cui erano fuse.

Le braccia erano scoperte e anche le mani,ma sulla parte esterna dell'avambraccio destro,c'era una

placca d'oro,formata da delle figure romboidali fuse tra loro,che avevano dei filamenti che

ruotavano intorno all'avambraccio fino ad arrivare sulla parte interna.

L'ultimo rombo era più grande e copriva sia la parte superiore del polso sia il dorso superiore della

mano e su di esso c'erano incastonate delle pietre circolari bianche.

Il braccio destro era scoperto tranne la parte finale dell'avambraccio che era coperta da una placca

metallica dorata,informe,piena di linee simili a venature biomeccaniche e con i bordi che avevano

delle protuberanze venose,sottili e una punta sottile e verso l'alto sulla parte più esterna che era

più alta di quella che andava verso l'interno dell'avambraccio.

All'altezza del polso questa placca aveva una sfera ovale dorata,poi partivano 5 punte dirette sul

dorso della mano.

Dalla parte inferiore,laterale,delle placche sul seno,partivano 2 fili metallici dorati,che andavano in

obliquo verso il basso,passando sulla pancia scoperta,poi formavano una curva verso l'interno,dopo

di che si curvavano in basso unendosi poco sotto l'ombelico e collegandosi ad una pietra ovale

gialla da cui usciva un altro filamento di metallo dorato che andava in verticale fino ad una cinta

nera,che aveva la parte frontale curvata verso il basso leggermente e aveva 2 placche rettangolari

d'oro ai lati.

La cinta era connessa ad un gonnellino d'oro,pieno di linee e figure irregolari,oltre che di pietre

ovali fuse con esso.

La parte frontale del gonnellino aveva una pietra ovale grande, proprio sotto la cintura,con una

circonferenza ovale,composta da piccole pietre sulla parte superiore,intorno ad essa,poi dalla parte

superiore partivano 2 punte che andavano prima verso l'esterno,poi verso l'alto,passando sulla

cinta nera.

Le gambe e i piedi erano scoperti.

"Oh mio..."disse Lex che si mise con la schiena al muro.

La figura gli fece cenno di fare silenzio con l'indice destro e lo guardò con uno sguardo molto serio.

La notte seguente Clark salì' le scale del fienile e trovò Lana poggiata sull'apertura al piano

superiore.

"Ciao."disse lei voltandosi verso di lui.

"Ehi...ciao."disse Clark avvicinandosi "Mi dispiace di essere stato così brusco stamattina."

"Tu non devi scusarti di niente."disse lei "Sono io che ti ho travolto con un sacco di chiacchiere."

"Quando si viene adottati la cosa che...si desidera di più è sapere chi sono i propri genitori."disse

Clark "L'incubo peggiore è che siano dei criminali."

"Beh,con tutte le sorprese che ho avuto con la mia famiglia,so che non è una cosa facile."disse Lana

che si guardò intorno "Non ho trovato molte cose di Luisa..."

Lana andò a sedersi sul divano "...ma penso che riusciremo a capirci qualcosa lo stesso."

Clark si sedette mentre lei apriva una scatola marrone ,con delle piccole placche circolari chiare sui

bordi,posta su un tavolinetto.

Dentro trovarono vari oggetti tra cui foto e gioielli.

Clark prese in mano un anello,poi iniziò ad osservare delle foto.

Lana estrasse una lettera "Una lettera d'amore.

Deve averla scritta Dexter."disse Lana leggendo "Accidenti,chi pensava potesse essere così..."

"Appassionato?"disse Clark.

Lana vide che al posto di una firma c'era una "J".

Clark osservò attentamente la firma.

"Solo un'iniziale?"disse Lana che rimise la lettera a posto,poi prese una collana "Mi aiuti?"

Clark la aiutò a mettersi la collana ed ebbe una visione.

FLASHBACK

Luisa era nel fienile,con addosso la camicia bianca,la gonna rossa e le scarpe nere.

John le baciò il collo da dietro.

Lei si voltò e lo prese per mano.

I 2 camminarono in un grosso fienile con un'auto e un furgone parcheggiati.

Sopra il secondo piano del fienile c'era un grosso tetto triangolare.

"Non riesco a smettere di pensarti."disse Luisa.

Lui la fermò e gli mise una mano sul fianco sinistro,poi la baciò.

"Non mi sono mai sentito così in vita mia."disse John "So solo che voglio stare con te."

I 2 si baciarono,poi lei andò verso una zona con dei rettangoli di fieno,ma lui la mise contro una

colonna e la baciò,poi si tolse la maglietta,dopo di che le tolse la camicia lasciandole solo il

reggiseno bianco,poi lei lo portò verso i rettangoli di fien si sdraiarono baciandosi.

FINE FLASHBACK

Clark mise giù le mani sconvolto.

"Clark?"disse Lana guardandolo.

Clark si alzò "Non credo che quella lettera l'abbia scritta il marito.

Penso che sia del vagabondo.

Loro si amavano."

Lionel Luthor entrò nel suo studio a Metropolis con Lex.

Indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri,scarpe nere e Lex indossava

lo stesso abito.

"Congratulazioni Lex."disse Lionel tenendogli la mano sinistra sulla spalla destra "Eccellente

presentazione.

Il consiglio era impressionato.

Certo era tutto fumo negli occhi..."

Lionel andò alla sua scrivania dove c'erano dei piatti con dentro da mangiare "...ma sei stato molto

abile."

"Che posso dire papà?"disse Lex mentre il padre prendeva lo spumante "L'arte dell'inganno è una

cosa di famiglia."

Lex posò un fascicolo su un divano mentre Lionel rideva.

"Proprio il giorno giusto per un inizio così felice."disse Lionel versando da bere "Ah…inganno

dici..."

Lionel portò un bicchiere a Lex "Credi che ti abbia ingannato su qualche cosa?"

"Non lo so,dimmelo tu."disse Lex che prese il bicchiere "Mi hai sempre descritto nonno Laclan

come un imprenditore che lavorava sodo e che proveniva dalla nobiltà scozzese."

Lionel tornò alla scrivania e si versò da bere "E dove vorresti arrivare?"

"Spiegami perché Laclan Luthor fu arrestato per tentata rapina a Smallville."disse Lex.

"Non tutti gli imprenditori possono permettersi il lusso di avere successo e allo stesso tempo di

essere onesti."disse Lionel.

"Perché vuoi nascondere a tutti i costi il nostro passato?"disse Lex.

"Quand'ero diciamo...giovane e cercavo disperatamente di mettere un piede nel mondo dei

pescecane conservatori,ho scoperto,piuttosto in fretta,che raccontare di essere nato e cresciuto in un

posto chiamato Valle dei Suicidi non mi avrebbe mai e poi mai procurato alcun invito alle loro

feste."disse Lionel che andò a sedersi sul divano.

"Così hai riscritto la storia della nostra famiglia,non è vero?"disse Lex.

"Si,esatto,perché dovrei pagare per gli errori di mio padre?"disse Lionel ridendo.

"Hai proprio ragione."disse Lex sedendosi "E la tragedia alla base della nostra storia familiare è

vera o i nostri nonni sono ancora in giro per la Valle dei Suicidi?"

"No..."disse Lionel intristito "No,loro...loro...sono morti tutti e 2 nell'incendio di una stamberga.

Io mi sono salvato soltanto perché stavo lavorando per...per una...in una stamperia...quando è

successo.

Non ci sono altri Luthor in giro.

Da quel momento in poi mi sono seppellito nel lavoro letteralmente.

L'ho fatto per scelta."

"Najor knowuk nalkren avo uuke oavheruk."disse la figura femminile di colore che era in piedi

dietro il divano e parlava con la voce maschile e disumana che Lex aveva sentito nelle visioni in cui

aveva visto l'occhio "Najor'uk uukaumn lat."

Clark e Lana entrarono in un vecchio fienile abbandonato.

Clark indossava il giaccone blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere,mentre Lana indossava un

giacchetto chiaro,maglietta bianca,jeans blu e scarpe nere.

"Questo è il fienile dove è stata uccisa."disse Clark che toccò un macchinario abbandonato e pieno

di ragnatele.

"Sono passati più di 40 anni,che ti aspetti di trovarci?"disse Lana.

"Clark toccò altri oggetti,poi vide una macchina coperta da un telo,si avvicinò e la scoprì,poi la

toccò ed ebbe una visione.

FLASHBACK

Luisa era seduta sul cofano dell'auto mentre Jor El la baciava.

Lei si sbottonò la camicia,ma lui si allontanò.

"Devo andarmene stasera."disse Jor El.

"Io vengo via con te."disse Luisa.

"Luisa,ti ho detto che non è possibile."disse Jor El indietreggiando.

"Non capisci,non posso più stare con Dexter,non lo amo."disse lei "Tu sei l'unico con cui voglio

stare."

"Li da dove vengo non ci accetterebbero."disse Jor El.

"Non mi importa cosa dice la gente,non me n'è mai importato."disse Luisa "Dex dice che è la mia

maledizione."

Lui si avvicinò e le accarezzò il collo con la mano destra"No,Luisa.

Io credo che sia un dono."

"Non siamo così diversi John."disse lei "Io voglio provarci."

Jor El fece alcuni passi andandole alle spalle"Tutto questo non doveva accadere.

Io devo tornare a casa da solo."

Lei si voltò verso di lui "Perché?"

"Perché questo è il mio destino e io non posso cambiarlo."disse Jor El guardandola "È stato stabilito

e nessuno può cambiarlo."

Lui si avvicinò e le toccò il volto con le mani "Luisa,per quanto lo desideri,io non posso farlo."

Lei gli toccò le mani.

"Mio padre ha detto che un giorno sarei riuscito a capire che le mie azioni hanno delle

conseguenze."disse Jor El "Ora so cosa voleva dire."

Lei gli toccò il rombo di metallo attaccato al collo "Non è giusto…

Noi dovremmo stare insieme."

Lui la abbracciò.

Luthor arrivò nel fienile e puntò la pistola verso di loro.

"Luisa..."disse lui spostandola.

Luthor sparò vari colpi di pistola colpendolo in pieno petto e non facendogli nulla,poi corse via

terrorizzato.

Luisa guardò il suo petto e vide che uno dei proiettili era rimbalzato colpendola.

"John..."disse lei e lui la soccorse.

"No."disse Jor El mettendola a terra "Luisa?

Non lasciarmi."

"Certo che non ti lascio."disse lei "Ti amo."

Lei morì.

Jor El la abbracciò.

FINE FLASHBACK.

Clark si ritrovò con la sua mano destra sul volto di Lana.

"Clark?"disse lei perplessa.

Lui indietreggiò "So chi l'ha uccisa."

Lex camminò nella villa con un altro uomo.

Lui indossava una giacca nera,camicia bianca,cravatta nera,pantaloni neri e scarpe nere.

L'uomo accanto a lui aveva i capelli bianchi,indossava una giacca grigia,camicia bianca,pantaloni

neri e scarpe nere.

"Questi palazzi..."disse Lex dando delle foto all'uomo "...sono della Luthor Corporation,ma...mi

sfugge quale sia la connessione con i miei nonni."

"Beh,prima che vi fossero costruiti i palazzi e tutto il resto..."disse l'uomo entrando nello studio con

lui "...questa era la parte peggiore della Valle dei Suicidi e quest'altura sta proprio dalla parte della

casupola dove sono morti i tuoi nonni."

Lex prese una foto "Così la storia di mio padre è vera?"

"Jiak inviave lat avo doubav avhiuk facav."disse la donna di colore con le scaglie sulla fronte solo a

lui visibile.

"Ossia?"disse l'uomo.

"È stato un incendio?"disse Lex.

"Ha...se vuoi chiamare incendio un'esplosione che ha fatto schizzare vie le finestre a 2 isolati di

distanza,certo."disse l'uomo.

"Sembra che tu abbia qualche dubbio."disse Lex.

"A quei tempi io facevo l'investigatore e quando ti si ordinava di lasciar perdere un

caso si obbediva."disse lui "I pezzi grossi dei bassifondi controllavano il municipio,ma ora sono

in pensione e non ha più importanza."

Lui mise una cartellina gialla su un tavolino "Credo che il mio rapporto originario lo troverai

illuminante."

Lex estrasse dei fogli dalla cartellina e lesse.

Il giorno dopo Clark e Chloe camminarono nella scuola.

Chloe indossava una maglietta rosa,scollata,jeans blu e scarpe nere.

"Mi dispiace rovinarti la festa,ma nel momento del delitto Laclan Luthor era in carcere."disse

Chloe.

"So che è stato lui."disse Clark.

"Come?"disse Lana che arrivò sul posto,mentre lui apriva la porta del Torch "Non possiamo seguire

queste tue assurde sensazioni se non ci dici che sta succedendo."

"È pazzesco."disse Clark.

"Hai già usato "Pazzesco"4 sensazioni fa."disse Chloe.

Lui si voltò verso di loro "Da quando ho letto quell'articolo ho ricordi di quei tempi."

Chloe spalancò gli occhi e le 2 si guardarono.

Clark entrò nel Torch.

"Che cosa?"disse Lana andandogli dietro.

Chloe restò nel corridoio per diversi secondi.

"Delle strane visioni."disse Clark prendendo dei fascicoli.

"Cos'è?"disse Chloe entrando "Ha forse a che fare con la reincarnazione?

Le vite passate forse?"

"Chloe..."disse Lana.

"O la memoria genetica?"disse Chloe.

"La scienza ha teorizzato che i ricordi dei nostri antenati sono memorizzati nel DNA."disse Chloe

che andò ad un computer "Comunque…

Devo ammettere che le tue sensazioni sono molto precise."

Lana e Clark si avvicinarono.

"Guardate,ho chiesto all'impiegato di mandarmi delle informazioni di tutto quello che mancava dai

registri che mi aveva dato."disse Chloe.

"Laclan fu rilasciato la mattina in cui Luisa venne uccisa."disse Clark.

"Solo qualche notte in prigione per rapina a mano armata?"disse Lana.

"E guardate un po' il nome dello sceriffo che l'ha rilasciato."disse Chloe andando ad un archivio

metallico,rettangolare,nero.

"Billy Tate."disse Clark.

"Già,adesso meglio conosciuto come il nostro onorato sindaco William Tate."disse Chloe portando

loro una foto.

Clark prese la foto.

Poco dopo Lana era in una stanza di legno davanti a William che indossava una giacca nera,camicia

bianca,cravatta rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.

Lana aveva in mano una foto di Luisa con il marito e il sindaco accanto.

"Erano i miei migliori amici."disse William "Arrestare Dex è stata la cosa più difficile della mia

vita.

Tu somigli a lei in modo straordinario,davvero.

Non te l'ha mai detto nessuno?"

"Si,me l'hanno detto..."disse Lana.

"Sindaco,ricorda di aver arrestato un certo Laclan Luthor?"disse Clark "Fu rilasciato il giorno in cui

Luisa fu uccisa."

"Eh...non posso ricordarmi tutti gli arresti che ho fatto."disse William camminando.

"Riteniamo che il suo amico Dexter sia innocente."disse Lana e William si voltò.

"Nessuno avrebbe voluto che fosse innocente più del sottoscritto..."disse William che rimise la foto

su un tavolo,mentre Clark si guardava intorno "...ma ho dovuto convincermi che non c'era nessun

vagabondo.

Inventò tutta la storia per salvarsi."

Clark si avvicinò ad un mobile a muro,rettangolare,chiaro,con dei ripiani a destra e guardò una foto

di William da giovane,con accanto il distintivo,poi vide un documento con la sua firma.

"Fa attenzione a quelle cose ragazzo."disse William che gli mise la mano destra sulla spalla.

Clark ebbe una visione.

FLASHBACK

Di notte Luisa e Jor El erano in auto,in una strada tra i campi,ai posti posteriori.

William mise la mano sulla spalla destra di Jor El facendolo voltare.

Lei indossava un vestito viola lungo,scarpe nere,mentre Jor El indossava una camicia chiara a

maniche corte con linee orizzontali grige.

"Ehi,piccioncini?"disse William.

"Billy,non è come sembra,lui stava solo..."disse Luisa.

"Si,si...va bene,simpaticone,fuori dalla macchina."disse William.

John uscì "Non capisco perché,non sono affari tuoi."

William lo afferrò "Stai approfittando dell'ospitalità!

Vattene prima di causare altri guai."

Luisa scese dal mezzo e lo allontanò "Billy...mi stava solo portando a casa."

"Stai attenta a quello che fai Luisa."disse William "Credo che tu stia facendo un grosso errore."

Lui salì in auto e andò via.

"Io non avrei mai voluto sposare Dexter."disse Luisa "Non mi fraintendere,lui è davvero un

brav'uomo,con lui sono...al sicuro...ho fatto a mio padre l'errore di confessargli i sogni che avevo…

Che volevo andare a Hollywood.

Diventare una star.

Allora lui ha fatto di tutto perché mi mettessi con Dex,dicendo che sarei stata un'ottima moglie.

Alla fine mi sono arresa e allora...eccomi qua."

"I nostri padri andrebbero d'accordo."disse Jor El sedendosi sul cofano dell'auto "Non si può dire

che io sia un figlio modello.

Mio padre voleva che io qui imparassi una lezione.

Ma non volevo venirci.

Ora non vorrei altro che restare.

Ma non posso."

Lei si avvicinò "Allora portami con te John.

Sarà così romantico..."

"Non credo che tu capisca."disse Jor El "Quando ti ho detto che non sono di qui,non mi riferivo a

Smallville.

Dalle mie parti ci sono colori che non hai mai visto.

Le lune sono così vicine da riempire metà del cielo.

I nostri tramonti durano ore intere."

Lei rise "È come se mi ci avessi portata,sai?

Per un attimo ho creduto che mi stessi dicendo la verità."

Lui si avvicinò e la prese in braccio,poi si sollevò da terra lentamente portandola in alto.

Lei guardò di sotto e si accorse di essere in aria.

"Oh mio Dio..."disse Luisa.

FINE FLASHBACK

Poco dopo Clark e Lana erano in strada vicino allo sceriffo Adams che leggeva un foglio.

"Così vorreste che io andassi a ripescare un'indagine che è stata archiviata 40 anni fa?"disse

Adams che aveva nell'altra mano un bicchiere di cartone.

"Il sindaco ci ha nascosto qualcosa."disse Clark.

"Oh si,come no,il vostro vagabondo misterioso."disse Adams.

"Secondo noi,il sindaco Tate si accordò con Luthor."disse Clark "Avrebbe lasciato cadere le accuse

se lui avesse ucciso il vagabondo e poi avrebbe incolpato Dexter dell'omicidio."

"Beh,lei racconta delle belle storie,signor Kent..."disse Adams attraversando la strada "...ma non ha

la stoffa del detective."

La donna diede a Clark il foglietto "Io ho bisogno di alcune piccole cose,cioè il movente e qualche

prova prima di poter portare in galera il capo della nostra comunità."

"Guardi."disse Clark che mostrò una lettera "La grafia è la stessa di questa lettera,è praticamente

identica."

"Quindi anche lui la amava."disse Lana "Eliminato il vagabondo e arrestato Dexter,il sindaco Tate

avrebbe avuto Luis tutta per se."

"Vi rendete conto di quello che state dicendo?"disse la donna "Io ci andrei cauta prima di accusare

una persona del genere.

Ora scusate,ma ho un po' di casi di questo secolo di cui occuparmi."

La donna salì in auto.

Jonathan era in cucina davanti ad una pentola in ebollizione.

Indossava una camicia bianca,con linee nere orizzontali e con chiazze azzurre,jeans blu e scarpe

nere.

Poco dopo lui andò al tavolo nella sala da pranzo dove Marta era in piedi e mescolava delle uova

con la farina.

Lei indossava un maglione rosa,pantaloni neri e scarpe nere.

"Marta,non sappiamo se queste visioni siano vere."disse Jonathan "Potrebbe essere un'altra prova

di Jor El."

"Jonathan,quando mai hai visto Clark così determinato senza ragioni?"disse lei "So che è

difficile,ma è normale che cerchi notizie sui suoi genitori naturali."

"Ogni volta che sento il nome di Jor El mi torna in mente che noi non siamo i suoi veri

genitori."disse Jonathan "Ma solo quelli che hanno avuto la fortuna di trovarlo."

"L'importante è che adesso è qui con noi."disse Marta.

"Già."disse Jonathan.

Clark entrò e si tolse il giaccone.

"Clark."disse Marta "Ne hai avute altre di quelle visioni?"

"No."disse lui dopo alcuni secondi.

"Figliolo,mi dispiace...di non averti creduto."disse Jonathan "Se ti va,andiamo al loro granaio per

dare un'occhiata."

Clark guardò un fucile appeso alla parete laterale delle scale.

"Cosa c'è?"disse Marta guardando il fucile e anche Jonathan lo fece.

"Il fucile del nonno."disse Clark avvicinandosi "L'ho visto nella grotta quando ho avuto la prima

visione."

Jonathan prese il fucile e lo fece toccare a Clark che ebbe una visione.

Jor El era chinato in avanti vicino ad una casetta,rettangolare di legno ad un piano nel bosco.

Un uomo con cappello fedora scuro,camicia bianca,con linee orizzontali verdi,jeans blu e scarpe

nere lo colpì al fianco destro con il manico del fucile facendogli male,poi gli colpì il volto con la

stessa parte dell'arma.

Jor El gli afferrò il fucile con le mani e lo gettò a terra puntandogli l'arma addosso "Non cerco

guai...stavo solo passando."

"La fai facile."disse l'uomo indicandolo con l'indice destro "Hai già un omicidio addosso,la tua

faccia è su tutti i giornali.

Sei quello che tutti stanno cercando."

"Non sono stato io."disse Jor El che gli diede il fucile "Non sono un assassino.

Io la amavo,non le avrei mai fatto del male,mi devi credere."

L'uomo si alzò.

"Mi chiamo Hiram."disse lui porgendo la mano destra "Hiram Kent."

Jor El gli strinse la mano.

FINE FLASHBACK

"Che succede?"disse Jonathan.

"Il vagabondo è stato qui...qui alla fattoria,insieme a nonno Kent."disse Clark.

Jonathan guardò Marta.

Poco dopo Jonathan portò un baule rettangolare marrone al piano superiore del fienile e lo posò a

terra "Non l'ho più aperto da...dal giorno in cui è morto mio padre."

"Ma magari c'è qualcosa che può scatenare un altro ricordo."disse Marta.

Jonathan aprì la cassa e prese una cintura con al centro un cerchio di metallo "Figliolo...tuo nonno

ha portato questa cintura tutti i giorni della sua vita."

Clark prese l'oggetto.

"Era quella che preferiva."disse Jonathan tirando fuori un giaccone scuro.

"Vorrei che tu l'avessi conosciuto."disse Marta mentre Clark rimetteva la cintura a posto "Ti sembra

di vedere qualcosa che era nelle tue visioni."

Clark vide il giaccone marrone di Jor El e lo toccò avendo una visione.

FLASHBACK

Hiram era in salotto insieme alla moglie,mentre Jor El si metteva un cappotto nero.

La moglie aveva i capelli biondi e indossava una vestaglia chiara.

"Così non attirerai troppo l'attenzione."disse la donna dandogli il giubetto marrone che era piegato.

"Prenderemo tutte strade secondarie."disse Hiram andando verso la porta.

"Apprezzo il tuo aiuto,ma devo farcela da solo."disse Jor El avvicinandosi.

"Si,ma io t'accompagno."disse Hiram "Sicuro che i tuoi amici si faranno vedere?"

"Ci saranno."disse Jor El aprendo la porta.

"Se volessi restare...potremmo chiarire questa faccenda."disse Hiram.

"Non ho motivo di rimanere."disse Jor El.

"Sta attento."disse la moglie e lui mise la mano sinistra sulla pancia della donna che era grande e

tonda.

"Ciao Jim."disse Hiram.

"Il suo nome è Jonathan."disse la donn risero.

"Stiamo ancora decidendo."disse lui baciando la moglie "Andiamo."

"Grazie."disse Jor El.

FINE FLASHBACK

"Il nonno l'ha aiutato a scappare."disse Clark alzandosi e tenendo il giaccone marrone.

"Cosa?"disse Jonathan "Senti,io vorrei crederti Clark,ma non mi sembra..."

"Avrebbe voluto chiamarti...Jim."disse Clark.

Jonathan e Marta si guardarono sconvolti.

"Come il cantante."disse Jonathan prendendo il giaccone "Aveva tutti i suoi dischi,ma alla fine mia

madre l'ha avuta vinta."

"Hiram è sempre stato bravo a capire le persone,fosse stato colpevole non l'avrebbe mai

aiutato."disse Marta.

"Si,ma un vecchio giubbotto non può provare niente."disse Jonathan.

"Non ne sarei così sicuro."disse Clark.

La sera seguente il sindaco era seduto su una poltrona di pelle marrone in una stanza di legno,con

una grossa cristalliera dietro di se,a sinistra,poco prima della porta d'ingresso.

Alla sinistra della poltrona c'era un tavolinetto con una lampadina e la statua marrone di un cavallo.

L'uomo indossava una camicia chiara,cravatta rossa,pantaloni neri e scarpe nere.

Nella mano destra aveva un bicchiere da cui bevve mentre nella sinistra aveva un libro aperto e

poggiato su una delle gambe accavallate.

Dalla finestra entrarono 2 fasci di calore che accesero il fuoco nel camino di pietra davanti alla

poltrona.

L'uomo si alzò e guardò le fiamme,poi sentì un leggero vento e vide le carte della sua scrivania

muoversi,poi provò ad accendere la luce,ma senza successo.

Clark arrivò nella stanza con i capelli pettinati alla stessa maniera del padre e con il giaccone

marrone addosso "Sceriffo Tate."

"Signor Kent...non so come ha fatto ad entrare,ma non è divertente."disse Clark.

"Temo che mi stia confondendo con qualcun altro."disse Clark.

"La polizia fra poco sarà qui."disse lui che si voltò e se lo trovò davanti,poi vide il rombo di metallo

attaccato ad un filo nero intorno al suo collo.

"Dove hai preso quella cosa?..."disse il sindaco bisbigliando.

"Allora si ricorda di me."disse Clark.

"Non può essere vero..."disse l'uomo sconvolto.

"È stato molto bravo a nascondere la verità."disse Clark "Aveva fatto un patto con Laclan per

uccidermi.

Ma come si è sentito quando invece ha scoperto che lui aveva ucciso Luisa?"

L'uomo andò alla scrivania di corsa "ERI TU CHE DOVEVI MORIRE!"

William estrasse la pistola dalla scrivania e gli sparò diversi colpi,ma Clark li deviò a super

velocità.

"Non puoi uccidermi,io sono già morto."disse Clark sorridendo.

"Mio Dio,sto impazzendo..."disse l'uomo che stava per piangere.

"Se vuoi avere almeno un altro giorno di pace,devi confessare allo sceriffo quello che hai

fatto."disse Clark.

"No!"disse il sindaco puntandosi una pistola alla testa "Io non ci andrò in galera."

Clark si mosse a super velocità e gli tolse la pistola "Non te la caverai così facilmente."

La porta si aprì e Clark si mosse a super velocità.

Adams entrò dentro la stanza con un collega "Signor Sindaco?

Tutto bene?

È scattato l'allarme."

"Vuole uccidermi!"disse il sindaco.

"Chi?"disse Adams guardandosi intorno.

"Laclan doveva uccidere il vagabondo...non avrei mai voluto fare del male a Luisa."disse il

sindaco"Io l'amavo..."

Il giorno dopo Dexter si alzò dal letto dell'infermeria del carcere e si mise su una sedia a rotelle con

dietro un infermiere.

Dexter indossava una camicia rossa,con linee nere verticali e orizzontali con sotto un'altra camicia

bianca,con linee verticali e orizzontali che formavano quadratini più piccoli,pantaloni neri e scarpe

nere.

Lana era vicino al letto,con i capelli legati dietro la testa,indossava una maglietta rosa,pantaloni neri

e scarpe nere.

"Non ci speravo più dopo 40 anni di sofferenza."disse Dexter "Ancora non credo che tutto sia

accaduto a causa di Billy.

Ma lo sai che per i primi 2 anni,qui in prigione,è venuto a trovarmi ogni domenica."

"Mi dispiace molto per quello che è accaduto."disse Lana camminando vicino alla sedia a rotelle.

"Credo di aver sempre saputo dei sentimenti che provava per Luisa,ma non immaginavo che

potesse fare una cosa del genere."disse Dexter "E il fatto che abbia confessato dopo tutti questi

anni...non ha alcun senso."

"Non ha sopportato il rimorso."disse Lana "È davvero tremendo quando...l'amore prende il

sopravvento e ti rende cieco."

"Amavo così tanto Luisa da non riuscire a vedere che lei non provava la stessa cosa per me."disse

Dexter "Dovevo lasciarla andare e non l'ho fatto."

La carrozzina venne portata via.

La sera seguente Lex era seduto nel suo studio,sulla poltrona nera,e Lionel era in piedi davanti a lui

con dei fogli in mano.

Lex indossava una maglietta nera,pantaloni neri e scarpe nere,mentre Lionel indossava una giacca

nera,camicia bianca,cravatta rosso scuro,pantaloni neri e scarpe nere.

"Tra le macerie della casa della tua famiglia c'erano tracce di nitrato di ammonio,papà."disse

Lex "I tuoi genitori non sono morti in un incidente."

"Vedi,in realtà l'ho sempre sospettato,io...ah..."disse Lionel sedendosi su un'altra poltrona

nera"Certo,io sapevo che mio padre aveva dei nemici."

"Non è quello che hai detto alla polizia."disse Lex.

"Ero giovane,ma già non ero più ingenuo."disse Lionel "Sapevo che chiunque fosse stato avrebbe

dato la caccia anche a me."

Lex si alzò "Sapevi che era un omicidio,è davvero strano che tu non abbia pensato a vendicarti."

"Ma non avevo risorse."disse Lionel "Non potevo far niente."

"Allora."disse Lex "Ma negli ultimi 30 anni?"

"Non potevo riportarli in vita."disse Lionel "Non c'era niente che potessi fare,così ho deciso di

andare avanti e lasciarmi tutto alle spalle."

"Ma non ci riesci."disse Lex "Vero?"

"No."disse Lionel alzandosi "Io devo ringraziarti figliolo.

I tuoi nonni purtroppo sono stati assassinati e io devo loro giustizia.

Ah,che stupido sono stato,io pensavo che il loro omicidio potesse rimanere nascosto nel passato."

Lex mise le mani sulle spalle del padre "Sappiamo entrambi...che non potrà essere così,finché non

sapremo chi è stato."

La stessa notte Clark era al secondo piano del fienile,seduto sul divano e guardava il rombo di

metallo.

Indossava una camicia blu,con quadretti blu scuri.

Lana entrò nel fienile e salì le scale "Clark?"

Lui nascose l'oggetto nella tasca della camicia "Lana...come sta Dexter?"

"Sta molto meglio da quando il suo nome è stato finalmente riabilitato."disse Lana.

"Anche essere liberi dopo tutti questi anni deve essere molto piacevole."disse Clark.

"Non so perché,ma io penso che Dexter debba ringraziare te per la sua libertà."disse Lana.

"Sei tu che hai creduto in me."disse Clark.

"Già."disse Lana "Si sbagliava sul vagabondo."

"Io non ne sarei così sicuro."disse Clark "Non sarebbe successo niente se Luisa non si fosse

innamorata di lui."

"So che Luisa ha sbagliato,ma..."disse Lana facendo alcuni passi "...penso che sia stata molto

fortunata.

Anche se solo per pochi giorni,ha provato...ha provato cosa significa essere amati."

"Peccato che non sia durata."disse Clark.

"Potrebbe non essere importante."disse Lana "Si può essere grati solo per il tempo che ci viene

concesso.

E non pensare a quello che si è perso."

Sospesi in aria c'erano Ajak e l'altra figura.

"Non per contestarti,mia padrona,ma pare che ci sia stato un errore di valutazione sul conto di suo

padre."disse la figura maschile.

"Così sembrerebbe."disse Ajak con tono serio.

Il giorno dopo Clark era dentro la grotta,davanti al simbolo,e venne raggiunto da Jonathan.

Clark indossava un giaccone blu,maglietta rossa,jeans blu e scarpe nere,mentre Jonathan indossava

un giaccone marrone,camicia blu,jeans blu e scarpe marroni.

"Clark?"disse Jonathan "Cosa c'è figliolo?

Che facciamo qui?"

"Non ne sono sicuro."disse Clark che toccò il simbolo sulla grotta ed ebbe una visione.

FLASHBACK

Jor El aveva l'oggetto di metallo in mano e dietro di lui c'era Hiram.

"Che ci fai con quello?"disse Hiram.

"Dovrei riportarla a mio padre,ma ci sono troppi ricordi."disse Jor El stringendogli la mano "Grazie

Hiram."

"Quando incontro un uomo onesto lo riconosco."disse Hiram "Mi dispiace tu abbia avuto dei guai.

C'è brava gente a Smallville."

"Lo terrò presente."disse Jor El "Forse saranno di esempio per la mia famiglia che si è divisa in 2

generazioni fa.

Non si sono più parlati e una parte di loro ha persino rigettato una parte del cognome."

"Mi spiace."disse Hiram.

"Auguri per il vostro bambino,avrà 2 bravi genitori."disse Jor El.

"Se hai bisogno di qualcosa,sai dove trovarmi."disse Hiram andando via.

Jor El si diresse verso una parete e prese la chiave ottagonale dalla tasca.

I simboli su di essa si illuminarono di luce rossa,blu e gialla e sulla parete si formò il simbolo da

delle linee di luce,poi la figura si incavò nella parete.

Jor El inserì l'oggetto all'interno e dal buco uscì luce gialla,poi esso si chiuse.

FINE FLASHBACK

"Allora?"disse Jonathan "Cos'hai visto?"

"L'ha messo qui per nasconderlo a suo padre."disse Clark che fece alcuni passi"Questo è una specie

di diario.

Fu mandato qui per una sorta di...rito di passaggio.

E anche nonno Kent è stato qui.

Gli ha detto che se avesse avuto bisogno di qualcosa..."

"Su...continua."disse Jonathan.

"Tu e la mamma non mi avete trovato per caso."disse Clark voltandosi verso Jonathan "Voi siete

stati scelti."